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Gianluca Napoletano
26-01-2014
Introduzione
(1)
(2)
E0x = E0 cos
E0y = E0 sin
(3)
(4)
(5)
(6)
(7)
(8)
le due onde piane polarizzate circolarmente destrorsa e sinistrorsa la cui sovrap~ 0 ed E0 sono ampiezze
posizione produce londa piana polarizzata lungo x (qui E
reali).
Si consideri un plasma in presenza di un campo magnetico spazialmente uni~ 0 . Ci proponiamo di studiare leffetto del plasma
forme e costante nel tempo B
sulla propagazione attraverso di esso di unonda piana polarizzata linearmente,
tenuto conto della possibile decomposizione di questa in due componenti polarizzate circolarmente, e quindi lazione del plasma sulla propagazione di esse
trattate separatamente. Considereremo significativo soltanto il moto degli elettroni, mentre nel sistema di riferimento del plasma imperturbato gli ioni, pi
massivi, saranno ritenuti fermi ai fini di questa analisi.
3
e ~
E i ~s0 b
2 me
(10)
~k
~s0k = 2eme E
moltiplicando vettorialmente a destra per b lequazione della componente perpendicolare ed applicando regole di calcolo vettoriale si trova:
~s0 b =
e ~
E b + i ~s0
2 me
e
e
~ i
~ b
E
E
me ( 2 2 )
me ( 2 )
4
(11)
In effetti, questo un noto risultato per un plasma non collisionale. Lo spostamento ortogonale al campo magnetico di background dellelettrone si compone
~ 0 di E
~ 0 ed un drift lungo
di due termini, uno lungo la componente ortogonale a B
una direzione ortogonale al campo magnetico.
3.1
~ RH
E
e
me ( 2 + )
~ LH
e
E
me ( 2 )
(12)
(13)
(14)
Questa densit di corrente prodotta dal moto degli elettroni stimolato dal campo
elettrico incidente comporta, nel plasma, la successiva propagazione di campo
elettrico e magnetico dellonda con nuove caratteristiche da esaminare. Utilizzando quindi le equazioni di Maxwell:
(
~ = 0 J~ + 0 0 E~
rotB
t
(15)
~ = B~
rotE
t
si trova
~ = 0
rot(rotE)
~
J~
2E
+ 0 0 2
t
t
imponendo tramite questa relazione che il campo elettrico nel plasma abbia la
~ RH o E
~ LH e sostituendo corrispondentemente in J~ la derivata
forma del tipo E
dello spostamento ~s prodotto da un campo elettrico di questo tipo, si ottiene
risolvendo le derivate spaziali e temporali:
p2
2
~ RH = 0 0 2 1
~ RH
kRH
E
E
( 2 + )
p2
2 ~
2
~ LH
E
kLH ELH = 0 0 1 2
( )
e quindi le relazioni di dispersione cui sono vincolate le onde polarizzate circolarmente in un verso e nellaltro attraversando il plasma1 :
s
p2
1 2
(16)
kRH =
c
( + )
s
p2
kRH =
(17)
1 2
c
( )
A partire da queste, come duso nellanalisi dellinterazione radiazione materia,
si definiscono gli indici di rifrazione:
s
p2
nRH = 1 2
(18)
( + )
s
p2
nLH = 1 2
(19)
( )
utile osservare che alla stessa conclusione poteva giungersi considerando anche
classici argomenti legati alla polarizzazione del mezzo e il legame di questa con
lindice di rifrazione.
In accordo espressioni trovate per gli imdici di rifrazione per i due modi di
polarizzazione circolare, risulta nRH > nLH . Riprendiamo le espressioni delle
onde (6) nella forma trigonometrica, evidenziando lindice di rifrazione:
h
i
h
i
~ RH (z, t) = E0 cos (nRH z ct) x
E
+ E0 sin (nRH z ct) y
(20)
c
h c
i
h
i
~ LH (z, t) = E0 cos (nLH z ct) x
E
E0 sin (nLH z ct) y
(21)
c
c
a causa della diversit degli indici di rifrazione, a seguito dellattraversamento
di una distanza di propagazione z, le due onde modificheranno la loro differenza
di fase iniziale (ad esempio quella a z = 0). In particolare, londa polarizzata
1 Se k non fosse assunto positivo da principio (onda propagantesi concordemente a z) nelle
espressioni dei campi, allestrazione della radice il segno corrisponde ai due diversi versi di
propagazione dellonda lungo z.
circolarmente sinistrorsa subir un ritardo di fase rispetto alla componente destrorsa. Utilizzando le formule di prostaferesi, si trova immediatamente che
dopo un tratto z la loro sovrapposizione londa piana:
~
E(z, t) = 2E0 cos (nz ct) cos (nz ct) x
c
c
n
z
2c
(23)
Accenniamo di seguito ai risultati di una trattazione pi generale e alle approssimazioni tipiche che vengono introdotte per un esempio di utilizzo pratico delle
relazioni legate alleffetto Faraday nei plasmi magnetizzati.
4.1
Come punto di partenza, in virt della forma della (23), assumiamo la validit
della seguente relazione differenziale:
d =
n dz
2c
(24)
n(z)dz
(25)
=
z 2c
dove la dipendenza dal campo magnetico e dalla densit del plasma sono contenute nella quantit n(z). Per utilizzare praticamente questa espressione,
7
si tiene conto del fatto che le onde elettromagnetiche hanno frequenze tipicamente molto pi grandi di quella di sincrotrone degli elettroni, e quindi, con
lapprossimazione >> , si riscrive:
s
p2
p2
1
nRH,LH = 1 2
'1
(26)
( )
2 ( 2 )
con la quale si ha
n(z) =
p2 (z)(z)
1 e3
=
ne (z)B(z)
2 3
2 3 0 m2e
ed infine
=
1
e3
2
2 c 0 m2e
Z
ne (z)B(z)dz
(27)
4.2
Una applicazione astrofisica delleffetto Faraday la misura del campo magnetico della galassia tramite losservazione della radiazione emessa da pulsar
extragalattiche. Le pulsar sono oggetti compatti di neutroni con massa confrontabile a quella solare e raggi dellordine di 10 km. Questi oggetti, in rapida
rotazione attorno al proprio asse emettono nella direzione del loro asse magnetico radiazione nelle frequenze radio (100-1000 MHz) con un alto grado di
polarizzazione lineare o circolare. La polarizzazione lineare quella pi frequentemente riscontrata. Lattraversamento del plasma interstellare galattico
magnetizzato comporta come conseguenza delleffetto Faraday la rotazione dell
piano di polarizzazione di questa radiazione.
Sia la lunghezza donda nel vuoto della radiazione elettromagnetica attraversante il plasma. Con = 2c/ , la (28) si pu riscrivere:
Z
e3 2
~ 2 RM
~
=
ne (s)B(s)
ds
(29)
8 2 0 c3 m2e LOS
dove si definita la ROTATION MEASURE:
Z
e3
~
~
RM
ne (s)B(s)
ds
8 2 0 c3 m2e LOS
8
(30)
che in sostanzialmente rappresenta una misura del campo magnetico pesato con
la densit elettronica lungo la linea di vista. Nella pratica non noto, ovviamente, langolo di polarizzazione intrinseco alla sorgente e quindi la rotazione
prodotta sulla radiazione di determinata , e perci non possibile utilizzare la (29) direttamente per risalire alla RM. Se per tutte le lunghezze donda
langolo di polarizzazione alla sorgente lo stesso, la misura dellangolo di polarizzazione sulla Terra della radiazione a due lunghezze donda diverse permette
di stabilire la RM, seguendo dalla (29) la relazione
RM =
2 1
22 21
(31)
In pratica lanalisi viene fatta utilizzando pi frequenze di riferimento elaborando un fit per la determinazione della pendenza della retta vs. 2 , che
appunto RM. Assunto poi un determinato andamento della densit elettronica del plasma lungo la linea di vista, la RM permette una stima del campo
magnetico medio attraversato dalla radiazione nella nostra galassia. I risultati
delle misure di RM sono dellordine del cm2 che prevedono valori tipici del
campo magnetico medio dellordine del G con le densit elettroniche tipiche
dellordine del cm3 e posta una lunghezza attraversata dellordine di qualche
kpc lungo la galassia. Questo significa che langolo di polarizzazione di unonda
radio con lunghezza donda di 1 cm ( = 30 GHz) viene ruotato di 1 rad.
References
[1] Rayner Beck, Measuring interstellar magnetic fields by radio synchrotron
emission, Max-Planck-Institut fr Radioastronomie
[2] L.Spitzer, Physical processes in the interstellar medium, John Wiley and
Sons, NY 1978