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Capitolo 1
1
h a n g e Vi h a n g e Vi
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2 Capitolo 1. La rete di distribuzione idri
a di Gemona del Friuli
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Stori
amente gestito dal
omune, l'a
quedotto di Gemona è stato re
entemente a
quisito
da CAFC S.p.A..
h a n g e Vi h a n g e Vi
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1.2. Le opere di approvvigionamento idri
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La maggior parte dell'a
qua
he deve soddisfare i
onsumi del
omune di Gemona vie-
ne attualmente prelevata tramite sollevamento in
orrispondenza dei pozzi di Godo e
Vegliato. Da tali opere viene garantito il servizio a
quedottisti
o per il
apoluogo e le
frazioni di Ospedaletto e Lessi. La frazione di Maniaglia inve
e viene servita tramite
sollevamento dalla vi
ina sorgente di Glemine, uni
a
ome detto ad essere sfruttata.
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4 Capitolo 1. La rete di distribuzione idri
a di Gemona del Friuli
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1.2. Le opere di approvvigionamento idri
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Strumenti di misura:
ias
una
oppia di pompe risulta
ontrollata tramite misu-
ratori di portata a tempo di transito,
he
onsentono di monitorare in tempo reale,
tramite apposito quadro, il funzionamento dell'impianto. I dati vengono inviati tramite
tele
ontrollo alla
entrale di Molin del Bosso.
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6 Capitolo 1. La rete di distribuzione idri
a di Gemona del Friuli
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In rete sono presenti quattro prin
ipali serbatoi di distribuzione: Chiampon1, S
uje-
lars1, Uaran e Siega. Se da un lato le prime due vas
he servono sia per il rilan
io
delle a
que verso quote più elevate tramite pompaggio, sia per la distribuzione in rete
(Gemona bassa e
entro stori
o), i serbatoi Uaran e Siega sono progettati uni
amen-
te per alimentare a gravità le reti di distribuzione rispettivamente della parte alta del
apoluogo e della frazione di Maniaglia.
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1.3. I serbatoi della rete di distribuzione 7
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Tabella 1.1: Parametri signi ativi delle due prin ipali vas he di rilan io.
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8 Capitolo 1. La rete di distribuzione idri
a di Gemona del Friuli
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hl
ias
una, sono di più re
ente
ostruzione. Il livello di massimo invaso è per tutte pari
a 2.5 metri.
Tutte le vas
he vengono alimentate dalle pompe di S
ujelars1, attraverso una
on-
dotta premente
he si sdoppia in un pozzetto immediamente al di fuori di Uaran. L'ar-
rivo in
ias
una vas
a avviene dall'alto ed ognuna risulta idrauli
amente
onnessa alla
propria attigua.
La vas
a ve
hia presenta una sua us
ita, mentre le due nuove hanno un'us
ita
o-
muni
ante
he si unis
e a quella della vas
a ve
hia nel pozzettone limitrofo. Da qui
partono quindi quattro tubazioni per la rete di distribuzione della parte alta di Gemona.
In parti
olare si notano le
ondotte
he alimentano le vas
he Bambins, Savalons e S
u-
jelars2 (oltre alle utenze a monte delle stesse), e quella
he serve uni
amente le utenze
di via Stalis. Nel pozzetto sono inoltre visibili lo s
ari
o di fondo e gli s
ari
hi di troppo
pieno,
he riportano l'a
qua in e
esso al serbatoio S
ujelars1. Inoltre è presente un
bypass
he riempe la premente di S
ujelars1 a pompe spente, in modo tale da rifornire
omunque le utenze
onnesse direttamente al tubo di arrivo a Uaran.
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1.3. I serbatoi della rete di distribuzione 9
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omunque esigue). Ognuna di esse agis
e sulle pressioni di una pre
isa area di inuenza,
generalmente una o due vie.
Savalons: la quota del fondovas
a è ssata a 365 metri s.l.m.m. Viene alimentato
direttamente da Uaran ed è al servizio delle utenze dell'omonima via Savalons. Risulta
inoltre
onnesso all'interruttore Vegli, posto più in basso.
Lo s
hema idrauli
o prevede un
lassi
o ingresso in vas
a dall'alto e un'us
ita dal
basso. E' presente inoltre uno s
ari
o di fondo e uno di troppopieno, oltre
he un bypass
(
hiuso) in grado di es
ludere la vas
a per ragioni manutentive.
Il volume di invaso è pari a 250 hl e le es
ursioni del livello, seppur minime, sono
omunque
ontrollate da un galleggiante.
S
ujelars2:
aratterizzata da una
apa
ità di 350 hl e da una quota del fondo di 370
metri s.l.m.m., questa vas
a risulta an
he'essa alimentata dal serbatoio Uaran. Si trova
al servizio di una parte delle utenze dislo
ate lungo via S
ujelars.
Lo s
hema idrauli
o della vas
a è lo stesso des
ritto per Savalons e an
he in questo
aso le es
ursioni del livello sono minime, in modo tale
he la portata entrante e quella
us
ente risultino sempre
onfrontabili.
Rio Petri: viene servito dal serbatoio Siega e serve la parte più bassa di Maniaglia.
La quota di fondo è a 250 metri s.l.m.m. e la
apa
ità risulta maggiore di quella degli
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10 Capitolo 1. La rete di distribuzione idri
a di Gemona del Friuli
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altri interruttori del
ari
o (
ir
a 1000 hl). Tuttavia la sua funzione risulta essere quella
di ridurre
on una forte perdita di
ari
o la pressione, altrimenti e
essiva per le utenze.
An
he in questo
aso lo s
hema idrauli
o è lo stesso ri
onos
ibile per Savalons,
on
l'ingresso in vas
a dall'alto, e l'us
ita dal basso.
Tabella 1.3: Parametri signi ativi delle amere di interruzione del ari o.
Riassumendo quindi, tutti i serbatoi e le vas
he di rottura del
ari
o rifornis
ono a
gravità o tramite pompaggio in rete una parte limitata dei
entri abitati del
omune di
Gemona. Nella seguente gura 1.4 è riportato uno s
hema della rete
on le aree servite
da
ias
una vas
a. In parti
olare notiamo
he la parte bassa del
omune,
ompresa tra
il
entro stori
o e la strada statale per l'intera estensione
omunale (in viola), risulta
alimentata dal sistema di sollevamento di Vegliato, Chiampon e Godo. Il
entro stori
o,
inve
e, in azzurro, risulta servito dal serbatoio S
ujelars1, mentre la parte più alta del
apoluogo (in blu) è
onnessa a Uaran e alle
amere di interruzione del
ari
o Savalons,
S
ujelars2 e Bambins. A
ias
una di queste aeris
e poi un pi
olo distrettino di una
o due vie, rispettivamente riportate in giallo, marrone e rosso. Lo stesso di
asi per
l'interruttore Vegli e Chiampon2 (giallo s
uro). L'interruttore Cella (in verde s
uro
insieme a Vegli) alimenta inve
e
inque vie all'interno del
entro stori
o. La frazione di
Maniaglia inve
e è alimentata in parte dal serbatoio Siega, e in parte dall'interruttore
Rio Petri, se
ondo aree di inuenza
olorate rispettivamente in verde
hiaro e aran
ione.
La sorgente di Glemine
on l'annessa vas
a, inne, non distribuis
e direttamente in rete
e serve uni
amente a rifornire il serbatoio Siega tramite impianto di sollevamento.
I singoli distretti risultano isolati dagli altri tramite sara
ines
he
hiuse, fatta e
-
ezione per le aree
ontrollate da Vegliato, Chiampon e Godo,
he di fatto risultano
onnesse formando un uni
o grande sistema di distribuzione.
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1.3. I serbatoi della rete di distribuzione 11
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Figura 1.4: Aree di inuenza dei serbatoi e delle vas
he della rete di Gemona del Friuli.
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12 Capitolo 1. La rete di distribuzione idri
a di Gemona del Friuli
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a iaio (70%);
polietilene (25%);
I diametri più diusi su tubazioni d'a
iaio sono: φ 65, φ 80, φ 100, φ 150, φ 200,
mentre sulle
ondotte in plasti
a soprattutto φ 90 e φ 110.
Oltre alla già
itata sorgente di Glemine, sul territorio
omunale sono presenti altre
inque sorgenti, ora dismesse per motivi igieni
i, dalle quali veniva attinta parte dell'a
-
qua immessa in distribuzione. Prima della dismissione le
osiddette sorgenti di Ledis
rifornivano la frazione di Stalis (parte alta) ed il
entro stori
o del
apoluogo.
In parti
olare si possono tuttora distinguere:
Sorgente Pozzolons1, ubi
ata alla quota di 530 m s.l.m.m. e ristrutturata nel 1922.
L'opera, in
emento e
hiusa mediante un
hiusino stradale in ghisa munito di lu
hetto,
risulta essere
ompletamente ri
avata all'interno di una briglia del Rio Pozzolons.
Sorgente Pozzolons3, ubi
ata ad una quota di 475 m s.l.m.m. e ri
ostruita nel 1988.
Attualmente presenta problemi di a
essibiltà a
ausa di alluvioni
he ne hanno ostruito
l'ingresso dal greto del Rio Pozzolons.
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1.6. Le
riti
ità della rete di Gemona del Friuli 13
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Sorgente Miniera, posizionata a 515 m s.l.m.m., è stata ri
ostruita nel 1995. L'o-
pera di presa è a
ielo aperto ed è sita nel
ompluvio del torrente Miniera, da dove
l'a
qua viene
onvogliata in un fabbri
ato interrato nel quale avviene la de
antazione e
la ra
olta.
Sorgente Inferno, a quota 475 m s.l.m.m., an
h'essa ri
ostruita nel 1995 e si trova
nel greto del Rio S
ri
. Le
riti
ità sono le stesse della sorgente Miniera.
L'intero
omplesso di queste sorgenti, quando operativo, garantiva una portata os
il-
lante tra i 16 e i 30 l/s. Le a
que giungevano da tutte le opere di presa presso un serbatoio
in lo
alità Sella Sant'Agnese, da dove venivano poi immesse in rete.
La rete qui des
ritta presenta al
une
riti
ità
he ne
ompromettono un funzionamento
ottimale. La prima
osa
he va sottolineata è la man
anza di una
hiara e netta distin-
zione tra la rete di adduzione ai serbatoi, e la rete di distribuzione. La prima, anzi
hè
portare l'a
qua tramite impianti di sollevamento dai pozzi alle vas
he di a
umulo, ri-
fornis
e sempre tramite pompaggi diretti an
he una buona parte delle utenze della parte
bassa del territorio
omunale. Queste potrebbero essere più agevolmente alimentate da
un sistema distributivo operante es
lusivamente a gravità. In questo modo, utilizzando
gli impianti di sollevamento es
lusivamente per riempire le vas
he di a
umulo, sarebbe
possibile ridurre i
osti energeti
i della rete, limitando di fatto le ore di funzionamento
delle elettropompe, in parti
olare per i pozzi di Vegliato.
I prin
ipali punti di approvvigionamento idri
o della rete, ovvero i pozzi di Vegliato
e Godo, presentano impianti di pompaggio
he probabilmente non lavorano in maniera
ottimale. Da una prima analisi delle
urve
aratteristi
he fornite per i modelli installati
nei pozzi, si può notare
he, a parità di portata sollevata, le pompe dovrebbero avere un
punto di funzionamento
aratterizzato da una prevalenza nettamente più alta rispetto a
quella realmente misurata alla mandata. Vi
eversa, a parità di prevalenza, dovrebbero
sollevare una portata più elevata rispetto a quanto misurato, ma
iò in realtà non a
ade.
Questo potrebbe essere dovuto a possibili fenomeni di
avitazione
he vanno ad in
idere
negativamente an
he sul rendimento degli impianti e quindi sui
osti di gestione degli
stessi, ma andrebbero svolte più approfondite indagini per
apire meglio il problema.
I
osti per la gestione energeti
a della rete rappresentano quindi una delle prin
ipali
riti
ità del sistema a
quedottisti
o di Gemona e andrebbero ridotti il più possibile,
on-
siderando soprattutto la possibilità di avere a disposizione
apienti vas
he di
ompenso
sul territorio
omunale. La presenza di un terreno
aratterizzato da forti dislivelli poi,
on utenze
he si trovano a quote
he dieris
ono an
he di 200 metri, impli
a la ne
es-
sità di un rilan
io delle a
que no a quote più elevate, dovendo attualmente sfruttare
uni
amente la ri
a falda a disposizione nel
ampo di Osoppo.
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14 Capitolo 1. La rete di distribuzione idri
a di Gemona del Friuli
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La presenza di ingenti sorgenti ora dismesse per ragioni sanitarie, suggerirebbe tut-
tavia, ove possibile, di sfruttare nuovamente queste a
que disponibili a gravità, previo
trattamento di potabilizzazione. In questo modo, si potrebbe quindi rifornire a gravità
la zona più elevata del
apoluogo, ridu
endo i pompaggi verso le vas
he più alte
ome
Uaran, e di
onseguenza limitando i
osti energeti
i della rete.
La stessa sorgente di Glemine,
he alimenta tramite impianto di sollevamento il
serbatoio Siega di Maniaglia, risulta non
ompletamente sfruttata al meglio: la sua
a-
pa
ità, stimata intorno ai 10 l/s, viene
osì sfruttata soltanto al 50%. Infatti, buona
parte dell'a
qua erogata dalla sorgente viene s
ari
ata in un vi
ino torrente e potreb-
be essere immessa in rete a gravità, limitando
on opportuni sezionamenti la zona di
inuenza dei pozzi Godo e ridu
endo quindi il volume di a
qua da lì pompato in rete.
A
ausa delle forti pendenze del terreno poi, la rete è soggetta in genere a elevate
pressioni di eser
izio,
he possono aumentare la probabilità di manifestarsi di fenomeni
di perdite idri
he. Queste possono essere inoltre maggiormente a
entuate nelle zone
più basse del territorio
omunale, in parti
olare nelle vi
inanze della linea ferroviaria,
dove agli e
essi di pressione si sommano an
he
orrenti vaganti,
he possono provo
are
danni alle tubazioni, in genere prive di protezione
atodi
a.