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Capitolo 1

La rete di distribuzione idri a di


Gemona del Friuli

Il omune di Gemona del Friuli si trova in provin ia di Udine ed è situato a ir a 25


km a nord del apoluogo. Si estende su una super ie di ir a 56 km2 . Rappresenta il
entro di spi o dell'area omunemente hiamata Gemonese, he ingloba i vi ini omuni
di Artegna, Bordano, Buia, Montenars, Osoppo, Trasaghis e Venzone.

Figura 1.1: Posizione geogra a del omune di Gemona.

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2 Capitolo 1. La rete di distribuzione idri a di Gemona del Friuli
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Il territorio omprende il entro stori o del apoluogo omunale, le frazioni di Ospe-


daletto, Maniaglia, Lessi e le borgate di Campagnola, Godo, Gois, Piovega, Stalis,
Taboga, Taviele e San Pietro. Al 30 novembre 2008 il numero totale degli abitanti era
di ir a 11150 unità, per una densità abitativa media di ir a 197 ab/km2 .
Le aree abitate sono ollo ate a quote he variano tra i 375 e i 190 metri s.l.m.m. In
parti olare si sviluppano ad ovest, nella zona di pianura ompresa fra il anale Ledra-
Tagliamento e la linea ferroviaria Udine-Tarvisio (Ospedaletto, Campagnola, Taboga e
Lessi), mentre verso est sono on entrate nel onoide he aratterizza la zona del entro
stori o e degli abitati di Godo, Piovega, Maniaglia.
La zona presenta da una rete idrogra a molto ri a e aratterizzata soprattutto
dal ume Tagliamento ad ovest, dal torrente Vegliato a nord, dal torrente Orven o a
sud-ovest, dal ume Ledra a sud, oltre he dalla Roggia dei Molini, he deriva le sue
a que dal Tagliamento e da un serie di orsi d'a qua minori. L'intera rete alimenta una
ri a falda freati a, esistente nel ampo di Osoppo, he si trova a distanze dal piano
ampagna he variano da 1 a ir a 4 metri.

Figura 1.2: Gemona del Friuli ed il Tagliamento.

1.1 Il sistema a quedottisti o di Gemona

Stori amente gestito dal omune, l'a quedotto di Gemona è stato re entemente a quisito
da CAFC S.p.A..
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Le fonti di approvvigionamento idri o del territorio di Gemona oggigiorno deriva-


no prevalentemente da sollevamento me ani o da pozzi freati i e in minima parte da
prelievi da sorgente. In parti olare le derivazioni da falda sono on entrate in due sta-
zioni di pompaggio prin ipali, presso i pozzi di Vegliato e Godo, mentre l'uni a sorgente
attualmente in uso risulta essere quella di Glemine.
Da tale omplesso di derivazioni, l'a quedotto di Gemona è arti olato su un sistema
di serbatoi a quote diverse, on più stazioni di rilan io. Da ias una vas a l'a qua viene
in parte sollevata verso le zone a quote più elevate e in parte viene distribuita in rete,
se ondo pre ise aree di inuenza. Il sistema inoltre sfrutta una serie di amerette di
interruzione della pressione, poste a quota idonea, per garantire alle utenze standard
più o meno ottimali.

1.2 Le opere di approvvigionamento idri o

La maggior parte dell'a qua he deve soddisfare i onsumi del omune di Gemona vie-
ne attualmente prelevata tramite sollevamento in orrispondenza dei pozzi di Godo e
Vegliato. Da tali opere viene garantito il servizio a quedottisti o per il apoluogo e le
frazioni di Ospedaletto e Lessi. La frazione di Maniaglia inve e viene servita tramite
sollevamento dalla vi ina sorgente di Glemine, uni a ome detto ad essere sfruttata.

1.2.1 La stazione di sollevamento di Vegliato


Posto a una quota di 203 metri s.l.m.m., questo impianto di sollevamento rappresenta il
prin ipale approvvigionamento per la zona alta del apoluogo e del entro stori o, ser-
viti on su essivi rilan i. L'a qua prelevata dai pozzi viene per iò in parte indirizzata
direttamente in rete nella parte bassa del omune, alle utenze omprese tra Ospeda-
letto, la ferrovia e la strada statale, e in parte viene mandata nel serbatoio Chiampon
(fondovas a a 250 m.s.l.m.m.), dove viene in parte a umulata e in parte rilan iata a
quote più elevate.
L'opera è ostituita da quattro pozzi, ias uno dei quali aratterizzato da una elet-
tropompa. I pozzi ir ondano l'edi io ontenente i quadri di manovra delle pompe,
le asse d'aria e l'impianto di lorazione, posti in amere separate. L'intero omples-
so risale alla ne degli anni sessanta, ma re entemente è stato sottoposto a lavori di
adeguamento.
Le elettropompe presentano aratteristi he diverse: due sono in grado di sollevare
una portata più ingente (pozzo 1 e pozzo 2, ir a 58 l/s), mentre due sono di dimensioni
più ridotte (pozzo 3 e pozzo 4, ir a 34 l/s); le prevalenze dinami he inve e sono di ir a
60 metri. Gli atta hi e gli sta hi delle pompe vengono regolati dall'andamento del
livello del serbatoio Chiampon, ontrollato tramite galleggiante. Le pompe si attivano
quando il livello della vas a Chiampon s ende sotto i 2.30 metri, mentre l'arresto avviene
quando il livello raggiunge i 3.60 metri.
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Figura 1.3: S hema del sistema a quedottisti o di Gemona del Friuli.


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Il funzionamento del sistema di sollevamento prevede l'impiego alternato nel orso


della giornata di due oppie di pompe, rispettivamente la 1 on la 3, e la 2 on la 4,
in modo da garantire omunque un sollevato di ir a 90÷95 l/s per ias un atta o. In
parti olare, la prima oppia di pompe risulta in genere abilitata dalle 7 alle 19 (12 ore
di mar ia), mentre la se onda oppia entra in funzione nelle restanti 12 ore.

Strumenti di misura: ias una oppia di pompe risulta ontrollata tramite misu-
ratori di portata a tempo di transito, he onsentono di monitorare in tempo reale,
tramite apposito quadro, il funzionamento dell'impianto. I dati vengono inviati tramite
tele ontrollo alla entrale di Molin del Bosso.

1.2.2 La stazione di sollevamento di Godo


Il se ondo punto di prelievo per la rete di Gemona onsiste nei pozzi di Godo, posti a
una quota di 186 metri s.l.m.m. Qui è presente un impianto di sollevamento ostituito
da due elettropompe he aptano l'a qua dai pozzi e la distribuis ono direttamente in
rete. L'opera, realizzata alla ne degli anni quaranta, è stata ri ostruita dopo il sisma
del 1976.
Il funzionamento delle due pompe è alternato: la prima è abilitata dalle 6 alle
18, mentre la se onda è attiva nelle restanti 12 ore, in modo tale da garantire in rete
un'erogazione presso hè ostante di ir a 32÷34 l/s per tutto l'ar o della giornata.
La zona operta da tali pompe è denita dal distretto meridionale del territorio
omunale, ompreso tra la ferrovia e la strada statale. Tuttavia non esiste una netta
separazione tra l'area servita da Godo e quella servita da Vegliato, più a nord: l'esten-
sione delle due aree varia durante la giornata a se onda delle os illazioni dei onsumi e
quindi delle pressioni in rete.
Un tempo inoltre l'impianto di Godo alimentava an he la vas a di Glemine, per
servire poi la frazione di Maniaglia tramite su essivo rilan io. Al giorno d'oggi inve e,
essendo stata ripristinata la sorgente, il ollegamento tra Godo e la vas a di Glemine
risulta interrotto.

Strumenti di misura: an he qui sono presenti due misuratori di portata tempo


di transito he permettono il ontrollo del sollevato da is una elettropompa. I dati
ra olti vengono an he in questo aso inviati alla entrale di Molin del Bosso tramite
ponte radio.

1.2.3 La sorgente di Glemine


Questa sorgente si trova ad una quota di 225 metri e ra oglie le a que dal monte
Glemine tramite una serie di tubi drenanti. La apa ità stimata per tale sorgente è di
ir a 10 l/s, dei quali risultano attualmente sfruttati ir a la metà.
L'opera è ostituita da una prima amera, posta più a monte, in ui sono presenti
3 pi ole vas he di de antazione, nelle quali avviene la dissabbiatura delle a que pro-
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venienti dalla sorgente e il onvogliamento verso la vas a di Glemine, po o più a valle.


Questa risulta ontrollata da un galleggiante he, in base alle es ursioni del livello, ri-
hiama più o meno a qua dalle vas he di de antazione. Da queste, l'a qua in e esso si
perde tramite un troppopieno in un vi ino torrente.
Dalla vas a di Glemine pes ano due elettropompe sommerse, he lavorano in alter-
nanza, alimentando tramite un'uni a ondotta premente priva di sta hi, il serbatoio di
Siega (fondovas a a 320 m.s.l.m.m.), da ui parte la rete di distribuzione per la frazione
di Maniaglia. Il funzionamento di tali pompe è governato appunto dalle es ursioni del
serbatoio Siega, an h'esso ontrollato da galleggiante. Le pompe entrano in funzione
quando il livello s ende al di sotto di 1.4 metri, e si arrestano quando raggiunge i 2
metri. La portata sollevata è di ir a 4 l/s, mentre la prevalenza dinami a da vin ere è
di ir a 11 bar.

1.3 I serbatoi della rete di distribuzione

In rete sono presenti quattro prin ipali serbatoi di distribuzione: Chiampon1, S uje-
lars1, Uaran e Siega. Se da un lato le prime due vas he servono sia per il rilan io
delle a que verso quote più elevate tramite pompaggio, sia per la distribuzione in rete
(Gemona bassa e entro stori o), i serbatoi Uaran e Siega sono progettati uni amen-
te per alimentare a gravità le reti di distribuzione rispettivamente della parte alta del
apoluogo e della frazione di Maniaglia.

1.3.1 Il serbatoio Chiampon1


Questo serbatoio, sito in via Chiampon, presenta una quota di fondo pari a 250 metri
s.l.m.m.. E' aratterizzato da una vas a prin ipale a sezione ir olare di 25 metri di
diametro, la ui apa ità è di 10000 hl. Il livello di massimo invaso è pari a 5 metri.
La vas a presenta inoltre una amera entrale ava, a sezione an h'essa ir olare dal
diametro di ir a 9 metri, nella quale sono visibili la tubazione he alimenta la vas a,
on arrivo dall'alto, l'us ita in rete pre eduta da una valvola di non ritorno, gli s ari hi
di fondo ed il bypass della vas a.
Il livello del serbatoio omanda l'a ensione delle pompe di Vegliato, se ondo i on-
trolli des ritti in pre edenza. La ondotta premente, he nelle ore di atta o delle pompe
alimenta sia la rete he il serbatoio Chiampon1, tramite un'inversione di usso permette
quindi la distribuzione in rete nelle ore in ui le pompe di Vegliato risultano spente.
La vas a prin ipale è pre eduta da un'anti amera, aratterizzata da una vas a dalla
quale attingono altre due elettropompe he, alternativamente, alimentano il serbatoio
di S ujelars1, posto a quota più elevata. In questo aso l'a ensione di queste pompe è
regolato dalle es ursioni della vas a di S ujelars1 appunto: se il livello s ende sotto 1.4
metri, le pompe entrano in funzione, e si spengono se supera i 2 metri.
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La portata sollevata è presso hè ostante per ias un atta o e pari a ir a 25 l/s.


Parte di essi vengono distribuiti direttamente in rete dalla ondotta premente, mentre
i rimanenti alimentano il serbatoio superiore.

1.3.2 Il serbatoio S ujelars1


Posizionato all'inizio di via S ujelars, è ostituito da 4 vas he a sezione ir olare, ia-
s una da 1000 hl. La quota del fondo si attesta per ognuna di esse a 320 metri s.l.m.m,
mentre il livello di massimo invaso è pari a 2.5 metri.
Nell'ampia amera di ingresso sono visibili le quattro vas he, le tubazioni di alimen-
tazione e di derivazione dalle stesse, non hè gli s ari hi, sia di fondo he di troppopieno.
La vas a prin ipale risulta in parti olare alimentata sia dall'alto he dal basso dalla
ondotta premente in arrivo dalle pompe di Chiampon1: a pompe a ese la premente
eroga direttamente in rete e in vas a arriva l'esubero di portata; a pompe spente il tubo
he alimenta la vas a dal basso lavora distribuendo alle utenze l'a qua attinta dallo
stesso serbatoio.
Il serbatoio quindi è al servizio dell'intera rete del entro stori o del apoluogo di
Gemona.
Dalle vas he poi attinge un altro sistema di sollevamento, omposto da due elet-
tropompe. Queste alimentano il serbatoio Uaran, an ora più a monte. Il sistema è
aratterizzato da una pompa più grande e da una più pi ola. Il funzionamento è
alternato e la portata sollevata per ias una a ensione è di ir a 7 l/s.
L'attivazione delle pompe è ontrollata dalle os illazioni del livello di Uaran: quando
questo s ende al di sotto di 1.7 metri, l'impianto di sollevamento entra in funzione,
mentre se il livello raggiunge i 2 metri, si spegne.
Sulla ondotta premente he alimenta Uaran sono inoltre onnesse al une utenze.

Nome Quota fondo Volume Numero


Serbatoio (m s.l.m.m.) (hl) Vas he
Chiampon1 250 10000 1
S ujelars1 320 4000 4

Tabella 1.1: Parametri signi ativi delle due prin ipali vas he di rilan io.

1.3.3 Il serbatoio Uaran


Questa opera, posta ad una quota di 400 metri s.l.m.m., rappresenta il più alto serbatoio
della rete di Gemona. Si trova al di sopra dell'utenza più elevata e da esso viene servita
a gravità la parte alta del apoluogo omunale.
E' ostituito da tre vas he, delle quali una, a sezione rettangolare e dalla apa ità
di 400 hl, è più anti a, mentre le due restanti, a sezione ir olare e dal volume di 1000
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hl ias una, sono di più re ente ostruzione. Il livello di massimo invaso è per tutte pari
a 2.5 metri.
Tutte le vas he vengono alimentate dalle pompe di S ujelars1, attraverso una on-
dotta premente he si sdoppia in un pozzetto immediamente al di fuori di Uaran. L'ar-
rivo in ias una vas a avviene dall'alto ed ognuna risulta idrauli amente onnessa alla
propria attigua.
La vas a ve hia presenta una sua us ita, mentre le due nuove hanno un'us ita o-
muni ante he si unis e a quella della vas a ve hia nel pozzettone limitrofo. Da qui
partono quindi quattro tubazioni per la rete di distribuzione della parte alta di Gemona.
In parti olare si notano le ondotte he alimentano le vas he Bambins, Savalons e S u-
jelars2 (oltre alle utenze a monte delle stesse), e quella he serve uni amente le utenze
di via Stalis. Nel pozzetto sono inoltre visibili lo s ari o di fondo e gli s ari hi di troppo
pieno, he riportano l'a qua in e esso al serbatoio S ujelars1. Inoltre è presente un
bypass he riempe la premente di S ujelars1 a pompe spente, in modo tale da rifornire
omunque le utenze onnesse direttamente al tubo di arrivo a Uaran.

1.3.4 Il serbatoio Siega


E' il serbatoio prin ipale al servizio della frazione di Maniaglia. Da esso, posto ad una
quota-fondovas a di 320 metri s.l.m.m., si dirama a gravità la rete di distribuzione.
L'opera è ostituita da due vas he, una di 400 hl a sezione quadrata, e una di 1000
hl, di forma ir olare. Le vas he risultano idrauli amente onnesse ed ognuna di esse è
alimentata dall'alto dalla ondotta premente di Glemine, he si sdoppia nelle vi inanze
di Siega.

Nome Quota fondo Volume Numero


Serbatoio (m s.l.m.m.) (hl) Vas he
Uaran 400 2400 3
Siega 320 1400 2

Tabella 1.2: Parametri signi ativi dei serbatoi Uaran e Siega.

1.3.5 Le amere di interruzione del ari o


Per far fronte ai notevoli in rementi di pressione indotti nel giro di po hi metri dalle forti
pendenze del terreno, in rete è presente una serie di vas he di interruzione del ari o.
Queste, alimentate in genere dall'alto, reano una forte perdita di ari o e ridu ono
la pressione immediatamente a valle al livello di invaso. La apa ità è ridotta, se non
addirittura quasi nulla.
Le amere risultano tuttavia prati amente sempre piene (a livello ostante) e quindi
in genere la portata in ingresso non si dierenzia molto da quella in us ita (entrambe
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omunque esigue). Ognuna di esse agis e sulle pressioni di una pre isa area di inuenza,
generalmente una o due vie.

Savalons: la quota del fondovas a è ssata a 365 metri s.l.m.m. Viene alimentato
direttamente da Uaran ed è al servizio delle utenze dell'omonima via Savalons. Risulta
inoltre onnesso all'interruttore Vegli, posto più in basso.
Lo s hema idrauli o prevede un lassi o ingresso in vas a dall'alto e un'us ita dal
basso. E' presente inoltre uno s ari o di fondo e uno di troppopieno, oltre he un bypass
( hiuso) in grado di es ludere la vas a per ragioni manutentive.
Il volume di invaso è pari a 250 hl e le es ursioni del livello, seppur minime, sono
omunque ontrollate da un galleggiante.

S ujelars2: aratterizzata da una apa ità di 350 hl e da una quota del fondo di 370
metri s.l.m.m., questa vas a risulta an he'essa alimentata dal serbatoio Uaran. Si trova
al servizio di una parte delle utenze dislo ate lungo via S ujelars.
Lo s hema idrauli o della vas a è lo stesso des ritto per Savalons e an he in questo
aso le es ursioni del livello sono minime, in modo tale he la portata entrante e quella
us ente risultino sempre onfrontabili.

Bambins: le aratteristi he sono esattamente le stesse di S ujelars2, ambia uni a-


mente la quota del fondo, ora ssata a 365 metri s.l.m.m. An he questa vas a vie-
ne alimentata da Uaran e serve le utenze poste nei dintorni dell'omonima via, no a
raggiungere le prime ase del entro stori o.

L'interruttore Vegli: servito direttamente dalla amera Savalons, presenta una a-


pa ità di invaso prati amente nulla. La quota del fondo è a 301 metri s.l.m.m. Questo
interruttore del ari o agis e sulla pressione delle utenze poste uni amente lungo via
Vegli.

L'interruttore Cella: alimentato dal serbatoio S ujelars1, l'interruttore Cella ridu e


la pressione delle utenze poste lungo inque vie alle pendi i estreme del entro stori o del
apoluogo di Gemona. La apa ità della vas a è molto ridotta e non subis e variazioni
importanti rispetto al livello di massimo invaso, di fatto sempre mantenuto ostante.
La quota del fondo vas a è pari a 250 m s.l.m.m..

Chiampon2: risulta onnesso al sistema Chiampon1-S ujelars1 e inuis e sulla pres-


sione di parte delle utenze dislo ate lungo via Chiampon. La quota del fondo vas a è
di 295 metri s.l.m.m. e la apa ità è di ir a 200 hl.

Rio Petri: viene servito dal serbatoio Siega e serve la parte più bassa di Maniaglia.
La quota di fondo è a 250 metri s.l.m.m. e la apa ità risulta maggiore di quella degli
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altri interruttori del ari o ( ir a 1000 hl). Tuttavia la sua funzione risulta essere quella
di ridurre on una forte perdita di ari o la pressione, altrimenti e essiva per le utenze.
An he in questo aso lo s hema idrauli o è lo stesso ri onos ibile per Savalons, on
l'ingresso in vas a dall'alto, e l'us ita dal basso.

Nome Quota fondo Volume


Vas a (m s.l.m.m.) (hl)
Savalons 365 250
S ujelars2 370 350
Bambins 365 350
Vegli 301 -
Cella 250 -
Chiampon2 295 200
Rio Petri 250 1000

Tabella 1.3: Parametri signi ativi delle amere di interruzione del ari o.

1.3.6 Le aree di aerenza delle vas he

Riassumendo quindi, tutti i serbatoi e le vas he di rottura del ari o rifornis ono a
gravità o tramite pompaggio in rete una parte limitata dei entri abitati del omune di
Gemona. Nella seguente gura 1.4 è riportato uno s hema della rete on le aree servite
da ias una vas a. In parti olare notiamo he la parte bassa del omune, ompresa tra
il entro stori o e la strada statale per l'intera estensione omunale (in viola), risulta
alimentata dal sistema di sollevamento di Vegliato, Chiampon e Godo. Il entro stori o,
inve e, in azzurro, risulta servito dal serbatoio S ujelars1, mentre la parte più alta del
apoluogo (in blu) è onnessa a Uaran e alle amere di interruzione del ari o Savalons,
S ujelars2 e Bambins. A ias una di queste aeris e poi un pi olo distrettino di una
o due vie, rispettivamente riportate in giallo, marrone e rosso. Lo stesso di asi per
l'interruttore Vegli e Chiampon2 (giallo s uro). L'interruttore Cella (in verde s uro
insieme a Vegli) alimenta inve e inque vie all'interno del entro stori o. La frazione di
Maniaglia inve e è alimentata in parte dal serbatoio Siega, e in parte dall'interruttore
Rio Petri, se ondo aree di inuenza olorate rispettivamente in verde hiaro e aran ione.
La sorgente di Glemine on l'annessa vas a, inne, non distribuis e direttamente in rete
e serve uni amente a rifornire il serbatoio Siega tramite impianto di sollevamento.
I singoli distretti risultano isolati dagli altri tramite sara ines he hiuse, fatta e -
ezione per le aree ontrollate da Vegliato, Chiampon e Godo, he di fatto risultano
onnesse formando un uni o grande sistema di distribuzione.
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Figura 1.4: Aree di inuenza dei serbatoi e delle vas he della rete di Gemona del Friuli.
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12 Capitolo 1. La rete di distribuzione idri a di Gemona del Friuli
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1.4 La rete di distribuzione

In parte alimentata direttamente tramite pompaggi dai pozzi di Godo e Vegliato, in


parte alimentata a gravità dai vari serbatoi presenti sul territorio omunale, la rete di
distribuzione presenta in parti olare uno s hema a maglie hiuse ed uno a rami aperti.
Il primo è prevalente soprattutto nella parte bassa del apoluogo, nella zona ompresa
tra la strada statale S.S.13 e la linea ferroviaria, e nel entro stori o, mentre il se ondo
s hema è tipi o della zona alta della ittadina e della frazione di Maniaglia, dove ias una
vas a risulta al servizio di un'area più ir os ritta e ridotta ad un paio di vie.
La rete di distribuzione presenta una lunghezza omplessiva di ir a 115 km, mentre
i materiali maggiomente impiegati per le ondotte sono:

ˆ a iaio (70%);

ˆ polietilene (25%);

ˆ ghisa sferoidale (3%);

ˆ bro emento (2%).

I diametri più diusi su tubazioni d'a iaio sono: φ 65, φ 80, φ 100, φ 150, φ 200,
mentre sulle ondotte in plasti a soprattutto φ 90 e φ 110.

1.5 Le altre sorgenti dismesse

Oltre alla già itata sorgente di Glemine, sul territorio omunale sono presenti altre
inque sorgenti, ora dismesse per motivi igieni i, dalle quali veniva attinta parte dell'a -
qua immessa in distribuzione. Prima della dismissione le osiddette sorgenti di Ledis
rifornivano la frazione di Stalis (parte alta) ed il entro stori o del apoluogo.
In parti olare si possono tuttora distinguere:

Sorgente Pozzolons1, ubi ata alla quota di 530 m s.l.m.m. e ristrutturata nel 1922.
L'opera, in emento e hiusa mediante un hiusino stradale in ghisa munito di lu hetto,
risulta essere ompletamente ri avata all'interno di una briglia del Rio Pozzolons.

Sorgente Pozzolons2, posta alla quota di 515 m s.l.m.m., an he quest'opera è stata


ristrutturata nel 1922. E' hiusa mediante una porta in ferro munita di lu hetto.

Sorgente Pozzolons3, ubi ata ad una quota di 475 m s.l.m.m. e ri ostruita nel 1988.
Attualmente presenta problemi di a essibiltà a ausa di alluvioni he ne hanno ostruito
l'ingresso dal greto del Rio Pozzolons.
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1.6. Le riti ità della rete di Gemona del Friuli 13
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Sorgente Miniera, posizionata a 515 m s.l.m.m., è stata ri ostruita nel 1995. L'o-
pera di presa è a ielo aperto ed è sita nel ompluvio del torrente Miniera, da dove
l'a qua viene onvogliata in un fabbri ato interrato nel quale avviene la de antazione e
la ra olta.

Sorgente Inferno, a quota 475 m s.l.m.m., an h'essa ri ostruita nel 1995 e si trova
nel greto del Rio S ri . Le riti ità sono le stesse della sorgente Miniera.
L'intero omplesso di queste sorgenti, quando operativo, garantiva una portata os il-
lante tra i 16 e i 30 l/s. Le a que giungevano da tutte le opere di presa presso un serbatoio
in lo alità Sella Sant'Agnese, da dove venivano poi immesse in rete.

1.6 Le riti ità della rete di Gemona del Friuli

La rete qui des ritta presenta al une riti ità he ne ompromettono un funzionamento
ottimale. La prima osa he va sottolineata è la man anza di una hiara e netta distin-
zione tra la rete di adduzione ai serbatoi, e la rete di distribuzione. La prima, anzi hè
portare l'a qua tramite impianti di sollevamento dai pozzi alle vas he di a umulo, ri-
fornis e sempre tramite pompaggi diretti an he una buona parte delle utenze della parte
bassa del territorio omunale. Queste potrebbero essere più agevolmente alimentate da
un sistema distributivo operante es lusivamente a gravità. In questo modo, utilizzando
gli impianti di sollevamento es lusivamente per riempire le vas he di a umulo, sarebbe
possibile ridurre i osti energeti i della rete, limitando di fatto le ore di funzionamento
delle elettropompe, in parti olare per i pozzi di Vegliato.
I prin ipali punti di approvvigionamento idri o della rete, ovvero i pozzi di Vegliato
e Godo, presentano impianti di pompaggio he probabilmente non lavorano in maniera
ottimale. Da una prima analisi delle urve aratteristi he fornite per i modelli installati
nei pozzi, si può notare he, a parità di portata sollevata, le pompe dovrebbero avere un
punto di funzionamento aratterizzato da una prevalenza nettamente più alta rispetto a
quella realmente misurata alla mandata. Vi eversa, a parità di prevalenza, dovrebbero
sollevare una portata più elevata rispetto a quanto misurato, ma iò in realtà non a ade.
Questo potrebbe essere dovuto a possibili fenomeni di avitazione he vanno ad in idere
negativamente an he sul rendimento degli impianti e quindi sui osti di gestione degli
stessi, ma andrebbero svolte più approfondite indagini per apire meglio il problema.
I osti per la gestione energeti a della rete rappresentano quindi una delle prin ipali
riti ità del sistema a quedottisti o di Gemona e andrebbero ridotti il più possibile, on-
siderando soprattutto la possibilità di avere a disposizione apienti vas he di ompenso
sul territorio omunale. La presenza di un terreno aratterizzato da forti dislivelli poi,
on utenze he si trovano a quote he dieris ono an he di 200 metri, impli a la ne es-
sità di un rilan io delle a que no a quote più elevate, dovendo attualmente sfruttare
uni amente la ri a falda a disposizione nel ampo di Osoppo.
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La presenza di ingenti sorgenti ora dismesse per ragioni sanitarie, suggerirebbe tut-
tavia, ove possibile, di sfruttare nuovamente queste a que disponibili a gravità, previo
trattamento di potabilizzazione. In questo modo, si potrebbe quindi rifornire a gravità
la zona più elevata del apoluogo, ridu endo i pompaggi verso le vas he più alte ome
Uaran, e di onseguenza limitando i osti energeti i della rete.
La stessa sorgente di Glemine, he alimenta tramite impianto di sollevamento il
serbatoio Siega di Maniaglia, risulta non ompletamente sfruttata al meglio: la sua a-
pa ità, stimata intorno ai 10 l/s, viene osì sfruttata soltanto al 50%. Infatti, buona
parte dell'a qua erogata dalla sorgente viene s ari ata in un vi ino torrente e potreb-
be essere immessa in rete a gravità, limitando on opportuni sezionamenti la zona di
inuenza dei pozzi Godo e ridu endo quindi il volume di a qua da lì pompato in rete.
A ausa delle forti pendenze del terreno poi, la rete è soggetta in genere a elevate
pressioni di eser izio, he possono aumentare la probabilità di manifestarsi di fenomeni
di perdite idri he. Queste possono essere inoltre maggiormente a entuate nelle zone
più basse del territorio omunale, in parti olare nelle vi inanze della linea ferroviaria,
dove agli e essi di pressione si sommano an he orrenti vaganti, he possono provo are
danni alle tubazioni, in genere prive di protezione atodi a.

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