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Il tabarro

Opera in un atto
(da La houppelande di Didier Gold)
Libretto di
Giuseppe Adami
Musica di
Giacomo Puccini

PERSONAGGI
Michele, padrone del barcone, 50 anni
Luigi, scaricatore, 20 anni
Il Tinca, scaricatore, 35 anni
Il Talpa, scaricatore, 55 anni
Giorgetta, moglie di Michele, 25 anni
La Frugola, moglie del Talpa, 50 anni
Un venditore di canzonette
Due amanti
Due voci interne

baritono
tenore
tenore
basso
soprano
mezzosoprano
tenore
soprano e tenore
soprano e tenore

Scaricatori, Midinettes,
un suonatore dorganetto.

(Editore Universal Music Publishing Ricordi srl,Milano)

Un angolo della Senna, dove ancorato il


barcone di Michele. La barca occupa quasi
tutto il piano della scena ed congiunta al
molo con una passerella.
La Senna si va perdendo lontana. Nel fondo
il profilo della vecchia Parigi e principalmen te la mole maestosa di Notre-Dame staccano
sul cielo di un rosso meraviglioso. Sempre
nel fondo, a destra,sono i caseggiati che fian cheggiano il lungo-Senna e in primo piano
alti platani lussureggianti. Il barcone ha
tutto il carattere delle consuete imbarcazioni
da trasporti che navigano la Senna. Il timone
campeggia in alto della cabina.E la cabina
tutta linda e ben dipinta con le sue finestrette
verdi, il fumaiolo e il tetto piano, a mo dal tana,sul quale sono alcuni vasi di geranii. Su
una corda sono distesi i panni ad asciugare.
Sulla porta della cabina, la gabbia dei canarini.
il tramonto.
(Il velario si apre prima che incominci la
musica. Giorgetta intenta a diverse fac cende; ritira alcuni panni stesi ad asciugare;
cava un secchio dacqua dal fiume e innaffia
i suoi fiori; ripulisce la gabbia dei canarini.
Michele, colla pipa spenta, immobile presso
il timone guardando il sole che tramonta.
Sulla sponda della Senna sta un carro con un
cavallo;sacchi di cemento vi sono accatastati.
Alcuni uomini vanno e vengono; gli scarica tori salgono dalla stiva col loro sacco pesante
sulle spalle e lo portano sul carro. Suono
prolungato di sirena di rimorchiatore. Al cuni scaricatori salgono dalla stiva. Cornet ta dautomobile lontana. Sirena pi lontana
di rimorchiatore. Altri scaricatori salgono
dalla stiva.)
Giorgetta
O Michele?... Michele?...
Non sei stanco dabbacinarti al sole che
[tramonta?
Ti sembra un gran spettacolo?
Michele
Sicuro!
Giorgetta
Lo vedo bene: dalla tua pipa il fumo bianco
[non sbuffa pi!
Michele (accennando agli scaricatori)
Han finito laggi?
Giorgetta (premurosamente)
Vuoi che discenda?
Michele
No. Resta. Andr io stesso.

Giorgetta
Han lavorato tanto!... Come avean promesso,
la stiva sar sgombra,
e per domani si potr caricare.
Scaricatori (dal disotto del barcone;con voce
lontana)
Oh! Issa! oh!
Giorgetta
Bisognerebbe compensare questa loro fatica:
un buon bicchiere.
Michele
Ma certo. Pensi a tutto, cuore doro!
Scaricatori
Oh! Issa! oh! Un giro ancor!
(con accento pesante e con voce lontana)
Se lavoriam senza ardore,
si rester ad ormeggiare,
e Margot ...
Michele
Porta loro da bere.
Scaricatori
... con altri ne andr.
Giorgetta
Sono alla fine: prenderanno forza.
Michele
Il mio vinello smorza la sete, e li ristora.
Scaricatori
Oh! Issa! oh! Un giro ancor!
(con accento pesante)
Non ti stancar, battelliere;
dopo potrai riposare,
e Margot felice sar!
Michele (avvicinandosi a Giorgetta affettuo samente)
E a me, non hai pensato?
Giorgetta (scostandosi un poco)
A te?... Che cosa?
Michele (cingendola con un braccio)
Al vino ho rinunciato;
ma, se la pipa spenta,
non spento il mio ardore...
Scaricatori
Oh! Issa! oh! Un giro ancor!
(con accento pesante, con voce lontana)
Ora la stiva vuotata,
chiusa la lunga giornata,
e Margot ...

Michele (la bacia: Giorgetta gli porge la guan - Giorgetta (agli altri)
cia e non la bocca)
Avanti coi bicchieri!
Un tuo bacio, o mio amore...
Luigi (indicando un suonatore di organetto
(Savvia verso la stiva e vi discende.)
che passa sulla banchina)
Scaricatori
Guarda l lorganetto!
... lamor ti dar!
arrivato in buon punto.
(Chiama il suonatore ambulante.)
Luigi (passando dalla banchina sul barcone)
Si soffoca, padrona!
Il Tinca (alzando il bicchiere)
In questo vino affogo i tristi pensieri.
Giorgetta
Bevo al padron!
Lo pensavo. Ho quel che ci vuole.
(a Giorgetta che mesce ancora)
Sentirete che vino!
Viva! Grazie, grazie!
(Entra nella cabina dando una lunga occhia - Lunico mio piacer sta qui in fondo al bicchier!
ta a Luigi.)
Luigi (al suonatore)
Il Tinca (uscendo dalla stiva col carico sulle
Ei, l! Professore! Vien qua!
spalle)
(agli
amici)
Sacchi dannati! mondo birbone!
Sentirete che artista!
Spicciati, Talpa! Si va a mangiare!
Talpa (salendo dalla stiva con un carico sulle
spalle)
Non avere fretta! non mi seccare!
Ah! questo sacco spacca il groppone!
(scotendo la testa e tergendosi il sudore col
rovescio della mano)
Dio! che caldo!...
O Luigi, ancora una passata.
Luigi (indicando Giorgetta che reca la broc ca del vino e i bicchieri)
Eccola la passata!... Ragazzi, si beve!
Qui, tutti insiem lesti!
(Tutti accorrono alla chiamata, facendosi in torno a Giorgetta che distribuisce i bicchieri.)
lesti! Pronti!
Nel vino troverem lenergia per finir!...
(Beve.)
Giorgetta (ridendo)
Come parla difficile!... Ma certo: vino alla
[compagnia!
Qua, Talpa! Al Tinca!... A voi! Prendete!
(Mesce da bere.)
Il Talpa
Alla salute vostra il vino si beva!
(Il carrettiere se ne va con il suo carico di ce mento, dopo di aver bevuto un bicchiere di
vino.)
Salzi il bicchier! Bevo! Viva!
Tanta felicit per la gioia che d.
(Si asciuga la bocca con il dorso della mano.)
Giorgetta
Se ne volete ancor!...
(Mesce di nuovo al Talpa.)
Talpa
Non si rifiuta mai!

Giorgetta (a Luigi come per sedurlo a balla re con lei)


Io capisco una musica sola:
quella che fa ballare.
Il Tinca (si fa avanti per il primo)
Ma sicuro!
Ai suoi ordini sempre, e gamba buona!
Giorgetta
To!
(ridendo)
Io ti prendo in parola.
Il Tinca (contento)
Ballo con la padrona!
(Il Tinca e Giorgetta ballano. Luigi e il Tal pa si tappano le orecchie alle stonature del lorganetto.)
Luigi (ridendo)
La musica e la danza van daccordo.
(Si ride; ma si vuole anche di pi perch il
Tinca non riesce a prendere il passo e a met tersi daccordo con Giorgetta.)
Luigi (al Tinca che balla strisciando i piedi)
Sembra che tu pulisca il pavimento!
Giorgetta
Ahi! mhai pestato un piede!
Luigi
Va!
(allontanando il Tinca con una spinta e
sostituendolo)
Lascia! Son qua io!
(Balla con Giorgetta; questa si abbandona
languidamente fra le braccia di Luigi. Mi chele appare dalla stiva.)

Il Talpa
Ragazzi, c il padrone!
(I due smettono di ballare; Luigi fa cenno di
smettere al suonatore e gli d una moneta.
Il suonatore se ne va.Luigi e gli altri scarica tori scendono nella stiva, mentre Michele si
avvicina a Giorgetta.)

Giorgetta
Gi discende la sera...
Oh che rosso tramonto di settembre!
Che brivido dautunno!
Non sembra un grosso arancio
questo sole che muore nella Senna?
Guarda laggi la Frugola!

Giorgetta (dopo esservi ravviati i capelli, a


Michele con stentata naturalezza)
Dunque, che cosa credi?
Partiremo la settimana prossima?

Venditore (pi vicino ancora)


Chi la vuole, ...

Michele (vagamente)
Vedremo.

Giorgetta
La vedi?
Venditore
... con musica e parole?

Giorgetta
Il Talpa e il Tinca restano?

Giorgetta
Cerca di suo marito e non lo lascia!...

Michele
Rester anche Luigi.

Michele
giusto. Beve troppo!

Giorgetta
Ieri non lo pensavi.

Giorgetta
Non lo sai che gelosa?
(scrutando Michele)
Michele
O mio uomo, non sei di buon umore!
Ed oggi, penso.
Che hai?... Che guardi?... E perch taci?...
(Il venditore di canzonette sulla strada al di
Giorgetta
l della Senna, seguito da un uomo che porta
Perch?
una piccola arpa ed armacollo. Alcune MidiVenditore di canzonette (interno, un poco lon - nettes, che escono da una casa di mode, lo
attorniano.)
tano)
Chi vuol lultima canzonetta?
Venditore
Chi la vuole lultima canzonetta?
Michele
(Larpista ha deposto lo strumento, si sedu Perch non voglio chegli crepi di fame.
to su un piccolo sgabello portatile e si accinge
a suonare; il venditore di canzonette pronto
Giorgetta
a cantare e le Midinettes ad ascoltare.)
Quello sarrangia sempre.
Midinettes
Michele
Bene! bene!
Lo so: sarrangia, vero.
S, s!
Venditore
Chi la vuole?

Michele
Tho mai fatto scenate?

Michele
Ed per questo che non conclude nulla.

Giorgetta
Lo so bene: tu non mi batti!

Giorgetta (seccata)
Con te non si sa mai
chi fa male o fa bene!

Venditore
Primavera, primavera,
non cercare pi i due amanti
l fra lombre della sera.

Venditore
(pi vicino)
Chi la vuole?

Michele
Che? lo vorresti?

Michele
Chi lavora si tiene.
(Sirena lontana di rimorchiatore.)

Giorgetta
Ai silenzi tal volta, s, preferirei
lividi di percosse!

Venditore
Primavera, primavera!
Chi ha vissuto per amore,
per amore si mor.
la storia di Mim!
(Le ragazze comprano la canzonetta e due se
ne vanno leggendola.)

La Frugola
Il mio uomo ha finito il lavoro?
Stamattina non ne poteva pi dal mal di reni.
Faceva proprio pena.
Ma lho capito io:
una buona frizione
e il mio rum lha bevuto la sua schiena!
(Sghignazza forte, poi getta a terra la sacca e
Giorgetta (che ha seguito Michele, con insi - vi fruga dentro con volutt, cavandone var
oggetti.)
stenza)
Ah! Giorgetta, guarda: un pettine
Dimmi almeno che hai!
[fiammante!
Se lo vuoi, te lo dono.
Michele
quanto di pi buono ho raccolto in
Nulla!... Nulla!...
[giornata.
Venditore
Giorgetta (prendendo il pettine)
Chi aspettando sa che muore
Hanno ragione di chiamarti Frugola;
conta ad ore le giornate
tu rovisti ogni angolo
con i battiti del cuore, ...
ed hai la sacca piena.
Giorgetta
La Frugola (mostrando la sacca)
Quando siamo a Parigi,
Se tu sapessi gli oggetti strani
io mi sento felice!
che in questa sacca sono racchiusi!
Guarda! guarda!
Michele (calmo)
per te questo ciuffo di piume.
Si capisce.
Trine e velluti, stracci, barattoli.
Vi son confusi gli oggetti strani.
Giorgetta
Strane reliquie, i documenti di mille amori.
Perch?
Gioie e tormenti qui vi raccolgo,
senza distinguere fra i ricchi e il volgo!
Venditore
(Tira fuori dalla sacca un cartoccio.)
... conta ad ore le giornate.
Ma lamante non torn,
Giorgetta
e i suoi battiti fin
E in quel cartoccio?
anche il cuore di Mim!
(Il venditore di canzonette sallontana segui to dallarpista; le ragazze, leggendo sui fo - La Frugola
glietti comperati, sciamano, ripetendo lulti - Cuore di manzo per Caporale,
ma strofa della canzonetta.)
il mio soriano dal pelo fulvo,
dallocchio strano, che non ha uguale!
Midinettes (interno lontano)
Conta ad ore le giornate,
Giorgetta (ridendo)
ma lamante non torn,
Gode dei privilegi il tuo soriano!
(La Frugola apparsa sulla banchina, attra versa la passerella e sale sul barcone. Ha sul - La Frugola
le spalle una vecchia sacca gonfia di ogni Li merita! Vedessi!
sorta di roba raccattata.)
(Sghignazza.)
e i suoi battiti fin
il pi bel gatto, il mio pi bel romanzo.
lar, lar, lar,
Quando il mio Talpa fuori, mi tiene
anche il cuore di Mim!
[compagnia
e insieme noi filiamo, noi filiam
La Frugola
i nostri amori, senza puntigli e senza gelosia.
O eterni innamorati, buona sera.
Vuoi saperla la sua filosofia? Ron, ron, ron:
meglio padrone in una catapecchia che
Giorgetta
[servo in un palazzo.
Oh buona sera, Frugola!
Ron, ron, ron, ron, ron: meglio cibarsi
(Michele, dopo avere salutato con un gesto la con due fette di cuore che logorare
Frugola, si allontana ed entra nella cabina.)
il proprio nellamor!

Il Talpa (appare dalla stiva seguito da Luigi)


To! guarda la mia vecchia!...
Che narravi?
(Tromba dautomobile lontana).
La Frugola
Parlavo con Giorgetta del soriano.
Michele (uscendo dalla cabina, savvicina a
Luigi)
O Luigi, domani si carica del ferro.
Vieni a darci una mano?
Luigi
Verr, padrone.

Il Tinca
Segui il mio esempio: bevi!
Giorgetta (intervenendo)
Basta!
Il Tinca (fissandola)
Non parlo pi!
A domani, ragazzi, e state bene.
(Sincammina e scompare per la banchina.)
Il Talpa (alla Frugola)
Ce nandiamo anche noi?
Son stanco morto.

La Frugola
Il Tinca (venendo dalla stiva, seguito dagli Ah! quando mai potremo comprarci una
altri scaricatori che se ne vanno per la ban [bicocca?
china dopo di avere salutato Michele)
L ci riposeremo.
Buona notte a tutti.
Il Talpa (al Tinca)
Hai tanta fretta?

Giorgetta
la tua fissazione, la campagna!

La Frugola (al Tinca)


Corri ad ubbriacarti?
Ah! se fossi tua moglie!

La Frugola
Ho sognato una casetta
con un piccolo orticello.
Quattro muri, stretta stretta,
e due pini per ombrello.
Il mio vecchio steso al sole,
ai miei piedi Caporale,
e aspettar cos la morte
che rimedio dogni male!

Il Tinca
Che fareste?
La Frugola
Ti pesterei finch non la smettessi
di passar le notti allosteria.
Non ti vergogni?

Giorgetta
ben altro il mio sogno!
Il Tinca
Son nata nel sobborgo,
No, no, no! Fa bene il vino!
e solo laria di Parigi mesalta,
Si affogano i pensieri di rivolta:
mesalta e mi nutrisce!
ch se bevo non penso,
Oh! se Michele, un giorno, abbandonasse
e se penso non rido!
questa logora vita vagabonda!...
Ah! ah! ah!...
Non si vive l dentro, fra il letto ed il fornello!
(Sincammina sghignazzando, mentre Mi - Tu avessi visto la mia stanza, un tempo!
chele discende nella stiva.)
La Frugola
Luigi (fermando il Tinca)
Dove abitavi?
Hai ben ragione; meglio non pensare,
piegare il capo ed incurvar la schiena.
Giorgetta
Per noi la vita non ha pi valore,
Non lo sai?
ed ogni gioia si converte in pena.
I sacchi in groppa e gi la testa a terra!
Luigi (avanzando dimprovviso)
Se guardi in alto, bada alla frustata.
Belleville!
(con amarezza)
Il pane lo guadagni col sudore,
Giorgetta
e lora dellamore va rubata!
Luigi lo conosce!
Va rubata fra spasmi e paure
che offuscano lebbrezza pi divina.
Luigi
Tutto conteso, tutto ci rapito...
Anchio ci son nato!
la giornata gi buia alla mattina!
Hai ben ragione; meglio non pensare.
Giorgetta
Piegare il capo ed incurvar la schiena!
Come me. Come me, lhai nel sangue!

10

Luigi
Non ci si pu staccare!
Giorgetta
Bisogna aver provato!
Belleville il nostro suolo e il nostro mondo!
Noi non possiamo vivere sullacqua!
Bisogna calpestare il marciapiede!
L c una casa, l ci sono amici,
festosi incontri e piene confidenze...
Luigi
Ci si conosce tutti!
S tutti una famiglia!
Giorgetta
Al mattino, il lavoro che ci aspetta.
Alla sera, i ritorni in comitiva...
Botteghe che saccendono di luci e di lusinghe,
vetture che sincrociano, domeniche chiassose,
piccole gite in due al bosco di Boulogne!
Balli allaperto, intimit amorose!?
(con grande intensit)
difficile dire cosa sia
questansia, questa strana nostalgia.
Giorgetta e Luigi (con entusiasmo)
Ma chi lascia il sobborgo vuol tornare,
e chi ritorna, chi ritorna non si pu staccare.
C l in fondo Parigi che ci grida
con mille voci liete il suo fascino immortal!
(Rimangono come in estasi.)
La Frugola
Adesso ti capisco:
qui la vita diversa...
Il Talpa
Se sandasse a mangiare?
(a Luigi)
Che ne dici?
Luigi
Io resto:
ho da parlare col padrone.
Il Talpa
Quando cos, a domani.

ai miei piedi Caporale,


e aspettar cos la morte
(lontani)
che rimedio dogni male!
Voce di sopranino (interna)
Ah! Ah! Ah!
Voce di tenorino (interna, lontano)
La la la...
(Suono prolungato di sirena di rimorchiato re lontanissimo. Luigi savvicina a Gior getta che con un gesto lo ferma.)
Giorgetta (con ardore, ma sommessa)
O Luigi! Luigi!
Bada a te! Pu salir fra un momento!
Resta pur l, lontano!
Luigi
Perch dunque inasprisci il tormento?
Perch mi chiami invano?
Giorgetta
Vibro tutta se penso a iersera,
allardor dei tuoi baci!...
Luigi
In quei baci tu sai cosa cera...
Giorgetta
S, mio amore, mio amore. Ma taci!
Luigi
Quale folle paura ti prende?
Giorgetta
Se ci scopre, la morte!
Luigi (scattando)
Preferisco morire, alla sorte
che ti tiene legata!
Giorgetta
Ah! se fossimo soli, lontani...
Giorgetta
E sempre uniti!...

La Frugola
Giorgetta
Miei vecchi, buona notte!
(Si avvia col Talpa a braccetto e allontanan - E sempre innamorati!...
Dimmi... che non mi manchi!...
dosi le loro voci si perdono.)
La Frugola e il Talpa (mormorando)
Ho sognato una casetta,
con un piccolo orticello.
Quattro muri, stretta stretta,
e due pini per ombrello.
Il mio vecchio steso al sole,

Luigi (facendo per correre a lei)


Mai!...
Giorgetta (paurosa)
Sta attento!
(Apparisce Michele dalla stiva.)

11

Michele (a Luigi)
Come? Non sei andato?...
Luigi
Padrone, vho aspettato,
perch volevo dirvi quattro parole sole:
intanto ringraziarvi davermi tenuto...
Poi volevo pregarvi, se lo potete fare,
di portarmi a Rouen e l farmi sbarcare...
Michele
A Rouen? Ma sei matto?
L non c che miseria:
ti troveresti peggio.
Luigi
Sta bene. Allora resto.
(Michele si avvia verso la cabina.)
Giorgetta
Dove vai?
Michele
A preparare i lumi.
Luigi
Buona notte, padrone...
Michele
Buona notte.
(Michele entra nella cabina.)

Luigi
Fra grida soffocate
e baci senza fine!
Giorgetta
E parole sommesse...
Luigi
E baci senza fine!
Giorgetta
Giuramenti e promesse...
Luigi
Desser soli noi...
Giorgetta
Noi soli, via, via, lontani!...
Luigi
Noi tutti soli, lontani dal mondo!...
(sussultando)
lui?
Giorgetta
No, non ancora...
Dimmi che tornerai pi tardi...
Luigi
S, fra unora...

Giorgetta (affannosamente)
Dimmi: perch gli hai chiesto di sbarcarti a
[Rouen?

Giorgetta
Ascolta: come ieri lascer la passerella.
Sono io che la tolgo...
Hai le scarpe di corda?

Luigi
Perch non posso dividerti con lui!...

Luigi
S... Fai lo stesso segnale?

Giorgetta
Hai ragione: un tormento. Anchio ne son
[presa,
anchio la sento ben pi forte di te questa
[catena!
Hai ragione: un tormento, unangoscia,
[una pena;
ma quando tu mi prendi, pur grande,
pur grande il compenso!

Giorgetta
S... il fiammifero acceso!
Come tremava sul braccio mio
teso la piccola fiammella!
Mi pareva daccendere una stella,
fiamma del nostro amore,
stella senza tramonto!...

Luigi
Pur di rubare insieme qualche cosa alla vita!
Giorgetta
La volutt pi intensa!
Luigi
la gioia rapita fra spasmi e paure...
Giorgetta
In una stretta ansiosa...

14

Luigi
Io voglio la tua bocca
voglio le tue carezze!
Giorgetta
Dunque anche tu lo senti
folle il desiderio!
Luigi
Folle di gelosia!
(con passione)
Vorrei tenerti stretta come una cosa mia!
Vorrei non pi soffrir,

non pi soffrir che un altro ti toccasse,


e, per sottrarre a tutti il corpo tuo divino,
io te lo giuro, lo giuro, non tremo
a vibrare il coltello,
(Giorgetta cerca di frenare Luigi e impaurita
lo allontana guardando verso la cabina.)
e con gocce di sangue
fabbricarti un gioiello!
(Luigi fugge rapidamente spinto da Giorgetta.)

Michele (fissandola)
Tu non dormi!
Giorgetta
Lo sai perch non dormo...
E poi... l dentro soffoco...
Non posso! non posso!

Giorgetta (si passa penosamente una mano


sulla fronte; sospirando)
Come difficile esser felici!...

Michele
Ora le notti son tanto fresche...
E lanno scorso l in quel nero guscio
eravamo pur tre...
cera il lettuccio del nostro bimbo...

Michele (recando i fanali accesi, viene dalla


cabina)
Perch non vai a letto?

Giorgetta (sconvolta)
Il nostro bimbo! Taci, taci!...

Giorgetta
E tu?
Michele
No, non ancora...
Giorgetta
Penso che hai fatto bene a trattenerlo.
Michele
Chi mai?
Giorgetta
Luigi.
Michele
Forse ho fatto male.
Basteranno due uomini:
non c molto lavoro.
Giorgetta
Il Tinca lo potresti licenziare...
beve sempre...
Michele
Subriaca per calmare i suoi dolori.
Ha per moglie una bagascia!
Beve per non ucciderla...
(Giorgetta appare turbata e nervosa.)
Che hai?
Giorgetta
Son tutte queste storie...
che a me non interessano...

Michele
Tu sporgevi la mano e lo cullavi
dolcemente, lentamente,
e poi sul braccio mio
taddormentavi...
Giorgetta (con affanno)
Ti supplico,
Michele: non dir niente...
Michele
Erano sere come queste...
Se spirava la brezza,
vi raccoglievo insieme nel tabarro
come in una carezza...
Sento sulle mie spalle
le vostre teste bionde...
Sento le vostre bocche
vicino alla mia bocca
Ero tanto felice, ah tanto felice!...
Ora che con c pi,
i miei capelli grigi
mi sembrano un insulto alla tua giovent!
Giorgetta
Ah! ti supplico, Michele,
non dir niente! Ah! no!
Michele
Ah! mi sembrano un insulto alla tua
[giovent!

Giorgetta
Michele (avvicinandosi a Giorgetta con com - No... clmati, Michele...
Sono stanca... Non reggo... Vieni...
mozione)
Perch, perch non mami pi? Perch?...
Michele (aspro)
Ma non puoi dormire!
Giorgetta (con freddezza)
Sai bene che non devi addormentarti!
Ti sbagli; tamo...
Tu sei buono e onesto...
Giorgetta (sorpresa)
(come per troncare il discorso)
Ora andiamo a dormire...
Perch mi dici questo?

15

Michele
Non so bene...
Ma so che molto tempo che non dormi!
(Cerca di attirare Giorgetta vicino a s; con
intensa emozione.)
Resta vicino a me!
Non ti ricordi... altre notti,
altri cieli ed altre lune?
Perch chiudi il tuo cuore?
Ti rammenti le ore che volavan via
su questa barca trascinate dallonda?...
Giorgetta
Non ricordare... Oggi malinconia...
Michele
Ah! Ritorna, ritorna come allora,
ritorna ancora mia! quando tu mamavi
e ardentemente mi cercavi e mi baciavi...
quando tu mamavi!...
Resta vicino a me! La notte bella!
Giorgetta (conciliante)
Che vuoi! Sinvecchia!
Non son pi la stessa.
Tu pure sei cambiato...
Diffidi... Ma che credi?
Michele
Non lo so nemmen io!
(Da una chiesa lontana giungono i rintocchi
delle ore.)
Giorgetta
Buona notte, Michele... Casco dal sonno...
Michele
E allora va pure; ti raggiungo...
(Giorgetta entra nella cabina.)
Michele
Sgualdrina!
(Dispone i fanali rosso, verde e bianco, ai
posti fissati sul barcone. Sulla strada due
ombre di amanti che passano.)
Uomo
Bocca di rosa fresca...
Donna
e baci di rugiada
Uomo
o labbra profumate...

Donna
A domani, mio amore...
Uomo
Domani, amante mia!...
Donna (lontana)
A domani, mio amore...
Uomo (lontano)
Domani, amante mia!
(Una cornetta lontano suona il silenzio da
una caserma. Michele si avvolge nel suo
tabarro e, appoggiato al timone del barcone,
contempla fissamente la Senna; scesa com pletamente la notte.)
Michele
Scorri, fiume eterno!
Come il tuo mistero fondo!
Lansia che mi strugge non ha fine!...
Passa, fiume eterno, passa!
E me pure travolgi!
Quante son state le rovine
che calm la tua onda?
Tu della miseria
hai segnata la fine!
E sempre calmo passi, e non ti ferma
n paura n tormento,
n volgere danni!
Continui la tua corsa,
continui il tuo lamento!
Passa, passa, fiume eterno!
Sono i lamenti, forse, dei tuoi morti,
che portasti lun dopo laltro
verso il gran destino,
sulle tue braccia lugubri ma forti?
Sono i dolori che tu soffocasti
chiudendo lurlo estremo in un gorgoglio?
Sono forse i lamenti dei tuoi morti?
Acqua misteriosa e cupa,
passa sul mio triste cuore!
Lava via la pena e il mio dolore,
fa pur tua la mia sorte!...
E se non puoi la pace,
allor dammi la morte!
(Saccascia sfibrato: la notte buia. Mi chele leva di tasca la pipa e laccende. Do po qualche momento, L u i g i , che stava in
attesa del segnale sulla banchina, attraversa
di corsa la passerella e balza sul barcone.
Michele vede lombra, sussulta e si mette in
agguato; riconosce Luigi; di colpo si pre cipita e lo afferra alla gola.)

Donna
o profumata sera...
C la luna...

Michele
Tho colto!

Uomo
la luna che ci spia...

Luigi (dibattendosi)
Sangue di Dio! Son preso!

16

Michele
Non gridare! Che venivi a cercare?
Volevi la tua amante?
Luigi
Non vero!
Giorgetta
Mentisci! Confessa, confessa!
Luigi
Non vero!
Michele
Volevi la tua amante?
Luigi (tirando fuori il coltello)
Ah! perdio!

Michele
Ancora!
Luigi (rantolando)
Lamo... Ah!
(Resta aggrappato a Michele in una suprema
contorsione di morte.)
Giorgetta (dalla cabina)
Michele! Michele!
(Sentendo la voce di Giorgetta,Michele rapi damente ravvolge nel tabarro il cadavere di
Luigi aggrappato a lui, e si siede.)
Giorgetta (apre la porta della cabina)
Ho paura... Michele...
(Savvicina lentamente a Michele, guardando
intorno con ansia.)

Michele (afferrando il braccio di Luigi e for zandolo a lasciare il coltello)


Gi il coltello!
Non mi sfuggi, canaglia! Anima di forzato!...
Verme! Volevi andare gi, a Rouen,
non v ero? Morto ci andrai, nel fiume!

Michele (calmissimo)
Avevo ben ragione:
non dovevi dormire...

Luigi
Assassino! Assassino!

Michele
Non nulla... i tuoi nervi...

Michele
Confessami che lami! confessa! confessa!
Luigi
Lasciami, lasciami, lasciami!

Giorgetta
Ecco... questo... hai ragione...
Dimmi che mi perdoni...
(insinuante)
Non mi vuoi pi vicina?...

Michele
No! Infame! infami! Se confessi, ti lascio!

Michele (terribile)
Dove?... Nel mio tabarro?

Luigi
S...

Giorgetta
S, vicina, vicina...
S... Mi dicevi un tempo: Tutti quanti
portiamo un tabarro che asconde
qualche volta una gioia, qualche volta un
[dolore....

Michele
Ripeti! Ripeti!
Luigi (con voce fioca)
S... lamo!
Michele
Ripeti! Ripeti!
Luigi (come un gemito)
Lamo!
Michele
Ripeti!
Luigi (pi debole ancora)
Lamo!

Giorgetta
Son presa dal rimorso daverti dato pena...

Michele
Qualche volta un delitto!
Vieni nel mio tabarro!...
(si erge terribile:apre il tabarro il cadavere
di Luigi rotola ai piedi di Giorgetta)
Vieni! Vien!
Giorgetta (gridando disperatamente e indie treggiando di terrore)
Ah!
(Michele afferra Giorgetta, la trascina e la
piega contro il volto dellamante morto.)

17

Suor Angelica
Opera in un atto
Libretto di
Giovacchino Forzano
Musica di
Giacomo Puccini

PERSONAGGI
Suor Angelica
La Zia Principessa
La Badessa
La Suora Zelatrice
La Maestra delle Novizie
Suor Genoveffa
Suor Osmina
Suor Dolcina
La suora infermiera
Le cercatrici
Le novizie
Le converse

soprano
contralto
mezzosoprano
mezzosoprano
mezzosoprano
soprano
soprano
soprano
mezzosoprano
soprano e mezzosoprano
soprano e mezzosoprano
soprano e mezzosoprano

Suore; Donne, Ragazzi e Uomini (dallinterno)


Lazione si svolge in un monastero sul finire del 1600.

(Editore Universal Music Publishing Ricordi srl,Milano)

19

Linterno di un monastero. La chiesetta e il


chiostro. Nel fondo, oltre gli archi di destra,il
cimitero; oltre gli archi di sinistra, lorto. Nel
mezzo della scena,cipressi, una croce, erbe e
fiori.Nel fondo a sinistra,fra piante di acro,
una fonte, il cui getto ricadr in una pila in
terra.
[La preghiera]
(Si alza il sipario. Tramonto di primavera.
Un raggio di sole batte al di sopra del getto
della fonte. La scena vuota. Le suore sono
in chiesa e cantano.)
Le suore (dallinterno)
Ave Maria, piena di grazia,
il Signore teco,
Tu sei benedetta fra le donne,
benedetto il frutto del ventre tuo,
Ges.
Sancta Maria,
prega per noi peccatori...
Suor Angelica (dallinterno)
Prega per noi peccatori,
ora e nellora della nostra morte...
Le suore (dallinterno)
Prega per noi ecc.
(Due converse, in ritardo, traversano la sce na; si soffermano un istante ad ascoltare un
cinguettio che scende dai cipressi, quindi en trano in chiesa. Suor Angelica,anchessa in
ritardo, esce da destra,si avvia in chiesa,apre
la porta, fa latto di costrizione delle ritarda tarie che le novizie non hanno fatto; si ingi nocchia e bacia la terra, quindi rinchiude la
porta. Le suore escono dalla chiesa a due
per due. La Badessa si sofferma davanti alla
croce. Le suore, passandole innanzi,le fanno
atto di riverenza. La Badessa fa il gesto della
benedizione e, quando tutte le suore le son
passate davanti, si ritira. Le suore non si
sciolgono ancora, restano unite formando
una specie di semicerchio a piccoli gruppi.
La Sorella Zelatrice viene nel mezzo.)
[Le Punizioni]
La Sorella Zelatrice (alle due converse che
sono passate prima)
Sorelle in umilt,
mancaste alla quindna
ed anche Suor Angelica,
che per fece contrizione piena.
Invece voi, sorelle,
peccaste in distrazione,
e avete perso un giorno di quindna!

20

Una conversa
Maccuso della colpa
e invoco una gran pena,
e pi grave sar
pi grazie vi dir,
sorella in umilt.
(Resta in attesa della penitenza.)
La Maestra delle Novizie (alle novizie, come
spiegando)
(Chi arriva tardi in coro
si prostri e baci terra.)
La Zelatrice (alle converse)
Farete venti volte
la preghiera mentale
per gli afflitti, gli schiavi
e per quelli che stanno
in peccato mortale.
Una conversa
Con gioia e con fervore!
Le due converse
Cristo Signore,
Sposo dAmore,
io voglio sol piacerti,
ora e nellora
della mia morte! Amen!
(Si ritirano, compunte, sotto gli archi.)
La Zelatrice (a Suor Lucilla, porgendole loc corrente per filare)
Suor Lucilla, il lavoro. Ritiratevi.
E osservate il silenzio.
(Suor Lucilla si ritira filando.)
La Maestra delle Novizie (alle due novizie,
come prima)
(Perch stasera in coro
ha riso e fatto ridere.)
La Zelatrice (a Suor Osmina)
Voi, Suor Osmina, in chiesa
tenevate nascoste nelle maniche
due rose scarlattine.
Suor Osmina (indocile)
Non vero!
La Zelatrice (severamente)
Sorella, entrate in cella.
(Suor Osmina scuote la spalle)
Non tardate! La Vergine vi guarda!
(Suor Osmina si avvia: tutti gli sguardi la se guono sotto gli archi finch non scompare
nella sua cella.)
Alcune suore
Regina Virginum, ora pro ea...
(Suor Osmina chiude bruscamente la porta
della sua cella.)

[La Ricreazione]
La Zelatrice
Ed or, sorelle in gioia,
poich piace al Signore
e per tornare
pi allegramente
a faticare
per amor Suo
ricreatevi!
Le suore
Amen!
(Le figure bianche delle suore si sparpagliano
per il chiostro e oltre gli archi. Suor Angelica
zappetta la terra e innaffia lerbe ed i fiori.)
Suor Genovieffa (gaiamente)
O sorelle, sorelle,
io voglio rivelarvi
che una spera di sole
entrata in clausura!
Guardate dove batte,
l, l fra la verzura!
Il sole sullacro!
Comincian le tre sere
della fontana doro!
Le suore
vero; fra un istante
vedrem lacqua dorata!
E per due sere ancor!
maggio! maggio!
il bel sorriso di Nostra Signora
che viene con quel raggio.
Regina di Clemenza, grazie!
Grazie!
Una novizia (alla Maestra,con fare timoroso)
Maestra, vi domando
licenza di parlare.
La Maestra delle Novizie
Sempre per laudare
le cose sante e belle.
La novizia
Qual grazia della Vergine
rallegra le sorelle?
La Maestra delle Novizie
Un segno risplendente
della bont di Dio!
Per tre sere dellanno solamente,
alluscire dal coro,
Dio ci concede di vedere il sole
che batte sulla fonte e la fa doro.
La novizia
E laltre sere?

La Maestra delle Novizie


O usciamo troppo presto e il sole alto,
o troppo tardi e il sole tramontato.
Le suore (con malinconia)
Un altranno passato!
passato un altranno!
E una sorella manca!...
(Un silenzio doloroso nel chiostro; le suo re, assorte in un atteggiamento di muta pre ghiera, sembrano rievocare limmagine della
sorella che non pi.)
Suor Genovieffa (con accento ingenuo e qua si lieto)
O sorelle in pio lavoro,
quando il getto s infiorato,
quando il getto s indorato,
non sarebbe ben portato
un secchiello dacqua doro
sulla tomba a Bianca Rosa?
Le suore
S! La suora che riposa
lo desidera di certo!
Suor Angelica
I desideri sono i fiori dei vivi,
non fioriscon nel regno delle morte,
perch la Madre Vergine soccorre,
e in Sua benignit,
liberamente al desar precorre;
prima che un desiderio sia fiorito,
la Madre delle Madri lha esaudito.
O sorella, la morte vita bella!
(Rimane come assorta.)
La Zelatrice
Noi non possiamo
nemmen da vive avere desideri.
Suor Genovieffa
Se son leggeri e candidi, perch?
Voi non avete un desiderio?...
La Zelatrice
Io no!
(Suor Angelica va verso i fiori a sinistra.)
Le suore
Ed io nemmeno!
Io no!
(una, timida)
Io no!
Suor Genovieffa
Io s,
lo confesso.
(volgendo lo sguardo in alto)
Soave Signor Mio,
tu sai che prima dora

21

nel mondo ero pastora.


Da cinquanni non vedo un agnellino.
Signore, ti rincresce
se dico che desidero
vederne uno piccino,
poterlo carezzare,
toccargli il muso fresco
e sentirlo belare?
Se colpa, tofferisco
il Miserere mei.
Perdonami, Signore,
Tu che sei lAgnus Dei.

La vollero far monaca,


sembra per punizione.
Perch?
Perch?
Chi sa!
Mah?
Mah?
(Si disperdono qua e l.)
La Sorella Infermiera (accorrendo frettolosa)
Suor Angelica, sentite!

Suor Dolcina
Ho un desiderio anchio!

Suor Angelica
O sorella infermiera,
che cosa accadde, dite!

Le suore
Sorella, li sappiamo
i vostri desideri!
Qualche boccone buono!
Della frutta gustosa!
La gola colpa grave!
(alle novizie)
( golosa! golosa!)
(Suor Dolcina resta mortificata ed interdetta.)

La Sorella Infermiera
Suora Chiara l nellorto
assettava la spalliera
delle rose; allimprovviso
tante vespe sono uscite,
lhan pinzata qui nel viso!
ora in cella e si lamenta;
ah! calmatele, sorella,
il dolor che la tormenta!

Suor Genovieffa (che si avvicinata in com - Le suore


pagnia di alcune suore a Suor Angelica)
Poveretta! Poveretta!
Suor Angelica, e voi?
Suor Angelica
Avete desideri?
Aspettate; ho unerba e un fiore!
Suor Angelica (volgendosi verso il gruppo)
(Corre cercando fra le erbe e i fiori.)
Io?... no, sorella, no.
(Si volge ancora ai fiori.)
La Sorella Infermiera
Suor Angelica ha sempre una ricetta
Le suor e (facendo gruppo dalla parte oppo - buona, fatta coi fiori,
sta e mormorando)
sa trovar sempre unerba benedetta
Che Ges la perdoni,
per calmare i dolori!
ha detto una bugia!
Suor Angelica (alla Suora Infermiera por Ha detto una bugia!
gendole alcune erbe)
Una novizia (avvicinandosi, curiosa)
Ecco, questa calenzla;
Perch?
col latticcio che ne cola
le bagnate lenfiagione.
Le suore
E con questa, una pozione.
Noi lo sappiamo,
Dite a Sorella Chiara
ha un grande desiderio.
che sar molto amara,
Vorrebbe aver notizie
ma che le far bene.
della famiglia sua!
E le direte ancor
Son pi di settanni,
che punture di vespe
da quando in monasterio,
sono piccole pene
non ha avuto pi nuove!
e che non si lamenti,
E sembra rassegnata,
ch a lamentarsi crescono i tormenti.
ma tanto tormentata!
(allontanandosi sempre pi da Suor Angelica) La Sorella Infermiera
Nel mondo era ricchissima,
Le sapr riferire!
lo disse la Badessa.
Grazie, sorella, grazie.
Era nobile!
Nobile!
Suor Angelica (piegando la testa)
Nobile! Principessa!
Sono qui per servire.

22

[Il ritorno dalla cerca]

Suor Dolcina (insistendo nelloffrire)


No, prendete!

(Dal fondo a sinistra entrano due Suore Cerca trici conducendo un ciuchino carico di roba.)
Le suore
Grazie!
Le cercatrici
Grazie!
Laudata Maria!
(Formano un gruppetto a destra e beccano il
ribes, fra risatine discrete.)
Le suore
E sempre sia!
Prima cercatrice
(Le suore attorniano il ciuchino, mentre le Chi venuto stasera in parlatorio?
Suore Cercatrici scaricano e consegnano le
limosine alla Suora Dispensiera.)
Le suore
Le cercatrici
Bona sera stasera,
Sorella Dispensiera!

Nessuno.
Nessuno.
Perch?

Prima cercatrice
Un otre dolio.

Prima cercatrice
Fuor del portone c
fermata una ricca berlina.

Suor Dolcina
Uh! buono!
Seconda cercatrice
Noccile, sei collane.
Prima cercatrice
Un panierin di noci.
Suor Dolcina
Buone con sale e pane!
La Sorella Zelatrice (riprendendola)
Sorella!
Prima cercatrice
Qui farina!
E qui una caciottella
che suda ancora latte,
buona come una pasta,
e un sacchetto di lenti,
delluova, burro e basta.
Le suore
Buona cerca stasera,
Sorella Dispensiera!
Seconda cercatrice (a Suor Dolcina)
Per voi, sorella ghiotta...
(Offre un tralcetto di ribes. La Seconda
Cercatrice porta via il ciuchino.)
Suor Dolcina (felice)
Un tralcetto di ribes!
(offrendo alle altre suore)
Degnatene, sorelle.
Le suore
Grazie!
Grazie!
(scherzosamente)
Uh! Se ne prendo un chicco, la martorio!

Suor Angelica (volgendosi alla Sorella Cer catrice, come assalita da unimprovvisa in quietudine)
Come, sorella? avete detto?
Una berlina fuori?
Ricca? Ricca? Ricca?
Prima cercatrice
Da gran signori.
Certo aspetta qualcuno
che entrato nel convento,
e forse fra un momento
suoner la campana a parlatorio.
Suor Angelica (con ansia crescente)
Ah! ditemi, sorella,
comera la berlina?
Non aveva uno stemma?
uno stemma davorio?...
E dentro tappezzata
duna seta turchina
ricamata in argento?
Prima cercatrice (interdetta)
Io non so, sorella, non lo so:
ho veduto soltanto
una berlina... bella!
Le suore (osservando curiosamente Suor
Angelica)
diventata bianca...
Ora tutta vermiglia!
Poverina!
commossa!
commossa
Poverina!
Spera che sian persone di famiglia!
(Campanella di bronzo sulla scena. Le
suore accorrono da ogni parte.)

23

Vien gente in parlatorio!


Una visita viene!
Per chi?
Per chi?
Per chi?
Per chi sar?
Fosse per me!
Per me!
Fosse mia madre
che ci porta le tortorine bianche.
Fosse la mia cugina di campagna
che porta il seme di lavanda buono.
(Suor Genovieffa si avvicina alle compagne
e quasi interrompe queste esclamazioni indi cando con un gesto pietoso Suor Angelica.)
Suor Angelica (con fervore, da sola, volgen do gli occhi al cielo)
(O Madre eletta, leggimi nel cuore.
Volgi per me un sorriso al Salvatore.)
(Il gruppo delle suore si avvicina in silenzio
a Suor Angelica.)
Suor Genovieffa (con grande dolcezza a
Suor Angelica)
O sorella in amore,
noi preghiam la Stella delle Stelle
che la visita adesso sia per voi.
Suor Angelica (commossa)
Buona sorella, grazie... grazie!
(Da sinistra entra la Badessa per chiamare la
suora che dovr andare al parlatorio. Latte sa viva. In quellattimo di silenzio tutte le
suore fanno il sacrificio del loro desiderio a
pro della sorella in gran pena. Suor Angelica
ha sempre gli occhi rivolti al cielo, immobile
come se tutta la sua vita fosse sospesa.)

Le suore (dallinterno, dal cimitero)


Requiem aeternam
dona ei, Domine:
et lux perpetua
luceat ei.
Requiescat in pace. Amen!
Suor Angelica (alzando gli occhi)
Madre, sono serena e sottomessa.
La Badessa
venuta a trovarvi
vostra zia Principessa.
Suor Angelica (con un sospiro)
Ah!
La Badessa
In parlatorio
si dica quanto
vuole ubbidienza,
necessit.
Ogni parola udita
dalla Vergine Pia.
Suor Angelica (dolcemente)
La Vergine mascolti. E cos sia.
[La Zia Principessa]

(La Badessa sincammina verso la porticina


del parlatorio. Suor Angelica si rialza e si av via verso gli archi del parlatorio. Guarda an siosamente verso la porticina. Si ode un ru more di chiavi. La porticina viene aperta in
dentro dalla Suora Clavaria che rimarr a
fianco della porta aperta. La Badessa si sof ferma davanti alla Suora Clavaria. Le due
La Badessa (chiamando)
suore fanno ala e, fra le due figure bianche
Suor Angelica!
che si curvano lievemente in atto di ossequio,
passa una figura nera, severamente composta
Le suore
in un naturale atteggiamento di grande di Ah!
gnit aristocratica: la Zia Principessa. Entra;
(La Badessa fa cenno alle suore che si ritiri - cammina lentamente appoggiandosi a un ba no; queste si avviano, scorgono che la fonta - stoncino debano. Si sofferma; getta per un
na si fatta doro, prendono un secchiolino attimo lo sguardo sulla nipote, freddamente e
dacqua, si dirigono verso il cimitero.)
senza tradire nessuna emozione. Suor Ange lica alla vista della zia presa da grande
Suor Angelica (come respirando, sollevata)
emozione, ma si frena, perch si scorgono
Madre, Madre, parlate!
ancora nellombra la Badessa e la Suora Cla Chi ? chi ? Madre, parlate!
varia. La porticina si richiude sulle due suo Son settanni che aspetto,
re. Suor Angelica, commossa, quasi vacillan che aspetto una parola, uno scritto...
te, va incontro alla zia, ma la vecchia proten Tutto ho offerto alla Vergine
de la sinistra come per consentire soltanto al in piena espazione.
latto sottomesso del baciamano. Suor Ange lica prende la mano che le viene tesa, la porta
La Badessa (interrompendola)
alle labbra e, mentre la zia siede, ella cade in
Offritele anche lansia
ginocchio. Suor Angelica non toglie mai lo
che adesso vi scompone!
(Suor Angelica, affranta, si curva lentamente sguardo pietoso, implorante. La vecchia inve in ginocchio e si raccoglie.)
ce, ostentatamente, guarda avanti a s.)

26

La Zia Principessa
Il Principe Gualtiero vostro padre,
la Principessa Clara vostra madre,
quando ventanni or sono
vennero a morte,
(S interrompe per farsi il segno della croce.)
maffidarono i figli
e tutto il patrimonio di famiglia.
Io dovevo dividerlo
quando ci ritenessi conveniente
e con giustizia piena.
quanto ho fatto. Ecco la pergamena.
Voi potete osservarla, discuterla, firmarla.
Suor Angelica (umile)
Dopo settanni son davanti a voi.
Ispiratevi a questo luogo santo...
luogo di clemenza,
luogo di piet!
La Zia Principessa (come una condanna)
Di penitenza!
Io debbo rivelarvi la ragione
perch addivenni a questa divisione.
Vostra sorella
Anna Vola
ander sposa.
Suor Angelica (dolcemente)
Sposa?!
Sposa la piccola
Anna Viola,
la sorellina piccina?
(con strazio)
Ah! ah! Son settanni,
son passati settanni! Ah! ah!
(come in estasi)
O sorellina bionda che vai sposa,
o sorellina mia, tu sia felice!
(dolce)
E chi la ingemma?
La Zia Principessa
Chi per amore condon la colpa
di cui macchiaste il nostro bianco stemma!
Suor Angelica (con impeto di ribellione)
Sorella di mia madre,
voi siete inesorabile!
La Zia Principessa (scattando)
Che dite? E che pensate?
Inesorabile? Inesorabile?
Vostra madre invocate
quasi contro di me?
Contro di me!
Vostra madre invocate
quasi contro di me?!
(tornando fredda e composta)
Di frequente la sera,

l nel nostro oratorio,


io mi raccolgo.
Nel silenzio di quei raccoglimenti,
il mio spirito par che sallontani
e sincontri con quel di vostra madre
in colloqui eterei, arcani!
Com penoso, com penoso
udire i morti dolorare e piangere!
Quando lestasi mistica scompare,
per voi ho serbata una parola sola:
(con forza)
Espiare! Espiare!
Offrite alla Vergine
la mia giustizia!
Suor Angelica (dolce)
Tutto ho offerto alla Vergine, s, tutto;
(misteriosamente, con ansia)
ma v unofferta che non posso fare:
alla Madre soave delle Madri,
non posso offrire di scordar... mio figlio!
Mio figlio! Mio figlio, il figlio mio!
Figlio mio!
La creatura che mi fu strappata!
Figlio mio,
che ho veduto e baciato una sol volta!
Creatura mia! Creatura mia lontana!
questa la parola
che invoco da settanni.
Parlatemi di lui!
Com, com mio figlio?
Com dolce il suo volto?
Come sono i suoi occhi?
(spossata)
Parlatemi di lui!
di mio figlio... mio figlio,
parlatemi... di lui...
(La vecchia tace, guardando la madre in an goscia.)
Suor Angelica (con ansia tragica)
Perch tacete?
Perch? Perch?
Un altro istante di questo silenzio
e vi dannate per leternit!
(freddamente)
La Vergine ci ascolta e Lei vi giudica!
La Zia Principessa (freddamente)
Or son due anni,
venne colpito
da fiero morbo.
Tutto fu fatto per salvarlo...
Suor Angelica
morto?
(La zia curva il capo e tace.)
Ah!
(Suor Angelica,con un grido, cade di schian to a terra, in avanti, col volto sulle mani. La
zia si alza come per soccorrerla, credendola

27

svenuta; ma, al singhiozzare di Suor Angeli ca, frena il suo movimento di piet: in piedi,
si volge verso unimmagine sacra che al
muro, alla sua destra, e, con le due mani ap poggiate al bastoncino di ebano, la testa cur va, in silenzio, prega. Il pianto di Suor Ange lica continua soffocato e straziante. Nel par latorio gi la semioscurit della sera.Si ode
la porta aprirsi. Suor Angelica si solleva un
poco, restando sempre in ginocchio e col vol to coperto. Entra la Suora Clavaria con una
lucernina ad olio che pone sul tavolo. La zia
si volge e parla sottovoce alla Suora Clava ria. La suora esce e ritorna colla Badessa re cando in mano una tavoletta con un cala maio e una penna. Suor Angelica ode entrare
le due suore, si volge, vede, comprende, in si lenzio si trascina verso il tavolo e con mano
tremante firma la pergamena; quindi si ritrae
di nuovo, sempre ginocchioni, e si ricopre il
volto colle mani. Le due suore escono. La
Zia Principessa rende la pergamena, si avvi cina a Suor Angelica, ma questa fa un legge ro movimento con tutta la persona come per
ritrarsi. Allora la zia procede verso la porta,
batte col bastoncino. La Suora Clavaria apre,
entra, prende il lume, va avanti; la Principes sa la segue; di sulla soglia volge uno sguardo
alla nipote: esce, scompare;la Suora Clavaria
richiude la porta.La sera calata;nel cimite ro le suore vanno accendendo i lumini sulle
tombe. Appena uscita la Principessa, Suor
Angelica scoppia in pianto disperato.)

Quando potr baciarti?


Oh! dolce fine dogni mio dolore,
quando in cielo con te potr salire?
Quando potr morire?
Quando potr morire,
potr morire?
(come in estasi)
Dillo alla mamma, creatura bella,
con un leggero scintillar di stella.
Parlami, parlami, amore, amore, amor!
(I lumi del cimitero sono tutti accesi: il chio stro ormai quasi oscuro. Le suore escono
dal cimitero e si avviano verso Suor Angelica
che come in estasi. Il gruppo delle suore si
avvicina in silenzio. Nella semioscurit sem bra che le figure bianche, camminando, non
tocchino terra.)
Suor Genovieffa
Sarete contenta, o buona sorella,
la Vergine ha accolto la prece.
Le suore
Sarete contenta, sorella,
la Vergine ha fatto la grazia.

Suor Angelica (in una esaltazione mistica,


ma senza enfasi)
La grazia discesa dal cielo,
gi tutta, gi tutta maccende,
risplende! risplende!
(Entrano altre suore e si uniscono al primo
gruppo.)
Gi vedo, sorelle, la meta!
[La grazia] Sorelle, son lieta, son lieta!
Cantiamo! Gi in cielo si canta!
Suor Angelica (sempre in ginocchio, con vo - Lodiamo la Vergine Santa!
ce desolata)
Senza mamma,
Le suore
bimbo, tu sei morto!
E cos sia! Cantiamo!
Le tue labbra,
Gi in cielo si canta!
senza i baci miei,
E cos sia!
scoloriron
Lodiamo la Vergine Santa!
fredde, fredde!
(Si ode dal fondo a destra il segnale delle ta E chiudesti,
volette. Le suore vengono da ogni parte, si
o bimbo, gli occhi belli!
raccolgono e tutte in fila si avviano verso le
Non potendo
celle; la teoria bianca entra sotto le arcate di
carezzarmi,
destra; ciascuna suora apre luscio della pro le manine
pria cella, entra e richiude.)
componesti in croce!
E tu sei morto
Le suore (dallinterno)
senza sapere
Lodiamo la Vergine Santa!...
quanto tamava
Amen!
questa tua mamma!
Suor Angelica
Ora che sei un angelo del cielo,
Ah! Lodiam!
ora tu puoi vederla la tua mamma,
(dalla cella)
(umilmente)
tu puoi scendere gi pel firmamento,
La grazia discesa dal cielo!
( notte. Si vedono le stelle sulla chiesetta, e
ed aleggiare intorno a me ti sento.
Sei qui, sei qui, mi baci e maccarezzi.
la luna d sui cipressi. Si apre una cella:
Ah! dimmi quando in ciel potr vederti?
esce Suor Angelica. Suor Angelica ha in

28

mano una ciotola di terracotta che posa a pie


di un cipresso; raccoglie un fastelletto di ster pi e rami, raduna dei sassi a mo dalari e vi
depone il fastelletto; va alla fonte e riempie la
ciotola dacqua: accende con lacciarino il
fuoco e vi mette su la ciotola. Quindi si av via verso la fiorita.
Suor Angelica
Suor Angelica ha sempre una ricetta
buona fatta coi fiori.
Amici fiori che nel piccol seno
racchiudete le stille del veleno,
ah, quante cure vho prodigate!
Ora mi compensate.
Per voi, miei fior, io morir.
(Fa un pugnello delle erbe e dei fiori colti e li
getta nella ciotola fumante, guarda un attimo,
il formarsi del veleno, prende la ciotola e la
posa a pie della croce; quindi si volge a de sra verso le cellette.)
Addio, buone sorelle, addio, addio!
Io vi lascio per sempre.
Mha chiamata mio figlio!
Dentro un raggio di stelle
m apparso il suo sorriso,
mha detto: Mamma, vieni in Paradiso!.
Addio! Addio!
Addio, chiesetta! In te quanto ho pregato!
Buona accoglievi preghiere e pianti.
discesa la grazia benedetta!
Muoio per lui e in cielo lo rivedr! Ah!
(Con esaltazione abbraccia la croce, la bacia,
si curva, prende la ciotola e beve il veleno;
quindi si appoggia a un cipresso e lentamente
lascia cadere a terra la ciotola. Le nubi co prono la luna; la scena oscura. Latto del
suicidio ormai compiuto sembra la tolga dalla
esaltazione a cui era in preda e la riconduca
alla verit; il suo volto si atteggia a un tratto in
una espressione angosciosa come le apparisse
una rivelazione improvvisa e tremenda.)
[Il miracolo]
Ah! son dannata!
Mi son data la morte,
mi son data la morte!
Io muoio, muoio in peccato mortale!
(Si getta disperatamente in ginocchio.)
Per amor di mio figlio!
Ho smarrita la ragione!
Non mi fare morire
in dannazione!
Le suore (da lontano, avvicinandosi poco a
poco)
Regina Virginum, salve, Maria!
Mater castissima, salve, Maria!
Regina pacis, salve, Maria!

Suor Angelica
Dammi un segno di grazia,
dammi un segno di grazia,
(con disperazione)
Madonna! Madonna!
Salvami! Salvami!
(A questa invocazione rispondono le voci
degli Angeli che levano lInno alla Madre
delle Madri.)
Ragazzi, Suore e Uomini
O gloriosa virginum,
Sublimis inter sidera,
Qui te creavit, parvulum,
Lactente nutris ubere.
Suor Angelica
O Madonna, salvami!
Una madre ti prega,
una madre timplora!
O Madonna, salvami!
Suore, Uomini e Ragazzi
Quod Heva tristis abstulit
Tu reddis almo germine:
Intrent ut astra flebiles,
Coeli recludis cardines.
Gloriosa virginum, salve, Maria!
Suor Angelica
Ah!
Ragazzi
Regina virginum!
Suor Angelica
Ah!
Ragazzi
Virgo fidelis! Sancta Maria!
Ragazzi e Suore
Gloriosa virginum, salve, Maria!
Mater purissima, salve, Maria!
Turris davidica, salve, Maria!
(E il miracolo sinizia. La chiesetta appare
come gonfia di luce. La porta della chiesa
si schiude lentamente e fra uno sfolgorio mi stico si vedr la chiesa gremita di Angeli.Sulla porta apparir la Regina del conforto,
solenne e dolcissima, e avanti a lei un bimbo biondo, tutto bianco. La Vergine, con un
gesto dolcissimo senza toccarlo, sospinger
il bimbo verso la moribonda. Nellestasi della visione tende le braccia verso il bim bo. Il bimbo muove il primo passo. Il
bimbo muove il secondo passo. Il bimbo
m u ove il terzo passo. Suor Angelica cade
dolcemente riversa e muore. Il miracolo sfol gora.)

29

Gianni Schicchi
Opera in un atto
Libretto di
Giovacchino Forzano
Musica di
Giacomo Puccini

PERSONAGGI
Gianni Schicchi (50 anni)
Lauretta, sua figlia (21 anni)
Zita detta La Vecchia,
cugina di Buoso (60 anni)
Rinuccio, nipote di Zita (24 anni)
Gherardo, nipote di Buoso (40 anni)
Nella, sua moglie (34 anni)
I parenti di
Gherardino, loro figlio (7 anni)
Buoso Donati
Betto di Signa, cognato di Buoso,
povero e malvestito (et indefinibile)
Simone, cugino di Buoso (70 anni)
Marco, suo figlio (45 anni)
La Ciesca, moglie di Marco (38 anni)
Maestro Spinelloccio, medico
Ser Amantio di Nicolao, notaro
Pinellino, calzolaio
Guccio, tintore

baritono
soprano
contralto
tenore
tenore
soprano
contralto
basso
basso
baritono
mezzosoprano
basso
baritono
basso
basso

Lazione si svolge nel 1299 in Firenze.


La camera da letto di Buoso Donati
A sinistra,di faccia al pubblico, la porta dingresso;oltre, un pianerottolo e la scala;
quindi,una finestra a vetri per cui si accede al terrazzo con la ringhiera di legno
che gira esternamente la facciata della casa.Nel fondo a sinistra,un finestrone
da cui si scorge la torre di Arnolfo. Sulla parete di destra,una scaletta di legno
conduce ad un ballatoio su cui trovansi uno stipo e una porta.Sotto la scala,
unaltra porticina.A destra,nel fondo, il letto. Sedie, cassapanche, stipi sparsi qua e l,
un tavolo;sopra il tavolo, oggetti dargento.

(Editore Universal Music Publishing Ricordi srl,Milano)

31

Sostenne
falsificare in s Buoso Donati
testando e dando al testamento norma.
Dante, Inferno, canto XXX

Ciesca
Mesi? Per anni ed anni!
Zita
Ti pianger tutta la vita mia!...

Ai lati del letto quattro candelabri con quattro ceri accesi.Davanti al letto un candelabro
a tre candele, spento. Le sarge del letto, semichiuse, lasciano intravedere un drappo rosso
che ricopre un corpo.
I parenti di Buoso sono in ginocchio, intorno
al letto, in atto di preghiera. Gherardino a
sinistra vicino alla parete; seduto in terra,
volta le spalle ai parenti e si diverte a far ruzzolare delle palline di legno.
Luce di sole e luce di candele; sono le nove
del mattino.
I parenti di Buoso sussurrano una preghiera,
mentre Marco, Zita e Ciesca si lamentano
addolorati.

Zita
(a Gherardo, seccata, allontanando Gherardino)
Portatecelo voi, Gherardo, via!
(Gherardo si alza, prende il figliolo per un
braccio e a strattoni lo porta via dalla porticina di sinistra.)

Zita
(lamento)
Povero Buoso!

Ciesca
Piangerem...

Simone
(c.s.)
Povero cugino!
Rinuccio
(c.s.)
Povero zio!
Ciesca e Marco
(c.s.)
Oh! Buoso!
Nella e Gherardo
(c.s.)
Buoso!
Betto
(c.s.)
O cognato! o cogn...
(Gherardino butta in terra una sedia, e i parenti, colla scusa di zittire Gherardino, zittiscono Betto.)
Tutti
(verso Betto)
Sciii!
Gherardo
Io pianger per giorni e giorni.
(a Gherardino che lo tira per le vesti e gli dice qualcosa nellorecchio)
Sci!
Nella
Giorni? Per mesi!...
(a Gherardino)
Sci!

32

Ciesca e Marco
Povero Buoso!

Zita, Ciesca, Rinuccio, Marco e Simone


Oh! Buoso, Buoso,
tutta la vita
piangeremo la tua dipartita!

Rinuccio
Piangerem!
Zita
Buoso! Buoso!
Ciesca
... tutta la vita!
(Tutti ripigliano a pregare, meno Betto e Nella che si parleranno allorecchio.)
Nella
Ma come? Davvero?
Betto
Lo dicono a Signa.
Rinuccio
(piangente, curvandosi verso Nella)
Che dicono a Signa?
Nella
(parla allorecchio di Rinuccio)
Si dice che...
Rinuccio
Giaaa?!...
Betto
Lo dicono a Signa.
Ciesca
(piagnucolosa, curvandosi verso Betto)
Che dicono a Signa?
Betto
Si dice che...
(Parla piano a Ciesca.)

Ciesca
(con voce naturale e forte)
Nooooo!?
Marco, lo senti
che dicono a Signa?
Si dice che...
(Parla piano allorecchio di Marco.)

Simone
(riflette un istante, poi dice gravemente)
Se il testamento in mano dun notaio...
chi lo sa? Forse un guaio!
Se per ce lavesse
lasciato in questa stanza,
guaio pei frati, ma per noi: speranza!

Marco
Eeeeh?!

Tutti
(tranne Simone)
Guaio pei frati, ma per noi: speranza!
(Tutti si alzano di scatto.)

Zita
(piagnucolosa)
Ma insomma possiamo sapere...
Betto
Lo dicono a Signa.
Zita
... che diamine dicono a Signa?
Betto
Ci son delle voci...
dei mezzi discorsi...
Dicevan iersera
dal Cisti fornaio:
Se Buoso crepa, pei frati manna!
Diranno: pancia mia, ftti capanna!
E un altro: S, s, s, nel testamento
ha lasciato ogni cosa ad un convento!
Simone
(sollevandosi, dopo di avere ascoltato Betto)
Ma che?!?! Chi lo dice?
Betto
Lo dicono a Signa.

Rinuccio
(O Lauretta, amore mio,
speriam nel testamento dello zio!)
(Gherardo rientra solo e si unisce a Nella
nella ricerca febbrile. Betto adocchia un bel
piatto dargento sul quale vi uno stile e un
paio di forbici, pure dargento. Cautamente
guardingo allunga una mano per agguantare
il contenuto del piatto; ma un falso allarme
lo disturba.)
Simone
Ah!
(Tutti si voltano; Betto fa il distratto; Simone
guarda meglio una pergamena.)
No. Non !
(Si riprende la cerca;Betto agguanta le forbici e lo stile, li striscia al panno della manica e
li mette in tasca. Ora tenta di trafugare il
piatto; allunga la mano, ma un falso allarme
di Zita fa voltare tutti.)

Gherardo
O Simone?

Zita
Ah!
(cacciando la testa nello stipo)
No. Non c!
(Si riprende pi affannosamente la cerca. I
parenti, inferociti,non sanno pi dove cercare; buttano allaria tutto nella camera: rovistano i cassetti, le credenze, le cassapanche,
sotto il letto. Le pergamene, le carte volano
per laria. Betto approfitta di questa confusione per agguantare anche il piatto e per nasconderlo sotto il vestito, tenendolo assicurato colle mani.)

Ciesca
Simone?

Zita, Ciesca e Nella


No! non c!...

Zita
Parla, tu se il pi vecchio...

Gherardo
Dove sia?...

Marco
Tu se anche stato podest a Fucecchio...

Marco
Dove sia?...

Zita e Marco
Che ne pensi?

Simone e Betto
No! non c!...

Simone
Lo dicono a Signa????
Tutti
Lo dicono a Signa!
(I parenti sono sempre in ginocchio, ma non
pensano pi alle preghiere e si guardano lun
laltro, sorpresi.)

33

Rinuccio
(gridando)
Salvti! Salvti!
Il testamento di Buoso Donati!
(Tutti accorrono colle mani protese per prendere il testamento. Ma Rinuccio mette il rotolo di pergamena nella sinistra e protende
la destra come per fermare lo slancio dei parenti.)
Zia, lho trovato io!...
Come compenso, dimmi se lo zio,
povero zio! mavesse
lasciato bene bene,
se tra poco si fosse tutti ricchi...
in un giorno di festa come questo,
mi daresti il consenso di sposare
la Lauretta figliola dello Schicchi?
Mi sembrer pi dolce il mio redaggio...
potrei sposarla per Calendimaggio!
Tutti (tranne Zita e Nella)
Ma s! Ma s! Ma s!
Nella e Gherardo
C tempo a riparlarne!
Rinuccio
(insistendo)
Potrei sposarla per Calendimaggio!
Gherardo e Marco
Qui, presto il testamento!
Ciesca
Lo vedi
che si sta colle spine sotto i piedi?
Rinuccio
(dando il testamento alla vecchia)
Zia!
Zita
Se tutto andr come si spera,
sposa chi vuoi, sia pure la versiera!
Rinuccio
Ah! lo zio mi voleva tanto bene,
mavr lasciato colle tasche piene!
(a Gherardino, che tornato ora in scena;
sottovoce)
Corri da Gianni Schicchi,
digli che venga qui colla Lauretta:
c Rinuccio di Buoso che laspetta!
(dandogli due monete)
A te due popolini:
cmprati i confortini!
(Gherardino corre via.)
(Zita va al tavolo e vi si siede: i parenti la seguono e lattorniano. Zita cerca le forbici per
tagliare i nastri del rotolo; non trova le forbi-

34

c i .G u a rda intorno i parenti, sospettosa; Betto


non sa che viso pigliare. Zita strappa il nastro
colle mani ed apre: appare una seconda pergamena che avvolge ancora il testamento.)
Zita
(leggendo)
Ai miei cugini
Zita e Simone!
Simone
Povero Buoso!
Zita
Povero Buoso!
Simone
Tutta la cera
tu devi avere!
(In un impeto di riconoscenza accende anche
le tre candele del candelabro spento.)
In sino in fondo
si deve struggere!
S! godi, godi!
Povero Buoso!
Tutti
(mormorano)
Povero Buoso!
Se mavesse lasciato questa casa!
E i mulini di Signa!
Poi la mula!
Se mavesse lasciato...
La mula e i mulini di Signa!
I mulini di Signa!
La mula, i mul...
Zita
Zitti! aperto!
(Zita in mezzo col testamento in mano: ha
dietro a s un grappolo umano. Marco e Betto sono saliti sopra una sedia per veder meglio. Tutti i visi sono assorti nella lettura. Le
bocche si muovono come chi legge da s a s,
senza emettere voce. A un tratto i visi si cominciano a rannuvolare, arrivando poco a
poco ad una espressione tragica. Zita si abbandona su di una sedia, lasciando cadere a
terra il testamento. Tutti sono come impietriti.
Simone solo si volge, vede le tre candele accese; vi soffia, le spegne. Cala le sarge del letto e spegne gli altri candelabri. Gli altri parenti vanno ciascuno a cercare una sedia,
una cassapanca e vi si sprofondano, muti, gli
occhi sbarrati, fissi.)
Simone
(con aria repressa)
Dunque era vero! Noi vedremo i frati
ingrassare alla barba dei Donati!

Ciesca
Tutti quei bei fiorini accumulati
finire nelle tonache dei frati!

Rinuccio
(gridando)
Gallettini di canto tenerini!

Marco
Privare tutti noi duna sostanza,
e i frati far sguazzar nellabbondanza!

Tutti
E colle facce rosse e ben pasciute
lodole e gallettini!!
ridetevi di noi: ah! ah! ah! ah!...
Eccolo l un Donati! Eccolo l!...
E la voleva lui leredit!
Ridete, o frati,
ridete alla barba dei Donati!
Ah! ah! ah! ah!...
(Lesasperazione, giunta al colmo, si placa
poco a poco e subentra di nuovo labbattimento; qualcuno dei parenti piange davvero.)

Betto
Io dovr misurarmi il bere a Signa,
e i frati beveranno il vin di vigna!
Nella
Si faranno slargar spesso la cappa,
noi schianterem di bile, e loro... pappa!
Rinuccio
La mia felicit sar rubata
dallOpera di Santa Reparata!
Gherardo
Aprite le dispense dei conventi!
Allegri, frati, ed arrotate i denti!
(A poco a poco lira e lesaltazione dei parenti giunge al colmo; lasciano i sedili, si aggirano furibondi per la camera, alzano i pugni
imprecando, scoppiano in risa sardoniche che
esplodono come urla di dannati.)
Zita
Eccovi le primizie di mercato!
Fate schioccar la lingua col palato!...
A voi, poveri frati! Tordi grassi!
Simone
Quaglie pinate!
Nella
Lodole!
Marco
Ortolani!
Zita
Beccafichi!
Simone
Quaglie pinate!
Oche ingrassate!
Zita
Ortolani!
Betto
E galletti!
Tutti (meno Zita, Marco, Simone e Betto)
Galletti??
Tutti
Gallettini!!

Zita
(Chi lavrebbe mai detto,
che quando Buoso andava al cimitero,
(piagnucolosa)
si sarebbe pianto per davvero!)
(Lentamente ognuno cerca di nuovo una sedia per cadervi sopra; tutti sono seduti,
nuovamente impietriti.)
Zita, Ciesca e Nella
E non c nessun mezzo...
Simone e Betto
... per cambiarlo?...
Zita e Marco
... per girarlo?...
Gherardo
... addolcirlo?...
Marco
O Simone, Simone?
Zita
Tu sei il pi vecchio!...
Marco
Tu se anche stato podest a Fucecchio!...
(Simone fa un cenno come per dire che impossibile trovare un rimedio.)
Rinuccio
C una persona sola
che ci pu consigliare,
forse salvare...
Tutti
Chi?
Rinuccio
Gianni Schicchi!
(Gesto di disillusione dei parenti.)

35

Zita
(furibonda)
Di Gianni Schicchi,
della figliola,
non vo sentirne
parlar mai pi!
(con forza)
E intendi bene!...
Gherardino
(entrando di corsa, urlando)
qui che viene!
Tutti
Chi?
Gherardino
Gianni Schicchi!
Zita
Chi lha chiamato?
Rinuccio
Io lho mandato,
perch speravo...
Ciesca e Nella, poi Marco e Simone
proprio il momento
daver Gianni Schicchi
tra i piedi!
Zita
(furente)
Ah! bada! se sale,
gli fo ruzzolare
le scale!
Gherardo
(a Gherardino, sculacciandolo)
Tu devi obbedire
soltanto a tuo padre:
l! l!
(Lo caccia nella stanza a destra in cima alla
scala.)
Simone
Un Donati sposare la figlia dun villano!
Zita
Duno sceso a Firenze dal contado!
Imparentarsi colla gente nova!...
(con forza)
Io non voglio che venga! Non voglio!
Rinuccio
Avete torto!
fine! astuto...
Ogni malizia
di leggi e codici
conosce e sa.
Motteggiatore!... Beffeggiatore!...
C da fare una beffa nuova e rara?

36

Gianni Schicchi che la prepara!


Gli occhi furbi gli illuminan di riso
lo strano viso,
ombreggiato da quel suo gran nasone
che pare un torracchione
per cos!
Vien dal contado? Ebbene? Che vuol dire?
Basta con queste ubbie, grette e piccine!
(ad uso di stornello toscano)
Firenze come un albero fiorito
che in piazza dei Signori ha tronco e fronde,
ma le radici forze nuove apportano
dalle convalli limpide e feconde!
E Firenze germoglia ed alle stelle
salgon palagi saldi e torri snelle!
LArno, prima di correre alla foce,
canta baciando piazza Santa Croce,
e il suo canto s dolce e s sonoro
che a lui son scesi i ruscelletti in coro!
Cos scndanvi dotti in arti e scienze
a far pi ricca e splendida Firenze!
E di val dElsa gi dalle castella
ben venga Arnolfo a far la torre bella!
E venga Giotto dal Mugel selvoso,
e il Medici mercante coraggioso!
Basta con gli od gretti e coi ripicchi!
Viva la gente nova e Gianni Schicchi!
(Si bussa alla porta.)
lui!
(Rinuccio apre la porta; entra Gianni Schicchi seguto da Lauretta.)
Gianni
(si sofferma sulla porta, guardando meravigliato la fila desolata dei parenti)
(Quale aspetto sgomento e desolato!...)
Rinuccio
(Lauretta!)
Lauretta
(Rino!)
Gianni
(Buoso Donati, certo, migliorato!)
Rinuccio
(sottovoce)
Amore mio!
Lauretta
(sottovoce)
Perch s pallido?
Rinuccio
(sottovoce)
Ahim, lo zio...
Lauretta
(sottovoce)
Ebbene, parla...

Rinuccio
(Amore, amore,
quanto dolore!)
Lauretta
(Quanto dolore!)
(Gianni lentamente avanza nella camera e
vede i candelabri intorno al letto.)
Gianni
Ah!...
Andato?
(fra s)
(Perch stanno a lagrimare?
Ti recitano meglio dun giullare!)
(forte, con intonazione falsa)
Ah! comprendo il dolor di tanta perdita...
Ne ho lanima commossa...
Gherardo
Eh! la perdita stata proprio grossa!
Gianni
Eh! son cose... Mah!... Come si fa!...
In questo mondo
una cosa si perde...
una si trova...
si perde Buoso... ma c leredit!...
Zita
(scattando)
Sicuro! Ai frati!
Gianni
Ah! diseredati?
Zita
Diseredati! S, s, diseredati!
E perci ve lo canto:
pigliate la figliola,
levatevi di torno,
io non do mio nipote
ad una senza dote!
Rinuccio
O zia, io lamo, lamo!
Lauretta
Babbo, babbo, lo voglio!
Gianni
Figliola, un po dorgoglio!
Zita
Non me nimporta un corno!
Gianni
Brava la vecchia! Brava! Per la dote
sacrifichi mia figlia e tuo nipote!
Brava la vecchia!
Vecchia taccagna!
stillina! sordida!
spilorcia! gretta!

Lauretta
Rinuccio, non lasciarmi!
Lhai giurato
sotto la luna a Fiesole!
Lhai giurato
quando tu mhai baciato!...
Rinuccio
Lauretta mia, ricrdati!
Mhai giurato amore!
E quella sera Fiesole
sembrava tutto un fiore!...
Lauretta e Rinuccio
Addio, speranza bella,
s spento ogni tuo raggio;
non ci potrem sposare
per il Calendimaggio!
(Sfugge a Schicchi/alla zia e corre da Rinuccio/Lauretta.)
Babbo/O zia, lo/la voglio!
Amore! Amore!
Gianni
(tirando Lauretta a sinistra)
Ah! Vieni, Lauretta, vieni,
rasciuga gli occhi,
sarebbe un parentado
di pitocchi!
Un po dorgoglio!
Ah! vieni, vieni!
Vecchia taccagna,
sordida, spilorcia!
Via! via di qua!
Ah! vieni, vieni!
Vien! vien! vien!
Zita
Anche minsulta!
Senza la dote
non do il nipote!...
(tirando Rinuccio a destra)
Rinuccio, vieni,
lasciali andare,
sarebbe un volerti
rovinare!
Ma vieni, vieni!...
Via, via di qua!
Ed io non voglio!...
Ma vieni, vieni!
Via, via di qua!
No! no! no!
I parenti
Anche le dispute...
fra innamorati!
Proprio il momento!
Pensate al testamento!...
(Schicchi trascina Lauretta verso la porta.)

37

Rinuccio
(fermando Schicchi)
Signor Giovanni,
rimanete un momento!
(a Zita)
Invece di sbraitare
dategli il testamento!
(a Gianni)
Cercate di salvarci!
A voi non pu mancare
unidea portentosa, una trovata,
un rimedio, un ripiego, un espediente!
Gianni
(additando i parenti)
A pro di quella gente!
(a Rinuccio)
Niente! Niente! Niente!
Lauretta
(in ginocchio, dinanzi a Gianni Schicchi)
Oh! mio babbino caro,
mi piace, bello, bello;
vo andare in Porta Rossa
a comperar lanello!
S, s, ci voglio andare!
e se lamassi indarno,
andrei sul Ponte Vecchio,
ma per buttarmi in Arno!
Mi struggo e mi tormento!
O Dio, vorrei morir!
Babbo, piet, piet!...
(piangendo)
Babbo, piet, piet!
Gianni
(come chi costretto ad accondiscendere)
Datemi il testamento!
(Rinuccio d il testamento a Gianni; questi passeggia, in su e in gi, assorto nella lettura. I parenti lo seguono cogli occhi, poi inconsciamente finiscono collandargli dietro; Simone, seduto
su una cassapanca, scrolla il capo, incredulo.)
Gianni
(si arresta di colpo)
Niente da fare!
(I parenti lasciano Schicchi e si avviano verso
il fondo della scena; Lauretta e Rinuccio sono
appartati, assorti solo nel loro amore deluso.)
Lauretta e Rinuccio
Addio, speranza bella,
dolce miraggio;
non ci potrem sposare
per il Calendimaggio!
Gianni
(riprende a passeggiare, leggendo pi attentamente il testamento; sarresta di botto)
Niente da fare!
(I parenti si lasciano cadere sulle sedie.)

40

Lauretta e Rinuccio
Addio, speranza bella,
s spento ogni tuo raggio.
Gianni
(tonante)
Per!
(I parenti si rialzano e circondano Gianni,
guardandolo con grande ansiet. Schicchi,
immobile nel mezzo della scena, gesticola
parcamente, guardando innanzi a s.A poco
a poco il suo viso si rischiara e diventa sorridente, trionfante.)
Lauretta e Rinuccio
(con gioia)
(Forse ci sposeremo
per il Calendimaggio!)
Tutti
(con un fil di voce)
Ebbene?
Gianni
(con voce infantile)
Laurettina!
va sul terrazzino;
porta i minuzzolini alluccellino.
(fermando Rinuccio che vuole seguire Lauretta)
Sola.
(Appena Lauretta uscita, Gianni si rivolge
ai parenti.)
Nessuno sa
che Buoso ha reso il fiato?...
Tutti
Nessuno!
Gianni
Bene! Ancora
nessuno deve saperlo!
Tutti
Nessuno lo sapr!
Gianni
(assalito da un dubbio)
E i servi?
Zita
Dopo laggravamento
in camera... nessuno!
Gianni
(a Marco e a Gherardo)
Voi due portate il morto e i candelabri
l dentro nella stanza dirimpetto!
(Marco e Gherardo scompariscono fra le sarge del letto e ricompaiono con un fardello rosso che portano nella camera di destra. Simone, Betto e Rinuccio portano via i candelabri.)
Donne! Rifate il letto!

Le donne
Ma...
Gianni
(ad un gesto delle donne)
Zitte. Obbedite!
(Le donne cominciano a ravviare il letto. Si
bussa alla porta.)
Tutti (meno Gianni)
(si fermano sorpresi)
Ah!
Gianni
(con voce soffocata)
Chi pu essere? Ah!
Zita
(a Gianni)
Maestro Spinelloccio
il dottore!
Gianni
Guardate che non passi!
Ditegli qualche cosa...
che Buoso migliorato e che riposa.
(I parenti si affollano alla porta e la schiudono appena, Gianni si nasconde dietro alle
sarge, dalla parte opposta a quella dove c la
porta dingresso. Betto avvicina gli scuri della finestra.)
Spinelloccio
(con voce nasale e accento bolognese)
L permesso?
Tutti (tranne Gianni)
Buon giorno,
Maestro Spinelloccio!
Va meglio!...
Spinelloccio
Ha avuto il benefissio?
Tutti (c.s.)
Altro che!...
Spinelloccio
A che potensa
l arrivata la sciensa!
Be, vediamo, vediamo!
(Spinelloccio fa per entrare; i parenti lo fermano.)
Zita e Marco
No! riposa!
Spinelloccio
(insistendo)
Ma io...
Ciesca e Simone
Riposa!

Gianni
(con voce contraffatta e tremolante)
No! No! Maestro Spinelloccio!...
(Alla voce contraffatta di Gianni i parenti
danno un traballone, poi si accorgono che
Gianni che contraff la voce di Buoso. Ma
nel traballone a Betto caduto il piatto dargento trafugato: la vecchia lo raccatta e lo rimette sul tavolo minacciando Betto.)
Spinelloccio
Oh! Messer Buoso!
Gianni
Ho tanta
voglia di riposare...
(falsetto)
potreste ripassare questa sera?
son quasi addormentato...
Spinelloccio
S, Messer Buoso!
Ma va meglio?
Gianni
Da morto son rinato!
A stasera!
Spinelloccio
A stasera!
(ai parenti)
Anche alla voce sento: migliorato!
Eh! a me non mai morto un ammalato!
Non ho delle pretese,
il merito l tutto
della scuola bolognese!
Tutti (meno Gianni)
A stasera, Maestro!
Spinelloccio
A questa sera!
(I parenti chiudono la porta e si volgono a
Gianni che uscito dal suo nascondiglio.
Betto va a riaprire le finestre: entra la luce.)
Gianni
(con voce naturale)
Era eguale la voce?
Tutti
Tale e quale!
Gianni
Ah! Vittoria! vittoria!
Ma non capite?...
Tutti
No!
Gianni
Ah!... che zucconi!
Si corre dal notaio.

41

(veloce, affannato)
Messer notaio, presto!
Via da Buoso Donati!
C un gran peggioramento!
Vuol fare testamento!
Portate su con voi le pergamene,
presto, messere, se no tardi!
(con voce naturale)
Ed il notaio viene.
Entra: la stanza
semioscura,
dentro il letto intravede
di Buoso la figura!!
In testa
la cappellina!
al viso
la pezzolina!
Fra cappellina e pezzolina un naso
che par quello di Buoso e invece il mio,
perch al posto di Buoso ci son io!
Io, lo Schicchi con altra voce e forma!
Io falsifico in me Buoso Donati,
testando e dando al testamento norma!
O gente! questa matta bizzarria
che mi zampilla nella fantasia
tale da sfidar leternit!
Tutti
Schicchi! Schicchi! Schicchi!
(Come strozzati dalla commozione, i parenti
attorniano Schicchi: gli baciano le mani e le
vesti.)
Tutti
Schicchi!!! Schicchi!!! Schicchi!!!...
Zita
(a Rinuccio)
Va, corri dal notaio!
Rinuccio
Io corro dal notaio!
(Rinuccio esce correndo.)
I parenti
Caro Gherardo!
Marco! Ciesca!
Nella! Zita!
Simone!...
Gianni
(Oh quale commozione!...)
Tutti
O giorno dallegrezza!
La beffa ai frati bella!
(I parenti si abbracciano e si baciano con
grande effusione.)
Com bello lamore fra i parenti!...

42

Simone
O Gianni, ora pensiamo
un po alla divisione:
i fiorini in contanti...
Tutti
In parti eguali!
(Gianni dice sempre di s con la testa.)
Simone
A me i poderi
di Fucecchio.
Zita
A me quelli di Figline.
Betto
A me quelli di Prato.
Gherardo
A noi le terre dEmpoli.
Marco
A me quelle di Quintole.
Betto
A me quelle di Prato.
Simone
E quelle di Fucecchio.
Zita
Resterebbero ancora:
la mula, questa casa
e i mulini di Signa.
Marco
Son le cose migliori...
Simone
(falsamente ingenuo)
Ah! capisco, capisco!
perch sono il pi vecchio
e sono stato podest a Fucecchio,
volete darli a me! Io vi ringrazio!
Zita
No, no, no, no! Un momento!
Se tu se vecchio, peggio per te!...
I parenti
Sentilo, sentilo, il podest!
Vorrebbe il meglio delleredit!
Gianni
(a parte, ridendo)
(Quanto dura
lamore fra i parenti!)
(ridendo forte)
Ah! ah! ah!...
(ridendo sgangheratamente)
Ah! ah! ah!...

I parenti
La casa, la mula, i mulini di Signa
toccano a me!
La mula, i mulini di Signa, la casa
toccano a me!
La mula, la casa, i mulini di Signa
toccano a me!
Di Signa i mulini, la mula, la casa
toccano a me!
La mula, i mulini di Signa, la casa
toccano a me!
La casa...
i mulini
di Signa...
la mula...
i mulini...
la mula...
la ca...
(Si odono i rintocchi di una campana che
suona a morto. Tutti i parenti ammutoliscono
allibiti; soffocato)
Lhanno saputo!
Hanno saputo che Buoso crepato!
(Gherardo si precipita gi dalla scala duscita.)
Gianni
Tutto crollato!
Lauretta
(affacciandosi dal terrazzo)
Babbo, si pu sapere?...
Luccellino non vuole pi minuzzoli...
Gianni
(seccato)
Ora dgli da bere!
(Lauretta scompare di nuovo sul terrazzo.
Gherardo rientra affannato; non pu parlare,
ma ai parenti che lo attorniano fa segno di no.)
Gherardo
(affannato)
preso un accidente
al moro battezzato
del signor capitano!
Tutti (meno Gianni)
(allegramente)
Requiescat in pace!
Simone
(con autorit)
Per la casa, la mula, i mulini
propongo di rimetterci
alla giustizia, allonest di Schicchi!
Tutti (c.s.)
Rimettiamoci a Schicchi.
Gianni
Come volete.
Datemi i panni per vestirmi. Presto! Presto!

(Zita, Nella e la Ciesca prendono da una cassapanca la pezzolina, la cappellina e una camicia da notte di Buoso e mano a mano le
portano a Gianni Schicchi e lo fanno vestire.)
Zita
(avvicinandosi a Schicchi)
Ecco la cappellina!
(sottovoce)
(Se mi lasci la mula,
questa casa, i mulini
di Signa,
ti do trenta fiorini!)
Gianni
(Sta bene!)
(Zita si allontana fregandosi le mani. Gianni Schicchi si comincia a vestire.)
Simone
(sottovoce)
(Se lasci a me la casa,
la mula ed i mulini,
ti do cento fiorini!)
Gianni
(Sta bene!)
Betto
(si avvicina a Schicchi; sottovoce)
(Gianni, se tu mi lasci
questa casa, la mula ed i mulini
di Signa, ti gonfio di quattrini!)
(Nella, dopo aver presa la cappellina, parla
sottovoce a Gherardo.)
Gianni
(Sta bene!)
(Ciesca, dopo aver presa la camicia da notte,
parla sottovoce a Marco.)
Nella
(palesemente)
Ecco la pezzolina!
(sottovoce)
(Se lasci a noi la mula,
i mulini di Signa e questa casa,
a furia di fiorini ti sintasa!)
Gianni
(Sta bene!)
(Nella si allontana, va da Gherardo, e tutti e
due si fregano le mani.)
Ciesca
Ed ecco la camicia!
(sottovoce)
(Se ci lasci la mula,
i mulini di Signa e questa casa,
per te mille fiorini!)

43

Gianni
(Sta bene!)
(Tutti sono soddisfatti e si fregano le mani.
Intanto Gianni Schicchi si infila la camicia,
quindi con uno specchio in mano si accomoda la pezzolina e la cappellina, cambiando
lespressione del viso. Le tre donne attorniano Gianni Schicchi e lo ammirano, comicamente; Simone alla finestra per vedere se
arriva il notaio. Gherardo sbarazza il tavolo
dove dovr sedere il notaio;Marco e Betto tirano le sarge del letto e ravviano la stanza.)
Nella
Spgliati, bambolino,
ch ti mettiamo in letto.
E non aver dispetto,
se cambio il camicino!
Si spiuma il canarino,
la volpe cambia pelo,
il ragno ragnatela,
il cane cambia cuccia,
il serpe cambia buccia...
Ciesca
Fa presto, bambolino,
ch devi andare a letto.
Se va bene il giochetto,
ti diamo un confortino!
Luovo divien pulcino,
il fior diventa frutto,
i frati ti mangian tutto,
ma il frate impoverisce,
la Ciesca sarricchisce...
Zita
bello, portentoso!
Chi vuoi che non singanni?
Gianni che fa Buoso?
Buoso che fa Gianni?
Il testamento odioso?
Un camicion maestoso,
il viso dormiglioso,
il naso poderoso,
laccento lamentoso...
Nella, Ciesca e Zita
... e il buon Gianni
cambia panni,
per poterci servir!
Cambia viso,
muso e naso,
per poterci servir!
Cambia accento,
testamento,
per poterci servir!
Gianni
Vi servir a dover!
Contente vi far!

44

Le donne
Bravo cos!
Proprio cos!
O Gianni, Gianni/Schicchi, nostro salvator!
preciso?
(Anche gli uomini attorniano Schicchi.)
Gli uomini
Perfetto!
Tutti
A letto! A letto!...
(Spingono Gianni verso il letto, egli li ferma
con un gesto solenne.)
Gianni
Prima un avvertimento!
O signori, giudizio!
Voi lo sapete il bando?!
Per chi sostituisce
se stesso in luogo daltri
in testamenti e lasciti,
per lui e per i complici
c il taglio della mano e poi lesilio!
Ricordtelo bene! Se fossimo scoperti...
la vedete Firenze?
(Accenna la torre di Arnolfo che appare al di
l del terrazzo.)
Addio, Firenze, addio, cielo divino,
(alzando il braccio a monco)
io ti saluto con questo moncherino,
e vo randagio come un Ghibellino!
Tutti
(guardando verso la finestra, allibiti)
Addio, Firenze, addio, cielo divino,
io ti saluto con questo moncherino,
e vo randagio come un Ghibellino!
(Si bussa alla porta. Gianni schizza a letto; i
parenti in gran fretta lo accomodano, poi rendono la stanza semioscura tirando i tendaggi,
mettono una candela accesa sul tavolo dove il
notaio deve scrivere e finalmente aprono.)
Rinuccio
(entrando)
Ecco il notaro!
Il notaio, Pinellino e Guccio
(entrando)
Messer Buoso, buon giorno!
Gianni
(contraffacendo la voce)
Oh! siete qui?
Grazie, messere Amantio!
O Pinellino calzolaio, grazie!
Grazie, Guccio tintore, troppo buoni,
troppo buoni
di venirmi a servir da testimoni!

Pinellino
(commosso)
Povero Buoso!
Io lho sempre calzato!
vederlo in quello stato...
vien da piangere!
(Il notaio intanto tira fuori da una cassetta le
pergamene e i bolli e mette tutto sul tavolo;si
siede nella poltrona e i due testimoni restano
in piedi, ai suoi lati.)
Gianni
Il testamento avrei voluto scriverlo
con la scrittura mia,
me limpedisce la paralisia...
Perci volli un notaio,
solempne et leale!

Gianni
No, no, no! pochi quattrini!
Non si spendano pi di due fiorini!
I parenti
Oh! che modestia!...
Povero zio! Che animo!
Che cuore!
Gli torna a onore!
Gianni
Lascio ai frati minori
e allOpera di Santa Reparata...
(I parenti si alzano esterrefatti.)
Gianni
(sottile)
... cinque lire.

Il notaio
O messer Buoso, grazie!
Dunque tu soffri di paralisia?
(Gianni tenta di allungare in alto le mani
agitandole tremolanti. I parenti lo compassionano.)

I parenti
(si siedono di nuovo, respirando liberamente)
Bravo! Bravo!
Bisogna sempre pensare alla beneficenza!

Le donne e Simone
Povero Buoso!...

Il notaio
(sottile)
Non ti sembra un po poco?

Il notaio
Oh! poveretto! Basta! I testi videro,
testes viderunt!
Possiamo incominciare... Ma... i parenti?...
Gianni
Che restino presenti!

Gianni
Chi crepa e lascia molto
alle congreghe e ai frati
fa dire a chi rimane:
(sottile)
Eran quattrini rubati!
I parenti
Che massime!
Che mente!
Che saggezza!

Il notaio
Dunque incomincio:
(Legge rapidamente, trascurando la chiara
dizione.)
In Dei nomine, anno Domini nostri Je s u
Christi, ab eius salutifera incarnatione millesimo ducentesimo nonagesimo nono, die prima septembris, indictione undecima, ego notaro Amantio di Nicolao, civis Florentiae, per
voluntatem Buosi Donati scribo hoc testamentum...

Il notaio
Che lucidezza!

Gianni
(mettendo fuori la mano)
Annullans, revocans,
et irritans omne aliud testamentum!

I parenti
Oh! grazie, zio!
Grazie, cugino!
Grazie, cognato!

I parenti
Che previdenza!...
Il notaio
Un preambolo: dimmi, i funerali
(il pi tardi possibile)
li vuoi ricchi? fastosi? dispendiosi?

Gianni
I fiorini in contanti
li lascio in parti eguali fra i parenti.

Gianni
Lascio a Simone i beni di Fucecchio.
Simone
Grazie!
Gianni
Alla Zita i poderi di Figline.

45

Zita
Grazie, grazie!
Gianni
A Betto i campi a Prato.
Betto
Grazie, cognato!
Gianni
A Nella ed a Gherardo i beni dEmpoli.
Nella e Gherardo
Grazie, grazie!
Gianni
Alla Ciesca ed a Marco i beni a Quintole!
Ciesca e Marco
Grazie!...
Tutti
(fra i denti)
(Or siamo alla mula,
alla casa ed ai mulini.)
Gianni
Lascio la mula,
quella che costa trecento fiorini,
che la migliore mula di Toscana...
al mio devoto amico... Gianni Schicchi.
(Rinuccio furtivamente raggiunge Lauretta
sul terrazzo.)
I parenti
(scattando)
Come? Come? Com? Com?
Il notaio
Mulam relinquit eius amico devoto Joanni
Schicchi.
I parenti
Ma...
Simone
Cosa vuoi che glimporti
a Gianni Schicchi
di quella mula?
Gianni
Tienti bono, Simone!
Lo so io quel che vuole Gianni Schicchi!
I parenti
(brontolando)
Ah! furfante, furfante, furfante!
Gianni
Lascio la casa di Firenze
al mio caro devoto affezionato amico...
Gianni Schicchi!

46

I parenti
(scattano, inferociti)
Ah! basta, basta, basta!
A Gianni Schicchi
un accidente!
a quel furfante
di Gianni Schicchi!
Ci ribelliamo...
a quel furfante
di Gianni Schicchi!
Ci ribellia...
ci ri... Ah!
Gianni
Addio, Firenze,
addio, cielo divino,
io ti saluto...
(Alludire la vocina di Gianni i parenti si
placano.)
Il notaio
(con forza)
Non si disturbi
del testator
la volont!
Gianni
Messer Amantio, io lascio a chi mi pare!
Ho in mente un testamento e sar quello!
Se gridano, sto calmo e canterello...
Guccio e Pinellino
Ah! che uomo! Che uomo!
Gianni
E i mulini di Signa...
I parenti
I mulini di Signa?
Gianni
I mulini di Signa (addio, Firenze!)
li lascio al caro (addio, cielo divino!)
affezionato amico... Gianni Schicchi!
(Grida di protesta dei parenti.)
(e ti saluto con questo moncherino!)
la, la, la, la ecc.
(con voce forte)
Ecco fatto!
Zita, di vostra borsa
date venti fiorini ai testimoni
e cento al buon notaio!
Il notaio
Messer Buoso, grazie!
(Il notaio si avvia verso il letto, ma Gianni lo
ferma con un gesto della mano tremula.)
Niente saluti.
(sottile)
Andate, andate.
Siamo forti!...

Il notaio
(avviandosi per uscire)
Ah! che uomo, che uomo!
Pinellino e Guccio
(avviandosi commossi)
Che uomo! che perdita!
Il notaio
Che peccato!...

I parenti (c.s.)
(I parenti corrono qua e l,rincorsi da Gianni; saccheggiano e rubano. Gherardo sale la
scala di destra e ne torna carico, trascinando
Gherardino. Gianni tenta difendere la roba.
Tutti, mano a mano che son carichi, si affollano alla porta e scendono le scale; Gianni li
rincorre; la scena si svuota.)

Il notaio, Pinellino e Guccio


... che perdita!

I parenti
(dallinterno)
Ladro ecc.

Guccio
(senza voce, ai parenti)
Coraggio!

Gianni
(dallinterno)
Via! Via ecc.

Pinellino
(piangendo esce)
Coraggio!
(Appena usciti il notaio e i testi, i parenti si
slanciano contro Gianni che tenta difendersi
come pu.)

Rinuccio
(dal di fuori apre lentamente il finestrone: appare Firenze inondata di sole; i due innamorati si fermano, abbracciati, sul terrazzino)
Lauretta mia,
staremo sempre qui...
Guarda... Firenze doro...
Fiesole bella!

I parenti
(con ira repressa)
Ladro, ladro, furfante!
traditore, birbante,
iniquo, ladro...
(Gli strappano la camicia.)
Gianni
Gente taccagna!
(Salta gi dal letto e, brandendo il bastone di
Buoso, mena legnate ai parenti.)
Vi caccio via
di casa mia!
casa mia!
I parenti
Saccheggia! Saccheggia!...
Gianni
Via! Via! Via!
I parenti
La roba dargento!
Le pezze di tela!
Gianni
casa mia!
I parenti
Saccheggia! Saccheggia!...
Bottino! Bottino!...
Gianni
(gridando)
Via! Via!...
casa mia ecc.

Lauretta
L mi giurasti amore!
Rinuccio
Ti chiesi un bacio ...
Lauretta
... il primo bacio ...
Rinuccio
tremante e bianca
volgesti il viso ...
Lauretta e Rinuccio
... Firenze da lontano
ci parve il Paradiso!
(Si abbracciano.)
Gianni
(torna risalendo le scale, carico di roba che
butta al suolo)
La masnada fugg!
(Vede gli innamorati, si commuove, sorride,
togliendosi il berretto si volge al pubblico;recitato)
Ditemi voi, signori, se i quattrini di Buoso
potevan finir meglio di cos?!... Per questa
bizzarria mhan cacciato allinferno... e cos
sia;ma,con licenza del gran padre Dante, se
stasera vi siete divertiti, concedetemi voi ...
(Fa il gesto di applaudire.)
... lattenuante!
(Si inchina e saluta il pubblico.)

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