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Circolari Speciali

LEGGE DI STABILIT
2015

Sistema

Centro Studi Castelli

02
2015

Circolare speciale n. 2

LEGGE DI STABILIT 2015

del 9.01.2015

IMPOSTE DIRETTE
Credito dimposta art bonus
Bonus 80 euro a dipendenti e assimilati

p. 3
p. 3

Incentivi per rientro in Italia di ricercatori

p. 3

Riconoscimento e recupero del credito di imposta


80 euro

p. 3

Buoni pasto elettronici

p. 3

Costo del personale dipendente deducibile


ai fini Irap
Credito di imposta pari al 10% dellIrap
per soggetti senza dipendenti

p. 4
p. 4

Detrazione per carichi di famiglia


Regime agevolato ai fini contributivi
Cessazione del regime agevolato ai fini
contributivi
Accesso al regime agevolato ai fini contributivi
Abrogazione di regimi agevolati e disposizioni
transitorie
Applicazione del regime forfetario e del regime
agevolato
Credito dimposta enti previdenziali obbligatori

p. 9
p. 9
p. 9
p. 10
p. 10
p. 10
p. 10

Conferma aliquote Irap

p. 4

Quota Irap deducibile ai fini delle imposte dirette


Opzione per redditi derivanti da opere
dellingegno, brevetti, marchi
Detrazioni per interventi di efficienza energetica

p. 4

Credito dimposta forme di previdenza


complementare
Detrazione erogazioni liberali a Onlus

p. 5

Detrazione erogazioni liberali a partiti politici

p. 11

p. 5

p. 11

Detrazione per interventi di ristrutturazione edilizia

p. 5

Detrazione per lacquisto di mobili

p. 6

Nuovo regime fiscale forfetario

p. 6

Accesso al regime forfetario


Disciplina applicabile alle operazioni poste
in essere in regime forfetario
Passaggio tra regime ordinario e regime forfetario
ai fini Iva
Determinazione del reddito di lavoro autonomo
nel regime forfetario
Esoneri ai fini delle imposte dirette nel regime
forfetario
Opzione per il regime ordinario

p. 7

Bonus digitalizzazione esercizi ricettivi


Tracciabilit delle vendite e delle rese
per stampa quotidiana e periodica
Rinvio riduzione detrazioni e agevolazioni
Regime tributario delle forme pensionistiche
complementari
Rivalutazione partecipazioni e terreni edificabili

p. 7

Utili distribuiti a enti non commerciali

p. 12

Cessazione del regime forfetario


Passaggi tra regime ordinario e regime forfetario
ai fini delle imposte dirette
Accertamenti relativi al regime forfetario

p. 7
p. 8
p. 8
p. 8
p. 8

p. 10
p. 11

Ritenuta bonifici per detrazioni interventi edilizi


e riqualificazione energetica
Capitali percepiti da assicurazioni sulla vita
in caso di morte
Rimborso imposte soggetti colpiti da sisma
del 1990
Regimi fiscali privilegiati
Cfc e livello di tassazione inferiore a quello
applicato in Italia

p. 11
p. 11
p. 11
p. 11

p. 12
p. 12
p. 12
p. 12
p. 12

p. 9

Reddito frontalieri

p. 12

p. 9

Redditi soggetti residenti a Campione dItalia

p. 12
IVA

Non imponibilit Iva cessioni per finalit


umanitarie
Regime del reverse charge
Operazioni effettuate nei confronti di enti pubblici
(split payment)
Cessioni di bancali in legno
Rimborsi prioritari

p. 13

Dichiarazione Iva

p. 14

p. 13

Iva e-book

p. 14

p. 13

Aliquota Iva cessioni di pellet

p. 14

p. 13
p. 13

Aumento futuro aliquote Iva

p. 14

ALTRE IMPOSTE E TASSE


Imu beni ancorati al suolo
Esenzione Tasi fabbricati in zone colpite da sisma
Deducibilit Imu
Apparecchi da gioco

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Esenzione Imu fabbricati inagibili per sisma


Aliquote Tasi
Imu terreni montani

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del 9.01.2015

ACCERTAMENTO-RISCOSSIONE
Compensazione cartelle esattoriali

p. 16

Spese di spedizione delle notifiche

p. 16

Informazioni finanziarie ai fini Isee


Disponibilit dei dati in possesso dellAgenzia
delle Entrate
Nuovo ravvedimento operoso
Abrogazione istituti deflattivi

p. 16

Decorrenza dei termini nei casi di dichiarazione


integrativa
Discarico delle quote iscritte a ruolo per agente
della riscossione
Nuovo piano di rateazione associazioni sportive

p. 16

Pagamenti associazioni sportive dilettantistiche

p. 18

p. 17
p. 17

Rimborso credito Irpef superiore a 4.000 euro

p. 18

p. 18
p. 18
p. 18

LAVORO E PREVIDENZA

p. 20

Riconoscimento dellesonero per assunzioni


a tempo indeterminato
Abrogazione benefici contributivi L. 407/1990
Incrementi per invalidi a seguito di atti
di terrorismo
Competenze in materia di reinserimento
lavorativo
Prestazioni economiche cure termali

p. 20

Pagamenti dellInps e dellInail

p. 22

p. 20

Certificato di decesso

p. 22

p. 20

Prestazioni Inps dopo il decesso

p. 22

p. 20

Patronati

p. 22

p. 20

Personale in servizio allestero

p. 22

p. 20

Imposta sostitutiva Tfr

p. 22

p. 21

Trattamenti pensionistici

p. 23

Cessione dei crediti certificati

p. 19

Erogazione quote di Tfr in busta paga


Disposizioni applicabili allerogazione del Tfr
in busta paga
Accesso al credito per la corresponsione del Tfr
in busta paga
Rifinanziamento ammortizzatori sociali
Prestazioni pensionistiche e provvedimenti
di annullamento delle certificazioni
Riduzione dei trattamenti pensionistici
Sgravi contributivi per assunzione lavoratori
piccola mobilit
Domanda per il riconoscimento della
maggiorazione per esposti allamianto
Prestazioni fondo per vittime dellamianto
Trattamento pensionistico ex lavoratori imprese
di coibentazione e bonifica
Esonero contributivo per assunzioni di lavoratori
a tempo indeterminato

p. 19
p. 19
p. 19

p. 21
p. 21
p. 21
p. 22
p. 22

AGEVOLAZIONI
Fondo di garanzia Pmi
Credito dimposta per attivit di ricerca e sviluppo
Controlli sul credito dimposta per ricerca
e sviluppo
Investimenti agevolabili per acquisto beni
strumentali nel Mezzogiorno

p. 24
p. 24

Incentivi acquisti veicoli ecocompatibili


Credito dimposta gasolio per autotrazione

p. 26
p. 26

p. 25

Agevolazioni accise autotrasportatori

p. 26

p. 25

Rifinanziamento Sabatini-bis

p. 26

Bonus beb

p. 25

Buoni per lacquisto di beni e servizi


5 per mille

p. 25
p. 26

Allungamento piano di ammortamento mutui


e finanziamenti
Gasolio agevolato agricoltura
Rinegoziazione mutui

p. 26
p. 26
p. 26
VARIE

Attivit di autotrasporto di cose per conto di terzi


Responsabilit solidale settore del trasporto

EDITORE E PROPRIETARIO:
Centro Studi Castelli Srl
Via Bonfiglio, 33 - 46042 Castel Goffredo MN
SITO WEB: www.ratio.it
E-MAIL: servizioclienti@gruppocastelli.com
DIRETTORE RESPONSABILE: Anselmo Castelli

p. 27
p. 27

Bollo veicoli storici

p. 27

Entrata in vigore

p. 27

CONSIGLIO DI REDAZIONE:
Giuliana Beschi, Laurenzia Binda, Anselmo Castelli, Carlo
Enrico Corona, Alessandro Pratesi, Roberto Stanghellini,
Massimiliano Todeschi, Stefano Zanon.
COMITATO DI ESPERTI:
O. Araldi, R. Benesperi, L. DallOca, F. Donato, A.
Grassotti, P. Meneghetti, F. Piccinelli, F. Poggiani, A.
Pratesi, R.A. Rizzi, G. Saccenti, A. Scaini, M.T. Tessadri,
G.P. Tosoni.

DIFFUSIONE: Circolare diffusa per e-mail.


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Circolare speciale n. 2

LEGGE DI STABILIT 2015

del 9.01.2015

stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale 29.12.2014, n. 300, S.O. n. 99, la L. 23.12.2014, n. 190, recante Disposizioni
per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato, in vigore dal 1.01.2015.
Si sintetizzano le principali disposizioni contenute nel provvedimento

IMPOSTE DIRETTE
Credito dimposta art bonus

Art. 1, c. 11

Il credito dimposta art bonus stato esteso al sostegno delle fondazioni lirico-sinfoniche e dei teatri di tradizione.

Bonus 80 euro a dipendenti e assimilati

Art. 1, cc. 12, 13

introdotto a regime, nellart. 13, c. 1-bis Tuir, il credito di imposta di 80 euro. Pertanto, qualora l'imposta lorda
determinata sui redditi di lavoro dipendente (esclusi i redditi da pensione) e assimilati sia di importo superiore a quello
della detrazione da lavoro spettante ai sensi dellart. 13, c. 1 Tuir, compete un credito rapportato al periodo di lavoro
nell'anno, che non concorre alla formazione del reddito, di importo pari a:
1) 960 euro, se il reddito complessivo non superiore a 24.000 euro;
2) 960 euro, se il reddito complessivo superiore a 24.000 euro ma non a 26.000 euro. Il credito spetta per la parte
corrispondente al rapporto tra l'importo di 26.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e l'importo di
2.000 euro

[960 x

26.000 reddito complessivo

2.000

Incentivi per rientro in Italia di ricercatori

Art. 1, c. 14

Ai fini delle imposte sui redditi escluso dalla formazione del reddito di lavoro dipendente o autonomo il 90% degli
emolumenti percepiti dai docenti e dai ricercatori che, in possesso di titolo di studio universitario o equiparato e non
occasionalmente residenti all'estero, abbiano svolto documentata attivit di ricerca o docenza all'estero presso centri di
ricerca pubblici o privati o universit per almeno 2 anni continuativi e che entro i 7 (anzich 5) anni solari successivi
vengono a svolgere la loro attivit in Italia, acquisendo conseguentemente la residenza fiscale nel territorio dello Stato.
Lagevolazione si applica nel periodo d'imposta in cui il ricercatore diviene fiscalmente residente nel territorio dello Stato
e nei 3 (anzich 2) periodi d'imposta successivi, a condizione che permanga la residenza fiscale in Italia.

Riconoscimento e recupero del credito di imposta 80 euro

Art. 1, c. 15

Il credito eventualmente spettante di 80 euro (di cui allart. 13, c. 1 bis Tuir) riconosciuto in via automatica dai
sostituti d'imposta sugli emolumenti corrisposti in ciascun periodo di paga, rapportandolo al periodo stesso. Le
somme erogate sono recuperate dal sostituto d'imposta mediante l'istituto della compensazione. Gli enti pubblici
e le amministrazioni dello Stato possono recuperare le somme erogate anche mediante riduzione dei versamenti delle
ritenute e, per l'eventuale eccedenza, dei contributi previdenziali.
L'importo del credito riconosciuto indicato nella certificazione unica (modello Cu) dei redditi di lavoro dipendente e
assimilati.

Buoni pasto elettronici

Art. 1, cc. 16, 17

Non concorrono a formare il reddito di lavoro dipendente le somministrazioni di vitto da parte del datore di lavoro,
nonch quelle in mense organizzate direttamente dal datore di lavoro o gestite da terzi, fino all'importo complessivo
giornaliero di euro 5,29, aumentato a euro 7 nel caso in cui le stesse siano rese in forma elettronica, le prestazioni
e le indennit sostitutive corrisposte agli addetti ai cantieri edili, ad altre strutture lavorative a carattere temporaneo o a
unit produttive ubicate in zone dove manchino strutture o servizi di ristorazione.
La disposizione entra in vigore il 1.07.2015.

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LEGGE DI STABILIT 2015

del 9.01.2015

Costo del personale dipendente deducibile ai fini Irap

Art. 1, cc. 20, 25

A decorrere dal periodo d'imposta successivo a quello in corso al 31.12.2014, per i soggetti che determinano il valore
della produzione netta ai sensi degli artt. da 5 a 9 D. Lgs. 446/1997 (imprese, a prescindere dal metodo adottato, e
lavoratori autonomi), ammessa in deduzione, ai fini Irap, la differenza tra il costo complessivo per il personale
dipendente con contratto a tempo indeterminato e le vigenti deduzioni riferibili al costo del lavoro:
- i contributi per le assicurazioni obbligatorie contro gli infortuni sul lavoro;
- pari a 7.500 euro su base annua (e relativi importi aumentati per lavoratrici di sesso femminile e per lavoratori nel
Mezzogiorno);
- i contributi assistenziali e previdenziali relativi a lavoratori dipendenti a tempo indeterminato;
- le spese relative ad apprendisti, disabili, lavoratori con contratti di formazione e lavoro, personale addetto alla ricerca
e sviluppo;
- le indennit di trasferta, per la parte che non concorre a formare il reddito del dipendente, per le imprese autorizzate
allautotrasporto di merci;
- pari a 1.850 euro per ogni lavoratore dipendente per imprese con valore della produzione non superiore a 400.000
euro;
- il costo del personale assunto a tempo indeterminato, che incrementa il numero di lavoratori dipendenti, per un
importo annuale non superiore a 15.000 euro per ciascun lavoratore.
Per le societ agricole la deduzione ammessa anche per ogni lavoratore agricolo dipendente a tempo determinato
che abbia lavorato almeno 150 giornate e con contratto di durata almeno triennale (requisiti di cui allart. 11, c. 1.1 D.
Lgs. 446/1997). La disposizione si applica previa autorizzazione della Commissione europea richiesta a cura del
Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.
Credito di imposta pari al 10% dellIrap per soggetti senza dipendenti

Art. 1, c. 21

A decorrere dal periodo d'imposta successivo a quello in corso al 31.12.2014, ai soggetti che determinano il valore
della produzione netta ai sensi degli artt. da 5 a 9 D. Lgs. 446/1997 e che non si avvalgono di lavoratori dipendenti,
spetta un credito d'imposta, da utilizzare esclusivamente in compensazione, a decorrere dall'anno di presentazione
della corrispondente dichiarazione, pari al 10% dell'imposta lorda.
Conferma aliquote Irap

Art. 1, cc. 22, 23

A decorrere dal periodo d'imposta successivo a quello in corso al 31.12.2013 abrogata la disposizione di riduzione
dellaliquota Irap.
Sono fatti salvi gli effetti previsti dalla riduzione dellaliquota Irap, ai fini della determinazione dell'acconto relativo al
periodo d'imposta successivo a quello in corso al 31.12.2013, secondo il criterio previsionale.
Le aliquote restano, quindi, confermate nelle precedenti misure del:
- 3,90% per la generalit dei contribuenti
- 1,90% per le imprese agricole.
Quota Irap deducibile ai fini delle imposte dirette

Art. 1, c. 24

La quota di Irap ammessa in deduzione ai fini della determinazione delle imposte dirette, relativa alla quota delle spese
per il personale dipendente e assimilato, determinata al netto delle deduzioni spettanti, considerando anche la
nuova deduzione del costo del personale.

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LEGGE DI STABILIT 2015

del 9.01.2015

Opzione per redditi derivanti da opere dellingegno, brevetti, marchi

Art. 1, cc. 37-45

I soggetti titolari di reddito d'impresa possono optare per l'applicazione di una tassazione agevolata sui redditi derivanti
dall'utilizzo di opere dell'ingegno, da brevetti industriali, da marchi d'impresa funzionalmente equivalenti ai brevetti,
nonch da processi, formule e informazioni relativi ad esperienze acquisite nel campo industriale, commerciale o
scientifico giuridicamente tutelabili.
L'opzione ha durata per 5 esercizi sociali ed irrevocabile.
Tali redditi non concorrono a formare il reddito complessivo in quanto esclusi per il 50% del relativo ammontare. In
caso di utilizzo diretto dei beni indicati, il contributo economico di tali beni alla produzione del reddito complessivo
beneficia dell'esclusione a condizione che lo stesso sia determinato sulla base di un apposito accordo. In tali ipotesi la
procedura di ruling ha per oggetto la determinazione, in via preventiva e in contraddittorio con l'Agenzia delle Entrate,
dell'ammontare dei componenti positivi di reddito impliciti e dei criteri per l'individuazione dei componenti negativi
riferibili ai predetti componenti positivi. Nel caso in cui i redditi siano realizzati nell'ambito di operazioni intercorse con
societ che direttamente o indirettamente controllano l'impresa, ne sono controllate o sono controllate dalla stessa
societ che controlla l'impresa, l'agevolazione spetta a condizione che gli stessi siano determinati sulla base di un
apposito accordo.
Non concorrono a formare il reddito complessivo in quanto escluse dalla formazione del reddito le plusvalenze derivanti
dalla cessione dei beni, di cui al punto precedente, a condizione che almeno il 90% del corrispettivo derivante dalla
cessione dei predetti beni sia reinvestito, prima della chiusura del 2 periodo di imposta successivo a quello nel
quale si verificata la cessione, nella manutenzione o nello sviluppo di altri beni immateriali. Si applicano le disposizioni
relative al ruling.
Le disposizioni si applicano a condizione che i soggetti che esercitano l'opzione svolgano le attivit di ricerca e
sviluppo, anche mediante contratti di ricerca stipulati con universit o enti di ricerca e organismi equiparati, finalizzate
alla produzione dei beni indicati.
La quota di reddito agevolabile determinata sulla base del rapporto tra i costi di attivit di ricerca e sviluppo
sostenuti per il mantenimento, l'accrescimento e lo sviluppo del bene immateriale e i costi complessivi sostenuti per
produrre tale bene.
L'esercizio dell'opzione rileva anche ai fini della determinazione del valore della produzione netta ai fini dellIrap.
Con decreto di natura non regolamentare sono adottate le disposizioni attuative, anche al fine di individuare le tipologie
di marchi escluse dall'ambito di applicazione e di definire gli elementi del rapporto di calcolo della quota agevolabile.
Le disposizioni si applicano a decorrere dal periodo d'imposta successivo a quello in corso al 31.12.2014. Per
tale periodo d'imposta e per quello successivo, la percentuale di esclusione dal concorso alla formazione del reddito
complessivo fissata, rispettivamente, in misura pari al 30 e al 40%.
Detrazioni per interventi di efficienza energetica

Art. 1, c. 47, lett. a)

Le disposizioni in merito alla detrazione per interventi di efficienza energetica si applicano, nella misura del 65%, anche
alle spese sostenute dal 6.06.2013 al 31.12.2015 (in precedenza: 31.12.2014).
La detrazione si applica, nella misura del 65%, anche alle spese documentate e rimaste a carico del contribuente:
a) per interventi relativi a parti comuni degli edifici condominiali di cui agli artt. 1117 e 1117-bis C.C. o che
interessino tutte le unit immobiliari di cui si compone il singolo condominio, sostenute dal 6.06.2013 al
31.12.2015;
b) per l'acquisto e la posa in opera delle schermature solari di cui all'allegato M al D. Lgs. 29.12.2006, n. 311,
sostenute dal 1.01.2015 al 31.12.2015, fino a un valore massimo della detrazione di 60.000 euro.
La detrazione si applica altres alle spese sostenute per l'acquisto e la posa in opera di impianti di climatizzazione
invernale con impianti dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili, sostenute dal 1.01.2015 al
31.12.2015, fino a un valore massimo della detrazione di 30.000 euro.
Detrazione per interventi di ristrutturazione edilizia

Art. 1, cc. 47, lett. b)


e 48

Per le spese documentate, relative agli interventi di ristrutturazione edilizia spetta una detrazione dall'imposta lorda, fino
a un ammontare complessivo delle stesse non superiore a 96.000 euro per unit immobiliare, pari al 50% per le spese
sostenute dal 26.06.2012 al 31.12.2015 (anzich 31.12.2014).
Per gli interventi realizzati su edifici ricadenti nelle zone sismiche ad alta pericolosit la detrazione spetta nella misura
del 65% per le spese sostenute sino al 31.12.2015 (anzich 31.12.2014).
La detrazione per interventi di restauro e risanamento conservativo e di ristrutturazione edilizia spetta anche nel caso di
interi fabbricati, eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie, che
provvedano entro 18 mesi (anzich 6 mesi) dalla data di termine dei lavori alla successiva alienazione o assegnazione
dell'immobile.

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LEGGE DI STABILIT 2015

del 9.01.2015

Detrazione per lacquisto di mobili

Art. 1, c. 47, lett. b)

Ai contribuenti che fruiscono della detrazione per interventi di ristrutturazione edilizia altres riconosciuta una
detrazione dall'imposta lorda per le ulteriori spese documentate sostenute per l'acquisto di mobili e di grandi
elettrodomestici di classe non inferiore alla A+ nella misura del 50% delle spese sostenute dal 6.06.2013 al 31.12.2015
(anzich 31.12.2014). Lagevolazione calcolata su un importo non superiore a 10.000.
Le spese sono computate, ai fini della fruizione della detrazione d'imposta, indipendentemente dall'importo delle
spese sostenute per i lavori di ristrutturazione che fruiscono delle detrazioni per interventi edilizi.
Nuovo regime fiscale forfetario

Art. 1, c. 54

I contribuenti persone fisiche esercenti attivit d'impresa, arti o professioni applicano il nuovo regime (naturale)
forfetario se, al contempo, nell'anno precedente:
a) hanno conseguito ricavi ovvero hanno percepito compensi, ragguagliati ad anno, non superiori ai limiti indicati
in apposita tabella, diversi a seconda del codice ATECO che contraddistingue l'attivit esercitata;
b) hanno sostenuto spese per un ammontare complessivamente non superiore a euro 5.000 lordi per lavoro
accessorio, per lavoratori dipendenti, collaboratori, anche assunti secondo la modalit riconducibile a un progetto,
comprese le somme erogate sotto forma di utili da partecipazione agli associati e le spese per prestazioni di lavoro
di cui all'art. 60 Tuir (opera svolta dall'imprenditore, dal coniuge, dai figli, affidati o affiliati minori di et o
permanentemente inabili al lavoro e dagli ascendenti, nonch dai familiari partecipanti all'impresa);
c) il costo complessivo, al lordo degli ammortamenti, dei beni strumentali alla chiusura dell'esercizio non supera
20.000 euro. Ai fini del calcolo del predetto limite:
1. per i beni in locazione finanziaria, rileva il costo sostenuto dal concedente;
2. per i beni in locazione, noleggio e comodato, rileva il valore normale dei medesimi (determinato ai sensi
dell'art. 9 Tuir);
3. i beni, detenuti in regime di impresa o arte e professione, utilizzati promiscuamente per l'esercizio
dell'impresa, dell'arte o professione e per l'uso personale o familiare del contribuente, concorrono nella misura
del 50%;
4. non rilevano i beni il cui costo unitario non superiore a euro 516,46;
5. non rilevano i beni immobili, comunque acquisiti, utilizzati per l'esercizio dell'impresa, dell'arte o della
professione;
d) i redditi conseguiti nell'attivit d'impresa, dell'arte o della professione sono in misura prevalente rispetto a quelli
eventualmente percepiti come redditi di lavoro dipendente e redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente; la
verifica della suddetta prevalenza non , comunque, rilevante se il rapporto di lavoro cessato o la somma dei
redditi d'impresa, dell'arte o professione e di lavoro dipendente o assimilato non eccede l'importo di 20.000 euro.
TABELLA LIMITI DI RICAVI
Progressivo
1
2
3
4
5
6
7

Centro Studi Castelli

Gruppo di settore
Industrie alimentari e delle
bevande
Commercio allingrosso e al
dettaglio
Commercio ambulante di
prodotti alimentari e bevande
Commercio ambulante di
altri prodotti
Costruzioni e attivit
immobiliari
Intermediari del commercio
Attivit dei servizi di alloggio
e di ristorazione
Attivit professionali,
scientifiche, tecniche,
sanitarie, di istruzione,
servizi finanziari ed
assicurativi

Altre attivit economiche

Codici attivit ATECO 2007


(10-11)
45 - (da 46.2 a 46.9) - (da 47.1 a
47.7) - 47.9
47.81

Valore soglia dei


ricavi/compensi

Redditivit

35.000

40%

40.000

40%

30.000

40%

47.82 - 47.89

20.000

54%

(41 - 42 - 43) - (68)

15.000

86%

46.1

15.000

62%

(55 - 56)

40.000

40%

(64 - 65 - 66) - (69 - 70 - 71 - 72 - 73


- 74 - 75) - (85) - (86 - 87 - 88)

15.000

78%

(01 - 02 - 03) - (05 - 06 - 07 - 08 09) - (12 - 13 - 14 - 15 - 16 - 17 - 18


- 19 - 20 - 21 - 22 - 23 - 24 - 25 - 26
- 27 - 28 - 29 - 30 - 31 - 32 - 33) (35) - (36 - 37 - 38 - 39) - (49 - 50 51 - 52 - 53) - (58 - 59 - 60 - 61 - 62
- 63) - (77 - 78 - 79 - 80- 81 - 82) (84) - (90 - 91 - 92 - 93) - (94 - 95 96) - (97 - 98) - (99)

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Accesso al regime forfetario

Art. 1, cc. 55-57

Ai fini dell'individuazione del limite dei ricavi e dei compensi per l'accesso al regime:
a) non rilevano i ricavi e i compensi derivanti dall'adeguamento agli studi di settore e ai parametri;
b) nel caso di esercizio contemporaneo di attivit contraddistinte da differenti codici ATECO, si assume il limite pi
elevato dei ricavi e dei compensi relativi alle diverse attivit esercitate.
Le persone fisiche che intraprendono l'esercizio di imprese, arti o professioni possono avvalersi del regime forfetario
comunicando, nella dichiarazione di inizio di attivit, di presumere la sussistenza dei requisiti.
Non possono avvalersi del regime forfetario:
a) le persone fisiche che si avvalgono di regimi speciali ai fini dell'Iva o di regimi forfetari di determinazione del
reddito;
b) i soggetti non residenti, esclusi quelli che sono residenti in uno degli Stati membri dell'Unione Europea o in uno
Stato aderente all'Accordo sullo Spazio economico europeo che assicuri un adeguato scambio di informazioni e che
producono, nel territorio italiano, redditi che costituiscono almeno il 75% del reddito complessivamente prodotto;
c) i soggetti che, in via esclusiva o prevalente, effettuano cessioni di fabbricati o porzioni di fabbricato, di terreni
edificabili o di mezzi di trasporto nuovi;
d) gli esercenti attivit d'impresa, arti o professioni che partecipano, contemporaneamente all'esercizio dell'attivit, a
societ di persone o associazioni ovvero a societ a responsabilit limitata in regime di trasparenza fiscale.
Disciplina applicabile alle operazioni poste in essere in regime forfetario

Art. 1, cc. 58-60

Ai fini Iva, i contribuenti in regime forfettario:


a) non esercitano la rivalsa dell'imposta sulle cessioni di beni e prestazioni di servizi, per le operazioni nazionali;
b) applicano lIva con il meccanismo del reverse charge a:
- servizi ricevuti da non residenti con applicazione del reverse charge;
- acquisti intracomunitari di beni di importo superiore a euro 10.000;
c) applicano alle prestazioni di servizi ricevute da soggetti non residenti o rese ai medesimi lart. 7-ter e seguenti del
Dpr 633/1972 relativi alle prestazioni non territoriali;
d) applicano alle importazioni, alle esportazioni e alle operazioni a esse assimilate le disposizioni di cui al Dpr
633/1972, ferma restando l'impossibilit di avvalersi della facolt di acquistare senza applicazione dell'Iva, ai sensi
dell'art. 8, c. 1, lett. c) e c. 2 Dpr 633/1972.
Per tali operazioni i contribuenti in regime forfettario non hanno diritto alla detrazione dell'Iva assolta, dovuta o
addebitata sugli acquisti.
I contribuenti che applicano il regime forfetario sono esonerati dal versamento dell'Iva e da tutti gli altri obblighi previsti
dal Dpr 633/1972, ad eccezione degli obblighi di numerazione e di conservazione delle fatture di acquisto e delle
bollette doganali, di certificazione dei corrispettivi e di conservazione dei relativi documenti.
Resta fermo l'esonero dall'obbligo di certificazione per le operazioni indicate allart. 2 del D.P.R. 696/1996.
I contribuenti che applicano il regime forfetario, per le operazioni per le quali risultano debitori dell'imposta, emettono la
fattura o la integrano con l'indicazione dell'aliquota e della relativa imposta e versano l'imposta entro il giorno 16 del
mese successivo a quello di effettuazione delle operazioni.
Passaggio tra regime ordinario e regime forfetario ai fini Iva

Art. 1, cc. 61-63

Il passaggio dalle regole ordinarie di applicazione dell'Iva al regime forfetario comporta la rettifica della detrazione, di
cui all'art. 19-bis.2 Dpr 633/1972, da operarsi nella dichiarazione dell'ultimo anno di applicazione delle regole ordinarie.
In caso di passaggio, anche per opzione, dal regime forfetario alle regole ordinarie, operata un'analoga rettifica della
detrazione nella dichiarazione del primo anno di applicazione delle regole ordinarie.
Nell'ultima liquidazione relativa all'anno in cui applicata l'Iva computata anche l'imposta relativa alle operazioni, per
le quali non si ancora verificata l'esigibilit, di cui all'art. 6, c. 5 Dpr 633/1972 e all'art. 32-bis D.L. 83/2012. Nella
stessa liquidazione pu essere esercitato il diritto alla detrazione dell'imposta relativa alle operazioni di acquisto
effettuate in vigenza dell'opzione di cui all'art. 32-bis del citato decreto e i cui corrispettivi non sono stati ancora pagati.
L'eccedenza detraibile emergente dalla dichiarazione presentata dai contribuenti che applicano il regime forfetario,
relativa all'ultimo anno in cui l'Iva applicata nei modi ordinari, pu essere chiesta a rimborso ovvero utilizzata in
compensazione.

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Determinazione del reddito di lavoro autonomo nel regime forfetario

Art. 1, cc. 64-68

I soggetti in regime forfetario determinano il reddito imponibile applicando all'ammontare dei ricavi o dei compensi
percepiti il coefficiente di redditivit nella misura indicata nellapposita tabella, diversificata a seconda del codice
ATECO che contraddistingue l'attivit esercitata.
Sul reddito imponibile si applica un'imposta sostitutiva dell'imposta sui redditi, delle addizionali regionali e
comunali e dell'Irap pari al 15%. Nel caso di imprese familiari, l'imposta sostitutiva, calcolata sul reddito al lordo
delle quote assegnate al coniuge e ai collaboratori familiari, dovuta dall'imprenditore.
I contributi previdenziali versati in ottemperanza a disposizioni di legge, compresi quelli corrisposti per conto dei
collaboratori dell'impresa familiare fiscalmente a carico, ovvero, se non fiscalmente a carico, qualora il titolare non
abbia esercitato il diritto di rivalsa sui collaboratori stessi, si deducono dal reddito; l'eventuale eccedenza deducibile
dal reddito complessivo.
Si applicano le disposizioni in materia di versamento dell'Irpef.
Al fine di favorire l'avvio di nuove attivit, per il periodo d'imposta in cui l'attivit iniziata e per i 2 successivi, il
reddito determinato ridotto di 1/3, a condizione che:
a) il contribuente non abbia esercitato, nei 3 anni precedenti l'inizio dell'attivit, attivit artistica, professionale
ovvero d'impresa, anche in forma associata o familiare;
b) l'attivit da esercitare non costituisca, in nessun modo, mera prosecuzione di altra attivit precedentemente
svolta sotto forma di lavoro dipendente o autonomo, escluso il caso in cui l'attivit precedentemente svolta consista
nel periodo di pratica obbligatoria ai fini dell'esercizio di arti o professioni;
c) qualora sia proseguita un'attivit svolta in precedenza da altro soggetto, l'ammontare dei relativi ricavi e compensi,
realizzati nel periodo d'imposta precedente quello di riconoscimento del predetto beneficio, non sia superiore ai
limiti previsti per laccesso al regime.
I componenti positivi e negativi di reddito riferiti ad anni precedenti a quello da cui ha effetto il regime forfetario, la cui
tassazione o deduzione stata rinviata in conformit alle disposizioni del Tuir, che dispongono o consentono il rinvio,
partecipano per le quote residue alla formazione del reddito dell'esercizio precedente a quello di efficacia del predetto
regime.
Analoghe disposizioni si applicano ai fini della determinazione del valore della produzione netta.
I ricavi e i compensi relativi al reddito oggetto del regime forfetario non sono assoggettati a ritenuta d'acconto da
parte del sostituto d'imposta. A tale fine, i contribuenti rilasciano un'apposita dichiarazione dalla quale risulti che il
reddito cui le somme afferiscono soggetto ad imposta sostitutiva.
Le perdite fiscali generatesi nei periodi d'imposta anteriori a quello da cui decorre il regime forfetario possono essere
computate in diminuzione del reddito, secondo le regole ordinarie.
Esoneri ai fini delle imposte dirette nel regime forfetario

Art. 1, cc. 69, 73

Fermo restando l'obbligo di conservare i documenti ricevuti ed emessi, i contribuenti che applicano il regime forfetario
sono esonerati dagli obblighi di registrazione e di tenuta delle scritture contabili.
La dichiarazione dei redditi presentata nei termini e con le modalit definiti nel Dpr 322/1998.
I contribuenti in regime forfettario non sono tenuti a operare le ritenute alla fonte; tuttavia, nella dichiarazione dei
redditi, i medesimi contribuenti indicano il codice fiscale del percettore dei redditi per i quali all'atto del pagamento degli
stessi non stata operata la ritenuta e l'ammontare dei redditi stessi.
I contribuenti che applicano il regime forfetario sono esclusi dall'applicazione degli studi di settore e dei parametri.
Con il provvedimento dell'Agenzia delle Entrate recante approvazione dei modelli da utilizzare per la dichiarazione dei
redditi sono individuati, per i contribuenti che applicano il regime forfetario, specifici obblighi informativi relativamente
all'attivit svolta.
Nella relazione di accompagnamento al disegno di legge specificato che tali soggetti sono esonerati dalla
comunicazione clienti-fornitori e dalla comunicazione black list.
Opzione per il regime ordinario

Art. 1, c. 70

I contribuenti che applicano il regime forfetario possono optare per l'applicazione dell'Iva e delle imposte sul reddito nei
modi ordinari. L'opzione, valida per almeno un triennio, comunicata con la prima dichiarazione annuale da
presentare successivamente alla scelta operata.
Trascorso il periodo minimo di permanenza nel regime ordinario, l'opzione resta valida per ciascun anno
successivo, fino a quando permane la concreta applicazione della scelta operata.
Cessazione del regime forfetario

Art. 1, cc. 71, 74

Il regime forfetario cessa di avere applicazione a partire dall'anno successivo a quello in cui viene meno taluna delle
condizioni previste per laccesso ovvero si verifica una delle fattispecie che non consentono lutilizzo del regime.

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del 9.01.2015

Passaggi tra regime ordinario e regime forfetario ai fini delle imposte dirette

Art. 1, c. 72

Nel caso di passaggio da un periodo d'imposta soggetto al regime forfetario a un periodo d'imposta soggetto a regime
ordinario, al fine di evitare salti o duplicazioni di imposizione, i ricavi e i compensi che, in base alle regole del regime
forfetario, hanno gi concorso a formare il reddito non assumono rilevanza nella determinazione del reddito degli anni
successivi ancorch di competenza di tali periodi; viceversa, i ricavi e i compensi che, ancorch di competenza del
periodo in cui il reddito stato determinato in base alle regole del regime forfetario, non hanno concorso a formare il
reddito imponibile del periodo assumono rilevanza nei periodi di imposta successivi nel corso dei quali si verificano i
presupposti previsti dal regime forfetario.
Corrispondenti criteri si applicano per l'ipotesi inversa di passaggio dal regime ordinario a quello forfetario.
Nel caso di passaggio da un periodo di imposta soggetto al regime forfetario a un periodo di imposta soggetto a un
diverso regime, le spese sostenute nel periodo di applicazione del regime forfetario non assumono rilevanza nella
determinazione del reddito degli anni successivi.
Nel caso di cessione, successivamente all'uscita dal regime forfetario, di beni strumentali acquisiti in esercizi precedenti
a quello da cui decorre il regime forfetario, ai fini del calcolo dell'eventuale plusvalenza o minusvalenza si assume come
costo non ammortizzato quello risultante alla fine dell'esercizio precedente a quello dal quale decorre il regime. Se la
cessione concerne beni strumentali acquisiti nel corso del regime forfetario, si assume come costo non ammortizzabile
il prezzo di acquisto.
Accertamenti relativi al regime forfetario

Art. 1, c. 74

Per l'accertamento, la riscossione, le sanzioni e il contenzioso si applicano, in quanto compatibili, le disposizioni vigenti
in materia di imposte dirette, di Iva e di Irap.
In caso di infedele indicazione, da parte dei contribuenti, dei dati attestanti i requisiti e le condizioni richieste che
determinano la cessazione del regime forfetario, le misure delle sanzioni minime e massime stabilite dal D. Lgs.
471/1997 sono aumentate del 10% se il maggiore reddito accertato supera del 10% quello dichiarato.
Detrazione per carichi di famiglia

Art. 1, c. 75

Ai fini del riconoscimento delle detrazioni per carichi di famiglia rileva anche il reddito determinato secondo le
disposizioni previste per il regime forfetario.
Tale reddito non rileva ai fini del calcolo delle altre detrazioni.
Regime agevolato ai fini contributivi

Art. 1, cc. 76-81

I soggetti persone fisiche esercenti attivit d'impresa che possono fruire del regime forfetario possono applicare, ai fini
contributivi, il seguente regime agevolato.
Per tali soggetti non trova applicazione il livello minimo imponibile previsto ai fini del versamento dei contributi
previdenziali (art. 1, c. 3 L. 233/1990) e i mesi di assicurazione da accreditare sono ridotti in proporzione alla somma
versata (art. 2, c. 29 L. 335/1995).
Nel caso in cui siano presenti coadiuvanti o coadiutori, il soggetto che fruisce del regime agevolato pu indicare la
quota di reddito di spettanza dei singoli collaboratori, fino a un massimo, complessivamente, del 49%. Per tali soggetti,
il reddito imponibile sul quale calcolare la contribuzione dovuta si determina ai sensi dell'art. 3-bis del D.L. 19.09.1992,
n. 384 (deve essere rapportato alla totalit dei redditi d'impresa denunciati ai fini Irpef per l'anno al quale i contributi
stessi si riferiscono).
I versamenti a saldo e in acconto dei contributi dovuti agli enti previdenziali dai soggetti che fruiscono del regime
agevolato sono effettuati entro gli stessi termini previsti per il versamento delle somme dovute in base alla dichiarazione
dei redditi.
Ai soggetti che fruiscono del regime agevolato e ai loro familiari collaboratori, gi pensionati presso le gestioni dell'Inps
e con pi di 65 anni di et, non si applicano le disposizioni di cui all'art. 59, c. 15 L. 449/1997 (riduzione a met del
contributo previdenziale).
Ai familiari collaboratori dei soggetti che fruiscono del regime forfetario non si applica la riduzione contributiva di 3 punti
percentuali (prevista dall'art. 1, c. 2 L. 233/1990).
Cessazione del regime agevolato ai fini contributivi

Art. 1, c. 82

Il regime contributivo agevolato cessa di avere applicazione a partire dall'anno successivo a quello in cui viene meno
taluna delle condizioni previste per laccesso al regime forfetario ovvero si verifica taluna delle fattispecie che non
consentono lutilizzo del regime stesso. La cessazione determina, ai fini previdenziali, l'applicazione del regime
ordinario di determinazione e di versamento del contributo dovuto. Il passaggio al regime previdenziale ordinario, in
ogni caso, determina l'impossibilit di fruire nuovamente del regime contributivo agevolato, anche laddove
sussistano le condizioni per fruire del regime forfetario.
Non possono accedere al regime contributivo agevolato neanche i soggetti che ne facciano richiesta, ma per i quali si
verifichi il mancato rispetto delle condizioni per laccesso al regime forfetario nell'anno della richiesta stessa.

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LEGGE DI STABILIT 2015

del 9.01.2015

Accesso al regime agevolato ai fini contributivi

Art. 1, cc. 83, 84

Per accedere al regime contributivo agevolato, i soggetti che fruiscono del regime forfetario e che intraprendono
l'esercizio di un'attivit d'impresa presentano, mediante comunicazione telematica, apposita dichiarazione messa a
disposizione dall'Inps; i soggetti gi esercenti attivit d'impresa presentano, entro il termine di decadenza del 28.02
di ciascun anno, la medesima dichiarazione.
Ove la dichiarazione sia presentata oltre il termine stabilito, nelle modalit indicate, l'accesso al regime agevolato pu
avvenire a decorrere dall'anno successivo, presentando nuovamente la dichiarazione stessa entro il termine stabilito,
ferma restando la permanenza delle condizioni.
Entro 60 giorni dal 1.01.2015 l'Agenzia delle Entrate e l'Inps stabiliscono le modalit operative e i termini per la
trasmissione dei dati necessari all'attuazione del regime contributivo agevolato.
Abrogazione di regimi agevolati e disposizioni transitorie

Art. 1, cc. 85-88

Sono abrogati:
a) il regime fiscale agevolato per le nuove iniziative imprenditoriali e di lavoro autonomo (art. 13 L. 388/2000);
b) il regime fiscale di vantaggio per l'imprenditoria giovanile e lavoratori in mobilit (art. 27 D.L. 98/2011);
c) il regime dei contribuenti minimi (art. 1, cc. 96-115 e 117 L. 244/2007).
I soggetti che nel periodo d'imposta in corso al 31.12.2014 si avvalgono del regime fiscale agevolato per le nuove
iniziative imprenditoriali, del regime fiscale di vantaggio per limprenditoria giovanile o del regime contabile agevolato
dei minimi, in possesso dei requisiti previsti per laccesso al nuovo regime forfetario, applicano il nuovo regime
forfetario, salva opzione per l'applicazione dell'Iva e delle imposte sul reddito nei modi ordinari.
I soggetti che nel periodo d'imposta in corso al 31.12.2014 si avvalgono del regime fiscale agevolato per le nuove
iniziative imprenditoriali, o del regime fiscale di vantaggio per limprenditoria giovanile possono applicare, laddove in
possesso dei requisiti previsti dalla legge, la riduzione di 1/3 del reddito forfetario per i soli periodi d'imposta che
residuano al completamento del triennio agevolato per le nuove attivit.
I soggetti che nel periodo di imposta in corso al 31.12.2014 si avvalgono del regime fiscale di vantaggio per
limprenditoria giovanile, possono continuare ad avvalersene per il periodo che residua al completamento del
quinquennio agevolato e comunque fino al compimento del 35 anno di et.
Applicazione del regime forfetario e del regime agevolato

Art. 1, c. 89

Le disposizioni relative al regime forfetario ai fini delle imposte e del regime agevolato ai fini contributivi si applicano a
decorrere dal periodo di imposta successivo a quello in corso al 31.12.2014.
Con decreti di natura non regolamentare possono essere dettate le disposizioni necessarie per l'attuazione. Con
provvedimenti dell'Agenzia delle Entrate sono stabilite le relative modalit applicative.
Credito dimposta enti previdenziali obbligatori

Art. 1, c. 91

A decorrere dal periodo d'imposta 2015, agli enti di previdenza obbligatoria riconosciuto un credito d'imposta pari alla
differenza tra l'ammontare delle ritenute e imposte sostitutive applicate nella misura del 26% sui redditi di natura
finanziaria dichiarate e certificate dai soggetti intermediari o dichiarate dagli enti medesimi e l'ammontare di tali ritenute
e imposte sostitutive, computate nella misura del 20%, a condizione che i proventi assoggettati alle ritenute e
imposte sostitutive siano investiti in attivit di carattere finanziario a medio o lungo termine individuate con apposito
decreto del Ministro dell'Economia.
Il credito d'imposta deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa a ciascun periodo d'imposta, non
concorre alla formazione del reddito ai fini delle imposte sui redditi e del valore della produzione ai fini dell'Irap. Non
rileva ai fini del rapporto di cui agli artt. 61 e 109, c. 5 Tuir.
Il credito d'imposta pu essere utilizzato, a decorrere dal periodo d'imposta successivo a quello di effettuazione del
citato investimento, esclusivamente in compensazione, nei limiti dello stanziamento previsto.
Al credito d'imposta non si applica il limite di utilizzo dei crediti di imposta da indicare nel quadro RU della dichiarazione
dei redditi n il limite di compensazione dei crediti di imposta (art. 1, c. 53 L. 244/2007 e art. 34 L. 388/2000).
Credito dimposta forme di previdenza complementare

Art. 1, c. 92

A decorrere dal periodo d'imposta 2015, alle forme di previdenza complementare riconosciuto un credito d'imposta
pari al 9% del risultato netto maturato, assoggettato all'imposta sostitutiva applicata in ciascun periodo d'imposta, a
condizione che un ammontare corrispondente al risultato netto maturato assoggettato alla citata imposta
sostitutiva sia investito in attivit di carattere finanziario a medio o lungo termine, individuate con il decreto del
Ministro dell'Economia.
Il credito d'imposta, che non concorre alla formazione del risultato netto maturato e che, ai fini della formazione delle
prestazioni pensionistiche, incrementa la parte corrispondente ai redditi gi assoggettati ad imposta, deve essere
indicato nella dichiarazione dei redditi relativa a ciascun periodo d'imposta e pu essere utilizzato a decorrere dal
periodo d'imposta successivo a quello di effettuazione del citato investimento, esclusivamente in compensazione, nei
limiti dello stanziamento previsto.
Al credito d'imposta non si applica il limite di utilizzo dei crediti di imposta da indicare nel quadro RU della dichiarazione
dei redditi n il limite di compensazione dei crediti di imposta (art. 1, c. 53 L. 244/2007 e art. 34 L. 388/2000).

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del 9.01.2015

Detrazione erogazioni liberali a Onlus

Art. 1, cc. 137, 138

Dall'imposta lorda si detrae un importo pari al 24%, per l'anno 2013, e al 26%, a decorrere dall'anno 2014, per le
erogazioni liberali in denaro, per importo non superiore a 30.000 euro (in precedenza 2.065) annui, a favore delle
organizzazioni non lucrative di utilit sociale (ONLUS), delle iniziative umanitarie, religiose o laiche, gestite da
fondazioni, associazioni, comitati ed enti individuati con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, nei Paesi non
appartenenti all'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE).
Lo stesso limite stato previsto per le erogazioni effettuate da societ ed enti commerciali.
Le disposizioni si applicano a decorrere dal periodo di imposta successivo a quello in corso al 31.12.2014.
Detrazione erogazioni liberali a partiti politici

Art. 1, c. 141

Le erogazioni in denaro effettuate a favore di partiti politici continuano a considerarsi detraibili anche quando i relativi
versamenti sono effettuati, anche in forma di donazione, dai candidati e dagli eletti alle cariche pubbliche in
conformit a previsioni regolamentari o statutarie deliberate dai partiti o movimenti politici beneficiari delle erogazioni
medesime.
Bonus digitalizzazione esercizi ricettivi

Art. 1, c. 149

Il credito di imposta di cui allart. 9, c. 2 D.L. 83/2014 a favore degli esercizi ricettivi riconosciuto in relazione a spese
relative a impianti Wi-fi, solo a condizione che l'esercizio ricettivo metta a disposizione dei propri clienti un servizio
gratuito di velocit di connessione pari ad almeno 1 Megabit/s in download.
Tracciabilit delle vendite e delle rese per stampa quotidiana e periodica

Art. 1, c. 185

Per favorire l'attuazione del piano di modernizzazione della rete di distribuzione e vendita della stampa quotidiana e
periodica, il termine a decorrere dal quale obbligatorio assicurare la tracciabilit delle vendite e delle rese attraverso
la lettura del codice a barre, prorogato al 31.12.2015.
Il credito d'imposta previsto per sostenere l'adeguamento tecnologico degli operatori della rete conseguentemente
riconosciuto per l'anno 2015.
Rinvio riduzione detrazioni e agevolazioni

Art. 1, c. 207

Sono prorogati di un anno gli effetti della clausola di salvaguardia introdotta dalla L. 147/2013, in base alla quale
dovranno essere ridotte le detrazioni e le agevolazioni vigenti qualora la revisione della spesa non realizzi i risparmi
previsti.
Regime tributario delle forme pensionistiche complementari

Art. 1, cc. 621, 622,


624

I fondi pensione sono soggetti a imposta sostitutiva delle imposte sui redditi nella misura del 20% (anzich 11%), che si
applica sul risultato netto maturato in ciascun periodo d'imposta.
I redditi prodotti da obbligazioni e altri titoli concorrono alla formazione della base imponibile dell'imposta sostitutiva in
base al rapporto tra l'aliquota prevista dalle disposizioni vigenti (12,50%) e la nuova aliquota.
Le disposizioni si applicano dal periodo d'imposta successivo a quello in corso al 31.12.2014.
L'imposta complessivamente dovuta per il periodo d'imposta in corso al 31.12.2014 determinata con l'aliquota stabilita
dalla nuova disposizione e la base imponibile ridotta del 48% della differenza tra le erogazioni effettuate nel corso del
2014 per il pagamento dei riscatti e il valore delle rispettive posizioni individuali maturate al 31.12.2013, maggiorate dei
contributi versati nel corso del 2014.
Rivalutazione partecipazioni e terreni edificabili

Art. 1, cc. 626, 627

Le disposizioni degli artt. 5 e 7 L. 448/2001 si applicano anche per la rideterminazione dei valori di acquisto delle
partecipazioni non negoziate in mercati regolamentati e dei terreni edificabili e con destinazione agricola posseduti alla
data del 1.01.2015.
Le imposte sostitutive possono essere rateizzate fino a un massimo di 3 rate annuali di pari importo, a decorrere dalla
data del 30.06.2015; sull'importo delle rate successive alla prima sono dovuti gli interessi nella misura del 3% annuo,
da versarsi contestualmente.
La redazione e il giuramento della perizia devono essere effettuati entro la predetta data del 30.06.2015.
L'imposta sostitutiva (raddoppiata) pari all8% per le partecipazioni che risultano qualificate e per i terreni; al 4% per
le partecipazioni che non risultano qualificate.

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LEGGE DI STABILIT 2015

del 9.01.2015

Utili distribuiti a enti non commerciali

Art. 1, cc. 655, 656

Fino a quando non sar attuata l'inclusione, tra i soggetti passivi Ires, degli enti non commerciali di cui all'art. 73, c. 1,
lett. c) Tuir, gli utili percepiti, anche nell'esercizio di impresa, dagli enti stessi non concorrono alla formazione del reddito
imponibile, in quanto esclusi, nella misura del 22,26% (anzich 95%) del loro ammontare.
La disposizione si applica agli utili messi in distribuzione dal 1.01.2014.
riconosciuto un credito d'imposta, pari alla maggiore Ires dovuta, nel solo periodo d'imposta in corso al
1.01.2014, in applicazione della nuova misura di esenzione. Il credito deve essere indicato nella dichiarazione dei
redditi per il periodo d'imposta successivo a quello in corso al 1.01.2014, non concorre n alla formazione del reddito
n ai fini della determinazione del valore della produzione ai fini dell'Irap e non rileva ai fini del rapporto di cui agli artt.
61 e 109, c. 5 Tuir.
Il credito pu essere utilizzato, esclusivamente in compensazione, senza alcun altro limite quantitativo, a
decorrere dal 1.01.2016, nella misura del 33,33% del suo ammontare, dal 1.01.2017, nella medesima misura e,
dal 1.01.2018, nella misura rimanente.
Ritenuta 8% bonifici per detrazioni interventi edilizi e riqualificazione energetica

Art. 1, c. 657

Le banche e le Poste Italiane SPA operano una ritenuta dell8% (anzich 4%) a titolo di acconto dell'imposta sul
reddito dovuta dai beneficiari, con obbligo di rivalsa, all'atto dell'accredito dei pagamenti relativi ai bonifici disposti dai
contribuenti per beneficiare di oneri deducibili o per i quali spetta la detrazione d'imposta per gli interventi di recupero
del patrimonio edilizio o il risparmio energetico.
Capitali percepiti da assicurazioni sulla vita in caso di morte

Art. 1, cc. 658, 659

I capitali percepiti in caso di morte in dipendenza di contratti di assicurazione sulla vita, a copertura del rischio
demografico, sono esenti dall'Irpef.
La disposizione si applica per i proventi percepiti a decorrere dal 1.01.2015.
Rimborso imposte soggetti colpiti dal sisma del 1990

Art. 1, c. 665

I soggetti colpiti dal sisma del 13 e 16.12.1990, che ha interessato le province di Catania, Ragusa e Siracusa, che
hanno versato imposte per il triennio 1990-1992 per un importo superiore al dovuto, hanno diritto, con esclusione di
quelli che svolgono attivit d'impresa, per i quali l'applicazione dell'agevolazione sospesa nelle more della verifica
della compatibilit del beneficio con l'ordinamento dell'Unione Europea, al rimborso di quanto indebitamente versato, a
condizione che abbiano presentato l'istanza di rimborso. Il termine di 2 anni per la presentazione della suddetta istanza
calcolato a decorrere dalla data di entrata in vigore della L. 28.02.2008, n. 31.
Regimi fiscali privilegiati

Art. 1, c. 678

Ai fini dell'applicazione delle disposizioni dell'art. 110, c. 10 Tuir, per la deduzione dei componenti negativi, nelle more
dell'emanazione del decreto del Ministro dell'Economia, l'individuazione dei regimi fiscali privilegiati effettuata, con
decreto del Ministro dell'Economia, con esclusivo riferimento alla mancanza di un adeguato scambio di
informazioni.
Cfc e livello di tassazione inferiore a quello applicato in Italia

Art. 1, c. 680

Ai fini della disciplina Cfc (imprese estere controllate), si considera livello di tassazione sensibilmente inferiore a quello
vigente in Italia, ai fini dellidentificazione dei Paesi black list, un livello di tassazione inferiore al 50% di quello
applicato in Italia.
Si considerano, in ogni caso, privilegiati i regimi fiscali speciali che consentono un livello di tassazione inferiore al
50% di quello applicato in Italia, ancorch previsti da Stati o territori che applicano un regime generale di imposizione
non inferiore al 50% di quello applicato in Italia.
Con provvedimento dell'Agenzia delle Entrate viene fornito un elenco non tassativo dei regimi fiscali speciali.
Le disposizioni si applicano dal periodo d'imposta successivo a quello in corso al 31.12.2014.
Reddito frontalieri

Art. 1, c. 690

A decorrere dal 1.01.2015, il reddito da lavoro dipendente prestato all'estero in zona di frontiera o in altri Paesi limitrofi
al territorio nazionale, in via continuativa e come oggetto esclusivo del rapporto, da soggetti residenti nel territorio dello
Stato italiano, concorre a formare il reddito complessivo per l'importo eccedente 7.500 euro (anzich 6.700 euro).
Redditi soggetti residenti a Campione dItalia

Art. 1, c. 691

Ai fini Irpef, i redditi di pensione e di lavoro prodotti in euro dai soggetti residenti a Campione dItalia concorrono a
formare il reddito complessivo per l'importo eccedente 6.700 euro.
La disposizione si applica a decorrere dal 1.01.2015.

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IVA
Non imponibilit Iva cessioni per finalit umanitarie

Art. 1, c. 139

Le cessioni di beni e le relative prestazioni accessorie effettuate, secondo modalit stabilite con decreto del Ministro
dell'Economia, nei confronti delle amministrazioni dello Stato e dei soggetti della cooperazione allo sviluppo iscritti
nell'elenco di cui allart. 26, c. 3 L. 125/2014, destinati a essere trasportati o spediti fuori dell'Unione Europea in
attuazione di finalit umanitarie, comprese quelle dirette a realizzare programmi di cooperazione allo sviluppo, sono
non imponibili agli effetti dell'Iva ai sensi dell'art. 8-bis del Dpr 633/1972.
Art. 1, cc. 629,
lett. a), 631, 632

Regime del reverse charge

Il regime del reverse charge di cui allart. 17 Dpr 633/1972 applicato anche:
- alle prestazioni di servizi di pulizia, di demolizione, di installazione di impianti e di completamento relative ad
edifici;
- ai trasferimenti di quote di emissioni di gas a effetto serra (definite all'art. 3 della direttiva 2003/87/CE del Parlamento
Europeo e del Consiglio, del 13.10.2003, trasferibili ai sensi dell'art. 12 della medesima direttiva);
- ai trasferimenti di altre unit che possono essere utilizzate dai gestori per conformarsi alla citata direttiva 2003/87/CE
e di certificati relativi al gas e all'energia elettrica;
- alle cessioni di gas e di energia elettrica a un soggetto passivo-rivenditore, ai sensi dell'art. 7-bis, c. 3, lett. a) Dpr
633/1972;
- alle cessioni di beni effettuate nei confronti degli ipermercati (codice attivit 47.11.1), supermercati (codice
attivit 47.11.2) e discount alimentari (codice attivit 47.11.3).
Le disposizioni sono applicabili per un periodo di 4 anni.
L'efficacia del reverse charge nei confronti degli ipermercati, supermercati e discount alimentari subordinata al
rilascio, da parte del Consiglio dell'Unione Europea, di una misura di deroga.
Operazioni effettuate nei confronti di enti pubblici (split payment)

Art. 1, cc. 629,


lett. b) e c), 632, 633

Per le cessioni di beni e per le prestazioni di servizi effettuate nei confronti dello Stato, degli organi dello Stato,
ancorch dotati di personalit giuridica, degli enti pubblici territoriali e dei consorzi tra essi costituiti, delle camere di
commercio, industria, artigianato e agricoltura, degli istituti universitari, delle aziende sanitarie locali, degli enti
ospedalieri, degli enti pubblici di ricovero e cura aventi prevalente carattere scientifico, degli enti pubblici di assistenza
e beneficenza e di quelli di previdenza, per i quali i suddetti cessionari o committenti non sono debitori d'imposta ai
sensi delle disposizioni in materia d'Iva, l'imposta in ogni caso versata dai medesimi secondo modalit e termini
fissati con decreto del Ministro dell'Economia.
La disposizione non si applica ai compensi per prestazioni di servizi assoggettati a ritenute alla fonte a titolo di
imposta sul reddito.
Tali operazioni rientrano nel computo del totale delle operazioni soggette a imposta con aliquota inferiore rispetto a
quella dellimposta relativa agli acquisti e alle importazioni per la richiesta del rimborso.
Le disposizioni, nelle more del rilascio della misura di deroga da parte del Consiglio dell'Unione Europea, trovano
comunque applicazione per le operazioni per le quali l'Iva esigibile a partire dal 1.01.2015. In caso di mancato
rilascio delle suddette misure di deroga, con provvedimento dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli, da adottare entro
il 30.06.2015, l'aliquota dell'accisa sulla benzina e sulla benzina con piombo, nonch l'aliquota dell'accisa sul gasolio
usato come carburante, sono aumentate in misura tale da determinare maggiori entrate nette non inferiori a 1.716
milioni di euro a decorrere dal 2015; il provvedimento efficace dalla data di pubblicazione nel sito Internet dell'Agenzia
delle dogane e dei monopoli.
Nei confronti degli enti pubblici cessionari o committenti che omettono o ritardano il versamento dell'Iva, si applicano le
sanzioni di cui all'art. 13 D. Lgs. 471/1997; le somme dovute sono riscosse mediante l'atto di recupero.
Cessioni di bancali in legno

Art. 1, c. 629, lett. d)

Per le cessioni di bancali in legno (pallet) recuperati ai cicli di utilizzo successivi al primo, al pagamento dell'imposta
tenuto il cessionario, se soggetto passivo d'imposta nel territorio dello Stato (regime Iva dei rottami).
Rimborsi prioritari

Art. 1, c. 630

Il Ministro dell'Economia individua con decreto, tra coloro nei confronti dei quali il rimborso eseguito in via prioritaria, i
soggetti nei confronti dei quali applicabile il regime dello split payment, limitatamente al credito rimborsabile
relativo a tali operazioni.

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Dichiarazione Iva

Art. 1, c. 641

Con efficacia a decorrere dalla dichiarazione relativa all'Iva dovuta per il 2015 la dichiarazione Iva annuale (dal 2016)
deve essere presentata entro il mese di febbraio e non pu pi essere presentata in forma unificata con il modello
Unico. Pertanto, abrogato l'obbligo di comunicazione dei dati relativi all'Iva riferita all'anno solare precedente.
Iva e-book

Art. 1, c. 667

Ai fini dell'applicazione dellIva ridotta al 4%, sono da considerare libri tutte le pubblicazioni identificate da codice
ISBN e veicolate attraverso qualsiasi supporto fisico o tramite mezzi di comunicazione elettronica.
Aliquota Iva cessioni di pellet

Art. 1, c. 711

Laliquota Iva da applicare alle cessioni di pellet quella ordinaria del 22% (anzich il 10%).
Aumento futuro aliquote Iva

Art. 1, cc. 718, 719

Fatta salva l'adozione dei provvedimenti normativi che assicurino, integralmente o in parte, gli stessi effetti positivi sui
saldi di finanza pubblica attraverso il conseguimento di maggiori entrate ovvero di risparmi di spesa mediante interventi
di razionalizzazione e di revisione della spesa pubblica:
a) l'aliquota IVA del 10% incrementata di 2 punti percentuali a decorrere dal 1.01.2016 e di un ulteriore punto
percentuale dal 1.01.2017;
b) l'aliquota IVA del 22% incrementata di 2 punti percentuali a decorrere dal 1.01.2016, di un ulteriore punto
percentuale dal 1.01.2017 e di ulteriori 0,5 punti percentuali dal 1.01.2018;
c) a decorrere dal 1.01.2018, con provvedimento del direttore dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli, l'aliquota
dell'accisa sulla benzina e sulla benzina con piombo, nonch l'aliquota dell'accisa sul gasolio usato come carburante
sono aumentate in misura tale da determinare maggiori entrate nette non inferiori a 700 milioni di euro per l'anno
2018 e ciascuno degli anni successivi; il provvedimento efficace dalla data di pubblicazione nel sito Internet
dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli.

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ALTRE IMPOSTE E TASSE


Imu beni ancorati al suolo

Art. 1, c. 244

Nelle more dell'attuazione delle disposizioni relative alla revisione della disciplina del sistema estimativo del Catasto dei
Fabbricati, ai fini del calcolo dellImu sui beni strumentali ancorati al suolo si applicano le istruzioni di cui alla circolare
dell'Agenzia del territorio 30.11.2012, n. 6/2012.
In particolare, non rilevano le componenti dlelimmobile prive dei requisiti di immobiliarit (cd. Imbullonati).
Esenzione Tasi fabbricati in zone colpite da sisma

Art. 1, c. 448

I fabbricati, ubicati nelle zone colpite dal sisma del 6.04.2009, purch distrutti od oggetto di ordinanze sindacali di
sgombero in quanto inagibili totalmente o parzialmente, sono esenti, dal 2015, dall'applicazione della Tasi, fino alla
definitiva ricostruzione e all'agibilit dei fabbricati stessi.
Deducibilit Imu

Art. 1, c. 508

La deducibilit dellImu ai fin delle imposte dirette relativa agli immobili strumentali estesa allImu della Provincia
Autonoma di Bolzano.
Apparecchi da gioco

Art. 1, cc. 643-651

In attesa del riordino della materia dei giochi pubblici, a decorrere dal 1.01.2015 ai soggetti attivi alla data del
30.10.2014, che comunque offrono scommesse con vincite in denaro in Italia, per conto proprio ovvero di soggetti terzi,
anche esteri, senza essere collegati al totalizzatore nazionale dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli, in
considerazione del fatto che, in tale caso, il giocatore l'offerente e che il contratto di gioco pertanto perfezionato in
Italia e, conseguentemente, regolato secondo la legislazione nazionale, consentito regolarizzare la propria posizione
in base a specifiche condizioni.
Nei riguardi dei soggetti che non aderiscono al regime di regolarizzazione, ovvero nei riguardi dei soggetti che, pur
avendo aderito a tale regime, ne sono decaduti, trovano applicazione, specifici obblighi e divieti.
Il titolare di qualsiasi esercizio pubblico nel quale si rinvenga qualunque apparecchio comunque idoneo a consentire
l'esercizio del gioco con vincite in denaro, non collegati alla rete statale di raccolta del gioco ovvero che in ogni caso
non consentono la lettura dei dati relativi alle somme giocate, anche per effetto di manomissioni, soggetto al
pagamento del contributo unificato calcolato in base a regole specifiche e a una pesante sanzione pecuniaria.
Sono resi pi restrittivi gli obblighi di comunicazione e sono inasprite le sanzioni.
Esenzione Imu fabbricati inagibili per sisma

Art. 1, c. 662

Al fine di agevolare la ripresa delle attivit e consentire l'attuazione dei piani per la ricostruzione e per il ripristino dei
danni causati dagli eccezionali eventi sismici del 20 e 29.05.2012, i redditi dei fabbricati, ubicati in tali zone, purch
distrutti od oggetto di ordinanze sindacali di sgombero, comunque adottate entro il 30.11.2012, in quanto inagibili
totalmente o parzialmente, sono esenti da Imu, fino alla definitiva ricostruzione e agibilit dei fabbricati medesimi e
comunque non oltre il 30.06.2015.
Aliquote Tasi

Art. 1, c. 679

Anche per il 2015, l'aliquota massima Tasi non pu eccedere il 2,5 per mille e, nella determinazione delle aliquote
TASI possono essere superati i limiti stabiliti, per un ammontare complessivamente non superiore allo 0,8 per mille a
condizione che siano finanziate, relativamente alle abitazioni principali e alle unit immobiliari ad esse equiparate,
detrazioni d'imposta o altre misure, tali da generare effetti sul carico di imposta TASI equivalenti o inferiori a quelli
determinatisi con riferimento all'IMU relativamente alla stessa tipologia di immobili.
Imu terreni montani

Art. 1, c. 692

Il termine per il versamento dell'IMU, relativa al 2014, dovuta a seguito dell'approvazione del decreto del Ministro
dell'Economia che ha individuato i Comuni esenti in funzione della loro altitudine, prorogato al 26.01.2015.
Nei Comuni nei quali i terreni agricoli non sono pi oggetto dell'esenzione, anche parziale, l'imposta determinata per
l'anno 2014 tenendo conto dell'aliquota di base (7,6), a meno che in detti Comuni non siano state approvate per i
terreni agricoli specifiche aliquote.

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ACCERTAMENTO-RISCOSSIONE
Compensazione cartelle esattoriali

Art. 1, c. 19

Con decreto, da emanare entro 90 giorni dal 1.01.2015, sono stabilite le modalit per la compensazione, nell'anno
2015, delle cartelle esattoriali in favore delle imprese titolari di crediti non prescritti, certi, liquidi ed esigibili, per
somministrazione, forniture, appalti e servizi, anche professionali, maturati nei confronti della pubblica amministrazione
e certificati, qualora la somma iscritta a ruolo sia inferiore o pari al credito vantato.
Spese di spedizione delle notifiche

Art. 1, c. 97

Per le notificazioni richieste agli ufficiali giudiziari, i diritti e le indennit di trasferta o le spese di spedizione sono dovuti
dal notificante.
Informazioni finanziarie ai fini Isee

Art. 1, c. 314

Le informazioni di natura finanziaria comunicate dagli intermediari finanziari sono utilizzate dall'Agenzia delle Entrate
per le analisi del rischio di evasione. Le medesime informazioni, inclusive del valore medio di giacenza annuo di
depositi e conti correnti bancari e postali, sono altres utilizzate ai fini della semplificazione degli adempimenti dei
cittadini in merito alla compilazione della dichiarazione sostitutiva unica, nonch in sede di controllo sulla veridicit dei
dati dichiarati.
Disponibilit dei dati in possesso dellAgenzia delle Entrate

Art. 1, cc. 634-636

Al fine di introdurre nuove e pi avanzate forme di comunicazione tra il contribuente e l'amministrazione fiscale, anche
in termini preventivi rispetto alle scadenze fiscali, finalizzate a semplificare gli adempimenti, stimolare l'assolvimento
degli obblighi tributari e favorire l'emersione spontanea delle basi imponibili, l'Agenzia delle Entrate mette a
disposizione del contribuente, ovvero del suo intermediario, anche mediante l'utilizzo delle reti telematiche e
delle nuove tecnologie, gli elementi e le informazioni in suo possesso riferibili allo stesso contribuente,
acquisiti direttamente o pervenuti da terzi, relativi anche ai ricavi o compensi, ai redditi, al volume d'affari e al valore
della produzione, a lui imputabili, alle agevolazioni, deduzioni o detrazioni, nonch ai crediti d'imposta, anche qualora
gli stessi non risultino spettanti.
Il contribuente pu segnalare all'Agenzia delle Entrate eventuali elementi, fatti e circostanze dalla stessa non
conosciuti.
L'Agenzia delle Entrate mette, altres, a disposizione del contribuente ovvero del suo intermediario gli elementi e le
informazioni utili a quest'ultimo per una valutazione in ordine ai ricavi, compensi, redditi, volume d'affari e valore della
produzione, nonch relativi alla stima dei predetti elementi, anche in relazione ai beni acquisiti o posseduti.
Con provvedimento dell'Agenzia delle Entrate sono individuate le modalit con cui gli elementi e le informazioni sono
messi a disposizione del contribuente e della Guardia di Finanza. Il provvedimento indica, in particolare, le fonti
informative, la tipologia di informazioni da fornire al contribuente e le modalit di comunicazione tra quest'ultimo e
l'amministrazione, assicurate anche a distanza mediante l'utilizzo delle nuove tecnologie, i livelli di assistenza e i rimedi
per la rimozione delle eventuali omissioni e per la correzione degli eventuali errori commessi.

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Art. 1, c. 637,
lett. a) e b)

Nuovo ravvedimento operoso

Salva l'applicazione delle sanzioni e ferma restando lapplicazione del ravvedimento operoso, le dichiarazioni dei
redditi, dell'Irap e dei sostituti d'imposta possono essere integrate per correggere errori od omissioni mediante
successiva dichiarazione, da presentare utilizzando modelli conformi a quelli approvati per il periodo d'imposta cui si
riferisce la dichiarazione.
Sono aggiunte le ulteriori misure di sanzioni ridotte pari a:
- 1/9 del minimo se la regolarizzazione degli errori e delle omissioni, anche se incidenti sulla determinazione o sul
pagamento del tributo, avviene entro il 90 giorno successivo al termine per la presentazione della dichiarazione,
ovvero, quando non prevista dichiarazione periodica, entro 90 giorni dall'omissione o dall'errore;
- 1/7 del minimo se la regolarizzazione degli errori e delle omissioni, anche se incidenti sulla determinazione o sul
pagamento del tributo, avviene entro il termine per la presentazione della dichiarazione relativa all'anno successivo
a quello nel corso del quale stata commessa la violazione ovvero, quando non prevista dichiarazione periodica,
entro 2 anni dall'omissione o dall'errore;
- 1/6 del minimo se la regolarizzazione degli errori e delle omissioni, anche incidenti sulla determinazione o sul
pagamento del tributo, avviene oltre il termine per la presentazione della dichiarazione relativa all'anno successivo
a quello nel corso del quale stata commessa la violazione ovvero, quando non prevista dichiarazione periodica,
oltre 2 anni dall'omissione o dall'errore;
- 1/5 del minimo se la regolarizzazione degli errori e delle omissioni, anche se incidenti sulla determinazione o sul
pagamento del tributo, avviene dopo la constatazione della violazione mediante processo verbale (ai sensi
dell'art. 24 L. 7.01.1929, n. 4), salvo che la violazione rientri tra quelle indicate negli artt. 6, c. 3 (mancata
emissione di ricevute fiscali, scontrini fiscali o documenti di trasporto ovvero emissione di tali documenti per importi
inferiori a quelli reali), o 11, c. 5 (omessa installazione degli apparecchi per l'emissione dello scontrino fiscale) del
D. Lgs. 471/1997.
Le misure ridotte a 1/7 e a 1/6 si applicano ai tributi amministrati dall'Agenzia delle Entrate.
Ai fini dell'applicazione delle nuove disposizioni, per i tributi amministrati dall'Agenzia delle Entrate non opera la
preclusione che la violazione non sia stata gi constatata e comunque non siano iniziati accessi, ispezioni,
verifiche o altre attivit amministrative di accertamento delle quali l'autore o i soggetti solidalmente obbligati abbiano
avuto formale conoscenza, che diano luogo allemissione di un Pvc o di un invito al contraddittorio. Rimane salva la
notifica degli atti di liquidazione e di accertamento, comprese le comunicazioni relative ai controlli formali recanti le
somme dovute ai sensi degli artt. 36-bis e 36-ter Dpr 600/1973 e 54-bis Dpr 633/1972 (avvisi bonari).
Il pagamento e la regolarizzazione mediante ravvedimento operoso non precludono l'inizio o la prosecuzione di
accessi, ispezioni, verifiche o altre attivit amministrative di controllo e accertamento.
Le nuove regole sembrano applicabili in relazione ai ravvedimenti operati dal 1.01.2015 e non solo per le correzioni
aventi ad oggetto violazioni commesse dal 2015, ma anche per quelle commesse in precedenza.
Art. 1, cc. 637,
lett. c), 638, 639

Abrogazione istituti deflattivi

Sono abrogate le disposizioni relative a:


- adesione ai contenuti dellinvito al contraddittorio per la definizione degli accertamenti con adesione di imposte
sui redditi e Iva (art. 5 D. Lgs. 218/1997);
- adesione ai contenuti dellinvito al contraddittorio dellaccertamento con adesione e conciliazione giudiziale per la
definizione di altre imposte (art. 11 D. Lgs. 218/1997);
- adesione al Pvc (art. 5-bis D. Lgs. 218/1997).
Le disposizioni previgenti continuano ad applicarsi agli inviti al contraddittorio in materia di imposte sui redditi, di
Iva e di altre imposte indirette, notificati e ai Pvc in materia di imposte sui redditi e di Iva consegnati entro il 31.12.2015.
abrogata anche la disposizione che prevedeva la riduzione alla met delle sanzioni irrogate se l'avviso di
accertamento e di liquidazione non era stato preceduto dall'invito al contraddittorio, nel caso di rinuncia
allimpugnazione (acquiescenza rafforzata); tale abrogazione opera con riferimento agli atti definibili notificati dagli uffici
dell'Agenzia delle Entrate a decorrere dal 1.01.2016.
Tali istituti saranno, infatti, integralmente assorbiti dalle nuove fattispecie di ravvedimento operoso.

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Decorrenza dei termini nei casi di dichiarazione integrativa

Art. 1, c. 640

Nelle ipotesi di presentazione di dichiarazione integrativa, ovvero, quando non prevista dichiarazione periodica, nei
casi di regolarizzazione dell'omissione o dell'errore:
a) i termini per la notifica delle cartelle di pagamento relativi all'attivit di liquidazione delle imposte, dei contributi, dei
premi e dei rimborsi dovuti in base alle dichiarazioni e di controllo formale delle dichiarazioni, concernenti le
dichiarazioni integrative presentate per la correzione degli errori e delle omissioni incidenti sulla determinazione e sul
pagamento del tributo, decorrono dalla presentazione di tali dichiarazioni, limitatamente agli elementi oggetto
dell'integrazione;
b) i termini per l'accertamento decorrono dalla presentazione della dichiarazione integrativa, limitatamente agli
elementi oggetto dell'integrazione;
c) i termini di decadenza concernenti l'imposta di registro decorrono dalla regolarizzazione spontanea degli errori od
omissioni;
d) i termini relativi alle imposte di successione e donazione, decorrono dalla regolarizzazione spontanea degli errori od
omissioni.
Discarico delle quote iscritte a ruolo per agente della riscossione

Art. 1, c. 682

Ai fini del discarico delle quote iscritte a ruolo, il concessionario trasmette, anche in via telematica, all'ente creditore,
una comunicazione di inesigibilit. Tale comunicazione redatta e trasmessa con le modalit stabilite con decreto del
Ministero delle Finanze, entro il 3 anno successivo alla consegna del ruolo, fatto salvo quanto diversamente previsto
da specifiche disposizioni di legge.
La comunicazione trasmessa anche se, alla scadenza di tale termine, le quote sono interessate da procedure
esecutive o cautelari avviate, da contenzioso pendente, da accordi di ristrutturazione o transazioni fiscali e previdenziali
in corso, da insinuazioni in procedure concorsuali ancora aperte, ovvero da dilazioni in corso. In tale caso, la
comunicazione assume valore informativo e deve essere integrata entro il 31.12 dell'anno di chiusura delle attivit in
corso ove la quota non sia integralmente riscossa.
Per le quote contenute nelle comunicazioni di inesigibilit che non sono soggette a successiva integrazione, presentate
in uno stesso anno solare, l'agente della riscossione automaticamente discaricato decorso il 31.12 del 2 anno
successivo a quello di presentazione, fatte salve quelle per le quali l'ente creditore abbia, entro tale termine, avviato
l'attivit di controllo.
Nuovo piano di rateazione associazioni sportive

Art. 1, c. 710

Le associazioni sportive e relative sezioni non aventi scopo di lucro, affiliate alle federazioni sportive nazionali o agli enti
nazionali di promozione sportiva, che svolgono attivit sportive dilettantistiche, che siano decadute, entro il 31.10.2014,
dal beneficio della rateazione delle somme dovute in base alle comunicazioni emesse a seguito dell'attivit di
liquidazione e di controllo formale (artt. 36-bis e 36-ter Dpr 600/173), agli avvisi di accertamento riguardanti Ires, Irap e
Iva, gli accertamenti con adesione, mediazioni e conciliazioni giudiziali, ai fini dei medesimi tributi, possono chiedere,
entro 6 mesi dal 1.01.2015, un nuovo piano di rateazione delle somme dovute alle condizioni previste dalle specifiche
leggi vigenti.
Pagamenti associazioni sportive dilettantistiche

Art. 1, c. 713

I pagamenti a favore di societ, enti o associazioni sportive dilettantistiche e i versamenti da questi effettuati sono
eseguiti, se di importo superiore a 1.000 euro (anzich lire 1.000.000), tramite conti correnti bancari o postali a loro
intestati ovvero secondo altre modalit idonee a consentire all'Amministrazione Finanziaria lo svolgimento di efficaci
controlli.
Rimborso credito Irpef superiore a 4.000 euro

Art. 1, c. 726

Il rimborso che risulta spettante al termine delle operazioni di controllo preventivo del modello 730 erogato
dall'Agenzia delle Entrate non oltre il 7 mese successivo alla scadenza dei termini previsti per la trasmissione della
dichiarazione ovvero alla data della trasmissione della dichiarazione, ove questa sia successiva alla scadenza di detti
termini.

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LAVORO E PREVIDENZA
Cessione dei crediti certificati

Art. 1, c. 18

La regolarit contributiva del cedente dei crediti mediante la piattaforma elettronica per la gestione telematica del
rilascio delle certificazioni definitivamente attestata dal Durc in corso di validit, allegato all'atto di cessione o
comunque acquisito dalla pubblica amministrazione ceduta. All'atto dell'effettivo pagamento dei crediti certificati oggetto
di cessione, le pubbliche amministrazioni debitrici acquisiscono il predetto documento esclusivamente nei confronti del
cessionario.
Erogazione quote di Tfr in busta paga

Art. 1, cc. 26, 27

In via sperimentale, in relazione ai periodi di paga decorrenti dal 1.03.2015 al 30.06.2018, i lavoratori dipendenti del
settore privato, esclusi i lavoratori domestici e i lavoratori del settore agricolo, che abbiano un rapporto di lavoro
in essere da almeno 6 mesi presso il medesimo datore di lavoro, possono richiedere al datore di lavoro medesimo,
entro i termini definiti con il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che stabilisce le modalit di attuazione della
presente disposizione, di percepire la quota maturanda di Tfr, al netto del contributo IVS dello 0,50% (di cui all'art. 3,
ultimo comma, L. 29.05.1982, n. 297), compresa quella eventualmente destinata ad una forma pensionistica
complementare, tramite liquidazione diretta mensile della medesima quota maturanda come parte integrativa della
retribuzione.
La predetta parte integrativa della retribuzione assoggettata a tassazione ordinaria e non imponibile ai fini
previdenziali.
La manifestazione di volont, qualora esercitata, irrevocabile fino al 30.06.2018. All'atto della manifestazione della
volont il lavoratore deve aver maturato almeno 6 mesi di rapporto di lavoro presso il datore di lavoro tenuto alla
corresponsione della quota maturanda di cui all'art. 2120 del C.C.
La disposizione non si applica ai datori di lavoro sottoposti a procedure concorsuali e alle aziende dichiarate in crisi, di
cui all'art. 4 della L. 297/1982.
Ai soli fini della verifica dei limiti di reddito complessivo per il calcolo del credito dimposta di 80 euro, non si
tiene conto delle somme erogate a titolo di parte integrativa della retribuzione.
Disposizioni applicabili allerogazione del Tfr in busta paga

Art. 1, cc. 28, 29

Per i datori di lavoro che abbiano alle proprie dipendenze meno di 50 addetti e non optino per lo schema di accesso al
credito si applicano le disposizioni relative alle misure compensative previste dallart. 10 D. Lgs. 5.12.2005, n. 252
relativamente alle quote maturande liquidate come parte integrativa della retribuzione a seguito della manifestazione di
volont. Le medesime disposizioni trovano applicazione con riferimento ai datori di lavoro che abbiano alle proprie
dipendenze un numero di addetti pari o superiore a 50 anche relativamente alle quote maturande, liquidate come
parte integrativa della retribuzione a seguito della manifestazione di volont.
Per i datori di lavoro che abbiano alle proprie dipendenze meno di 50 addetti, i quali optino per lo schema di accesso al
credito, si applicano le disposizioni di cui all'art. 10, c. 2 D. Lgs. 5.12.2005, n. 252, relativamente alle quote maturande
liquidate come parte integrativa della retribuzione a seguito della manifestazione di volont, e non si applicano le
disposizioni di cui allart. 10, cc. 1 e 3 del D. Lgs. 252/2005. I medesimi datori di lavoro versano un contributo mensile
pari a 0,2 punti percentuali della retribuzione imponibile ai fini previdenziali nella stessa percentuale della quota
maturanda liquidata come parte integrativa della retribuzione a seguito della manifestazione di volont, al netto del
contributo IVS (di cui all'art. 3, ultimo comma L. 29.05.1982, n. 297).
Accesso al credito per la corresponsione del Tfr in busta paga

Art. 1, cc. 30-34

I datori di lavoro che non intendono corrispondere immediatamente con risorse proprie la quota maturanda di Tfr,
possono accedere a un finanziamento assistito da garanzia rilasciata dallo specifico Fondo e dalla garanzia dello Stato
quale garanzia di ultima istanza.
Il finanziamento altres assistito da privilegio speciale.
Al fine di accedere al finanziamento, i datori di lavoro devono tempestivamente richiedere all'Inps apposita
certificazione del Tfr maturato in relazione ai montanti retributivi dichiarati per ciascun lavoratore. Sulla base delle
certificazioni tempestivamente rilasciate dall'Inps, il datore di lavoro pu presentare richiesta di finanziamento presso
una delle banche o degli intermediari finanziari che aderiscono all'apposito accordo-quadro da stipulare tra i Ministri del
Lavoro e dell'Economia e l'Abi.
Ai suddetti finanziamenti, assistiti dalle garanzie, non possono essere applicati tassi, comprensivi di ogni eventuale
onere, superiori al tasso di rivalutazione della quota di Tfr (di cui all'art. 2120 del C.C.).
istituito presso l'Inps lo specifico Fondo di garanzia per l'accesso ai finanziamenti citati per le imprese aventi alle
dipendenze un numero di addetti inferiore a 50.

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del 9.01.2015

Rifinanziamento ammortizzatori sociali

Art. 1, cc. 109, 110

Nuove risorse sono destinate al finanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga, per il settore della pesca, per la
Cig straordinaria nel caso di cessata attivit dellintera azienda e di parte di essa, per complessivi 90 milioni di euro per
consentire il completamento nel 2015 dei piani di gestione degli esuberi relativi al 2014.
Prestazioni pensionistiche e provvedimenti di annullamento delle certificazioni

Art. 1, c. 112

Ai fini del conseguimento delle prestazioni pensionistiche da parte dei lavoratori attualmente in servizio, con effetto dal
1.01.2015, senza corresponsione di ratei arretrati, non si tiene conto dei provvedimenti di annullamento delle
certificazioni rilasciate dall'Inail per il conseguimento dei benefici di cui all'art. 13, c. 8 L. 257/1992 (moltiplicazione del
periodo lavorativo per il coefficiente 1,5 per i lavoratori esposti all'amianto), salvo il caso di dolo dell'interessato
accertato in via giudiziale con sentenza definitiva.
Riduzione dei trattamenti pensionistici

Art. 1, c. 113

Con effetto sui trattamenti pensionistici decorrenti dal 1.01.2015, la riduzione percentuale dei trattamenti pensionistici di
cui allart. 24, c. 10, 3 e 4 periodo D.L. 201/2011 non trova applicazione limitatamente ai soggetti che maturano il
previsto requisito di anzianit contributiva entro il 31.12.2017.
Sgravi contributivi per assunzione lavoratori piccola mobilit

Art. 1, c. 114

Ai datori di lavoro che hanno assunto fino al 31.12.2012 lavoratori iscritti nelle liste della piccola mobilit (ai sensi
dell'art. 1 D.L. 4/1988) si applicano, nel limite massimo di 35.550.000 euro, i seguenti sgravi contributivi:
- per le assunzioni con contratto di lavoro a termine di durata non superiore a 12 mesi, la quota di contribuzione a
carico del datore di lavoro pari a quella prevista per gli apprendisti (10%); nel caso in cui, nel corso del suo
svolgimento, il contratto sia trasformato a tempo indeterminato, il beneficio contributivo spetta per ulteriori 12 mesi;
- per ciascun lavoratore assunto a tempo indeterminato, la quota di contribuzione a carico del datore di lavoro ,
per i primi 18 mesi, quella prevista per gli apprendisti (10%).
Domanda per il riconoscimento della maggiorazione per esposti allamianto

Art. 1, c. 115

Entro il 31.01.2015 gli assicurati all'assicurazione generale obbligatoria, gestita dall'Inps, e all'assicurazione obbligatoria
contro le malattie professionali, gestita dall'Inail, dipendenti da aziende che hanno collocato tutti i dipendenti in mobilit
per cessazione dell'attivit lavorativa, i quali abbiano ottenuto, in via giudiziale definitiva, l'accertamento
dell'avvenuta esposizione all'amianto per un periodo superiore a 10 anni e in quantit superiori ai limiti di legge e che,
avendo presentato domanda successivamente al 2.10.2003, abbiano conseguentemente ottenuto il riconoscimento dei
benefici previdenziali di cui all'art. 47 D.L. 269/2003, possono presentare domanda all'Inps per il riconoscimento
della maggiorazione secondo il regime vigente al tempo in cui l'esposizione si realizzata ai sensi dell'art. 13, c. 8 L.
257/1992 (lintero periodo lavorativo moltiplicato per un coefficiente).
Le prestazioni conseguenti non possono avere decorrenza anteriore al 1.01.2015.
Prestazioni fondo per vittime dellamianto

Art. 1, c. 116

Le prestazioni assistenziali del Fondo per le vittime dell'amianto, istituito presso l'Inail, sono estese in via sperimentale,
per gli anni 2015, 2016 e 2017, ai malati di mesotelioma che abbiano contratto la patologia, o per esposizione familiare
a lavoratori impiegati nella lavorazione dell'amianto ovvero per esposizione ambientale comprovata.
Trattamento pensionistico ex lavoratori imprese di scoibentazione e bonifica

Art. 1, c. 117

Le disposizioni di cui allart. 13, c. 2 L. 27.03.1992, n. 257, in merito alla maggiorazione dellanzianit assicurativa
contributiva, si applicano ai fini del conseguimento del diritto alla decorrenza del trattamento pensionistico nel corso
dell'anno 2015, senza la corresponsione di ratei arretrati, sulla base della normativa vigente prima dell'entrata in vigore
del D.L. 201/2011, anche agli ex lavoratori occupati nelle imprese che hanno svolto attivit di scoibentazione e bonifica,
che hanno cessato il loro rapporto di lavoro per effetto della chiusura, dismissione o fallimento dell'impresa presso cui
erano occupati e il cui sito interessato da piano di bonifica da parte dell'ente territoriale, che non hanno maturato i
requisiti anagrafici e contributivi previsti dalla normativa vigente, che risultano ammalati con patologia asbesto-correlata
accertata e riconosciuta.

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LEGGE DI STABILIT 2015

del 9.01.2015

Esonero contributivo per assunzioni di lavoratori a tempo indeterminato

Art. 1, cc. 118, 119

Al fine di promuovere forme di occupazione stabile, ai datori di lavoro privati, con esclusione del settore agricolo, e con
riferimento alle nuove assunzioni con contratto di lavoro a tempo indeterminato, con esclusione dei contratti di
apprendistato e dei contratti di lavoro domestico, decorrenti dal 1.01.2015 con riferimento a contratti stipulati non oltre
il 31.12.2015, riconosciuto, per un periodo massimo di 36 mesi, ferma restando l'aliquota di computo delle
prestazioni pensionistiche, l'esonero dal versamento dei complessivi contributi previdenziali a carico dei datori
di lavoro, con esclusione dei premi e contributi dovuti all'Inail, nel limite massimo di un importo di esonero pari
a 8.060 euro su base annua.
L'esonero spetta ai datori di lavoro in presenza delle nuove assunzioni, con esclusione di quelle relative a lavoratori
che nei 6 mesi precedenti siano risultati occupati a tempo indeterminato presso qualsiasi datore di lavoro, e non
spetta con riferimento a lavoratori per i quali il presente beneficio sia gi stato usufruito in relazione a precedente
assunzione a tempo indeterminato.
L'esonero non cumulabile con altri esoneri o riduzioni delle aliquote di finanziamento previsti dalla normativa vigente.
L'esonero non spetta ai datori di lavoro in presenza di assunzioni relative a lavoratori in riferimento ai quali i datori di
lavoro, ivi considerando societ controllate o collegate (ai sensi dell'art. 2359 C.C.) o facenti capo, anche per interposta
persona, allo stesso soggetto, hanno comunque gi in essere un contratto a tempo indeterminato nei 3 mesi
antecedenti il 1.01.2015.
L'Inps provvede, con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente, al monitoraggio del
numero di contratti incentivati e delle conseguenti minori entrate contributive, inviando relazioni mensili al Ministero del
Lavoro e al Ministero dell'Economia.
Per i datori di lavoro del settore agricolo la disposizione si applica, nei limiti delle risorse, con riferimento alle nuove
assunzioni con contratto di lavoro a tempo indeterminato, con esclusione dei contratti di apprendistato, decorrenti dal
1.01.2015 con riferimento a contratti stipulati non oltre il 31.12.2015, con esclusione dei lavoratori che nell'anno
2014 siano risultati occupati a tempo indeterminato e relativamente ai lavoratori occupati a tempo determinato che
risultino iscritti negli elenchi nominativi per un numero di giornate di lavoro non inferiore a 250 con riferimento
all'anno solare 2014.
Riconoscimento dellesonero per assunzioni a tempo indeterminato

Art. 1, c. 120

L'incentivo per le assunzioni a tempo indeterminato riconosciuto nel limite di 2 milioni di euro per l'anno 2015, 15
milioni di euro per ciascuno degli anni 2016 e 2017, 11 milioni di euro per l'anno 2018 e 2 milioni di euro per l'anno
2019.
L'incentivo riconosciuto dall'Inps in base all'ordine cronologico di presentazione delle domande e, nel caso di
insufficienza delle risorse indicate, valutata anche su base pluriennale con riferimento alla durata dell'incentivo, l'Inps
non prende in considerazione ulteriori domande, fornendo immediata comunicazione anche attraverso il proprio sito
Internet.
L'Inps provvede al monitoraggio delle minori entrate valutate con riferimento alla durata dell'incentivo, inviando relazioni
mensili al Ministero del Lavoro, al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ed al Ministero dell'Economia.
Abrogazione benefici contributivi L. 407/1990

Art. 1, c. 121

Con riferimento alle assunzioni dei lavoratori decorrenti dal 1.01.2015 sono soppressi i benefici contributivi di cui all'art.
8, c. 9 L. 407/1990, che prevedeva la riduzione al 50%, per un periodo di 36 mesi, dei contributi previdenziali e
assistenziali nei confronti dei datori di lavoro che assumessero con contratto a tempo indeterminato lavoratori
disoccupati da almeno 24 mesi o sospesi dal lavoro e beneficiari di trattamento straordinario di integrazione salariale da
un periodo uguale a quello suddetto.
Incrementi per invalidi a seguito di atti di terrorismo

Art. 1, cc. 163-165

Ai fini degli incrementi di pensione e di Tfr o equipollenti a chiunque subisca, o abbia subito, un'invalidit permanente di
qualsiasi entit e grado in conseguenza di atti di terrorismo e delle stragi di tale matrice e del trattamento aggiuntivo di
fine rapporto o equipollenti, per i soli dipendenti privati invalidi, nonch per i loro eredi aventi diritto a pensione di
reversibilit che, ai sensi della normativa vigente prima della data di entrata in vigore della presente disposizione,
abbiano presentato domanda entro il 30.11.2007, in luogo del 7,5% e prescindendo da qualsiasi sbarramento al
conseguimento della qualifica superiore, se prevista dai rispettivi contratti di categoria, si fa riferimento alla percentuale
di incremento tra la retribuzione contrattuale immediatamente superiore e quella contrattuale posseduta dall'invalido
all'atto del pensionamento, ove pi favorevole.
I benefici spettano al coniuge e ai figli dell'invalido, anche se il matrimonio stato contratto o i figli sono nati
successivamente all'evento terroristico. Se l'invalido contrae matrimonio dopo che il beneficio stato attribuito ai
genitori, il coniuge e i figli di costui ne sono esclusi.
Agli effetti di tali previsioni, indifferente che la posizione assicurativa obbligatoria inerente al rapporto di lavoro
dell'invalido sia aperta al momento dell'evento terroristico o successivamente. In nessun caso sono opponibili termini o
altre limitazioni temporali alla titolarit della posizione e del diritto al beneficio che ne consegue.

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LEGGE DI STABILIT 2015

del 9.01.2015

Competenze in materia di reinserimento lavorativo

Art. 1, c. 166

Sono attribuite all'Inail le competenze in materia di reinserimento e di integrazione lavorativa delle persone con
disabilit da lavoro, da realizzare con progetti personalizzati mirati alla conservazione del posto di lavoro o alla ricerca
di nuova occupazione, con interventi formativi di riqualificazione professionale, con progetti per il superamento e per
l'abbattimento delle barriere architettoniche sui luoghi di lavoro, con interventi di adeguamento e di adattamento delle
postazioni di lavoro.
Prestazioni economiche cure termali

Art. 1, c. 301

Sono soppresse le prestazioni economiche accessorie dellInps e dellInail per le cure termali, con effetto dal
1.01.2016.
Pagamenti dellInps e dellInail

Art. 1, c. 302

A decorrere dal 1.01.2015, al fine di razionalizzare e uniformare le procedure e i tempi di pagamento delle prestazioni
previdenziali corrisposte dall'Inps, i trattamenti pensionistici, gli assegni, le pensioni e le indennit di accompagnamento
erogate agli invalidi civili, nonch le rendite vitalizie dell'Inail sono posti in pagamento il giorno 10 di ciascun mese o il
giorno successivo se festivo o non bancabile, con un unico pagamento, ove non esistano cause ostative, nei confronti
dei beneficiari di pi trattamenti.
Certificato di decesso

Art. 1, c. 303

A decorrere dal 1.01.2015 il medico necroscopo trasmette all'Istituto nazionale della previdenza sociale, entro 48 ore
dall'evento, il certificato di accertamento del decesso per via telematica on line.
Prestazioni Inps dopo il decesso

Art. 1, c. 304

Le prestazioni in denaro versate dall'Inps per il periodo successivo alla morte dell'avente diritto su un conto corrente
presso un istituto bancario o postale sono corrisposte con riserva.
L'istituto bancario e la societ Poste italiane Spa sono tenuti alla loro restituzione all'Inps qualora esse siano state
corrisposte senza che il beneficiario ne avesse diritto.
Patronati

Art. 1, cc. 309-312

Sono ridefinite le attivit che possono svolgere gli istituti di patronato.


Gli istituti di patronato possono altres svolgere senza scopo di lucro, in Italia e all'estero:
a) in favore di soggetti privati e pubblici, attivit di sostegno, informative, di consulenza, di supporto, di servizio
e di assistenza tecnica in materia di: previdenza e assistenza sociale, diritto del lavoro, sanit, diritto di
famiglia e delle successioni, diritto civile e legislazione fiscale, risparmio, tutela e sicurezza sul lavoro;
b) le attivit e le materie di cui alla lettera a), oltre che in materia di supporto a servizi anagrafici o certificativi e
di gestione di servizi di welfare territoriale, possono essere svolte in favore delle pubbliche amministrazioni e di
organismi dell'Unione europea anche sulla base di apposite;
c) in favore dei soggetti indicati nelle lettere a) e b), a sostegno del processo di riorganizzazione della
pubblica amministrazione, con l'obiettivo di sostenere la popolazione nelle procedure di accesso telematico
alla medesima.
Gli istituti di patronato possono svolgere attivit di informazione, consulenza e assistenza in materia di salute e
sicurezza nei luoghi di lavoro gratuitamente nei confronti dei lavoratori e, sulla base di apposite tariffe, nei confronti
della pubblica amministrazione e dei datori di lavoro privati, sulla base di apposite convenzioni.
Gli istituti di patronato possono svolgere attivit di consulenza e trasmissione telematica di dati in materia di
assistenza e previdenza sociale, infortuni e malattie professionali.
Personale in servizio allestero

Art. 1, cc. 319, 320

Con effetto dal 1.07.2015 sono stabiliti il nuovo trattamento economico dellindennit di servizio allestero e del
contributo spese per labitazione e il trattamento normativo da applicare al personale in servizio allestero da parte del
Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale.
Imposta sostitutiva rivalutazione Tfr
Art. 1, cc. 623, 625
Sui redditi derivanti dalle rivalutazioni dei fondi per il trattamento di fine rapporto applicata l'imposta sostitutiva delle
imposte sui redditi nella misura del 17% (anzich 11%).
La disposizione si applica alle rivalutazioni decorrenti dal 1.01.2015.

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del 9.01.2015

Trattamenti pensionistici

Art. 1, cc. 707, 708

L'importo complessivo del trattamento pensionistico non pu eccedere, in ogni caso, quello che sarebbe stato liquidato
con l'applicazione delle regole di calcolo vigenti prima della data di entrata in vigore del D.L. 201/2011 computando, ai
fini della determinazione della misura del trattamento, l'anzianit contributiva necessaria per il conseguimento del diritto
alla prestazione, integrata da quella eventualmente maturata fra la data di conseguimento del diritto e la data di
decorrenza del primo periodo utile per la corresponsione della prestazione stessa.
Il limite si applica ai trattamenti pensionistici, ivi compresi quelli gi liquidati alla data del 1.01.2015, con effetto a
decorrere dalla medesima data.
Resta in ogni caso fermo il termine di 24 mesi per la liquidazione dei trattamenti di fine servizio, comunque denominati,
per i lavoratori che accedono al pensionamento a et inferiore a quella corrispondente ai limiti di et, con esclusione
delle cause di cessazione.

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del 9.01.2015

AGEVOLAZIONI
Fondo di garanzia Pmi

Art. 1, cc. 7, 8

La garanzia di portafoglio del Fondo di garanzia per le Pmi applicabile ai finanziamenti erogati alle imprese fino a 499
dipendenti.
Credito dimposta per attivit di ricerca e sviluppo

Art. 1, cc. 35, 36

A tutte le imprese, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico in cui operano nonch dal regime
contabile adottato, che effettuano investimenti in attivit di ricerca e sviluppo, a decorrere dal periodo di imposta
successivo a quello in corso al 31.12.2014 e fino a quello in corso al 31.12.2019, attribuito un credito d'imposta
nella misura del 25% delle spese sostenute in eccedenza rispetto alla media dei medesimi investimenti realizzati
nei 3 periodi d'imposta precedenti a quello in corso al 31.12.2015.
Per le imprese in attivit da meno di 3 periodi d'imposta, la media degli investimenti in attivit di ricerca e sviluppo
da considerare per il calcolo della spesa incrementale calcolata sul minor periodo a decorrere dal periodo di
costituzione.
Il credito d'imposta riconosciuto, fino ad un importo massimo annuale di euro 5 milioni per ciascun beneficiario, a
condizione che siano sostenute spese per attivit di ricerca e sviluppo almeno pari a euro 30.000.
Sono ammissibili al credito d'imposta le seguenti attivit di ricerca e sviluppo:
a) lavori sperimentali o teorici svolti, aventi quale principale finalit l'acquisizione di nuove conoscenze sui
fondamenti di fenomeni e di fatti osservabili, senza che siano previste applicazioni o utilizzazioni pratiche dirette;
b) ricerca pianificata o indagini critiche miranti ad acquisire nuove conoscenze, da utilizzare per mettere a punto
nuovi prodotti, processi o servizi o permettere un miglioramento dei prodotti, processi o servizi esistenti ovvero la
creazione di componenti di sistemi complessi, necessaria per la ricerca industriale, ad esclusione dei prototipi di
cui alla lettera c);
c) acquisizione, combinazione, strutturazione e utilizzo delle conoscenze e capacit esistenti di natura
scientifica, tecnologica e commerciale allo scopo di produrre piani, progetti o disegni per prodotti, processi o servizi
nuovi, modificati o migliorati; pu trattarsi anche di altre attivit destinate alla definizione concettuale, alla
pianificazione e alla documentazione concernenti nuovi prodotti, processi e servizi; tali attivit possono
comprendere l'elaborazione di progetti, disegni, piani e altra documentazione, purch non siano destinati a uso
commerciale; realizzazione di prototipi utilizzabili per scopi commerciali e di progetti pilota destinati a esperimenti
tecnologici o commerciali, quando il prototipo necessariamente il prodotto commerciale finale e il suo costo di
fabbricazione troppo elevato per poterlo usare soltanto a fini di dimostrazione e di convalida;
d) produzione e collaudo di prodotti, processi e servizi, a condizione che non siano impiegati o trasformati in vista
di applicazioni industriali o per finalit commerciali.
Non si considerano attivit di ricerca e sviluppo le modifiche ordinarie o periodiche apportate a prodotti, linee di
produzione, processi di fabbricazione, servizi esistenti e altre operazioni in corso, anche quando tali modifiche
rappresentino miglioramenti.
Ai fini della determinazione del credito d'imposta sono ammissibili le spese relative a:
a) personale altamente qualificato impiegato nelle attivit di ricerca e sviluppo, in possesso di un titolo di dottore di
ricerca, ovvero iscritto a un ciclo di dottorato presso una universit italiana o estera, ovvero in possesso di laurea
magistrale in discipline di ambito tecnico o scientifico secondo la classificazione UNESCO Isced o di cui all'allegato
1 annesso alla presente disposizione;
b) quote di ammortamento delle spese di acquisizione o utilizzazione di strumenti e attrezzature di laboratorio, nei
limiti dell'importo risultante dall'applicazione dei coefficienti stabiliti con D.M. Finanze 31.12.1988, in relazione alla
misura e al periodo di utilizzo per l'attivit di ricerca e sviluppo e comunque con un costo unitario non inferiore a
2.000 euro, al netto dell'Iva;
c) spese relative a contratti di ricerca stipulati con universit, enti di ricerca e organismi equiparati, e con altre
imprese comprese le start-up innovative;
d) competenze tecniche e privative industriali relative a un'invenzione industriale o biotecnologica, a una
topografia di prodotto a semiconduttori o a una nuova variet vegetale, anche acquisite da fonti esterne.
Per le spese relative alle lettere a) e c) il credito d'imposta spetta nella misura del 50% delle medesime.
Il credito d'imposta deve essere indicato nella relativa dichiarazione dei redditi, non concorre alla formazione
del reddito, n della base imponibile dell'Irap, non rileva ai fini del rapporto di cui agli artt. 61 e 109, c. 5 Tuir ed
utilizzabile esclusivamente in compensazione.
Al credito d'imposta non si applicano il limite di utilizzo dei crediti di imposta da indicare nel quadro RU della
dichiarazione dei redditi, n il limite di compensazione dei crediti di imposta (art. 1, c. 53 L. 244/2007 e art. 34 L.
388/2000).
Cessano alla data del 31.12.2014:
- il contributo tramite credito di imposta per le nuove assunzioni di profili altamente qualificati (art. 24 D.L. 83/2012);
- il credito di imposta riservato alle imprese e alle reti di impresa che affidano attivit di ricerca e sviluppo a universit,
enti pubblici di ricerca o organismi di ricerca, ovvero che realizzano direttamente investimenti in ricerca e sviluppo
(art. 1, cc. 95-97 L. 228/2012).
Con decreto sono adottate le disposizioni applicative necessarie, nonch le modalit di verifica e controllo dell'effettivit
delle spese sostenute, le cause di decadenza e revoca del beneficio, le modalit di restituzione del credito d'imposta di
cui l'impresa ha fruito indebitamente.

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LEGGE DI STABILIT 2015

del 9.01.2015

Controlli sul credito dimposta per ricerca e sviluppo

Art. 1, c. 35

Qualora, a seguito dei controlli, si accerti l'indebita fruizione, anche parziale, del credito d'imposta per il mancato
rispetto delle condizioni richieste ovvero a causa dell'inammissibilit dei costi sulla base dei quali stato determinato
l'importo fruito, l'Agenzia delle Entrate provvede al recupero del relativo importo, maggiorato di interessi e sanzioni
secondo legge.
I controlli sono svolti sulla base di apposita documentazione contabile certificata dal soggetto incaricato della
revisione legale o dal collegio sindacale o da un professionista iscritto nel Registro dei revisori legali. Tale
certificazione deve essere allegata al bilancio. Le imprese non soggette a revisione legale dei conti e prive di un
collegio sindacale devono comunque avvalersi della certificazione di un revisore legale dei conti o di una societ di
revisione legale dei conti, iscritti quali attivi nel relativo registro.
Il revisore legale dei conti o il professionista responsabile della revisione legale dei conti, nell'assunzione dell'incarico,
osserva i principi di indipendenza elaborati ai sensi dell'art. 10 del D. Lgs. 39/2010 e, in attesa della loro emanazione,
quelli previsti dal codice etico dell'International Federation of Accountants (IFAC). Le spese sostenute per l'attivit di
certificazione contabile da parte delle imprese sono ammissibili entro il limite massimo di euro 5.000. Le imprese con
bilancio certificato sono esenti da tali obblighi.
Investimenti agevolabili per acquisto beni strumentali nel Mezzogiorno

Art. 1, c. 46

Per i progetti di investimento agevolabili ai fini dellacquisizione di beni strumentali nuovi destinati a strutture ubicate nel
Mezzogiorno, ai sensi dellart. 1, cc. 271-279 L. 296/2006, per i quali l'Agenzia delle Entrate ha comunicato ai soggetti
interessati il nulla osta ai fini della relativa copertura finanziaria, il beneficio del credito d'imposta applicabile agli
investimenti, effettuati dal 1.01.2007 e ultimati entro il 31.12.2013, anche se le opere sono relative a progetti di
investimento iniziati in data anteriore al 1.01.2007, salvo che i medesimi investimenti non costituiscano mero
completamento di investimenti gi agevolati ai sensi della L. 388/2000.
Bonus beb

Art. 1, cc. 125-129

Al fine di incentivare la natalit e contribuire alle spese per il suo sostegno, per ogni figlio nato o adottato tra il
1.01.2015 e il 31.12.2017 riconosciuto un assegno di importo pari a 960 euro annui erogato mensilmente a
decorrere dal mese di nascita o adozione.
L'assegno, che non concorre alla formazione del reddito complessivo, corrisposto fino al compimento del 3 anno di
et ovvero del 3 anno di ingresso nel nucleo familiare a seguito dell'adozione, per i figli di cittadini italiani o di uno
Stato membro dell'Unione Europea. o di cittadini di Stati extracomunitari con permesso di soggiorno, residenti in Italia e
a condizione che il nucleo familiare di appartenenza del genitore richiedente l'assegno sia in una condizione
economica corrispondente a un valore dell'ISEE non superiore a 25.000 euro annui. L'assegno corrisposto, a
domanda, dall'Inps, che provvede alle relative attivit. Qualora il nucleo familiare di appartenenza del genitore
richiedente l'assegno sia in una condizione economica corrispondente a un valore dell'ISEE non superiore a 7.000 euro
annui, l'importo dell'assegno raddoppiato.
Con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri sono stabilite, entro 30 giorni dal 1.01.2015, le disposizioni
necessarie per l'attuazione.
L'Inps provvede al monitoraggio dei maggiori oneri derivanti dalle disposizioni inviando relazioni mensili al Ministero del
Lavoro e al Ministero dell'Economia. Nel caso in cui, in sede di attuazione, si verifichino o siano in procinto di verificarsi
scostamenti rispetto alla previsione di spesa, con decreto del Ministro dell'Economia, di concerto con il Ministro del
Lavoro e con il Ministro della salute, si provvede a rideterminare l'importo annuo dell'assegno e i valori dell'ISEE.
Anche ai fini della verifica dei limiti di reddito complessivo per lerogazione del bonus di 80 euro, di cui allart. 13, c. 1
bis Tuir, non si tiene conto delle somme erogate come bonus beb.
Buoni per lacquisto di beni e servizi

Art. 1, c. 130

Nel limite di 45 milioni di euro per l'anno 2015, al fine di contribuire alle spese per il mantenimento dei figli, sono
riconosciuti, per l'anno 2015, buoni per l'acquisto di beni e servizi a favore dei nuclei familiari con un numero di figli
minori pari o superiore a 4 in possesso di una situazione economica corrispondente a un valore dell'ISEE non
superiore a 8.500 euro annui.
Con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri sono stabiliti l'ammontare massimo complessivo del beneficio per
nucleo familiare e le disposizioni attuative.

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Circolare speciale n. 2

LEGGE DI STABILIT 2015

del 9.01.2015

5 per mille

Art. 1, c. 154

Le disposizioni di cui all'art. 2, cc. da 4-novies a 4-undecies, del D.L. 25.03.2010, n. 40, relative al riparto della quota
del 5 per mille dell'Irpef in base alla scelta del contribuente, si applicano anche relativamente all'esercizio finanziario
2015 e ai successivi, con riferimento alle dichiarazioni dei redditi dell'annualit precedente.
Le disposizioni contenute nel decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 23.04.2010 si applicano anche a
decorrere dall'esercizio finanziario 2014 e i termini ivi stabiliti sono conseguentemente rideterminati con riferimento a
ciascun esercizio finanziario.
Ai fini di assicurare trasparenza ed efficacia nell'utilizzazione della quota del 5 per mille dell'Irpef, con decreto di natura
non regolamentare del Presidente del Consiglio dei ministri, sono definite le modalit di redazione del rendiconto, dal
quale risulti in modo chiaro e trasparente la destinazione di tutte le somme erogate ai soggetti beneficiari, le
modalit di recupero delle stesse somme per violazione degli obblighi di rendicontazione, le modalit di pubblicazione
nel sito web di ciascuna amministrazione erogatrice degli elenchi dei soggetti ai quali stato erogato il contributo, con
l'indicazione del relativo importo, nonch le modalit di pubblicazione nello stesso sito dei rendiconti trasmessi. In caso
di violazione degli obblighi di pubblicazione nel sito web a carico di ciascuna amministrazione erogatrice e di
comunicazione della rendicontazione da parte degli assegnatari, si applicano le sanzioni di cui agli artt. 46 e 47 D. Lgs.
14.03.2013, n. 33.
Per la liquidazione della quota del 5 per mille autorizzata la spesa di 500 milioni di euro annui a decorrere dall'anno
2015. Le somme non utilizzate entro il 31.12 di ciascun anno possono esserlo nell'esercizio successivo.
Incentivi acquisti veicoli ecocompatibili

Art. 1, c. 222

Soppressi per il 2015 gli incentivi per lacquisto di un veicolo nuovo a basse emissioni previsti dal D.L. 83/2012.
Credito dimposta gasolio per autotrazione

Art. 1, c. 233

A decorrere dal 1.01.2015 il credito d'imposta relativo all'agevolazione sul gasolio per autotrazione degli
autotrasportatori, di cui all'elenco 2 allegato alla L. 27.12.2013, n. 147, non spetta per i veicoli di categoria Euro 0 o
inferiore.
Per gli anni dal 2014 al 2018 non si applica la riduzione del 15% al credito dimposta relativo allagevolazione sul
gasolio per autotrazione degli autotrasportatori.
Agevolazioni accise autotrasportatori

Art. 1, c. 234

Le agevolazioni sulle accise per gli autotrasportatori sono applicabili fino al 2018.
Rifinanziamento Sabatini-bis

Art. 1, c. 243

incrementato al limite massimo di 5 miliardi di euro limporto massimo del contributo previsto dallart. 2, c. 8 D.L.
69/2013 consistente nellerogazione di un contributo in conto esercizio, a parziale copertura degli interessi sul
finanziamento contratto per lacquisto di macchinari, impianti, beni strumentali di impresa e attrezzature nuovi a uso
produttivo (Sabatini-bis).
Allungamento piano di ammortamento mutui e finanziamenti

Art. 1, c. 246

Al fine di consentire di allungare il piano di ammortamento dei mutui e dei finanziamenti per le famiglie e le micro,
piccole e medie imprese individuate dalla raccomandazione 2003/361/CE della Commissione, del 6.05.2003, il
Ministero dell'Economia e il Ministero dello Sviluppo Economico, entro 90 giorni dal 1.01.2015 concordano tutte le
misure necessarie al fine di sospendere il pagamento della quota capitale delle rate per gli anni dal 2015 al 2017.
Gasolio agevolato agricoltura

Art. 1, c. 384

Il gasolio agevolato in agricoltura, che beneficia della riduzione delle accise, ridotto nella misura del 23% per lanno
2015.
Rinegoziazione mutui

Art. 1, c. 430

Le province e le citt metropolitane possono rinegoziare le rate di ammortamento in scadenza dellanno 2015 dei mutui
che non siano stati trasferiti al Ministero dellEconomia, con conseguente rimodulazione del relativo piano di
ammortamento.

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LEGGE DI STABILIT 2015

del 9.01.2015

VARIE
Attivit di autotrasporto di cose per conto di terzi

Art. 1, c. 247

Si considera vettore anche l'impresa iscritta all'Albo nazionale delle persone fisiche e giuridiche che esercitano
l'autotrasporto di cose per conto di terzi associata a una cooperativa, aderente a un consorzio o parte di una rete di
imprese, nel caso in cui esegua prestazioni di trasporto ad essa affidate dal raggruppamento cui aderisce.
Si considera committente anche l'impresa iscritta all'albo nazionale delle persone fisiche e giuridiche che esercitano
l'autotrasporto di cose per conto di terzi che stipula contratti scritti e svolge servizi di deposito, movimentazione e
lavorazione della merce, connessi o preliminari all'affidamento del trasporto.
sub-vettore, l'impresa di autotrasporto iscritta all'albo nazionale delle persone fisiche e giuridiche che esercitano
l'autotrasporto di cose per conto di terzi, ovvero l'impresa non stabilita in Italia, abilitata a eseguire attivit di
autotrasporto internazionale o di cabotaggio stradale nel territorio italiano, che, nel rispetto del regolamento (CE) n.
1072/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21.10.2009, svolge un servizio di trasporto su incarico di altro
vettore.
Nel D. Lgs. 286/2005 aggiunto il nuovo articolo 6-ter, relativo alla disciplina della sub-vettura.
Il vettore incaricato della prestazione di un servizio di trasporto pu avvalersi di sub-vettori nel caso in cui le parti
concordino, alla stipulazione del contratto o nel corso dell'esecuzione dello stesso, di ricorrere alla sub-vettura. Il
vettore assume gli oneri e le responsabilit gravanti sul committente connessi alla verifica della regolarit del subvettore, rispondendone direttamente. In mancanza dell'accordo, in caso di affidamento da parte del vettore di
eventuale sub-vettura il contratto pu essere risolto per inadempimento, fatto salvo il pagamento del compenso
pattuito per le prestazioni gi eseguite. Il sub-vettore non pu a sua volta affidare ad altro vettore lo svolgimento della
prestazione di trasporto. In caso di violazione di tale divieto il relativo contratto nullo, fatto salvo il pagamento del
compenso pattuito per le prestazioni gi eseguite. In tal caso il sub-vettore successivo al primo ha diritto a percepire il
compenso gi previsto per il primo sub-vettore il quale, in caso di giudizio, tenuto a esibire la propria fattura a
semplice richiesta. Inoltre, nel caso di inadempimento degli obblighi fiscali, retributivi, contributivi e assicurativi,
il sub-vettore che affida lo svolgimento della prestazione di trasporto assume gli oneri e le responsabilit
connessi alla verifica della regolarit, rispondendone direttamente.
abrogata la disposizione che prevedeva lobbligo di compilazione della scheda di trasporto in capo al committente
del trasporto per conto terzi e di accompagnamento a bordo del veicolo.
Responsabilit solidale settore del trasporto

Art. 1, c. 248

Nel contratto di trasporto, anche stipulato in forma non scritta, i prezzi e le condizioni sono rimessi all'autonomia
negoziale delle parti, tenuto conto dei principi di adeguatezza in materia di sicurezza stradale e sociale. Sono abrogati i
costi minimi inderogabili nel compenso allautotrasportatore.
Al fine di garantire l'affidamento del trasporto a vettori in regola con l'adempimento degli obblighi retributivi, previdenziali
e assicurativi, il committente tenuto a verificare preliminarmente alla stipulazione del contratto tale regolarit
mediante acquisizione del Durc. In tal caso il committente non assume gli oneri dei trattamenti retributivi, contributivi,
assicurativi e fiscali.
Il committente che non esegue la verifica obbligato in solido con il vettore, nonch con ciascuno degli eventuali
sub-vettori, entro il limite di un anno dalla cessazione del contratto di trasporto, a corrispondere ai lavoratori i
trattamenti retributivi, nonch i contributi previdenziali e i premi assicurativi agli enti competenti, dovuti limitatamente
alle prestazioni ricevute nel corso della durata del contratto di trasporto, restando escluso qualsiasi obbligo per le
sanzioni amministrative di cui risponde solo il responsabile dell'inadempimento. Il committente che ha eseguito il
pagamento pu esercitare l'azione di regresso nei confronti del coobbligato secondo le regole generali.
In caso di contratto di trasporto stipulato in forma non scritta, il committente che non esegue la verifica, oltre agli oneri
gi indicati, si assume anche gli oneri relativi all'inadempimento degli obblighi fiscali e alle violazioni del Codice della
strada, commesse nell'espletamento del servizio di trasporto per suo conto eseguito.
All'atto della conclusione del contratto, il vettore tenuto a fornire al committente un'attestazione rilasciata dagli enti
previdenziali, di data non anteriore a 3 mesi, dalla quale risulti che l'azienda in regola ai fini del versamento dei
contributi assicurativi e previdenziali.
Bollo veicoli storici

Art. 1, c. 666

abrogata la disposizione che prevedeva lesenzione dal pagamento delle tasse automobilistiche per le autovetture
ultraventennali.

Entrata in vigore

Art. 1, c. 735

La legge, salvo quanto disposto dai commi 17, 284, 397, 406, 487, 503, 512 e 701, entrata in vigore il 1.01.2015.

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