Sei sulla pagina 1di 25

business

T
H
HINT
IINT
O

IL PRIGMUIDA PER
EMAGAZIN

ARE
Z
Z
I
L
A
N
O
ZI
INTERNA IMPRESA

FARE AFFARI COL MONDO

HINT. N.2 - E 4.90

BIM. GIUGNO/LUGLIO 2015

HINT. N.2 - E 4.90

BIM. GIUGNO/LUGLIO 2015


Poste Italiane Spa - Spedizione in
abbonamento postale 70% CN/RA

TREND INCENTIVI REGOLE STORIE

FOOD!

SPECIALE

E SERVITO

PERSONAL BRANDING
CERVELLI DI RITORNO
NEWS. TURCHIA OMAN SPAGNA RUSSIA
AZERBAIJAN CANADA AUSTRALIA CINA
ROMANIA GIAPPONE USA UK MAROCCO

10PRIMATI (PER CREDERCI )


255 PRODOTTI
AL TOP MONDIALE
PER LA QUALIT

DOSSIER

PIANETA PMI
65.481 AZIENDE SUI
MERCATI GLOBALI

EXPO & FIERE

IMPERDIBILI
150 APPUNTAMENTI
IN ITALIA E NEL MONDO

SCHEDE MERCATO E-COMMERCE


USA AUSTRALIA UK LA BOTTEGA AI
CANADA GIAPPONE TEMPI DEL WEB

IL MADE IN ITALY

ESPORTARE IL GUSTO

SE LITALIA FA LITALIA:

WWW.HINTMAGAZINE .IT

business

EDITORIALE

Numeri

che parlano

Venezia - San Marco


5039, Campo San Bartolomeo
Venezia - Cannareggio
3948, Strada Nuova
Firenze. Via Calzaiuoli 58r
Roma. Via delle Muratte 25

www.pylones.it
Pylones Italia srl

iviamo di paradossi. E di contraddizioni. Ogni situazione che incrociamo (o che provochiamo) porta sempre
con s le due facce della medaglia - due, quando va
bene - sempre ben distinte e contrapposte. Vale persino per i
numeri. Dipende sempre da come li si legge, da quale contesto
(o contorno) gli si aggrega. Ecco allora che un dato sulloccupazione che cresce contiene comunque, e spesso a prescindere
(ecco forse dove sta veramente il problema, un problema),
qualcosa di negativissimo. Idem per il Pil o per un qualsiasi altro dato, in campo economico cos come in ogni altro settore.
Abbandonare questa logica, o, quanto meno, non farne perno
di confronto/conflitto continuo - e a prescindere, appunto sarebbe gi un bel passo avanti. Perch il perno comunque,
sempre, un altro. E perch con la dietrologia non si mangia
- con la cultura s, si potrebbe, almeno, tanto per andare un
attimo fuori tema, apparentemente. Guardare avanti, allora,
la prima medicina. Da assumere sempre guardandosi intorno
- ma senza farne una malattia, a proposito, senn che medicina
sarebbe? Per cominciare finalmente a crescere - in tutti i sensi.
Questo, secondo noi - naturalmente. E, sempre - indipendentemente, in tutti i sensi anche questo - a partire da noi.
Paradossi e contraddizioni. Sono quelli di imprese che investono, che rischiano, che crescono (addirittura) ma che non
vedono adeguatamente sostenuti e riconosciuti i loro sforzi.

HINT
WWW. HINTMAG.IT

ED I TO R I A L E

Sono quelli di giovani che trovano fuori dallItalia uno sbocco professionale
adeguato - la chiamano fuga di cervelli, noi pensiamo si tratti di circolazione, quindi di un ottimo investimento, a patto che questi cervelli tornino
indietro, o, comunque, che ripassino spesso da queste parti... Sono quelli di
una scuola in cui si continua a recitare lo slogan leghiamola al territorio
- che non c niente di male, sia chiaro, in assoluto. Salvo per accorgersi
che il territorio nel frattempo non ha pi realt produttive. Allora, se quello
slogan cominciassimo magari a cambiarlo - ad arricchirlo - in leghiamola
al territorio e (apriamola) al mondo, sarebbe gi qualcosa - nel frattempo, a
proposito di scuola e riforme, il dibattito si concentra come sempre su altro,
rispetto ad esempio a contenuti, riorganizzazione e governance, ci che servirebbe invece a farla crescere davvero, a portarla al passo coi tempi. Tutti temi
di attualit - temi caldi, si diceva una volta - che affrontiamo in queste pagine e che approfondiamo e confrontiamo sul nostro sito e sui social network,
dove vi invitiamo a venirci a trovare.

RICOMINCIAMO. (ALMENO) A CREDERCI


8

A proposito di paradossi e di contraddizioni, a proposito di numeri, soprattutto - e di cultura, e di mangiare, e di crescere... - ecco infatti la seconda
uscita di Hint. Per chi ancora non ci conosce, la nostra mission la trovate
proprio sul sito - ma un po si capita, no? Continuiamo in questo numero
a presentare gli attori principali, tra pubblico e privato (e insieme sempre
meglio) che possono supportare le aziende in un processo di internazionalizzazione - insieme a quello che stanno innestando in questo processo.
Focus sul cibo - in tutti i suoi aspetti, salvo quelli prettamente gastronomici,
purtroppo - e sulle straordinarie opportunit di un settore con notevoli prospettive - a cui si chiede persino di trainare la crescita, e forse chiedere troppo... Parliamo di premi e incentivi, fiere e bandi, corsi e convegni, processi
di semplificazione e di innovazione. Raccontiamo imprese e prodotti che
hanno varcato i confini, per testimoniare che si pu fare. E come. Raccontiamo le iniziative che nascono sul territorio nazionale e destinazioni fuori
dai confini, con approfondimenti allargati ad usi e costumi, saperi e sapori,
quindi allambito sociale e alla sfera culturale. Perch se ufficialmente con
internazionalizzazione si indica soprattutto altro, per noi - e qui ci citiamo - soprattutto un processo culturale. E superare il concetto di barriera
- sempre nellosservanza delle regole, purch chiare e valide per tutti, e a partire da quelle non scritte, dal piano etico. E il sinonimo pi calzante per le
parole crescita, sviluppo, opportunit. Questa internazionalizzazione.

Fiducia su. Merito gi

10

Se lItalia fa lItalia

12

10 primati italiani

14

Poi c la Banca

18

BBF. Belli e ben fatti

IL MADE IN ITALY

23
SCHEDE MERCATO E-COMMERCE
USA AUSTRALIA UK LA BOTTEGA AI
CANADA GIAPPONE TEMPI DEL WEB

E SERVITO
24 I 10 ITALIANI PIU RICHIESTI
27 LA BOTTEGA AI TEMPI DEL WEB
38 FOOD IN FIERA
40 UNOTTIMA ANNATA
42 LA CUCINA DIVENTA GLOBALE
44 INNOVAZIONE & AGRICOLTURA

Leditore, Adamo Antonellini.

ESPORTARE
vendere in altri
Stati i beni prodotti o i servizi
erogati

FONTI DI
FINANZIAMENTO
di altri Stati

ACQUISTARE
da fornitori stranieri

50
Internazionalizzare / 2
PRODURRE
allestero

www.hintmagazine.it
facebook.com/hintmagazine
twitter @hintmagazine

RISORSE UMANE
di altri Stati

La seconda puntata della sezione tecnica dedicata alla Piccola e Media Impresa.

GESTIONE DIRETTA DELLE ATTIVITA ALLESTERO. METODI. CONTATTI. PARTNER

AT T UA L I TA/ I TA L I A

H I N T M AG A Z I N E . I T

Uneconomia che cerca di rimettersi in piedi. Una forte spinta dal basso, con le piccole e medie
imprese in prima linea, portatrici di innovazione e qualit. Ma ancora tanti, troppi vuoti e contraddizioni.

RICOMINCIAMO.
A CREDERCI
(ALMENO)
FOCUS

LA CERAMICA MADE IN UMBRIA:


UNO SGUARDO ALLINTERNAZIONALIZZAZIONE
Un progetto che mette in rete alcune tra le migliori realt artigianali per
unincisiva azione di marketing. Lo promuove la Regione Umbria, che
con una legge ad hoc inserisce tra i suoi fini istituzionali anche quello di
valorizzare lartigianato artistico.
Ceramica Made in Umbria un progetto che riunisce pi di 20 aziende
del territorio che si sono aperte ad un interessante dialogo con la disciplina
del Design attraverso la produzione della collezione Banchetto Contemporaneo disegnata da Elisabetta Furin, e si connota con forti contenuti
innovativi, proiettando la tradizione nel futuro. Innovazione e design delle
produzioniartistiche vengono quindi utilizzati quali strumenti per vincere
le nuove sfide dellinternazionalizzazione. E le imprese si orientano verso
quei mercati che guardano il nostro Paese come ad una capitale mondiale
dellarte, della cultura del luxury goods, a cui si risponde anche (e soprattutto) coltivando il talento e lorgoglio del lavoro hand made. Le immagini
che accompagnano questo servizio sono tratte dal catalogo del progetto.
Per saperne di pi: www.ceramicamadeinumbria.it.

NEI MESI CALDI DELLEXPO


VOGLIAMO GUARDARE AVANTI
PUNTANDO LATTENZIONE
SUGLI ASPETTI POSITIVI

SEGNALI DI RIPRESA E FIDUCIA (APPARENTEMENTE) RITROVATA.


DATI IN CRESCITA SULLE ESPORTAZIONI E UNA GRANDE ATTENZIONE
VERSO LE OPPORTUNITA OFFERTE DALLINTERNAZIONALIZZAZIONE.
CHE ISTITUZIONI E ORGANIZZAZIONI VARIE, BANCHE E ASSOCIAZIONI
IMPRENDITORIALI PROMUOVONO E INCENTIVANO. SEMPRE DI PI.

uando lItalia fa lItalia, investendo in innovazione, qualit, bellezza e green economy,


un Paese in grado di competere sui mercati globali. Queste parole di Ermete Realacci - da un intervento che riportiamo pi avanti - sono emblematiche dellattuale
situazione italiana. Situazione economica, ma non solo: anche psicologica, potremmo
dire, nel senso che molti dei risultati che potranno arrivare nel prossimo futuro - a livello di
produzione, di export, di crescita, di benessere- dipendono anche dalla fiducia con cui i nostri
principali attori economici affrontano le loro quotidiane fatiche.
E la fiducia una somma di molti fattori: certamente i pi recenti dati relativi al Pil, alloccupazione, alle esportazioni, fanno sperare finalmente in un avvio di ripresa. Siamo alla
svolta, ha detto qualche settimana fa il ministro Padoan commentando il Pil del primo trimestre 2015; ed altrettanto vero che ci sono centinaia di aziende nel nostro paese - anche
e soprattutto piccole e medie imprese, come raccontiamo nel focus delle prossime pagine - che
continuano a sperimentare, a investire nella ricerca, a mantenere altissimo il tradizionale livello del know how italiano nel mondo (e il mondo, va detto, ha dellimpresa italiana
unimmagine molto pi positiva e autorevole di quanto mediamente non si possa pensare).

Il vasellame legato al fidanzamento e al matrimonio di una


giovane coppia nel periodo rinascimentale prevede alcuni elementi
tra cui le coppe amatorie di
diverse tipologie. Questo coppa
reinterpreta la classica cocotte da
forno . Di Mastro Giorgio
(Gualdo Tadino)

La fiducia, per, non dipende solo dai fattori macroeconomici, o dalla lettura dei dati del
Pil. Per quanto si possa sperare davvero che la ripresa sia iniziata, restano comunque settori
ancora in crisi, o che non vedono immediate prospettive di risalita; e restano ancora problematiche complessive legate ad ormai ataviche criticit nostrane (la burocrazia eccessiva,
il costo di alcuni beni essenziali - come lenergia -, la differenza fra Nord e Sud) che spesso
sfiduciano limpresa nella sua attivit quotidiana o nella volont di investire.
Per, soprattutto nei mesi caldi dellExpo, vogliamo guardare avanti: puntando lattenzione sugli aspetti positivi, sulle novit importanti, sulle aziende che investono e che continuano a crederci. Magari puntando davvero su innovazione, qualit, bellezza e green economy, un cocktail
che potrebbe veramente farci fare un grande passo avanti in termini di sistema Paese

AT T UA L I TA/ I TA L I A

RICERCHE E SONDAGGI: IL MONDO, LITALIA.

Fiducia su.
Merito gi
GLI INVESTITORI INTERNAZIONALI TORNANO A CREDERCI.
PAO LO T R I O S C H I

Il quadrilobo un motivo
composto da quattro semicerchi disposti a croce, molto
utilizzato in pittura, architettura e scultura. Di C.A.F.F.
(Gubbio) il secchiello porta
bottiglie con ghiaccio.

Qualcosa si muove. E cos lItalia svetta dinnanzi a tanti


prestigiosi colleghi europei nella recente classifica dedicata
agli indici di fiducia degli investitori internazionali. Nella tabella
indicativa, con una votazione da 0 a 3 punti, il nostro Paese si
posiziona in dodicesima posizione assoluta, con un indice di
1,75; ad un soffio da Francia e Australia stabili a quota 1,79 ;
superando paesi molto organizzati come Svizzera e Corea. A
darne notizia A.T. Kearney, una delle maggiori pi influenti
societ di consulenza economiche mondiali, con 3.500 operatori e ben 60 sedi sparse in ogni angolo del pianeta.
La classifica saldamente condotta da Usa, poi Cina, Regno
Unito, Canada e Germania. Poco pi indietro, appaiate Olanda ed appunto Italia, che soltanto due anni fa non compariva
neanche tra i primi trenta paesi. E se lEuropa continua a
vivere una fase di sostanziale stallo, con il colosso cinese
adeguato ad uno standardizzato +7% annuo e il Giappone
pare ripiombato in una paludosa recessione, gli States invece
hanno ripreso a correre. I motivi principali di questa rinnovata
fiducia per gli investimenti in Italia secondo gli analisti del rapporto sono una ritrovata stabilit politica, la riduzione dei costi
nel fare impresa e le recenti riforme su lavoro e tassazione.
In questo primo semestre, la fiducia degli investitori internazionali nei nostri confronti confermata da due colossali operazioni che hanno visto entrare in scena due grandi corporations
mondiali. Chem China ha impegnato ben 7 miliardi di euro
per rilevare Pirelli; mentre Hitachi sta muovendo 4 miliardi nel
nostro settore trasporti, con Ansaldo Breda come punta di
diamante.

nnovative, green, creative, vocate alla qualit, competitive, legate al territorio e al tempo stesso lanciate sui
mercati globali, portatrici di ricchezza. Sono le nostre
piccole e medie imprese (Pmi): una delle chiavi di volta
del made in Italy pi versatile e reattiva, un patrimonio
per tutto il Paese.

LE PMI E LA SFIDA DELLA QUALIT:


IL DOSSIER DI CNA E FONDAZIONE SYMBOLA
SULLE AZIENDE CON MENO DI 50 ADDETTI.

Se lItalia
fa lItalia
IL NOSTRO PAESE E AL TOP MONDIALE DELLA QUALIT
PER 255 PRODOTTI. LE PMI RAPPRESENTANO IL VOLANO
DELLEXPORT E DELLINNOVAZIONE: SONO IL 90%
DELLE IMPRESE MANIFATTURIERE ESPORTATRICI E L80%
DELLE AZIENDE INNOVATRICI. E NON SOLO. GUIDANO
INFATTI LA RICONVERSIONE VERDE DELLOCCUPAZIONE
EUROPEA: IL 51% DI ESSE HA ALMENO UN GREEN JOB
VACCARINO: LA QUALITA DEL NOSTRO MADE IN ITALY
E IL PUNTO DI FORZA DA CUI RIPARTIRE. REALACCI:
PER AFFRONTARE LA CRISI LITALIA DEVE FARE
LITALIA E LE PMI SONO NEL DNA DEL NOSTRO PAESE

grazie alle Pmi se siamo secondi solo alla Germania in


Europa per numero di imprese che negli ultimi tre anni,
dunque in piena crisi, hanno introdotto innovazioni di
processo e di prodotto, innalzando il livello qualitativo
delle loro attivit. Hanno infatti meno di 50 addetti l80%
delle 65.481 aziende italiane che hanno puntato sullinnovazione. Creativit, cultura e innovazione sono uno
dei motori pi potenti della competitivit made in Italy.
Tanto che il nostro settore culturale e creativo pu contare su quasi 1,4 milioni di addetti e sul fronte dei brevetti
facciamo meglio di Francia e Regno Unito: in 22 classi di
brevetti di design europei, sulle 32 totali, lItalia prima,
seconda o terza per numero di progetti depositati. Solo
la Germania in Europa pi virtuosa di noi. Il 58% delle
nostre Pmi, inoltre, ha impiegato il contributo di professionalit strettamente collegato al mondo della creativit.
E sono ancora le nostre imprese con meno di 50 addetti a guidare la riconversione verde delloccupazione
europea: dalla fine del 2014, il 51% delle piccole e medie
imprese italiane ha almeno un green job, pi del Regno
Unito (37%), della Francia (32%) e della Germania (29%).

LA CLASSIFICA

2015 2013

STATI UNITI
CINA
REGNO UNITO
CANADA
GERMANIA
BRASILE
GIAPPONE
FRANCIA
MESSICO
AUSTRALIA
INDIA
ITALIA
OLANDA
SVIZZERA
SINGAPORE
COREA SUD
SPAGNA
SVEZIA
BELGIO
DANIMARCA

1 1
2 2
3 8
4 4
5 7
6 3
7 13
8 12
9 9
10 6
11 5
12
13 14 18
15 10
16 21
17 16
18 19 20 -

E se dallestero arriva fiducia, da casa nostra giunge una nuova e


niente affatto inaspettata doccia fredda. Un po prevedibile, visto
che parliamo di meritocrazia. Un valore che ci vede tristemente
maglia nera nella classifica europea. Ultimissimi, staccati anche
da Polonia e Spagna e a lontananze siderali dal Nord Europa, con
Finlandia, Danimarca e Norvegia orgogliosamente in testa. A darne
notizia Voce.info sito autorevole e seguitissimo dai principali
economisti italiani. La classifica, elaborata da un pool di docenti
universitari, imprenditori e giornalisti, vede la meritocrazia attivata
da alcuni valori base: la qualit del sistema educativo, la trasparenza, il livello di mobilit sociale, le pari opportunit tra i sessi e la
libert di individui ed organizzazioni sociali.
Sorprende, ma anche qui non troppo, il timore riscontrato da parte
dei manager di casa nostra di mettere ancora oggi a rischio la
propria posizione di forza, pur riconoscendo ampiamente il criterio
meritocratico come uno dei punti basilari ed urgenti per tornare a
competere in un sistema pi solido e ancora pi attrattivo per gli
investitori internazionali.

BRESCIA E BERGAMO
LE PRIME DUE PROVINCE
MANIFATTURIERE DEUROPA
(PER VALORE ASSOLUTO)
Una scelta strategica che guarda al
futuro e che gi oggi fa guadagnare
in termini di export (tra le imprese
manifatturiere, il 44% di quelle che
investono green esportano stabilmente, contro il 24% delle altre) e
di innovazione (30% contro 15%). E
ancora alla nostra galassia di imprese artigiane, micro, piccole e medie
aziende si deve oltre 1/5 (77 miliardi
di euro) del valore aggiunto prodotto
in Europa dalle imprese della manifattura fino a 50 addetti. Ne sono un
illustre esempio quelle filiere territoriali che fanno di Brescia e Bergamo
le prime due province manifatturiere dEuropa (per valore assoluto),
addirittura davanti alla tedesca
Wolfsburg, che ospita il cuore della
Volkswagen (e seguite, nelle prime
20, da altre 9 province tricolori). Le
nostre piccole e medie imprese sono
un quarto delle Pmi esportatrici in
Europa (pi delle tedesche: 14,5%) e
rappresentano ben il 90% del totale
delle imprese manifatturiere esportatrici nel nostro Paese.

E quanto emerge dal dossier Le Pmi


e la sfida della qualit: uneconomia
a misura dItalia a cura di CNA e
Fondazione Symbola, presentato oggi a Roma alla presenza del
ministro della Cultura e del Turismo
Dario Franceschini da Daniele Vaccarino e Ermete Realacci, rispettivamente presidente di CNA e presidente di Symbola, Sergio Silvestrini,
Segretario Generale CNA, e Fabio
Renzi, Segretario generale Fondazione Symbola. Un documento che
non nasconde le difficolt del Paese,
messo alla prova da 8 anni di crisi,
che finalmente sembra allentare la
sua morsa e che tuttavia ha accresciuto le disuguaglianze, reso pi
aggressive le mafie, pi intollerabile
la corruzione, lasciando inalterati la
soffocante burocrazia e linaccettabile ritardo del Sud. Ma che al contempo sa individuare le potenzialit
e i punti di forza del sistema Italia da
cui ripartire per tornare a correre.
Come i nostri talenti unici, il nostro
saper fare, la bellezza e la cultura.

10
I-COM. UN ISTITUTO PER LA COMPETITIVITA
La LIstituto per la competitivit (I-com) unassociazione senza
finalit di lucro, fondata nel 2005 da un gruppo di giovani studiosi, professionisti e manager, per promuovere temi e analisi sulla
competitivit in chiave innovativa, allinterno del quadro politico-economico europeo ed internazionale.
LI-com intende influenzare il dibattito pubblico sul futuro del
sistema Italia, sulla base di una competenza multidisciplinare,
rafforzata da un comitato scientifico di alto profilo, e grazie a una
variet di strumenti di analisi e divulgazione.
Per perseguire gli scopi associativi, lI-com
organizza e promuove convegni, seminari,
corsi di formazione, dibattiti ed incontri sulla
competitivit del sistema italiano in campo
europeo e/o internazionale; contribuisce al
dibattito pubblico con idee e proposte di
policy, attraverso position papers, proposte
di legge e commenti a fatti e provvedimenti
nazionali e internazionali; pubblica libri e
quaderni, materiale multimediale e una
collana di working papers sui temi della
competitivit aperta a contributi esterni e vagliata da un comitato editoriale ad hoc; organizza iniziative per la formazione e la
specializzazione di tutti coloro che operano nei campi economico, politico e sociale
www.i-com.it

AT T UA L I TA/ I TA L I A

INVITALIA. OBIETTIVO SVILUPPO


Invitalia, lAgenzia nazionale per lattrazione degli investimenti e lo sviluppo dimpresa, agisce su mandato del
Governo per accrescere la competitivit del Paese, in
particolare del Mezzogiorno, e per sostenere i settori strategici per lo sviluppo. I suoi obiettivi prioritari sono: favorire
lattrazione di investimenti esteri, sostenere linnovazione e
la crescita del sistema produttivo, valorizzare le potenzialit
dei territori. http://www.invitalia.it

DALLAGROALIMENTARE ALLA
MECCANICA, DAL MOBILE AL
DESIGN E ALLA MODA: PRIMI
AL MONDO PER 255 PRODOTTI

Le tazze da convento, di cui


alcuni esemplari sono esposti
presso il Museo della Ceramica
a Deruta, erano prodotte dalle
botteghe artigiane locali per le numerose comunit religiose presenti
sul territorio. Laggiornamento in un
pratico set di tazze impilabili di tipo
mug americano, di G. & P. di
Gialletti e Pimpinelli (Deruta).

Tradizioni da rinnovare scommettendo


su ricerca, creativit e sostenibilit, sul
nostro saper creare qualit e puntando sulle tecnologie avanzate, sul web,
sulleconomia della condivisione. Un
dossier che smonta il falso mito secondo cui le Pmi sarebbero un peso di cui
liberarsi e dimostra con dati alla mano
lesatto contrario: ossia che rappresentano la spina dorsale del made in Italy. E
il volano del nostro export.
Le Pmi mostrano una spiccata capacit di imporsi fuori dai nostri confini,
anche su mercati poco frequentati, che
va legata alla scommessa sulla qualit.
Lo dimostra il trend dei valori medi unitari dei nostri prodotti, che nellultimo
decennio (2002 - 2015) sono cresciuti a
ritmi superiori a quelli degli altri grandi
paesi europei. In virt della qualit dei
nostri prodotti il mercato ci riconosce
dunque prezzi pi alti. Tanto che siamo
addirittura primi al mondo per valore
medio unitario di 255 prodotti. Tra cui
molti blasoni del made in Italy: dallagroalimentare alla meccanica, dal mobile e al design e alla moda.

Nel primo numero di HINT abbiamo presentato i soggetti attivi a supporto delle
imprese che vogliono internazionalizzare la propria attivit, a partire dalle
istituzioni e dalle principali associazioni
di categoria [per richiedere gli arretrati:
info@hintmagazine.it ]. In queste pagine, nuove schede di presentazione e un
focus sulle attivit del sistema bancario
(da pag. 14).

SYMBOLA. PER UN NUOVO MODELLO DI


SVILUPPO ORIENTATO ALLA QUALIT
Made in Italy, green economy, innovazione e cultura. Symbola la Fondazione per le qualit italiane. Nasce nel 2005
con lobiettivo di promuovere un nuovo modello di sviluppo
orientato alla qualit in cui si fondono tradizione, vocazioni
originarie, territorio, ma anche innovazione tecnologica, ricerca, design. In una sola parola, la soft economy: unecoIl Seminario Estivo di
Symbola si terr questanno
dal 23 al 27 giugno, a Treia
(MC). Giunto alla sua XIII
edizione, uno degli appuntamenti di riferimento per
la riflessione sui temi della
sostenibilit, dello sviluppo,
della competitivit. La partecipazione gratuita.

nomia della qualit in grado di coniugare competitivit e


valorizzazione del capitale umano, crescita economica e
rispetto dellambiente e dei diritti umani, produttivit e coesione sociale (e rapporti positivi con le comunit)
Symbola - si legge nel sito della fondazione alla voce
mission - un movimento culturale la cui originalit sta nel
mettere in rete soggetti diversi fra loro: personalit del mondo economico e imprenditoriale, della cittadinanza attiva,
delle realt territoriali ed istituzionali, del mondo della cultura. la lobby delle qualit italiane che parla alla politica,
alleconomia e alle istituzioni per indirizzare lo sviluppo del
Paese verso la qualit e la sostenibilit. E allinternazionalizzazione, aggiungiamo noi. www.symbola.net

Lindagine dimostra sottolinea il presidente della


Cna, Daniele Vaccarino che la qualit una caratteristica innata del Paese, fortemente presente anche
e soprattutto nel nostro sistema economico, costituito
per la gran parte da Pmi. Una caratteristica che emerge
con forza nel binomio territorio-patrimonio artistico
e culturale, un binomio che
pu costituire un volano per
lo sviluppo di molte attivit
economiche, dal manifatturiero ai servizi, nel quale le
Pmi possono e devono essere
protagoniste. Ma, per valorizzare questo binomio, necessario puntare sulla qualit.
La qualit delle infrastrutture, materiali e immateriali,
del territorio e delle citt. Estrema importanza, in tale
ambito, riveste la riqualificazione urbana, mirata a far
tornare le citt poli di attrazione anche economica. Le
risorse sempre pi ridotte obbligano a disegnare una
strategia strutturata di riqualificazione complessiva
del Paese, evitando gli interventi spot e scollegati del
passato. Finanziata, principalmente, sfruttando al meglio le risorse comunitarie e favorendo le partnership
pubblico/private diffuse, in grado di coinvolgere anche
le imprese micro e piccole.

12
Eccoli i primati tutti
italiani costruiti soprattutto
grazie alle Pmi, messi
nero su bianco da CNA
e da Symbola.
Il dossier completo (da cui
sono tratte le immagine e le
tabelle) disponibile sul sito
www.symbola.net

Pmi italiane tra i leader della produzione


del valore aggiunto nella manifattura
europea.Vocazione manifatturiera e
centralit della piccola e media impresa
fanno dellItalia il leader europeo nella
produzione di valore aggiunto tra
PMI manifatturiere: con 77,3 miliardi
di Euro, le PMI tricolore contribuiscono
per oltre 1/5 (22,1%) al valore aggiunto
prodotto in Europa dalle imprese della
manifattura fino a 50 addetti. Il valore pi
alto tra i paesi UE. La Germania arriva
al 18,5% (64,8 mld), la Francia al 13,3%
(46,5 mld), Il Regno Unito si ferma
all11,1% (38,7 mld), la Spagna all8,9%
(31,1 mld). (Fonte: Eurostat).

LE PMI E LA SFIDA
DELLA QUALIT
UNECONOMIA
A MISURA DITALIA

Per superare la durissima crisi


che stiamo attraversando - spiega
il presidente di Fondazione Symbola Ermete Realacci - dobbiamo
fronteggiare i nostri mali antichi e
scommettere sulle cose che rendono il
nostro Paese unico: cultura, creativit,
ingegno, saperi tradizionali, ricerca.
Quando lItalia fa lItalia, investendo
in innovazione, qualit, bellezza e in
green economy, un Paese in grado di
competere sui mercati globali. Le Pmi
sono nel dna del nostro Paese e incarnano spesso un modello economico
e sociale che gravita intorno al
concetto di qualit e guarda al futuro;
nel quale lItalia ha tanto da dire al
mondo: Expo 2015 unoccasione per
farlo. Per questo le nostre Pmi vanno
sostenute con strumenti adeguati,
rimuovendo gli ostacoli che le frenano. Per far s che le storie di successo
individuali diventino il successo di un
intero sistema produttivo. Il successo
di un Paese . HINT

Il modello produttivo italiano tra i pi


innovativi in campo ambientale. LItalia
tra i primi paesi dellUnione europea per
eco-efficienza del sistema produttivo, con 104 tonnellate di anidride
carbonica ogni milione di Euro prodotto
(la Germania ne immette in atmosfera
143, il Regno Unito 130) e 41 di rifiuti
(65 la Germania e il Regno Unito, 93 la
Francia). Il nostro sistema produttivo,
grazie alle PMI, anche quello che guida
la riconversione verde delloccupazione europea: dalla fine del 2014, il 51%
delle piccole e medie imprese italiane ha
almeno un green job, pi del Regno Unito
(37%), della Francia (32%) e della Germania (29%). Non solo, siamo campioni
europei nellindustria del riciclo: a fronte
di un avvio a recupero industriale di 163
milioni di tonnellate di rifiuti su scala
europea, nel nostro Paese, anche grazie
al lavoro di tante piccole aziende della
preparazione al riciclo e della manifattura,
ne sono stati recuperati 24,1 milioni di
tonnellate, il valore assoluto pi elevato
tra tutti i paesi europei (in Germania 22,4
milioni). (Fonte: GreenItaly 2013 di Fondazione Symbola e Unioncamere).

Le Pmi italiane sono protagoniste


nellexport, in Italia e in Europa. In Italia
sono le PMI a guidare lexport, con
un effetto traino molto superiore alle
piccole e medie imprese degli altri paesi
europei. Tra le imprese manifatturiere
esportatrici italiane, 88.952 in tutto,
quelle sotto i 50 addetti sono nove su
dieci: 79.947 (89,9%). In Germania le
PMI esportatrici sono 46 mila, il 67%
del totale delle manifatturiere nazionali
che esportano. Anche se si guardano le
micro-imprese sotto i 10 addetti lItalia mantiene lo stesso vantaggio, con
44.749 aziende esportatrici, a fronte delle 24.209 tedesche. Le piccole e medie
imprese manifatturiere tricolori trainano
anche la categoria in Europa: sul totale
delle PMI europee che vendono allestero
i loro prodotti, una su quattro (25,3%)
italiana; quelle tedesche sono il 14,5%;
seguono, a distanza, le imprese francesi (7,8%), britanniche (6,9), polacche
(6,8%) e spagnole (6,1%).
(Fonte: Eurostat).

La creativit il motore della qualit


del made in Italy. La creativit uno
dei motori della competitivit delle nostre
imprese. Ce lo dicono i brevetti comunitari di design: dopo la Germania - che
nelle 32 classi di brevetti di design
europei, appunto, arriva sempre prima
seconda o terza per numero di progetti
depositati - lItalia il paese che fa meglio di tutti gli altri vicini europei, piazzandosi sul podio in 22 classi. Francia
e Regno Unito si fermano, invece, a 16.
Alla Spagna non toccano posti sul podio.
Inoltre, la nostra vocazione creativa appare estremamente diffusa: oltre il 60%
delle aziende dichiara di aver impiegato il
contributo di professionalit strettamente
collegate al mondo della creativit. E
ci vale anche per il 58% delle piccole
imprese: una quota, pienamente sovrapponibile al resto delle aziende, che
testimonia della capacit innovativa delle
nostre PMI. (Fonte: Istat, Eurostat).

LItalia non ha rivali in Europa nei prodotti di qualit. Nellultimo decennio le produzioni italiane hanno visto una crescita
qualitativa superiore a quella degli altri
paesi europei. Dallintroduzione delleuro,
infatti, lItalia ha visto i valori medi unitari
dei suoi prodotti salire del 39% (segno
che il mercato riconosce un crescente
premio di prezzo), contro il +36,4% del
Regno Unito e dinamiche inferiori per
Spagna (+30,6%) e Francia (+26,9%).
La Germania, ultima tra i grandi Paesi
comunitari, ha mostrato una dinamica
pi contenuta (+22,9%), dimostrando
di puntare sullefficienza dei costi, forte
comunque di un livello qualitativo gi
elevato. (Fonte: Un-Comtrade)

La cultura tira la volata alleconomia


italiana. Alla filiera della cultura - 443.458
aziende, il 7,3% del totale nazionale,
composte nel 96.4% dei casi da imprese
con meno di 10 addetti - lItalia deve 80
miliardi di Euro, il 5,7% della ricchezza prodotta, con 1 milione e 394mila
addetti. Questi 80 miliardi ne mettono in
moto altri 134 nel resto delleconomia,
che cresce di 1,7 Euro per ogni euro
prodotto dalla cultura. Si arriva cos a
214 miliardi, il 15,3% del valore aggiunto
nazionale. (Fonte: Io sono cultura lItalia
della qualit e della bellezza sfida la crisi.
Rapporto 2014 di Fondazione Symbola e
Unioncamere).

LItalia al top mondiale della qualit


per 255 prodotti, primi in Ue. Vantiamo
nellUE il maggior numero di prodotti col
pi alto valore medio unitario al mondo (il
mercato ci riconosce, in virt della qualit, i prezzi pi alti): 255 in tutto, contro i
196 della Germania, i 193 della Francia,
i 188 del Regno Unito. Tra cui prodotti
che portano nel mondo il made in Italy
(dallagroalimentare alla meccanica al
mobile e design alla moda), anche in settori innovativi: dai motocicli ai formaggi,
ad esempio, dalle borse agli elicotteri e
parti di casse di orologi, e poi cappotti, calzature, giacche a vento, guanti e
portafogli, funghi conservati, pneumatici
per bici, carta da riciclare, cinghie di
trasmissione e pannelli di legno, pianoforti a coda e violini, fresatrici per metalli
e vitamine, macchine da scrivere, vasche
da bagno in ghisa, bastoni per golf.
(Fonte: Un-Comtrade).

Italiani grandi innovatori. Le nostre imprese hanno linnovazione nel dna: siamo il
secondo paese in Europa per numero di
aziende (65.481) che, nel triennio, hanno
introdotto innovazioni di processo o
di prodotto. Meglio di noi solo la Germania, con 90.395 aziende. Seguono,
ma a livelli decisamente inferiori, Regno
Unito (44.623), Francia (37.924) e Spagna (24.159). Delle oltre 65mila imprese
citate, quasi 54mila, pi dell80%, hanno
meno di 50 addetti: segno evidente che
le dimensioni delle nostre PMI non sono
affatto un ostacolo allinnovazione.
(Fonte: Eurostat)

LItalia la meta delleurozona preferita


dai turisti extraeuropei. LItalia il 1
paese delleurozona per numero di
pernottamenti di turisti extra-UE,
con 56 milioni di notti nel 2013 (+13
milioni rispetto alla Spagna). Siamo il 1
paese europeo per numero di pernottamenti di turisti cinesi (2,8 mln), coreani
del sud (750 mila), giapponesi (2,8 mln),
brasiliani (1,8 mln), australiani (2,3 mln),
statunitensi (11,7 mln) e canadesi (2 mln).
(Fonte: Unioncamere, Fondazione Edison
e Fondazione Symbola, 10 verit sulla
competitivit italiana).

10

I prodotti agroalimentari italiani


dominano sui mercati mondiali. Tra i
prodotti dellagroalimentare italiano ben
23 non hanno rivali sui mercati internazionali. Dalla pasta a pomodori e altri ortaggi, da aceto e olio, a fagioli e ciliegie: tutti
prodotti per i quali il nostro Paese vanta
le maggiori quote di mercato mondiale.
E ce ne sono altri 54 per i quali siamo
secondi o terzi. Nonostante la contraffazione e la concorrenza sleale dellItalian
sounding, siamo sul podio nel commercio
mondiale, insomma, per ben 77 prodotti.
Questo anche grazie al fatto che la nostra
agricoltura ha scelto la qualit, anche dal
punto di vista ambientale. Con 814 tonnellate per ogni milione di Euro prodotto
dal settore, lagricoltura italiana emette il
35% di gas serra in meno della media UE
(12% in meno della Spagna, 39% della
Germania). Con 43.852 imprese biologiche (il 17% di quelle europee) siamo
i campioni UE del settore. E vantiamo il
minor numero di prodotti con residui chimici (0,2%), quota inferiore di quasi 10
volte rispetto alla media europea (1,9%).
(Fonte: 10 Verit sulla competitivit
italiana Focus sul settore agroalimentare di Fondazione Edison e Fondazione
Symbola con Coldiretti).

14

AT T UA L I TA/ I TA L I A

Garanzie, finanziamenti e, soprattutto, consulenza per processi commerciali e produttivi.

Poi c la Banca
UN PREZIOSO RUOLO DI SUPPORTO CHE CRESCE AL CRESCERE DELLA DIMENSIONE DIMPRESA.

he linternazionalizzazione sia il tema di massimo


interesse nellattuale panorama economico e finanziario evidente anche solo scorrendo siti e comunicazioni delle banche italiane. Pi ancora che sui mutui
e sulle forme di accesso al credito, servizi e offerte di varia
natura, proprio su questo argomento che si riscontra la
massima evidenza, in molti casi attraverso veri e propri siti
dedicati, ricchi di informazioni e servizi avanzati.
Un ruolo di sostegno importante, quindi, in questo processo, generalmente apprezzato. Tra i principali ostacoli
allinternazionalizzazione delle imprese italiane, infatti,
secondo il campione di 1600 PMI intervistate alla fine
dello scorso anno per lindagine Tagliacarne-Lexjus Sinacta, venivano indicati la scarsa conoscenza del mercato

di destinazione e le problematiche istituzionali (politiche doganali) con i paesi target, mentre per il 57% delle
piccole-medie imprese intervistate, risulta poco rilevante
il peso di un difficile accesso al credito, giudicato spesso
poco incisivo. Lintervento del sistema bancario rilevante
nellinternazionalizzazione di settori quale lagricolo (credito rurale), il turistico, la chimica, plastica ed energia, si
legge nella relazione. Il ruolo del supporto bancario cresce
al crescere della dimensione dimpresa, risultando prezioso
per le aziende pi strutturate.
Dei tre principali filoni di intervento che le Banche offrono
- garanzie, finanziamenti e consulenza - pare quindi che
sia proprio questultima a rappresentare il valore aggiunto,
a far propendere per uno o per laltro sportello, in chi
intraprende il processo di internazionalizzazione commerciale e produttiva. Apriamo allora in questo numero
una panoramica su Banche e Internazionalizzazione:
aggiornamenti e nuove informazioni sui prossimo numero
e, quasi quotidianamente, sui nostri canali digitali. HINT

UN NUOVO MERCATO DI SBOCCO?


TUTTE LE RISPOSTE SUL SITO DI CREDEM
E uno strumento (semplice e gratuito) di orientamento davvero interessante quello che Credem offre a chi desidera
individuare i principali mercati esteri di interesse per la propria impresa. Basta collegarsi a internazionalizzazione.
credemtel.it e identificare il proprio articolo allinterno
di un database di oltre 1.200 categorie merceologiche e
5.000 prodotti, ed ecco visualizzata visualizza la mappa dei
principali Paesi di interesse, con informazioni analitiche sul
singolo prodotto (nella schermata a fianco, il risultato per
una simulazione settore ceramica, oggetti in porcellana).
Da qui, la possibilit di individuare i mercati con una propensione a riconoscere un premium price e, naturalmente,
per poi sviluppare il progetto export, linvito quello di
richiedere la consulenza di un professionista.

CDP E ABI: FIRMATO PROTOCOLLO DINTESA


SUL NUOVO SISTEMA EXPORT BANCA
Continua la collaborazione tra Cassa depositi e prestiti
(CDP) e Associazione Bancaria Italiana (ABI) a supporto
delle imprese. Alle varie convenzioni gi in essere che - in
poco pi di quattro anni hanno mobilitato importanti risorse,
e di cui hanno beneficiato oltre 100 mila imprese - si aggiunge ora il rinnovato accordo Export Banca, il sistema a
sostegno dellinternazionalizzazione e delle esportazioni.
Aumentano cos significativamente le risorse dedicate da
CDP al settore: da 6,5 miliardi a 15 miliardi di euro. CDP
potr operare oltre che con la garanzia della controllata
SACE, anche con quella di altre agenzie di credito allesportazione, banche di sviluppo nazionali, enti finanziari
costituiti da accordi internazionali. Inoltre, nelle operazioni di
valore superiore ai 25 milioni di euro, CDP potr intervenire
direttamente in favore delle imprese, in co-finanziamento o
coprendo interamente il fabbisogno.

RAPPRESENTANZA FISCALE ALLESTERO?


LA RISPOSTA DI CARIGE E TEVEA
La partnership tra TEVEA International e il Gruppo Banca Carige
offre alla clientela di imprese industriali e commerciali una gamma di servizi a supporto dello sviluppo sui mercati esteri e consulenza in materia di IVA europea, dalle informazioni finanziarie
alla gestione amministrativa e finanziaria di unattivit in Europa.
TEVEA International in grado poi di proporre delle soluzioni
di rappresentanza fiscale su misura. Per esempio, se la vostra
societ conclude operazioni tassabili in un altro paese membro
della CE senza avere una sede stabile nello stesso o in caso sia
obbligata a presentare dichiarazioni fiscali in materia di IVA a seguito di operazioni effettuate in un paese della CE (importazioni
o acquisizioni intracomunitarie).
Quali sono le casistiche per cui una societ deve richiedere una posizione IVA in un paese membro della CE?
Acquisti intracomunitari tassabili, importazioni intracomunitarie,
operazioni desportazione, vendite a privati, vendite a distanza,
prestazioni materialmente eseguite da una societ straniera in un
paese della CE per conto di unaltra societ straniera: designare
un rappresentante fiscale permette alle societ di ottimizzare i
loro flussi di tesoreria e di esternalizzare tutte le attivit legate
alle dichiarazioni di IVA collegate alle attivit intraeuropee.
Il gruppo propone quindi uno studio personalizzato del dossier
e identificazione dello schema fiscale adatto, la procedura di registrazione allIVA in Francia, Inghilterra, Belgio, Olanda, Germania, Svizzera (per altri paesi, chiedere una consulenza specifica),
effettuazione delle dichiarazioni periodiche, preparazione dei moduli Intrastat e delle DES (Dichiarazioni europee di servizi).
I costi? Forfait di registrazione oltre ad una percentuale sul giro
daffari dichiarato (ogni dossier sottoposto a un esame specifico). Ampio e qualificato il quadro delle referenza, che vanno da
Este Lauder a Discovery Channel, da Swatch Group a Vietnam
Airlines. www.carige-trade.it

INTERNATIONAL DESK BANCA MARCHE


Un punto di riferimento veloce, sicuro ed affidabile per le
aziende che operano con lestero. A tutti gli imprenditori che
intendono stabilire o espandere la propria presenza internazionale, la Banca Marche dedica International Desk: un servizio
personalizzato di consulenza
e assistenza per chi opera nei
mercati esteri.
Banca Marche, leader regionale
per le operazioni con lestero, con
la sua profonda esperienza, con
lestesa rete di corrispondenti
in grado di offrire alle aziende
una presenza internazionale di grande rilievo, una conoscenza
approfondita delle diverse realt nazionali e locali, una gamma
completa di prodotti e servizi.
La rete commerciale conta su oltre 300 sportelli presenti nelle
Marche, in Umbria, Emilia Romagna, Lazio, Abruzzo e Molise:
per informazioni possibile rivolgersi alle Filiali o direttamente
allInternational Desk (0731.539.440). www.bancamarche.it

GESTIONE AMMINISTRATIVA E
FINANZIARIA DI UNATTIVIT IN EUROPA
Una societ che desidera iniziare unattivit economica in
Francia pu avere un ufficio di rappresentanza o una succursale, oppure creare una filiale. Nei primi due casi non si tratta
di entit giuridiche, bens di rami della societ madre, mentre
la filiale, secondo il diritto commerciale, e un entit giuridica
distinta dalla societ madre.
TEVEA International gestisce tutto linsieme degli aspetti amministrativi legati allapertura di un attivit in Europa: giuridici,
per la creazione di filiali, contabili (flussi finanziari, contabilit,
trasferimento di fondi, recupero crediti, dichiarazioni IVA),
sociali (gestione delle risorse umane, redazione dei contratti
di lavoro, ricerca di personale, iscrizione presso gli organismi
sociali, servizio di gestione dei dipendenti e dichiarazioni
sociali (sotto il controllo di un esperto contabile), relazioni con
le amministrazioni.
Con quali modalit? TEVEA raccoglie i documenti e le informazioni necessarie, contatta le amministrazioni fiscali e previdenziali, gestisce le procedure di registrazione e di affiliazione
I vantaggi? Primo fra tutti, lottimizzazione dei costi grazie ad
un operatore locale, unico interlocutore con la societ madre.
Se lattivit dellimpresa allestero non giustifica la creazione
di una filiale, TEVEA gestisce il personale tramite una succursale o un ufficio di rappresentanza. All aumentare dell attivit
allestero, accompagna la crescita della filiale permettendole
di esternalizzare i suoi servizi amministrativi e finanziari.
Nella foto, da sinistra, Cyrille Konter e Patrick Brenelin, direttore generale. www.tevea-international.com

ROADSHOW BPER A PESARO, VERONA E NAPOLI


Dopo il successo delle prime tappe italiane, prosegue il roadshow di BPER Banca in collaborazione con Il Sole 24 ORE.
Rivolti a tutte le imprese interessate a crescere sui mercati
esteri, gli incontri rappresentano loccasione per dare vita ad
un approfondito dibattito tra consulenti, manager di aziende
e specialisti di BPER Banca su quali siano gli strumenti pi
efficaci per superare le barriere allinternazionalizzazione e per
illustrare come valorizzare le attivit commerciali delle imprese
sui mercati esteri, come
impostare un rapporto
innovativo di collaborazione
tra azienda e banca, cosa
esportare e quali paesi
privilegiare, come fare
benchmarking e scouting
dei mercati di approvvigionamento. La partecipazione allevento
gratuita fino ad esaurimento posti. I prossimi appuntamenti:
Pesaro, 10 giugno - Verona, 23 settembre - Napoli, 18
novembre. www.bperestero.it

18

AT T UA L I TA/ I TA L I A

H I N T M AG A Z I N E . I T

Le previsioni sui BBF elaborate per la ricerca Esportare la dolce vita.

Belli e ben fatti


PER IL MADE IN ITALY SI ATTENDE UN BOOM DI RICHIESTE DAL MEDIO ORIENTE,
CON GLI EMIRATI ARABI IN TESTA. SEGUITI DALLA CINA E DALLA RUSSIA.
CENTRO STUDI CONFINDUSTRIA E PROMETEIA LI HANNO PRESENTATI ALLEXPO.
G I A N LU C A A N O - W W W.M A R C O P O LO B2B.I T

elli e ben fatti, o se preferite BBF. Sono i prodotti realizzati in


Italia, di fascia medio alta, e dunque destinati, nello specifico, ad acquirenti benestanti. Non sono prodotti per tutti, e
non un caso che nei mercati internazionali pi forti si stima, nel
giro di cinque anni, un sensibile aumento delle esportazioni. Sono
cifre importanti, attualmente frutto di stime appunto, ma che fanno
ben sperare per il continuo rilancio delleconomia italiana.
I prodotti belli e ben fatti sono stati oggetto di approfondita ricerca
da parte del Centro Studi di Confindustria e Prometeia, che a met
maggio, nellambito di Expo Milano hanno esposto le previsioni sullexport, elaborate nella VI edizione del progetto di ricerca
Esportare la dolce vita. La ricerca, grazie al contributo, tra gli altri, di
Anfao, Assocalzaturifici, Federalimentare e FederlegnoArredo, si
orientata sui settori BBF che maggiormente rappresentano leconomia italiana: agroalimentare, arredamento, moda, gioielleria. Stando alle previsioni, nel 2020 lexport ammonter a circa 16 miliardi,
ovvero ben 5 miliardi in pi rispetto al 2014 appena trascorso, con
un incredibile incremento del 45%.

You & Me, semplice e


raffinato anello oro e diamanti.
www.cosepreziosegioielli.it

Ma quali sono i paesi che maggiormente fruiranno dei BBF made in


Italy? Perch? Rispondere allultima domanda semplice: i prodotti
italiani non hanno pari nel mondo; si tratta di qualit dei materiali,
scrupolo nella realizzazione, innovazione nei design e un legame
a doppia mandata con la tradizione. Tutte le caratteristiche che i
nuovi ricchi cercano in un prodotto, il Made in Italy ce lha.
Nuovi ricchi si diceva, e cos rispondiamo alla prima delle due
domande. S, perch i prodotti belli e ben fatti nei prossimi anni
vedranno un boom di richieste dal Medio Oriente e da paesi pi
ad est, come Indonesia e Cina; stati con economie sviluppatesi in
periodi relativamente recenti che possono permettersi ci che altri
non possono. Nello specifico, saranno gli Emirati Arabi a occupare
la prima posizione tra i paesi importatori dei prodotti belli e ben
fatti, seguiti dalla Cina e dalla Russia, che a seguito dellembargo ha
visto decrescere in maniera decisa la propria richiesta. La crescita
sar importante in tutti i settori. Nella tabella in alto riportiamo le
stime per il 2020 uscite dalla ricerca congiunta di Confindustria e
Prometeia (valori in euro, rapportati al 2014). HINT

Lexport impone la qualit del made in Italy sui concorrenti internazionali.

ABBIGLIAMENTO
GIOIELLERIA
ARREDAMENTO

AGROALIMENTARE
CALZATURE

+45%

OCCHIALI

STANDO ALLE PREVISIONI,


NEL 2020 LEXPORT AMMONTER
A CIRCA 16 MILIARDI, BEN 5
IN PI RISPETTO AL 2014

Per agganciare questa crescita globale, anche il web


ha un ruolo importante. Iscrivendosi gratuitamente al
portale marcopolob2b.it e inserendo i propri prodotti si
apre la strada del contatto con i buyers internazionali.
Per maggiori informazioni: info@marcopolob2b.it

+29%
+33%
+37%
+20%
+34%
+38%

3,7miliardi
(2,7 miliardi)
3,7miliardi

(2,3 miliardi)

3,3miliardi
(2,1 miliardi)
2,5miliardi
(2,0 miliardi)
2,0miliardi

(1,3 miliardi)

858milioni
(534 milioni)

LINDUSTRIA ITALIANA DEL


MOBILE GENERA UN VALORE
AGGIUNTO CHE VALE QUANTO
QUELLI DI FRANCIA, SPAGNA
E SVEZIA SOMMATI INSIEME

Legno arredo
UNO DEI SETTORI TRAINANTI DELLECONOMIA E DELLEXPORT NAZIONALE.
CON OLTRE 10 MILIARDI DI SURPLUS, LINDUSTRIA ITALIANA DEL MOBILE
SECONDA NELLA GRADUATORIA MONDIALE, PRECEDUTA SOLO DALLA CINA.

al 2008 al 2013 lItalia ha incrementato lexport del 16,5% facendo meglio


di Germania (11,6%) e Francia (5,9%). Non a caso siamo tra i soli 5 paesi
al mondo che vantano un surplus commerciale manifatturiero superiore
a 100 miliardi di dollari. In questo quadro di eccellenza, uno dei settori trainanti
delleconomia e dellexport nazionale il legno arredo. Con oltre 10 miliardi di
surplus, lindustria italiana del mobile seconda nella graduatoria mondiale,
preceduta solo dalla Cina. Il nostro legno arredo ai vertici dellUE per saldo
commerciale. Con 56,4 milioni di euro investiti, inoltre, pu vantare anche il
primato europeo per spesa in ricerca e sviluppo.
quanto emerge dal dossier 10 verit sulla competitivit italiana Focus sul
settore Legno Arredo di Fondazione Symbola, Unioncamere, FederlegnoArredo e
Fondazione Edison, il cui coordinatore scientifico Marco Fortis. Un documento
che non nasconde le difficolt del Paese, ma che nello stesso tempo sa indivi-

Mobili: principali regioni produttrici


europee, 2012 (Numero di addetti).
Fondazione Edison su dati EUROSTAT
Leccellenza manifatturiera italiana del
Legno Arredo ha una forte matrice
territoriale. Due delle tre principali regioni
produttrici di mobili dellUnione Europea
sono italiane: Veneto e Lombardia. Tra le
prime 15 regioni europee produttrici di
mobili 5 sono italiane (Veneto, Lombardia,
Marche, Friuli Venezia Giulia, Toscana).

EXPORT ITALIANO, LE TENDENZE

DEL PRIMO TRIMESTRE

Lanno per le imprese italiane non cominciato nel migliore dei modi: i dati statistici sulle
esportazioni hanno messo in luce una perdita
globale del 4,2% rispetto al mese di gennaio
del 2014. Si pu parlare di crisi generale,
dal momento che stato registrato un -4,7%
nelle esportazioni europee ed un -3,5% nelle
esportazioni extra UE. In particolar modo due
capi saldi come la Francia e la Germania
hanno ridotto in maniera considerevole le
importazioni dallItalia, registrando un ribasso
percentuale rispettivo di 6 e 9 punti. Lembargo imposto dalla Russia ha fatto crollare del
36,7% le esportazioni in territorio russo, ed
anche in nord Africa i dati sono stati allarmanti, con la perdita di oltre 29 punti percentuali
rispetto a dodici mesi fa.
Se da una parte ci sono perdite considerevoli, dallaltra ci sono i dati sensazionali sulle
esportazioni delle eccellenze del Made in Italy
oltreoceano: cresce del 23,5% lexport italiano verso gli Stati Uniti dAmerica, con segnali
incoraggianti provenienti da Regno Unito,
Polonia, Repubblica Ceca e Romania.

Con il mese di febbraio lexport


italiano riprende parzialmente a
sorridere, facendo registrare un aumento di oltre 1,1 miliardi di incasso
rispetto al 2014. Molto positivi i
dati di marzo, con un aumento di
oltre 2 miliardi, ed un sensazionale
+44,1% nelle esportazioni verso
gli Stati Uniti. Il dato parzialmente
figlio della svalutazione delleuro e
della ritrovata forza del dollaro, ma
comunque un segnale importante.
Sempre in ambito extra-europeo,
cresce lexport in India e pi in
generale verso il Medio Oriente,
con un aumento di circa 20 punti
percentuali. In Europa, viaggiano
bene le esportazioni in Svizzera e
Turchia, e parallelamente segnano
una crescita i rapporti commerciali
con Nord Africa e America Latina.
Il settore che sta meglio quello dellautomobile (+23% a gennaio, +31
a feb). Male scarpe e abbigliamento.

duare le potenzialit e i punti di forza del sistema Italia, come la propensione


allexport che impone la qualit del made in Italy sugli agguerriti concorrenti
internazionali. Punti di forza sui quali basare una nuova politica industriale
italiana. In questo dossier sottolinea infatti Ermete Realacci, presidente di Fondazione Symbola - c unidea di futuro per lindustria del mobile che vale per tutta
la nostra economia, esperienze che possono diventare lavanguardia di un nuovo
modello di sviluppo.
Il legno arredo, uno dei settori trainanti del made in Italy - commenta Roberto
Snaidero, presidente di FederlegnoArredo - unindustria che, mentre coltiva la
maestria di generazioni di artigiani, sa guardare al futuro. Non a caso prima in
Europa per spesa in ricerca e sviluppo. Grazie ai nostri saperi sappiamo fare cose
che il mondo ama. E grazie alla vitalit dei territori e delle comunit sappiamo
mantenere vivi i nostri saperi antichi - un legame preziosissimo con la tradizione
e sappiamo rinnovarli con le nuove tecnologie, la creativit, la green economy, il
web. Ed proprio questa la chiave del nostro successo.
Questi i punti di forza del settore mobile che emergono dal Focus: lindustria
italiana del legno arredo seconda al mondo per surplus commerciale; lItalia
ai vertici dellunione europea nel 60% dei prodotti del settore, grazie ai distretti
industriali. Prima in Europa per investimenti in ricerca e sviluppo, lindustria
italiana del mobile genera un valore aggiunto che vale quanto quelli di Francia,
Spagna e Svezia sommati insieme. HINT

casantica

23

Mentre Expo parla di nutrire il mondo, Tuttofood ha confermato


il settore come elemento chiave per la ripresa. Obiettivo export.
Anche per i piccoli e piccolissimi produttori. Che per farcela...

Con CasAntica hai lopportunit di cogliere questo gusto estetico


e trasferirlo nella tua ristrutturazione.

3ntini Editore - Foto Simone Nocetti

ristrutturare con pietra ferro legno e cotto

Le soluzioni architettoniche, i materiali naturali e le magiche atmosfere


delle case italiane sono apprezzate in tutto il mondo.

S P ECI A L E F O O D H I N T M AG A Z I N E . I T

IL MADE IN ITALY

E SERVITO
SUI MERCATI EXTRA-UE SPIEGARE ORIGINI E QUALIT
DEI PRODOTTI E FONDAMENTALE, PRIMA CHE SI AFFERMINO
SINONIMI QUALI OLIO-SPAGNA E VINO-FRANCIA.
COME IN PARTE GI SUCCESSO SUL MERCATO CINESE.
A C U R A D I A DA M O A N TO N E L L I N I E E L E N A G O LOVA N OVA

50

agari non ce ne rendiamo conto: ogni prodotto che


quotidianamente, senza pensarci troppo, mettiamo
sulla nostra tavola, in moltissimi paesi esteri un must,
un lusso, un piccolo tesoro che rispecchia appieno il significato
e la forza del brand Made in Italy. I margini di crescita del nostro
export alimentare sono ampi e le prospettive ottimistiche. Ma tutto, ancora una volta, pare dipendere dalla capacit degli italiani di
unirsi, consorziarsi e promuoversi al meglio.
Le statistiche ufficiali: i consuntivi 2014 Istat dicono che la nuova
soglia dellexport agroalimentare ha raggiunto quota 34,3 miliardi
di euro e alla fine di questanno possiamo arrivare a 37. Secondo
le analisi SACE, per il 2020 possiamo aumentare decisamente fino
a toccare la soglia dei 50 miliardi lanno. Ci sono ancora spazi ed
ampi margini di crescita, quindi, aperti anche e soprattutto ai piccoli produttori della bont italiana, poich pi che mai saranno
richiesti per loro unicit, grazie alla straordinaria ricchezza dei
diversi territori, come succede gi con gli apprezzatissimi vini
provenienti da micro-aree e dai vitigni autoctoni (di cui abbiamo
parlato nel numero scorso).

Bimestrale, in edicola

3ntini
E

www.casantica.net

Lazione oggi si svolge piuttosto verso i mercati extra Ue, che


presentano un incremento pi forte rispetto allarea europea.
Ma ogni mercato ha le sue peculiarit: il margine di crescita dipende ovviamente dal prodotto e dallarea geografica.
Gli economisti SACE hanno indicato con un indice di 1.712, la
Gran Bretagna come il mercato con il maggior potenziale di
crescita per linsieme dei prodotti alimentari italiani, a seguire la
Germania con 1.122, gli Stati Uniti con 964, la Francia con 910, il
Canada con 450, lOlanda con 359, il Giappone con 339, la Russia
con 312, la Spagna con 245. Caso a parte quello della Russia che
ora, per i motivi legati allembargo, si trova in una posizione im-

SECONDO LE ANALISI
SACE, PER IL 2020 LITALIA
PUO AUMENTARE FINO A
MILIARDI LANNO
LA QUOTA DELLEXPORT
AGROALIMENTARE

24

I 10 PRODOTTI ALIMENTARI ITALIANI


PI RICHIESTI ALLESTERO
La gastronomia nostrana in cima alla lista dei
desideri dei consumatori un po in tutto il mondo.
Investire in un progetto di export nel settore alimentare, dunque, pu essere sicuramente unidea
vincente dal punto di vista economico soprattutto
se si pensa che attualmente secondo i dati delle
Camere di Commercio un prodotto alimentare
italiano su cinque finisce sui mercati esteri.
In questo senso, la ricerca di Federalimentare
sui consumi del 2013/2014 parla molto chiaro:
nel lungo periodo di crisi che lItalia si trovata
ad affrontare, stato proprio lexport del settore
alimentare nostrano allestero a salvare leconomia
e ad impedire che molte aziende chiudessero.
E i margini di crescita sono ancora
pi entusiasmanti, anche troppo, per
non prendere in considerazione di
affrontare questa sfida.
E sempre Federalimentare, poi, ad
indicarci i paesi che maggiormente
gradiscono sulle proprie tavole i nostri
prodotti: arretrano leggermente le
richieste provenienti dal Vecchio Continente mentre hanno un importante
balzo in avanti gli ordini dagli Stati
Uniti e dai paesi orientali in generale.
Tuttavia, non tutti i prodotti contraddistinti dal marchio Made in Italy
sono ugualmente apprezzati allestero. Il prodotto
italiano che sembra essere pi amato al di fuori dei
confini nazionali il vino che rappresenta una vera
e propria bandiera per lesportazione del Made in
Italy allestero, battendo anche i cugini francesi. Al
secondo posto si piazza, invece, la pasta, senza
alcuna distinzione di formato. Un onorevole terzo
piazzamento riservato ai formaggi con in prima
fila il Grana Padano che risulta essere quello pi
venduto nel mondo.
Seguono in successione, poi, prodotti dolciari,
olio, frutta e verdura, salumi, caff. A chiudere
questa speciale classifica, infine, il prodotto che
non ti aspetti: la birra, venduta soprattutto negli
Stati Uniti dove il Made in Italy sembra essere una
vera e propria filosofia di vita.
Sfida lanciata, dunque, ai produttori di cibi compresi nella lista dei dieci prodotti alimentari italiani
pi richiesti allestero: le tavole allestero aspettano
solo di essere imbandite con i tipici alimenti italiani!, linvito che arriva da makeitalyfood.com
rivolto ai produttori, proponendosi come partner di
riferimento per lesportazione del food made in Italy.
MakeItaly - uno dei tanti operatori che incontreremo
in queste pagine - parte del progetto
ITALIAN LIFE - network di realt che
operano nei settori promozione del
territorio, cultura, turismo - nato da
unidea di Mimmo Capece, imprenditore salentino da anni impegnato
nella selezione e commercializzazione
di eccellenze italiane, che ha voluto
dar vita ad un progetto digitale per far
conoscere la qualit del Made in Italy nel mondo, che promuove a livello internazionale attraverso
fiere di settore, incontri con buyers, B2B, eventi
culturali, show room e piattaforme allestero. Make
Italy Food Selection il progetto che seleziona le
migliori realt italiane per portarle nel mondo e far
conoscere i prodotti del food made in Italy.

S P ECI A L E / F O O D

IL MADE IN ITALY

H I N T M AG A Z I N E . I T

OLIO

VINO
CAFF

VINO
SALUMI
LATTICINI

SALUMI

VINO
OLIO
FORMAGGI

DOLCIARI

PASTA

VINO
SALUMI
CARNE

PASTA
PRODOTTI
DA FORNO

E SERVITO

VINO
FORMAGGI
PASTA
SALUMI

GRANO
BIRRA

BIRRA

FRUTTA

PASTA
OLIO

Elena Golovanova, giornalista moscovita


ormai trapiantata stabilmente in Italia
(quando non viaggia per il mondo, dallIndia
al Brasile), scrive di food, travel e trend globali,
principalmente per le riviste russe, mettendo a
fuoco i diversi aspetti sociali. Il suo particolare
interesse geolocale, il Medio Oriente.

propria e molto sottotono, distante dal mercato importantissimo


che nel 2013 per il nostro alimentare aveva segnato una crescita
formidabile del +24,4%, mentre il 2014 chiude addirittura con segno negativo. Il lavoro pi intenso proiettato oggi verso i mercati
nuovi, emergenti come quelli di Asia, dellarea turca, America Latina,
fino alla lontanissima Oceania. Certamente questi mercati sono i pi
difficili da raggiungere per le piccole imprese, e per loro sono fondamentali anche le strategie promozionali, che aiutano a spiegare
le origini e la qualit dei prodotti: fase delicatissima, che in contesti
cos ampi, certifichi lassoluta qualit del nostro brand, prima che il
sinonimo di olio doliva divenga lolio spagnolo ed il vino diventi il
vino francese, come in parte successo sul mercato cinese.
pur vero che i concorrenti come Francia e Spagna hanno crescite
a due cifre nei mercati emergenti europei. Ma anche vero che
lexport italiano ha saputo accelerare proprio negli anni pi duri
della crisi, conquistando quote importanti soprattutto sui mercati
extra UE, con un ottimo +15%; ha dimostrato di essere strutturalmente forte anche nelle aree dellEst Europa. LItalia continua per
tutto il mondo ad essere sinonimo assoluto di pasta. Siamo oggi
saldamente leader mondiale del settore con il 37,5%. Secondo le
statistiche gli altri alimentari pi richiesti allestero sono lolio doliva (25%), il vino (19%), i salumi (11,5%), i formaggi (9%).

Piattini
Scaramacai Stoneware.
www.brandani.it

LITALIA CONTINUA
PER TUTTO IL MONDO AD
ESSERE SINONIMO ASSOLUTO
DI PASTA. SIAMO OGGI
LEADER MONDIALE CON IL

FRUTTA
CAFF

37,5%

La tendenza indica come pian piano i generici salumi e formaggi


ottengano nomi propri ed il riconoscimento certo anche dai consumatori stranieri. Soprattutto la cosa gi attualissima per il vivace
comparto lattiero-caseario, che cresce molto bene ( sorprende il
+19% da gennaio ad aprile), in particolare per prodotti come la classica Mozzarella e altri formaggi freschi (+21%). Al top anche Asiago,
Caciocavallo, Montasio e Ragusano (+20%), mentre continuano a
crescere i nostri must Grana Padano e Parmigiano Reggiano (+12%)
con a ruota Taleggio e Italico (+11%). Un altro record di crescita
rappresentato dal prosciutto San Daniele. Lo scorso anno oltre 2,7
milioni di prosciutti con il marchio Dop sono partiti dalle aziende
del comune friulano verso tutto il mondo, con il numero pi alto di
prosciutti movimentati in un anno nel quasi mezzo secolo di storia
del Consorzio. In particolare, si registrato un forte record di vendite (+36%) del pre-affettato in vaschetta.
La festa continua con un altro bel successo: i vini italiani (+8,4 nei
primi quattro mesi) soprattutto con il Prosecco che vola altissimo e in
paesi come Gran Bretagna sorpassa addirittura il classico Champagne. Un interesse particolare da parte dei consumatori si denota per
i vini provenienti da vitigni autoctoni: tra i pi diffusi indichiamo il
Morellino di Scansano, il Bianco di Custoza, il Negramaro. Fra gli alimentari italiani che sicuramente avranno maggiori chances nel futuro

IL PROSECCO VOLA
ALTISSIMO E IN PAESI
COME GRAN BRETAGNA
SORPASSA ADDIRITTURA
LO CHAMPAGNE

Parte dalla Danimarca il tour


nord europeo della Sardegna
Ha preso il via il 21 aprile da Copenhagen,
presso il prestigioso Nordatlantens Brygge, levento promozionale Destinazione
Sardegna. Liniziativa, ideata e promossa
dalla Regione Sardegna e realizzata con la
collaborazione della Camera di Commercio
Italiana in Danimarca, si propone di promuovere tutte le bellezze e le sfaccettature
che la Regione Sardegna pu offrire, da
un punto di vista culturale, paesaggistico,
musicale ed enogastronomico.
Allevento hanno presenziato oltre 70 operatori turistici, agenzie viaggio, compagnie
aeree, e stampa specializzata da tutta la
Danimarca.
Tra gli appuntamento di rilievo, un incontro
tra le maggiori compagnie aeree scandinave, esponenti degli aeroporti sardi ed
Istituzioni della Regione Sardegna, per
definire lo sviluppo delle tratte aeree tra la
Sardegna e larea Scandinava.
Liniziativa Destinazione Sardegna ha fatto
poi tappa in Norvegia, ad Oslo, e in Svezia,
a Stoccolma. A cura della CCIAA di Nuoro,
infine, una conferenza presso lUniversit
di Bergen, in Norvegia, sulle Peculiarit
culturali della citt sarda.
La Sardegna da sempre
considerata simbolo della civilt
pastorale; lallevamento caprino
e ovino rappresenta storicamente una delle attivit economica
pi importante. Ma la produzione
vinicola e gastronomica offre
oggi (al mondo) molti interessanti prodotti.

SCHEDA DI MERCATO

28

REGNO UNITO

IL MADE IN ITALY

ICE-Agenzia 2015
Hanno contribuito alla realizzazione lUfficio di Londra, Vincenzo Lioi
e Ylenia Falamesca (impaginazione e layout grafico) e Gioia Morena
Gatti dellUfficio Agroalimentari e vini. Lindagine stata scritta sulla
base delle informazioni disponibili al 15 aprile 2015.

Le indagini che pubblichiamo in


sintesi nelle pagine che seguono
sono state realizzata dallICE Agenzia per la promozione allestero
e linternazionalizzazione delle
imprese italiane. Per informazioni e
approfondimenti rivolgersi a
ICE - Agenzia per la promozione
allestero e linternazionalizzazione
delle imprese italiane
Ufficio Agroalimentari e vini
Via Liszt, 21 - 00144 Roma
T 06 59929520
agro.alimentari@ice.it
agroindustria@ice.it
www.ice.gov.it

E SERVITO

Per informazioni e approfondimenti rivolgersi a


ITALIAN TRADE COMMISSION - TRADE PROMOTION SECTION
OF THE ITALIAN EMBASSY
14, WATERLOO PLACE - SW1Y 4AR LONDON
londra@ice.it - T +4420 73890300 - F +4420 73890301

IL SISTEMA DISTRIBUTIVO (SINTESI)

Nei nostri mercati forti, Francia e Germania, il cibo


italiano popolare da decenni afferma Cdric Duperray, Responsable Gourmet di Galeries Lafayette (Deutschland) ma oggi i consumatori ci richiedono specialit
sempre pi ricercate, come la burrata o lolio tartufato. Pi
in generale, vogliono prodotti che si prestino a un cooking
raffinato e internazionale.
In Cina la sfida coniugare la quantit con la qualit, come spiega Peng Zheng, Logistics Manager di Tube
Station, una delle pi grandi catene di pizzerie del Paese
con 15 locali solo a Pechino: Solo di
mozzarella, attualmente acquistiamo 12 tonnellate lanno in Australia.
Siamo qui per spostare questi acquisti
sullItalia. Il nostro obiettivo usare
solo ingredienti italiani: la nostra catena si rivolge soprattutto a un target
di 30-40enni colti e con elevato potere
dacquisto, che viaggiano in Occidente
e sanno valutare la differenza tra una
specialit originale e unimitazione.

e ritengo che ci sia spazio anche per i drink analcolici,


soprattutto quelli naturali.
Gli operatori italiani, per, devono modellare la
propria offerta tenendo conto delle specificit dei diversi
mercati. Ad esempio, aggiungono Jose Jacob, General
Manager Sales di Richesse e Paul George, General Manager di Oasis Foods International (entrambi di Dubai),
ci siamo sentiti proporre degli aceti balsamici per poi
scoprire che contengono alcool, o lo speck, per poi scoprire
che fatto con carne di maiale. Gli operatori italiani dovrebbero essere pi formati sulle
limitazioni dei mercati medioorientali.
Un aiuto pu venire dalla
semplificazione del quadro
legislativo e regolatorio gi
allorigine. Se ne parlato in un
convegno sul tema Operazione
Semplificazione, organizzato
da AIDEPI - Associazione delle
Industrie del Dolce e della Pasta
Italiane in collaborazione con lo stesso MIPAAF e con
lIspettorato Centrale della Tutela delle Qualit e Repressione Frodi, il Sistema Informativo Nazionale, il Ministero per lo Sviluppo Economico e lAgenzia delle Dogane e
dei Monopli.

In India il brand Italia sinonimo di qualit e di status


commenta Sanjay Tandon, Managing Director di Epicure
Frozen Foods and Beverages . Tra i prodotti pi promettenti ci sono i formaggi: sconosciuti fino a poco tempo fa
al mercato indiano per ragioni climatiche, oggi
sono sempre pi popolari al punto che il
La nuova regolamentazione interesser
grana padano rappresenta da solo il 25%
almeno 100 mila aziende e prevede la demadel valore delle nostre importazioni
terializzazione, ovvero il passaggio dal cardallItalia.
taceo al digitale, di tutti gli adempimenti
Pi complesse le esigenze dei
per una serie di prodotti riservati esclusiGLI OPERATORI ITALIANI
mercati medio-orientali. Il nostro
vamente allesportazione. Il rispetto delle
DOVREBBERO ESSERE
canale Ho.Re.Ca caratterizzato
norme diventer pi semplice, abbatPI FORMATI SULLE
da una forte presenza di ristoranti
tendo molti costi e tempi incoraggiando
italiani dice Vahid Esmaeili, Sales LIMITAZIONI DEI MERCATI
anche le aziende pi piccole valorizzarsi
MEDIO-ORIENTALI
Manager di Aal Mir Trading Co.
sui mercati esteri.
di Dubai che hanno contribuito a
Per continuare a restare sintonizzati con
innalzare la consapevolezza nei consuTuttoFood: www.tuttofood.it, @TuttoFoodExpo,
matori. I cibi italiani sono pi genuini e na#TuttoFood2015.
turali di molti altri e i nostri clienti lo apprezzano
molto. Oggi ci richiedono soprattutto i prodotti da forno

IMPORTAZIONI DALLITALIA:
PROSPETTIVE
Le prospettive nel settore agroalimentare
rimangono positive per gli esportatori italiani con trend in costante aumento anche
avvantagiato dal cambio favorevole per la
sterlina /euro.
Il Regno Unito pu riservare grandi soddisfazioni alle aziende italiane che affrontano
con determinazione e flessibilit il mercato
britannico, il cui elemento-chiave di differenziazione rispetto ad altri mercati europei e lenorme potere dacquisto di pochi
operatori della GDO.
Per soddisfare la crescente domanda di
prodotti alimentari italiani di qualit e cogliere le opportunit
che derivano dal mercato britannico e della diversa filiera distributiva necessario:
Essere flessibili-innovativi. La sfida per l
imprenditore italiano che intende avere
successo nel mercato britannico quella
di trovare la formula magica che coniughi
tradizione e innovazione.
Puntare sulla qualit e sui canali distributivi
che servono i segmenti di mercato sensibili a qualit, rispetto per lambiente e consumo etico.
Focalizzare lattenzione sui segmenti del
mercato britannico pi sensibili alla qualit del cibo e degli alimenti made in Italy.
Le PMI del nostro paese possono trovare interessanti nicchie di mercato in Gran
Bretagna puntando sul settore dei negozi
di specialit alimentari e della ristorazione
di alto livello.

La spesa complessiva delle famiglie britanniche in prodotti alimentari di largo consumo si


rivolge in primo luogo a Tesco, Sainsburys,
Asda e WM Morrison - i cosiddetti Big Four
- che rappresentano da soli il 73,70% del
mercato della distribuzione alimentare.
Quasi un terzo dellintero mercato controllato da Tesco, il cui primato risale alla seconda met degli anni Novanta. Sainsburys,
allepoca leader del mercato, oggi al terzo
posto, superato seppur di poco da Asda,
societ controllata dal gruppo statunitense
Wal-Mart, il leader mondiale della grande
distribuzione organizzata. Al quarto posto
troviamo WM Morrison, il gruppo nato dalla
fusione di Morrison con Safeway.
A ridosso dei Big Four si pone, dal luglio
2008, Cooperative Food, la cui quota di mercato in seguito allacquisizione di Somerfield
ha raggiunto il 5,9%.
A completare il panorama delle principali catene di supermercati nel Regno Unito stanno
da una parte i discount (Aldi, Lidl, Netto ed altri gruppi minori), dallaltra le catene rivolte un
pubblico di profilo elevato e diffuse soprattutto nel sud-est dellInghilterra (larea pi ricca del paese), la pi importanti delle quali e
Waitrose con una quota di mercato del 5,2%.
E da notare come le catene dei Discount
Stores stiano erodendo le quote di mercato
dei primi quattro grandi gruppi.
La maggior parte delle procedure dacquisto
viene gestita dalle sedi centrali dei grossisti,
delle catene di negozi e delle associazioni
costituite volontariamente fra i dettaglianti
indipendenti.
La centralizzazione degli acquisti favorisce
naturalmente i fornitori di dimensioni medio-grandi, in grado di assicurare grandi volumi di produzione su tutto il territorio dello
stato e penalizza le aziende pi piccole nelle
trattative con i grandi gruppi che controllano
quote elevate di mercato.
Le piccole imprese riescono ad aumentare il
proprio potere contrattuale nei confronti della
GDO solo quando si dedicano a prodotti
di nicchia di alta qualit, di grosso impatto
sullacquirente e con un ottimo rapporto qualit/prezzo. In virt dei grossi volumi di merce
oggetto dellintermediazione, i grandi gruppi
riescono ad ottenere modalit di pagamento, sconti e contratti di co-produzione improponibili per il resto della filiera distributiva e
dispongono di propri uffici acquisti nei principali paesi per ridurre i costi di approvvigionamento.

Scheda di mercato
REGNO UNITO

aggiornata ad aprile 2015

2
1
1
1
4
4
2
IN ROSSO: LA POSIZIONE DELLITALIA

Il mercato per i piccoli e medi produttori


italiani coperto attraverso gli importatori/
distributori che vendono al canale Ho.Re.
Ca., in grande crescita sopratutto a Londra la
ristorazione italiana di qualita, ed ai negozi e
catene specializzate
Anche nel Regno Unito i grossisti di limitate
dimensioni e le piccole reti di punti vendita
indipendenti si associano per creare catene
volontarie e gruppi di acquisto, che permettono loro di operare con procedure centralizzate per gli acquisti e di coordinare le attivita
promozionali.
Da segnalare la rapida crescita delle vendite e-commerce attraverso i siti delle catene
della
GDO ed i siti specializzati. La rapida crescita
di questo canale di vendita stata resa possibile dalla grande efficienza del sistema logistico, che permette la consegna in giornata e
nelle grandi citt anche di merce deperibile.
ASPETTI NORMATIVI E LEGISLATIVI
SULLE IMPORTAZIONI DI PRODOTTI
AGRO-ALIMENTARI (SINTESI)
Essendo il Regno Unito parte della CE non
esistono restrizioni per le importazioni di
prodotti agro-alimentari dallItalia. Naturalmente i prodotti devono essere conformi alle
normative comunitarie vigenti in materia. Le
etichette devono essere in lingua inglese. I
contenuti delle etichette sono simili a quelli
delle etichette italiane. Molto importante la
menzione di ingredienti che possono causare
allergie.
Per i prodotti alimentari la VAT (IVA) dello
0% con eccezione della cioccolata, prodotti
contenenti cioccolata, snacks e patatine fritte
per i quali del 20%.
Per quanto riguarda i vini questi sono soggetti alle accise ed alla VAT del 20%. Le accise
sono relativamente elevate: per i vini tranquilli 73,31 per hl. equivalente a 2,05 per
bottiglia di 75cl.; mentre per i vini spumanti
di 350.07 per hl. equivalente a 2,63 per
bottiglia di 75cl.
Le accise devono essere pagate al momento
dellingresso dei vini nel Regno Unito. E necessario essere registrati con le dogane ed
essere in possesso di un numero di accisa.
Per questo necessario avere una societ
collegata nel Regno Unito, altrimenti possibile appoggiarsi a spedizionieri specializzati in possesso del numero di accisa. Gli
importatori specializzati sono in possesso di
un numero di accisa e molti dispongono di
magazzini doganali (Bonded Warehouses).

36

I buoni dati statistici sono reali. Ma non dicono tutto...

Web e favole
TROVARE E FIDELIZZARE I BUYER? E UN DURO LAVORO

IL MADE IN ITALY
Su comunikafood, dalla Toscana,
Azienda Agricola Corte Del Re:
olive sottolio aromatizzate

E SERVITO

Coltiviamo con passione innovando


la tradizione: Piana del Lentisco,
frantoiani dal 1856 e negozio di cibi
biologici a Gagliano del Capo (LE)

DA N I E L E V I N C I

determinante, nelle scelte di chi deve acquistare.


Se la tua azienda specializzata nella produzione
di formaggi, per esempio, non puoi pensare che
sia naturale e comune che le persone comprino
il formaggio online. pi facile che possa essere
cercato da un piccolo distributore per offrire nuovi
prodotti, o da chi sta cercando qualcosa di legato
al prodotto e sceglie di comprare quel prodotto
come una conseguenza legata ad una motivazione
successiva.
Non a caso i due pi grossi marketplace mondiali
stanno dedicando attenzione al
mondo delle realt aziendali del
settore alimentare e vitivinicolo. Mi
riferisco ad Ebay con liniziativa di
apertura di una sezione Food e di
Amazon con Amazon fresh.
Se invece lazienda decide di scommettere, con giudizio, con lintegrazione web al proprio modello
commerciale, allora, consiglio
unanalisi strutturata degli obiettivi,
la costruzione di un piano commerciale e della semantica con cui si
vuole essere trovati.
Le aziende del comparto alimentare dovranno decidere il prima possibile come essere presenti online, dando per scontato che ormai il
web deve far parte delle loro realt come piattaforma di interazione e per le analisi di mercato.
Esserci senza un metodo non basta e non porta
nessun risultato tangibile, per ottenere dei vantaggi serve valutare il web come parte integrante di
una strategia globale dimpresa. HINT

Quando ho lavorato per una societ per linternazionalizzazione, mi


sono occupato di seguire un gruppo di produttori del settore agroalimentare e vitivinicolo per spiegare lopportunit del web e di come
fosse necessario non buttarsi senza paracadute.
Era il 2009, e mi ricordo che quel gruppo di produttori,seppur
molto interessati allargomento, aveva delle necessit basilari che si
ponevano prima di ogni altra opportunit da cogliere grazie al web.
In seguito a quellesperienza mi sono chiesto con insistenza quale
fosse la vera chiave di lettura di un fenomeno, come quello del
buon cibo made in italy paradossalmente in crescita, e la realt
che si pone di fronte ai nostri occhi.
Prima di ogni valutazione serve distinguere le differenti realt aziendali che rappresentano il made in italy per il cibo.
Ci sono multinazionali, aziende che producono in maniera industriale trasformando il prodotto da cibo a marca di cibo, piccole
aziende che producono in esclusiva per grandi distributori,aziende
che producono e vendono localmente il loro prodotto attraverso
una rete di distribuzione limitata e poi ci sono i piccoli produttori
di eccellenze con produzione limitata e pregiata che cercano di
inserirsi nel mercato.
In maniera trasversale si inseriscono le aziende che non producono,
ma acquistano dai produttori e rivendono con un proprio marchio.
In questo quadro, cos rappresentato, senza contare le differenti
condizioni di produzione e normative per i relativi prodotti e nazioni,
diventa difficile poter definire la situazione in termini di andamento
commerciale.
Escludendo dallanalisi le multinazionali del cibo e le grandi aziende
che si muovono attraverso canali e modalit commerciali strutturate e legate a vincoli di produzione e di cicli di vendita, possiamo
affermare, a denti stretti, che tutte le aziende italiane di eccellenze
alimentari hanno delle difficolt sia a raggiungere i clienti, sia a
mantenere i costi vivi di produzione aggravati da una tassazione
elevata.

NON E UN CASO SE I DUE MAGGIORI


MARKETPLACE MONDIALI (EBAY E AMAZON)
STANNO DEDICANDO ATTENZIONE AL MONDO
DELLE REALT AZIENDALI FOOD & WINE

Un fattore positivo, riscontrabile dalla narrativa aziendale, che sta


avvenendo il naturale ricambio generazionale allinterno delle aziende a
conduzione familiare. Questo un elemento di forte discrimine tra chi
pu avere delle potenzialit per riemergere e chi destinato a rinnovare
strutturalmente il proprio business, pena la chiusura.
proprio alle nuove generazioni di manager aziendali, con un livello alto
di formazione e approccio dinamico dellazienda, mi rivolgerei quando
parliamo di ecommerce e web come opportunit di marketing. Per gli
altri, purtroppo, senza nessuna presunzione non consiglierei lecommerce
come integrazione funzionale al marketing per la loro attivit di vendita.
Il web, oggi, richiede tempi, competenze e risorse economiche che una
piccola azienda a conduzione familiare senza supporto non pu permettersi di gestire.
Per questa tipologia di aziende proporrei di lavorare molto con la comunicazione diretta del prodotto e sfruttare il web semplicemente come
strumento di contatto diretto. Ma anche in questa dimensione, servirebbe
un minimo di gestione e preparazione. Spesso, anche queste semplici dinamiche diventano impossibili da seguire con costanza, sia per mancanza
di capacit di analizzare e tracciare i riscontri sia per mancanza di tempo
nel gestire la propria dimensione digitale con logica e strategia.
A scanso di equivoci, le statistiche propinate dai notiziari sulla crescita positiva del settore agroalimentare online tendenzialmente vera, ma questi
numeri nascondono parte dellinformazione.
Innanzitutto le aziende che ottengono reali guadagni dalla vendita online di
prodotti alimentari, escluse rarissime eccezioni che confermano la regola,
non sono diretti produttori, ma
aggregatori di vendita. In pratica, spesso senza fare magazzino, rivendono prodotti delle
aziende in cambio di commissioni e condizioni commerciali
prese per garantire il prodotto
disponibile.
I pochissimi produttori che
riescono a cavalcare il web
in ottica commerciale sfruttano
molto bene gli eventi, le relazioni
pubbliche e contatti commerciali
pre-esistenti alla loro carriera da
produttore e contadino 2.0. Infatti, quei bravi produttori che ho avuto la fortuna di conoscere, che hanno
lasciato il lavoro precedente per riprendere in mano lattivit dei genitori,
provengono da settori e relazioni commerciali che hanno potuto sfruttare
per attivare pi facilmente contatti commerciali iniziali, trovare opportunit
e facilitare il processo di diffusione del proprio prodotto.
Volendo guardare allestero come opportunit di vendita per i produttori di
prelibatezze italiane serve prima verificare che lazienda abbia le condizioni
necessarie per farlo.
Fare export non significa spedire pacchi ad amici, parenti o contatti generati dal web in maniera pi o meno casuale. Spesso si confondono le due
cose con grossi rischi sulla sostenibilit del progetto di vendita in mercati
esteri.
I costi iniziali di esportazione non sono bassi e non bisogna credere alle
favole, raccontate dai notiziari media, di buyer che scoprono produttori dal
web e li scelgono come fornitori.
Il lavoro di fidelizzazione dei buyers esteri, anche quelli procacciati tramite
il web, dura a lungo ed necessario essere attrezzati anche logisticamente per facilitare il primo contatto, lassaggio del prodotto, mettere in
sicurezza il contratto e le varie clausole legali per evitare fregature di tipo
commerciale o mancanza di adempimenti di tipo fiscale o normativo.

PARMIGIANO REGGIANO: SEGNA +11


LEXPORT VERSO GLI USA
Boom nellexport con gli Usa - primo mercato
di riferimento oltre i confini europei - con un incremento in gennaio di +11%. Questi i segnali
positivi segnalati dal Consorzio del Parmigiano
Reggiano sul mercato, sebbene la quotazione
del prodotto permanga largamente insoddi-

sfacente per i produttori: da inizio gennaio a


meta aprile le quotazioni minime della Borsa
comprensoriale (sede a Parma) sono comunque
aumentate del 4,13% , passando da 7,25 a 7,55
euro/kg per il prodotto con 12 mesi di stagionatura. Un incremento modesto - sottolinea lo
stesso Consorzio di tutela - che pero si associa
ad altri elementi che potrebbero alimentare questa tendenza.

DUE PATCA IN BICICLETTA. PER


PROMUOVERE LA PIADINA A PARIGI
Si conclusa felicemente lavventura di D
patca in biziclta, due ciclisti partiti il 24 aprile
dalla Romagna in bicicletta verso Parigi, con lobiettivo di portare i nostri prodotti migliori sotto
la Tour Eiffel. Daniele Serantoni e Luca Selvatici
hanno percorso 1080 km in bicicletta in 9 tappe, portando leccellenza dei nostri prodotti, tra
cui la piadina Loriana (uno degli
sponsor delliniziativa). A Parigi,
i due ciclisti hanno consegnato
i prodotti allenoteca italiana
CiaoGnari per una grande
festa tra musica e buon cibo,
allinsegna del gemellaggio tra
italiani e francesi.

42

E
lo
chef
si esporta da s

Lintervento che pubblichiamo


ripreso dal sito del pi stellato
tra gli chef italiani, cos come
la foto a centro pagina: Crema
di Zucca con Amaro Lucano, di
cui trovate la ricetta (insieme a
molte altre) sempre allindirizzo
www.brunobarbierichef.it

ANNIE FEOLDE HA FATTO DA APRIPISTA PER LORIENTE


BARBARA GRASSI

Di italiani top da esportazione, per restare in tema di gastronomia,


non ci sono solo i prodotti tipici e di qualit che il mondo ci invidia
(e ci compra - speriamo in quantit sempre maggiori). Ci sono ingegno e creativit, cultura e professionalit: quel made in Italy che
contraddistingue tanti nostri chef, molti dei quali hanno iniziato gi
da tempo a internazionalizzarsi (e a brandizzarsi, come si usa dire
oggi). Tra questi Bruno Barbieri, il pi stellato degli chef italiani, che
nel 2012 ha aperto a Londra il ristorante Cotidie - unesperienza
durata circa un anno e mezzo e chiusa per poter affrontare nuovi
progetti, in tv e non solo - che sempre di fornelli si tratta...
Dagli Stati Uniti al Regno Unito alla Germania, non si contano ormai le insegne di luoghi del cibo che suonano italiano, ma la rotta
per lOriente quella pi battuta negli
ultimi anni: dalla Turchia al Giappone,
passando per gli Emirati Arabi, tanto
per i cuochi quanto per i prodotti simbolo del made in Italy si stanno moltiplicando le iniziative e i progetti che
coinvolgono i migliori nomi e i marchi
pi prestigiosi del cibo italiano, sempre in partnership con un solido e collaudato operatore locale.
Ad aprire il sentiero, nel 1992, Annie Feolde dellEnoteca Pinchiorri: in
Ginza, a Tokyo. Poi Claudio Sadler,
anche a Pechino. Buoni risultati, ma
difficolt notevoli, ha raccontato. Recentemente, ecco Heinz Beck - ormai
possiamo considerarlo italiano - sempre a Tokyo, con ben due ristoranti. Enrico Bartolini a Hong Kong. Bottura a Istanbul.
Per rientrare in Europa, da segnalare lo sbarco di Luigi Nastri a
Parigi, che da Settembrini a Roma si trasferito nella capitale
francese e ha preso in mano i fornelli de La Gazzetta. Cos come
i fratelli Alajmo, che hanno scelto Parigi come casa del loro prossimo ristorante, con cucina rigorosamente tricolore (aperta continuativamente dalla colazione fino alla
cena).
Massimo Sola, lex responsabile dei
ristoranti di Eataly Roma partito
per gli States, a San Diego. Il suo (e
dei soci veneti) sar un locale multifunzione allinterno di una nuova costruzione nella Down Town. Antonino
Cannavacciuolo ha portato la sua
esperienza nellapertura di un ristorante a Mosca.
Per i meno famosi, il discorso non cambia. Sono in molti - e non
un fenomeno recente - ad esportarsi. Di questo parla il portale Chef Italiani nel mondo (cim-chefitalianinelmondo.ning.com).
Si tratta di un gruppo di professionisti del settore ristorativo e
alberghiero, circa 4.000 utenti iscritti al sito da tutto il mondo,
che partecipano al forum di discussione, ai vari blog e al forum.
La mission? Lo sviluppo e la conoscenza della cucina Italiana e
delle sue tradizioni, attraverso luso dei nostri prodotti alimentari,
affermano. Inoltre, ci adoperiamo per unire gli Chef in una sorta
di comunit di scambio di idee, per continuare a promuovere le
nostre usanze nellambito dei vari paesi ospitanti.
Aprire un ristorante italiano allestero un impresa non indifferente. Capitale economico, capitale umano, strategia imprenditoriale
e una grande passione sono alla base del successo. Ma ci sono
soprattutto leggi e regole (anche non scritte) da conoscere bene.
Per scoprirle, naturalmente, appuntamento su queste pagine.

La cucina diventa

globale

DAI RISTORANTI STELLATI ALLE NOSTRE TAVOLE


A M A N DA PA L LOT T I

OSPITALITA ITALIANA DA PREMIO. IN SPAGNA


Il 14 aprile scorso a Madrid sono stati premiati i ristoranti
italiani certificati Ospitalit Italiana. Levento si svolto allinterno della XIX edizione del Salone Internazionale del
Club de Gourmets, la principale fiera in Spagna dedicata
allenogastronomia che anche questanno ha visto protagonisti i prodotti italiani tipici di qualit.
Il progetto ha come obiettivo
la selezione e promozione dei
ristoranti italiani allestero che garantiscono gli standard di qualit
dellospitalit italiana attraverso il
marchio Ospitalit Italiana che
garanzia dei servizi e prodotti offerti. Lo promuove Isnart, societ
in house ad Unioncamere: dal
1997 ad oggi sono state visionate, attraverso visite di valutazione, circa 12.000 strutture
tra ricettive e ristorative. Ospitalit Italiana in Tour un
servizio di promo-commercializzazione che, attraverso serate
di presentazione e degustazione, promuove in tutto il mondo
prodotti, territori italiani e aziende, invitando buyers, rappresentanti della distribuzione, giornalisti e personaggi influenti
del territorio. per offrire lopportunit alle aziende italiane di
inserirsi immediatamente nel mercato. www.10q.it

Melting pot: miscuglio di elementi diversi, mescolanza


di vari gruppi etnici. Etimologia: loc. ingl.; propr. pentola (pot) dove si fonde (melting, dal v. to melt).
Nella sua etimologia gi si definisce quello che negli ultimi anni si sta delineando nel panorama gastronomico,
una mescolanza di elementi diversi, una contaminazione
fondamentale per levoluzione della cultura, un nuovo
dialogo fatto di differenze, che per fondendosi insieme
crea nuova vita. E nel cibo si trova il luogo privilegiato
di incontro tra gusti: nessuna cultura nasce pura, ma
c sempre stato un misto, dovuto ad incontri, commistioni dove i vari elementi si amalgamano e danno
cosi vita a sapori nuovi. Le varie tradizioni si fondono,
sincrociano.
La cucina il primo vero laboratorio dintegrazione,
usando il cibo come veicolo e apertura verso nuovi orizzonti. Del resto
lItalia ospita, per sei lunghi mesi, lEsposizione Universale sullalimentazione e la nutrizione.
Negli anni molti chef stranieri hanno iniziato a frequentare le nostre cucine, affascinati dai sapori dei piatti italiani, cercano di carpire i segreti
delle ricette e fondendo cos i prodotti delle loro terre con la cucina
italiana, senza per questo doverle trasformare, ma solo renderle attuali
e internazionali, portare avanti la creativit con una nuova interpretazione e con la contaminazione delle altre
grandi cucine del mondo. Si mantiene lo stile originale,
ma si assorbono le suggestioni etniche. Ma questo non
avviene solo nelle cucine dei ristoranti pi o meno stellati, accade anche nelle nostre case, nei viaggi che ci
portiamo dentro, nei profumi dei mercati che abbiamo
visitato. Queste cose cambiano la nostra conoscenza
dei prodotti, facendoci conoscere lOriente e lAfrica e
le Americhe dal punto di vista culinario.
Siamo un popolo tradizionalista, ma anche curioso. Da qui il successo
del sushi e le sue varie declinazioni, delle spezie indiane, passando per
le diverse erbe fresche come il coriandolo, il lemon grass o lutilizzo
ormai incontrastato dello zenzero (il maestro Gualtiero Marchesi fu tra
i primi ad utilizzarlo), la salsa di soia che non manca pi nelle nostre
credenze, la tempura leggera di pesce o verdura presa a modello dalla cucina del Sol Levante. Le nuove contaminazioni arrivano dal Per
e dallAfrica profonda con il cumino, okra, una sorta di zucchina, dal
Messico il guacamole, la salsa di avocado e il lime utilizzato spesso
al posto del limone. Dal Medio Oriente il cous cous, piatto a base di
semola di frumento che accompagna verdure o pesce, i falafel e lhummus di ceci, solo per citarne alcune.
La globalizzazione dei mercati alimentari non conosce frontiere, religioni, colore della pelle, ma solo la voglia di sperimentare, di fondersi
con altre culture, altre tradizioni. La libert di sentirsi parte di questi
cambiamenti, dove il cibo il massimo comune denominatore.

I 21 ristoranti premiati:
Da Bruno sul Mare (Marbella)
Donnafugata (Madrid)
Forte Pizza e cucina italiana (Madrid)
Grazie Mille (Madrid)
Il Basilico (Siviglia) - FOTO;
Il Pastaio del Vecchio Mulino
(Madrid)
Il Piccolo (Pontevedra)
Il Popolo (Pontevedra)
La Casa Pompeyana (Gijon)
La Mariposa (Murcia)
Le Cinque Lune (Valencia)
LOca Giuliva (Siviglia)
Luna Rossa (Madrid)
Maccheroni & Co (Siviglia)
Mare e Monti (Pontevedra)
Nonsolocaff (Madrid)
Pane e Vino (Siviglia)
Portofino (Nerja)
Pulcinella (Huelva)
Tot e Peppino (Madrid)
Pizza, Pasta e Basta (Logrono)

IL MADE IN ITALY

E SERVITO

BUONISSIMO! LE ECCELLENZE DEL


LAZIO SBARCANO IN CANADA

THE GRAND GELINAZ: TUTTO (E TUTTI) IN UNA SERA


Save the date. Il 9 luglio va in scena The Grand Gelinaz! Shuffle,
la stravagante collaborazione globale degli chef di alta cucina.
Dal Giappone al Cile, dal Brasile alla Slovenia, dalla Francia alla
Thailandia, dallAustralia al Per, 37 fra i pi innovativi, creativi e
acclamati chef del mondo prenderanno parte a un inedito scambio internazionale di ristorante, organizzato dal Gelinaz!, il collettivo culinario formato dal giornalista gastronomico Andrea Petrini.
Negli anni passati chef da tutto il mondo si riunivano per lo spiritual retreat, per scambiare idee e suggestioni, ma questanno,
per la prima volta, liniziativa coinvolger il pubblico.
Ogni chef viagger nel paese di destinazione tre giorni prima
dellevento (la destinazione per ognuno la decider il sorteggio),
per preparare il suo unico menu da otto portate. Non si porteranno niente da casa, nessun ingrediente: ognuno preparer i piatti
combinando il proprio approccio culinario allenergia della location. Gli ospiti non saranno a conoscenza dellidentit del loro
chef prima dellevento. Potrebbe essere Ren Redzepi o Albert
Adri, Yannick Allno o Alain Ducasse, David Chang del mitico
Momofuku, il peruviano Virgilio Martinez o il basco Inaki Aizpitarte.
Per lItalia, al Grand Gelinaz! Shuffle parteciperano Massimo
Bottura (Osteria Francescana - FOTO), Massimo Alajmo (Le Calandre), Fulvio Pierangelini (Hotel de la Russie), Davide Scabin
(Combal.Zero) e Riccardo Camanini (Lido 84).
I biglietti dellevento (molte
cene sono gi sold out) sono in
vendita sul sito www.gelinaz.
com. Con lacquisto di un biglietto si accetta di partecipare
a unesperienza gastronomica a
sorpresa.

Inaugurati a Toronto i primi corner Buonissimo! Taste, quality and traditions from Lazio,
spazi di vendita inseriti allinterno di negozi e
supermercati di alta gamma e dedicati ai prodotti agroalimentari del Lazio. Tra questi, olio
extravergine di oliva e alimenti derivati, prodotti
da forno e di pasticceria, pasta e farine, alimenti in scatola e conserve di vario genere.
Sono 84 le imprese del Lazio coinvolte nel
progetto di promozione delle produzioni della
filiera dellagroindustria sul territorio canadese, realizzata dalla Regione Lazio, attraverso Lazio Innova, in collaborazione con lArm
(azienda speciale della Camera di Commercio
di Roma), lArsial (Agenzia regionale per la
promozione dellAgricoltura del Lazio), la Cna
Roma e Lazio e la Camera di Commercio Italiana in Ontario.
Oltre 160 i prodotti di eccellenza che vengono promossi. Il Canada risulta essere unarea
particolarmente favorevole e accogliente per
i prodotti Made in Italy e lItalia tra i primi
esportatori verso il Paese nordamericano (
quarta tra i Paesi europei e decima a livello
globale). Nonostante la crisi, le importazioni
dallItalia sono cresciute tra il 2013 e il 2014
del 2,5% per un totale di 3,1 miliardi di euro;
importazioni che comprendono, oltre a prodotti farmaceutici e macchinari, anche prodotti
alimentari.

Promossa dai Ministeri


dello Sviluppo, Affari
Esteri e Cooperazione
Internazionale, Politiche Agricole Alimentari
e Forestali, e organizzata dallICE, con la
collaborazione di Confindustria, ABI, RETE
Imprese Italia, Alleanza
delle Cooperative e
Unioncamere, si svolta a fine marzo, LItalia
a Tavola, la pi grande
missione di aziende
italiane del settore
agroalimentare in terra
canadese. Toronto,
Montreal e Vancouver
le tappe, con 45 aziende agroalimentari e 20
aziende vinicole per
aprire possibili sbocchi
commerciali sul vasto
mercato locale.

FOOD E TRASPORTI: PARTE LA RIVOLUZIONE DI DHL


Se leccellenza alimentare Made in Italy pronta a conquistare il mondo,
serve anche (come minimo) un buon servizio di trasporto espresso. DHL
presenta in occasione di Expo la sua rivoluzione: un servizio door-to-door
per trasportare i prodotti agroalimentari in tutta sicurezza, attraverso un sistema di processi e soluzioni sviluppati per il settore specifico e un manuale di
autocontrollo basato sui principi del sistema HACCP, validato in collaborazione con RINA SERVICES.
Tempestivit, capillarit, affidabilit, qualit e sicurezza:
sono questi i pilastri su cui si basa il progetto. Per le
spedizioni pi sensibili alle variazioni di temperatura
DHL Express mette a disposizione un nuovo pack per
il trasporto a temperatura controllata, con un servizio di
monitoraggio dedicato.
www.dhllive.com/esportare

IL MADE IN ITALY

44

E SERVITO

IL CASO DEL CENTRO SERVIZI DEL DISTRETTO PER LE SMART FARM IN PUGLIA.

Linnovazione applicata
al settore agroalimentare
OBIETTIVI DI COMPETITIVIT PER IL SISTEMA REGIONALE, APPLICATI A PROCESSI E PRODOTTI, ANCHE PER
SUPPORTARE IL PERCORSO DI INTERNAZIONALIZZAZIONE E RAFFORZARE LA POSIZIONE DELLITALIA ALLESTERO.
C L AU D I A L A R I C C H I A

a programmazione europea in materia di sviluppo


territoriale per il periodo 2014-2020 parla
chiaro. Gli asset strategici su cui i Governi locali
devono puntare per limplementazione di politiche di
sviluppo, ed in particolare per quelle che riguardano i
settori economici tradizionali, sono: innovazione ed
internazionalizzazione.
Tali orientamenti sono declinati in una
serie di interventi programmati
specifici, da Horizon ai PEI,
i Partenariati Europei per
lInnovazione, che in Italia
vengono recepiti a livello
regionale dal PSR, il Piano di
Sviluppo Rurale regionale che
per ciascuna Regione dovrebbe
rappresentare uno strumento
di riferimento per allineare le
politiche di supporto al settore
agroalimentare alla necessit di
raggiungere alcuni obiettivi strategici
precisi, anche attraverso un maggiore ricorso
alla innovazione. Questo solo per citare alcuni degli
esempi pi significativi, ma non certo esaustivi, sui temi
della sostenibilit ambientale; biodiversit; capacit
di ottimizzare risorse scarse e di evitare gli sprechi in
agricoltura, impiegandoli in maniera alternativa ed
economicamente vantaggiosa; e pi in generale di
accrescere il livello di consapevolezza degli operatori
della filiera dellagro-industria in merito a tali tematiche,

garantendo un incremento del livello di competitivit


del tessuto imprenditoriale agroalimentare attraverso
sia il coinvolgimento di tutti i portatori di interesse della
filiera, sia lincentivazione a far rete, sia lincentivazione
ad accrescere il ricambio generazionale nel settore ed a
utilizzare innovazione ed ultime tecnologie per rendere
possibile un sistema agroalimentare 2.0., che sfrutti
soluzioni innovative per raggiungere tali obiettivi
strategici.
Questo modello risulta particolarmente
vantaggioso anche per garantire il
posizionamento dei prodotti agroalimentari
ottenuti attraverso innovazioni di processo e
di prodotto, sui mercati esteri.
In Italia, come noto, il food&wine concorre
in maniera determinante alla costruzione
e al consolidamento dellimmagine
dello stile e del saper vivere che, a livello
internazionale, racconta di un Paese pieno di
storie autentiche, di creativit, di passione e dei
valori di una tradizione che non ancora messa in
discussione, nonostante i report della Banca Mondiale sui
dati scoraggianti per far business con lItalia (il riferimento
al report doing business with) e nonostante il danno
alla reputazione del nostro Paese che linstabilit politica e
la gestione dellEsposizione Universale, hanno provocato
negli ultimi anni, probabilmente perch i non addetti ai
lavori continuano a mantenere una percezione alta dei
prodotti italiani, che prescinde dalla situazione politico
economica.

Claudia Laricchia, Dottore commercialista e International Business Development Manager. Negli


ultimi 10 anni si occupata di assistenza tecnica
ai processi di internazionalizzazione delle aziende
italiane e di attrazione di investimenti. Settori di
competenza: agroalimentare; industria creativa;
logistica; servizi digitali. Paesi di riferimento: Stati
Uniti; Canada; Europa; India e Russia.
claudiasprint@gmail.com - Twitter: @ClaudiaLarix

10

PRODOTTI

TIPICI
PUGLIESI

DA PROVARE

PI VOLTE

DURANTE LA
VOSTRA VITA
DAL BLOG DI FDL
www.finedininglovers.it

Tavoliere delle
Puglie e Gargano visti
da Ascoli Satriano.
Maredentro

Il food&wine, per altro, pi di ogni altro settore,


strettamente connesso alla cultura e alla identit di
un territorio, dunque i valori sulle esportazioni del
settore raccontano con ancor pi significativit della
percezione e della voglia del mondo di vivere tale
cultura, facendo del cibo e del vino unesperienza di
viaggio nel Paese in cui stato fatto.

STRETTAMENTE CONNESSI ALLA CULTURA E


ALLIDENTIT DI UN TERRITORIO, FOOD & WINE
RAPPRESENTANO UNA SORTA DI ESPERIENZA
DI VIAGGIO NEL PAESE DA CUI PROVENGONO

Questo lo scenario. Ed in questo scenario, si


inseriscono una serie di realt molto interessanti
e dinamiche che recepiscono gli orientamenti gi
descritti e che lavorano per la competitivit del sistema
produttivo agroalimentare, attraverso lagevolazione
del ricorso alla ricerca e allinnovazione da applicare a
processi e prodotti, anche per supportare cos i processi
di internazionalizzazione e consolidare la posizione
dellItalia allestero. Tra queste, merita una riflessione
ed una osservazione il Centro Servizi del Distretto
Agroalimentare del Tavoliere (CSDAT), sito a Foggia e
ancora poco noto perch in fase di avvio.

La Burrata di Andria (1)


Il Canestrato Pugliese Dop
Il Fallone di Gravina,
La ricotta marzotica.
Le Bombette (2)
La Muschiska
Turcinelli (3) o gnummareddi, o mboti
Capocollo di Martina Franca
Il Pane di Altamura
LOlio Dauno Dop

I NUMERI DELLEXPORT
Nel 2014, lItalia ha esportato prodotti agroalimentari per
oltre 33 miliardi di Euro, registrando un incremento del 2,5%
rispetto al 2013. Il risultato dovuto prevalentemente allItalia
Settentrionale, con oltre 24 miliardi di Euro esportati nel 2014
per il settore (prima Regione, la Lombardia); segue il Sud con
circa 5 miliardi di Euro (prima Regione, la Campania, seguita
dalla Puglia) ed il Centro con 3,4 miliardi di Euro (prima
Regione, la Toscana). La Regione che nel 2014 ha registrato
lincremento percentuale annuale dellexport maggiore
stata il Molise, con +26% (valore assoluto da 63 a 85 milioni
di Euro); la seconda il Friuli, con + 7,7% (da 668 a 724
milioni di Euro); la terza la Sicilia, con + 5,2% (da 869 a
917 milioni di Euro). La peggiore performance, invece, lha
registrata la Regione Basilicata con un decremento del valore
dellexport del settore agroalimentare del 9% ( passata da
74 milioni di Euro a 67 milioni di Euro in 1 anno).
Pi in generale, lItalia ha complessivamente registrato un
incremento del valore dellexport del 2,4%; il Nord di oltre il
4%, dunque ben al di sopra della media nazionale; il Centro
di 0,1% e il Sud di 1,57%.

IL CSADT PER LINTERNAZIONALIZZAZIONE


Il CSDAT rappresenta lidea forza del PIT 1 Tavoliere, il Piano
Integrato Territoriale del Tavoliere, ossia una progettazione
integrata realizzata a valere sul Piano Operativo Regionale
2000-06 dallUfficio Unico, costituito dal Comune di
Foggia, Ente capofila e da una Assemblea di 22 Sindaci
della Provincia di Foggia (Area del Tavoliere) e 26 Partner
socio economici, tra Associazioni di Categoria, Sindacati e
Universit. Dirigente Responsabile del PIT 1 Tavoliere Carlo
Dicesare, dirigente del Comune di Foggia. Il PIT 1 Tavoliere
ha investito, nel periodo di competenza, circa 60 milioni
di euro di risorse comunitarie, per perseguire obiettivi di
sviluppo locale da destinare allarea territoriale del foggiano,
con specifico riferimento allo sviluppo e allinnovazione
delleconomia rurale ed agroalimentare locale. Di questi,
3 milioni di Euro sono stati destinati a progetti di
promozione internazionale, con particolare riferimento al
supporto ai processi di internazionalizzazione delle aziende
olivicole in California e vinicole in Russia. Ogni intervento
di sviluppo della filiera agroalimentare programmato stato
finalizzato alla costruzione del DAT, visione e logica ultima
che ha mosso gli investimenti strategici effettuati. Si trattato
di costruire un network diffuso a sostegno dello sviluppo
del territorio finalizzato a favorire, tra laltro, la diffusione
della Societ dellInformazione e promozione del marketing
territoriale ed il sostegno alla strategia di innovazione, ricerca
e trasferimento tecnologico.

50

G U I DA H I N T M AG A Z I N E . I T

La seconda puntata della sezione tecnica dedicata alla Piccola e Media Impresa.

Internazionalizzare / 2


SE LAZIENDA OPTA PER LA GESTIONE DIRETTA DELLE ATTIVITA ALLESTERO, INDIVIDUARE I METODI CON CUI
STABILIRE CONTATTI COI PARTNER COMMERCIALI, COSTITUISCE UNALTRA DELICATISSIMA FASE NELLITER DI
INTERNAZIONALIZZAZIONE. E, COME SEMPRE, SONO DIVERSE LE MODALIT E GLI STRUMENTI A DISPOSIZIONE

A C U R A D I PAO LO Z A L A M B A N I - A DV C O M U N I C A Z I O N E E M A R K E T I N G

el primo numero di Hint abbiamo segnalato che fra le molteplici


modalit di relazione con i mercati stranieri, gli interessi maggiori
delle imprese medio-piccole, sono rivolti a progetti produttivi
localizzati allestero e a progetti di export. E rispetto a questultima
modalit, abbiamo delineando le peculiarit dellesportazione indiretta e
diretta. La scelta della prima opzione comporta limpossibilit di controllare il prezzo di vendita, la scarsa acquisizione di conoscenze relative al mercato di riferimento e la difficolt di incidere nelle politiche di marketing:
svantaggi che spesso inducono le aziende a preferire una gestione diretta
delle attivit e dei rapporti. E vero, con questo metodo, il produttore si fa
carico di maggiori costi, ma attraverso questa scelta si pu approfondire la
conoscenza del mercato, acquisire un buon patrimonio aziendale di esperienze e di contatti, si possono verificare tempestivamente i cambiamenti
che incidono nella formulazione dellofferta e gestire le politiche di vendita, prezzi inclusi.
Se lazienda opta per questa via gestionale, individuare i metodi con cui
stabilire contatti coi partner commerciali, costituisce unaltra delicatissima
fase nelliter di internazionalizzazione. E come sempre, sono diverse le
modalit e gli strumenti a disposizione.

ESPORTARE
vendere in altri
Stati i beni
prodotti o i
servizi erogati

OGNI SINGOLA
AZIENDA HA PROPRIE
NECESSIT E LE
SCELTE ADEGUATE
NASCONO IN PRIMO
LUOGO DALLANALISI
DEI BISOGNI.

FONTI DI
FINANZIAMENTO
di altri Stati

ACQUISTARE
da fornitori stranieri

PRODURRE
allestero

RISORSE UMANE
di altri Stati

IL BUSINESS PLAN
Effettuata la scelta strategica, cio deciso se procedere autonomamente, attraverso agenzie o tramite altre sorgenti,
quali ICE o Camere di commercio, ed
acquisiti i costi relativi, per trasformare il
rischio inconsapevole in rischio previsto
ed arginato, consigliabile redigere con
attenzione un documento che riassuma
la pianificazione progettuale che si
intende avviare, e consentadi verificare la fattibilit del progetto. Di solito, il
Business Plan si compone di due parti:
una sezione economica finanziaria,
in cui si individuano le risorse umane e
gli investimenti necessari, con relative
previsioni temporali di costi e di ricavi, e
una parte descrittiva dellattivit aziendale e delle fasi previste nel progetto
di sviluppo imprenditoriale. I temi pi
importanti, da sviluppare, si possono
riassumere nella descrizione dei prodotti
offerti; piano di marketing internazionale;
strategia di marketing internazionale;
piano economico e finanziario.

Ovviamente, in prima istanza, si deve individuare con chiarezza la categoria degli operatori che costituiscono il focus target. Successivamente, per
ottenere un elenco di partner potenziali, ed entrare in contatto con essi,
la via pi economica, concreta e diretta, rappresentata dallautonoma
acquisizione di un indirizzario, che si pu facilmente reperire attraverso
siti internet specializzati. E acquisiti i riferimenti costituenti il target, si
possono svolgere iniziative che si riassumono in tre fasi: primo contatto,
presentazione dellazienda e del prodotto/i, con allegati certificati qualit,
e successiva proposta dofferta. Successivamente alle prime fasi di contatto
e di presentazione, quando si evidenzia un interesse per proseguire e concretizzare una collaborazione, consigliabile svolgere una visita, eventualmente programmando pi appuntamenti nella stessa area: unoccasione
per verificare di persona la sede e lorganizzazione del partner potenziale,
approfondire aspetti tecnici del prodotto e relazionali che, tramite mail,
ad esempio, sarebbero lunghi e pi difficoltosi. Ovviamente, in quanto gestita direttamente dallazienda, senza intermediazione, questa procedura
richiede la professionalit di un addetto, capace di organizzare lo svolgersi
delle attivit e rapportarsi allazienda estera.

>>>

CDP E IFC INSIEME PER AUMENTARE


IL SUPPORTO FINANZIARIO AL SETTORE
PRIVATO NEI MERCATI EMERGENTI
IFC (societ del Gruppo Banca Mondiale) e Cassa depositi e
prestiti metteranno a punto procedure comuni per co-finanziare
il settore privato e supportare crescita e occupazione nei paesi
emergenti.
CDP entra dunque a far parte del gruppo di 25 istituzioni finanziarie di sviluppo firmatarie di un accordo di cooperazione
(Master Cooperation Agreement - MCA) con IFC. Lintesa standardizza le procedure per il co-finanziamento di progetti insieme
a IFC, riducendo tempi e costi del finanziamento sia per i prestatori che per i destinatari del finanziamento. Dalla creazione
del MCA nel 2009, i firmatari hanno investito oltre 3 miliardi
di dollari con IFC per lo sviluppo del settore privato nei paesi
emergenti. Laccordo sinserisce nella pi ampia strategia di
CDP di sostegno allexport e allinternazionalizzazione delle imprese italiane, spiega il Direttore generale Andrea Novelli (nella
foto), che ha siglato il documento. La collaborazione fra le due
istituzioni, infatti, permetter alle nostre imprese di realizzare
importanti progetti di sviluppo nellambito delle economie dei

paesi emergenti, dando una spinta sia al livello di benessere sia


alla crescita occupazionale delle aree interessate.
Per IFC laccordo con CDP si inquadra in una collaborazione a
lungo termine con lItalia, che comprende lo sviluppo di business
con le aziende italiane che investono nei paesi emergenti, la collaborazione con banche italiane e iniziative di assistenza ufficiale
allo sviluppo. Il portafoglio di iniziative di IFC con partner italiani
a giugno 2014 ammonta a 989 milioni di dollari, mentre le banche italiane sono sottoscrittori per circa 839 milioni di dollari di
prestiti sindacati di IFC.
IFC, societ del Gruppo Banca Mondiale, la pi grande istituzione globale di sviluppo specializzata nel settore privato. Lavorando insieme ad imprese private in circa 100 Paesi, utilizza
i capitali, lesperienza e la propria influenza per contribuire ad
eliminare la povert estrema e aumentare la prosperit delle popolazioni. Nel corso del 2014 IFC ha fornito oltre 22 miliardi di
dollari in finanziamenti mirati a migliorare le condizioni di vita nei
paesi emergenti. www.ifc.org.

56

O CM CL I M A

DICESI
IMPRESA

H I N T M AG A Z I N E . I T

AGLI OBBLIGHI COMUNITARI DI RIDURRE LE EMISSIONI INQUINANTI, UNA RISPOSTA ITALIANA.

MA CHE BELLA ATMOSFERA


CON ASPHARIA, LAZIENDA ROMAGNOLA HA CONIUGATO LO STILE ITALIANO CON LE CARATTERISTICHE DI INNOVAZIONE, TECNOLOGICA E FUNZIONALIT. MENTRE SI STA AFFERMANDO IN ITALIA, CRESCE LA PROIEZIONE IN EUROPA.
DALLIDEA AL PRODOTTO: IL BUON ESEMPIO DI UNAZIENDA CHE HA AFFRONTATO LA CRISI CON LA RICERCA.

a crisi iniziata nel 2008 ha avuto un profondo impatto


sullindustria italiana, penalizzando in particolare le
piccole e medie imprese. Molte aziende appartenenti a
diversi settori hanno dismesso lattivit; altre hanno ridotto il
personale e il tasso di disoccupazione stato conseguentemente
incrementato, contribuendo a ridurre i consumi interni, gi penalizzati da altre condizioni.
Diversamente e fortunatamente, altre imprese hanno reagito
a tale andamento sfavorevole e, pur fra molte difficolt, hanno
posto in campo strategie diverse, relazionate alle specifiche condizioni che caratterizzano ogni singola impresa: ottimizzazione
dei processi, riposizionamento dei prodotti, ampliamento dei
confini di commercializzazione. Una molteplicit di scelte, tutte
adottate per fronteggiare, contrastare e reagire, nonostante tutto.
Ma poche aziende hanno intrapreso il difficile percorso dellinnovazione. Ovviamente praticamente impossibile incontrare
un manager che non riconosca limportanza di questo processo.
Perfino gli stimati opinionisti che affollano la televisione, ne
riconoscono il valore. Si tratta di una consapevolezza diffusa e
largamente condivisa, eppure, le piccole o medie imprese che
fanno ricerca sono pochissime. La ragione che per tradurre
unidea in prodotto, occorrono strumenti, costoso ed contemporaneamente rischioso, poich si deve incontrare il favore
del mercato e, in specifico del cliente, che ne deve riconoscere
lutilit e la convenienza. Diversamente, se uninnovazione non
apprezzata dal mercato, tutti gli investimenti effettuati al riguardo sono vani, tutti i costi si traducono in spese senza ritorno
e la via intrapresa per creare nuove opportunit di sviluppo,
diventa un boomerang molto sconveniente. Per questi motivi,
per molte imprese risulta pi semplice confermarsi nel mercato
tramite strategie diverse dalla ricerca di prodotti nuovi.

Simonetta Zalambani,
figlia del fondatore di
Ocm Clima e oggi vero
motore dellazienda

OCM CLIMA unazienda che opera


con successo da oltre cinquanta anni
nel trattamento dellaria, realizzando la
progettazione, produzione, installazione
di nuovi impianti e sistemi destinati ad
ambienti di produzione industriale e
ambienti dedicati al soggiorno delle
persone, oltre a retrofitting ed assistenza
di impianti esistenti, che hanno necessit di
aggiornamento.
Al fine di valorizzare lofferta, in
collaborazione con alcuni partners nazionali,
a fine 2013 lazienda ha iniziato una proficua
ed intensa attivit di ricerca ed innovazione
di prodotto. Oltre che in Aspharia (scheda a
pag.58), sfociata in Viarossa, una gamma
molto ampia e personalizzabile di canali,
tubi ed accessori con forme particolari,
realizzati con materiali e finiture di pregio,
che trasformano limpianto areaulico in
elemento darredo, che stanno ottenendo
il meritato successo, oltre che in Italia, in
ambito internazionale.

OCM CLIMA
Via Guido Rossa, 18
Fusignano RA
Tel. 0545 53100
info@ocmclima.com
ocmclima.com

Ma non il caso di OCM Clima, che si spinta in


ambiti attigui ai settori fino ad oggi serviti, accettando la grande sfida, per occupare spazi esclusivi, dare un forte slancio allattivit e ricevere importanti gratificazioni, allinterno di un mercato
ancor oggi difficile.
Paolo Zalambani, consulente per il marketing e
la comunicazione dellazienda, ci dice: come lei
sa, il 15% delle innovazioni nasce da ricerche di
laboratorio, svolte prevalentemente Centri Nazionali per la Ricerca, da multinazionali e da strutture con mezzi e risorse imponenti. Il restante 85
il risultato di attente osservazioni del mercato,
inteso come ampio spazio di relazione, allinterno del quale si muovono pi attori, vincolati da
leggi che fissano linsieme dei comportamenti ai
quali attenersi. La Direttiva 2010/75 dellUnione
europea, recepita in Italia col Decreto Legislativo 152/06, definisce gli obblighi che le attivit
industriali sono tenute a rispettare, per evitare o
ridurre al minimo le emissioni inquinanti nellatmosfera, al fine di raggiungere un elevato livello
di protezione della salute e dellambiente. Per
noi, che da cinquantanni operiamo nel campo
del trattamento dellaria, lattenta osservazione
del mercato e, in specifico, la conoscenza della
Direttiva, ha aperto uno nuovo spazio di ricerca,
assolutamente stimolante, quanto interessante.
In molti settori nuovi potevamo mettere a frutto
la nostra esperienza. Con entusiasmo abbiamo
studiato vari ambiti produttivi, decidendo alla
fine di operare a favore della produzione di conglomerato bituminoso (conglomerato artificiale

ECLETTICA COME
SOLO UNA DONNA
Una donna manager, energica e moderna,
eclettica in azienda (responsabile di direzione, si occupa di amministrazione e finanza,
gestione del personale e marketing, vendite
e ricerca e sviluppo) e impegnata anche in
ambito civile: da poco pi di un anno assessore alle Attivit Produttive del Comune di
Lugo, limportante centro della Bassa Romagna. Lei vive e lavora in un territorio limitrofo
quello di Fusignano ma il giovane sindaco
lughese Davide Ranalli lha voluta con s in
Giunta non per preesistenti attivit politiche,
ma proprio per la sua esperienza a 360 gradi
in ambito aziendale.
In poche righe, questo il ritratto professionale di Simonetta Zalambani: figlia del
fondatore di Ocm Clima e oggi vero motore
dellazienda che, grazie alla collaborazione
dei propri tecnici, ha inventato Aspharia. Le
abbiamo rivolto alcune domande.
Lessere donna ti ha aiutato, o al contrario creato ostacoli, nel tuo percorso
professionale?
Non saprei. A volte penso mi abbia aiutato,
perch il mio modo di rapportarmi coi collaboratori uomini in azienda stato difficile nella fase iniziale - nella quale si dovevano fidare
di me - ma poi stato sicuramente facilitato,
perch come una buona madre di famiglia,
aiuto le persone a rendersi responsabili del
loro operato per il bene comune dellazienda.
In altre occasioni per mi ha penalizzata:
perch gli uomini - se vogliono - sanno fare
squadra tra loro e quindi il filo sempre molto
sottile
Dalla tua esperienza personale, come
vedi il ruolo delle donne come manager?
Ancora difficile, ma dipende dagli ambienti
o dal proprio contesto familiare. Sono tante
le responsabilit ed i tasselli da mettere in
fila, ogni giorno, agenda alla mano, puntando
sulla qualit del tempo: poi ci sono i figli che
vorrebbero anche altro
Le donne manager hanno comunque un potenziale altissimo: studiano, sono preparate,
gestiscono tante cose alla volta, collegano e
pensano sempre alla crescita e allo sviluppo,
coinvolgendo le persone.
Che stimoli e che insegnamenti ti sta
dando lincarico di assessore?
Direi che mi confronto con unaltra realt, un
mondo complesso ma anche affascinante:
il rapporto col cittadino, con le imprese alle
quali vorresti dare tante risposte, col personale ed i colleghi; poi la rigidit delle norme, i
tagli di bilancio ed ogni giorno tante idee da
mettere in campo.
Quando parlo con le imprese non nascondo
una nota di commozione, perch quello
il mio mondo e so lenergia ed il coraggio
che mettono in campo gli imprenditori e le
imprenditrici ogni giorno.

58

ASPHARIA

costituito da materiali rocciosi di diversa granulometria


e da un legante di tipo bituminoso, utilizzato per la realizzazione delle superfici carrabili quali strade e piste di
atterraggio, chiamato comunemente asfalto, anche se in
maniera impropria), poich potevano esistere spazi per
proporre impianti destinati al trattamento delle emissioni, che si propagano durante il ciclo produttivo. Cos,
dopo attente valutazioni, abbiamo avviato un processo
di approfondimento conoscitivo e di elaborazione, che
sfociata nella fase di progettazione, seguita da prove realizzate con prototipi, ottimizzazione delle soluzioni, definizione del prodotto, razionalizzazione della produzione,
individuazione del piano marketing ed avvio della comunicazione. Ovviamente, raccontato in questi termini, pu
apparire una breve passeggiata. Nulla stato semplice:
non si trattava di estendere ad altre fasce di mercato un
nostro prodotto o di migliorare un impianto esistente. E
non si trattava neppure di fornire una soluzione alternativa a sistemi esistente in grado di offrire risultati. La sfida
era di realizzare una proposta completamente nuova,
anche per noi, in grado di soddisfare quanto previsto dal
quadro normativo e permettere ai gestori degli impianti
di lavorare in sicurezza, evitando il rischio di fermo della
produzione, deciso dagli organismi di controllo. Cos,
nato Aspharia. HINT

Aspharia assicura unelevata


protezione dellambiente,
nel recepimento di tutte le
Direttive europee. Permette
la conformit alle condizioni
richieste dalle Autorit
competenti, per rientrare nei
parametri previsti dalle AIA
(Autorizzazione Integrata
Ambientale) VIA (Valutazione
di Impatto Ambientale) e
VAS (Valutazione Ambientale
Strategica); la prevenzione
delle malattie professionali
come richiesto dal D. Lgs.
81/08; il rispetto dellimpatto
acustico aziendale; la
possibilit di aderire alla
Certificazione di gestione
ambientale UNI-EN ISO 14001.

Aspharia un impianto interamente italiano, che oggi


rappresenta la miglior tecnica disponibile, per il trattamento delle emissioni che si propagano durante
la produzione dei conglomerati bituminosi. Un impianto
realizzato ovviamente nel rispetto della Nuova Direttiva
Macchine 2006/42/CE, che assicura un elevata protezione dellambiente, come previsto dal Decreto Legislativo 152/06, aggiornato con le successive ed ultime
modifiche, che recepiscono le Direttive europee.
Ma Aspharia, non permette di ottemperare solamente
alle normative ambientali.
Limpianto permette inoltre la conformit alle condizioni
richieste dalle Autorit competenti, per rientrare nei
parametri previsti dalle AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) e VAS
(Valutazione Ambientale Strategica); la prevenzione delle
malattie professionali come richiesto dal D. Lgs. 81/08;
il rispetto dellimpatto acustico aziendale; la possibilit di
aderire alla Certificazione di gestione ambientale UNI-EN
ISO 14001.
Ogni nazione - aggiunge Paolo Zalambani - ha un
marchio distintivo che caratterizza i propri prodotti e li
fa risaltare per le loro caratteristiche esclusive: il made
in Germany, per esempio, sempre stato sinonimo di
robustezza ed affidabilit, il made in USA il segno
dellinnovazione e dellavanguardia; il made in Japan
simbolizza lalta tecnologia e la funzionalit; il Made in
Italy esprime, invece, leccellenza della creativit e della
maestra. E noto a tutti che, nel campo della moda, per
esempio, lItalia si distingue, ponendosi al primo posto
per lalta qualit delle materie prime e per leleganza che
permeano il prodotto. Con Aspharia, OCM Clima ha
coniugato lo stile italiano con le caratteristiche di innovazione, tecnologica e funzionalit. Da questo punto di
vista abbiamo realizzato un prodotto con caratteristiche
trasversali, che riunisce le peculiarit riconosciute a molti
Paesi, che oggi si sta affermando in Italia, con una forte
proiezione in Europa.

60

ESCO. E CRESCO

REGNO UNITO: LA CAMERA


DI LONDRA APRE ANCHE
A MANCHESTER

INVESTIRE IN MOZAMBICO

UNO SGUARDO ALLA TURCHIA

Nellambito delle iniziative promosse in


occasione di Expo 2015 , la Camera di
Commercio di Mantova in collaborazione
con Confindustria Mantova e Consorzio
Mantova Export, allinterno del progetto
Mantovas Excellence, organizza incontri
commerciali con delegazioni estere che
saranno invitate sul territorio mantovano.
Il progetto entrato nel vivo, con larrivo
della prima delegazione proveniente dal
Mozambico che ha incontrato le imprese
mantovane nella sede storica della Camera, dopo aver illustrato le opportunit
di investimento.
Il Mozambico, paese che ha registrato
negli ultimi anni un aumento del PIL reale

Secondo uno studio di Intesa Sanpaolo


la Turchia rappresenta un mercato in
forte espansione, cui le imprese italiane
si stanno affacciando con sempre pi
crescente interesse. LItalia si colloca
attualmente gi al terzo posto della classifica mondiale dei principali esportatori
sul mercato turco, alle spalle di Cina
e Germania e davanti alla Federazione Russa: sulla base degli ultimi dati
disponibili di commercio internazionale
(2013), la quota di mercato ammonta al
6,5%. Se ne parlato a Lecco a margine
della firma di un accordo tra la Camera di
Commercio e la direzione regionale dellistituto bancario, teso a favorire lo sbocco
delle piccole e medie imprese del territorio sui mercati internazionali, nellambito
del convegno Internazionalizzazione.
Opportunit di crescita per le PMI.
Lo spaccato regionale mette in evidenza
un ruolo di primo piano della Lombardia:
nel corso del 2014 le imprese manifatturiere lombarde hanno effettuato
esportazioni in Turchia per un ammontare
pari a 2.684 milioni di euro, corrispondente al 28% dellexport italiano diretto
nel mercato turco. Seguono nel ranking,
sebbene a distanza, Piemonte ed Emilia
Romagna.

tra i pi elevati del continente africano


(8% in media allanno), rappresenta un
partner di primo piano per lItalia nel
continente africano sia per motivi storici
sia per le prospettive di collaborazione
economica.
Negli ultimi anni c stato un progressivo
aumento degli interscambi commerciali
e la crescita costante principalmente
nellambito della meccanica strumentale,
prodotti chimici e metallurgia.
Nel Paese sono gi radicate importanti
realt imprenditoriali italiane grazie alle
numerose opportunit economiche, al
clima favorevole per gli investimenti e
allentrata in vigore di accordi bilaterali.
Questo incontro si rivolto in particolare
al settore agro-meccanico, in considerazione di due aspetti rilevanti nelleconomia del Mozambico: da un lato un
forte potenziale agricolo non sostenuto
adeguatamente da unindustria agro-alimentare, dallaltro il fatto che il Paese
risulta essere carente nella capacit di
produrre in autonomia impianti e sistemi
produttivi. Tale scenario si apre quindi ad
investimenti e collaborazioni lungo tutta la
filiera connessa alle attivit agricole.

UNA GRANDE FIERA INTERNAZIONALE COME PORTA DACCESSO

Entro in Cina. Dal mobile


CIFF, A SETTEMBRE, NEL NATIONAL CONVENTION & EXHIBITION CENTER
Lo scorso anno il PIL
della Cina ha raggiunto
i 10,4 mila miliardi di
USD, con un incremento
del 7,4%. Lincremento di
770 miliardi di USD del
PIL pari ad uneconomia di media dimensione. Secondo il FMI, la
crescita del Pil Cinese
nel 2014 ha contribuito
al 30% della crescita
economica mondiale.
Secondo le statistiche
del Governo cinese, la
Cina produce il 25% dei
mobili al mondo. Oggi
senza alcun dubbio, il
momento migliore per
le aziende europee di
investire in Cina. Infatti,
la svalutazione dellEuro, oggi cambiato a circa
6, 7 RenMinbi, contro i
12 necessari in precedenza, dona un grande
vantaggio competitivo
alle nostre aziende.

Rappresenta una piattaforma di business imprescindibile


per entrare nel mercato cinese ed asiatico del mobile.
E CIFF Shanghai, la pi grande fiera di arredamento
al mondo, che a settembre, dalla sede storica di Guangzhou, si trasferisce nel nuovissimo National Convention
& Exhibition Center (NECC) di Hongqiao.
CIFF, nato nel 1998, dopo ben 35 edizioni, accoglie oggi
aziende del settore provenienti da USA, Italia, Francia,
Regno Unito, Germania, Belgio, Portogallo, Spagna,
Australia. Australia, Singapore e Turchia; hanno iniziato
ad esporre brand prestigiosi come Herman Miller (USA),
Ecus (Spagna), Fubao e Senbao, a simboleggiare gli
elevati standard qualitativi raggiunti da questa manifestazione.
Molti brand riconosciuti a livello mondiale hanno partecipato a CIFF per entrare nel mercato cinese, tra questi
Mercedez-Benz dallEuropa, Jonathan Charles dal Regno
Unito, Bens dalla Corea e Chairman dal Giappone. Chateaux dAX dallItalia ha partecipato a CIFF per sette anni
consecutivi.
Per proteggere i propri espositori da eventuali contraffazioni, CIFF ha istituito uno sportello per la protezione
degli IPR (Diritti di Propriet Intellettuale). Lavorando in
collaborazione con il governo cinese e un pool selezionato
di esperti legali, CIFF si impegna infatti, nella promozione
e nella tutela del design degli arredi esposti, attraverso un
meticoloso e severo controllo.
ciff.fairwindow.com

VIVERE E LAVORARE A MIAMI


Informazioni di tipo fiscale e finanziario,
sistema del welfare, mercato immobiliare:
questi sono solo alcuni dei temi trattati
nelledizione speciale dell.IT magazine
Living & Working in Miami and South
Florida: the essential guide for Italian
newcomers, la guida realizzata dallItaly-America Chamber of Commerce
Southeast per tutti gli italiani intenzionati
a trasferirsi nel Sud della Florida.
Per consultare la guida e scoprire tutte le
opportunit offerte da questo mercato:
www.iaccse.com, un sito totalmente
rinnovato in occasione del recentissimo lancio del nuovo brand camerale,
funzionale e mobile friendly, per integrarsi
agli altri strumenti social della Camera:
Facebook, Linkedin e Youtube.

FORUM TURCHIA-AZERBAIJAN
CON UNICREDIT E CNA RAVENNA
Passa per la Turchia e lAzerbaijan
una delle principali vie di sviluppo del
business per le imprese italiane. Si tratta
infatti di due mercati in forte sviluppo e
amanti del made in Italy, che rappresentano un trampolino di lancio ideale per
avviare o intensificare lexport in aree ad
elevato tasso di crescita. UniCredit e
CNA Ravenna intendono proporsi come
partners privilegiati nel supporto allo sviluppo del business delle imprese italiane
allestero: per questo ai primi di maggio
hanno realizzato il Forum Turchia e Azerbaijan: non un semplice convegno, ma
un incontro operativo con gli imprenditori
del territorio che hanno avuto la possibilit di confrontarsi sulle caratteristiche e le
potenzialit di mercati capaci di crescere
a ritmi straordinari.

In un Regno Unito che cerca sempre


pi di rivalutare le sue realt locali e di
ridimensionare il ruolo della metropoli
londinese, la Italian Chamber of Commerce and Industry for the United Kingdom
ha inaugurato la sua quarta sede anche a
Manchester, la capitale del nord ovest
dellInghilterra, dopo le altre gi presenti a
Londra, Edimburgo e Glasgow. Secondo i
dati ufficiali nelle mani dei consolati, sono
triplicate in poco meno di cinque anni le
presenze italiane nel Regno Unito ed
per questo che la Camera di commercio
ha deciso di intensificare gli sforzi per
creare nuove opportunit di lavoro e affari.
Oltre a dare un aiuto alle imprese gi
formate, la sede di Manchester agevoler
anche lopera di tanti giovani studenti
italiani che si stanno formando in Gran
Bretagna. Nel nord ovest dellInghilterra
viene prodotto il 25% del Pil britannico,
grazie al lavoro di oltre 350mila imprenditori. Ed l che hanno trovato grande
slancio negli ultimi anni i settori della
meccanica, del biomedicale, dei servizi e
anche listruzione universitaria, con alcune
delle universit pi prestigiose del Paese.

FINANZIAMENTI EUROPEI
LUnione europea sostiene gli imprenditori e le imprese con unampia
gamma di programmi UE che erogano
finanziamenti attraverso istituti finanziari
locali. Ogni anno vengono supportati
pi di 200 mila imprese. Il sito europa.
eu aiuta a richiedere finanziamenti: per
accedere, basta selezionare il paese,
per individuare le banche o i fondi di
capitale di rischio che offrono finanziamenti con il sostegno dellUE.

LA CAMERA ITALIANA DI MADRID


SI RAFFORZA ALLE CANARIE

DAL GOVERNO STOP


AI CONTRATTI RUMENI

La Camera di Commercio e Industria Italiana per la Spagna (CCIS) e il Console


Onorario per le Canarie hanno recentemente firmato un accordo di collaborazione per lattivazione di unantenna
territoriale a Santa Cruz de Tenerife. In
questo modo la Camera rafforza la propria presenza in un territorio strategico
per gli interessi dellimprenditoria italiana,
essendo tra laltro una delle principali
piattaforme commerciali e logistiche tra i
continenti e la zona a pi bassa pressione fiscale in tutta Europa. LAntenna
territoriale di Santa Cruz de Tenerife rappresenta il primo passo di un processo
volto a rafforzare la presenza della CCIS
nelle regioni che rientrano nel territorio di
sua competenza e consolidare in questo
modo i contatti con limprenditoria e le
istituzioni locali

Linternazionalizzazione che non ci


piace. Ha fatto discutere lepisodio
verificatosi a Modena e in altre zone
dItalia, dove un volantino con abbondanza di punti esclamativi, strillava:
Vinci la crisi. La promessa, da parte
di unagenzia di lavoro interinale, era
quella di risparmiare il 40%: il taglio
dei costi pu essere realizzato grazie
al pagamento di 11 mensilit e non
14, senza nemmeno dover anticipare
lIva essendo le nostre fatture intracomunitarie, ma soprattutto grazie a
niente Inail, niente Inps, niente malattia, niente Tfr, niente infortuni!.
Il Ministero del Lavoro prontamente
intervenuto, con una circolare, sottolineando come gli annunci pubblicitari
in questione riportino informazioni
in netto contrasto con la disciplina
comunitaria e nazionale in materia di
distacco transnazionale e pertanto
come il ricorso a tali servizi possa dar
luogo a ripercussioni, anche di carattere sanzionatorio, in capo alle imprese
utilizzatrici.

64

S T R AT EG I A A Z I EN DA L E

H I N T M AG . I T

Mission, vision, valori, business plan, strategie.

ESSERE IL PRIMO A
FARE QUALCOSA AIUTA A
VALORIZZARE LE PROPRIE
QUALIT E COMPETENZE,
MA SOPRATTUTTO
PERMETTE DI COSTRUIRE
O RAFFORZARE IL
BRAND AZIENDALE O
PERSONALE

Personal brand
IL FRUTTO DELLA SOMMA DI TUTTE LE SENSAZIONI CHE LASCIAMO
QUANDO SIAMO A CONTATTO CON GLI ALTRI, A PRESCINDERE CHE SIANO
COLLABORATORI, CLIENTI, FORNITORI, COLLEGHI, CONCORRENTI.
D I FA B R I Z I O C OT Z A - A L L W I N N E R S

el marketing esiste da sempre una regola, purtroppo sottovalutata da


imprenditori e professionisti. Dice, testualmente: meglio essere i primi che essere i migliori. Cosa significa? Lo capiamo bene quando noi
stessi cerchiamo un prodotto o servizio su Google e ci limitiamo a prendere
in considerazione i risultati delle prime pagine. Non detto che la ricerca ci
fornisca i migliori prodotti o servizi in commercio, ma di sicuro saranno loro
ad avere maggiori possibilit di diventare nostri fornitori, rispetto a chi si trova
in cinquantesima pagina. Ma questo non vale solo per il posizionamento sui
motori di ricerca. Essere i primi a fare qualcosa premia di pi perch fa aprire
nuove caselle nella mente del nostro potenziale cliente, e quindi ci rende pi
ricordabili.
Facciamo un esempio. Se io mi presento come consulente aziendale entro in
una categoria gi molto affollata da vari professionisti: commercialisti, avvocati,
esperti di marketing, di lean production, di comunicazione e cos via. Una categoria che non mi permetterebbe certo di distinguermi, soprattutto se reputo di
fare cose diverse dagli altri. Viceversa, se nel presentarmi mi definisco un Businessman Angel, esco dalla categoria dei tanti consulenti aziendali e mi colloco
in una casella non ancora occupata da altri. Questo mi dar maggiori possibilit
di spiegare di cosa mi occupo, ovvero di Strategia Sovversiva (altro modo per
distinguermi dalla troppo vaga definizione di strategia aziendale). In poche
parole, se ritieni di avere un prodotto o un servizio speciale, ma lo chiami come
lo chiamano tutti, stai trasgredendo la regola del meglio primi che migliori.
E se tu stesso sei un professionista con competenze speciali, magari nel campo della ristorazione, ma ti fai chiamare semplicemente
cuoco, sappi che ti stai collocando alla pari della signora
Maria che cucina per la sua numerosa famiglia.
Essere il primo a fare qualcosa aiuta a valorizzare le proprie
qualit e competenze, ma soprattutto permette di costruire
o rafforzare il brand aziendale o personale. Per trasferire tutto questo, uno dei primi consigli che do a chi vuole far apprezzare la propria professionalit quella di aprire un blog,
in cui fornire consigli su un determinato settore o in cui raccontare ci che accade nel proprio lavoro. Non a caso essere un buon story teller
considerata oggi una qualit sempre pi importante e premiante, soprattutto se
il tutto supportato da una newsletter e da un buon uso dei social network. Non
sempre queste attivit ti fanno vendere di pi nel breve periodo, ma col tempo ti
rendono pi visibile e soprattutto credibile agli occhi di chi cerca nel sempre pi
vasto mondo di internet qualcuno di cui potersi fidare.
A queste attivit di personal branding on line dovrebbero affiancarsi quelle
off line, ovvero il modo in cui ci poniamo nei confronti degli altri nella vita di
tutti i giorni. Caratteristiche quali la proattivit, lascolto attivo e la disponibilit
sono i principali fattori per creare attorno a noi una sana benevolenza, ma di si-

PIACERE, PROBLEM SOLVER


Trovare un nome che ci identifichi non
un semplice esercizio di maquillage, ma deve essere il frutto di un lavoro che parta da quelle che sono le nostre caratteristiche peculiari, in termini
di competenze tecniche e relazionali.
Facciamo qualche esempio. Io potrei
essere un architetto specializzato in
materiali ecologici e costruire il mio
brand personale attorno a questa
singola caratteristica. Quindi dal bigliettino da visita al sito tutto dovrebbe
trasferire questa mia peculiarit (magari utilizzando una carta riciclata o
avendo sul sito una pagina che parla
di crescita sostenibile). Oppure potrei
avere una grande capacit nel relazionarmi con i clienti, nel comprendere
subito quello che hanno in testa o nel
risolvere prontamente i problemi che si
creano con gli artigiani durante i lavori.

Potrei cos creare il mio brand definendomi architetto problem solver. E


sulla mia pagina Facebook raccontare
in maniera divertente le varie disavventure che mi capitano sui cantieri e su
come le risolvo ogni volta in maniera
brillante.

curo non gli unici. Il personal brand il frutto della somma di tutte le sensazioni
che lasciamo quando siamo a contatto con gli altri, a prescindere che siano
collaboratori, clienti, fornitori, colleghi, concorrenti. La capacit di saper creare
sinergie e partnership forti avr un peso sempre pi fondamentale nel successo
di unattivit lavorativa, ed un peccato che solo pochissime persone lavorino
su questo. Ci si concentra molto pi spesso sul duro lavoro di tutti i giorni, finendo cos nella famosa ruota del criceto che corre senza sosta, per poi ritrovarsi nel solito punto di partenza. Curare il proprio personal brand significa invece
valorizzare ci che siamo, per poterlo offrire in maniera pi semplice e gratificante. Puoi cominciare da subito, chiedendo a te stesso: in cosa posso essere il
primo? E subito dopo chiedendo ai tuoi clienti: quale caratteristica ti ha fatto
propendere per me? La somma di queste due risposte ti aiuter nella costruzione di quel valore unico che ti permetter di distinguerti dalla concorrenza e di
valorizzare la tua professionalit. HINT

Fabrizio Cotza uno dei pi autorevoli esperti italiani nel


campo della crescita professionale e imprenditoriale. Attraverso
percorsi formativi mirati e consulenze personalizzate, aiuta da
oltre 15 anni i titolari di PMI a migliorare gli utili aziendali. Ha
creato il metodo Formazione Sovversiva, che permette di
creare strategie innovative per affrontare sfide imprenditoriali
complesse. anche presidente del Winner Group, un network di
imprenditori accumunati dalla ricerca delleccellenza.
Ulteriori informazioni sul sito www.fabriziocotza.com

WORLD
HAPPINESS
REPORT
2015

Edited by John Helliwell, Richard Layard and Jeffrey Sachs

LA GEOGRAFIA
DELLA FELICITA

Tutti in Svizzera? Non scherziamo... Ma dai risultati di una


recente, dettagliatissima ricerca,
proprio oltralpe che si registra
il massimo punteggio in tema di
felicit. Seguono, a ruota, Islanda, Danimarca, Norvegia
e Canada. LItalia? Un (tristino)
cinquantesimo posto...
Si chiama The World Happiness Report la ricerca sullo
stato della felicit nel mondo,
realizzata dalla Sustainable Development Solutions Network.
La prima edizione stata pubblicata nel 2012, la successiva nel
2013 e questultima nellaprile
2015. Alla ricerca contribuiscono gli esperti di diversi campi:
economia, psicologia, salute,
educazione, statistica e tanti
altri. Insieme, creano una nuova
scienza di felicit che studia vari
aspetti dello star bene personale e nazionale. Cos la felicit
- non pi astratta, ma precisamente misurata - diventa un criterio sempre pi importante sia
del progresso sociale, sia della
politica dei governi. La mappa
a sinistra evidenzia visivamente
i risultati: pi un paese verde,
pi felicit c. Tutti i dati qui:
worldhappiness.report
unsdsn.org

66

D E S T I N A Z I O N I

H I N T M AG A Z I N E . I T

Seconda tappa del nostro viaggio in Medioriente

OMAN

Pianeta Oman
LO STABILE REGNO DEL SULTANO QABOOS PROIETTATO
A DIVENTARE UNO STATO MODERNO ANCHE ATTRAVERSO
IL PROCESSO DI DIVERSIFICAZIONE DELLECONOMIA.
D I G I OVA N N I C E R A S O L I - F OTO O M A N TO U R I S M .G OV.O M

Capitale Mascate
Lingua ufficiale: Arabo
Monarchia assoluta di carattere
islamico (Sultanato)
Indipendenza: 1971dal Regno Unito
Festa nazionale 11 novembre
Superficie Totale 309.501 km
Popolazione
3.632.444 (2014)
Densit
9 ab./km
Fuso orario
UTC +4
Valuta
Riyal
Prefisso tel.
+968
Sigla autom.
OM
IMPORT
16.968 MLN (2011)
26.000 MLN (2013)
PRINCIPALI FORNITORI
EAU 4.653 MLN
GIAPPONE 2.145 MLN
USA 1.001 MLN
ITALIA (12) 317 MLN

Il Sultanato dellOman uno stato asiatico


situato nella porzione sud-orientale della penisola
arabica. Confina con gli Emirati Arabi Uniti, lArabia
Saudita e lo Yemen a sud-ovest. Si affaccia sul mar
Arabico e sul golfo dellOman.
Dal XVII secolo lOman ha avuto un proprio impero
coloniale, in competizione con Portogallo e Regno
Unito per il controllo del Golfo Persico e dellOceano Indiano. Nel XIX secolo, periodo del massimo
splendore, linfluenza politico-economica di questo
impero arriv in Iran, Pakistan e, a sud, Zanzibar. Il
Novecento vide invece il forte declino economico,
la cui prosperit si era basata sul fatto di essere un
fiorentissimo mercato di armi e schiavi, attivit entrate
in crisi.
A causa di questa decadenza lOman cadde sotto la
pesante influenza del Regno Unito, pur non diventando mai parte del suo Impero, n tanto meno un suo
protettorato. Tradizionalmente il sultanato vicino a
Regno Unito e Stati Uniti, ma ha sempre conservato
la sua sovranit e mantiene oggi una politica estera
indipendente ed considerato oggi uno dei pi sviluppati e stabili tra i paesi arabi.

SONO SEMPRE DI PI GLI ITALIANI CHE


SCELGONO DI APRIRE LA BASE DELLA LORO
ATTIVIT IN OMAN. ANDIAMO ALLORA,
INSIEME, ALLA SCOPERTA DI QUESTO
PAESE, PER CERCARE DI CONOSCERNE
LE PROSPETTIVE E LE OPPORTUNIT.

www.oman.om
www.omantourism.gov.om (in italiano)
www.omanairports.co.om
www.omannews.gov.om

QUADRO MACROECONOMICO

olti ricorderanno il film Turista per caso, con


William Hurt che scrive guide dettagliatissime.
Nel nostro viaggio, quello della nostra vita,
tendiamo tutti a non essere occasional tourist, bens
a prevedere e a calcolare tutto, per non lasciare nulla al
caso: i luoghi da visitare, il tempo che troveremo, le persone che conosceremo. Nella storia molti business sono
iniziati per il puro desiderio o per la necessit di cambiare vita, di ricominciare da zero o semplicemente di scoprire nuovi spazi e nuovi paesi. Che tu sia un novello Lord
Byron interessato a descrivere i nuovi paesi, o che tu sia il
mercante delle mille e una notte che da guardiano di asini
vuole emanciparsi e trovare profitti in spezie e tessuti, se
non ti sei ancora romanticamente arreso alle necessit di
un business plan ma vuoi comunque avere degli indicatori che diano una prospettiva di successo, allora lOman
potrebbe essere il paese giusto.
Oggi, generalmente parlando, se leggiamo i commenti
dei turisti su Trip Advisor e simili, troviamo opinioni di
tutti i tipi: chi entusiasta, chi appena soddisfatto, chi
si lamenta. SullOman per tutti sono daccordo sulla
proverbiale ospitalit, sul sorriso cortese e sullo spirito

altruistico degli omaniti. Controsenso storico - mi viene


da pensare - essendo stato nei secoli passati un paese di
pirati e mercanti di schiavi. Ma spesso i paesi sviluppano il
proprio futuro come risultato dellattitudine della propria
gente, a prescindere dal proprio passato.
Per quanto anche lOman ambisca ad emanciparsi dal
petrolio, si pu dire che gli indicatori crescano pi lentamente rispetto a quelli degli Emirati Arabi Uniti, e con uno
spirito pi rilassato. Il prezzo basso del petrolio rallenter
questa crescita ma non fermer gli investimenti in questa
direzione. Lo stabile quarantennale Regno del Sultano
Qaboos proiettato a diventare uno stato moderno anche
attraverso il processo di diversificazione delleconomia.
Se vivi a Dubai impari presto, anche dai molti pendolari
del visto (in unora e mezzo hai passato il confine e rinnovato il visto turistico di altri trenta giorni), che lOman
esercita unattrazione particolare e con i suoi bei paesaggi,
offre anche unoccasione di fare una vacanza a poche ore
di macchina. E sempre pi sono gli Italiani che scelgono
di aprire la base della loro attivit in Oman. Andiamo allora, insieme, alla scoperta di questo paese, per cercare di
conoscerne prospettive e opportunit. HINT

Leconomia omanita si caratterizza per


la sua apertura. Membro dellOMC, le
sue tariffe doganali salvo alcuni settori
sensibili sono molto contenute. Lattivit
economica del Paese fortemente
dipendente dalla produzione petrolifera
che attualmente conta per il 70% del
PIL. Negli ultimi anni leconomia del
Sultanato si sviluppata in maniera costante. Il tasso medio di incremento del
Prodotto Interno Lordo a prezzi correnti
nel corso del triennio 2010-2012
stato del 17,1 %. In termini reali, il tasso
di crescita medio si e attestato attorno
al 5 %. Questa fase stata caratterizzata anche da un tasso di inflazione
moderato, che in media ha segnato il
3,4%. Secondo le autorit omanite nel
2013 il PIL in termini reali ha registrato
un incremento del 5,1%. Per il prossimo biennio si prevede uno sviluppo
pi moderato con un tasso di crescita
del PIL del 3,4% per il 2014 e 2015
rispettivamente, in previsione di un
andamento meno dinamico dei mercati
internazionali. Il flusso degli investimenti
esteri nel Paese nel 2013 ha registrato

un incremento del 56% rispetto al precedente anno ($ 1,62 miliardi contro $


1,04), rilevando che nel 2012 il flusso
degli investimenti esteri aveva subito
un rallentamento rispetto al 2011 ($
1,56 miliardi). Il flusso degli investimenti
esteri omaniti cresciuto del 58%
con $1,38 miliardi nel 2013 rispetto
a $0.87 miliardi nel 2012. Lo stock
degli investimenti esteri nel paese nel
2013 ha raggiunto i 19,75 miliardi di $,
e quelli omaniti allestero sono $ 6,29
miliardi. I principali settori di attrazione
per gli investimenti esteri diretti nel Sultanato sono tradizionalmente quelli del
petrolio e gas, manifatturiero e dellintermediazione finanziaria, essi provengono
principalmente dal Regno Unito e dagli
Emirati Arabi Uniti. Nel primo trimestre
del 2014 il valore delle esportazioni
totali del Sultanato (Euro 10,28 miliardi) ha registrato un declino del 7,9%
rispetto allo stesso periodo del 2013, in
ragione di un calo dellexport di prodotti
petroliferi e gas (-27,2%). Di contro le
esportazioni non petrolifere sono cresciute del 23,4% nel primo trimestre

2014, per un incremento di rilievo delle


esportazioni di minerali (+69,2%).
Le importazioni omanite nel primo trimestre del 2014 sono diminuite in termini
di valore dell 8,1% (Euro 5,88 miliardi)
rispetto alle stesso periodo del 2013. Per
lintero 2013 il valore delle importazioni
ha raggiunto circa Euro 26,40 miliardi
rispetto a circa Euro 19,7miliardi nel precedente anno registrando un incremento
del 33,97%, dato che indica una crescita
della domanda interna. I principali paesi
fornitori del Sultanato sono gli EAU, il
Giappone, lIndia, lArabia Saudita e gli
USA. I prodotti importati sono rappresentati principalmente da macchinari e
attrezzature per trasporto per una quota
di circa il 42% sul totale, seguono i prodotti manifatturieri (18%), chimici (9%) e
alimentari (9%). Il governo continuer a
perseguire le riforme volte a diversificare
leconomia dal petrolio e dal gas nonch
la promozione delle esportazioni del
settore non-oil. Salira, pertanto, la spesa
del settore infrastrutturale, inclusi quello
turistico, dei porti e delle ferrovie. L attivita della pirateria, nelle acque omanite,

DESTINA ZIONI / OMAN

69

Oman chiama Italia. Progetti e strategie di investimento. Oppure...

Aeroporto o trattoria?
UN ELENCO INFINITO DI STRUTTURE IN PROGETTAZIONE, PRESTO IN
CANTIERE. POI, CENTRI OPERATIVI A CACCIA DI PROFESSIONALITA. MA CE
FAME ANCHE DI NEGOZI, SERVIZI, SAPORI: MADE IN ITALY, BATTI UN COLPO.
tuttora presente seppure oggetto
di unattivit di contrasto che ha dato
i suoi frutti. Il Sultanato e impegnato
nella attivita di supporto logistico alle
attivita di antipirateria che si svolgono a
livello internazionale. Il piano di sviluppo
quinquennale (2011-15) ha previsto
oltre di 16 Mld di Euro per lo sviluppo
delle infrastrutture. Gli investimenti nella
produzione di greggio sono in espansione anche grazie allutilizzo di tecniche avanzate di recupero del petrolio
(EOR). Gli investimenti nellindustria
ad elevata domanda di energia e la
new power generation hanno fatto crescere, piu del previsto, la domanda di
gas; il governo sopperira a tale deficit
attraverso lo sviluppo di nuovi impianti
di trasformazione a gas. Lo sviluppo di
fonti alternative di energia allo studio
sia per la produzione di energia eolica
sia per quella solare.
Prosegue il processo di omanizzazione,
ovvero la sostituzione dei lavoratori stranieri con quelli omaniti; numerose sono
le questioni da risolvere, tra le quali
la mancanza di forza lavoro omanita
qualificata e le differenze di trattamento
riservate ai lavoratori omaniti rispetto
agli altri. Questo in realt il vero freno
agli investimenti stranieri. Il successo
di unimpresa totalmente dipendente
alla scelta del personale. E le imprese
vedono questo obbligo come un costo
aggiuntivo con qualche rischio.

Giovanni Cerasoli frequenta il Medio


Oriente dal 1981, con esperienze in
varie settori, dal petrolifero ai beni di
lusso, con vari ruoli legati alle vendite.
Attualmente Responsabile Sviluppo
Commerciale per Plus Marine (Nautica)
e Classe (Mosaici artistici) ed anche
promoter della Rome Business School.
twitter@giocera

I grandi progetti sono quasi sempre


un volano per leconomia dal punto
di vista di strategia nazionale, ma
sono dipendenti dalla stabilit politica e dalla situazione economica
mondiale, ovviamente. Osservando
la societ dal punto di vista dellimprenditore della strada (se si passa
leufemismo) si ha limpressione che
manchi la vendita al dettaglio di un
certo tipo. Si notano ad esempio i
viaggi-weekend degli Omaniti verso i vicini emirati per shopping di
qualit, mobili, moda. Viene facile
pensare che il commercio al dettaglio dovrebbe risentire nel breve
futuro di una domanda in crescita,
cos come quella della ristorazione
di qualit, legata alla crescente presenza turistica

Ecco, allora, che per il made in Italy


si aprono importanti opportunit.
Non di meno, salendo ad un altro
livello, in riferimento alla notevole
mole di progetti annunciati, alcuni gi
in fase di realizzazione, molti ancora
sulla carta - quindi, da fare - che
una volta operativi potranno rappresentare un interessante bacino di
occupazione per alte professionalit.
Basta scorrere lelenco che compare sul sito dellICE, per rendersi
conto della trasformazione in atto. Si
annunciano faraonici parchi divertimenti, impianti eolici e raffinerie, aree
residenziali e zone industriali, ferrovie
e oleodotti, porti e aeroporti, impianti
per i settori elettricit, chimica e petrolchimica, acciaieria, hotel e strutture turistiche.

INTERNATIONAL
MEDICAL CITY - SALALAH
Con uno stanziamento di 1 miliardo di
dollari in via di realizzazione un Centro
medico su unestensione di 866 mila mq

Sviluppo in tre fasi a partire dal 2016


530 posti letto
centro regionale multispecialistico per
il trapianto di organi
centro di riabilitazione A regime sono
previsti anche:
College medico
centro congressuale
hotel 4 stelle

INGENTI INVESTIMENTI PREVISTI


NEI COMPARTI INFRASTRUTTURE E
TRASPORTI, ENERGIA, IMMOBILIARE
E TURISMO, APRONO POSSIBILIT
PER LE IMPRESE ITALIANE.

LE FREE ZONE
Knowledge Oasis Muscat KOM
Al Mazunah Free Trade Zone
Salalah Free Trade Zone
Sohar Free Trade Zone
Al Duqm Free Trade Zone
Oman Free Trade Zone information
SISTEMA FISCALE
I redditi individuali non sono tassati
Non esiste regime IVA
LOman ha siglato accordi per evitare
la doppia tassazione con numerosi
paesi tra cui lItalia

PER LE SOCIETA
Esenzione fino a 30 mila OMR
di fatturato
Oltre i 30 mila OMR di fatturato
imposta unica al 12%
Le societ di nuova costituzione
hanno 18 mesi per presentare
il primo bilancio

OMAN NATIONAL RAILWAY


Con 2244 km lONR il pi grande
progetto ferroviario in corso nel mondo. Nove segmenti collegheranno
lestremo sud dellOman con Eau innestandosi sulla GCC railway: doppio
binario non elettrificato, linea mista
merci-passeggeri, velocit massima
treni merci: 120 km/h, velocit massima treni passegeri: 220 km/h. Peso
massimo per asse 34,4 tons

OIL & GAS


Il settore contribuisce a oltre il 51% del
PIL. Ecco alcuni dati.
905 mila barili lanno circa
Principali importatori: Cina e Giappone
Il paese non aderisce allOpec preferendo una politica autonoma e di programmazione pi agevole degli introiti
Lo sviluppo del paese ha aumentato il
fabbisogno energetico interno in particolare a sostegno del polo petrolchimico
di Sohar e quindi lesplorazione di nuovi
giacimenti anche off-shore
Gas e petrolio non sono facilmente accessibili e in grandi aree come quelle dei vicini.
Riserve di petrolio di 5,5 miliardi di barili
e riserve accertate di gas naturale da 30
miliardi di metri cubi (al gennaio 2012).
Il petrolio soddisfa attualmente un terzo
del fabbisogno energetico ed destinato
ad esaurirsi tra 40 anni (contro i 100 di
Abu Dhabi)
Contratti a lungo termine obbligano ad
esportare il 55% del gas costringendo
il paese a importare 200 milioni di metri
cubi al giorno ai fini della produzione di
energia elettrica.

ENERGIA E AMBIENTE
Nel gennaio 2005, lOman ha firmato il Protocollo di Kyoto: lunico
paese della regione con un ministero dedicato allAmbiente e alle questioni climatiche. La Vision 2020
ha lobiettivo di coprire entro il 2020
il 10% del fabbisogno energetico
del paese con fonti rinnovabili
LOman produce circa 1,5 mln di
tonnellate di rifiuti lanno. Sono previsti entro il 2020 investimenti pari a
5 miliardi di euro per la creazione di
16 nuove discariche e 65 impianti
per il riciclaggio dei rifiuti entro i
prossimi 5 anni. Nel 2007, con decreto governativo, stata costituita
la Oman Enviromental Services
Holding Company (Beah) con il
compito di preservare il paesaggio
omanita sviluppando azioni su diversi fronti: raccolta, riciclo, smaltimento, management per migliorarne la
gestione con incentivi alle aziende,
principalmente legate a progettazione e implementazione di sistemi di
gestione e smaltimento

SECONDO BACINO DI
CARENAGGIO dellOceano Indiano
Il bacino stato costruito dal gruppo
coreano Daewoo ed attualmente
gestito dalla Daewoo Shipbuilding e
Marine Engineering (DSME) . stato
utilizzato per la riparazione di petroliere
extra large da 600 mila tonnellate.

SEZAD Con una


superficie di 1.777
km2 e 80 km di fascia
costiera lungo il Mar
Arabico, la Special
Economic Zone
Authority at Dqum
la pi grande area
speciale nellarea
compresa tra il Medio Oriente e il Nord
Africa.
Sistema integrato di
sviluppo economico
composto da otto
aree:
Porto
Zona industriale
New Town
Porto per la pesca
Area turistica
Polo logistico
Due centri per la
formazione e il
training

DELOCALIZZARE:
IL SUPPORTO DEL PEIE
Il Public Establishment for industrial estates (PEIE) stato costituito nel 1993
con lobiettivo di incentivare lo sviluppo
delle aree industriali e facilitare lattrazione di investitori stranieri interessati a
sviluppare industrie, magazzini e uffici in
prossimit delle principali citt. Attualmente gestisce una superficie complessiva equivalente a oltre 88 milioni di mq.
Le otto aree industriali sorgono infatti
nella periferia dei principali centri: Muscat
(Rusayl, Samail), Sohar, Salalah, Sur,
Nizwa e Buraimi. La costruzione di stabilimenti produttivi incentivata con benefit
fiscali e agevolazioni sullaffitto dei terreni
e sui servizi collegati.

giugno|luglio|agosto2015

settembre2015

R2B
Research to Business
dal 03.06.2015
al 04.06.2015
BOLOGNA FIERE

WORLD DOG SHOW


dal 10.06.2015
al 14.06.2015
FIERA MILANO
Milano

EXPO RIVA SCHUH


dal 13.06.2015
al 16.06.2015
FIERECONGRESSI
S.P.A. - Riva del Garda

MIPEL
dal 01.09.2015
al 04.09.2015
FIERA MILANO
Milano

MICAM SHOEVENT
dal 01.09.2015
al 04.09.2015
FIERA MILANO
Milano

CONCORSO
INTERNAZIONALE
STRADIVARI
dal 04.09.2015
al 11.10.2015
CREMONA FIERE

PITTI IMMAGINE
UOMO
dal 16.06.2015
al 19.06.2015
FIRENZE FIERA S.P.A.
- Firenze

CARRARAMARMOTEC
dal 18.06.2015
al 21.06.2015
CARRARAFIERE
Carrara Marina

FIERA DELLA CASA


dal 19.06.2015
al 28.06.2015
MOSTRA DOLTREMARE S.P.A. - Napoli

VICENZAORO Fall
dal 05.09.2015
al 09.09.2015
FIERA DI VICENZA
S.P.A. - Vicenza

SANA
dal 05.09.2015
al 08.09.2015
BOLOGNA FIERE
S.P.A. - Bologna

MILANO UNICA
dal 08.09.2015
al 10.09.2015
FIERA MILANO
CITY - Milano

WHITE MILANO
dal 20.06.2015
al 22.06.2015
FIERA MILANO
CITY - Milano

EIRE - EXPO ITALIA


REAL ESTATE
dal 23.06.2015
al 25.06.2015
FIERA MILANO
CITY - Milano

PITTI IMMAGINE
BIMBO
dal 25.06.2015
al 27.06.2015
FIRENZE FIERA S.P.A.
Firenze

FLORMART MIFLOR
dal 09.09.2015
al 11.09.2015
PADOVA FIERE
S.P.A. - Padova

LINEAPELLE
dal 09.09.2015
al 11.09.2015
FIERA MILANO Milano

PITTI IMMAGINE
FILATI
dal 01.07.2015
al 03.07.2015
FIRENZE FIERA S.P.A.
Firenze

ANTEPRIMA
dal 02.07.2015
al 03.07.2015
FIERA MILANO CITY Milano

FRAGRANZE
dal 11.09.2015
al 13.09.2015
FIRENZE FIERA
S.P.A. - Firenze

BOOKING DIVENTA ANCHE FOR BUSINESS:


IL NUOVO CANALE PER LA PRENOTAZIONE DI
ALBERGHI PER VIAGGI DAFFARI E ONLINE
Booking.com ha aperto un canale espressamente dedicato ai
viaggi daffari. Booking.com for Business si rivolge principalmente ai travel manager di piccole e medie imprese che devono pianificare le trasferte aziendali senza poter contare su una
divisione interna dedicata o su una travel policy.
La notizia stata pubblicata da Skift, secondo il quale Booking.com for Business non propone offerte specifiche, ma
permette di gestire le trasferte in maniera pi ordinata. Il travel
manager, dopo aver creato gratuitamente il proprio account,
pu procedere in due direzioni: prenotare direttamente le
camere per i dipendenti o associare al proprio account quelli
dei dipendenti che procederanno quindi alla prenotazione autonomamente. Il travel manager ottiene vantaggi sul fronte sia
dellefficienza sia della riduzione dei costi: Booking.com for
Business fornisce infatti i report delle spese aziendali in base
ai parametri desiderati per esempio, le spese sostenute da
un singolo dipendente o da unintera business unit aziendale.
Parallelamente, con il programma Genius, offre sconti del
10% sulle tariffe alberghiere.
Booking.com for Business permette di effettuare prenotazioni
nelle oltre 600mila strutture di tutto il mondo presenti su Booking.com impostando come parametri di ricerca quelli gi
utilizzati per i soggiorni leisure: il costo, le recensioni lasciate
dagli altri utenti e la vicinanza a determinati luoghi di interesse.

ITALIA

ottobre2015

novembre|dicembre2015

SALONE NAUTICO
INTERNAZIONALE
dal 30.09.2015
al 05.10.2015
FIERA DI GENOVA
S.P.A. - Genova

EUROMINERALEXPO
dal 02.10.2015
al 04.10.2015
LINGOTTO FIERE Torino

MERCANTEINFIERA
AUTUNNO
dal 03.10.2015
al 11.10.2015
FIERA DI PARMA S.P.A.
Parma

KEY ENERGY
dal 03.11.2015
al 06.11.2015
RIMINI FIERA S.P.A. Rimini

ECOMONDO
dal 03.11.2015
al 06.11.2015
RIMINI FIERA S.P.A. Rimini

EICMA ESPOSIZIONE
INTERNAZIONALE
DELLA MOTO
dal 03.11.2015
al 08.11.2015
FIERA MILANO - Milano

EMO MILANO 2015


dal 05.10.2015
al 10.10.2015
FIERA MILANO Milano

VITRUM
dal 06.10.2015
al 09.10.2015
FIERA MILANO Milano

FILO
dal 07.10.2015
al 08.10.2015
FIERA MILANO
CITY - Milano

FIERACAVALLI
dal 05.11.2015
al 08.11.2015
E. A. FIERA DI
VERONA - Verona

ARTISSIMA
dal 06.11.2015
al 08.11.2015
LINGOTTO FIERE
Torino

BTC
dal 10.11.2015
al 11.11.2015
FIRENZE FIERA
S.P.A. - Firenze

COSMOBIKE SHOW
dal 11.09.2015
al 14.09.2015
E. A. FIERA DI
VERONA - Verona

TTG INCONTRI
dal 08.10.2015
al 10.10.2015
RIMINI FIERA
S.P.A. - Rimini

SIA GUEST
dal 08.10.2015
al 11.10.2015
RIMINI FIERA S.P.A.
Rimini

INTERNATIONAL
EXPODENTAL
dal 08.10.2015
al 10.10.2015
FIERA MILANO CITY
Milano

ITMA 2015
dal 12.11.2015
al 19.11.2015
FIERA MILANO Milano

GLUTEN FREE
EXPO
dal 13.11.2015
al 16.11.2015
RIMINI FIERA S.P.A.
Rimini

ENOVITIS
dal 17.11.2015
al 20.11.2015
FIERA MILANO Milano

FIERA DEL LEVANTE


dal 12.09.2015
al 20.09.2015
E. A. FIERA DEL
LEVANTE BARI - Bari

SIB
dal 12.09.2015
al 15.09.2015
RIMINI FIERA
S.P.A. - Rimini

AGRI TRAVEL &


SLOW TRAVEL EXPO
dal 09.10.2015
al 11.10.2015
BERGAMO FIERA
NUOVA S.P.A.
Bergamo

TARI MONDO
PREZIOSO
dal 09.10.2015
al 12.10.2015
IL TARI S.C.P.A.
Marcianise

SICAM
dal 13.10.2015
al 16.10.2015
PORDENONE
FIERE S.P.A. Pordenone

SIMEI
dal 17.11.2015
al 20.11.2015
FIERA MILANO
Milano

FIERA DAUTUNNO
dal 18.11.2015
al 22.11.2015
FIERA BOLZANO S.P.A.
- MESSE BOZEN AG Bolzano

MODAPRIMA
dal 20.11.2015
al 22.11.2015
FIRENZE FIERA
S.P.A. - Firenze

HOMI
dal 12.09.2015
al 15.09.2015
FIERA MILANO Milano

HAPPY BUSINESS
TO YOU
dal 15.09.2015
al 18.09.2015
PORDENONE FIERE
S.P.A. - Pordenone

SICUREZZA
dal 16.09.2015
al 18.09.2015
FIERA MILANO
Milano

ENADA
dal 14.10.2015
al 16.10.2015
FIERA DI ROMA Roma

ABILMENTE
EDIZIONE AUTUNNO
dal 15.10.2015
al 18.10.2015
FIERA DI VICENZA
S.P.A. - Vicenza

AGRILEVANTE
dal 15.10.2015
al 18.10.2015
E. A. FIERA DEL LEVANTE BARI - Bari

MIG
dal 29.11.2015
al 02.12.2015
LONGARONE
FIERE S.R.L.
Longarone

AF - LARTIGIANO
IN FIERA
dal 05.12.2015
al 13.12.2015
FIERA MILANO
Milano

MOTOR SHOW
dal 06.12.2015
al 14.12.2015
BOLOGNA FIERE
S.P.A. - Bologna

EXPOBICI
dal 19.09.2015
al 21.09.2015
PADOVA FIERE
S.P.A. - Padova

WHITE MILANO
dal 19.09.2015
al 21.09.2015
FIERA MILANO
CITY - Milano

CHEM-MED
dal 22.09.2015
al 24.09.2015
FIERA MILANO
Milano

VISCOM ITALIA
dal 15.10.2015
al 17.10.2015
FIERA MILANO Milano

HOTEL
dal 19.10.2015
al 22.10.2015
FIERA BOLZANO
S.P.A. - Bolzano

SAIE
dal 21.10.2015
al 24.10.2015
BOLOGNA FIERE S.P.A.
Bologna

MARMOMACC
dal 23.09.2015 al
26.09.2015
E. A. FIERA DI
VERONA - Verona

ABITARE IL TEMPO
dal 23.09.2015
al 26.09.2015
E. A. FIERA DI
VERONA - Verona

MACFRUT
dal 23.09.2015
al 25.09.2015
CESENA FIERE
S.P.A. - Pievesestina
di Cesena

2015

WORLD

Beni di consumo - moda - persona


Cosmoprof Las Vegas (12-14 luglio)
Settori: cosmetica e profumeria

SMAU 2015
dal 21.10.2015
al 23.10.2015
FIERA MILANO
CITY - Milano

AUTO E MOTO
DEPOCA
dal 22.10.2015
al 25.10.2015
PADOVA FIERE
S.P.A. - Padova

SUN
dal 08.10.2015
al 10.10.2015
RIMINI FIERA S.P.A.
Rimini

Cosmoprof Asia Hong Kong (11-13 novembre)


Settori: cosmetica e profumeria
Eno-Agroalimentare/ vini-bevande
Food Hospitality World Cina Canton (22-24 settembre)
Arredo - design - edilizia

COILTECH
dal 23.09.2015
al 24.09.2015
PORDENONE
FIERE S.P.A.
Pordenone

CREMONA
MONDOMUSICA
dal 25.09.2015
al 27.09.2015
CREMONA FIERE
S.P.A. - Cremona

CREMONA
PIANOFORTE
dal 25.09.2015
al 27.09.2015
CREMONA FIERE
S.P.A. - Cremona

BIENNALE
INTERNAZIONALE
DELLANTIQUARIATO
dal 26.09.2015
al 04.10.2015
FIRENZE FIERA S.P.A.

MILANO
PRET-A-PORTER
dal 26.09.2015 al
28.09.2015
FIERA MILANO
CITY - Milano

SUPER
dal 26.09.2015
al 28.09.2015
FIERA MILANO CITY Milano

CERSAIE
dal 28.09.2015
al 02.10.2015
BOLOGNA FIERE
S.P.A. - Bologna

SALONE NAUTICO
INTERNAZIONALE
dal 30.09.2015
al 05.10.2015
FIERA DI GENOVA
S.P.A. - Genova

HOST
dal 23.10.2015
al 27.10.2015
FIERA MILANO Milano

COMOCREA
TEXTILE DESIGN
SHOW
dal 26.10.2015
al 27.10.2015
VILLA ERBA S.P.A.
Cernobbio

!
I
T
N
A
V
A
FATTI

6
1
0
2
E
FIER SIMO
NEL PROSERO
NUM

ITALPIG FIERA
INTERNAZIONALE
DEL BOVINO DA
LATTE, ZOOTECNIA E
AGRICOLTURA
dal 28.10.2015
al 31.10.2015
CREMONA FIERE
S.P.A. - Cremona

Project Iran, Teheran (8-11 giugno)


Settori: arredo e costruzioni
Big 5 Show, Dubai (23-26 novembre)
Settori: edilizia, rubinetteria, sistemi di sicurezza, ambiente e trattamento acque
MCE Saudi - Mostra Convegno Expocomfort Riyad
(30 novembre - 2 dicembre)
Settori: impiantistica civile e industriale, climatizzazione
ed energie rinnovabili
Beni strumentali - meccanica - automazione
Plastexpo e Plastpack Casablanca (3 -6 giugno)
Settori: macchine, attrezzi e sistemi di produzione per
lavorazione della plastica e packaging
Mioge Mosca (23-26 giugno)
Settori: oil&gas

76

MEDIA

CASTA DIVA GROUP OPERA CON 12 SEDI NEL MONDO. PRESTO UNA NUOVA IN LIBANO

If futuro? In Middle East e Africa


(e le societ italiane si organizzano)
A SOSTENERLO STEPHAN LOERKE, DIRETTORE GENERALE DELLA WORLD FEDERATION
OF ADVERTISERS (WFA) E IL RAPPORTO DI NIELSEN GLOBAL ADVIEW PULSE

o scorso marzo a Marrakech, in


Marocco, si svolta la Global
Marketer Week 2015, la fiera
mondiale della pubblicit e del marketing, approdata per la prima volta in
Africa.
A margine dellevento il direttore generale Stephan Loerke stato intervistato
dal giornale LEconomiste, il media
economico di riferimento per la nazione, e ha dichiarato: Il mercato pubblicitario africano sar uno dei pi dinamici nel 2015 e per i prossimi 10 anni.
Ci aspettiamo una crescita sostenuta,
vicina all8%. Le societ sono ancora in
fase di investimento e di integrazione,
ed questo che trasciner la crescita
del mercato.
Concorde anche Nielsen che nel Nielsen Global Adview Pulse 2014 Q3 LITE
ha evidenziato segnali positivi nel
mercato mediorientale e nel continente

africano: +0,9% e +4,4% rispettivamente. In particolare, crescono Egitto


(+11%) e Sud Africa (+8,4%).
Le societ della comunicazione italiane, come quelle degli altri settori, non
stanno a guardare e si organizzano per
presidiare il territorio.
E il caso di Casta Diva Group, multinazionale tascabile della comunicazione gi operante con dodici sedi nel
mondo, che annuncia lapertura di una
nuova in Libano.
Siamo molto attenti ai trend economici
internazionali, affermano Andrea De
Micheli e Luca Oddo, rispettivamente
AD e Presidente di Casta Diva Group
Questa nostra sensibilit ci ha permesso di entrare nei mercati stranieri
nel momento opportuno, quando
lespansione era ancora allinizio e di
essere pronti e operativi nel momento
del boom.

Un esempio interessante lapertura di


una nostra sede in Argentina (a Buenos
Aires), che proprio Nielsen reputa una
nazione in forte crescita nel mercato
pubblicitario. In generale lAmerica
Latina ha registrato un +6,8% rispetto
al trimestre precedente (Q2 2014) e un
+15,2% rispetto al Q3 del 2013. E proprio la crescita maggiore si evidenzia
in Argentina (+24,3%), continuano De
Micheli e Oddo.
Per quanto riguarda il Libano, siamo
la prima societ di comunicazione
indipendente italiana a essere presente
sul territorio. A capo della struttura c
Marwan Nicolas, noto e stimato professionista libanese con un curriculum
di tutto rispetto nel settore. Si tratta
di una sede regionale dedita esclusivamente al mercato arabo dalla quale
ci aspettiamo grandi performance nei
prossimi anni.

www.castadivagroup.com
Casta Diva Group una multinazionale tascabile
della comunicazione.
Fondata nel 2005 da Andrea De Micheli e Luca
Oddo, presente in quattro continenti, con sedi
in tredici citt: Londra, Manchester, Milano, Roma,
Praga, Monaco, Istanbul, New York, Los Angeles,
Buenos Aires, Cape Town, Mumbai, Beirut.
Il Gruppo produce in tutto il mondo spot, film e
programmi tv, crea e organizza eventi grandi e
piccoli, anche dal punto di vista logistico, e produce
contenuti digitali, viral e social video.
Casta Diva Group e il suo staff hanno lavorato per
pi di 100 top brands producendo migliaia di spot,
contenuti digitali ed eventi. I brand del Gruppo sul
mercato internazionale sono: Casta Diva Pictures,
Egg Events, Bin Jip e, grazie a un accordo commerciale, Adacto e Artist & Agency. Negli anni il Gruppo
sempre cresciuto in termini di fatturato e ha meritato una cinquantina di premi italiani e internazionali.
Nel 2014-15 il Gruppo particolarmente impegnato su Expo 2015, come partner per gli allestimenti,
gli eventi e la gestione delle attivit di alcuni Paesi
partecipanti.


nel prossimo numero

IL GIRO DEL

MONDO IN

80
BUSINESS

dado
COMUNICAZIONE

ADVERTISING MARKETING
EDITORIA ARTE GRAFICA

fico!
A
EN N
R AV R A R A
FE RLO G N A
BO

magazine

ariidee
itiner ntamentiri
appu nesapo
perso

HINT

concessionaria per la pubblicit


info@dadocom.com

www.dadocom.com

Potrebbero piacerti anche