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La psicologia sociale lo studio scientifico degli effetti dei processi sociali e cognitivi sul modo in
cui gli individui percepiscono gli altri, li influenzano e si pongono relazione con loro; linteresse
centrale della psicologia sociale il modo in cui gli individui comprendono gli altri e interagiscono con
loro.
Gli psicologi sociali, come gli altri scienziati, acquisiscono nuove conoscenze in maniera sistematica,
mediante metodi scientifici. Questi metodi servono affinch i dati siano meno soggetti agli errori e alle
distorsioni che affliggono spesso le conoscenze derivanti dal senso comune.
Le conoscenze acquisite tramite il senso comune sono talvolta incoerenti o addirittura contraddittorie
(Gli opposti si attraggono/il simile ama il suo simile); anche le conoscenze scientifiche sono soggette a
errori, ma si fondano su metodi sistematici di acquisizione delle informazioni e vengono trattate con la
consapevolezza della possibilit di errore.
I processi sociali sono i modi con cui i nostri pensieri, i nostri sentimenti e le nostre azioni vengono
influenzati dagli input provenienti dalle persone che ci circondano, dai gruppi cui apparteniamo, dai
rapporti personali, dagli insegnamenti trasmessici dai genitori e dalla cultura, e dalle pressioni che
subiamo da parte degli altri.
I processi cognitivi sono i modi in cui i ricordi, le percezioni, i pensieri, le emozioni e le motivazioni
influenzano la nostra comprensione del mondo e guidano le nostre azioni: essi influenzano
costantemente ogni aspetto della nostra vita perch il contenuto dei nostri pensieri, gli obiettivi verso
cui tendiamo, i sentimenti che proviamo su persone e attivit cio il modo con cui agiamo e reagiamo
al mondo sociale si basano su come noi crediamo che il mondo sia.
I processi sociali e cognitivi sono separati ma inestricabilmente connessi: i processi sociali ci
influenzano anche quando gli altri non sono fisicamente presenti. Siamo creature sociali anche quando
siamo soli: poich le nostre appartenenze di gruppo diventano parte di chi siamo, ci influenzano anche
quando gli altri componenti del gruppo sono assenti; studio del gruppo nellindividuo.
Inoltre i processi sociali che ci influenzano quando gli altri sono fisicamente presenti dipendono da
come interpretiamo quegli altri e le loro azioni, pertanto dipendono dal modo di operare dei processi
cognitivi; studio dellindividuo nel gruppo.
Sia quando siamo da soli che quando siamo con altri, i processi sociali e cognitivi agiscono insieme
influenzando tutto quello che pensiamo, sentiamo e facciamo.
La psicologia sociale cerca di comprendere il comportamento sociale dei singoli individui, perch in
determinate situazioni sociali si agisca in un determinato modo, obiettivo che la distingue dalla
sociologia, dalle scienze politiche e dalle altre scienze sociali.
Effetti del gruppo sulla prestazione: la presenza di altri spesso potenzia la prestazione quando i
contributi dei singoli individui sono facilmente identificabili, ma la riduce quando lindividuo si sente
uno dei tanti.
Kurt Lewin: tutto il comportamento dipende dallo spazio vitale dellindividuo, cio una mappa
soggettiva dellambiente sociale e degli scopi attuali dellindividuo.
Linterpretazione soggettiva della realt il fattore determinante delle convinzioni e dei
comportamenti degli esseri umani, e le influenze sociali strutturano quelle interpretazioni e quei
comportamenti.
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quanti sono a
loro connessi
(me e il mio).
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sgarbati e aggressivi quelli che non lo sono. La bellezza fisica esercita uninfluenza pervasiva sulle
nostre percezioni e valutazioni delle altre persone.
Altri tratti del viso svolgono una funzione analoga: gli uomini con tratti infantili (occhi grandi e rotondi,
sopracciglia alte, mento piccolo)vengono ritenuti pi ingenui, onesti e cordiali; inoltre difficilmente
ottengono un posto che richieda capacit dirigenziali, ma pi probabile che vengano scelti come
compagni da chi ama dominare gli altri; addirittura chi ha un viso infantile arriva a giudicare se stesso
come dotato di caratteristiche psicologiche relativamente infantili.
Anche nel mondo del lavoro laspetto fisico importante: studi hanno dimostrato che persone
attraenti venivano assunte con maggiore frequenza e addirittura che le professionisti maschi neo
assunti pi alti di 1,85 ricevevano uno stipendio del 10% in pi rispetto a quelli di altezza inferiore al
1,80. Per le donne lavvenenza pu dimostrarsi una dote ambivalente nel mondo del lavoro: in uno
studio in cui venivano mostrate foto di un uomo attraente e uno non, e di una donna attraente e una
non, luomo attraente veniva ritenuto pi capace, mentre per le donne era vero il contrario perch si
riteneva che la donna attraente avesse fatto carriera grazie alla sua avvenenza fisica anzich alle sue
capacit.
Le impressioni basate sulla comunicazione non verbale
Chi sa esprimere le proprie sensazioni ed emozioni a livello non verbale in modo pi immediato
riscuote un apprezzamento maggiore delle persone meno espressive. Nella cultura occidentale,
generalmente piacciono le persone che orientano il loro corpo sul nostro: che si pongono di fronte,
che si chinano verso di noi e annuiscono mentre parliamo, perch crediamo che ci trovino simpatici.
Tende a piacerci chi ci guarda con le pupille dilatate, che denotano interesse ed attenzione, chi ci
guarda spesso dritto negli occhi (ma senza esagerare, altrimenti denota ostilit e rabbia), mentre le
persone che sfuggono con lo sguardo sono percepite come sfuggenti, scortesi o timide. Il linguaggio
del corpo ci apre uno spiraglio sugli umori e sulle emozioni altrui.
Anche in culture estremamente diverse, le persone esprimono tristezza, felicit, paura, rabbia,
sorpresa e disgusto con posture del corpo ed espressioni facciali simili ed interpretano in modo
simile queste posture espressioni: ecco che il linguaggio delle espressioni una sorta di linguaggio
universale, anche se studi recenti hanno dimostrato che nellinterpretazione di alcune espressioni
emozionali vi sono delle differenze culturali.
Scoprire le menzogne
Scoprire una bugia non cos facile: spesso i bugiardi si tradiscono con indizi non verbali, che per
sono quelli cui di solito non prestiamo attenzione. Quando ascoltiamo qualcuno che afferma qualcosa
cerchiamo le prove della veridicit nelle sue parole e nel suo viso, mentre questi indizi sono quelli
maggiormente controllati dal bugiardo. I segnali rivelatori pi affidabili sono il tono della voce
tremante o acuto, i movimenti irregolari di mani e piedi.
Generalmente, meno informazioni si ricevono pi probabile scoprire linganno: focalizzare
lattenzione sul viso o sulle pearole, che chi mente controlla con facilit, finisce per essere un fattore
fuorviante. Chi presta meno attenzione a chi parla e si concentra pi sugli indizi corporei pi bravo a
scoprire le menzogne.
La macchina della verit o poligrafo una macchina che registra i segnali di attivazione fisiologica
generalizzata (battito cardiaco, respirazione e sudorazione) mentre la persona sottoposta a test
risponde alle domande: poich nessuno pu controllare pienamente queste reazioni fisiologiche, si
presume che rivelino lo sforzo e lo stress che il mentire comporta, anche se studi hanno dimostrato
che questi esami non sono sufficientemente precisi. Ci nonostante, questi test continuano ad essere
ampiamente utilizzati, anche come deterrente psicologico per i mentitori.
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persone con cui interagiamo, lasciando le nostre impressioni in balia dei comportamenti casuali che
vediamo per la prima volta.
Comporre un quadro dinsieme: la formazione delle impressioni complesse
Le molteplici componenti di unimpressione spesso si saldano in un insieme coerente perch si cerca di
inferire tra di esse connessioni causali; anche le valutazioni complessive si costruiscono integrando i
molteplici aspetti di unimpressione. Le impressioni complessive vengono formate integrando
caratteristiche multiple, siano tratti o valutazioni della persona.
Integrare le informazioni sui tratti
Le teorie implicite della personalit sono modelli di associazioni tra i tratti (es.: generoso, quindi
anche altruista e socievole) che possono guidare lo sviluppo e lelaborazione delle impressioni
complesse sugli altri. Le persone sembrano pensare che la maggior parte dei tratti positivi siano
correlati gli uni agli altri, e che quelli negativi formino un altro gruppo a s stante.
I modelli generali delle teorie implicite della personalit sono ampiamente condivisi allinterno di una
cultura, ma un individuo pu operare delle eccentriche inferenze in base alle proprie esperienze
personali.
Man mano che in un individuo osserviamo o inferiamo un numero sempre maggiore di caratteristiche,
cerchiamo di organizzare quanto sappiamo e di creare unimpressione generale che sia un insieme
complesso e interconnesso. Se si nota che alcuni comportamenti implicano tratti simili, possibile che
vengano pensati assieme, e questa riflessione pu far s che i comportamenti si associno nella mente.
I comportamenti collegati allo stesso tratto vengono collegati e memorizzati per gruppi associati man
mano che le impressioni vengono organizzate mentalmente; si pu trarre un senso dai diversi
comportamenti e tratti creando connessioni causali tra loro.
Integrare le valutazioni
Quando integriamo diverse impressioni, positive e negative, su una persona tendiamo a dare maggior
peso alle informazioni negative che a quelle positive, un modello definito effetto di negativit.
Questo accade perch generalmente le informazioni negative sono sorprendenti e inaspettate, quindi
quelle negative ci appaiono pi estreme e caratterizzanti (quindi salienti) rispetto a quelle positive.
Tuttavia, quando pensiamo a unaltra persona in modo dettagliato e sistematico non facciamo
semplicemente la media delle valutazioni delle sue caratteristiche, cerchiamo di fare unintegrazione
pi significativa, ed possibile che la prima informazione di cui veniamo in possesso ci serva da base
per interpretare e valutare le altre informazioni.
Le valutazioni dei tratti o di altre caratteristiche personali non sono fisse e costanti, ma dipendono
dallimpressione complessiva che ci formiamo dellaltra persona.
La precisione delle impressioni ponderate.
Persino le impressioni ponderate talvolta non sono del tutto accurate. Anche quando si dedica
unattenzione pi acuta e un ragionamento pi approfondito alla formazione di unopinione, le
distorsioni possono ancora limitarne laccuratezza e gli sforzi supplementari possono addirittura
confermare la preesistente visione positiva o negativa. Se non si ha consapevolezza di tali distorsioni
della percezione sociale improbabile che si cerchi di correggerle.
La motivazione allaccuratezza
Il desiderio di accuratezza una delle motivazioni pi forti per impegnarsi a fondo nella formazione
di unimpressione. Se importante essere accurati, perch dovremo rendere conto dei nostri giudizi,
faremo probabilmente uno sforzo supplementare per raccogliere quante pi informazioni possibili;
questo sforzo talvolta ci consente di superare gli effetti di unaspettativa iniziale.
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la persona che interroga sia consapevole delle alternative allipotesi data) cio domande le cui risposte
forniranno informazioni sulla veridicit o falsit dellipotesi.
Una strategia volta a prendere in considerazione lopposto pu ridurre il margine di errore.
La creazione di un comportamento coerente con limpressione: la profezia che si autoavvera
Le nostre impressioni iniziali possono creare comportamenti conformi.
La profezia che si autoavvera il processo mediante cui le aspettative che una persona nutre nei
confronti di unaltra diventano realt perch sollecitano comportamenti in grado di confermarle.
Se fossero consapevoli della loro influenza sugli altri, gli individui potrebbero cercare di tenere in conto
quellinfluenza per migliorare la precisione delle loro impressioni, ma purtroppo spesso le persone non
riconoscono nemmeno le influenze pi evidenti. E sorprendentemente difficile riconoscere gli effetti
delle proprie azioni sugli altri e senza una simile consapevolezza non possiamo correggere le nostre
impressioni per migliorarne la validit.
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liberamente
nelleseguirlo.
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Definizione del
s
Struttura del s
Caratteristiche
importanti
Compiti
significativi
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Secondo Linville questo succede perch probabile che un evento abbia effetto diretto solo su uno o
due aspetti del s, pertanto persone che ne hanno molti e indipendenti vedranno solo una piccola
porzione del concetto di s essere influenzata da un evento.
Showers ha rilevato che le reazioni agli eventi positivi o negativi sono influenzate anche dai modi in
cui le informazioni positive o negative sono organizzate in aspetti di s: alcune persone dividono le
informazioni in maniera pi compartimentalizzata, in modo che ogni aspetto di s comprenda per la
maggior parte informazioni positive o negative. In questo modo, eventi positivi o negativi
influenzeranno lumore in maniera molto pi intensa rispetto a chi ha una conoscenza di s pi
integrata, con convinzione positive e negative associate ad ogni s, che quindi complessivamente
risentir meno di sbalzi dumore estremi.
Il confronto sociale: sono migliore o peggiore degli altri?
Valutiamo noi stessi anche effettuando confronti con gli altri: attraverso questi confronti tendiamo a
volte a sopravvalutarci. Lautostima, come il concetto di s, dipende dai confronti sociali.
Modello di costanza dellautovalutazione (Tesser): la reazione a un confronto dipende dalla
vicinanza della persona con cui ci confrontiamo (fratello, amico o sconosciuto) e dallimportanza o
centralit che lattributo ha per la persona.
Non sempre siamo liberi di scegliere con chi confrontarci: confrontarci con chi migliore pu diminuire
la gioia, con chi peggiore aumentarla (studio sui vincitori di medaglie olimpiche).
I confronti distorti: sono sicuramente migliore degli altri
Spesso cerchiamo di evitare paragoni che ci facciano apparire in una luce negativa: una tattica
consiste nel creare distanza tra noi e coloro che hanno successo (minimizzando le similarit o
ritraendoci dai rapporti con loro); unaltra forma di protezione sono i confronti al ribasso, con cui ci
paragoniamo ad altri meno fortunati o che hanno avuto minor successo. Anche quando la situazione
oggettivamente piuttosto difficile, confortante sapere che lesistenza potrebbe essere anche
peggiore.
I canoni interiori per il s: le guide del s
Valutare se stessi significa anche misurarsi con i propri canoni interiori, e questi confronti possono
suscitare sentimenti positivi o negativi sul s. Alcuni eventi creano uno stato di intensificata
consapevolezza di s, durante il quale ci misuriamo con i nostri canoni interiori. Focalizzare
lattenzione sul s ne rende evidenti le discrepanze.
Le guide del s sono i canoni personali ai quali cerchiamo di conformarci, e sono di due tipi: il s
ideale (la persona che vorremmo essere, comprende i tratti che ci aiutano a realizzare le nostre
aspirazioni) e il s imperativo (la persona che sentiamo di dover essere, comprende i tratti che ci
aiutano a espletare i nostri obblighi).
S ideale
S imperativo
Ci che vorremmo essere
Ci che sentiamo di dover essere
Comprende i tratti che ci aiutano a
Comprende i tratti che ci aiutano a
realizzare le nostre aspirazioni
espletare i nostri obblighi
Rappresentano esiti positivi che
Rappresentano esiti negativi che
cerchiamo di conseguire (obiettivi di cerchiamo di evitare (obiettivi di
avanzamento)
prevenzione)
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Discrepanza
S reale/s ideale
S reale/s imperativo
Reazioni
emotive
Delusione
Colpa
Tristezza
Imbarazzo
Diminuita attivazione fisiologica
Accresciuta attivazione fisiologica
Effetti a lungo
Minore autostima
Minore autostima
Depressione
termine
Ansia
Mediocre funzionamento del sistema Mediocre funzionamento del sistema
immunitario
immunitario
Malattia
Malattia
Raggiungimento Gioia o esultanza
Sollievo e rilassamento
Da notare che lo stesso obiettivo (come il rimanere sposato) potrebbe rappresentare un ideale per una
persona, e un dovere per unaltra, a seconda che venga inteso come un obiettivo di avanzamento o di
prevenzione. Il tipo di impatto emozionale prodotto dal mancato conseguimento dellobiettivo dipende
dal modo in cui lindividuo considera la cosa.
Anche le strategie comportamentali dipendono dal modo in cui le persone pensano ai loro obiettivi,
come obiettivi di avanzamento o di prevenzione: studio sulle strategie per fare amicizia.
Anche quando gli obiettivi sono forniti dallesterno le reazioni emotive cambiano se vengono presentati
come una ricerca del successo o un modo di evitare il fallimento.
Se alle persone viene detto che saranno ricompensate se riusciranno in un compito, probabilmente
proveranno delusione per un fallimento e gioia per un successo; se viene detto loro che non verranno
ricompensate se falliscono (istruzioni che oggettivamente descrivono la stessa situazione), provano
ansia se falliscono e rilassamento se riescono.
Focalizzarsi sulle discrepanze del s
certi pensieri e certe situazioni possono intensificare la consapevolezza delle discrepanze esistenti
rispetto alle guide del s.
Lautoconsapevolezza uno stato di intensificata coscienza di s durante il quale ci misuriamo con i
nostri canoni interiori.
Pensare ai nostri canoni interiori pu renderci consapevoli delle
nostre discrepanze del s, attivando in risposta le emozioni
Pensieri autofocalizzanti tipiche. Quei canoni possono essere portati alla mente da
specifiche persone che li rappresentano. Studio sugli studenti
cattolici esposti alla foto del Papa.
Parlare di noi stessi, essere esaminati da un pubblico o da una
macchina fotografica, persino guardarsi allo specchio pu creare
autoconsapevolezza, perch lattenzione viene diretta sui nostri
canoni interiori e la consapevolezza di esserne o meno allaltezza
Situazioni
autofocalizzanti
si fa pi acuta.
Teoria dellautoconsapevolezza: focalizzare lattenzione su se
stessi rende evidenti le discrepanze del s, per questo spesso
spiacevole farlo.
La tendenza a dedicare attenzione al s differisce da persona a
persona. Le persone in cui lautocoscienza elevata tendono
Individui che tendono a maggiormente a essere consapevoli di qualunque discrepanza tra
focalizzarsi su se stessi
s reale e canoni interiorizzati, e a cercare di affrontare tali
discrepanze; questa maggiore autoconsapevolezza fa s che le
informazioni negative relative al s provochino sentimenti pi
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Poich le emozioni e la loro manifestazione sono connesse cos strettamente, i segnali fisici di
unemozione spesso intensificano le sensazioni emotive; similmente ragionevole supporre che
unespressione neutra o incoerente sia in grado di ridurre lintensit dellemozione.
Il s in azione: regolare il comportamento
Talvolta si agisce in modo da esprimere il proprio autentico s interiore, altre volte si cerca di
plasmare le opinioni altrui su di s per ricavarne potere, influenza o approvazione. Tuttavia, persino i
comportamenti destinati al consumo altrui possono influenzare le nostre pi intime convinzioni su noi
stessi.
E il nostro senso del s a guidarci quando agiamo in modo da comunicare e ribadire chi siamo
veramente o quando selezioniamo i nostri comportamenti per trasmettere particolari impressioni e
raggiungere particolari scopi.
Autoespressione: sono quello che sono
Lautoespressione la motivazione a scegliere dei comportamenti che riflettono ed esprimono il
concetto di s; lautoespressione conferma e rafforza il senso del s di un individuo e lo comunica
anche agli altri.
La ricerca dimostra che, potendo scegliere, la maggior parte delle persone preferiscono partecipare a
situazioni sociali che consentano loro di agire in modi coerenti con il loro concetto di s, e preferiscono
partner che concordino con limmagine che hanno di se stessi.
Autopresentazione: sono come tu mi vuoi
Lautopresentazione la motivazione a scegliere dei comportamenti volti a creare negli altri
limpressione di s che si desidera per ricavarne potere, influenza o approvazione.
La maggior parte delle persone si preoccupa di trasmettere agli altri unimpressione positiva:
accattivarsi il favore altrui e autopromuoversi sono due degli scopi pi comuni dellinterazione sociale.
In generale, gli sforzi di riuscire simpatici producono scarsi effetti su chi osservatori esterni, ma forti
effetti sullobiettivo della strategia.
Dal s al comportamento e viceversa
Lautopresentazione pu equivalere ad una sorta di prova di un s per vedere se quello giusto,
magari un s ideale che si desidera incarnare, e spesso usandola si finisce con linfluenzare sia se
stessi che il proprio pubblico, che un elemento cruciale nel determinare gli effetti duraturi
dellautopresentazione.
Le differenze di personalit nel comportamento: lautomonitoraggio
Lautomonitoraggio una caratteristica della personalit definita come il grado di sensibilit alle
richieste degli eventi sociali in base al quale le persone conformano il loro comportamento alle diverse
situazioni. Le persone con un automonitoraggio elevato tipicamente conformano i loro comportamenti
a quelle che ritengono essere le richieste delle persone intorno a loro o alla situazione del momento;
chi invece caratterizzato da uno scarso automonitoraggio si comporta in modo da esprimere i propri
atteggiamenti ed inclinazioni, agendo in maniera pi coerente con persone o situazioni diverse.
Per alcune persone creare unimpressione appropriata, ancorch negativa, pi importante che essere
fedeli al loro vero s; altre preferiscono essere percepite per quello che sono piuttosti che avere
successo per essersi date un volto falso.
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Valutare gli eventi come incontrollabili contribuisce alla depressione clinica, un disturbo psicologico
caratterizzato da un umore negativo, scarsa autostima, pessimismo e uno scombussolamento delle
modalit consuete di pensiero, sonno, alimentazione e attivit.
Lincapacit appresa non fornisce una spiegazione completa della depressione: se gli eventi vengono
percepiti come globali, perduranti e incontrollabili, e anche attribuiti a cause interne ( colpa mia),
allora la depressione probabile.
La ricerca dimostra che le persone che utilizzano uno stile di attribuzione depressivo tendono
maggiormente a diventare depresse in seguito ad esperienze negative; gli effetti di questo possono
durare per anni e nuocere alla salute fisica oltre che a quella mentale.
Difendersi dalla minaccia: le reazioni focalizzate sullemozione
Per difendersi da eventi minacciosi, talvolta si cerca di gestire le proprie reazioni emozionali nei loro
confronti attraverso la fuga, la distrazione, la ridefinizione dellimportanza di un evento o
lautoespressione.
Di solito rispondiamo a eventi minacciosi per il s attraverso delle strategie di reazione, cio dei
tentativi volti a ridurr le conseguenze negative prodotte da eventi minacciosi; un tipo di risposta assai
comune la reazione focalizzata sullemozione.
Sfuggire alla minaccia: la fuga
Quando gli eventi cospirano per metterci di fronte ai nostri fallimenti e limiti, un primo comune
impulso di sottrarsi alla sfida anzich cercare di confrontarsi con essa, per porre fine alla dolorosa
coscienza della propria inadeguatezza. Studi sperimentali dimostrano che chi non si dimostra
allaltezza di un canone personale esce rapidamente dalla situazione stressante, se solo pu farlo.
Ignorare la minaccia: qualunque cosa pur di togliermelo dalla mente
Talvolta i tentativi di evitare una penosa conoscenza di s e le pressioni prodotte da eventi
incontrollabili producono una nuova serie di effetti negativi: bere, drogarsi e compiere azioni
inutilmente rischiose talvolta sono tentativi di annullare la consapevolezza del s, eliminando le
conseguenze spiacevoli di discrepanze del s.
Risultati sperimentali dimostrano che persone passate attraverso dei fallimenti e con unelevata
autoconsapevolezza usano lalcool per sfuggire allautoconsapevolezza medesima, mentre le persone
che hanno avuto successo o che non hanno una cos elevata autoconsapevolezza non lo fanno.
Minimizzare la minaccia: accentuare gli aspetti positivi, ignorare quelli negativi
Un modo di gestire le conseguenze negative di prestazioni mediocri di sminuirne limportanza:
possiamo decidere che certi aspetti non sono poi cos importanti, o declassarne limportanza in
relazione a sfere in cui invece eccelliamo, decidendo che queste ultime sono quelle veramente
importanti. Riaffermare chi siamo, esprimendo le caratteristiche personali che consideriamo pi
importanti e che valutiamo in massimo grado, pu aiutarci a far fronte anche al fallimento,
allincertezza e allo stress.
Proteggere lautostima a scuola
Sminuire limportanza di sfere in cui sperimentiamo fallimenti talvolta comporta terribili costi: secondo
Steele, gli alti tassi di bocciature e abbandoni tra gli studenti afro-americani sono dovuti almeno in
parte al bisogno di proteggersi contro il feedback persistentemente negativo che molti di loro ricevono
a scuola: dato che il sistema educativo non li accoglie, gli studenti decidono di resistere cambiando il
OPsonline.it: la Web Community italiana per studenti, laureandi e laureati in Psicologia
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concetto di s in modo che il successo scolastico non sia pi un elemento importante per lautostima;
purtroppo questo innesca una spirale di fallimento che si autoavvera.
Una protezione dellautostima di questo tipo indubbiamente una causa comune di insuccesso
scolastico tra gli studenti di tutti i retroterra socioeconomici: dare agli studenti un feedback positivo,
pu non solo accrescerne lautostima ma anche il valore da essi attribuito al rendimento scolastico.
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di armi per difendersi dalle minacce: per esempio, combatte i feedback negativi, gli ostacoli o gli
stress con un uso aggressivo delle distorsioni da sopravvalutazione del s e delle reazioni focalizzate
sul problema.
Queste persone si paragonano ad altre in condizioni peggiori e compiono attribuzioni distorte per i loro
fallimenti e limiti; a qualcosa che mette in crisi un aspetto del concetto di s spesso oppongono
laffermazione di un altro aspetto; infine un forte senso di controllo consente loro di affrontare in
maniera diretta i problemi.
Come un riflesso in una serie di specchi deformanti, unautostima elevata porta a sopravvalutarsi e ad
affrontare con successo le minacce al s, il che ripristina lautostima elevata, che innesca i meccanismi
di sopravvalutazione del s e cos via.
Invece le persone depresse e quelle con scarsa autostima tendono a sopravvalutarsi meno degli altri,
indulgono meno spesso nei confronti al ribasso, ricordano un numero maggiore di cose negative su se
stesse e presumono di avere minore controllo sugli eventi.
Per le persone dotate di elevata autostima, il mondo una cornucopia di opportunit di
autoesaltazione, mentre per la persona con scarsa autostima sar un campo minato dove umiliazioni e
depressione sono sempre in agguato.
Controllabilit e strategie di reazione
Il modo migliore di reagire dipende dalle caratteristiche della minaccia e da quelle della persona
minacciata. Ogni stile di reazione comporta dei costi oltre che dei benefici. La valutazione pi
importante quella della controllabilit, che fa di una minaccia una sfida: le reazioni emozionali alle
sfide sono in generale positive o solo leggermente negative, e le reazioni fisiologiche tendono a una
mobilitazione riuscita e a unazione efficace.
Con le sfide la reazione focalizzata sul problema potrebbe essere la migliore (anche se nellimmediato
indice stress e ansia), con le minacce (incontrollabili) la reazione focalizzata sullemozione (fuga,
distrazione dellattenzione eccetera) spesso lunica maniera efficace per affrontarle.
Ma la differenza tra una minaccia e una sfida, non tanto nellevento in s, quanto nel modo in cui lo
si guarda.
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