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Capitolo 3

Sistemi Spread Spectrum


3.1

Introduzione

Affrontando il problema della caratterizzazione del canale radiomobile abbiamo visto che se la banda del
segnale diventa maggiore della banda di coerenza, il canale diventa selettivo in frequenza. In generale questa
situazione deve essere evitata per non dover ricorrere ad equalizzatori di canale che possono aumentare
notevolmente la complessit`a realizzativa dei ricevitori (nonche il loro consumo di potenza). Ci sono casi,
tuttavia, in cui la selettivit`a in frequenza pu`o addirittura essere sfruttata dal ricevitore a proprio vantaggio:
questo `e il caso dei sistemi Spread Spectrum (SS), in cui il segnale trasmesso viene volutamente allargato
in banda rispetto alla minima banda che sarebbe necessaria per trasmettere linformazione.
Vediamo che cosa significa allargamento di banda. La probabilit`a di errore per bit (parametro che
caratterizza la qualit`a della comunicazione in un sistema digitale) pu`o essere espressa in generale come:
Eb
Pe =
N0


(3-1)

ovvero come una funzione del rapporto fra energia per bit, Eb , e densit`a spettrale di potenza media del
rumore N0 . Nei sistemi usuali, la banda W `e legata al tempo di bit Tb secondo la relazione W 1/Tb . In
questo caso, aumentare la banda di un fattore G > 1 equivale a diminuire Tb di un fattore corrispondente.
Poiche Eb = Prx Tb , questo significa che per avere le stesse prestazioni in termini di Pe , ad un aumento di
banda di un fattore G deve corrispondere un aumento di potenza trasmessa (ovvero ricevuta) sempre di un
fattore G.
Lidea che sta alla base dei sistemi SS `e quella di produrre un aumento di banda di un fattore G senza
diminuire il tempo di bit (ovvero rendere indipendente il bit rate dalla banda). In questo caso le prestazioni
non dipendono pi`
u dalla banda (si veda (3-1)). Nei sistemi SS quindi, si aumenta la banda del segnale
trasmesso senza che questo incida minimamente sulle prestazioni del ricevitore. Ovviamente laumento della
banda comporta lo svantaggio di una maggiore occupazione di risorse per ogni segnale trasmesso. Tuttavia,
come vedremo in seguito, lallargamento della banda consente anche di ottenere molti vantaggi soprattutto
su canali radiomobili.
Uno dei vantaggi dellallargamento di banda, che `e poi la ragione per la quale tali sistemi sono stati
introdotti in ambito militare, `e la loro robustezza di fronte alle interferenze (intenzionali o meno) prodotte
da altri trasmettitori. Supponiamo infatti che insieme al segnale sia presente al ricevitore un disturbo
caratterizzato da una potenza J. Supponiamo anche che il disturbo sia modellabile come rumore bianco
caratterizzato da una densit`a spettrale di potenza media J0 = J/B, essendo B la banda del segnale ricevuto.
Assumendo linterferenza come leffetto predominante sulla qualit`a della ricezione, si ha:
P Tb
Pe =
J0


P Tb B
=
.
J


(3-2)

Se la banda B viene allargata di G volte, dove G viene detto fattore di spreading, allora nel sistema SS
occorre un disturbo caratterizzato da una potenza G volte superiore per produrre lo stesso effetto. In altri
termini, poiche la potenza del segnale si disperde su una banda molto elevata, il disturbatore deve utilizzare

Capitolo 3. Sistemi Spread Spectrum

un segnale a banda molto larga e a potenza molto elevata (molto maggiore della potenza del segnale utile)
per produrre un effetto consistente.

3.2

Sistemi Frequency Hopping

Nei sistemi Frequency Hopping (FH) lallargamento di banda viene ottenuto tramite lutilizzo in tempi
diversi di diverse portanti in trasmissione per uno stesso segnale trasmesso. Si consideri come esempio un
segnale FSK binario:
s
2Eb
x(t) =
cos (2f0 t + f ai t) iTb t < (i + 1)Tb
(3-3)
Tb
dove ai = 1 `e la sequenza di simboli informativi, f0 `e la frequenza della portante, Tb `e il tempo di bit,
f = T1b `e lo shift in frequenza dei segnali trasmessi in corrispondenza di ai = 1 e di ai = 1 rispetto
alla frequenza f0 . La larghezza di banda del segnale (3-3) `e pari circa a B
= 2/Tb . Laumento della banda
mantenendo invariato Tb (che `e lobiettivo delle tecniche SS) pu`o essere ottenuto variando saltuariamente
la frequenza centrale f0 . Immaginiamo ad esempio di avere a disposizione un set di frequenze centrali
{f0,1 , f0,2 , . . . , f0,N } da poter utilizzare per trasmettere il segnale (3-3) (si veda Fig. 3.1). Nel sistema SS il

Figura 3.1

trasmettitore sceglie (in qualche modo) una frequenza allinterno del set a disposizione e trasmette su quella
frequenza per un certo periodo denominato TH . Finito tale periodo, viene scelta unaltra frequenza (sempre
appartenente al set a disposizione) dove continuare la trasmissione. Ovviamente la banda occupata diventa
in questo caso dellordine di N 2/Tb .
Nei sistemi FH si definisce sequenza di hopping la sequenza gn = {i1 , i2 , . . . , iN } tale per cui le frequenza utilizzate in sequenza sono f0,i1 , f0,i2 , . . . , f0,iN . Ad esempio se gn = {1, 4, 2, 5, 3}, vuol dire che il
trasmettitore trasmette utilizzando come frequenze centrali la sequenza (periodica) f 0,1 , f0,4 , f0,2 , f0,5 , f0,3 .
Il ricevitore deve essere ovviamente a conoscenza della sequenza di hopping e del tempo di hopping T H per
poter effettuare correttamente la demodulazione del segnale. In Fig. 3.2 si riporta uno schema a blocchi del
sistema di trasmissione.
I sistemi FH si dividono in sistemi Fast-FH e Slow-FH. Nel primo caso (Fast), il tempo T H `e comparabile
con il tempo di bit Tb , ovvero si ha, grossomodo, un salto in frequenza ogni tempo di bit. Nel secondo caso
(Slow) TH `e molto maggiore di Tb .
I sistemi Fast-FH presentano alcuni inconvenienti legati alla loro implementazione. Il sintetizzatore di
frequenza (Fig. 3.2) deve essere in questo caso stabile e veloce. Inoltre, dato che `e molto difficile mantenere
la coerenza di fase durante i salti, il ricevitore `e preferibilmente di tipo incoerente (con prestazioni inferiori
rispetto al ricevitore ottimo coerente). Tali problemi ovviamente non sono presenti nei sistemi Slow-FH.

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Capitolo 3. Sistemi Spread Spectrum

Figura 3.2

Nel complesso, i sistemi FH presentano due grossi vantaggi rispetto ai sistemi tradizionali. Il primo
riguarda la robustezza rispetto alle interferenze (su questo concetto ci ritorneremo in seguito). Il secondo
riguarda la capacit`a di combattere adeguatamente il multipath fading. Abbiamo infatti visto che la banda
di coerenza di un canale radiomobile, definita W , assume un valore limitato (tipicamente da 100 a 300 kHz).
Se le frequenze f0,i utilizzate dal sistema FH sono fra loro sufficientemente spaziate, si ha che i segnali inviati
in tempi diversi (a distanza temporale TH ) sono soggetti a fading indipendenti. Perci`o si riescono a ridurre
le lunghezze dei burst di errori a valori comunque non superiori a TH .
A titolo di esempio si consideri il sistema GSM che prevede di utilizzare una tecnica Slow-FH con
TH = 0.57 ms. Il bit rate vale in questo caso Rb = 270 kbit/s. Se non utlizzassimo FH si avrebbe che
per basse velocit`a, ad esempio v = 3 m/s, il tempo di coerenza t assumerebbe valori molto elevati. In
particolare t = 0.11 s, ovvero LB = 30000 bit. Grazie al FH, la lunghezza LB viene comunque limitata
al valore massimo LB = 154 bit, che pu`o essere compatibile con lutilizzo di un interleaving rispettoso dei
vincoli sui tempi di ritardo del segnale vocale.

3.3

Direct Sequence

Unaltra tecnica che permette la trasmissione SS `e la tecnica Direct Sequence (DS). In questo caso si opera
lallargamento di banda utilizzando direttamente delle forme donda in banda base caratterizzate da una
banda B >> 2T1 b , ovvero molto maggiore della minima banda possibile 1 . Per semplicit`a consideriamo il
caso in cui il segnale trasmesso sia antipodale, ovvero il trasmettitore associa una forma donda s(t) al bit
1 e la forma donda s(t) al bit 0. In particolare facciamo riferimento al caso classico in cui linviluppo
complesso s(t) sia una forma donda rettangolare:
s(t) = rect

t 0.5Tb
.
Tb


(3-4)

La rappresentazione passa basso del segnale digitale corrispondente pu`o essere espressa come:
x
0 (t) =

n=

an s(t nTb )

(3-5)

dove an = 1 rappresentano i bit informativi. Per ottenere lallargamento in banda si utilizza unaltra
forma donda definita come:
c(t) =

G1
X
i=0

Secondo il teorema di Nyquist

1
2Tb

ci p(t iTc )

(3-6)

`e la minima banda che si pu`


o utilizzare per trasmettere un segnale con rate R b = 1/Tb .

24

Capitolo 3. Sistemi Spread Spectrum

dove ci = 1, detti chip, rappresentano la sequenza di spreading, G `e un intero maggiore o uguale


ad uno

t0.5Tc
che rappresenta il fattore di allargamento di banda, Tc = Tb /G `e il tempo di chip, p(t) = rect
`e la
Tc
forma donda rettangolare associata ai chip. Il segnale effettivamente trasmesso sul canale viene costruito
moltiplicando il segnale a banda stretta (3-5) per la ripetizione periodica della sequenza di spreading definita
cP (t), ovvero:
x
(t) = x
0 (t) cP (t) = x
0 (t)

n=

c(t nTb ).

(3-7)

In Fig. 3.3 si riporta un esempio di costruzione del segnale DS per un fattore di spreading G = 8; il segnale
trasmesso viene ottenuto moltiplicando direttamente il segnale a banda stretta per il segnale di spreading.
La demodulazione del segnale (3-7) pu`o essere facilmente realizzata moltiplicando il segnale ricevuto per

Figura 3.3

lo stesso segnale di spreading usato in trasmissione (si veda Fig. 3.4). Si noti che, come nel caso FH, il
ricevitore deve essere a conoscenza della sequenza ci per poter effettuare correttamente la demodulazione.

Figura 3.4

Condizione necessaria affinche il segnale DS sia effettivamente un segnale SS `e che la banda del segnale

25

Capitolo 3. Sistemi Spread Spectrum

trasmesso B sia tale che B >> 2T1 b . Vediamo ora sotto quali condizioni ci`o `e verificato. Lobiettivo `e quello
di valutare la trasformata di Fourier di x
(t), denominata X(f ).
Per semplicit`a consideriamo lintervallo 0 t < Tb relativo alla trasmissione del bit a0 . Il segnale
trasmesso in tale intervallo `e dato da
x
(t) = a0 c(t).
(3-8)
La banda del segnale trasmesso dipende quindi dalla banda del segnale di spreading c(t). Per semplicit`a
consideriamo in luogo di c(t) la sua versione campionata con passo Tc , ovvero ci = c(iTc ). In questo caso la
trasformata di Fourier C(f ) pu`o essere espressa come:
C(f ) =

G1
X

ci ej2if Tc .

(3-9)

i=0

I termini ci possono essere modellati come variabili aleatorie che assumono con probabilit`a 0.5 il valore +1
o -1. In questo caso ci diventa un processo discreto la cui banda massima sar`a raggiunta nel caso in cui
possa essere assimilato a rumore bianco, ovvero
E [ci ci+l ] = (l)

(3-10)

Se `e verificata la (3-10), la densit`a spettrale di ci risulta uniforme fra 2T1 c e 2T1 c , ovvero la banda del segnale
trasmesso x
(t) `e pari a Bmax = 2T1 c . Si noti che nel caso in cui ci non sia modellabile come rumore bianco,
ovvero nel caso in cui i chips siano fra loro correlati, la banda di x
(t) risulter`a minore di B max . Se le sequenze
di spreading sono scelte in maniera opportuna si ha quindi un effettivo allargamento di banda di un fattore
G che rappresenta perci`o il fattore di spreading.
Ovviamente le sequenza di spreading ci non sono sequenze aleatorie ma sequenze deterministiche (fra
laltro devono essere perfettamente conosciute al ricevitore per effettuare la demodulazione). Tuttavia, per
ottenere leffettivo massimo fattore di spreading G `e sufficiente che la correlazione temporale sia assimilabile
ad una delta, ovvero:
X
1 G1
ci ci+l
(3-11)
= (l).
G i=0

Nei sistemi DS vengono quindi costruite, attraverso opportune tecniche di codifica, sequenze di spreading
caratterizzate dalla precedente propriet`a al fine di ottenere il massimo allargamento di banda possibile (per
un G fissato).
Vediamo ora qual`e leffettivo vantaggio dellutilizzo delle tecniche DS in ambiente radiomobile (a parte
il buon funzionamento in condizioni di interferenza di cui parleremo in seguito).
Si consideri ancora il segnale trasmesso nellintervallo [0, Tb ] espresso nella (3-8). A causa del canale
radiomobile (1-51) si ha un segnale ricevuto corrispondente:
y(t) = a0

N
1
X
n=0

n c(t nTc ) = a0

N
1
X
n=0

G1
X
i=0

ci p[t (i + n)Tc ].

(3-12)

Si noti che nella (3-12) si `e considerato il campionamento del processo (t) con passo di campionamento
1
, ovvero B > W , dove B e W sono rispettivamente la banda del segnale
Tc . Questo `e lecito purche Tc < 2W
trasmesso e la banda di coerenza del canale. In altri termini, lespressione (3-12) pu`o ritenersi valida se il
canale `e frequency selective2 .
Facciamo ora riferimento, per semplicit`a di trattazione, al segnale ricevuto campionato y(k) = y(kT c ) 3 .
Direttamente dalla (3-12) si ha:
y(k) = a0

N
1
X

n ckn .

(3-13)

n=0

Si assumer`
a che, a causa dellallargamento di banda, il canale sia frequency selective.
Si stanno considerando segnali che hanno banda pari a 2T1 c , per cui `e lecito ricorrere alla rappresentazione equivalente
campionata con passo di campionamento Tc .
3

26

Capitolo 3. Sistemi Spread Spectrum

A questo punto assumiamo che il ricevitore effettui la correlazione del segnale ricevuto con una versione
ritardata di un fattore lTc della sequenza di spreading, ovvero:
Rl =

N
1
X
X
X
1 G1
1 G1
n
y(k)ckl = a0
ckl ckn .
G k=0
G k=0
n=0

(3-14)

Nel caso in cui sia verificata la (3-11), si ha:


Rl = a0 l .

(3-15)

Come si vede dalla precedente equazione, il ricevitore `e in grado di isolare i diversi cammini ricevuti eliminando del tutto linterferenza che ciascuno di essi provoca sugli altri. Questo risultato `e ottenuto se `e
verificata la (3-11), ovvero se le sequenze di spreading hanno banda massima. Il primo risultato ottenuto
`e che, nonostante il canale sia fortemente selettivo in frequenza (a causa dellallargamento di banda), il
segnale ricevuto non `e distorto dal canale (Rl `e semplicemente il prodotto del bit trasmesso per un termine
moltiplicativo dovuto al fading).
Supponiamo ora che il ricevitore sia costituito da diversi rami in parallelo in cui ciascuno di essi effettua
la correlazione (3-14) per ogni ritardo l = 0, . . . , N 1 (Si veda Fig. 3.5). Tale ricevitore `e denominato
ricevitore Rake. In questo caso si ottengono in uscita N termini Rl , l = 0, . . . , N 1 ciascuno dei quali
trasporta la stessa informazione a0 affetta per`o da un diverso termine di fading moltiplicativo l . Nel caso
in cui le variabili aleatorie l siano indipendenti (modello uncorrelated scattering), ci`o equivale ad avere un
canale a diversit`a con fattore di diversit`a pari a N . Realizzando opportune tecniche di ricombinazione delle
N repliche ricevute (ad esempio maximal ratio combining o selection combining) si riesce perci`o a trarre
vantaggio dalla presenza di cammini multipli.

Figura 3.5

27

Capitolo 4

Linterferenza nei sistemi radiomobili


4.1

Introduzione

I sistemi radiomobili si caratterizzano per la presenza di molti trasmettitori che inviano in contemporanea
segnali verso altrettanti ricevitori. Il mezzo di trasmissione `e per sua natura broadcast; questo vuol dire che
la trasmissione di ogni terminale/stazione arriva fisicamente anche ai ricevitori che in quel momento sono
adibiti alla ricezione di segnali provenienti da altri terminali/stazioni. Il segnale voluto viene detto segnale
utile mentre quello non voluto viene detto interferenza (si veda Fig. 4.1). Limpatto che linterfenza genera

Figura 4.1

sulla qualit`a del segnale ricevuto pu`o essere devastante. Esso dipende dalle condizioni di propagazione e
dalle tecniche di trasmissione/ricezione utilizzate. Ovviamente, ci si aspetta che allaumentare della potenza
del segnale interferente complessivo, leffetto dellinterferenza sulla qualit`a della comunicazione sia maggiore.
I sistemi radiomobili, per funzionare correttamente, devono perci`o utilizzare delle tecniche di accesso
multiplo (MA, Multiple Access) che permettano di limitare, se non eliminare del tutto, linterferenza. In
generale, al ricevitore arrivano un certo numero M di segnali contemporaneamente. Il ricevitore deve essere
in grado, in presenza di rumore additivo bianco e Gaussiano, di distinguere ed estrarre il segnale utile. Le
tecniche MA si occupano del problema di regolamentare laccesso al mezzo fisico da parte di molti utenti in
modo da permettere al ricevitore di svolgere correttamente il proprio lavoro. Un modello per caratterizzare la
trasmissione multipla in un sistema radiomobile non selettivo in frequenza `e riportato in maniera schematica
in Fig. 4.2. Matematicamente, il problema del ricevitore `e quello di estrarre il segnale utile, ad esempio
x
0 (t) quando il segnale ricevuto `e espresso come:
y0 (t) = H0 x
0 (t) +

M
1
X

Hi x
i (t) + n(t) = H0 x
0 (t) + i(t) + n(t)

(4-1)

i=1

dove x
i (t) `e lisimo segnale trasmesso, n(t) `e il rumore bianco e Gaussiano, H i `e il guadagno complessivo del
canale sul segnale i simo (comprensivo di path-loss, shadowing e fading) e i(t) `e linterferenza complessiva.

Capitolo 4. Linterferenza nei sistemi radiomobili

Figura 4.2

Leffetto dellinterfenza dipender`a ovviamente in primo luogo dalla potenza complessiva del segnale i(t)
e quindi dal valore dei guadagni Gi = |Hi |2 . Tali termini sono determinati da condizioni di propagazione
casuali (shadowing e fading) e deterministiche (path-loss). Se un utente interferente si trova molto lontano
dal ricevitore si ha ovviamente Gi << G0 , ovvero il suo effetto potr`a essere trascurato ai fini della valutazione
delle prestazioni del ricevitore. In generale si hanno due casi: (i) sistema noise limited, quando E[n(t) 2 ] >>
E[i(t)2 ]; (ii) sistema interference limited, quando E[n(t)2 ] << E[i(t)2 ].
Leffetto dellinterferenza tuttavia, come detto precedentemente, non dipender`a solamente dalla potenza
del segnale interferente ma anche dalle tecniche utilizzate in trasmissione/ricezione per tentare di estrarre il
segnale utile dal segnale ricevuto. Tali tecniche infatti possono essere pi`
u o meno sofisticate.
Consideriamo ad esempio unantenna in ricezione alla stazione radiobase capace di formare fasci (beams)
molto stretti in direzione del trasmettitore del segnale utile; in questo caso i segnali interferenti possono
essere ridotti sensibilmente rispetto al caso di unantenna omnidirezionale (si veda Fig. 4.3). In alternativa,
il ricevitore potrebbe adottare la strategia di considerare il segnale interferente come segnale utile effettuando
unestrazione simultanea del contributo informativo presente in tutti i segnali ricevuti (Multi-user detection).
Nel seguito faremo lassunzione che il ricevitore tratti linterferenza come rumore che si va ad aggiungere
al rumore bianco, ovvero si assume di essere in presenza di una single-user detection. Questa soluzione,
che non `e ottima in quanto non sfrutta tutta linformazione che potenzialmente arriva al ricevitore 1 , viene
tuttavia utilizzata per la sua semplicit`a in molti sistemi reali, quali ad esempio il GSM.
Per capire leffetto che linterferenza pu`o avere sulla qualit`a del segnale ricevuto facciamo ora riferimento
ad un semplice esempio in cui il segnale trasmesso dal trasmettitore i simo nellintervallo 0 t < T b sia
antipodale:
(i)
x
i (t) = a0 u
i (t)
(4-2)
(i)

dove a0 1 `e il simbolo informativo trasmesso dal trasmettitore i simo nellintervallo suddetto e u i (t) `e
la forma donda in banda base associata a tale simbolo informativo di lunghezza temporale T b . In questo
caso, in accordo con la (4-1), il segnale ricevuto pu`o essere espresso come:
(0)

0 (t) +
yi (t) = a0 H0 u

M
1
X

(i)

i (t) + n(t).
a 0 Hi u

(4-3)

i=1

Nella (4-3) si `e assunto senza perdita di generalit`a che il segnale utile sia dato dal segnale x
0 (t).
Nel caso in cui linterferenza possa essere assimilabile a rumore bianco, il ricevitore ottimo (ovvero quello
che minimizza la probabilit`a di errore per bit) `e il ricevitore a correlazione. Tale ricevitore deriva la stima
1

Infatti trattare linterferenza alla stregua del rumore significa assumere che ne abbia le stesse caratteristiche statistiche.
Invece, linterferenza `e nella realt`
a un contributo di natura completamente diversa dal rumore che il ricevitore potrebbe arrivare
a stimare, a costo ovviamente di una notevole complessit`
a computazionale.

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Capitolo 4. Linterferenza nei sistemi radiomobili

Figura 4.3

(0)

(0)

a
0 del bit effettivamente trasmesso a0 dal calcolo della correlazione:

(0)
a
0

T
Rb

0 (t)dt
yi (t)H0 u

= segn [Real()]
= segn
Real s T

Rb

(4-4)

|H0 u
0 (t)|2 dt

dove viene definita variabile di decisione, segn(x) rappresenta la funzione segno che vale +1 per x > 0 e
-1 altrimenti e Real(x) rappresenta loperatore parte reale.
Chiamiamo ora con i,j il coefficiente di correlazione fra le forme donda u
i (t) e u
j (t) utilizzate rispettivamente al trasmettitore i e j. Si ha:
i,j =

ZTb

u
i (t)
uj (t)dt.

(4-5)

Utilizzando la (4-5) e la (4-3), la variabile di decisione pu`o essere utilmente espressa come:
=

(0)
a0

M
1
X
1
(i)
a0 Hi H0 i,0 + N.
G0 0,0 + p
G0 0,0 i=1

(4-6)

2 = 2N (N `
dove N `e una variabile aleatoria Gaussiana complessa a valor medio nullo e varianza N
0
0 e la
2
densit`a spettrale di potenza media del rumore termico al ricevitore) e G 0 = |H0 | `e il guadagno di potenza
dovuto al canale del trasmettitore 0.
Si noti dalla (4-6) che nel caso in cui linterferenza sia prodotta da un numero molto elevato di interferenti
indipendenti fra loro e di contributo simile, il termine interferente nella variabile di decisione pu`o essere

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Capitolo 4. Linterferenza nei sistemi radiomobili

approssimativamente considerato Gaussiano e quindi equivalente a rumore. In questo caso la regola di


decisione ottima `e proprio quella che si basa sul ricevitore a correlazione.
Vediamo ora un esempio pratico per valutare in che modo linterferenza influisce sulla probabilit`a di
errore per bit Pe . Si consideri M = 2 e si assuma che i segnali trasmessi nellintervallo 0 t < Tb dai due
trasmettitori siano:
(0)

x0 (t) = a0 cos (2f0 t) 0 t < Tb


x1 (t) =

(1)
a0 cos (2f0 t)

(4-7)

0 t < Tb

ovvero si consideri una modulazione PSK2 . La rappresentazione equivalente passa basso dei segnali trasmessi
`e:
x
0 (t) =

(0)
a0 rect

t 0.5Tb
Tb

t 0.5Tb
(1)
x
1 (t) = a0 rect
Tb


(0)

= a0 u
0 (t)
(4-8)
(1)

= a0 u
1 (t).

In accordo con la (4-3), il segnale ricevuto pu`o essere espresso in questo caso:
(0)

(1)

yi (t) = a0 H0 u
0 (t) + a0 H1 u
1 (t) + n(t).

(4-9)

Rappresentando ora
complessi H0 e H1 nella forma polare, ovvero H0 = |H0 |ej1 =
i termini
j
j
H1 = |H1 |e 2 = G1 e 2 , `e immediato ricavare la variabile di decisione dalle (4-5),(4-6):
(0) p

= a0

(1) p

G 0 Tb + a 0

(0)

G1 Tb ej(2 1 ) + N = a0

(1)

2Eb,0 + a0

2Eb,1 ej + N

G0 ej1 e
(4-10)

dove Eb,0 = G02Tb e Eb,1 = G12Tb rappresentano rispettivamente lenergia per bit del segnale 0 e 1 3 . In
accordo con la (4-4), `e possibile ora ricavare la stima del simbolo informativo come:


(0)

(0)

a
0 = segn a0

(1)

2Eb,0 + a0

2Eb,0 cos() + N 0

(4-11)

dove N 0 = Real(N ) `e una variabile aleatoria Gaussiana a valor medio nullo e varianza N 0 4 .
Valutiamo ora le probabilit`a di errore Pe condizionate:
(0)

(1)

2Eb,1 cos()

2Eb,1 cos()

2Eb,1 cos()

Pe |a0 = 1, a0 = 1 = P rob. N 0 < 2Eb,0


(0)

(1)

Pe |a0 = 1, a0 = 1 = P rob. N 0 < 2Eb,0 +


(0)

(1)

Pe |a0 = 1, a0 = 1 = P rob. N 0 >


(0)

(1)

Pe |a0 = 1, a0 = 1 = P rob. N 0 >


n

(0)

2Eb,0
2Eb,0 +

(1)

2Eb,1 cos()

(4-12)

Assumendo ora che P rob a0 = 1 = 0.5 e P rob a0 = 1 = 0.5, e considerando che N 0 `e una variabile
aleatoria Gaussiana a valor medio nullo e varianza N0 , `e facile ricavare:
"

1
1 erf
Pe =
4

Eb,0 + Eb,1 cos()

N0

!#

"

1
1 erf
+
4

Eb,0 Eb,1 cos()

N0

La modulazione PSK `e un tipo di modulazione antipodale.


Lenergia per bit del segnale equivalente passa basso `e doppia rispetto a quella effettiva.
4
La varianza della parte reale del rumore complesso `e pari alla met`
a della varianza totale.
3

31

!#

(4-13)

Capitolo 4. Linterferenza nei sistemi radiomobili

E0
E1 cos()2

Se ora chiamiamo con =


1
Pe =
4

1 erf

"s

il rapporto segnale utile interferenza, si ottiene:


Eb,0
N0

1
1+

!#)

1
+
4

1 erf

"s

Eb,0
N0

1
1

!#)

(4-14)

In Fig. 4.4 si risportano le curve della Pe ricavata in (4-14) per diversi valori di espresso in dB. Si noti
0

10

Pe

= 0 dB
= 1 dB

10

= 5 dB

10

= 10 dB

10

10

= 15 dB

10

10

12

= dB

10

14

10

16

10

18

10

10

12

14

16

18

20

E /N dB
b

Figura 4.4

che, come del resto era lecito attendersi, al diminuire del rapporto segnale interferenza le prestazioni del
E
. In altri termini, il
ricevitore peggiorano e tendono a diventare sempre meno dipendenti dal rapporto Nb,0
0
sistema tende a diventare interference limited. Le prestazioni migliori daltra parte si hanno quando tende
allinfinito, ovvero nel caso di rumore additivo bianco e Gaussiano.
Nellesempio considerato valori elevati di si possono ottenere solo quando lenergia per bit del segnale
interferente E1 `e piccola rispetto a quella del segnale utile 5 . Questo risultato pu`o essere ottenuto progettando
il sistema in maniera tale che gli interferenti si trovino a distanze molto superiori rispetto al segnale utile.
Unalternativa `e quella di costruire delle forme donda in banda base (da associare a segnali trasmessi
da diversi trasmettitori) tali che le correlazioni i,j definite in (4-5) siano nulle. Questo pu`o essere ottenuto attraverso lutilizzo di tecniche di accesso multiplo che assegnino ai vari utenti forme donda fra loro
ortogonali.
Come si `e visto nellesempio numerico precedente, la valutazione delle prestazioni in presenza di interferenza `e un problema assai complesso. Tuttavia, allaumentare del numero degli interferenti il loro contributo
totale tende a diventare una variabile aleatoria Gaussiana, per cui la variabile di decisione espressa in (4-6)
pu`o essere ricondotta al classico esempio di canale AWGN. In particolare, assumendo che i vari contributi
interferenti siano fra loro indipendenti, `e facile ricavare il rapporto segnale rumore 6 a valle del correlatore in
ricezione, ovvero il rapporto fra il quadrato del contributo informativo contenuto nella variabile di decisione
e la varianza del termine di rumore. Tale termine viene generalemente indicato con b = Eb /I0 , ovvero
5

In realt`
a dipende anche dallo sfasamento relativo che tuttavia, data la natura non controllabile del canale, dovr`
a essere
considerata una variabile aleatoria.
6
Per rumore si intende qui la somma del rumore e dellinterferenza.

32

Capitolo 4. Linterferenza nei sistemi radiomobili

energia per bit su densit`a spettrale di potenza dellinterferenza. Considerando nella (4-6) come segnale utile
il generico segnale i simo, b pu`o essere calcolato nella sua forma generale come:
b =

G0 i,i
MP
1
j=0
j6=i

|2

(4-15)

Gj j,j i,ii,jj,j + 2N0

(i)

Se nella (4-15) sostituiamo Prx Tb = 0.5Gi i,i e indichiamo con %i,j =


le forme donda in banda base 7 , si ha:

|i,j |2
i,i j,j

il coefficiente di correlazione fra

(i)

b =

Prx
MP
1

(j)
Prx %i,j

j=0
j6=i

4.2

(4-16)

+ N0 Rb

Tecniche di accesso multiplo FDMA e TDMA

Come detto precedentemente, una tecnica di MA efficace deve assegnare le forme donda u
i (t), con i =
0, . . . , M 1, in modo che:
i,j =

ZTb
0

u
i (t)
uj (t)dt = 0 se i 6= j.

(4-17)

Un primo modo per ottenere questo obiettivo `e quello di far trasmettere i vari utenti in istanti diversi. In
altri termini, poiche la correlazione in (4-17) viene zero quando una delle due funzioni integrande `e zero, per
soddisfare la condizione in (4-17) sar`a sufficiente far trasmettere un solo utente per volta in ogni intervallo
temporale di lunghezza almeno pari a Tb . Questo approccio viene detto Time Division Multiple Access
(TDMA). Nelle tecniche TDMA ogni utente ha a disposizione un certo tempo, detto slot temporale, in cui
trasmette solo lui. Finito il tempo di slot, il sistema disabilita lutente in questione per abilitarne un altro.
Durante un periodo di tempo fisso, detto frame, ogni utente nel sistema viene abilitato a trasmettere una
sola volta; il tempo di frame Tf `e quindi pari a Tf = M Ts , dove Ts `e il tempo di slot mentre M `e il numero
di utenti che si contendono laccesso al canale.
b
Se Tb `e il tempo di bit, in un contesto TDMA il bit rate effettivo `e Rb,ef f = M1Tb = R
M . Ogni utente,
quando `e abilitato a trasmettere, pu`o utilizzare tutta la banda a disposizione B
= T1b = Rb . Si ottiene perci`o
B
.
Rb,ef f = M
Un altro modo per ottenere lortogonalit`a fra i segnali trasmessi `e quello di trasmettere su frequenze
diverse. Poiche le forme donda u
i (t) sono limitate fra 0 e Tb , la correlazione (4-17) pu`o essere riscritta come
i,j =

+
Z

u
i (t)
uj (t)dt =

+
Z

Ui (f )Uj (f )df

(4-18)

dove Ui (f ) e Uj (f ) rappresentano rispettivamente la trasformata di Fourier di u


i (t) e di u
j (t) 8 .
Quindi, lortogonalit`a pu`o essere ottenuta semplicemente facendo trasmettere i vari utenti su bande di
frequenza disgiunte. In questo caso si parla di accesso multiplo a divisione di frequenza (FDMA, Frequency
Division Multiple Access). Se B `e la banda totale a disposizione, ogni utente potr`a utilizzare al limite una
B
banda effettiva Bef f = M
. Assumendo Bef f
= 1/Tb,ef f , si ha anche in questo caso un bit rate effettivo
B
Rb,ef f = M . Perci`o, da questo punto di vista FDMA e TDMA forniscono le stesse prestazioni.
Vediamo pi`
u in dettaglio quali sono vantaggi e svantaggi delle due soluzioni di MA descritte.
7
8

Tale termine `e un numero compreso fra 0 e 1.


Il risultato in (4-18) `e stato ottenuto applicando il teorema di Parceval.

33

Capitolo 4. Linterferenza nei sistemi radiomobili

Per quanto riguarda il TDMA occorre dire che tale tecnica deve poter consentire una trasmissione intermittente dellinformazione, risultando perci`o adatta solo per trasmissioni di tipo digitale. Inoltre, la tecnica
TDMA richiede specifiche molto stringenti di sincronizzazione per poter funzionare correttamente. Infatti,
in primo luogo `e necessario che il ricevitore sia in grado di capire quando inizia un nuovo slot, ovvero `e
necessaria una sincronizzazione di slot. Questo viene fatto attraverso linvio di sequenze di tracking che
rubano capacit`a trasmissiva diminuendo lefficienza della comunicazione. In secondo luogo, `e necessaria una
sincronizzazione perfetta fra i vari terminali mobili affinch`e le varie trasmissioni in uplink non si sovrappongano rendendo inefficace la suddivisione temporale in slot. Tale problema non esiste ovviamente nella
trasmissione downlink (da stazione base a mobile) in quanto, trattandosi di una trasmissione da uno a molti,
sar`a in questo caso compito dellunico trasmettitore dedicare i diversi slot a diverse trasmissioni.
La sincronizzazione dei vari terminali mobili viene spesso effettuata attraverso linvio di un segnale faro
da parte della stazione base. Il segnale faro contiene delle sequenze note che delimitano linizio dei vari
slot temporali. Tale sincronizzazione, benche molto semplice da realizzare, non consente per`o di allineare
perfettamente le trasmissioni dei vari utenti a causa dei diversi tempi di propagazione del segnale fra mobile
e stazione radio-base. Il concetto `e illustrato in Fig. 4.5. Supponiamo ad esempio che un terminale mobile si

Figura 4.5

trovi in prossimit`a della stazione base (tempo di propagazione del segnale praticamente nullo) mentre laltro
si trovi ad una certa distanza (tempo di propagazione del segnale pari a T ). In questo caso il terminale
lontano si rende conto dellinizio dello slot T secondi dopo, ed inizia la trasmissione con un ritardo di T
secondi rispetto al sincronismo perfetto. Il segnale del terminale lontano verr`a perci`o ricevuto dopo 2T
secondi rispetto al sincronismo perfetto. Chiaramente, la trasmissione del segnale lontano, al quale ad
esempio viene assegnato lo slot 1, andrebbe ad interferire per un tempo pari a 2T con un eventuale utente
vicino alla stazione base al quale fosse assegnato lo slot adiacente (ovvero lo slot 2). Per evitare ci`o, occorre
stabilire uno spazio di guardia, ovvero occorre che lultima parte dello slot, per un numero di bit totali pari
a 2Rb T , non sia utilizzata per la trasmissione. Lintroduzione di spazi di guardia comporta ovviamente la
perdit`a di capacit`a informativa da parte del sistema.
Per fare un esempio, nel sistema GSM si prevede di dover operare con celle di dimensione massima fino

34

Capitolo 4. Linterferenza nei sistemi radiomobili

a 35 km. Per tale valore di distanza massima si ha T = 115s. Considerando che il tempo di slot vale 0.577
ms, si ricava immediatamente che la percentuale di tempo occupata dallo spazio di guardia rispetto al tempo
di slot `e pari al 39 %. Poiche questo valore `e molto elevato `e stata elaborata una strategia denominata timing
advance che permette di ridurre lo spazio di guardia a valori accettabili. Nelle procedure di segnalazione
che seguono la richiesta di canale, la stazione base informa il mobile del ritardo di sincronismo 2T (che la
BS pu`o misurare). Nelle successive trasmissioni il mobile `e in grado di correggere il sincronismo anticipando
linizio di trasmissione del valore segnalato dalla BS (detto timing advance). Ovviamente la procedura non
pu`o essere perfetta, ed un certo errore residuo rimarr`a. Lo spazio di guardia residuo nel caso GSM `e pari
circa al 5 % del tempo di slot.
Oltre al non perfetto sincronismo, unaltra possibile fonte di non ortogonalit`a perfetta fra i segnali
trasmessi dai veri utenti `e data dal multipath, ovvero dalla dispersione temporale del segnale. Questo
effetto per`o normalmente `e limitato a valori dellordine del tempo di bit o di poco superiori, perci`o pu`o
essere trascurato.
Unultima caratteristica dei sistemi TDMA `e data dal fatto che questi prevedono un bit rate sul canale
molto maggiore del bit rate effettivo (M volte superiore). Perci`o, per mantenere le prestazioni ad un livello
accettabile, `e necessario trasmettere con una potenza M volte superiore rispetto ad un sistema che prevede
una trasmissione continua (ad esempio FDMA).
Passando al sistema FDMA, occorre innanzitutto dire che questa tecnica risulta particolarmente adatta
per le trasmissioni analogiche che non possono prevedere trasmissioni discontinue. Il problema maggiore dei
sistemi FDMA consiste nel fatto che il ricevitore si trova a dover ricevere segnali a banda molto stretta,
almeno rispetto alla frequenza centrale di trasmissione. Il rapporto fra banda di un filtro passa banda e
frequenza centrale del filtro stesso viene detto banda relativa ed `e un parametro molto critico per la progettazione di filtri accurati (selettivi). I sistemi FDMA del resto devono prevedere dei ricevitori caratterizzati
da filtri molto selettivi per eliminare del tutto le interferenze delle bande adiacenti. Si tenga infatti presente
il fatto che le potenze ricevute dai vari terminali mobili alla stazione radiobase possono essere molto diverse
fra loro. Un utente vicino per esempio sar`a ricevuto con una potenza estremamente superiore rispetto ad un
utente lontano (effetto near-far). Se i filtri in ricezione non riescono ad eliminare completamente le bande
adiacenti, si hanno interferenze molto pesanti che tendono ad oscurare completamente gli utenti lontani.
Per evitare di dover utilizzare filtri di complessit`a realizzativa troppo spinta (banda relativa piccola), si `e
costretti ad utilizzare degli spazi di guardia in frequenza abbastanza pesanti dal punto di vista dellefficienza
del sistema.
Un vantaggio dei sistemi FDMA `e quello di non necessitare di alcun tipo di sincronizzazione fra i terminali
mobili. Inoltre, poiche tali sistemi prevedono la trasmissione di segnali a banda stretta, risulta praticamente
sempre verificata la condizione di canale non selettivo in frequenza. Infine, come detto precedetemente, i
sistemi FDMA consentono la trasmissione con potenze di picco molto inferiori rispetto ai sistemi TDMA.

4.3

Utilizzo delle tecniche SS per laccesso multiplo al canale

I sistemi SS analizzati precedentemente consentono, come visto, di ottenere buone prestazioni su canali
affetti da multipath fading. Inoltre, come vedremo in questo paragrafo, consentono anche di realizzare delle
tecniche di accesso multiplo al canale cosiddette CDMA (Code Division Multiple Access).
Iniziamo con il considerare le tecniche FH. Supponiamo che ogni utente abbia a disposizione un certo
9 . La sequenza di
numero N di frequenze e che il numero di slot temporali di lunghezza TH sia pari a L n
o
(i)
(i) (i)
(i)
spreading associata al generico utente i simo sar`a perci`o data dalla sequenza g n = i1 , i2 , . . . , iL .
Ovviamente, se N M , dove M `e al solito il numero di utenti nel sistema, esistono molte possibili combinazioni di sequenze di spreading da assegnare ai vari utenti in maniera che ciascuno ne utilizzi una diversa in
9

Fino ad ora si `e assunto che il numero di slot temporali debba essere uguale al numero di frequenze a disposizione, ovvero
al fattore di spreading. Questo implica imporre il vincolo che in ogni ciclo vengano utilizzate tutte le frequenze a disposizione,
vincolo che in generale pu`
o essere rimosso.

35

Capitolo 4. Linterferenza nei sistemi radiomobili

ogni slot temporale di lunghezza TH . Scegliendo una qualsiasi di queste combinazioni, si ottiene un accesso
multiplo al canale di tipo FDMA con la differenza che ogni tempo TH gli utenti cambiano frequenza. La
situazione viene illustrata in Fig. 4.6 nel caso in cui M = N . In questo modo `e possibile far trasmettere

Figura 4.6

contemporaneamente N utenti con la stessa efficacia delle tecniche di tipo FDMA o TDMA dal punto di
vista del bit rate effettivo, mantenendo al tempo stesso i vantaggi tipici dei sistemi SS. Come si pu`o facil(i)
mente intuire il numero di possibili sequenze gn , con i = 0, . . . , N 1 e n = 0, . . . , L 1 che permettono
unortogonalit`a fra i differenti utenti `e molto elevato. Se ad esempio consideriamo L = 1, si ha che tutte
le combinazioni di N frequenze a disposizione possono essere assegnate ai vari utenti, ovvero si hanno a
disposizione N ! possibili sequenze di spreading. Se L > 1 tale numero cresce fino a (N !) L . Il problema non
`e di poco conto poiche i vari utenti devono in qualche modo essere informati della sequenza di spreading
che possono utilizzare per non creare/ricevere interferenza. Tale informazione pu`o essere inviata dalla rete
che deve utilizzare a questo scopo un numero di bit pari a Nb = Llog2 (N !). Se consideriamo ad esempio
N = 50 e L = 10 si ha Nb
u di 2 Kbit per informare gli utenti delle sequenze di
= 2100, ovvero occorrono pi`
spreading che possono utilizzare.
Quando il numero di frequenze a disposizione diventa molto elevato, un modo alternativo per creare
laccesso multiplo potrebbe essere quello di far generare a ciascun utente in maniera casuale la sequenza
di spreading (ovviamente ciascun utente deve informare il corrispondente ricevitore della scelta fatta). In
(i)
altri termini si pu`o assumere che le sequenze di spreading gn siano sequenze pseudo random generate per
esempio a partire da un seme che `e conosciuto solo dal trasmettitore e dal corrispondente ricevitore che
quindi `e in grado di ricostruire la stessa sequenza. Ogni utente deve utilizzare un seme diverso in modo
(k)
(l)
che due sequenze gn e gn , con k 6= l, siano indipendenti fra loro. Operando in questo modo `e impossibile
richiedere che le forme donda utilizzate dai differenti utenti siano fra loro ortogonali (vi sar`a una certa
probabilit`a che in ogni slot 2 o pi`
u utenti trasmettano sulla stessa frequenza). Facendo una valutazione
statistica si avr`a che in un generico slot la probabilit`a di essere nello stato good P g , ovvero la probabilit`a
che un solo utente trasmetta su quella frequenza (rendendo cos` possibile la comunicazione), sar`a pari alla
probabilit`a che tutti gli altri ne scelgano unaltra. Poiche la probabilit`a di scegliere un altra frequenza `e

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