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PIANIFICATORI, PAESAGGISTI
E CONSERVATORI
DELLA PROVINCIA DI VICENZA
"Poste Italiane Spa - spedizione in abbonamento postale D.L.353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n 46) art.1 comma.1 - CN/BO
ARCHITETTI VICENZA
Saucier + Perrotte
Facolt di Scienze
Farmaceutiche di Vancouver
3XN Architects
The Blue Planet
Renzo Piano Building Workshop
Auditorium del Parco de LAquila
Opus 5 Architectes
cole de Musique
Maurice Durufl di Louviers
n.3
MED FLY
TENDA IDEA
AVI architetti
Iscritta con lautorizzazione del Tribunale di Bologna
al numero 8223 del 18 gennaio 2012
Direttore Editoriale
Giuseppe Pilla
Direttore Responsabile
Maurizio Costanzo
Caporedattore
Iole Costanzo
Coordinamento di Redazione
Cristiana Zappoli
Art Director
Laura Lebro
Consiglio dellOrdine
Stefano Battaglia, Arduino Busnardo,
Laura Carbognin, Monica Castegnaro,
Joelle De Jaegher, Marisa Fantin,
Andrea Grendele, Marcella Michelotti,
Manuela Pelloso, Giuseppe Pilla, Ugo Rigo,
Enrico Tadiotto, Francesca Professione,
Giuseppe Clemente, Miriam Scaramuzza
Hanno collaborato
Manuela Garbarino, Donatella Santoro
Stampa
ARBE Industrie Grafiche - Modena
www.arbegrafiche.it
finito di stampare in aprile 2013
KOrE
E D I Z I O N I
sommario
17
Editoriale
18
Primo piano
Giuseppe Pilla
Burocrazia e politica
27
Panorama
Un monolite a Siracusa
Nuove produzioni di energia
Un ufficio immerso nel verde
Quasi sospeso sul lago
Costruire con i container
Tschumi in Italia
44
p.18
p.21
p.27
p.30
p.33
p.34
p.37
p.38
Progettare
Una porta sul futuro
Facolt di Scienze Farmaceutiche di Vancouver
Progetto di Saucier+Perrotte
p.44
Antico e nuovo
cole de Musique Maurice Durufl
Progetto di Opus 5 Architectes
p.54
Musica al cubo
Auditorium del Parco de LAquila
Progetto di Renzo Piano Building Workshop
p.64
Spirale volumetrica
The Blue Planet
Progetto di 3XN Architects
p.72
AVI architetti 13
80
89
Eventi
Momenti di cultura
p.80
p.82
Appuntamenti
Architettura, Arte & Design
93
AVI - Focus
La citt e i suoi cambiamenti
Lectio magistralis di Libeskind
Saint-Nazaire Theatre
Progetto di K-architectures
Teatro polivalente
Progetto di MDU architetti
Gindi Holdings Sales Center
Progetto di Pitsou Kedem Architects
Hovenring, Circular Cycle Bridge
Progetto di ipv Delft
14 AVI architetti
p.94
p.98
p.100
p.101
p.102
p.103
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ARTIGIANATO MODERNO
La Fonderia Pegoraro propone da quasi quarantanni un prodotto strettamente artigianale e curato rigorosamente a
mano. Con levolversi degli stili, dei gusti e dei tempi, ha saputo inserire perfettamente il prodotto artigianale e fatto a mano
in un contesto di arredamento moderno, senza sconvolgerne lanima. Levoluzione delle lavorazioni meccaniche di
precisione e delle finiture di pregio, hanno permesso agli accessori per porte, finestre e lampade realizzati a mano dalla
Fonderia Pegoraro di trovare una perfetta collocazione anche in ambientazioni contemporanee. Per esempio nei
serramenti, con maniglie per porte e finestre che nascono da semplici forme geometriche intersecate fra loro e abbinate a
finiture particolari. Per quanto riguarda larredamento dinterni, si possono abbinare a mobili o componibili semplici e
moderni, maniglie e pomelli che richiamano la stessa semplicit e modernit degli stessi, sempre con la giusta e adeguata
finitura a seconda del contesto. Si possono inoltre creare accessori di decoro che, utilizzati come pomelli, danno a un mobile
quellestro che le forme stesse del mobile non riescono a dare.
editoriale
Burocrazia e politica
La burocrazia, sia che riguardi le procedure per i lavori privati sia l'ormai mitica e insuperabile regolamentazione riferita ai
lavori pubblici, quella che con norme, solo prescrittive e mai
prestazionali, uccide la qualit dell'architettura. Perch i regolamenti edilizi diversi in ognuno degli 8090 comuni italiani,
le leggi regionali, le norme sui lavori pubblici, tendono a dirci
come dobbiamo fare il progetto dandoci indicazioni deliranti,
fino alla forma del parapetto delle scale, che uccidono il progetto. Per questo sono un danno innanzitutto alla qualit dell'architettura. Sono danno, poi, alla concorrenza perch portano a vincere coloro che sono bravi a usare il sistema burocratico e non coloro che sono bravi a fare l'architettura. Portano arbitrio perch l'assoluta incertezza del diritto in campo
edilizio-urbanistico porta all'arbitrio da parte di coloro che usano questo strumento invece di altri. Un recente lavoro de Il Sole
24 ORE sulle soprintendenze mette in evidenza una situazione gravissima. Laddove c' una persona intelligente va tutto
bene, ma dove c' una persona, un collega, incapace di decidere e che ha un potere autocratico, antidemocratico, la situazione diventa inaccettabile e non esiste nessuna possibilit di rivolgerti a qualcun altro. Le macro ragioni che pi di altre ci indignano sono di seguito espresse. I costi: il processo
edilizio grazie alla burocrazia costa tre volte, quattro volte; questo uccide gli investimenti. I tempi: i tempi della burocrazia italiana in campo edilizio urbanistico sono quattro volte quelli degli altri paesi. Gli investitori internazionali se ne sono andati, non
hanno certezza del diritto, costa loro di pi e non sanno quando riusciranno a realizzare. Per forza non c' pi lavoro in Italia! La corruzione: questa burocrazia la vera sorgente della
corruzione perch sull'arbitrio e l'incertezza del diritto che
la corruzione si annida. I danni al territorio: ha salvato l'Italia
questa bulimia legislativa? Ha salvato il territorio italiano dai danni che noi denunciamo? Ha evitato l'abusivismo edilizio? Perch pi grave la crisi edilizia italiana che non quella degli altri paesi? La bolla immobiliare vera stata in Spagna, non
stata in Italia. Alcuni fondamentali economici sono meglio qui
che altrove. Perch in Italia cos drammatica la situazione?
Perch c questo virus che abbiamo solo noi. La burocrazia
il problema! Ma su questo sbagliato pensare di restare da
soli. Tutta la filiera delle costruzioni, costruttori-professionistiforze sindacali devono darsi un piano per intervenire tutti assieme a dire basta... L'altro problema sul quale va presa una
posizione comune la situazione politica. Non dobbiamo pen-
sare di dover parlare solo dei problemi del comparto dell'edilizia; sappiamo che se non ci sono le condizioni per un governo,
non vengono istituite le commissioni parlamentari e il Parlamento non funziona. evidente che gli Ordini professionali non
prendono parti politiche, ma siamo cittadini di questo Paese
e stiamo morendo per la crisi internazionale e soprattutto per
l'incapacit della dirigenza politica di arrivare ad un governo.
E di questo dobbiamo indignarci, perch di un governo che
funziona e di un Parlamento che funziona abbiamo bisogno,
di qualunque parte sia. La politica senza interlocutori non si
fa. Per cui non solo dobbiamo dire che la burocrazia fa enormi danni e che bisogna porre subito rimedio al problema, ma
gli architetti cittadini italiani pretendono che la politica debba
smetterla di guardarsi allo specchio; la politica deve mettere
in piedi un governo che faccia lavorare il Parlamento, perch
c' il bisogno di intervenire sulla burocrazia e questo necessita di interventi governativi o parlamentari. C' bisogno di regole urbanistiche ragionevoli, c bisogno di sistemi di incentivi, c bisogno di norme sul riuso in grado di riavviare il mercato privato con ritorni grazie a risparmi energetici, idrici e sui
costi di manutenzione che in altri paesi ci sono e che permettono ai piccoli proprietari, come la diffusa e frazionata situazione proprietaria italiana, di intervenire.
E se vogliamo fare ripartire i grandi numeri del mercato privato sono necessari tali interventi da parte di un governo che riconosca queste priorit. Protestiamo non perch non rientriamo
a far parte del gioco, ma perch coloro che devono fare funzionare la macchina sono latitanti e litigano fra di loro. Gli architetti possono e devono chiedere un governo subito e un Parlamento che funzioni perch c una montagna di cose da fare
per riuscire a sopravvivere. Forse un discorso qualunquista,
ma siamo arrivati al limite. Di queste cose dobbiamo imparare a indignarci fuori dalla nostra materia. Se il paese non funziona il lavoro non c', l'architettura non interessa a nessuno
e i talenti della gente brava non vengono fuori. Noi siamo prima di tutto cittadini, non siamo un sindacato, siamo un pezzo dello Stato. Continuiamo a credere che lo Stato sia una cosa
importante e se chi gestisce lo Stato non in grado di farlo
allora alziamo la voce!
Giuseppe Pilla
AVI architetti 17
18 AVI architetti
kshop, attivit ordinistiche e anche attivit strutturate con formazione a distanza usando gli strumenti delle-learning.
Lunit di misura dellASPC il credito formativo professionale
che corrisponde, se non diversamente specificato, a unora
di formazione.
Il regolamento prevede un periodo transitorio iniziale di 3 anni;
durante tale periodo i CFP da acquisire dovranno essere almeno 60. A regime invece gli iscritti avranno lobbligo di acquisire 90 CFP per ogni triennio.
ll CNAPPC avr il compito di promuovere, monitorare e coordinare lattivit degli Ordini territoriali tramite unapposita commissione di esperti e inoltre realizzer e svilupper uno speciale strumento informatico che consentir la registrazione degli eventi di formazione di ogni iscritto, con lattribuzione dei
crediti, per ottenere una gestione coordinata delle attivit di
primo piano
aggiornamento su tutto il territorio nazionale. Allinterno di questo quadro, lOrdine e la Fondazione di Vicenza, ritenendo di
fondamentale importanza che lobbligatoriet dellaggiornamento professionale non diventi un business per enti di formazione pi o meno qualificati, a danno degli iscritti, ma una
effettiva opportunit di migliorare e perfezionare le proprie competenze tecniche e professionali, si sono fatti parte attiva nelloffrire un ampio ventaglio di occasioni formative, tutte con costi molto ridotti o gratuite.
stata quindi avviata a partire dal 15 marzo 2013, unintensa fase di sperimentazione dellofferta formativa, anche con
luso dei nuovi strumenti, che consenta di valutare, oltre agli
aspetti positivi, le criticit, allo scopo di apportare i necessari aggiustamenti prima che inizi la fase di obbligatoriet dei crediti formativi, che porter necessariamente ad un consistente aumento della partecipazione agli eventi formativi.
Alcuni dei corsi proposti in questo periodo sono effettuati esclusivamente in modalit on line, mentre per altri stata prevista la doppia opzione, con la possibilit di seguirli in sede oppure attraverso il web. I corsi on-line si avvalgono, in questa
fase di sperimentazione, delluso della piattaforma di e-learning Xclima Europe, gi utilizzata anche dallOrdine di Pa-
Ugo Rigo
Presidente Fondazione
Ordine Architetti PPC di Vicenza
AVI architetti 19
primo piano
Professione architetto:
una proiezione al femminile
Nonostante negli ultimi anni sia cresciuta la presenza femminile nella professione, ostacoli e resistenze
ritardano la realizzazione di una vera pari opportunit nel mondo del lavoro. Valorizziamo le diversit
Nel 1919 per la prima volta le donne venivano ammesse all'esercizio delle libere professioni. passato quasi un secolo eppure la strada per la piena affermazione lavorativa della donna si dimostra ancora lunga, nonostante laumentare dei numeri.
Tra i dieci Consigli nazionali con il maggior numero di iscritti nel 2012
solo uno, quello dei Consulenti del lavoro, stato presieduto da una
donna con un consiglio, per, tutto al maschile. Tra questi il mondo
degli architetti non meno popolato da donne, anzi registra in questi anni un aumento costante discrizioni al femminile senza dimenticare i picchi degli anni Novanta dove ai tavoli degli esami di stato
si respirava un clima tutto rosa. Non si capisce allora perch il genere
femminile, nonostante la crescita in termini discritti, continui a essere
cos poco rappresentato nei Consigli provinciali (27%) e in ambito nazionale (6%), con un solo consigliere su 15. Si spera che le 16 presidenti elette nella passata tornata elettorale provinciale siano un segnale positivo, soprattutto in vista delle prossime elezioni.
Alla fine del 2012 si contano 61.955 colleghe su 151.312 iscritti totali, numeri da capogiro se pensiamo che ventanni fa a fatica si contavano in qualche migliaio di unit. A oggi il 41 per cento degli iscritti sono donne, di queste il 10 per cento hanno meno di 31 anni e il
35 per cento unet compresa tra i 31 e i 40 anni. I dati confermano che il 54 per cento dei giovani professionisti di et inferiore ai 40
anni sono donne. Possiamo quindi constatare il rapido processo di
femminilizzazione della nostra professione che induce ad accurate riflessioni sulle necessit e criticit in continua evoluzione.
Dai dati Cresme si ha conferma di quanto la professione femminile
venga penalizzata su pi fronti, a partire da quello economico, il gender pay gap (il differenziale salariale tra uomini e donne) una realt. Almalaurea, Inarcassa e ancora Cresme allertano il mondo delle
professioni tecniche riscontrando una differenza di reddito tra uomini e donne del 75 per cento in favore dei primi. chiaro che la carenza del servizio di welfare incide negativamente sulla capacit della donna di conciliare il lavoro con la famiglia. Del resto, meno tempo per il lavoro vuol dire meno guadagni.
Non meno di rilievo sono i casi di discriminazione di genere che vede
la sfera femminile meno considerata nel mondo professionale, in quanto accusata di minor garanzia di continuit in termini temporali. Ancora il Cresme, in unindagine del 2011, evidenzia i risultati di alcuni
quesiti posti ai colleghi sul tema delle pari opportunit. Emerge il convincimento di quanto sia pi difficile per una donna crearsi un nome
sul mercato per colpa di una radicale diffidenza, trovando cos ostacoli allinserimento nel mondo del lavoro. Lindagine continua con laffermazione dinsoddisfazione professionale della componente fem-
minile intervistata: il 48 per cento ha dichiarato di avere dovuto interrompere la propria attivit professionale per un tempo significativo e l80 per cento di loro ritiene che tale interruzione abbia ritardato o ostacolato la propria carriera. Sviluppare un sistema di welfare
che supporti attivamente le famiglie sia in termini monetari, con assegni o detrazioni fiscali, sia di servizi come asili nido aziendali, periodi di congedo per i padri, potenziamento statale dell'apparato di
assistenza agli anziani garantirebbe pari opportunit per le professioniste rispetto ai colleghi. Ma la sfida vera cambiare la cultura e
la percezione del ruolo della donna nelleconomia e realizzare questo cambiamento senza cadere nel tranello della lotta tra sessi. innanzitutto il rapporto uomo-donna che deve essere ripensato: non
competizione ma collaborazione.
Non tutto ci che conta si pu contare, e viceversa. Un gioco di parole con cui Albert Einstein voleva sottolineare una verit paradossale:
il valore a volte non si pu quantificare. Valore inteso come importanza,
rilevanza, e non appunto come misura quantitativa. Il premier Mario
Monti, al contrario, insiste nel dare un valore a questa energia tutta
al femminile ricordando in pi interventi limpulso positivo che ne verrebbe al Pil qualora si riuscisse a promuovere una divisione del lavoro
di cura tra uomini e donne all'interno di un modello di famiglia pi equilibrata di quella attuale.
Il ruolo del mondo femminile in architettura centrale quando si parla di habitat sociale, di qualit dellabitare, di servizi e necessit comunitarie. Consapevoli che il merito non vede distinzioni di sesso, dobbiamo ripensare alle aspettative fondamentali su dove, come e quando viene svolta l'attivit lavorativa. Sviluppare strumenti di flessibilit come il telelavoro, il coworking o il part-time pu rappresentare
una via duscita: misurare la produttivit sui risultati e non sulle ore
in ufficio potrebbe essere un vantaggio per uomini e donne.
Bisognerebbe immaginare percorsi professionali meno intensivi e pi
lunghi, anzich una parete verticale da scalare, meglio pensare a una
serie di gradini, con soste e persino lievi cadute. Il testo di Riforma
sulle libere professioni non apre spiragli di cambiamento: nessuna misura ad hoc per incentivare il lavoro delle donne. Nonostante ci si
segnalano iniziative che partono direttamente dalle Regioni per il finanziamento, non solo delle nuove aperture di tipiche attivit produttive
e commerciali, ma anche di libere professioni femminili. Un buon punto di partenza, a dispetto del principio Ubi maior minor cessat.
Lisa Borinato
AVI architetti 21
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PANORAMA
AVI architetti 27
era caratterizzata da un vuoto, o meglio da uno squarcio che interrompeva la continuit della cortina edilizia
e conteneva allinterno alcuni resti di murature pericolanti, per lungo tempo puntellate, di un edificio comunale demolito negli anni 60 del secolo scorso. Vi era
anche una grande cabina Enel, un prefabbricato di cemento, a vista su piazza Minerva. Tale stato non rispondeva a nessun criterio di qualit. Sul lato opposto,
infatti, vi l'eccezionale presenza della colonna d'angolo del peristilio del tempio di Atena, inglobato nel sistema murario della cattedrale. Il progetto realizza, mediante lo scavo archeologico, il collegamento con
un'area sepolta, oggi poco conosciuta, quella dei sotterranei dell'edificio comunale che custodisce parte della testimonianza millenaria dellisola di Ortigia. In questa si individuano i resti delle fondazioni del tempio ionico, di alcune capanne sicule della tarda et del bronzo e la cripta della chiesa di S. Sebastianello.
Il progetto trova la genesi nellarea di sedime che stata interpretata come genius loci creatore di spazi. Il padiglione concepito come un monolite di calcare duro,
generato dal magnetismo delle vestigia sotterranee del
tempio ionico e dalladiacenza dellAthenaion. La colonna dangolo di questultimo dista dal padiglione soltanto 18,30 metri. Linterno del padiglione caratterizzato dal forte movimento plastico, per cui landrone
di connessione e accesso al piano archeologico stato immaginato come una cella aperta, a interpretazio-
3
2
1
30 AVI architetti
SISTEMA FOTOBIOREATTORE
nucleo centrale
Alcune immagini
del progetto Infrawater,
vincitore del concorso
organizzato da
IN/ARCH. Allinterno
di grandi tubi verticali
viene depurata lacqua
che serve per irrigare
i campi agricoli e
produrre Bio - fuel
membrana biodegradabile
fotobioreattore
CICLO PRODUTTIVO
acqua
olio di alghe
BIOCARBURANTI
rifiuti
infrastrutture
co2
coltivazione alghe
SISTEMA FUNZIONALE
fotosintesi
pannelli solari
acqua filtrata per uso agricolo
olio estratto dalla coltivazione delle alghe
BIOMASSA
acqua pulita
energia solare
sole
raccolta acqua
ossigeno
AGRICOLTURA BIOLOGICA
questi grandi tubi divengono metafora dei viali alberati tecnologici del terzo millennio.
Le proposte presentate alla giuria del premio sono state valutate secondo i criteri di: rilevanza strategica, intesa come possibilit di offrire un contributo significativo allo sviluppo sostenibile ed economico delle comunit locali; di integrazione della proposta nell'ambiente
e nel paesaggio; di realizzabilit e concretezza delle soluzioni proposte. La giuria ha assegnato il premio a Infrawater perch ha particolarmente apprezzato la capacit del progetto di coniugare nuovi sistemi di produzione di energia da fonti rinnovabili, lungo gli assi infrastrutturali, con segni della contemporaneit, capaci
di creare nuove forme di land art e di caratterizzare il
paesaggio dellasse autostradale Roma-Salerno. Il
progetto presenta anche una proposta interessante a
sostegno delleconomia agricola del territorio e delle comunit locali. La giuria ha ritenuto che la proposta debba trovare approfondimenti sotto il profilo della compatibilit con i contesti paesaggistici specifici coniugando
la contemporaneit e la qualit dellidea progettuale con
i valori delle aree coinvolte.
AVI architetti 31
Sopra: un esterno
del padiglione-ufficio
costruito nel giardino
di una villetta a Londra.
A sinistra: disegno che
spiega la realizzazione
della struttura, pensata
con materiali prefabbricati
compensato. Agli architetti era stato chiesto di realizzare un oggetto-scultura che fluttuasse nello spazio del
giardino, e cos hanno fatto, dandogli la forma di un guscio ellittico che nasconde la vetrata dellufficio e si torce attorno a s per poi finire, con una piccola terrazza, sul prato. Gli interni sono rivestiti in rovere proveniente da foreste a certificazione FSC ed arredato con
una scrivania integrata nella struttura e uno scaffale, nessuno spazio lasciato inutilizzato. Due lucernai fanno
entrare la luce naturale, uno direttamente sopra la scrivania e l'altro sulla veranda. Dalle grandi vetrate, che
amplificano il contatto con lambiente circostante, si ha
una visione diretta sulla casa, fornendo cos un collegamento visivo che non intacca la privacy concessa da
un ufficio distaccato. Grazie alle finestre e a un ottimo
isolamento l'ufficio si scalda velocemente con il sole,
mentre per le giornate pi fredde previsto un riscaldamento elettrico. Nel complesso Shoffice senza dubbio uno spazio di lavoro piacevole, originale nella forma e ben studiato, un workspace pensato come se nascesse naturalmente dallo spazio verde della casa, e
consente di lavorare in solitudine e tranquillit pur non
allontanandosi da essa.
AVI architetti 33
Sopra: interni ed
esterni del padiglione
progettato da Henning
Larsen sul lago del
Videbk Park in
Danimarca. Una
rigorosa geometria che
caratterizza la forma
e la struttura interna
34 AVI architetti
AVI architetti 37
Sopra: un rendering
che rappresenta
lentrata principale
di Anima. Sotto:
uno schema volumetrico
+8.0 m
+4.0 m
+4.0 m
+_ 0.0
38 AVI architetti
adriatica dalla quale ben visibile e immediatamente raggiungibile dalluscita di Grottammare, la nuova opera
caratterizzata da unelevata flessibilit. I suoi spazi, infatti, sono configurabili in funzione degli eventi. La scelta di affidare lincarico a Bernard Tschumi si deve alla
sua grande esperienza nella progettazione di spazi dedicati alla cultura. Il nome dellopera, ANIMA, nasce da
una consultazione pubblica ed un acronimo: A come
Arte, N come Natura, I come Idee, M come Musica, A
come Azione. Sono le cinque anime del progetto, che
larchitetto ha interpretato come unidentit in divenire.
Lopera sar un catalizzatore di interessi, interazioni, sinergie, voluto da una committenza che guarda allarchitettura come a un processo piuttosto che a un prodotto concluso. La superficie sulla quale lopera si colloca coincide pressappoco con quella del piccolo
centro medievale di Grottammare, poco pi di 7mila metri quadrati. Il progetto si accosta al cuore storico della cittadina non solo nelle dimensioni: esso richiama, sia
allesterno sia allinterno, il concetto di urbs. Allesterno il primissimo lavoro di Tschumi nel nostro paese si
presenta come un corpo compatto, un quadrato perfetto che, se per certi versi allude a unidea di chiusura e di protezione, si infrange e dimostra da subito unelevata permeabilit. Una riflessione sul tema della facciata
, infatti, alla base della ricerca che ha portato Bernard
Tschumi a una soluzione informale per le grandi pareti verticali che contornano ledificio e che trova la sua
pi forte espressione in corrispondenza della parete sud,
attraverso la quale si accede al complesso.
Visto dallesterno il volume si caratterizza come un oggetto ben riconoscibile che esiste in funzione delle risorse presenti nelle vicinanze e che si identifica in una
struttura permeabile e ricettiva. Una volta entrati nel corpo quadrangolare ci si trova immersi in uno spazio scom-
posto, in parte interno e in parte esterno. La complessit di tale spazio determinata dalla rotazione di un
grande volume parallelepipedo che occupa larea centrale delledificio e che contiene la sala principale, con
1.500 posti a sedere, flessibile e configurabile in base
alle variabili esigenze di capienza. La rotazione di questo volume determina un sistema di quattro ampi cortili, verso ciascuno dei quali la sala principale ha la possibilit di aprirsi definendo un sistema fluido e dinamico di percorsi fisici e visivi. Inoltre, un articolato sistema di rampe permette di muoversi allinterno di questo
ambiente eterogeneo e mobile, osservandolo da prospettive e altezze continuamente variabili. Adiacenti alla
sala principale e a essi spettacolarmente collegati attraverso una molteplicit di percorsi in quota sono disposti i laboratori, gli uffici, il caff-ristorante, gli spazi
accessori. Nel descrivere il progetto Bernard Tschumi
ha affermato: possibile progettare una facciata
senza fare ricorso a una composizione formale? possibile fare in modo che non sia n astratta n figurativa ma, per cos dire, senza forma? La motivazione che
ci ha spinto a sollevare queste domande di natura sia
economica sia culturale: in unepoca di crisi economica, indulgere in geometrie formali prodotte da complesse
curve volumetriche non ci sembrata una scelta responsabile. Lepoca del cosiddetto iconismo sembra
terminata, insieme alle figure scultoree arbitrarie del passato recente, spesso prodotte senza considerazione per
il contesto, il contenuto e il budget. Allo stesso modo,
i discorsi che in alcuni circoli architettonici hanno invocato la necessit di una autonomia dellarchitettura,
radicati nelle costanti della storia, ci sono sembrati obsoleti nel momento in cui lobiettivo del progetto Anima era il dialogo con altre discipline, dallarte alla let-
Est - giardino
AVI architetti 39
N. Leonardi
(curatore)
Scripta Maneant
Libro rilegato, illustrato
256 pagine
Icons
N. Leonardi
(curatore)
Scripta Maneant
Libro rilegato, illustrato
240 pagine
Sustainability
La trasparenza un valore
aggiunto. presente nell'architettura moderna (senza
per questo dimenticare il mitico Crystal Palace di Paxton
del 1851) ed molto importante in quella contemporanea. Michael Webb in questo
volume cos comincia la sua
presentazione: viviamo in
unera che celebra la trasparenza e la luce naturale". Nulla di pi vero. La trasparenza la si associa allidea di un
mondo nuovo, di benessere, di serenit e dunque di bellezza. Infatti molti architetti contemporanei lo usano proprio per rinforzare l'idea stessa di apertura verso
lesterno, verso laltro da s. Condizione che rinforza il
concreto paradosso che il vetro un materiale che "smaterializza". Infatti il vetro diffonde la luce allinterno e alleggerisce linvolucro allesterno. Avvicina alla natura.
Crea continuit tra interno ed esterno. Genera una dinamica osmoticit che al contempo tutela e separa. I
progetti proposti in questo libro sono in totale 17: 8 negli Usa, 6 in Europa e 3 in Asia.
progettare
Gli ambienti di lavoro sono confortevoli. Hanno grandi aperture verso il verde che si trova
all'esterno. E la luce naturale che penetra allinterno insieme allattenzione posta, dallo studio
di progettazione, nel rivestimento murario e nell'interior design rendono gli uffici accoglienti.
Gli spazi sono semplici, dai colori classici, e comunque in armonia con tutto il resto delledificio.
Il legno dacero che riveste le pareti caratterizza quasi tutti gli ambienti destinati alla comunicazione
e al lavoro. Limmagine mostra parte della hall del piano terra, il piano destinato a fare da
elemento di comunicazione con il resto dellAteneo. Lessenza lignea esaltata dai colori opachi
del pavimento, realizzato in battuto di cemento lisciato e delle scale realizzate con una pietra scura.
Sfaccettate pareti in calcestruzzo "faccia a vista" si innestano con quelle rivestite in legno senza
generare alcun contrasto. Anzi i ricorsi materici, sia del legno che del cemento si raccordano tra loro
senza appesantire linsieme. Nonostante le scelte cromatiche tendano pi verso i colori scuri, gli ambienti
del piano terra sono luminosi, grazie ai due corpi scala che hanno anche valenza di pozzi di luce.
Le pareti tinteggiate di bianco dei camminamenti dei piani superiori esaltano la luce
proveniente dallalto e si raccordano bene con i parapetti che affacciano nei due pozzi
di luce, e quindi sullatrio. Anchessi rivestiti con pannelli di legno d'acero assemblato, come
gran parte del piano terra-basamento, i ballatoi disegnano e scandiscono i due ampi corpi scala.
Cliente
University of British Columbia
Architetti
Saucier + Perrotte architectes
Strutture
Glotman Simpson
Illuminotecnica
Applied Engineering Solutions
Cemento armato
UCC group
turali come le foreste, le miniere, la pesca e lagricoltura. Negli ultimi anni comunque la sua economia si diversificata e oggi vive anche dellindustria
high-tech fortemente in espansione, almeno quanto quella del turismo e del nuovo e florido mercato legato alla produzione cinematografica, che fa di
Vancouver una nuova Hollywood. Inoltre nel 2010
ha ospitato i Giochi Olimpici e Paraolimpici Invernali e da allora, e per tutte le ragioni prima illustrate, considerata la prima citt al mondo ad offrire
la pi alta qualit di vita. Vista in questa prospettiva si comprende la ragione che ha spinto la University of British Columbia a costruire una nuova Facolt, quella di Scienze Farmaceutiche, con un approccio architettonico atto a farla diventare la principale porta d'accesso dell'Ateneo. Questo nuovo
corpo edilizio stato concepito come una porta che,
posta al bordo sud-est del campus, in grado non
solo di coinvolgere la giovane comunit universitaria,
con il trasparente piano terra che mette in mostra
tutte le funzioni pubbliche presenti nell'edificio, ma
punta anche a far diventare questo piano il simbolo
AVI architetti 51
PLANIMETRIA GENERALE
SEZIONE TRASVERSALE
LIVELLO 6
sale
LIVELLO 5
LIVELLO 4
scale in acciaio
LIVELLO 3
LIVELLO 2
di un campus che si proietta con convinzione verso il futuro. Vancouver una citt che crede nei giovani e fa s che i giovani credano in essa. E lUniversity of British Columbia con questo edificio rende chiaro e manifesto quanto anchessa voglia puntare su di loro e soprattutto sulla ricerca, e ci che
ne concerne: il potenziamento dei rapporti internazionali e il miglioramento, l'ottimizzazione e lefficienza nella preparazione culturale delle nuove generazioni. La nuova Facolt di Scienze Farmaceutiche dunque lemblema di tutto ci. E lo rappresenta con un interno improntato su una plasticit dinamica, sfaccettata, aperta e accogliente. La
suggestione iniziale parte dall'idea della chioma di
un albero che, schematizzata geometricamente, si
semplificata in pochi volumi che slittano gli uni sugli altri creando piacevoli variazioni allinterno come
in facciata. Il tronco di questo albero concettuale che
sorregge questa chioma diventa un atrio pieno di
luce naturale. Un ampio camino di luce che rende
possibile lestensione dellilluminazione naturale
anche in spazi come i laboratori. Daltra parte il de-
sign dellintero edificio mette in luce la classe dei ricercatori di Scienze Farmaceutiche. E volutamente stato impostato cos da diventare un elemento di attrazione e di comunicazione dello stesso dipartimento e di tutta la comunit scientifica.
Infatti tra le sue sfaccettate geometrie offre piacevoli spazi vivibili pensati per la ricerca e la formazione,
e nuovi ambiti pubblici e privati che favoriscono lo
scambio di idee. Al piano terra stato previsto anche uno spazio espositivo fluido che pu essere
usato come spazio di incontro sia per i docenti e i
ricercatori, sia per gli studenti e il pubblico. Al piano superiore lesposizione si prolunga affrontando
la storia della medicina e della professione, prendendo in considerazione anche le prospettive future
della farmaceutica. Nel suo complesso questo nuovo edificio, a cavallo tra lessere una facolt e un gateway, risponde pienamente allo scopo di promuovere la creativit, la ricerca individuale e collaborativa e rappresentare l'eccellenza accademica
e scientifica per la quale UBC, la University of British Columbia, rinomata.
AVI architetti 53
progettare
Antico e nuovo
Costruito nel XVII secolo per i fratelli del Terzo Ordine di San Francesco,
il convento dei Penitenti, unantica struttura nel cuore della citt di Louviers,
in Normandia, torna alla ribalta delle cronache e dei dibattiti. A riportarlo
in auge, il restauro realizzato dallo studio parigino Opus 5 di Iole Costanzo
nnosa questione. Antico e moderno possono convivere? La domanda cos impostata lascia libera linterpretazione. A voler
focalizzare meglio il tema pi esatto allora dire:
ancora valida oggi la tesi sostenuta dallo storico Cesare Brandi che riteneva alquanto inadatto "inserire
nuove espressioni artistiche in un contesto antico?
E allora c da chiedersi: tale condizione accordata
anche quando il contesto risulta frutto di stratificazioni di epoche diverse? Ricordando per che, a detta dello stesso studioso sopra citato, uneventuale
nuova inserzione, resa necessaria per assicurare la
continuit di lettura del testo figurativo di tutta lopera, potrebbe risultare comunque pi che giustificata. Dunque la questione stagnante. In Italia latteggiamento pi comune quello della conservazione
a ogni costo. Intendendo con ci una propensione
verso una posizione critico-conservativa ben lontana dalle istanze di completamento e innovazione. Rigida condizione che, secondo molti, tende ad aggravarsi con gli anni, anche se nel resto dEuropa la
situazione sta radicalmente cambiando. A tale proposito, come non presentare la particolare cole de
Musique Maurice Durufl di Louviers inaugurata lo
scorso giugno e curata dal gruppo parigino Opus 5?
L'intento del progetto? Offrire alla citt una nuova
scuola di musica dalle prestazioni contemporanee,
funzionale e per molti aspetti unica. Un autentico emblema culturale, ma non solo. Oltre a ci il progetto
ha anche puntato sulla valorizzazione del patrimonio
archeologico presente. Pi precisamente, il sogget-
SEZIONE LONGITUDINALE
56 AVI architetti
In basso: la sezione
longitudinale, quella pi
significativa, che evidenzia
i due corpi di nuova
costruzione. A destra: parte
del prospetto principale.
Varcata la porta si trova un
camminamento che costeggia
il fiume e conduce nella hall
dingresso. Intorno al portico
stato creato un nuovo
camminamento di metallo
con balaustra. Le nuove
facciate in vetro creano,
specchiando, continuit tra
il nuovo e le preesistenze
Locale
tecnico
Segreteria
Pianoforte
Direzione
Sala dingresso
Batteria
Jazz
Formazione
strumentale
Formazione
strumentale
Formazione
strumentale
Sala dattesa
Percussioni
Braccio
del fiume
LEpervier
Formazione
strumentale
I tre piani ospitano 24 piccoli laboratori musicali, 2 spazi per lorchestra e altri spazi comuni con affaccio sul fiume. Nel blocco compatto tra ledificio
preesistente e quello di vetro stato creato uno spazio a tuttaltezza che funziona da pozzo di luce per gli ambienti interni, attraversato da passerelle
di collegamento. Allinterno del volume sul fiume si trova la hall dingresso, la biblioteca per gli spartiti musicali e la sala grande per lorchestra
Sala insegnanti
Pianoforte
Formazione
musicale
Piccola
orchestra
Formazione
musicale
Formazione
strumentale
Formazione
strumentale
Formazione
strumentale
Formazione
strumentale
58 AVI architetti
Archivio
spartiti
musicali
Sopra: lingresso ampio, molto luminoso ed essenziale nellarredamento. La parete esterna presenta numerosi finestroni, tutti ricavati dalle ex arcate
dellantichissimo portico, e si affaccia sul braccio del fiume LEpervier e sul nuovo camminamento. Il panorama risulta suggestivo e quasi unico nel suo genere
Giardino
pensile
Pianoforte
Orchestra 2
Formazione
musicale
Orchestra 1
Formazione
strumentale
Formazione
strumentale
Formazione
strumentale
Formazione
strumentale
AVI architetti 59
A sinistra: il pozzo di luce con i camminamenti nel vuoto. In questa pagina le tre immagini riprendono la sala 1, utilizzata per le prove dorchestra. Lambiente
considerato il simbolo del nuovo intervento. Durante le ore serali da fuori possibile vedere le prove dorchestra che i musicisti, tutti giovani, svolgono allinterno
condizione: identico a se stesso, cristallizzato nello stato in cui giunto fino a noi. Ma lo studio Opus 5 ha comunque fatto una scelta in un certo senso inusuale. intervenuto sulle lacune e ha ricostruito i volumi mancanti con il vetro, proseguendo con un restauro di completamento: a nord, dove ha riproposto lintero volume demolito della chiesa, e a sud, dove ha completato quel volume, solo in parte diruto, che prospetta sul portico. Un
volume puro, un parallelepipedo, un nuovo emblema per
la scuola di musica. E proprio in questo volume la facciata pricipale, realizzata con vetro cromato a strisce, riflette l'ambiente circostante e il cielo, presentando peculiarit che la connotano diversamente dai comuni prospetti traslucidi: ritmo, vibrazione e creativit durante il giorno, calore, luminosit e trasparenza di notte. Oltretutto
la leggerezza, tipica degli elementi costruiti in vetro, contraddistingue questa parte di edificio dal resto del complesso rigoroso e severo. una struttura, infatti, diversa,
quasi uneco per la musica che nasce al suo interno.
un contenitore della sala dorchestra che la sera alza il sipario e larte dei suoni non solo la fa sentire ma anche vedere, esaltando cos limmagine quasi poetica del suono. Anche se, aldil del suo valore iconico, dovuto soprattutto a queste doppie valenze di leggero e pesante,
vecchio e nuovo, lcole de Musique Maurice Durufl resta per sua stessa natura una costruzione introversa. E
nonostante vi sia stato creato un taglio di luce di 8 metri daltezza e 2,4 di profondit tra i setti cronologicamente
differenti, presenta alcuni ambienti non sempre ben illuminati. Ma la magia di vivere nella storia.
AVI architetti 63
Musica al cubo
Tre semplici volumi di cui uno ruotato. Puri, lineari e colorati. Antisismici
e sostenibili. lAuditorium del Parco de LAquila progettato da Renzo
Piano.Tre cubi tra loro collegati che funzionano come uno strumento sonoro.
E come in uno Stradivari la musica in loro risuona, si propaga, echeggia,
si diffonde. Arriva dritta al cuore degli spettatori di Iole Costanzo
progettare
re cubi di legno per 250 spettatori e 40 musicisti. lAuditorium del Parco de LAquila, la nuova struttura progettata da Renzo
Piano e realizzata in abete di risonanza, il legno pregiato della Val di Fiemme del Trentino. Costruito accanto alla cinquecentesca monumentale architettura militare, il Castello Spagnolo, luogo tradizionalmente
destinato ad importanti eventi musicali, il nuovo auditorium formato da tre volumi. Tre solidi lignei dalle differenti dimensioni e dallirregolare dislocazione,
che rispondono a diverse funzioni: quello centrale
la sala concerti, gli altri due, collegati al primo attraverso passerelle in ferro, vetro e legno, contengono
i servizi al pubblico, il foyer e la toilette, i locali tecnici, e i camerini per gli artisti. Il legno con cui stato costruito ha ottime qualit acustiche, la stessa
pregiata essenza utilizzata dai maestri liutai di Cremona, a cui nel seicento Stradivari ha dato massima fama. Travi in legno e pannelli di lamellare che garantiscono alla struttura sostenibilit, risparmio energetico e soprattutto antisismicit, aspetto assecondato anche dagli isolatori sismici elastomerici montati al di sotto della platea che li sorregge. Ma la scelta di questo materiale dovuta anche alla praticit
nella lavorazione, condizione che ha consentito di velocizzare le fasi costruttive facendole risultare comunque poco invasive. S perch questopera ovviamente legata alla ricostruzione che si avviata a
LAquila dopo il sisma del 6 aprile 2009, il terremoto che ha seriamente compromesso buona parte del
centro storico cittadino e anche tutte le sedi che ospi-
AVI architetti 65
ESPLOSO ASSONOMETRICO
Canali di aerazione
per il condizionamento della sala
66 AVI architetti
SEZIONE TRASVERSALE
3
2
13
1
14
15
16
16
16
17
11
9
12
7
8
10
6
7
PLANIMETRIA GENERALE
fimeri, ma nonostante tutto rispondono in modo eccellente ai requisiti acustici e funzionali necessari per
uno spazio dedicato alla musica. E nel loro insieme
sono un vero e proprio strumento musicale. Un grande Stradivari installato nei pressi del Castello, almeno
fino a quando questultimo non verr restaurato. Tale
ubicazione ha anche un'altra valenza: essere vicino
al centro storico, nei pressi della cosiddetta zona
rossa, e alimentare quindi i pi che motivati desideri di una veloce riqualificazione e rivitalizzazione del
centro cittadino senza incorrere in restrizioni per i lavori di ricostruzione. Proprio per questa ragione il
nuovo auditorium stato pensato anche come un
centro polifunzionale entro cui realizzare conferenze e videoproiezioni. Un autentico dispositivo ideato per polarizzare le attivit collettive. Ledificio
centrale ha una inclinazione di 30 che assorbe la
pendenza della gradinata interna offrendo unottima
visibilit dellorchestra, posta su un podio rialzato di
40 cm, nella parte centrale del volume. Le dimensioni dei tre cubi stereometrici non sovrastano il Castello. Sono decentrati rispetto allasse Piazza della Fontana-Castello e non occludono la vista sul Forte Spagnolo, anzi in alcune visuali vi fanno da quinta. Modulano diversamente una parte del parco pri-
Progettisti
Renzo Piano Building
Workshop architects in
collaborazione con Atelier
Traldi di Milano
Citt
LAquila
Cliente
Provincia Autonoma di Trento
Strutture
Favero & Milan
Acustica
Mller BBM
Sicurezza
New Engineering
AVI architetti 69
70 AVI architetti
AVI architetti 71
progettare
Spirale volumetrica
economica. Con il termine the blue planet solitamente si indica il nostro pianeta visto dallalto.
Un pianeta formato all80% dacqua, e che per tale
ragione visto da lontano risulta essere completamente blu. Blu come lacqua dei mari, degli oceani, dei fiumi e dei laghi. Mondi in buona parte sconosciuti, ricchi di flora e di fauna. Una porzione di
natura che affascina, che incuriosisce, e che produrr in questa zona della Danimarca un aumento
dei flussi turistici. Storicamente lacquario danese stato fondato nel 1939 e nonostante le difficolt dovute alla seconda guerra mondiale rimasto aperto, a fare da cornice all'istruzione e al
Sotto: il plastico
rende facile la lettura
dellimpostazione
spiraliforme del nuovo
acquario. Un vortice
dalle valenze semantiche,
difficile da cogliere
nella sua totalit
I prospetti ricoperti
da lamine di alluminio
specchiano e riflettono i
colori e le luci delle stagioni
che si susseguono e delle
diverse fasi del giorno
74 AVI architetti
divertimento di pi generazioni, fino ai giorni nostri. Negli ultimi anni per linteresse
verso questa struttura scemato e gi negli anni '90, quando Jesper Horsted, il curatore dellAcquario della Danimarca, ha illustrato quale doveva essere lo scopo della struttura, fu chiaro che rinnovare il vecchio edificio sarebbe stato costoso e
poco proficuo, e quindi era necessaria una
nuova struttura in grado di dare ai visitatori straordinarie avventure. Il direttore
creativo del gruppo 3XN, Kim Herforth Nielsen, ha dichiarato: Il nostro desiderio era
quello di condurre i visitatori fin gi, negli
abissi del mondo subacqueo. La progettazione di The Blue Planet, pertanto, si
basata sulla storia dellacqua e della vita
sottomarina. L'ambizione quella di raggiungere i 700mila visitatori annui, e ci
sar possibile anche perch The Blue Planet gi considerata una delle cinque attrazioni turistiche pi importanti del paese. E sar la stessa struttura ad attrarre la
curiosit dei visitatori. Perch unarchitettura enfatica e simbolica. Un vortice tridimensionale che esplicita l'idea progettuale: approfondire i meravigliosi mondi subacquei. L'edificio, situato a nord di Kastrup Harbor, in una posizione anfibia,
sorge tra terra e mare, e fa da legame tra
i due mondi: lacqua e la terraferma. Ha 10
facciate, 2 per ogni lembo della spirale, e
sono ricoperte da lastre di alluminio di ridotte dimensioni, che accompagnano le
linee organiche, sinuose, avvolgenti e
AVI architetti 75
coinvolgenti. Mentre luci e colori, senza alcuna mediazione, con una naturale spontaneit entrano nel gioco delle proporzioni, dei volumi, e riflettendosi nell'acqua e
sull'alluminio li omogeneizzano rendendo
il corpo di fabbrica cangiante e sensibile
alla mutevolezza della natura. Laspetto di
questo tuttuno fatto di acqua e volumi costruiti acquista dinamicit. Una dinamicit che si proietta anche nel futuro: la possibilit di espandersi nel tempo stata calcolata, prevista e programmata.
I cinque lembi possono allungarsi e il vortice pu crescere e potenziarsi. Pu fare
aumentare la sua forza centripeta. Quella stessa forza che attualmente conduce
i visitatori dallingresso fin sotto la superficie del mare. Il primo elemento del vortice quello pi lungo. La suggestione che
un lembo di terra, attraversando lacqua,
conduca lentamente in medias res: nel foyer. E sin dallingresso il mare presente,
compenetra la struttura e giunge lambendola quasi al cuore della spirale, l dove il
blu, lessenza dellacqua, totalizzante.
S perch gi nel circolare foyer, il luogo di
propulsione di tutti i percorsi, sono presenti
i cangianti e madreperlati riflessi dellacqua.
Ed proprio qui che il visitatore-spettatore sceglie con quale mondo vuole cominciare la sua visita: il lago, il fiume o il mare?
Tre mondi acquatici, diversi e unici. Tre
mondi che, pur incontrandosi e in alcuni
casi compenetrandosi e influenzandosi, restano in buona parte differenti.
76 AVI architetti
AVI architetti 77
SEZIONI TRASVERSALI
I 5 lembi della pianta spiraliforme non sono uguali tra loro. Sono volumi che variano in sezione: cambia laltezza cos come cambia la larghezza. Tre
parti dell'edificio ospitano le ricostruzioni dei biomi acquatici, gli altri due invece sono di servizio. C tra questi unala dedicata alla comunicazione ed
suddivisa in auditorium, aula scolastica e ristorante. Mentre il lembo da cui si accede suddiviso e organizzato per la gestione amministrativa del tutto
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PLANIMETRIA
ESPLOSO ASSONOMETRICO
Progettisti
3XN Architects
Ingegneria
Moe & Broodsgaard
Consulenza esposizione
Kvorning design & kommunikation
Luogo
Taarnby, Copenhagen, Danimarca
Premiazione concorso
27 giugno 2008
Inizio costruzione
1 ottobre 2010
Inaugurazione
21 marzo 2013
Costi
730 milioni DKK
Superficie totale
10.000 mq
AVI architetti 79
eventi
Momenti
di cultura
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Nellambito delle giornate di approfondimento sulluso di materiali innovativi, proposte dalla Fondazione dellOrdine di Vicenza, stata
effettuata, il 5 aprile scorso, una visita dedicata ai rivestimenti in zinco-titanio organizzata in collaborazione con lazienda Zintek Srl presso il quartiere Le Albere di Trento. Riservata agli architetti dellordine professionale di Vicenza, la visita ha visto la partecipazione di oltre 60 progettisti vicentini, che hanno potuto assistere alla presentazione dettagliata di una delle creazioni pi recenti di Renzo Piano,
e ammirarla poi in prima persona girando per il cantiere. Il quartiere Le Albere nasce dalla riqualificazione dellarea industriale ex Michelin, che viene restituita alla collettivit, dopo un periodo di degrado
e di abbandono, come luogo a misura duomo e delle sue esigenze, proponendo un nuovo standard per la qualit della vita.
Le sfide costruttive portate avanti dal disegno progettuale del Renzo Piano Building Workshop, erano quelle della ricucitura dellarea
con il tessuto cittadino e del recupero del rapporto con lambiente
fluviale, attuato con la realizzazione di un ampio parco attrezzato posto lungo lAdige. Per rafforzare ulteriormente il legame con lacqua,
AVI architetti 81
eventi
82 AVI architetti
zione di sistemi di carsharing assolvono esigenze di spostamenti a pi largo raggio. Luso delle risorse allinterno di questi quartieri viene visto in chiave ecologica affrontando le tematiche energetiche con un approccio globale. Gli edifici utilizzano sistemi solari passivi (pannelli
in copertura) sia attivi con lo studio della porzione finestrata pi ampia a sud e posa in opera di isolanti di forte spessore per limitare la dispersione termica. Comune a questi quartieri lutilizzo delle acque reflue con cui
viene recuperato il calore mediante scambiatori termici. Di sicuro interesse lutilizzo delle coperture piane degli edifici che diventano giardini e orti coltivabili. Lacqua
piovana confluisce in specchi dacqua interni al quartiere,
mentre lacqua grigia viene filtrata per essere riutilizza-
AVI architetti 83
materials
Il segno creativo
della trasparenza
A destra: parapetti in cristallo
extrachiaro serigrafato.
Sotto: parapetti in cristallo
extrachiaro temperato
Il vetro trasparenza, resistenza, leggerezza, inalterabilit nel tempo, perfetta compatibilit con qualunque materiale. Cos Oscar Cogo, uno dei titolari della Vetreria Cogo, racconta il vetro, una passione
della sua famiglia fin dal 1968, quando Giovanni Cogo,
suo padre, fond in provincia di Vicenza una vetreria artigianale di piccole dimensioni. Fin da allora prosegue Oscar Cogo - il nostro obiettivo principale era che i nostri clienti fossero soddisfatti in ogni loro
richiesta. E ancora oggi cerchiamo di lavorare con la
qualit e l'attenzione che useremmo se la casa fosse nostra. Oggi la Vetreria Cogo offre unampia
gamma di prodotti, dai box doccia su misura ai complementi darredo, dalle pensiline e i parapetti alle porte e ai divisori, fino alle vetrate artistiche. Il vetro un
materiale versatile che si adatta a ogni tipo di ambiente, spiega Renata Cogo. Pu essere funzionale all'utilizzo specifico richiesto e allo stesso tempo
abbellire e arredare l'ambiente in cui si trova, sia esso
trasparente, monocromatico o decorato. Pu essere personalizzato, a seconda del gusto e delle esigenze del cliente, nelle forme, nelle dimensioni e nella tipologia, e applicato ai vari ambienti con elementi metallici di qualit e nuovi sistemi tecnologici. A partire dal 2007, Vetreria Cogo ha ricevuto la certificazione CE per la costruzione di vetrate isolanti di ultima generazione, prodotte con vetri basso emissivi e con l'immissione di gas nobili quale l'argon (per
il suo elevato isolamento termico). Nasce cos Isolveco,
la vetrata isolante che coniuga prestazioni eccellenti con una grande attenzione alle normative vigenti in
materia di sicurezza e rispetto dell'ambiente. Queste
vetrate vengono impiegate nelle nuove costruzioni
come nelle ristrutturazioni per diminuire la trasmittanza
termica degli edifici, come richiesto dalle normative
in fatto di riclassificazioni energetiche. Una buona vetrata isolante in doppia camera con vetri basso emissivi, gas argon e canalino termico riesce a raggiungere un valore Ug di 0.5 in tutta la superficie. Limitando la dispersione termica, i vetri BE, - spiega Mirco Magnago Amministratore delegato - oltre a migliorare il comfort interno degli ambienti, consentono di diminuire notevolmente i costi per il riscaldamento e di ridurre inoltre l'emissione di anidride carbonica nell'atmosfera. L11 dicembre 1997 in Giappone stato sottoscritto da pi di 160 paesi il Pro-
tocollo di Kyoto, riguardante il riscaldamento globale. Gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra vengono soddisfatti mediante lapplicazione di questo vetro basso emissivo nella vetrata isolante. Lo staff
della Vetreria Cogo costituito da personale giovane e qualificato che segue il cliente in ogni fase della realizzazione del progetto con sopralluoghi, rilevazioni, misure ed esecuzione della posa in opera. La
nostra forza - concludono Oscar e Renata Cogo -
un mix di disponibilit, qualit e servizio. Servizio inteso come velocit nella formulazione dei preventivi,
come consigli riguardanti le diverse soluzioni da adottare e precisione nel fornire al progettista le caratteristiche tecniche dei prodotti, cos che possa avere
un ulteriore aiuto nel pensare l'ambiente.
materials
Seguire il design
e le sue evoluzioni
SOSSAN
Via Pr Bordoni, 7
Zan (VICENZA)
Tel. 0445.315409
Fax 0445.315853
www.sossan.com
info@sossan.com
ve costruzioni o in ristrutturazioni, luso di alcuni prodotti chimici associato alla scarsa ventilazione e alla
ridotta traspirabilit dei materiali utilizzati, non favoriscono il comfort ambientale necessario. proprio in
questo contesto che Sossan propone una gamma
di prodotti che possano soddisfare i gusti
estetici pi raffinati, senza tralasciare
laspetto eco-compatibile, in sinergia
con partner qualificati e frutto della collaborazione con Piero Lissoni. Da anni, per esempio, collabora con KeraKoll per la realizzazione di pavimentazioni continue di elevatissima qualit, garantendo nel tempo i lavori grazie
alla seriet e competenza che entrambe le aziende possono offrire.
Lultimissima novit il Cementoresina,
un composto innovativo a basso impatto ambientale. La qualit estetica e architettonica, frutto
della collaborazione fra KeraKoll e Piero Lissoni.
Questo progetto estremamente attuale e molto versatile, offre alte prestazioni nella realizzazione di superfici continue orizzontali e verticali, ideale in spazi
privati, commerciali e pubblici. Una particolare attenzione viene dedicata da Sossan allambiente bagno, per trasformarlo da semplice stanza di servizio
a confortevole luogo di relax, una piccola zona wellness nella propria casa, grazie a marchi che hanno
fatto la storia del design e del lusso.
appuntamenti
UN OMAGGIO
A MEIER
In occasione dei cinquant'anni di
attivit di Richard Meier, gli spazi della Fondazione Bisazza accoglieranno un'ampia e inedita
retrospettiva dell'opera dell'architetto americano. Richard Meier progetter inoltre un'installazione site-specic, intitolata Internal Time, che andr ad arricchire la Collezione Permanente
della Fondazione. La mostra sar
organizzata dalla Fondazione Bisazza in collaborazione con lo
Studio Meier e includer alcuni
dei lavori pi emblematici del famoso architetto americano. I
progetti presentati nell'ambito
dell'esposizione metteranno in
luce per la prima volta in Italia la
sua losoa del design, con
esempi delle diverse tipologie di
lavoro da lui affrontate. La retrospettiva includer una selezione
di modelli, bozzetti originali, rendering, fotograe e prodotti di design meno conosciuti come alcune collezioni per la tavola. Alcuni tra i progetti pi noti presentati in mostra saranno: Smith
House nel Connecticut, Getty
Center a Los Angeles, la Neugebauer Residence in Florida e la
Chiesa del Giubileo a Roma. Altri progetti in mostra sono famose realizzazioni quali le Perry
Street Towers, l'High Museum of
Art ad Atlanta, il Museo Ara Pacis di Roma e il Museo Arp a Rolandseck in Germania, comple-
tato di recente. In aggiunta a quest'ampia selezione, verranno presentati anche alcuni progetti
come le proposte per il World
Trade Center Memorial, il New
York Avery Fisher Hall e la Bibliothque Nationale in Francia.
Oltre alla presentazione dei progetti, stata commissionata
un'installazione site-specic progettata appositamente dall'architetto americano, che andr ad
arricchire la Collezione Permanente della Fondazione Bisazza.
Il progetto, dal titolo Internal
Time, un giardino geometrico,
un bosco stilizzato di possenti
elementi verticali in mosaico bianco in cui perdersi e in cui un unico modulo orizzontale accoglie
una seduta dedicata alla meditazione. Piero e Rossella Bisazza, Presidente e Vicepresidente
della Fondazione Bisazza, dichiarano: Considerata la vocazione della Fondazione Bisazza
ad inserirsi con contributi originali
nel dibattito culturale dell'architettura contemporanea, abbiamo
voluto rendere omaggio ad un architetto come Meier. Siamo onorati che la restrospettiva che accoglieremo sia completamente
inedita, realizzata in collaborazione con lo studio Richard Meier & Partners di New York.
Montecchio (VI), Fondazione Bisazza/
Richard Meier. Architettura e Design/
Dal 17 maggio al 28 luglio 2013
IL DESIGN
DI GAE AULENTI
Triennale Design Museum ricorda Gae Aulenti attraverso una selezione dei suoi pi iconici oggetti
di design realizzati dal 1962 al
2008, a cura di Vanni Pasca con
progetto di allestimento dello studio Gae Aulenti Architetti Asso-
SANTELIA
E LA CITT NUOVA
Lesposizione analizza un secolo di visioni urbane, attraverso 100
opere, alcune delle quali inedite,
tra dipinti, disegni, modelli, lmati,
installazioni di artisti, architetti, registi quali Antonio SantElia, Umberto Boccioni, Fernand Lger,
Mario Sironi, Le Corbusier, Frank
Lloyd Wright, Fritz Lang, Yona
Friedman, Archizoom, Superstudio, Chris Burden, Carsten
Hller e altri. In contemporanea,
una sezione allestita nella Pinacoteca Civica presenta 50 disegni di Antonio SantElia di propriet del Comune di Como, da
anni inaccessibili al grande pubblico. Levento espositivo nasce
da un originale progetto scientico, pensato per uno sviluppo
AVI architetti 89
appuntamenti
90 AVI architetti
I MURI STRACCIATI
DI BELLONI
In mostra 40 scatti di Silvano Belloni, a cura di Rosy Fuga De
Rosa e della Direzione di Artes,
in collaborazione con l'Associazione no prot Leonardo e la societ Palazzo del Moro S.r.l., che
ritraggono manifesti lacerati, grafati e maltrattati, testimoni, quasi involontari, dei grandi temi di
oggi: la politica, i giovani, il ruolo delle donne, la necessit di apparire, le ambiguit della comunicazione, i diritti umani, la famiglia, l'infanzia, il lavoro, le speranze. Attraverso le foto lartista
vuole stimolare la fantasia e la
sensibilit del pubblico. Le sue
immagini vogliono renderci una
cruda testimonianza della realt
che ci circonda attraverso una dimensione estetica di alto livello,
suscitando attrazione ma lasciando allo sguardo di ciascuno
di noi l'interpretazione. E per
raggiungere questo scopo, Belloni scarta il superuo che sta attorno allimmagine. Nel suo lavoro
seleziona, inquadra, ritaglia ed elimina quanto non serve o pu
LARCHITETTURA
SECONDO LOUIS KAHN
L'architetto americano Louis
Kahn (1901-1974) considerato uno dei grandi maestri costruttori del XX secolo. Con le
sue complesse strutture spaziali
e le coreograe luminose Kahn
creava delle costruzioni cariche
di una bellezza arcaica e di un
potere simbolico e universale. Alcune delle sue opere pi importanti sono il Salk Institute, a La
Jolla in California (1959-65), il
Kimbell Art Museum a Fort
Worth in Texas (1966-72) ed il
palazzo del Parlamento del Bangladesh a Dhaka, in Bangla-
AVI focus
DIBATTITO
Il limite dell'espansione
cittadina nei secoli si
pi che modificato. Oggi
la dimensione della citt
molto vicina a quella
del territorio. Quali
ragioni portano oggi
gli insediamenti ad
allargarsi senza alcun
criterio? Come
intervenire?
Ci che pi colpisce
che nelle grandi citt
si sia modificata anche
lidea di essere cittadini.
E al desiderio di migliorie
oggi segue laccettazione
di ci che si ha. Allora
una citt non progettata
porta alla remissivit
dei propri abitanti?
Alfredo Mela
La tendenza allo sviluppo di insediamenti periurbani a bassa densit riscontrabile in tutti i continenti;
quando si parla di una crescita della concentrazione urbana della popolazione globale, in realt si deve
intendere in gran parte una espansione in forme diffuse al di fuori dei nuclei compatti delle citt. Le
ragioni di questa crescita sono differenti. In Italia, in alcune regioni lespansione si produce sia a partire dalle grandi citt, sia da una struttura insediativa basata su una molteplicit di piccoli centri e da
una tta rete di connessioni viarie. Vi una pluralit di ragioni che concorrono a produrre questa forma insediativa: esse dipendono da fattori che agiscono sia sul versante dellofferta edilizia, sia su quello della domanda. Per poter intervenire a contrastare gli effetti negativi necessario comprenderlo.
Cristina Bianchetti
Oggi la dimensione della citt vicina a quella del territorio. Quando nel 1990 Francesco Indovina ha
parlato di citt diffusa alludeva a un diverso modo di organizzazione della societ nello spazio. Un
modo caratterizzato dal fatto che la vita nei territori esterni la citt, poteva considerarsi a pieno diritto urbana. La diffusione ha innanzitutto a che fare con questo diverso riarticolarsi dei rapporti tra territorio, societ ed economia. Ed oggi profondamente in crisi. Non credo che ci sia avvenuto senza alcun criterio. I criteri ci sono e sono quelli di una societ che vive in modo diverso il rapporto con
lo spazio. Questo ha fatto s che negli ultimi 40 anni abbiamo assistito ad un enorme espandersi di
un patrimonio edilizio disperso di modesta qualit. Si tratta di un fenomeno complesso e pervasivo.
Alfredo Mela
Le idee connesse con la cittadinanza si stanno modicando: in gran parte questi cambiamenti derivano da processi che riguardano la societ nel suo complesso, come ad esempio dalle tendenze allindividualizzazione e alla frammentazione di interessi, aspirazioni e stili di vita. Non direi che il segno
di queste trasformazioni sia quello della remissivit, n quello di un disinteresse per la propria citt.
C una crescente sducia nella politica, ma direi che questa colpisce maggiormente i livelli superiori (lo Stato, in primo luogo), piuttosto che il livello urbano, certamente pi vicino ai cittadini. Pi che
di remissivit parlerei di difcolt a far convergere le istanze che provengono da gruppi eterogenei verso una domanda complessiva di citt, capace di confrontarsi costruttivamente con le amministrazioni.
Il fatto che la citt sia poco e male progettata ha senzaltro un peso negativo sulla condizione urbana; spesso, per, lo hanno anche alcuni grandi progetti, calati dallalto senza partecipazione, di fronte ai quali i cittadini non hanno altro strumento di intervento se non unopposizione tout-court.
Cristina Bianchetti
Intravedo due temi. Il primo ha a che fare con lidea di cittadinanza, con il desiderio di essere cittadini. qualcosa che sta tra luniversalit dei principi e dei diritti da un lato e i dispositivi selettivi che
regolano lappartenenza a una comunit politica dallaltro. La cittadinanza ha molto a che fare con la
rivendicazione di diritti. E i diritti hanno molto a che fare con lo spazio. Non perch lo spazio (la citt)
mette in scena i diritti, ma perch costruisce le condizioni di una loro affermazione o negazione. Il
primo problema pu essere riformulato nella domanda: in una fase difcile come quella che stiamo
attraversando quale possibilit ha il desiderio di migliorare la propria idea di cittadinanza? Il secondo
tema non legato al primo se non dalla sopravvalutazione del ruolo che la pianicazione ha poich
lega il carattere progettato dello spazio alla remissivit dei cittadini o alla loro capacit di attivarsi.
94 AVI architetti
professore straordinario
di Sociologia al Politecnico
di Torino. Si occupa di analisi
sociologica per la pianificazione
territoriale, progettazione
urbanistica e percezione
soggettiva dello spazio costruito
e dei rischi ambientali. Tra le
sue pubblicazioni, Sociologia
delle citt, Urbanistica
partecipata. Modelli ed
esperienze (con Daniela Ciaffi).
Alfredo Mela
condivisibile l'allarme
sempre maggiore verso il
consumo, forse definibile
anche spreco, del suolo?
professore di Urbanistica
presso il Politecnico di Torino.
Ha insegnato nelle Facolt di
Architettura di Pescara, Venezia,
Milano. Collabora con
numerose riviste disciplinari
ed nel comitato redazionale
de LIndice. Tra i suoi scritti:
Pescara, Abitare la citt
contemporanea, Urbanistica
e sfera pubblica, Il Novecento
davvero finito.
Cristina Bianchetti
Alfredo Mela
Laspetto pi importante la interpretazione del suolo come bene comune, alla stregua, ad esempio, dellacqua. La mobilitazione che si avuta in occasione del referendum sullacqua potrebbe, forse, allargarsi presto ad altri beni comuni e favorire una pi larga opposizione alle modalit di espansione che hanno caratterizzato soprattutto gli anni recenti. Una difcolt che i movimenti incontrano
dipende dal fatto che, spesso, il consumo del suolo deriva da una molteplicit di micro-interventi privati - e talora anche pubblici - anzich solo da quei grandi interventi che pi facilmente incontrano
unopposizione sociale. Un altro ostacolo dato dal disinteresse della gran parte delle forze politiche
per questo tema, mentre frequente che su progetti di espansione urbanistica che si traducono in
perdita di suoli agricoli e di biodiversit si determinino accordi tra partiti e operatori economici.
Cristina Bianchetti
Oggi utile uno sguardo capace di cogliere le nuove questioni che si stanno ponendo in questa fase.
Alcuni urbanisti si stanno muovendo in questa direzione. Provano a immaginare la possibilit di un
diverso funzionamento del territorio. Di quel territorio disperso che il bersaglio diretto di tutti i ragionamenti sul consumo di suolo. Si prova a pensare alle forme e ai modi di un diverso funzionamento delle infrastrutture minute, quelle che riguardano la distribuzione dellacqua, dellenergia, il muoversi, gli insediamenti, gli spazi del produrre e dello scambio. Un funzionamento che valorizzi il capitale sociale gi ssato nel territorio. Che eventualmente sappia rimetterlo in funzione. Oggi la parola riciclo molto utilizzata, ma dietro a questa c soprattutto lintuizione del fatto che il territorio,
i materiali che vi insistono, possono essere pensati come oggetti di diversi cicli di vita.
Il disinteresse verso i
piani di attuazione da
parte dei progettisti
sicuramente la causa
principale del volgere
delle nostre citt verso la
dissolvenza, lo sprawl.
Ma quanto a tutto ci
hanno contribuito
amministrazioni poco
lungimiranti e per nulla
preparate?
Alfredo Mela
Credo che le cause dello sviluppo periurbano in aree a bassa densit siano molteplici e non riguardino solo i progettisti, n solo lassenza di pianicazione. Anche numerose amministrazioni locali hanno avuto un ruolo per nulla lungimirante. In una fase di tagli sempre pi pesanti alle amministrazioni comunali, gli oneri di urbanizzazione sono diventati una voce di entrata sempre pi importante e
questo ha portato ad una rincorsa nel cercare di attrarre nuova edicazione. Per questo i piani di molti comuni contengono previsioni di edicazione molto ampie. Poich la domanda si rivolta verso
lottizzazioni esterne ai nuclei compatti, il risultato quello sparpagliamento delle frange urbane che
comporta crescente consumo di suolo. Non parlerei solo di impreparazione: a determinare il fenomeno convergono gli interessi di molti attori, anche se lesito va contro lesigenza di sostenibilit.
Cristina Bianchetti
Penso che nel ritenere lo sprawl esito di un disinteresse dei progettisti verso alcuni strumenti urbanistici vi sia una sopravvalutazione del ruolo del loro agire. Lo sprawl, lespansione di territori segnati
dalla frammentariet, ha ben altre ragioni. Le competenze tecniche sono fondamentali nel cercare
di organizzare meglio il funzionamento di quei territori. Sono fondamentali nel mostrare come la citt diffusa potrebbe meglio funzionare. Quello che lurbanista porta in campo sono idee. La sua attivit non pu essere ricondotta alla costruzione di norme, magari sempre pi minuziose e astratte.
bene che il progettista sia attento alle sue competenze, ma non pu essere costruito un legame
di determinazione tra fenomeni complessi e apparati giuridico normativi del piano. Che poi alcune
amministrazioni siano poco preparate un elemento che incide.
AVI architetti 95
DIBATTITO
Lurbanizzazione pubblica
in molti altri paesi europei
si basa, ancora oggi,
sull'acquisizione delle aree
da parte del comune,
con successiva cessione
del diritto di superficie.
Condizione che ha
garantito negli anni un
controllo dei costi di
costruzione, delle opere
e anche dei servizi.
Perch in Italia stato
ed difficile attuare
questi tipi di processi?
Alfredo Mela
Non c dubbio che altri paesi abbiano impostazioni molto pi efcaci, con risultati migliori; peraltro, il problema dello sprawl ha radici pi complesse e riguarda anche contesti con una regolamentazione
delluso del suolo migliore di quella italiana. In Italia, la difcolt sorge da una scelta politica che ha
un ruolo quasi strutturale nella storia recente: quella relativa alle modalit di edicazione rappresenta una delle opzioni politiche di pi lungo periodo su cui si consolidata nel tempo una pluralit di
interessi. Il basso livello di pianicazione (che, daltra parte, si abbina a un alto livello di burocratizzazione), come pure la scelta di favorire unicamente la propriet privata della casa sono delle costanti della vita politica italiana, che si sono radicate nel costume e nelle aspettative di larga parte
della popolazione. Si tratta di scelte che denirei multi-partisan: favorite soprattutto da alcuni blocchi di interessi, ma non osteggiate da altri. Daltra parte, nei momenti di crisi, diffusa la convinzione che basterebbe ridar ato alledilizia e questo produrrebbe effetti a catena su molti altri settori.
Cristina Bianchetti
Le condizioni in cui versa lamministrazione pubblica oggi precludono anche solo di immaginare politiche attive sul mercato fondiario. In passato nel nostro Paese si scelta una strada diversa, come
la sempre richiamata vicenda Sullo ha mostrato con chiarezza. Le ragioni sono molto articolate, difcili da trattare in poco spazio: in denitiva attengono a un differente modo di intendere il ruolo del
pubblico e i sistemi di protezione sociale. Sistemi entro i quali la citt ha avuto un posto importante. quello il piano entro il quale si pu articolare un discorso sulla capacit dello Stato di far fronte al problema abitativo e urbano: ovvero la particolare costruzione del welfare in Italia, nella seconda
parte del XX secolo. In questa esperienza le politiche per la casa sono state in primo luogo politiche di acquisizione del consenso attraverso facilitazioni di accesso alla propriet. Inutile ribadire
la divergenza con lesperienza delle democrazie nord-europee.
Alfredo Mela
Il sistema politico, a livello centrale, mi sembra ben poco attento a queste problematiche. Iniziative
pi interessanti provengono dalle iniziative messe in atto da alcuni comuni. Esse sono ispirate dalla convinzione che il problema della casa mutato e il quadro delle esigenze, cui occorre dare risposta, pi articolato di quello che aveva ispirato le politiche dei decenni precedenti. Oggi coesistono problematiche molto diverse: quella legata alle situazioni estreme dei senza casa (una popolazione in aumento e a sua volta sempre pi diversicata); quella della cosiddetta fascia grigia, che
riguarda anche ceti medi impoveriti; quella legata alle trasformazioni demograche (con un numero
crescente di anziani soli); quella propria della popolazione giovanile che non riesce a rendersi indipendente dalla famiglia dorigine; quelle legate allimmigrazione e cos via. Tuttavia, lo sforzo di dare
risposte ricade in larga parte sulle municipalit, cui peraltro vengono dati sempre meno i mezzi per
farlo. In parte, per, comincia a svilupparsi anche una iniziativa diretta da parte della societ civile,
come mostra linteresse per il cohousing, o per altre forme di auto-organizzazione su temi urbani.
Cristina Bianchetti
La crisi economica ha bloccato gran parte delle operazioni di riqualicazione urbana, il mercato edilizio e quello immobiliare. Su questo sfondo, si cercano sempre altre forme di accesso allabitazione. Ci si arrangia come si pu, spesso erodendo patrimoni familiari in via di veloce sgretolamento.
Non colgo rivendicazioni. Piuttosto lemergere di altre forme di abitare che fanno riferimento al superamento di modelli tradizionali. Abbiamo condotto una ricerca su queste forme nella citt europea. I materiali e le riessioni sono nel blog www.territoridellacondivisione.wordpress.com. Il fenomeno interessante e, bench puntuale, sembra avere la forza di cambiare in profondit la citt. Almeno nelle sue due forme tradizionali: quella della citt individualista, dellemergere del soggetto (la
citt diffusa di cui parlavamo) e quella della comunit chiusa. Le nuove forme abitative hanno ragioni
economiche, ma non solo. Esprimono un mutato quadro valoriale. Si abita in cooperative per avere pi spazio di quanto un appartamento tradizionale offra, pi gente intorno di quanto non accada
nella famiglia tradizionale, per godere di pi tempo, essere pi virtuosi dal punto di vista ecologico.
Il riscontro molto lavoro e un sorta di eccitazione continua. Una forma estrema di superamento
della solitudine accompagnato da un eccesso di comunicazione e promozione via web.
96 AVI architetti
Alfredo Mela
La casa stata e continua a essere una delle priorit essenziali nella percezione degli italiani e, di
fronte ai singoli cittadini e alle singole famiglie, linterno si presenta come una variabile direttamente controllabile, mentre la qualit ambientale esterna dipende tanto da variabili strutturali, quanto dalleffetto di comportamenti aggregati di molti soggetti. Al problema dellinterno pu essere data una
risposta individuale; a quello dellesterno occorre una risposta collettiva, oltre che una molteplicit
di scelte da parte di ciascuno. Torna a questo riguardo il tema dei beni comuni: il termine qualit
ambientale evoca lidea di una equilibrata tutela di una pluralit di commons: acqua, aria, suolo, paesaggio ecc. Penso che la questione dei beni comuni sar uno dei nodi fondamentali per la denizione di un modello di sviluppo praticabile nel prossimo periodo. Un tema che dovrebbe essere connesso con quello relativo alla fuoriuscita dalla crisi economica. Su di esso credo che siano destinate a focalizzarsi in modo crescente anche le preoccupazioni e le attese della popolazione.
Cristina Bianchetti
La qualit un concetto molto utilizzato da parte di architetti, urbanisti, amministratori, promotori immobiliari, politici. Si usa il riferimento alla qualit per valutare ambienti o progetti: in questo caso guardando agli aspetti morfologici con riferimento a una tradizione che in Italia stata importante e ha
avuto una specica attenzione allo spazio tra le cose, ovvero al suolo, al suo disegno, al rapporto tra spazio costruito e spazio aperto. Si usa il riferimento alla qualit per valutare la capacit di un
brano di citt di rispondere alle esigenze di coloro che lo abitano. Pi in generale, si usa il riferimento
alla qualit per costruire ducia, legittimare interventi, giusticare valori. La qualit alla base di un
insieme molto vasto di dispositivi di controllo (osservatori, agenzie di certicazione, ufci studi) ed
al centro di molti momenti partecipativi. Dispositivi e pratiche partecipative cercano di consolidare
(i primi), contestare (le seconde) lautorit legittima di un progetto o di una politica in nome della qualit. Nei due casi, la qualit rispetto alladesione di protocolli, norme, indici. Costruisce una uniformit
che i francesi chiamano ville garantie. Qualcosa di molto diverso dalla qualit per chi abita la citt e il territorio. In altri termini, il tema ambiguo: rende esplicite, non nega, le proprie contraddizioni.
Considerarlo il rovescio della speculazione una scorciatoia.
Alfredo Mela
Nellultimo rapporto annuale dellOsservatorio Europeo della Sicurezza, del gennaio 2013, ci che
si prola un quadro di aumento complessivo delle percezioni di insicurezza da parte degli italiani.
Come comprensibile, le preoccupazioni legate al lavoro e alla crisi economica sono in forte aumento.
Ci non di meno, nella graduatoria delle paure, la distruzione dellambiente e della natura compare
al primo posto, essendo condivisa circa dai 2/3 degli italiani e, con percentuali minori, emergono anche le preoccupazioni relative alla sicurezza del cibo e alle frane e alluvioni. Non si pu dire che le
preoccupazioni di tipo ambientale, come quelle legate al territorio e al consumo del suolo, non siano ben presenti ai cittadini. Tuttavia esse stentano a trovare unadeguata rappresentazione nei mass
media, a trasformarsi in una domanda politica continuativa e in una pressione perch questi temi orientino lagenda politica. In molti casi, essendo chiamati a formulare un parere diretto, gli italiani si sono
espressi a favore di una coerente difesa dellambiente.
Cristina Bianchetti
Al contrario di quanto dicevamo in rapporto alla qualit, non c molta discussione pubblica attorno a questo tema. Della vulnerabilit ambientale del territorio si parla concitatamente nel momento
in cui alluvioni, frane, terremoti accadono. Ci si indigna, si sottoscrivono appelli. Ma poi come se
le priorit fossero sempre altre. Bisognerebbe tenere conto del rapido mutamento che ha investito
il nostro territorio che ha come riscontro anche la sua pi evidente esposizione a rischi ambientali e
sociali. Entro nuove combinazioni di economia e societ insorgono, evidenti, nuove problematiche
di vulnerabilit ambientale (rischi idrogeologici, inquinamenti, congestione, erosione risorse) e sociale
(immigrazione, working poor, difcolt del ceto medio). Certo il mutamento una condizione straticata e altamente contraddittoria sulla quale si delineano nuove relazioni tra le competenze (non
solo tecniche) e le decisioni. Ma non possiamo non cogliere lurgenza di un ripensamento profondo, mentre il dibattito pubblico nel nostro Paese sembra semplicemente guardare altrove.
AVI architetti 97
EVENTI
Quando sale sul palco del Saie3 di Bologna, davanti a una platea
di architetti, giornalisti, addetti ai lavori e soprattutto tantissimi studenti, Daniel Libeskind sorridente e sembra sinceramente entusiasta. Indossa una giacca di pelle nera, una t-shirt giro collo e un
paio di stivali texani con la punta. Durante tutta la sua lectio magistralis e la successiva intervista condotta da Nicola Leonardi, direttore di The Plan, riesce a essere coinvolgente, interessante, mai
banale, con intelligenza e con uno spiccato senso dellumorismo.
Le sue parole, la sua gestualit, i suoi racconti: tutto parla di un
uomo che, a quasi 67 anni e dopo aver pensato e realizzato alcuni
dei progetti architettonici pi importanti al mondo, ancora capace
di meravigliarsi davanti alla vita e di affrontarla con una mente aperta
e pronta ad essere stimolata. E alla ne dellintervista, interrogato su
cosa avrebbe voluto consigliare ai tanti giovani presenti, Libeskind
li invita a prendersi dei rischi, a uscire dal sistema, ad allontanarsi
dalla loro casa per conoscere cosa c al di fuori, ad andare avanti
da soli. E a sostegno della sua tesi cita Mos, che invitava i giudei
a lasciarsi tutto alle spalle per andare in nessun luogo, nowhere.
Larchitetto polacco viene introdotto da Leonardi: nato nel 1946 a
d da genitori scampati a un campo di sterminio nazista, dopo
aver vissuto in Israele, dove studia musica, si trasferisce a New York
allet di 13 anni. Qui abbandona la musica per dedicarsi allarchitettura: si laurea nel 1970 alla Cooper Union for the Advancement
98 AVI architetti
of Science and Art e nel 1972 ottiene un diploma post laurea in Inghilterra alla School of Comparative Studies della Essex University.
Il 1988 il momento della consacrazione, espone i propri lavori al
Moma, insieme a Zaha Hadid, Frank O. Gehry e Peter Eisenman, in
occasione di una mostra dedicata agli architetti decostruttivisti.
Decostruttivismo - specicher nel corso della conferenza - un
termine strano per denire un modo di fare architettura, larchitettura infatti costruction non decostruction.
Nel 1989 si stabilisce a Berlino. Tra i suoi progetti pi conosciuti ci
sono il master plan per la ricostruzione del World Trade Center e il
Museo ebraico di Berlino. A ne 2011 il suo studio, Studio Daniel Libeskind, ha completato la riprogettazione di quello che oggi il pi
grande museo della Germania: il Museo di Storia Militare di Dresda.
Attualmente sta lavorando ad alcuni progetti molto importanti in tutto
il mondo, tra cui la riqualicazione dellarea City Life a Milano, Archipelago 21, il master plan per il distretto nanziario internazionale
di Yongsan a Seoul e lIstituto per la democrazia e la risoluzione dei
conitti che si trova in Inghilterra. Daniel Libeskind ha tenuto conferenze e insegnato in molte universit del mondo e nel 2001, primo
architetto nella storia, ha ricevuto l'Hiroshima Art Prize, un riconoscimento che premia gli artisti che hanno a cuore la pace.
Il titolo della conferenza, Anatomy of Architecture, anche il nome
dellinstallazione che Libeskind ha progettato per il Futuredesign
storia militare di una Germania unita e democratica. Quello che volevo realizzare era un museo che esprimesse una visione critica della
storia, che ne conservasse memoria ma che rappresentasse anche
un paese, la Germania, che oggi ha una nuova identit. Il mio museo non vuole essere solo un contenitore di reperti storici, vuole
portare il visitatore a farsi delle domande, a chiedersi perch c la
guerra?, cosa ci spinge a fare la guerra?, da dove viene la violenza che porta alla guerra?. Libeskind ha voluto che ledicio pi
antico fosse ricostruito in maniera del tutto fedele alloriginale per
creare un dialogo costante tra passato e presente. Salendo sulla
cima delledicio, nel punto pi alto, a 30 metri di altezza, si gode
un ampio panorama della citt di Desdra, ricostruita dopo i bombardamenti che la distrussero nel 1945: Dalla parte opposta,
spiega larchitetto alla base delledicio, si trovano le armi che
hanno portato alla distruzione della citt. Il percorso che porta dalla
base al punto pi alto del museo rappresenta un percorso di rinascita, la possibilit di un futuro migliore. Dagli spazi bui dove sono
custodite le armi, si arriva alla luce che caratterizza il percorso che
porta al punto panoramico. Il passato non deve essere nascosto,
deve essere compreso per poter migliorare il futuro. Il museo lemblema di come la Germania abbia cambiato il proprio modo di vedere la storia per farne tesoro e costruire un futuro migliore. E in
conclusione non risparmia una stoccata a noi italiani: mi sorprendo sempre quando sento che in Italia ci sono ancora persone
che guardano positivamente a Mussolini, una totale mancanza di
consapevolezza.
La storia, per Daniel Libeskind, non qualcosa che puoi fotografare e non solo nostalgia, qualcosa che c, che viva, come
lanima di un uomo che c anche se non si vede. Parla ancora di
memoria quando racconta del masterplan per Ground Zero e della
difcolt di trovare un giusto equilibrio tra il rispetto per la tragedia
avvenuta e la vita che ricomincer in quello stesso luogo. Nel ragionare sulla direzione da prendere per quel progetto ripensai alla
prima volta che vidi la skyline di New York, nel 1959, quando la nave
su cui cerano i miei genitori, io e altre centinaia di immigrati, entr
nel porto della citt. Ho ripensato ai miei genitori che, proprio
come tanti altri newyorkesi, prendevano tutte le mattine la metropolitana per andare a lavorare in fabbrica. Capii che quello che volevo era che il mio progetto non fosse solo per i pochi che avrebbero lavorato in quel luogo, volevo che fosse per tutti, che
diventasse il pi grande spazio pubblico di New York. Per questo
motivo, dei 16 acri su cui dovevo lavorare, 8 sono dedicati al memoriale delle vittime e allo spazio pubblico.
Larchitettura, per Libeskind, che lo ribadisce a pi riprese durante
la lectio magistralis di Bologna, ha a che fare con tutta la cultura.
Non un caso che i miei architetti preferiti non siano architetti, per
esempio Michelangelo e Piero della Francesca, come dicevo allinizio. Come la musica e come la letteratura, larchitettura racconta
lanimo umano. Rifacendosi alla sua formazione musicale, spiega
che creare un edicio come comporre della musica: non solo
mettere insieme porte e nestre, come la musica non solo mettere insieme delle note. Entrambe queste arti creano emozioni andando oltre le regole matematiche che ne costituiscono il fondamento. Larchitetto deve costruire seguendo il musical sense of
armony, il senso musicale dellarmonia. (di Cristiana Zappoli)
AVI architetti 99
SCHEDE
Saint-Nazaire Theatre, Saint-Nazaire (Francia)
Progetto: K-architectures
Il nuovo teatro di Saint-Nazaire, in Francia, occupa il vuoto lasciato dalla distruzione di una vecchia
stazione ferroviaria neoclassica distrutta durante la seconda guerra mondiale. La superficie
di calcestruzzo perforato ripropone caratteristici motivi floreali dei tessuti di seta del XVII secolo
Il teatro di Saint Nazaire, un comune francese situato nel dipartimento della Loira Atlantica, nella
regione della Loira, stato costruito sui resti di
una vecchia stazione ferroviaria dove un tempo
sono passati alcuni dei commercianti pi ricchi del
mondo e i passeggeri dei grandi transatlantici.
Larea della stazione stata da poco coinvolta nel
rinnovamento urbanistico che ha interessato il
porto della citt, che ancora oggi uno scalo marittimo importante per leconomia locale. Durante
la seconda guerra mondiale, l'edicio ha subto un
pesante bombardamento che ha distrutto i due
terzi della citt. Lo studio K-architectures, con
sede a Parigi, ha progettato il teatro ispirandosi,
nei materiali e nello stile, agli edici circostanti. La
massa monolitica richiama un bunker presente
nelle vicinanze, mentre la supercie di calcestruzzo perforato ripropone i tipici motivi oreali
dei tessuti di seta del XVII secolo. Il bombardamento distrusse la galleria vetrata che accoglieva
i visitatori e questo vuoto rimane anche nel restauro dei Karchitectures, lasciato per testimoniare la storia di quel luogo: lentrata costituita
da quello che rimane della vecchia stazione. Appena sorpassate le arcate ci si ritrova nello spazio vuoto che custodisce i resti dei preesistenti binari del treno. uno spazio che gli architetti hanno
interpretato come un foyer allaperto, dove gli
spettatori possono cogliere lincontro tra la storia
del luogo e la nuova architettura. Al volume di cemento destinato all'auditorium maggiore e al palcoscenico, stato annesso un altro corpo che
comprende la hall, l'area per le prove, gli spogliatoi e altri ambienti tecnici. Le facciate di questo
nuovo volume sono state realizzate usando due
tipi di cemento, quello montato in opera e quello
prefabbricato dei pannelli decorativi.
SCHEDE
Gindi Holdings Sales Center, Shoham (Israele)
Progetto: Pitsou Kedem Architects