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SECONDO TEMPO
PIAZZA GRANDE
Afghanistan, storia di uninvasione
di Massimo Fini
Altro che
peace keeping
DISMESSE le pelose giustificazioni che siamo in Afghanistan
per regalare le caramelle ai bambini, per "ricostruire quel disgraziato Paese", per imporre alle
donne di liberarsi del burqa, perch, con tutta evidenza, quella in
Afghanistan, dopo dieci anni di
occupazione violenta, non pu
essere gabellata per un'operazione di "peace keeping", ma una
guerra agli afghani, l'unica motivazione rimasta agli Stati Uniti e
ai loro alleati occidentali, per legittimare il massacro agli occhi
delle proprie opinioni pubbliche
e anche a quelli dei propri soldati, demotivati perch a loro volta
non capiscono che cosa ci stiamo a fare qu, che noi in Afghanistan ci battiamo "per la nostra
sicurezza" per contrastare il "terrorismo internazionale". una
menzogna colossale. Gli afghani
e quindi anche i talebani, non sono mai stati terroristi. Non c'era
un solo afghano nei commando
che abbatterono le Torri gemelle. Non un solo afghano stato
trovato nelle cellule, vere o presunte, di al Qaeda. Nei dieci, durissimi, anni di conflitto contro
gli invasori sovietici non c' stato
un solo atto di terrorismo, tantomeno kamikaze, n dentro n
fuori il Paese. E se dal 2006, dopo
cinque anni di occupazione si sono decisi ad adottare contro gli
invasori anche metodi terroristici perch mentre i sovietici avevano almeno la decenza di stare
sul campo, gli occidentali combattono quasi esclusivamente
con i bombardieri, spesso Dardo
e Predator senza equipaggio, ma
comandati da Nellis nel Nevada.
Contro un nemico invisibile che
cosa resta a una resistenza?
Bin Laden
non c pi
NEL 2001 in Afghanistan c'era
Bin Laden. Ma Osama costituiva
un problema anche per il governo talebano, tanto vero che
quando nel 1998 Clinton propose ai talebani di farlo fuori, il Mullah Omar si disse d'accordo purch la responsabilit dell'assassinio del Califfo saudita se la prendessero gli americani. Ma Clinton all'ultimo momento si tir indietro (documento del Dipartimento di Stato dell'agosto 2005).
Comunque sia oggi Bin Laden
non c' pi e in Afghanistan non
ci sono pi nemmeno i suoi uomini. La Cia ha calcolato che su
50 mila guerriglieri solo 359 sono stranieri. Ma sono ubzechi,
ceceni, turchi, cio non arabi,
non waabiti, non appartenenti a
quel jihad internazionale che
odia gli americani, gli occidentali, gli "infedeli" e vuole vederli
scomparire dalla faccia della terra. Agli afghani e quindi ai talebani, interessa solo il loro Paese. E
sar pur lecito a un popolo o a
una parte di esso esercitare il legittimo diritto di resistere a
un'occupazione straniera, comunque motivata. L'Afghanistan, nella sua storia, non ha mai
aggredito nessuno e armato rudimentalmente com' non pu costituire un pericolo per nessuno.
La guerra
civile
PER AVERE un'idea delle devastazioni di cui siamo responsabili
in Afghanistan bisogna capire
perch i talebani vi si sono affermati agli inizi degli anni 90.
Sconfitti i sovietici i leggendari
comandanti militari che li avevano combattuti (i "signori della
guerra"), gli Ismail Khan, gli Heckmatjar, i Dostum, i Massud, diedero vita a una sanguinosa guerra
civile e, per armare le loro milizie, si trasformarono con i loro
uomini in bande di taglieggiatori, di borseggiatori, di assassini,
di stupratori che agivano nel pi
pieno arbitrio e vessavano in
ogni modo la popolazione. I talebani furono la reazione a questo stato di cose. Con l'appoggio
della popolazione, che non ne
poteva pi, sconfissero i "signori
della guerra", li cacciarono dal
Paese e riportarono l'ordine e la
legge. Sia pur un duro ordine e
una dura legge, quella coranica,
che peraltro non estranea alla
cultura di quella gente.
a) Nell'Afghanistan talebano c'era sicurezza. Vi si poteva viaggiare tranquillamente anche di notte come mi ha raccontato Gino
Strada che vi ha vissuto e vi ha potuto operare con i suoi ospedali.
Gli occidentali gli ospedali li
chiudono come avvenuto a La-
Il Paese
pi insicuro
OGGI l'Afghanistan il Paese
pi insicuro del mondo. E, con
tutta evidenza, la presenza delle truppe straniere a renderlo tale. Incalcolabili sono le vittime civili provocate, direttamente o indirettamente dalla presenza delle truppe occidentali. Vorrei anche rammentare, in queste ore di
pianto per i nostri caduti, che anche gli afghani e persino i guerriglieri talebani hanno madri, padri, mogli e figli che non sono diversi dai nostri. Inoltre in Afghanistan sono tornati a spadroneggiare i "signori della guerra" alcuni dei quali siedono nel governo
del Quisling Karzai. La corruzione, nel governo, nell'esercito,
nella polizia, nelle autorit amministrative endemica. Ha detto
Ashraf Ghani, un medico, terzo
candidato alle elezioni farsa di
agosto e il pi filoccidentale di
tutti: Nel 2001 eravamo poveri
ma avevamo una nostra moralit.
Questo profluvio di dollari che si
riversato sull'Afghanistan ha distrutto la nostra integrit. Infine
oggi l'Afghanistan "liberato" produce il 93% dell'oppio mondiale.
Ma c' di peggio. Armando e addestrando l'esercito e la polizia
del governo fantoccio di Karzai,
noi abbiamo posto le premesse,
quando le truppe occidentali se
ne saranno andate, per una nuova guerra civile. La sola speranza
il buon senso degli afghani prevalga. Qualche segnale c'. Shukri Barakazai, una parlamentare
che si batte per i diritti delle donne afghane, ha detto: I talebani
sono nostri connazionali. Hanno
idee diverse dalle nostre, ma se
siamo democratici dobbiamo accettarle. Da un anno, in Arabia
Saudita sotto il patrocinio del
principe Abdullah, sono in corso
colloqui fra emissari del Mullah
Omar e del governo Karzai. Ma
prima di iniziare una seria trattativa ufficiale Omar, di fatto vincitore sul campo, pretende che tutte le truppe straniere sloggino.
Non ha impiegato trenta dei suoi
48 anni di vita a combattere per
vedersi imporre una "pax americana".
E allora perch rimaniamo in Afghanistan e anzi il ministro della
Difesa Ignazio La Russa, un ripu-
noi&loro
di Maurizio Chierici
SPOT IN MINIERA
I