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I incontro di Filosofia applicata Il dialogo socratico come paradigma comunicativo nella relazione

daiuto di A.Miceli
Il mito di Teuth: ognuno artefice della propria sapienza (la certezza e la verit non possono
essere insegnate)
Dal racconto di Socrate nel Fedro (LIX e LX, LXI pagg. 496-498 nelledizione Sansoni del :1974
per lottima traduzione di Pugliese Caratelli)
- Theuth venne a trovare costui [il re Tamus], gli mostr le arti e disse che conveniva farne dono
agli altri egiziani
- quando si venne alla scrittura o re, disse Theuth, questa scienza render gli egiziani pi sapienti e
pi atti a ricordare, perch questo trovato un rimedio giovevole e alla memoria e alla dottrina
- e il re ora tu, come padre delle lettere, nella tua benevolenza hai affermato il contrario di ci che
possono. Esse [le arti] infatti con il dispensare lesercizio della memoria, produrranno loblio
nellanima di coloro che le abbiano apprese, come quelli che, confidando nella scrittura,
ricorderanno per via di questi segni esteriori, non da s, per un loro sforzo interiore
- e ancora il re: tu dunque hai trovato un rimedio giovevole non gi alla memoria, ma alla
reminiscenza
- e aggiunge sempre il re: tu offri ai discenti lapparenza non la verit della sapienza, perch
quando essi, merc tua, avranno letto tante cose senza alcun insegnamento, si crederanno in
possesso di molte cognizioni, pur avendo un gran fondo di ignoranza e saranno insopportabili nei
rapporti sociali, perch possederanno non la sapienza, ma la presunzione della sapienza
- e poco dopo Socrate: Quello (discorso) scritto con la scienza nellanimo del discente pu
difendere se stesso e sa parlare e tacere a proposito e Fedro ribatte: Tu alludi al discorso vivo e
animato di chi sa, e del quale il discorso scritto pu dirsi a ragione unimmagine
- il capitolo successivo si apre con la bella immagine dellagricoltore e si chiude con le straordinarie
parole di Socrate: Assai pi nobile occuparsene mettendo a profitto la dialettica, impadronirsi
di unanima idonea per piantarvi e seminarvi con la scienza, dei discorsi capaci di difendere se
medesimi e chi li ha piantati, e non sterili, ma fecondi, per cui alcuni germogliando in taluni
ingegni, altri in altri, rendano immortale questa semenza, e assicurino a chi la possegga, quella
maggior felicit che compatibile con luomo
La sapienza dunque un processo, in cui il percorso per raggiungere la Verit la via stessa
della Verit; compito del filosofo ( e del counselor) di conseguenza aiutare ciascuno dei
suoi interlocutori a individuare, rivelare e partorire la Verit che porta in s maieutica
Lazione maieutica presuppone un rapporto diretto con linterlocutore, un dialogo, un
processo argomentativo e nello stesso unesperienza che viene individuata e raccontata
in modo corretto, ordinato, razionalmente e realmente comunicativo. Ed ha come
obbiettivo lautoeducazione
Le tecniche che affiancano larte maieutica sono: lesame (individuazione del problema);
il dubbio (la riformulazione, la restituzione, la richiesta di chiarimento); lironia (la
dissimulazione e la finzione nel loro significato semantico, utili nella dialettica socratica,
diventano indispensabili nel dialogo della relazione daiuto in quanto consentono, in un
momento di empasse emotivo e/o comunicativo, di dislocare, di divergere, di
sospendere per un attimo lattenzione per sollecitare, senza influenzare ed interpretare, il
racconto, il vissuto, la comunicazione, e ripristinare il dialogo e il confronto); il discorso
breve (la brachilogia consente di circoscrivere lambito di investigazione e di riportare nel
qui ed ora il problema); il domandare : che cosa ? che cosa veramente ? che cosa
per te ?( e dove il per te non lopinione, la congettura e di conseguenza la maschera ma il
sentire, il provare, la sensazione, lemozione, il disagio) che cosa significa per te, nel tuo
quotidiano, nel tuo agire di ogni giorno e di ogni situazione concreta; un domandare che
non richiede risposta (non un interrogatorio ma unesplorazione !) ma narrazione,
unesperienza raccontata, trasmessa e agita ( non presupposta e men che meno riferita e
attribuita agli stereotipi, ai pregiudizi o ai modelli prefissati generici e astratti)

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