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DEGLI
STUDI
DI
NAPOLI FEDERICO II
DOCENTE
STUDENTI
GIOVANNILUCA DE VITA
DAVIDE LEONETTI
ANTONIO MARTORANA
!
!
!
!
Sommario!
Tensioni'Residue'nelle'Rotaie'................................................................................'2!
Il!Processo!di!Raffreddamento!............................................................................................!2!
Weight!and!Friction:!Rail!end!Problem!...............................................................................!4!
Risultati!sperimentali!..........................................................................................................!9!
Roller!Straightening!...........................................................................................................!11!
Tensioni!residue!su!rotaie!raddrizzate!non!in!esercizio!....................................................!13!
Comportamento!dell'acciaio!per!rotaia!sotto!deformazione!plastica!..............................!15!
Simulazione!del!raddrizzamento!tramite!rulli!...................................................................!19!
Rotaie!in!esercizio!.............................................................................................................!22!
Tensioni!residue!dovute!alla!saldatura!.............................................................................!22!
Formazione!di!tensioni!residue!nel!Rolling!Contact!..........................................................!24!
Il Processo di Raffreddamento
Le caratteristiche geometriche principali di una sezione rotaia Vignole sono
rappresentate dal fatto che essa presenta un solo asse di asse di simmetria e
che lungo questo asse la distribuzione della massa tuttaltro che omogenea.
Inevitabilmente il processo di raffreddamento della rotaia, che inizialmente si
suppone abbia una temperatura uniforme, risulta fortemente disomogeneo;
ci causa la genesi di tensioni residue dovute ad effetti termici.
Tuttavia se si volesse conoscere il perch la rotaia risulta curvata dopo la fase
di raffreddamento o se ci sono possibilit di ridurre lentit di questa curvatura
il pi possibile,
Si definisce capacit termica di un corpo il rapporto fra il calore scambiato tra il corpo e l'ambiente e la variazione di
temperatura che ne consegue.
attrito. Tuttavia, le rotaie hanno lunghezze che vanno dai 30 metri ai 100 metri
e sono soggette al loro stesso peso. Lattrito sul piano di raffreddamento
previene la deformazione della rotaia nella direzione trasversale. Questo fatto
porta al sorprendente risultato che rotaie molto lunghe (approssimativamente
100 metri) mostrano una porzione di circa 60 metri perfettamente diritta (sul
piano di raffreddamento) e due parti terminali deformate. Naturalmente, se si
solleva la rotaia con una gru e si annullano le forze di attrito, essa diventa
improvvisamente curva e subisce un abbassamento di alcuni metri. Inoltre, il
taglio di un tratto molto lungo sul piano di raffreddamento porta ad un
repentino cambiamento della deformata perch la distribuzione di forze di
attrito dipende dalla lunghezza della rotaia. Questo fenomeno ha causato
alcuni gravi incidenti nelle aziende. I primi autori che descrissero il problema,
relativamente ad una heavy rail su una superficie ruvida durante un processo
di raffreddamento furono Fischer e Rammerstorfer nel 1989.
La rotaia viene schematizzata come una barra avente sezione trasversale A;
per semplicit si suppone che il materiale abbia comportamento elastico. La
rigidezza della barra !", dove E il modulo di Young e J il momento
dinerzia della sezione trasversale. La barra inizialmente caricata con un
campo di temperatura T(z,t), che non dipende dalla coordinata longitudinale x.
Si ottiene un momento:
!! ! =
!!! ! !, ! !!!"
= !"
Nel processo di scorrimento, p(x) sempre orientato nel verso negativo della
velocit trasversale
!!
!!
!"!
!"
|!! = !|!! = 0.
! !, ! + !! !
!! !
!"
dove ! !, ! il momento dovuto alla distribuzione della forza di attrito.
Ora, nella porzione media della rotaia (M) w(x,t) possibile osservare che
!(!) 0. Poich anche la derivata seconda pari a zero, lequazione diventa:
!"
!!!
=
|
!"
!" !
Dalla condizione di equilibrio:
!"
! ! ! !"
= !!!!!!!
=
!"
!"!# !"
Q rappresenta la forza di taglio risultante nella direzione trasversale, quindi:
!"
!
!!!
|! =
| =0
!"
!"
!" !
Date le condizioni iniziali:
!! 0 = 0,!!!!! !, 0 = 0,!!!!! !, 0 = 0,!!!!! !, 0 = 0
segue che:
! !, ! |! 0
e, pertanto:
!"
| = ! ! |! = 0
!" !
Questultima equazione mostra che la porzione media M non interessata da
alcuna forza dattrito durante il raffreddamento:
! !, ! |! = !!
! !, ! |! = 0
! !, ! |! = 0
Quindi, la sezione media della rotaia (M) pu essere considerata come una
lunga trave soggetta ad un momento esterno !! ad entrambe le estremit.
La plasticizzazione parziale della rotaia durante il raffreddamento determina
una configurazione deformata.
Risultati sperimentali
I risultati della trattazione precedente su una lunga rotaia ha portato ad una
nuova visione sui risultati di indagini sperimentali sullo stato tensionale
residuo.
In genere si esegue il taglio di una parte di rotaia (circa un metro), la quale
viene sottoposta ad unappurata analisi. Le tre figure precedenti dimostrano
9
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Roller Straightening
Dopo la laminazione a caldo, le rotaie vengono raffreddate su un piano di
raffreddamento. Data la differente velocit di raffreddamento della sezione
trasversale, le rotaie subiscono una distorsione una volta raggiunta la
temperatura ambiente. Per ovviare a tale inconveniente si pu procedere con il
Roller Straightening, molto pi veloce di ogni altro metodo perch prevede
operazioni in continuo e il principio base davvero molto semplice. La rotaia
raffreddata e distorta viene fatta passare attraverso il raddrizzatore da una serie
di rulli guida, che sono posizionati alternativamente sotto e sopra la rotaia.
Mentre la rotaia passa attraverso i rulli nella direzione longitudinale, viene
piegata sotto e sopra. In questo modo, la distorsione iniziale viene
omogeneizzata e diminuita mediante una distorsione plastica generata dalla
combinazione di tensioni dovute a piegatura, taglio e rollatura. Questa
unoperazione di fondamentale importanza perch rappresenta il processo di
deformazione finale, che determina la distribuzione di tensioni residue.
C sempre un ritorno elastico quando le forze esterne vengono rilasciate dopo
una deformazione plastica. Viene raggiunto, quindi, un nuovo equilibrio di
forze e momenti, generato dalle tensioni residue.
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Figura 5. Measurement of the longitudinal stresses at the rail foot according to a CEN draft
standard.
12
13
14
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J.L. Chaboche, Constitutive Equations for Cyclic Plasticity and Cyclic Viscoplasticity, Int. J. Plast., Vol 5, 1989, p
247302
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!! !!" !!" =
1
1
!!" !!" !!" !!" = !!!
2
3
!!" =
!!!
cn e
2 ! !
! !
! !!" ! ! !!"
!!"#
3
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M. Brunig, An FE-Model for the Simulation of the Roller Straightening of Heavy Profiles, Mitteilung, 895, RuhrUniversitat Bochum, 1989
4
N. Naumann, Straightening of Long Products about the Main Axis of Maximum Inertia, Ph.D. thesis,
Montanuniversitat Leoben, Austria, 1998
5
J. Weiser, Analysis of the Formation of Residual Stresses During the Roller Straightening of Rails, Ph.D. thesis
G. Finstermann, F.D. Fischer, G. Shan, and G. Schleinzer, Residual Stresses in Rails Due to Roll Straightening,
Steel. Res., Vol 69, 1998, p 272278
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Figura 11. Mesh of the submodel of a UIC60 rail and longitudinal residual stresses in MPa along
the symmetry line after the straightening and as contour plot
Figura 12. Total strains in the subsurface layer in the middle of the head during roller
straightening
S.J. Wineman and F.A. McClintock, Residual Stress and Web Fracture in Roller-Straightened Rail, Residual
Stress in Rails, O. Orringer, J. Orkisz, and Z. Swiderski, Ed., Vol 2, 1992, p 122
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Rotaie in esercizio
Linfluenza della temperatura sulle tensioni residue merita, seppur
brevemente, di essere menzionata. Come tutti i materiali, lacciaio ha un
determinato coefficiente di dilatazione termica; quindi la rotaia si espande o si
restringe a seconda dei cambiamenti di temperatura. Dato un coefficiente di
dilatazione ! = 12 10!! ed una variazione di temperatura pari a 10C, la
tensione longitudinale varia di 25MPa. Per temperature elevate le rotaie
possono svirgolare, mentre per temperature basse le tensioni di trazione
crescono nuovamente incrementando la possibilit di frattura. Perci i tecnici
del settore cerca di montare le rotaie ad una temperatura intermedia di
riferimento.
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analisi, il comfort dei passeggeri decresceva a causa degli urti e delle eventuali
forze addizionali in curva. Al giorno doggi, invece, le rotaie sono unite
tramite saldatura. Come risultato, la rotaia ora continua e non si verificano
urti o tensioni residue verticali alle estremit della rotaia. Durante il processo
di saldatura, le estremit della rotaia vengono riscaldate e le tensioni residue
precedenti si rilassano; successivamente,
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P.J. Webster, G. Mills, X. Wang, and W.P. Xang, Residual Stress Measurements in Rails by Neutron
Diffraction, Rail Quality and Maintenance for Modern Railway Operation, J.J. Kalker et al., Ed., Kluwer
Academic Publishers, the Netherlands, 1993, p 307314
A.F. Bower and K.L. Johnson, Shakedown, Residual Stress and Plastic Flow in Repeated Wheel-Rail Contact,
Rail Quality and Maintenance for Modern Railway Operation, J.J. Kalker et al., Ed., Kluwer Academic
Publishers, the Netherlands, 1993, p 339349
10
H. Sehitoglu and Y. Jiang, Residual Stress Analysis in Rolling Contact, Rail Quality and Maintenance for
Modern Railway Operation, J.J. Kalker et al., Ed., Kluwer Academic Publishers, the Netherlands, 1993, p 349
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Figura 14. Longitudinal residual stresses x due to free rolling, q= 0, (a) acceleration q > 0 and
(b) braking q < 0. y is the depth, a is the contact half length, p0 is the maximum of the Hertz
contact pressure distribution, and q is the ratio of normal and tangential force.
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