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strutturati tenendo ben presenti gli orari di lavoro e la reperibilit dei lavoratori), ma in questo
caso conclude, con estrema chiarezza e senza lasciare spazio a equivoci : il lavoratore dovr
comunque considerarsi in servizio a tutti gli effetti durante lo svolgimento di detto controllo
anche in considerazione della tutela piena del lavoratore garantita dallordinamento.
A questo proposito, la Commissione richiama anche larticolo 15, comma 2, del D.Lgs.81/08,
da noi sopra citato.
Quindi, in sintesi, il tempo impiegato per sottoporsi alle visite periodiche da considerarsi a
tutti gli effetti come tempo in cui il lavoratore in servizio, con tutte le ricadute del caso (e
ancora una volta il SIRS aveva ragione...).
Il parere della Commissione degli Interpello n.18 del 2014 relativo a Risposta al quesito
relativo alle visite mediche al di fuori dellorario di lavoro scaricabile allindirizzo:
http://www.lavoro.gov.it/AreaLavoro/saluteSicurezza/Documents/Interpello%2018-2014.pdf
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SOVRACCARICO
LAVORO
BIOMECCANICO:
CONTROLLO
RAPIDO
DELLA
POSTAZIONE
DI
Da: PuntoSicuro
http://www.puntosicuro.it
04 febbraio 2015
E possibile fare un controllo rapido della postazione di lavoro e dellattivit per verificare il
rischio di sovraccarico biomeccanico? Gli strumenti pubblicati da Suva con i fattori di rischio, le
fasi del controllo e i fattori di disturbo.
In questi anni fortunatamente sensibilmente aumentata la consapevolezza dei rischi da
sovraccarico biomeccanico nei luoghi di lavoro. E questa maggiore sensibilizzazione si deve
probabilmente sia ai dati sullaumento delle malattie professionali correlate, sia allattivit di
realt come il centro EPM della Clinica del lavoro di Milano, sia allattivit divulgativa e
informativa delle pubblicazioni INAIL sul tema. Tuttavia rimane nelle aziende la percezione che
lanalisi di questa tipologia di rischio sia sempre difficile e dispendiosa. E possibile anche un
controllo rapido per verificare il rischio di sovraccarico biomeccanico?
A rispondere a questa domanda sono disponibili alcune pubblicazioni di SUVA, istituto svizzero
per lassicurazione e la prevenzione degli infortuni, che forniscono a verificatori, anche in
assenza di particolari competenze o specifiche attrezzature, utili strumenti per operare un vero
e proprio controllo rapido della postazione di lavoro e determinare le condizioni di lavoro che
possono essere causa di un sovraccarico biomeccanico e quindi di eventuali disturbi
muscoloscheletrici (DMS).
In particolare il controllo rapido della postazione di lavoro, operato con i strumenti forniti da
SUVA, consente di verificare se ci sono situazioni di sovraccarico biomeccanico, connesse alla
postazione di lavoro o allattivit che si sta svolgendo, con particolare riferimento a tre fattori
di rischio:
posture forzate;
movimenti ripetitivi;
sforzo fisico.
Vengono poi presi in esame anche altri fattori di disturbo evidenti, che possono essere un
ambiente di lavoro gravoso, attrezzature di lavoro, dispositivi di protezione o tecniche di lavoro
scomode e inadeguate.
Come si svolge il controllo?
Nel documento Controllo rapido della postazione di lavoro - Istruzioni per luso si indica che
durante il controllo si esaminano i fattori di rischio e la loro durata nel tempo (senza
interruzioni e pause) e ne risulta una matrice che mostra se necessario intervenire con
misure correttive:
il colore verde indica che non si in presenza di situazioni di sovraccarico;
il colore giallo indica che si in presenza di un sovraccarico, anche se di breve durata e che
in concomitanza con ulteriori fattori negativi ci pu essere un pericolo per la salute;
il colore rosso indica che lindividuo sottoposto a una situazione di sovraccarico per un
lungo periodo di tempo e che questo pu pregiudicare gravemente la sua salute.
E se da questa analisi risulta che la salute del lavoratore in pericolo, necessario che un
esperto svolga unanalisi approfondita mediante strumenti di valutazione specifici. Le misure
correttive devono essere definite solo dopo aver svolto questa analisi.
Dunque il controllo avviene in tre tappe:
classificare ogni fattore: ogni fattore di rischio viene riportato sul foglio di lavoro Controllo
rapido della postazione di lavoro in base alla sua frequenza nellarco di una giornata di
lavoro;
definire lesposizione;
mettere una crocetta nella matrice: dalla combinazione dellintensit di un fattore con la
sua durata giornaliera risulta il probabile pericolo.
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Il documento con le Istruzioni per luso riporta vari esempi pratici di controllo (ad esempio
con riferimento al lavoro in posizione eretta o alle attivit di laboratorio) e riporta diverse
spiegazioni che possono guidare il verificatore in merito ai fattori di rischio.
Ad esempio in merito alle posture forzate si indica che per ognuno dei fattori sotto elencati
bisogna chiarire se il soggetto riesce a lavorare prevalentemente con una postura naturale e
non forzata.
Piegamento del busto, posizione eretta o seduta. A seconda del piegamento del busto la
parte lombo-sacrale sollecitata in modo pi o meno marcato. Una postura dritta e
naturale non d alcun disturbo. Di solito si lavora in posizione eretta o seduta. In questo
caso si prender in esame solo la posizione di lavoro dominante. Per ognuno dei fattori
vengono riportati esempi di situazioni con colore verde (non si in presenza di situazioni di
sovraccarico) o di colore giallo e rosso. Ad esempio si ha il colore giallo quando la schiena
leggermente piegata, mentre la testa si trova ben oltre laddome e il colore rosso quando la
schiena fortemente piegata in avanti (diritta o arcuata). Le spalle sono davanti al busto.
Direzione dello sguardo, in verticale e orizzontale. La direzione dello sguardo determina la
posizione della testa. Questo fattore permette di valutare il sovraccarico sulla parte
superiore della schiena e sul distretto collo e spalle. Bisogna tenere conto della direzione di
sguardo verticale e orizzontale. Se entrambe rientrano nella fascia di colore verde, il fattore
sar di colore verde. Se una di queste fasce di colore rientra nel campo rosso, il fattore
sar di colore rosso. Ricordiamo che il campo rosso fa riferimento ad attivit visive sopra
laltezza degli occhi o davanti alladdome: spesso si situano allesterno di un angolo di 45
rispetto allasse corporeo.
Luogo dellattivit manuale, distanza e torsione del busto rispetto alle gambe. La distanza
della zona di presa davanti ai piedi determina la lunghezza del braccio di leva. Pi grande
il braccio-leva, maggiore sar il sovraccarico sul cingolo scapolare e sulla schiena. Uno
scostamento laterale del campo di presa dalla direzione dominante dei piedi (ossia dallasse
corporeo) porta a una torsione del busto. In questo modo si destabilizza la parte lombosacrale che mal sopporta questa sollecitazione. Bisogna tener conto della posizione
verticale e orizzontale.
Fianchi e gambe. Di solito gli arti inferiori sono pi robusti e meno sensibili rispetto agli arti
superiori. Se ci si muove poco, ossia se si mantiene sempre la stessa postura, lapparato
circolatorio ne risente. Le conseguenze possono essere fiacchezza e a lungo termine il
soggetto pu accusare anche disturbi di salute (patologie cardiocircolatorie).
Il documento si sofferma poi su:
attivit ripetitive: attivit manuali, ripetizione di movimenti ciclici; posizione del polso,
prese tipiche delle mani;
sforzo fisico: percezione soggettiva dellentit di sforzo; movimentazione di carichi,
sollevare, trasportare, spostare, trascinare o spingere.
Infine si sofferma sui fattori ambientali e altri fattori di disturbo.
In questa categoria rientrano i fattori evidenti e che rappresentano un notevole sovraccarico (il
singolo fattore viene indicato solo nella fascia rossa).
Ad esempio tra i fattori ambientali si pu annoverare lilluminazione, il microclima dellambiente
di lavoro o eventuali fonti di rumore che ostacolano le attivit. Per capire se sono molto
negativi vengono forniti dei semplici indicatori senza ricorrere a particolari strumenti di
misurazione.
Inoltre con lespressione altri fattori di disturbo si intendono i restanti fattori che aggravano
in modo notevole il lavoro. Questi alcuni esempi:
attrezzi e ausili mancanti o inadeguati;
vibrazioni frequenti al corpo intero (ad esempio sui veicoli) o sistema mano-braccio (ad
esempio martello pneumatico, smerigliatrice angolare, molatrice, contraccolpi, mano
utilizzata come utensile a percussione, ecc.);
indumenti di lavoro o dispositivi di protezione individuale che causano un forte disagio (ad
esempio respirazione affaticata, scarsa libert di movimento, ristagno di calore sotto i
vestiti, capacit visiva e uditiva fortemente limitata, presa difficoltosa, stabilit ridotta);
luogo difficilmente accessibile, soprattutto se vi si accede di continuo (ad esempio gradini
alti pi di 17 cm, scale a pioli invece di scale a gradini, accesso possibile solo in posizione
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china);
tecniche di lavoro complicate o difficoltose (ad esempio tecnica di sollevamento e trasporto
gravosa, manipolazione di carichi a scatti, postura innaturale);
ulteriori limitazioni o fattori di disturbo che rallentano oppure ostacolano il lavoro (ad
esempio concentrazione o precisione estrema, illuminazione con i colori sbagliati, superfici
scivolose, oggetti molto freddi o molto caldi).
Il documento di SUVA Controllo rapido della postazione di lavoro - Istruzioni per luso,
edizione giugno 2014 scaricabile allindirizzo:
http://www.puntosicuro.info/documenti/documenti/140918_SUVA_controllo_rapido_postazione
_lavoro.pdf
Il documento di SUVA Controllo rapido della postazione di lavoro, foglio di lavoro, edizione
giugno 2014 scaricabile allindirizzo:
http://www.puntosicuro.info/documenti/documenti/140918_SUVA_controllo_rapido_postazione
_lavoro2.pdf
Nota Bene
I riferimenti legislativi contenuti nei documenti di SUVA riguardano la realt svizzera.
Ricordiamo che per la valutazione dei rischi da sovraccarico biomeccanico in Italia necessario
fare riferimento a quanto richiesto e indicato dal Testo Unico in materia di tutela della salute e
della sicurezza nei luoghi di lavoro (D.Lgs.81/08).
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Il documento della ASL di Reggio Emilia Il rischio sismico nei luoghi di lavoro. Il Documento di
Valutazione dei Rischi, intervento a cura dellingegner Daniela Malvolti del Servizio
prevenzione e sicurezza ambienti di lavoro scaricabile allindirizzo:
http://www.puntosicuro.info/documenti/documenti/150210_AUSL_valutazione_rischio_sismico.
pdf
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impiego.
Infatti le caratteristiche tecniche di tale sostanza, unitamente ad un costo contenuto, hanno
portato alla lavorazione e produzione di diverse miscele (amiantite nota commercialmente
anche come sirite, eternite, marinite, syndanio, ecc.) e di oltre 3.000 tipologie di prodotti
contenenti amianto, con ampia diffusione su tutto il territorio nazionale. La percentuale di
amianto contenuta in tali prodotti, per usi tradizionali, varia tra il 10 e il 98% in peso.
Dopo aver riportato alcune tabelle con la classificazione delle principali tipologie di prodotti
contenenti amianto, il documento riporta anche un elenco delle principali attivit economiche in
cui essi sono stati impiegati e le relative categorie di riferimento.
Concludiamo questa breve presentazione ricordando che in Italia i RCA, classificati sulla base
delle indicazioni ricavabili dal documento, possono essere smaltiti in discariche (secondo le
modalit indicate dai D.Lgs.36/03 e D.M.27/9/10) o avviati a recupero (secondo le modalit
indicate dal D.M.248/04).
In particolare la normativa prevede che i rifiuti di amianto o contenenti amianto possono
essere conferiti a smaltimento definitivo in discarica:
a) per rifiuti pericolosi, dedicata o dotata di cella dedicata;
b) per rifiuti non pericolosi, dedicata o dotata di cella monodedicata:
per i rifiuti individuati dal CER 17.06.05;
per le altre tipologie di rifiuti contenenti amianto, purch sottoposti a processi di
trattamento ai sensi di quanto previsto dal D.M.248/04 e con valori conformi alla Tabella
1 del D.M.248/04, verificati con periodicit stabilita dallautorit competente presso
limpianto di trattamento.
Tenuto conto di quanto sopra esposto, possono essere conferiti in discariche per rifiuti non
pericolosi solo i Materiali da costruzione contenenti amianto classificati con il CER 17.06.05 o
altri RCA trattati con valori conformi alla Tabella 1 del D.M.248/04. Si evidenzia che da studi
condotti dallINAIL, non risultano attualmente operanti impianti di trattamento di cui al citato
Decreto. Le restanti tipologie di RCA, devono essere tutte smaltite in discariche per rifiuti
pericolosi ad eccezione di quelle classificate con il codice 15.02.02.
Il Documento dellINAIL, Dipartimento Innovazioni Tecnologiche Classificazione e Gestione dei
Rifiuti Contenenti Amianto. Istruzioni operative INAIL ai fini della tutela della salute e sicurezza
dei lavoratori e degli ambienti di vita a cura di Federica Paglietti, Sergio Malinconico, Beatrice
Conestabile della Staffa, Elisa Santurri, con il supporto del Gruppo Amianto ed Aree exEstrattive Minerarie, edizione 2014 scaricabile allindirizzo:
http://www.INAIL.it/internet_web/wcm/idc/groups/internet/documents/document/ucm_16885
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allontanarsi ordinatamente dai locali avendo cura di chiudere, non a chiave, le finestre e le
porte degli ambienti di lavoro, dopo aver accertato che questi siano stati completamente
evacuati;
non usare in alcun caso ascensori e montacarichi;
abbandonare la zona senza indugi, ordinatamente e con calma (senza correre), e senza
creare allarmismi e confusione, non spingere, non gridare;
seguire il percorso di fuga, contrassegnato da apposita segnaletica (pittogramma bianco su
fondo verde), e dirigersi verso la pi vicina uscita di sicurezza;
non portare al seguito ombrelli, bastoni, borse o pacchi voluminosi, ingombranti, pesanti e
che possano costituire intralcio;
non tornare indietro per nessun motivo;
non ostruire gli accessi permanendo in prossimit di questi dopo luscita;
recarsi ordinatamente, presso i punti di raccolta, facilitare la conta di tutti i presenti e
attenersi alle eventuali ulteriori istruzioni;
rimanere nel punto di raccolta fino al cessato allarme.
Concludiamo questa breve rassegna di esempi di procedure nelle situazioni di emergenza con
la Scheda PE005 - Misure comportamentali da tenere in caso di emergenze varie.
Nella scheda sono riportate indicazioni sulle misure comportamentali da tenere in caso di
incendio e/o esplosione, di terremoto, di incidente o di persone in preda a crisi.
In caso di incendio e/o esplosione, se lincendio si sviluppa allinterno di un ambiente la scheda
indica di:
mantenere la calma e dare lallarme;
uscire subito chiudendo la porta.
Se lincendio si sviluppa allesterno dellambiente e il fumo rende impraticabili scale e corridoi:
chiudere bene la porta;
se possibile sigillare tutte le fessure con panni bagnati;
aprire la finestra e chiedere aiuto.
Se il fumo rende irrespirabile laria:
respirare attraverso un fazzoletto bagnato, e camminare tenendosi curvi o, se necessario,
strisciare sul pavimento.
In caso di terremoto la scheda propone due indicazioni generali:
evitare di scendere le scale e di uscire su i balconi;
ripararsi sotto tavoli o mobili.
Se ci si trova in un luogo chiuso:
mantenere la calma;
non precipitarsi fuori;
restare nel locale e ripararsi vicino ai muri portanti o sotto i tavoli e banchi;
allontanarsi da finestre, porte vetrate o armadi;
in seguito al terremoto, allordine di evacuazione, abbandonare ledificio senza usare
lascensore e raggiungere il punto di raccolta esterno assegnato.
Se ci si trova allaperto:
allontanarsi dai lampioni, edifici, alberi e linee elettriche aeree;
trovare un posto sicuro in cui non ci sia pericolo di essere investiti da materiali;
non avvicinarsi ad animali spaventati;
recarsi al punto di raccolta e attendere eventuali soccorsi.
Nel caso di incidente e/o persone in preda a crisi occorre:
mantenere la calma e dare lallarme;
contattare immediatamente il centralino al fine di far intervenire gli addetti al primo
soccorso e il pronto soccorso dallesterno (118).
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