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n. 08 VI - 26 febbraio 2014
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Cosa accade dunque di cos ipocrita
nel sistema di parchi periurbani a
Ovest di Milano? Perch usare questo appellativo? Venduto come una
Via d'Acqua, un nuovo Naviglio Navigabile, il canale, lungo 21 km e
largo circa 8 metri, con un alveo in
cemento armato largo 3/4 metri per
gran parte del tracciato, in realt si
configura come un canale con una
funzione specifica e temporanea:
l'alimentazione idrica dellarea Expo
e il relativo scolo. Il fabbisogno di
2,6 metri cubi al secondo, 2 per
lalimentazione del canale perimetrale e 0,6 per gli usi impiantistici
temporanei dellarea espositiva. Oltre alla funzionalit relativa al semestre espositivo dell'Expo (per gli usi
impiantistici temporanei dellarea
espositiva dato che per gli usi permanenti si attua l'emungimento dalla falda), il canale ritenuto opera
strategica per altre funzioni: la razionalizzazione della rete irrigua esistente a servizio dellOvest Milanese e soprattutto delle aree agricole a sud di Milano; e lo strumento
utile per un maggiore e pi continuativo afflusso dacqua alla Darsena. Nonch quelle paesaggistiche
e turistico - ricreative: la valorizzazione e ricomposizione paesaggistica del sistema degli spazi aperti
dellOvest Milanese e il riferimento
per una riconnessione verde e ciclopedonale tra i Parchi Groane e
Sud Milano e tra alzaie Villoresi e
Naviglio Grande.
Come illustrato dettagliatamente
dagli esperti di Italia Nostra nel
2012 e da Marco Ferrari in una lettera senza risposta al sindaco Pisapia nel 2014, per rispondere a tutte
queste necessit non occorre un
opera dal costo compreso tra i 90 e
i 100 MLN di euro, in gran parte
tombinato e interrotto da sifoni, per
nulla navigabile, che devasta tre dei
quattro parchi che attraversa e lambisce e che avr costi successivi
per la manutenzione e per i metri
cubi di acqua. Andiamo con ordine:
- si stabilito (ora? Grazie all'Expo?) che necessario portare 2
mc/s di acqua agli agricoltori del
Sud Milano. Bene, tra Abbiategrasso e la Darsena il Naviglio Grande
perde e consegna al Lambro meridionale 40 mc/s: perch non recuperare 2 dei 40 mc/s che il Naviglio
Grande perde o cede? Ci sarebbe
pi acqua per l'agricoltura e anche
per la Darsena.
"Valorizzazione e ricomposizione
paesaggistica", ma dove? Quale
valenza paesaggistica e naturalistica pu avere una struttura in cemento, in parte tombinata? Quale
ricomposizione paesaggistica, dato
che l'attraversamento dei parchi
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previsto
comporter
lulteriore
frammentazione di aree verdi strutturate e sistemate nei decenni? "Riconnessione verde e ciclo - pedonale"? I tracciati delle piste ciclabili
non dipendono dal canale scolmatore di Expo, sia per la realizzazione e
in gran parte anche per il tracciato
e, sopratutto, per i costi.
Nella coda di questa opera c' un
problema inaspettato da chi l'ha
progettata (chi l'ha poi pensata?),
non solo il consumo di suolo ma la
produzione di terreni di risulta inquinati da smaltire, come i carotaggi
effettuati su diversi tratti del tracciato previsto hanno evidenziato. Infatti
l'area interessata stata declassata
da verde a industriale, innalzando
cos i valori della concentrazione
della soglia di contaminazione per le
necessarie bonifiche.
Perci, se si tratta di un canale di
scolo, la funzione di scarico potrebbe essere soddisfatta dai numerosi
canali esistenti e indirizzando parte
del deflusso al sistema idrico superficiale presente. Ci sono quattro canali nella zona del Depuratore di
Pero che possono essere facilmente riqualificati, due arrivano ai sifoni
sotto il Naviglio. Gli altri tracciati sotterranei sono stati interrotti e deviati
in fognatura ma sono manutenuti
dal servizio dedicato. Riutilizzare
questi canali significherebbe valorizzare lesistente, riusando le risorse pubbliche presenti e risparmiando sui bilanci.
Infine il tracciato scelto non per
nulla obbligato: le alternative ci sono, come proposto da uno degli ingegneri di Expo, ingegner Paoletti,
con un tracciato in gran parte coincidente con quello presentato da
Italia Nostra. Un percorso che riutilizzerebbe canali gi esistenti e canali non utilizzati, con un risparmio
notevole di suolo e di costi realizzativi.
In coerenza con il tema dell'Expo
"Nutrire il Pianeta, Energia per la
vita" e con ci che lascer in eredit
dopo i sei mesi espositivi, una vera
valorizzazione del territorio, un effettivo "tassello fondamentale di uno
scenario organico di ricomposizione
paesaggistica degli spazi aperti
dellovest Milanese e di valorizzazione del sistema rurale che trova la
sua forza nella riproposizione delle
reti dellidrografia superficiale quale
matrice produttiva, ambientale e
paesaggistica del territorio non il
canale scolmatore previsto.
I benefici per la cittadinanza e il paesaggio potrebbero derivare dalla
ricomposizione a verde, quindi non
edificabili, di tutti gli spazi di risulta
contigui e circostanti il sistema dei
parchi periurbani esistente, con la
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compresa. Per cui si partiti con
l'indisponibilit ad accogliere la delegazione di 12 persone per poi
concederla, il tutto con drammatizzazioni e alzate di voce a tempo
come a dire o cos o una questione che non riguarda pi noi. chi
allora? Le forze dell'ordine? Intanto i
cittadini dei comitati spiegavano ai
vicini nei quartieri quanto stava accadendo, tessendo una rete di monitoraggio su tutti i punti dei cantieri
previsti. Fino ad arrivare a chiamare
i carabinieri quando una ruspa entrata nei giardini di via Cividale del
Friuli muovendosi pericolosamente
tra i cittadini.
Incontri pubblici nei diversi quartieri,
una grande manifestazione popolare, il confronto e l'avvalersi di competenze tecniche professionali. Si
direbbe una modalit di azione da
partito popolare d'altro tempi con
una capacit di condivisione di conoscenze e di responsabilizzazione.
Non era questo il popolo arancione
che ha portato Pisapia a vincere le
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suoi punti pi panoramici; ma verr
anche distrutta una zona particolarmente delicata del Parco, perch
coperta da una vegetazione rara e
antica quale la brughiera di origine
preistorica, ampia distesa di verde
coperta da bassi cespugli di erica,
punteggiata da ciuffi di pini, di querce, di lecci; e divenuta il rifugio di
una fauna sempre pi rara.
Non si stenta a cogliere la sproporzione fra i due termini in gioco: da
un lato, la distruzione non pi rimediabile di un antico patrimonio naturale; dallaltro, lingrandimento non
necessario di una invadente infrastruttura, destinata come tutte le
opere di natura tecnica a rapida obsolescenza e decadimento.
Un istruttivo ed eloquente documentario cinematografico, girata qualche
tempo fa in difesa della brughiera,
ritrae varie specie di fiori cresciuti
sul posto e numerosi esemplari di
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carne di montone. Se non ci credete, ascoltate il processo verbale della commissione e la sua registrazione, ascoltate la deriva sociologica, ci sarebbe di che sorridere.
Per molti milanesi, quell'appartamento di quattro locali, pur con i
due bagni ciechi, sarebbe un bellis-
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e allestimenti a cui hanno partecipato migliaia di giovani, ovvero il fatto
che non si deve per forza pensare
solo a interventi fissi ed eterni (comunque un manufatto di arredo urbano ha vita breve) perch le strade
e le piazze sono i luoghi dove la vita
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cidentale prevalentemente femminili. Cosa succede a Milano, quali sono per le cittadine le conseguenze e
quali gli interventi prevedibili?
Cambia il lavoro, cambiano orari,
certezza di pagamenti, accesso alla
produzione manuale o cognitiva di
tante lavoratrici quali effetti sulle
vite singole, sui servizi?
Alcune esperienze collettive sono
sorte in questi anni, proprio perch
si vissuta rinnovata e immaginata
la citt, alcune nate con una forte
connotazione femminile e di genere,
protagoniste di innovazioni sociali e
culturali, ancora non costituiscono
interlocuzione
riconosciuta
per
lAmministrazione.
Bilancio Comunale ridotto, lo sappiamo, ai tempi della crisi, vero
che se non ci sono soldi nella casse
dei Comuni, non ce ne sono nelle
tasche delle cittadine, pi ancora
che dei cittadini, sarebbe interessante discutere come incrociare
questi piani. Il contesto profondamente mutato dalla campagna elettorale, cos il mutamento del dato
materiale delle condizioni di vita richiede nuove capacit di analisi e di
creare connessioni. Nella diminuzione della popolazione e dei redditi
delle donne, che sempre pi sono
capofamiglia, si radica la diminuzione delle tasse cittadine. Sono innumerevoli i temi per ridurre la disuguaglianza tra donne e uomini e
non questa la sede per stilare un
elenco.
Merita invece di essere rammentato
che la casa delle donne stata affidata via bando ad unassociazione
Casa delle donne, che sulla Pubblicit sessista la giunta ha deliberato (tra poco scadono i sei mesi di
sperimentazione e ci auguriamo che
sia possibile un confronto con gli
esiti), certo vi sono singoli punti del
programma che si ritrovano nei fatti.
Proporre un bilancio di met mandato su cosa da questa Giunta
stato fatto, su quale visione abbia
disegnato della citt, su quali passi
e azioni siano possibili entro la fine
mandato, significa certo anche dire
che le donne, alcune donne, alcune
associazioni si stanno incontrando e
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a partire da questa esigenza stanno
ridefinendo le modalit di un ripresa
di parola pubblica con lAmministrazione. Perch dopo la campagna elettorale, che ha visto protagoniste donne del movimento e tante donne in tante realt variegate, la
presa di iniziativa, la richiesta di colloquio e di incontro stata scarsa,
quasi assente, nei confronti del
Consiglio e della Giunta..
Alcune tra noi hanno preso parte
allesperienza dei tavoli promossi
dalla Presidente della Commissione
Pari Opportunit, straordinario laboratorio di innovazione politica e di
rapporto tra cittadine e amministrazione. Laboratorio che nel tempo ha
perso i contorni innovativi, (alcune
ragioni e domande le ho scritte qui
(giugno 2013), ma anche queste
esperienze sono state caratterizzate
da un esercizio dellascolto da parte
delle assessore/i come di un pratica
costante anche se priva di agenda
riconoscibile, e una limitata costruzione di risposte. La parola Partecipazione si consumata, ormai con-
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lui: sono certo che si ricorda bene
che la congiura de Pazzi fu sventata
perch i Medici avevano saputo che
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delle funzioni ma anche dellorganizzazione spaziale e del suo rapporto con la citt e il territorio.
Soprattutto, nel caso in questione,
ove i contenuti ai quali riferirsi indicati da Arexpo vanno dallagroalimentare, da sviluppare nellambito di attivit di produzione, trasformazione, commercializzazione - anche di piccola scala - di prodotti alimentari della filiera locale con particolare riguardo alle iniziative di valore culturale e sociale, oltre che di
impresa, ricerca, incubazione con
riferimento a start-up nella filiera
della sostenibilit energetica, alimentare e ambientale, nonch delle
tecnologie dellinformazione e comunicazione applicate alla citt,
allambiente, al territorio anche in
ambito culturale, scientifico e didattico fino alle attivit sportive e di intrattenimento. A tutto ci si successivamente aggiunta la proposta
di localizzarvi anche uno stadio di
terza generazione che sta gi generando tensioni e conflitti di competenza allinterno di Arexpo se non
tra Comune e Regione.
Laffastellamento allinterno del sito
di funzioni cos differenti nei 43 ettari destinati al Parco Tematico non
potr non generare problemi organizzativi e gestionali mentre una
appropriata contestualizzazione, sia
allinterno del sito che rispetto al territorio, consentir di ottenere una
maggior valorizzazione degli interventi e un migliore distribuzione delle loro ricadute economiche e occupazionali anche allesterno del sito.
Tra le altre questioni da considerare
rispetto a questa prospettiva c anche il fatto che lavvenuta costituzione a partire dal 2014, almeno
sulla carta, dellArea Metropolitana
impone una ridefinizione dei sistemi
di governo anche riproporzionando
il ruolo accentratore di Milano a favore di una riorganizzazione in rete
tramite la quale le funzioni nodali
potranno essere molto pi diffusamente distribuite nel territorio.
In questo nuovo scenario il ruolo
che potr essere svolto dallinsieme
coordinato di interventi e iniziative
che si realizzeranno al termine della
manifestazione potr rappresentare
lunica vera risorsa ed eredit di
questa vicenda che ha avuto un decorso estremamente discutibile e i
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cui vantaggi per Milano e per il Pae-
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semblea sindacale sul posto di lavoro, per protestare contro le condizioni di lavoro disumane. Vengono
licenziati, inizia un lungo presidio di
protesta pacifica davanti ai cancelli.
Ma il sindaco non ci sta a questo
ennesimo sopruso. Cos manda la
polizia e li fa sgomberare con la forza, a colpi di manganello. cos
che fa un vero sindaco di sinistra.
Peccato che nei mesi successivi
inizino a fioccare le sentenze sui
ricorsi dei lavoratori. Licenziamenti
illegittimi, lavoratori reintegrati. Gli
illegali non erano loro (ci a prescindere dal fatto che lavoratori in
agitazione vanno ascoltati, indipendentemente da torti e ragioni: il Sindaco non un giudice del lavoro,
ma lespressione di una comunit
che se non mette il lavoro al centro
del suo stare insieme non pu dirsi
tale; ma vallo a spiegare al PD di
Pioltello), ma il Sindaco PD non ha
avuto dubbi nello scegliere da che
parte stare.
Poi, a corollario di tutta questa meritoria operazione politica, a dicembre
questo novello Talleyrand viene improvvisamente arrestato. Ha preso i
soldi dalla ditta che gestisce i rifiuti
a Pioltello. Il suo gruppetto lo difende compatto: un complotto, si difende come un leone, ne uscir pulito. Ma dopo qualche giorno Concas
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Expo diventa follia umana, diventa silenzio e impotenza di molti
politici diventa rabbia e sgomento
dei cittadini.
incostituzionale il decreto di
Questo commissario con poteri
speciali, si pone al di sopra
dellambiente e della salute pubblica e ci sono purtroppo molte,
troppe persone che non hanno il
decider di costruire sul mare oppure togliere qualche parco naturale per fare dei posteggi. Vietiamo i commissari straordinari e
adottiamo i cittadini ordinari, che
sono pi responsabili, pi attenti
al verde, meno costosi e molto ,
molto pi capaci.
MUSICA
questa rubrica curata da Palo Viola
rubriche@arcipelagomilano.org
Il Bach di Schiff
Mi rendo conto che tornare a parlare di Andras Schiff dopo averne criticato con una certa durezza quel
ciclo integrale delle Sonate di Beethoven che sta per concludere alla
Societ del Quartetto (la serata finale, con le magnifiche ultime tre, sar
il prossimo 4 marzo al Conservatorio, e testimonier il senso che il
pianista
ungherese
attribuisce
allintera opera e al suo Autore) potr sembrare una forma di accanimento, di pregiudizio, diciamo anche di petulanza. Il fatto che, memore di passati fasti e convinto di
ritrovare lo Schiff tanto amato negli
anni 80 e 90 - non solo per la famosa integrale di Schubert ma anche per lopera omnia per pianoforte
di Bach da lui registrata in quegli
anni - mi sono precipitato al concerto di gioved scorso per riascoltare
le Variazioni Goldberg, sempre al
Conservatorio ma per le Serate Musicali; mi aspettavo dunque di poter
finalmente tessere le lodi del pianista che molti non esitano a definire
fra i pi importanti di questa epoca
(peraltro affollata da scimmiette
ammaestrate e mortificata da una
diffusa e superficiale tecnicit). Purtroppo non stato cos, mi sono
molto annoiato e con me credo anche il pubblico, copiosamente attratto dal nome e dallevento, che ha
dimostrato la sua insofferenza con
un liberatorio applauso troppo a ridosso dellultimo sol; applauso che
ha fatto letteralmente infuriare il
pianista, provocatoriamente rimasto
con le mani sulla tastiera in attesa
che se ne spegnesse il fragore e
che tornasse un doveroso e rispettoso silenzio.
Prover a spiegare il mio disappunto: ho avuto la sensazione che
Schiff si sia faustianamente venduto
lanima a qualche Belzeb in cambio della perfezione tecnica, del ri-
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tizione, come lha proposta Schiff,
ma una eco e una reminiscenza del
tema sul quale tutta lopera costruita e che conclude come un addio, con la nostalgia e il rimpianto
del commiato. A differenza della e-
ARTE
questa rubrica a cura di Virginia Colombo
rubriche@arcipelagomilano.org
Addio a Carla Accardi, donna darte e di impegno
Il mondo dellarte perde una delle
pi significative artiste italiane. Si
spenta il 23 febbraio scorso, ad 89
anni, la pittrice Carla Accardi. Il decesso, dopo un ricovero in ospedale, avvenuto a Roma, citt che
laveva accolta dopo che, giovanissima, aveva lasciato la sua Sicilia,
era originaria di Trapani, per raggiungere la capitale ed esordire in
un periodo ricco di sperimentazioni
artistiche.
Ventenne, unica donna, tra i fondatori del gruppo Forma 1, che
nasce nel 1947 per iniziativa di Dorazio, Perilli, Consagra, Turcato e di
Antonio Sanfilippo, che diventer
suo marito nel 1949. Il gruppo era
solito riunirsi intorno alla Libreria
Age d'Or di via del Babuino, nel
cuore di Roma, e proprio questo indirizzo sar quello in cui la Accardi
vivr per tutta la sua vita, senza mai
torner in anni recenti come Consigliere, la Accardi stata anche militante e pioniera del femminismo italiano, insieme a unaltra grande presenza a cavallo tra politica e arte:
Carla Lonzi. Entrambe fecero parte
del gruppo Rivolta femminile.
La ricerca di Carla Accardi, portata
vanti soprattutto nella direzione
dell'automatismo segnico, rimane
una tappa fondamentale della pittura italiana del secondo Novecento.
Arte astratta dunque, ma con
unidea bene precisa: Io sono per
una pittura che veramente astratta, per con un contenuto attuale,
ha detto una volta.
Addio dunque a questa grande artista, che possiamo scoprire o riscoprire dal vivo andando al Museo del
900, dove sono esposti alcuni dei
suoi lavori segnici e gestuali.
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accostamenti di naturalia e artificialia.
Due sono i grandi temi che guidano
il visitatore: una prima sezione permette di illustrare il desiderio di contenere entro quattro pareti (che si
tratti di uno stipo, scatola, valigia o
stanza), il repertorio esaustivo di un
mondo. In questa sezione, sono
presentate opere di Alik Cavaliere,
Giuliana Cuneaz, Marcel Duchamp
e Emilio Isgr. Una seconda sezione indaga invece il rapporto dialetti-
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Forse fu su consiglio di un altro amico, quellAlberto Crespi gi donatore dellomonima collezione Crespi
di fondi oro italiani, depositata presso lo stesso Diocesano, che Sozzani decise di donare anche i suoi disegni al Museo. Con delle clausole
ben precise: i disegni dovevano essere esposti tutti e tutti insieme, con
le loro cornici, e mai conservati o
esposti diversamente.
La raccolta Sozzani costituita da
disegni databili dal XV al XX secolo,
eseguiti da artisti principalmente italiani e stranieri, soprattutto francesi,
offrendo una ricca variet di fogli
riconducibili a scuole diverse, per
epoca e geografia. Tra questi, per la
sezione antica, spiccano i nomi di
Matteo Rosselli, Luca Cambiaso,
Bartolomeo Passarotti, Ludovico
Carracci, Guercino, Elisabetta Sirani, Gian Lorenzo Bernini, Carlo
Francesco Nuvolone, Francisco
Goya, e altri ancora.
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Dal 24 gennaio 2014 Orari di apertura: marted - domenica, 10.0018.00 (la biglietteria chiude alle ore
sfere di gusto impressionista e fauve con unattenzione ai temi leggendari e legati al passato, come ad
esempio i cavalieri, soggetti che si
trova ad affrontare allinizio del 900.
Abbandonata la Russia, Monaco
sembra offrire una vita migliore a
Kandinsky, che frequenta lAccademia di Belle Arti e si lega ad artisti
che sperimentano con lui un tipo di
arte ancora di gusto Art Nouveau:
il momento del gruppo Phalanx.
Dopo viaggi che lo conducono in
giro per il mondo insieme alla nuova
compagna, la pittrice Gabriele Munter, Kandinsky si trasferisce a Murnau, in Baviera, ed l che, passo
dopo passo, nascer lastrattismo.
Gradatamente i disegni si fanno
piatti, il colore prende piede e nel
1910 vedr la luce il primo acquerello astratto, dipinto con i colori primari che hanno, agli occhi dellartista,
una valenza e un significato unico e
fondamentale.
Nel 1912, in compagnia dellamico
Franz Marc, nascer il celebre
Blaue Reiter, quel Cavaliere Azzurro protagonista degli esordi di Kandinsky e che diverr anche un fortunato almanacco artistico. Seguir a
breve Lo spirituale nellarte, trascrizione del pensiero e della dottrina di
Kandinsky sullarte astratta.
Con lo scoppio della guerra Kandinsky costretto a tornare in Russia, momento in cui torner a una
fugace figurazione e in cui conoscer la futura moglie Nina. Nel 1922
accetta il prestigioso invito del Bauhaus di Gropius e si trasferisce a
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pevole della propria missione intellettuale. A ogni fase corrisponde infatti una peculiare sperimentazione
compositiva e tecnica, il cui sviluppo
pu essere seguito lungo le tre sezioni della mostra, dove sono esposti i bozzetti, i disegni preparatori e
alcune analisi radiografiche.
La prima versione dellopera Ambasciatori della fame, e gi da questa versione Pellizza sceglie il luogo
e il tempo dell'azione: la piazza davanti a palazzo Malaspina, a Volpedo, simbolo del potere signorile di
antica data. Nella luce di un mattino
primaverile - il 25 aprile sullimbocco di Via del Torraglio,
Pellizza fece avanzare un gruppo di
lavoratori guidati da due portavoce
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dal piglio deciso in primo piano e
affiancati da un ragazzo pi giovane.
Nel corso del 1893-94 decise di riproporre il tema in un nuovo quadro
di pi grandi dimensioni, cercando
di mettere meglio a fuoco il gruppo
centrale dei personaggi. Abbandonata la tecnica a larghe pennellate,
adotta una tecnica divisionista a
piccoli punti e linee di colori disposti
in modo puro sulla tela, per raggiungere effetti di luminosit ed espressivit. Nel nuovo bozzetto, eseguito nel 1895, Pellizza elimin il
punto di vista dallalto per una presa
diretta frontale dei suoi protagonisti:
numerose figure di artigiani e contadini che avanzano guidati dai due
capi della rivolta affiancati ora da
una donna con un bimbo in braccio,
ritratto di Teresa, moglie dellartista.
di settecento modelli in gesso, pitture, vetrate, oreficerie, arazzi e modelli architettonici che spaziano dal
XV secolo alla contemporaneit.
E lallestimento colpisce e coinvolge
gi dalle prime sale. Ci si trova circondati, spiati e osservati da statue
di santi e cherubini, da apostoli, da
monumentali gargoyles - doccioni,
tutti appesi a diversi livelli attraverso
un sistema di sostegni metallici e di
attaccaglie a vista, di mensole e
supporti metallici che fanno sentire
losservatore piccolo ma allo stesso
tempo prossimo allopera, permettendo una visione altrimenti impossibile di ci che stato sul tetto del
Duomo per tanti secoli.
Si poi conquistati dalla bellezza di
opere come il Crocifisso di Ariberto
e il calice in avorio di san Carlo; si
possono vedere a pochi centimetri
di distanze le meravigliose guglie in
marmo di Candoglia, e una sala altamente scenografica espone le vetrate del 400 e 500, alcune su disegno dellArcimboldo, sopraffini
esempi di grazia e potenza espressiva su vetro.
C anche il Cerano con uno dei
Quadroni dedicati a San Carlo,
compagno di quelli pi famosi esposti in Duomo; c un Tintoretto ritrovato in fortunate circostanze, durante la Seconda Guerra mondiale, nella sagrestia del Duomo. Attraverso
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delle sue opere pi famose e conosciute a livello mondiale, per un totale di oltre 150 opere darte, tra dipinti, serigrafie, sculture e fotografie.
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La mostra, curata da Francesco
Bonami e dallo stesso Peter Brant,
sar unoccasione interessante per
approfondire la figura, a torto ritenuta spesso solo superficiale e frivola,
di Andy Warhol, artista invece ben
pi complesso e tormentato. Peter
Brant, magnate americano, fu intimo
amico di Warhol, e ad appena
ventanni inizi a comprare i lavori
dellartista, partendo proprio dalla
famosa lattina di zuppa Campbell
riprodotta da Warhol.
Sar un legame lungo tutto una vita
quello che accompagner lavventura di Brant e Warhol, che vissero
e segnarono insieme i pazzi anni
60 e 70 della scena newyorchese.
Un sodalizio di vita e lavoro il loro,
che sfocer nella collaborazione
tramite la rivista Interview, fondata
dallo stesso Warhol nel 1969 e acquistata da Brant e dalla sua casa
editrice dopo la morte dellamico,
avvenuta nel 1987 in seguito ad
unoperazione chirurgica finita male.
La mostra presenta capolavori assoluti, che caratterizzano la collezione Brant come una delle pi importanti e significative a livello internazionale rispetto alla produzione
warholiana. Attraverso un percorso
cronologico si potr ricostruire a tutto tondo la figura di Warhol, partendo dai suoi inizi come grafico e
pubblicitario, famoso gi allepoca
per rivoluzionari e particolarissimi
disegni di calzature femminili e per il
suo atteggiamento irriverente.
La pubblicit per era solo linizio.
Warhol voleva far parte dellelite ar-
tistica, ecco perch si rivolse sempre pi allarte e al mondo pop, ovvero a quel substrato culturale che
coinvolgeva tutti gli americani, dal
Presidente alluomo comune. Il suo
universo si popola di lattine di zuppa, di Coca-Cola, di scatole di detersivo Brillo; dalle sue tele si affacciano Liz, Marilyn, Elvis, Jackie e
tanti altri divi osannati dallAmerica,
e che per ebbero anche, quasi
Warhol fosse stato un profeta, fini
tragiche o destini infelici. Come a
dire, lapparenza, nonostante i colori
e i sorrisi smaglianti, inganna.
Una presa di coscienza di quello
che lamericano medio aveva sotto
gli occhi tutti i giorni, visto al supermercato o sui giornali, e che Warhol
ripropose ingrandito, ripetuto fino
allo sfinimento, disarticolato, sovrapposto e modulato, ma senza
mai criticare. Anzi. La pop art di
Warhol lontanissima dal voler lanciare invettive contro il consumo
smodato o il capitalismo. Warhol
stesso ci era cresciuto, e la cosa pi
naturale per lui era proprio partire
da quello che conosceva meglio e
che poteva riguardare tutti. Senza
messaggi nascosti o significati troppo profondi.
Oltre ai famosi Flowers multicolor e
ai ritratti di Mao, paradossale vera
icona pop, la mostra propone anche
le rielaborazioni che Warhol fece di
un grande classico come lUltima
Cena di Leonardo; cos come stupiranno una serie di Portraits, di autoritratti che lartista si fece grazie alle
polaroid che amava tanto, e che u-
LIBRI
questa rubrica a cura di Marilena Poletti Pasero
rubriche@arcipelagomilano.org
Francesca Bosi Sgorbati
Guida pettegola al settecento francese
Sellerio Editore, 2013
pp. 360, 18 euro
Mercoled 26 febbraio ore 18,15 il
libro verr presentato a Palazzo
Sormani, sala del Grechetto, via F.
Sforza 7, Milano con Lina Sotis, Paolo Bonaccorsi, Giovanni Tamborrino a cura di Unione Lettori Italiani
Milano
In societ, in tutte le societ, esiste
un solo indice del successo raggiunto: la quantit di pettegolezzi che
vespeggiano sul soggetto. Un uomo o una donna che non possono
vantare aneddoti o dicerie sul proprio conto sono esseri senza rilevanza, sicuramente senza importanza.
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Nullit avvolte di niente. Le riconosciute grandi pulsioni della vita, fame, potere, sesso e snobismo sono
dimenticabili senza aggettivi, indimenticabili se tramandate con
lenfasi e la fantasia appropriata alla
storia raccontata. Il pettegolezzo
un arte, che non ha niente a che
fare con la maldicenza e il settecento il secolo che incorona, sovrana,
questa arte. Per capire quanto sia
alata, sfrangiata, timida, sfrontata,
ritrosa, sfacciata questa creativit
estetizzata non resta che bagnarsi,
immergersi e infine naufragare, felici, in questo mare di sapienza, dolce e salata, sempre informata, che
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CINEMA
questa rubrica a cura di Anonimi Milanesi
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The wolf of Wall street
di Martin Scorsese [USA, 2013, 180']
con Leonardo Di Caprio, Johan Hill, Mattew Mc Conaughey, Margot Robbie, Jean Dujardin
The wolf of Wall Street un viaggio
vorticoso e senza pause nello sporco sporco della finanza americana
che Martin Scorsese affronta in modo estremo, attraverso la rappresentazione quasi epica della storia
di un protagonista di quel mondo.
Jordan
Belfort,
(autore
dellautobiografia che ha ispirato il
film, vero broker rampante, condannato e finito in galera per frode),
Wolfy giovane broker ambizioso,
che si affaccia a Wall Street nel luned nero del 1987 e da l dal niente
inizia la sua scalata. Personaggio
eccessivo in tutto, senza scrupoli n
morale, fa scomparire nel nostro
immaginario il Gekko di Michael
Douglas, precedente riferimento cinematografico di quel mondo, che a
confronto appare una figurina bidimensionale di trascurabile cattiveria.
Berfort un americano (Questo il
paese delle opportunit, questa
lAmerica, questa casa mia) con
vertigini di onnipotenza, vuole successo, bella vita, denaro, fino a non
sapere dove metterlo e che farne.
Consapevole di stare per diventare
una leggenda, determinato e carismatico al punto di essere capace
di modellare la corte di cui si circonda a sua immagine e somiglianza, dominatore di un mondo straordinariamente vorace dove il denaro
al centro di tutto, dove chi comanda e chi comandato sta nello
stesso cerchio, nella stessa area di
amoralit e sopporta, anzi va in cerca di umiliazioni per soddisfare vanit (la segretaria che si fa rasare a
pagamento per pagarsi il chirurgo
plastico).
Tutto il film costruito sullo sguardo
e sul linguaggio di Belfort, a cui d
corpo, con fisicit da Actors Studio,
un Leonardo Di Caprio perfettamente calato nella parte (ha gi vinto il
Golden Globe ed in corsa per
lOscar, ci crede talmente tanto che
ha coprodotto) che incarna la rappresentazione di unamoralit ossessiva e compulsiva, attraverso un
catalogo esagerato di truffe trasgressioni e dipendenze, dal denaro, alle droghe, al sesso consumato,
al linguaggio pesantemente farcito
dal turpiloquio.
Scorsese interessato alla rappresentazione esclusiva di un mondo,
certo un microcosmo, alle sue dinamiche e alle relazioni che vi si
sviluppano, relazioni dove sono
SIPARIO
questa rubrica a cura di E. Aldrovandi e D.Muscianisi
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Sfavillanti Jewels alla Scala
Il prossimo 9 marzo al Teatro alla
Scala di Milano ci sar la Prima di
Jewels, un particolare trittico di danza firmato George Balanchine.
Grandissime le coppie di artisti ospiti, Natalja Osipova e Ivan Vasilev,
principal allABT (American Ballet
Theatre) ed toile al Teatro Michajlovskij di San Pietroburgo, e poi Po-
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preziose, Emeralds (smeraldi) su
musica di Gabriel Faur, Rubies
(rubini) su musica di Igor Stravinskij, Diamonds (diamanti) su musica
di Ptr Ili ajkovskij e Sapphires
(zaffiri) sulla musica dodecafonica di
Arnold Schoenberg. Tuttavia, il colore degli zaffiri non adatto al palco
e alle luci di scena, per cui decise di
ridurre a un trittico, dedicandolo alle
tre scuole (fisicamente intese, ma
anche metaforicamente come stili)
di danza che hanno formato il grande coreografo: la scuola francese
dellOpra di Parigi, la scuola americana da Balanchine stesso fondata
del New York City Ballet (NYCB) e
la scuola imperiale di San Pietroburgo (quando ancora era sotto gli
zar).
Emeralds una coreografia arrangiata su Pellas et Mlisande e
Shylock di Faur, danzata da due
coppie principali e da dieci ballerine
di corpo di ballo. Le donne vestono
con con degas vergi, i tut lunghi al
polpaccio e morbidi (quelli di Giselle), tipici del romanticismo francese.
Le danze si caratterizzano per la
delicatezza, la leggerezza e la quasi
trasognanza (nel senso filosofico
che gli attribuisce il surrazionalista
francese Bachelard) delle pose e
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