Sei sulla pagina 1di 8

Spedizione in abbonamento postale Roma, conto corrente postale n.

649004

Copia 1,00 Copia arretrata 2,00

LOSSERVATORE ROMANO
POLITICO RELIGIOSO

GIORNALE QUOTIDIANO

Non praevalebunt

Unicuique suum
Anno CLIV n. 116 (46.658)

Citt del Vaticano

venerd 23 maggio 2014

Nonostante i progressi 840 milioni di persone sono ancora vittime di malnutrizione

Golpe annunciato dal generale Prayuth Chanocha

Mondo affamato

Lesercito prende il potere


in Thailandia

La Fao auspica dai Governi proposte concrete per fermare lemergenza


ROMA, 22. La fame nel mondo continua a essere una piaga terribile,
che colpisce milioni di persone. Nonostante i progressi compiuti negli
ultimi ventanni, oggi ancora 840
milioni di persone sono vittime di
malnutrizione e 151 milioni di bambini sono rachitici. Il direttore generale della Fao, Jos Graziano da Silva, ha invitato ieri i Paesi membri a
porre la nutrizione al centro delle
proprie agende politiche nazionali e
internazionali e ad assumere un ruolo attivo di primo piano nella prossima conferenza internazionale sulla
nutrizione. Lincontro, organizzato
dalla Fao e dallO rganizzazione

mondiale della sanit, si terr a Roma il prossimo novembre. La conferenza rappresenta una grande opportunit per portare alla ribalta il
tema della nutrizione. Non dobbiamo perdere questoccasione ha detto da Silva allAssemblea mondiale
della salute a Ginevra.
Stando ai dati diffusi dalla Fao,
lemergenza fame ancora alta in

molte parti del mondo. Oltre due


miliardi di persone circa il trenta
per cento della popolazione mondiale soffre della cosiddetta fame
nascosta, ovvero la mancanza cronica di micronutrienti fondamentali.
E questo mentre nei Paesi pi sviluppati il numero delle persone obese cresce rapidamente.

Allarme
Onu
sulle droghe
NEW YORK, 22. Le droghe sintetiche stanno registrando unespansione senza precedenti. A
lanciare lallarme sono le Nazioni
Unite nel rapporto annuale sulle
sostanze stupefacenti. Il documento sottolinea la crescita vertiginosa anche di quelle sostanze
che non sono illegali ma che producono gli stessi effetti delle droghe proibite. Secondo il dossier
dellUnited Nations Office on
Drugs and Crime (Unodc), si registrano 348 nuove droghe legali,
individuate in 94 Paesi, cento delle quali introdotte nellultimo anno. La droga sintetica pi diffusa
lanfetamina, seguita da ecstasy
e metanfetamina. In Europa nel
2011 il 4,8 per cento dei ragazzi
dai 15 ai 24 anni ha fatto uso di
droghe legali, pari a quasi tre milioni di persone. Ma il mercato
sta crescendo rapidamente e le
percentuali
potrebbero
essere
molto pi alte.

Graziano da Silva ha esortato i


Governi a far s che le diverse voci
vengano ascoltate sottolineando i
benefici di una partecipazione al dibattito sulla nutrizione aperta a tutti
i soggetti coinvolti. Il direttore generale della Fao ha poi voluto sottolineare con forza che, anche se i Governi hanno lultima parola sulle politiche da adottare, gli attori non governativi possono comunque contribuire in modo decisivo nella lotta alla fame e alla malnutrizione, apportando un contributo originale. Noi
crediamo che un approccio multilaterale contribuisca al dibattito, rafforzi le nostre decisioni e aiuti a generare il consenso politico necessario
a spingere in avanti lagenda della
nutrizione, incluso limplementazione del quadro dazione che ci auguriamo venga adottato a novembre
ha spiegato il direttore generale.
La conferenza mondiale sulla malnutrizione si terr a Roma dal 19 al
21 novembre e rappresenter negli
intenti degli organizzatori e della
Fao stessa la prima vera conferenza intergovernativa ad affrontare sistematicamente i problemi legati alla
nutrizione nel ventunesimo secolo.
Lobiettivo fondamentale della conferenza quello di accelerare i progressi nella lotta agli squilibri e alla
malnutrizione: la Fao ritiene che
questo possa attuarsi soltanto attraverso politiche nazionali e collaborazione internazionale efficace, identificando modi e strumenti per superare gli ostacoli, e soprattutto assicurando che i sistemi alimentari siano
sempre pi attenti ai problemi della
nutrizione e della salute.

BANGKOK, 22. Lesercito thailandese ha compiuto oggi un colpo di


Stato. In un discorso televisivo alla
Nazione, il capo di stato maggiore
Prayuth Chanocha ha affermato
che le forze armate hanno preso il
potere per ripristinare lordine e
favorire il raggiungimento di riforme politiche. Lufficiale ha inoltre
invitato la popolazione alla calma.
Si tratta del dodicesimo golpe nel
Paese dal 1932 a oggi.
Lannuncio dei militari giunto
al termine del secondo incontro
con le principali parti politiche in
un complesso della capitale. Ledificio stato circondato pochi minuti prima del proclama di Prayuth
e i soldati hanno preso in consegna
i leader delle proteste di piazza che
dallo scorso novembre si sono susseguite a Bangkok e nellintero
Paese asiatico. Lo hanno riferito al-

cuni testimoni oculari, che hanno


raccontato di avere visto prelevare
tanto lex vice premier Suthep
Thaugsuban che per mesi ha
guidato le manifestazioni anti-governative quanto diversi rappresentanti delle cosiddette camicie
rosse fedeli al discusso magnate
Thaksin Shinawatra e a sua sorella
Yingluck, entrambi gi primi ministri. Insieme a loro sono stati prelevati anche i delegati dei partiti, sia
al potere sia allopposizione, che fino a poco prima avevano partecipato al vertice, convocato dallo
stesso Prayuth. Oscurate le altre
trasmissioni televisive. Due giorni
fa lesercito aveva proclamato la
legge marziale negando tuttavia
che si trattasse di un colpo di Stato
dopo sei mesi di crisi politica,
sfociata spesso in scontri di piazza
con un bilancio di 28 morti.

Il cardinale segretario di Stato sul viaggio del Papa in Terra Santa

Sulle vie della pace

Cronache dautore
per Paolo VI in Terra Santa

Con la sola forza


dello spirito
Un bambino sudsudanese con evidenti segni di malnutrizione (LaPresse/Ap)

DINO BUZZATI

A PAGINA

Uno striscione di benvenuto a Papa Francesco nella citt vecchia di Gerusalemme (Reuters)

PAGINA 8

y(7HA3J1*QSSKKM( +&!z!\!$!%!

NOSTRE INFORMAZIONI
Il Santo Padre ha ricevuto questa
mattina in udienza:
Sua Eminenza Reverendissima
il Signor Cardinale Angelo Scola, Arcivescovo di Milano (Italia);
le Loro Eccellenze Reverendissime i Monsignori:
Constancio Miranda Weckmann, Arcivescovo di Chihuahua
(Messico), in visita ad limina
Apostolorum;
Jos Ulises Macas Salcedo,
Arcivescovo di Hermosillo (Messico), in visita ad limina Apostolorum;
Hiplito Reyes Larios, Arcivescovo di Jalapa (Messico), in
visita ad limina Apostolorum;
Alfonso Corts Contreras,
Arcivescovo di Len (Messico),
in visita ad limina Apostolorum;
Rafael Romo Muoz, Arcivescovo di Tijuana (Messico), in
visita ad limina Apostolorum;
Emilio Carlos Berlie Belaunzarn, Arcivescovo di Yucatn
(Messico), in visita ad limina
Apostolorum;
Pedro Vzquez Villalobos,
Vescovo di Puerto Escondido
(Messico), in visita ad limina
Apostolorum;
Jess Jos Herrera Quiones, Vescovo di Nuevo Casas
Grandes (Messico), in visita ad
limina Apostolorum;

Eduardo Cirilo Carmona


Ortega, Vescovo di Parral (Messico), in visita ad limina Apostolorum;
Rafael Sandoval Sandoval,
Vescovo di Tarahumara (Messico), in visita ad limina Apostolorum;
Felipe Padilla Cardona, Vescovo di Ciudad Obregn (Messico), in visita ad limina Apostolorum;
Rutilo Muoz Zamora, Vescovo di Coatzacoalcos (Messico), in visita ad limina Apostolorum;
Jos Benjamin Castillo Plasencia, Vescovo di Celaya (Messico), in visita ad limina Apostolorum;
Faustino Armendriz Jimnez, Vescovo di Quertaro (Messico), in visita ad limina Apostolorum;
Jos Francisco Gonzlez
Gonzlez, Vescovo di Campeche
(Messico), in visita ad limina
Apostolorum;
Jos Armando lvarez Cano, Vescovo Prelato di Huautla
(Messico), in visita ad limina
Apostolorum;
Hctor Guerrero Crdova,
Vescovo Prelato di Mixes (Messico), in visita ad limina Apostolorum;
Pedro Pablo Elizondo Crdenas, Vescovo Prelato di Can-

cn-Chetumal (Messico), in visita ad limina Apostolorum.


Il Santo Padre ha annoverato
tra i Membri dei Dicasteri della
Curia Romana i seguenti Eminentissimi Signori Cardinali,
creati e pubblicati nel Concistoro
del 22 febbraio 2014:
1) nella Congregazione per le
Chiese Orientali gli Eminentissimi Signori Cardinali: Pietro Parolin, Segretario di Stato; Vincent Gerard Nichols, Arcivescovo
di Westminster (Gran Bretagna);
Mario Aurelio Poli, Arcivescovo
di Buenos Aires (Argentina); Gerhard Ludwig Mller, Prefetto
della Congregazione per la Dottrina della Fede;
2) nella Congregazione delle
Cause dei Santi gli Eminentissimi Signori Cardinali: Lorenzo
Baldisseri, Segretario Generale
del Sinodo dei Vescovi; Beniamino Stella, Prefetto della Congregazione per il Clero;
3) nella Congregazione per i
Vescovi gli Eminentissimi Signori Cardinali: Pietro Parolin, Segretario di Stato; Vincent Gerard
Nichols, Arcivescovo di Westminster (Gran Bretagna); Gualtiero Bassetti, Arcivescovo di Perugia - Citt della Pieve (Italia);
Lorenzo Baldisseri, Segretario
Generale del Sinodo dei Vescovi;
Beniamino Stella, Prefetto della
Congregazione per il Clero;

4) nella Congregazione per


lEvangelizzazione dei Popoli gli
Eminentissimi Signori Cardinali:
Pietro Parolin, Segretario di Stato; Andrew Yeom Soo-jung, Arcivescovo di Seoul (Corea); Philippe Nakellentuba Oudraogo,
Arcivescovo di Ouagadougou
(Burkina Faso);
5) nella Congregazione per il
Clero gli Eminentissimi Signori
Cardinali: Vincent Gerard Nichols, Arcivescovo di Westminster (Gran Bretagna); Gualtiero
Bassetti, Arcivescovo di Perugia Citt della Pieve (Italia); Andrew
Yeom Soo-jung, Arcivescovo di
Seoul (Corea);
6) nella Congregazione per gli
Istituti di Vita Consacrata e le
Societ di Vita Apostolica gli
Eminentissimi Signori Cardinali:
Grald Cyprien Lacroix, Arcivescovo di Qubec (Canada); JeanPierre Kutwa, Arcivescovo di
Abidjan (Costa dAvorio); Gerhard Ludwig Mller, Prefetto
della Congregazione per la Dottrina della Fede; Beniamino Stella, Prefetto della Congregazione
per il Clero;
7) nella Congregazione per
lEducazione Cattolica gli Eminentissimi Signori Cardinali:
Orani Joo Tempesta, Arcivescovo di So Sebastio do Rio de
Janeiro (Brasile); Ricardo Ezzati
Andrello, Arcivescovo di Santiago de Chile (Cile); Gerhard

Ludwig Mller, Prefetto della


Congregazione per la Dottrina
della Fede; Beniamino Stella,
Prefetto della Congregazione per
il Clero;
8) nel Pontificio Consiglio per
i Laici gli Eminentissimi Signori
Cardinali: Jean-Pierre Kutwa,
Arcivescovo di Abidjan (Costa
dAvorio); Orani Joo Tempesta,
Arcivescovo di So Sebastio do
Rio de Janeiro (Brasile); Mario
Aurelio Poli, Arcivescovo di Buenos Aires (Argentina);
9) nel Pontificio Consiglio per
la Promozione dellUnit dei
Cristiani gli Eminentissimi Signori Cardinali: Vincent Gerard
Nichols, Arcivescovo di Westminster (Gran Bretagna); Gualtiero Bassetti, Arcivescovo di Perugia - Citt della Pieve (Italia);
Gerhard Ludwig Mller, Prefetto
della Congregazione per la Dottrina della Fede;
10) nel Pontificio Consiglio
della Giustizia e della Pace gli
Eminentissimi Signori Cardinali:
Leopoldo Jos Brenes Solrzano,
Arcivescovo di Managua (Nicaragua); Jean-Pierre Kutwa, Arcivescovo di Abidjan (Costa
dAvorio); Orlando B. Quevedo,
Arcivescovo di Cotabato (Filippine); Chibly Langlois, Vescovo di
Les Cayes (Haiti);
11) nel Pontificio Consiglio per
il Dialogo Interreligioso gli Eminentissimi Signori Cardinali: G-

rald Cyprien Lacroix, Arcivescovo di Qubec (Canada); Philippe Nakellentuba Oudraogo, Arcivescovo di Ouagadougou (Burkina Faso); Orlando B. Quevedo, Arcivescovo di Cotabato (Filippine);
12) nel Pontificio Consiglio
della Cultura gli Eminentissimi
Signori
Cardinali:
Grald
Cyprien Lacroix, Arcivescovo di
Qubec (Canada); Gerhard Ludwig Mller, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della
Fede.
Sua Santit, inoltre, ha annoverato tra i Consiglieri della
Pontificia
Commissione
per
lAmerica Latina lEminentissimo
Signor Cardinale Lorenzo Baldisseri, Segretario Generale del
Sinodo dei Vescovi, e tra i Membri della medesima Pontificia
Commissione gli Eminentissimi
Signori Cardinali: Leopoldo Jos
Brenes Solrzano, Arcivescovo di
Managua (Nicaragua); Ricardo
Ezzati Andrello, Arcivescovo di
Santiago de Chile (Cile); Chibly
Langlois, Vescovo di Les Cayes
(Haiti).
Il Santo Padre ha nominato
Sotto Segretario del Pontificio
Consiglio per i Testi Legislativi il
Reverendo Monsignor Markus
Graulich, S.D.B., finora Prelato
Uditore del Tribunale della Rota
Romana.

LOSSERVATORE ROMANO

pagina 2

Uccisi nove soldati di Kiev in attacchi dei separatisti nelle regioni di Donetsk e Lugansk

Il voto per il rinnovo del Parlamento europeo

Tensione in Ucraina
alla vigilia delle presidenziali

Elezioni
della distanza

KIEV, 22. A tre giorni dalle elezioni


presidenziali almeno due dei 35,5
milioni di cittadini ucraini chiamati
alle urne rischiano di non poter
esercitare il proprio diritto di voto.
Lest del Paese continua infatti a essere controllato dalle milizie filo-russe che hanno in mano pi di un terzo delle commissioni elettorali delle
regioni di Donetsk e Lugansk. Per
cercare di assicurare il regolare svolgimento delle elezioni, le autorit
ucraine hanno annunciato che domenica schiereranno 75.000 uomini,
di cui 55.000 poliziotti e 20.000 volontari. Ma gli scontri continuano: il
ministero della Difesa ucraino ha
confermato morti e feriti tra i
propri militari in attacchi dei separatisti registrati nelle ultime ore nelle
regioni di Donetsk e Lugansk. I caduti tra i soldati ucraini sarebbero
almeno nove secondo una prima ricostruzione delle autorit di Kiev.
Ieri, il premier ucraino, Arseniy
Yatseniuk, nella terza seduta della
tavola rotonda di unit nazionale, a
Mikolaiv, ha escluso la possibilit di
incontri bilaterali tra Mosca e Kiev
per risolvere la crisi, dicendosi per
a favore di un vertice a quattro con i
rappresentanti di Stati Uniti, Unione europea, Ucraina e Russia come
quello di Ginevra.
Le relazioni della Russia con
lUcraina rimarranno complicate

di FRANCESCO CITTERICH

Un soldato ucraino nellest del Paese (Afp)

anche dopo le elezioni presidenziali


di domenica, ha intanto detto il presidente russo, Vladimir Putin. Perch complicato, ha spiegato, mantenere relazioni serene con chi salito al potere con azioni militari
contro la popolazione del sud-est.
Da Shanghai, Putin ha ribadito il ritiro delle forze russe dalla frontiera

Il premier greco
esclude
nuove misure
di austerit
ATENE, 22. La Grecia sta uscendo
dalla crisi e si sta avviando verso lo
sviluppo, e quindi non vi saranno
nuove misure di austerit: lo ha affermato, ieri, il primo ministro greco, Antonis Samaras, durante una
conferenza stampa in cui ha presentato il nuovo modello di sviluppo
settennale del Paese. Lo sviluppo
comincia adesso ha detto il premier che ha aggiunto: Il nostro
obiettivo quello di ridare alla Grecia il benessere che aveva prima della crisi. Samaras ha poi affermato
che nei prossimi quattro anni saranno creati 550.000 nuovi posti di lavoro e che fino al 2020 la disoccupazione sar ridotta al di sotto della
media europea. Il premier ha quindi
ricordato alcune delle priorit
delEsecutivo: ridurre la disoccupazione e promuovere le riforme.

Treni troppo larghi


acquistati
dalla Francia
PARIGI, 22. I nuovi treni sono troppo larghi, ovvero vi sono venti centimetri di troppo per le vecchie banchine delle stazioni francesi: risultato, occorreranno cinquanta milioni
di euro per adattare 1.300 piattaforme sul totale di 8.700 dellintera rete francese. Il Governo non lha
presa affatto bene e ha aperto subito uninchiesta per fare luce sulla vicenda e inchiodare i responsabili
di una gravissima cantonata definita dal ministero dei Trasporti comicamente drammatica. Dei treni,
ricorda lAnsa, responsabile Sncf,
delle infrastrutture ferroviare Rff:
entrambe le societ, ora sotto il fuoco delle critiche, hanno dovuto ammettere che, adesso che i nuovi e
fiammanti treni sono pronti, sar
necessario procedere alladattamento
delle banchine. Questopera comporter lavori fino alla fine del 2016.
Fonti vicine allEsecutivo hanno indicato che lesito dellinchiesta atteso entro luned prossimo: tremano
i vertici di Sncf e di Rff.

LOSSERVATORE ROMANO
GIORNALE QUOTIDIANO
Unicuique suum

venerd 23 maggio 2014

POLITICO RELIGIOSO
Non praevalebunt

00120 Citt del Vaticano


ornet@ossrom.va
http://www.osservatoreromano.va

in modo che non si possa dire che


impediamo le elezioni presidenziali. Ma al termine della visita a Bucarest il vicepresidente statunitense,
Joe Biden, ha minacciato nuove sanzioni contro la Russia se questa saboter le presidenziali di domenica.
Dal canto suo, il segretario di Stato statunitense, John Kerry, ha mini-

mizzato limpatto dellaccordo tra


Russia e Cina sul gas, sottolineando
che non avr ripercussioni sulla crisi
ucraina. Non penso ha affermato
Kerry durante una visita in Messico
che un accordo sul gas, su cui
Russia e Cina stanno lavorando da
dieci anni, potr avere un impatto
su ci che sta accadendo.

Annunciati fondi europei dalla conferenza dei donatori a Belgrado

Centinaia di dispersi
nei Paesi balcanici alluvionati
BELGRAD O, 22. Sono centinaia le
persone che risultano ancora disperse nei Paesi balcanici colpiti
dalle alluvioni e dallo straripamento dei principali fiumi della regione. In Serbia, dove oggi si tiene
nella capitale Belgrado una conferenza internazionale dei donatori,
allappello mancano seicento persone e sono in molti a temere un aggravamento dellultimo bilancio comunicato ieri dal primo ministro
Aleksandar Vui, secondo il quale
i morti accertati sono finora 27, gli
sfollati oltre trentaduemila, le municipalit coinvolte 39 con una popolazione complessiva di 1.643.832
persone, su quella totale serba di
circa tre milioni e trecentomila.
Non si esclude, comunque, che le
centinaia di dispersi siano persone
sfollate in tutta fretta dalle situazioni di maggiore criticit per lacqua alta, e che non hanno ancora
avuto tempo e possibilit di farsi
vive in qualche modo. Un portavoce del ministero dellInterno, citato
dallagenzia di stampa Beta, ha
detto che finora stata denunciata
la scomparsa di 798 persone, delle
quali 215 sono state poi ritrovate.
Centinaia di dispersi sono segnalati anche in Bosnia ed Erzegovina,
dove sono rimaste coinvolte nelle
inondazioni un milione di persone,
un quarto della popolazione totale.

Alluvionati nella citt bosniaca di Bosanski amac (Afp)

Riviste al ribasso dallOnu


le stime sulla crescita economica mondiale
NEW YORK, 22. LOnu rivede leggermente al ribasso le prospettive
di crescita mondiale: pur prevedendo un rafforzamento delleconomia
nei prossimi due anni, gli analisti
stimano per il 2014 una crescita
globale del 2,8 per cento e per il
2015 del 3,2 per cento. Una revisione al ribasso rispetto alle previsioni
di dicembre di 0,2 punti percentuale in meno per lanno in corso e di
0,1 punti in meno per il prossimo
anno. I dati sono stati pubblicati
nel rapporto World Economic Situation and Prospects delle Nazioni
Unite.

GIOVANNI MARIA VIAN


direttore responsabile

Carlo Di Cicco
vicedirettore

Piero Di Domenicantonio

Il rapporto avverte che le incertezze per le economie mondiali non


sono finite. I principali rischi oggi
sono la vulnerabilit delle economie
delle Nazioni emergenti, la fragilit
dellarea delleuro e i possibili squilibri nelle politiche monetarie.
Pi di cinque anni dopo linizio
della crisi finanziaria, il mondo
continua a lottare perch il motore
economico globale torni a correre a
pieno regime ha affermato Pingfan Hong, membro del dipartimento Onu per gli Affari economici e sociali. Il dossier rivede al ribasso la crescita soprattutto per le

Servizio vaticano: vaticano@ossrom.va


Servizio internazionale: internazionale@ossrom.va
Servizio culturale: cultura@ossrom.va
Servizio religioso: religione@ossrom.va

caporedattore

Gaetano Vallini

segretario di redazione

Servizio fotografico: telefono 06 698 84797, fax 06 698 84998


photo@ossrom.va www.photo.va

economie emergenti; la crisi in


Ucraina e le conseguenti tensioni
geopolitiche hanno causato un ancor pi marcato adeguamento verso
il basso per molte economie con 1,7
punti in meno per i prossimi due
anni rispetto alle proiezioni del dicembre 2013. Tiepida, anche se in
miglioramento, la crescita delle economie pi sviluppate: invariate le
stime per gli Stati Uniti, con un
pi 2,5 nel 2014 e un pi 3,2 nel
2015. Mentre per larea euro si prevede un pi 1,2 per lanno in corso
e un pi 1,6 per il prossimo anno.

Segreteria di redazione
telefono 06 698 83461, 06 698 84442
fax 06 698 83675
segreteria@ossrom.va
Tipografia Vaticana
Editrice LOsservatore Romano

don Sergio Pellini S.D.B.


direttore generale

Quasi mezzo milione di cittadini


del vecchio continente sono in questi giorni chiamati alle urne per rinnovare i propri rappresentanti al
Parlamento europeo, unico organismo istituzionale dellUe eletto direttamente. Si tratta di un appuntamento atteso pi dalla classe politica che dalla popolazione, la quale,
soprattutto
in
alcuni
Paesi
dellUnione ha dovuto vivere sulla
propria pelle i devastanti effetti della crisi economica e le susseguenti
politiche di rigore e risanamento,
spesso percepite come imposizioni
esterne. Ed soprattutto per questo
che le elezioni oltre a svolgersi
sotto lincognita di un forte astensionismo potrebbero fare entrare
a Strasburgo una folta pattuglia di
deputati di partiti euroscettici e anti-euro, movimenti in rapida ascesa.
Per lUe sar lottava consultazione per il rinnovo dellEuroparlamento, un appuntamento che si ripete dal 1979. Questanno per la
prima volta partecipa la Croazia,
entrata nellUnione nel luglio scorso. I primi a votare saranno i cittadini di Gran Bretagna e Olanda,
che si recano alle urne oggi, gioved
22. Domani toccher allIrlanda e
alla Repubblica Ceca, che unico
Paese dove le elezioni si svolgono
in due giornate manterr le urne
aperte anche sabato 24, giorno in
cui voteranno Lettonia, Malta e
Slovacchia. Domenica 25 andranno
invece al voto tutti gli altri Paesi
(Italia, Germania, Francia, Spagna,
Polonia, Austria, Belgio, Svezia,
Finlandia, Danimarca, Grecia, Lussemburgo, Portogallo, Bulgaria,
Romania, Ungheria, Slovenia, Estonia, Lituania, Cipro e Croazia). I
risultati definitivi saranno resi noti
la sera di domenica 25 maggio.
I cittadini europei dovranno
eleggere, per un mandato di cinque
anni, 751 deputati, 15 in meno rispetto allattuale Parlamento. LItalia, come la Gran Bretagna, manterr 73 seggi, la Francia ne avr 74 e
la Germania ne perder 3, restando
per il primo Paese rappresentato a
Strasburgo e a Bruxelles (96 parlamentari). La Spagna avr 54 rappresentanti, la Polonia 51, la Romania ne perder uno e scender a 32
e lOlanda ne manterr 26. Grecia,
Belgio, Portogallo, Repubblica Ceca e Ungheria avranno 21 parlamentari ciascuno, uno in meno rispetto ai numeri attuali. La Svezia
elegger 20 eurodeputati, lAustria
18, la Bulgaria 17 e 13 Danimarca,
Slovacchia e Finlandia. Avranno 11
parlamentari Irlanda, Croazia e Lituania, 8 Slovenia e Lettonia e 6
Estonia, Cipro, Lussemburgo e
Malta.
I candidati si presentano nelle liste dei partiti nazionali e solo in seguito allelezione decidono se entrare nei gruppi parlamentari. Nel Parlamento attuale esistono sette raggruppamenti: il Partito popolare
europeo (Ppe); lAlleanza progressista dei socialisti e democratici
(S&D); lAlleanza dei democratici e
dei liberali (Alde); i Verdi Alleanza libera europea; i Conservatori e
riformisti europei; la Sinistra unitaria europea Sinistra verde nordica: Europa della libert e della democrazia.
Le europee di questanno avranno una valenza politica pi forte rispetto al passato. Il Trattato di Lisbona, entrato in vigore nel 2009,
prevede che lAula di Strasburgo
elegga il presidente della Commissione europea, capo dellEsecutivo
dellUe, sulla base di una proposta
fatta dal Consiglio europeo in seguito allesito delle elezioni. Disposizioni che verranno applicate per
la prima volta dopo il voto dei
prossimi giorni. Cinque partiti hanno nominato un candidato come
successore dellattuale presidente, il
portoghese Jos Manuel Duro
Barroso, che lascer il prossimo autunno. Il Ppe ha nominato JeanClaude Juncker, ex primo ministro
del Lussemburgo ed ex presidente
dellEurogruppo, S&D ha candidato Martin Schulz, attuale presidente

Tariffe di abbonamento
Vaticano e Italia: semestrale 99; annuale 198
Europa: 410; $ 605
Africa, Asia, America Latina: 450; $ 665
America Nord, Oceania: 500; $ 740
Abbonamenti e diffusione (dalle 8 alle 15.30):
telefono 06 698 99480, 06 698 99483
fax 06 69885164, 06 698 82818,
info@ossrom.va diffusione@ossrom.va
Necrologie: telefono 06 698 83461, fax 06 698 83675

del Parlamento europeo, Alde ha


puntato su Guy Verhofstadt, ex primo ministro del Belgio e attuale
leader del gruppo in Parlamento, i
Verdi hanno nominato il francese
Jos Bov e il tedesco Ska Keller,
mentre la Sinistra europea ha proposto Alexis Tsipras, leader del partito greco Syriza.
Per sapere chi sar il prossimo
presidente dellEsecutivo dellUe
bisogner quindi attendere marted
27 maggio, giorno in cui convocato a Bruxelles un vertice straordinario dei capi di Stato e di Governo.
E se dalle urne dovesse emergere
un risultato di sostanziale parit fra
le principali forze in campo, Ppe e
S&D, si potrebbero aprire nuovi
scenari, nominando personalit alternative, come il direttore del Fondo monetario internazionale, Christine Lagarde, o il commissario Ue
agli Affari economici e monetari,
Olli Rehn.
In ogni caso, il prossimo Parlamento europeo dovrebbe uscire trasformato rispetto agli assetti attuali,
dove prevale il Partito popolare europeo. Attualmente, il Ppe conta
274 eurodeputati, in netto vantaggio rispetto ai 195 del fronte dei socialisti e democratici. Inoltre, il Parlamento uscente vede lAlde con 83
rappresentati, i Verdi con 58, e i
Conservatori e Riformisti europei
con 57. Seguono la Sinistra con 35
parlamentari ed Europa della libert e della democrazia con 31, mentre 33 deputati non sono iscritti a
nessun gruppo.
Le elezioni prevedono una soglia
di sbarramento fissata al 4 per cento. Secondo gli analisti, le tre principali formazioni politiche Ppe,
S&D e Alde caleranno dai livelli
attuali: dal 72 per cento complessivo del 2009 al 65 per cento. Laumento sar tutto a favore dei movimenti euroscettici se non dichiaratamente anti-europeisti che, secondo alcune stime, potrebbero ottenere circa il 30 per cento dei voti,
facendo eleggere oltre 100 deputati
e acquisire cos una forza sufficiente
a condizionare i futuri assetti e le
politiche comunitarie. I principali
partiti di questo schieramento sono
il Front National in Francia, lUnited Kingdom Independence Party
in Gran Bretagna e il Partij voor de
Vrijheid in Olanda.
La maggiore affluenza alle urne
si registrata nelle prime elezioni
europee del 1979, con il 61,99 per
cento dei votanti. Da allora la percentuale ha fatto registrare forti cali, in parte dovuti allaumento del
numero dei Paesi coinvolti: dai 9
del 1979 ai 28 attuali. Sta di fatto
che nelle ultime elezioni quelle
del 2009 stata registrata la partecipazione pi bassa di sempre,
con il 43 per cento. Un dato che
potrebbe essere battuto in negativo
in questo lungo fine settimana elettorale. A riprova dellinnegabile distanza venutasi a creare tra istituzioni e cittadini europei. Quella
stessa distanza dove i nuovi movimenti anti-europeisti trovano il loro
spazio dazione. Spesso con una
forte connotazione populista.

Sbarcati
488 migranti
ad Augusta
ROMA, 22. La fregata Grecale e
il pattugliatore Foscari della Marina militare sono giunti oggi ad
Augusta, in provincia di Siracusa, e hanno proceduto allo sbarco dei 488 migranti soccorsi a
sud di Capo Passero tra il 19 e il
20 maggio. Tra i migranti, numerosi bambini. Sulla banchina
del porto commerciale sono state
allestite tende per garantire la
prima assistenza. stato inoltre
predisposto un rafforzamento
dei servizi sanitari con limpiego
di numerosi pediatri.

Concessionaria di pubblicit

Aziende promotrici della diffusione

Il Sole 24 Ore S.p.A.


System Comunicazione Pubblicitaria
Ivan Ranza, direttore generale
Sede legale
Via Monte Rosa 91, 20149 Milano
telefono 02 30221/3003, fax 02 30223214
segreteriadirezionesystem@ilsole24ore.com

Intesa San Paolo


Ospedale Pediatrico Bambino Ges
Banca Carige
Societ Cattolica di Assicurazione
Credito Valtellinese

LOSSERVATORE ROMANO

venerd 23 maggio 2014

Il nuovo Governo
di unit
palestinese
riconoscer Israele

pagina 3

Haftar chiede la formazione di un Consiglio di presidenza per traghettare il Paese verso le elezioni

Incubo libico

Aiuti
della Croce rossa
alla popolazione
di Aleppo

LEgitto auspica lintervento della Lega araba ma assicura che non interferir
TEL AVIV, 22. Il nuovo Governo
di unit palestinese, al quale si sta
lavorando in queste settimane, accetter le condizioni poste dalla
comunit internazionale: il riconoscimento di Israele, il carattere
vincolante degli accordi di Oslo e
il ripudio della violenza e del terrorismo. Lo ha dichiarato ieri il
presidente palestinese Mahmoud
Abbas alla stampa israeliana.
Il presidente ha confermato che
faranno parte del nuovo Esecutivo il cui progetto sorto in seguito allintesa, in aprile, tra Al
Fatah e Hamas personalit indipendenti, non schierate cio
con alcuna fazione politica palestinese. LEsecutivo potrebbe essere presieduto dallo stesso
Mahmoud Abbas o da Rami
Hamdallah, che al momento ricopre la carica di premier palestinese. Lintesa con Hamas prevede
non solo la formazione di un
nuovo Governo di unit nazionale, ma anche lorganizzazione entro sei mesi di elezioni in tutti i
Territori palestinesi. Le due parti
hanno concordato anche la liberazione dei reciproci prigionieri.
Sempre parlando con la stampa
israeliana, Mahmoud Abbas ha
duramente condannato luccisione, gioved scorso in Cisgiordania, di due adolescenti palestinesi
da parte di militari israeliani. Ma
ha anche criticato laggressione
avvenuta il giorno seguente da
parte di alcuni dimostranti palestinesi contro il giornalista israeliano Avi Issacharov. Allorigine
delle recenti tensioni, un raid
israeliano avvenuto la scorsa settimana a Hebron nel quale sono
stati arrestati tredici palestinesi.

Modi invita
al giuramento
il premier
pakistano
NEW DELHI, 22. Mossa significativa quella di Narendra Modi,
che ha invitato il premier pakistano, Nawaz Sharif, alla sua cerimonia di giuramento (luned
prossimo a New Delhi) come primo ministro. Non ancora ufficiale, ma sembra assai probabile, scrive oggi The Express Tribune, che Sharif accetti linvito.
Lo scorso anno, ricorda lagenzia
Ansa, il premier pakistano aveva
invitato, alla sua cerimonia di insediamento, il collega indiano
Manmohan Singh, ma lIndia
aveva scelto di farsi rappresentare
dal suo ambasciatore in Pakistan.
Tra i due Paesi, entrambi dotati
del nucleare, le relazioni sono state sempre caratterizzate da tensioni dovute, principalmente, ad accuse riguardo ad attacchi terroristici e a contenziosi territoriali.
Durante la campagna elettorale
Modi aveva sottolineato pi volte
lesigenza di una politica regionale allinsegna della distensione.
Nelle legislative il Bharatiya Janata Party (Bjp), partito nazionalista ind, ha scalzato il partito
del Congresso I, al potere da dieci anni. Il Bjp ha conseguito un
successo schiacciante: il partito di
Modi ha infatti conquistato 285
seggi, superando di 13 la maggioranza assoluta nella Camera bassa
del Parlamento.

Attentato
in un mercato
in Cina
PECHINO, 22. di 31 morti e 94
feriti il bilancio dellattentato
compiuto questa mattina nella
provincia cinese nordoccidentale
dello Xinjiang. Secondo quanto
riportato dalle autorit sul posto,
due veicoli si sono lanciati sulla
folla che si trovava nel principale
mercato della capitale della provincia, Urumqi. Gli attentatori
hanno anche lanciato esplosivi.
Uno dei due veicoli poi esploso
in mezzo alla gente.

Un sobborgo di Tripoli bombardato (Adp)

TRIPOLI, 22. Lincubo della guerra civile torna a


pesare sulla Libia, teatro negli ultimi giorni di
unoperazione su vasta scala guidata dallex generale Khalifa Haftar, che promette di ripulire il
Paese dai Fratelli musulmani. Lo stesso Haftar ieri sera, affermando di parlare a nome delle forze
armate, ha detto di esigere dal Consiglio superiore della magistratura libico la formazione di un
Consiglio di presidenza che guidi la transizione
fino a nuove elezioni.
La giornata di ieri stata segnata da nuovi
conflitti a fuoco e attentati, con almeno tre morti:
un commando armato ha bersagliato a colpi di

razzi la sede dellaviazione a Tripoli, dopo che il


suo comandante, Jumaa Al Abani, aveva annunciato il sostegno al generale Haftar. Almeno due
le vittime. Scontri anche alla periferia orientale di
Tripoli, a Tajura, crocevia di antiche rivalit tra
gheddafiani ed ex ribelli. Un ingegnere cinese
stato invece ucciso a Bengasi da sconosciuti, mentre il capo di stato maggiore della Marina rimasto illeso in un agguato nella capitale.
La Lega araba stata nel frattempo chiamata a
intervenire urgentemente per fronteggiare una situazione che si sta deteriorando molto in fretta:
lappello stato lanciato oggi dal premier egizia-

no, Ibrahim Mehlab, il quale ha tuttavia specificato che le autorit del Cairo non interferiranno
negli affari interni libici. Mehlab ha per dichiarato che lEgitto si impegner a favorire la sicurezza e il rientro in patria dei connazionali presenti in Libia. Il ministero dellInterno tunisino
ha intanto annunciato di aver arrestato, con laccusa di volere compiere un attentato terroristico,
otto persone entrate dal territorio libico.
La grave situazione nel Paese nordafricano, che
rischia di sfuggire da ogni forma di controllo, sar
al centro dellodierna riunione a Lisbona del Dialogo euro-mediterraneo.

DAMASCO, 22. Il Comitato internazionale della Croce rossa (Cicr)


ha comunicato lavvio, oggi, di
unimponente distribuzione di razioni alimentari demergenza, i
primi aiuti da ottobre, alla popolazione di Aleppo ostaggio dei
combattimenti tra forze governative siriane e gruppi ribelli. Il Governo ha dato finalmente il via libera al piano della Croce rossa,
presentato a gennaio, per sfamare
sessantamila persone rimaste in
citt. La distribuzione, ha spiegato il presidente del Cicr, Peter
Maurer, viene affettuata dalla
Mezzaluna rossa siriana.
Sempre ad Aleppo, secondo
quanto riferito dalla televisione di
Stato, lesercito ha rotto stamani
lassedio posto da oltre un anno
dai ribelli islamisti alla prigione
della citt, trasformata in parte in
caserma.
AllOnu, intanto, la Russia ha
confermato che porr il veto sulla
proposta francese di risoluzione
del Consiglio di sicurezza per autorizzare unindagine della Corte
penale internazionale sulle presunte atrocit commesse in Siria.
Lambasciatore
russo,
Vitali
Churkin, ha definito quella francese una trovata pubblicitaria,
aggiungendo che minerebbe gli
sforzi per trovare una soluzione
politica. Si tratta della quarta risoluzione sulla Siria bloccata dalla Russia, che ha sempre parlato
di proposte viziate da pregiudizio
nei confronti del Governo del
presidente Bashar Al Assad. Giorni fa, il ministro degli Esteri francese, Laurent Fabius, aveva sostenuto che il probabile veto di Mosca avrebbe mostrato assenza di
considerazione per la vita umana.

Esperti statunitensi impiegati nella ricerca delle studentesse rapite

Le milizie tuareg prendono il controllo di Kidal

Ogni giorno
sangue in Nigeria

Si riaccende la guerra
nel nord del Mali

ABUJA, 22. Mentre non sinterrompono in Nigeria gli attacchi armati


e gli attentati terroristici di Boko
Haram, il gruppo islamista responsabile delluccisione di migliaia di
civili, lattenzione internazionale
resta concentrata sulla vicenda delle oltre duecento studentesse rapite
a met aprile a Chibok, nello Stato
nordorientale del Borno, che di
Boko Haram la roccaforte.
Sempre nel Borno stata segnalata ieri la terza incursione di Boko
Haram in tre giorni. Dopo aver assalito luned il villaggio di Shawa,
uccidendo dieci persone, e nella
notte tra marted e ieri quello di
Alagarno, causando altri venti
morti, i miliziani islamisti hanno
devastato altre comunit pi piccole disseminate lungo la sponda del
settore nigeriano del Lago Ciad,
appiccando il fuoco alle case e sparando allimpazzata sugli abitanti
che fuggivano in preda al panico e
uccidendone una ventina. Intanto,
luned cera stato il duplice atten-

tato, attribuito anchesso a Boko


Haram, che aveva provocato 118
morti accertati in un mercato di
Jos, la capitale dello Stato centrale
nigeriano del Plateau.
Agli aiuti internazionali nella ricerca delle studentesse sequestrate
a Chibok, intanto, si stanno per
aggiungere ottanta specialisti militari statunitensi il cui invio stato
annunciato ieri dal presidente Barack Obama. In una lettera al
Congresso, Obama spiega che i
soldati, gi dispiegati in Ciad, al
confine appunto con il Borno, sosterranno le operazioni di intelligence, sorveglianza e ricognizione
aerea per missioni nel nord della
Nigeria e nellarea circostante.
Analisti della sicurezza concordano
che la scelta del Ciad strategica
perch consente una sorveglianza
pi ampia della regione. Secondo
fonti locali, Boko Haram avrebbe
diviso le ragazze in piccoli gruppi
facendole muovere costantemente e
ci rende la ricerca pi difficile.

BAMAKO, 22. Si riaccende la guerra


nel nord del Mali, dove i tuareg del
Movimento nazionale di liberazione
dellAzawas (Mnla) hanno dichiarato di aver preso il controllo di Kidal,
principale capoluogo della regione, e
di altre localit come Tessalit, Anefis, Maneka, Aguelhoc e Anderamboukane. Sabato scorso, i combattenti tuareg avevano occupato a Kidal la base della Minusco, la missione dellOnu, e la sede dellamministrazione governativa, uccidendo diverse persone e prendendo in ostaggio una trentina di funzionari. Il primo ministro Moussa Mara, che proprio il giorno prima si era recato a
Kidal, aveva detto a quel punto che
il suo Governo in guerra.
Il presidente Ibrahim Boubacar
Keta, in un messaggio diffuso ieri
sera dalla televisione pubblica, ha
chiesto un cessate il fuoco immediato e la ripresa dei negoziati con i
gruppi tuareg e arabi con i quali alcuni mesi fa era stato raggiunto un
accordo preliminare di pace in Bur-

Ondata di scioperi in Brasile

San Paolo nel caos


SAN PAOLO, 22. Pesanti disagi a
San Paolo per lo sciopero del
personale del trasporto pubblico,
che chiede aumenti salariali. Lo
sciopero stato definito inaccettabile dal sindaco della metropoli Fernando Haddad. Ma
quella del trasporto pubblico
non lunica protesta in atto in
Brasile: incrociano le braccia anche gli insegnanti e la polizia civile. Il Governo della presidente
Dilma Rousseff ha duramente
criticato gli scioperi. Il supremo tribunale federale ha ribadito
che gli scioperi della polizia sono incostituzionali ha dichiarato ieri il ministro della Giustizia
brasiliano, Jos Eduardo Cardozo. A tre settimane dal fischio
dinizio dei mondiali di calcio, la
polizia civile sciopera in tredici
Stati.

Autobus fermi nella capitale paulista (Reuters)

kina Faso. Keta, eletto nellagosto


scorso, quando la comunit internazionale aveva parlato di transizione
conclusa, ha per attribuito la responsabilit dei combattimenti non
solo allMnla e ai gruppi arabi, ma
anche ai miliziani di Al Qaeda nel
Maghreb islamico (Aqmi) e del Movimento per lunicit e il jihad in
Africa occidentale (Mujao).
Dopo che lMnla, nel gennaio del
2012, era insorto cacciando le truppe
governative dal nord del Mali, a sottrargli il controllo della regione erano state proprio le milizie dellAqmi
e del Mujao, formate in gran parte
da combattenti stranieri. Nel marzo
successivo nella capitale maliana Bamako un colpo di Stato militare aveva rovesciato il presidente Amadou
Toumani Tour. I golpisti, guidati
dal capitano Amadou Haya Sanogo,
avevano poi dovuto accettare la
transizione imposta appunto dalla
comunit internazionale. A fine
2012, contro lAqmi e il Mujao cera
stato lintervento armato francese. Le

In ricordo
dei trentatr bimbi
colombiani
BO GOT, 22. Migliaia di persone
hanno partecipato ieri a una cerimonia in ricordo dei trentatr bambini
morti in Colombia, lo scorso 18
maggio, nel rogo di un bus nella citt di Fundacin. I piccoli avevano
dai due ai dodici anni. Una processione si snodata dal luogo della
sciagura fino al cortile del collegio
Antonio Nario, nel quartiere Magdalena, da dove proveniva la maggior parte dei bambini deceduti nella tragedia. Al termine della processione ha avuto luogo una celebrazione presieduta da monsignor Ugo
Eugenio Puccini Banfi, vescovo di
Santa Marta. Fonti locali, citate dalle agenzie di stampa, hanno confermato che occorrer attendere ancora
alcuni giorni prima di poter dare sepoltura alle vittime: su molte salme,
infatti, in corso lautopsia.

truppe di Parigi dovevano ritirarsi


entro aprile 2013, ma a oltre un anno
da quella data sono ancora nel nord
del Mali, spesso impegnate in combattimento.
Il capo della Minusma, Albert
Gerard Koenders, in un rapporto
presentato un mese fa al Consiglio
di sicurezza dellOnu, aveva ammonito che la situazione nel nord del
Mali rimaneva critica, con un potenziale impatto per la sicurezza dellintera regione del Sahel.

Granate
contro moschea
in Kenya
NAIROBI, 22. Lesplosione di una
granata nei pressi di una moschea
ha causato il ferimento di undici
persone nella citt settentrionale
kenyana di Garissa, vicino al confine con la Somalia. Il portavoce
della polizia locale, Masoud
Mwinyi, ha riferito che uno dei
feriti in gravi condizioni, ma gli
altri sono fuori pericolo di vita.
Una seconda granata, nella stessa
posizione della prima, non riuscita a esplodere.
Lattacco a Garissa segue di
ventiquattrore un agguato contro
un convoglio militare a Mandera,
nella stessa provincia. Lattacco
era stato rivendicato dalle milizie
radicali islamiche somale di al
Shabaab, le quali avevano sostenuto di aver ucciso dodici tra soldati e poliziotti. Il capo della polizia di Mandera, Noah Mwivanda, aveva confermato limboscata,
ma aveva smentito che avesse
provocato vittime. I miliziani di
al Shabaab sono ritenuti responsabili anche dellazione a Garissa.
Negli ultimi giorni forze aeree
del Kenya, inquadrate nellAmisom, la missione dellUnione africana in Somalia, hanno bombardato postazioni di al Shabaab nel
sud della Somalia. Secondo fonti
locali, i bombardamenti avevano
provocato feriti tra la popolazione del villaggio di Jilib.

LOSSERVATORE ROMANO

pagina 4

venerd 23 maggio 2014

Il volume mi era appena caduto sul naso


quando il professore di letteratura
passato tra gli scaffali
mi disse: Non ti conviene leggerlo
Per un adolescente la trappola era perfetta

Vasilij Grigor'evi Perov


Ritratto di Fdor
Michajlovi Dostoevskij (1872)

Memorie dal sottosuolo

Il libro proibito
di Bergoglio
di JORGE MILIA
utti abbiamo dei libri
preferiti. Letture predilette che ci conducono altrove. Che ci portano via
dai luoghi in cui viviamo, ci strappano dalla quotidianit e
ci trasportano in un altro mondo, diverso da quello che aveva immaginato lautore. Il motivo semplice: il
libro, qualsiasi libro, la met di un
libro. Lautore ha fatto ci che ha
potuto, non certo colpa sua. Leditore e il libraio affermano di venderci un testo completo, quando in verit ce ne vendono solo met, il resto
dobbiamo portarlo noi lettori. Questa era largomentazione usata dalla
persona che mi sconsigli di leggere
Memorie dal sottosuolo di Dostoevskij.
Mi sono imbattuto in questo romanzo in modo quasi comico. Ero
un adolescente che aveva solo una

Il giovane Bergoglio

certezza: fare tutto ci che mi veniva


sconsigliato di fare. E in quel periodo mi scontrai con questo libro. Volevo prenderne in realt un altro,
collocato su uno scaffale troppo alto
della biblioteca del Collegio dellImmacolata Concezione e, assecondando la legge di gravit, Fdor Dostoevskij si lanci su di me colpendo
il mio naso. Fortunatamente si trattava di un volume piccolo. Lo presi
in mano.
Fu in quel momento che il mio
professore di letteratura, che mi passava accanto, vide ci che avevo in
mano e mi disse: Non ti conviene
leggere Dostoevskij e in particolare
questo libro. brutto?. No, figurati, molto interessante. Allora, qual il problema? Mi darebbe
un certo tono dire che sto leggendo
Dostoevskij. un libro un po
deprimente per un ragazzo della tua
et. Pi di Kafka? domandai.
Questo no. Comunque fai quello

che credi concluse alzando le spalle. Mi affrettai ad aggiungere: Mia


nonna mi chieder se comunista.
Per lei tutti i russi sono comunisti e
scomunicati. Le dir che me lo ha
raccomandato il professore di letteratura. Bergoglio se ne and ridendo. In seguito seppi che questo libro
era uno dei suoi preferiti.
Raccontai a due o tre amici che
Bergoglio mi aveva sconsigliato di
leggere Memorie dal sottosuolo e subito qualcuno cominci a esortarmi a
restituirlo in fretta alla biblioteca per
poterlo prendere in prestito: il fascino del proibito, la tentazione che
serpeggiava nellEden e che si incarnata nella mela. Forse quel professore voleva proprio che lo leggessimo e, saggiamente, invece che proporcelo, aveva preferito fingere di
volercelo impedire.
Mi diressi verso casa con il mio
volume. Ero contento di avere fra le
mani un testo complicato e ansioso
di cominciarlo; certamente era la
storia di una persona torturata. Ma
non ritenevo che la trama avrebbe
potuto coinvolgermi.
Assieme ad alcuni amici appassionati di libri, avevo ideato un gioco:
dovevamo scoprire, girando per la
citt, individui che ci sembravano
corrispondere ai personaggi che trovavamo nelle opere che stavamo leggendo. E Dostoevskij ce ne procurava molti. Lui stesso nella nota a pagina 6 del romanzo, scriveva: Ho
voluto esporre allo sguardo del pubblico, con qualche eccesso pi del
dovuto, uno dei caratteri del nostro
recente passato. Si tratta del rappresentante di una generazione che si
va ormai estinguendo. Dicendo cos, era come se lautore ci invitasse a
dare avvio alla nostra ricerca.
Con un guizzo di logica insolito
per me pensai che sarebbe stato meglio, prima di iniziare a leggere Memorie dal sottosuolo, andare a prendere un libro dimenticato della biblioteca di casa mia, che conteneva biografie di artisti e letterati. Cos mi
resi conto che con questo romanzo,
non meno che con molti altri, lautore si era inimicato, dopo quarantanni dalla morte, i critici letterari sovietici che vi scorgevano un palese
disprezzo per lutopia socialista. Oggi si direbbe che Dostoevskij, dopo
la sua morte, stato giudicato politicamente scorretto.
Tratteggiare personaggi insensati,
senza controllo e carenti di spirito
cooperativo non stata, secondo i
critici di allora, una scelta saggia. La
letteratura di Dostoevskij si scontrava con la fede marxista imperante
fin dallinizio del Novecento, soprattutto dove lautore affermava che
non era possibile soddisfare le necessit umane nemmeno con il progresso tecnologico. Dostoevskij si scontrava apertamente con i paradigmi
della sua epoca.

In realt non sbagliava di molto,


perch il progresso tecnologico non
ha risolto la povert, ma ha solo salvato una parte della popolazione
mondiale che si potuta cos allontanare sempre pi dal resto del pianeta. Luomo, nellarco della sua storia, ha pi volte perso questa sfida.
Dostoevskij sapeva bene che la tecnologia non un male in s, ma
stata gestita da regimi che, nei secoli, hanno controllato non solo il progresso tecnologico ma anche le arti,
le scienze e soprattutto lo sviluppo

Tra le righe riaffioravano


la biografia dellautore
le sue convinzioni e la Siberia
Ma cera anche il cristiano
con tutti i suoi dubbi esistenziali
economico, e lo hanno fatto con ampie dosi di pazzia e meschinit.
In questo contesto il protagonista
di Memorie dal sottosuolo scrive la
sua breve storia. Mi ci immersi senza
remore. tipico degli adolescenti
decidere di saltare dal trampolino
senza preoccuparsi di controllare che
dentro la piscina ci sia lacqua. E
non c dubbio che con Dostoevskij
ci inabissiamo nel sottosuolo. La differenza sta nel momento in cui lo si
fa. Perch noi credevamo, quando

eravamo adolescenti, di essere invulnerabili e immortali. Solo che una


parte del racconto del torturato protagonista pu essere compreso a
questa et, ma quindici anni dopo la
visione molto diversa.
Un amico che leggeva lopera durante gli intervalli della mia lettura,
e che era di natura un po ansiosa,
mi chiese: Hai visto la faccia di
Dostoevskij?. Dove la trovo?.
In un quadro di un certo Perov.
C dipinta tutta lamarezza del
mondo. Cercai limmagine. Non
potevo dargli torto: era
il volto di un uomo sofferente e il suo linguaggio corporeo mandava
un messaggio di oppressione
e
fatica.
Giunsi alla conclusione
che Dostoevskij aveva
riversato la sua anima
in ogni sillaba che aveva scritto.
Cominciai a leggere e
gi le prime pagine mi portarono
quasi alla saturazione. A un certo
punto sentii quasi di non poter continuare. Pensai che fosse uno di quei
libri che vanno nella nostra stessa
direzione ma a una velocit superiore, tanto che non avrei potuto raggiungerlo. Poi ricordai il consiglio
che mi aveva dato Bergoglio e lidea
di dovergli confessare di non aver
letto il libro mi faceva sentire uno
sconfitto. Mi lanciai di nuovo nella
lettura.

Scritto nel 1864


in uscita nelle edicole
italiane Memorie dal sottosuolo,
il romanzo scritto nel 1864 da
Fdor Michajlovi Dostoevskij,
terzo dei venti titoli previsti
per la collana curata
da Antonio Spadaro La
biblioteca di Papa Francesco
(edizioni Rcs per il Corriere
della Sera in collaborazione
con La Civilt Cattolica).
Anticipiamo
stralci della prefazione.

Cortile dei gentili a Montecitorio

Sul confine della vita


di MASSIMO ANTONELLI
Il confine della vita umana la morte
ineludibile e si prospetta ogni qualvolta ci si deve confrontare con una malattia grave, acuta o cronica, che di questo confine la pi immediata espressione. In Italia e nel resto dei Paesi occidentali, i miglioramenti delle condizioni di
vita e della qualit dellassistenza sanitaria hanno determinato, negli ultimi decenni, un progressivo allungamento della
vita media. Questi risultati hanno per
contribuito da un lato ad alimentare il
mito di una medicina in grado di sconfiggere definitivamente morte e malattia,
dallaltro hanno indotto una costante crescita del numero dei malati affetti da patologie degenerative, in particolare da insufficienze croniche funzionali.
Gli uomini continuano in realt ad
ammalarsi e morire. La storia naturale

In occasione dei millecinquecento anni dellabbazia fondata dal re burgundo Sigismondo

I tesori di Saint-Maurice esposti al Louvre


In fondo allo spazio Richelieu del Louvre, si legge sul quotidiano La Croix del 5 maggio scorso, il volto ieratico di
san Candido, compagno di san Maurizio, accoglie il visitatore con il suo sguardo dargento; lautore dellarticolo sta
parlando di uno dei pezzi pi pregiati contenuti nel tesoro
dellabbazia fondata nel 515 ai piedi del Gran San Bernardo
dal re burgundo Sigismondo.
In occasione del millecinquecentesimo anniversario del
monastero svizzero di Saint-Maurice dAgaune, infatti, quelli che sono considerati i capolavori delloreficeria medievale
sono esposti fino al 16 giugno nel museo francese.
Questi pezzi eccezionali spiega lisabeth Antoine-Knig, responsabile del dipartimento degli oggetti darte del
Louvre e curatrice della mostra sono conosciuti da tutti i
medievisti ma non dal grande pubblico: alcuni non hanno
mai lasciato labbazia; ed proprio visitando il monastero
che lex direttore del Louvre, Henri Loyrette, ha avuto lidea
della mostra. Alcuni di questi pezzi sono usati tuttora per
il culto, sono oggetti viventi spiega la curatrice per sottolineare la dimensione spirituale della bellezza degli argenti e
dei granati cloisonne di San Maurizio.

Avvenne allora qualcosa di indefinibile. Bench la storia si sviluppasse in modo molto triste, cominciai
ad apprezzarla e, a poco a poco, iniziai a scoprire le tracce del talento e
della vita di Dostoevskij. In una o
nellaltra frase affioravano tracce della sua biografia, le sue convinzioni,
la sua condanna in Siberia e perfino
la sua epilessia. E cera anche altro.
Cera il cristiano con tutti i suoi
dubbi esistenziali. Fra un capitolo e
laltro mi fermavo a pensare a ci
che avevo letto e riflettevo che al di
l del contesto, del paesaggio,
dellambientazione dellepoca, quel
romanzo era uno scavo dellanimo

umano. Mi ricordai la frase di Lev


Tolstoj: Dipingi il tuo villaggio e
dipingerai tutto il mondo.
Cominciai a capire perch molti
esistenzialisti, fra cui Jean Paul Sartre, considerassero questo libro un
testo iniziatico. Capii anche che il riferimento a Kafka, specialmente per
quanto riguarda La metamorfosi, che
avevo buttato l al mio professore,
aveva radici molto pi solide di
quelle che poteva intuire un alunno
ribelle come me. Infatti, i miei ragionamenti non derivavano da un
particolare percorso di studi, erano
lazzardo di un impulsivo.
Come era successo con La metamorfosi di Kafka, cos anche questo
libro mi influenz spiritualmente.
Non avevo ancora imparato a tagliare il ponte che unisce la finzione con
la realt quotidiana e nemmeno potevo, bench fosse un romanzo breve, terminarlo in poco tempo perch
dovevo studiare le materie del Collegio. Sulla distanza della lettura dunque il mio animo cambi, perch ero
diventato un uomo del sottosuolo.
Oppure no? Non ero pi sicuro di
nulla.
Ero affascinato dal modo in cui
lautore gestiva il suo protagonista,
collocandogli nella mente tutti questi sentimenti che alimentavano il
senso di colpa, una collezione di impressioni contraddittorie, tutte le sue
angosce e i suoi rancori. Nella mia
mente adolescenziale confluivano
tutti i drammi interiori che Dostoevskij tratteggiava nei suoi personaggi
e anche i concetti di bene e male si
mescolavano tra loro, perdendo
lusuale nitidezza di contorni. Provavo sentimenti contrapposti. Non sapevo se odiavo lautore e mi identificavo con il protagonista o viceversa.
Aveva ragione Bergoglio a sconsigliarmi la lettura oppure questa confusione che stavo vivendo era una
delle prove che ogni individuo deve
attraversare durante la sua vita?

Dettaglio del reliquiario di san Candido


compagno di san Maurizio (XII secolo)

delle malattie degenerative rimane cos


caratterizzata da aggravamenti intercorrenti, seguiti da un progressivo scadimento della qualit di vita come percepita dai
malati stessi: il livello di gravit cresce, i
periodi di benessere si fanno pi rari e
brevi, il numero dei ricoveri e la durata
della degenza in ospedale aumentano, la
dipendenza funzionale diviene sempre
pi pesante.
Inizia cos la fase finale delle malattie
degenerative in cui si pone il problema di
equilibrare i nuovi poteri dintervento
messi a disposizione dalla tecnologia medica e dalla farmacologia con la qualit
della vita residua che si pu ancora garantire a questi malati. Quando il malato
cade nella dimensione in cui la medicina
moderna non ha pi mezzi per garantire
guarigione o stabilizzazione del quadro
clinico, ai medici e agli infermieri si pongono fondamentali domande: come prendersi cura di questi malati secondo un
principio di beneficialit? Attuare trattamenti peraltro sproporzionati in quanto
non in grado di tener conto dellirreversibilit del processo di malattia-morte,
avendo ancora come obiettivo una guarigione impossibile, oppure, in modo pi
proporzionato, alleviare il dolore e la sofferenza, accompagnando queste persone
nel modo pi umano, erogando cure che
tengano conto dei loro affetti e dei loro
valori, accettando che la conclusione di
questa strada sia comunque la morte?
E ancora: siamo davvero convinti che
esistano in proposito differenze nette tra
la visione che potrebbero avere un medico credente e uno non credente? Ha senso continuare ad ergere barriere ideologiche su questi temi senza ascoltare i malati, le loro famiglie, i professionisti sanitari? Per parte loro, questi ultimi pensano
oggi che innanzitutto sia indispensabile
ricercare e instaurare una collaborazione
tra specialisti e medicina generale per individuare correttamente i malati giunti alla fase finale della loro vita.
In questo senso, dieci societ scientifiche (intensivisti, palliativisti, cardiologi,
pneumologi, neurologi, nefrologi, gastroenterologi, medici durgenza, medici
di medicina generale e infermieri), con il
sostegno di bioeticisti e giuristi, si sono
poste lobiettivo di definire criteri di va-

lutazione utili a compiere scelte di trattamento palliativo anzich intensivo. stato quindi elaborato un documento di
consenso che costituisce il supporto
scientifico ed etico-giuridico condiviso
necessario ad aiutare scelte cos difficili
con il miglior grado di evidenza scientifica disponibile e il minore grado dincertezza possibile. Lintento di garantire
competenze cliniche, etiche e giuridiche
utili a promuovere un accompagnamento

Dibattito
Venerdi 23 maggio, nella Sala della Regina a
Palazzo Montecitorio, per iniziativa congiunta
della Societ italiana di anestesia, analgesia,
rianimazione e terapia intensiva (Siaarti) e del
Cortile dei gentili, medici, giuristi, teologi e
filosofi, credenti e non credenti, discuteranno sul
tema I confini dei territori alla fine della vita.
Il presidente della Siaarti ha anticipato al nostro
giornale i temi del dibattito.

e un sostegno a questi malati e ai loro cari, in una fase cos delicata e importante
della loro esistenza.
Il documento sottolinea come la cura
intensiva delle malattie degenerative sia
utile finch procura al malato un giovamento, ma, nella fase avanzata o terminale, essa non rappresenti pi la risposta
appropriata, costituendo solo un rallentamento del processo del morire, con il
conseguente, inutile prolungamento di
drammatiche sofferenze. E ancora: che
nella fase finale della vita medici e infermieri sono chiamati a coinvolgere malati
e familiari nella definizione di un percorso di cura che consideri la necessit di bilanciare i costi umani e benefici realmente attesi dalle terapie, condividendo le
decisioni finali; il principio ispiratore
quello
dellalleanza
medico-paziente.
Che, di conseguenza, il processo di cura
dovrebbe orientarsi verso ladozione di
cure palliative e la pianificazione condivisa delle scelte, non certo verso labbandono del malato e della sua famiglia.

LOSSERVATORE ROMANO

venerd 23 maggio 2014

pagina 5

Paolo VI
tra la folla a Gerusalemme

Cronache dautore per Paolo

VI

in Terra Santa

Con la sola forza dello spirito


Il mondo sbalordito e commosso trattiene il respiro

di DINO BUZZATI
ottava crociata sta per
partire ma il porto
deserto, non ci sono
galere e galeazze, non
si vedono corazze n
cavalli n archibugieri n fanti, le
banchine sono deserte, il porto non
esiste. Eppure la ottava crociata della storia comincia. La crociata fatta

stesse. Luomo davvero solo, Sua


Santit spaventosamente sola mentre spicca il volo a bordo del quadrigetto in direzione delloriente per
andare a liberare il Sepolcro di Cristo. E il mondo intero lo guarda. Attraverso la televisione, la radio e i
giornali, gli uomini di ogni continente, cristiani e non cristiani, lo seguono, e sospendono il fiato abbacinati dalla grandezza della battaglia.
Contro chi va a misurarsi luomo
vestito di bianco che non porta la
croce sulla spalla destra come Goffredo di Buglione bens la porta sul
petto? I ricognitori hanno esplorato
Gerusalemme e i Luoghi Santi, non
hanno visto traccia di turchi, di mori, di saraceni, di infedeli; non un turbante,
non una scimitarra,
non un ordigno di tortura, non fumi di accampamenti, non assembramenti di giannizzeri: tutto pu sembrare rassicurante e pacifico. Tuttavia questa
crociata lampo, a ottocento e pi chilometri
allora, va incontro a
un nemico pi duro e
pauroso del feroce Saladino. Esso sbarra la
via al Sepolcro di Cristo, alla culla del Bambino Ges, alla strada
che Cristo percorse
sotto il peso della croce, al monticolo dove
la croce venne innalzata e dove Cristo fu
crocefisso. Chi dunque il nemico?
Il maledetto nemico,
al paragone dei quali i tetri e crudeli
tiranni dellAsia sono tenere pecorelle, il nemico, oggi, siamo noi che ci
siamo stancati di credere.
Il progresso, la tecnica, la scienza,
il furore della vita, lindifferenza,
lapatia, il vuoto, la morte lenta degli animi hanno innalzato intorno al
Sepolcro di Cristo una gelida muraglia e luomo partito da Roma vi si

da un uomo solo, lerede di Pietro, il


vescovo di Roma, un uomo non vecchio ma gi avanti negli anni, dalla
faccia intensa e scavata, che senza
navi, n eserciti, n principi, n ammiragli va da solo a liberare il Sepolcro di Cristo.
Lo accompagnano dignitari e prelati, una bene organizzata corte lo
segue, ma per combattere questa
corte non serve, come se non esi-

The plane, the plane!


hi reca quass in questo riposto e abbastanza misterioso angolo di mondo, il quadrigetto
bianco che sibilando si posa con
estrema dolcezza sul pavimento
dellaeroporto di Amman? Siamo qui
in centinaia, in migliaia anzi, perch
al di l degli sbarramenti e delle terrazze dellaerostazione, una variopinta
folla si pigia, siamo qui in centinaia a
bocca aperta, come se dovesse essere
scoperta lAmerica o conquistata la
Luna. E invece un Dc-8 come tanti
altri, con dentro un uomo, come noi,
pur se vestito di bianco. Che strano.
Invece strano non . La faccenda
merita una attenzione tremenda. Noi
stiamo assistendo a uno dei fatti pi
commoventi della storia. Cos commovente e intimo che sarebbe stato
meglio se fosse avvenuto allimprovviso in segreto, senza questo clamore,
senza queste turbe di giornalisti, senza telecamere. Questo s.
Se il Papa viene per la prima volta
da che esiste la Chiesa, viene in pellegrinaggio alla terra dove la Chiesa fu
creata. Certo cos. Eppure a me
sembra ci sia ancora di pi. The plane, the plane, esclama improvvisamente al mio fianco un collega americano, piccolo e grassoccio, con tre
macchine fotografiche a tracolla, che
fino adesso ha tremato dal freddo, vestito come di una giacchetta di tela
turchina. Fa segno a mezzaria, laggi
a sud-ovest, verso le aride e fulve lontananze: verso il brumoso sipario di
nebbia.
Un accenno di trepidazione. Che
ha visto, che ha udito il collega americano, il quale continua a sorridere apparentemente pago e felice nonostante
il freddo? Tutti guardiamo nella stessa
direzione, c anche uno fornito di binocolo: niente. Il cielo non si vede.
La cupola di grigia bruma silenziosa. Un poco mortificato il simpatico
americano abbassa il braccio lentamente.
La scena pronta intorno a me, la
scena per il fatto pi fantasioso e
straordinario di questi anni, finalmente un fatto grandissimo che non significhi morte, disastri, devastazioni, lutti, ma non la scena che si sperava.
Sembra di essere su un altipiano delle
nostre montagne in un giorno di novembre. Nebbia, vento, freddo. Quando leggerete queste righe la scena
lavrete gi vista tutti per televisione.
Saprete gi il posto, gli uomini, le
uniformi, le bandiere, le macchine.
Ma il video non potr dirvi, probabilmente, ci che sta accadendo nel disadorno aeroporto di Amman, prima
ancora che lui sia arrivato. una cosa
difficile da esprimere, le parole tanto facile che qui si trasformino in retorica. (...)
The plane, the plane esclama ancora il collega americano. E alza il
braccio come prima e come prima tutti insieme guardiamo dalla stessa parte, ma adesso non c pi trepidazione, sappiamo tutti che questa la volta buona e tutto, come sempre nelle

cose grandi, succede semplicemente,


con le apparenze innocue di una consueta realt: cos durante i bombardamenti, quando da lontano si vedeva
scoppiare una bomba e tutto poteva
sembrare un giochetto e non si capiva
finch non vedevamo i morti.
Il quadrigetto percorse fino in fondo la pista, quindi fece ritorno lentissimo, girando a semicerchio verso
laerostazione. Da dietro il muricciolo
parte il primo dei ventun colpi di cannone. Il jet adesso era fermo dinanzi
a noi a una cinquantina di metri. Il
suo sibilo sordo cess.
Mentre laereo del Pontefice si avvicinava ad Amman, re Hussein, preoccupato delle condizioni del tempo e
del persistere della nebbia, salito
sulla torre di controllo dellaeroporto,
ha preso il microfono e ha personalmente parlato con il pilota del Dc-8,
guidandone latterraggio.
A me sembra che questo viaggio
faccia tanta impressione per il motivo
seguente. Il Papa come Papa a un certo momento passa in seconda linea.
Ges dopo duemila anni che ritorna
alla terra sua. il Papa, suo vicario,
che lo porta con s. Perch Dio in
ciascuno di noi, forse, ma non c nessuno in cui ci sia tanto Dio come nel
Papa. Il Papa una sua vivente abitazione.

avventer contro per squarciarla.


Mai da che cominciato il mondo,
si vista una simile sfida.
Ma dove sono i cannoni, le spingarde, gli attrezzi dassedio, le polveri, la pece ardente? Niente. Luomo che parte da Roma non armato
di eserciti e di morte. La sua forza,
con la quale confida di vincere,
fatta di una cosa che non si vede e
non si tocca, una cosa oggi comunemente derisa e non quotata in borsa:
lo spirito.
Le sue artiglierie sono fatte di spirito, di spirito semplicemente sono
fatte le sue catapulte, i suoi arieti, i
suoi meccanismi di battaglia. Ed egli
non parte col petto in fuori coperto

Inviato speciale
Inviato speciale del Corriere della Sera,
Dino Buzzati segu nel 1964 il viaggio di Paolo VI
in Terra Santa. I suoi servizi sono stati raccolti
nel libro Con il Papa in Terrasanta
(a cura di Lorenzo Vigan, Milano, Henry Beyle 2014,
pagine 131, Copyright Eredi Dino Buzzati.
Tutti i diritti riservati trattati da Agenzia Letteraria
Internazionale, Milano). Pubblichiamo brani
dagli articoli usciti sul quotidiano
del 20 dicembre 1963 e del 5 gennaio 1964.

Larrivo allaeroporto
di Amman

di armature dargento, egli parte col


capo chino, in umilt.
Attonito, il mondo rist a guardare questo incredibile duello tra luomo armato solo di luce, di mansuetudine e di bont, e il ghiaccio spirituale degli uomini di oggi, che purtroppo una forza spaventosa. Il
mondo sbalordito e commosso, trattiene il respiro. Chi vincer?

Gli editoriali di Raimondo Manzini sullOsservatore Romano

Bisogna andare
di SILVIA GUIDI
Cronaca di unattesa annunciata, potrebbe essere il titolo delleditoriale di
Raimondo Manzini pubblicato sullO sservatore Romano del 12 gennaio 1964,
sei giorni dopo il rientro di Paolo VI dal
viaggio in Terra Santa; Viaggio in cui

Il pellegrinaggio palestinese
e il concilio Vaticano II
sono due avvenimenti che si spiegano
lun laltro
E vicendevolmente si integrano
sottolinea il direttore del giornale con
giustificata solennit il successore di
Pietro dopo venti secoli e la venuta di
Pietro a Roma torna sui luoghi della
nostra Redenzione.
Manzini prima di essere chiamato
da Giovanni XXIII alla guida del quotidiano era stato tra i fondatori della
Democrazia cristiana emiliana, membro
dellAssemblea costituente della Repub-

blica italiana e poi deputato per cinque


legislature consecutive. Era consapevole
che il successore di Giovanni XXIII si
era trovato a raccogliere leredit di un
concilio promosso e avviato da Roncalli
ma i cui esiti erano in l da venire: Papa Montini era esposto a malintesi e a
fraintendimenti continui, facile bersaglio di recriminazioni e polemiche, considerato comera troppo conservatore
dai progressisti e troppo progressista
dai conservatori. Forse per questo nei
suoi commenti il direttore non perde
occasione di sottolineare lo stretto nesso
che lega il viaggio nei luoghi santi ai lavori conciliari. Una tale latente e universale attesa ribadisce Manzini
nelleditoriale del 12 gennaio convergenza di spiriti, segno di una situazione storica la quale ha trovato la sua
ispirata risposta nel concilio.
Il pellegrinaggio palestinese e il concilio ecumenico Vaticano II aveva
scritto nelleditoriale del 2-3 gennaio
diciamolo subito, sono due avvenimenti che si spiegano lun laltro e vicendevolmente si integrano, condizionandosi circa i motivi di cui il pellegrinaggio ai luoghi santi vuol essere un
mezzo di attuazione e di impetrazio-

ne. Un atteggiamento
interiore di domanda e di
dialogo con Dio che ha
ricadute molto concrete
nella vita sociale e politica di una comunit.
Ci che oggi rende
pi accessibile al mondo
lansia e il richiamo del
cristianesimo scrive
Manzini analizzando con
una lucidit che oggi potremmo definire profetica le cause della crisi, antropologica e etica prima che economica, in
corso in questo inizio di secolo anche il rarefarsi di virt essenziali oggi
ripudiate od irrise in nome di una spietata logica materialista od esistenzialista; virt senza delle quali la societ diventa impraticabile, la convivenza dei
popoli proibitiva.
Il mondo si commosso continua
il direttore dellOsservatore Romano
di questo esempio: del vedere il Papa
procedere solo tra la folla, senza protezione e senza onori. E c qualcosa che
fa riflettere in questa ritornante sottolineatura della stampa mondiale. A chi sa
ben vedere, il Papa sempre povero,

La prima pagina dellOsservatore del 5 gennaio 1964

sempre solo, sempre umile, anche nella


gloria della Basilica Vaticana. Ma non
pochi si fermano al fenomenismo ma
non al mistero della fede. Ma continua Manzini se si conoscesse meglio
la Chiesa! Essa oggi deve andare,
peregrinare per essere finalmente
compresa. E il suo colloquio, onde farsi
proficuo e intelligibile, si svolge sul terreno stesso dove gli uomini moderni
amano situarsi e dal quale sar pi facile aiutarli a risalire alle verit trascendenti: il terreno della storia, della realt
temporale, del valore positivo del mondo; il tante volte ripetuto, insistito,
chiesto con accorata determinazione
andare nelle periferie di Papa Francesco, con qualche decennio di anticipo.

LOSSERVATORE ROMANO

pagina 6

venerd 23 maggio 2014

Un anno fa la beatificazione di don Pino Puglisi

Cos straordinariamente
ordinario
di VINCENZO BERTOLONE
La beatificazione di don Pino Puglisi avvenuta il 25 maggio dello
scorso anno significa che, nel
cammino cristiano verso la perfezione, leccezione davvero la regola.
Il santo, infatti, piuttosto che una
persona eccezionale, lincarnazione di unesistenza ordinaria, in cui
ogni aspetto quotidiano si carica di
unintensit straordinaria perch derivante dalla fede in Ges Cristo. Il
martire, spiega bene Timothy Radcliffe, pu essere un insegnante
che rimane desto fino a tardi per
preparare la lezione per il giorno
dopo, o anche solo qualcuno che si
preoccupa di sorridere a chi spossato, sfinito. Pu trattarsi di dire
sinceramente ci che si pensa, anche
se questo potrebbe rovinare la carriera o far perder e il lavoro.
Perci unesistenza straordinariamente ordinaria, come quella del
prete siciliano beatificato un anno
fa, urta chi il male invece di
odiarlo ed evitarlo lo pratica come un fatto gratuito e quasi banale.
Cos erano gli esponenti della cosca
palermitana di Brancaccio dei Graviano, che armarono la mano del sicario perch eliminasse quel prete.
Non tanto perch egli fosse un prete contro, quanto piuttosto perch
la sua testimonianza, fatta di annuncio evangelico, di formazione e di
educazione delle giovani
generazioni in un territorio ad alta infiltrazione dillegalit, non poteva essere tollerata in
quanto grave ostacolo
e, come nel caso di
don Pino, non poteva non generare
odio criminale per
la visione religiosa
che egli rappresentava e incarnava.
Lordinariet
cristiana, cio la
fede vissuta giorno
dopo giorno (con
i ragazzi, i giovani, le famiglie) agli
occhi dei mafiosi
molto pi minacciosa di ogni altra azione decisa ed
avversa. Il fenomeno mafioso, che
assume forme sempre nuove e trae il
massimo profitto dai periodi di malessere socio-economico, non pu
vedere di buon occhio un uomo di
fede vera e coerente, un prete che
ama, predica e si prende cura dei
bisogni della povera gente, ovvero
tratteggia le tre pennellate come le ha definite lo scorso 29 aprile
Papa Francesco commentando gli
Atti degli apostoli, 4, 32 nella sua meditazione quotidiana che rappresentano licona di una comunit cristiana vera.
Rispetto alla mafiosit che monsignor Giancarlo Maria Bregantini
tratteggiava gi nel 2001 come
quella serie di atteggiamenti illegali, sottili ma subdoli, fatti di prepotenza esterna, di sottomissione culturale, di file evitate, di raccomandazioni, di bustarelle che sciolgono
certe resistenze, di voti pi alti a
scuola, di premio senza fatica, di lavori non fatti bene ma ugualmente
remunerati, di un esame scivolato
alluniversit, Puglisi si rendeva interprete e testimone, nella sua parrocchia, di una vita cristiana ordinaria che prende le distanze dallillegalit e si erge non solo a spartiacque tra il bene e il male, tra il grano
e la zizzania, ma anche tra un prima e un dopo nella coscienza ecclesiale, posta di fronte alla questione della convivenza tra i cristiani
onesti che si riconoscono nelle istituzioni civili e religiose e cosa nostra. Un cristianesimo cos straordinariamente ordinario, insomma, da
non essere decifrabile alla luce di interpretazioni meramente umane. Il
cardinale Lon-Joseph Suenens scriveva: Finch il cristiano umanamente spiegabile, non meraviglia
nessuno, non turba le regole del
gioco n il conformismo dellambiente, ma appena vive la sua fede
comincia a diventare un problema:
stupisce per gli interrogativi che fa
sorgere attorno a s.
In Puglisi si ha la sintesi perfetta
di un uomo di fede che cammina
sulla via della santit genuina e di
un uomo della prassi che compie

unopera di santificazione di tutto


ci che creato e umano. La sua incessante opera di formazione non
unazione anti-mafia, ma unopera
ordinaria di prevenzione e di lotta
effettiva a ogni male. Egli diffonde
con la sua umile persona il cristianesimo giorno per giorno, in tutti
gli strati sociali, non soltanto con la
liturgia e la catechesi, ma anche con
la pastorale della strada, aperta
allesterno e ai problemi civili e sociali, tipica di una Chiesa in stato di
missione nella quale ogni pastore
sente su di s la responsabilit delle
persone del gregge di Cristo.
Rivolgendosi ai giovani siciliani,
domenica 9 maggio 1993, san Giovanni Paolo II disse: Giovent della Sicilia Alzati!: ripete Ges suscitando in chi
lascolta
una
meravigliosa
forza spirituale. Giovani
che
mi
ascoltate, s,
egli vi invita a mettervi
in
piedi;
vuole che ad
Agrigento,

ne pensate del prete? Chi ? Che


cosa fa? Che cosa dovrebbe fare? E
come piacerebbe a voi che fosse?
[]Lo vorreste emarginato, cio
escluso, finito nel nostro mondo
profano e secolarizzato? Come lo
giudicate? Quali sono gli aspetti del
prete che vi danno fastidio? O quali, invece, vi sembrano meritare
qualche interesse?.
Don Puglisi risponde a questi interrogativi impegnandosi in una
precisa direzione: essere prete sempre capace di testimoniare la speranza cristiana. Molti giovani affermava continuano a non avere
senso della propria vita perch non
hanno trovato in noi questo orientamento preciso, chiaro nei confronti
e verso di Cristo. Testimone della
speranza colui che, attraverso la propria vita, cerca
di lasciar trasparire la presenza di colui che la sua
speranza, la speranza, in
assoluto, in un amore che
cerca lunione definitiva
con lamato. Domenica
26 maggio 2013, durante
lAngelus, Papa Francesco non ha lasciato dubbi: Don Puglisi stato
un sacerdote esemplare
(...) Educando i ragazzi secondo il Vange-

nellIsola e in tutto il mondo i giovani prendano in mano il loro e il


nostro avvenire. In questottica,
don Puglisi davvero prete nuovo,
che traduce in scelte sociali e solidali il suo sacerdozio, specialmente
nella fascia giovanile. I care il suo
motto: i diritti degli studenti, un
presidio sanitario, il centro che affronta e cerca di risolvere i problemi
di una situazione sociale molto disagiata. Gli interessi prioritari sono
per gli ultimi: bambini, anziani,
persone sole e sofferenti. In occasione del sinodo del 1971 sul sacerdozio, Paolo VI chiese: Voi che cosa

lo, li sottraeva alla malavita e cos


questa ha cercato di sconfiggerlo uccidendolo. In realt per lui che
ha vinto, con Cristo risorto. Di lui
non poteva essere scritto meglio di
quanto nella Positio del 2006: Il
suo martirio stato, semplicemente,
la conseguenza non ricercata di
unumile volont di quotidiana fedelt al Signore e al compito da Lui
affidato, anche di fronte alla prospettiva di una morte violenta inflitta da uomini dediti al male. Il
martirio di don Puglisi stato un
dono di Dio, per la Chiesa palermitana e per quella universale.

Matteo Truffelli
presidente dellAzione cattolica italiana
ROMA, 22. Emiliano, 44 anni, sposato, docente di Storia delle dottrine politiche allUniversit di
Parma: Matteo Truffelli da ieri il
nuovo presidente nazionale dellAzione cattolica italiana (Aci) per
il triennio 2014-2017. La nomina
stata comunicata dal cardinale Angelo Bagnasco, presidente della
Conferenza episcopale italiana
(Cei), durante i lavori dellassemblea generale dei vescovi italiani.
Il Consiglio permanente della Cei
ha scelto Truffelli allinterno della
terna di nomi che il Consiglio nazionale dellAci aveva indicato dopo la conclusione della quindicesima assemblea nazionale.
Truffelli stato per due trienni
(dal 2008 al 2014) delegato regionale per lEmilia-Romagna. Ha
diretto lIstituto per lo studio dei
problemi politici e sociali Vittorio
Bachelet, del cui consiglio scientifico attualmente membro.
La fiducia che i nostri vescovi
hanno riposto nella mia persona
la rinnovata espressione di quella
stima e di quellaffetto, di quella
simpatia e fiducia con cui i nostri
pastori guardano allAzione catto-

lica italiana, ha detto Truffelli,


spiegando che la consapevolezza
dei miei limiti personali mitigata
dalla certezza che in Azione cattolica non c responsabilit personale che non sia anche corresponsabilit, non c scelta che non sia
lesito di un discernimento comune, e che dunque nel mio compito
sar affiancato e sostenuto da tutta
lassociazione.
Il nuovo presidente ha ringraziato tutti i bambini, i ragazzi, i
giovani e gli adulti che nel Paese
animano la vita delle parrocchie e
delle citt, auspicando unAzione
cattolica che si faccia sempre pi
vicina alla vita delle persone, alle
loro attese e speranze, alle loro
sofferenze e povert, alla loro ricerca di una piena umanit, sulla
linea indicata da Papa Francesco:
Rimanere con Ges, andare per
le strade, gioire ed esultare sempre
nel Signore.
Truffelli prende il posto di Franco Miano che, in un messaggio, ha
espresso gioia e gratitudine per
questo tempo bellissimo in cui
mi stata data la possibilit di servire lassociazione e la Chiesa.

Inviati aiuti umanitari in Sud Sudan e in Corea del Nord

Da Taiz
operazione speranza
TAIZ, 22. In un villaggio a venticinque chilometri a sud di Rumbek,
in Sud Sudan, vivono una cinquantina di famiglie di lebbrosi, giunte
da tutta la regione dei Grandi Laghi: a loro che Operazione speranza liniziativa con la quale da
anni la comunit di Taiz viene in
soccorso delle persone pi sofferenti
e bisognose ha recentemente fatto
arrivare il suo aiuto. I fondi serviranno per contribuire alla co-struzione di un edificio per le classi elementari, in modo che i bambini
possano continuare a studiare anche
durante la stagione delle piogge.
La guerra civile, le spese richieste
e la mancanza di scuole, si legge in
una nota, non hanno permesso a
molti giovani di continuare listruzione: Aiutarli a sviluppare il loro
pieno potenziale una priorit. La
costruzione del Youth Opportunity
Center vuole dare un segnale forte a
favore di questo impegno. Sulla terra occupata dalle scorte di una ong
durante la guerra civile, la Chiesa
vuole sviluppare un luogo di accoglienza, di attivit e di formazione
aperto ai giovani di tutte le provenienze. Operazione speranza contribuir alla costruzione di una sala
polivalente per sostituire la tenda
che lascia passare lacqua.
Naturalmente anche i figli delle
famiglie di lebbrosi trasferitesi a sud

di Rumbek beneficeranno del nuovo centro, nonostante lo stigma sociale continui a colpirli. I lebbrosi
spiegano i fratelli di Taiz non
possono rimanere nel loro luogo di
origine. I loro figli, anche se non
sono stati toccati dalla malattia, non
sono i benvenuti a scuola. Ma il
coraggio e la speranza di queste famiglie che hanno iniziato una nuova vita da zero, in grande isolamento e precariet, sono notevoli.
D allAfrica allAsia. Le medicine e
i dispositivi medici raccolti allincontro europeo di Berlino alla fine
del 2011 sono stati inviati, tra febbraio e aprile 2012, in Corea del
Nord.
Molti hanno risposto allappello
della comunit per la solidariet con
il popolo coreano: sono state raccolte decine di confezioni di medicinali
di base, centinaia di stetoscopi, termometri, scatole di bende, garze, siringhe e varie forniture mediche; sono state donate anche diverse scatole di dispositivi chirurgici e due sterilizzatori. Operazione speranza
ha aggiunto due nuovi concentratori
di ossigeno.
Una volta in Corea del Nord, ci
ha pensato la Croce Rossa a distribuire le forniture agli ospedali e alle
cliniche rurali.
A luglio limpegno alla solidariet
per la Corea del Nord (destinataria

a partire dal 1998 di tonnellate di


pasta, mais e farina di grano tenero)
verr rinnovato attraverso linvio di
materiale sanitario di prima necessit.
Il Paese asiatico pu contare su
medici esperti ma il materiale, anche
le cose pi semplici ed essenziali,
scarseggia. Servono stetoscopi, termometri, tensiometri, martelletti per
i riflessi, aghi da biopsia epatica,
strumenti disinfet-tabili per operazioni chirurgiche. Ma sono necessarie anche apparecchiature pi sofisticate (non importa se gi pi volte
utilizzate) per effettuare esami diagnostici, come ecografie, fibroscopie
ed endoscopie.
Nel 2009, solo per citare le iniziative pi recenti, Taiz ha fatto stampare un milione di copie della Bibbia in Cina: 200.000 bibbie complete e 800.000 testi del Nuovo Testamento pi i salmi.
La stampa di questa edizione, secondo la traduzione francescana studium biblicum, stata fatta a Nanchino; da l i libri sono stati distribuiti nel Paese attraverso tappe successive, durante tutto il 2009. Nello
stesso anno, la comunit di Taiz ha
sostenuto inoltre sempre grazie ad
Operazione speranza il lavoro
biblico della Chiesa protestante in
Cina.

La Caritas spagnola lancia la sfida alla disoccupazione

Ritorno al lavoro
MADRID, 22. Pi di dodicimila disoccupati sono tornati a lavorare
dopo aver partecipato a percorsi di
formazione e orientamento professionali avviati dalla Caritas. quanto emerge dal recente Rapporto per
l'occupazione e l'economia sociale,
che, chiedendo con forza la realizzazione di un nuovo modello di sviluppo economico, mette in luce come l'inserimento nel mondo del lavoro di persone in difficolt sociale
rappresenti una delle maggiori sfide
a cui la rete delle Caritas spagnole
cerca di rispondere per contrastare
le conseguenze della crisi che ha effetti devastanti sul mondo del lavoro (la disoccupazione al 26 per
cento, quella giovanile oltre il 5o
per cento) e ricadute spaventose sulla vita delle famiglie.
Nel corso del 2013 pi di 75.000
persone hanno avuto accesso ai servizi e ai centri di formazione della
Caritas dislocati in tutto il Paese. Di
questi il 15,6 per cento ha trovato lavoro. Il rapporto per l'occupazione,
come spiegano Sebastin Mora, segretario generale della Caritas, e Flix Miguel Snchez, coordinatore
dell'quipe di promozione dei diritti
ed economia solidale, un esercizio di trasparenza, per mostrare tutto ci che ha prodotto il nostro impegno per l'occupazione delle persone svantaggiate. Nel corso dello
scorso anno, secondo il rapporto, la
Caritas iberica ha investito circa 36
milioni di euro per le sue azioni a
favore dell'occupazione e dell'economia sociale. Il 62 per cento di questi fondi proviene da donazioni private e da attivit economiche realizzate dalle imprese di economia sociale gestite dalle varie Caritas diocesane; il restante 38 per cento da
finanziamenti pubblici. Ci non
ostante, tutto il lavoro della Caritas
non sarebbe stato possibile senza il
supporto determinante di circa

2.500 volontari e 670 lavoratori a


tempo pieno. Durante il 2013 sono
state realizzate in tutta la Spagna 37
iniziative di economia sociale, che
hanno generato 689 posti di lavoro,
dei quali 404 sono stati occupati da
persone vulnerabili. Per quanto riguarda la provenienza delle persone
aiutate, nel 53 per cento dei casi si
tratta di spagnoli. Dei 36.224 immigrati seguiti, il 79 per cento proviene da Paesi al di fuori dell'Unione
europea.
Il rapporto mette in luce anche il
coinvolgimento degli stessi disoccupati che partecipano alle azioni per
favorire il lavoro, che rinnovano
ogni giorno la loro volont e i loro
sforzi per uscire dalla crisi in un
contesto sociale ed economico di
grande difficolt. Le persone seguite
dalla Caritas stanno soffrendo direttamente le conseguenze del modello socio-economico, spiegano
gli operatori, che ha generato un
tasso di disoccupazione che si mantiene al 26 per cento. Ma ci sono
anche coloro che fino alla crisi economica avevano mantenuto una vita
lavorativa stabile, e quelli che prima
della crisi avevano gi un basso livello di occupabilit.
Dalla Caritas iberica arrivano poi
anche alcune proposte per uscire
dalla crisi. Il rapporto si conclude
infatti con un capitolo che punta a
realizzare un nuovo modello di generazione di lavoro che offra opportunit di impiego dignitoso a
tutte le persone, soprattutto le pi
svantaggiate, in modo che tutti
possano esercitare il loro diritto al
lavoro.
Si tratta di proposte rivolte a responsabili politici, imprenditori, organizzazioni sociali e alla societ
nel suo complesso in modo che nell'esercizio delle loro responsabilit
pongano al centro dell'attenzione
le persone e il loro ambiente sociale

e naturale pi prossimo. In concreto, sono suggerite tre misure per


aiutare a superare le difficolt create dal modello attuale: una crescita
orientata al miglioramento della
qualit della vita delle persone, in
particolare le pi vulnerabili, e volta
alla sostenibilit ambientale; una redistribuzione del lavoro, garantendo
la qualit del lavoro stesso e una
protezione sociale adeguata; la promozione di un modello di imprenditorialit collettivo e solidale. L'obiettivo della Caritas nel presentare
queste proposte, chiarisce Sebastin
Mora, seguire quanto dice Papa
Francesco e non restare con le
braccia incrociate di fronte al
dramma della disoccupazione. Perci, la Caritas rivolge queste proposte a tutti i responsabili affinch
aprano gli occhi e facciano ogni
sforzo possibile di creativit e generosit per ridare speranza a questi
fratelli disoccupati.

LOSSERVATORE ROMANO

venerd 23 maggio 2014

pagina 7

Le ha chieste larcivescovo Zimowski allassemblea mondiale della sanit in corso a Ginevra

Politiche rispettose
delluomo e dellambiente

Messa a Santa Marta

Il lavoro di Ges
Pace, amore e gioia sono le tre
parole chiave che Ges ci ha affidato. A realizzarle nella nostra vita,
non secondo i criteri del mondo, ci
pensa lo Spirito Santo.
Proprio allautentico significato
cristiano delle parole pace, amore e
gioia Papa Francesco ha dedicato
lomelia della messa celebrata gioved mattina, 22 maggio, nella cappella della Casa Santa Marta. Lo spunto venuto dalla preghiera, proclamata allinizio della celebrazione eucaristica: O Dio, che per la tua
grazia da peccatori ci fai giusti e da
infelici ci rendi beati, custodisci in
noi il tuo dono, cio lo Spirito
Santo. Infatti, ha subito spiegato il
Pontefice, in questa preghiera abbiamo ricordato al Signore qual
stato il suo lavoro con noi: Da peccatori ci fai giusti e da infelici ci
rendi beati. S, ha affermato,
proprio questo il lavoro che ha fatto Ges e noi oggi lo ricordiamo
con gratitudine. Ma, in pi, gli
chiediamo anche di custodire il
suo dono, il regalo che ci ha dato:
lo Spirito Santo. Tanto che non diciamo custodisci noi ma custodisci il tuo dono.
una questione importante perch, ha spiegato il Pontefice, Ges,
nel discorso di congedo, negli ultimi giorni prima di andarsene in cielo, ha parlato di tante cose, ma
sempre intorno allo stesso punto,
rappresentato da tre parole chiave:
pace, amore e gioia.
Sulla prima, ha ricordato il Papa,
abbiamo riflettuto gi nella messa
dellaltro ieri, convenendo che il Signore non ci d una pace come la
d il mondo, ci d unaltra pace:
una pace per sempre!. Riguardo
alla seconda parola chiave, amore, Ges, ha sottolineato il Papa,
aveva detto tante volte che il comandamento amare Dio e amare il
prossimo. E ne aveva parlato anche in diverse occasioni quando
insegnava come si ama Dio, senza
gli idoli. E anche come si ama il
prossimo. In sostanza Ges racchiude tutto questo discorso nel
protocollo al capitolo 25 del Vangelo di Matteo, sul quale noi tutti
saremo giudicati. L il Signore
spiega come si ama il prossimo.
Per nel passo evangelico proposto dalla liturgia di oggi (Giovanni
15, 9-11), Ges dice una cosa nuova
sullamore: non solo amate, ma rimanete nel mio amore. Infatti la
vocazione cristiana rimanere nellamore di Dio, cio respirare e vivere di quellossigeno, vivere di quellaria. Dunque dobbiamo rimanere nellamore di Dio. E con questa
affermazione il Signore chiude la
profondit del suo discorso sullamore. E va avanti.
Ma com questo amore di Dio?
Papa Francesco ha risposto con le
stesse parole di Ges: Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Perci, ha notato, un
amore che viene dal Padre. E il
rapporto di amore tra Lui e il Padre diventa rapporto di amore fra
Lui e noi. Cos, a noi chiede di
rimanere in questo amore che viene
dal Padre. Poi lapostolo Giovanni andr avanti ha detto il Pontefice e ci dir anche come dobbiamo dare questo amore agli altri ma
la prima cosa rimanere nellamore. E questa , dunque, anche la
seconda parola che ci lascia Ges.
E come si rimane nellamore? Di
nuovo il Papa ha risposto allinterrogativo con le parole del Signore:
Se osserverete i miei comandamen-

ti, rimarrete nel mio amore, come io


ho osservato i comandamenti del
Padre mio e rimango nel suo amore. Ecco: custodire i comandamenti il segno che noi rimaniamo nellamore di Ges. E, ha
esclamato il Pontefice, una cosa
bella questa: io seguo i comandamenti nella mia vita!. Bella a tal
punto, ha spiegato, che quando
non rimaniamo nellamore sono i
comandamenti che vengono, da soli,
dallamore. E lamore ci porta a
compiere i comandamenti, cos naturalmente perch la radice
dellamore fiorisce nei comandamenti e i comandamenti sono il filo
conduttore che lega, in questo
amore che viene, la catena che unisce il Padre, Ges e noi.
La terza parola indicata dal Papa
gioia. Ricordando lespressione
di Ges riproposta nella lettura
evangelica Vi ho detto queste cose perch la mia gioia sia in voi e la
vostra gioia sia piena il Pontefice
ha evidenziato che proprio la gioia
il segno del cristiano: un cristiano
senza gioia o non cristiano o
ammalato, la sua salute cristiana
non va bene. E, ha aggiunto,
una volta ho detto che ci sono cristiani con la faccia da peperoncino
in aceto: sempre con la faccia rossa
e anche lanima cos. E questo
brutto!. Questi non sono cristiani!, perch un cristiano senza
gioia non cristiano.
Per il cristiano, infatti, la gioia
presente anche nel dolore, nelle
tribolazioni, pure nelle persecuzioni. A questo proposito il Papa ha
invitato a guardare alle martiri dei

primi secoli come le sante Felicita, Perpetua e Agnese che andavano al martirio come se andassero
alle nozze. Ecco, allora, la grande
gioia cristiana che anche quella
che custodisce la pace e custodisce
lamore.
Tre parole chiave, dunque: pace,
amore e gioia. Bisogna, per, ha avvertito il Pontefice, comprenderne
fino in fondo il vero significato.
Non vengono infatti dal mondo
ma dal Padre. Del resto, ha spiegato, lo Spirito Santo che fa questa
pace; che fa questo amore che viene
dal Padre; che fa lamore tra il Padre e il Figlio e che poi viene a noi;
che ci d la gioia. S, ha detto,
lo Spirito Santo, sempre lo stesso: il
grande dimenticato della nostra vita!. E in proposito il Papa, rivolgendosi ai presenti, ha confidato di
aver voglia di domandare, ma non
lo far! ha specificato, quanti pregano lo Spirito Santo. No, non alzate la mano! ha subito aggiunto
con un sorriso; la questione, ha ripetuto, che lo Spirito Santo veramente il grande dimenticato!.
Ma Lui il dono che ci d la pace, che ci insegna ad amare e ci
riempie di gioia.
E, in conclusione, il Pontefice ha
ripetuto la preghiera iniziale della
messa, nella quale abbiamo chiesto
al Signore: custodisci il tuo dono!.
Insieme, ha detto, abbiamo chiesto
la grazia che il Signore custodisca
sempre lo Spirito Santo in noi,
quello Spirito che ci insegna ad
amare, ci riempie di gioia e ci d la
pace.

Inizio della missione


del nunzio apostolico in Sri Lanka
Monsignor Pierre Nguyn Van
Tot, arcivescovo titolare di Rusticiana, arrivato allaeroporto di
Colombo il 3 aprile ed stato accolto dal viceministro del ministero della Pesca e delle Risorse acquatiche, onorevole Sarath Kumara Gunarathne, dal vice-capo del
Protocollo, signor Thushara Rodrigo, e da altri ufficiali del ministero degli Affari esteri. Essendo in
corso lassemblea plenaria dellepiscopato a Kandy, sono venuti a
dare il benvenuto al nuovo rappresentante pontificio: monsignor
Oswald Gomis, arcivescovo emerito di Colombo, i reverendi sacerdoti Jude Samantha e Sunil De
Silva, dellarcidiocesi di Colombo,
e Renato Kui, segretario della
nunziatura apostolica.
Nel pomeriggio dello stesso
giorno, il nuovo nunzio stato ricevuto dallo stesso vicecapo del
Protocollo, nella sede del ministero degli Affari esteri, al quale ha
presentato copia delle Lettere credenziali. Il signor Rodrigo ha assicurato monsignor Nguyn Van Tot
dellassistenza del suo ufficio.
La cerimonia di presentazione
delle Lettere credenziali si svolta
il giorno seguente, 4 aprile. Nel
pomeriggio, il nunzio Nguyn Van
Tot si recato alla segreteria della
Presidenza nel vecchio palazzo del
Parlamento, dove ha presentato le
Lettere credenziali alleccellentissimo signor Mahinda Rajapaksa,
presidente della Repubblica dello
Sri Lanka, alla presenza del ministro degli Affari esteri, onorevole
G.L. Peiris, e del segretario del

presidente, signor Lalith Weeratunga.


Nel successivo colloquio, molto
cordiale e sereno, il presidente Rajapaksa ha fatto riferimento ai suoi
tre incontri con Benedetto XVI nel
2007, 2008 e 2012. Da parte sua il
nuovo nunzio ha trasmesso al presidente i cordiali saluti di Papa
Francesco e i migliori auguri per le
prossime festivit del capodanno
tradizionale srilankese e tamil.
Infine, il 10 aprile, il nuovo
nunzio stato ricevuto nellarcivescovado dal cardinale Albert Malcolm Ranjith Patabendige Don,
arcivescovo di Colombo e presidente della Conferenza episcopale,
al quale ha consegnato la lettera
commendatizia del segretario di
Stato, cardinale Pietro Parolin.

Possesso
cardinalizio
Il cardinale antillano Kelvin
Edward Felix, arcivescovo emerito di Castries, nel pomeriggio
di sabato 31 maggio prender
possesso del titolo di Santa Maria della Salute a Primavalle.
Ne d notizia lUfficio delle
Celebrazioni Liturgiche del
Sommo Pontefice, comunicando che la cerimonia nella chiesa
romana di via Tommaso De
Vio, 5 avr inizio alle ore 18.30.

Papa Francesco richiama tutti alla


responsabilit di perseguire politiche che siano rispettose dellambiente, esprimendo preoccupazione
per lavido sfruttamento delle risorse
naturali, troppo spesso non considerate come un dono gratuito di cui
avere cura e da mettere a servizio di
tutti. quanto ha sottolineato larcivescovo Zygmunt Zimowski, presidente del Pontificio Consiglio per
gli Operatori e capo delegazione
della Santa Sede alla sessantasettesima assemblea mondiale della sanit
in corso a Ginevra.
Larcivescovo ha chiesto che la
crescente consapevolezza ecologica
sia aiutata a sviluppare e a maturare, trovando adeguata espressione in
programmi e in iniziative concrete,
in percorsi particolarmente in grado
di resistere ai cambiamenti climatici
per lo sviluppo sostenibile, con trasformazioni appropriate in termini
di decisioni e azioni economiche,
sociali, tecnologiche e politiche.
Dobbiamo guardare lindicazione di monsignor Zimowski al
di l delle questioni puramente
scientifiche, mediche ed

pello a suo tempo fatto da Benedetto XVI, e gli impegnativi quesiti da


lui posti. Ha scritto infatti Papa
Ratzinger: come rimanere indifferenti di fronte alle problematiche
che derivano da fenomeni quali i
cambiamenti climatici, la desertificazione, il degrado e la perdita di produttivit di vaste aree agricole, linquinamento dei fiumi e delle falde
acquifere, la perdita della biodiversit, laumento di eventi naturali
estremi, il disboscamento delle aree
equatoriali e tropicali? Come trascurare il crescente fenomeno dei cosiddetti profughi ambientali? Dobbiamo guardare linvito rivolto a
tutti al di l delle questioni puramente scientifiche, mediche ed economiche connesse con i cambiamenti climatici e incontrare le persone
che ne sono pi colpite. Del resto,
come avviene con la maggior parte
dei disastri naturali, le emergenze
legate al clima causano pi
sofferenze

la relazione sugli sforzi compiuti nel


trattamento dei disturbi dello spettro autistico che mostra, tra gli altri,
i progressi compiuti nella creazione
di consapevolezza, sfatando alcuni
dei miti che circondano l'autismo,
sviluppando una partnership con
organizzazioni della societ civile
impegnate a migliorare i servizi e a
definire le priorit delle azioni nazionali e subnazionali. Ed anche
sincera speranza della delegazione
che l'attuazione di questi orientamenti a livello nazionale, con la
continua guida politica e il sostegno
dell'Oms, contribuir ad alleviare la
situazione di molte famiglie, che
spesso devono assumersi da sole il
carico emotivo ed economico derivanti dalla impegnativa responsabilit di prendersi cura dei bambini
affetti da questi disturbi.
La Santa Sede desidera contribuire a questi sforzi con
una Conferenza inter-

Una vittima delle alluvioni in Bosnia, Croazia e Serbia (Reuters)

economiche connesse con i cambiamenti climatici e andare incontro alle persone che ne sono pi colpite.
Pi in generale larcivescovo ha
suggerito di ripensare il cammino
che stiamo percorrendo: una tale
azione richieder non solamente
stanziamenti economici ma decisioni
politiche. Ricordando anche che
le devastanti conseguenze causate
dal cambiamento climatico hanno
un impatto spesso valutato in termini di costi finanziari e di oneri sanitari, ma che influenza profondamente anche gli elementi sociali e ambientali della salute, quali laria pulita, lacqua potabile, il cibo sufficiente e un alloggio sicuro.
Nel suo intervento davanti allassemblea, monsignor Zimowski ha rilevato che la Santa Sede consapevole delle devastanti conseguenze
causate dal cambiamento climatico,
come riportate dal Segretariato dell'Organizzazione mondiale della sanit in vari rapporti e documenti.
Ed comprovato che le attivit
delluomo hanno notevolmente contribuito al recente riscaldamento
della superficie terrestre, e che il
cambiamento climatico e le sue conseguenze non si arresteranno nel futuro. stato inoltre osservato che
questo tipo di cambiamento comporter un aggravio dei problemi di
salute gi esistenti, e che la maggior
parte dei rischi riguarderanno le popolazioni che sono attualmente le
pi colpite dalle malattie che dipendono dal clima.
Larcivescovo ha proseguito dicendo che nellesprimere la propria
preoccupazione per lavido sfruttamento delle risorse ambientali, Papa
Francesco ha osservato che "anche
se la natura a nostra disposizione,
troppo spesso non la rispettiamo e
non la consideriamo come un dono
gratuito di cui avere cura e da mettere a servizio dei fratelli, comprese
le generazioni future. Il Pontefice,
ha detto ancora larcivescovo, ha
poi richiamato tutti alla responsabilit nel perseguire politiche che siano rispettose della terra, che la
nostra casa comune.
Di fronte ai segni di una crisi
ecologica, la delegazione della
Santa Sede ha rilanciato cos l'ap-

e perdite personali a coloro che vivono in povert, che non possono


ricorrere a strutture di protezione
dalle forze estreme della natura e
che hanno poche o nessuna risorsa
per provvedere ad un rifugio temporaneo e ad altre necessit basilari
quando le loro case sono state gravemente danneggiate o totalmente
distrutte. Si tratta quindi di ripensare il cammino che stiamo percorrendo insieme.
Riflettendo su queste deplorevoli situazioni ha proseguito monsignor Zimowski Benedetto XVI ha
sollecitato una maggiore solidariet
per prevenire o, almeno, mitigare
l'impatto del cambiamento climatico
sui nostri fratelli e sorelle pi vulnerabili. Una tale azione richieder
non solamente stanziamenti economici e decisioni politiche. Il Pontefice ha insistito sul fatto che dobbiamo promuovere una cultura differente in tutti i settori della societ,
come pure a livello interpersonale:
"Vanno perci riscoperti quei valori
inscritti nel cuore di ogni persona e
che da sempre ne hanno ispirato
lazione: il sentimento di compassione e di umanit verso gli altri, accompagnati al dovere di solidariet
e alla realizzazione della giustizia,
debbono tornare ad essere la base di
ogni attivit, anche di quelle realizzate dalla Comunit internazionale.
La delegazione della Santa Sede,
ha rilevato monsignor Zimowski,
lieta di constatare che le relazioni e
il piano di lavoro dell'Organizzazione mondiale della sanit sul cambiamento climatico e la salute sono
parte del ripensamento e della solidariet tanto desiderati. Questa
crescente consapevolezza ecologica
ha detto deve essere aiutata a
sviluppare e maturare, e deve trovare adeguata espressione in programmi e iniziative concreti, in percorsi
particolarmente in grado di resistere
ai cambiamenti climatici per lo sviluppo sostenibile, cos come trasformazioni appropriate in termini di
decisioni e azioni economiche, sociali, tecnologiche e politiche.
Inoltre la delegazione della Santa
Sede ha voluto esprimere il proprio
compiacimento al Segretariato per

nazionale, organizzata dal Pontificio


Consiglio per gli Operatori Sanitari,
che si terr in Vaticano dal 20 al 22
novembre sul tema: "La persona con
disturbi dello spettro autistico: animare la speranza.
Inoltre per quanto riguarda lalimentazione materna, dei lattanti e
dei bambini, la delegazione della
Santa Sede ha affermato larcivescovo Zimowski ringrazia il Segretariato per la relazione completa
su questo argomento, che riflette gli
sforzi intrapresi per assicurare la salute e il benessere dei bambini in
tutto il mondo. nostra convinzione ha precisato che le organizzazioni con forti legami nelle comunit locali dovrebbero essere integrate come partner chiave nella
messa in atto di questa strategia
globale.
E, ancora, la delegazione ha
espresso soddisfazione per la costatazione che l'allattamento al seno
stato incluso come obiettivo globale
nella strategia e viene proposto come un indicatore fondamentale per
monitorare i progressi verso il raggiungimento degli obiettivi prefissati. L'allattamento al seno ha proseguito larcivescovo una protezione importante contro la malnutrizione infantile e deve quindi essere difeso e incoraggiato nell'ambito
dell'assistenza sanitaria primaria. Esso dovrebbe essere garantito dalle
norme che regolamentano i luoghi
di lavoro e l'allattamento al seno
dovrebbe essere accettato anche in
pubblico. E, ha fatto poi notare,
a differenza dei molti che apertamente denigrano le madri che scelgono di allattare al seno i loro bambini in pubblico, Papa Francesco,
durante una funzione battesimale
nella Cappella Sistina lo scorso gennaio, ha incoraggiato le madri a superare lesitazione di allattare al seno i loro bambini quando avessero
avuto fame.
Larcivescovo Zimowski ha concluso il suo intervento esprimendo il
vivo desiderio che il lavoro di questa assemblea ci aiuti a riaffermare
la centralit della persona umana in
tutti i nostri sforzi per la promozione della salute.

LOSSERVATORE ROMANO

pagina 8

venerd 23 maggio 2014

Paolo VI sulla terrazza


del Monte delle Beatitudini
(5 gennaio 1964)

Il pellegrinaggio del Papa in Terra Santa nellintervista del Centro Televisivo Vaticano al cardinale segretario di Stato

Sulle vie della pace


Se il filo rosso che segna il pellegrinaggio di Papa Francesco in Terra
Santa sta nel desiderio di ripercorrere i luoghi dove Ges vissuto,
ha sofferto ed morto, certamente
uno dei frutti pi concreti che dal
viaggio si attendono che sia di aiuto a tutti i responsabili e a tutte
le persone di buona volont nel
prendere decisioni coraggiose sulla
via della pace in tutto il Medio
Oriente. Lo afferma il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin
nellintervista rilasciata al Centro Televisivo Vaticano, alla vigilia del

visitare la Terra Santa con quella intensit di sentimenti che di ogni


cristiano che si reca in pellegrinaggio nella terra di Ges. Sentimenti
di grande emozione e di gioia, che
rispondono al suo desiderio di ripercorrere i luoghi dove Ges vissuto, dove Ges ha patito, morto
ed risorto.
Dalla visita si attendono frutti
soprattutto di grazia che maturano
nel cuore di ogni uomo. Frutti
dunque di preghiera che poi afferma il segretario di Stato devono
anche trasformarsi in testimonianza. E considerando che il Papa si

Un fedele accende candele nella chiesa della Nativit a Betlemme (Reuters)

viaggio in Terra Santa con il Pontefice.


Nel rispondere alle domande di
Barbara Castelli, il segretario di Stato propone una chiave di lettura del
viaggio, cogliendone gli aspetti pi
significativi dal punto di vista sia religioso, sia ecumenico, sia della politica della Santa Sede.
Credo che Papa Francesco
esordisce il porporato si appresti a

reca in una terra particolarmente travagliata, il cardinale auspica che


proprio da questa testimonianza scaturisca laiuto di cui hanno bisogno
tutti i responsabili e tutte le persone
di buona volont per promuovere la
pace nella regione.
Chiamato poi a rispondere a una
domanda sulla posizione della Santa
Sede a proposito del dialogo israelopalestinese il porporato fa notare

che i predecessori di Papa Francesco


in occasione dei loro viaggi in Terra Santa e in moltissime altre occasioni hanno espresso la posizione
che la Santa Sede ha assunto nei
riguardi della questione. Dunque anche il Pontefice far riferimento a tale posizione, riassumibile praticamente in tre punti che il segretario
di Stato spiega cos: Da una parte
il diritto di Israele di esistere e di
godere di pace e di sicurezza dentro
dei confini internazionalmente riconosciuti; poi il diritto del popolo palestinese di avere una patria sovrana
e indipendente, il diritto di spostarsi
liberamente, il diritto
di vivere in dignit; e
poi il riconoscimento
del carattere sacro e
universale della citt
di Gerusalemme e
della sua eredit culturale e religiosa,
quindi come luogo di
pellegrinaggio dei fedeli delle tre religioni
monoteiste.
Il discorso si poi
spostato sullincontro
tra Papa Francesco e
Bartolomeo I sulla
scia di quello storico
di cinquantanni fa
tra Paolo VI e il Patriarca Atenagora, ripensando al quale
mi veniva in mente
dice tra laltro il
cardinale che lecumenismo stata una
delle acquisizioni del
concilio Vaticano II,
naturalmente al termine di un lungo
cammino percorso anche dalla Chiesa cattolica; ma anche che esso ha
dato un impulso fondamentale, determinante a questo cammino ecumenico. Ed esprime lauspicio che
lincontro tra Papa Francesco e il Patriarca Bartolomeo ravvivi un po
questa fiamma, questo entusiasmo
per il cammino ecumenico. Ora
dove sboccher questo cammino
verso lunit afferma nascosto

nei disegni di Dio, perch lunit,


come sappiamo, soprattutto un dono del Signore Quello che possiamo fare noi pregare per accorciare le distanze e per accorciare i tempi attraverso una conversione continua al Signore e allamore fraterno.
La domanda successiva riguarda i
cristiani che vivono tra Giordania,
Palestina e Israele, spesso in condizioni difficili, le loro attese dalla visita del Pontefice, il quale ha espressamente voluto un incontro diretto
con loro. E lo ha voluto, spiega il
segretario di Stato, soprattutto per
sottolineare due cose: che questi
cristiani sono pietre vive e che senza
la loro presenza la Terra Santa e gli
stessi luoghi santi rischiano di trasformarsi in musei, come diciamo
spesso. Invece il loro desiderio pi
vivo, lo sottolinea convinto il cardinale, quello di assumere nei Paesi
in cui vivono, un ruolo fondamentale: vogliono mettersi sinceramente a
disposizione dei loro concittadini
per costruire insieme una patria libera, giusta e democratica.
Quanto al rapporto con i musulmani egli ritiene necessario sottolineare limportanza di una migliore
conoscenza reciproca, nel rispetto
pi completo e nella certezza che
dobbiamo e possiamo anche collaborare in tanti ambiti che richiedono lapporto di tutti per una soluzione dei problemi, ma anche per
superare quelle forme di estremismo
che dobbiamo denunciare tutti, senza reticenze.
Lintervista si conclude con la
questione del rapporto con il mondo
ebraico. Il segretario di Stato assicura di aver potuto personalmente
sperimentare dagli incontri con vari
esponenti del mondo ebraico in questi mesi precedenti la visita del Papa che si respira unaria positiva.
La strada da seguire, conclude,
quella della maggiore conoscenza,
del maggior rispetto reciproco, della
lotta contro ogni forma di discriminazione e di antisemitismo e nella
collaborazione per le grandi cause
dellumanit.

Amman, Betlemme e Gerusalemme i luoghi pi visitati dal Pontefice

Per una storia che continua


di MARIO PONZI
Tredici discorsi, oltre alla riflessione
per il Regina caeli domenicale, in
poco pi di cinquantasei ore di permanenza suddivise nelle tre tappe
mediorientali, tre celebrazioni eucaristiche, una serie fittissima di incontri pubblici e privati, circa ventimila
chilometri da percorrere. Sono alcuni numeri del viaggio il secondo
oltre i confini italiani che Papa
Francesco compir, dal 24 al 26
maggio prossimi, in Terra Santa. Sar dunque breve ma molto intenso il
capitolo nuovo della storia che lega i
Pontefici alla terra di Ges. Una
storia recente, iniziata cinquantanni
fa da Paolo VI, nel gennaio del 1964,
ma che affonda le radici nelle origini
della Chiesa di Cristo.
Fu una decisione a sorpresa quella
di Papa Montini che, come si legge
nelle cronache del tempo, comunicata ai Padri conciliari riuniti nel Vaticano II, li lasci tutti attoniti. Suscit stupore anche nellintera comunit ecclesiale e nellopinione pubblica internazionale. Tanto che i media per giorni e giorni resteranno
con enfasi sulla notizia.
A destare curiosit furono piuttosto alcuni particolari legati alla notizia. Intanto era la prima volta che
uno dei successori di Pietro tornava
l da dove proprio Pietro era partito.
Ed era anche la prima volta che un
Papa avrebbe utilizzato un aereo, avviando cos un cambiamento radicale nello svolgimento del ministero
papale.
Trentasei anni dopo, dal 20 al 26
marzo 2000, Giovanni Paolo II si rec nei luoghi santi, nellanno del
grande giubileo. Benedetto XVI, infine, visit la Terra Santa dall8 al 15
maggio 2009.
Ed ora Francesco si accinge a proseguire questo cammino, ripercorrendo le orme di Paolo. Lintento
stato detto pi volte quello di

commemorare lo storico incontro


della svolta decisiva per proseguire nel dialogo ecumenico. Pietro e
Andrea ha detto mercoled durante ludienza generale parlando del
suo viaggio si incontreranno di
nuovo. E questo molto bello!.
in sostanza anche la conferma che la
dimensione fraterna nei rapporti con
le altre confessioni cristiane, in particolare con gli ortodossi (Vado per
incontrare il mio fratello Bartolomeo
I ha detto infatti sempre durante
ludienza generale), una delle caratteristiche di questo pontificato. E
non insignificante la notizia anzi
anche essa meriterebbe lappellativo
storica che a Gerusalemme tutte
le denominazioni cristiane saranno
presenti. E sar un incontro segnato
non tanto dalle parole quanto piuttosto dalla preghiera di tutti, recitata
insieme, in un luogo che, per i cristiani, non solo una tomba vuota
ma il luogo della resurrezione di
Cristo.

Ma se quello tra i cristiani alla ricerca della piena unione resta


lobiettivo del pellegrinaggio, non
meno importante sar il rilancio del
dialogo fra le religioni. Anche se la
brevit del viaggio non consentir
incontri con i rappresentanti di altre
religioni. Il Pontefice si dovuto limitare alla visita alla Spianata delle
Moschee, alla sosta dinanzi al Muro
occidentale e infine alla celebrazione
della messa nel Cenacolo con gli
Ordinari di Terra Santa.
Una parte importante avranno anche gli incontri con i rifugiati e i
profughi dai Paesi devastati dalle
guerre, la Siria soprattutto. Del resto
lo ha ricordato il Papa stesso: oltre
che religioso il suo sar anche un
viaggio di pace.
Incontrer le vittime di questa endemica mancanza di pace prima in
Giordania, paese simbolo di generosa accoglienza e di convivenza armoniosa e pacifica fra popoli di diversa
estrazione culturale e religiosa. Una
loro rappresentanza parteciper alla

messa che il Papa celebrer nel pomeriggio di sabato nello stadio di


Amman, altri ne incontrer dopo la
visita al sito del battesimo di Ges.
E poi ancora domenica a Betlemme,
prima per la messa sulla Piazza della
Mangiatoia e poi al pranzo domenicale nellistituto dei francescani al
quale sono invitate alcune famiglie
di rifugiati palestinesi. Nel pomeriggio infine, prima di lasciare la citt
si intratterr con i bambini ospitati
nei tre campi profughi in territorio
palestinese.
Le ultime notizie dai territori interessati alla visita del Papa parlano di
un clima di attesa fervoroso. Ormai
tutto pronto per ricevere il vescovo
di Roma. Si parla di muri sommersi
da manifesti, di vetrine che fanno
bella mostra della fotografia di Papa
Francesco sorridente, di gente che
rinfresca il vestito della festa, di scolaresche che provano e riprovano
canti e scenografie da mostrare al
Papa, di palchi allestiti senza sfarzo
ma pieni di simboli.

Allestimento del palco per la celebrazione del Papa ad Amman (Reuters)

Il viaggio di Paolo

VI

Fatto singolare
e spirituale
di LEONARD O SAPIENZA
Dopo lunga riflessione... sembra
doversi studiare positivamente e
come possibile una visita del Papa
ai Luoghi Santi nella Palestina. In
un appunto autografo del 21 gennaio 1963 Paolo VI segna la decisione di porre in atto lardita idea fiorita gi nei primi giorni di pontificato e maturata nella preghiera e
nella riflessione, di visitare la Terra
Santa. Un pellegrinaggio dal 4 al 6
gennaio 1964 che stup tutti, e
commosse per lesempio di umilt,
semplicit e carit di Papa Montini. Ancora oggi provocano emozione le immagini del Papa che procede solo tra la folla, senza protezione e senza onori. Sar cos grande
lamore di Paolo VI per i luoghi
santi, e il ricordo di quel primo
viaggio, da farne memoria anche
nel Testamento: Alla Terra Santa,
alla Terra di Ges, dove fui pellegrino di fede e di pace, uno speciale benedicente saluto.
Nel marzo del 2000 Giovanni
Paolo II compir il suo novantunesimo viaggio internazionale in Terra Santa. Anche Benedetto XVI nel
maggio del 2009 torner nei luoghi
santi. E a cinquantanni esatti dal
viaggio di Paolo VI, Papa Francesco si reca in Terra Santa con il
proposito di commemorare lo storico incontro tra il Papa Paolo VI e
il Patriarca Atenagora.
Il viaggio di Paolo VI rimarr
nella storia, perch il Successore di
Pietro tornava per la prima volta
alle origini, alle radici della fede e
della Chiesa. Cos ne parlava Paolo
VI: Esso stato come un colpo
daratro, che ha smosso un terreno
ormai indurito e inerte, e ha sollevato la coscienza di pensieri e di
disegni divini che erano stati sepolti, ma non spenti, da una secolare
esperienza storica, che ora sembra
aprirsi a voci profetiche. Consapevole dellimportanza e del profondo significato del pellegrinaggio, Paolo VI lo volle preparare anche con una giornata di ritiro spirituale, predicato da Padre Giulio
Bevilacqua, al quale furono invitati
tutti i membri del Seguito papale.
Paolo VI manifestava la precisione teologica perfino nei gesti; convinto che meglio insegnare con
lesempio prima ancora che con le
parole. Per il Pontefice il viaggio si
concentra su Cristo; vuole essere
un ritorno alle fonti e un messaggio per tutta la Chiesa e soprattutto per il Concilio, perch le riforme che esso avvier dovranno andare nel senso di centrare lattenzione della Chiesa su Cristo.
E la visione del Papa in preghiera nei vari luoghi visitati stato
uno spettacolo commovente ed un
insegnamento sublime per tutti.
Ha pregato sempre: al fiume Giordano, a Betania, lungo la Via dolorosa, al Sepolcro, al Calvario, al
Getsemani, nella grotta di Nazareth, a Tabga, a Cafarnao, sul monte
delle Beatitudini, sul Tabor, al Cenacolo, alla Dormizione, nella grotta di Betlem. Egli ha espresso la
sua personale devozione nel modo
pi semplice, baciando la pietra del
Santo Sepolcro, la roccia del Getsemani, la roccia del Primato, segnandosi con lacqua del lago di
Genezaret.
Nel breve tempo trascorso in Terra Santa si visto unicamente
preoccupato di onorare, nei luoghi

dove si sono svolti, i misteri principali della salvezza: lIncarnazione e


la Redenzione. Ha onorato questi
misteri anche in modo sensibile, secondo il suo stile raffinato, lasciando doni preziosi e ricchi di significato. Anche in questo Paolo VI mostra la sua concretezza, la semplicit
e spontaneit della sua spiritualit.
Fra i tanti segni voluti dal Papa da sottolineare il desiderio di
indossare, durante la visita ai Luoghi Santi, la croce pettorale detta
di San Gregorio Magno, custodita
nel tesoro del Duomo di Monza,
contenente un frammento della
Croce di Cristo.
E, ancora, dopo il rientro a Roma, Paolo VI pubblic lesortazione
apostolica E peregrinatione reversi,
nella quale, oltre a ricordare le profonde emozioni provate nel visitare
i Luoghi Santi, invitava la Chiesa
sullonda dellentusiasmo suscitato
dallabbraccio con il Patriarca ecumenico a moltiplicare le preghiere per lunit dei cristiani.
Un acuto osservatore scrisse:
Paolo VI, nel suo pellegrinaggio ai
luoghi santi, andato personalmente incontro ai fratelli separati.
E andato a cercarli.
interessante riascoltare la riflessione che faceva Paolo VI, parlando alla Curia romana il 24 dicembre 1963: Che cos questo
viaggio? unescursione turistica?
Un espediente politico? Unevasione dai doveri, che qui ci vogliono e
ci legano? No. (...) Noi speriamo
di incontrare il Signore nel nostro
viaggio (...). Un pellegrinaggio di
preghiera e di penitenza, per una
partecipazione pi intima e vitale
ai Misteri della Redenzione.
Aveva pensato il pellegrinaggio
con lo scopo di rendere onore a
Ges Cristo, e cos lo effettu. La
sua fu una partecipazione intensa e
commossa in tutti i momenti, nei
vari luoghi, con tutte le persone incontrate.
Grande fu la sua emozione nel
celebrare la Santa Messa nella Basilica del Santo Sepolcro. Lo confess lui stesso: Vi dir che il momento in cui mi sono sentito soffocare dalla commozione e dal pianto
stato quello della Santa Messa
sul Santo Sepolcro, nel proferire le
parole
della
consacrazione
e
nelladorare la presenza sacramentale di Cristo l dove Cristo consum il suo sacrificio.
I discorsi pronunciati in quei
giorni rispecchiano la sua profonda
spiritualit, la sua fede, la sua poesia. Tanto che una parte del discorso a Nazareth il 5 gennaio 1964 ha
meritato di essere inserita nella Liturgia delle Ore, nella festa della
Santa Famiglia.
A cinquanta anni dallo storico
viaggio, utile riascoltare le profetiche parole di Paolo VI.
Rientrato a Roma, Paolo VI viene accolto dal calore e dallentusiasmo dei romani. A loro confida:
Il mio viaggio non stato soltanto un fatto singolare e spirituale:
diventato un avvenimento, che pu
avere una grande importanza storica. un anello che si collega ad
una tradizione secolare; forse un
inizio di nuovi eventi che possono
essere grandi e benefici per la
Chiesa e per lumanit.
Da quel lontano gennaio 1964
siamo stati tutti testimoni di eventi
grandi e stupendi, suscitati dalla
lungimiranza profetica di Paolo VI.

Potrebbero piacerti anche