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How to

make
Fotoincisione con
bromografo DIY!
Mattia Giurato

La fotoincisione
Per la realizzazione dei circuiti stampati (PCB Printed Circuit Board) vengono utilizzate varie tecniche, tra
le quali quella della fotoincisione.
Vediamo quali sono i passi fondamentali per foto incidere un circuito.

Passo zero: lista dei materiali

Basetta ramata con fotoresist:


una piastra tipicamente di vetronite (o a volte bachelite) con su una facciata, o anche su tutte e
due (in tal caso le basette si chiameranno dual layer) un sottilissimo strato di rame ricoperto da un
altrettanto sottile strato di fotoresist (o photoresist, di colore verde brillante), un materiale
fotosensibile che si riveler necessario per lincisione dei circuiti stampati.
Penso che sia sottointeso che in quanto il fotoresist fotosensibile sar ricoperto da una pellicola
protettiva oscurante in modo da impedire la prematura sensibilizzazione della piastra.
Misure: la basetta tipicamente spessa 1,6mm di cui 35m sono lo spessore totale di rame pi
fotoresist, mentre lunghezza e larghezza della basetta possono variare dai 100x75mm ai
233x160mm.
Fogli trasparenti (trasparency film):
fogli che vengono utilizzati tipicamente per i proiettori a lampada che utilizzeremo per stampare il
negativo del circuito, ovvero il master.
Purtroppo su questi tipi di fogli si pu stampare solamente con stampanti laser
Cloruro ferrico:
inutile dirvi adesso a cosa serve, tengo solo a dirvi che essendo una sostanza chimica altamente
pericolosa non va maneggiata con noncuranza, anzi, massima attenzione e possibilmente con
precauzioni quali guanti (magari indossate indumenti da casa in quanto macchia che una
bellezza), mascherina (meglio non farci un aerosol di questa sostanza, anzi, utilizzatela in un luogo
ventilato) e occhialini di protezione (gli schizzi nel maneggiarlo sono tipici).
Infine vi consiglio di utilizzarla in una bacinella in plastica o quantomeno non metallica poich
reagisce con i materiali metallici e i fumi che si generano dalla reazione chimica sono tossici.
Soda caustica:
quanto sopra.
Bromografo:
strumento necessario per la fotoincisione dei circuiti stampati.
Il bromografo dotato di lampade a ultravioletti (lunghezza donda 350nm) che verranno
utilizzate per foto incidere il circuito sulla basetta.

Primo passo:realizzazione del master


Se volete realizzare un PCB partendo da un qualsiasi schema elettrico dovete per prima cosa disegnare, con
laiuto di un qualsiasi programma di cad (ad es.: Eagle, KiCAD, FidoCAD, ecc.), lo schema reale che dovrete
poi incidere sulla basetta di rame, il cosiddetto master.
Il master la realizzazione concreta di quelli che poi dovranno essere i
collegamenti fisici tra i componenti.
Per esempio, dato questo banalissimo schema elettrico come questo:

Costituito da una serie di sette resistori collegati ad un generico connettore a due pin, possiamo realizzare
un master simile a questo (il passaggio da schema elettrico a master si chiama sbrogliatura capirete il
senso del termine solo quando dovrete sbrogliare mille piste tra mille componenti) :
I resistori non necessariamente devono essere disposti come
nello schema elettrico, ma la cosa essenziale che rispettino la
topologia del circuito (ovviamente pi un circuito compatto e
pi figo!).
Nel master sono evidenti le cosiddette piste in colore blu,
che costituiscono i collegamenti tra i componenti e i fori (o
pi genericamente piazzole) gli anellini verdi.
I fori, come nel nostro caso, sono necessari quando dobbiamo realizzare dei PCB di tipo THT (Through-Hole
Technology) ovvero i circuiti con componenti standard, e servono per far passare i reofori (i cazzilli metallici
dei componenti) attraverso la basetta in quanto generalmente le basette hanno una faccia chiamata lato
componenti e laltra chiamata lato rame o lato saldature
Nellimmagine a sinistra rappresentata una
vista in sezione di quanto ho appena descritto
(ok, limmagine fa cagare ma ho trovato solo
questa su internet e non avevo troppa voglia
di cimentarmi su Paint XD, oltretutto il
disegno schematizza un PCB di tipo dual layer).
Per completezza vi nomino laltra tecnologia con la quale si realizzano i circuiti stampati che si chiama SMT
(Surface Mount Technology) dove tendenzialmente il lato rame e il lato componenti coincidono e non
necessario realizzare i fori in quanto i componenti (componenti del tipo SMD - Surface Mounting Device)
vengono saldati direttamente sulle piazzole.

Nota: so che per i pi quello che sto per dire ultrascontato ma so anche che per determinate persone (chi
si sente chiamato in causa alzi la mano! N R.D.!?) le saldature sono dei collegamenti tra componenti e
basetta fatti con un materiale conduttivo, lo stagno, che oltre ad offrire una buona resistenza meccanica
(quindi volendo potrete cercare di afferrare i componenti saldati e provare a staccarli brutalmente e non ce
la farete con tanta facilit) permettono la conduzione di corrente quindi fanno in modo di connettere i
componenti alle relative piazzole o fori.
Quindi, dopo questa necessaria digressione siamo arrivati ad aver disegnato con il nostro programma di
CAD un master, ma dobbiamo adesso stamparlo (rigorosamente in bianco e nero, anzi, nerissimo!)!
Attenzione: quello riportato di sopra non proprio il master che andremo ad incidere sulla basetta in
quanto sono presenti dei disegni superflui quali i profili dei resistori e del connettore (in grigino) che ho
volutamente lasciato per facilitarvi il confronto con lo schema elettrico (non sto a riproporre di nuovo il
disegno senza questi dettagli, usate un po di fantasia!), inoltre quello che dovremo stampare (ricordo che
bisogna stamparlo sui fogli lucidi con una stampante laser, possibilmente con unelevata qualit di stampa!

Soprattutto se le piste sono piccole.) dovr essere il mirrored di quello da me riportato, ovvero il disegno
stesso per ribaltato a specchio, nella prossima fase vi sar chiaro il perch di questa accortezza.
Suggerimento: ok mi sto dilungando non poco ma questo accorgimento necessario.
Per quanto buona possa essere la vostra stampante non riuscirete mai ad avere un nero perfettamente
uniforme e perfettamente coprente, vi consiglio quindi di stampare due copie del master e in fase di
incisione sovrapporle in modo da avere un effetto oscurante migliore.
Perch non arricchire il tutorial con delle foto vere? In
contemporanea alla stesura di questo tutorial ho testato per la
prima volta il mio bromografo e ho immortalato ogni fase con
delle fotografie per condividere con voi la cosa.
Qui a sinistra vedete due master veramente elementari che ho
voluto stampare per valutare la resa del mio bromografo su
linee di diverso spessore (per vedere come venuto dovete
arrivare in fondo haha).

Passo due: la sensibilizzazione


Ok, se prima non avevo voglia di cimentarmi in Paint qui si rivelato necessario!
In questa fase dovremo utilizzare il master stampato al primo passo in modo da imprimerlo nel modo che
sto per illustrarvi sul PCB.
Nel passo zero avevo descritto brevemente lo strato di fotoresist, adesso vi spiegher a cosa serve.
Il fotoresist una sottile pellicola di un materiale fotosensibile che se esposta alla luce reagisce e diventa
facile da rimuovere mediante la soda caustica, o soluzione di sviluppo.
sensibile alla luce solare ma pi precisamente sensibile agli ultravioletti (ovviamente la luce solare
formata dalla somma di tutte le componenti visive e non, quindi contiene in piccola parte anche gli
ultravioletti ecco perch anche la luce solare in qualche modo efficace!).
In questa fase noi sensibilizzeremo lo strato di fotoresist mediante uno strumento chiamato bromografo,
che contiene delle lampade UV adatte allo scopo (ok, quelle usate da me non sono proprio adatte allo
scopo, poi vedrete di cosa parlo comunque sia si sono rivelate pi che efficaci!).
Per prima cosa prendiamo un pezzo di dimensioni opportune di
basetta ramata con fotoresist.
Dato che difficilmente dovremo usare interamente la lastra
dovremo abituarci ad eseguire questi tagli, io mo sono aiutato
con un Dremel e a mano libera qualcosa ne venuto fuori,
altrimenti potreste usare un qualsiasi tipo di seghetto, purch
anche qui evitiate di sprecare pezzi di lastra.
Volendo per potrete ritagliarne un pezzo leggermente pi
grande e rifinirlo solamente ad opera finita (io tipicamente
faccio cos).
Una volta ritagliato il pezzo desiderato dobbiamo rimuovere la pellicola protettiva (nella foto in alto lo
strato bianco) in modo da esporre lo strato di fotoresist.

Allora, adesso prendiamo il foglio con stampato il master, anzi, limmagine ribaltata a specchio del master e
poggiamola sullo strato di fotoresist facendo attenzione che la parte stampata venga a contatto con il
fotoresist e non che la parte opposta alla stampa (quella attraverso la quale vedete il master nel verso
giusto) sia a contatto con la basetta.
Otterremo qualcosa del genere (vista sempre in sezione):
UV lamp

Vetronite

Rame

Fotoresist

inutile dirvi che le dimensioni sono state esasperate


in modo tale da rendere pi chiaro il disegno anzi,
lho appena fatto!

Master

Dopodich posate questo sandwich allinterno del bromografo e accendetelo.

Se utilizzate un bromografo tipo il mio fate particolare attenzione che la basetta aderisca completamente al
vetro sottostante.
Esponete il circuito per qualche minuto (da 1 min a 5 min) dipende tutto dal bromografo e dalla basetta,
questo tempo diciamo che molto empirico se non avete grandi indicazioni a riguardo tendete a esporla
qualche attimo in pi.
A questo punto avrete sensibilizzato il fotoresist non coperto dalle piste nere del master, il motivo di questa
fase ovviamente sar pi chiara al punto successivo.
Per vedere che lesposizione sia avvenuta correttamente
controllate intanto che il fotoresist abbia cambiato colore
(dovrebbe assumere una tonalit azzurrina) e che si veda
leggermente sullo strato di fotoresist un alone che vagamente
ricorda il circuito che vogliamo stampare (nella foto a sinistra si
dovrebbe vedere qualcosa tipo delle linee verdine al centro
della basetta).

Alcuni di voi si staranno chiedendo, ma dopo tutti questi mirrored e gira e rigira di fogli il circuito poi verra
nel verso giusto? Ebbene si! Provare per credere se voi stampate su un foglio di carta lucido una scritta
ribaltata a specchio la potrete leggere solamente dal lato opposto alla stampa no? Certamente, e dato che
io ho appena detto che la parte stampata dovr essere quella poggiata sulla basetta questo vuol dire che il

circuito che verr impresso sar nel verso corretto (questo significa che quando lavorate nel programma di
CAD dovete disegnare il circuito immaginando di vedere la basetta dal lato rame).
Convinti o meno di questa cosa sar rimasta ancora una domanda, come mai vogliamo che il lato stampato
sia quello a contatto col fotoresist? Ebbene, il disegno (quello proposto precedentemente) in questo ci
aiuta molto perch come potete vedere la stampa laser sul foglio lucido non altro che una posa di un
leggerissimo strato di polveri di materiali sintetici dal pigmento nero, quindi uno strato extra al foglio.
Questo strato extra di materiale nel nostro caso dalla funzione oscurante se messo direttamente a contatto
con il fotoresist fa in modo che la parte da oscurare sia precisamente quella desiderata mentre se
provassimo a fare il contrario (ricordandoci sempre tutti gli sbattimenti del gira e rigira del mirrored)
ovvero la parte opposta alla stampa a contatto con la basetta e la parte stampata a farsi una bella lampada
gratuita noteremo che la mascheratura non pi a contatto diretto con la parte da mascherare, ci
significa che tra maschera e parte da mascherare c una leggerissima distanza, pari alla larghezza del
foglio.
Purtroppo questa piccola distanza (0,1mm) per i raggi UV vaganti a muzzo nel bromografo un divario
enorme e questo fa si che possano esserci dei simpatici raggi che vadano ad imprimere anche parti che noi
vorremmo mascherare, ovvero perdita di qualit del PCB, se non addirittura piste discontinue!

Passo tre: lo sviluppo


Dopo la fase della sensibilizzazione ci troviamo con in mano una basetta sensibilizzata parzialmente, ovvero
solamente dove noi non vogliamo che ci sia il rame alla fine di tutto.
In questa fase ci preoccuperemo di rimuovere il
fotoresist ormai sensibilizzato lasciando il rame della
basetta scoperto ovunque tranne nei punti che nella
fase precedente sono rimasti coperti dal master,
ovvero piste e piazzole.

Per poter rimuovere questo fotoresist in eccesso immergiamo la basetta cos com in una vaschetta di
plastica contenente della soda custica (NaOH) che possibile trovare in qualunque negozio di
componentistica elettronica abbastanza fornito, a prezzi neanche troppo alti.

Ovviamente le modalit di utilizzo specifiche vengono riportate sulla bottiglia di questa sostanza ma
tipicamente viene consigliata di diluire la sostanza con 4 parti di acqua creando una soluzione meno
aggressiva della soda cos come labbiamo comprata.
Personalmente ho trovato che sia efficace solamente se il rapporto soda-acqua sia 1 a 2, altrimenti per
svilupparsi ci metter un eternit per anche qui, ognuno avr modo di provare personalmente e di
ottenere la proporzione a lui meglio adatta.

Non bisogna per smettere di fare attenzione, comunque una sostanza chimica!
Per poter accelerare questa fase consigliabile agitare leggermente la bacinella cos da evitare che si creino
delle zone di saturazione nei pressi del fotoresist da rimuovere oppure scaldare leggermente la soluzione (il
perch di questo lo capite se considerate la trasmissione del calore in modo microscopico ok basta dire
nerdate!).
Ovviamente io che non volevo perderci troppo tempo ho
deciso di mettere insieme i due suggerimenti, quindi di agitare
piano piano la bacinella e scaldarla contemporaneamente con
uno scalda-ambienti Imetec ormai in disuso.
Il fatto di scaldarla per non cos necessaria, io ho trovato
necessaria scaldarla un po in quanto ero in cantina e cerano si
e no 18C al massimo, quindi fate voi.

Quando vedete che il fotoresist stato rimosso completamente a meno delle zone coperte del master
potete rimuovere la basetta dal bagno di soda (aiutandovi possibilmente con delle pinzette in plastica) e
sciacquatela abbondantemente sotto lacqua del rubinetto.
A questo punto dovremmo trovarci in una situazione simile:

O meglio, qualcosa di simile:

Passo quattro: corrosione


Ultimo passo! In questultima fase provvederemo a rimuovere il
rame dalla basetta rimasto ormai scoperto dal fotoresist.
Per poter attuare questo dobbiamo utilizzare unaltra sostanza
chimica, il cloruro ferrico (FeCl3) che troviamo sempre nel negozio
di prima =).

Anche questa volta prendiamo la nostra basetta e la immergiamo in una bacinella in plastica contenente il
cloruro ferrico e anche questa volta per poter accelerare i tempi o scaldiamo la soluzione o la agitiamo
leggermente.
Ci accorgeremo che possiamo rimuovere la basetta dalla soluzione solamente quando vedremo che sulla
vetronite sia rimasto solamente il circuito stampato da noi tanto desiderato (ecco, nella foto in basso a
destra evidente che il circuito non sia ancora stato corroso completamente), anche questa volta
necessario sciacquare abbondantemente la basetta.

Ripetere le solite raccomandazioni anche a questa fase risulta ridondante per risulta necessario
sottolineare due ultime cose: la prima che le sostanze chimiche utilizzate in queste ultime due fasi
possono essere utilizzate per pi di un circuito, quindi siate parsimoniosi! E secondo bisogna ricordare che
essendo sostanze chimiche, una volta esauste non possiamo svuotarle nel lavandino o nel gabinetto,
dovete raccoglierle e portarle alla discarica del vostro comune (forse anche al consorzio degli oli usati le
raccolgono ma non ci metterei la mano sul fuoco).
Alla fine di queste quattro operazioni dovremo aver ottenuto il nostro desiderato circuito, che spero sia pi
bello di quello sotto riportato!

Ecco, forse qualcosa pi di questo genere:


Una volta finito e lavato il nostro circuito possiamo prendere
un bel pezzo di carta vetrata, o nel caso ancora il nostro caro
amico Dremel, e rifinire tutti i profili in modo da levigarli
completamente.
Nota: potete decidere di lasciare o meno lo strato di fotoresist
sulle piste in rame, se lo tenenete eviterete lossidazione del
rame ma se proprio non lo tollerate allora prendete un po d
acetone e via!
Non avete idea di come ho esultato al raggiungimento di questo risultato per la prima volta a casa =).

Inizialmente questa parte relativa la fotoincisione voleva essere solo una breve introduzione per il vero
tutorial riguardo la realizzazione di un bromografo fatto in casa, ma purtroppo mi sono fatto prendere la
mano pensando a quanti di voi non hanno mai visto queste cose e hanno tanto desiderio di imparare e
possibilmente di fare!
Penso di aver scritto tutto quello che so riguardo la fotoincisione che ovviamente non tutto ci che si pu
sapere non sono neanche entrato tanto in merito per quanto riguarda la progettazione in CAD dei circuiti
i dei master perch altrimenti avrei scritto un libro! Ovviamente ci sono anche li tanti accorgimenti
interessanti che per vale la pena conoscere solo dopo che ci avete messo le mani su almeno una volta.
Sottolineo ancora che quanto ho scritto fino ad ora uninfarinatura di base giusto per avere le nozioni
fondamentali per poter affrontare anche da solo la fotoincisione a casa, quindi lunico modo per
approfondire la conoscenza a riguardo suggerisco che sia lesperienza, potete imparare veramente le cose
solamente mettendoci su le mani almeno una volta!
Ora bando alle ciance e pensiamo a come si pu fare un bromografo!

Il bromografo
A questo punto avete capito che cosa sia un bromografo e quale sia la sua funzione per non sapete bene
come sia fatto.
In questo capitolo voglio spiegarvi come poter realizzarlo da zero con materiali di facile reperibilit e un
costo indicativamente inferiore ai 40, mentre se ve ne comprate uno gi bello e fatto il prezzo di questo
strumento notevolmente pi alto.
I materiali che sono stati utilizzati sono:

Valigetta in PVC comprata al brico (costo: 15 ca.)


Lampade ad ultravioletti, mi raccomando controllate che la lunghezza donda emessa sia 350nm
circa, con relativi portalampada (le lampade che ho usato sono in realt quelle dei fornetti per
fissare i gel per unghie dellestetista XD, ma erano comunque perfetti per questo caso perch erano
piccole e la potenza assorbita non eccessiva, solo 9 W luna) (costo: in totale circa 15).
Reattori rubati da delle lampade a risparmio energetico ormai rotte (controllate che la potenza che
riescono ad erogare sia almeno di 9 W), si proprio cos, quando buttate via le cose rotte dovreste
prima chiedervi se qualcosa al loro interno possa servirvi o meno, in questo caso se trovate delle
lampade a risparmio energetico rotte (o che non usate) provate ad aprire il corpo in plastica bianco,
allinterno troverete un PCB tondo con un macello di componenti collegati apparentemente a
muzzo e questo ragazzo ci sar utile in questo progettino, poi vedrete come (nota, quando si rompe
una lampada a risparmio energetico tipicamente perch si consumato il neon o perch si rotto
qualche filamento del tubo in vetro, quindi quasi sempre lelettronica del reattore intatta).
Morsettiere varie, servono per collegare le estremit di due fili senza ricorrere alla saldatura,
comodissimi per montaggi al volo.
Una presa elettrica (a voi la scelta di quale, io ho ricorso ad una presa identica a quella dei
televisori) con relativo cavo elettrico.
Interruttore da banco, servir per accendere e spegnere il bromografo.
Due listelli in legno, dimensioni indicativamente di: (A x L x P) 1cm x 5cm x 20cm
Un vetro non troppo spesso, io ho recuperato il vetro da un quadro vecchio.

Cavi elettrici vari, necessari per i collegamenti elettrici.


Capicorda, o connettori Faston.

Ecco qui una bella foto dinsieme di tutti i materiali (nella seconda foto ci sono i Faston, per chi non li
conoscesse, sono quelli dellautoradio!):

Per prima cosa cominciamo col predisporre sul fianco della valigetta due fori, allinterno dei quali
incastreremo connettore per la presa elettrica e linterruttore.
Aiutiamoci ancora una volta con un Dremel o con un seghetto qualsiasi, mi raccomando utilizzate le dovute
precauzioni!
Posso dirvi per esperienza che le punte di qualsiasi trapanino o
strumento simile hanno il brutto vizio di rompersi e fiondarsi
affettuosamente sul volto di chi le stava maneggiando.
La cosa altamente rischiosa quindi utilizzate sempre gli
occhiali di protezione!
Ovviamente la mascherina serve per evitare di farvi di segature
varie, leffetto non proprio come una canna, quindi anche qui
attenzione!
Il risultato finale dovr essere qualcosa di simile.
Come alcuni hanno notato ho utilizzato un connettore con
integrato un fusibile, cos un fusibile? un dispositivo che in
caso di cortocircuiti interni o sovraccarichi, quindi in caso di
richiesta di corrente eccessiva da parte dello strumento, si
rompe e interrompe il passaggio di corrente.
Nel caso che si rompa bisogna trovare la causa, rimediare e
sostituirlo.
Dopo vedremo con che logica bisogner dimensionarlo, ovvero capire qual la massima corrente che dovr
sopportare.
Purtroppo per mia mancanza in questa fase ho fatto veramente poche foto quindi non sono riuscito a
testimoniare come volevo passo per passo, in ogni modo vi illustrer lo schema elettrico che andr ad

assemblare e la foto del risultato finale, con queste due informazioni non dovrete avere grosse difficolt a
capire i passi intermedi.
Innanzitutto lo schema elettrico che andr a realizzare allinterno della valigetta:
visto che alcuni simboli me li sono inventati vi
descriver pezzo per pezzo.
Come potete vedere tutto a sinistra ci sono i
due morsetti dei connettori che andranno
connessi alla rete elettrica, quindi alla 230.
Questa
tensione
alimenta
contemporaneamente i quattro reattori (i
cerchi con la B che sta per Ballast, ovvero
reattore in inglese) in quanto sono tutti
connessi in parallelo, si nota anche
linterruttore che serve per accendere o
spegnere il bromografo.
I reattori rubati dalle lampade a risparmio energetico presentano in ingresso lattacco per la tensione di
rete e in uscita quattro connettori che originariamente erano collegati al tubo delle lampade originali, in
questo caso noi utilizzeremo solamente due dei quattro piedini, precisamente il primo e il terzo
(tipicamente sono numerati, alla peggio contateli partendo da quello pi a sinistra) ma visto che io non ho
usato reattori tutti uguali mi capitato che uno dei quattro vada connesso alle nostre lampade mediante il
secondo ed il quarto (lho riportato nello schema).
Vi consiglio quindi di provare prima di chiudere tutto quanto che i piedini utilizzati siano quelli corretti.
Vorrei davvero poter approfondire il discorso lampade neon ma purtroppo non ho tante nozioni a
riguardo, quindi non so spiegarvi la necessit di utilizzare questi reattori e per quale ragione debba usare
proprio quei due pin di uscita dopo molti insulti e ricerche su internet sono arrivato a trovare questa
configurazione e il fatto che funzioni mi basta!
Infine vedete sulla destra dello schema i quattro tubi neon connessi rispettivamente ai quattro reattori.
A questo punto, anche se nello schema non riportato, interessante sapere come poter dimensionare il
fusibile (magari pu servirvi in futuro), andiamo in ordine.
Noi sappiamo che le nostre lampade assorbiranno 9 watt luna per potersi accendere, ovvero 36 watt totali.
I quattro reattori dovranno poter supplire questa potenza (ogni reattore dovr erogare 9 watt) quindi a loro
volta assorbiranno questa potenza dalla rete.
Sapendo che sono alimentati dalla tensione di rete, ovvero 230 V rms possiamo ricavare la corrente che
attraverser il circuito a monte, ovvero allingresso della presa di alimentazione (nella parte a sinistra dello
schema) ricordandoci la relazione tra potenza, tensione e corrente:

Ricavata ora la corrente che attraversa il circuito in condizioni normali possiamo definire una corrente di
soglia nel caso di guasto/cortocircuito (quindi quando il circuito richiede una corrente maggiore
danneggiando i componenti o rischiando di creare danni alle persone).
Personalmente penso che una soglia di 200mA possa essere pi che sufficiente, quindi possiamo prendere
un fusibile da 200mA (anche se poi ne ho usato uno da 500mA perch a casa avevo gi questi XD).
Tornando al bromografo possiamo vedere che la concretizzazione del circuito sopra riportato
rappresentato nella seguente foto:

Ho cercato di usare fili di colori distinti in modo da rendere visibile a colpo docchio quali siano i
collegamenti tra i componenti.

Come si vede dalla seconda foto i listelli in legno sono stati utilizzati per rialzare i neon, quindi per portarli
un filino pi vicini a dove poi verr posato il PCB e la parte sottostante stata ricoperta di stagnola cos da
permettere la riflessione della luce che altrimenti sarebbe stata proiettata sul fondo della valigetta, quindi
ho cercato di ottimizzare lemissione luminosa.
A questo punto non manca che posare il vetro e il gioco fatto!

Ecco a voi un bromografo fatto in casa e oltretutto portatile!

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