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Dr. Ing.

GABRIELE DI CAPRIO
Centro Inox
Prof. Ing. WALTER NICODEMI
Cattedra di Siderurgia
Politecnico di Milano

Acciai inossidabili e adesivi strutturali, studi


esperienze.

Tra le tecniche di giunzione che si sviluppano attualmente si presentano interessanti, per alcune applicazioni degli acciai inossidabili, quelle
che utilizzano gli adesivi strutturali.
E' stata condotta una vasta sperimentazione in molteplici condizioni
di prova e su un largo numero di giunzioni di tipo semplice su lamiere,
barre e tubi, con l'intento di porre in luce te caratteristiche d questi giunti
in possibili condizioni di impiego.

1. Premessa
Quando in generale si pensa d'impiegare materiali nuovi opportuno cercare di svincolarsi
dagli schemi tradizionali delle tecnologie conosciute per affrontarne altre nuove, pi adatte
alle loro caratteristiche.
In altre parole necessario rifiutare quella
pigrizia mentale, ben diversa dalla prudenza
consapevole e cosciente, che cristallizza i metodi produttivi in una sterile ripetizione di tecniche note, per cercare di ottenere il meglio da
altre pi nuove,
E' stato proprio riflettendo a questi problemi che abbiamo impostato uno studio I I ] che
fosse in grado di evidenziare le possibilit di
eseguire giunzioni di elementi di acciai inossidabili, lamiere, barre e tubi, con l'impiego di
adesivi strutturali.
Conferenza tenuta presso la Sezione di Milano dell'A.M.1.
U Meccanica Italiana Gennaio - Febbraio 1970 N. 29

Ci semprech tali possibilit esistessero veramente.


Vediamo anzitutto di definire cosa sono gli
adesivi strutturali: si tratta di composti, solitamente resine sntetiche, applicate a freddo o
con riscaldamento a temperature relativamente
poco elevate delle superfici d'unione, capaci di
dar luogo a giunzioni con caratteristiche di resistenza meccanica non inferiori a quelle degli
elementi uniti, ovviamente quando il giunto sia
stato opportunamente dimensionato e disegnato.
Consideriamo ora quali sono t vantaggi che
le giunzioni mediante adesivi struttuali possono
presentare agli acciai inossidabili, tenendo conto
che essi sono estrapolagli in generale anche
a altri materiali metallici.
Il primo consiste nell'evi tare qualunque deterioramento dell'aspetto superficiale dell'elemento di acciaio inossidabile cos da eliminare
costose operazioni di ripresa.

Non si deve infatti dimenticare che gli acciai inossidabili vengono posti in opera senza
pitturazioni o particolari ricoperture, di modo
che la superficie dell'elemento deve subire durante le lavorazioni il mnor numero di ingiurie
possibili, cosi da evitate che il suo aspetto superficiale (pagato all'atto dell'acquisto con il
materiale) venga deteriorato.
U secondo consiste nella possibilit di colleigare in modo continuo l'acciaio inossidabile con
altri materiali metallici e non, cosi da poter realizzare placcature su supporti di legno, di materiali plastici, di altri metalli, ecc.
Nel caso di materiali metallici diversi le
giunzioni mediante adesivi offrono inoltre il
vantaggio d'impedire la formazione di corrosioni galvaniche escludendo il collegamento diretto tra i diversi elementi.
Viene inoltre offerta la possibilit di semplificare la costruzione rendendola pi leggera
ed economica nonch a tenuta di fluido, evitando nel contempo sui giunti quelle concentra-

zioni di sforzi, presenti nelle giunzioni rivettate


e in quelle saldate per punti o a tratti.
Vengono eliminate tensioni e deformazioni
nelle giunzioni, a differenza di quanto accade
nel caso delle saldature.
Infine, dato che gli adesivi strutturali fanno
presa a freddo o a temperature relativamente
poco elevate, non si verificano alterazioni nella
struttura del materiale (per esempio la precipitazione dei carburi).
A tal proposito nel caso specifico degli acciai
inossidabili al solo cromo, ferritici e martensiticl, le giunzioni di questo tipo possono permetterne l'impiego anche in tutti quei casi di struture saldate in cui fino ad ora questi materiali
erano ritenuti poco idonei proprio a causa della
fragilit della zona di saldatura conseguente alle
vicende termiche della stessa.

Fig. -3 - Passerella pedonale in struttura di acciaio incollata. II manufatto lungo 56 m e stato costruito nel
1935 sul canale latetale del fiume Lippe, nella Repubblica
Federale Tedesca, nel pressi della cittadina di Mari,

Fig. 1 Costruzione della fusoliera di un aereo con correnti longitudinali d'irrigidimento, incollati direttamente al
rivestimento.

Fig. 2 Prove di carico della fusoliera incollata. Sono


visibili le zone corrugate del rivestimento e le tracce del
correnti longitudinali d'irrigidimento incollati.

Ovviamente esistono anche dette limitazioni


che sono essenzialmente dovute alla impossibilit d'impiego d questi tipi di giunzioni a temperature troppo elevate, al fatto che per gli
adesivi di tipo bicomponente la miscela ha una
vita relativamente limitata prima dell'applicazione e alla necessit di attendere un certo tempo prima di raggiungere la massima resistenza
del giunto (anche se questo intervallo s sta
progressivamente riducendo).
Queste tecniche d'unione si sono sviluppate
molto nelle costruzioni aeronautiche e aerospaziali.
Oggi, in un moderno aereo, il rapporto tra i
giunti incollati e quelli saldati o rivettati
di 4 : 1 e sta aumentando (fig. 1 e fig. 2) [ 2 ] .
Da questi settori si sta passando al campo
automobilistico.
Altri esempi sono in campo edile, in quello
delle costruzioni stradali (fig, 3) [ 3 ] , nell'arredamento e nell'impiantistica (fig. 4) [4], nelle
costruzioni meccaniche (fig, 5).
La Meccinci (ufi* ni - Gennaio Febbraio t97O - ty. 29

. .1

'. ".

Fig. 4 Applicazione di un raccordo d acetato inossidabile AISI 304 a una tubazione, sempre di acciaio inossidabile, mediante adesivo strutturale. Questo particolare
fa parte della rete di distribuzione drica, calda e fredda.,
di Kodak Parie (Rochestet, N. Y.) e ne sono stati posti in
opera 50.000 6no al 1967.

struzioni meccaniche (fig. 5 ) .


Assodato dunque che esistono dei vantaggi
nell'applicazione di queste tecniche e che esse
si stanno inserendo in molteplici campi e notando che la letteratura tecnica, soprattutto
quella estera, relativamente abbondante circa
i dati riguardanti applicazioni particolari, ma
manca nel contempo d'una visione panoramica
delle possibilit d'impiego di queste giunzioni,
si voluto condurre uno studio sperimentale a
vesto raggio che permettesse di saggiare il pi
possibile il .comportamento di questi tipi di
giunzione nelle diverse condizioni d'impiego
cos da poterne ragionevolmente prevedere il
comportamento.
Questo studio non stato quindi condotto
con Io scopo di considerare l'adesivo quale elemento principale delle giunzioni e gli elementi
uniti come semplici supporti dell'adesivo stesso,
ma, al contrario, con il fine di sperimentare
l'intera giunzione nel suo complesso.
La scelta di due acciai inossidabili, l'austenitko AISI 304 e il ferritico AISI 430 come
materiali di prova, stata orientata da un duplice motivo:
il primo , come gi si notato, che gli acciai
inossidabili possono trarre notevoli benefici dall'uso di una tecnica d'unione mediante incollaggio;
il secondo che si desiderava poter disporre,
durante la sperimentazione, di materiali il pi
possibile inalterabili con cui realizzare le provette, onde ridurre al minimo i parametri di
prova in gioco.
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Circa la scelta di due soli tipi di acciai inossidabili si ritenuto che essi fossero sufficientemente rappresentativi e possedessero intrinsecamente differenze ben marcate dalle caratteristiche meccaniche, fisiche (per esempio coefficiente di conducibilit termica e coefficiente di
dilatazione termica) e di resistenza alla corrosione, tali da permettere di evidenziare eventuali differenze di comportamento delle giunzioni.
Circa la scelta degli adesivi con cui eseguire
le giunzioni ci si orientati su 6 tipi, forniti da
altrettante case produttrici. Per salvaguardare
l'anonimato delle prove, i diversi adesivi saranno indicati in questa relazione con numeri
della serie da 1 a. 6.
Essi sono del tipo epossidico a due componenti con Peccezione di quello contraddistinto
con il n" 4 che poliestere monocomponente.
Caratteristica comune di questi adesivi d
esser reperibili in commercio, di far presa a
freddo e di reggere mediamente alle diverse
condizioni di prova cui sono state sottoposte
le giunzioni.
A questo proposito vale la pena di sottolineare che la scelta di ciascun adesivo stata
demandata alla casa produttrice che l'ha effettuata sulla scorta del programma di prove preventivamente concordato con ciascun fornitore.
E' bene inoltre chiarire che questa sperimentazione con cui ci si ripromessi di studiare
alcuni giunti semplici, per sovrapposizione e di
testa, non vuole assolutamente essere un test
di comportamento dei diversi tipi di adesivi

Fig. 5 - Ingranaggi di acciaio inossidabile per contatori


di liquido, incollati sui propri perni mediante adesivi
strutturali.

adottati, anche se, ovviamente, non si potr prescindere nell'illustrazione delle prove dal comportamento di ciascuno.
In altre parole non si voluto stabilire una
scala qualitativa o di merito degli adesivi sperimentati, ma semplicemente constatare statisticamente se le giunzioni realizzate con essi erano
in grado di reggere, e se si, come, ad alcune
condizioni di prova.
Lo studio, bench vasto, stato condotto
solo su giunzioni semplici e quindi da considerarsi un punto di partenza piuttosto che uno
d'arrivo. Per esempio sar opportuno studiare
i tipi migliori di giunti realizzati in modo realmente economico.
Un'ultima annotazione. Tra gli adesivi sperimentati e quelli oggi reperibili in commercio,
proprio a seguito di questa sperimentazione,
esistono notevoli miglioramenti nelle caratteristiche resistenziali.
I valori assoluti di resistenza possibili a
ottenersi oggi, come sar facile constatare, sono
superiori a quelli verificati nel nostro studio.

scuna giunzione risultata pari a


1 5 X 2 5 3 7 5 mm2
Le lamiere utilizzate avevano spessore di
1 mm per le finlture (*) AISI n 2B e AISI
n" 4 e 1,5 mm per la finitura AISI n* 1 e le
strisce da esse ricavate per realizzare le provette
sono state tagliate nel senso della laminazione.
2.2 Giunzioni di testa di barre laminate a
caldo, trafilate e decapate per la prova di resistenza alla trazione. Le provette sono state realizzate come illustra la figura 7a e sono state
sollecitate come raffigurato in 7/b [12]. La
di ciascuna giunzione risultata pari a:
=176mm2

2. Tipi di giunzioni sperimentate


Le giunzioni sperimentate sono state essenzialmente di quattro tipi. 2.1 Giunzioni per sovrapposizione semplice
di lamiere per la prova di resistenza al taglio e
alla flessione. Le provette [11] sono state realizzate come illustra la figura 6/a e sollecitate
come raffigurato in 6/b e 6/c, tenendo conto
dei suggerimenti della letteratura in proposito
( 5 ). ( 6 ) ( 7 ). La superficie d'unione di cia-

=|

Ci

s
.

Fig. 7 - a) Provetta di giunzione di testa per incollaggio


di barre di acciai inossidabili AISI 304 e AISI 430.
b) Schema di sollecitazione a trazione della giunzione.

2.3 Giunzioni ti cannocchiale di due spezzoni di tubi trafilati, solubilizzati e decapati,


alloggiati uno entro l'altro per la prova di resistenza al taglio su provette non piane.
Esse sono state realizzate come illustrato nella figura 8a e osllecitate come in figura 8b.
Il gioco diametrale tra i due tubi era di
0,2 mm e la profondit di alloggiamento era
di 15 mm. La superficie della giunzione risultava di:

71

15 X 16,1 ic = 758 mm1

* "^

\ +J.

UJ
u

Fig. 6 - a) Provetta di giunzione di lamiere d'acciai inossidabili AISI 304 e AISI 430 unite per sovrapposizione semplice mediante incollaggio. b) Schema>xli sollecitazione
al taglio della giunzione. e) Schema di sollecitazione a
flessione della giunzione.

(*) Per comodit riportiamo le definizioni dei diversi


tipi di fini ture:
finitura AISI n. 1 (laminazione a caldo, solubilizzazione, decapaggio)
finitura AISI n. 2B (laminazione a freddo, ^olubUzzazione, decapaggio, skinpass, intendendo con questo termine una laminazione a freddo con rapporto di riduzione
molto limitato che ha Io scopo di rendere particolarmente
compatta la superficie).
finitura AISI n. 4 (ottenuta dalla precedente per
asportazione di un sottile strato superficiale mediante abrasivo di finezza 120 > 150 mesh).
La Meccanica Italiana - Gennaio-Febbraio 1970 - N. 29

5 S

Fig. 8 - a) Provetta di giunzione a cannocchiaJe per incollaggio di tubi di acciaio inossidabile AISI 304.
b) Schema di sollecitazione (A taglio della giunzione.

2.4 Giunzioni a cannocchiale tra uno spezzone di barra e uno spezzone di tubo per le
prove di torsione che producono uno stato di
sollecitazione a fatica a taglio alternato (fig. 9)
[12].
Il gioco diametrale tra la barra, infilata nel tubo, e il tubo stesso era di 0,2 mm. La torsione
impressa all'estremit della barra era di 630'
(prima in un senso e poi nell'altro per complessivi 13*) e veniva ripetuta con una frequenza di 30 cicli/min. Assialmente era pure
applicato alla provetta un carico di 10 kg. (generante nello strato di adesivo del giunto una
sollecitazione trascurabile) con lo scopo di provocare un allungamento all'atto della rottura
del giunto della provetta, cos da far azionare
l'arresto automatico della macchina di prova.
, II susseguirsi della torsione impressa generava nello strato di adesivo (dello spessore di
0,1 mm) una sollecitazione a taglio alternato.
La ragione per la quale ci si orientati su
un tipo di giunto del genere stata di evidenziare il comportamento di una giunzione facilmente riscontrabile in pratica e, d'altra parte,
di effettuare prove di taglio alternato.
Non si sono effettuate prove di pelatura
su strisce di lamiera perch dopo una sper-

Fig. 9 a) Provetta di giunzione a cannocchiale per incollaggio d tubo e barre di acciaio inossidabile AISI 304
per prove d fatica. b) Schema d sollecitazione A fatica
alternata a torsione della provetta in modo da generare
uno stato di taglio alternato nello strato di adesivo del
giunto.
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mentazione preliminare si notato che le giunzioni, realizzate secondo la norma DIN 53282
(8), presentavano generalmente e in maniera
uniforme caratteristiche molto basse.
Prove preliminari condotte con barrette di
resilienza ricavate con giunzioni di testa da
spezzoni di barre a sezione quadrata di lato
10 mm e di lunghezza di 27,5 mm, in modo
che la giunzione fosse nella posizione in cui
situato l'intaglio della provetta di resilienza,
hanno dato dei risultati pressoch nulli con
tutti gli adesivi in prova. Non si ritenuto pertanto opportuno introdurre queste prove nel
quadro dell'esperienza.

3. Tecniche di unione
Le tecniche impiegate sono state ovviamente
funzione del tipo di provetta da eseguire e del
tipo di preparazione delle superfici d'unione
del giunto.

3.1

Preparazione delle superfici del giunto

Si sono seguiti due diversi metodi, un trattamento meccanico e uno chimico, oltre un certo numero di provette in cui si voluta conservare la superficie nelle condizioni di fornitura. In ogni caso, s proceduto a un'accurata operazione di pulitura e sgrassaggio di ciascuna porzione della superficie d'unione. Tale
operazione stata eseguita ( 9 ) per lavaggio in
immersione in bagno di trielina a temperatura
ambiente e succesiva asciugatura in aria.
3.1.1

Trattamento meccanico delle superfici


(9) (10)
Si eseguito una sabbiatura ( * ) con le m&
dalit:
graniglia di ossido d'alluminio di finezza
180-^-220 mesh
pressione di alimentazione all'ugello 6,5
Kg/cmJ
diametro dell'ugello 3"/8
tempo di sabbiatura 5 sec
distanza della superficie da sabbiare dall'ugello 120-5-130 mm.
Si proceduto successivamente a un secondo
lavaggio per immersione in bagno di trielina a
temperatura ambiente e successiva asciugatura
in aria.
{*) L'operazione stata eseguita con sabbiatrice VacuBlast a cura della societ C.T. Milano che viene ringraziata per la cortesia.

3.1.2

Trattamento chimico delle superfici (9)

E' stato eseguito adottando come reagente


una soluzione avente la seguente composizione:
acido solforico (dens. 1,82 g/cm 3 ) 10% in peso
acido ossalico
10% in peso
acqua distillata
80!% in peso
L'attacco avvenuto per immersione degli
elementi da unire nel bagno posto in agitazione
alla temperatura di 60C.
Il tempo demersione stato protratto per
30 minuti per l'acciaio AISI 304 ed stato
limitato a 20 minuti per l'acciaio AISI 430.
Non sono stati adottati mezzi pi energici,
quali ad esempio soluzioni contenenti acido
cloridico, a volte consigliate nella letteratura
( 9 ) (10), allo scopo di evitare un tipo di attacco che avrebbe messo a repentaglio la resistenza alla corrosione degli elementi di acciai
inossidabili.
Dopo l'attacco si eseguito un lavaggio in
acqua distillata e successivamente si proceduto all'asciugatura in aria calda degli elementi.
Nel caso di provette ricavate da lamiera, la
finitura di partenza adottata stata TAISI
n" 2B.
Nel caso delle barre delle provette di trazione la finitura delle superfici di giunzione
stata ottenuta per tornitura fine, seguita da una
levigatura con carta abrasiva di finezza 120
mesh. Nel caso dei tubi uniti a cannocchiale
si constatato che la rugosit interna del tubo
di diametro maggiore e la rettifica esterna del
tubo di diametro minore erano sufficienti ad
assicurare una buona adesione senza dover ricorrere a preparazioni particolari mediante sabbiatura o attacco chimico.

3.2

Preparazione e applicazione degli adesivi

Si sono applicate le prescrizioni dei fabbricanti secondo quanto risulta dalla tabella 1.
Le miscele adesive sono state applicate manualmente a mezzo di una spatola cos da realizzare sulla superficie d'unione pellicole di
spessore opportuno.
Le giunzioni sono state quindi mantenute in
posizione per una durata non inferiore a 24
ore a temperatura ambiente, mediante appositi
posizionatori.

TABELLA

1.

Modalit di applicazione degli adesivi sperimentati


Proporzione
di miscelaiionc

Tempo
di possibile
Indurente manipolai,
(minuti)
(parti
in peso)

.Udivi

Tipo

Resina base
(parti
In peso

1
2
3
4(*)
5
6

bcomponentc
biconi ponente
bcomponente
monocomponente
bicomponente
bicomponente

100
100
100

40
100
100

30
45
60

100
100

200
100

180
180

(*) Prima di spalmare l'adesivo sulle superfici di unione si


proceduto al trattamento delle stesse con un opportuno attivatore liquido fornito dalla Casa produttrice dell'adesivo.
Le superfici trattate sono poi state lasciate asciugare all'aria prima dell'applicazione dell'adesivo.

Tutte le provette sono state poi immagazzinate a temperatura ambiente in aria calma per
almeno 7 giorni, cos da essere certi che il fenomeno di presa potesse avvenire completamente in tutti i tipi di adesivi prima di sollecitare le provette ( 7 ) ( 8 ).
Non stato usato alcun trattamento termico
per accelerare l'indurimento.

4. Quadro delle prove


Per ciascun tipo di giunzione e per ciascun
tipo di adesivo usato per ogni condizione di
prova sono state approntate 5 provette cos da
totalizzare complessivamente 2.340 unit [ 1 ] ,
Diverse condizioni di prova sono state scelte
e pi precisamente 14 in modo da ottenere un
panorama sufficientemente ampio delle caratteristiche di resistenza di tali tipi di giunzioni
in alcuni campi d'applicazione degli acciai inossidabili.
Alcune condizioni di prova sono state realizzate solo su un tipo di acciaio inossidabile,
TAISI 304 austenitico, dato che, o le condizioni
di prova non erano adatte per un acciaio inossidabile ferritico del tipo AISI 340, oppure
non si reputato necessario ripetere la prova
dopo risultati ottenuti con l'AISI 304.
I diversi tipi di prova sono illustrati di seguito, radunati in tre gruppi a seconda delle
caratteristiche di ciascun tipo. Ciascuna prova
contraddistinta con una lettera dell'alfabeto.
La Mecomica Italiana - Gennaio-Febbmo 1970 - N. 29

TABELLA 2.

Quadro riassuntivo delle prove condotte sulle giunzioni di acciai inossidabili AISI304 e AISI 430 con adesivi.
Totale delle provette esaminate: 2.340.
GIUNZIONI SPERIMENTATE

ir

.i
J .

u -E
14 U

att.
chim.
sabb.

o*

caruiQc

chiale sol
lecitati a
fatica a
[aglio alternato
(4)

AISI 430 AISI 304


sabb.

sabb.

att.
chim.

sabb.

o*

AISI 304
sabb.

AISI 304
sabb.

att.
chim.

sabb.

AISI 430

AISI 304

att.
chim.

AISI 430

AISI 304

sabb.

ubi accop_ barre accoppiate


iati a car di testa solleciocchiale tate a trazione
oli e e itati
(3)
taglio
(2)

(l)

sollecitate a flessione

sollecitate a taglio

att.
chim.

ioni di prova

lamiere accoppiate per sovrapposizione

tubi e
barre ae
coppiatl

.i

-e
d

X
X

X
X

X
X

X
X

X
X

X
X

X
X

X
X

X
X

X
X

X
X

X
X

LEGENDA:

t. q.
= superfcie d'unione tal quale, senza alcuna preparazione salvo lo sgrassaggio
sabb.
= superfcie d'untone sabbiata secondo le modalit di cui al punto 5.1.1.
att. chim. = superfcie d'unione attaccata con reagente secondo le modalit di cui al punto 3.1.2.
t 1 ) Le lamiere utilizzate sono di spessore 1 mm e fintura AISI n 2B, salvo che per la condizione A (spessore 1,5 mm e'finitura AISI n 1) e per la condizione B (spessore 1 mm e finitura AISI n 4).
(3) I tubi utilizzati sono trafilati a freddo, solubilizzati, decapati e nastrati sulla superficie esterna. Le dimensioni sono: tubo
maggiore 0 e = 18 mm; 0 = 16 mm; tubo minore 0 e = 16 mm; 0 i = 12,8 mm.
(3) Le barre utilizzate sono d diametro 0 = 15 mm; laminate a caldo, solubilizzatc e decapate.
(*) Gli elementi utilizzati per la costruzione sono: barre trafilate di diametro 0 7,80 mm; tubo elettrounito, trafilato, solubilizzato e decapato con diametro esterno 0 c = 10 mm e diametro interno 0 i = 8 mm.

4.1 Gruppo 1
Comprende le prove in condizioni di ambiente e di temperatura normali; varia in ciascuna
di esse la finitura delle superfici del giunto.
Condizioni A: solo giunti di lamiere con fintura AISI n. 1 semplicemente sgrossate;
La Meccanica tuli ani - Gennaio-Febbraio 1970 N. 19

Condizioni B: solo giunti di lamiere con finiture AISI n. 4 semplicemente sgrassate;


Condizioni C: solo giunti di lamiere con finiture AISI n. 4 semplicemente sgrossate;
Condizioni D: giunti con superfici sabbiate;

Condizioni E: giunti con superfici attaccate


chimicamente.

4.2 Gruppo 2
Comprende le condizioni d prova che comportano variazioni di temperatura. Le superfici
dei giunti sono state sabbiate, salvo che per
tubi accoppiati a cannocchiale .
Condizioni F: con permanenza di 8 ore a
40 C e sollecitazione immediatamente dopo
essere state estratte dal bagno refrigerante;
Condizioni G: con permanenza di 24 ore a
+ 100"C e sollecitazione immediatamente dopo
essere state estratte dal forno;
Condizioni H: con permanenza alternata a
\0 C e a +100 C per 20 cicli e sollecitazione a temperatura ambiente;
Condizioni I: con invecchiamento artificiate
di 250 ore in weather-o-meter (permanenza
alternata a +20" C e a +60" C in condizioni cicliche di umidit e di illumuiazione ), sollecitazione a temperatura e condizioni ambiente;
Condizioni L: con permanenza di 100 ore in
acqua bollente e sollecitazione a temperatura e
condizioni ambiente;
Condizioni O: con permanenza alternata per
10 cicli in soluzione acquosa di detersivo per
lavastoviglie {25 parti in peso di detersivo e
10.000 parti in peso di acqua) a temperatura
ambiente e di ebollizione e sollecitazione a
temperatura e condizioni ambiente.

Condizioni P: con permanenza di 100 ore a


temperatura ambiente in soluzione al 10% di
soda caustica e sollecitazione a temperatura e
condizioni ambiente.
La tabella 2 raduna il quadro generale delle
prove eseguite.

5. Giunzioni per sovrapposizione semplice d


lamiere di acciai AISI 304 e AISI 430 sollecitate a taglio
r>

Questo tipo di prova stato realizzato con


l'intento di evidenziare soprattutto le caratteristiche di resistenza meccanica del giunto ed
stato scelto come parametro il valore della sollecitazione di rottura a taglio della giunzione:

ir ma J

(Kg/mm3)

dove:
Pmax = carico di rottura del giunto espresso
in kg.
A = a r e a della superficie del giunto espressa in mm2.
Esaminiamo ora, condizione per condizione
e adesivo per adesivo, risultati ottenuti facendo riferimento alle condizioni di prova (condizioni ambiente) assunte come base.
Sono state scelte queste come campione d
riferimento perche mediamente sono quelle
pi facilmente riproducibili e maggiormente riscontrabili nelle applicazioni pratiche.
I risultati sono stati riportati, adesivo per
adesivo negli istogrammi di fig.v 10 [11].

4.3 Gruppo 3
Comprende le condizioni di prova in diversi
ambienti. Le superfici dei giunti sono state sabbiate e le provette sono state sollecitate a temperatura ambiente.
Condizioni M: con permanenza di 10 giorni
a temperatura ambiente in benzina rettificata
e sollecitazione a temperatura e condizioni ambiente.
Condizioni N: con permanenza di 100 ore a
temperatura ambiente in soluzione satura di
cloruro di sodio e sollecitazione a temperatura
e condizioni ambiente.

Fig. 10 - Valori medi di resistenza al taglio di giunzioni


per sovrapposizione semplice d lamiere di acciai inossidabili AISI 304 e AISI 430 in funzione delle diverse
condizioni di prova e dei differenti tipi di adesivi impiegati,
n.p. = prova non effettuata.
La Meccanica Italiana - Gennaio -Febbraio 1970 - N . 29

5.1 Risultati delle prove del gruppo 1


In condizioni di prova ambientali ( D ) si osserva chiaramente come tutte le giunzioni presentino caratteristiche simili sia nel caso dell'acciaio austenitico AISI 304 che nel caso del
ferritico AISI 430.
I carichi di rottura dei giunti variano da valori minimi di poco superiori a T = 1 Kg/mm'
a valori massimi di poco superiori a t = 2
Kg/mm2,
Le giunzioni realizzate con superfici tal quali,
senza preparazione, salvo lo sgrassaggio, e con
le diverse finiture (condizioni A B, C) presentano dei valori di resistenza un po' inferiori,
come logico attendersi.
Le giunzioni realizzate con attacco chimico
(condizione E) possono dar luogo a decrementi
di resistenza o incrementi sia in funzione dell'adesivo che del tipo di acciaio usato.
52

Risultati del gruppo 2


Giunzioni realizzate con l'adesivo n. 1: praticamente si riscontrano sempre incrementi della resistenza quando il ciclo prevede degli innalzamenti di temperatura e dei decrementi
quando si permane a temperature basse
(40C, condizione F ) .
Giunzioni realizzate con l'adesivo n. 2: lievi
decrementi con ciclaggio termico (40 *C,
+100 C) e con l'invecchiamento (condizioni
H e I ) , decrementi molto sensibili nel caso di
permanenza a +100 a C (condizione G ) .
Giunzioni realizzate con l'adesivo n. 3: nessun decremento conseguente all'invecchiamento
artificiale (condizione I ) , massima diminuzione
per permanenza a + 1 0 0 " Q comportamento intermedio negli altri casi.
Giunzioni realizzate con l'adesivo n. 4: nessuna diminuzione di resistenza in condizioni di
invecchiamento artificiale (condizione I ) , massimo decremento di resistenza per permanenza
in acqua bollente ( condizione L ).
Giunzioni realizzate con l'adesivo . 5: nessuna diminuzione nel caso di permanenza a
40* C (condizione F) e sensibile riduzione in
tutti gli altri casi.
Giunzioni realizzate con l'adesivo n. 6: nessuna diminuzione di resistenza per permanenza
a 40" C (condizione F ) , per ciclaggio termiLa Meccanica Italiana - Gennaio-Febbraio 1970 - N. 29

ci (40C e +100 C, condizione H) e per


invecchiamento artificiale (condizione I ) . Massimo decremento per permanenza in acqua bollente (condizione L) e per ciclaggio in detersivo per lavastoviglie (condizione O ) , soprattutto per l'acciaio AISI 430.

5.3 Risultati del gruppo 3


Le giunzioni realizzate con l'adesivo n. 1 non
mostrano alcun decremento di resistenza.
Quelle realizzate con l'adesivo n. 4 o non
subiscono variazioni (permanenza in benzina
rettificata), oppure mostrano decrementi di resistenza di lieve entit.
Analogo il comportamento delle giunzioni
realizzate con l'adesivo n. 6. Negli altri casi i
decrementi sono pi o meno contenuti. Vale la
pena di osservare che in molti casi si verificata una deformazione permanente degli elementi metallici del giunto, prima di pervenire
alla rottura dello stesso nel corso della sollecitazione.

6. Giunzioni a cannocchiale di tubi di acciaio


AISI 304 sollecitate & taglio
La sperimentazione su questo tipo di giunzioni non piane [12] ha avuto lo scopo di porre in evidenza se vi fossero variazioni tra le
loro caratteristiche e quelle delle giunzioni
piane, sollecitate nello stesso modo.
Nel caso del giunto a cannocchiale tra
spezzoni di tubi, infatti, lo spessore della pellicola d adesivo determinato dal gioco esistente tra il diametro esterno del tubo pi piccolo
e quello interno del tubo maggiore ed quindi
costante per qualunque tipo di adesivo impiegato. Nel caso delle provette piane unite per
sovrapposizione semplice, invece, lo spessore
della pellicola determinato dalla pressione
esercitata durante il posizionamento del giunto
e dalle caratteristiche di viscosit dell'adesivo;
in generale risulta minore che nel caso precedente.
In secondo luogo, mentre nelle giunzioni
piane si ha un effetto d contorno su tutti e
quattro i lati di delimitazione del giunto, nel
caso delle giunzioni dei tubi a cannocchiale ,
l'effetto di contorno sentito solo in corrispondenza delle due circonferenze estreme di delimitazione del giunto.

Si assunto come parametro indicativo della


prova l valore della sollecitazione di sfilamento
del giunto

dttivo 1

n d* L

atits'Vo J

1
Q

alti

itt

nn

(Kg/mm 2 )

dttvo 2

il

O'O F S / L O D*O F G / L O D ' O

FQ 1 LO

Condizioni di prova
adttivo i
adttivo 5
a rftsiVo 6

espresso in Kg
dove PmK il carico di sfilamento del giunto

d* = d + il diametro medio della


2

E 2
S

pellicola di adesivo espresso in mm, essendo e il gioco diametrale tra le superfici d'unione dei tubi

n l
0 * 0 FOILO

nllnn

O'O FOI LO D'D FUI

Condixloft

LO

di prova

L la lunghezza del giunto espresso in


millimetri.

Fig. 11 - Valori medi di resistenza al taglio di giunzioni


a cannocchiale di spezzoni di tubi di acciaio inossidabile AISI 304 in funzione delle diverse condizioni di
prova e dei differenti tipi di adesivi impiegati.

Prima di esaminare i risultati vale la pena


di notare che, rimarcata la sostanziale analogia
d comportamento tra le giunzioni di acciaio
AISI 304 e AISI 430 nel caso delle provette
piane, si reputato sufficiente eseguire la spe-.
rimentazione solo su tubi di AISI 304 per le
prove del gruppo 2.
Per quanto riguarda infine la preparazione
delle superfici d'unione si ritenuto non necessario procedere alla prova di giunzioni preparate cori attacco chimico, visti i risultati ot :
tenuti operando sulle provette piane.
Parimenti, data la concordanza dei risultati
avuti a temperatura ambiente su provette sabbiate e tal quali, le prime indicate come condizioni di prova D e le altre come condizione D*,
non si proceduto alla sabbiatura delle superfici di unione.
Assumiamo pertanto come condizione base
di riferimento quella D*, corrispondente a provette con superficie d'unione tal quale sollecitata a temperatura ambiente {fig. 11).
Se facciamo un confronto con i risultati ottenuti con le provette piane si nota.che i giunti
realizzati con l'adesivo n. 1 mostrano un certo
incremento d resistenza, quelli realizzati con
l'adesivo n. 2 ripetono gli stessi valori, mentre
negli altri casi si ha un decremento pi o meno
accentuato evidentemente connesso con il maggior spessore dello strato di adesivo.

6.1 Risultati delle prove del gruppo 2


Per le giunzioni eseguite con gli adesivi n. 1
n. 4 e n. 5 si rilevano (salvo 2 eccezioni)
diminuzioni di resistenza pi o meno accentuate.
Per gli altri adesivi invece si osservano sempre aumenti di resistenza del giunto salvo che
nel caso di permanenza in acqua bollente, prova che si mostra molto severa per tutti i tipi di
adesivi impiegati. Al contrario, la permanenza
a basse temperature per i giunti realizzati con
diversi adesivi (il n. 2, il n. 3, il n. 5 e il n. 6)
mostra d'incrementare la resistenza del giunto.
Una considerazione a parte meritano giunti
sottoposti a prove d'invecchiamento, realizzati
con l'adesivo n. 4 (condizione I ) . Si verificato, in contrasto con l'andamento delle altre
prove, un incremento di resistenza. Il caso
solo apparentemente anomalo in quanto, essendo terminata la prima partita di adesivo fornita all'inizio della prova, ne stata consegnata
dopo alcuni mesi una seconda, eguale apparentemente alla prima, ma che evidentemente possedeva caratteristiche migliorate dato che lo
stesso fenomeno d'incremento di resistenza si poi notato anche in alcune prove di fatica.
Anche nel caso delle giunzioni tra tubi si
riscontrata una deformazione permanente degli
elementi tubolari prima di pervenire a rottura
del giunto nel corso della sperimentazione.
La Meccanica halima - Gennaio Febbraio 1970 - N. 29

7. Giunzioni per sovrapposizione semplice d


lamiere di acciai A1SI 304 e AISI 430 sollecitate a flessione

Per le altre condizioni di prova si ha un


comportamento abbastanza analogo con quello
dimostrato nel caso della sollecitazione a taglio.

E' stato utilizzato lo steso tipo di provetta


impiegato per la prova di sollecitazione al taglio.
Lo scopo di questa serie di prove stato quello
di evidenziare la capacit di deformarsi del
giunto prima di pervenite a rottura.
In particolare la scelta di questo tipo di prova dovuta al fatto che la valutazone della deformabilit risulta pi agevole cosi che non
nel caso della prova di sollecitazione a taglio.
Come parametro indicativo stata assunta la
freccia d'inflessione

7.2 Risultati delle prove del gruppo 2


Giunzioni realizzate con l'adesivo n. 1: netto incremento della deformabilit in ogni caso
in cui si verifichi un innalzamento anche non
continuo della temperatura, diminuzione invece
nel caso delle basse temperature (40 "C, condizione F ) .

F espressa in mm
che provoca la rottura della giunzione delle
provette su una luce di 140 mm.

'- * -'

Vi

JElLil

11

Fig. 12 - Valori medi delle frecce di inflessione a rottura


di giunzioni per sovrapposizione semplice di lamiere di
acciai inossidabili AISI 304 e AISI 430 in funzione delle
diverse condizioni di prova e dei differenti tipi di adesivi
impiegati.
n.p. = prova non effettuata.

In alcuni casi si raggiunta la freccia massima consentita dall'apparecchiatura di prova,


pari a 42 mm, senza provocare la rottura del
giunto.
Vediamo ora i risultati ottenuti (fig. 12)
[111.
7.1 Risultati delle prove del gruppo 1
Anche per le prove a flessione si nota una
buona analogia di comportamento tra i due tipi
di acciai inossidabili AISI 304 e AISI 430. I
valori della freccia d'inflessione a rottura nel
caso delle condizioni di prova D vanno da un
minimo di 8,5 mm per le giunzioni realizzate
con l'adesivo n. 1 a valori di 41 mm e > 42 mm
per le giunzioni realizzate con gli adesivi n. 4
e n. 5.
La Meccanica Italiana Gennaio -Febbraio 1970 - N. 29

Giunzioni realizzate con l'adesivo n. 2: incremento in quasi tutte le condizioni, salvo la permanenza a basse temperature (40 C, condizione F) per VAISI 304 e ad alte temperature
( + 100C, condizione G) per l'AISI 430.
Giunzioni realizzate con l'adesivo n. 3: Incremento deciso nel caso d'invecchiamento artificiale (condizione I) e variazioni contenute, positive o negative, negli altri casi.
Giunzioni realizzate con l'adesivo n. 4: nessuna influenza dell'invecchiamento (condizione I) e del ciclaggio termico nel caso dell'AISI 304. In tutti gli altri casi si ha una
diminuzione.
Giunzioni realizzate con l'adesivo n. 5: diminuzione pi o meno accentuata salvo il caso di
ciclaggio termico (40" C, +100C, condizione H) e d'invecchiamento artificiale nel caso
dell'acciaio AISI 430.
Giunzioni realizzate con l'adesivo . 6: incremento notevolissimo in tutte le condizioni salvo la permanenza a basse temperature (condizione F) e in acqua bollente (condizione L)
e in detersivo bollente, nel caso delPAISI 430.
7.3 Risultati delle prove del gruppo
Alcune giunzioni non mostrano di risentire
alcuna influenza dalla permanenza in ambienti
particolari, ad esempio quelle realizzate con gli
adesivi n. 1, n. 2, n. 4.
Negli altri casi le diminuzioni di deformabilit sono pi o meno accentuate per diventare
sensibilissime nei giunti realizzati con l'adesivo n. 5.
E' interessante osservare come si siano realizzate deformazioni permanenti molto rilevanti,
anche dopo invecchiamento, senza pervenire a
rottura del giunto.

8. Giunzioni di testa di barre di acciai inossidabili AISI 304 e AISI 430 sollecitate a
trazione
Scopo di queste prove di verificare il comportamento al distacco delle giunzioni di testa
di elementi non piani.
Come parametro rappresentativo della prova
stato assunto il valore della sollecitazione di
rottura del giunto:

8.1 Risultati del gruppo 1: le condizioni di


prova E mostrano un netto decadimento delle
giunzioni realizzate con barre di AISI 430, raggiungendo valori estremamente bassi della resistenza, molto prossimi allo zero; in un caso si
sono avute rotture di giunti durante la manipolazione. Nel caso dell'AISI 304 si constata un
decadimento pi contenuto e in qualche caso
(giunti con adesivi n. 3 e n. 5) si ritrovano
valori dello stesso ordine di grandezza di quelli
ottenuto nelle condizioni D.

ir ma*

a =

dove P m il carico di rottura delle giunzioni


espresso in kg.
d

il diametro della barra espresso in mm.


in mm.

I valori delle sollecitazioni di rottura sono


riportati negli istogrammi di fig. 13 [12].
Consideriamo al solito le condizioni di prova di riferimento D. Anche in questo caso si
nota una stretta equivalenza di comportamento
tra le giunzioni realizzate su elementi di acciaio inossidabile AISI 304 e AISI 430 (con
la sola eccezione dell'adesivo n. 2 ) .
Rispetto alle sollecitazioni di taglio si pu
rilevare che i giunti sollecitati a trazione si
comportano in modo un po' dissimile e tendono
a dare valori delle sollecitazioni unitarie di rottura circa doppi.

.<_..

__

Jl
Fig. 13 - Valori medi di resistenza alla trazione su giunzioni di testa di barre di acciai inossidabili AISI 304 e
AISI 430 nelle diverse condizioni di prova, in (unzione dei
differenti tipi di adesivi impiegati.
n.p. = prova non effettuata

8.2 .Risultati del gruppo 2: le condizioni di


prova F (40 C) registrano un incremento
delle caratteristiche di resistenza dei giunti ne!
caso degli adesivi n. 1, n. 2, n. 3 e n. 5 a volte
in modo molto vistoso e al contrario un decadimento netto nel caso dei giunti realizzati
con l'adesivo n. 4. Per quelli realizzati con l'adesivo n. 6 non si sono verificate apprezzabili
variazioni. Al contrario le condizioni di prova
G (+100*C) mostrano un generale decadimento con valori prossimi allo zero e casi di
rotture durante le manipolazioni delle provette.
Fanno eccezione giunti realizzati con l'adesivo
n. 4, che offrono ancora caratteristiche apprezzabili, specialmente nel caso dell'acciaio AISI
430.
Le condizioni di prova H ( 20 cicli a 40 "C
e +100 "C) mostrano un decadimento delle caratteristiche dei giunti realizzati con tutti gli
adesivi impiegati. In alcuni casj s verificata
la rottura di tutte le provette durante il trattamento, prima ancora di terminarlo o, comunque, prima d essere sottoposte a sollecitazione.
Le condizioni di prova I ( invecchiamento artificiale) petmettono di considerare due diversi
modi di comportarsi delle giunzioni. I giunti
realizzati con gli adesivi n. 1, n. 2, n. 3, n. 4
e n. 6 (il n. 3 e il n. 6 nel caso dell'acciaio
AISI 304 ) non mostrano di risentire dell'invecchiamento artificiale.
Al contrario gli adesivi n. 3 e n. 6 nel caso
dell'acciaio AISI 430 e n. 5 per entrambi mostrano di risentirne.
Le condizioni di prova L (100 h in acqua
bollente) provocano in generale un annullamento delle caratteristiche di resistenza dei
giunti e vengono registrate in ogni caso rotture
di provette durante il trattamento.
Le condizioni di prova O ( 10 cicli in soluzione di detersivo) ripetono grosso modo i risultati rilevati nelle condizioni di prova L. Anche in questo caso si registrano molteplici rotture di provette nel corso della manipolazione.
La Meccanica Italiana - Gennaio Febbraio 1970 - N. 29

8.3 Risultati del gruppo 3


Le condizioni di prova M ( 10 giorni in benzina) non mostrano particolare influenza sui
giunti realizzati con gli adesivi n. 1 e n. 2, mentre provocano un decadimento in tutti gli altri
casi.
Un decadimento generale viene presentato
dai giunti sottoposti alle condizioni di prova
N e P. (rispettivamente la N, 100 h in soluzione satura di NaCl e la P, 100 h in soluzione di soda caustica al 10% ).

di durata nulla e non si sono computate nella


media le provette che non superarono tale limite. Sempre convenzionalmente si indicato
con durata zero il gruppo per il quale tutte e
5 le provette sono durate meno di 100 cicli
ciascuna.
Il valore massimo di durata di ciascuna prova
era di 40.000 cicli, oltre la quale, se non si
rompeva, la provetta veniva smontata dalla
macchina di prova.
Nella tab. 3 [12] in cui sono stati radunati i
risultati, s anche provveduto a indicare volta
a volta il numero delle provette non rotte dopo
40.000 cicli e quello delle provette rotte prima di 100 onde avere un panorama pi completo del comportamento dei giunti a fatica. .,
Sempre convenzionalmente si stabilito di
considerare resistenti a fatica quei giunti la
cui durata media indicativa risultasse superiore
a 10.000 cicli.
Facciamo riferimento al solito alle condizioni
di base D. In questo caso mostrano di reagire
abbastanza bene alla fatica a taglio alternato le
giunzioni realizzate con gli adesivi n. 2, n. 3 e
n. 6. Gli altri giunti realizzati con gli altri adesivi n. 1, n. 4 e n. 5 denunciano un'a scarsa resistenza alla fatica.

9. Prove a fatica su giunzioni a cannocchiale di tubi e barre di acciai inossidabili


AISI 304

Le giunzioni, realizzate e sollecitate come


illustrato precedentemente sono state sottoposte a prove di torsione alternate. Quale parametro caratteristico della prova stato assunto
un valore medio indicativo del numero N di
cicli di sollecitazione.
Tale valore, per ciascun gruppo di 5 provette, stato calcolato come media della durata
delle singole provette maggiori di 100 cicli di
alternanze. Convenzionalmente si sono ritenute

TABELLA 3

Prove di resistenza a fatica a taglio alternato su giunzioni a cannocchiale > di tubi e di barre - Valori medi Indicativi
delle durate espresse in cicli di sollecitazione alternata.

Le medie sono state calcolate sul risultati di 5 provette, per ogni condizione di prova e adesivo sono segnalate le quantit di provette non rotte (n.r.) dopo 40.000 cicli di sollecitazione ripetuta e quelle rotte (r.) dopo meno di 100 cicli.
)ura
Coutil Ad csiv 3
7. inni
di pro- n. r. r.
va

(cicli) d clic gi nzio ni rcaliz/ .ite co n:


desii. o 3 A<i csiv o 2
1
durata
durata
durata
n. r. r. media
n. r. r. media
medio

A< csiv 3 4
n. r .

1)

1.300

11.322

12.551

324

3.674

268

1.394

3- 162

1.691

140

2, 240

455

666

6. 056

9.693

781

218

1.260

26.837

553

1'

493

901

Ar csivo 5
du ratti
n. r. r.
media

durata
media

i.

n.r.

rlcsiv o 6
durntn
r.
tue ci io
2Z.400

609

1.045

521

13.829

26.740

410

486

- 27.279*

135

31.167*

255

229

- 30.653*

2.783
-

1.833
0

LEGGENDA:

n.r. = numero delle provette non rotte dopo 40.000 cicli ripetuti di sollecitazione alternala. La durata convenzionale di queste
provette stata fissata pari a 40.000 cicli.
r. = numero di provette rotte dopo meno di 100 cicli ripetuti di sollecitazione alternata. La durata convenzionale di queste
provette stata fissata pari a 0 cicli e non stata computata nella media salvo che tutte e cinque le provette avessero
durata 0.
* .= dato ottenuto con partita di adesivo nuova.
La Meccanici Italiana - Gennai - Febbraio 1970 - N. 29

9.1 Risultati del gruppo 1: le condizioni di


prova E mostrano, al solito, un abbassamento
delle caratteristiche di resistenza dei giunti e
tutte le durate medie sono decisamente inferiori
a 10.000 cicli di alternanze. Nel caso addirittura dei giunti realizzati con gli adesivi n. 2 e
n. 5 la durata media convenzionale nulla.

9.2 Risultati del gruppo 2: le condizioni di


prova H (cicli a 40 C e + 100"C) mostrano
in generale un decadimento netto delle condizioni di resistenza di tutte le giunzioni. Solamente quelli realizzati con l'adesivo n. 6 danno
buoni risultati. Per quelli eseguiti con l'adesivo n. 5 la durata praticamente nulla. Le
condizioni di prova I (invecchiamento artificiale) mostrano, come nel caso precedente, un
decadimento nettissimo delle caratteristiche resistenziali con l'eccezione, al solito, dei giunti
realizzati con l'adesivo n. 6, la cui resistenza
migliora superando, seppure di poco, i valori
gi registrati nelle condizioni di base D.
Le condizioni di prova L (permanenza in
acqua bollente ) provocano un decadimento generale della resistenza alla fatica dei giunti.
Nessuna delle giunzioni realizzate con gli adesivi n. 2, n. 3, n. 4 e n. 5 riesce a superare
i 100 cicli di prova. Anche nel caso dell'adesivo
n. 6, che si dimostrato migliore nella resistenza a fatica, si rilevano 2 provette rotte prima di 100 cicli.
Le condizioni di prova O (cicli in soluzione
di detersiva) presentano un notevole incremento della resistenza dei giunti realizzati con
l'adesivo n. 1, mentre le giunzioni ottenute con
tutti gli altri tipi di adesivi davano luogo a
durate molto limitate.
9.3 Risultati del gruppo 3: vale la pena di
osservare subito che in tutte le condizioni di
prova M, N, P i giunti realizzati con l'adesivo
n. 4 mostrano caratteristiche di resistenza eccezionalmente elevate e in completo disaccordo
con quanto precedentemente rilevato nelle altre
prove. A questo proposito va ricordato per
quanto si gi avuto modo di illustrare al precedente punto 6.1. La partita di adesivo impiegata per eseguire le provette non era la stessa di quella usata per la fabbricazione di tutte
le altre provette. Tale seconda partita, bench
di caratteristiche dichiarate uguali alla precedente, stata fornita in un secondo tempo, do-,
p l'esaurimento della prima, e evidentemente
possiede caratteristiche migliorate.

Fatta questa precisazione, notiamo che le


condizioni di prova M ( permanenza in benzina
rettificata ) provocano un forte decadimento nei
giunti realizzati con gli adesivi n. 2, n. 3, n. 5
e n. 6. In questi ultimi due casi si registra
addirittura che nessuna provetta ha superato i
100 cicli di alternanze.
Nel caso dell'adesivo n. 1, invece, si nota
un notevole incremento delle caratteristiche,
dato che la durata media giunge a sfiorare quella indicativa di 10.000 cicli e una provetta petviene anche a 40.000 cicli senza rompersi.
Le condizioni di prova N (permanenza in
soluzione satura di NaCl) mostrano un generale decadimento di tutti i giunti con la sola
eccezione di quelli realizzati con l'adesivo n. 4,
come del resto si gi notato.
Anche in questo caso i giunti degli adesivi
n. 5 e n. 6 non arrivano in nessun caso a superare 100 cicli di durata.
Le condizioni di prova P ( permanenza in soluzione al 10% di NaOH) riconfermano, come
nel caso precedente, il completo decadimento
delle giunzioni, eccettuate quelle con l'adesivo
n. 4 di cui si gi detto. Il comportamento
dei giunti realizzati con gli adesivi n. 5 e n. 6
analogo a quello gi presentato nei casi precedenti.
Se desideriamo avanzare una considerazione
globale possiamo subito notare che la resistenza
a fatica dei giunti chiaramente funzione dell'adesivo impiegato.
A temperatura ambiente e con provette sabbiate, tre sono gli adesivi che mostrano una
buona resistenza: il n. 2, il n. 3 e il n. 6 con
netta supremazia di quest'ultimo.
Sempre questo adesivo n. 6 permette la realizzazione dei giunti che reggono bene alla fatica anche in condizioni di prova che implicano
sbalzi di temperatura pi o meno intensi (pi
intensi nel caso della prova H e meno nel caso
della prova I ). Nelle altre condizioni di prova
invece il decadimento molto brusco.
L'adesivo n. 1 quello che, pur non raggiungendo valori di durata eccezionali, mantiene maggiormente costanti le condizioni di resistenza alla fatica del giunto.
L'adesivo n. 5 non mostra di avere attitudini
alla resistenza alla fatica e l'adesivo n. 4 costituisce un caso apparentemente anomalo, come
gi illustrato.
10. Conclusioni
Si gi notato che nonostante la numerosa
mole di provette esaminate, i tipi di giunzioni
La Meccanica Italiana - Gennaio - Febbraio 1970 N. 29

sottoposte a prova sono semplicemente tre,


pertanto le conclusioni che si possono trarre,
seppure ampie, non coprono tutto il campo della tecnica d'incollaggio degli acciai inossidabili.
La prima osservazione che balza agli occhi
che questa tecnica sembra offrire reali possibilit d'impiego.
La seconda che non esiste un adesivo di tipo universale tale da poter essere impiegato
nella realizzazione di giunti di acciai inossidabili in qualunque condizione d'impiego e con
qualunque tipo di giunto.
Ciascun adesivo presenta caratteristiche ben
definite che lo mettono in grado di realizzare
o meno giunti di ben precise caratteristiche
resistenziali in ben determinate condizioni di
sollecitazione.
La terza che allo stato contingente della
tecnica applicativa, la preparazione della superficie degli elementi della giunzione ha estrema
importanza ai fini della realizzazione di una
buona unione, sia nel caso dell'acciaio AISI 304
che in quello dell'AISI 430.
La preparazione senza dubbio migliore e che
garantisce la maggiore costanza di risultati la
sabbiatura preceduta e seguita da un buon
sgrassaggio.
Al contrario la preparazione mediante attacco
chimico presenta scarso affidamento.
Se scendiamo un po' dal generale al particolare vediamo che la resistenza dei giunti sperimentali statisticamente buona in molteplici
condizioni d'impiego che vanno dalle condizioni ambienti, alle basse temperature, alle temperature elevate, agli ambienti particolari.
In specie, sempre parlando da un punto di vista statistico, l'invecchiamento artificiale non
mostra d'influire negativamente sulle caratteristiche dei giunti.
Tra queste si visto che essi mostrano anche una notevole capacit a lasciarsi deformare
senza rompersi.
Come indicazione di massima sulla realizzazione del giunto, l'esperienza ha chiaramente indicato, come d'altronde era risaputo, che necessario indirizzarsi nel disegno dei giunti verso
quei tipi che permettono alla pellicola di adesivo d'esser sollecitata essenzialmente a taglio,
siano essi piani oppure no.
Al contrario si presentano pi delicate quelle giunzioni in cui lo strato di adesivo sollecitato a trazione, anche se in valore assoluto-la
loro resistenza superiore a quella presentata
nel caso di sollecitazione d taglio.
La Meccanica Italiana - Gennaio - Febbraio 1970 - N. 29

Un'ultima considerazione.
I giunti sperimentati sono stati realizzati con
adesivi prodotti circa 2 anni fa (la lunga serie
di prove ha richiesto molti e molti mesi per la
realizzazione dell'esperienza e lo studio dei risultati ).
Lo stato della tecnica e gi si avuto modo di constatarlo nel corso di quest'incontro
si evoluto con notevole velocit e siamo certi
che se dovessimo rifare oggi le prove troveremmo risultati ancora migliori.
Indubbiamente sarebbe interessante proseguire in questo senso, soprattutto studiando disegni di giunti che permettano di sfruttare a
fondo le prestazioni di questi nuovi tipi di giunzioni d'elementi d'acciai inossidabili.

BIBLIOGRAFIA
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Sperimentazioni su giunzioni incollate di elementi di acciai inossidabili - Metodologia e conclusioni generati.
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11) G. Di Caprio - W. Nicodemi
Prove su lamiere di acciai inossidabili unite con adesivi
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Ingegneria Meccanica, in corso di pubblicazione.
12) G. Di Caprio - W. Nicodemi
Esperienze su giunti incollati di tubi e barre di acciai
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Ingegneria Meccanica, in corso di pubblicazione.

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