Il Chinino | Bimestrale dinformazione | Anno IV - numero QUATTRO - Ottobre 2014 | Copia gratuita Materia plastica Canali, strade, campi: ovunque LINCHIESTA La storia dellagro secondo Folchi Dieci anni di studi per capire chi siamo La torre che vigila lo scorrere del tempo Ci che resta del castello dellAcquapuzza PONTINIA OTTANTA ANTICHE ORME il Quel gesto istintivo che evit la mattanza Perch Pontinia premi il maresciallo Abbatiello TIPI PONTINI Inizia a diventare stucchevole parlare di rifiuti, riciclaggio, ric- chezza e risparmio derivanti dalla raccolta differenziata. Inizia a stancare sentire e leggere di buone pratiche nella gestione dellimmondizia, di citt e paesi, per lo pi esteri, dove non ci sono carte per terra, sacchetti e ingombranti fuori dai casso- netti, discariche abusive. Verrebbe anche da dire di lasciare in pace le scuole e i suoi alunni, che tutti vogliono sensibilizzare al riciclaggio e al recupero, salvo poi uscire dallaula e trovare una relt diversa. Anche in famiglia. Lultimo scandalo ad esplodere quello relativo alla discaria di Borgo Montello, dove il processo dir se le societ che la gestivano, ovviamente sotto locchio attento delle istituzioni e dei politici che dispensavano rassicurazioni come plastica in un campo, hanno portato via 32 milioni di euro che abbiamo gi pagato e che servivano per la bonifica del sito. Insomma dopo la malavita organizzata la volta della finanza e dei col- letti bianchi. Se a ci sommiamo i tanti gesti quotidiani di incivilt compiuti dai cittadini e dalle aziende per risparmiare tempo e denaro si ha la fotografia esatta di cos oggi il nostro territorio.
Chi ruba sui rifiuti, chi mente sui rifiuiti, chi truffa sui rifiuti ipo- teca il futuro di tutti. Cos come lo ipoteca chi getta la bottiglia per strada, chi butta le cassette di polistirolo nei canali, chi svuota la propria cantina in un campo, chi brucia i copertoni invence di smaltirli. Il probelma non solo economico. Il pro- blema la nostra salute. Non si compra e non fa sconti.
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Fotografe Progetto Grafco Stampato presso Andrea Zuccaro Paolo Periati Federica Guzzon, Gianpaolo Danieli, Alessandro Cocchieri, Ilenia Zuccaro, Graziano Lanzidei, Luca Ghidoni, Erika Badalamenti, Loredana Furlanetto, Giancarlo Incitti. Emanuele Palombi, Alessandro Rogato, Simone Olivieri, Fabrizio Bellachioma, Salvatore Badala- menti, Pietro Romano. Foto di copertina: Fabrizio Bellachioma. Keller Adv Nuova Grafca 87 srl, Via del Tavolato, snc 04014 Pontinia (LT) SOMMARIO 4 LINCHIESTA Un mondo di plastica 8 AGRI_CULT La legge del diserbante 10 CRONACHE CITTADINE Arriva la preside 12 LANGOLO DEL POETA Mare dautunno 14 TIPI PONTINI Il maresciallo Abbatiello 16 PRIME PIETRE Lenigma di Aprilia 20 PONTINIA OTTANTA La versione di Folchi 24 ANTICHE ORME Torre dellAcquapuzza 29 I SEGRETI DEL MAP La aba di Edda 30 CRONACHE CITTADINE Teatro Fellini, su il sipario 31 CRONACHE CITTADINE Pittori in piazza 32 SPORT CITTADINO La sfida della scuola calcio 34 SPORT CITTADINO La Pontinia che corre LINCHIESTA di ILENIA ZUCCARO foto di FABRIZIO BELLACHIOMA I l 900 stato chiamato lera della plastica. Que- sta denizione d unidea di quanto lavvento delle materie plastiche abbia inciso sui compor- tamenti e le abitudini quotidiane della nostra societ e quanto abbia contribuito allo sviluppo di importanti settori come trasporti, comunicazioni, elettronica e informatica. Ma se questo materiale molto leggero, malleabile e pratica- mente indistruttibile ha permesso grandi innovazioni di pro- dotto in tutti i campi, non possiamo per affermare che sia sostenibile. Un prodotto fatto di plastica impiega centinaia di anni a deteriorarsi una volta giunto in discarica, quando ci arriva. Per questo lo sviluppo del riciclo delle materie plastiche ha raggiunto oggi unimportanza fondamentale. Ma quanto il riciclo fa parte delle nostre abitudini quotidia- ne? Basterebbe farsi un giro per alcune strade di Pontinia, del centro ma anche in campagna, per trovare facilmente questa materia prima abbandonata ai bordi delle strade. Risultato dellazione di un automobilista o di un passegge- ro che con non curanza getta una bottiglia o la carta delle gomme. La plastica rappresenta per lambiente e lecosistema un pericolo senza precedenti nella storia dellumanit proprio per il suo punto di forza: la durabilit nel tempo. Partiamo dalla piazza di Pontinia, cestini a ogni angolo, cartacce e immondizia un po dappertutto, nelle fessure degli scalini, nella fontana; ci spostiamo verso piazza Kennedy: la fontana del Map stata fn da subito un per- fetto raccoglitore di bottigliette e buste di patatine. Non un venerd, non stiamo parlando di cumuli eccezionali di plastica. Possiamo continuare per via Guglielmo Marconi e, se locchio attento, il bordo strada presenta dei puntini bianchi quasi ovunque, plastica! Pezzi lacerati dal tempo che svolazzano di qua e di l. Possiamo tornare indietro, e inoltrarci in qualche parcheggio o zona vuota del centro di Pontinia. Qui troveremo tra le altre sporcizie anche delle bottiglie di vetro, prodotto di una serata in compagnia. Passeggiare lungo il Botte o lungo la via ciclabile delle exGescal uno spettacolo deprimente. Nuova immondizia che si accumula a immondizia sedimentata.
Se partiamo alla volta delle campagne della nostra cittadi- na, i bordi delle strade sono invasi da contenitori vuoti di detersivi, quelli da 3 e 5 lt per intenderci. Bottigliette dac- qua, buste di patatine o di qualche snack. Siamo andati anche a vedere i canali e le zone protette. Inutile aggiunge- re quello che abbiamo visto e che molti di noi vedono quoti- dianamente. C di tutto. Saltano agli occhi gli ingombranti, i frigoriferi, i divani, i materassi. Sembrano diminuire i copertoni, ma poi basta attendere il taglio delle erbe lungo i cigli delle strade per vedere spuntare di tutto. Oppure si lasciano nel completo degrado monumenti im- portanti, come le Idrovore di Mazzocchio, che oltre allac- qua dovranno essere modifcate per raccogliere anche la numerosa immondizia che viene lasciata lungo i canali. Non siamo ancora in grado di comprendere quanto le nostre cattive abitudini pesino sullambiente naturale che PLASTIFICAZIONE QUOTIDIANA Piccoli e grandi gesti di incivilt rendono il territorio una discarica IL CHININO Ottobre 2014 4 IL CHININO Anno IV n 4 5 Operai della Tra.Sco mentre puliscono il centro di Pontinia dopo il mercato settimanale IL CHININO Ottobre 2014 6 ci circonda. Camminando per Pontinia o girando per le sue campagne possiamo rimanere attoniti di fronte a tanta in- civilt e parlare di pulizia delle strade che non viene fatta. Un ragazzo di 14 anni un giorno disse: Vabb io butto la plastica per strada, tanto poi passa lo spazzino a pulire. In effetti lo spazzino, oggi macchina spaz- zatrice, esce ogni mattina per tre ore di pulizia quotidiana del centro storico e, una volta a settimana, tocca altre zone di Pontinia. Nonostante abbia pi di 14 anni, e sia stata pi in manutenzione che sulle strade, essa cerca di adempie- re al suo dovere, zigzagando tra mac- chine e motorini parcheggiati, ripulendo quello che possibile. Servirebbe un coordinamento continuo tra vigili, azienda Tra.Sco mutliservizi, cittadini e comune per fare in modo che la macchina spazzatrice possa pulire ogni giorno, ogni strada di Pontinia e potremmo uscire al mattino con lillu- sione di avere una citt pulita. Oppure possiamo iniziare a gettare la spazzatura nel cestino e a differenziare di pi, cos che non avremo bisogno neanche delle macchine spazzatrici. E riciclare anche, da circa un mese quello che si raccoglie dalle strade di Pontinia viene conferito per es- sere differenziato. Il lavoro va fatto in due direzioni: lAmmi- nistrazione Comunale deve tutelare centro e campagne con un servizio di pulizia e polizia effciente ed effcace, ma allo stesso tempo il cittadino deve comprendere quanto le sue azioni incivili mettano a rischio la sostenibilit dellambien- te in cui viviamo. Avete sentito parlare dellisola di plasti- ca, la Great Pacifc Garbage Patch? la grande chiazza dimmondizia nellOceano Pacifco, un luogo dove tutta la plastica del mondo arriva trasportata dalle correnti di fumi, mari e oceani. A partire dagli anni 50 del secolo scroso la plastica ha formato pian piano unisola delle dimensioni che oscillano dallo 0,41 per cento al 5,6 per cento dellocea- no. Nel mondo ne esiste pi di una, se siete curiosi di visitarle, forse qualche agenzia di viaggio potrebbe avere unofferta vantaggiosa. Sar un isola di plastica la prossima meta delle vacanze LINCHIESTA Sopra e sotto rifuti abbandonati lungo i canali S ituata in via Napoli, al civico n 1, la gioielleria Elda Gioielli fa ormai parte della storia di Pontinia. Era la fine degli anni sessanta, un periodo di splendo- re e speranza nel futuro, quando i due novelli sposi, Antonio ed Elda hanno scelto Pontinia per aprire la loro attivit. Lui era un giovane appassionato di orologi, attratto da quei piccoli meccanismi capaci di calcolare il tempo cos, da autodidatta, ha iniziato a impara- re e poi a lavorare in quella che era allinizio una piccola oreficeria. Lei una fedele compagna pronta a iniziare una nuova avventura senza alcuna sicu- rezza. Allinizio, lentrata del negozio dava su via Marconi e aveva delle dimensioni ridotte di un terzo rispet- to allassetto attuale, con una piccola vetrina, il banchetto e il laboratorio. Poi con gli anni, grazie alla loro professionalit e passione, la clientela andava aumentando e a questo consegu una serie di cambiamenti. Cos, quando agli inizi degli anni novanta sono subentrati il figlio Angelo, insieme alla consor te Marina, il locale si ingrandito. Lacquisto del negozio adiacente ha permesso di ampliare lo spazio riser vato al pubblico, che verr poi sommato allaggiunta dei metri quadri per il laboratorio interno di primaria impor tanza. Infatti Angelo, ereditando dal padre lamore per gli oggetti preziosi, autore di notevoli creazioni ar tigianali, uniche nel genere, con combinazione di oro, argen- to e pietre preziose. Allaffabilit dei titolari si addiziona la scelta quali- tativa dei materiali. Contano, infatti, marchi di alta gioielleria, non reperibili facilmente. La selezione attenta dei prodotti, grazie allesperienza decenna- le, ha permesso loro di combinare la qualit senza rinunciare a un prezzo accessibile ai pi. Inoltre, per i pi esigenti sono custoditi con cura quelli che si suol chiamare oggetti dei desideri. Unattivit che con i suoi quarantanni ha visto cre- scere Pontinia e ha accompagnato i suoi clienti lun- go la strada della vita. Come dimostra lesperienza di una coppia venuta ad acquistare le loro fedi nuziali fiduciosi, perch proprio l i genitori si era- no recati per le loro prime fedi e anche per quelle delle nozze dargento. Un sigillo sicuro, quindi, per il loro amore. Ed stato bello ha detto Ange- lo che a ser vire i genitori sia stato mio padre e poi toccato a me e Marina. Spero che i miei figli potranno continuare questa strada. Un percorso fatto di sacrifici, dato il tempo in cui viviamo, ma anche di tante gioie, perch non c niente di pi bello di saper rendere felici le persone, che rac- chiudono nella forma di un oggetto, quale un gioiel- lo, i loro sentimenti pi puri e for ti. Verso la met degli anni 90, Antonio ed Elda aprono un secondo punto vendita a Sabaudia, per espor tare anche nella rinomata localit balneare la loro ar te orafa e il loro gusto per i gioielli, consapevoli di trovare anche l una clientela che avrebbe apprezzato il loro lavoro. Oggi, la gioielleria gestita da Katia Cologgi, insieme ai suoi figli. Elda Gioielli resta un punto di riferimento per la qualit della merce e del ser vizio, non solo per i concittadini, ma anche per i diversi clienti prove- nienti da Sabaudia, Latina, Cisterna e anche Roma. Tutto ci grazie al costante impegno dei titolari nel seguire ogni cliente dallacquisto alla durata intera del prodotto: garanzia di un investimento sicuro in un gioiello od orologio che possa davvero durare per sempre. IL CHININO Anno IV n 1 9 Nella foto: Angelo e Marina allinterno della loro attivit di via Napoli AGRI_CULT OLIO DI GOMITO? MEGLIO IL DISERBANTE IL CHININO Ottobre 2014 8 E ra il 2012 quando Legambiente lanciava lallarme sulla salute, con il rapporto annuale: residui dei tofarmaci nei prodotti ortofrutti- coli. Risultavano, fuori legge lo 0,6 per cento dei campioni. Il 18 per cento degli analizzati conte- neva residui di un solo pesticida, in altri risultavano tofarmaci diversi per il 17 per cento. Tra le sostanze pi rinvenute cerano linsetticida clorpiri- fos, riconosciuto come interferente endocrino neurotossico, il fungicida captano, possibile cancerogeno, e linsetticida fosforganico Fosmet, tossico per le api. Dopo due anni las- sociazione Amica dellAmbiente ha smesso di fare dossier sui pesticidi, oggi le rassicurazioni arrivano dalla Efsa (Au- torit Europea per la sicurezza Alimentare), con la relazione annuale a tutela dei consumatori. Non esiste alcun rischio per la salute dei consumatori tramite la dieta per il 99% dei 171 pesticidi valutati, riporta lEfsa. Il professor Giuseppe Altieri, agro-ecologo non della stessa opinione: LItalia ha raggiunto il triste record mondiale dei tumori dellinfan- zia, con tasso doppio di quelli neonatali, rispetto alla media Ue (Oms), mentre laspettativa di vita sana si ridotta di oltre 10 anni dal 2004 a oggi (Eurostat). Parallelamente, diserbanti, disseccanti totali (distruttori del paesaggio, con le colline colorate darancio), pesticidi, si usano in Italia in quantit vergognose con oltre il 30 per cento di tutto il consumo Europeo, inquinando le falde (118 pesticidi rile- vati nelle acque potabili, secondo Spra/Arpa), e le catene alimentari. Stando alla National Coalition for Pesticide- Free Lawns, dei 30 pesticidi pi comuni almeno 19 sono cancerogeni; 13 legati a malformazioni fetali; 21 hanno effetti sulla fecondit; 15 sono neurotossici; 26 dannosi per fegato e altri organi. La lista delle ricerche scientifche si allunga con i documentari Il Mondo Secondo Monsanto e I nostri fgli ci accuseranno dei registi francesi Marie- Monique Robin e Jean-Paul Jaud. Quello che emerge dalla tavola rotonda di Ispra e Isde dello scorso marzo, che in Italia vengono impiegate 175mila tonnellate di pesticidi, pari a circa 3 kg a persona. Quali effetti determinano sui principali componenti degli eco- sistemi e sulluomo? Viviamo una guerra chimica, dove i nostri nemici sono muffe, insetti ed erbacce, ma anche noi stessi. Il controllo delle piante infestanti, ha sempre attanagliato il pensiero dellagricoltore. In seguito alluso che stato fatto del defogliante Agente Orange duran- te la guerra in Vietnam, si favorito lintroduzione della chimica in agricoltura e da allora lagricoltore ha subito le scelte industriali. I pesticidi hanno soppiantato le tecniche meccaniche, introducendo un nuovo modo di fare agricoltu- ra, riconosciuta con la parola: convenzionale. Semi ibridi resistenti agli erbicidi xenobiotici sono lunica soluzione per le industrie del settore. Di erbicidi se ne fa un uso smoda- to non solo per la produzione alimentare, ma anche per la manutenzione del verde (campi da golf, strade, ferrovie e aree pubbliche e cos via). Con leducazione ambientale possiamo ottenere dei risultati ponendo come prerogativa la tutela della salute. I volontari dellassociazione Cantiere Creativo, con il proget- to Orto Circuito, hanno realizzato nella scuola elementare di Borgo Pasubio un micro ecosistema: orto sinergico, compostiera, casa degli insetti, aiuola piante perenni, aromatiche. Lecosistema in questione stato minato dalla manutenzione della municipalizzata con luso di un erbicida non selettivo di post emergenza a base di glifosato, lungo le recinzioni e marciapiedi della scuola. A tutto c rimedio se cambiano gli intenti, il dirigente Sebastiano Gobbo della municipalizzata sta trovando unalternativa ai pesticidi, mentre lassociazione responsabile del progetto interve- nuta con una petizione per cambiare lopinione dei politici sulluso dei pesticidi in aree pubbliche. Nella Commis- sione Ambiente della Camera con la proposta 1560 sui Limiti allimpiego di sostanze diserbanti chimiche, si lavora per renderla legge. Ma a ci c gi rimedio, baste- rebbe applicare il d.l. del 22 gennaio 2014 sulladozione del Piano di Azione Nazionale per luso sostenibile dei prodotti ftosanitari. Ci sono comunit che hanno iniziato a percorrere la strada del biologico, come avvenuto lo scorso settembre a Mal- les Venosta, dove con un referendum si deciso di bandire su tutto il territorio comunale luso dei pesticidi. La propo- sta giunta dal primo cittadino che, insieme a unequipe di medici e biologici, ha fatto in modo di inserire una nuova regola nello statuto comunale della provincia autonoma di Bolzano. Un atto incoraggiante che ogni sindaco dovrebbe cogliere. di GIANPAOLO DANIELI Gli effetti del diserbante sullorto scolastico di Borgo Pasubio. IL CHININO Anno IV n 4 9 IL CHININO Ottobre 2014 10 Q uestanno c una nuova dirigente per le scuole di Pontinia. la dottoressa Loretta Tufo. Gi preside del liceo scientico G. B. Grassi di Latina, dal settembre scorso stata investita della reggenza del comprensorio G. Verga, della scuola dellinfanzia e primaria di Borgo Pasubio, di viale Europa, di via Migliara 54 e della primaria Mon- tiani. Dunque una gura importante allinterno della comunit pontina. Ecco perch ci sembrato dobbligo raccoglierne le impressioni, saperne di pi sulla sua esperienza, comprendere che visione ha della scuola e il suo modus operandi. Il Chinino Intende apportare cambiamenti nella dirigenza del comprensorio G. Verga? Tufo Credo che la linea guida debba essere la continuit. Modifcare senza conoscere una delle cose peggiori che pu fare un dirigente. Ho trovato la Verga una scuola molto serena, tranquilla, che ha una sua fsionomia. Ognuno ha la propria visione del mondo della scuola. Io spero che la mia ge- neri unintegrazione, un motivo di miglioramento. Se c stato qualche cambiamento, esso non dovuto solo a una dirigenza nuova: a volte sono le istanze a cambiare, ci sono normative che si sovrappongono e che obbligano a fare delle scelte. Il Chinino Che signifca guidare un comprensorio? Tufo estremamente faticoso. Dipende dal ruolo che gli diamo. La dirigenza scolastica non si occupa solo di fatti am- ministrativi e burocratici. Deve svolgere un ruolo di propulsore culturale, di rinnovamento. Per quanto riguarda invece i rapporti con studenti e famiglie, penso che questultima insieme alla SCUOLA E FAMIGLIA I PILASTRI DELLINFANZIA Sbarca a Pontinia la nuova dirigente scolastica Loretta Tufo che promette cambiamenti nel segno della continuit di FEDERICA GUZZON I SEGRETI DEL MAP scuola sia un pilastro per la crescita del bambino. Inoltre, bisogna aiutare quelle famiglie che hanno situazioni diffcili in termini sociali, sentimentali o economici. Il Chinino La scuola verte sulla libert dellinsegnante, cos degli alunni che, allinterno dello stesso istituto, possono avere preparazioni diverse. Cosa ne pensa? Tufo Linsegnante non un impiegato. La scuola come la ricerca e deve essere un luogo aperto. Occorre mediare tra una prescrittibilit di competenze e obiettivi lasciando la possibilit agli insegnanti di rinnovarsi e aggiornarsi. Credo sia giunta lora che questo Paese consenta ai docenti di avere periodi sabbatici per confrontarsi e formarsi con esperienze di tipo culturali. Inoltre, dovrem- mo smettere di parlare di merito. Non penso che si debba premiare linsegnante che fa bene il suo lavoro, perch io pretendo che i do- centi lo facciano. Il sistema Invalsi (Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione, ndr.), doveva essere regolativo e non punitivo, ma per valutare il lavoro di un docente bisognerebbe sapere qual la situazione di partenza della classe. Nella scuola italiana si fa promozione alla persona, al contrario di quanto accade in Europa dove si fanno test scritti che consentono un monitoraggio pi facile del- la preparazione dellinsegnante. Per quel che tocca il rapporto con gli alunni, il lavoro che svolgiamo diretto in favore di ogni singolo alunno: la valutazione una cosa, la misurazione unal- tra. Ecco perch mi aspetto che gli insegnanti siano equilibrati nei giudizi, competenti psicologicamente, preparati a trecento- sessanta gradi. I SEGRETI DEL MAP I SEGRETI DEL MAP TIPI PONTINI IL CHININO Ottobre 2014 12 In riva Il mare geme, come un condannato a morte, che la morte guarda in faccia, ma non lo tocca, ancora. Nel perpetuo terrore che latto del boia precede, si ripete il suo lamento. Lancinante al suolo, spegne le sue urla. Leco del vento a lui protende la mano. Nessuno lo pu aiutare. Il destino fermamente segnato, il cielo il leggio, le stelle rivelano. La sabbia di compassione piange, come la Madonna dinanzi al crocisso. Per tanto intimo accordo, si allontanano i bagnanti, volano i gabbiani, fanno silenzio le barche. Tutto fermo: solo il mare si muove liberandosi dalle sue pene. Il mare dautunno Lestate ormai nita, la pelle inizia a schiarirsi e le giornate si accorciano. Ep- pure il mare resta l, e passano i giorni e passano le stagioni e passiamo anche noi, ma lui resta. Destate ci si pu tufare, correndo poi sulla sabbia o semplicemente sdraiarsi rilassandosi. Dautunno invece si pu andare a trovarlo per lasciargli trasportare i tuoi pensieri tra lorizzonte innito, per trovare un attimo di pace nel caos conti- nuo in cui si immersi. S, noi che viviamo sul mare (perch Pon- tinia nonostante non conni con esso cos vicina che pu sentirlo proprio), lo portiamo dentro, lo sentiamo tribolare nelle mareggiate quando si schianta tra unanca e la spina dorsale. Nellassenza la sua stasi culla la testa e la schiuma bianca e corposa scivola sulla pelle che si fa liscia e vellutata. LANGOLO DEL POETA di FEDERICA GUZZON CRONACHE CITTADINE IL CHININO Ottobre 2014 14 P ensare che avevo scelto Pontinia perch era un paese calmo e tranquillo. Inizia con un paradosso il racconto del mare- sciallo Giovanni Abbatiello, comandante della stazione dei carabinieri di Pontinia dal 1974 no al 1986, quando gli assegnarono la caserma di San Felice Circeo dove rimarr no al congedo nel 1996. Un paradosso perch dopo appena un anno dal suo insediamento, si trov di fronte a uno dei fatti di sangue pi drammatici nella storia della cronaca nera di Pontinia e dellAgro Pontino. Un duplice omicidio per motivi di terra e di diritti di propriet, come si pensava non ce ne potessero pi essere visto che ormai era il 1975 e i tribunali della Repubblica avrebbero garantito la certezza del diritto. Ma non sempre si ha la freddezza necessaria e la lucidit nellattendere il verdetto della giustizia. A met degli anni 70 la stazione dei carabinieri era la stessa di adesso e prestavano servizio 5 militari: il maresciallo, un appuntato e tre carabinieri. Auto di ser- vizio era la mitica Campagnola dellarma, una macchina robusta adatta a quello che era lAgro Pontino in quei tempi: strade di breccia per la maggior parte e qualcuna asfaltata. Allepoca la caserma era sempre aperta ricorda Abbatiello e dovevamo sempre garantire che ci fosse qualcuno. In pratica si era carabinieri sempre, anche quando in teoria si era fuori servizio. Quella tarda mattina del 19 giugno del 1975 mi vennero a chiamare avvertendomi che stava succedendo una tragedia in una fattoria lungo la Migliara 47, appena dopo il ponte sul fume Sisto. Anche se non era territorio di Pontinia continua nel racconto io e lappuntato Antimo Dona- tiello prendemmo la Campagnola e ci dirigemmo verso il podere. La scena che si present ai nostri occhi era drammatica: due morti, uno, il proprietario del podere, nella stalla, laltro, suo fglio, lungo la strada allinterno del cortile, mentre lassassino si aggirava ancora per laia della fattoria con il fucile a tracolla. Il maresciallo Abbatiello non ci pens due volte e segu pi listinto che laddestramento: appena scese della macchina and incontro alluomo con il fucile che si ag- girava per il cortile in uno stato che sembrava di shock: forse anche lui stava realizzando quello che aveva fatto. Sono disarmato, si affrett a dire Abbatiello mentre si avvicinava allassassino a piccoli passi, ma in modo de- ciso. Ti voglio solo aiutare. Ti voglio salvare. Ora arriva il magistrato e risolviamo questa situazione. Puntando su queste parole e sulla psicologia, Abbatiello riesc ad arrivargli a pochi metri e con una mossa fulminea lo di- sarm del fucile, subito preso in consegna da un appun- tato della caserma di Sabaudia, mentre altri carabinieri bloccarono luomo con le manette. Maresciallo cera il colpo in canna!, disse ad Abbatiello lappuntato di Sa- buadia con un flo di voce.Ho seguito listinto spiega oggi Abbatiello ripensando a quel giorno e ho punta- to sulla psicologia e la coscienza di quelluomo. Molti mi dicono che sono stato un incosciente. Ma in quel momento ho agito senza stare troppo a pensare alle conseguenze. Dopo larrivo del magistrato Giampietro Vito, lassassino venne portato in carcere per scontare una pena di 35 anni per duplice omicidio. Quel giorno del 1975 poteva essere una tragedia anco- ra pi grande. Altri due fgli del contadino ucciso erano corsi in caserma appena luomo si era presentato nel loro podere armato. Per questo scamparono a quella che poteva rivelarsi una vera e propria mattanza. Ironia della sorte, pochi giorni dopo la sparatoria, sarebbe arrivata la sentenza che avrebbe messo la parola fne a quella lite sulla propriet di un pezzo di terreno che andava avanti da decenni. Lazione intrapresa dal maresciallo Abbatiel- lo gli varr oltre a dei riconoscimenti da parte dellarma dei carabinieri, anche lencomio del Comune di Pontinia, che lo premi con una targa alla presenza del sindaco e di tutte le autorit comunali il 23 dicembre del 1975, in occasione dei festeggiamenti per i 40 anni trascorsi dalla nascita della citt. Di certo non stato lunico encomio ricevuto nella lunga carriera allinterno dellarma da parte di Abbatiello. Nel suo studio sono appesi riconoscimenti al valore da parte di Generali e Presidenti della Repubblica, a sottolineare che quel lavoro laveva nel sangue. Mi sono arruolato nel 1954 racconta Abbatiello frequentando il corso allievo carabinieri ad Alba. Poi ho frequentato la scuola per sottouffciali prima a Moncalieri e poi a Firenze, per poi iniziare il servizio attivo. Che non fosse una vita facile, Abbatiello se ne accorse subito, quando era vicebrigadiere a Catanzaro e si trov coinvolto in uno scontro a fuoco con alcuni ricercati sulle montagne della Sila. Gli anni pi importanti dove ho imparato molto ricorda Abbatiello sono stati quelli passati presso il Nucleo Investigativo di Latina a partire dagli anni 60, alle dipendenze del maresciallo Dante Incletolli. l che ho appreso molto delle tecniche inve- stigative sul campo. di ANDREA ZUCCARO TERRA INSANGUINATA Il senso del dovere e il sangue freddo del maresciallo Antonio Abbatiello IL CHININO Anno IV n 4 15 Al centro della foto, con gli occhiali, il maresciallo Antonio Abbatiello al momento della cerimonia. PRIME PIETRE di GRAZIANO LANZIDEI foto di SIMONE OLIVIERI IL CHININO Ottobre 2014 16 L a citt fondata dal regime fascista il 25 aprile del 1936 non esiste praticamente pi. E stata sommersa. Aprilia, come Atlantide, stata sommersa dal mare, nel caso della citt pontina il mare per era dacciaio, quello delle bombe che lhanno rasa praticamente al suolo nel gennaio del 1944. I cittadini sono stati sfollati di corsa verso la Campania e la Calabria, territori con cui, negli anni, la citt di Aprilia stabilir un rap- porto non sempre limpidissimo. Il nome credo che derivi proprio dal mese in cui la citt stata fondata, ma non prendete la mia deduzione per oro colato. La citt che conosciamo oggi, nata sulle mace- rie dellAprilia-Atlantide che era considerata una delle pi belle citt nate dalla fondazione (se volete vedere comera, un plastico conservato al Museo di Piana del- le Orme e posso confermare che si trattava di una citt bella), e che possiamo anche defnire lAprilia repubbli- cana, una citt caotica, nata con un piano regolatore un po confusionario che pare uscito fuori da uno studio dellUnione Sovietica, con caratteristici palazzoni popola- ri che forse arrivarono insieme alle decine e decine di in- dustrie quando venne istituita la Cassa del Mezzogiorno. Ed proprio con la Cassa del Mezzogiorno, con lo svilup- po drogato da uno Stato assistenzialista e dalle Azien- de pirata caratteristiche del capitalismo italiano, che tantissima gente di Aprilia e di fuori ha trovato lavoro, rigorosamente a tempo indeterminato. Gente che poi, tra gli anni 80 e 90 ha ingrossato le fle dei cassintegrati e dei licenziati con la mobilit, visto che il governo ha de- ciso di togliere la Cassa del Mezzogiorno ad Aprilia, ma non a Pomezia, che si trova pi a nord, tanto per rilevare unaporia geografca delle decisioni ministeriali, e che le aziende, non essendo pi sovvenzionate, hanno deciso di andarsene in fretta cos come erano arrivate. A me, se devo essere sincero, Aprilia non che mi sia piaciuta mai tantissimo, una citt che sembra nemmeno appar- tenere alla grande famiglia delle citt di fondazione. Che se uno va prima a Sabaudia e poi a Latina e, risalendo verso Roma, lungo quella strada maledetta che prende il nome di Pontina o, con linguaggio ministeriale, strada statale 148, e decide di fermarsi per qualche stranissi- mo motivo nel centro di Aprilia, fa fatica ad immaginare come possa essere stata costruita dallo stesso regime, dalla stessa scuola darchitettura. che quelle continue stratifcazioni di progetti e di idee sulla citt, fatte di continue cancellazioni e riscritture, accumulatasi nel corso dei decenni, hanno portato ad una progressiva perdita di senso, per cui chiunque, chiss forse pure qualche apriliano, guardandosi intorno quando percorre la citt, si chieder da che parte mai sar uscita una citt fatta cos: un po kafkiana e un po naif. Kitsch avrebbe detto Miln Kundera. Oggi quel kitsch contornato dai centro commerciali, dai grandi ipersupermercati, dai ristoranti famosi per i matrimoni che ospitano in serie, per una zona industriale quasi completamente abbandonata e frequentata solo da lucciole notturne e dai loro clienti. E tutto questo orrido contemporaneo ha portato a far s che pi di qualcuno provasse a ribellarsi: tanto che ad Aprilia, primo esem- pio in una provincia per il resto nera e nerissima, ha vin- to pi di qualche volta il centrosinistra e, di recente, ha fatto da apripista agli esperimenti delle liste civiche. An- cora oggi, a Pontinia, c un candidato delle liste civiche, centrista e moderato, niente di esagerato e di grillino. Chiss perch Grillo, alle ultime amministrative, non ha concesso il suo marchio elettorale. Avrebbe vinto a mani basse, e invece ha vinto Antonio Terra, vice del glorioso sindaco Domenico DAlessio, scomparso nel 2012. Di Aprilia mi ricordo un aneddoto divertente, che ha degli echi pennacchiani ma che, giuro, successo sul serio. Due anni fa sono andato in vacanza a Parigi e, dopo aver APRILIA LINCOMPIUTA Un po kafkiana, un po naif. Risorta dalle ceneri delle bombe, subito perduta IL CHININO Anno IV n 4 17 Veduta di una fabbrica di Aprilia lungo la via Nettunense. IL CHININO Ottobre 2014 18 consumato suole e piedi a girare tutto il lungo Senna e Notre Dame e la Rive Gauche e i Campi Elisi e il Louvre, ho deciso di andare a vedere la reggia di Versailles. L, dopo aver visitato lEnveloppe, la sede centrale della Reggia, condizionato dal flm Maria Antonietta di Sofa Coppola, ho deciso di visitare il Trianon. Che dista una mezzora a piedi dalla sede centrale, tant che affttano le macchinette, tipo quelle del golf. Considerato che lafftto delle macchinette quasi obbligata, soprattutto nelle giornate di sole agostano come quella che capit a me, il costo di unora di macchinetta era proibitivo. Come facciamo? ci domandavamo con la mia ragazza. E due, un ragazzo e una ragazza che fno a qualche minu- to prima serano sbaciucchiati appog- giati ad una balaustra, che ci devono aver sentito, si avvicinano: Vogliamo dividere la macchinetta, vi dispiace?. Accettiamo, sentendo il dialetto laziale e considerando che male che va si baceranno per tutto il viaggio. Hanno due facce simpatiche e sono un po timidi. Guido io e il tizio si accomoda a fanco a me. La macchinetta va pia- nissimo. Al massimo raggiunger i 10 chilometri allora. Considerando che labbiamo affttata per unora e che per andare al Trianon ci voleva mezzora, potevamo fare un giro brevissimo e ritornare di corsa. Faccio la rifessione ad alta voce. Il tizio alza le spalle. Si gira e parla con la sua ragazza. Am, me sa che non famo in tempo a fermasse. Dice che arriviamo, due foto al volo e poi andiamo via. E lei risponde: Vabb am, tanto se ne fai una quindicina, famo ved che ce semo stati. Agli altri sai che je frega se cabbiamo passato mezza giornata o un minuto. E poi ha concluso dicendo che pure lei col cellulare ne avrebbe fatta qualcuna, per poi condividerla subito su Facebook. A loro non interessava stare l, interes- sava che gli altri sapessero che loro erano stati l, a Versailles a vedere la reggia. E magari pure a sentenziare sui marmi del Trianon, a dire Tu non puoi capire che grandi le stanze, che sfarzo e che ricchezza, poi te credo che hanno fatto la rivoluzione. A quel punto, la curiosit di sapere di dove- rano era tanta. Perch in genere tanta superfcialit ha una salsa tutta pontina: Di dove siete?. E lui subito fa: Di Roma. E io: Ah, noi di Latina invece. E devo aver fatto pure una faccia delusa, perch la deduzione aveva fatto cilecca, che lui subito s corretto. Ah, noi mica siamo di Roma Roma, noi pure abitiamo in provincia di Latina, ad Aprilia precisamente. La conoscete no?. Palazzoni, fabbriche e un passato che sembra cancellato PRIME PIETRE La piazza principale di Aprilia
PONTINIA OTTANTA di PAOLO PERIATI IL CHININO Ottobre 2014 20 D avanti alle carte darchivio ebbi la stessa sensazione del marinaio della ciurma di Cristoforo Colombo quando avvist la terra, percepii che cera un mondo paral- lelo ma diverso. Cos Annibale Folchi, il maggior esperto nella storia del territorio pontino, racconta il suo incontro con la documentazione storica che riguarda gli avvenimenti che hanno contribui- to a plasmare la societ pontina. Gli aspetti pi ragguardevoli sulla bonica delle Paludi Pontine, linsediamento colonico, le trasformazioni am- bientali, economiche e sociali avvenute nei primi cinquantanni del 900, sono stati poi analizzati in dieci corposi volumi che non dovrebbero manca- re nelle biblioteche pubbliche, nelle librerie degli studiosi e di chiunque vuole comprendere meglio il nostro passato. Il Chinino Com giunto a interessarsi alla storia dellagro pontino? Folchi La storiografa e la scrittura non che mi atti- rassero molto, anche se ho collaborato con il quotidiano Il Messaggero. Ho lavorato per tanto tempo in un ente parastatale che si occupava di agricoltura, frequentan- do giorno dopo giorno tutti quei soggetti che vivevano il territorio e che hanno trasformato le caratteristiche che io trovai quando venni a Latina nel 1956. In pensio- ne ho dovuto riorganizzare il mio tempo. Per puro caso sono entrato nellArchivio di Stato di Latina e, senza un disegno preciso, ho chiesto in consultazione un faldone di documenti. Via via che leggevo le carte si dilatava la conoscenza e lorizzonte, cambiava il mio rapporto con il territorio e limmagine storica appariva diversa da quella che conoscevo: era come se avessi scoperto qualcosa di nuovo. Ponendomi nella condizione dellanalfabeta da- vanti al quale ogni elemento, fatto e ombra, costituisce una realt a lui sconosciuta, ho continuato nella ricerca convinto che la tesi che avrei potuto esporre scrivendo era diversa dalla proposta uffciale e consolidata. Cos, ho dato alle stampe Littoria storia di una provincia, trattando largomento in modo un po asettico, perch nel rapportarsi con questioni che altri avevano gi def- nito e avvertendo che la mia era una versione diversa, sentivo afforare lincertezza e lobbligo di muovermi con cautela. Il Chinino Cosa si pu affermare su mito e realt della bonifca? Folchi Era inevitabile che gli stu- diosi rivisitassero con nuovi occhi una storia che si mostrava priva di dettagli: era come rincorrere il vento che scuote le cime degli alberi, inve- ce di quello che linveste dal tronco. Il progetto e la realizzazione della bonifca resta importante, notevole e anche ammantato del mito in alcuni suoi aspetti, in particolare guardan- do al momento iniziale, alle aspet- tative e alla rappresentazione che fu fatta. Approfondendo gli accadi- menti e i diversi momenti, il concetto mitico e propagandistico cambia. Attenzione per, questo meccanismo si palesato in molte congiunture della storia italiana. Spesso le fasi trionfanti e gloriose si sono alternate a quelle del disincanto, in cui non tutto si rivela mitico come si crede- va. Penso che sia un atteggiamento tipico delluomo che cresce, osserva, rifette e poi si esprime con maggiore o minore sincerit. Il Chinino Cosa ha scoperto durante le ricerche? Folchi Anzitutto che lanno zero dellagro pontino non va identifcato col fascismo, ma preesisteva. Il territo- rio esisteva da un punto di vista fsico, le risorse erano sfruttate e cera una popolazione che si muoveva e vive- va in condizioni e con modalit diverse. Soprattutto, mi sono accorto della prima falsit affermata dal fascismo: che qui cera la morte, la malaria pestifera, che fosse il regno della miseria. Ho trovato cenni di provvedimenti preparati prima dellavvento del fascismo, cera unante- cedente progetto di bonifca e miglioria dellambiente per favorire linsediamento umano e lutilizzo del territorio. La curiosit di ricostruire la storia di questi provvedimen- ti stata molto forte, proprio per sfatare unaffermazio- ne che pareva assodata, cio quella che il fascismo ave- va fatto risorgere questo luogo dalla morte riportandolo in vita. Le Paludi Pontine non avevano un maggior grado di malaricit rispetto ad altre zone investite dal fagel- lo, erano al quinto posto in Italia. Unaltra verit era che lintera area fosse un luogo desertico: di certo la densit abitativa non era rilevante, per rispetto allas- setto agrario e fondiario e alla morfologia del territorio, la zona era abitata e le risorse non andavano sprecate. Gli abitanti dei paesi collinari esercitavano la pesca, la coltivazione, il pascolo e lallevamento, i boschi garanti- vano legna e carbone ed erano coltivati con altre mo- dalit. Il territorio aveva avuto assetto e fsionomia: era poco popolato ma garantiva lavoro, risorse e ricchezza. Il Chinino Perch i futuri coloni vennero individuati nel veneto e nel ferrarese? Folchi In quelle zone cera una gran quantit di persone che vivevano in condizioni di estrema indigenza e prive di lavoro, creando un problema alle comunit. Credo che la prima urgenza udita dal fascismo fu di cer- care di attenuare la tensione sociale alleggerendo la pressione demogra- fca. Il disagio poteva essere foriero di problemi anche politici e di rivolta. Lapparato di governo stesso ha consentito limbroglio delle famiglie numerose, che non aveva alcuna attinenza con la maggior produttivit della terra. Non ho trovato elementi che confermano che le motivazioni politiche abbiano infuito sulla scel- ta: si pu escludere che il Commis- sariato per la Colonizzazione e la Migrazione Interna abbia operato obbedendo al parametro della fedel- t al fascismo, e non cerc di distaccare gli antifascisti da quellarea per farli disincantare qui. Il Chinino Che rapporto cera fra coloni e Opera Nazio- nale Combattenti (Onc)? Folchi Il problema dellinsediamento umano merita ulteriori studi e approfondimenti. Lappoderamento comportava una serie di obblighi rispetto alle condizio- ni (accettate dai coloni), poste dallOnc per condurre i fondi. A causa della precariet, debolezza e inadegua- tezza della parte lavoratrice, il contratto di mezzadria si rivel inadatto al contesto. I coloni in larga parte non erano mezzadri, n braccianti e conoscevano poco di agricoltura e allevamento. La gestione dirigistica si mostr spesso opprimente, sostitutiva delliniziativa delle singole famiglie: per esempio lOnc stabiliva le colture, controllava modi e frequenza del lavoro, lor- dine interno alla famiglia, ma non migliorava affatto la IL CHININO Anno IV n 4 21 I coloni in larga parte non erano mezzadri, n braccianti e conoscevano poco di agricoltura e allevamento. La gestione dirigistica si mostr spesso opprimente, sostitutiva delliniziativa delle singole famiglie. Nella foto Annibale Folchi VERI MITI FALSI PROFETI Lanno zero dellAgro non fu il fascismo. Parola di Annibale Folchi IL CHININO Ottobre 2014 22 condizione professionale dei coloni. Inoltre, un territorio non preparato con suffcienza allagricoltura, con una composizione agraria che comportava ricavi differenti da zona a zona, disperdeva la fatica e sfancava le famiglie che non riuscivano a sostentarsi. LOnc non ha dato un sostegno adeguato, ha preteso che i coloni lavorassero, fossero presenti sulla terra, non si distraessero, non frequentassero le compagnie di baldoria e cos via, e poi ha ripartito ci che la terra produceva, che in molti casi era poco. Per non aggravare le situazioni dindigenza lOnc faceva anticipazioni in denaro o in generi alimen- tari, ma erano tutti debiti che il colono accumulava, da pagare con il raccolto successivo. I prodotti venivano ripartiti sullaia staccando al colono il minimo indispensabile per la sussistenza della famiglia dalla met contrattuale che gli spettava, il resto gli veniva accreditato sui conti colonici per un massimo del 50 per cento e incamerato a saldo dei debiti. Per cui non cerano miglioramen- ti delle condizioni economiche, aggrava- te dalla chiamata alle armi di moltissi- mi giovani. Il Chinino Che impatto ha avuto la guerra? Folchi Il reclutamento stata la prima mazzata subi- ta dalla forza lavoro, con enormi conseguenze sul rendi- mento dei terreni. Il potenziale distruttivo del confitto ha dissestato tutto: bombardamenti, sabotaggi, sfollamenti, atti coercitivi imposti dal piano per la sicurezza e dai tedeschi dallarmistizio in poi. Secondo me, la guerra ha cancellato la bonifca: terre in parte allagate o minate, stalle e case abbandonate, danneggiate e alcune distrut- te, famiglie disperse. Il Chinino Quali sono state le conseguenze della Se- conda Guerra Mondiale sul territorio? Folchi A mio avviso il dopoguerra stato il periodo peggiore per la comunit. La ricostruzione della vita sociale, familiare, lavorativa e produttiva si svolta con lentezza e povert di mezzi. Le famiglie coloniche persero il senso di protezione che dava loro il fascismo e lOnc, trovandosi in un contesto che non gli era favo- revole e che a volte percepivano come ostile. La collina rivendicava diritti nei confronti della pianura e nessuno li ha protetti dallo spavento di dover cedere i terreni. C stata la minaccia larvata e incombente di braccian- ti, cooperative, partiti e sindacato non in senso amiche- vole, n comprensivo, n equitativo: molti rivolevano la terra perch la percezione che fosse stata regalata ai forestieri era viva e pericolosa, sostenuta dal senso di recupero della libert e dei diritti che questa gente vantava legittimamente sul territorio. Il Chinino Cosa ha consentito lassestamento sociale e territoriale? Folchi Con la democrazia tutte le limitazioni sono sal- tate. Il colono stato visto come una persona, non pi come flo-fascista o raccomandato. Le fgure che com- ponevano la societ pontina si sono ritrovate prive di mezzi e risorse, con alle spalle drammatiche esperienze, e occorreva ricostruire una societ a molti sconosciuta, abituati comerano alla sudditan- za nel lavoro e allacquiescenza al fascismo. La societ si integrata e umanizzata, luno ha conosciuto e si compenetrato delle condizioni dellaltro. Il progresso tecnologico in agricoltura e lindustria hanno consentito la ripresa dando autono- mia e dignit alle famiglie; mentre il miraggio di vendere il podere, per lasciare posto a fabbriche e ville, ha dato ai contadini la possibilit di trasformarsi e ricavare proftti, ma ha scombussolato lorganizzazione territoriale dando vita a una realt in movimento che ancora non sedimen- ta dei caratteri omogenei. Il miraggio di vendere il podere, per lasciare posto a fabbriche e ville, ha scombussolato lorganizzazione territoriale dando vita a una realt in movimento che ancora non sedimenta. PONTINIA OTTANTA Un libretto del colono originale. IL CHININO IL CHININO Ottobre 2014 Anno IV n 4 25 24 La torre lunico resto dellAntico Castello dellAcquapuzza Feudale, come si legge nel Catasto di Bassiano del 1769. Il castello diruto di cui faceva parte la torre era un ottimo punto dosservazione, postazione di controllo e avvistamento. Il nome deriva dalla presenza sottostante di sorgenti di acqua sulfurea, che sgorga in corrispondenza della catena della dogana di Sermoneta. Aqueputride, inteso come territorio, era gi conosciuto nel XIII ; mentre nella sua accezione di luogo abitato, si trova: hominibus castri Aqueputride Terracinensis diocesis in una pergamena del 22 luglio 1272, inviata da papa Gregorio X al vicario di Roma, che ordinava di cessare le molestie alle comunit di Terracina, Priverno, Sezze e gli abitanti di Acquapuzza, che si erano riutati di inviare una propria delegazione ai giochi di Testaccio. ANTICHE ORME foto di ALESSANDRO ROGATO LA SENTINELLA Torre dellAcquapuzza, dove riposano i fantasmi NEWS DALLE AZIENDE IL CHININO Ottobre 2014 26 S ono passati ormai 16 anni da quel lontano 20 giugno 1998, giorno in cui inaugurai il mio negozio chiamato Bollicine, spe- cializzato in articoli di gadget, una parola nuova che per molti suonava strana. Non era un negozio di giocattoli, n una cartolibreria. Era una vera novit, una sfida a Pontinia, dato che si era abituati a trovare questi articoli negli altri setto- ri, quindi bisognava creare una nuova idea. Un nuovo modo di acquistare. Venivo da 6 anni di esperienza collaudata nel settore del giocattolo, durante i quali ho avuto la fortuna di lavorare con persone capaci, prima da Pinocchio a Latina e in seguito nel famoso Hobby Due di Pontinia, gestito da Stella e Riccardo Silvestri- ni, dai quali ho potuto apprendere le tecniche di ven- dita e di allestimento che in questi anni mi sono state sempre utili.
Sarebbe stato pi facile aprire un negozio di giocatto- li, ma non era rispettoso nei confronti di chi mi aveva insegnato il mestiere. Quindi ho cercato di trasformare lidea in una realt. Non stato facile, gli abitanti di Pontinia lo identificavano come un negozio di giocattoli, mentre i ragazzi di allora apprezzarono subito la novit, diventando degli habitu di Bollicine. Le persone pi anziane entravano per acquistare un trenino, una bam- bola, ma quando si rendevano conto che tutto ci non cera, rimanevano spiazzati. La domanda frequente era: Scusa ma allora cosa vendi?. stato come creare una strada in pieno deserto, ma con una certezza di andare avanti e non inserire gli articoli richiesti per ven- dere di pi. Strada che, una volta battuta, diventata facile da percorrere per tutti quelli venuti dopo. Fin dallinizio ho cercato di creare curiosit, di stare al passo con i tempi e afferrare le mode che stavano na- scendo. Ed ecco che piano piano il settore gadgistico si affianca al settore del party. E nel giugno 2007 lintro- duzione della Balloon Express, ovvero delladdobbisti- ca con i palloni. Allora in provincia erano presenti solo due negozi a Latina e uno a Terracina. Cos durante i festeggiamenti di SantAnna del 2007 realizzai la prima esposizione Balloon Express in piazza Pio VI, che di- vent una grande vetrina a cielo aperto di composizioni di palloncini. Certo fu la prima volta, ero ancora acerba di corsi di formazione e avevo poche conoscenza tecni- che. Cera chi passava e la snobbava, chi al contrario chiedeva e ammirava. Comunque, la curiosit era stata accesa. Sono poi seguiti anni di perfezionamento con i corsi di aggiornamento di portata internazionale per tenersi al passo con le tecniche e le nuove mode del Balloon Express. Tanti sacrifici, aperture fuori orario e domenicali, conse- gne fuori zona fino ad arrivare al 2013, anno che segna i 15 anni di attivit e il cambio look del negozio, dedi- cando un settore al mondo dei gadget e uno al mondo del party. Nel 2014 durante SantAnna, dopo due anni di meditazione, ritorna lesposizione Balloon Express da cui ho ricevuto conferme e apprezzamento per ci che avevo creato negli anni sia da persone istituzionali, sia da persone comuni, riscuotendo molto successo.
Certo non si pu dire che Bollicine si arrivata alla fine della strada, la sfida sempre aperta, attenta alle tendenze, come per esempio le LeccaLecca che negli ultimi due anni stanno spopolando. Per ogni avvenimen- to, da Halloween a Natale, si sempre attenti ai parti- colari e si offre sempre unidea alternativa di regalo. Quanti bambini e ragazzi sono passati da Bollicine. Alcuni di loro oggi sono genitori, ma sono sempre l, sapendo di trovare nel loro negozio specializzato uno stile unico, contraddistinto dalla passione e dallamore per il lavoro. Bollicine sempre stata portatrice di nuove idee, come quando nel periodo natalizio 2004 cre langolo del pacchetto sul marciapiede del nego- zio con ragazze vestite da Babbo Natale che offrivano popcorn e palloncini. Sembrava di essere in quelle strade importanti delle migliori citt italiane. C stato poi levento per i 10 anni dellattivit commerciale, nel 2008, dove per la prima volta una titolare di un nego- zio si autofinanzia (senza cercare sponsor esterni), e realizza una festa per il suo paese. Una cosa certa: affrontando le sue sfide Bollicine ha aperto sempre nuovi scenari. Siamo alle porte del 2015, sono nate tante altre attivit lungo la strada spianata nel deserto, ma Bollicine rimarr sempre un luogo dove il cliente sa di trovare il piglio, la cortesia, la differenza e la passione che la fa distinguere come una realt unica e inimitabile. E la sfida continua. Mariangela Baraldi IL CHININO Anno IV n 4 27 BOLLICINE Il successo di unidea che fa tendenza
IL CHININO Anno IV n 4 29 Convenzione S.S.R. n. LTA027 (ricette mediche) Via Napoli 52-54 - 04014 Pontinia (Lt) - Tel. 0773868251 p.i. 02778050597 Orario di apertura Lun 16.30-20 - Mar-Sab 09-13 / 16.30-20 www.menssanaincorporesanopontinia.it email: menssanaincorporesanopontinia@gmail.com Bevande - Semi - Snack - Dolci - Pizza - Alimenti per celiaci secchi, congelati e freschi Alimentazione Muscolo di Grano - completa - Mens Sana in Corpore Sano di Roberta Fanti Vendita di alimenti Biologici - Celiaci - Vegani E per quelli che avrebbero dovuto attraversare lOceano in cerca di pane trasform come in un bel sogno, province dove per secoli e secoli ha regnato la malaria in fertili campi e sostitu le povere capanne con ridenti citt. Quanto riguarda dellAgro Pontino nella biografa fabesca di Benito Mussolini espresso in questo breve verso, che tra illu- strazioni a colori della pittrice Anna Tommasini e unimpagina- zione a poemetto, si divide tra le pagine 25 e 26 della seconda edizione di Una favola vera, edizioni Hoepli 1936. La prima pubblicazione del 1933 e si ferm a 28 pagine, non fecero in tempo a stamparne cinquanta copie che le Paludi Pontine furono bonifcate e dunque bisognava aggiungere pagine a quella che si presentava come la grande opera del secolo. A velocit da blog la Tom- masini dovette produrre immagini mentre lautore, Hardouin di Belmonte, esaltava in rima baciata, bambinesca, le eroiche imprese del duce. Non andarono oltre le 36 pagine e il tradizionale inizio con Cera una volta a Predappio... non fn certamente come una favola di Walt Disney. Ci che Mussolini volle narrato nel volumetto vale oggi 100 euro circa, la prima edizione qualche decina in meno. La copertina della seconda edizione fu affdata alla brava illustratrice Tina Tommasini, sorella di Anna forse anche per questo il costo pi alto oltre a una pi completa stesura dei fabeschi fatti riportati. La copia conservata presso il Map ha un valore che va ben oltre le le stime citate, per alcuni inestimabile, frutto della storia che il volume ha vissuto. LA BONIFICA INTEGRALE RACCONTATA AI BAMBINI Allinterno di una teca del Map si pu ammirare la aba dellAgro Pontino donata da Benito Mussolini a sua glia Edda di ALESSANDRO COCCHIERI I SEGRETI DEL MAP Arriv a me grazie a un amico che mi assistette nella ricerca di reperti stampa riguardanti il ventennio fascista, mi disse di po- terlo esporre e che il valore affettivo per chi lo stava prestando superava qualsiasi risarcimento: dovevo tenerlo con estrema cura. Non ebbi la prontezza di chiedere maggiori spiegazioni sui perch di un prestito e non una donazione, lo seppi solo quan- do incontrai la proprietaria che alla fne mi fece una donazione personale con la promessa di tenere esposto il volume. Fu allincontro con una bionda signora che scoprii trattarsi di un regalo del duce alla sua piccola Edda, che pronta- mente lo timbr con il suo nome come si faceva nelle grandi casate, i bambini ricchi forniti di timbro per- sonale giocavano a porre il sigillo sulle proprie cose, un marchio di propriet, uneti- chetta borghese trascinata nel periodo moderno. Ma il pezzo forte della storia, arriva a noi dalla storia e la favola di Edda continu il percorso del padre lungo altre pagine scritte: visse la sua Sodoma e la sua Gomorra, attravers confni e guerre, vide lItalia macchiarsi di sangue, ascolt Bella Ciao e scamp al rogo. Firmai la donazione seduto in un salotto della media borghesia milanese, busti e suppellettili tirati a lucido sopra mobili in radi- ca, porta ombrelli di ceramica fne e una bandiera che rifetteva sugli occhi della mia interlocutrice, tra il lucido di quei tondi chiari unaquila teneva tra gli artigli un fascio littorio. Sotto la mia frma, quella di Velia Mirri, ausiliaria della Repubblica di Sal. I SEGRETI DEL MAP I SEGRETI DEL MAP I SEGRETI DEL MAP IL CHININO IL CHININO Ottobre 2014 Anno IV n 4 31 30 Larte della pittura per le piazze di Pontinia Pontino, che ha riconosciuto la qualit e i fni del progetto. Tante sono state le cose a cui pensare: permessi, pubblicit, sponsor, premi e cos via; molte ci sono sfuggite, non per cattiva volont ma per assoluta inesperienza. Tornando alla rassegna, tutti coloro che domenica 7 settem- bre si sono trovati a passare in piazza Indipendenza, oppure in piazza Pio VI hanno potuto fermarsi a osservare i pittori allopera. Venti artisti hanno risposto allinvito e, dopo aver lavorato alacremente tutto il giorno, cercando di rappresen- tare il tema, hanno consegnato le loro opere per sottoporle allesame di una giuria composta da Antonio Gazzetti, Enrico Frusciante, Claudio Ennas, Antonio Di Viccaro e Francesco Tetro. Una volta che la giuria ha espresso il suo insidacabile giudizio, le tele sono state esposte nel cortile antistante il museo offrendosi allattenzione e alla curiosit dei numerosi cittadini. Alla fne della manifestazione, dopo aver ringraziato tutti gli artisti che ci hanno onorato con la loro partecipazione, perch senza di loro nulla sarebbe avvenuto, andiamo a casa stanchi ma leggeri nellanimo, perch una giornata in compa- gnia dellarte non pu che fare bene allo spirito. S cusi, qui che si timbra la tela per partecipare alla rassegna di pittura estemporanea?. Prego, si, venga pure che timbriamo!. Dai, allora li- niziativa si sta concretizzando! Meno male, ero cos preoccupata, penso tra me e me. In realt le ansie non sono rimaste nel mio intimo, ma hanno assillato non poco Maria Di Girolamo, i due Gazzetti (padre e glio), nonch Marianna Frattarelli. Il comitato ArteImmagine nato cos, spontaneo, e con queste premesse ha preso avvio, in una splendida domenica di sole, la prima Rassegna di pittura estemporanea di Pon- tinia, dedicata all80esimo anniversario della fondazione della citt. Tutto partito dallispettore scolastico Antonio Gazzet- ti, che la scorsa primavera ha cominciato a prospettarci questa esperienza e a sollecitare una collaborazione. Io sono di natura una che si entusiasma facilmente e, anche se larte non costituisce una mia precisa competenza, ho pensato che avrei potuto cogliere loccasione per avvicinarmi alla pittura e regalare a Pontinia una simpatica occasione per osservare dal vivo degli artisti allopera. Per Maria credo non ci sia stato alcun problema: lei nellarte ci sguazza come un pesce nellacqua. Marianna, invece, si fatta tirare dentro professionalmente, considerato che fn dallinizio avevamo pensato di collocare levento nel Map. Verso agosto ci siamo per accorti che mancava una fgura essenziale al nostro progetto: chi va in cerca di sponsor! E quindi lingresso di Giancarlo Incitti e della sua enorme espe- rienza in materia stato provvidenziale, cos come il soste- nimento fnanziario della Cassa Rurale ed Artigiana dellAgro di LOREDANA FURLANETTO Sopra: un artista impegnato nellestemporanea di pittura I SEGRETI DEL MAP CRONACHE CITTADINE Ecco lelenco dei primi 10 classicati: 1 Francesco Costanzo; 2 Armando Sodano; 3 Tom- maso Volni; 4 Gino Di Prospero; 5 Valerio Librala- to; 6 Alberto Bastianelli; 7 Nazzareno Bernardi; 8 Cristina Giammaria; 9 Claudio Falasca; 10 Ema- nuela Del Vescovo . LA CLASSIFICA IL CHININO Ottobre 2014 32 che la voglia di giocare sia rimasta, per ora mi dedico a fare lallenatrice; ma il mio ruolo anche di amica, di guida per i bambini. Per farlo confda Michela bisogna essere dotati di unenorme pazienza. Lobiettivo principale del settore giovanile non la cre- azione di future promesse del calcio ma, almeno fno al compimento dei quattordici anni det, considerata una importante vittoria sportiva riuscire ad avvicinare sempre pi giovani piccoli al campo sportivo, oppure arrivare con lo stesso numero di giocatori al termine dei vari cam- pionati. Lintero settore giovanile (diviso in 3 squadre per tre categorie diverse), vede la partecipazione di circa 80 ragazzi, molti dei quali della scuola calcio, che conta ben 6 squadre, la cui novit e fore allocchiello il corso per soli portieri. Lorganizzazione del Pontinia Calcio ha poi nuove idee in cantiere, tra queste va messo in risalto il progetto che prevede la nascita di una squadra tutta al femminile. Idee che per attualmente non possono concretizzarsi per diversi motivi, in particolare quelli economici, e perch oc- correrebbe un potenziamento logistico (spogliatoi e campi dallenamento). Eppure, la voglia e lentusiasmo che si iscontra nella dirigenza, nei tecnici e nei ragazzi, lascia pensare che interessanti novit spetteranno allAsd Pontinia Calcio nel prossimo futuro. SPORT CITTADINO L a societ Asd Pontinia Calcio, nata nel 1970 sotto il nome di Gs Pontinia per poi pren- dere il nome attuale nel 1994, composta da cinque membri del direttivo e altrettanti consiglieri. Lorganizzazione calcistica fa si che le squadre parteci- pino a tutti i tornei e campionati dilettantistici e si assi- cura che ogni categoria sia seguita non solo da un bravo allenatore bens, come afferma il responsabile del settore giovanile Rinaldo Parente, da un vero e proprio educato- re, perch il dovere di un allenatore, soprattutto con i pi piccoli, non semplicemente basato sullinsegnamento dello sport. I ragazzi sono seguiti con cura da allenatori, preparatori dei portieri, dirigenti accompagnatori e un responsabile tecnico del settore giovanile. Luffcio di segreteria offre un servizio di informazione e aggiornamento per chiunque sia interessato allattivit calcistica. Questanno il Pontinia Calcio, che si allena e gioca le partite uffciali al campo sportivo Comunale, vede per la prima volta tra le fle degli allenatori la presenza femmini- le di Michela Costanzo, giovanissima ragazza di Pontinia che ha mosso i suoi primi passi da trainer prima come assistente, nella stagione 2013/14, e adesso si occu- pa dei piccoli calciatori. In realt anche io ho giocato a calcio quando ero bambina, nei pulcini, e nonostante di ERIKA BADALAMENTI I bambini della scuola calcio dellAsd Pontinia Calcio. Foto di Salvatore Badalamenti PRIMA UOMINI POI CAMPIONI INSIEME
PER FAR VIVERE
LA NOSTRA
CITT IL CHININO Ottobre 2014 34 spirito fraterno tra chi vi partecipa. Infatti, come rac- conta con orgoglio Faiola, i momenti che ricordano con maggior felicit sono legati alla partecipazione alla pri- ma CorSalsiccia, organizzata lestate appena trascor- sa insieme allassociazione Nemesis, in cui eravamo pochissimi ma con tanta voglia di correre assieme. In realt si sono contati pi di quattrocento atleti che hanno avuto tutti un ruolo fondamentale per la riu- scita dellevento, come non manca di sottolineare il presidente della Podistica Pontinia, evidenziando un grande successo dovuto al fantastico spirito che si creato allinterno dellassociazione, in cui ogni per- sona risulta importante e indispensabile. In fondo la caratteristica pi bella di questo sport che bastano un paio di scarpe, condito da tanta voglia di andare a correre e il gioco fatto.
Il primo anno per lAsd Podistica Pontinia stato di assestamento, ma gi dal prossimo lassociazione ha rivelato di avere in serbo qualche richiesta per lasses- sorato alla sport del Comune di Pontinia. Su tutte la proposta di implementazione delle piste ci- clabili che potranno giovare non solo a chi fa podismo, ma anche agli appassionati di jogging, non solo agli inscritti allassociazione sportiva, ma allintera comuni- t, migliorando le condizioni di sicurezza per corridori, ciclisti, pedoni e automobilisti. SPORT CITTADINO L Asd Podistica Pontinia una realt nata da poco, ma gi riuscita ad aggregare molte persone. Nata nel novembre del 2013 quasi per caso, come racconta il presidente Emilio Faiola da una semplice chiac- chierata con i fratelli Lombardi. Lassociazione si era data lobiettivo di creare un gruppo di almeno di venti persone nel primo anno. Unobiettivo largamente superato, considerato che oggi gli iscritti sono cinquantotto. Il podismo quella parte dellatletica leggera che comprende ogni tipo di corsa a piedi, sia su pista, sia su strada. Il negozio dal quale tutto partito diventato il nostro quartier generale, svela il presidente Faiola. Tutti possono andare a chiedere informazioni sulla no- stra associazione. Inoltre, un ruolo importante lhanno ricoperto anche il sito internet ufficiale (www.podistica- pontinia.it), le pagine social di Twitter e Facebook. A oggi gli atleti si allenano facendo il consueto giro del cimitero, due o tre volte a settimana in base alle disponibilit dei corridori, i quali hanno goliardicamen- te rinominato il luogo in cui si allenano come: il Coni santo. La parte pi bella di questo sport che nonostante si individuale, riesce a creare tantissima aggregazione e di LUCA GHIDONI I corridori dellAsd Podistica Pontina. Foto di Pietro Romano. PONTINIA VA DI CORSA