Ma quanto sono stupido!
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Quali favole?
Quelle che s’insegnano sin dalle elementari – e s’inculcano nelle menti tramite i mass media – e che la Scienza ha abbondantemente confutato grazie alle nuove scoperte. Tipo quella sul DNA!
Quel libro purtroppo non esiste più. Non essendo più in commercio (nonostante la preziosità dei suoi contenuti), ho pensato di riscriverlo parola per parola e metterlo così a disposizione di tutti coloro che sono alla ricerca della verità e non amano farsi infinocchiare – com’era successo a me – da certe teorie che si continua a spacciare per “verità scientifica” facendo leva sull'analfabetismo scientifico della gente.
“Ma quanto sono stupido!” è pertanto un libro che TUTTI dovrebbero leggere per poi decidere se dare ragione a Darwin (come a suo tempo avevo fatto io) oppure al Creatore!
F. C.
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Book preview
Ma quanto sono stupido! - Francesco Costarella
Unità
PREMESSA
Quando Einstein coniò la frase che vediamo in copertina, credo che il grande scienziato pensasse a me nonostante non fossi ancora nato. Sì, perché da adulto io avrei fermamente creduto a certe favole...
"Ma quanto sono stupido!" sono le parole che molti anni dopo mi martellavano in mente tutte le volte che leggevo un determinato libro. Perché stupido?
Ebbene, come avrei potuto definirmi altrimenti? Come avrei potuto continuare a pensare di essere un tipo intelligente se sino ad allora non avevo fatto altro che credere a certe panzane? Panzane che mi erano state continuamente spacciate per verità scientifiche e su quelle verità
avevo impostato la mia vita?
Quel libro – che grazie a Dio mi ha aperto gli occhi e mi ha fatto scientificamente comprendere il motivo della mia esistenza su questa Terra – purtroppo oggi non è più in commercio. Nonostante sia stato scritto oltre mezzo secolo fa, lo lessi più volte per verificare se alla luce delle ultime acquisizioni della scienza certi argomenti siano ancora validi. Benché alcuni termini tecnici (transistor, relè, ecc.) siano obsoleti e qualche realtà geopolitica faccia oramai parte del passato, quel libro non solo è attuale più che mai, ma credo che non meriti assolutamente di finire nell'oblio!
Non lo merita perché, come ha fatto un gran bene a me, potrà continuare a farlo a chiunque sia amante della verità e non della menzogna. Per cui un bel giorno decisi di seguire l'esempio dei monaci certosini...
Cosa saremmo infatti noi oggi se gli amanuensi medievali non avessero trascritto i testi di Platone, di Aristotele e di tantissimi altri Autori del passato?
Così decisi di fare anch'io: copiai quel libro parola per parola affinché nulla vada perduto di quelle preziosissime informazioni che Domenico Ravalico (l'autore) ha magistralmente illustrato, e spiegato in una maniera così semplice che, nonostante la complessità di certi argomenti, chiunque può comprendere.
Ed è importante che chiunque le possa comprendere soprattutto in un momento come quello attuale in cui l'Umanità sta conducendo una difficile battaglia contro un nemico – il Coronavirus – che solo i microscopi elettronici (gli apparecchi di cui tanto si parla in queste pagine) riescono a vedere!
F. C.
La copertina:
Dalla 4ª di Copertina:
Da appena qualche decennio, quasi all'improvviso, la Scienza si è accorta che esiste un progetto, una programmazione, alla base di ciascun vivente: nessuno può vivere senza quel progetto predisposto in anticipo, registrato su nastri DNA, in codice. Si è accorta che persino un microbo, visto sullo schermo fluorescente del super microscopio elettronico, è favolosamente complesso e organizzato, tanto da declassare al livello di giocattoli infantili i prodigi della nostra tecnica. La Scienza si è anche accorta, in questi ultimi lustri, che il corpo umano è costituito da 60 mila miliardi di cellule viventi, ciascuna delle quali è «un mondo al di là di ogni più ardita fantasia». Ha anche riconosciuto che ogni uomo è progettato, e che la sua programmazione complessiva è registrata su nastri DNA di lunghezza tale da poter circoscrivere tutto il Sistema Solare.
Tre secoli or sono gli uomini rimasero sorpressi e sgomenti per l'immensamente grande e per l'immensamente piccolo; oggi sono esterrefatti per l'immensamente organizzato. Da dove è venuta quell'organizzazione? Mai come oggi l'uomo si trova a poter riconoscere, nello stupendo mistero delle origini, le orme del Creatore.
Con chiarezza e trasparenza, in questo libro sono delineate le nuove «incredibili» realtà naturali, messe in luce dalla Scienza dopo gli anni '50.
Nota alla quinta edizione
(fuori commercio)
Domenico Ravalico morì a Bologna, la città dove insegnava, nel 1974, l'anno in cui apparve la prima edizione di questo volumetto. Nel ripubblicarlo oggi, forse egli avrebbe aggiornato alcuni dati. Ma poiché si tratta per lo più di punti di secondaria importanza nell'economia del libro, abbiamo motivo di ritenere, come dimostra il favore del pubblico e il conseguente succedersi delle ristampe, che anche nella sua stesura originale l'opera conservi tutta la sua validità e attualità. Torniamo perciò a proporla ai lettori italiani quale uscì dalla penna dell'illustre Autore.
LE EDIZIONI PAOLINE.
PREFAZIONE
E’ possibile riconoscere scientificamente, ai giorni nostri, che la Creazione non è una favola? Si può affermare con tutta certezza, in base a evidenti fenomeni naturali, che il materialismo marxista, negatore della Creazione, è falso?
Lo dimostrano in modo sfolgorante nuove immense e inattese realtà naturali, scoperte dalla Scienza in questo ultimo ventennio. Quelle scoperte stanno dischiudendo innanzi ai nostri occhi un panorama assolutamente nuovo, del tutto inimmaginabile, tale da coinvolgere l'Universo dall'atomo alla Galassia, e il Regno della vita dalla molecola all'organismo umano. E un panorama imprevisto e imprevedibile, sorprendente ed insieme inquietante.
Avviene oggi quanto è già accaduto in passato; l'Umanità si trova di fronte ad una svolta lungo il suo cammino; è una svolta che sgomenta poiché non consente di intravedere quale sia la meta.
Tre secoli or sono, l'invenzione del telescopio ebbe l'effetto di spalancar l'Universo innanzi agli occhi degli uomini, sorpresi e intimoriti. Dagli abissi dello spazio emersero miriadi di stelle e maestose Galassie. La Scienza si trovò innanzi all'immensamente grande. Ma appena qualche decennio più tardi, venne inventato il microscopio. Questa volta a dischiudersi innanzi agli occhi degli uomini fu il vasto mondo dei microbi, dei butteri, delle cellule viventi. La Scienza si trovò innanzi all'immensamente piccolo.
Ed ora siamo noi, uomini d'oggi, a dover rimanere sorpresi e costernati; siamo noi a dover accogliere incredibili
nuove realtà naturali, dall'apparenza addirittura assurda. L'invenzione del super-microscopio elettronico ha spalancato innanzi ai nostri occhi una terza immensità. Sul suo schermo fluorescente possiamo costatare che cosa siano effettivamente le cellule viventi e in genere i microrganismi. Quel formidabile strumento ha dimostrato che i nostri più prestigiosi apparecchi e le nostre macchine più sorprendenti non sono altro che trastulli infantili, paragonati con una microscopica cellula o con un batterio. Un sommergibile atomico o un'astronave sono ben poca cosa di fronte ad un vermiciattolo o ad un moscerino.
Vogliamo strillare? Non servirebbe a nulla, tanto indietro non si ritorna, come non si è mai ritornati; dobbiamo per forza andare avanti. È un trauma doloroso, ricorrente nella storia del sapere umano. Dobbiamo fare del nostro meglio per abituarci a vivere in un mondo che è immensamente più complesso di quanto non appaia ai nostri occhi, e non possa venir compreso dalla nostra mente.
Vista al super-microscopio elettronico, una foglia non è più una foglia; è qualche cosa che con la foglia non ha proprio nulla in comune; è una straordinaria, immensa metropoli produttiva, in cui regnano sovrane l'organizzazione e la cibernetica. Non sembra vero, non sembra neppure immaginabile, non sembra una acquisizione scientifica. Non è stato facile accogliere l'idea della Terra sferica, non è facile oggi pensare ad una foglia piena di automatismi, di computer e di reti cibernetiche.
La Scienza ci dice che il corpo umano di un adulto è costituito da un ordinato insieme di 60 mila miliardi di cellule viventi. Sono specializzate in modo da formare i suoi diversi organi. Ma è bene ripeterlo: sono 60 mila miliardi. Ebbene, che cos'è una di quelle cellule, una sola?
Lo si vede chiaramente, senza alcuna ombra di dubbio, sullo schermo fluorescente del super-microscopio elettronico. È del tutto simile ad una prodigiosa fabbrica ultra-moderna, immaginabile ma non progettabile, del tutto automatizzata, quindi in grado di funzionare senza alcun intervento dall'esterno, e per di più capace di controllare tutta la propria attività, ossia di pilotarsi. Il suo diametro è di appena un centesimo di millimetro, in media, eppure possiede molti congegni, molte apparecchiature, molti reparti di produzione, molte catene di montaggio e molte centrali energetiche.
Non è tutto. Quella fabbrica così favolosamente complessa non potrebbe funzionare, non potrebbe esistere, non sarebbe neppure pensabile senza un centro direttivo, in grado di coordinarne tutta l'attività e di fornirle tutte le indicazioni necessarie. La cellula possiede perciò il proprio centro direttivo nel suo nucleo. Quel centro è pieno di computer programmati adeguatamente. La programmazione è registrata su appositi nastri. È quanto avviene anche nelle nostre fabbriche, nelle nostre banche, nei nostri laboratori scientifici. I computer sono oggi adulti, possono guidare una sonda spaziale o dirigere un'acciaieria.
Ma noi uomini riusciamo finalmente a comprendere che cosa sia la cellula vivente soltanto perché negli anni '20 abbiamo scoperto che gli elettroni potevano venir utilizzati anche senza fili conduttori. Siamo così passati dalle applicazioni dell'elettricità alle applicazioni elettroniche. Oggi possiamo comprendere che la cellula è esattamente automatizzata e cibernetica soltanto perché con i transistor siamo riusciti a progettare e costruire gli elaboratori elettronici, i computer. Con essi ci è stato possibile dar inizio all'automazione e alla cibernetica.
Senza l'elettronica, senza i transistor, senza i circuiti logici e i circuiti integrati, senza il super-microscopio elettronico ci si troverebbe ancora oggi nella umiliante situazione di aver per la testa le fiabe inventate nel secolo scorso, quando la cellula sembrava un grumetto di mucillagine.
Di fronte a queste nuove grandiose scoperte, la Scienza di oggi afferma che ogni vivente realizza il proprio progetto. Prima c'è il progetto, poi c'è la programmazione registrata su nastro DNA, ed infine c'è il vivente. Nessuno può inserirsi nel Regno della vita di propria iniziativa, in quanto nessuno può generarsi da solo, o venir generato da una qualche virtù magica della materia, come si credeva un tempo. Tutti i viventi devono derivare dal loro progetto, venir costruiti
in base alla registrazione presente sui loro nastri DNA, programmati in anticipo.
Dopo l'affermazione che la proprietà fondamentale di tutti i viventi, nessuno escluso, è quella di essere dotati di un progetto, la Scienza è giunta alla seguente conclusione: gli atomi sono progettati, le molecole sono progettate, le proteine sono progettate, le cellule sono progettate, i viventi sono progettati, però tutti questi progetti minori fanno parte di un progetto complessivo, totale, comprendente anche il Sistema Solare e l'Universo intero.
L'atomo di idrogeno è progettato in modo da far splendere il nostro Sole, e nello stesso tempo di fornire potenza ad ogni vivente affinché possa funzionare, esser davvero vivente. È progettato in modo da far splendere tutto l'Universo e di far funzionare
ogni vivente su tutta la Terra. E forse anche oltre.
È un miracolo
, una visione nella quale l'occhio si perde smarrito e l'anima ha un tremore di commozione. E la Creazione che sorge maestosa sull'orizzonte della conoscenza umana. Per la prima volta.
DOMENICO E. RAVALICO.
1 - UNA INASPETTATA SFIDA ALL'INTELLIGENZA UMANA
«Ogni vivente ha il proprio programma registrato su nastri DNA. Con esso si auto-costruisce e poi funziona. È così svelato il segreto della vita. Non esiste meraviglia più grande».
PROF. MARSHALL W. NIRENBERG,
Premio Nobel
«Il progresso della Scienza liquiderà definitivamente la fede religiosa».
C'è a Mosca un Istituto per l'ateismo che fa parte dell'Accademia delle Scienze. Elabora tutta l'intensa propaganda contro la religione, imposta dal governo, ed appronta i programmi scolastici per dare ai giovani una visione esclusivamente materialistica del mondo. Quella propaganda investe i fanciulli sin dalle prime classi elementari.
«Le scoperte scientifiche entrano dalla porta, mentre la fede religiosa vola via dalla finestra». È quanto affermano gli infaticabili propagandisti dell’ateismo nella loro rivista popolare a grande tiratura Nauka i religija (Scienza e religione).
«Il mondo d'oggi è quello