Paola Marani, bolognese di San Giovanni in Persiceto di cui
stata Sindaca per due mandati. Consigliera della Regione Emilia- Romagna dal 2010, sta per chiudere questa esperienza causa il voto anticipato dalle dimissioni del presidente Errani, e ha deciso di non ricandidarsi. Come valuta il lavoro svolto nella legislatura appena tra- scorsa? Impegnativo, prima di tutto per le continue emergenze, un dram- ma quale il sisma del 2012 e la successiva ricostruzione, per tutte le difcolt che abbiamo affrontato dovute ad una profonda quan- to ampia crisi economica e sociale. stata anche una legislatura profondamente segnata dalle ripercussioni legate ai costi della politica e che possiamo denire di transizione, perch gli importanti cambiamenti istituzionali e costituzionali avviati a livello nazionale non si possono certo dire conclusi. Ci spieghi meglio, come vede la Regione che uscir dalle riforme? La Regione Emilia-Romagna ha gi assunto da molti anni un ruolo complesso di program- mazione, delegando la gestione delle politiche territoriali prima alle Province poi alle forme associative degli Enti Locali. Pertanto i nuovi ruoli e funzioni, derivanti dalle riforme nazio- nali come il superamento delle Province, qui hanno gi una sionomia costruita dal basso, cio dalle Unioni e fusioni di Comuni che ab- biamo promosso e incentivato, con lobiettivo prioritario non solo di realizzare un risparmio ma soprattutto una maggiore efcienza ed efcacia dei servizi ai cittadini. La Regione del prossimo futuro giocher pienamente questo ruolo forte di re- golazione, indirizzo e programmazione, facendo lavorare sempre pi in rete le istituzioni. Pensa che le donne portino un valore aggiunto nellammini- strazione e nel governo della cosa pubblica, in particolare nel- le fasi di cambiamento? Senzaltro.Voglio sottolineare due aspetti al proposito, partendo dal lavoro straordinario che proprio in questa legislatura di tran- sizione abbiamo svolto noi donne, facendo approvare in Assem- blea una legge quadro per la parit e contro le discriminazioni di genere che pone precisi obiettivi di qualit al prossimo governo regionale. La sua prima attuazione sta gi nelle norme elettora- li con cui voteremo a novembre: grazie alla parit in lista e alla doppia preferenza di genere avremo una rappresentanza femmi- nile molto pi signicativa che si impegner per lattuazione delle politiche di genere e, pi in generale, per vericare limpatto di tutte le politiche di welfare. Perch - e vengo al secondo aspetto - quella di volermisurarsi con gli effetti concreti delle politiche sulla vita delle persone una vera e propria attitudine delle donne, derivante dal carico familiare e socia- le che anche solo culturalmente tutte viviamo sulle spalle. Personalmente, dopo aver fatto la Sindaca ho avvertito persino dolorosamente la maggiore distanza del ruolo regionale dal- le persone e ho sempre agito per colmarlo. Per questa propensione alla concretezza e alla correzione in base ai risultati, ritengo che le donne siano in grado di gestire al meglio i cambiamenti nellinteresse della comunit. Parliamo di welfare. Nel quadro mutevole che viviamo a tutti i livelli, pensa sar possibile garantire in futuro i diritti fondamentali come quello alla salute? Il welfare il terreno su cui vinceremo o perderemo tutti. Sui diritti e servizi alla persona davvero essenziale che si accorci la distan- za tra politica e cittadini. LEmilia-Romagna ha raggiunto risultati straordinari di offerta sociosanitaria e li sta mantenendo grazie a di Marta Mariani LA POLITICA COME SERVIZIO ALLA COMUNIT Una testimonianza di come pu (e deve) essere vissuta unesperienza amministrativa. Intervista a Paola Marani IDEE di Catia Iori U n caro amico, empatico e intelligente, sostiene che quando intraprende un nuovo progetto, sia un viaggio, lorganizzazione di un evento o una semplice festa tra amici chiama a raccolta tutti quelli che gli stanno intorno e in nome dellamicizia chiede un piccolo contributo, che si tratti di unidea, di un impegno a fare, di un oggetto da portare. Movimenta tutti, ma proprio tutti e in nome dellamicizia gran parte delle amiche che lo conoscono e per certi versi ne apprezzano la vitalit quasi dionisiaca e la tenace volont, si cimentano,chi pi chi meno nellimpresa del momento. A fatica noi donne riusciamo a sottrarci a un coinvolgimento cosi insistente perch pare quasi offensivo o antipatico rifiutare da subito e con decisione linvito. sempre mortificante per me accorgersi che oggi il legame con laltro, e pi spesso con noi donne, sempre sciolto da tutto il resto. Ti si chiama perch sei carina, ti presenti bene, sei una brava cuoca, procuri fatturato, tuteli bene gli interessi di un capo concentrato su se stesso. Tu sai parlare, sai pazientemente curare la sua mamma e dare consigli preziosi agli adolescenti figli che gli sfuggono di mano. Insomma tu gli servi a qualcosa. Anche nella relazione tra partner se vero che ognuno pu esprimere se stesso al di fuori di ogni regola per altrettanto vero che devi dimostrare a qualcuno di farcela, aiutando quel lui a realizzarsi e a vivere al meglio. E qui evidente che se tu tieni a quella relazione cadi pur sempre in un tranello molto vischioso in cui individualismo, egoismo e narcisismo sono l che covano sotto gesti gentili e buone maniere. Sempre che vada bene, si intende. Non entriamo in relazione vera e profonda con laltro, con i suoi limiti e le sue bellezze,in un dialogo che si alimenta di ascolto reciproco e di rispetto. Ne siamo consapevoli o ce la raccontiamo? Un ego pi spesso maschile che ti strumentalizza e che funziona nch nutri la sua autorealizzazione e la sua visione del mondo, in una celebrazione narcisistica che non scalda nessuno dei due perch sterile e vuota. Quando laltro non ascolta, quando non vuole sentire ragioni, prestando il anco a una violazione della propria personale integrit, b allora vuol dire che non si mette in gioco. Rimarr sempre fermo a se stesso e nulla vorr sapere dellaltra parte di s che solo la relazione autentica con laltro pu rivelare. SI FIDI CHI PU! un lavoro continuo di innovazione. I mutamenti sociodemograci impongono sempre pi di vericare la capacit di inclusione del sistema, individuando risposte nuove a nuovi bisogni. Famiglie monoparentali, disagio minorile, anziani soli non autosufcienti, nuove povert sono alcune delle realt in forte crescita che ri- chiedono una rilettura del nostro sistema pubblico di servizi. Si dovr costruire con le persone, con le famiglie, con la comunit tutta, un welfare che non lasci solo nessuno e ci sar possibile solo avvalendosi di tutte le risorse della comunit. Accennava prima ai costi della politica. Quanto ha pesato il tema della casta nel vostro lavoro? Molto. Il difcile periodo che lItalia sta attraversando, i problemi che le persone e le famiglie stanno vivendo da troppi anni, ri- chiederebbero una classe politica forte e legittimata al servizio del bene comune. Al contrario, alcune prove che la politica ha dato hanno gettato una cortina di discredito che non risparmia nessuno. I costi e la lotta alla corruzione sono temi molto seri che lAssemblea dellEmilia-Romagna ha affrontato ancora prima del governo nazionale, con provvedimenti concreti per la trasparen- za, la sobriet e la buona politica. Purtroppo causa il ritardo con cui in Italia si messo mano a privilegi e sprechi, questo lavo- ro non bastato ad arginare il profondo malcontento e distacco dei cittadini. indispensabile continuare sulla via della massima trasparenza perch il rapporto di ducia fondamentale in una democrazia. Tutti dobbiamo contribuire a ripristinarlo al pi presto, comunicando meglio cosa si fa, e come. Il cuore della questione insomma la distanza da colmare tra politica, istituzioni e cittadini. Qui i partiti hanno una respon- sabilit forte Per assolvere al loro compito costituzionale di intercettare, inter- pretare e tradurre in proposte di governo le esigenze dei cittadini, i partiti devono selezionare in modo democratico personale politico di alto prolo. Ma chi intende assumere un incarico pubblico deve essere consapevole che si tratta di un servizio alla comunit e non una carriera personale. Che si tratta di unopportunit straordina- ria per essere utili agli interessi generali, che per comporta forti limitazioni alla propria vita e al proprio particolare interesse. Chi fa politica precarizza la sua vita: dove c questa consapevolezza c un onesto amministratore, che fa bene il suo mestiere perch non si allontana dalla realt che vivono la maggioranza delle don- ne e degli uomini nella societ di oggi. E poich le donne, come dicevo prima, sono portate ad una maggiore aderenza alla real- t bene che facciano la loro parte! Perch non si ricandidata alla Regione, nonostante sia al primo mandato? Ho ritenuto che dopo tanti anni di impegno politico ed e sperienza amministrativa fosse giusto non chiedere automatismi e lasciare spazio ad altre donne. Ribadisco il concetto: questa non una carriera ma un servizio, che posso benissimo continuare a svol- gere in modo volontario.
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