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12 13 Ottobre 2014 Ottobre 2014

Paola Marani, bolognese di San Giovanni in Persiceto di cui


stata Sindaca per due mandati. Consigliera della Regione Emilia-
Romagna dal 2010, sta per chiudere questa esperienza causa il
voto anticipato dalle dimissioni del presidente Errani, e ha deciso
di non ricandidarsi.
Come valuta il lavoro svolto nella legislatura appena tra-
scorsa?
Impegnativo, prima di tutto per le continue emergenze, un dram-
ma quale il sisma del 2012 e la successiva ricostruzione, per tutte
le difcolt che abbiamo affrontato dovute ad una profonda quan-
to ampia crisi economica e sociale. stata anche una legislatura
profondamente segnata dalle ripercussioni legate ai costi della
politica e che possiamo denire di transizione,
perch gli importanti cambiamenti istituzionali
e costituzionali avviati a livello nazionale non si
possono certo dire conclusi.
Ci spieghi meglio, come vede la Regione
che uscir dalle riforme?
La Regione Emilia-Romagna ha gi assunto
da molti anni un ruolo complesso di program-
mazione, delegando la gestione delle politiche
territoriali prima alle Province poi alle forme
associative degli Enti Locali. Pertanto i nuovi
ruoli e funzioni, derivanti dalle riforme nazio-
nali come il superamento delle Province, qui
hanno gi una sionomia costruita dal basso,
cio dalle Unioni e fusioni di Comuni che ab-
biamo promosso e incentivato, con lobiettivo
prioritario non solo di realizzare un risparmio ma soprattutto una
maggiore efcienza ed efcacia dei servizi ai cittadini. La Regione
del prossimo futuro giocher pienamente questo ruolo forte di re-
golazione, indirizzo e programmazione, facendo lavorare sempre
pi in rete le istituzioni.
Pensa che le donne portino un valore aggiunto nellammini-
strazione e nel governo della cosa pubblica, in particolare nel-
le fasi di cambiamento?
Senzaltro.Voglio sottolineare due aspetti al proposito, partendo
dal lavoro straordinario che proprio in questa legislatura di tran-
sizione abbiamo svolto noi donne, facendo approvare in Assem-
blea una legge quadro per la parit e contro le discriminazioni di
genere che pone precisi obiettivi di qualit al prossimo governo
regionale. La sua prima attuazione sta gi nelle norme elettora-
li con cui voteremo a novembre: grazie alla parit in lista e alla
doppia preferenza di genere avremo una rappresentanza femmi-
nile molto pi signicativa che si impegner per lattuazione delle
politiche di genere e, pi in generale, per vericare limpatto di
tutte le politiche di welfare. Perch - e vengo al
secondo aspetto - quella di volermisurarsi con
gli effetti concreti delle politiche sulla vita delle
persone una vera e propria attitudine delle
donne, derivante dal carico familiare e socia-
le che anche solo culturalmente tutte viviamo
sulle spalle. Personalmente, dopo aver fatto la
Sindaca ho avvertito persino dolorosamente
la maggiore distanza del ruolo regionale dal-
le persone e ho sempre agito per colmarlo.
Per questa propensione alla concretezza e
alla correzione in base ai risultati, ritengo che
le donne siano in grado di gestire al meglio i
cambiamenti nellinteresse della comunit.
Parliamo di welfare. Nel quadro mutevole che
viviamo a tutti i livelli, pensa sar possibile
garantire in futuro i diritti fondamentali come quello alla salute?
Il welfare il terreno su cui vinceremo o perderemo tutti. Sui diritti e
servizi alla persona davvero essenziale che si accorci la distan-
za tra politica e cittadini. LEmilia-Romagna ha raggiunto risultati
straordinari di offerta sociosanitaria e li sta mantenendo grazie a
di Marta Mariani
LA POLITICA
COME SERVIZIO
ALLA COMUNIT
Una testimonianza di come pu (e deve) essere vissuta unesperienza amministrativa.
Intervista a Paola Marani
IDEE
di Catia Iori
U
n caro amico, empatico e intelligente, sostiene
che quando intraprende un nuovo progetto, sia
un viaggio, lorganizzazione di un evento o una
semplice festa tra amici chiama a raccolta tutti quelli
che gli stanno intorno e in nome dellamicizia chiede un
piccolo contributo, che si tratti di unidea, di un impegno a
fare, di un oggetto da portare. Movimenta tutti, ma proprio
tutti e in nome dellamicizia gran parte delle amiche che
lo conoscono e per certi versi ne apprezzano la vitalit
quasi dionisiaca e la tenace volont, si cimentano,chi pi
chi meno nellimpresa del momento. A fatica noi donne
riusciamo a sottrarci a un coinvolgimento cosi insistente
perch pare quasi offensivo o antipatico rifiutare da
subito e con decisione linvito. sempre mortificante
per me accorgersi che oggi il legame con laltro, e pi
spesso con noi donne, sempre sciolto da tutto il resto.
Ti si chiama perch sei carina, ti presenti bene, sei una
brava cuoca, procuri fatturato, tuteli bene gli interessi
di un capo concentrato su se stesso. Tu sai parlare, sai
pazientemente curare la sua mamma e dare consigli
preziosi agli adolescenti figli che gli sfuggono di mano.
Insomma tu gli servi a qualcosa.
Anche nella relazione tra partner se vero che ognuno
pu esprimere se stesso al di fuori di ogni regola per
altrettanto vero che devi dimostrare a qualcuno di farcela,
aiutando quel lui a realizzarsi e a vivere al meglio. E qui
evidente che se tu tieni a quella relazione cadi pur
sempre in un tranello molto vischioso in cui individualismo,
egoismo e narcisismo sono l che covano sotto gesti
gentili e buone maniere. Sempre che vada bene, si
intende. Non entriamo in relazione vera e profonda con
laltro, con i suoi limiti e le sue bellezze,in un dialogo che
si alimenta di ascolto reciproco e di rispetto. Ne siamo
consapevoli o ce la raccontiamo? Un ego pi spesso
maschile che ti strumentalizza e che funziona nch nutri
la sua autorealizzazione e la sua visione del mondo, in una
celebrazione narcisistica che non scalda nessuno dei due
perch sterile e vuota.
Quando laltro non ascolta, quando non vuole sentire
ragioni, prestando il anco a una violazione della propria
personale integrit, b allora vuol dire che non si mette
in gioco. Rimarr sempre fermo a se stesso e nulla vorr
sapere dellaltra parte di s che solo la relazione autentica
con laltro pu rivelare.
SI FIDI CHI PU!
un lavoro continuo di innovazione. I mutamenti sociodemograci
impongono sempre pi di vericare la capacit di inclusione del
sistema, individuando risposte nuove a nuovi bisogni. Famiglie
monoparentali, disagio minorile, anziani soli non autosufcienti,
nuove povert sono alcune delle realt in forte crescita che ri-
chiedono una rilettura del nostro sistema pubblico di servizi. Si
dovr costruire con le persone, con le famiglie, con la comunit
tutta, un welfare che non lasci solo nessuno e ci sar possibile
solo avvalendosi di tutte le risorse della comunit.
Accennava prima ai costi della politica. Quanto ha pesato il
tema della casta nel vostro lavoro?
Molto. Il difcile periodo che lItalia sta attraversando, i problemi
che le persone e le famiglie stanno vivendo da troppi anni, ri-
chiederebbero una classe politica forte e legittimata al servizio
del bene comune. Al contrario, alcune prove che la politica ha
dato hanno gettato una cortina di discredito che non risparmia
nessuno. I costi e la lotta alla corruzione sono temi molto seri che
lAssemblea dellEmilia-Romagna ha affrontato ancora prima del
governo nazionale, con provvedimenti concreti per la trasparen-
za, la sobriet e la buona politica. Purtroppo causa il ritardo con
cui in Italia si messo mano a privilegi e sprechi, questo lavo-
ro non bastato ad arginare il profondo malcontento e distacco
dei cittadini. indispensabile continuare sulla via della massima
trasparenza perch il rapporto di ducia fondamentale in una
democrazia. Tutti dobbiamo contribuire a ripristinarlo al pi presto,
comunicando meglio cosa si fa, e come.
Il cuore della questione insomma la distanza da colmare tra
politica, istituzioni e cittadini. Qui i partiti hanno una respon-
sabilit forte
Per assolvere al loro compito costituzionale di intercettare, inter-
pretare e tradurre in proposte di governo le esigenze dei cittadini, i
partiti devono selezionare in modo democratico personale politico
di alto prolo. Ma chi intende assumere un incarico pubblico deve
essere consapevole che si tratta di un servizio alla comunit e non
una carriera personale. Che si tratta di unopportunit straordina-
ria per essere utili agli interessi generali, che per comporta forti
limitazioni alla propria vita e al proprio particolare interesse. Chi fa
politica precarizza la sua vita: dove c questa consapevolezza
c un onesto amministratore, che fa bene il suo mestiere perch
non si allontana dalla realt che vivono la maggioranza delle don-
ne e degli uomini nella societ di oggi. E poich le donne, come
dicevo prima, sono portate ad una maggiore aderenza alla real-
t bene che facciano la loro parte!
Perch non si ricandidata alla Regione, nonostante sia al
primo mandato?
Ho ritenuto che dopo tanti anni di impegno politico ed e sperienza
amministrativa fosse giusto non chiedere automatismi e lasciare
spazio ad altre donne. Ribadisco il concetto: questa non una
carriera ma un servizio, che posso benissimo continuare a svol-
gere in modo volontario.

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