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Keywords: Muratura, Analisi Pushover, Telaio Equivalente, Maschi, Fasce di piano, Modello FEM

ABSTRACT
La forte non linearit che caratterizza il comportamento meccanico della muratura rende inapplicabili le procedure
di analisi lineare comunemente adoperate per le strutture intelaiate in c.a. o in acciaio, in cui lestensione al campo
elastoplastico ottenuta con lutilizzo di fattori di struttura. Ci chiaramente riconosciuto dal D.M. 14/01/2008
Norme Tecniche per le Costruzioni, che indica come le strutture in muratura siano pi significativamente
rappresentate attraverso unanalisi statica non lineare. In questo quadro la scelta del modello di calcolo pi
adeguato assume un ruolo determinante: da un lato la necessit di accurate previsioni della risposta strutturale
spinge verso ladozione di modelli FEM, dallaltro la loro complessit e la loro onerosit computazionale
suggeriscono di far ricorso, specie in ambito professionale, a metodi semplificati come quelli basati sullapproccio
a telaio equivalente. Nel presente lavoro proposto un nuovo modello a telaio equivalente per la definizione della
capacit di pareti in muratura, il modello FREMA (Equivalent Frame Analysis of Masonry structures) messo a
punto dagli autori, mostrandone le principali caratteristiche (legame momento-curvatura accurato per i maschi,
assunzione di una soglia di resistenza a trazione per le fasce, approccio a plasticit diffusa, analisi in controllo di
spostamento) e procedendo alla sua validazione mediante unampia casistica di confronti sia con i risultati di prove
sperimentali, sia con i risultati di altre simulazioni numeriche disponibili in letteratura.

1 INTRODUZIONE
Negli ultimi anni, ladozione nellambito
dellingegneria sismica dei concetti del
performance-based design ha condotto alla
creazione di molteplici procedure di calcolo
statico non lineare per la valutazione del
comportamento sotto sisma degli edifici (si
vedano tra gli altri il metodo dei coefficienti [1],
il metodo dello spettro di capacit [2, 3] e il
metodo N2 [4]). Tali procedure richiedono
solitamente il confronto tra la domanda sismica e
la capacit delledificio, visto come un sistema ad
un solo grado di libert (SDOF) [5] ed espressa in
termini di spostamenti. Il comportamento della
struttura pu ottenersi mediante unanalisi
pushover, in cui monitorato lo spostamento di
un punto della stessa (solitamente il baricentro
dellultimo impalcato) in funzione della risultante
di una distribuzione incrementale di forze
orizzontali, che riprendono lazione sismica.
La scelta del modello pi appropriato per
lesecuzione dellanalisi pushover di strutture in
muratura una questione di rilievo. Allo stato
attuale sono due gli approcci di pi ampio
utilizzo. Il primo fa uso del metodo degli
elementi finiti (FEM), in cui le parti costituenti la
muratura (blocchi lapidei e giunti di malta) sono
discretizzate in un numero finito di elementi che,
caratterizzati per il tramite di opportuni legami
costitutivi, permettono di portare in conto in
maniera molto accurata tutte le non linearit
coinvolte nel problema. Il risultato in grado di
cogliere egregiamente il comportamento dei
pannelli, evidenziando i meccanismi di rottura
che intervengono nel processo di carico. Tuttavia,
allo stato attuale, tale tipo di approccio pi
spesso applicato a singoli pannelli che ad edifici
interi, per il grave onere computazionale che
laccuratezza di tale modellazione richiede e che
Un nuovo modello a telaio equivalente per lanalisi statica non
lineare di pareti in muratura
G. Rizzano, R. Sabatino, G. Torello
DICIV Universit degli Studi di Salerno. Via Ponte Don Melillo, 84084 Fisciano.

pu risultare inaccettabile ai fini professionali.
Inoltre i modelli FEM soffrono di una serie di
altri problemi come la potenziale dipendenza
dallinfittimento della mesh, il grande numero di
parametri che sono richiesti in input (che peraltro
non sempre sono disponibili nelle usuali
applicazioni ingegneristiche) e la necessit di
utenti particolarmente specializzati.
Il secondo approccio si basa sulladozione di
elementi monodimensionali equivalenti. La
struttura idealizzata mediante un assemblaggio
di elementi verticali ed orizzontali: i primi
(maschi murari) sono gli elementi predisposti a
resistere sia ai carichi verticali sia alle azioni
sismiche; gli elementi orizzontali (fasce di piano),
invece, forniscono laccoppiamento dei montanti
sotto lazione sismica. Maschi e fasce sono
collegati da zone rigide ed ognuno di essi
modellato con le leggi costitutive pi appropriate.
Le semplificazioni introdotte da questo approccio
sono significative e pertanto laccuratezza dei
risultati dipende dalla rispondenza delle ipotesi
introdotte rispetto al problema strutturale reale.
Da questanalisi sommaria risulta chiaramente
come la scelta tra i due modelli stia nel giusto
compromesso tra accuratezza e complessit, e in
alcuni casi (per esempio nella valutazione della
vulnerabilit di edifici in aggregato) ladozione di
modelli FEM pu divenire insostenibile,
spingendo verso ladozione di un un modello a
telaio equivalente.
Questo lavoro intende quindi fornire un
contributo allanalisi sismica di edifici in
muratura, proponendo il codice di calcolo
FREMA (Equivalent Frame analysis of Masonry
structures) [6-9], finalizzato, allo stato attuale di
sviluppo, allanalisi statica non lineare di pareti in
muratura.
2 IL CODICE DI CALCOLO FREMA
2.1 Descrizione del modello proposto
Lapproccio a telaio equivalente non nuovo
nellambito dellanalisi sismica di edifici in
muratura. A partire dal metodo POR proposto da
Tomaevi [10] negli anni settanta, numerosi
autori hanno poi messo a punto diverse varianti
dello stesso metodo [11-13]. Tuttavia le sue
potenzialit non sono ancora state investigate in
maniera approfondita, soprattutto nellambito
delle applicazioni non lineari.
Si descrive pertanto un nuovo modello a telaio
equivalente, sottolineandone le caratteristiche
principali e le assunzioni alla base della
modellazione.
Il codice FREMA in grado di fornire la curva
forza-spostamento di pareti piane in muratura
sotto carichi gravitazionali e sismici.
Lapproccio basato sullassunzione che una
parete bidimensionale forata possa essere resa
mediante un assemblaggio di elementi verticali
(maschi murari) e di elementi orizzontali (fasce di
piano), connessi da zone rigide.
Il modello pertanto in grado di analizzare
una parete con una distribuzione qualsiasi di vani,
sebbene sia consigliabile una certa regolarit (che
generalmente presente negli edifici in
muratura).
Lanalisi condotta in controllo di
spostamenti, aspetto fondamentale della
modellazione in quanto capace di cogliere il ramo
degradante della curva forza-spostamento.
Generalmente, nei modelli a telaio equivalente
le non linearit di maschi e fasce sono portate in
conto con un approccio a plasticit concentrata,
inserendo opportune cerniere plastiche flessionali
ai due estremi dellasta e una cerniera a taglio
nella mezzeria.
Sebbene sia improbabile che lo snervamento si
raggiunga lungo tutta la lunghezza del maschio o
della fascia, in questo lavoro si assume un
approccio a plasticit diffusa: ogni elemento
diviso in un certo numero di conci con sezione
trasversale omogenea, andando a monitorare
sforzi e deformazioni nella mezzeria di ognuno di
essi. Il comportamento del pannello quindi
ottenuto dalla somma dei contributi di ogni
concio, modellati appropriatamente, cos come
descritto nel seguito.
2.2 Estensione dei tratti rigidi
La presenza di tratti rigidi una caratteristica
derivante dallosservazione fenomenologica dei
danni in pareti in muratura dopo eventi sismici,
che evidenziano la sostanziale indeformabilit
delle zone di intersezione tra maschi e fasce.

Figura 1. Altezza della parte deformabile dei maschi murari
[14].
Poich lestensione dei tratti rigidi ha
unimportanza fondamentale sulla stima della

rigidezza dellintera parete, diverse proposte sono
state avanzate finora, considerando altezze
efficaci per i maschi e lunghezze efficaci per
le fasce. In questo lavoro le fasce sono modellate
assumendo che la parte deformabile delle stesse
corrisponda alla luce delle aperture, mentre per i
maschi si fa riferimento allo schema in Figura 1
[14].
2.3 Modellazione dei maschi murari
Nel modello proposto sono stati considerati
tutti i meccanismi di collasso dei maschi (Figura
2) ed stata portata in conto linterazione tra
sforzo normale e momento flettente (N-M) e tra
sforzo normale e taglio (N-V).
V
N
V
N
V
N
DiagonalCracking SlidingFailure Rocking

Figura 2. Meccanismi di collasso dei maschi murari.
2.3.1 Comportamento flessionale
Il comportamento flessionale dei maschi
espresso in termini di legame momento-
curvatura, ottenuto a partire dalla legge uniassiale
sforzi-deformazioni di compressione:
C
d d d
B A

+ =

(1)
dove la tensione di compressione
corrispondente alla deformazione ,
d
la
resistenza a compressione della muratura e
d
il
livello deformativo corrispondente. Nelle
simulazioni che seguiranno sar generalmente
adottata la terna di valori A=2, B=-1, C=2
secondo quanto riportato in [15], mentre
d

ricavato direttamente dalla (1), imponendo che il
modulo di Young secante della muratura sia
raggiunto per un livello tensionale pari a 0.75
d
[15].
Se si considera la sezione trasversale di
spessore t e larghezza D (Figura 3), a partire dalla
relazione (1), possibile ottenere tramite
considerazioni di equilibrio la relazione tra la
curvatura e il momento M, per il livello di
azione assiale N agente, sia per il caso di sezione
integra sia per il caso di sezione fessurata.

N
M
()
D
t
x
N
M
D
t
x
()

Figura 3. Applicazione del legame costitutivo - alla
sezione integra e fessurata del pannello per la scrittura degli
equilibri.

Sezione integra (>1)
( ) ( )
2 1
2 1
1 2
1 1
C
C
k k
+
+

= +

(2)
( ) ( )
( ) ( )
2 3
2 3 1 1
1 2
1 2 2 2
1 1
2 3
1 1
2 2
C C
C C
k k
k k
C


+ +
+ +

= + + +


+ + +

+
(3)

Sezione fessurata (<1)
2 1
1 2
C
k k
+
= + (4)
2 3 1 2 1 1 2 2
2 3 2 2
C C
k k k k
C

+ +
= +
+
(5)
Nelle equazioni (2-5) =x/D lasse neutro
adimensionale, =N/Dt
d
lo sforzo assiale
adimensionalizzato, =N/Dt
2

d
il momento
adimensionalizzato, k
1
e k
2
sono due coefficienti
che dipendono dalla curvatura tramite le
relazioni (6):
1
2
d
A D
k


=


;
2
1
C
d
B D
k
C


=

+

(6)
Le equazioni (2-5) descrivono il legame
momento-curvatura applicato su ogni concio, e
permettono di dedurre il comportamento
flessionale dellintero pannello (Figura 4). La
condizione di collasso corrisponde al
raggiungimento della curvatura ultima
u
, che a
sua volta corrisponde al raggiungimento della
deformazione ultima
u
(assunta comunque non
superiore a 1.50
d
) sulla fibra estrema
maggiormente compressa.

2.3.2 Comportamento a taglio
Il comportamento a taglio dei maschi
modellato con una legge bilineare (Figura 4), in
cui il taglio ultimo V
u
ottenuto come il minimo
tra il taglio ultimo per il meccanismo di rottura
per scorrimento V
s
(Equazione (7)) e quello
corrispondente al meccanismo di fessurazione
diagonale V
d
. Per questultimo si distingue tra i

casi di murature con tessitura irregolare
(Equazione (8), Turnek-Caovi [16] e Turnek-
Sheppard [17]), e di murature con tessitura
regolare (Equazione (9), Mann-Mller [18]).
( )
s
Dt
V c p
b
= + (7)
1
d tu
tu
Dt p
V f
b f
= + (8)
min 1 ;
2.3
bt
d
bt
f Dt p
V c p
b f



= + +



(9)
Nelle equazioni (7-9), t lo spessore del
pannello e D la larghezza, c la coesione della
malta, il suo coefficiente di attrito interno, p il
livello di compressione assiale medio agente, f
tu

la resistenza convenzionale per trazione della
muratura, b un coefficiente dipendente dalla
geometria del pannello [19] o anche dal grado di
vincolo agli estremi per il tramite del fattore di
taglio M/VD [20], (1 ) c c = + e (1 ) = +
sono la coesione e il coefficiente di attrito
ridotti (dipendenti dal parametro di
interconnessione dei blocchi =2y/x, essendo
x e y laltezza e la larghezza media dei
blocchi).

Figura 4. Legami momento-curvatura e taglio-scorrimento
adottati per i maschi murari.

Il collasso per taglio corrisponde al
raggiungimento del drift ultimo
u
, che pu
assumersi, in accordo con le NTC 2008 [21], pari
allo 0.4% dellaltezza della zona deformabile del
maschio.
2.4 Modellazione delle fasce di piano
Le fasce di piano giocano un ruolo
fondamentale nel comportamento sismico delle
pareti in muratura, poich determinano il grado di
accoppiamento tra i maschi murari.
Sfortunatamente, mentre sono disponibili un
gran numero di risultati sperimentali per i maschi,
poche sono le prove finalizzate ad investigare il
comportamento delle fasce murarie. I risultati di
prove sperimentali sono di fondamentale
importanza per la definizione della risposta di tali
elementi, che differiscono considerevolmente dai
maschi, essendo sotto sisma soggetti a bassi
valori di sforzo assiale. Questo stato sollecitativo
con bassi valori di azione assiale agente crea non
poche difficolt nella definizione di criteri di
resistenza adeguati per tali elementi nellambito
della modellazione a telaio equivalente. altres
utile osservare preliminarmente che nelle fasce di
piano il collasso avviene tipicamente secondo i
meccanismi di flessione o di fessurazione
diagonale. La crisi per scorrimento infatti non
avviene per i fenomeni di interconnessione
allinterfaccia tra le sezioni terminali di maschi e
fasce, mentre lo schiacciamento, per quanto detto,
resta una modalit di collasso che non ha modo di
attivarsi nelle fasce.
2.4.1 Comportamento flessionale
Nel modello qui presentato adottata una
legge elasto-plastica bilineare per schematizzare
il comportamento flessionale delle fasce (Figura
5); la valutazione del momento ultimo condotta
in accordo alle formulazioni proposte dalle NTC
2008 [21], distinguendo tra i seguenti due casi:
1) se lazione assiale N agente sulle fasce
nota, le fasce possono considerarsi come dei
maschi ruotati di 90 e il loro momento
ultimo si calcola come:

=
ht f
N Nh
M
d
u

1
2
(10)
dove h e t sono laltezza e lo spessore
dellelemento, =0.85 per lipotesi di
distribuzione rettangolare di tensioni di
compressione e f
d
la resistenza a
compressione di calcolo della muratura;
2) se lazione assiale N agente sulle fasce non
nota, la loro resistenza flessionale pu
assumersi pari a:

=
ht f
H h H
M
hd
p p
u

1
2
(11)
essendo H
p
il minore tra la resistenza a
trazione dellelemento teso disposto
orizzontalmente (per esempio un cordolo in
c.a o una catena) e 0.4f
hd
ht, dove f
hd
la
resistenza a compressione della muratura in
direzione orizzontale.
interessante osservare che, in accordo alla
(11), se la fascia sprovvista di cordolo o catena,
non si pu fare affidamento su alcun meccanismo
di resistenza per flessione. Diversamente

nellequazione (10), in cui si assimilano le fasce a
maschi ruotati di 90, si attribuisce loro
unaliquota di resistenza flessionale che in ogni
caso resta molto bassa, essendo legata ai valori di
N agenti.
chiaro che questo tipo di approccio conduce
a stime fortemente cautelative della reale capacit
della parete.

Figura 5. Legami momento-curvatura e taglio-scorrimento
adottati per le fasce murarie.
Per questo motivo, nel codice FREMA stato
considerato per le murature di mattoni a tessitura
regolare un modello alternativo per la valutazione
della resistenza a flessione delle fasce. Tale
modello stato dapprima studiato per i maschi in
[22-23] e quindi applicato in [24], dove sono
riportati dei confronti con modellazioni FEM pi
accurate.
Il modello assume che il meccanismo a
puntone nellelemento fascia possa svilupparsi a
condizione che si abbia una resistenza a trazione
equivalente in direzione orizzontale, introdotta
localmente per le sole fasce e non per lintera
muratura.
ftu
x

y
ftu
BrickFailure

p
x

y
ftu ftu
JointFailure

Figura 6. Modalit di attivazione della resistenza a trazione
equivalente nelle fasce di piano.
Al fine di valutare la resistenza a trazione
equivalente f
tu
, sono portati in conto due differenti
meccanismi di rottura (Figura 6): 1) rottura per
trazione dei blocchi; 2) rottura a taglio dei giunti
di malta. Il modello trascura la resistenza dei
giunti di malta verticali, assume una distribuzione
uniforme delle tensioni di trazione sulla sezione
verticale e una distribuzione uniforme delle
tensioni tangenziali lungo i giunti di malta
orizzontali.
Sotto tali ipotesi, considerando il volume di
riferimento di Figura 6, i due meccanismi
conducono alla seguente espressione per f
tu
:
( )
,1
2
tu bt
y
f f
y g

=
+
(12)
( )
( )
,2
2
tu
x
f c p
y g


= +
+
(13)
essendo g lo spessore del giunto di malta. In
definitiva, la resistenza equivalente a trazione
della fascia in direzione orizzontale la minore di
quella fornita dai due differenti meccanismi: f
tu
=
min {f
tu,1
; f
tu,2
}.

Figura 7. Legame costitutivo - assunto per la muratura a
tessitura regolare delle fasce di piano.
Nellequazione (13) p pu assumersi pari al
65% della tensione media di compressione agente
al piede del maschio adiacente alla sezione
terminale della fascia, come suggerito in [24].
Lintroduzione di una resistenza a trazione
conferisce un significativo incremento di
resistenza per flessione alla fascia. Infatti,
assumendo una legge costitutiva elasto-plastica
sia a trazione che a compressione (Figura 7),
dotata di duttilit a compressione
c
, di duttilit a
trazione infinita (
t
=), e detto il rapporto tra
la tensione di trazione equivalente f
d
e la
resistenza a compressione della muratura f
tu
. e
applicando le equazioni di equilibrio alla sezione
trasversale della fascia, il dominio di resistenza
(M-N) risulta notevolmente incrementato.

Figura 8. Dominio di resistenza (M-N) per le fasce di piano
in muratura con tessitura regolare.

Un esempio di tale dominio riportato in
Figura 8, dove ottunuto per =0.1,
c
=1.18,

t
=, N
lim
= htf
d
, M
lim
= ht
2
f
d
/4.
Il risultato pi importante la presenza di una
resistenza a flessione anche in presenza di valori
esigui o nulli dellazione assiale agente
sullelemento; tale effetto ancora pi evidente
se comparato con il dominio fornito
dallequazione (10) e riportato nella stessa figura.

2.4.2 Comportamento a taglio
Il comportamento a taglio delle fasce
modellato come elasto-fragile con una soglia di
resistenza residua, come riportato in Figura 5. Il
taglio ultimo dato da:
0 u vd
V htf = (14)
essendo h e t rispettivamente laltezza e lo
spessore della fascia, e f
vd0
la resistenza a taglio in
assenza di forzo normale. Nel presente lavoro, la
resistenza residua assunta pari al 25% di V
u

(=0.25), sebbene recenti studi sperimentali [25]
suggeriscano ladozione di valori pi alti.
3 VALIDAZIONE PRELIMINARE DEL
MODELLO
Il modello descritto stato validato attraverso
una serie di confronti con i risultati di tests
sperimentali, modelli accurati agli elementi finiti
e ulteriori modelli a telaio equivalente. Per tutti i
confronti riportati, le propriet meccaniche
adottate nelle analisi sono sintetizzate nella
Tabella 1.
3.1 Test sperimentali dellUniversit di Pavia:
la Pavia Door Wall [26, 27]
Un test sperimentale molto accurato stato
condotto dallUniversit di Pavia [26-27]. Un
prototipo di edificio di due piani (6.00 x 4.40 m
di dimensione in pianta) in muratura ordinaria
stato sottoposto a spostamenti ciclici a livello
degli impalcati (Figura 9), in modo da ottenere
una distribuzione di forze laterali proporzionali ai
pesi sismici (con sovraccarichi di 248.8 kN al
primo livello e di 236.8 kN al secondo). Il
prototipo presenta una parete che pu
considerarsi indipendente (Pavia Door Wall) e
che costituisce un benchmark interessante per
molti autori [28-30].
In Figura 10 riportato il confronto tra i
risultati ottenuti dal codice FREMA e quelli della
prova sperimentale. Nella stessa figura sono
diagrammati anche i risultati di altri modelli
numerici SAM [11], TREMURI [30], modelli
FEM accurati [28].

Tabella 1. Caratteristiche meccaniche adottate nelle analisi.

Pavia
Door
Wall
Via
Marto-
glio
Via
Verdi
Saloni-
kios et al.
Renata
di
Francia
Muratura

E [MPa] 1400 1600 1500 1650 1650
G [MPa] 480 300 250 660 690
f
wc
[MPa] 6.20 6.00 2.40 3.00 2.20
f
vd0
[MPa] 0.18 0.16 0.13 0.10 0.12
Mattoni
f
bt
[MPa] 1.22 1.00 2.00 1.00 1.00
Malta
c [MPa] 0.23 0.15 0.20 0.10 0.12
- 0.58 0.50 0.50 0.58 0.35

Il confronto mostra un sostanziale accordo tra i
risultati sperimentali e il codice proposto; si
riscontra inoltre un sostanziale accordo anche con
gli altri risultati numerici.

Figura 9. Pavia Door Wall, schema della prova.
0
25
50
75
100
125
150
175
200
0,00 0,20 0,40 0,60 0,80 1,00 1,20 1,40 1,60 1,80 2,00
topdisplacement[cm]
T
o
t
a
l

b
a
s
e

s
h
e
a
r

[
k
N
]
SAM
Experi mental
FREMA
TREMURI
Cal deri ni etal .
Ital i anBui l di ngCode

Figura 10. Pavia Door Wall, confronto tra i risultati ottenuti
in termini di curva forza-spostamento.
La sovrastima della resistenza che si osserva in
tutte le simulazioni numeriche giustificata dal
fatto che la curva sperimentale linviluppo

monotono di una curva ciclica, e pertanto
rappresenta solo un limite inferiore della risposta
monotona. Nella stessa Figura 10 riportata
anche la curva forza-spostamento ottenuta
applicando le prescrizioni delle NTC 2008 [21].
In questo caso la risposta sottostima chiaramente
la reale resistenza e rigidezza della parete, a causa
dellassunzione di rigidezze fessurate pari alla
met di quelle non fessurate e della modellazione
delle fasce di piano.
3.2 Simulazioni numeriche: il Progetto
Catania [31]
Il Progetto Catania [31] un interessante
progetto di ricerca italiano finalizzato alla
valutazione della performance sismica di due
edifici in muratura della citt di Catania,
analizzati da gruppi di ricerca (R.G.) afferenti ad
alcune Universit Italiane (R.G. Pavia [29], R.G.
Genova [32], R.G. Basilicata [33]).
La prima parete analizzata (parete di Via
Martoglio) fa parte di un edificio di cinque piani.
Sono stati analizzati tre diversi modelli: parete in
muratura non rinforzata (modello 1); parete con
cordoli elastici in c.a., assumendo per essi
E
c
=4000 MPa (modello 2), ed E
c
=20000 MPa
(modello 3), essendo E
c
il modulo di Young del
calcestruzzo.
0
200
400
600
800
1000
1200
0 10 20 30 40 50 60 70 80
topdisplacement[mm]
T
o
t
a
l

b
a
s
e

s
h
e
a
r

[
k
N
]
SAM
GenoaR.G.
FREMA

Figura 11. Parete in via Martoglio, modello 1.
0
200
400
600
800
1000
1200
1400
0 5 10 15 20 25 30 35 40
topdisplacement[mm]
T
o
t
a
l

b
a
s
e

s
h
e
a
r

[
k
N
]
SAM
GenoaR.G.
FREMA

Figura 12. Parete in via Martoglio, modello 2 (E
c
=4000
MPa).

0
200
400
600
800
1000
1200
1400
1600
0 5 10 15 20 25 30 35
topdisplacement[mm]
T
o
t
a
l

b
a
s
e

s
h
e
a
r

[
k
N
]
SAM
GenoaR.G.
FREMA

Figura 13. Parete in via Martoglio, modello 3 (E
c
=20000
MPa)

Il confronto tra il modello proposto e i risultati
dei vari R.G. sono riportati in Figura 11, 12 e 13.
Laccordo del codice proposto con il codice SAM
molto soddisfacente; un buon accordo con i
risultati del R.G. di Genova si ritrova in termini
di rigidezza e di resistenza residua per la parete in
muratura senza cordoli.

Nello stesso Progetto Catania, sono stati
analizzati altre tre pareti con differenti
caratteristiche geometriche (pareti A, B, C
in Via Verdi). Per le pareti A e D sono
disponibili analisi pushover (SPO1 e SPO2)
eseguite da Pasticier et al. [34] tramite un
modello a telaio equivalente implementato in
SAP2000

V.10.
I confronti riportati nelle Figure 14-16
mostrano un sostanziale accordo tra i modelli a
telaio equivalente (SAM, SAP2000, FREMA),
mentre landamento generale del R.G. di Genova
caratterizzato da valori pi alti di resistenza e
rigidezza.
0
250
500
750
1000
1250
1500
1750
2000
0.00 0.50 1.00 1.50 2.00 2.50
topdisplacement[cm]
T
o
t
a
l

b
a
s
e

s
h
e
a
r

[
k
N
]
Basi l i cataR.G.
GenoaR.G.
SAM
Pasti ci erSPO2
FREMA

Figura 14. Parete A in via Verdi.
Questo si pu spiegare facilmente
considerando che le resistenze degli elementi

calcolate nei modelli a telaio equivalente sono
sempre ottenute portando in conto la
parzializzazione della sezione, per la mancanza di
una resistenza a trazione. Il modello FEM, al
contrario, considera una piccola resistenza a
trazione dei giunti di malta che, sebbene
trascurabile, pu incidere significativamente sulla
resistenza degli elementi, soprattutto se la
sollecitazione assiale su di essi molto bassa.
0
50
100
150
200
250
0.00 0.50 1.00 1.50 2.00 2.50 3.00 3.50 4.00 4.50 5.00
topdisplacement[cm]
T
o
t
a
l

b
a
s
e

s
h
e
a
r

[
k
N
]
Basi l i cataR.G.
SAM
FREMA

Figura 15. Parete B in via Verdi.
0
100
200
300
400
500
600
700
0.00 0.50 1.00 1.50 2.00 2.50 3.00
topdisplacement[cm]
T
o
t
a
l

b
a
s
e

s
h
e
a
r

[
k
N
]
Basi l i cataR.G.
GenoaR.G.
SAM
Pasti ci erSPO1
FREMA

Figura 16. Parete C in via Verdi.
3.3 Simulazioni numeriche: Salonikios et al.
[35]
Unulteriore validazione del codice stata
ottenuta comparando i risultati ottenuti con
lapplicazione del modello proposto allanalisi di
una parete in muratura di due piani e sette
campate caricata nel piano. La parete stata
analizzata in [35] con un modello a telaio
equivalente commerciale (SAP2000

) e con un
modello agli elementi finiti (CAST3M

). Sono
state condotte due analisi pushover, applicando
sia una distribuzione di forze laterali
proporzionali ai pesi sismici (caso di carico ACC;
vettore delle forze laterali F={1.00, 0.59}), sia
una distribuzione triangolare inversa (caso di
carico LOAD; F={1.00, 1.19}). I risultati dei tre
modelli sono messi a confronto in Figura 17 e 18.
I confronti mostrano un accordo soddisfacente
tra il modello proposto e i risultati del SAP e di
CAST3M in termini di rigidezza e di soglia di
resistenza. Un aspetto importante da sottolineare
che, mentre il SAP non sembra risentire della
distribuzione di carichi laterali, nel FREMA tale
influenza chiaramente riscontrabile. In
particolare, il caso ACC presenta una maggiore
rigidezza della parete se confrontato col caso
LOAD perch, mentre i maschi del primo piano
sono soggetti agli stessi carichi laterali, i maschi
al secondo piano sono soggetti a tagli molto pi
bassi nel caso ACC, risultando uno spostamento
inferiore del nodo di controllo. A differenza del
modello commerciale, il codice FREMA riesce
efficacemente a cogliere a questo aspetto, in linea
con i risultati forniti dal modello agli elementi
finiti.
0
200
400
600
800
1000
0 2 4 6 8 10 12 14 16
topdisplacement[mm]
T
o
t
a
l

B
a
s
e

S
h
e
a
r

[
k
N
]
Sal oni ki oset al . Eq. Frame
Sal oni ki oset al . Di screte FEM
FREMA

Figura 17. Salonikios et al., caso di carico ACC.
0
200
400
600
800
1000
0 2 4 6 8 10 12 14 16
topdisplacement[mm]
T
o
t
a
l

B
a
s
e

S
h
e
a
r

[
k
N
]
Sal oni ki oset al .Eq. Frame
Sal oni ki oset al .Di screte FEM
FREMA

Figura 18. Salonikios et al., caso di carico LOAD.
3.4 Simulazioni numeriche: Palazzo Renata di
Francia [36]
Mallardo et al. hanno analizzato in [36] il
comportamento sismico del Palazzo Renata di
Francia in Ferrara di epoca rinascimentale. Di
interesse ai fini del presente lavoro sono i risultati
delle analisi numeriche della parete di facciata di
due piani e quattordici campate, eseguite con tre
differenti approcci: modelli a telaio equivalente

(Pro_SAP

e PC.M

), modello FEM (ADINA

)
e analisi limite.
Le analisi sono state condotte assumendo una
distribuzione di forze laterali triangolare inversa.
I risultati dei diversi modelli sono riassunti in
Figura 19.
Il confronto mostra un buon accordo tra i
risultati del modello FEM e quelli ottenuti con il
codice FREMA, sia in termini di rigidezza che di
resistenza ultima della parete. Notevole , invece,
il divario con i risultati degli altri modelli
commerciali a telaio equivalente in cui sono
implementate le prescrizioni dellOPCM 3431,
del tutto simili a quelle delle NTC 2008. Ci
conferma non soltanto la bont delle previsioni
del codice FREMA, ma soprattutto che
unefficace definizione del comportamento delle
fasce di piano gioca un ruolo fondamentale nella
valutazione del comportamento sismico delle
strutture in muratura.
0
1000
2000
3000
4000
5000
6000
0 10 20 30 40 50
T
o
t
a
l

B
a
s
e

S
h
e
a
r

[
k
N
]
topdisplacement [mm]
AnalisiLim.
ADINA
PC.M
Pro_SAP
FREMA

Figura 19. Parete di facciata del Palazzo Renata di Francia.
4 CONCLUSIONI
In questo lavoro stato presentato un nuovo
modello a telaio equivalente sviluppato dagli
autori, finalizzato, allattuale stadio di sviluppo,
allanalisi del comportamento sismico di pareti in
muratura. Si sono illustrate le principali
caratteristiche del codice, con particolare
riferimento alla modellazione di maschi e fasce di
piano. quindi stata condotta una validazione
preliminare del codice di calcolo comparando i
risultati ottenuti con quelli relativi a prove
sperimentali, a simulazioni accurate agli elementi
finiti e ad altri modelli a telaio equivalente
disponibili in letteratura. Si potuto cos
riscontrare una buona aderenza dei risultati del
modello proposto con i dati analizzati,
dimostrando quindi che il codice di calcolo
FREMA pu costituire un utile strumento nel
calcolo sismico di strutture in muratura.
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