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Il Piano regionale per la qualità dell'aria presentato dalla regione Sicilia nel 2007 somiglia stranamente a quello del Veneto. Semplice coincidenza?
E' da un pò che in Sicilia non si respira più la stessa aria. Da Palermo a Gela, da Catania a Caltanisetta ci sono segnali di cambiamento che vengono dalla società civile, dai commercianti, dagli industriali che si ribellano contro la mafia e il pizzo. Anche la burocrazia regionale se n'è accorta. Per questo nel "Piano Regionale di Coordinamento per la tutela della qualità dell'aria", pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana, sono state introdotte importanti novità. Ora siamo più europei e lo conferma il rigido clima dell'isola. In più abbiamo un "bacino aerologico padano" e "piste ciclabili lungo gli argini dei fiummi e dei canali" presenti nei centri storici dei comuni siciliani. A leggere il piano in questione si può fare a meno anche dell'autonomia, dato che anche il Parlamento , l'Assemblea Regionale, è diventato un normale Consiglio regionale come quello del Veneto.
Lo Bello e Capilli nelle due audizioni a giustificazione del Piano copiato? Che ha prodotto "effetti" (amministrativi). Purtroppo, devo darvi la brutta notizia che avevano ragione. Il Piano copiato ha prodotto "effetti", e... che "effetti": ECCOLI !!!
a) D.A. 168/GAB del 18/09/2009 - zonizzazione metalli e IPA
b) D.A. 169/GAB del 18/09/2009 - zonizzazione ozono
MA, C'E' SEMPRE UN MA. PER LA LO BELLO E CAPILLI LA BRUTTA SORPRESA E' PER LORO; SE LEGGIAMO LE ZONIZZAZIONI (per brevità allego le "conclusioni", che già bastano e assuvecchiano), SCOPRIAMO CHE:
a) per quanto riguarda la zonizzazione dei metalli sul territorio regionale, a guardare la carta tematica riassuntiva, niente paura, tutto a posto, eccetto per i Comuni
sorpresa che leggerete: altro che aree a rischio (p.e. nella valle del Mela ci si può fare l'aerosol !!! (come al solito lo studio, oltre ai 3/4 di capitoli e paragrafi
riempitivI sulle solite generalità, conclude rimandando all'effettuazione di un altro studio per individuare - udite, udite - le aree critiche; vuoi vedere che ancora non se
ne sono accorti dove sono ?)
b) purtroppo, c'è sempre un purtroppo, in un altro allegato del Piano si afferma tutto l'opposto, con tonnellate/anno di metalli emessi in atmosfera, salvo a non dire
dove queste tonnellate si vanno a depositare (di sicuro chi ha scritto l'uno ha dimenticato cosa ha scritto nell'altro, e nessuno dei "redattori" si è letto i due
documenti)
c) per quanto riguarda l'ozono, leggerete nelle conclusioni l'ammissione che lo studio è carente e che si rimanda alla...previsione di un altro studio per identificare -
le correlazioni tra danno fogliare e le concentrazioni di ozono (come dire, altro giro, altra corsa).
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2014/01/audizione-assessore-lo-bello-dr-capilli.html
Titolo originale
POPOLO INQUINATO SCRIVE A SUA ECCELLENZA IL PREFETTO DI SIRACUSA
Il Piano regionale per la qualità dell'aria presentato dalla regione Sicilia nel 2007 somiglia stranamente a quello del Veneto. Semplice coincidenza?
E' da un pò che in Sicilia non si respira più la stessa aria. Da Palermo a Gela, da Catania a Caltanisetta ci sono segnali di cambiamento che vengono dalla società civile, dai commercianti, dagli industriali che si ribellano contro la mafia e il pizzo. Anche la burocrazia regionale se n'è accorta. Per questo nel "Piano Regionale di Coordinamento per la tutela della qualità dell'aria", pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana, sono state introdotte importanti novità. Ora siamo più europei e lo conferma il rigido clima dell'isola. In più abbiamo un "bacino aerologico padano" e "piste ciclabili lungo gli argini dei fiummi e dei canali" presenti nei centri storici dei comuni siciliani. A leggere il piano in questione si può fare a meno anche dell'autonomia, dato che anche il Parlamento , l'Assemblea Regionale, è diventato un normale Consiglio regionale come quello del Veneto.
Lo Bello e Capilli nelle due audizioni a giustificazione del Piano copiato? Che ha prodotto "effetti" (amministrativi). Purtroppo, devo darvi la brutta notizia che avevano ragione. Il Piano copiato ha prodotto "effetti", e... che "effetti": ECCOLI !!!
a) D.A. 168/GAB del 18/09/2009 - zonizzazione metalli e IPA
b) D.A. 169/GAB del 18/09/2009 - zonizzazione ozono
MA, C'E' SEMPRE UN MA. PER LA LO BELLO E CAPILLI LA BRUTTA SORPRESA E' PER LORO; SE LEGGIAMO LE ZONIZZAZIONI (per brevità allego le "conclusioni", che già bastano e assuvecchiano), SCOPRIAMO CHE:
a) per quanto riguarda la zonizzazione dei metalli sul territorio regionale, a guardare la carta tematica riassuntiva, niente paura, tutto a posto, eccetto per i Comuni
sorpresa che leggerete: altro che aree a rischio (p.e. nella valle del Mela ci si può fare l'aerosol !!! (come al solito lo studio, oltre ai 3/4 di capitoli e paragrafi
riempitivI sulle solite generalità, conclude rimandando all'effettuazione di un altro studio per individuare - udite, udite - le aree critiche; vuoi vedere che ancora non se
ne sono accorti dove sono ?)
b) purtroppo, c'è sempre un purtroppo, in un altro allegato del Piano si afferma tutto l'opposto, con tonnellate/anno di metalli emessi in atmosfera, salvo a non dire
dove queste tonnellate si vanno a depositare (di sicuro chi ha scritto l'uno ha dimenticato cosa ha scritto nell'altro, e nessuno dei "redattori" si è letto i due
documenti)
c) per quanto riguarda l'ozono, leggerete nelle conclusioni l'ammissione che lo studio è carente e che si rimanda alla...previsione di un altro studio per identificare -
le correlazioni tra danno fogliare e le concentrazioni di ozono (come dire, altro giro, altra corsa).
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2014/01/audizione-assessore-lo-bello-dr-capilli.html
Il Piano regionale per la qualità dell'aria presentato dalla regione Sicilia nel 2007 somiglia stranamente a quello del Veneto. Semplice coincidenza?
E' da un pò che in Sicilia non si respira più la stessa aria. Da Palermo a Gela, da Catania a Caltanisetta ci sono segnali di cambiamento che vengono dalla società civile, dai commercianti, dagli industriali che si ribellano contro la mafia e il pizzo. Anche la burocrazia regionale se n'è accorta. Per questo nel "Piano Regionale di Coordinamento per la tutela della qualità dell'aria", pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana, sono state introdotte importanti novità. Ora siamo più europei e lo conferma il rigido clima dell'isola. In più abbiamo un "bacino aerologico padano" e "piste ciclabili lungo gli argini dei fiummi e dei canali" presenti nei centri storici dei comuni siciliani. A leggere il piano in questione si può fare a meno anche dell'autonomia, dato che anche il Parlamento , l'Assemblea Regionale, è diventato un normale Consiglio regionale come quello del Veneto.
Lo Bello e Capilli nelle due audizioni a giustificazione del Piano copiato? Che ha prodotto "effetti" (amministrativi). Purtroppo, devo darvi la brutta notizia che avevano ragione. Il Piano copiato ha prodotto "effetti", e... che "effetti": ECCOLI !!!
a) D.A. 168/GAB del 18/09/2009 - zonizzazione metalli e IPA
b) D.A. 169/GAB del 18/09/2009 - zonizzazione ozono
MA, C'E' SEMPRE UN MA. PER LA LO BELLO E CAPILLI LA BRUTTA SORPRESA E' PER LORO; SE LEGGIAMO LE ZONIZZAZIONI (per brevità allego le "conclusioni", che già bastano e assuvecchiano), SCOPRIAMO CHE:
a) per quanto riguarda la zonizzazione dei metalli sul territorio regionale, a guardare la carta tematica riassuntiva, niente paura, tutto a posto, eccetto per i Comuni
sorpresa che leggerete: altro che aree a rischio (p.e. nella valle del Mela ci si può fare l'aerosol !!! (come al solito lo studio, oltre ai 3/4 di capitoli e paragrafi
riempitivI sulle solite generalità, conclude rimandando all'effettuazione di un altro studio per individuare - udite, udite - le aree critiche; vuoi vedere che ancora non se
ne sono accorti dove sono ?)
b) purtroppo, c'è sempre un purtroppo, in un altro allegato del Piano si afferma tutto l'opposto, con tonnellate/anno di metalli emessi in atmosfera, salvo a non dire
dove queste tonnellate si vanno a depositare (di sicuro chi ha scritto l'uno ha dimenticato cosa ha scritto nell'altro, e nessuno dei "redattori" si è letto i due
documenti)
c) per quanto riguarda l'ozono, leggerete nelle conclusioni l'ammissione che lo studio è carente e che si rimanda alla...previsione di un altro studio per identificare -
le correlazioni tra danno fogliare e le concentrazioni di ozono (come dire, altro giro, altra corsa).
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Al portavoce M5s Commissione Ambiente della camera dei deputati on. Claudia Mannino Al portavoce M5s Commissione Affari sociali e Sanit della camera dei deputati on. Giulia Grillo All'assessore regionale all'Ambiente Maria Rita Sgarlata All'Assessore regionale alla Sanit Rita Borsellino Al presidente IV Commissione Ambiente Ars Giampiero Trizzino Al portavoce M5s Commissione Antimafia Ars on. Stefano Zito Ai sindaci del quadrilatero industriale: Rizza, Palmeri, commissari di Augusta Alla procura di Siracusa Alle procure antimafia Palermo Alla corte dei conti Alla comunit Europea
Il 15 aprile dello scorso 2012 una delegazione del movimento 5 stelle di Siracusa, Melilli, Priolo, Augusta, guidata dalla dott.ssa Mara Nicotra, ricercatore esperto in problematiche ambientali della IV Commissione Ambiente M5S Siracusa, incontra il presidente della IV Commissione Ambiente dell'Ars Giampiero Trizzino (M5S) per attenzionare l'inquinamento industriale dell'aria siracusana di natura delle raffinerie. La Nicotra spiega a Trizzino, con dati scientifici alla mano, che taluni degli inquinanti emessi in atmosfera dalle industrie petrolchimiche ed immessi nellaria ambiente, anche potenzialmente ad attivit cancerogena con possibili conseguenti effetti sulle comunit limitrofe alla fonte di emissione, non sono normati dall'attuale decreto nazionale (155/2010) sulla qualit dell'aria ambiente. Tra laltro, parte di essi vengono emessi nel corso degli sfiaccolamenti continui delle torce degli impianti, le quali, ben visibili anche a distanza, restano accese senza apparente motivo data la loro funzione di sistemi di sicurezza. Da ci deriva la necessit che nelle aree industriali oltre ai classici inquinanti dellaria ambiente urbana, come NOx e SO2, assumono particolare incidenza anche altre sostanze, tipo benzene orario, acido solfidrico, specifici idrocarburi non metanici e mercaptani, abbondantemente presenti, ogni ora del giorno, come ampiamente rilevato, nelle aree a rischio siciliane. Il problema non sta ovviamente nella predisposizione di qualche decreto, spiega Gioacchino Genchi, chimico gi dirigente del Servizio Tutela dallinquinamento atmosferico del dipartimento ambiente della regione siciliana come si ricorder rimosso dallincarico per non aver, tra laltro, concesso la realizzazione di un mega inceneritore (500 mila tonnellate) che doveva sorgere a Punta Cugno dentro lo stabilimento Enel Augusta, accanto ad 2 altri 4 grandi impianti di combustione, Gespi, Oikothen, Buzzi, Unicem, ma nella assenza totale di un piano complessivo di risanamento ambientale, nonostante che nel 1995 fossero stati predisposti i piani per le aree a rischio di Siracusa e Gela ed il Ministero dellAmbiente avesse stanziato per essi 100 e 40 miliardi di lire, il cui utilizzo rimane ancora materia oscura. Analoga la situazione per la terza area della regione dichiarata a rischio nel 2002 che comprende i 6 comuni del Comprensorio del Mela. In questo caso il piano di risanamento non mai stato redatto ed i 7.500.000 euro stanziati dallARTA per il piano e gli interventi formano anchessi materia oscura. Nel 2007, invece, lARTA approva con un decreto assessoriale un c.d. piano regionale di risanamento ambientale dell'aria, che alla prova dei fatti risulta il frutto di un copia incolla dellomologo della regione Veneto (peraltro gi bocciato dalla Commissione Europea) e di numerosi altri documenti. Si apre un putiferio mediatico, partono le inchieste, ma il piano ancora, incredibile ma vero, sul sito web dellARTA, nonostante le numerose audizioni e processi in atto, che confermano l'irresponsabilit dei soggetti controllori. Su questa vicenda il deputato all'Ars (M5S) Stefano Zito presenta 2 interrogazioni parlamentari e in un tavolo prefettizio dichiara che nel quadrilatero siracusano oltre ad non esserci i dovuti controlli negli impianti, carenti e poco attendibili sono le centraline sulla qualit dell'aria, considerato che su 365 giorni lanno funzionano forse per la met.. Si evidenzia anche il grande conflitto di interessi che esiste tra ASP-industrie e comuni del quadrilatero industriale siracusano. Nel senso che non solo manca una normativa ad hoc riguardante l'inquinamento industriale dell'aria che si respira, ma i comuni consentono ancora all'industria, attraverso il Cipa (Consorzio per la protezione Ambiente degli industriali), di stare all'interno di una rete di rilevamento pubblica attraverso un protocollo di intesa istituito nel 2005 per contrastare tale inquinamento. Ci chiediamo: normale che chi deve essere controllato diventi controllore di se stesso? E normale che l'industria attraverso il Cipa, il cui presidente anche il coordinatore del registro tumori della Sicilia orientale, debba controllare la qualit dell'aria delle centraline della provincia alla stessa stregua di una Arpa, che lorgano di controllo istituzionale? Ma allora per questo motivo che l'Asp Siracusa non fa correlazioni tra il dato ambientale e patologie tumorali nonostante Arpa e provincia inviano loro i dati degli inquinanti petrolchimici non normati ma comunque rilevati? Ma come fanno i sindaci che rappresentano la massima autorit sanitaria a non intervenire quando si verifica un picco orario di benzene (ben noto cancerogeno) o quando sanno chi delle industrie ha causato lincidente o emesso sostanze chimiche maleodoranti? Come fanno a tacere e non intervenire sapendo che la gente del quadrilatero sta morendo di cancro? Ma perch ogni qualvolta che si registra uno 3 sforamento di PM10 subito scatta lallarme e invece per il benzene, lH2S e gli idrocarburi non metanici, mai? Non mai avvenuto neanche quando esisteva il decreto regionale 888/17 detto codice di autoregolamentazione, che avrebbe dovuto far abbassare alle aziende lemissioni di idrocarburi non metanici ogni qualvolta superavano 200 ug/m3 ogni 3 ore. Ma questo limite era vincolato allOzono, quindi il tutto si attribuiva allo smog urbano. In ogni caso tale decreto non ha mai funzionato! Ma chi sono i Sindaci? Politici alla stessa stregua di tutti gli altri che occupano posti di governo o di opposizione a Palermo e a Roma e che fino ad oggi non hanno mosso un dito per risolvere il problema. Dallo stato dellarte emerso dai dati dello scorso convegno del 25 luglio possiamo ancora fidarci della politica? Vorremmo dire di si, ma abbiamo perso ogni speranza, ed allora riversiamo tutta la nostra aspettativa verso le Procure, e gi un primo segnale forte lo abbiamo ottenuto. Non a caso il 25 luglio al convegno abbiamo avuto lonore e il piacere di vedere la presenza del dott. Francesco Paolo Giordano, procuratore capo della procura del tribunale di Siracusa che ascoltava le relazioni scottanti dei nostri relatori, ove emergevano situazioni veramente drammatiche, come ad esempio il caso per cui ogni ora del giorno si registrano concentrazioni cancerogene di benzene soprattutto a Priolo. Si evidenziano i giorni: 25 dicembre 2009 ove la popolazione priolese stata costretta a respirare per ben 15 ore consecutive oltre 450 ug/m3 di benzene e l'8 marzo 2013 per la festa delle donne in cui si riscontrano oltre 700 ug/m3 di benzene per 19 ore consecutive (Nicotra, 2014-Che aria tira nel quadrilatero siracusano? Un decreto per normare-pubbl. Convegno 25 luglio Siracusa). Ci viene di affermare che questo un omicidio se ci dovesse venire un cancro (cit. Don Palmiro Prisutto), poich la soglia cancerogena espressa dalla letteratura scientifica non deve superare 260 ug/m3 di benzene al giorno che equivale ad una soglia bassa di benzene di 0,26mg/m3 (Crum & Allen 1984; Paxton et al. 1994) . La conferma che esiste un nesso tra cancro e inquinamento industriale stato il tema della relazione del prof. Burgio dellECERI. Queste sostanze, a Priolo, tra laltro, sono presenti contemporaneamente nelle stesse ore del giorno ad altri composti tossici e odorigeni, quali lidrogeno solforato e talune classi di idrocarburi non metanici. Stessa situazione si riscontra ad Augusta, Melilli e Belvedere. Dalla correlazione dei dati monitorati in ciascuna di queste stazioni viene fuori che all'aumentare dell'H2S aumentano in modo esponenziale anche gli idrocarburi non metanici, mentre, a Melilli, a differenza di Priolo, all'aumentare del benzene aumenta in modo esponenziale l'H2S. Tali dati vengono confermati in maniera ancora pi incisiva dal direttore dell'Arpa Siracusa dott. Gaetano Valastro, il quale, da relatore anch'egli al convegno, ha anche lamentato che ogni anno alla struttura vengono diminuite 4 sempre pi risorse umane e finanziarie. Sar un caso? Ci chiediamo: voluto da chi? Perch la regione siciliana non intervenuta negli anni sugli aspetti gestionali dellARPA? Perch lARTA non ha esercitato, come dovuto, la vigilanza sulloperato dellARPA, sulla deriva dei controlli ambientali, ecc. , che via via ne hanno depotenziato le gi limitate attivit a tutto vantaggio dei controllati? In un documento Arpa (vedi allegato) pervenuto allAssemblea Regionale Siciliana su richiesta dellon. Angela Foti della IV Commissione Ambiente emerge che il benzene nelle stazioni industriali siracusane supera quasi sempre il limite annuale che 5 ug/m3 (decreto 155/2010). Se cos , allora come si spiega che il prof. Sciacca presidente Cipa e del registro tumori di mezza Sicilia possa affermare che laria della zona industriale di Priolo, Melilli e Augusta OK? Che le polveri sottili derivano dal deserto e che tumori derivano dai metalli pesanti dellEtna? Non vi sembrano queste affermazioni offensive per il POPOLO INQUINATO? Ad Augusta Don Palmiro Prisutto ogni 28 del mese celebra una messa funebre ricordando quanti giovani e bambini muoiono per cancro. Don Palmiro sta dimostrando che ogni 2 decessi uno morto per cancro. 5 6 Il 18 maggio 2013 Melilli (SR) viene invasa dallennesima nube tossica di mercaptani L'odore nauseabondo gi ad una concentrazione di oltre 20 ug/m3 dalle ore 12 alle ore 22:30 circa, infastidisce parecchi residenti e come al solito le industrie del petrolchimico siracusano davano come risposta al prefetto e al sindaco di Melilli Pippo Cannata "qui tutto a posto". Come se non sapessimo che solo 2 raffinerie nel territorio siracusano: Esso e Isab producono tale sostanza. Due giorni dopo allIsab impianti Nord muore un operaio di Priolo per aver respirato in maniera off limits dell'acido solfidrico probabilmente ad una concentrazione oltre 500 ppm, proveniente da un guasto dell'impianto da cui veniva prodotto questo gas dallazione tossica simile allacido cianidrico. E se per un verso levento luttuoso ripropone ancora una volta in maniera drammatica il problema della sicurezza degli impianti ad alto rischio di incidenti rilevanti, per altro verso va considerato che le concentrazioni misurate a Melilli, Priolo e Belvedere dellacido solfidrico vanno oltre 70 ugNm3 e cio oltre la soglia odorigena fissata dall'OMS che e' 7ug/Nm3. Un ulteriore conferma alla richiesta che detto inquinante, normato in fase emissiva, debba trovare altrettanti limiti normativi, in atto mancanti, anche a livello di aria ambiente. Ci chiediamo a cosa servono i controlli alle emissioni, ammesso che siano sufficientemente adeguati, se le multinazionali titolari degli impianti se ne infischiano di sistemare i loro impianti nel rispetto delladozione delle migliori tecnologie disponibili e la fanno sempre franca anche quando ci scappa il morto? A seguito di questo incidente il 26 maggio 2013 la IV Commissione Ambiente della regione siciliana si riunisce ad un tavolo tecnico al comune di Melilli e, acquisito lo stato dell'arte sulla cattiva qualit dell'aria del quadrilatero industriale, il presidente Trizzino e il deputato Zito fanno notare ai presenti (industrie, deputati regionali, Arpa, Asp, Sindacati, Sindaci) che evidente che c' stato uno spreco di denaro pubblico dagli anni 90 ad oggi e che un intervento di risanamento e/o di bonifica non stato mai fatto. Gli stessi dopo qualche giorno sporgono denuncia, specificando che nel territorio di Siracusa sono spariti in totale 100 miliardi delle vecchie lire del piano di risanamento mai attuato in questarea cos come i 40 miliardi per larea di Gela, ricordando anche le mancate bonifiche per le quali nel 2005 vennero stanziati 770 milioni di euro dallallora ministro dellambiente Prestigiacomo Si ricorder, infatti, che laccordo di programma prevedeva anche la riconversione e riqualificazione degli impianti, le bonifiche sia per i fondali al mercurio della rada di Augusta che per i suoli e i pozzi al benzene di Priolo, oltre che la previsione di dare respiro pure al Porto Grande di Siracusa e complessivamente allintera area industriale. Purtroppo apprendiamo dai tavoli tecnici prefettizi che quell'accordo di programma non and avanti perch solo Isab partecip alla transazione con ben 30 milioni di euro. In un siffatto scenario dove il principio 7 del chi inquina paga platealmente violato gli unici a pagare, con la vita per, sono i residenti e gli operai che lavorano negli stabilimenti industriali. Tutto ci pure scritto nellAtlante regionale sanitario e gli studi epidemiologici di recente pubblicazione su Sentieri ne confermano la veridicit. Le inchieste e le interrogazioni parlamentari di Stefano Zito continuano, cos come quelle dell'on. Amoddio, dalla quale attraverso la stampa si apprende che di quei 770 milioni di euro ne sono rimasti solo 50 mila nei fondi CIPE. Ci chiediamo: il resto in quale tasca sono finiti? Nel frattempo montano le proteste e le azioni legali del "popolo inquinato" di Gela, Milazzo e Priolo. Un consigliere comunale Giuseppe Marano viene denunciato da ENI per procurato allarme ad un risarcimento di 400 milioni di euro, mentre a Gela la stessa ENI chiede a David Melfa un risarcimento di un milione di euro per lo stesso motivo. E mai possibile che quando c' qualcuno che difende la salute dei cittadini viene perseguitato piuttosto che protetto? Sar vero che a distanza di 9 lunghi e funesti anni il ministero all'Ambiente mette a disposizione i primi 115 milioni di euro per le bonifiche del Sin di Priolo? Oppure solo passerella politica come successo in passato con i soldi della bonifica della rada di Augusta? basteranno? O sono stati stanziati solo sulla carta come precedentemente fatto? E gli altri soldi, quelli sbandierati nel 2005 dall'ex ministro all'ambiente Prestigiacomo durante la sua bella campagna elettorale chi li ha intascati? Certo di stranezze se ne vivono tante al punto tale che il successore della Prestigiacomo, Clini, stato arrestato per aver intascato mazzette per 600 milioni di euro inerente lo scandalo idrico che lo legava alla Libia. Il 13 settembre Mara Nicotra, cittadina anch'essa del popolo inquinato di Siracusa, Priolo, Melilli e Augusta, stanca di morire di puzza e di veder morire amici, genitore e parenti di cancro a causa degli inquinanti industriali immessi nell'aria, presenta a sua eccellenza il prefetto di Siracusa un esposto, con tutta una serie di proposte operative da realizzare al pi presto possibile nel nostro territorio. Come per es. implementare centraline di rilevamento aria; estromettere il Cipa dalla rete pubblica di monitoraggio dell'aria; potenziare Arpa Siracusa di risorse umane e finanziarie; realizzare un Simage con telerilevamento e sistema delle emergenze; realizzare una normativa riguardante, a livello di immissioni nellaria ambiente gli inquinanti odorigeni e cancerogeni di derivazione delle raffinerie con sistemi di allarme e sanzioni previste per le industrie ree; far correlare allAsp il dato ambientale con patologie tumorali; eliminare leffetto bolla dai camini; adottare sistemi efficaci di controllo quali-quantitativi degli inquinanti emessi dalle torce, realizzare piano di risanamento aria; riconvertire impianti verso una chimica verde. Ma ad oggi non si fatto nulla. 8 Il 26 settembre 2013 lon. Trizzino convoca a Palermo un'altra Audizione di Commissione per far rimuovere dal sito web dellARTA quellindecoroso piano di risanamento regionale dell'aria frutto del copia e incolla dal piano della regione Veneto e da altre fonti, tanto denunciato da numerose associazioni ambientaliste (Legambiente, Decontaminazione Sicilia, AugustAmbiente, Isola Pulita, CGIL, ecc.) chiamando a rispondere l'assessore all'ambiente regionale del tempo Mariella Lo Bello, In quel contesto, fu chiesto all'assessore Lo Bello di rimuovere quel piano e fu posto il problema di intervenire a livello normativo su taluni inquinanti caratteristici dellaria ambiente nelle aree industriali. L'assessore fu costretta ad ammettere la copiatura di parti del piano e si impegn a convocare a breve termine un tavolo tecnico per le questioni normative. Da li a poco, in una successiva audizione, l'assessore si rimangi ogni cosa e non diede poi seguito a nessuno degli impegni presi. Da allora (dicembre 2013) un'altra audizione su questo tema non si pi fatta. Il 20 maggio 2014, Mara Nicotra, vittima di un altro cancro in famiglia, muore il fratello Mauro di anni 57, rompe il silenzio assordante da parte della regione siciliana, e sempre pi imperterrita presenta una denuncia alla procura di Siracusa, allegando i risultati di uno studio sulla cattiva qualit dell'aria e del grosso conflitto di interessi che si muove tra industria, politica e Asp. Nel frattempo la procura rinvia a giudizio Isab per aver avvelenato le falde acquifere di Melilli e per aver riscontrato ettari e ettari di terreno che galleggia sugli idrocarburi. Ora il "popolo inquinato" di Siracusa, Priolo, Melilli, Augusta, Gela e Milazzo dice basta a questo sterminio generato da un sistema di criminalit politico- mafiosa organizzata e pretende di essere ascoltato. Sta a Lei caro assessore Sgarlata dimostrare nei fatti e con azioni concrete di non volere seguire le strade battute dai suoi predecessori. Sta a Lei dimostrare di voler portare avanti tutte quelle azioni tecniche, scientifiche, legali e legislative cui i suoi predecessori si sono sottratti di adempiere. Ritiri una volta per tutte lobbrobrio del piano copiato, avvii, anche con la collaborazione delle associazioni ambientaliste e dei comitati civici, la realizzazione di un piano di risanamento ambientale sulla qualit dellaria che affronti, tra le prime problematiche, la valutazione a livello di immissioni nellaria ambiente di limiti tabellari alle sostanze odorigene e cancerogene dei petrolchimici. Una bozza di proposta stata illustrata al convegno del 25 luglio a Siracusa dalla dott.ssa Nicotra.
IL POPOLO INQUINATO NON PIANGE, MA LOTTA WE SHALL OVERCOME
Popolo inquinato del quadrilatero siracusano Popolo inquinato di Gela Popolo inquinato di Milazzo 9 Meetup "Costruiamo insieme M5S Siracusa" IV Commissione Ambiente meetup "Costruiamo insieme M5s Siracusa" Comitato Ambiente Belvedere Movimento 5 stelle Priolo Movimento 5 stelle Melilli- Villasmundo- Citt Giardino Movimento 5 stelle Augusta AugustAmbiente Decontaminazione Sicilia ECERI Isola Pulita
Firmatari referenti impegnanti nella battaglia in prima persona: Arturo Andolina referente popolo inquinato del quadrilatero siracusano David Melfa: referente popolo inquinato di Gela Giuseppe Marano referente popolo inquinato di Milazzo Rosario Messina portavoce del meetup Costruiamo insieme M5S Siracusa Lina Zanch portavoce del meetup Costruiamo insieme M5S Siracusa Mara Nicotra: referente IV Commissione Ambiente meetup Costruiamo insieme M5S Siracusa Massimo Marino referente Comitato Ambiente Belvedere Giorgio Pasqua portavoce M5S Priolo Domenico la Scala portavoce del M5S Melilli-Villasmundo-Citt Giardino Giusy Chiaramonte portavoce del comitato Priolo Verde Padre Palmiro Prisutto Sarah Marturana attivista M5S Augusta Mauro Caruso attivista M5S Augusta Luigi Solarino presidente AugustAmbiente Pino Pisani presidente Decontaminazione Sicilia Gioacchino Genchi, gi dirigente chimico Regione Siciliana Mario Casella responsabile mailing list Decontaminazione Sicilia Ernesto Burgio ricercatore e responsabile ECERI Pino Ciampolillo Coordinatore Comitato Cittadino Isola Pulita Isola delle Femmine