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Operazione Solidarnosc

Dalla guerra fredda a un nuovo ordine mondiale




Gli anni della nascita del sindacato Solidarnosc in Polonia in piena guerra
fredda, lelezione papale del cardinale polacco Karol Wojtyla il 16 ottobre
1978, lintroduzione dello stato di guerra da parte del generale Wojciech
Jaruzelski nella notte tra il 12 e il 13 dicembre 1981, la vittoria di Ronald
Reagan su Jimmy Carter e lavvio delle relazioni diplomatiche tra Santa Sede
e Usa sono alcune delle questioni trattate in Operazione Solidarnosc. Dalla
guerra fredda al nuovo ordine mondiale, pubblicato dalla storica casa editrice
siciliana Salvatore Sciascia Editore. Vincenzo Grienti, giornalista e autore di
diversi saggi di carattere storico, mette sotto la lente di ingrandimento i
momenti salienti della storia della Polonia nel decennio che va dal 1978 fino
al 1989, anno della caduta del muro di Berlino. Le vicende polacche
vengono ricostruite attraverso le fonti darchivio, i discorsi ufficiali, i
giornali dellepoca, i documenti declassificati, unampia bibliografia, oltre
che da testimonianza dirette. Lautore, tassello dopo tassello, compone il
mosaico che vede al centro la Polonia che, dopo la sottomissione alla
Germania nazista di Adolf Hitler e alla dittatura sovietica di Josif Stalin,
diventa nuovamente teatro di operazioni e territorio conteso negli anni della
contrapposizione tra la Nato e i paesi aderenti al Patto di Varsavia. Quello
polacco degli anni seguenti ai fatti di Danzica e alle proteste degli operai dei
cantieri navali un Paese lacerato da sofferenze, imprigionamenti,
interrogatori e uccisioni spiega lautore -. Basti pensare alluccisione di
don Jerzy Popieluszko. La storia di Solidarnosc e della Polonia una storia
di dignit, di riscatto, di speranza, di voglia di cambiamento attuando una
rivoluzione pacifica a partire da quel 13 agosto 1980.
Operazione Solidarnosc ripercorre un decennio fondamentale per la storia delle
relazioni internazionali e pone alcune questioni: le esortazioni di Giovanni
Paolo II ai suoi connazionali in occasione del viaggio di nove giorni in
Polonia del 1979 furono allorigine del dissolvimento dei regimi comunisti
dellEst dopo la caduta del Muro di Berlino nel 1989? La Legge marziale
imposta dal generale Wojciech Jaruzelski nel dicembre del 1981 fu la
soluzione interna che scongiur una nuova invasione della Polonia da
parte dellUnione Sovietica? Quale contributo diede allattivit diplomatica
della sede apostolica lOstpolitik del cardinale Agostino Casaroli? Quanto
incise lelezione a presidente degli Stati Uniti di Ronald Reagan nelle
relazioni con il vaticano? Quale fu il ruolo della Germania occidentale con
lascesa di Helmut Kohl? Quali implicazioni per lUnione Sovietica e il
regime di Mosca dopo lelezione a primo segretario del Pcus di Mikhail
Gorbaciov e lavvi di una politica estera di apertura (perestrojka) e
trasparenza (glasnost)?
Sono alcune delle domande alle quali Operazione Solidarnosc, edito dal Centro
Studi A. Cammarata di Caltanissetta diretto da Massimo Naro, propone
delle risposte attraverso un esercizio di comprensione storica che oltrepassa
i confini polacchi per investire lEuropa intera.
Essendomi recato in Polonia nella settimana dal 4 all11 novembre del
1989 ho avuto contatti e incontri con i vertici del Sindacato in quei giorni,
in particolare a Danzica, citt sede dei famosi cantieri navali spiega il
sociologo Claudio Saita, docente allUniversit di scienze politiche a
Catania, che firma la prefazione del libro - . Di quella prima settimana di
novembre del 1989 rimangono sempre vivi nel mio ricordo il clima della
Polonia della Presidenza Jaruzelski. Questo clima - prosegue Saita - lo
ricordo caratterizzato da paure ancora non sopite. Un clima ancora gravido
di ricordi nei confronti del Presidente da poco eletto dal popolo polacco,
anche con il contributo di Solidarnosc, che, con la dichiarazione dello stato
dassedio nel 1981, aveva fatto imprigionare circa 50 mila militanti di
Solidarnosc, fra cui gran parte del gruppo dirigente del sindacato e
dellopposizione al regime; aveva ordinato la chiusura o distruzione delle
sedi ma aveva con queste azioni impedito una sicura invasione sovietica. Un
clima ancora caratterizzato dalla presenza discreta ma non troppo di
controlli da parte dei servizi segreti sulla vita pubblica e privata delle
persone. Le discriminazioni ancora esistenti nei confronti dei cittadini non
iscritti al Partito Comunista nellassunzione dimportanti ruoli pubblici e per
finire i controlli quotidiani, con tecniche raffinate dintelligence, sugli stranieri
presenti nel Paese venuti in veste ufficiale ad incontrare i vertici del
sindacato. Le vicende delle donne e degli uomini polacchi in quegli anni
vengono ripercorse minuziosamente in Operazione Solidarnosc. I polacchi
furono provati da eventi drammatici e dolorosi commenta Saita -, ma non
furono piegati dagli stessi eventi. Anzi rimasero sempre vigili e la spinta data
da Giovanni Paolo II nel suo viaggio del 1979 impresse un senso di
speranza nel futuro. Non a caso la nazione polacca fu premiata e i grandi
cambiamenti, sebbene attesi da decenni, si verificarono. Per Claudio Saita
tutte le grandi mutazioni sono destinati a provocare dubbi ed inquietudini.
Mi riferisco in questo caso alle scene viste e partecipate, insieme ad altri
cittadini polacchi in un grande albergo di Varsavia, la sera dell11 novembre,
quando dallEst e dallOvest di Berlino, citt che due giorni prima, a nostra
insaputa, aveva liberalizzato gli accessi dalluna e dallaltra parte, soldati e
cittadini tedeschi prendevano a picconate il famigerato Muro, odioso
simbolo della divisione europea e del mondo, barriera ideologica e geo-
politica, eretta fra i popoli dopo la fine della seconda guerra mondiale. Fra
gli spettatori polacchi a me vicini quella sera ricorda il sociologo -, alla
visione delle immagini storicamente drammatiche e straordinarie del crollo
del Muro, si alternavano sguardi misti a gioia, sconcerto e paura. Si stava
forse chiudendo definitivamente unepoca di odio ideologico, di morte e di
separazione di un popolo e delle sue stesse famiglie, al contempo per,
come mi spiegarono quella sera stessa dell11 novembre, rinascevano anche
inconsapevolmente antiche paure sul ritorno della Grande Germania, la
storica nemica della nazione polacca. Come strano il mondo quando ci si
trova in mezzo agli avvenimenti e si possono vivere da testimone i fatti
direttamente, in una posizione privilegiata ma scomoda; ero dallaltra parte
della cortina di ferro mentre veniva fatto a pezzi il Muro di Berlino.
Mi svegliai in un altro Paese ricorda Annalia Gugliemi, in quegli anni
collaboratrice del Centro Studi Europa Orientale e poi in Polonia per un
lettorato di italiano allUniversit di Lublino -: dovunque si aggiravano le
truppe degli ZOMO, i corpi speciali dellesercito, i telefoni tacevano, cera il
coprifuoco, tutte le associazioni erano state messe fuori legge, le scuole e le
universit erano state chiuse, le sedi di Solidarnosc erano state devastate, ma
soprattutto nella notte erano state portate via migliaia di persone e non si
sapeva nulla della loro sorte. Istintivamente racconta Annalia Guglielmi -
mi recai presso la parrocchia che frequentavo abitualmente e che era un
punto di incontro di tutta lopposizione della citt. Vi trovai circa duecento
donne, erano le mogli, le madri, le sorelle, degli attivisti di Solidarnosc che
erano stati arrestati nella notte, tutte, istintivamente, eravamo andate l,
perch sapevamo che in quel luogo avremmo trovato non solo un riparo,
ma soprattutto dei maestri che ci avrebbero sostenuto. Ricordo aggiunge
la Guglielmi - che pensai che un popolo che ha dei luoghi e dei maestri che
ne sostengono la certezza nei momenti pi tragici un popolo che non sar
mai veramente sconfitto, anche se gli portano via tutto. E in realt questo
fu esattamente quello che accadde.
Solidarnosc prosegue Annamaria Guglielmi - da grande movimento con
sedi, telex, organi di stampa si trasform in grande movimento clandestino.
Ben presto le strutture del sindacato rinacquero in forma clandestina e si
moltiplicarono le pubblicazioni clandestine, ma soprattutto nacquero
immediatamente e in modo spontaneo i Comitati di aiuto ai perseguitati
politici, che poi vennero posti sotto la protezione e il coordinamento del
Primate di Polonia, per sostenere le famiglie di chi stava pagando il proprio
impegno con il carcere o il campo di internamento o la perdita del lavoro.
Solidarnosc divenne, cos unesperienza di Solidariet praticata.
Personalmente mi impegnai direttamente con il Comitato dellUniversit
Cattolica.

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