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20 anni di...

Perch
Di e con:
Silvano Antonelli
Tecnico luci e audio:
Sacha Cavalli
Dai 3 ai 10 anni / Pubblico Misto
ETI - STREGAGATTO 1994/1995
(Premio speciale come miglior attore)
Nel Teatro, e nel Teatro Ragazzi in particolare, pu
succedere che ci siano spettacoli che ti accompagna-
no per tanto tempo. A volte per tutta la vita. Cos
stato per lo spettacolo Perch e per me. Ricordo
quei giorni del 93/94 in cui facevo laboratori con
bambini di scuola materna ed elementare. Creavo
situazioni e inventavo sistemi per raccogliere i tanti
perch dei bambini. Parlavo anche con i genitori. Mi
raccontavano le piccole e grandi domande spiazzanti
che i fgli ponevano loro Ricordo quando, dopo mille
pensieri e mille tentativi, mi sembrava di avere trovato
lidea giusta. I bambini mi avevano fatto capire che gli
adulti, quando erano indafarati, non avevano tempo
per ripondere. Da questa suggestione era nata lidea
che la scenografa fosse, semplicemente, un grande
mucchio di giornali con sopra una poltrona rossa.
Il mio personaggio era un padre, reduce dalle tante
battaglie quotidiane, che arrivava a casa e voleva sta-
re tranquillo a leggere il giornale. Uno strano pupaz-
zo-fglio gli poneva uninfnit di domande e, il padre,
era costretto a rispondere, facendosi trascinare in un
gioco di fantasie create proprio con i fogli di giornale.
Lelemento che divideva, il giornale, diventava quello
che consentiva di comunicare. I bambini mi avevano
insegnato che, in uno spettacolo teatrale, il signifcan-
te e il signifcato dovevano essere tra loro intimamen-
te legati. I bambini, in fatto di semiotica teatrale, lhan-
no sempre saputa lunga. Perch uno spettacolo
che, per la nostra Compagnia, ha avuto molta fortuna.
Ha vinto premi e girato parecchio In venti anni molte
cose si modifcano. E io, recitando, le ho viste cambia-
re proprio guardando le pagine di quel giornale che,
per vezzo e amore di verit, tenevo in mano allinizio
dello spettacolo e che avevo comprato proprio quella
mattina in modo che fosse il giornale proprio di quel
giorno l. Cos, pagina dopo pagina, ho visto passare
...Una discarica?
no! una stanza piena di giornali, mucchi di carta ovunque...
politici, guerre, divi internazionali, pubblicit, fatti di
cronaca. Lo stesso giornale dal bianco e nero pas-
sato al colore. Il formato si fatto pi piccolo, con non
pochi problemi di manipolazione. Lunica cosa che
non mai cambiata sono state le domande dei bam-
bini Come se fossero sempre nuove, attuali, univer-
sali. Cos come gli interrogativi che ponevano e con-
tinuano a porre. In venti anni ti si stratifcano dentro
uninfnit di sensazioni e ricordi: la prima replica, le
facce dei bambini francesi, lo Stregagatto, il giorno di
Madrid. Mille luoghi e mille situazioni. Mille aneddoti.
Silvano
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A proposito di Piter Pan
Di:
Silvano Antonelli
Con:
Silvano Antonelli
Laura Righi
Efetti speciali e tecnico luci:
Sasha Cavalli
Musiche originali:
Ettore Cimpincio
Carlo Massarelli
Ideazione pupazzo:
Andrea Rugolo
Assistente alla produzione:
Talia Geninatti Chiolero
Costumi:
lAtelier di Augusta Franco
Ideazione grafca e impaginazione:
Luca Cisternino
Produzione:
UNOTEATRO
CONTATO DEL CANAVESE
Da 3 a 10 anni / famiglie
I classici hanno la caratteristica di parlare al cuo-
re delle persone oltre il tempo nel quale sono stati
scritti. Contengono un seme di eternit e di verit. E
come parlassero alla condizione profonda dellessere
umano.
Peter Pan parla del volare, della voglia di spiccare il
volo dalla fnestra della propria camera. Parla del de-
siderio di ritornare e di fnestre chiuse. Parla dellom-
bra, della paura di chi cerca di continuare a sognare
ma assalito dalla nostalgia per la sicurezza perduta.
Peter Pan, a nostro parere, interpreta perfettamente
i sentimenti del tempo che ci troviamo a vivere. Que-
sto tempo smarrito in cui sembra difcilissimo, se non
impossibile, immaginare un futuro.
Ma i bambini sono il futuro. I bambini lo vivranno, il
futuro, qualunque esso sia. La loro (e la nostra) capa-
cit di volare e di non avere paura di cadere lunica
cosa che pu far pensare a un domani.
E allora A PROPOSITO DI PiTER PAN parla del rap-
porto tra i desideri e le paure; due archetipi dellim-
maginario bambino e universale.
Ha inizio cos A PROPOSITO DI PiTER PAN. Lo spet-
tacolo non segue la storia originale di Barrie ma ne
una divagazione; del libro utilizza solo alcune sug-
gestioni: il desiderio di volare, la paura di diventare
grande. La fnestra diventa il tramite sul mondo; quel
mondo che ci chiede di diventare grandi rinunciando,
spesso, ai nostri sogni. Leterna lotta tra Peter Pan e
Capitan Uncino diviene, allora, metafora della vita e
delle fgure adulte che la popolano. Quel vivere in cui
c sempre un orologio che ti insegue ma anche un
cuore che batte. Nel teatro, per, si pu FARE FINTA,
ci si pu circondare di piccole magie, magari di una
fata che ci aiuti a pensare che i sogni e la vita possano
stare insieme.
...Ci sono dei libri che quando li leggi, quando te li leggono,
come se tutte le parole, le fgure, i colori
e anche il profumo della carta, uscissero dal libro
e ti entrassero nella testa, nella pancia, nel cuore...
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In mezzo al mare
Di e con:
Silvano Antonelli
Collaborazione drammaturgica:
Alessandra Guarnero
Con la collaborazione di:
Roberto Anglisani
Dai 3 ai 10 anni / Pubblico misto
Vincitore FESTIVAL FESTABA 2010
Premio RODARI PER IL TEATRO 2012
Premio EOLO AWARDS 2012
(Migliore drammaturgia per linfanzia)
La scena evoca un mare, tutto coperto da un telo
azzurro. Entra nuotando un personaggio, potrebbe
essere un naufrago della vita quotidiana, si ritrovato
l, in mezzo al mare, non spiega come ci sia arrivato
e dove stia andando. Sta aspettando una nave che
lo raccolga e lo porti a terra, chiss quando arriver?
Oggetti sommersi, anchessi blu come il mare, emer-
gono qua e l sulla scena. Sul fondo una quinta che
si muove evocando lo sciabordio del mare. Il nostro
nuotatore, cerca di tenersi a galla con i diferenti og-
getti che di volta in volta compaiono in scena, evocan-
do alcuni episodi di vita quotidiana visti con gli occhi
di un immaginario proprio del bambino.
La visione bambina del mondo adulto, innocente e
per questo spesso spietata, si sviluppa in una serie
di immagini iperboliche: il nuovo nato, la scuola, la
mania per lordine e la pulizia della mamma, in viag-
gio con pap, il tempo libero, il risparmio... ma ogni
situazione interrotta dallinstabilit del mare e tutte
le volte il nostro naufrago deve riprendere a nuotare;
se si ferma rischia di andare a fondo. Il nostro perso-
naggio riuscir a raggiungere la sua nave e a riposa-
re forse solo dopo aver imparato a rimanere a galla,
in un gioco continuo di rimescolamenti di situazioni,
proprio della vita. Nel mezzo di quanto ci capita ogni
giorno ci sentiamo un poco tutti in mezzo al mare.
Ecco perch pensiamo che sia i grandi che i piccoli
spettatori non faticheranno a riconoscersi nel naufra-
go che, muovendosi per la scena, circondato dal blu
che tutto colora, si trova ad afrontare diverse situa-
zioni della vita che lo raggiungono , come le onde, in
mezzo al mare.
Le tecniche usate sono quelle del teatro dattore con
uso di oggetti e musica dal vivo.
...Siamo tutti in mezzo al mare...
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Strip
Di e con:
Silvano Antonelli
Dai 3 ai 10 anni / Pubblico Misto
ETI - Stregagatto 2004.
Premio ex equo come miglior spettacolo
di repertorio
trafelato, come al solito in ritardo. Deve fare una fo-
tografa al pubblico. Scatta.
Mentre attende che la foto si sviluppi, annota i nomi
dei presenti. Limpacciata ricerca di una penna stilo-
grafca, la sua non scrive, comporta la rovinosa cadu-
ta di un mucchio di fotografe, fatte nel passato che
iniziano a interloquire con lui. I ricordi si collegano in
un caleidoscopio a ritroso, ogni immagine rimasta a
lui appiccicata in un abito o un oggetto che evocano
una situazione. La comica spoliazione prosegue, co-
stringendo il nostro personaggio a ritrovare poco alla
volta se stesso, e i segni di questo percorso resteran-
no aggrappati alle reti sparsi per la scena: il mondo
conquistato.
...la scena costituita da reti.
Entra uno strano personaggio vestito in modo spropositato,
quasi rigonfo di abiti...
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Storia di un palloncino
Di e con:
Silvano Antonelli
Con la partecipazione di:
Laura Righi
Collaborazione drammaturgica:
Alessandra Guarnero
Efetti scenici:
Gi Gobbi
Tecnico luci:
Sasha Cavalli
Da 3 a 7 anni / Pubblico misto
Spettacolo vincitore del BIGLIETTO DORO
per il Teatro AGIS ETI 2007/2008
Teatro Infanzia e Giovent
Se la mamma gli fa il bagno e si distrae un attimo per
prendere lasciugamano lui... vola via. Anche quando
va a scuola non riesce mai a stare fermo nel banco
e vola... sul softto a parlare con il lampadario. Il Pal-
loncino azzurro non lo fa apposta, mentre sta facen-
do una cosa i suoi pensieri volano a fantasticarne
unaltra. Il pap e la mamma sono preoccupati e lo
portano dal dottore, ma lui scappa anche da l e vola
cos in alto da fnire nel paese pi per aria che c.
Finalmente pu pensare tutto quello che vuole ... ma
non gli viene in mente niente. Ora che arrivato cos
in alto da vedere il mondo come un puntino, verso
quel puntino che vuole tornare. Come gli piacerebbe
riuscire a vivere con la testa tra le nuvole e con i piedi
per terra. In questo modo i sogni e le idee conquistate
potrebbero servire per cambiare, magari con altri, il
suo piccolo pezzo di mondo. Nello spettacolo il Pal-
loncino azzurro incontra altri palloncini colorati che
ne compongono le varie immagini : gli amici, il primo
amore, la scuola, una farfalla, le nuvole, il tempo che
passa...
Lattore accompagnato nella narrazione da una co-
lonna sonora fatta utilizzando tanti, disparati e impro-
babili strumenti musicali. Attraverso il personaggio
del Palloncino azzurro i bambini diventano protago-
nisti di una storia che parla della voglia di libert, del
senso di responsabilit e del flo che lega il mondo
ideale che si desidera, con il provare, insieme agli altri,
a realizzarlo.
...Un attore racconta la storia di un Palloncino azzurro che,
a diferenza degli altri palloncini,
non riesce a fare a meno di scappare verso lalto...
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Tanti auguri
Di:
Silvano Antonelli
Collaborazione drammaturgica:
Giovanni Moretti
Con:
Silvano Antonelli e Laura Righi
Arrangiamenti musicali:
Ettore Cimpincio
Costruzione meccanismi scenici:
Gi Gobbi
Tecnico di compagnia:
Sasha Cavalli
Dai 3 ai 10 anni / famiglie
Difcile dirlo perch sulla scena non c.
Una madre e un padre organizzano la festa per il suo
compleanno, ma non riescono pi a trovare il fglio.
E, probabilmente, sotterrato dai pacchi regalo che
cadono dallalto e hanno ormai formato un mucchio
al centro della scena. Uno stillicidio di pacchi colorati
che arrivano accompagnati dalle voci dei tanti parenti,
amici, spot pubblicitari che scaricano sui bambini e su
noi tonnellate di cose. Lo chiamano,e lo cercano sotto
i pacchi. Hanno loro stessi dimenticato di comprare
un regalo, cosa gli regaleranno? I due genitori si per-
dono tra i pacchi alla ricerca di un regalo importante
Dallultimo modello di robot allaltalena dal monopat-
tino al pallone. Ma... ha gi tutto... quale regalo pu
essere fatto a chi ha tutto... Forse il tempo... il proprio
tempo, il tempo che i genitori e fgli dovrebbero tra-
scorrere insieme: raccontare una storia prima di ad-
dormentarsi; inventare un gioco; fare un giro in bici-
cletta, la montagna, il mare. Strani e particolari regali
che non hanno bisogno di scatole e focchi rossi, forse
i pi preziosi. Riusciranno mamma e pap a ritrovare
il fglio? O non rischieranno anchessi di rimanere sot-
terrati dai colorati regali? I bambini sono bersaglio e
motore di potenti campagne che fanno franare su di
loro quintali di merci, spesso inutili. I regali allora pa-
iono diventare i sostituti di tante cose: lincapacit di
parlarsi, lincapacit di vivere esperienze insieme. Die-
tro al tema apparente dei regali c leterno rapporto
tra lessere e lavere che nella formazione e nella cre-
scita dei ragazzi assume importanza decisiva.
Lo spettacolo utilizza tecniche di teatro dattore. Lo
stile vuole vagare tra il comico, lassurdo e il surreale,
in quel luogo del teatro dove ci si provi a rappresen-
tare, prima che situazioni, emozioni. Piccole emozioni
che parlino dei bambini, di noi e del nostro tempo.
... il giorno del compleanno di un bambino
o, forse, di una bambina...
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Canzoncine alte cos
Di e con:
Silvano Antonelli
Aiuto fuori scena:
Laura Righi
Automazione pupazzi:
Gi Gobbi
Tecnico luci e suono:
Sasha Cavalli
Arrangiamenti musicali:
Pietro Paolo Marino
Consulenza musicale:
Ettore Cimpincio
Automazione Pupazzi:
Gi Gobbi e Italian Display
Dai 3 ai 10 anni / Pubblico Misto
Da molti anni, giocando al teatro con i bambini, in-
vento canzoni. Canzoni ideate con loro e per loro.
Canzoni che parlano dei bambini e della loro vita.
Ogni canzone un piccolo pezzo di mondo. Le ho tro-
vate qua e l: una era impigliata nella maniglia di un
armadietto di una scuola materna; una era nascosta
dietro la copertina di un libro di fabe; una galleggiava
in un piatto di minestrina; una dormiva dentro a un
cuscino; una in un compito di aritmetica; una nasco-
sta nel buio di una cameretta. Per fare uno spetta-
colo di canzoni per ci vuole unorchestra. Ed allora
ecco la Toys Band, una formazione di otto giocattoli
meccanici che suonano con me: un orso alla batteria,
un serpente al fauto, un asinello al pianoforte, due
conigli ai saxofoni, un porcellino al violoncello, un ele-
fante al bassotuba, una rana suona i piatti e tre dino-
sauri fanno il coro. E poi... ci sono io... No, io non sono
un giocattolo, io sono... Ma perch mi sono spuntate
due scarpe di plastica? Io faccio... Ma perch i pan-
taloni sono diventati a righe? Io dico... Ma da dove
sbucato questo papillon a pallini... Io... io che canto le
canzoni... quelle alte cos. E adesso che ci siamo pro-
prio tutti, si pu cominciare... uan... ci... triii...
Le canzoni cantano normalmente i sentimenti e gli
avvenimenti del mondo adulto. Per una volta, invece,
sono le paure, i sogni, le attese, le speranze, i perch
dellinfanzia ad essere oggetto di piccole poesie in
musica. Lidentifcazione, anche da parte dello spet-
tatore pi piccolo, dunque immediata. Gli stessi pu-
pazzi meccanici presenti in scena suggeriscono che
musica e parole sono un Lo spettacolo un recital,
nel quale il susseguirsi delle canzoni accompagnato
da brani recitati che evocano piccoli e grandi momen-
ti dellimmaginario e della quotidianit dei bambini.
Politici, guerre, divi internazionali, pubblicit, fatti di
...Da molti anni,
giocando al teatro con i bambini,
invento canzoni...
cronaca. Lo stesso giornale dal bianco e nero pas-
sato al colore. Il formato si fatto pi piccolo, con non
pochi problemi di manipolazione. Lunica cosa che
non mai cambiata sono state le domande dei bam-
bini Come se fossero sempre nuove, attuali, univer-
sali. Cos come gli interrogativi che ponevano e con-
tinuano a porre. In venti anni ti si stratifcano dentro
uninfnit di sensazioni e ricordi: la prima replica, le
facce dei bambini francesi, lo Stregagatto, il giorno di
Madrid. Mille luoghi e mille situazioni. Mille aneddoti.
Silvano
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Il cuscino doro
Di:
Silvano Antonelli
Mirko Rizzi
Con:
Mirko Rizzi
Regia:
Silvano Antonelli
Da 3 a 7 anni / pubblico misto
Un personaggio arriva a raccontare una storia, una
storia di tanto tempo fa. Ma qualcosa lo disturba. Non
ricorda bene, passato tanto tempo, ma quando era
piccolo aveva un cuscino sul quale faceva sogni bellis-
simi... e ad un certo punto lha perso. E adesso non
felice, gli manca qualcosa, nonostante abbia decine di
cuscini di tutti i colori. Lui deve ritrovare il suo, quello
che si ha smarrito crescendo, catturato dal vortice del
mondo che ne ha tantissimi di cuscini... da vendere.
Inizia quindi unavventura alla ricerca ed alla riscoper-
ta del signifcato pi vero della parola Desiderio. Un
viaggio nel quale questo mondo di distrazioni colo-
rate, di stimoli strampalati, di proposte ignoranti, di
luoghi perfdamente seducenti confondono quella
strada che conduce ad una serena consapevolezza di
s ed a quello che realmente ci fa stare bene. Uno
spettacolo che parla della riscoperta dei propri intimi
desideri, quelli che brillano come stelle.
Quelli che non si possono comprare.
...Quando ero piccolo, piccolo, piccolo
avevo un cuscino sul quale facevo dei sogni bellissimi...
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