non rimanga solo in agenda LA SOSTENIBILIT DEL SISTEMA SANITARIO Luso dei tagli alla Sanit come scorciatoia per far tornare i conti pubblici rischia di avere gravi effetti sulla salute e, in ultima analisi, sul sistema Paese. La spesa sanitaria pro-capite, sia pubblica che com- plessiva, in Italia ben al di sotto della media dei Paesi OCSE: spen- diamo meno di Paesi tradizionalmente attenti al welfare, come Fran- cia, Danimarca, Olanda, Regno Unito e dei partner Europei pi ricchi come Germania, Belgio e Austria. Limpatto sulla qualit di quello che era considerato fino ad alcuni anni fa tra i migliori sistemi sanitari del mondo preoccupante. In soli tre anni il nostro sistema sanitario scivolato dal 15 al 21 posto per qua- lit, tra i 34 censiti dallEuro Health Consumer Index 2012. Siamo sempre pi staccati da Francia, Regno Unito e Olanda (in testa alla gra- duatoria), ma ci ritroviamo ormai dietro anche ai Paesi dellest Europa come Repubblica Ceca, Slovenia e Croazia. LItalia si colloca bene in parametri come i risultati clinici (11 posto) e il rispetto dei diritti e lin- formazione ai pazienti (11 posto), ma penalizzata dalle basse valu- tazioni in prevenzione, gamma e accessibilit dei servizi offerti (26 po- sto), accesso ai farmaci (22 posto) e tempi di attesa per ricevere i trattamenti (22 posto). Questi indici denotano un progressivo dete- rioramento del sistema destinato a mostrare i propri effetti nei pros- simi anni, con gravi ripercussioni in termini di salute, ma anche di co- sti e quindi di sostenibilit del Sistema. Intervenire non pi solo auspicabile, ma ormai necessario e ur- gente. Per non mettere a serio rischio la tenuta del Sistema Sanitario Luso dei tagli alla Sanit come scorciatoia per far tornare i conti pubblici rischia di avere gravi effetti sulla salute e, in ultima analisi, sul sistema Paese. Come coniugare sostenibilit economica e qualit? Per trovare la soluzione basta guardare ai sistemi sanitari pi virtuosi o imparare dallevoluzione di tutti i settori di servizi ad alta intensit di informazione e conoscenza: la chiave della sostenibilit sta nellinnovazione digitale Chiara Sgarbossa Responsabile della Ricerca dellOsservatorio ICT in Sanit, School of Management, Politecnico di Milano e-Health - n. 29 marzo/aprile 2014 70 INFORMATICA SANITARIA informatica sanitaria Nazionale bisogna fermare la logica dei tagli lineari e investire le ri- sorse disponibili selettivamente, dando priorit a quegli investimenti in grado di fermare il processo di deterioramento, aumentando la qua- lit della cura e riducendo le inefficienze. Per trovare la soluzione basta guardare ai sistemi sanitari pi virtuosi o imparare dallevoluzione di tutti i settori di servizi ad alta intensit di informazione e conoscenza: la chiave della sostenibilit sta nellinno- vazione digitale. Luso appropriato di tecnologie digitali indispen- sabile e ripaga ampiamente, dando notevoli vantaggi economici e di qualit. LA SPESA ICT IN SANIT La spesa allocata alla digitalizzazione della Sanit in Italia di circa 1,23 miliardi di euro nel 2012, appena 21 euro per abitante 1 , meno della met del valore di Francia e Gran Bretagna. La maggior parte della spesa ICT in Sanit riguarda le aziende sanitarie: 895 milioni di euro, -2% rispetto al 2011, mentre 280 milioni di euro sono spesi dalle Re- gioni (-7%) e 54 milioni dai Medici di Medicina Generale, in media 1.146 euro per medico (-24%). Oltre a essere complessivamente bassa e con un trend in decrescita, la spesa informatica nella Sanit italiana presenta una distribuzione an- cora disomogenea sul territorio nazionale, ma con trend di parziale ri- duzione delle differenze evidenziate negli scorsi anni. Per quanto ri- guarda le strutture sanitarie, le aziende del Nord continuano ad assorbire la maggior parte dei budget - circa il 60% del totale - ma in calo rispetto al 2011 (-12%); nelle Regioni del Centro e del Sud e Isole invece si riscontra un aumento del 21%. Tra le Direzioni Strategiche delle strutture sanitarie ancora bassa la consapevolezza dellimportanza dellinvestimento in ICT per fronteg- giare la crisi. Il 51% di quelle intervistate afferma che i tagli dei bud- get ICT saranno in linea rispetto ad altre voci di spesa aziendale e il 6% dichiara che saranno addirittura superiori. Secondo i Chief Infor- e-Health - n. 29 marzo/aprile 2014 71 Figura 1 La composizione della spesa ICT 2012 nella Sanit italiana mation Officer, inoltre, nel 49% delle strutture la riduzione del budget ICT sar generalizzata e indiscriminata, mentre nel 17% si focalizzer sugli investimenti ICT non finalizzati a creare efficienza. A fronte di questo, tuttavia, l84% dei Di- rettori delle strutture ritiene che la ca- renza di risorse economiche sia una bar- riera estremamente difficile da superare, a cui si affiancano la necessit di gestire elevati impatti organizzativi (58%) e la mancanza di linee guida di sviluppo delle tecnologie digitali omogenee allinterno del Sistema Sanitario Regionale e Na- zionale (54%). Se in passato, dunque, il principale collo di bottiglia allinnova- zione digitale era la mancanza di visione da parte delle Direzioni Strategiche, oggi emerge che, per invertire il circolo vi- zioso in atto, che lega i tagli agli investi- menti tecnologici a un progressivo dete- rioramento del sistema, sono necessarie innanzitutto azioni concrete da parte del Governo e delle Regioni per focalizzare le risorse disponibili su iniziative in grado di migliorare lefficacia e lefficienza del nostro Sistema Sanitario. GLI AMBITI DI INNOVAZIONE DIGITALE Secondo le Direzioni Strategiche, gli am- biti chiave per il perseguimento degli obiettivi delle strutture sanitarie sono la Cartella Clinica Elettronica (ritenuta molto rilevante dal 53% dei Direttori) e la gestione informatizzata dei farmaci (46%), i sistemi dipartimentali (42%), i si- stemi di gestione documentale e con- servazione sostitutiva (39%), seguiti dai servizi digitali al cittadino (37%) e dagli strumenti di integrazione con i sistemi regionali e nazionali, come il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE, 36%). Nellat- tuale periodo di ristrettezze economiche _________________________________ 1 Per maggiori informazioni si faccia riferimento al Rapporto ICT in Sanit: perch il digitale non rimanga solo in agenda dellOsservatorio ICT in Sanit della School of Management del Politecnico di Milano. informatica sanitaria la Direzione Strategica ritiene quindi prioritari ambiti che consentono di otte- nere benefici strutturali e misurabili in termini di aumento dellefficienza e del- lefficacia dei processi interni e di mi- glioramento della qualit del servizio ai cittadini. Le Direzioni mettono invece in secondo piano linvestimento in ambiti che pur in prospettiva rilevanti e pro- mettenti, come quelli per il controllo dei processi (Business Intelligence e sistemi a supporto della Clinical Governance), il Mobile Health e il Cloud Computing sono oggi penalizzati, anche dalla scarsa comprensione da parte degli addetti ai lavori delle potenzialit offerte da questo tipo di soluzioni. Lanalisi condotta mostra che lambito che catalizza i maggiori budget ICT nel 2012 rappresentato dai sistemi diparti- mentali (es. LIS, RIS, PACS), con un valore complessivo di spesa di circa 80 milioni di , seguito dalla Cartella Clinica Elet- tronica (52 milioni di ) e dai sistemi per il Disaster Recovery e la Business Conti- nuity (41 milioni di ). Incrociando la percentuale di aziende italiane che investono nei diversi ambiti ICT con la percentuale di variazione dei budget da loro prevista per il 2013, possibile identificare tre aree di caratte- rizzazione dellinnovazione digitale nelle strutture sanitarie del nostro Paese. 1. Aree consolidate: in questo cluster rientrano ambiti rilevanti per la Dire- zione Strategica in cui non sono previ- sti investimenti incrementali nel 2013, ma una lieve riduzione per effetto del consolidamento. Tali ambiti, infatti, sono caratterizzati da una diffusa pre- senza e un buon livello di supporto alle attivit aziendali, come i sistemi di- partimentali, i sistemi di gestione am- ministrativa e delle Risorse Umane, gli strumenti di integrazione con i sistemi regionali e nazionali (es. FSE), i sistemi gestionali di reparto e i sistemi di front-end. 2. Aree in ascesa: sono ambiti applicativi e infrastrutturali ad alta rilevanza per la Direzione Strategica, con un buon li- vello di presenza nelle aziende cui tuttavia corrisponde un livello di supporto ancora limitato alle attivit delle strutture. Si tratta di am- biti chiave per linnovazione digitale, per i quali sono previsti nuovi investimenti per lo sviluppo, come i servizi digitali al cittadino, i si- stemi per la gestione documentale e la conservazione sostitutiva, la Cartella Clinica Elettronica, la gestione informatizzata dei farmaci, i sistemi di Business Intelligence e Clinical Governance, la virtualiz- zazione delle risorse ICT e le soluzioni di Disaster Recovery. 3. Aree davanguardia: sono aree ritenute ancora poco prioritarie dalla Direzione Strategica e dai CIO, con investimenti previsti limi- tati. Si tratta di ambiti innovativi ritenuti rilevanti, che per, a causa dei tagli alle risorse disponibili, sono messi in secondo piano a livello di spesa. Tra questi troviamo il Cloud Computing, il Mobile Health e i sistemi per la medicina sul territorio e lassistenza domiciliare. SANIT DIGITALE: I NUMERI DI UNA RIVOLUZIONE POSSIBILE La crescente attenzione allefficienza e allefficacia del servizio sanita- rio sta finalmente spingendo i suoi attori chiave a interrogarsi sui be- nefici resi possibili dalle nuove tecnologie e a ricercare strumenti di va- lutazione degli investimenti in tecnologie digitali che possano supportare le decisioni di investimento. La principale sfida organizza- tiva per la Direzione ICT, come confermato dal 48% dei CIO, diventa quindi lo sviluppo di ruoli e competenze che permettano la valutazione e la misura delle performance degli investimenti in tecnologie digitali. La comprensione dei reali benefici dellICT ancor pi importante in questo periodo di flessione negli investimenti, in cui le scelte rischiano di essere guidate non tanto da una visione strategica, quanto da esi- genze immediate di cassa. Occorre al contrario comprendere come e dove focalizzare gli investimenti in modo da ridurre i costi, recupe- rando cos nuove risorse per investire nel miglioramento della qualit del servizio sanitario. LOsservatorio ha quindi stimato i risparmi che le soluzioni ICT pos- e-Health - n. 29 marzo/aprile 2014 72 Figura 2 La matrice di classificazione degli ambiti ICT: diffusione nel 2012 e trend di investimento atteso nel 2013 informatica sanitaria sono generare a livello Paese, se fossero pienamente adottate. Le strutture sanitarie potrebbero risparmiare circa 6,8 miliardi di euro lanno (115 euro pro-capite: circa 3 miliardi grazie alla deospe- dalizzazione di pazienti cronici resa possibile dalle tecnologie a sup- porto della medicina sul territorio e dellassistenza domiciliare; 1,37 miliardi per risparmi di tempo in attivit mediche e infermieristiche grazie allintroduzione della Cartella Clinica Elettronica; 860 milioni grazie alla dematerializzazione dei referti e delle immagini, che con- sentirebbe di ridurre gli sprechi dovuti alla stampa e i tempi per re- perire un documento cartaceo; 860 milioni grazie alla riduzione di ri- coveri dovuti a errori evitabili attraverso sistemi di gestione informatizzata dei farmaci; 370 milioni di euro si otterrebbero grazie alla consegna dei referti via web e a un miglior utilizzo degli opera- tori dello sportello che potrebbero essere impiegati in attivit a maggior valore aggiunto; 160 milioni con la prenotazione online delle prestazioni; 150 milioni attraverso la razionalizzazione dei data center presenti sul territorio e al progressivo utilizzo di tecniche di vir- tualizzazione e 20 milioni per la riduzione dei costi di stampa delle cartelle cliniche. A questi benefici, sono da aggiungere i possibili risparmi economici per i cittadini, grazie al miglioramento del livello di servizio reso possibile dalle tecnologie digitali, stimabili complessivamente in circa 7,6 miliardi di euro (pari a circa 130 euro per cittadino), cos ripartiti: 4,6 miliardi di euro grazie ai servizi di ritiro e download dei documenti clinico-sanitari via web; 2,2 miliardi di euro attraverso soluzioni di te- lemedicina e assistenza domiciliare; 640 milioni di euro grazie alla prenotazione via web e telefonica delle prestazioni; 170 milioni di euro grazie alle soluzioni di ge- stione informatizzata dei farmaci. Si tratta di benefici potenziali troppo im- portanti, per potersi permettere di non sviluppare immediatamente un piano di interventi su un sistema gi troppo ma- lato. Occorre abbandonare il pregiudi- zio che in Sanit le nuove tecnologie siano un lusso, utili per modernizzare las- sistenza e i servizi, ma costose e desti- nate ad aumentare le spese, e quindi da rimandare a tempi migliori. necessario comprendere e ribadire nella pratica che linnovazione digitale la principale leva da utilizzare per rendere la qualit dei servizi compatibile con la loro efficienza e sostenibilit economica. I e-Health - n. 29 marzo/aprile 2014 73 La comprensione dei reali benefici dellICT ancor pi importante in questo periodo di flessione negli investimenti. Le strutture sanitarie potrebbero risparmiare circa 6,8 miliardi di euro lanno grazie alla deospedalizzazione di pazienti cronici resa possibile dalle tecnologie a supporto della medicina sul territorio e dellassistenza domiciliare