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SALVATORE MAZZA

INVIATO AD AMMAN
edi larrivo allInternational Sta-
dium di Amman, sulla papamo-
bile bianca, e capisci. Col Papa a
sporgersi, la mano tesa a cercare anche
solo di sfiorare le altre migliaia tese ver-
so di lui. Nessuna blindatura, solo una
tettoia per riparare dal sole che picchia,
e picchia forte. Pellegrino di pace, Fran-
cesco, totalmente e immediatamente i-
nerme. A pregare per i tormenti di que-
sta Terra Santa che non conosce quiete,
a incontrarne le ferite sanguinanti nei
profughi infugadalleguerreinfinite, dal-
la Siria allIraq, a incoraggiare a non a-
vere paura dei cambiamenti, a difen-
dere le comunit cristiane qui presen-
ti fin dallet apostolica. A proclamare
che la pace non si pu comperare per-
ch un dono da ricercare paziente-
menteecostruire"artigianalmente"me-
diante piccoli e grandi gesti che coin-
volgono la nostra vita quotidiana.
Comincia da qui, dai gesti compiuti nel-
la capitale giordana, il pellegrinaggio di
Francesco in Terra Santa. Sulle orme,
certo, dei suoi predecessori Montini,
Wojtyla e Ratzinger, come dice allinizio
del primo dei quattordici discorsi in pro-
gramma per questo viaggio; ma, so-
prattutto, ricalcando in appena cin-
quantasei, fittissime ore litinerario di
Paolo VI, che cinquantanni fa spezz un
muro di millenni e venne qui, "dove tut-
to cominciato", per abbracciare il pa-
triarca ecumenico Atenagora e aprire u-
na nuova era per lecumenismo e lim-
pegno per la pace. Ed , quello di papa
Bergoglio, un richiamo continuo allesi-
genza di questo rinnovato impegno, che
attraversa tutta la prima giornata di que-
sto suo pellegrinaggio. A iniziare dal pri-
mo saluto al re Abdullah II nel palazzo
reale, e rivolgendosi a tutta la Giordania,
terra ricca di storia la definisce e di
grande significato religioso per lebrai-
smo, il cristianesimo e lislam.
Questo Paese dice il Papa presta ge-
nerosa accoglienza a una grande quan-
titdi rifugiati palestinesi, iracheni epro-
venienti da altre aree di crisi, in partico-
lare dalla vicina Siria, sconvolta da un
conflitto che dura da troppo tempo. Ta-
le accoglienza aggiunge, sottolinean-
do il desiderio di collaborazione in que-
stopera della Chiesa merita la stima e
V
il sostegno della comunit internazio-
nale. Il Signore Dio ci difenda tutti da
quella paura del cambiamenti alla qua-
le ha fatto riferimento nel suo discorso,
ha detto ancora, parlando a braccio e in-
dirizzandosi direttamente a re di Gior-
dania, definito un uomo di pace, arte-
fice della pace e ringraziato per la cu-
ra con la quale protegge le comunit
cristiane. Comunit alle quali, conclu-
dendo il suo discorso, ha voluto rivolge-
re un saluto carico di affetto, sottoli-
neando il loro contributo per il bene
comune della societ nella quale sono
pienamente inserite e che pur essen-
do oggi numericamente minoritarie es-
se hanno modo di svolgere una qualifi-
cata e apprezzata azione in campo edu-
cativo e sanitario, mediante scuole ed o-
spedali, e possono professare con tran-
quillit la loro fede, nel rispetto della li-
bert religiosa, che un fondamentale
diritto umano e che auspico vivamente
venga tenuto in grande considerazione
in ogni parte del Medio Oriente e del
mondo intero.
Limpegno per la pace tornato anco-
ra, pi tardi, nellomelia pronunciata
di fronte alle trentamila persone dello
stadio di Amman, osservando come in
Medio Oriente necessario porre ge-
sti di umilt, di fratellanza, di perdono,
di riconciliazione, che sono premes-
sa e condizione per una pace vera, so-
lida e duratura. E il cammino della
pace si consolida se riconosciamo che
tutti abbiamo lo stesso sangue e fac-
ciamo parte del genere umano, se non
dimentichiamo di avere un unico Padre
celeste e di essere tutti suoi figli, fatti a
sua immagine e somiglianza.
Non poteva mancare, al termine dello-
melia, il saluto ai numerosi rifugiati cri-
stiani provenienti dalla Palestina, dalla
Siria e dallIraq. Gli stessi che, in sera-
ta, avrebbe di nuovo incontrato a Beta-
nia assieme ai giovani disabili.
Un incontro gioioso e intenso. Con il Pa-
pa che nel suo discorso aggiunge a brac-
cio che tutti vogliamo la pace, ma guar-
dando a quello che accade vediamo che
la radice del male lodio e la cupidigia
del denaro delle fabbriche e della ven-
dita delle armi. Questo ha aggiunto
ci deve fare pensare: chi dietro a tut-
to questo, chi che d a tutti che sono
in conflitto le armi per continuare il con-
flitto? Pensiamo e dal nostro cuore di-
ciamounaparolaperquestapoveragen-
te criminale, perch si converta. Un dia-
logo che si fatto intenso con le testi-
monianze dei profughi e dei disabili pre-
senti allincontro. Con il Papa attento ad
ascoltare i loro racconti e pronto a un
abbraccio e a una carezza per tutti.
Insomma una presenza a Betania per ri-
cordare, l, nei pressi del luogo del Bat-
tesimo di Ges, come la sua umilt, il
suo chinarsi sulle ferite per risanarle,
debbano essere il paradigma su cui fon-
dare il vero impegno per la pace. Ferite
che in Medio Oriente oggi significano
tutti quei conflitti, in primo luogo la Si-
ria, per la quale tornato a invocare
laiuto delle comunit internazionale
perch ritrovi la via della pace, che han-
no gi mietuto innumerevoli vittime,
costringendo milioni di persone a farsi
profughi ed esuli in altri Paesi.
Poco prima di questo incontro, la visita
al luogodoveGesvennebattezzatonel-
le acque del Giordano. Momento inten-
so, come la preghiera compiuta sulla ri-
va. Chiedo a Dio onnipotente e miseri-
cordioso che ci insegni a tutti a cammi-
nare nella Sua presenza con lanima e
con i piedi spogli, e il cuore aperto alla
misericordia divina e allamore ai fratel-
li. Cos Dio sar tutto in tutti e regner la
pace. Grazie per offrire allumanit que-
sto luogo di testimonianza ha scritto
Francesco sul libro doro del Santuario.
In serata papa Francesco s ritirato
presso la nunziatura apostolica, dove ha
trascorso la notte, mentre i giornalisti al
seguito volavano gi a Gerusalemme.
Con loro nessun discorso nel viaggio
dandata, ma solo un breve saluto e un
ringraziamento per la vostra presenza
qui, per il vostro aiuto, per il vostro ser-
vizio. Poi passato a stringere le mani
a tutti: Come ho detto unaltra volta
ha scherzato scendo come Daniele,
ma so che i leoni non mordono. Quin-
di vado in pace. Sar un viaggio molto
impegnativo, anche per voi, tanto. Do-
vete guardare, scrivere, pensare, fare
tante cose: prego per voi. Qualcuno di
voi ha detto che sar un viaggio massa-
crante, ma nel rientro ho intenzione di
fare la conferenza stampa. Appunta-
mento annotato.
RIPRODUZIONE RISERVATA
Il Papa tra i rifugiati e i disabili che ha incontrato a Betania nella tappa giordana del viaggio in Terra Santa (Reuters)
Francesco in Terra Santa:
Noi artigiani della pace
Hashemiti, il legame col profeta
CAMILLE EID
a dinastia hashemita vanta una
parentela diretta con il profeta
dellislam, attraverso Hashem, il
bisnonno di Maometto. Fino a centan-
ni fa, il dominio della famiglia si esten-
deva sullo Hegiaz, comprendente le citt
sacre dellislam: La Mecca e Medina. Nel
1916 furono gli hashemiti dello Sceriffo
Hussein ad animare la Grande rivolta a-
raba contro gli Ottomani, fiduciosi di
potere costituire secondo le promes-
se britanniche un rinnovato regno a-
rabo indipendente. La mancata osser-
vanza dei patti ha invece portato, alla fi-
ne del conflitto mondiale, a un misero
indennizzo: un figlio dello Sceriffo, Ab-
dallah, viene nominato emiro sulla Tran-
sgiordania (questo il nome della nuova
entit politica fino al 1952), mentre un
altro figlio diventava re dellIraq. Le sor-
L
ti degli hashemiti si ribaltano tuttavia
nel giro di pochi anni. Nel 1925, vengo-
no allontanati dallo Hegiaz dal futuro
fondatore dellArabia Saudita. In Iraq,
essi soccombono davanti al colpo di
stato militare del 1958. Ai discendenti
di Maometto non rimane altro che la
Giordania, che trasformano in un re-
gno di tolleranza religiosa. In un con-
vegno tenutosi nel 2003, i cristiani di
Giordania e Palestina hanno salutato
la prospettiva di re Abdallah II che por-
ta avanti, con spirito originale e mo-
derno allo stesso tempo, il ruolo tradi-
zionale degli hashemiti di consolida-
mento dei valori nazionali, in partico-
lare, quello di custodire la fratellanza
islamo-cristiana nel quadro dellara-
bit secondo il motto della rivoluzione
da loro guidata: La religione appartie-
ne a Dio, la patria a tutti.
RIPRODUZIONE RISERVATA
Dono che non si pu comprare
Il Papa con la famiglia reale giordana a bordo di un caddie (Reuters)
Pubblichiamoil testodellomeliadel-
la Messa celebrata adAmmanda pa-
paFrancesco.
el Vangelo abbiamo ascoltato la
promessa di Ges ai discepoli:
Io pregher il Padre ed egli vi
dar un altro Paraclito perch riman-
ga con voi per sempre (Gv 14,16). Il
primo Paraclito Ges stesso; laltro
lo Spirito Santo.
Qui ci troviamo non lontano dal luo-
go in cui lo Spirito Santo discese con
potenza su Ges di Nazareth, dopo
che Giovanni lo ebbe battezzato nel
fiume Giordano (cfr Mt 3,16). Dunque
il Vangelo di questa domenica, e an-
che questo luogo nel quale grazie a
Dio mi trovo pellegrino, ci invitano a
meditare sullo Spirito Santo, su ci che
Egli compie in Cristo e in noi, e che
possiamo riassumere in questo modo:
lo Spirito compie tre azioni: prepara,
unge e invia.
Nel momento del battesimo, lo Spirito
si posa su Ges per prepararlo alla sua
missione di salvezza; missione carat-
terizzata dallo stile del Servo umile e
mite, prontoallacondivisioneeallado-
nazione totale di s. Ma lo Spirito San-
to, presente fin dallinizio della storia
della salvezza, aveva gi operato in Ge-
s nel momento del suo concepimen-
to nel grembo verginale di Maria di Na-
zareth, realizzando levento mirabile
dellIncarnazione: loSpiritoti colmer,
ti adombrer dice lAngelo a Maria
e tu partorirai un Figlio al quale porrai
nome Ges (cfr Lc 1,35). In seguito, lo
Spirito Santo aveva agito in Simeone e
Anna nel giorno della presentazione di
Ges al Tempio (cfr Lc 2,22). Entrambi
in attesa del Messia; entrambi ispirati
dallo Spirito Santo, Simeone ed Anna
alla vista del Bambino intuiscono che
proprio lAtteso da tutto il popolo.
Nellatteggiamento profetico dei due
vegliardi si esprime la gioia dellincon-
tro con il Redentore e si attua in certo
senso una preparazione dellincontro
tra il Messia e il popolo.
I diversi interventi dello Spirito Santo
fanno parte di unazione armonica, di
un unico progetto divino damore. La
missione dello Spirito Santo, infatti,
di generare armonia - Egli stesso ar-
monia - e di operare la pace nei diffe-
renti contesti e tra soggetti diversi. La
diversit di persone e di pensiero non
deve provocare rifiuto e ostacoli, per-
ch la variet sempre arricchimento.
Pertanto, oggi, invochiamo con cuore
ardente lo Spirito Santo, chiedendogli
di preparare la strada della pace e del-
lunit.
In secondo luogo, lo Spirito Santo un-
ge. Ha unto interiormente Ges, e un-
ge i discepoli, perch abbiano gli stes-
si sentimenti di Ges e possano cos
assumere nella loro vita atteggiamen-
ti che favoriscono la pace e la comu-
nione. Con lunzione dello Spirito, la
nostraumanitvienesegnatadallasan-
tit di Ges Cristo e ci rende capaci di
amare i fratelli con lo stesso amore con
cui Dio ci ama. Pertanto, necessario
porre gesti di umilt, di fratellanza, di
perdono, di riconciliazione. Questi ge-
sti sono premessa e condizione per u-
na pace vera, solida e duratura. Chie-
diamo al Padre di ungerci affinch di-
ventiamo pienamente suoi figli, sem-
pre pi conformi a Cristo, per sentirci
tutti fratelli e cos allontanare da noi
rancori e divisioni e amarci fraterna-
mente. quanto ci ha chiesto Ges nel
Vangelo: Se mi amate, osserverete i
miei comandamenti; e io pregher il
Padre ed egli vi dar un altro Parclito,
perch rimanga con voi per sempre
(Gv 14,15-16).
E infine lo Spirito Santo invia. Ges
lInviato, pieno dello Spirito del Padre.
Unti dallo stesso Spirito, anche noi sia-
mo inviati come messaggeri e testimo-
ni di pace.
La pace non si pu comperare: essa
un dono da ricercare pazientemente e
costruire artigianalmente mediante
piccoli e grandi gesti che coinvolgono
la nostra vita quotidiana. Il cammino
dellapacesi consolidasericonosciamo
che tutti abbiamo lo stesso sangue e
facciamo parte del genere umano; se
non dimentichiamo di avere un unico
Padre celeste e di essere tutti suoi figli,
fatti a sua immagine e somiglianza.
In questo spirito abbraccio tutti voi: il
patriarca, i fratelli vescovi, i sacerdoti,
le persone consacrate, i fedeli laici, i
tanti bambini che oggi ricevono la Pri-
ma Comunione e i loro familiari. Il mio
cuore si rivolge anche ai numerosi ri-
fugiati cristiani provenienti dalla Pale-
stina, dalla Siria e dallIraq: portate al-
le vostre famiglie e comunit il mio sa-
luto e la mia vicinanza.
Cari amici! LoSpiritoSantodiscesosu
Ges presso il Giordano e ha dato av-
vio alla sua opera di redenzione per li-
berare il mondo dal peccato e dalla
morte. A Lui chiediamo di preparare i
nostri cuori allincontro con i fratelli al
di ldelledifferenzedi idee, lingua, cul-
tura, religione; di ungere tutto il nostro
essere con lolio della sua misericordia
che guarisce le ferite degli errori, delle
incomprensioni, delle controversie; di
inviarci con umilt e mitezza nei sen-
tieri impegnativi ma fecondi della ri-
cerca della pace. Amen!
Francesco
LIBRERIA EDITRICE VATICANA
N
Il fatto
la Giordania la prima
tappa del viaggio. Dopo
il saluto alle autorit, la
Messa e lincontro con
i rifugiati e i disabili. Al
Medio Oriente servono
gesti di umilt, perdono,
fratellanza. In caddie
alle rive del Giordano
per una sosta di preghiera
5
Domenica
25 Maggio 2014 P R I M O P I A N O
NEI LUOGHI
DI GES
I TELEGRAMMI
Napolitano al Papa:
messaggero di speranza
Ieri, nel momento di lasciare in volo il
territorio italiano per poi sorvolare Gre-
cia, Cipro e Israele, il Papa ha fatto per-
venire come di rito ai rispettivi Capi di
Stato dei telegrammi. Nel momento in
cui mi accingo a compiere il mio pelle-
grinaggio in Terra Santa ha scritto in
particolare a Giorgio Napolitano a cin-
quantanni dallo storico viaggio del ve-
nerabile Paolo VI, al fine di pregare per
la giustizia e la pace e per incoraggia-
re il dialogo ecumenico e interreligio-
so, desidero rivolgere a lei, signor pre-
sidente, e al popolo italiano il mio cor-
diale saluto, che accompagno con sin-
ceri auspici per il bene spirituale e so-
ciale della diletta Italia. Santit ha
risposto invece Napolitano desidero
farle pervenire il mio pi sincero rin-
graziamento per il messaggio che ha
voluto indirizzarmi in occasione della
sua partenza per il pellegrinaggio in Ter-
ra Santa. Il Capo dello Stato ha sot-
tolineato che lintera comunit inter-
nazionale guarda con grandissima at-
tenzione a questa sua missione in una
terra attraversata da tensioni profonde
e che tanto rappresenta nella storia e
per il mondo intero. Sono certo con-
clude Napolitano che il suo pellegri-
naggio sar foriero di un messaggio di
speranza per tutti coloro che si impe-
gnano a portare pace e stabilit in quel-
la terra cui anche lItalia legata da im-
portantissimi vincoli storici e religiosi.
Nellomelia ad Amman
la sottolineatura che
si costruisce mediante
piccoli e grandi gesti
La Messa celebrata ad Amman

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