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Il rischio da laser: cosa e come affrontarlo; analisi di un problema non cos lontano da noi
Dimitri Batani Dipartimento di Fisica G. Occhialini , Universit di Milano-Bicocca, Milano
Il rischio da laser: cosa e come affrontarlo; analisi di un problema non cos lontano da noi
Dimitri Batani Dipartimento di Fisica G. Occhialini , Universit di Milano-Bicocca, Milano Caterina Giuliani Servizio prevenzione e protezione - Settore risorse umane - ufficio formazione
Luce laser
ALTA DIREZIONALITA ALTA MONOCROMATICITA ALTA COERENZA ALTA POTENZA - IL MECCANISMO DI EMISSIONE (Emissione Stimolata vs. Emissione Spontanea) - LA CAVITA OTTICA RISONANTE
Due ingredienti
PROTONE
FOTONE
A LUCE VIENE EMESSA E ASSORBITA IN QUANTI DEL CAMPO E.M. (FOTON CON ENERGIA CORRISPONDENTE AL SALTO ENERGETICO DEL SISTEMA h = E = E
E1
E1
EMISSIONE INCOERENTE
EMISSIONE STIMOLATA
LATOMO IMMERSO IN UN CAMPO E.M. DI FREQUENZA UGUALE A QUELLA PROPRIA DELLA TRANSIZIONE (E2 E1)/h, VIENE INDOTTO A COMPIERE LA TRANSIZIONE ENERGETICA (CIOE LA PRESENZA DI UN FOTONESTIMOLA LEMISSIONE DI UN FOTONE ALLA STESSA )
E2 E2
EMISSIONE COERENTE
E1
E1
EMISSIONE ED AMPLIFICAZIONE DELLA LUCE IN UN MEZZO DOVE E STATA PRODOTTA UNINVERSIONE DI POPOLAZIONE (OVVERO CI SONO PIU ATOMI NELLO STATO ECCITATO E2 CHE NELLO STATO E1)
917: EINSTEIN formula la teoria dellemissione stimolata per spiegare la legge di corpo nero di Planck 939: V.Fabrikant (URSS) prevede luso dellemissione stimolata per amplificare onde corte 950: messa a punto del pomappgio ottico (inversione di popolazione grazie allenergia luminosa) da parte di A.KASTLER e J.BROSSEL 951: C.TOWNES (USA) N.BASOV, A.PROKHROV (URSS) teoria dellemissione stimolata per lamplificazione 954: GORDON mette a punto il MASER (Microwave Amplification by Stimulated Emission of Radiation) 958: TOWNES e A.SCHAWLOW, e BASOV, indicano che il principio del MASER pu esser applicato alla luce 960: BASOV, O.KROKHIN e Yu.POPOV sviluppano la teoria del laser 960: primo laser a rubino realizzato da T.MAIMAN negli USA 961: primo laser a gas sviluppato da A.JAVAN, W.BENNET e D.HERRIOT (He-Ne). E il las pi usato nel mondo 963: messa a punto del laser ad anidride carbonica da parte di C.PATEL 963: Premio Nobel in Fisica per linvenzione del laser a BASOV, TOWNES e PROKHROV 969: funzionamento a temperatura ambiente dei laser a semiconduttori (diodi laser)
Visibile, near IR, near UV f Frequenza di ripetizione CW, 100 MHz, kHz, Hz, single shot P Potenza Media mW W kW E=Pf Energia per impulso pJ mJ J kJ t Durata impulso s ns ps fs Po = E / t Potenza di Picco MW GW TW I=P/S Intensit mW/cm2 1018 W/cm2
Tipi di Laser:
Laser a gas: laser ad atomi neutri: elio neon He-Ne elio cadmio (He-Cd) cromo Cr laser ad ioni: argon Ar+ iodio laser molecolari: anidride carbonica CO2 azoto N2 eccimeri (KrF, XeCl,) chimici (HF, DF,..) vapori metallici (Cu,..) Laser a stato solido: rubino vetro (drogato Nd, ) YAG e YLF drogati Nd, .. Laser a coloranti Laser a semi-conduttori (Laser ad elettroni liberi)
Taglio Laser:
In pratica una coerenza elevata implica una elevata focalizzabilit del laser (macchia focale molto piccola, intensit elevata) I = P /S = E / S
Locchio umano:
SOLE:
ntensit massima luce solare a terra = 1 kW/m2 or 1 mW/mm2 Assumendo un diametro pupillare di 2 mm larea circa 3 mm2 Quindi la potenza raccolta dallocchio = 3 mW l sole forma unimmagine 100 m di raggio sulla retina (area = 0.03 mm2 Lintensit sulla retina (Potenza/Area) = 3 mW/0.03 mm2 = 100 mW/mm2.
Potenza (P) = 1 mW, raggio del fascio = 1 mm Forma unimmagine con raggio di 10 m (area dello spot = 3 10-4 mm2) L intensit dellHeNe sulla retina 1 mW/(3 10-4 mm2) = 3100 mW/mm2
Meccanismi di danno 1:
Meccanismi di danno 2:
ei tessuti. La temperatura aumenta ad un livello tale da provocare n danno. Bruciature della retina da laser
CALORE
umento di temperatura. Dipende dallenergia totale piuttosto che alla potenza (come leffetto fototermico)
Meccanismi di danno 3:
Effetto Fotoacustico (o da onda durto): Impulsi laser
brevi e di alta energia. Una dose significativa di energia assorbita in tempi brevi rispetto alla diffusione termica. Ablazione e rapida espansione del materiale, esplosione e onda durto, danno esteso alla retina. Effetti proporzionali allenergia dellimpulso.
SHOCK
Trasparenza dellocchio:
CLASSE 1: intrinsecamente sicuri: lEMP non pu essere MAI superata (potenza bassa o laser interamente CHIUSO in un contenitore con interlock). P< 0.4 W nel visibile
CLASSE 2: radiazione visibile con potenza < 1mW. Normalmente il riflesso di chiusura delle palpebre (0.25 s) sufficiente per la protezione delloicchio
CLASSE 3A: radiazione visibile CW con potenza < 5mW e intensit < 2.6 mW/cm2 (non pi di 1 mW passi attraverso unapertura di 7 mm di diametro). Pericolosi se visti tramite strumenti ottici.
CLASSE 3B: radiazione visibile o invisibile, CW o impulsata. La visione diretta o tramite riflessione speculare e SEMPRE pericolosa ma in certe circostanze possono essere visti tramite riflessione diffusa
CLASSE 4: laser di potenza. Danni da riflessioni diffuse. Danni alla pelle. Pericoli di incendio
UV
UV
UV
Prevenzione:
Prevenzione collettiva:
La parte normativa: - i livelli coinvolti - gli avvisi - i controlli -i permessi di accesso - ecc
La parte medica: Con laser di classe 3 e 4, gli operatori laser devono essere sottosposti a visita (in particolare FONDO RETINA) da parte del medico de lavoro o del Medico Competente (soggetto dotato delle competenze ed incaricato dall'Universit della sorveglianza medica del personale esposto a rischi specifici): - Allassunzione - Almeno ogni 3 anni - In caso di incidente (o di sintomi oculari) La Formazione: Per TUTTO il personale che frequenta il laboratorio laser
Operatore laser: persona che ha ricevuto adeguata formazione sui i rischi laser e le procedure
da adottare e che conosce i parametri di controllo operativi e di rischio del laser che utilizza. E autorizzato dal Direttore, su proposta del Responsabile, ed sottoposto a visita medica ove previsto Gli Operatori sono responsabili dell'utilizzo del laser in osservanza alle misure di sicurezza impartite dal Direttore e dal Responsabile, sentito il TSL.
laboratorio; risponde direttamente dell'applicazione delle norme operative sulla sicurezza laser ed tenuto a richiederne l'osservanza. Il Responsabile verifica preventivamente i pericoli, riduce al minimo indispensabile l'uso dei laser e il numero delle persone esposte, istruisce adeguatamente il personale e verifica l'osservanza delle norme nell'ambito del proprio laboratorio.
Tecnico Sicurezza Laser: persona che possiede le conoscenze necessarie per valutare e
controllare i rischi causati dai laser e ha la responsabilit di supervisione sul controllo di questi rischi. Il TSL nominato dal Rettore. Il TSL valuta il rischio laser, prescrive le misure di sicurezza e gli appropriati controlli ed effettua dei sopralluoghi di verifica sulle condizioni di sicurezza, di . concerto con il Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione. Nei laboratori con laser di classe 3 e 4, la consulenza specialistica del TSL per la verifica del rispetto della normativa e per l'indicazione delle misure di prevenzione OBBLIGATORIA.
Prevenzione individuale:
Densit ottica: Trasparenza di un filtro (ad una data ) T = Iout / Iin = 10-D
Cio D = Log (Iout / Iin ) (numero puro) Per occhiali laser servirebbe:
Prevenzione individuale:
Prevenzione individuale:
Etichettatura degli occhiali di protezione (cfr. norma EN207) D I R M
per laser continui per laser impulsati (s) per laser ad impulsi giganti in regime di Q switch (ns) per laser ad impulsi brevi in regime di mode locking (ps, fs)
La lunghezza donda (o le lunghezze donda) o il dominio spettrale per cui gli occhiali assicurano protezione Il valore della densit ottica (da 1 a 10) a quella lunghezza donda Lidentificazione del produttore Il marchio di certificazione Riferimento norma EN 207 (o EN 208 per occhiali di allineamento)
Prevenzione individuale:
Prevenzione individuale:
NORME PER LUSO DEGLI OCCHIALI Utilizzare esclusivamente occhiali: conformi alle norme EN 207 (uso) o EN 208 (allineamento) adatti al laser utilizzato in buono stato Leggere le note duso fornite dal produttore Non guardare mai volontariamente il fascio o una delle sue riflessioni, nemmeno con protezione oculare Pulire regolarmente gli occhiali Dopo luso rimetter gli occhiali nei loro contenitori Sistemare gli occhiali fuori dalla zona laser Eliminare gli occhiali difettosi o rovinati Prevedere degli occhiali supplementari per i visitatori
Esempio:
Laboratorio Laser di Potenza a Fisica (2 piano U2):
Uso di laser di potenza: Nd:YAG 100 mJ, 10 Hz, 40 psec (classe 4) Due lunghezze donda (IR e verde) Usato per ricerca e per didattica (lab. 3 anno, tesi di laurea) Presenza di ricercatori stranieri
Misure prese 1:
Lezione sulle norme di sicurezza uso occhiali appositi per laser IR/visibili ad alta potenza direzionato il fascio laser in modo che non sia diretto verso l'entrata minimizzato gli ostacoli che si possono incontrare al buio possibilit di accensione/spegnimento luci dall'interno del locale "interlock" per spegnimento automatico del laser all'apertura accidentale o "non autorizzata" porta del laboratorio sistemazione di una luce rossa indicante il funzionamento del laser all'esterno della porta del laboratorio (cio nel corridoio) sistemazione di un campanello all'esterno della porta per poter richiedere l'ingresso in caso di funzionamento del laser cartellonistica in italiano ed in inglese il laser ha misure di sicurezza intrinseche: chiave, arresto demergenz, interlock interni
Misure prese 2:
due uscite (IR, verde). Quella non in uso viene chiusa beam dump (anche dietro gli specchi!) fascio laser mantenuto in un piano orizzontale NON allaltezza degli occhi procedura di conto alla rovescia (per operazioni in singolo colpo) o comunque di avviso di tiro (per ripetizione) niente sedie nel laboratorio LA MISURA DI PREVENZIONE MIGLIORE SONO LA FORMAZIONE E IL LAVORARE IN CONDIZIONI SERENE. LAVORARE IN STATO DI FATICA O STRESS PORTA AD INCIDENTI GLI INCIDENTI VANNO RIPORTATI SUBITO!!!
Esempio di avviso 1:
ATTENTION
Do not enter the lab if the red signal is on. Please ring the bell to enter the laboratory Smoking is strictly forbidden in the lab
Esempio di avviso 2:
Esempio di avviso 3:
Esempio di avviso 4:
Esempio di avviso 1:
Servizio Prevenzione e Protezione ATTENZIONE: LABORATORIO LASER!
Il contatto con raggi laser potenzialmente pericoloso e pu causare danni irreversibili alla salute. COMUNICARE PREVENTIVAMENTE la necessit di accedere ai laboratori al Responsabile degli stessi (drtel. 02-6448...) o, in mancanza al Referente del laboratorio (drtel. 02-6448..) o in mancanza al Servizio Prevenzione e protezione dellAteneo (tel.02-644861886189, servizio.prevenzione@unimib.it )che provveder, in sostituzione dei Responsabili, a comunicare le condizioni di accesso e lavvenuta autorizzazione allaccesso. Nella stessa comunicazione dichiarare la tipologia di intervento e le necessit impiantistiche ed elettriche (fermo corrente ecc.)
Esempio di avviso 2:
LABORATORI LASER : NORME DI ACCESSO
3) 4)
6)
7) 8) 9)
Autorizzazione ingresso:
Servizio Prevenzione e Protezione Modello Autorizzazione ingresso laboratorio- (Modello 3las03-vers.01) DIPARTIMENTO DI DATA
Si autorizza la sig./il sig(ditta) allingresso presso il Laboratorio di stanza..per ..(motivo). La presente autorizzazione si intende per i giorni /. per il mese.. e deve essere rinnovata espressamente. IL RESPONSABILE DEL LABORATORIO
Delega di Responsabilit:
Servizio Prevenzione e Protezione Modello delega Responsabilit e/o consegna chiavi Laboratorio (Modello 01las03-vers.01) DIPARTIMENTO DI DATA
Il sottoscritto .Responsabile del laboratorio di.. stanza n. DELEGA il Dr. /Sig. in merito alla responsabilit dello stesso Laboratorio e gli consegna le chiavi (la copia delle chiavi) dellingresso al Laboratorio e/o dellavvio apparecchiatura. IL RESPONSABILE DEL LABORATORIO
Registro Presenze:
Servizio Prevenzione e Protezione REGISTRO PRESENZE LABORATORIO (Modello 2las03-vers.01) DIPARTIMENTO DI DI .. .. MESE
DATA
NOME
MOTIVO PRESENZA
FIRMA
Conclusioni:
Lavorando sempre con uno strumento si prende confidenza e si tende a sottovalutare i rischi In universit i rischi sono aumentati dalla presenza di studenti e personale che cambia in continuazione Non serve terrorizzarsi ma conoscere i rischi e prevenirli.
Normativa di riferimento:
Normativa nazionale La normativa nazionale di riferimento la seguente: D.P.R. del 27 aprile 1955 n. 547; DPR del 19 marzo 1956 n. 303; D.Lgs del 19 settembre 1994 n. 626, modificato dal D.Lgs del 19 marzo 96 n. 242, di seguito denominati D.Lgs 626/94. Le principali norme di riferimento sono: norme tecniche CEI-EN 60825-1 del 9/95 e alle Guide per l'utilizzatore 1284 G del 1989 e 1381 G del 1990 sempre del CEI. Normativa europea Il progetto iniziale di Direttiva Europea riguardante lesposizione agli agenti fisici n 93/C77/02 stato modificato ed apparso sulla gazzetta ufficiale delle comunit europee il 19 agosto 1994 al n 94/C230/03. Questo documento riguarda gli obblighi del datore di lavoro contro i rischi dovuti agli agenti fisici e di fatto include quelli dovuti ai laser.