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C un segreto per leggere Kafka ed amarlo di Italo Alighiero Chiusano

Bisogna sapere, di Franz Kafka, che nacque a Praga (il 3 luglio 1883). Praga, capitale oe!a dell"allora i!pero as urgico. #itt$ di !agica ellezza (lo % ancor oggi, con tutto quello che % successo nel &o'ecento), citt$ di i!peratori e di ra ini, di alchi!isti e di scienziati, di artisti, santi, eretici. #itt$ a tre colori perch( co!posta di tre di'erse etn)e* la c%ca, l"e raica, la tedesca. (+ggi in'ece % una citt$ pratica!ente !onocolore). Bisogna sapere, di Franz Kafka, che appartene'a al popolo e raico, !a che studi, in scuole tedesche e scelse la lingua tedesca per la sua futura carriera di scrittore. Per, conosce'a ene anche il oe!o e a'e'a a!icizie e relazioni anche con quelli che oggi chia!ere!!o i cecoslo'acchi. Bisogna sapere, di Franz Kafka, ch"era un intro'erso ipersensi ile e geniale, figlio di un facoltoso co!!erciante e reo di natura sanguigna e autoritaria* cosa che gli colti', un -co!plesso paterno" chiara!ente riscontra ile nella fa!osa (e !ai spedita) Lettera al padre. Bisogna sapere, di Franz Kafka, che e e a!icizie i!portanti . sul piano intellettuale e u!ano . con scrittori locali, per lo pi/ e rei di lingua tedesca, co!e Franz 0erfel e il prediletto, fedele 1a2 Brod. Ben presto (13456 47), sentita in s( la 'ocazione dello scri'ere, co!inci, a !ettere in carta racconti, considerazioni, aforis!i, fra!!enti di ro!anzo (Descrizione di una battaglia, Preparativi di nozze in campagna ), co!inciando a pu licare nel 1348 (Contemplazione). 1a % i!portante anche sapere che, figlio critico !a realista di una orghesia -coi piedi in terra", non sogn, !ai una 'ita di sola arte o di oh%!e, !a 6 laureatosi in legge nel 1347 . fu i!piegato per !olti anni (1348688) pri!a presso le 9ssicurazioni generali, poi presso l":stituto di assicurazione per gl"infortuni sul la'oro. &on guasta ne!!eno sapere che fu un i!piegato e funzionario non solo !olto diligente !a anche in'enti'o. #o!e persona fu se!pre gentile, delicato, capace di ascoltare e di aiutare, un gio'ane !agro e di ellissi!o aspetto (se! ra'a un principe indiano, sorriso enig!atico e occhi di gazzella), non pri'o di un cauto, sfuggente u!oris!o. Bisogna ancora sapere, di Franz Kafka, che senti'a l"attratti'a del !atri!onio, della paternit$, della consacrata siste!azione sociale. #on Felice Bauer, non ella !a a lui de'ota e !olto paziente, si fidanz, in for!a ufficiale, poi ruppe, poi si rifidanz,, poi ruppe in !odo definiti'o. #on 1ilena ;esensk<, la sua traduttrice in oe!o, ella e intelligentissi!a, e e un rapporto intenso !a 'otatoal nulla. #on l"una e con l"altra intrecci, due lunghi epistolari che ci ri'elano, di lui, i lati notturni* la disperazione sotto tanta ur anit$, la paura esistenziale e !etafisica sotto tanto coraggio, la ne'rosi ossessi'a e de!oniaca sotto una 'ita cos) nor!ale, il 'izio segreto e !aniacale dello scri'ere, non curando successi esterni o adesioni alla !oda, !a solo in o edienza a quel -!ulino di preghiera", a quella terapia senza speranza, a quel quotidiano harakiri. #on la gio'ane =ora =>!ant (o =ia!ant) 'isse un periodo felice alla 'igilia della !orte e se la tenne 'icina fino all"ulti!o* !a il !atri!onio gli fu 'ietato dal padre di lei. Bisogna sapere infine, di Franz Kafka, (infine? !ille cose do're!!o ancora sapere, di lui) che nel 131@ e e i pri!i chiari sinto!i della tu ercolosi che lo a're e condotto alla !orte. Aa 'ide a''icinarsi, quella -!orte annunciata", insie!e con orrore e con sollie'o* era la estia che se lo !angia'a 'i'o giorno per giorno (e per curarsi fece 'iaggi, anche in :talia, pass, !esi in 'arie case di cura), !a era anche ci, che lo dispensa'a dal !atri!onio, dalla carriera, dalla responsa ilit$ di una 'ita -regolare". =opo a'er quasi perso la 'oce (anche la sua laringe era or!ai intaccata), dopo essersi ridotto a uno scheletro per la quasi i!possi ilit$ di ingerire ci o, !or) il 3 giugno 1385 nel sanatorio di Kierling presso Bienna. Bastano questi pochi dati per riscontrare, in Kafka e nella sua 'ita, lacerazioni, contrasti, tensioni, sofferenze, contraddizioni. Ae tre stirpi e le due lingue (anzi, tre anch"esse, !ettendoci lo Ciddish) tra cui fu disputato e contesoD il conflitto col padreD la scissione tra 'ocazione letteraria e i!piego urocraticoD lo squili rio tra nor!alit$ orghese e inti!a de!oniaD il rapporto schizofrenico con le donneD la con'i'enza con la !alattia !ortale. &essuno di questi attriti fu di poco !o!ento o non pass,, !agari defor!ato fino all"irriconosci ile, nella sua opera. Bi si aggiungano, i!portantissi!i, altri ele!enti. :l senso religioso della 'ita, !a tra 'irgolette, ossia non solo alieno da ogni fissazione confessionale, !a depauperato di ogni 'era speranza, di ogni autentico conforto, e perci, ridotto a speri!entare, della religiosit$, solo gli aspetti pi/ cruciali* il silenzio o la lontananza o addirittura l"inesistenza di =io, il sadis!o 'essatorio di un"inafferra ile istanza superiore che pu, anche assu!ere la ghigna di un de!one. 9ncora* il rapporto sfuggente e contro'erso con l"ideologia e con l"e rais!o* dalle si!patie gio'anili per gruppi socialisti e anarchici al 'agheggia!ento tardo di un trasferi!ento in Palestina, dalla presenza pi/ o !eno sotterranea dello spirito i lico6!osaico6profetico alle consonzanze col !isticis!o poetico6 popolaresco del chassidis!o o all"a!!irazione per la grande 'itale del teatro Ciddish. Eutto questo, conser'ando una totale li ert$ di giudizio e di !o'i!ento. 9ncora* un"attenzione al proprio io, a ogni sua pi/ piccola reazione e

sfu!atura, che ne fa quasi un !ostro. 1a senza cadere !ai nel narcisis!o, tanto il suo autoritratto % se!pre in nero (o, se si 'uole, in un ianco da spettro o da radiografia clinica). F in questo suo senso di colpa, di responsa ilit$ totale che !olti hanno 'isto il centro di tutto il suo 'i'ere, operare e soprattutto scri'ere. =a quel ger!e infetto che % lui stesso (al!eno co!"egli si 'ede) il !or o si propaga all"uni'erso intero* colpa pri!ordiale e assoluta che 'iene continua!ente giudicata e, per 'ie oscure e spesso grottesche, condannata, !a senza essere !ai distrutta. Gn prodigio % che una 'isione del !ondo cos) seppiacea, infera e tapina, anzich( ispirare disgusto, susciti in noi una sorta di ghiotta 'italit$, di attenzione ilare e di'ertita, e non solo nelle 'enature u!oresche, !a anche nei passi pi/ dilacerati e luttuosi. F, certo, il 'ecchio effetto della poesia, che ha se!pre redento in conte!plazione rasserenante anche le 'isioni che, di per se stesse, do're ero riuscirci sgrade'oli. 1a c"%, in Kafka, una nota pi/ peculare. Forse il dono di una speranza tanto pi/ efficace quanto pi/ accurata!ente sepolta, di una pulizia !orale che a aglia proprio perch( operata con 'oce spenta e in assoluta u!ilt$, di un"intelligenza tesa fin quasi a spezzarsi, !a in questo rischio 'i rante e lucida co!e acciaio. #i, pre!esso, ci si do're e chiedere che cosa, di Kafka, si de a leggere. Aa risposta che 'iene su ito alle la ra* HEuttoIJ pu, essere critica!ente ineccepi ile !a pecca di scarso realis!o. K forse sare e un catti'o ser'izio reso a Kafka. :l -tutto Kafka", a parer nostro, 'iene poi da s(, senza che uno se lo de a proporre in partenza. :n un secondo te!po, senza du io, ci si dedicher$ alle Lettere. 9 parte quella fonda!entale Al padre, e!ergono quelle scritte a tre donne* alla plurifidanzata Felice Bauer, a 1ilena, alla sorella +ttla (di cui con'err$ sapere, ancora, che finir$ !assacrata dai nazisti in ca!po di concentra!ento, insie!e con le altre sorelle Klli e Balli). Lono docu!enti in cui Kafka si confessa per rifrazioni !ultiple, ora con elegante ci'etteria, pi/ spesso con tri'ellante crudelt$, senza !ai cadere una sola 'olta nel anale. :l lettore principiante si dedicher$ anche, un giorno, ai Diari e ai Quaderni* non solo per una ster!inata raccolta di aforis!i e di osser'azioni che ti tengono continua!ente all"erta per lo scarto piccolo !a decisi'o tra l"esattezza quasi scientifica della realt$ colta sul fatto e un"alonatura si! olica !etaforica fa'olosa che ne fa una sua pri'atissi!a !itologia, !a anche un 'i'aio di a ozzi narrati'i, di !inino'elle, di ro!anzi allo stato fra!!entario, alcuni poco pi/ di una scheggia, altri cos) perfetti e co!piuti da non farne ri!piangere un ulteriore s'iluppo. Eutta'ia il !odo !igliore, secondo noi, di affrontare Kafka per la pri!a 'olta % quello di leggerne alcuni suoi scritti decisa!ente narrati'i, dicia!o pure di fiction. :n ci!a a tutto !etterei il ro!anzo inco!piuto (co!e gli altri, !a non riesco a sentirlo tale) Il processo, uscito postu!o nel 138@. 9ngosciosa!ente onirico !a cristallino co!e un fil!ato sulla 'ita degli insetti (anche se di realis!o, in Kafka, non si pu, !ai parlare), % la storia di un i!piegato, ;oseph K., che una !agistratura urocratica, ca'illosa e i!penetra ile accusa e perseguita per una colpa oscura da cui egli non sa co!e difendersi, pur sentendone !isteriosa!ente il peso, e per cui !orir$ scannato co!e un cane. Mui risulta al !eglio il tono piano, lo stile preciso e senza s alzi, classica!ente co!posto e antiretorico, quasi grigio, con cui Kafka sa raccontare, !escolando scene di una quotidianit$ disar!ata a !o!enti di una stranezza i!pressionante e !itico6si! olica. 9ltra lettrua da pri'ilegiare % il lungo racconto La metamorfosi (131N). F la cele erri!a storia di Oregor La!sa, un !odesto co!!esso 'iaggiatore che una !attina si s'eglia trasfor!ato in un gigantesco scarafaggio. =a allora egli percorre tutte le tappe pi/ degradanti dell"e!arginazione pi/ schifata ad opera dei propri fa!iliari. :n ulti!o far$ una squallida !orte solitaria (!a non senza luci di !istica accettazione) e finir$ nella spazzatura. Per quanto La!uel Beckett e Eho!as Bernhard ci a iano a ituato all"a''ili!ento della dignit$ u!ana, Kafka supera tutti in grandezza tragica unita a una quasi graziosa cesellatura dei particolari. 9 questo punto, se l"effetto Kafka ha co!inciato a operare sar$ il caso di dedicarsi agli altri due ro!anzi. :l pri!o % America (pu licato nel 138@, !a di cui un fra!!ento, dal titolo Il fochista, era stato sta!pato nel 1313). :l li ro ha un anda!ento pi/ cordiale degli altri, e un a!a ile protagonista* un ragazzo che 'iene spedito negli GL9 per espiare una piccola colpa a!orosa. &el paese delle possi ilit$ infinite egli 'i'e, con fresca ingenuit$, peripezie s'ariate e pittoresche, !a su cui inco! e una ci'ilt$ a elica e la irintica, do'e certo quel -puro folle" finir$ per s!arrirsi. :l secondo ro!anzo % Il castello, edito anch"esso postu!o nel 1387* uno dei tanti capola'ori che 'idero la luce dopo la !orte dell"autore, pro''idenzial!ente diso edito dall"a!ico 1a2 Brod, a cui egli a'e'a i!posto co!e ulti!a 'olont$ (altra cosa di Kafka che % do'eroso sapere) di dare alle fia!!e tutte le sue carte superstiti. A"eroe . !olto negati'o . di quest"altra fa'ola seriosa % un agri!ensore, K. (un ennesi!o autoritratto cifrato, !a ne!!eno poi troppo, dello stesso Kafka). #on'ocato a prestare la sua opera dai -signori" di un certo castello, K. si perde in !eschine a''enture e in una sner'ante attesa in !ezzo alla co!unit$ che 'i'e l$ intorno, senza !ai riuscire ad entrare in quel !etafisico fortilizio che % quasi il si! olo di ogni inattingi ile traguardo.

Aetti i tre ro!anzi, letta La metamorfosi, ci si apre il ca!po 'asto e ricco dei racconti. &e !etto in e'idenza quattro soli, tanto per consigliare un assaggio senz"altro significati'o. 1) Nella colonia penale. #o!e nel Processo Kafka fu profeta (nel 'ero e proprio senso di pre'isore) della giustizia6 'a!piro, dei processi6incu o a cui ci a're e poi a ituato il !ondo dei regi!i totalitari, cos) nella Colonia penale egli descri'e, con orrenda e s!agliante !eticolosit$, la -ci'ilt$" della tortura, della degradazione e reificazione dell"uo!o attra'erso la sofferenza i!postagli con la perfezione di un"opera d"arte* una realt$ che a're e tro'ato nei futuri ca!pi di ster!inio il proprio la oratorio pri'ilegiato. 8) La condanna (il racconto che Kafka scrisse in una sola notte tra il 88 e il 83 sette! re 1318 e che lo ri'el, a se stesso). #hi conosce anche poco la 'ita dell"autore o ne a ia letto la Lettera al padre, 'edr$ quanto ci sia di auto iografico nella storia del gio'ane Oeorge Bande!ann, !aledetto e 'otato alla !orte da un padre 'ecchio e infer!o !a inesora ile che non gli perdona di 'oler crearsi un proprio spazio 'itale. 3) Un messaggio imperiale ( re'e fra!!ento di un pi/ 'asto racconto* Durante la costruzione della muraglia cinese). Ksso ripercorre in senso in'erso il tragitto del Castello. Mui % dall"alto del potere supre!o che un !isterioso !essaggio si fa strada 'erso un lontanissi!o suddito sperso nello sconfinato i!pero. Pazzesco anche solo i!!aginare che il !esso possa uscire dalle stanze, dalle scalinate, dai cortili del la irintico palazzo dell"i!peratore, pi/ assurdo ancora che possa attra'ersare la sozza e ster!inata citt$ i!periale, poi arri'are a quella re!ota pro'incia, a quell"oscuro destinatario. :l quale intanto se sta alla sinestra, sogna e aspetta. 5) La tana. Protagonista, un non definito ani!ale, forse una talpa, che sca'a, sottoterra, affannosa!ente, gallerie e cunicoli, per i!pedire che altri ani!ali entrino nel suo regno sotterraneo e lo de'astino. 1a s"indo'ina che % uno sforzo 'ano* presto o tardi il po'ero raccato 'err$ raggiunto dai suoi persecutori. 1i fer!o qui. Po proposto pi/ che a astanza per fare, di un lettore ignaro, un kafkiano accanito. :l principiante stia co!unque in guardia dalle chia'i di lettura, che !olti si affretteranno a porgergli perch( gli si schiudano i significati occulti di Kafka, peggio ancora le sue -tesi". A"opera di Kafka si spiega forse tutta in chia'e freudiana, co!e dilatazione !ostruosa del co!plesso del padre? + alla ase di essa stare e l"alienazione pro'ocata nell"uo!o !oderno dalla societ$ capitalistica, secondo la 'isione di 1ar2? +ppure, co!e 'ole'a 1a2 Brod, Kafka sare e tutto so!!ato un e reo ortodosso (!agari !olto 'elato) che espri!e i 'alori della trascendenza i lica? +ppure % deter!inante, in questo !ondo di angosce e di realt$ distorte, la consape'olezza della !alattia !ortale? +, di qualunque cosa parli, Kafka non riesce !ai a di!enticare di essere e reo e si sente e!argianto da una societ$ -di'ersa"? #onsiglio al no'izio di prendere atto di tutte queste proposte, !a soppesandole con !olta diffidenza. #iascuna di esse pu, portarci a'anti, !a sare e deleterio affidarci a una griglia di lettura, coartando il cangiante, sfingeo, inesauri ile !ondo poetico di Kafka entro i rigidi paraocchi di un"interpretazione a senso unico. Piuttosto, !esse rispettosa!ente da parte (dopo a'erle ene osser'ate) le - chia'i di lettura", si adi !olto ai miti, cio% a quei personaggi o a quelle situazioni a'enti una forte carica e!oti'a o si! olica che ne allargano a dis!isura la risonanza. #i aiutano gli stessi titoli delle opere kafkiane, o i loro protagonisti* il !ito del -processo", della -!eta!orfosi", della -colonia penale", del -castello", della -tana", del -digiunatore". :l !ondo !oderno li porta dentro la sua !e!oria inconscia co!e un 'oca olario segreto, che allude a cosa colletti'e, oscure e supre!e se! rando trattare solo di una singola storia, di un personaggio en circoscritto. :l !ito, oltre ad a'ere questa carica in continua espansione pur partendo da un nucleo !icroscopico, % anche datore di gioai e di 'italit$, n( soffre per nulla (questa, anzi, % una delle sue caratteristiche positi'e) di quel tanto di enig!atico e delusorio che le sue i!!agini, le sue 'icende se!pre posseggono. F grazie a ci, che i ro!anzi, i racconti di Kafka ci regalano, nei casi di esito felice!ente raggiunto, una soddisfazione e pienezza pulite e senza residui, !entre assai spesso i suoi aforis!i, le sue letture, le sue osser'azioni diaristiche lasciano in noi una s!ania tor!entosa, una sorta di curiosit$ purtroppo se!pre insoddisfatta, di capire di pi/, di capire !eglio, capire tutto. F un classico, Kafka? L), e dei !aggiori, se si guarda all"altezza del discorso artistico, all"originalit$ delle in'enzioni, alla no'it$ dei !ezzi, alla perfezione dello stile. &o, se per classico s"intende uno scrittore gi$ total!ente -arri'ato" e or!ai soltanto da a!!irare nella staticit$ del suo essere par!enideo. :n questo senso Kafka %, al contrario, in continuo di'enire, una estia proteifor!e o un angelo che si sottrae col suo 'olo guizzante alla nostra presa. Per dirla in ter!ini pi/ u!il!ente letterari* un autore di perpetua a'anguardia. 1a un"a'anguardia che %, al te!po stesso, classicit$. Gn unicum? Forse no. 1a certo uno dei pochissi!i che, in ogni te!po, a iano realizzato questo quasi i!possi ile connu io.

NELLA COLONIA PENALE

Nonostante la brevit, si tratta di uno dei racconti pi densi e complessi scritti da Kafka. Lo scenario appunto una colonia penale, ove un viaggiatore ("Un grande studioso dell'Occidente, incaricato d'indagare i procedimenti penali nei vari paesi") si trova ad assistere all'esecuzione di un condannato a morte. La pena stata comminata automaticamente, senza processo (nella colonia penale vale il principio per cui " la colpa sempre fuori dubbio"), in seguito ad un'insubordinazione: "Un capitano stamane ha presentato denuncia contro quest'uomo perch, essendogli destinato come attendente e dormendo davanti al suo uscio, si addormentato durante il servizio. Lui infatti ha la consegna di alzarsi ad ogni batter d'ora e di fare il saluto davanti all'uscio del suo ufficiale: una consegna sicuramente non difficile, ma ben necessaria per mantenersi alacre nello svolgimento dei suoi compiti sia di guardia sia di domestico. La notte scorsa il capitano volle verificare se l'attendente faceva il suo dovere: al suono delle due apr la porta e lo trov che dormiva, tutto raggomitolato. Allora prese lo scudiscio e lo frust sul viso; e costui, invece di alzarsi e implorare perdono, afferr il signore per le gambe, lo scroll e si mise a gridare: " Butta via quella frusta, o ti mangio! "". L'esecuzione affidata ad un ufficiale, erede dell'antico comandante, inventore della macchina per l'esecuzione: "Questo processo e quest'esecuzione, che lei ora ha l'occasione di ammirare, ormai non trovano pi, nella nostra colonia, chi li sostenga apertamente. Io ne sono l'unico assertore, cos come sono restato solo ad incarnare l'eredit del nostro antico comandante". La macchina in questione in realt un raffinato e complesso apparato di tortura il cui fine scrivere sulla carne del condannato il reato per cui esso viene giustiziato. La procedura deve avvenire lentissimamente, in un arco di tempo di dodici ore affinch il condannato possa prendere coscienza della sua colpa: "Passata la sesta ora, come tutti diventano silenziosi! Anche nei pi ebeti si desta l'intelligenza: comincia dagli occhi, e da l si diffonde; lo spettacolo tale che uno si sentirebbe invogliato di mettersi anche lui sotto l'erpice! Non che succeda nulla di nuovo, ma l'uomo comincia per a decifrare la scritta; e fa una smorfia con la bocca, come se stesse in ascolto. La scritta - lei l'ha constatato - non si decifra facilmente con gli occhi; ma il nostro uomo comincia a decifrarla con le sue ferite. Certo, il lavoro lungo; per venirne a capo ci voglion sei ore". L'ufficiale cerca d'ingraziarsi in ogni modo il viaggiatore, esponendo nei minimi dettagli la struttura e il funzionamento della macchina. Egli sa che la procedura ormai contestata, e teme che il giudizio del viaggiatore possa precipitare la decisione del nuovo Comandante, sobillato da donne pietose, di abolirla. Perci, preso atto che il viaggiatore non esprime alcun entusiasmo per la macchina, lo prega almeno di non esprimere alcun parere quando parler con il Comandante. La risposta netta un rifiuto: il viaggiatore denuncer "l'iniquit del processo, l'inumanit dell'esecuzione". L'ufficiale capisce che per la procedura e per i principi di giustizia implacabile cui essa si ispira giunta la fine. Decide allora di sottoporre se stesso al martirio programmando la macchina affinch scriva sulla sua carne il verdetto: "Sii giusto!". La macchina per impazzisce e, anzich limitarsi a scrivere, dilania il suo corpo. Impietosito, il viaggiatore interviene in suo soccorso e rileva che "nessun segno della promessa redenzione era percepibile; quello che la macchina aveva dato a tutti gli altri, l'ufficiale non l'aveva trovato. Le labbra erano serrate, negli occhi, aperti, era l'espressione della vita, lo sguardo era calmo e convinto, la fronte era trapassata dalla punta del grande aculeo di ferro". Il senso di questo sacrificio si chiarisce al viaggiatore quand'egli visita la tomba del vecchio Comandante, sulla cui lapide scritto: "Qui giace il vecchio comandante. I suoi seguaci, che ora non possono portare un nome, gli hanno scavato la tomba e posto questa lapide. Una profezia dice che dopo un certo numero d'anni il comandante risorger e da questa casa guider i suoi seguaci alla riconquista della colonia. Abbiate fede e attendete!". Gli astanti si fanno beffe della scritta. Il viaggiatore nel suo intimo li disprezza. 2. Il racconto, come peraltro avviene in tutte le opere di Kafka, sono disseminati una serie di simboli. Ci si potrebbe sbizzarrire a decifrarli. Abbandonandosi a questo esercizio interpretativo, per, non se ne coglierebbe l'essenza che da ricondurre al rapporto tra colpa e punizione, vale a dire alla giustizia. Il principio per cui "la colpa sempre fuori dubbio" significa che non si d un uomo che possa ritenersi assolutamente innocente. Il problema la valutazione della colpa, da cui discende la punizione. Se il metro valutativo fa riferimento ad una Legge o ad un Ordine assoluto, ogni colpa richiede una punizione massimale perch nulla giustifica la trasgressione. Se viceversa si prescinde da una Legge assoluta, la valutazione della colpa deve tener conto delle circostanze e delle debolezze intrinseche alla natura umana. Nell'ottica di una Legge assoluta, qual quella che vige a livello di Esercito, l'insubordinazione all'autorit un crimine che va pagato con la morte, poich esso viola il valore supremo dell'ubbidienza e del rispetto. Nell'ottica di una Legge comprensiva dell'umano, un individuo che, svegliato brutalmente a frustate, aggredisce il superiore, relativamente colpevole. Qual la Legge giusta? Se s'identifica Kafka con il viaggiatore, la risposta sembra scontata. Una lettura attenta del testo, pone per di fronte al fatto che la risposta non semplice. Il viaggiatore-Kafka rifiuta la procedura come disumana, ma, di fronte al sacrificio dell'ufficiale, rimane turbato come se intuisse che una fede cieca nell'Ordine non possa non avere qualche significato.

In tutta l'opera di Kafka, in effetti, il tema della colpa si presenta all'insegna di una radicale ambivalenza: per un verso, come attribuzione arbitraria e ingiusta, per un altro come attribuzione giusta che l'uomo stenta a comprendere, e che rivela una colpevolezza che egli tende a negare. E' facile ricondurre quest'ambivalenza alla cultura ebraica, profondamente penetrata nell'anima di Kafka, e ch'egli ha peraltro rifiutato. Essa per fa capo ad una problematica pi profonda, di ordine universale. Tutte le culture si organizzano su di un sistema di valori che prescrive doveri di ruolo impersonali. Il comandamento "Onora il Padre e la Madre", per esempio, intensamente e drammaticamente recepito da Kafka, prescinde dal reale comportamento dei genitori, che pu essere odioso. Esso impone al figlio la soggezione, la gratitudine e il rispetto. Nella misura in cui i doveri di ruolo sono interiorizzati, essi si pongono come una legge assoluta. I ruoli per non esauriscono la realt delle persone e della loro esperienza interpersonale. Quando questa contrasta con essi, si crea inesorabilmente un conflitto tra il richiamo ai doveri di ruolo e le motivazioni prodotte dalla concreta esperienza individuale, che impediscono di rispettarli. Una volta interiorizzati, per, i doveri di ruolo sono per in genere pi forti delle motivazioni umane umane, soprattutto se il conflitto scorre a livello inconscio. Sicch l'inadempienza o la trasgressione, attivano inesorabilmente sensi di colpa, direttamente proporzionali alla rigidit dei valori in questione. Per quanto ingiusti, i sensi di colpa spesso inducono la connivenza inconscia dell'io, che ne riconosce l'assolutezza anche se a livello cosciente li critica e li rifiuta. L'opera di Kafka verte su di un'ambivalenza riguardo al tema della colpa e della giustizia che, nella sua anima, non si mai dissolta. Considerando il fatto che la tbc, che lo ha straziato per anni e infine portato a morire atrocemente, ritenuta oggi universalmente una malattia che riconosce una componente psicosomatica, non azzardato affermare che la condanna egli di fatto se l' scritta sulla carne. 3.Date le sue matrici inconsce, il racconto di Kafka ha singolari corrispondenze psicopatologiche. L'universo della colonia penale si riproduce spesso all'interno della soggettivit. Freud ha rilevato per primo il grado di severit, di crudelt e di sadismo cui pu giungere un Super-Io colpevolizzante. Egli ha interpretato questo aspetto ipotizzando che il Super-Io si appropri dell'aggressivit contro cui si struttura. E' molto pi semplice e vicino alla verit pensare piuttosto che esso incrudelisca perch rimane vincolato alla logica dei valori assoluti e dei doveri di ruolo. Alla luce di questi, l'inadempienza e la trasgressione sono sempre sanzionabili. E' come se Kafka avesse dolorosamente colto e rappresentato questo retroterra dell'esperienza umana, laddove, specie nelle anime pi sensibili, esiste sempre il riferimento ad una Legge e ad un Ordine assoluto e inviolabile, nonostante esso possa essere criticato e ritenuto disumano.

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