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Traffico container e pendolari: qualche dato utile per capire

Traffico container per il Terzo Valico Novembre 2013: un crollo dell11,4%


Lopera strategica del Terzo Valico caldeggiata da politicanti, imprese, banche, cardinali, ecc. E tutto questo perch, dicono loro, ce lo chiede lEuropa e ci sono lExpo 2015 e 4 milioni e mezzo di container da trasferire a Rotterdam. A giudicare dai dati reali forniti dal porto di Genova risulta con chiarezza che se andiamo avanti di questo passo non ci saranno pendolari (di cui se ne strafregano altamente) e neppure merci. Uniche due possibilit: usare la galleria per trasferire ovunque lamianto polverizzato dallo scavo o per far andare avanti e indietro treni con container vuoti (come del resto gi avvenuto su alcune linee liguri) per impedire lossidazione e arrugginimento dei binari. In questo strano paese, in cui tutti (quasi) straparlano di ripresa e di crescita imminenti, avvenuto quanto poteva intuire chiunque non abbia mente ottusa, interessi personali o occhi coperti da fette di salame. Il traffico container (solo 155.552 teu) a novembre crollato a meno 11,4% rispetto al mese analogo del 2012. E tutte le merci e prodotti provenienti dallAsia e da Oltre Mediterraneo di cui blateravano? - Negli undici mesi del 2013 i container sono stati in tutto 1.819.426 teu, ossia il 4,3% in menorispetto al 2012. Il che lascia supporre che non si arriver, con i dati di dicembre, neppure ai due milioni. Ricordiamo per lennesima volta che sui treni diretti verso nord i container pieni e vuoti sono assai meno. Dei 2 milioni il 40% va da Genova in altre direzioni e quindi ne rimangono 1.200.000. Di questi la percentuale di carico su treni varia (a seconda delle molte dichiarazioni provenienti dal porto ma mai una ufficiale) dall8 al 13% per cento. Accettiamo il 13% per cento e abbiamo 156.000 container allanno (con una disponibilit dei valichi attuali che varia dai 2 ai 4 milioni di teu a seconda del fatto che si facciano o meno piccoli interventi di migliora. Ricordiamo anche che il Terzo Valico ci costa oltre 6 miliardi di euro, o meglio (secondo Marco Ponti, il maggior esperto italiano) a fine opera, intorno ai 18 miliardi. Il regista Sorrentino ha questa mattina dichiarato che lItalia un paese pazzo, io aggiungerei diladroni e di incapaci. Mi correggo: di gente capace di individuare e privilegiare il proprio tornaconto cancellando totalmente il concetto di BENE COMUNE! Dallultimo numero dellESPRESSO

Aumentano i passeggeri e i disservizi, diminuiscono i convogli


Estraggo e riassumo alcune informazioni ricavate dallinteressante articolo apparso su LEspresso (La rabbia dei pendolari)

- Secondo Legambiente in Italia usano lAlta Velocit 40.000 persone al giorno contro un milione e 400.000 utenti dei treni regionali (dato fornito dal Ministero). - In questi ultimi anni, a causa della crisi e dei costi della benzina, aumentato il numero dei pendolari che affollano stazioni e fermate (spesso deprivate di ogni servizio e controllo), ma si sono drasticamente ridottecarrozze e anche pulman sostitutivi. Vengono continuamente soppresse corse (ad esempio da Tortona verso Torino rimasto un solo treno diretto) e la puntualit diventata una utopia. Per la prima volta assistiamo a un cambio di domanda storica e, invece di incoraggiare questa tendenza, viene considerata solo come una spesa da sfoltire. - Si investe solo nellAlta Velocit. Ad esempio a Torino in direzione di Milano vi sono 5.000 posti di lusso contro i due mila per i pendolari. La grana che il costo del Freccia rossa equivale a tre volte quello dei treni normali. - In tre anni le Regioni hanno tagliato 700 milioni dai trasporti mentre lo Stato continua a finanziare profumatamente il TAV. - Le percorrenze si allungano, i ritardi si dilatano sempre pi, si sopprimono treni allultimo momento per guasti o carenza di personale, si costringono i passeggeri a continui cambi di treno e a lunghe attese per le coincidenze. In poche parole si continua a viaggiare come sardine sui pochi convogli sopravvissuti, caratterizzati da sporcizia, mancanza di confort e con numero di carrozze sempre pi ridotto. Ogni giorno perdite di ore dovute a odissee di ritardi e di disservizi.

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