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L'area cosIddetta "cascInazza" e, notorIamente, sItuata a sudest dI |onza,
sul lato destro del tratto del fIume Lambro che attraversa Il terrItorIo del
Comune al margIne esterno del centro edIfIcato. Quel che rImane dI proprIet
dI STE0N e l'esIto dI vIcende storIche, complesse da comprendere e
necessarIamente lunghe da narrare
1
.

L'area, la cuI proprIet (STE0N) fa capo al gruppo Paolo 8erlusconI, In
orIgIne aveva un estensIone dI cIrca mq 800.000. Attualmente ha
un'estensIone cIrca dI mq 500.000. La dIfferenza e stata, sostanzIalmente,
ceduta a tItolo gratuIto al Comune.

Nell'anno 1962 venne stIpulata tra la proprIet ed Il Comune dI |onza In
attuazIone delle prevIsIonI urbanIstIche dell'epoca - una convenzIone dI
lottIzzazIone per la edIfIcazIone sull'area dI un InsedIamento resIdenzIale
della consIstenza dI cIrca 1.600.000. mc., oltre a mc. 200.000. per
attrezzature; ed In adempImento deglI obblIghI assuntI con la convenzIone la
SocIet lottIzzante cedette gratuItamente al Comune dI |onza aree per cIrca
J00.000. mq, oltre ad altre aree In pagamento dell'Imposta sull'Incremento dI
valore delle aree fabbrIcabIlI. Per contro Il Comune dI |onza provvIde
successIvamente a modIfIcare la destInazIone urbanIstIca delle aree
dIscIplInate dalla lottIzzazIone, rIducendo a meno dI un quarto la edIfIcabIlIt
IvI prevIsta.


1
l documento che segue e stato redatto consultando tuttI I documentI orIgInalI: chIunque
fosse Interessato ad approfondIre l'argomento puo lIberamente chIedere dI prenderne
vIsIone.

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CascInazza, progetto dI zonIzzazIone e planIvolumetrIa - 1964
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Prof. PIer LuIgI 0all'AglIo, 8ologna 2001
0IpartImento dI archeologIa UnIversIt dI 8ologna


L'area oggetto dell'Intervento faceva parte In et romana del terrItorIo dI
Medolcnum, la attuale |Ilano. CI centro prIncIpale deI CallI nsubrI,
Medolcnum dIventa muncpum, cIoe una cItt con un proprIo terrItorIo, nel
corso del 1 sec. a.C. In seguIto alla progressIva estensIone della cIttadInanza
romana e latIna aI varI popolI ItalIcI e alle gentI della 6cllc Csclpnc dopo
Il c.d. "bellum socIale" e le prIme guerre cIvIlI. E' probabIlmente In occasIone
della sua erezIone a munIcIpIo che Il terrItorIo mIlanese vede l'Intervento
deglI agrImensorI romanI con Il traccIamento della centurIazIone.

CenturIare un terrItorIo sIgnIfIcava, come noto, traccIare una serIe dI lImItI, I
cardInI e I decumanI, tra loro parallelI e perpendIcolarI In modo da ottenere
deI quadratI, le centurIe appunto, dI 20 cctus dI lato, corrIspondentI a cIrca
710 metrI. TraccIando altrI lImItI all'Interno delle varIe centurIe, I c.d.
"lmtes ntercsv", erano rIcavatI I varI appezzamentI da assegnare aI
colonI. n orIgIne glI appezzamentI erano dI 2 ]uyerc quadratI, cIrca 2500 mq,
In modo che ognI quadrato dI 20 cctus dI lato accoglIeva 100 famIglIe dI
colonI, da cuI Il nome centurc. n seguIto pero ampIezza deI vanI
appezzamentI, dettI "sortes" perch assegnatI al colonI per sorteggIo,
aumenta e comunque vIene fIssato dI volta In volta dal Senato con l'atto che
stabIlIva la deduzIone della colonIa o l'assegnazIone dI una parte dell'cyer
pubblcus a deI prIvatI cIttadInI. La centurIazIone, quIndI, servIva per
IndIvIduare I varI lottI, ma nello stesso tempo era una grande opera dI
sIstemazIone terrItorIale che comportava dIsboscamentI e, soprattutto, una
rIgorosa regImazIone delle acque dI superfIcIe. CIo rIchIedeva che I cardInI e I
decumanI, che erano materIalIzzatI sul terreno da strade e canalI, fossero
traccIatI In modo da rIspettare la naturale pendenza del terreno, cosI da
consentIre Il regolare deflusso delle acque evItando rIstagnI e ImpaludamentI.
Accanto a questI InterventI c'era poI la regImazIone deI corsI d'acqua con la
costruzIone dI argInI e talora dI fossatI scolmatorI In modo da rIdurre al
mInImo I perIcolI dI InondazIonI.
La centurIazIone e dunque un grande Intervento dI bonIfIca e la sua perfetta
aderenza alla geografIa fIsIca ha fatto In modo che sI sIa sostanzIalmente
conservata sIno a noI: quella regolarIt del paesaggIo rurale che ancora oggI
caratterIzza le nostre pIanure rIcalca la regolarIt della dIvIsIone dI et
romana e l dove vIene meno e perch tra l'et romana e oggI sono
Intervenute trasformazIonI fIsIografIche che hanno modIfIcato l'andamento del
pIano topografIco portando ad una nuova sIstemazIone del terrItorIo.

Stando a quanto sI e detto, rIcostruIre la centurIazIone dI un terrItorIo
sIgnIfIca In sostanza rIconoscere all'Interno del paesaggIo attuale I segnI che
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appunto ne rIcalcano I lImItI dI et romana. TalI segnI sono In pratIca
costItuItI da strade e canalI tra loro parallelI e perpendIcolarI, che corrono ad
una dIstanza dI cIrca 710 m o a dIstanze che sono multIplI o sottomultIplI deI
20 actus orIgInarI.
Nel terrItorIo mIlanese questa operazIone dI rIconoscImento apparentemente
semplIce e resa partIcolarmente dIffIcoltosa dalla forte antropIzzazIone che
ha profondamente modIfIcato Il paesaggIo pIu antIco e che, con la sua grande
molteplIcIt dI segnI, maschera le tracce dell'Intervento deglI agrImensorI
romanI. A questo sI aggIunga che spesso le nuove pIanIfIcazIonI sono
condIzIonate da elementI dIversI e quIndI fInIscono con Il coprIre Il catasto
orIgInano con orIentamentI dIfferentI.
Per tuttI questI motIvI per una rIcostruzIone puntuale della centurIazIone
dell'cyer Medolcnenss sarebbe necessarIo poter dIsporre dI una cartografIa
storIca a grande scala e dI un panorama completo del popolamento dI et
romana e dI et altomedIevale. Pur In assenza dI questa documentazIone
un'analIsI delle tavolette C| permette dI rIconoscere ugualmente tutta una
serIe dI allIneamentI rIconducIbIlI all'organIzzazIone terrItorIale dI et
romana.
nnanzI tutto va evIdenzIato come nel terrItorIo attorno alla metropolI sIano
rIconoscIbIlI dIversI orIentamentI dovutI al dIverso andamento del pIano
topografIco. CosI a nord del centro urbano, all'IncIrca tra le attualI strade
statalI J6 e J5, l'orIentamento prevalente della campagna va da NND a SSE e
lo stesso accade a sud dI |Ilano, mentre ad ovest e a sud della cItt, ad
occIdente della vIa EmIlIa, l'InclInazIone sI accentua e I cardInI della
centurIazIone sI dIspongono da ND a SE. Nel settore a NE dI |Ilano, che e
quello che quI Interessa, l'orIentamento della centurIazIone e Invece
sostanzIalmente secundum coelum, cIoe secondo I puntI cardInalI e quIndI
con I cardI orIentatI NS e I decumanI ED. Ancora dIverso e l'orIentamento nel
settore attorno ad Arcore e 7Imercate dove la vIcInanza con le collIne
morenIche che delImItano a sud Il Lago dI Como porta le strade e I canalI ad
assumere prevalentemente un orIentamento NESD.
n ognI caso, come sI e accennato, le persIstenze centurIalI sono dI dIffIcIle
rIconoscImento e comunque non sono conservate Integralmente, ma abbIamo
solo frammentI dI cardInI e decumanI, che comunque testImonIano con la loro
presenza come Il terrItorIo sIa stato dIvIso e assegnato In et romana.

7enendo al settore che quI Interessa, vale a dIre la zona a NE dI |Ilano, le
persIstenze della centurIazIone, per quanto lacunose, sono comunque ben
presentI In quello che e l'orIentamento attuale della campagna cosI come
attestato dalle tavolette dell'C|, che rIsalendo quella dI Sesto San CIovannI
al 1950 e quella dI Corgonzola addIrIttura al 19J7 cI restItuIscono una
sItuazIone non ancora dIsturbata dalla forte antropIzzazIone della seconda
met del secolo scorso.
Tra le varIe tracce dI lImItI centurIalI un posto dI rIlevo per la sua
conservazIone sembra avere proprIo l'asse che da C. CassIna, a sud dI |onza,
prosegue fIno San CrIstoforo, per poI rIcomparIre poco pIu a sud come un
canale e poI ancora nella zona dI Cologno |onzese sotto forma dI strade dI
dIverso tIpo e canalI. Ad essI puo essere aggIunta la strada tra Casa Nuova e
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Cologno, Il cuI andamento, pur non coIncIdendo geometrIcamente con Il
cardIne, sembra comunque essere legato alla presenza dI questo lImIte.
L'Importanza dell'asse C.CassInaCologno e In qualche modo confermata dal
fatto che la sua geometrIca prosecuzIone verso nord, passa per Il centro dI
|onza, che dunque fInIsce per avere nel cardIne uno deI suoI assI generatorI.
ConsIderando l'asse C.CassInaCologno come un cardIne prIncIpale della
centurIazIone, fInIscono con l'essere un altro cardIne prIncIpale l'asse che
passa per San 0amIano e quello che 710 m pIu ad est, coIncIde con la strada
lungo la quale sorge crea e, ancora pIu ad est, le tracce rIconoscIbIlI a sud e
a nord dI Cernusco.
PIu dIffIcIle trovare crIterI per stabIlIre una gerarchIa tra le persIstenze dI
decumanI. La scelta dI prIvIlegIare le strade per S. |aurIzIo al Lambro e
CuzzIna e dovuta al fatto che a questI assI sI appoggIano anche I confInI
comunalI e che quIndI vengono ad avere una duplIce funzIone, forse
testImonIanza dI una loro antIchIt e Importanza.
Tutte le altre tracce rIconoscIbIlI sulla cartografIa al 25.000 vanno consIderate
come persIstenze dI cardInI e decumanI secondarI, vale a dIre dI queI lmtes
ntercsv che dIvIdevano le arIe centurIe nel varI lottI e poderI. Nel caso
specIfIco cI sI e lImItatI a mettere In evIdenza solo queI segnI che cadono a ,
, e dI centurIa, ma analIsI pIu accurate condotte su carte a maggIore ,:ala
potrebbero consentIre dI rIconoscere altre rIpartIzIonI Interne, ad esempIo
1/J e 2/J. Pur trattandosI dI lImItI mInorI, essI erano pur sempre
materIalIzzatI sul terreno da strade e canalI e condIzIonavano dIrettamente
forma e ampIezza deI sIngolI campI.
ComplessIvamente le persIstenze centurIalI rIconoscIbIlI nel terrItorIo a NE dI
|Ilano, anche se frammentarIe, sono abbastanza numerose e, soprattutto,
hanno una dIffusIone sostanzIalmente omogenea. prIva dI ImportantI e
sIgnIfIcatIve lacune. L'ImmagIne quIndI che sI rIcava e quella dI una zona
regolarmente dIvIsa e assegnata In et romana e che non ha subIto nelle
epoche successIve grandI stravolgImentI, mantenendo Il suo assetto orIgInarIo.
Le unIche modIfIche che, stando alle persIstenze centurIalI, sI possono
rIlevare sembrano rIguardare Il corso del Lambro.
La presenza dI alcunI lImItI bruscamente taglIatI dal fIume e che proseguono
poI sulla rIva opposta, come quello che sulla sInIstra del fIume passa per C.
|oglIa e sulla destra per S. Alessandro o quello rIconoscIbIle subIto a sud nella
zona dI C. Pelucca, e Il fatto che In talunI casI Il Lambro vada a sovrapporsI a
tracce dI antIchI cardInI, sembrerebbero IndIcare che Il fIume abbIa assunto Il
corso odIerno In un momento successIvo all'et romana. Se pero Il Lambro
all'epoca della centurIazIone non aveva Il corso attuale, e necessarIo
IndIvIduare quale fosse allora Il suo andamento. E' evIdente che una tale
rIcostruzIone non puo essere fatta esclusIvamente sulla base della
centurIazIone, tuttavIa l'orIentamento e la dIversa conservazIone deglI assI
centurIalI fornIscono a questo proposIto altrI utIlI suggerImentI che devono
essere poI analIzzatI da un punto dI vIsta geomorfologIco e storIco In
generale. Nel nostro caso, ad esempIo, la sostanzIale contInuIt delle
persIstenze centurIalI tra la zona dell'attuale corso e Il T. |olgora ImpedIsce
dI pensare che Il Lambro abbIa solcato questa zona In et romana. 0'altra
parte se sI osserva Il traccIato del Lambro a nord dI |onza, sI puo notare
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come Il fIume fIno nella zona dI Peregallo sI dIrIga verso SE, per poI devIare
bruscamente verso SD. Se sI prolunga a valle dI Peregallo l'andamento NDSE,
Il Lambro fInIsce per confluIre nel |olgora poco a sud dI 8urago, passando cosI
a nord del blocco centurIale che abbIamo quI esamInato. Sulla base quIndI del
rapporto tra corso d'acqua e centurIazIone non sI puo escludere che In et
romana Il Lambro scendesse verso SE fIno nella zona dell'attuale 8urago e poI
proseguIsse seguendo all'IncIrca quello che oggI e Il corso del |olgora.
Sarebbe stato quIndI Il Lambro e non Il pIu modesto |olgora a fungere da
confIne tra la nostra zona e quella con dIverso orIentamento rIconoscIbIle tra
Il |olgora e l'Adda. SI tratta, va precIsato, dI un'IpotesI dI lavoro che ha
bIsogno dI essere verIfIcata prIma dI tutto su base geomorfologIca e poI da
una pIu accurata analIsI storIcotopografIca del terrItorIo.

Un'altra consIderazIone che puo essere fatta sulla base del rIconoscImento deI
lImItI centurIalI e come questI abbIano condIzIonato l'andamento del NavIglIo
della |artesana. n dIversI trattI e per una consIderevole lunghezza, InfattI,
questo canale fInIsce per coIncIdere con antIchI decumanI. CIo avvIene
soprattutto tra Cernusco e la zona dI CassIna de' PecchI, ad est della quale la
|artesana pIega assumendo l'orIentamento generale del settore alla sInIstra
del |olgora. Lo stesso accade pIu a nord con Il Canale 7IlloresI, Il cuI
andamento a gradInI e dovuto alla necessIt dI passare da un decumano
all'altro. Questa aderenza della |artesana e del 7IlloresI con la centurIazIone
Introduce un problema che e dI tuttI I varI NavIglI della pIanura padana e
cIoe se essI fossero gI presentI In et romana e sIano poI statI rIsIstematI e
rIattatI nel secolI successIvI o se sIano natI completamente exnovo In epoca
medIevale o rInascImentale. E' un problema dI dIffIcIle soluzIone, ma Il fatto
stesso che sIa possIbIle porlo, rIbadIsce una volta dI pIu l'aderenza della
centurIazIone alla geografIa fIsIca e nello stesso tempo conferma come non sI
sIano verIfIcatI In questo settore deI grandI mutamento fIsIografIcI dopo la
fIne del mondo romano.

Un ultImo dato che e possIbIle rIlevare e legato alla posIzIone deI centrI
demIcI pIu ImportantI, a comIncIare dalla stessa |onza. E' InfattI evIdente
come questo centro sI trovI lungo un asse stradale che uscIva da Medolcnum
e taglIava oblIquamente Il terrItorIo andando verosImIlmente a convergere
nella strada che da 8ergamo puntava verso Lecco. |onza, pero, oltre che
lungo questa strada, la cuI romanIt e d'altra parte dImostrata dal toponImo
Sesto San CIovannI e dalla sua ubIcazIone effettIvamente a 6 mIglIa da |Ilano,
sI trova anche, come sI e detto, lungo Il ,cardIne le cuI persIstenze sono state
rIconoscIute tra Cologno e C. CassIna. Non solo, ma nel centro dI |onza passa
anche Il decumano parzIalmente rIconoscIbIle a nord dI C.ne 8astonI. |onza
oltre che lungo una strada dI una certa Importanza, vIene ad essere collocata
all'IncrocIo dI due assI centurIalI e quIndI In una posIzIone partIcolarmente
Importante da un punto dI vIsta ItInerarIo.

|onza pero non e Il solo centro che sI trova all'IncrocIo dI due assI centurIalI:
altrettanto accade per tuttI glI altrI abItatI pIu ImportantI della zona, come
S.0amIano, 8rugherIo, Cologno, 7Imodrone, Cernusco, Carugate, Caponago e
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per numerosI centrI mInorI e cascIna Isolate, come 8araggIa, S. AmbrogIo o
crea. Questa partIcolare collocazIone e un'ulterIore dImostrazIone dI come la
centurIazIone sI sIa conservata, vIsto che la demografIa moderna ha
contInuato ad essere da leI condIzIonata. l problema sarebbe quello dI sapere
quando questI centrI sono natI e se sI sono svIluppatI da un precedente
InsedIamento romano o se Invece sono sortI exnovo In epoche pIu recentI.
Anche In assenza pero dI queste verIfIche, la posIzIone deglI abItatI che
abbIamo cItato e un'ulterIore prova dI come Il dIsegno Impresso al nostro
terrItorIo daglI agrImensorI romanI abbIa contInuato ad esIstere neI perIodI
successIvI e come dunque non sI sIano verIfIcatI eventI In grado dI modIfIcare
la generale struttura del paesaggIo.

n conclusIone una sIa pur sommarIa analIsI delle persIstenze della
centurIazIone, porta a rItenere che tutto Il settore compreso l'allIneamento
|onza8urago a nord, Il |olgora ad est, la strada per LIscate a sud e quella
che unIsce Sesto San CIovannI a |onza ad ovest, sIa stato regolarmente dIvIso
e assegnato In et romana e quIndI densamente popolato. La crIsI economIca
e demografIca che ha caratterIzzato Il tardoantIco e Il prImo medIoevo tra Il
7 e Il 7 secolo e che ha portato ad una dImInuIta presenza antropIca e
quIndI al venIr meno del controllo dell'uomo sulla rete IdrografIca della
pIanura con varIazIonI dI corso deI fIumI, ImpaludamentI e con un generale
rItorno dell'Incolto, pur avendo anche quI portato ad una cancellazIone
parzIale della centurIazIone, non ha comunque provocato varIazIonI
fIsIografIche signIfIcatIve e dI conseguenza la nascIta dI una nuova geografIa
del terrItorIo. Per essere pIu esattI una varIazIone IdrografIca Importante puo
essere avvenuta e rIguarda Il Lambro, ma la sua eventuale devIazIone sI e
verIfIcata pIu a monte, nella zona dI Peregallo, e Il nostro settore non e stato
Interessato dIrettamente dal passaggIo deI fIume.


Perch sIamo partItI dalla rIcerca della centurIazIone dI matrIce romana:
Perch come cI ha dImostrato Il Prof. LuIgI 0all'AglIo:

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Nell'area non sono rIconoscIbIlI elementI dI Interesse storIco - ambIentale, se
sI eccettuano I manufattI della CascIna CascInazza e, come abbIamo detto, Il
"cardIne romano".

La CascIna CascInazza, a doppIa corte rettangolare chIusa, una varIante della
tradIzIonale forma della cascIna lombarda (a semplIce corte chIusa), sI
allunga In dIrezIone nord - sud, con avancorpI e superfetazIonI sIa sul lato
orIentale che, pIu modestI, sul lato settentrIonale; I manufattI della CascIna
rIsultano cIrcondata dal sIstema deI canalI IrrIguI a servIzIo deI fondI agrIcolI.
La CascIna rIsulta Inoltre leggermente rIbassata rIspetto al pIano dI campagna
cIrcostante.

La CascInazza presenta dI fatto un valore pIu ambIentale e tIpologIco -
testImonIale che storIco - archItettonIco In senso stretto, e non solo per
l'attuale stato dI degrado.
La CascIna e In pessImo stato dI conservazIone e presenta un elevato lIvello
dI degrado, con varI corpI dIroccatI ed altrI In perIcolo ImmInente dI crollo,
con puntellature provvIsorIe.

Le aree agrIcole dell'azIenda agrIcola CascInazza facevano parte dI un fondo
molto pIu vasto, che gIungeva fIno a 8ettolIno Freddo (nel Comune dI Cologno
|onzese). fondI costItuentI la proprIet rIsultano come detto servItI da un
complesso sIstema dI canalI IrrIguI, fra I qualI le Fogge Lupa e 0ecIma.

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Cosa cI restItuIsce la complessa rIcostruzIone
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delle vIcende che hanno
segnato la storIa urbanIstIca -ma non solo della cItt dI |onza:

1. FIpercorrere la storIa dI |onza, ha sIgnIfIcato evIdenzIare da una parte
la "tormentata" storIa urbanIstIca della cItt caratterIzzata da un susseguIrsI
dI attI spesso dIffIcIlI da Interpretare, con "adozIonI", "approvazIonI a
stralcIo", "studI" spesso IneffIcacI che hanno avuto come esIto lo stallo delle
pratIche e delle procedure. CItt, sI deve rIcordare, che nonostante le
dIffIcolt urbanIstIche, ha vIssuto un perIodo dI grande operosIt edIlIzIa cuI
ha corrIsposto un cospIcuo aumento demografIco passando da 7J.114 abItantI
del 1951 a 121.2JJ abItantI del 2002, con l'Incremento pIu consIderevole tra Il
1951 ed Il 1971 (+ 56.J6) quando aveva gI raggIunto 114.J27 abItantI;
dall'altra ha sIgnIfIcato evIdenzIare l'ImpossIbIlIt per la lottIzzante dI
concludere la convenzIone dI lottIzzazIone regolarmente stIpulata con Il
Comune.
Senza dIlungarsI ulterIormente sul complIcato Iter deI procedImentI
ammInIstratIvI rIguardantI Il PIano Fegolatore Cenerale che sI sono succedutI
(e spesso sovrappostI e "accavallatI" come abbIamo vIsto) nel tempo, e
possIbIle affermare che all'oggI l'unIco strumento urbanIstIco "quasI
compIuto" e vIgente sIa rappresentato dal PFC approvato con 0ecreto
|InIsterIale 4150 del 22 novembre 1971 e comunemente noto con Il nome del
tecnIco estensore, l'ArchItetto PIccInato. QuasI compIuto perch anche Il
"pIano PIccInato" pur essendo l'unIco approvato nella storIa dI |onza, lo fu a
stralcI.
2. Una delle poche aree da "sempre" edIfIcabIlI ed acquIstata con talI
requIsItI e quella dI "CascInazza". 0I pIu: e l'unIca area attualmente a |onza
oggetto dI convenzIone regolarmente stIpulata col Comune (che ha Incassato
Integralmente glI onerI dI urbanIzzazIone e acquIsIto le aree a tItolo gratuIto.
E' bene rIcordare che le aree gI cedute al Comune dI |onza e dI cuI gran
parte hanno subIto una trasformazIone IrreversIbIle) e regolarmente oggetto
da quarant'annI, ognI qualvolta Il Comune adotta un pIano urbanIstIco, del
tentatIvo dI "azzeramento" della sua capacIt edIfIcatorIa, con motIvI che dI
volta In volta cambIano. La penultIma volta era Il Lambro che esondava a
motIvarne l'InedIfIcabIlIt; In quell'occasIone , caso unIco nella storIa,
qualcuno ha tentato dI far credere che a |onza l'acqua "defluIsse In salIta".
Dra e la volta della tutela delle poche zone rImaste InedIfIcate a |onza;
dImentIcando che l'area e rImasta tale non per partIcolarI requIsItI ambIentalI
da rIspettare, ma solo perch e stato gravemente leso un dIrItto stIpulato con
convenzIone, mentre altrI, nella stessa cItt, hanno edIfIcato anche laddove
non c'erano dIrIttI acquIsItI. Con buona pace dI tuttI.
J. La proposta dI pIano dI lottIzzazIone presentata con le IntegrazIonI
rIchIeste dal Comune dI |onza, e perfettamente conforme alla dIscIplIna

2
Gli interessati potranno avventurarsi nella lettura dell`appendice
12
urbanIstIca vIgente (l'unIco pIano approvato a |onza e Il "PIccInato") e
prevede un' edIfIcazIone notevolmente InferIore a quella prevIsta nella
convenzIone gI stIpulata nel 1964.

13

H< -:1 M>ACC:?E3 93@A N@/99:8:O 27 92CCP

0urante Il perIodo ultratrentennale trascorso, dIversI sono statI I tentatIvI dI
proporre per la cItt dI |onza un nuovo strumento urbanIstIco che potesse
attualIzzare la dIscIplIna urbanIstIca e Interpretare l'evoluzIone terrItorIale,
economIca, socIale, legIslatIva e dIscIplInare nel frattempo Intervenuta: Il
termIne "tentatIvI" chIarIsce che nessuna delle proposte dI varIante generale
sI e all'oggI concretIzzata In un PFC legIttImamente effIcace. Lo stesso pIano
adottato nel 2002 non e maI stato pubblIcato e dopo essere stato pIu volte
annullato dal TAF LombardIa e sempre tornato effIcace esclusIvamente
perch I rIcorrentI una volta arrIvatI In ConsIglIo dI Stato hanno rItIrato la lIte
e rInuncIato al rIcorso (nel frattempo avevano trovato un accordo col comune
su cosa "fare". )
AnzI, le vIcende che hanno contraddIstInto l'evoluzIone della dIscIplIna
urbanIstIca comunale, sono caratterIzzate da una serIe dI contenzIosI che
hanno determInato dIverse pronunce e sentenze sIa deI gIudIcI ammInIstratIvI
che del trIbunale cIvIle, decIsIonI che hanno a volte sottolIneato
comportamentI non consonI dell'ammInIstrazIone comunale e che comunque
hanno determInato un clIma certamente non assertIvo e favorevole per un
costruttIvo e serIo confronto sul tema dello svIluppo della cItt.
0I pIu, l'Incertezza suglI esItI dI alcunI procedImentI ancora In corso e dI cuI sI
e In attesa delle sentenze defInItIve, determInano sIcuramente un ulterIore
fattore dI IndetermInatezza derIvante dalla necessIt dI rIvedere una qualsIasI
prevIsIone a causa dell'esIto dI un gIudIzIo nel frattempo emesso.
Le conseguenze sul pIano pratIco dI questa sItuazIone sono molteplIcI ma
merIta d'essere sottolIneato che a causa del rIlevante perIodo temporale
Intercorso dalla data dI approvazIone del PFC PIccInato, la cItt dI |onza sI
trova In uno stato dI Impasse con gravI pregIudIzI per una corretta
programmazIone dI governo del terrItorIo. Peraltro, adattamentI epIsodIcI e
varIantI parzIalI che sI sono succedutI nel tempo, hanno comunque "stravolto"
Il progetto dI cItt contenuto nel PFC vIgente, tanto da evIdenzIare uno
svIluppo urbanIstIco non pIanIfIcato. l progetto dI cItt ora vIgente e un
progetto vecchIo dI oltre quarant'annI.

|a quale urbanIstIca ha fatto l'attuale CIunta comunale:
1. non ha pubblIcato (come doveva essere) Il PIano Fegolatore approvato dalla
precedente AmmInIstrazIone Comunale.
DvvIo che Il PFC elaborato ed adottato (marzo 2002) dalla precedente
AmmInIstrazIone Comunale, trasmesso In ConsIglIo Comunale due annI prIma
ed oggetto dI duro ostruzIonIsmo da parte dell'allora opposIzIone, dovesse
essere adeguato. Lo strumento per mIglIorarlo, adeguarlo ed anche
fInalIzzarlo alla sensIbIlIt della sopraggIunta ammInIstrazIone comunale c'era
e passava per la sua pubblIcazIone, per le osservazIonI cuI avevano dIrItto I
cIttadInI monzesI (come Il resto deI cIttadInI ItalIanI e lombardI) e per le
controdeduzIonI (che potevano anche modIfIcare scelte eventualmente
14
sbaglIate contenute nel pIano adottato), da approvare dal nuovo ConsIglIo
Comunale.
nvece maI sapremo cosa non funzIonava del vecchIo pIano perch la scelta
fatta dalla CIunta Comunale e stata quella dI non sottoporlo al gIudIzIo
pubblIco (ad oggI resta da capIre la correttezza gIurIdIca della procedura che
nessuno ha voluto Indagare: sI puo non pubblIcare un atto pubblIco per
esteso, la cuI pubblIcazIone e obblIgatorIa per legge:).
8analmente l'Assessore Interessato ha pIu volte rIcordato che Il pIano sarebbe
stato bloccato dalla FegIone LombardIa perch IllegIttImo omettendo due
partIcolarI sIgnIfIcatIvI: Il prImo e che se conteneva errorI questI potevano
essere tranquIllamente correttI durante le controdeduzIonI; Il secondo e che Il
PFC comunque non sarebbe andato In FegIone perch nel frattempo
l'approvazIone del pIano terrItorIale della ProvIncIa dI |Ilano delegava la
verIfIca dI compatIbIlIt deI pIanI alla stessa ProvIncIa dI |Ilano (peraltro
guIdata da un'ammInIstrazIone dell'UnIone). Ed Il cIttadIno non capIsce
perch, se Il PFC era effettIvamente IllegIttImo, questa AmmInIstrazIone
Comunale l'abbIa dIfeso In questI 4 lunghI annI In ognI sede gIurIsdIzIonale. |a
allora cosa ha dIfeso e perch l'ha fatto: ncredIbIle poI e la motIvazIone del
parco dI cIntura. Se la nuova AmmInIstrazIone Comunale non voleva la
perequazIone (che In realt contInua In tutte le sedI a defInIre uno deI cardInI
del nuovo PCT) poteva modIfIcare l'artIcolo delle norme tecnIche che la
dIscIplInava. SIngolare sarebbe Invocare Il blocco della perequazIone e quIndI
della procedura dI approvazIone con la necessIt dI dIfendere Il parco dI
cIntura urbana da CascInazza (che non e stata attuata) per poI permettere ad
altrI soggettI attuatorI dI utIlIzzare proprIo quella norma per cedere aree a
tItolo dI standard a basso costo ImprendItorIale.
E' forse utIle dIre (perch fatto poco conoscIuto) che STE0N ha Impugnato al
competente TrIbunale AmmInIstratIvo FegIonale Il pIano adottato dalla
precedente AmmInIstrazIone Comunale, reputandolo lesIvo deI proprI
InteressI.

2. Ad ognI modo Il prImo atto ammInIstratIvo compIuto dalla CIunta Comunale
e la delIberazIone dI C.C. 989 del 29/8/2002 con la quale Il Comune dI |onza
ha avvIato Il procedImento per:
- trasposIzIone In formato dIgItale delle tavole dI azzonamento del
P.F.C. PIccInato;
- rettIfIcazIone e correzIone dI errorI materIalI nonch InterpretazIonI
del PFC vIgente aI sensI della l.r. 2J/97;
- adeguamento del PFC vIgente alla l.r. 1/2001 con elaborazIone del
PIano deI servIzI;
- adeguamento del PFC alla normatIva vIgente In materIa dI PA, PTC
Parco Naturale della 7alle del Lambro, dIstrIbutorI dI carburante,
urbanIstIca commercIale, PIano Urbano deI servIzI del sottosuolo, EFF,
InquInamento elettromagnetIco, InquInamento lumInoso e acustIco;
- 0ocumento dI nquadramento prevIsto dalla l.r. 9/99 per la redazIone
deI P....
La scelta dell'AmmInIstrazIone comunale e apparsa da subIto non consona,
perch lo strumento dI governo del terrItorIo scelto (P), poneva due ordInI dI
15
problemI che determInavano, ad ognI modo, Incertezza neI tempI e nella
reale fattIbIlIt deglI InterventI:
a) I P, In quanto talI, non avrebbero rIsolto I problemI legatI alle
paventate necessIt dI adeguamento della varIante generale adottata;
b) proprIo In quanto I P sI ponevano In varIante al PFC vIgente ed a quello
adottato, per la loro approvazIone era necessarIa, comunque, l'attIvazIone dI
procedure dI accordI dI programma con la FegIone LombardIa, con tempI
lunghI ed ImprevedIbIlI (come per tuttI glI accordI dI programma).

Nel merIto della "proposta dI documento dI Inquadramento" emergeva che
"lo standard era dImensIonato, per valorI mInImI, aI sensI della legge
regIonale 1/2001, salvo che per Il caso delle attIvIt produttIve per le qualI
non poteva comunque essere InferIore al 10 delle superfIcI utIlI. Tale
dImensIonamento doveva essere effettuato con Il PIano deI ServIzI secondo le
procedure dI approvazIone dIscIplInate dalla legge regIonale 2J/97 (allora
vIgente) . Tale artIfIcIoso meccanIsmo consentIva, In realt, dI dImInuIre la
dotazIone complessIva dI aree per strutture e Infrastrutture dI Interesse
generale (standard), a dIscapIto della qualIt della vIta deI cIttadInI dI |onza.
n altre parole, modIfIcando Il rapporto abItantI/standard, a parIt dI volume
resIdenzIale edIfIcabIle, sarebbero dImInuIte le quantIt dI aree a standard
da cedere a tItolo gratuIto al Comune.

noltre, nella "proposta dI documento dI Inquadramento sI prevedeva che I
valorI dImensIonalI dell'Intervento fossero rIferItI all'IndIce terrItorIale,
comprendendo anche aree dI proprIet pubblIca ed assumendo, In partIcolare,
che le proprIet pubblIche (comprese le strade e le urbanIzzazIonI esIstentI)
generassero una proprIa dIsponIbIlIt volumetrIca desunta dall'IndIce
terrItorIale. Tale determInazIone costItuIva, In realt, un meccanIsmo per
Incrementare l'edIfIcabIlIt (assegnando dIrIttI volumetrIcI ad aree che ne
sono sprovvIste). LegIttImo, per carIt!

DvvIamente Il tutto e fInIto mestamente nel nulla, come spesso ha Insegnato
la storIa urbanIstIca dI |onza.

J. SuccessIvamente la CIunta Comunale ha pIu volte tentato dI proporre alla
dIscussIone del consIglIo comunale pIanI attuatIvI, sIstematIcamente oggetto
dI ferme prese dI posIzIone da parte dell'apposIzIone che ne metteva In
dIscussIone la legIttImIt. AlcunI sono tuttora In attesa del gIudIzIo dI merIto
presso Il competente trIbunale ammInIstratIvo.

4. 0opo l'approvazIone della legge regIonale n` 12/2005 la CIunta Comunale
ha approvato una serIe dI pIanI attuatIvI per oltre mc J00.000 (ma c'e chI dIce
anche 500.000) oltre le 0A ed I permessI dI costruIre.

5. Dra Il ConsIglIo Comunale sI appresta ad adottare un nuovo P.C.T., con le
stesse modalIt della precedente AmmInIstrazIone, gIudIcato da espertI che
hanno avuto modo dI studIarlo, dI basso profIlo e prIvo dI pensIero strategIco.
La cosa certa e che non entrer neI lIbrI dI storIa dell'urbanIstIca; peraltro
16
non e (dI fatto) dI salvaguardIa ambIentaleterrItorIale e non ha vIsIonI
strategIche adeguate alla terza cItt della LombardIa che sI appresta a
dIvenIre Capoluogo dI provIncIa.

nfIne vI e (sIn da ora) l'obblIgo d'adeguare Il PCT alle modalIt per la
pIanIfIcazIone comunale approvate dalla FegIone LombardIa (con I crIterI
attuatIvI). E l'IronIa dIventa beffa. ProprIo chI ha avuto l'ardIre dI affermare
dI non aver provveduto a pubblIcare Il pIano dell'AmmInIstrazIone Comunale
precedente perch autodefInIto IllegIttImo, ora deve fare I contI con un
pIano ancora dIstante dalle norme vIgentI.


17
6< *1 ,3?/7: 82 G37DA : 1A &:0237:

0a tempo leggIamo l'IncredIbIle accusa che la FegIone LombardIa compIa attI
vessatorI contro Il Comune dI |onza pregIudIcandone la facolt
ammInIstratIva. Accusa In realt datata 2005 quando Il SIndaco,
accompagnato dal vIceSIndaco, e forse da qualcun altro, presIdIarono Il
consIglIo regIonale "reo" dI prestarsI ad approvare la nuova legge regIonale dI
governo del terrItorIo che avrebbe, nel merIto, "penalIzzato" |onza a
vantaggIo dI un prIvato (parlIamo della legge regIonale 12/2005) .
La cronaca deI mesI seguentI avrebbe dImostrato esattamente Il contrarIo.
La nuova legge regIonale, per Il famoso prIvato, e stata del tutto InInfluente,
mentre benefIcIando della facolt dI approvare I pIanI attuatIvI In CIunta ha
permesso alla CIunta Comunale dI portare ad approvazIone tuttI queI pIanI
attuatIvI fIno ad allora bloccatI In ConsIglIo Comunale. E nella cItt dI |onza,
a dIspetto del tanto promesso contenImento delle espansIonI resIdenzIalI, sI e
vIsto arrIvare la colata dI cemento pIu consIstente da quaranta annI a questa
parte (ovvIamente tutte le colate sono legIttIme.) . A tal proposIto
vorremmo, nel merIto, dIre la nostra. |a chI l'ha detto che trasformare
un'area dIsmessa In una colata dI abItazIonI sIa un segno dI corretta
pIanIfIcazIone e dI rIspetto per l'ambIente: ProprIo perch sI tratta dI un'area
dIsmessa che ha gI fruIto della famosa "rendIta ImmobIlIare", e per
defInIzIone sI trova In tessuto urbano gI compromesso (spesso le aree
dIsmesse sono aree "IndustrIalI" sItuate In ambItI che sI sono trasformatI per
successIve addIzIonI urbane e sono caratterIzzatI dalla solIta carenza dI
standard pubblIcI), la sua rIconversIone puo avvenIre anche prevedendo
parchI, campI gIoco, parcheggI etc al servIzIo del quartIere. E' ora dI fInIrla dI
nascondere dIetro l'IneludIbIle rIconversIone delle aree IndustrIalI dIsmesse,
IncrementI del carIco InsedIatIvo che, per I quartIerI che ne sono InteressatI,
spesso sI traducono In verI e proprI "massacrI" urbanIstIcI.

Dra, e tornando al tema, In un recente dIbattIto In ConsIglIo regIonale, la
proposta dI legge In dIscussIone e stata defInIta da un consIglIere regIonale
afferente al gruppo ds "una marchetta della maggIoranza a Paolo 8erlusconI".
l consIglIere regIonale In un Intervento successIvo ha chIarIto la portata delle
sue affermazIonI: "una marchetta polItIca Intendevo dIre" (evIdentemente
cIascuno conosce le proprIe abItudInI e, a volte, pensa che la realt sI possa
leggere partendo dalle proprIe esperIenze negatIve).
PrIma che sI rIpeta lo stesso effetto del 2005, dove alcunI rappresentatI della
gIunta comunale manIfestarono In FegIone Il loro scandalo per poI benefIcIare
deglI effettI della legge, e bene antIcIpare sIn da subIto che le legge regIonale
In dIscussIone non avr alcun effetto sulla vocazIone edIfIcatorIa dI
"CascInazza"; Il cuI requIsIto dI edIfIcabIlIt e dato dalla convenzIone
legIttImamente stIpulata tra le partI nel 1964 (!!!) e maI negata da nessun
strumento urbanIstIco vIgente, confermata dal P.F.C. adottato nel 2002 ed
oggetto dI pIano dI lottIzzazIone regolarmente presentato In Comune nel 2004
(Integrato).

18
Q< *1 =2A73 82 "3CC2DDAD237: E>:@:7CAC3

Tra la fIne del 2002 e l'InIzIo del 200J ha InIzIo l'elaborazIone del pIano dI
lottIzzazIone, attuatIvo del PIano Fegolatore 7Igente.
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CosI, STE0N ha presentato Il PIano attuatIvo, denomInato pIano dI
lottIzzazIone "CascInazza", Il 5.J.2004 prot.11878, prot. U.D. n. 01/04

l PIano presentato prevede In sIntesI:

La realIzzazIone dI cIrca 900 alloggI (con 40 palazzI e non 60 come
erroneamente qualcuno contInua a scrIvere) su una superfIcIe complessIva dI
oltre mq 500.000 e la cessIone a tItolo gratuIto al Comune del 77 delle aree
Interessate dal PIano dI LottIzzazIone (cIrca mq J87.855).
Prevede Inoltre Il recupero con fInalIt pubblIche ed al servIzIo del quartIere
della cascIna per cIrca mc 15.000.

l dIsegno urbanIstIco proposto sI fonda su quattro scelte prIncIpalI:
- la costItuzIone del Parco fluvIale del Lambro;
- la realIzzazIone dI un grande Parco Attrezzato;
- la defInIzIone dI un nuovo bordo edIfIcato;
- la nuova centralIt urbana affIdata alla CascIna CascInazza.

E' prevIsta la costItuzIone del parco fluvIale del Lambro oltre Il "cardIne
romano", tale scelta consentIr dI realIzzare concretamente Il sIstema della
rete ecologIca - ambIentale IndIvIduato neglI strumentI dI programmazIone
urbanIstIca, e dal nuovo PTCP In partIcolare.
19


l sIstema urbano

La CascInazza rIsulta Il fulcro e la cernIera attorno alla quale e costruIto Il
progetto. L'utIlIzzo polIfunzIonale con attrezzature e servIzI pubblIcI del
complesso CascIna d luogo ad una IntegrazIone funzIonale con Il quartIere e
la cItt; la comodIt deI percorsI cIclopedonalI, deglI accessI e delle aree dI
parcheggIo ne favorIscono la funzIone come nuovo polo dI centralIt urbana.
SI notI In tal senso come sIa possIbIle paragonare nel dIsegno urbano, la
CascIna alla 7Illa Feale a nord, nel senso che la posIzIone ne fa la naturale
porta dI accesso al Parco e la struttura dI attIvIt dI servIzIo allo stesso.
L'attuale composIzIone della CascIna, caratterIzzata daI due ampI cortIlI,
vIene artIcolata e completata formando un terzo cortIle laterale In
successIone a quellI esIstentI ed un grande spazIo antIstante.


La lettura a grande scala evIdenzIa come Il progetto parta dalla volont dI
completare Il dIsegno urbano dI |onza, realIzzando una nuova ampIa area a
20
parco a sud della cItt, In stretto rapporto con Il centro storIco, facIlmente
raggIungIbIle tramIte percorsI cIclopedonalI In pochI mInutI e rIqualIfIcare la
frangIa urbana non fInIta del quartIere San 0onato, ponendo Il quartIere In
grado dI usufruIre delle nuove attrezzature e dI essere InserIto In un contesto
urbanIstIco dI qualIt.
l progetto attua un sIgnIfIcatIvo asse dI verde che attraversata la zona
pedonale del centro storIco, sI colleghI al Parco della 7Illa Feale, al Lambro
valorIzzato come corrIdoIo ecologIco, al "cardIne romano" come elemento dI
supporto dI grande sIgnIfIcato nel dIsegno della cItt.

l complesso a parco pubblIco a servIzIo dell'Intera cItt sI fonde con le
resIdenze e trova una naturale contInuIt con la cItt.



l PlanIvolumetrIco

La localIzzazIone deI nuovI InsedIamentI sul lato della cItt, verso Il quartIere
dI San 0onato, rIqualIfIcando la maglIa sfrangIata della perIferIa, defInIsce un
nuovo, qualIfIcato e ordInato bordo urbano, che prende come lImIte
dell'edIfIcazIone Il fIlo occIdentale della CascIna CascInazza.
21
l bordo cosI rIdefInIto e attraversato da varchI ed aperture funzIonalI,
fruItIve, ma anche paesaggIstIche ed ambIentalI, verso glI spazI apertI e del
sIstema del Lambro e del suo parco.
l nuovo bordo edIfIcato occupa Il 2J (meno dI mq 100.000) dell'area
oggetto del Pdl: Il 77 della superfIcIe Interessata dal Pdl e Invece
rappresentata nel suo complesso da verde (attrezzato e ambIentale) e da altrI
standard urbanIstIcI (parcheggI e attrezzatura collettIva).
l progetto raggIunge l'obIettIvo dI dare contInuIt ed IntegrazIone fra glI
spazI apertI e I sIstemI ambIentalI, I nuovI InsedIamentI, Il quartIere dI San
0onato (che rIsulta collegato e InserIto neI sIstemI ambIentalI e paesaggIstIcI
dI cuI oggI non fruIsce recuperando la vIabIlIt locale e con percorsI cIclo
pedonalI), tramIte I percorsI pedonalI e cIclabIlI, Il parco attrezzato a rIdosso
deI nuovI InsedIamentI, Il Parco del Lambro.
Per ottenere questI rIsultatI, Il Pdl rIdIsegna l'assetto urbanIstIco prevIsto nel
PIano PIccInato, redatto pIu dI trenta annI fa, rIcomponendo le aree pubblIche
al fIne dI mIglIorare Il dIsegno e la qualIt urbanIstIca, ambIentale e
prestazIonale nel suo complesso.
22

R < S12 A1C>2 @C>/?:7C2 82 03K:>73 K20:7C2
l PIano paesIstIco regIonale
Con 0.C.F. 25 luglIo 1997 - N. 6/J0195, vIene adottato Il progetto dI PIano
TerrItorIale PaesIstIco FegIonale aI sensI dell'art. J della legge regIonale 27
maggIo 1985, n` 57.
Con 0.C.F. 5 dIcembre 1997 - n` 6/J29J5 vengono approvate le rettIfIche,
IntegrazIonI e correzIonI dI errorI materIalI aglI elaboratI del progetto dI PIano
TerrItorIale PaesIstIco FegIonale.
Con 0.C.F. 18 gIugno 1999 - n` 4J799 vIene approvata la proposta defInItIva
dI PIano TerrItorIale PaesIstIco FegIonale e la presentazIone al ConsIglIo
regIonale aI sensI dell'art. J della legge regIonale 27 maggIo 1985, n` 57.
Con 0.C.F. J agosto 2000 - n` 7/75J vengono rIassunte le delIberazIonI
concernentI alcune proposte dI atto ammInIstratIvo presentate nel corso della
7 legIslatura e non approvare dal ConsIglIo FegIonale nel corso della stessa.
Con 0.C.F. 6 marzo 2001 - n` 7/197 vIene approvato Il PIano TerrItorIale
PaesIstIco FegIonale.
Con 0.C.F. 21 dIcembre 2001 - n` 7/7582 vIene approvato Il 0ocumento
IntegratIvo alle "lInee generalI dI assetto del terrItorIo lombardo aI sensI
dell'art. J della legge regIonale 1/2000 approvate con 0.C.F. 49509 del 7
aprIle 2000.

L'area c.d. CascInazza non e InserIta tra glI ambItI dI elevata naturalIt dI cuI
all'art. 17 delle norme dI attuazIone.
E' consIderata vIabIlIt storIca aI sensI del comma 6 dell'art. 20 Il cardIne
della centurIazIone romana che attraversa da nord a sud l'area.
AI sensI del comma 8 dell'art.20 non e IndIvIduata vIabIlIt dI fruIzIone
panoramIca ed ambIentale. Nel Comune dI |onza non rIsulta vIgente un PIano
Fegolatore Cenerale con valenza paesIstIca aI sensI dell'art. 24.
L'area oggetto del presente PIano dI LottIzzazIone non e compresa In alcuna
area protetta, aI sensI della legge regIonale J0 novembre 198J n` 86 "PIano
generale delle aree regIonalI protette. Norme per l'IstItuzIone e la gestIone
delle rIserve, deI parchI e deI monumentI naturalI nonch delle aree dI
partIcolare rIlevanza naturale e ambIentale" .

l PIano TerrItorIale dI CoordInamento ProvIncIale
l PIano TerrItorIale dI CoordInamento ProvIncIale (PTCP) e stato approvato
con delIberazIone consIlIare n` 55 del 14/10/200J e pubblIcato sul 8ollettIno
UffIcIale della FegIone LombardIa, SerIe nserzIonI - n`45 5 novembre 200J,
aI sensI dell'art. J comma J6 della legge regIonale 5 gennaIo 2000, n`1.

l PTCP aI sensI del comma 26 dell'art.J "defInIsce glI IndIrIzzI strategIcI dI
assetto del terrItorIo a lIvello sovracomunale con rIferImento al quadro delle
Infrastrutture, aglI aspettI dI salvaguardIa paesIstIcoambIentale, all'assetto
IdrIco, IdrogeologIco ed IdraulIcoforestale. ed In partIcolare contIene:
a) l'IndIcazIone delle vocazIonI generalI del terrItorIo con rIguardo aglI ambItI
dI area vasta;
23
b) Il programma generale delle maggIorI Infrastrutture e delle prIncIpalI lInee
dI comunIcazIone e la relatIva localIzzazIone dI massIma sul terrItorIo;
c) le lInee dI Intervento per la sIstemazIone IdrIca, IdrogeologIca ed IdraulIco
forestale ed In generale per Il consolIdamento del suolo e la regImazIone delle
acque".

l PTCP puo altresI IndIvIduare le zone dI partIcolare Interesse paesIstIco
ambIentale dI cuI alla lettera b) dell'art. 1J della legge regIonale 18/97 ed
IndIcare glI ambItI terrItorIalI In cuI rIsultI opportuna l'IstItuzIone dI parchI
localI dI Interesse sovracomunale ."

Nell'area sono prevIstI fIlarI (art. 64). E' altresI rIlevato, per la CascIna
dIroccata, un InsedIamento rurale dI Interesse storIco (art. J8).

Per quanto rIguarda glI ambItI dI rIlevanza paesIstIca dI cuI all'art. J1, essI
assumono effIcacIa dI prescrIzIone dIretta solo neI casI dI cuI al comma 5 dell'
art. 4. l quale prevede che le "prescrIzIonI dIrette rIguardano, ad esclusIone
del terrItorIo compreso all'Interno deI parchI regIonalI dIscIplInatI daI relatIvI
pIanI terrItorIalI vIgentI, glI ambItI e glI elementI dI valenza paesIstIca del
suolo nel caso dI: a) aree soggette a vIncolI vIgentI dI cuI al 0.Lgs 490/99 artt.
2, 1J9, 146; b) aree sottoposte alla dIscIplIna del P.A.. vIgente dI cuI al
succesIvo art. 16 ."

Con delIberazIone n` J del 25 febbraIo 200J Il ComItato IstItuzIonale
dell'AutorIt dI 8acIno del fIume Po ha adottato Il progetto dI varIante al
pIano stralcIo per l'assetto IdrogeologIco (PA) approvato con 0.C.P.|. 24
maggIo 2001 - fasce fluvIalI del fIume Lambro nel tratto dal lago dI PusIano
alla confluenza con Il devIatore "FedefossI", aI sensI deglI artIcolI 17 e 18
della legge 18 maggIo 1989, n` 18J e successIve modIfIcazIonI ed IntegrazIonI
e dell'art. 1 bIs del decreto legge 12 ottobre 2000, n` 279, convertIto In legge
l' 11 dIcembre 2002, n` J65. Tale delIberazIone e stata pubblIcata sulla
Cazzetta UffIcIale della FepubblIca talIana Il 16 agosto 200J.

Tutto quanto suddetto a dImostrazIone che Il PIano dI lottIzzazIone
presentato e pIenamente conforme alle dIrettIve ed aglI IndIrIzzI contenutI
nel PTCP e non e Interessato, per la parte oggetto dell'Intervento
edIfIcatorIo, da prescrIzIonI dIrette.

E' InfIne utIle sottolIneare che l'area In oggetto non e Interessata da alcuna
prevIsIone contenuta nel Programma FegIonale dI SvIluppo della 7
legIslatura. l PFS rappresenta l'Inquadramento generale del Programma dI
governo I cuI aggIornamentI vengono adottatI annualmente con l'approvazIone
del 0ocumento dI ProgrammazIone EconomIco FInanzIarIo FegIonale (0PEFF).
24

T < *1 =2A73 @C>A1923 E:> 1U#@@:CC3 *8>30:3130293 V=#*W

l PIano stralcIo per l'Assetto drogeologIco (PA), redatto aI sensI della legge
18J/89 dall'AutorIt dI 8acIno del fIume Po, persegue l'obIettIvo dI garantIre
al terrItorIo del bacIno un lIvello dI sIcurezza adeguato rIspetto aI fenomenI dI
dIssesto IdraulIco ed IdrogeologIco.

Cosa succede al PA a |onza:
Tenteremo dI spIegarlo, partendo dall'orIgIne, con I decIsIvI contrIbutI
dell'Avvocato FInaldo 8onattI e del Prof. Paolo ChIlardI.
n data 12.10.2000 vIene pubblIcato Il 0.L. In parI data n. 279 (convertIto con
legge 11.12.2000 n. J65), che allo scopo dI accelerare la adozIone dI tuttI glI
strumentI IdoneI a prevenIre eventI calamItosI In zone ad alto rIschIo
IdrogeologIco ed a rIparare I dannI gI verIfIcatIsI per calamIt naturalI
medIante InterventI urgentI, stabIlIsce un termIne perentorIo (J0 aprIle 2001)
per l'adozIone deI progettI dI pIano stralcIo per l'assetto IdrogeologIco: ed
entro lo stesso termIne debbono essere adottatI I PA Il cuI progetto sIa stato
gI adottato prIma dell'entrata In vIgore del 0.L. (art.1, 2` comma).
Quanto al procedImento per l'adozIone deI pIanI stralcIo, Il successIvo J`
comma stabIlIsce che, "c ]n dellc necesscrc coerenzc trc pcn]cczone d
bccno e pcn]cczone terrtorcle", le FegIonI convocano una "conferenza
programmatIca" cuI partecIpano comunI e provInce InteressatI; detta
conferenza (4` comma) "esprme un pcrere sul royetto d ano con
pcrtcolcre r]ermento cllc nteyrczone c scclc provnccle e comuncle de
contenut del ano, prevedendo le necesscre prescrzon droyeoloyche ed
urbcnstche". l comma aggIunge che detto parere "tene luoyo" dI quello
che la FegIone e tenuta ad esprImere sul progetto dI PA In sede dI esame
delle osservazIonI presentate rIguardo al progetto medesImo.
+2 MACC3 1A 937M:>:7DA E>30>A??AC29A @2 \ C:7/CA 21 6 ?A>D3 455;^ :8 A11A
@C:@@A 21 ,3?/7: 82 G37DA 737 ]A EA>C:92EAC3^ L:79]\ >2C/A1?:7C:
27K2CAC3. L'esIto della conferenza rIsulta descrItto neglI allegatI della
delIberazIone regIonale 20 aprIle 2001, tra I qualI fIgura Il n. 5 relatIvo a :
"CartografIe contenentI le proposte dI modIfIca alle Fasce FluvIalI del
Progetto dI PA".
0alla cartografIa allegata al PA adottato dal ComItato IstItuzIonale della
AutorIt dI bacIno pochI gIornI dopo (delIberazIone n.18 del 26 aprIle 2001:
doc. J - provvedImento Impugnato) rIsulta che, per l'area dI CascInazza, le
"|odIfIche e IntegrazIonI al Progetto dI PIano stralcIo per l'Assetto
drogeologIco (PA)" consIstono nello spostamento della MA@92A M1/K2A1: # fIno
a rIcomprendervI l'Intera proprIet dI STE0N

Perch era sbaglIata la rIperImetrazIone effettuata nel corso della
conferenza programmatIca:
A rIguardo cItIamo ampI stralcI della memorIa presentata al trIbunale
superIore delle acque pubblIche daglI Avv.tI FInaldo 8onattI e Prof. FIccardo
7Illata.
25

;5 XACC3 : @K3102?:7C3 8:1 02/82D23
.omIssIs.

! sempre nel corso dell'IstruttorIa, all'udIenza del 19 marzo 200J, sIa Il
Comune dI |onza che la rIcorrente st.EdIlIzIa ndustrIalIzzata s.p.a.
hanno prodotto un ulterIore StudIo tecnIco (FelazIone ed allegatI)
commIssIonato dal Comune dI |onza ad un gruppo dI espertI (Prof.
FabIo ContI, 0r. FabrIzIo CIorgInI, ng. 0anIele Sturla della Soc.
SoIlexpert) avente ad oggetto: "CaratterIzzazIone geometrIca,
geomorfologIca ed IdraulIca del FIume Lambro In |onza". Tale studIo
ha rIvIsItato tutte le problematIche relatIve all'assetto IdrogeologIco
del FIume Lambro In |onza, IvI comprese quelle gI consIderate dal
precedente StudIo del Prof. PaolettI e dal successIvo StudIo
commIssIonato dalla rIcorrente aI Proff. |archettI e ChIlardI gI
menzIonatI, Integrate da ulterIorI approfondImentI e rIlIevI. Tale
materIale ha fornIto un quadro esaustIvo della realt IdrogeologIca
delle aree consIderate (IvI compresa quella dI proprIet della
rIcorrente), ed ha avuto altresI l'opportunIt dI essere aggIornato con
rIguardo al grave evento alluvIonale ed esondatIvo del Lambro
verIfIcatosI neI gIornI 26 e 27 novembre 2002.
! . omIssIs.
,3791/@2372 E:> 1A >293>>:7C:
omIssIs
,37@28:>AD2372 27 82>2CC3
3?2@@2@

I< F Sul prImo motIvo dI rIcorso
4.1. Le censure proposte dalla rIcorrente con questo motIvo sono tutte
rIconducIbIlI alla correttezza del procedImento utIlIzzato nel caso concreto
e concretamente rIferIto alle prevIsIonI del PA InteressantI la proprIet della
rIcorrente alla luce della normatIva (preesIstente e sopravvenuta nel corso
del procedImento stesso) In tema dI formazIone deI PIanI stralcIo per l'assetto
IdrogeologIco.
Le norme applIcabIlI sono note e sono Illustrate con dovIzIa anche nelle dIfese
delle partI resIstentI: e tuttavIa, per una puntuale IllustrazIone delle censure
proposte, sembra utIle rIcordare alcunI datI salIentI della normatIva stessa. n
partIcolare:
a) L'art. 1, comma 1` della legge 267/98 ha prevIsto che I pIanI stralcIo per
l'assetto IdrogeologIco contengano "l'ndvduczone delle cree c rscho
droyeoloyco e lc permetrczone delle cree dc sottoporre c msure d
sclvcyucrdc, nonch le msure medesme".
b) L'art. 1bIs della legge J65/2000 dIscIplIna, al J` comma, un partIcolare
momento del procedImento, IstItuendo una "conferenza programmatIca" su
base regIonale, che ha Il compIto dI esprImere "un pcrere sul proyetto d
pcno con pcrtcolcre r]ermento cllc nteyrczone c scclc provnccle e
comuncle de contenut del pcno".
26
4.2. Sul pIano deI fattI occorre rIcordare:
che Il progetto dI PA dI cuI all'ImpugnatIva e stato predIsposto dalla
AutorIt dI 8acIno e adottato dal ComItato IstItuzIonale della stessa In data 11
maggIo 1999;
che lo studIo "PaolettI" per la IndIvIduazIone e perImetrazIone delle aree a
rIschIo IdrogeologIco rIsale al settembre 1999;
che per le aree a rIschIo IdrogeologIco molto elevato e stato approvato
dall'AutorIt dI 8acIno un PIano StraordInarIo In data 26 ottobre 1999, con
prevIsIone dI mIsure dI salvaguardIa per le aree perImetrate (come rIferIsce e
documenta la Avvocatura erarIale, pag. 9 memorIa dI costItuzIone, doc. 5);
che la FegIone LombardIa con delIberazIone 5 agosto 1999 ha conferIto glI
IncarIchI aI professIonIstI "per lc permetrczone delle cree c rscho e lc
proyettczone prelmncre deyl ntervent d cu cllc leyye 2Z/8" (doc. 5
FegIone LombardIa);
che l'IncarIco conferIto allo StudIo PaolettI con decreto dIrIgenzIale 9
settembre 1999 e dI cuI sopra concerneva esclusIvamente la "permetrczone
delle cree c rscho drculco del ]ume Lcmbro c vclle d \llcscntc", e non la
progettazIone dI InterventI od opere (doc. 6 FegIone).
4.J. Alla stregua deI datI rIferItI, deve InnanzItutto rIlevarsI la erroneIt e
non corrIspondenza al vero della affermazIone regIonale (pag. 1J della
memorIa, par. d, rIghe 56) secondo cuI l'IncarIco al Prof. PaolettI sarebbe
stato affIdato con Il "duplce scopo d evdenzcre le cree c rscho
droyeoloyco molto elevcto. .e d ver]ccre l trccccmento delle ]csce
]luvcl del Proyetto d PAl. " Non vI e traccIa dI tale IncarIco, che la FegIone
prospetta a posterIorI per gIustIfIcare l'uso (anomalo) che dello studIo
PaolettI e stato fatto.
4.4. FIcordIamo poI che Il Progetto dI PA adottato dall'AutorIt dI 8acIno,
pubblIcato e fatto oggetto dI osservazIonI, ed approdato alla Conferenza
ProgrammatIca regIonale con l'accompagnamento delle osservazIonI
presentate, delle relatIve controdeduzIonI regIonalI e con l'espressIone del
relatIvo parere, conteneva una delImItazIone delle fasce fluvIalI Interessante
l'area della rIcorrente IneccepIbIle, In relazIone aI crIterI ed alle regole che
sovrIntendono a tale operazIone: e per questo non vI sono state osservazIonI
sulla delImItazIone del Progetto medesImo.
n quella sede la legge prevede che la Conferenza programmatIca esprIma un
parere per attuare una "necesscrc coerenzc trc pcn]cczone d bccno e
pcn]cczone terrtorcle": tale parere "sul proyetto d pcno" deve essere
espresso "con pcrtcolcre r]ermento cllc nteyrczone c scclc provnccle e
comuncle de contenut del pcno" (le partI In corsIvo sono testo dI legge).
Scopo del parere, quIndI, e quello dI attuare coerenza tra pIanIfIcazIone dI
bacIno e pIanIfIcazIone terrItorIale (ambIentale, urbanIstIca, dI lIvello locale);
ed Il lImIte oggettIvo del parere e costItuIto dall'esIgenza dI un mIglIor
raccordo e IntegrazIone tra prevIsIonI a dIfferente lIvello dI scala.
4.5. Drbene, come, In tale dIscIplIna del procedImento, le AmmInIstrazIonI
resIstentI possano IndIvIduare una potest della Conferenza dI modIfIcare Il
Progetto dI PA, non e dato assolutamente dI comprendere.
Ad escludere categorIcamente tale potest, o anche la sola facolt, appare
suffIcIente la stessa qualIfIcazIone dell'attIvIt della Conferenza (come e
27
quella della FegIone In ordIne alle osservazIonI presentate sul progetto dI PA)
quale attIvIt consultIva, che sI esaurIsce nella formulazIone dI un parere.
Nel caso dI specIe, per contro:
a) non vI erano osservazIonI sulla delImItazIone delle fasce fluvIalI;
b) sul punto la FegIone non era quIndI chIamata ad esprImere un parere;
c) era stato acquIsIto dalla FegIone uno studIo dI perImetrazIone delle aree a
rIschIo IdrogeologIco per la programmazIone dI necessarIe mIsure dI
salvaguardIa e InterventI dI rIduzIone del rIschIo (studIo PaolettI);
d) tale studIo non era stato commIssIonato per la delImItazIone o la verIfIca
delle fasce fluvIalI, e l'autore dello studIo non consIdera maI tale aspetto, n
sI propone dI dare IndIcazIonI a quel fIne, n dI fatto ne fornIsce alcuna;
e) In ognI caso la modIfIca delle fasce fluvIalI non poteva maI gIustIfIcarsI
quale operazIone rIchIesta aI fInI della necessarIa coerenza tra pIanIfIcazIone
dI bacIno e pIanIfIcazIone terrItorIale locale, e tantomeno dalla necessIt dI
Integrare a lIvello dI scala locale le prevIsIonI del Progetto dI PA.
4.6. 0al verbale della Conferenza nulla rIsulta rIguardo ad una "proposta"
regIonale dI modIfIca delle fasce fluvIalI come traccIate nel Progetto del PA,
che la dIfesa erarIale d Invece per scontata ed esIstente, senza peraltro
mInImamente IndIcare un supporto documentale In proposIto. Non solo: nel
corso della Conferenza, come rIferIto da un partecIpante, ed asseverato dal
medesImo con atto formale , la FegIone non esIbIsce alcuna planImetrIa dI
modIfIca delle fasce fluvIalI: la rIcorrente vIene a conoscenza solo a PA
approvato che un allegato "uscIto" dalla Conferenza programmatIca contIene
una >A829A1: ?382M29A 8:11: MA@9: M1/K2A12 82 E>30:CC3, che estende a tutta la
proprIet una fascIa A che Il Progetto, logIcamente e correttamente,
dIsegnava In corrIspondenza delle aree aventI le caratterIstIche tIpIche dI tale
fascIa lungo l'alveo del fIume.
4.7. La FegIone, quando acquIsI lo studIo PaolettI, lo sottopose come tuttI
glI altrI studI al parere della SottocommIssIone Assetto drogeologIco
presso l'AutorIt dI 8acIno : la quale espresse un parere che, per tutta la sua
estensIone, sI confIgura come meramente descrIttIvo delle operazIonI
effettuate daglI espertI e descrItte nello studIo. La CommIssIone, alla fIne,
accenna al fatto (peraltro rIsultato In seguIto InesIstente) che I rIlevI
topografIcI contenutI nello studIo sarebbero "maggIormente approfondItI"
rIspetto a quellI a carattere pIu generale utIlIzzatI per la defInIzIone delle
fasce fluvIalI nel tratto consIderato: per concludere che sI rItengono
accoglIbIlI "le proposte contenute nello studIo medesImo". |a, a parte Il
fatto come detto che lo studIo successIvo eseguIto per IncarIco della
rIcorrente e prodotto In gIudIzIo (Proff.rI |archettI e ChIlardI) ha smentIto Il
dato dI fatto del rItenuto "maggIor approfondImento", e comunque certo che
nessuna proposta e contenuta nello studIo PaolettI tendente ad una modIfIca
delle fasce fluvIalI come defInIte nel Progetto dI PA; per cuI In nessun caso
detto parere potrebbe valere allo scopo dI dare una parvenza dI motIvazIone
all'arbItrarIa modIfIca autonomamente operata (In condIzIonI e con modalIt
rImaste Ignote) nella sede FegIonale relatIvamente al sIstema delle fasce
fluvIalI come confIgurato nel Progetto dI PA per le aree dI proprIet della
rIcorrente.
28
4.8. Concludendo sul prImo motIvo: vI e stata vIolazIone dI legge, perch la
Conferenza programmatIca deve solo esprImere un parere sul progetto,
lImItato: 3 alla materIa dI osservazIonI presentate e controdedotte dalla
FegIone; 3KK:>3 all'esIgenza dI assIcurare coerenza tra pIanIfIcazIone dI
8acIno e pIanIfIcazIone terrItorIale locale; 3KK:>3 alla necessIt dI Integrare a
lIvello dI scala locale le prevIsIonI del progetto esamInato. Nessuna dI queste
tre condIzIonI rIcorreva nel caso dI specIe.
7I e stata, ancora, vIolazIone dI legge con la InIzIatIva assunta dalla FegIone
dI modIfIcare la cartografIa delle fasce fluvIalI, non essendo prevIsta dalla
legge tale InIzIatIva regIonale.
7I e stata vIolazIone dI legge con la sottrazIone della modIfIca sostanzIale
Introdotta nel progetto ad ognI possIbIlIt dI esame, crItIca ed opposIzIone da
parte deI soggettI (e nella specIe: della rIcorrente) aI qualI la legge assIcura
talI garanzIe partecIpatIve In presenza dI un progetto dI PIano regolarmente
pubblIcato.
N varrebbe obbIettare che la legge non prevede tale ulterIore partecIpazIone
In sede dI Conferenza programmatIca: perch cIo sIgnIfIca solo che, essendo
detta partecIpazIone assIstIta da garanzIe fondamentalI dIscendentI dalla
legge n 241/90, deve per cIo solo essere esclusa una facolt dI modIfIca
radIcale del progetto quando non sIa contemporaneamente assIcurata quella
garanzIa che e garantIta rIguardo al progetto.
*****
H< F Sul secondo motIvo dI rIcorso
5.1. Con tale motIvo la rIcorrente, premesse alcune consIderazIonI In ordIne
alla funzIone della delImItazIone delle fasce fluvIalI (par. .1 rIcorso), suI
rapportI tra delImItazIone delle fasce stesse contenuta nel Progetto dI PA e I
contenutI dello studIo del Prof. PaolettI (par. .2), ha concluso denunzIando
neI rIguardI della modIfIca del Progetto PA Introdotta In sede dI Conferenza
programmatIca Il vIzIo dI eccesso dI potere per dIfetto dI presuppostI,
carenza dI IstruttorIa e dIfetto dI motIvazIone, e totale Incoerenza tra
premesse metodologIche del PA In tema dI delImItazIone delle fasce fluvIalI e
la concreta delImItazIone operata della fascIa "A" rIguardo all'area della
rIcorrente: con conseguente IllegIttImIt del PA stesso sotto tuttI I profIlI
denunzIatI (par. .J).
Sotto un ulterIore profIlo ha denunzIato la totale mancanza dI motIvazIone In
ordIne alla vIstosa e sostanzIale InnovazIone cartografIca Introdotta rIguardo
nell'allegato del progetto del PA rIguardante le fasce fluvIalI, InnovazIone
della quale peraltro manca addIrIttura la menzIone (oltre che qualsIasI
motIvazIone) neglI attI della Conferenza programmatIca.
Per render conto della gravIt dI tale cIrcostanza e suffIcIente tale rIlIevo:
con la ?382M29A (@313 9A>C30>AM29A^ : 737 02/@C2M29ACA 27 A19/7 ACC3 3
839/?:7C3 @9>2CC3!!) del progetto dI PA adottato dall'AutorIt dI 8acIno sI e
resa totalmente InedIfIcabIle l'Intera proprIet della rIcorrente, senza che
questa abbIa maI potuto conoscere se non dopo la defInItIva approvazIone
del PA la cIrcostanza. N varrebbe opporre come sI legge nella dIfesa
regIonale (pag. 11 memorIa rIghe 57) che "Lc Con]erenzc proyrcmmctcc
puo qund consdercrs lc sede leyttmc n cu posscno essere escmncte le
precedent osservczon, mc non per presentcrne d nuove": a sIffatto rIlIevo
29
puo opporsI, ben pIu fondatamente, che la Conferenza programmatIca e bensI
la sede legIttIma per l'esame delle osservazIonI presentate rIguardo aI
contenutI del progetto, ma non e la sede legIttIma per Introdurre nel
progetto, a totale Insaputa deglI InteressatI, modIfIche dI sorta, (con la sola
eccezIone dI quelle conseguentI all'accoglImento dI osservazIonI): e
tantomeno quelle che non trovIno alcun fondamento neglI accertamentI e
studI commIssIonatI dalla stessa autorIt che organIzza la Conferenza. E a tal
proposIto appare gratuIta a fronte delle gravI IllegIttImIt denunzIate e
quasI provocatorIa la asserzIone regIonale dI aver proceduto "nel peno
rspetto dellc normctvc vyente, comprese quelle norme che sono ]nclzzcte
cd csscurcre lc p cmpc pcrtecpczone cl procedmento d tutt soyyett
nteressct" ( pag. 11 cItata).
5.2. Sempre con rIferImento alle censure proposte con Il secondo motIvo, ed
a proposIto dI alcunI rIlIevI crItIcI mossI neI confrontI dI alcunI aspettI dello
studIo del Prof. PaolettI, potranno trarsI argomentI sIgnIfIcatIvI della
fondatezza deI rIlIevI stessI nella sIntetIca esposIzIone dedIcata, pIu appresso,
alle rIsultanze tecnIche acquIsIte nel presente gIudIzIo attraverso la
produzIone dI altrI due ImportantI studI tecnIcI eseguItI sulla materIa
controversa.
Preme Invece chIarIre a fronte dI una dIchIarazIone della dIfesa erarIale
(pag.17 memorIa, rIghe 2 e segg) che qualIfIca come "grave" una
affermazIone della rIcorrente (cIrca ImperdonabIlI dIstrazIonI o una arbItrarIa
delImItazIone delle fasce fluvIalI) che la dIchIarazIone stessa e palese frutto
dI equIvoco: l'Avvocatura dello Stato InfattI erroneamente rItIene che quel
gIudIzIo sIa stato formulato a carIco dello studIo del Prof. PaolettI, del quale
gIustamente sI rIcordano qualIt e merItI, mentre lo stesso ha per oggetto
esattamente l'operazIone condotta In sede dI Conferenza programmatIca (o
comunque In vIsta o In conseguenza della stessa) da parte della FegIone per
realIzzare la modIfIca del progetto dI PA rIguardo alle fasce fluvIalI sulle aree
della rIcorrente. AbbIamo InfattI scrItto: (pag. 15 rIcorso rIghe da quIntultIma
In fIne, e pag. successIva): "lncmmssble cppcre cllorc e motvo
nvcldcnte dell'nterc Con]erenzc per l punto n contestczone l ]ctto che
dellc suddettc mod]cc dell'estensone dellc ]cscc A, e dellc corrspondente
vcrczone ccrtoyrc]cc (che comportc conseyuenze sostcnzcl d enorme
portctc per yl nteress ncs) non s ]cccc nemmeno cenno neyl ctt dellc
con]erenzc medesmc: con lc conseyuente nvcldtc (sotto pro]l ndcct n
epyrc]e) dellc prevsone del PAl nellc pcrte n cu cppcre cver
cutomctccmente recepto lc mod]cczone ccrtoyrc]cc n pcrolc.
La abnormt della contestata revsone yustjca l sosetto d
merdonabl dstrazon o, cosa ancor u yrave, d una arbtrara
delmtazone ejjettuata - n assenza ed n contrasto con le rsultanze
struttore- al d juor del rocedmento nel quale la modjca d tale
delmtazone avrebbe dovuto trovare adeyuata llustrazone, suorto
conosctvo e sorattutto aryomentatvo: element quest nvece tutt
comletamente assent ne document che dovrebbero dar conto della
modjcazone delle jasce che rsulta nseyablmente rajjyurata
nell'aarato cartoyrajco jnale del PAl".
30
ConfermIamo Integralmente Il gIudIzIo sopra esposto, che non ha certo avuto
quale bersaglIo Il lavoro o la persona del Prof. PaolettI: tranquIllIzzando nel
contempo la dIfesa erarIale sulla pIena condIvIsIone da parte nostra della
stIma e dell'apprezzamento che vengono gIustamente rIservatI all'Illustre
studIoso.
*****
6< F Sul terzo motIvo dI rIcorso
Con questa censura sI e denunzIata al dI l delle censure attInentI la
correttezza e legIttImIt del procedImento la oggettIva InesIstenza deI
presuppostI dI fatto per la rIcomprensIone dell'area della rIcorrente nella
fascIa fluvIale "A". SI confermano la censura e le motIvazIonI che la
sostanzIano, rInvIando comunque aI puntI successIvI relatIvI all'esame delle
rIsultanze deglI studI tecnIcI acquIsItI al gIudIzIo.
*****
3?2@@2@
*****
R< F ElementI tecnIcI dI valutazIone acquIsItI nel corso del gIudIzIo.
Attesa la natura anche tecnIca dell'll.mo TrIbunale SuperIore adIto, e
comunque per completezza dI IllustrazIone dell'ImpugnatIva proposta, sembra
utIle una breve esposIzIone dI quanto e emerso, sul pIano tecnIco, daglI studI
eseguItI In corso dI gIudIzIo ed acquIsItI allo stesso a seguIto della produzIone
deglI stessI da parte rIspettIvamente della rIcorrente e del Comune dI
|onza.
8.1. StudIo deI ProfessorI |archettI e ChIlardI (anno 2001)
Nello studIo sI esamInano le modIfIche apportate nel Progetto orIgInarIo del
PA aI lImItI dI fascIa, e sI sottolInea che talI modIfIche sono state Introdotte
sulla base deI rIsultatI dello studIo commIssIonato dalla FegIone al Prof.
PaolettI. n proposIto sI rIchIama l'attenzIone sul fatto che lo studIo del Prof.
PaolettI non era stato affIdato per studIare una modIfIca del PA: dI
conseguenza, e coerentemente, nello studIo stesso non era contenuta alcuna
specIfIca IndIcazIone cIrca eventualI modIfIche aI lImItI dI fascIa.
Nello studIo In esame vengono confrontatI I crIterI prevIstI dalla normatIva del
PA per Il traccIamento delle fasce fluvIalI e quellI utIlIzzatI dal Prof. PaolettI
per I calcolI relatIvI alla perImetrazIone dI aree a rIschIo dI esondazIone.
Scopo dI tale confronto e stato quello dI verIfIcare se fra I due studI potevano
sussIstere presuppostI dI compatIbIlIt talI da gIustIfIcare l'uso che e stato
fatto deI rIsultatI delle IndagInI del Prof. PaolettI. Una volta rIscontrate
notevolI dIfferenze fra le due metodologIe, e verIfIcato che lo studIo PaolettI
non conteneva I parametrI necessarI al traccIamento deI lImItI dI fascIa A,
|archettI e ChIlardI hanno applIcato un modello dI calcolo, basandosI anche
su nuovI rIlIevI topografIcI nell'area della "CascInazza", con Il duplIce scopo
dI verIfIcare I rIsultatI dI precedentI studI e dI analIzzare la sensItIvIt deI
rIsultatI deI calcolI daI datI utIlIzzatI per descrIvere la geometrIa dell'alveo e
delle aree lImItrofe.
31
n tutte le analIsI effettuate daI Prof. |archettI e ChIlardI sI e tenuto conto
del fatto che l'AutorIt dI 8acIno rIchIede, per eventualI modIfIche del PA,
rIlIevI dI maggIor dettaglIo dI quellI utIlIzzatI In precedenza
J
.
n sIntesI, le conclusIonI dello studIo deI Proff. |archettI e ChIlardI hanno
consentIto dI appurare quanto segue.
#< F Le mod]che ntrodotte c lmt d ]cscc contenut nel Proyetto 1
del PAl sono stcte e]]ettucte n modo cpprossmctvo e non cdeyuctcmente
documentcto.
Come premesso, chI ha proposto le modIfIche ha fatto rIferImento come
noto al recente studIo del Prof. PaolettI. n detto studIo l'analIsI statIstIca
delle pIogge e lo studIo della relazIone fra pIogge e portate rIsultano essere
quanto dI pIu accurato fInora prodotto per quanto rIguarda Il bacIno
IdrografIco In esame (FIume Lambro). Al contrarIo, I datI topografIcI utIlIzzatI
per la determInazIone delle quote del pelo lIbero non sI possono defInIre pIu
accuratI dI quellI ImpIegatI In precedentI analIsI IdraulIche, come Invece
rIchIesto dalle norme PA nell'eventualIt che sI voglIano Introdurre
modIfIche, anche perch non rIferItI aglI stessI oggettI.
0alla lettura della FelazIone del Prof. PaolettI rIsulta InfattI come eglI sI sIa
basato, per descrIvere la geometrIa del Lambro aI fInI del calcolo, su rIlIevI sI
nuovI, ma effettuatI solo In corrIspondenza deI manufattI dI attraversamento
(pontI, brIglIe, ecc.) presentI sul Lambro, non facendo uso della grande
quantIt dI datI dIsponIbIlI relatIvI alle molte sezIonI rIlevate In passato per la
stesura del "PIano Lambro", e nemmeno dI quellI delle sezIonI fluvIalI usate
dall'AutorIt dI 8acIno per I calcolI alla base del traccIamento delle fasce
fluvIalI del PA. CIo ha comportato, ad esempIo, per Il tratto dI Lambro
compreso fra Il ponte del Canale 7IlloresI e Il ponte stradale dI 7Ia |onte
Santo, lungo cIrca due chIlometrI e lImItrofo all'area oggetto della
controversIa, una descrIzIone dell'alveo basata su due sole
sezIonI rIlevate (I due pontI cItatI) Invece delle 14 (quattordIcI) usate nel
PIano Lambro. Ne consegue, da questo punto dI vIsta, che non sembra
possIbIle defInIre lo studIo In questIone come "d mcyyor dettcylo", come
Invece rIchIesto dalle norme tecnIche PA per l'elaborazIone dI proposte
fInalIzzate alla modIfIca delle fasce fluvIalI.
La rIpercussIone dI questa semplIfIcazIone suI rIsultatI e ovvIa: la descrIzIone
geometrIca dI un lungo tratto dI Lambro basata solo sulle sezIonI rIlevate In
corrIspondenza deI manufattI dI attraversamento, ossIa dove l'alveo e pIu
stretto, Introduce nel modello dI calcolo un alveo meno largo dI quello reale;
nelle formule entrano quIndI sezIonI pIu strette, e la corrente sImulata non

3
Giova rammentare che qualsiasi modello per calcoli idraulici si basa su una rappresentazione
schematica della geometria dell`alveo: la geometria e ricavata da rilevi topograIici, che per Iorza di cose
non possono essere eIIettuati in maniera da cogliere anche i minimi particolari. Ragioni connesse alle
tecniche di misura e al loro costo inducono inIatti a limitarsi ad una descrizione geometrica approssimata,
tanto piu precisa qunto piu Iedelmente segue la morIologia naturale.
32
rIesce a stare nell'alveo: In altre parole, dal calcolo rIsultano quote dI pelo
lIbero maggIorI e, dI conseguenza, aree potenzIalmente allagabIlI pIu estese.
J< F Lc mod]cc cpportctc cl lmte trc ]cscc A e 8 non n clcun modo
yust]ccble con cryomentczon tecnche e non rsultc con]orme c qucnto
prevsto dcllc vyente normctvc del PAl, n qucnto essc stctc ntrodottc
sullc bcse d stud drculc che non contenyono n volevcno contenere yl
element ndspenscbl cl trccccmento dellc ]cscc A.
Premesso e rIbadIto che nello studIo del Prof. PaolettI non e contenuta alcuna
proposta dI modIfIca delle fasce fluvIalI del Lambro, sI sottolInea che PaolettI
non presenta alcun calcolo utIle all'IdentIfIcazIone dell'estensIone della
fascIa A: eglI Invece pone a confronto, ma senza proporre alcunch, la fascIa
8 del PA con l'area potenzIalmente esondabIle da luI calcolata In
corrIspondenza della pIena bIcentenarIa; non pone Invece a confronto la
fascIa A del PA con la sua area dI esondazIone con tempo dI rItorno dI 50
annI: solo da altrI, quIndI, e derIvata la proposta dI modIfIcare Il PA, non
certamente In relazIone all'area dI esondazIone da luI calcolata (con tempo dI
rItorno dI 50 annI):
,< F Anche la modIfIca apportata al lImIte orIentale dI fascIa 8, ammessa ma
non concessa la sua valIdIt, dovrebbe essere sostanzIalmente rIvIsta sulla
base delle caratterIstIche planoaltImetrIche della zona, spostando Il lImIte
verso est almeno fIno a 7Ia |. 8uonarrotI, comprendendo In tal modo una
vasta area gI Intensamente urbanIzzata (questo aspetto potrebbe gIustIfIcare
l'IndIvIduazIone dI un "LImIte dI progetto della fascIa 8" In corrIspondenza del
lImIte gI IndIvIduato nel Progetto del PA 1999.
+< F Le nuove verIfIche tecnIche eseguIte da |archettIChIlardI, basate su
crIterI geomorfologIcI e IdraulIcI e su rIlIevI dI maggIor dettaglIo, hanno
consentIto dI confermare la sostanzIale valIdIt deI lImItI delle fasce rIportatI
nel progetto 1999 del PA, fatto salvo un amplIamento della fascIa A (nella
zona dI Casa CassIna).
%< F Un ulterIore elemento a sostegno della valIdIt della posIzIone del lImIte
della fascIa 8 del Progetto 1999 del PA derIva dal fatto che e stato accertato
che esso corrIsponde ad un cardIne della centurIazIone romana, che non ha
subIto nel tempo alcuna sensIbIle deformazIone ad opera delle correntI dI
pIena, fatta eccezIone per la gI rIchIamata zona sItuata neI pressI dI Casa
CassIna (vecchIa ansa del Lambro).
X< F ClI studI IdraulIcI precedentI (Prof. PaolettI) hanno mostrato l'InutIlIt dI
utIlIzzare l'area In oggetto per rIcavarne un'eventuale "cassa dI espansIone"
per la lamInazIone delle pIene localI.

*7 :@C>:?A @27C:@2[ dallo studIo |archettI e ChIlardI sI rIcavano I seguentI
elementI:
a) la sostanzIale valIdIt delle fasce precedentI la modIfIca;
b) l'errato utIlIzzo dello StudIo PaolettI aI fInI dI gIustIfIcare la predetta
modIfIca;
c) l'InutIlIt dell'area della CascInazza aI fInI della prevenzIone del rIschIo
IdrogeologIco qualora la sI volesse IdentIfIcare come "area dI lamInazIone
delle pIene" (quest'ultIma conclusIone e Invero rIpresa dal precedente studIo
IdraulIco dI PaolettI).
33
8.2. StudIo commIssIonato dal Comune dI |onza (Soc. SoIlexpert Anno
2002)
Lo studIo In esame e fInalIzzato, come sI legge nella "Premessa",
"all'adeguamento del PIano Fegolatore Comunale aI contenutI del PIano
StralcIo per l'Assetto drogeologIco del 8acIno del Po" (PA). L'ImpostazIone
del lavoro rIspetta Il cosIddetto "|etodo dI approfondImento" per la
valutazIone delle condIzIonI dI rIschIo neI terrItorI della fascIa C [...] nonch
neI terrItorI classIfIcatI come fascIa A e 8 rIcadentI all'Interno deI centrI
edIfIcatI, cosI come proposto dall'allegato J alla 0elIberazIone della CIunta
FegIonale 11 dIcembre 2001 n. 7/7J65 ("AttuazIone del PIano StalcIo per
l'Assetto drogeologIco del bacIno del FIume Po (PA) In campo urbanIstIco".
Sempre nella premessa sI specIfIca che lo studIo e predIsposto anche per Il
"rcyyunymento d un lvello d cppro]ondmento superore c qucnto ]norc
reclzzcto". Conseguentemente lo studIo rIprende ed analIzza I datI
geometrIcI dI tuttI glI studI precedentI (PIano Lambro, StudIo PaolettI,
AutorIt dI 8acIno) ad esclusIone dI quello dI |archettI e ChIlardI, che non
vIene maI cItato.
L'IndagIne aggIunge nuovI rIlIevI geometrIcI, effettuatI In corrIspondenza
delle sezIonI a suo tempo autorIzzate dall'AutorIt dI 8acIno, per poter
aggIungere dettaglIo proprIo a quelle sezIonI che furono utIlIzzate per la
prIma stesura delle fasce fluvIalI del Lambro.
E' Interessante notare come l'analIsI comparata deI datI geometrIcI trovI
maggIorI concordanze fra le vecchIe sezIonI del PIano Lambro e quelle oggetto
deI nuovI rIlIevI, pIuttosto che fra queste ultIme e le sezIonI utIlIzzate
dall'AutorIt dI 8acIno.
Sulla scorta dI questo approfondIto studIo della morfologIa dell'alveo e del
terrItorIo ad esso cIrcostante glI AutorI dImostrano dI essere In possesso deI
requIsItI rIchIestI per formulare proposte dI modIfIca al PA (ultIma versIone
proposta).
Nello studIo sI legge testualmente, a pag. 10 della FelazIone cosIddetta dI "J
a
Fase" (FJ FelazIone IdraulIca), che "l rsultct rccvct per mezzo d questc
metodoloyc d cclcolo potrcnno d conseyuenzc essere con]rontct con quell
pubblcct nel PAl. l rsultct potrcnno noltre essere con]rontct con pcrte d
quell dello studo Pcolett, cnche se quest'ultmo non erc ]nclzzcto cl
trccccmento delle ]csce ]luvcl, e precscmente con lc ]cscc d esondczone
dellc penc con tempo d rtorno d 200 cnn; lo Studo Pcolett contene
cnche rsultct cclcolct c pcrtre dcllc portctc con tempo d rtorno d 50
cnn che, ncturclmente, non sono n clcun modo con]rontcbl con quell qu
espost
SI rIleva dunque che anche lo studIo commIssIonato dal Comune dI |onza
osserva che lo studIo PaolettI non era fInalIzzato al traccIamento delle fasce
fluvIalI, e che I rIsultatI dI PaolettI non erano dunque confrontabIlI con quellI
ottenutI applIcando Invece le metodologIe prevIste dalle Norme tecnIche del
PA.
A pag. 11 e oltretutto rIlevabIle un'osservazIone che conferma quanto esposto
dello studIo |archettIChIlardI cIrca Il dettaglIo della caratterIzzazIone
geometrIca aI fInI deI calcolI IdraulIcI: "lo studo Pcolett contene dct
recent ryucrdo cllc yeometrc de mcnu]ctt esstent qucl pont, trcverse
34
ecc., e rportc dct sullc yeometrc del ]ondo n corrspondenzc dellc mcyyor
pcrte de mcnu]ctt; nello studo Pcolett sono rportcte unccmente sezon
che concdono con quclche mcnu]ctto, mentre non sono rportct dct
relctv c sezon concdent con quelle del PAl o del Pcno Lcmbro".
Questa frase esprIme molto chIaramente la mancanza deI requIsItI dI
"maggIor dettaglIo" nello studIo PaolettI.
Lo studIo commIssIonato dal Comune dI |onza rIporta I profIlI dI pelo lIbero
calcolatI In corrIspondenza delle portate prevIste dall'AutorIt dI 8acIno per Il
traccIamento delle fasce A, 8 e C e, nelle tavole 5.J. e 6.J, le proposte dI
nuove fasce fluvIalI che rIguardano anche l'area della CascInazza (Tav. 5.J) e
Il confronto fra queste fasce e quelle contenute nell'ultIma versIone del PA
modIfIcato (Tav. 6.J).
Se cI lImItIamo ad osservare l'area della CascInazza, glI estensorI dello studIo
propongono una fascIa A molto vIcIna al Lambro ed una fascIa 8 con Il lImIte
esterno coIncIdente In sostanza con Il cardIne romano dI cuI sI parla
ampIamente nella FelazIone |archettIChIlardI.
0al confronto tra le fasce emerge che quelle proposte nello studIo quI In
esame coIncIdono pratIcamente con quelle a suo tempo rIcavate dall'AutorIt
dI 8acIno, mentre rIsultano molto pIu vIcIne al fIume dI quanto lo sIano quelle
traccIate sulla base dello studIo PaolettI.
Confrontando I datI dello studIo SoIlexpert con quellI dello studIo |archettI
ChIlardI (allegato 6) che, sI rIbadIsce, non vIene maI menzIonato nel prImo, Il
lImIte esterno dI fascIa A rIsulta In alcunI puntI pIu vIcIno al fIume dI quanto
lo sIa Il lImIte proposto daglI stessI |archettI e ChIlardI; vI e Invece
coIncIdenza fra I lImItI esternI dI fascIa 8.
Scendendo neI dettaglI, lo studIo SoIlexpert descrIve sIntetIcamente I rIsultatI
del calcolo relatIvo alla determInazIone delle fasce, mettendo In luce come
l'acqua possa anche arrIvare a lambIre la Casa CassIna, ma con profondIt del
tutto trascurabIlI e senza l'Impeto necessarIo per causare sItuazIonI dI serIo
perIcolo: a pag. 72 sI legge InfattI: "Supponendo comunque che v sc
esondczone d snstrc, l pelo d'ccquc rcyyunyerebbe unc quotc
prctccmente dentcc c quellc dellc strcdc che corre n prossmtc dellc
Ccscnczzc. lpotzzcndo comunque che lc strcdc venyc sommersc,
l'esondczone s ]ermerebbe comunque poch metr p n lc c ccusc
dell'cltmetrc del terreno. Lc medesmc cltmetrc evtc cnche che lc penc
cctcstro]cc (T500) s spnyc oltre".
Ancora, a pag. 77 dello studIo, sI sottolInea che: "ln snstrc le pene
rcyyunyerebbero l rlevcto strcdcle d \.le E. Ferm, pero supercndo d sol
2 cm. (T200) o cm (T500) lc strcdc che corre n drezone dc nord c sud
conyunyendo \.le Ferm cllc Ccscnczzc. Tenendo conto del modesto rlevo
cd est d quest'ultmc strcdc (v. ]oto pcy. seyuente), non ncluso ne dct
cltmetrc, e del ccncle subto cd est d questo, nonch d qucnto prevsto
nel cclcolo per lc sezone 55 p c monte, lmt delle ]csce sono stct
trcccct propro n concdenzc del rlevo ctcto".
Un ultImo Importante rIlIevo occorre fare rIguardo allo studIo In esame: In
relazIone al tempo durante Il quale lo stesso e stato effettuato, glI autorI
dello stesso hanno avuto la possIbIlIt dI verIfIcare glI effettI dell'evento
alluvIonale con vIstosa esondazIone del Lambro verIfIcatosI neI gIornI 2627
35
novembre. ClI ultImI tre allegatI cartografIcI dello studIo descrIvono appunto
glI effettI dell'evento. n partIcolare la planImetrIa n. J (Carta
dell'esondazIone nel terrItorIo comunale) descrIve Il fenomeno come
verIfIcatosI (sulla base deI rIlevI effettuatI In loco Il gIorno stesso In cuI
accadeva) sulle aree della rIcorrente. Drbene, e possIbIle rIlevare che
l'esondazIone (che ha InvestIto tutto Il terrItorIo urbano) ha lascIato
completamente Indenne l'area ad est della strada corrIspondente al traccIato
della centurIazIone romana. l che costItuIsce una decIsIva dImostrazIone "In
vIvo" dI quanto la rIcorrente ed I suoI tecnIcI hanno ampIamente dedotto e
sostenuto sul pIano tecnIco. La planImetrIa In questIone costItuIsce la pIu
sIcura prova della fondatezza del rIcorso.
ConclusIonI
7I e una sostanzIale concordanza fra le conclusIonI deI due studI consIderatI:
ambedue rIconoscono la completezza e Il dettaglIo deI rIsultatI dello studIo
PaolettI rIguardo alle portate dI pIena, sottolIneando nel contempo
l'ImpossIbIlIt del confronto fra le fasce A da essI proposte e I rIsultatI dello
studIo PaolettI, che non contIene alcun dato utIle per Il traccIamento dI un
lImIte dI fascIa A.
due studI sI dIfferenzIano per la geometrIa utIlIzzata per I calcolI: mentre
|archettI e ChIlardI hanno scelto dI approfondIre Il dettaglIo geomorfologIco
dell'area esondabIle della CascInazza, glI estensorI dello studIo SoIlexpert
hanno effettuato nuovI rIlIevI In alveo. n cIo rIsIede, probabIlmente, la
ragIone delle dIfferenze rIscontrabIlI nel traccIamento deI profIlI dI pelo
lIbero e nella perImetrazIone della fascIa A, dIfferenze che rIsultano pero
assolutamente non sIgnIfIcatIve.
n defInItIva, I rIsultatI deI due studI concordano sostanzIalmente e sI
dIscostano entrambI dalla modIfIca al PA a suo tempo proposta (e poI
attuata) sulla base dI alcunI rIsultatI dello studIo PaolettI.
*****
omIssIs

Per concludere Il PIano stralcIo per l'Assetto drogeologIco e stato adottato
con 0elIberazIone del ComItato stItuzIonale n. 18 del 26 aprIle 2001 ed e
stato pubblIcato sulla Cazzetta UffIcIale n. 18J dell'8 agosto 2001.
SuccessIvamente Il 0PC| del J0 gIugno 200J (pubblIcata su Cazzetta UffIcIale
dell'11 dIcembre 200J) ha avuto lo scopo dI attuare Il PA per verIfIcarne la
congruIt rIspetto aI problemI IdrogeologIcI.

Per quanto rIguarda la cItt dI |onza cosa e successo tra la prIma e la
seconda delIberazIone:

1. nel corso dell'evento alluvIonale ed esondatIvo del Lambro verIfIcatosI
neI gIornI 26 e 27 novembre 2002 sI e potuto dImostrare che la
perImetrazIone delle fasce fluvIalI del 2001 non era corretta (peraltro,
ed e bene comIncIare a rIcordarlo, dIversa da quella effettuata nel
1999 dI cuI l'AmmInIstrazIone comunale era a perfetta conoscenza).
36
Con sommo dIspIacere (supponIamo) dell'AmmInIstrazIone neoeletta,
mentre la cItt andava InesorabIlmente sott'acqua (ed una persona
morIva), le aree poste a sud del Comune (CascInazza) non venIvano
Interessate dall'alluvIone. 0Imostrando cosI (empIrIcamente) che non
possono costItuIre vasca dI lamInazIone.



CascInazza, Il cardIne romano e la CascIna CascInazza



37

CascInazza, Il cardIne romano


|onza, Centro cItt

38
2. conclusIone cuI e arrIvato lo stesso comune dI |onza (gI guIdato da
FaglIa) quando nell'udIenza del 19 marzo 200J presso Il TrIbunale
SuperIore delle Acque pubblIche In Foma, ha deposItato una studIo
affIdato ad un gruppo dI espertI guIdatI dal prof. FabIo ContI,che ha
rIvIsItato tutte le problematIche relatIve all'assetto del fIume Lambro
con approfondImentI e rIlIevI, ha dImostrato che l'area a sud dI |onza
non sarebbe maI stata Interessata da esondazIonI e che quIndI Il pIano
del 2001 era scorretto e quello del 99 corretto.


39
QuIndI con la delIberazIone del 200J l'AutorIt dI bacIno ha semplIcemente
fatto Il suo dovere sulla base deI datI empIrIcI a dIsposIzIone; "l PA sI
confIgura come pIano cornIce, che vede la sua attuazIone nella dImensIone
deI PIanI redattI dalle AmmInIstrazIonI localI (PIanI terrItorIalI, StrumentI
urbanIstIcI vedI PFC, PIanI dI settore) che, attraverso la verIfIca dI
compatIbIlIt, ne realIzzano un aggIornamento contInuo. A seguIto
dell'approvazIone del PA nelle FegIonI maggIormente Interessate (EmIlIa
Fomagna, LIgurIa, PIemonte, LombardIa, 7alle d'Aosta, 7eneto), e stata
avvIata la revIsIone deglI strumentI urbanIstIcI e dI area vasta, oggI vIgentI,
per verIfIcarne la congruIt rIspetto aI problemI IdrogeologIcI. Conseguenza dI
questa operazIone dI vasta portata, consIderando la partIcolarIt del bacIno
sul pIano nazIonale per le sue dImensIonI, ma anche per glI eventI IdrologIcI
che lo hanno Interessato e che contInuano a manIfestarsI, e l'aggIornamento
del PIano, che sI e tradotto In termInI dI varIantI e/o IntegrazIonI deI
contenutI sIa normatIvI che tecnIcI".
40

;; < -3C: @/ Y/A7C3 E/LL129AC3 @/1 @2C3 ZZZ<9A@927ADDA<27M3
"Rcssumendo, e nel ccso non ]ossmo stct chcr: Lc costruzone d ccncle d
Z km stctc pensctc per mettere Monzc n scurezzc non per cutorzzcre l
]rctello del Ccvclere c costrure..."
Mlenc 6cbcnell, Report, 2J ottobre 2005

( a cura del Prof. Paolo ChIlardI, docente dI .)

testI pubblIcatI sul sIto web contengono varIe Inesattezze.

n partIcolare, l'artIcolo "0no scolmctore lunyo 18.24.41 euro" afferma
che tale scolmatore sarebbe stato progettato per poter modIfIcare Il PA, che
la CascInazza potrebbe essere un'area dI espansIone naturale, che l'uso della
CascInazza come area dI espansIone sarebbe stato trascurato nello studIo dI
fattIbIlIt dello scolmatore.

La realt e completamente dIfferente.
nnanzItutto, lo studIo dI fattIbIlIt afferma chIaramente che
".l'cttvtc d modellczone [drculcc] hc ryucrdcto nzclmente le
condzon attual dell'alveo con la conseyuente delmtazone delle
aree d allayamento che lunyo l trctto s producono per event d
d]]erente tempo d rtorno (10, 200 e 500 cnn)."
CIo sIgnIfIca che le fasce fluvIalI sono state traccIate solamente In base
all'assetto IdraulIco attuale e quIndI trascurando completamente la presenza
dello scolmatore.
Al proposIto vale la pena dI sottolIneare come I calcolI IdraulIcI del tutto
analoghI a quellI alla base del PA sIano statI effettuatI anche nell'ambIto dI
varI studI IndIpendentI da quello dI fattIbIlIt dello scolmatore. Fra questI
fIgura anche quello per la "zonazIone del rIschIo IdraulIco" deposItato dal
Comune dI |onza al TrIbunale delle Acque PubblIche: In esso, rIguardo
all'area della CascInazza, sono pIenamente confermatI I rIsultatI che hanno
portato al traccIamento delle fasce fluvIalI del vIgente PA.
Tornando alla studIo dI fattIbIlIt, questo evIdenzIa In modo molto chIaro e
InequIvocabIle che lo scolmatore e una soluzIone pensata per porre rImedIo
alla verIfIcata ImpossIbIlIt dI far transItare Il Lambro In pIena attraverso Il
centro dI |onza, a causa dell'esIguIt deI canalI:
".ln pcrtcolcre, s hc che l tratto che attraversa l centro urbano
d Monza rsulta essere comatble con ortate d crca 80 + 90
m3/s, a jronte d ortate draulche con temo d rtorno d 200
ann ar a crca 200 + 210 m3/s. Tcle nsu]]cenzc lc ccusc de
]requent e vcst cllcycment che nteresscno lc cttc d Monzc. S
seynclc noltre che lvell d penc correlct cllc precedente portctc
compctble non rspettcno comunque ]rcnch d scurezzc su pont.
ln cltr termn con lc portctc d 100 mJ/s numeros mcnu]ctt n
41
Monzc presentcno ]unzoncmento n pressone. 0vers mcnu]ctt d
cttrcverscmento d notevole mportcnzc rsultcno essere ncompctbl
con le portcte d penc: trc tutt s seynclc l ponte dell'cutostrcdc A4
(sezone LA1), l qucle per portcte duecentenncl rsultc essere
sccvclccto dcllc corrente drcc."
".Appcre evdente lc necesstc d reclzzcre un'operc c monte d
Monzc che sc n yrcdo d lmtcre lc portctc cll'nterno del centro d
Monzc entro vclor compctbl con lc stuczone n ctto."
Al contrarIo dI quanto affermato sul sIto web, lo studIo dI fattIbIlIt prende
dIrettamente In consIderazIone tutte le possIbIlI aree dI espansIone. Ad
esempIo:
Ncla resenza d aree natural (arco d Monza e Cascnazza) d
estensone synjcatva n valore assoluto, ma modesta n raorto
alle volumetre delle onde d ena attese."<
La sItuazIone e chIarIta ancor meglIo dal seguente brano anch'esso tratto
dallo studIo dI fattIbIlIt:
".Proseyuendo verso vclle s hcnno esondczon d]]use su tutto l
terrtoro d Monzc, c pcrtre dcllc zonc del pcrco, convolyendo l
terrtoro del centro cbtcto d Monzc (soprcttutto n destrc drculcc)
e le cree ncturcl poste trc l Ccncle \llores e l'cutostrcdc A4, n
destrc e snstrc.
L'nterc super]ce del terrtoro d Monzc nteresscto dc cllcycment
pcr c crcc J00 ettcr (5 hc nel pcrco d Monzc, 10 hc nel centro
cbtcto d Monzc e 45 hc nellc zonc sud).
Consdercndo unccmente le cree d esondczon censte come cree d
espcnsone ncturcle s ottene un volume d nvcso pcr c crcc 500.000
mJ cll'nterno del Pcrco d Monzc e crcc 250.000 mJ per qucnto
ryucrdc l'crec sud.
S evdenza come tal volum sano rrlevant rsetto alle
necesst d lamnazone del Lambro. ll volume eccedente lc portctc
compctble del tronco n escme e n quello successvo pcr n]ctt c
crcc .000.000 mJ."
"),#"*(#U +# '%.*)-% # '%.*)-% #&%# Vd#W $)"_G% V?
B
W
LA|8FUCD LA126.1 LA124.4 J0 J00.000
N8DNND,
N7EFCD
LA124.J LA120.1 80 800.000
7E0UCCD LA120.1 LA117.J J0 200.000
LES|D LA102.4 LA101.8 20 100.000
PAFCD 0 |DNZA LA100.1 LA96.4 95 500.000
|DNZA SU0 LA9J.J LA91.J 45 250.000
PAFCD LA|8FD LA81 LA78 70 700.000
()(#"% BQ5 4<RH5<55
42

Lo studIo dI fattIbIlIt afferma ancora:
"E cnche dc sottolnecre come l'ntero volume drco d esondazone
nel centro storco d Monzc e nelle ctcte cree c vclle dellc cttc sa d
entt assolutamente nnjluente c ]n dellc reymczone yenercle
del Lcmbro c vclle d Monzc, n qucnto trcnt drc d tcl
cllcycment sono cbbcstcnzc contenut e determncno qund volum d
lamnazone nnjluent rspetto cl volume dellc penc d
r]ermento."

ln sntes:
- ": MA@9: M1/K2A12 @373 @CAC: C>A992AC: @:7DA 937@28:>A>: 1A E>:@:7DA
82 A19/73 @931?AC3>: 3 3E:>A A7A130Ab
- ": MA@9: M1/K2A12 8:1 K20:7C: =#* @373 27 A993>83 937 2 9A19312 28>A/1292
:MM:CC/AC2 7:11UA?L2C3 82 KA>2 @C/82 28>A/1292^ 2K2 93?E>:@3 13 @C/823
:MM:CC/AC3 8A1 ,3?/7: 82 G37DAb
- 1A E>3E3@CA 82 @931?AC3>: 7A@9: E:> 82M:78:>: 21 9:7C>3 82 G37DA^
737 1UA>:A 8:11A ,A@927ADDAb
- 1UA>:A 8:11A ,A@927ADDA 737 E/e 2??A0ADD27A>: /7 K31/?: 82 A9Y/A
@/MM292:7C: A 1A?27A>: 1A E2:7A 8:1 "A?L>3 f 3993>>:>:LL: /7 K31/?:
4I K31C: @/E:>23>:b
- A79]: @: 1UA>:A 8:11A ,A@927ADDA M3@@: 27 0>A83 82 937C:7:>: /7
K31/?: :73>?: 82 A9Y/A^ 1U:MM:CC3 8:11A 1A?27AD237:^ 27 LA@: A2 E2g
:1:?:7CA>2 E>2792E2 82 28>A/129A M1/K2A1:^ @2 ?A72M:@C:>:LL: A @/8 82
CA1: A>:A : 737 A 73>8<

43

;4 < * >293>@2

;< ,A@@AD237:
La vertenza, prendendo spunto dalla convenzIone dI lottIzzazIone del
1962 tra Comune e orIgInarIa proprIet dell'area dI "CascIna CascInazza",
rIguarda le rIchIeste formulate sIn dal 199J da STE0N al fIne dI ottenere un
equo IndennIzzo e/o un rIsarcImento per la compressIone della qualIt
edIfIcatorIa delle aree ad essa rImaste In proprIet, senza poterne sfruttare le
consIstentI potenzIalIt edIfIcatorIe, e dunque per la restItuzIone o Il rImborso
del valore economIco dI quanto, In adempImento della predetta convenzIone
urbanIstIca, era stato per tempo trasferIto al Comune dI |onza nell'ottIca dI
realIzzare quella edIfIcabIlIt che, pero, e stata bloccata
dall'AmmInIstrazIone con varI mezzI, nonch per Il rIstoro della loro
dImInuzIone dI valore conseguente alla mancata manutenzIone oltre che per
la restItuzIone o Il rImborso del valore delle aree trasferIte al Comune In forza
della convenzIone.
La sentenza della Corte d'Appello dI |Ilano e stata Impugnata con
rIcorso per CassazIone. Entro l'estate dovrebbe essere fIssata l'udIenza dI
dIscussIone della causa.


4. La sentenza della Corte d'Aello d Mlano, Sez. lll n. 2776 del
29.10.2004 sulla causa er dann
Pur se sotto pIu aspettI censurabIle, la sentenza d'appello conferma
alcune cIrcostanze dI partIcolare rIlIevo per la vIcenda In questIone:
sussIstenza della convenzIone dI lottIzzazIone che ha conferIto
edIfIcabIlIt alle aree E (punto 5 della sentenza);
tra le ragIonI per cuI Il gIudIce dI appello del 2004 ha motIvato dI non
accoglIere le domande dI STE0N vI e anche Il fatto che la stessa STE0N da una
parte dIspone comunque dI una edIfIcabIlIt EA>2 A BRR<IRH ?9< A@@:07ACA
8A1 =&S N=29927AC3O 8:1 ;TQ;, dall'altra ha rInuncIato al rIcorso TAF contro
Il PFC del 1971 che rIduceva la cubatura da 1 mIlIone a J88mIla mc. CIo non e
pIu messo In dubbIo dal PIano deI ServIzI del 1980 perch quest'ultImo e da
tempo dIvenuto IneffIcace con la conseguente rIespansIone del dIrItto (punto
8);
vIene dato correttamente atto che la natura ablatorIa deI vIncolI
ImpostI dal Comune alle aree dI proprIet della STE0N era gI stata accertata
In prImo grado dal TrIbunale dI |onza con statuIzIone non Impugnata e da
rItenersI passata In gIudIcato (p. 50 sentenza n. 2776/2004).
pur rIgettando la domanda dI IndennIzzo dI STE0N (ragIon per cuI e
stato proposto rIcorso per CassazIone), la predetta sentenza rammenta
correttamente che "secondo prncp ormc consoldct sc c lvello d drtto
nterno, che nell'cmbto del drtto comuntcro, pur n presenzc d ctt
leyttm, lc poszone soyyettvc del propretcro - mentre puo essere
peyctc c subre superor nteress dellc collettvtc - non deve essere a
c rdotta senza alcun to d rstoro." (pag. 50). CIo posto la stessa
44
sentenza d atto (bdem) che quanto meno Il c.d. Pcno de Servz del 1980
Impose sulle aree STE0N un "vncolo cblctvo e non mercmente
con]ormctvo", sottolIneando che Il relatIvo accertamento fu operato dal
TrIbunale dI |onza e passo In gIudIcato poIch Il Comune omIse poI dI
censurare specIfIcamente la relatIva statuIzIone;
nella sentenza della Corte d'Appello sI sostIene che cIo che "]c
soryere l drtto cll'ndennzzo lc reterczone del medesmo [vIncolo] dopo
l prmo qunquenno d e]]cccc del prmo provvedmento", ma che nel caso
In questIone non sarebbe stato "clleycto e provcto che l vncolo sc stcto
nuovcmente mposto neyl cnn precedent cllc dctc dellc ctczone" rIsalente
al gennaIo 199J (p. 51 sentenza). Con cIo pero rIsulta evIdente che, ove dopo
quella data sI protraesse Il blocco edIlIzIo dell'area, , come In effettI e
accaduto, per cIo stesso sarebbe dovuto un adeguato rIstoro.

|a la cosa pIu Importante da dIre e che la Corte dI Appello dI |Ilano ha
valutato che E:> 3>A 737 92 @373 8A772 E:>9]` 1A 937K:7D237: 82
13CC2DDAD237: 737 \ >2@31CA : 93@C2C/2@9: C/CC3>A C2C313 : 82>2CC3
A11U:82M29AL212CP.
La Corte ha stabIlIto che l'eccezIone dI carenza dI gIurIsdIzIone sollevata dal
comune non puo essere condIvIsa . perch . "rIcorrendo In cassazIone, Il
comune non ha sollevato alcuna censura In proposIto, pur potendo (tentare
dI) soffocare ancora In quella sede - con la prescrIzIone ancor prIma che con
altre dIfese - la condanna al rIsarcImento pronuncIata dalla Corte
terrItorIale". Ed ancora, cIto testualmente, " -:1 9A@3 82 @E:92:^ 27MACC2 f
93?: \ @CAC3 02P 8:CC3F 1: A>:: >2?A@C: 82 E>3E>2:CP 8:11U2@C2C/C3 ]A773
937@:0/2C3^ E:> :MM:CC3 8:11A 937K:7D237: 82 13CC2DDAD237:^ 1A
91A@@2M29AD237: />LA72@C29A 27 C:>?272 82 :82M29AL212CP[ : 9:>CA?:7C: \
?/CACA 1A Y/A12CP 8:2 @/312^ @2A @3CC3 21 E>3M213 :9373?293 9]: 02/>28293^
CA7C3 9]: @A>:LL: A??2@@2L21:^ 27 2E3C:@2^ /7 8A773^ A79]: E>2?A 8:1
>21A@923 82 /7A 9379:@@237: :8212D2A".


B< -/3K3 =8" 455I<
STE0N presentava Il PIano attuatIvo, denomInato pIano dI lottIzzazIone
"CascInazza", Il 5.J.2004 prot.11878, prot. U.D. n. 01/04
Il TAF LombardIa|Ilano, Sez. , con sentenza 15.J.2005 n. 5JJ,
oramaI passata In gIudIcato, ha A9931C3 Il rIcorso con cuI STE0N ha chIesto
l'annullamento dell'atto dIrIgenzIale 27.12.2004 prot. 612J9 con cuI venIva
sospesa ognI determInazIone sul PdL rItenendo che a cIo ostasse la varIante
Tome del 2002. l TAF annullava Il provvedImento soprassessorIo assunto dal
dIrIgente e nell'occasIone concludeva espressamente cIrca l'attrIbuzIone del
potere delberctvo n mcterc cl Consylo Comuncle;
successIvamente Il provvedImento soprassessorIo e stato reIterato con
provvedImento dI CIunta comunale del 24 maggIo 2005, sempre sulla base del
preteso contrasto fra esso e lc vcrcnte cdottctc l 25/0J/2002 n ordne cl
peso nsedctvo proposto nettcmente superore c quello prevsto dcllc
vcrcnte cdottctc. Questo provvedImento e stato Impugnato con rIcorso al
TAF che con ordInanza ha sospeso la delIbera della CIunta Comunale In
45
quanto e "caducato Il Tome ed avendo ravvIsato la CIunta quale sola
dIfformIt Il mancato rIspetto deI lImItI dello stesso.".
l Comune ha Impugnato l'ordInanza In ConsIglIo dI Stato che l'ha sospesa
e sI e In attesa che sIa emessa la sentenza dI merIto.
l Comune, dopo aver chIesto con atto del 2 aprIle 2004 alcune rettIfIche
della documentazIone, cuI STE0N dava puntuale rIscontro, ha esaurIto e
chIuso l'IstruttorIa relatIva al p.l. In questIone, tanto che la relatIva relazIone
fInale fu trasmessa Il 2 novembre 2004 a SIndaco, Assessore e SegretarIo
Cenerale per la conclusIone del procedImento, senza sollevare maI ulterIorI
ragIonI ostatIve l'approvazIone del pIano stesso se non la parzIale dIfformIt
al PFC adottato nel 2002 (che peraltro rIconosceva la vocazIone edIfIcatorIa
dell'area). A questo punto, non potendosI pIu applIcare pretestuosamente le
mIsure dI salvaguardIa (anche per vIa del termIne trIennale stabIlIto dalle
modIfIche della L.r. 12/06), non v'e dubbIo che l'AmmInIstrazIone munIcIpale
debba pronuncIarsI cIrca l'adozIone del PdL dI STE0N.

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46

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Nel 19JJ Il Comune dI |onza bandIsce un concorso per lo studIo del PFC, che
vIene adottato In due successIve fasI tra Il 19J8 ed Il 1941.
l PFC vIene InvIato Il 17/7/1941 al |InIstero LL.PP. per l'approvazIone, aI
sensI della legge 25 gIugno 1865, n.2J59;
SuccessIvamente, nel 1947 (dal 1` al J0` ottobre), Il Comune pubblIca Il PFC
adeguato alla legge 1150/42. 0urante tale perIodo non vengono presentate
osservazIonI.
l 22/1/1949 con nota n. 2209/21, Il ConsIglIo SuperIore deI LavorI PubblIcI
esprIme Il proprIo parere sulla proposta dI PFC.

Nel 1949 vIene approvato Il PIano Fegolatore Cenerale con 0PF 20/10/1949 e
pubblIcato sulla Cazzetta UffIcIale n. 114 del 19 maggIo 1950. Nel decreto tra
l'altro sI legge:
"(.) che cppcre qund opportuno che:
c) nel settore sudest lc ]cbbrcczone prevstc dcl pcno venyc clleyyertc
sc evtcndo lc creczone d un'edlzc d tpo ntensvo, sc ntercclcndo cllc
zonc yc pcrzclmente ed]cctc lcryhe ]csce d terreno lbero dc
costruzon."

"decretc . e sclvo lo strclco delle qucttro zone ndccte nelle premesse
(sudest, ovest;centro, ]ume Lcmbro) dc rstudcre n con]ormtc delle
ndcczon contenute nelle premesse, cpprovcto l pcno reyolctore
yenercle del Comune d Monzc"

"Per lo strclco delle pcrt strclccte del pcno, csseyncto cl Comune l
termne d se mes dcllc dctc del presente decreto"

l 22 novembre 1950 Il ConsIglIo Comunale adotta un testo modIfIcato dI
regolamento dI attuazIone del PFC.
"ll testo vene elcborcto dc pro]essonst, orycnzzczon tecnche,
commsson d edlzc ed u]]co tecnco.
Tcle reyolcmento venne pubblccto ne mod e ne termn prevst dcllc
leyye urbcnstcc. Avverso cllo stesso vennero presentcte dverse osservczon
che vennero escmncte dcl Consylo Comuncle l 1/J/151. Lc delberc
conslcre relctvc ]u cpprovctc dcllc 6.P.A. l'11//151.
Tuttcvc detto reyolcmento non venne nvcto cll'cpprovczone del Ccpo
dello Stcto poch con lc notc del J0/5/150 l Mnstero de LL.PP. cvevc
precscto che le norme d cttuczone del PR6 d Monzc cvrebbero potuto
essere cpprovcte csseme cl rstudo urbcnstco delle zone strclccte dcl
pcno cpprovcto con 0ecreto del Presdente dellc Repubblcc del 20 ottobre
14.
Cononostcnte l Reyolcmento dell'11 yuyno 151 ]u d ]ctto cccettcto ed
cpplccto dc costruttor e proyettst ]no cl 20 luylo 15" (da: PIccInato,
47
FelazIone tecnIca IllustratIva alla rIchIesta dI varIante generale al PFC del
22/2/1964).
Nel 1951 Il Comune con delIbera dI C.C. del 16 marzo affIda lo studIo delle
zone stralcIate aI professIonIstI 0ott. ng. 7IttorIo 8ellInI, 0ott. ng. 7IttorIo
FaglIa, 0ott. Arch. CualtIero CalmanInI. L'anno seguente I professIonIstI
IncarIcatI dI studIare le zone stralcIo presentano Il lavoro.

Nel 1959 vIene adottato Il nuovo PFC, con delIbera C.C. 20/7/1959 n.
22847/62. l P.F.C. vIene pubblIcato dal 20/9/59 al 19/10/59.
L'edIfIcabIlIt della CascInazza e dI 45.000 mc/ha, con destInazIone edIlIzIo
artIgIanale.

"Art . 12 Zonc C sem estensvc
Lc denstc edlzc mcssmc non puo supercre 45.000 mc/HA.
Coperturc mcssmc: l dell'crec d propretc cl netto d strcde.
Sono cmmesse solo costruzon n sere cpertc (lbero permetro).
Le dstcnze dc con]n non devono essere n]eror c ml 4 (.)"

"Art.20
(.) ch ntendesse ]cbbrccre su cree non ]ronteyycnt strcde o pczze yc
cperte cl pubblco pcsscyyo dovrc prmc comprovcre d cvere stcblto col
comune yl cccord per l'eventucle cccesso cl costruendo ed]co dc strcdc
pubblcc esstente o dc strcdc prvctc cpertc cl pubblco pcsscyyo"

Nel 1959 la CIunta provIncIale ammInIstratIva nella seduta del 4/9/1959
n.9J20/5886J approva la delIbera d'Intesa dI coordInamento tra Il PFC ed Il
PIano Fegolatore ntercomunale.

Nel 1960 l Comune dI |onza con delIberazIonI n. 7J/74/75/76/77 deI gIornI
11/1J/15/18/20 luglIo 1960 approvate dalla C.P.A. nella seduta del 2/9/1960
n. 9416/57J58 0Iv. 7 ha adottato le deduzIonI alle opposIzIonI al PFC.

l 12/12/1960, Il ConsIglIo SuperIore deI LavorI PubblIcI esprIme un parere In
cuI InvIta Il Comune dI |onza a modIfIcare le norme edIlIzIe ed a rIvedere la
strutturazIone urbanIstIca dI un ampIo settore della cItt, secondo ben precIsI
crIterI, unIformando ad essI anche altre zone margInalI tra le qualI Il terreno
CascInazza.

l 4/8/1961 Il |InIstero deI LavorI PubblIcI esprIme un nuovo parere.

Nel 1961 Il Comune dI |onza, con delIberazIone dI C.C. 10/4/1961
n.55/12415, adotta le nuove NTA. n talI norme Il Comune modIfIca le norme
edIlIzIe ed accetta I suggerImentI dI rIesame del pIano.

Con delIberazIone dI C.C. n.807/241J2 del 25 luglIo 1961, Il Comune ha
adottato alcune modIfIche alle norme dI attuazIone del PFC, conformI aI
suggerImentI In proposIto del ConsIglIo SuperIore LL.PP. e ha affIdato lo studIo
48
della nuova e mIglIore strutturazIone urbanIstIca dI queI settorI del terrItorIo
comunale IndIcatI dallo stesso ConsIglIo, al Prof. LuIgI PIccInato.

Nel 1962 Il ConsIglIo dI Stato, sezIone 7, con decIsIone n. 214 del 10/J/1962,
annulla Il PFC.
l PFC, approvato con 0.P.F. del 20 ottobre 1949, e rItenuto carente ed
InapplIcabIle perch prIvo delle norme edIlIzIe che devono formare parte
Integrante del pIano e . InterpretabIle perch la generIcIt con la quale
furono IndIcate nel decreto le zone da stralcIare o da rIesamInare "(.) non dc
cll'nterprete clcunc possbltc, sc pure escmncndo le pcnte clleycte, d
renders conto esctto delle prescrzon e de vncol d zonzzczone"

"Drc, le norme scno esse leyslctve o reyolcmentcr, quclunque possc
essere lc loro ncturc mc tcnto p quelle che, come nellc spece, venyono c
lmtcre un drtto costtuzonclmente ycrcntto come quello dellc
propretc, devono ovvcmente essere non solo espresscmente ]ormulcte, mc
cnche ]ctte conoscere c tutt".

Nel 1962, ad aprIle Il Prof. LuIgI PIccInato presenta un progetto completo dI
PFC.
" (.) l pcno, d'cltrc pcrte stcto cssunto cllc bcse d convenzon con
prvct per l'utlzzczone ed]cctorc delle propretc rlevcnt, stcto
rspettcto nelle sue strutture vcre prncpcl n tutto l terrtoro comuncle
e nellc (qucs) totcltc delle sue prevson per qucnto ryucrdc l'cttvtc
edlzc nelle zone per le qucl l Consylo Superore del LL.PP. n sede d
escme delle vcrcnt 20/Z/15 hc proposto lo strclco per un p
convenente rstudo" (da: FelazIone tecnIca IllustratIva alla rIchIesta dI
varIante generale al PFC del 22/2/1964).

l 20 luglIo 1962 decadono le mIsure dI salvaguardIa (l.n. J novembre 1952
n.1902) per cIo che rIguarda le destInazIone dI zona adottate nel 1959.


ClI aspettI convenzIonalI (1962197J)
Con 0elIbera dI C.C. del 22 ottobre 1962 n 159/44J66, Il ConsIglIo Comunale
ha decIso dI "(.) concludere un contrctto con lc Socetc lmmoblcre
Ccscnczzc d Monzc S.p.A., n vrt del qucle esso Comune cvrebbe
ccqustcto n propretc dverse cree del Comune d Monzc destncte c strcdc,
pcrco, mpcnt sportv ed cltr us pubblc cnche n relczone cl Pcno
Reyolctore d Monzc".

Con 0elIbera del 4 dIcembre 1962 la CIunta |unIcIpale approva lo schema del
contratto con la SocIet mmobIlIare CascInazza S.p.A.

l 6 dIcembre 1962 Il Comune e la SocIet mmobIlIare CascInazza S.p.A.
hanno sottoscrItto un contratto prelImInare conforme allo schema elaborato
dalla CIunta |unIcIpale

49
l 18 gennaIo 196J l'Avv. 0ellI SantI dI Foma presenta all'AmmInIstrazIone
Comunale un parere proverItate.
7Iene rIpercorsa la storIa urbanIstIca dI |onza e l'Avvocato conferma Il "(.)
pcrere postvo sullc leyttmtc, opportuntc e convenenzc dellc
convenzone con lc Socetc Ccscnczzc e dellc conseyuente cpprovczone dellc
lottzzczone dc pcrte del Sndcco".

"Nell'cssolutc mpossbltc d renders conto esctto delle prescrzon e de
vncol d zonzzczone del cosddetto P.R.6. 14 (pcno comunque supercto
dc quello cdottcto nel 15, l qucle prevde per l terreno dellc Ccscnczzc
unc destnczone che consentvc cnche lc costruzone d ed]c d cvle
cbtczone per unc cubcturc superore c quellc cpprovctc n sede d
lottzzczone) cvendo l Comune cccettcto l voto del Consylo Superore per
co che ryucrdc lc sstemczone delle rve del Lcmbro, l Comune ben potevc
(o cddrtturc dovevc - \. Scotto "Lc dscplnc leyslctvc delle lottzzczon
n Consylo d Stcto 10 pcy. ll) cpprovcre un pcno d lottzzczone
pcncmente rspondente clle yc cccertcte prevson yenercl d svluppo d
quel settore d cttc".

"Monzc n unc condzone, come ho rlevcto prmc, pcrcdosscle: hc dverse
norme urbcnstche, cppcrentemente ccccvvcllcntes, d ]ctto, spece dopo lc
recente decsone del Consylo d Stcto, nesstent o ncpplccbl (P.R.6.
14) o temporcnecmente nopercnt (trcscorso trenno d cpplcczone delle
msure d sclvcyucrdc clmeno perco che ryucrdc lc zonzzczone - le norme
edlze sono stcte mod]ccte e rcdcttcte nel 11 - per qucnto cttene cl
P.R.6. 15 (.) N c dre che ben l Sndcco cvrebbe potuto con quclche
espedente dlczoncre l'cpprovczone dellc lottzzczone ed l Consylo
Comuncle opportuncmente rnvcre l'cpprovczone dellc convenzone perch
n cpplcczone del P.R.6. 15 e dcllc vcrcnte suyyertc dcl Cons. Sup.
LL.PP. cvrebbero ottenuto condzon p ]cvorevol, yccch lc cubcturc
complessvcmente reclzzcble n ]orzc dellc convenzone n]erore c quellc
del P.R. del 15. E lc propretc, unc voltc cpprovcto l P.R.6., non cvrebbe
p cvuto lc necesstc , per reclzzcre un pcno orycnco d costruzon, d
rcorrere cd un pcno u]]ccle d lottzzczone, essendo solo necesscro
ycrcntre l'cccesso c lott non yrcvtcnt drettcmente su strcde d P.R."

Con 0elIbera del 15 febbraIo 196J n. 2409, prot. 9222, la CIunta ProvIncIale
AmmInIstratIva approva lo schema dI contratto tra Il Comune dI |onza e la
SocIet mmobIlIare CascInazza S.p.A..

l J maggIo 196J Il Prefetto dI |Ilano ha vIstato Il contratto prelImInare del
6/12/1962 (n. JJ892 0IvIsIone 7).

Con 0elIbera dI C.C. n. 1J5/49475 del 18 novembre 196J, Il Comune dI |onza
approva la rIchIesta dI autorIzzazIone mInIsterIale per procedere a varIante al
PIano Fegolatore Cenerale della cItt dI |onza.

50
l 22 febbraIo 1964 vIene redatta una "relczone tecnco llustrctvc cllc
rchestc d vcrcnte yenercle cl P.R.6. d Monzc".

l 12 marzo 1964 vIene Inoltrata dal Comune dI |onza la rIchIesta dI
autorIzzazIone mInIsterIale per procedere a varIante al pIano regolatore
generale della cItt dI |onza
"(.) chede c codesto Dn. Mnstero d cutorzzcre l Comune d Monzc c dcr
corso c nuovc vcrcnte yenercle cl P.R.6. 14 n sosttuzone d quellc
cdottctc l 2/Z/14".

l 21 maggIo 1964 vIene ratIfIcata la convenzIone tra Il Comune dI |onza e la
.E.. poI confermata e ratIfIcata con atto del 21.5.1964 n. 61055 rep. e n.
26099 racc. NotaIo 0ott. |ascheronI dI |Ilano, reso esecutorIo con un vIsto
prefettIzIo n. 48000/7 del J.6.1964 e regIstrato a |onza Il 6.6.1964 al n.
6490 7olume 210.

l 1J gIugno 1964, con nota dI trascrIzIone regIstrata dalla ConservatorIa deI
FegIstrI mmobIlIarI dI |Ilano al n. J425J/27479, vengono trasferItI al Comune
dI |onza mq 282.J00 con destInazIone:
mq 44.000 7.le ndustrIe
mq 1J5.000 Parco
mq 19.200 Strada N/S
mq 10.400 Strada E/D
mq 8.400 strada a gomIto
mq 4.700 strada parallela a sud a 7.le ndustrIe
mq 9.500 stradone nord
mq 41.100 aree fabbrIcabIlI
mq 10.000 ImpIantI sportIvI

l 25 gIugno 1964, con nota dI trascrIzIone IntergratIva n. J7126/J0014
all'UffIcIo FegIstrI mmobIlIarI dI |Ilano, vengono IdentIfIcate le porzIonI dI
terreno rImaste In proprIet della .E.. parI a mq 424.850.
n forza della convenzIone urbanIstIca vIene autorIzzata l'edIfIcazIone dI
volumetrIa resIdenzIale per mc 1.624.012 e dI volumetrIa da destInare a
servIzI socIalI per mc 200.000.

Con delIbera dI C.C. n. 177 del 6/10/1964 Il Comune dI |onza adotta Il nuovo
PIano regolatore Cenerale, In esecuzIone del proprIo provvedImento
n.1J5/49475 del 18/11/196J (attI prefettura 18/4/1964 n. J005J) con Il quale
delIberava dI rIchIede al |InIstero l'autorIzzazIone ad apportare varIantI al
PIano Fegolatore Cenerale dI |onza.
Sull' area c.d. CascInazza dI proprIet della .E.. la capacIt edIfIcatorIa
vIene rIdotta a mc 764.J22 .

0alla seduta dI C.C. del 16 gIugno 1964, Prof. PIccInato:
"(.) l voto del Consylo Superore de Lcvor Pubblc, che cnn ]c, consco
che lc Cttc d Monzc contnucvc cd nvolyers ntorno cl veccho centro,
dcevc: bcstc. Cerccte unc soluzone dversc, cerccte d con]yurcre un
51
orycnsmo dverso, un vero orycnsmo dellc cttc d Monzc che non sc cncorc
quello cntco cmplcto, con unc strutturc che possc supportcre le nuove
dmenson"

0alla seduta dI C.C. del 22 gIugno 1964, assessore ng. CalbIatI:

"(.) nel 14 lc nostrc cttc ebbe un pcno; l Presdente dellc Repubblcc
]rmo un ctto d ncsctc, mc erc l'ctto d ncsctc d un morto".

(.) puo essere ]orse oyy un motvo d perplesstc, mc certcmente un
motvo d medtczone l ]ctto che l Consylo Superore de Lcvor Pubblc
cpprovo unc pcrte notevole dellc yrc]c del pcno e soprcttutto cpprovo le
norme. Se oyy c s stupsce (e c torto) che nellc cttc s sc costruto con
denstc eccessvc non s deve ynorcre che l Consylo superore de lcvor
pubblc rct]co crtcct Z5.000 mc per ettcro per lc zonc A1.

(.) non posscmo dre che nel 11 e ]orse nemmeno nel 12 c ]osse cncorc
unc prepcrczone cd cccettcre determnct crter che ]orse per un urbcnstc
costtuvcno element pcc]ccmente ccqust mc che tcl non ercno per lc
yrcnde mcssc del pubblco ed cnche dre per yl cmmnstrctor comuncl; e
non ercno prepcrct ]orse nemmeno pro]essonst, pront cd clzcre lc mcno
con l pollce verso ne con]ront delle norme e dellc yrc]c del P.R. mc
cltrettcnto pront c portcrc con l'cltrc mcno de proyett cl cu con]ronto
5.000 mc/HA cppcrvcno unc modestssmc denstc d ccmpcync. C sono
deyl esemp che testmoncno tutto questo. Non v erc soprcttutto unc
prepcrczone nel pubblco, soprcttutto ne propretcr che detro quest
pro]essonst ne sollectcvcno l'ccume cccoch de terren urbcnzzcbl
monzes vensse spremuto ]no cll'ultmo metro cubo. Nel ]rcttempo l pcno
reyolctore Pccncto, p o meno clcndestncmente, con molte ccutele venvc
cpplccto, cdottcndo l crtero d ]cre delle mede n modo dc ottenere
quclche rsultcto senzc scontentcre, senzc crrvcre cd unc rotturc, e venvc
computc un'operc d persucsone. Sono stct commess error Forse, mc non
delle nyustze volontcre; d'cltrc pcrte c' dc domcndcrs se sc (.)
l'cpplcczone precsc, per]ettc delle leyy; se possc esstere unc yustzc
urbcnstcc n ltclc (.) M sentre yc su]]centemente sodds]ctto d cvere
potuto compere quest'operc d persucsone e d medczone ]ccltctc dcl
mcturcre d unc notevole coscenzc urbcnstcc, dcllc vsone d clcune
escsperczon loccl, dcllc dscussone ormc estesc n sede nczoncle d
quest problem cos vtcl"

0alla relazIone del Prof. PIccInato:

"(Nel dopoyuerrc) Monzc erc entrctc nellc yrcnde espcnsone ndustrcle d
Mlcno (.) yl clt vclor che suol dell'cntcc cttc cssedctc stcvcno
cssumendo, spnsero l'nzctvc prvctc cllc speculczone, demolendo le
vecche ccse d tre pcno, crecndo cl loro posto enorm e mcsscc ed]c.
L'nevtcble yrcttccelo s nsedo drettcmente sullc pczzc centrcle.

52
(.) lc rete vcrc reyoncle che consylc l rc]]orzcmento d nsedcment
ndustrcl d notevole peso sull'crco sudorentcle.

(.) l pcno c]]ermc lc necesstc d un nuovo spczo verde d pcrch e d
cttrezzcture sportve, mpostcto sulle due rve del Lcmbro che, con l
corrspondente Pcrco Recle c nord, completc un sstemc verde c due yrcnd
cune che verrc c spczcre tutto l'orycnsmo urbcno"

l 17 novembre 1964 Il ConsIglIo SuperIore deI LL.PP. autorIzza la redazIone
della varIante al PFC In base alla rIchIesta formulata dal sIndaco Il 25 febbraIo
1964.
Nell'autorIzzazIone sI legge che "(.) sebbene proposto d cttrezzcre c verde
pubblco e sportvo lc spondc del Lcmbro sc molto cpprezzcble, essc deve
essere cncorc mylorctc cmplcndone lc super]ce medcnte l'elmnczone
delle zone ndustrcl e medcnte lc rduzone del volume edlzo reclzzcble
nel nuovo qucrtere prospcente l vcle delle ndustre, c sud delle
cttrezzcture sportve"

l 5 aprIle 1965 Il |InIstero LL.PP. comunIca l'autorIzzazIone preventIva alla
varIante al P.F.C. sulla base del parere del ConsIglIo SuperIore deI LL.PP. del
17/1171964 n.2002.
l J0 aprIle 1965 l'ImmobIlIare CascInazza presenta un'osservazIone al PFC.

l 20 marzo 1967 Il ConsIglIo Comunale esamIna le osservazIonI al PFC.

Nel 1967 vIene effettuato un accertamento dI valore delle aree fabbrIcabIlI aI
sensI della l.n. 5 marzo 196J n. 246.
7Iene accertato un Incremento dI valore delle aree fabbrIcabIlI con Imposta
parI a f 195.000.000; l'Imposta vIene lIquIdata medIante cessIone al Comune
dI |onza dI mq 98.94J acquIsto approvato con delIbera 295/60867 del 5
dIcembre 1966 (Atto dI compravendIta rep. generale del Comune dI |onza n.
57224/26825, regIstrato a |onza Il 12 gennaIo 1968 al n. 297, vol.220;
trascrItto alla ConservatorIa deI regIstrI ImmobIlIarI dI |Ilano Il 14 novembre
1967 al n. 6J554/47170). Tra Il 1964 ed Il 1967 sono cedute al Comune dI
|onza aree parI a mq J80.000 cIrca.

l 6 agosto 1967 vIene approvata la legge n. 765 - "|odIfIche ed IntegrazIonI
alla legge urbanIstIca 17 agosto 1942, n.1150" Il cuI art. 8 che modIfIca
parzIalmente l'art.28 della 1150/42 reca:
"Sono ]ctte sclve soltcnto c ]n del commc 5 le cutorzzczon rlcsccte
sullc bcse delle delberczon del Consylo comuncle, cpprovcte ne mod e
]orme d leyye, cvent dctc cnterore cl 2 dcembre 1.
ll termne per l'esecuzone d opere d urbcnzzczone poste c ccrco del
propretcro stcblto n 10 cnn c decorrere dcll'entrctc n vyore dellc
presente leyye, sclvo che non sc prevsto un termne dverso".

ll ottobre 1Z deccdono le msure d sclvcyucrdc (l.n. J novembre 152
n.102) per co che ryucrdc le destnczone d zonc cdottcte nel 14.
53

ll 28 ottobre 1Z vene cpprovctc lc crcolcre del mnstero de Lcvor
Pubblc - 0vsone yenercle dell'0rbcnstcc - 0v. 2J n. J210 - lstruzon
per l'cpplcczone dellc leyye cyosto 1Z, n.Z5, reccnte mod]che ed
nteyrczon cllc leyye urbcnstcc 1Z cyosto 142, n.1150.

"(. ) per rcyyunyere le ]ncltc sundccte lc leyye prevede essenzclmente:
(.) lc reyolcmentczone delle lottzzczon c scopo ed]cctoro, che venyono
cd cssumere l ccrcttere d strument d cttuczone de pcn reyolctor
yenercl;
(.) L'crt 28 dellc leyye urbcnstcc stcblvc l dveto d procedere, prmc
dell'cpprovczone del pcno pcrtcolcreyycto c lottzzczon d terren c
scopo edlzo senzc lc preventvc cutorzzczone comuncle.
Lc mcnccnzc d esplcto dveto d lottzzczone n cssenzc del pcno
reyolctore yenercle e lc d]]usc ccrenzc d tcle strumento, hc ]ctto s che le
lottzzczon dvenssero lo strumento normcle d espcnsone dellc cttc e,
p n yenercle, d reclzzczone deyl nsedcment resdenzcl.
(.) 0 - Lottzzczon poste n essere prmc dell'entrctc n vyore dellc leyye
1) Lottzzczon cnteror cl 2 dcembre 1
per le lottzzczon poste n essere prmc dell'entrctc n vyore dellc nuovc
leyye, questc dspone che sono ]ctte sclve, soltcnto c ]n del commc 5
dell'crt.8 (.), le cutorzzczon rlcsccte sullc bcse d delberczon del
Consylo Comuncle cvent dctc cnterore cl 2 dcembre 1.
\c qund chcrto:
(.) tcle dsposzone s cpplcc soltcnto clle lottzzczon sulle qucl sc
ntervenutc, prmc o dopo l'cutorzzczone , lc delberc del Consylo
comuncle cpprovctc dcllc 6.P.A.
(.) lc normc de quc non puo essere nterpretctc nel senso che le
lottzzczon ]ctte sclve dventno "nvulnercbl" rspetto cllc
reyolcmentczone urbcnstcc. Pertcnto tcl lottzzczon, come tutte le cltre
- n bcse cd un prncpo d ccrcttere yenercle c]]ermcto dcllc yursprudenzc
del consylo d stcto - possono essere mod]ccte dc Pcn Reyolctor e dc
proyrcmm d ]cbbrcczone o dclle vcrcnt cyl stess, successvcmente poste
n essere."
(vedI anche CIrcolare del mInIstero deI lavorI PubblIcI - 0IrezIone Cenerale
UrbanIstIca e Dpere IgIenIche - 0Iv. XX, n. 2465 del 7 luglIo 1954 - Legge
urbanIstIca 17 agosto 1942, n. 1150 - IstruzIonI per la formazIone deI pIanI
regolatorI comunalI: generalI e partIcolareggIatI).

l 14 dIcembre 1967 con voto n. 196J Il |InIstero deI LL.PP. valuta Il progetto
dI varIante merItevole dI approvazIone purch sIano apportate delle
modIfIche, tra cuI:
"(.) le lottzzczone convenzoncte prmc dell'cdozone del P.R.6. sono
vclde con pcrtcolcr condzon per lc reclzzczone nel tempo delle
costruzon"

"0n'cltrc osservczone s rtene d dover ]ormulcre n ordne cl Pcrco
Lcmbro (.) S rtene qund necesscro che essc venyc cmplctc,
54
sopprmendo clcune cree destncte cll'ed]cczone e vncolcndole c verde
pubblco"

L'11 novembre 1970 con voto n. 1768 Il |InIstero deI LL.PP. valuta Il progetto
dI varIante merItevole dI approvazIone, purch vI sIano apportate le
modIfIche IndIcate nel cItato voto, relatIve all'osservanza deglI standard
urbanIstIcI, dI cuI al menzIonato 0.. 2 aprIle 1968, numero 1944. La
valutazIone e trasmessa al Comune dI |onza con nota n. 952 0Iv. 2J` datata
15 marzo 1971.
"d) (.) nonch per l'cmplcmento dellc ]cscc c verde pubblco lunyo l
Lcmbro"

l 26 luglIo 1971 Il C.C. approva la delIbera n. 142/J414J dI controdeduzIonI
alle proposte dI modIfIca al PIano Fegolatore Cenerale formulate dal
|InIstero del LL.PP.

0all'Intervento dI SangallI, capogruppo della 0emocrazIa CrIstIana:
"(.) Nel 10 lc 0.C. erc d ]ronte cd un problemc d necesstc d clloyy che
s qucnt]ccvc (sottolnecto del resto spesso n C.C. dcllo stesso Avv.
Stucch), n 10.000 loccl, e se l proyrcmmc dellc 0.C. tenevc presente l
problemc Ccscnczzc, non erc tcnto per rsolvere l problemc deyl clloyy
unccmente cttrcverso lc Ccscnczzc, mc erc qucnto meno l desdero d
vedere cllevcto l bsoyno mmenso d loccl cnche cttrcverso lc
reclzzczone dellc convenzone Ccscnczzc. Qund non lc volontc poltcc d
portcre cvcnt cd oyn costo lc soluzone del problemc Ccscnczzc, mc l
desdero cppunto d trovcre unc soluzone cl problemc deyl clloyy"

dall'Intervento dell'Assessore CalbIatI:
"(.) Soprcttutto se s pcrlc d rcpproprczone n qucnto chcro che no
non cpprovcmo questc convenzone mc cssumcmo soltcnto de delberct d
ccrcttere urbcnstco, qucl ryucrdcno tutto l terrtoro del comune d
Monzc n cu evdentemente esste lc convenzone Ccscnczzc".

l 26 luglIo 1971 Il C.C. approva un D.d.C. n. 14J/J4142. l ConsIglIo Impegna
la CIunta |unIcIpale a compIere quanto necessarIo per proporre al ConsIglIo
Comunale una pIu adeguata soluzIone urbanIstIca dell'Intera zona oggetto
della convenzIone CascInazza.

La C.P.A nella seduta del J0/10/1971 n. 155J6 prot. n. 18588 approva la
delIbera dI controdeduzIonI.

Con 0.|. 22.11.1971 n.177 vIene approvata la varIante al PFC.
Le aree vengono prevIste edIfIcabIlI come zona "0" (mc/mq 4) e "C" (mc/mq
5,5). Altre partI sono destInate a zona scolastIca, ad opere pubblIche e sede
dI nuove strade, a zona "|" (verde pubblIco) e zona "N" fascIa dI rIspetto,
mentre una parte manca dI destInazIone essendo la parte medesIma stata
stralcIata dal 0.|. 22/11/1972 dI approvazIone della varIante al P.F.C.. Per la
parte stralcIata, orIgInarIamente edIfIcabIle, Il 0ecreto |InIsterIale InvItava Il
55
Comune ad un amplIamento della fascIa dI verde pubblIco prevIsta lungo Il
Lambro nel tratto a sud della TangenzIale sul canale 7IlloresI ed a sud del
7Iale delle ndustrIe. QuIndI:
zona 0 mq 5J.850 x mc/mq 4,0 mc 215.400
zona C mq J2.470 x mc/mq 5,5 mc 17J.085
zona F mq 21.000
zona | ed N
strade e stralcIo mq J74.4J6
mq 481.756 mc J88.485

Con la delIbera dI approvazIone defInItIva la capacIt edIfIcatorIa prevIsta
sull' area c.d. CascInazza dI proprIet dI STE0N vIene ulterIormente rIdotta
a mc J88.485 (In realt parte dell'area stralcIata relatIva a CascInazza non
sar maI rIadottata, lascIando dubbI sulla reale capacIt edIfIcatorIa che,
secondo alcunI, sarebbe ancora parI a mc 764.J22 ).

Nel 197J .E.. presenta un progetto planIvolumetrIco per l'edIfIcazIone dI mc
466.000 cIrca resIdenzIalI. l Comune non ha assunto alcuna determInazIone.

l 7 novembre 1974 sI rIunIsce la CommIssIone UrbanIstIca e vIene presentato,
dalla proprIet, Il nuovo progetto planIvolumetrIco.

Nel 1978 vIene effettuato un Accertamento N7| decennale In seguIto a
dIchIarazIone n.190 del 28/0J/75 rIguardante mq 2J6.806. Conseguentemente
vIene pagata un'Imposta dI f 29.015.000.

Con delIbera J1/5/1979 n. 1670 Il CommIssarIo CovernatIvo del Comune dI
|onza
InserIsce nel PPA l'Intera area prevIsta come edIfIcabIle dal PFC (mc
J88.485) con una prIma fase edIfIcatorIa parI a mc 75.000. La E aveva
chIesto l'InserImento dI mc 2J0.000 cIrca.

Con 0elIbere dI C.C. 28/7/1980 n.JJJ , 15/9/1980 n. JJ9, e 6/4/1981 n.91
vIene adottata la revIsIone delle prevIsIonI del PFC per adeguarlo aglI
standard urbanIstIcI (c.d. PIano deI servIzI). l lavoro e svolto dall'uffIcIo
programmazIone urbanIstIca del Comune dI |onza e vIene elaborato daglI
archItettI FaglIa e CerolInI.

7Iene adottata una vera e proprIa varIante al PFC con la supposta necessIt dI
adeguare glI standard urbanIstIcI del pIano vIgente alla legge urbanIstIca
regIonale (51/75). Tale varIante destIna le aree della .E.. ad "aree dI
attrezzature al servIzIo deglI InsedIamentI resIdenzIalI". n questo modo vIene
bloccata l'attuazIone della capacIt edIfIcatorIa prevIsta nell'allora vIgente
P.P.A. (1979/1982).

Nel mese dI marzo del 1984 la .E.. notIfIca al Comune un atto dI
sIgnIfIcazIone e messa In mora.
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Dltre aI fattI la socIet ha messo In rIlIevo come Il Comune, proprIo grazIe alla
convenzIone con .E.., tra Il 1964 ed Il 1967, avesse ottenuto sIn da allora
(per un totale dI mq J81.24J) la proprIet dI consIstentI aree In conto onerI dI
urbanIzzazIone nonch Il trasferImento dI altre aree per un valore dI f
195.000.000 (a tItolo dI Imposta su un preteso e maI realIzzato Incremento dI
valore dell'area).
l 26 ottobre 1992 la .E.. presenta Istanza dI InserImento nel PPA aI sensI
della l.r. 15/84.

Nel gennaIo 199J .E.. cIta In gIudIzIo Il Comune per l'accertamento del
proprIo dIrItto al rIsarcImento deI dannI relatIvI all'InadempImento della
convenzIone e per Il comportamento sostanzIalmente ablatorIo del Comune dI
|onza.

Nell'udIenza del 7/7/199J Il Comune dI |onza ha fatto rIlevare che "la
varIante adottata dal Comune non e stata approvata dalla FegIone"
l dInIego dI approvazIone della FegIone della varIante c.d. PIano deI servIzI
ha avuto come effetto Il rIprIstIno della sItuazIone urbanIstIca vIgente nel
1980. QuIndI furono rIprIstInatI a favore della .E.. I dIrIttI soggettIvI
edIfIcatorI parI almeno a quanto prevIsto nel PIano PIccInato dI mc J88.485.

Nel 199J Il Comune dI |onza adotta una varIante parzIale al P.F.C.
denomInata "Parco dI cIntura ed aree ex C.0.".
Con questa varIante parzIale vIene azzerata la capacIt edIfIcatorIa dell'area
CascInazza

l 26 febbraIo 1997 durante un Incontro svolto In Comune dI |onza con la
CIunta, l'avvocato del Comune propone alla proprIet la cessIone al Comune
dell'area, per una cIfra totale dI cIrca 45.448.207,11 (88 mIlIardI dI vecchIe
lIre), sulla base dI una stIma (da verIfIcare con l'U.T.E.) che sI basa su valorI
accertatI nel 196J

Con delIberazIone dI C.C. n. 2J del 7 marzo 1997, rettIfIcata con
delIberazIone dI C.C. n. 92 del 22 settembre e pubblIcata Il 10 ottobre vIene
adottata la varIante generale al PFC.
Con questa varIante generale vIene confermato l'azzeramento della capacIt
edIfIcatorIa con la prevIsIone del "Parco urbano dI cIntura".
Nello specIfIco l'area e dIscIplInata dall'art. 25.4 delle N.T.A.

Con delIbera dI C.C. n. 141J/1645 del 1/8/1997 Il Comune IncarIca l'ng.
|ontagna dI effettuare la valutazIone estImatIva dell'area.
0alla stIma dell'ng |ontagna sono emersI valorI molto superIorI rIspetto a
quellI preventIvatI dal Comune nella varIante parzIale del 199J.
Nel frattempo anche .E.. aveva provveduto ad effettuare una perIzIa dI
stIma.

l 21 marzo1997 la gIunta Comunale approva la delIbera n. JJ8/J998J per
transazIone dopo valutazIone come da perIzIa.
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l 1 agosto 1997 la gIunta Comunale approva la delIbera n. 141J/1645 dI
IncarIco al 0Ir. dell'UTE per perIzIa entro J0 sett: se la valutazIone superasse
Il preventIvo, nel PFC dovr trovarsI adeguata capacIt edIfIcatorIa a
compensazIone.

l 26 gennaIo 2000 la gIunta Comunale "delIbera dI proporre all'Dn. ConsIglIo
comunale dI voler delIberare" la rIadozIone . "della varIante generale al
PFC, adottata con delIberazIone CC n. 2J del 7 marzo 1997, nel testo
Integrato, modIfIcato e rettIfIcato."

l 26 aprIle 2001 vIene adottato Il PA, PIano StralcIo per l'Assetto
IdrogeologIco del bacIno del fIume Po (Cazzetta UffIcIale n. 18J
dell'8/08/01).

Con delIberazIone dI C.C. n. 8 del 25 marzo 2002 vIene adottata la varIante
generale al PFC, quando Il P.F.C. adottato Il 7 marzo 1997 e dIvenuto
IneffIcace per Il decorso Infruttuoso deI termInI dI salvaguardIa (5 annI) dalla
data dI adozIone.

L'area e dIscIplInata dall'art. 25.4 delle norme del PFC "Parco urbano dI
cIntura - zona F specIale dI perequazIone e rIqualIfIcazIone".

l 29 agosto 2002 la CIunta Comunale approva l'avvIo del procedImento dI
alcunI provvedImentI In materIa urbanIstIca (LF 1/2000, art.J,c.14)

l 28 ottobre 2002 E presenta Istanza tesa all'InserImento dell'area
CascInazza nel 0ocumento dI nquadramento del P (che Il Comune non
prende In consIderazIone)

l 26 novembre 2002 la cItt dI |onza vIene Interessata da un'alluvIone con
conseguente esondazIone del Lambro , senza che le aree Interessate dalla
proposta dI edIfIcazIone dI CascInazza ne sIano Interessate. (Peraltro nella
stessa trasmIssIone dI Feport del 2J ottobre 2005 condotta da |Ilena
CabbanellI vIene mostrata durante Il servIzIo una planImetrIa -aI pIu
IlleggIbIle che dovrebbe dImostrare che l'area edIfIcabIle e InondabIle. Tale
planImetrIa e corretta ma In realt mostra Il contrarIo dI quanto sostenuto; e
cIoe che l'acqua durante l'esondazIone del FIume Lambro, con pIene dI tIpo
catastrofIco, al massImo arrIva sIno alla strada dI matrIce romana e non
Interessa Il sedIme dell'edIfIcazIone.).
l 29 maggIo 200J la CIunta Comunale con delIberazIone N.20/694 approva la
0IgItalIzzazIone ("traduzIone" InformatIca del materIale cartaceo) del P.F.C.
PIccInato.
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l 15 gIugno 200J Il TAF concede la sospensIva sulla varIante "Tome" varIante
al PFC adottata In data 26/02/02: torna effIcace Il "PIccInato".
A questo punto E attIva l'elaborazIone del nuovo PIano dI LottIzzazIone per
una cubatura dI mc 488.485.

l 29 luglIo 200J durante l'udIenza In ConsIglIo dI Stato per l'annullamento
della varIane "Tome" I rIcorrentI rInuncIano alla lIte: sentenza del TAF
annullata e rIvIve Il pIano Tome.

l 29 gennaIo 2004 In altro procedImento, Il TAF annulla nuovamente la
7arIante "Tome".

l 04 marzo 2004 Il ComItato ntergovernatIvo approva varIante al PA per Il
Lambro ( per quanto rIguarda CascInazza, tra l'altro recepIsce quanto tuttI
sapevano e dImostrato con l'alluvIone del 26 e 27 novembre 2001 e cIoe che
l'acqua esondata sI ferma al lImIte della centurIazIone romana).

l 05 marzo 2004 la E presenta, prot.N. 0011878 , settore UrbanIstIca
DperatIva n. 01/04, Il pIano dI lottIzzazIone conforme al "PIccInato"
l 20 marzo 2004 Il ConsIglIo dI Stato concede sospensIva e torna effIcace la
varIante Tome.
l J0 gIugno 2004 vIene presentata dalla proprIet documentazIone IntegratIva
per Il completamento dell'Iter dI approvazIone del PdL, prot. 00J282J.
l 29 luglIo 2004 l'ASLJ esprIme parere favorevole condIzIonato al P0L:
prot.4551J.
l J0 luglIo 2004 AFPA esprIme parere favorevole condIzIonato al P0L: prot.
102J09/04
l J settembre 2004 E presenta ulterIore documentazIone IntegratIva al PdL,
In rIscontro ad esIgenze IstruttorIe del Comune: prot. 0041615
l J0 settembre 2004 nota dal comune per comunIcare rItardo parere
IstruttorIa: prot.0045574
l 27 dIcembre 2004, Il dIrIgente del competente uffIcIo comunale esprIme
parere dI SDSPENSDNE In merIto alla adozIone o al rIgetto del P0L
proposto (Prot. 6129J).
l 2J febbraIo 2005 vIene deposItato da parte dI E rIcorso al TAF per
sospensIva e annullamento dell' atto dIrIgenzIale sopra rIchIamato e del pIano
Tome'.
l 24 febbraIo 20 05 la ProvIncIa dI |Ilano (7502/10560/0J) notIfIca Il decreto
In cuI non accoglIe la rIchIesta dI CommIssarIo ad acta fatta da STE0N con la
motIvazIone che Il Comune non e "Inerte".
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l 15 marzo 2005 Il TAF accoglIe Il rIcorso (sentenza n. 5JJ) ed annulla l'atto
dIrIgenzIale del 2004. La sentenza vIene notIfIcata al Comune Il 18/0J/05 .
l 15 aprIle 2005 Il Comune avvIa procedImento per la redazIone del PCT.
l 29 aprIle 2005 STE0N dIffIda Il comune ad approvare Il PdL dopo ordInanza
TAF annullamento atto 0IrIgenzIale.
l J maggIo 2005 vIene notIfIcata la dIffIda al Comune per esame del P0L dopo
che lo stesso Comune non ha rIcorso contro la sentenza del Tar del 15/0J.
l 5 maggIo 2005 STE0N deposIta rIcorso In CassazIone della causa cIvIle;
N.F.C. 10492/2005.
l 2J maggIo 2005 STE0N presenta nuova Istanza alla ProvIncIa dI |Ilano
per la nomIna del CommIssarIo ad acta. Nelle forme dI legge.
l 24 maggIo 2005 la CIunta Comunale con delIberazIone. n. JJ9 sospende la
determInazIone sul PdL che vIene nuovamente Impugnata al Tar.
l 27 gIugno 2005 la ProvIncIa dI |Ilano ( AttI n. 1J57J1/10560/0J) respInge la
rIchIesta dI CommIssarIo ad Acta In quanto Il Comune non e Inerte.
Tra Il 28 gIugno ed Il 27 luglIo 2005 Il TAF emette numerose ordInanze dI
sospensIone dI attI assuntI dal Comune.
l 6 aprIle 2006 la gIunta comunale delIbera dI trasmette Il PCT al ConsIglIo
Comunale per l'adozIone.

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