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Aedo

L'aedo, nella Grecia antica, era il cantore professionista. L'etimo della parola viene dal greco "", aedo, che a sua volta deriva da " " cio! "cantare". "gli era una figura sacra, era considerato un profeta, tradi#ionalmente ritratto come cieco in $uanto, essendo tale non veniva distratto da niente e da nessuno e affinando le capacit% sensi&ili poteva entrare in contatto direttamente con la divinit% 'attraverso gli occhi dell'anima( che lo ispirava, sviluppava $uindi una capacit% metasensi&ile 'oltre i sensi(. La sapien#a che possedeva rendeva la capacit% di vedere superflua, era un "invasato", aveva il dio dentro, le )use parlavano attraverso di lui. L'aedo faceva parte della cosiddetta face to face society, la trasmissione dei testi avveniva oralmente, con una "performance" nella $uale l'aedo era in diretto contatto con l'uditorio. L'aedo non disponeva di un testo scritto, dun$ue diveniva a sua volta compositore. La trasmissione orale richiedeva l'uso di un linguaggio chiaro e diretto, $uindi vi ! un grande uso di similitudini, il linguaggio ! caratteri##ato da uno stile formulare, caratteri##ato da ripeti#ioni, la presen#a in grande $uantit% di appellativi come i patronimici, nonch* dei cosiddetti topoi, cio! luoghi narrativi+ nel caso in cui l'aedo avesse dimenticato la strofa successiva, poteva "indugiare" su $uella che stava ancora cantando usando $uesti ferri del mestiere. Gli aedi erano soliti narrare i poemi non per intero, per ovvie ragioni di tempo, ma a pe##i, dovevano in ogni modo possedere una &uona memoria e una grande immagina#ione. La fun#ione dell'aedo era duplice+ aveva una fun#ione di memoria storica 'attraverso i loro componimenti fissavano nella loro memoria tutte le con$uiste che la civilt% aveva prodotto, inoltre conoscevano le cose che furono, che sono e che saranno.( -alla tradi#ione apprendiamo anche che vi erano scuole di aedi che si tramandavano di genera#ione in genera#ione i propri canti, particolarmente famosa era $uella degli .meridi, nell'isola di /hio, che si vantavano di discendere dal grande .mero.

Gli aedi e la creazione dell'Iliade e dell'Odissea


0ttraverso lo studio comparativo della tradi#ione orale ! stato dimostrato che l'1liade e l'.dissea 'come d'altra parte le opere di "siodo( derivano dall'epica tramandata oralmente. 2ella tradi#ione narrativa orale i testi non vengono tramandati in maniera esatta e sempre uguale a se stessa, ma piuttosto passano da una genera#ione all'altra attraverso l'opera dei &ardi, che si servono di formule mnemoniche per aiutarsi a ricordare un gran numero di versi. 3urono proprio poeti di $uesto tipo a farsi portatori della prima tradi#ione epica orale greca, ma di loro si sa molto poco. 2el momento in cui i testi vennero finalmente messi per iscritto 'le date pi4 pro&a&ili sono $uelle che vanno dal 567 al 877 a./.( i poeti e gli scrittori dell'epoca non citarono i loro nomi. 9econdo le fonti classiche .mero visse molto prima che i due poemi fossero trascritti.

Rapsodo
1l rapsodo ! il cantore professionista che nell'antico mondo greco recita e canta, di solito a memoria, poesie epiche di .mero e di altri autori, ma anche poesie liriche, elegiache e giam&iche.

1l termine ini#ia ad apparire nella letteratura greca nel : secolo a./. e da un passo di ;indaro 'Nemea, <.=( se ne ricava l'etimologia, collega&ile al ver&o >?@A '"cucire"(, per cui il rapsodo sare&&e il "cucitor di canti". 1n &ase a $uesta etimologia, alcuni studiosi hanno dedotto che il rapsodo, a differen#a dell'aedo, ripetesse semplicemente ciB che gli era stato trasmesso dalle genera#ioni precedenti 0ltri, invece, pensano che anche i rapsodi intervenissero sul repertorio tradi#ionale, magari arricchendolo. 0d esempio si pensa che a loro sia dovuta la composi#ione di certi inni omerici, che nella recita#ione precedevano certe parti dei poemi veri e propri. Cesta fondamentale il loro ruolo di trasmissione del patrimonio mitico greco. /omun$ue sia, i rapsodi originariamente recitavano accompagnandosi con la lira, pi4 tardi sostituita con un &astone, come si vede nelle raffigura#ioni degli antichi vasi greci. 9econdo ;latone, 3emio, il cantore che nell'.dissea ! indicato come un aedo, ! in realt% un rapsodo. L'et% d'oro dei rapsodi ! pro&a&ilmente tra i secoli : e 1: a./., $uando essi erano molto diffusi e partecipavano a giochi e feste pu&&liche, dove si facevano notare per la voce e l'a&&igliamento vistosi e gareggiavano fra loro per vincere i premi. 1 rapsodi riuscivano a suscitare emo#ioni in chi li ascoltava mettendoci una passione che potre&&e avvicinarli ai moderni attori. L'importan#a della trasmissione culturale da una genera#ione all'altra del patrimonio tradi#ionale portava a curare scrupolosamente l'addestramento dei rapsodi, tanto che essi mantennero nel repertorio la pronuncia omerica fino all'et% alessandrina, forse anche per influsso e autorit% degli .meridi, la corpora#ione di /hio speciali##ata nel cantare la vita e le opere di .mero, che gli altri rapsodi consideravano ar&itri e punto di riferimento per la categoria. 2onostante fossero giudicati con dispre##o dalla classe colta 'ma il loro livello era comun$ue pi4 alto di $uello dell'attore omerico( e considerati inattendi&ili, l'attivit% dei rapsodi continuB a lungo, giungendo fino al 111 secolo d./., cio! $uasi alla fine dell'era pagana.

Anfione
1l Toro Farnese. ;articolare con 0nfione intento a legare -irce al toro furioso, 2apoli, )useo 0rcheologico 2a#ionale. Anfione ! un personaggio della mitologia greca, figlio di Deus e 0ntiope 'figlia di 2itteo di Ee&e(. 0ntiope fu cacciata dal padre 2itteo, $uando $uesti cono&&e della gravidan#a della figlia. "lla si rifugiB allora a 9icione, presso lo #io Lico, dove fu trattata da prigioniera. Fui la raga##a diede alla luce due gemelli, 0nfione e Deto, e $uando Lico ne venne a conoscen#a, ordinB che $uesti venissero a&&andonati sul )onte /iterone. Gn pastore trovB i gemelli, e li prese con s*. 0ntiope fu $uindi riportata nella /admea, l'antica rocca di Ee&e, dove Lico e sua moglie, -irce, avevano occupato il trono lasciato vacante dalla morte di 2itteo. 0nche $ui 0ntiope fu trattata da schiava, ma riuscH a fuggire e a tornare dai suoi figli.

-ivenuti adulti, i figli decisero di vendicare la madre e uccisero Lico. ;oi attaccarono -irce ad un toro, che la trascinB via uccidendola. 1 fratelli divennero i nuovi re di Ee&e, ma fondarono anche una nuova citt%+ Deto portava le pietre, 0nfione le sistemava gra#ie al suono magico della sua lira. 0nfione e Deto governarono in accordo le due citt%. 0nfione sposB 2io&e, figlia di Eantalo, ma morH di crepacuore $uando 0pollo e 0rtemide uccisero i suoi numerosi figli per punire la moglie. 9econdo la leggenda costruH con la musica le mura di Ee&e, sia per la capacit% di incantare gli animali selvaggi, sia per il potere ordinatore che costringeva i massi a prendere spontaneamente il loro posto nelle mura di una citt%.

Orfeo
Orfeo 'greco+ >IJ, latino+ .rpheus( ! una figura della mitologia greca. 9i tratta dell'artista per eccellen#a, che dell'arte incarna i valori eterni. 1 molteplici temi chiamati in causa dal suo mito K l'amore, l'arte, l'elemento misterico K sono alla &ase di una fortuna sen#a pari nella tradi#ione letteraria, filosofica, musicale, pittorica e scultorea dei secoli successivi. 9u di lui si &asa la religione orfica.

Il mito
Le origini
9econdo le pi4 antiche fonti .rfeo ! nativo della ;ieria, terra lontana e misteriosa a&itata dai traci, nella $uale fino ai tempi di "rodoto era testimoniata l'esisten#a di sciamani che fungevano da tramite fra il mondo dei vivi e dei morti, dotati di poteri magici operanti sul mondo della natura, capaci di provocare uno stato di trance tramite la musica. 3iglio della )usa /alliope e del sovrano tracio "agro 'o, secondo altre versioni meno accreditate, del dio 0pollo(, appartiene alla genera#ione precedente l'epoca della religione greca classica. "gli, con la poten#a incantatrice della sua lira e del suo canto, placava le &estie feroci e animava le rocce e gli elementi della natura. Gli ! spesso associato, come figlio o allievo, )useo. .rfeo fonde in s* gli elementi apollineo e dionisiaco+ come figura apollinea ! il figlio o il pupillo del dio 0pollo, che ne protegge le spoglie, ! un eroe culturale, &enefattore del genere umano, promotore delle arti umane e maestro religioso, in $uanto figura dionisiaca, egli gode di un rapporto simpatetico con il mondo naturale, di intima comprensione del ciclo di decadimento e rigenera#ione

della natura, ! dotato di una conoscen#a intuitiva e nella vicenda stessa vi sono evidenti analogie con la figura di -ioniso per il riscatto dagli 1nferi della Lore. La letteratura, d'altra parte, mostra la figura di .rfeo anche in contrasto con le due divinit%+ la perdita dell'amata "uridice sare&&e da rintracciarsi nella colpa di .rfeo di aver assunto prerogative del dio 0pollo di controllo della natura attraverso il canto, tornato dagli 1nferi, .rfeo a&&andona il culto del dio -ioniso rinunciando all'amore eterosessuale. 1n tale contesto si innamora profondamente di /alais, figlio di Morea, e insegna l'amore omosessuale ai Eraci. ;er $uesto motivo, le Maccanti della Eracia, seguaci del dio, furenti per non essere pi4 considerate dai loro mariti, lo assalgono e lo fanno a pe##i 'vedi+ 3anocle(. 2ella versione del mito contenuta nelle Georgiche di :irgilio la causa della sua morte ! invece da ricercarsi nell'ira delle Maccanti per la sua decisione di non amare pi4 nessuno dopo la morte di "uridice.

Le imprese di Orfeo e la sua morte


9econdo la mitologia classica, .rfeo prese parte alla spedi#ione degli 0rgonauti+ durante la spedi#ione .rfeo diede innumerevoli prove della for#a invinci&ile della sua arte, salvando la truppa in molte occasioni, con la lira e con il canto fece salpare la nave rimasta inchiodata nel porto di Nolco, diede coraggio ai naviganti esausti a Lemno, placB a /i#ico l'ira di Cea, fermB le rocce semoventi alle 9implegadi, si fece amica "cate, addormentB il drago e superB la poten#a ammaliante delle 9irene. La sua fama ! legata perB soprattutto alla tragica vicenda d'amore che lo vide unito alla -riade "uridice, che era sua moglie+ 0risteo, uno dei tanti figli di 0pollo, amava perdutamente "uridice e, se&&ene il suo amore non fosse corrisposto, continuava a rivolgerle le sue atten#ioni fino a che un giorno ella, per sfuggirgli, mise il piede su un serpente, che la uccise col suo morso. .rfeo, lacerato dal dolore, scese allora negli inferi con la sua insepara&ile lira per riportarla in vita. Caggiunto lo 9tige, fu dapprima fermato da /aronte+ .rfeo, per oltrepassare il fiume, incantB il traghettatore con la sua musica. 9empre con la musica placB anche /er&ero, il guardiano dell'0de. Caggiunse poi la prigione di 1ssione, che, per aver desiderato "ra, era stato condannato da Deus a essere legato ad una ruota che avre&&e girato all'infinito+ .rfeo, cedendo alle suppliche dell'uomo, decise di usare la lira per fermare momentaneamente la ruota, che, una volta che il musico smetteva di suonare, cominciava di nuovo a girare. L'ultimo ostacolo che si presentB fu la prigione del crudele semidio Eantalo, che aveva ucciso il figlio per dare la sua carne agli dei e aveva ru&ato l'0m&rosia per darla agli uomini. Fui, Eantalo ! condannato a un terri&ile suppli#io+ ! legato ad un al&ero ed ! immerso fino al mento nell'ac$ua mentre dei frutti crescono proprio su un al&ero che gli ! sopra. ;urtroppo per il semidio, ogni volta che prova a &ere, l'ac$ua si a&&assa, mentre ogni volta che cerca di prendere i frutti con la &occa, i rami si al#ano. Eantalo chiede $uindi ad .rfeo di suonare la lira per far fermare l'ac$ua e i frutti. 9uonando perB, anche il suppli#iato rimane immo&ili##ato e $uindi, non potendo sfamarsi, continua il suo tormento. 0 $uesto punto l'eroe scese una scalinata di =777 gradini+ si trovB cosH al centro del mondo oscuro, e i demoni si sorpresero nel vederlo. Gna volta raggiunta la sala del trono degli 1nferi, .rfeo incontrB 0de e ;ersefone+ il primo dormiva profondamente, la seconda lo guardava con occhi fissi. .vidio racconta nel decimo li&ro delle )etamorfosiO=P come .rfeo, per addolcirli, diede voce alla lira e al canto, facendo riaffiorare in ;ersefone i ricordi della vita prima che 0de la rapisse e la costringesse a sposarla. 1l discorso di .rfeo fece leva sulla commo#ione, in $uesto senso fun#ionarono perfettamente il richiamo alla giovent4 perduta di "uridice e l'enfasi sulla for#a di un amore impossi&ile da dimenticare e sullo stra#iante dolore che la morte dell'amata ha provocato. .rfeo fece ricorso anche a considera#ioni pi4 ra#ionali, nel timore che svanendo l'effetto del canto la sua richiesta non dovesse pi4 essere esaudita, disse cosH che la chiedeva solo in prestito, che

$uando fosse venuta la sua ora anche "uridice sare&&e tornata nell'0de. 0 $uesto punto .rfeo rimase immo&ile, pronto a non muoversi finch* non fosse stato accontentato. La regina degli inferi, ormai commossa, approfittB del fatto che 0de stesse dormendo per lasciare che "uridice tornasse sulla terra. 3u posta perB una condi#ione+ .rfeo avre&&e dovuto precedere "uridice per tutto il cammino fino alla porta dell'0de sen#a voltarsi mai all'indietro. "sattamente sulla soglia degli 1nferi, e credendo di esser gi% uscito dal Cegno dei )orti, .rfeo non riuscH pi4 a resistere al du&&io e ruppe la promessa del noli respicere, vedendo "uridice scomparire all'istante e tornare tra le Eene&re per l'eternit%. .rfeo, tornato sulla terra, espresse il dolore fino ai limiti delle possi&ilit% artistiche, incantando nuovamente le fiere e animando gli al&eri. ;ianse per sette mesi ininterrottamente, secondo :irgilio, O<P mentre .vidio, da sempre meno sentimentale del )antovano, riduce il numero a sette giorni.OQP 9a che non potr% amare pi4 nessun'altra, e malgrado ciB molte am&iscono ad unirsi a lui. 9econdo la versione virgiliana le donne dei /iconi videro che la fedelt% del Erace nei confronti della moglie morta non si piegava, allora, in preda all'ira e ai culti &acchici cui erano devote, lo fecero a pe##i 'il famoso sparagms( e ne sparsero i resti per la campagna.ORP Gn po' diversa ! la rivisita#ione del poeta sulmonese, che aggiunge un tassello alla rea#ione antiK femminile di .rfeo, coinvolgendo il cantore nella fonda#ione dell'amore omoerotico '$uesto elemento non ! di inven#ione ovidiana visto che ne a&&iamo attesta#ione gi% nel poeta alessandrino 3anocle(. .rfeo avre&&e $uindi ripiegato sull'amore per i fanciulli, traviando anche i mariti delle donne di Eracia, che venivano cosH trascurate. Le )enadi si infuriarono dilaniando il poeta, nutrendosi anche di parte del suo corpo, in una scena &en pi4 cruda di $uella virgiliana.O6P 1n entram&i i nostri poeti si narra che la testa di .rfeo finH nel fiume "&ro, dove continuB prodigiosamente a cantare, sim&olo dell'immortalit% dell'arte, scendendo '$ui solo .vidio( fino al mare e da $ui alle rive di )etimna, presso l'isola di Les&o, dove 3e&o 0pollo la protesse da un serpente che le si era avventato contro. 9econdo altre versioni, i resti del cantore sare&&ero stati seppelliti dalle impietosite )use nella citt% di Li&etra. Eornando ad .vidio, eccoci al punto culminante dell'avventura, forse inaspettato, .rfeo ritrova "uridice fra le anime pie, e $ui potr% guardarla sen#a pi4 temere.O8P Gn'altra versione, pi4 drammatica e commovente, parte dalle stesse premesse+ "uridice muore uccisa da un serpente mentre fugge da 0risteo. .rfeo decide allora di andare a riprenderla. Erova a /uma la discesa per gli 1nferi, e lH giunto incanta /aronte, /er&ero e ;ersefone. 0de acconsente a patto che egli non si volti fino a che entram&i non siano usciti dal regno dei morti. 1nsieme ad Sermes 'che deve controllare che .rfeo non si volti(, si incamminano ed ini#iano la salita. "uridice, non sapendo del patto, continua a chiamare in modo malinconico .rfeo, pensa che lui non la guardi perch* ! &rutta, ma lui, con grande dolore, deve continuare imperterrito sen#a voltarsi. 0ppena vede un po' di luce, .rfeo, capisce di essere uscito dagli 1nferi e si volta. ;urtroppo, perB, "uridice ha accusato un dolore alla caviglia morsa dal serpente e, dun$ue, si ! attardata... Fuindi, .rfeo ha trasgredito la condi#ione posta da 0de. 9olo ora "uridice capisce e, all'amato, sussurra parole drammatiche e struggenti+ TGra#ie, amore mio, hai fatto tutto ciB che potevi per salvarmiU. 9i danno poi la mano, consapevoli che $uella sar% l'ultima volta. -rammatica anche la presen#a di Sermes che, con volto triste ed espressione compassionevole, trattiene "uridice per una mano, perch* ha promesso ad 0de di controllare ed ! ciB che deve fare. .rfeo vede ora scomparire "uridice e si

dispera, perch* sa che non la vedr% pi4. -ecide allora di non desiderare pi4 nessuna donna dopo la sua "uridice. Gn gruppo di Maccanti u&riache, poi, lo invita a partecipare ad un'orgia dionisiaca. ;er tener fede a ciB che ha detto, rinuncia, ed ! proprio $uesto che porta anche lui alla morte+ le Maccanti, infuriate, lo uccidono, lo fanno a pe##i e gettano la sua testa nel fiume "vros, insieme alla sua lira. La testa cade proprio sulla lira e galleggia, continuando a cantare soavemente. Deus, toccato da $uesto evento commovente, prende la lira e la mette in cielo formando una costella#ione. 9econdo $uanto afferma :irgilio nel sesto li&ro dell'"neide, l'anima di .rfeo venne accolta nei /ampi "lisi.

Evoluzione del mito


Pensavo a quel gelo, a quel vuoto che avevo traversato e che lei si portava
nelle ossa, nel midollo, nel sangue. Valeva la pena di rivivere ancora? Ci pensai, e intravvidi il barlume del giorno. Allora dissi "sia inita" e mi voltai

!"r eo ne L'inconsolabile di Cesare Pavese, dai Dialoghi con Leuc, #inaudi $%&'(

1l mito di .rfeo nasce forse come mito di fertilit%, come ! possi&ile desumere dagli elementi del riscatto della Lore dagli inferi e dello V@?>?WX 'dal greco antico+ corpo fatto a pezzi( che su&isce il corpo di .rfeo, elementi che indicano il riportare la vita sulla terra dopo l'inverno. La prima attesta#ione di .rfeo ! nel poeta 1&ico di Ceggio ':1 sec a./.(, che parla di Orfeo dal nome famoso.O5P 1n seguito "schilo, nella tragedia perduta Le bassaridi, fornisce le prime informa#ioni attinenti alla cata&asi di .rfeo. 1mportanti anche i riferimenti di "uripide, che in Ifigenia in Aulide e ne Le baccanti rende manifesta la poten#a suasoria dell'arte di .rfeo, mentre nell'Alcesti spuntano indi#i che portano in dire#ione di un .rfeo trionfatore. La linea del lieto fine, sconosciuta ai pi4, non si limita ad "uripide, dato che ! possi&ile intuirla anche in 1socrate 'Busiride( e in "rmesianatte 'Leonzio(. 0ltri due autori greci che si sono occupati del mito di .rfeo proponendo due diverse versioni di esso sono il filosofo ;latone e il poeta 0pollonio Codio. 2el discorso di 3edro, contenuto nell'opera "9imposio", ;latone inserisce .rfeo nella schiera dei sofisti, poich* utili##a la parola per persuadere, non per esprimere verit%, egli agisce nel campo della doYa, non dell'episteme. ;er $uesta ragione gli viene consegnato dagli dei degli inferi un phasma di "uridice, inoltre, non puB essere annoverato tra la schiera dei veri amanti poich* il suo eros ! falso come il suo logos. La sua stessa morte ha carattere antieroico poich* ha voluto sovvertire le leggi divine penetrando vivo nell'0de, non osando morire per amore. 1l phasma di "uridice sim&oleggia l'inadeguate##a della poesia a rappresentare e conoscere la realt%, conoscen#a che puB essere conseguita solo tramite le forme superiore dell'eros. 0pollonio Codio inserisce il personaggio di .rfeo nelle 0rgonautiche, presentato anche $ui come un eroe culturale, fondatore di una setta religiosa. 1l ruolo attri&uito ad .rfeo esprime la visione che del poeta hanno gli alessandrini+ attraverso la propria arte, intesa come a&ile manipola#ione della parola, il poeta ! in grado di dare ordine alla materia e alla realt%, a tal proposito ! em&lematico l'episodio nel $uale .rfeo riesce a sedare una lite scoppiata tra gli argonauti cantando una personale cosmogonia. 2ell'0lto )edioevo Moe#io, nel e consolatione philosophiae, pone .rfeo ad em&lema dell'uomo che si chiude al trascendente, mentre il suo sguardo, come $uello della moglie di Lot, rappresenta l'attaccamento ai &eni terreni. 2ei secoli successivi, tuttavia, il )edioevo vedr% in .rfeo

un'autentica figura !hristi, considerando la sua discesa agli 1nferi come un'anticipa#ione di $uella del 9ignore, e il cantore come un trionfante lottatore contro il male e il demonio 'cosH anche pi4 tardi, con "l di#ino Orfeo di /alderon de la Marca, =8QR(. 2el =Z8R compare la prima rivolu#ionaria avvisaglia di un tema che sar% caro soprattutto al secolo successivo+ il respicere di .rfeo non ! pi4 frutto di un destino avverso o di un errore, ma matura da una precisa volont%, ora sua, ora d'"uridice. 2el componimento "uridice a Orfeo del poeta inglese Co&ert Mro[ning, lei gli urla di voltarsi per a&&racciare in $uello sguardo l'immensit% del tutto, in una empatia tale da rendere superfluo $ualsiasi futuro. 1l \\ secolo si ! appropriato della tesi secondo cui il gesto di .rfeo sare&&e stato volontario. /ome ! d'uopo, i primi casi non sono italiani. Nean /octeau, ossessionato da $uesto mito lungo tutta la propria para&ola artistica, nel =]<6, diede alle stampe il proprio singolare Orfeo, opera teatrale che ! alla &ase di tutte le rivisita#ioni successive. Fui .rfeo capovolge il mito, decide di congiungersi con "uridice tra i morti, perch* l'al di $ua ha ormai reso impossi&ile l'amore e la pace. Laggi4 non ci sono pi4 rischi. Gli fa eco il conna#ionale Nean 0nouilh, in un'opera pur molto diversa, ma concorde nel vedere la morte come unica via di fuga e di reali##a#ione del proprio sogno d'amore+ si tratta di "urydice'=]R=(. 2el dialogo pavesiano L$inconsolabile ' ialoghi con Leuc, =]R5(, .rfeo si confida con Macca+ trova s* stesso nel 2ulla che intravede nel regno dei morti e che lo sgancia da ogni esigen#a terrena. Eotalmente estraneo alla vita, egli ha compiuto il proprio destino. "uridice, al pari di tutto il resto, non conta pi4 nulla per lui, e non potre&&e che traviarlo da siffatta reali##a#ione di s*+ ha nelle fatte##e ormai il gelo della morte che ha conosciuto, e non rappresenta pi4 l'infan#ia innocente con cui il poeta l'identificava. :oltarsi diviene un'esigen#a ineludi&ile.

)*#uridice che ho pianto era una stagione della vita. +o cercavo ben altro laggi, che il suo amore. Cercavo un passato che #uridice non sa. )*ho capito tra i morti mentre cantavo il mio canto. -o visto le ombre irrigidirsi e guardar vuoto, i lamenti cessare, Perse one nascondersi il volto, lo stesso tenebroso. impassibile, Ade, protendersi come un mortale e ascoltare. -o capito che i morti non sono pi, nulla

;i4 cinico, l'.rfeo delineato da Gesualdo Mufalino nel =]Z8OZP intona, al momento del "respicere", la famosa aria dell'opera di Gluc^ '!he far senza "uridice%(. La donna cosH capisce+ il gesto era stato premeditato, nell'inten#ione di ac$uisire gloria personale attraverso una 'finta( espressione del dolore, in un'esalta#ione delle proprie capacit% artistiche.

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