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sostituire (soprattutto in quelle realt dove le risorse sono molto limitate) le attivit editoriali e di blogging di aziende e associazioni, data la possibilit che offre di riuscire a proporre, alla propria audience, qualcosa di organizzato, utile ed originale. Il Content Curator non il classico tecnico ICT, in quanto non sono richiesti particolari skills tecnici: larea di competenza pu esser considerata molto vicina agli ambiti umanistici, pur se, in linea generale, questo profilo professionale richiede competenze multidisciplinari: competenze e conoscenze riguardo alla specifica materia che si intende curare, familiarit con gli strumenti del web, e molta curiosit e desiderio di rimanere aggiornati. Il suo compito ricercare e selezionare notizie scritte da altri - giornalisti, blogger, ecc. - su un determinato tema, per riproporle filtrate e contestualizzate sul canale proprietario; svolge fondamentalmente una funzione di filtro, in relazione ad un determinato argomento, tra la miriade di notizie ed informazioni presenti in rete e lutente finale. Questa figura risulta di grande importanza in un panorama come quello attuale. Seguendo la regola del 90-9-1 nella genesi dei contenuti del Web (il 90% degli utenti usufruisce dei contenuti, il 9% li cura, e l1% li crea) il Content Curator rappresenta quel 9% che opera per evitare, almeno in parte, linformation overload in cui quotidianamente si immersi. Lattivit del Content Curator parte da una mappatura e selezione delle fonti sullargomento di interesse e dalla definizione dei tool principali per poterle mappare (Feed RSS, alerts su determinate keywords di ricerca, iscrizioni a newsletter, ecc.) per aggregare le news selezionate su un determinato canale, accompagnate da un commento sintetico e ragionato. Lobiettivo del Content Curator quello di rappresentare una fonte credibile ed autorevole per gli utenti su un determinato argomento, su cui opera contestualizzando e riorganizzando i contenuti nel modo pi funzionale per soddisfare le esigenze di informazione degli utenti.
LE PIATTAFORME
Recentemente, sono stati sviluppati svariati strumenti utili a curare determinati argomenti, consentendo a singoli utenti o a gruppi di utenti, se si tratta di raccolte collaborative la partecipazione alla realizzazione di queste web collection informative. Il vero pregio di questi strumenti loffrire la possibilit della creazione di uninformazione organizzata e collettivamente costruita, forse uno dei migliori impieghi sul web della cosiddetta intelligenza collettiva. Alcuni studi suggeriscono che la content curation potrebbe aiutare nellapprendimento di determinate tematiche pi di quanto non possa farlo la semplice navigazione su Internet o la consultazione su Wikipedia, in quanto i Curators svolgono un efficace lavoro di ricerca, sintesi ed organizzazione, ripagato da un aumento della loro influenza sul web.
PINTEREST
Pinterest (deve il suo nome alla crasi delle parole inglesi pin, appendere, e interest, interesse), sostanzialmente permette una curation di tematiche tramite immagini (e di conseguenza dei siti web su cui sono ospitate), organizzate in categorie/argomenti. Nato dallidea di creare un catalogo online delle ispirazioni, Pinterest permette agli utenti di creare bacheche, che
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funzionano da raccoglitori pubblici, quindi visibili a tutti, di pin condivise dalla rete o create dagli utenti, permettendo la connessione tra persone aventi medesimi gusti e interessi. Un appassionato di un determinato tema pu creare su Pinterest una bacheca per raccogliere immagini sullargomento di suo interesse: ogni immagine viene catalogata e taggata per poter essere trovata dagli altri appassionati pi facilmente; in questo modo, un altro appassionato del medesimo argomento pu raggiungere quella bacheca e condividere interessi ed opinioni con il suo creatore. Ogni pin, pu essere ricondiviso (re-Pin) dagli altri utenti che possono esprimere un Like (come su Facebook, unespressione di gradimento), e aggiungere un commento per partecipare alla discussione su quel contenuto. Interessante anche la possibilit di creare bacheche collaborative che possono essere arricchite da pi di un utente contemporaneamente. Lobiettivo di Pinterest quello di avvicinare utenti di tutto il mondo, accomunati da interessi e preferenze comuni; sfruttando questa caratteristica, le organizzazioni non profit possono entrare in contatto con quelle persone che mostrano interesse verso determinate cause sociali; la piattaforma stata utilizzata negli USA anche per vere e proprie campagne di fundraising per associazioni non profit; inoltre, data la sua caratteristica molto visiva, un ulteriore utilizzo che riscuote successo nel terzo settore quello di utilizzare boards specifiche per la vendita di materiali e prodotti equosolidali.
PAPER.LI
Paper.li un magazine tematico online che si compone automaticamente utilizzando i Feed RSS, i contenuti di Twitter (selezionando utenti e/o hashtag) e di altri social Network selezionati dal suo curatore. possibile creare diverse tipologie di giornale a seconda delle proprie esigenze, definendone anche la frequenza di pubblicazione (daily o weekly). Il layout dimpaginazione previsto direttamente dal sistema, che provvede a suddividere i contenuti in colonne, sezioni, categorie ed anteprime, creando cos un prodotto che non ha nulla da invidiare ad un vero e proprio magazine online. La finalit di Paper.li aggregare lintera giornata (o settimana) informativa su
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Twitter e le altre fonti prescelte, rendendo il contenuto leggibile e interessante: quando viene pubblicata una nuova edizione del giornale si pu scegliere di mandare automaticamente un tweet che informi i followers (i quali, se iscritti, ricevono anche una notifica via email). Giornalisti, esperti di ICT e anche il mondo del non profit, le ONG in particolare, hanno iniziato a utilizzare questo strumento. Anche Fondazione THINK!, per esempio, si avvale, sin dallinizio, di questo strumento, utile per convogliare all-in-one i contenuti e le ultime novit del mondo dellICT4D (Information and Communication Technology for Development).
STORIFY
La condivisione di contenuti una delle maggiori prerogative offerte dal Nuovo Web: si hanno infatti a disposizione numerosissimi strumenti per pubblicare e condividere pensieri, documenti e file multimediali. Quando si tratta per di seguire levolversi di un evento o di una storia le attivit necessarie diventano pi complesse, con il rischio anche di divenire dispersive, dato che si devono raccogliere contributi che, inevitabilmente provengono da fonti molto diverse tra loro. Nasce per questo motivo Storify, un tool che permette di raccontare ununica grande storia utilizzando tutta la potenza di Internet e dei Social media, aggregando i vari elementi di informazione trovati sul web, siano essi filmati di YouTube, foto di Flickr, post di Facebook, Tweets e articoli di blog. Voluto e finanziato da unorganizzazione non profit, Storify ha ricevuto numerosi riconoscimenti, soprattutto in seguito al suo utilizzo nel corso delle recenti vicende politiche in Egitto: aggregando nelle sue storie i contributi degli autori dei tweets attraverso i quali tutto il mondo rimasto aggiornato su quanto realmente stava accadendo, stato utilizzato come un facile mezzo per riassumere le notizie pi salienti di ogni giornata, aiutando i lettori a non perdersi nelle centinaia di tweet, video e immagini lanciati in rete ogni giorno. Storify pu rappresentare un valido strumento da affiancare alle classiche attivit di ufficio stampa, per raccontare un evento, un prodotto, ma anche un luogo o una sensazione: infatti ideale non solo per la cronaca ma anche per
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trasferire concetti e valori, come spesso accade per il mondo non profit, che gi da tempo ha iniziato a farne uso anche, in alcuni casi, nel nostro Paese.
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