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IL NON-PROFIT IN RETE

Con il sostegno di

In collaborazione con

Universit Milano Bicocca

IL NON PROFIT IN RETE

INTEGRARE ED INNOVARE: LA CONTENT CURATION COME STRUMENTO PER IL NON PROFIT


di DAVID CAROLLO1 PREMESSA
La quantit di contenuti prodotti ogni giorno sul web enorme ed in continua crescita: sono molte le statistiche e le infografiche che descrivono la frenetica attivit degli utenti su Internet, si parla per esempio, di centinaia di nuovi siti internet e blog nati ogni minuto, cos come di decine di ore di filmati caricati su Youtube in soli 60 secondi nel mondo. Dalla nascita dei primissimi blog ad oggi sono cambiate molte cose ed il Web diventato (e sta diventando) sempre pi articolato, disordinato: si di fronte ad un overload informativo mai visto prima. Chi usa Twitter per rimanere aggiornato, per esempio, pu vedere scorrere ogni giorno sul proprio schermo centinaia di aggiornamenti inviati da amici, parenti, societ, agenzie di stampa e dal resto degli utenti da cui ha deciso di ricevere gli aggiornamenti: seguire ogni tweet, ogni messaggio, non semplice e quasi sempre lutente si perde nellenorme e continuo flusso di informazioni che incessantemente transita sul portale. Protagonista di questo fenomeno senzaltro il Web 2.0, che, dai primi anni del nuovo millennio, ha ribaltato i paradigmi rendendo sempre pi disponibili agli utenti strumenti che permettessero di creare contenuti e condividerli in Rete, contrariamente a quanto era successo negli anni precedenti quando lutilizzo della rete era unattivit pi adatta a tecnici e ad addetti ai lavori. Ormai chiunque carica contenuti in Rete, quali testi, foto, video, i temi e gli argomenti trattati sono ovviamente i pi disparati ed in questa infinita ragnatela di dati ed informazioni sempre pi facile perdersi, e comunque si fa molta fatica a destreggiarsi. Pi passer il tempo e pi questa situazione tender a peggiorare e gli utenti, con sempre meno tempo a disposizione, faranno sempre pi fatica a cercare ed a trovare informazioni sugli argomenti di loro interesse. Proprio per questo motivo, recentemente sono nate nuove figure professionali con lo scopo di analizzare la rete in cerca di notizie di interesse, selezionando le fonti e diminuendo sensibilmente il livello di rumore di fondo, occupandosi quindi della loro presentazione e pubblicazione.

CHE COS E A COSA SERVE LA CONTENT CURATION


La content curation pu essere definita come lattivit con cui vengono ricercati, aggregati, organizzati e presentati i contenuti pi rilevanti su uno specifico tema, al fine di ottenere unentit crossmediale integrata di valore aggiunto per lutente finale. Nelle prospettive di crescita prima indicate, la content curation probabilmente andr a costituire, nei prossimi anni, uno dei pi interessanti ambiti di sviluppo del web, andando di fatto a modificare, a
1 THINK! Responsabile area Web

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sostituire (soprattutto in quelle realt dove le risorse sono molto limitate) le attivit editoriali e di blogging di aziende e associazioni, data la possibilit che offre di riuscire a proporre, alla propria audience, qualcosa di organizzato, utile ed originale. Il Content Curator non il classico tecnico ICT, in quanto non sono richiesti particolari skills tecnici: larea di competenza pu esser considerata molto vicina agli ambiti umanistici, pur se, in linea generale, questo profilo professionale richiede competenze multidisciplinari: competenze e conoscenze riguardo alla specifica materia che si intende curare, familiarit con gli strumenti del web, e molta curiosit e desiderio di rimanere aggiornati. Il suo compito ricercare e selezionare notizie scritte da altri - giornalisti, blogger, ecc. - su un determinato tema, per riproporle filtrate e contestualizzate sul canale proprietario; svolge fondamentalmente una funzione di filtro, in relazione ad un determinato argomento, tra la miriade di notizie ed informazioni presenti in rete e lutente finale. Questa figura risulta di grande importanza in un panorama come quello attuale. Seguendo la regola del 90-9-1 nella genesi dei contenuti del Web (il 90% degli utenti usufruisce dei contenuti, il 9% li cura, e l1% li crea) il Content Curator rappresenta quel 9% che opera per evitare, almeno in parte, linformation overload in cui quotidianamente si immersi. Lattivit del Content Curator parte da una mappatura e selezione delle fonti sullargomento di interesse e dalla definizione dei tool principali per poterle mappare (Feed RSS, alerts su determinate keywords di ricerca, iscrizioni a newsletter, ecc.) per aggregare le news selezionate su un determinato canale, accompagnate da un commento sintetico e ragionato. Lobiettivo del Content Curator quello di rappresentare una fonte credibile ed autorevole per gli utenti su un determinato argomento, su cui opera contestualizzando e riorganizzando i contenuti nel modo pi funzionale per soddisfare le esigenze di informazione degli utenti.

LE PIATTAFORME
Recentemente, sono stati sviluppati svariati strumenti utili a curare determinati argomenti, consentendo a singoli utenti o a gruppi di utenti, se si tratta di raccolte collaborative la partecipazione alla realizzazione di queste web collection informative. Il vero pregio di questi strumenti loffrire la possibilit della creazione di uninformazione organizzata e collettivamente costruita, forse uno dei migliori impieghi sul web della cosiddetta intelligenza collettiva. Alcuni studi suggeriscono che la content curation potrebbe aiutare nellapprendimento di determinate tematiche pi di quanto non possa farlo la semplice navigazione su Internet o la consultazione su Wikipedia, in quanto i Curators svolgono un efficace lavoro di ricerca, sintesi ed organizzazione, ripagato da un aumento della loro influenza sul web.

PINTEREST
Pinterest (deve il suo nome alla crasi delle parole inglesi pin, appendere, e interest, interesse), sostanzialmente permette una curation di tematiche tramite immagini (e di conseguenza dei siti web su cui sono ospitate), organizzate in categorie/argomenti. Nato dallidea di creare un catalogo online delle ispirazioni, Pinterest permette agli utenti di creare bacheche, che

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funzionano da raccoglitori pubblici, quindi visibili a tutti, di pin condivise dalla rete o create dagli utenti, permettendo la connessione tra persone aventi medesimi gusti e interessi. Un appassionato di un determinato tema pu creare su Pinterest una bacheca per raccogliere immagini sullargomento di suo interesse: ogni immagine viene catalogata e taggata per poter essere trovata dagli altri appassionati pi facilmente; in questo modo, un altro appassionato del medesimo argomento pu raggiungere quella bacheca e condividere interessi ed opinioni con il suo creatore. Ogni pin, pu essere ricondiviso (re-Pin) dagli altri utenti che possono esprimere un Like (come su Facebook, unespressione di gradimento), e aggiungere un commento per partecipare alla discussione su quel contenuto. Interessante anche la possibilit di creare bacheche collaborative che possono essere arricchite da pi di un utente contemporaneamente. Lobiettivo di Pinterest quello di avvicinare utenti di tutto il mondo, accomunati da interessi e preferenze comuni; sfruttando questa caratteristica, le organizzazioni non profit possono entrare in contatto con quelle persone che mostrano interesse verso determinate cause sociali; la piattaforma stata utilizzata negli USA anche per vere e proprie campagne di fundraising per associazioni non profit; inoltre, data la sua caratteristica molto visiva, un ulteriore utilizzo che riscuote successo nel terzo settore quello di utilizzare boards specifiche per la vendita di materiali e prodotti equosolidali.

PAPER.LI
Paper.li un magazine tematico online che si compone automaticamente utilizzando i Feed RSS, i contenuti di Twitter (selezionando utenti e/o hashtag) e di altri social Network selezionati dal suo curatore. possibile creare diverse tipologie di giornale a seconda delle proprie esigenze, definendone anche la frequenza di pubblicazione (daily o weekly). Il layout dimpaginazione previsto direttamente dal sistema, che provvede a suddividere i contenuti in colonne, sezioni, categorie ed anteprime, creando cos un prodotto che non ha nulla da invidiare ad un vero e proprio magazine online. La finalit di Paper.li aggregare lintera giornata (o settimana) informativa su

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Twitter e le altre fonti prescelte, rendendo il contenuto leggibile e interessante: quando viene pubblicata una nuova edizione del giornale si pu scegliere di mandare automaticamente un tweet che informi i followers (i quali, se iscritti, ricevono anche una notifica via email). Giornalisti, esperti di ICT e anche il mondo del non profit, le ONG in particolare, hanno iniziato a utilizzare questo strumento. Anche Fondazione THINK!, per esempio, si avvale, sin dallinizio, di questo strumento, utile per convogliare all-in-one i contenuti e le ultime novit del mondo dellICT4D (Information and Communication Technology for Development).

STORIFY
La condivisione di contenuti una delle maggiori prerogative offerte dal Nuovo Web: si hanno infatti a disposizione numerosissimi strumenti per pubblicare e condividere pensieri, documenti e file multimediali. Quando si tratta per di seguire levolversi di un evento o di una storia le attivit necessarie diventano pi complesse, con il rischio anche di divenire dispersive, dato che si devono raccogliere contributi che, inevitabilmente provengono da fonti molto diverse tra loro. Nasce per questo motivo Storify, un tool che permette di raccontare ununica grande storia utilizzando tutta la potenza di Internet e dei Social media, aggregando i vari elementi di informazione trovati sul web, siano essi filmati di YouTube, foto di Flickr, post di Facebook, Tweets e articoli di blog. Voluto e finanziato da unorganizzazione non profit, Storify ha ricevuto numerosi riconoscimenti, soprattutto in seguito al suo utilizzo nel corso delle recenti vicende politiche in Egitto: aggregando nelle sue storie i contributi degli autori dei tweets attraverso i quali tutto il mondo rimasto aggiornato su quanto realmente stava accadendo, stato utilizzato come un facile mezzo per riassumere le notizie pi salienti di ogni giornata, aiutando i lettori a non perdersi nelle centinaia di tweet, video e immagini lanciati in rete ogni giorno. Storify pu rappresentare un valido strumento da affiancare alle classiche attivit di ufficio stampa, per raccontare un evento, un prodotto, ma anche un luogo o una sensazione: infatti ideale non solo per la cronaca ma anche per

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trasferire concetti e valori, come spesso accade per il mondo non profit, che gi da tempo ha iniziato a farne uso anche, in alcuni casi, nel nostro Paese.

LA CONTENT CURATION PER IL NON PROFIT


Il 2012 Non profit Social Networking Benchmark Report conferma limpegno degli enti non profit sul web e nel sempre pi frequente utilizzo dei social networks e, in generale, degli strumenti 2.0 offerti dalla Rete. Rispetto agli ultimi quattro anni lutilizzo del social media marketing da parte di associazioni e istituzioni benefiche aumentato nel mondo in maniera esponenziale non solo quantitativamente, ma anche qualitativamente. La Content Curation o, ancora meglio, la Social Content Curation, oltre a costituire tanto unattuale quanto uninteressante evoluzione della Rete, sta diventando sempre pi uno strumento anche per curare e raccontare le storie del mondo non profit. Svolgendo lattivit di Content Curation si ha la possibilit di aumentare lautorevolezza su uno specifico argomento, diventando una risorsa di notizie qualificata per tutte le persone che sul web seguono una determinata organizzazione o le tematiche di cui si occupa e in cui opera. La Content Curation rappresenta inoltre un validissimo strumento per azioni di marketing e individuazione di volontari. Autorevolezza e riconoscibilit del brand aumenteranno di pari passo con la cura di contenuti di qualit e della loro diffusione. Le organizzazioni, siano esse orientate al business o al non profit, non dovrebbero considerare la Content Curation come una perdita di tempo, ma bens come unoccasione per una attenta e utile attivit di selezione di contenuti di qualit, che diventano utili per sviluppare la conoscenza, preziosa risorsa che pu essere a vantaggio dal curatore come dal lettore.

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