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Metodologia

Linee guida per la stesura del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) ed elementi di un Sistema di Gestione della Sicurezza (SGS)

Non vi sono norme prefissate riguardo alle modalit di realizzazione della valutazione dei rischi (a meno, solo ed esclusivamente per le PMI, delle procedure standardizzate, che sono state elaborate dalla Commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro, ex art. 6 del T.U.); in termini generali, si dovr in ogni caso tener conto di due principi fondamentali nella fase preparatoria, e cio: 1) strutturare la valutazione nel senso di garantire che si tiene conto di tutti i rischi e i pericoli degni di nota 2) una volta identificato un determinato rischio, iniziarne la valutazione dai princpi fondamentali, studiando la possibilit di eliminarlo in base allesistenza o meno di un principio di causalit (risalire al perch si creato).
Ad esempio, ci significa chiedersi se un problema di congestione allinterno di un sistema produttivo che pone seri problemi per la sicurezza delle persone pu essere evitato facendo in modo che i trasporti non avvengano allinterno delle zone di lavoro di macchine/impianti, ma unicamente su un apposito e ben segnalato percorso situato allesterno del perimetro delle stesse.

Lezioni di Elementi di Sicurezza degli Impianti Industriali A.A. 2012/13 Fac. di ingegneria del Politecnico di Bari, sede di Ta T.U. 81/08 Linee guida per la stesura del Documento di Valutazione dei Rischi ed elementi di un SGS 1

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Metodologia
lay-out dei reparti

1) DATI DI INPUT:
Raccolta delle Informazioni e fonti informative

Metodologia
2) ELABORAZIONE: Fasi per la conduzione della valutazione e la redazione del documento
identificazione dei fattori di rischio identificazione dei lavoratori esposti stima dell'entit delle esposizioni stima della gravit degli effetti che ne possono derivare stima della probabilit che tali effetti si manifestino verifica della disponibilit di misure tecniche, organizzative, procedurali, per eliminare o ridurre l'esposizione e/o il numero di esposti verifica dell'applicabilit di tali misure definizione di un piano per la messa in atto delle misure individuate verifica dell'idoneit delle misure in atto redazione del documento definizione di tempi e modi per la verifica e/o laggiornamento della valutazione

numero di addetti ripartito per reparti e per mansioni con breve descrizione delle operazioni svolte denunce di impianti e verifiche periodiche registro delle manutenzioni ordinarie e straordinarie schede di sicurezza di sostanze/prodotti/apparecchiature/impianti in uso schede tecniche e manuali operativi di macchine e impianti risultati di precedenti indagini condotte sulla sicurezza e sull'igiene del lavoro inclusi verbali di prescrizione degli organi di vigilanza risultati di eventuali misurazioni di igiene industriale risultati collettivi anonimi di controlli sanitari periodici denunce INAIL su casi di malattie professionali dati sugli infortuni (dallapposito registro) e incidenti avvenuti atti autorizzativi procedure di lavoro scritte, ordini di servizio elenco e caratteristiche dei dispositivi di protezione individuale (DPI) forniti ai lavoratori modalit pratiche di distribuzione/ricambio dei dispositivi di protezione individuale conoscenze ed esperienze dei lavoratori e dei preposti
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Metodologia
Processo di valutazione dei rischi ai fini della redazione del documento
DEFINIRE IL PROCESSO/ATTIVITA IN ESAME
SELEZIONARE UNO O PIU VALUTATORI COMPETENTI IDENTIFICARE TUTTI I PERICOLI RILEVANTI STIMARE I RISCHI E STABILIRE LE PRIORITA DI AZIONE

Metodologia
Criteri da applicare per la riduzione/eliminazione dei rischi
Norme legali (cogenti): le norme prescrittive devono essere applicate a prescindere dallanalisi dei rischi (es. caratt. strutt. ambienti, porte, ecc.) Norme e orientamenti pubblicati, per es. norme tecniche nazionali (UNI, CEI) / europee (EN) / internazionali (ISO), codici di buona pratica, norme delle associazioni professionali, orientamenti dei fabbricanti ecc. Princpi gerarchici della prevenzione dei rischi: 1) evitare i rischi 2) sostituire ci che pericoloso con ci che non pericoloso o lo meno (combattere i rischi alla fonte) 3) applicare provvedimenti di protezione collettiva piuttosto che individuale (p. es. ridurre lesposizione a fumi di lavorazione mediante impianti di aspirazione, piuttosto che attraverso limpiego di maschere/respiratori portatili) adeguarsi al progresso tecnico e ai cambiamenti nel campo dellinformazione cercare di garantire un miglioramento costante nel tempo del livello di protezione

RI-ESAMINARE I PERICOLI RI-ESAMINARE LE MISURE PER QUANTO NECESSARIO

DETERMINARE LE MISURE RICHIESTE / VALUTARE LEFFICACIA DI QUELLE GIA ESISTENTI

ADOTTARE EVENTUALI MISURE ADDIZIONALI

MONITORARE LEFFICACIA NELLA PRATICA DELLE MISURE ADOTTATE. STANNO FUNZIONANDO ?

SI

TENERE TRACCIA DELLE INFORMAZIONI RI-ESAME: E CAMBIATA QUALCOSA ? SI

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Metodologia
Criteri da applicare per la riduzione/eliminazione dei rischi
In ogni valutazione dei rischi e nelle successive operazioni destinate ad eliminarli, come pure nella messa in atto delle misure di controllo, essenziale che i rischi non siano semplicemente spostati, cio che la soluzione di un problema non ne crei un altro di nuovo. Ad esempio, sarebbe di dubbio vantaggio montare doppi vetri sulle finestre di un ufficio per ridurre il rumore proveniente dallesterno, se ci non accompagnato dalla messa in opera di un sistema adeguato di ventilazione. Un altro aspetto di pari importanza che il rischio non deve essere trasferito in un altro settore. Ad esempio, si deve evitare che lo scarico di un impianto di aspirazione di sostanze tossiche sia montato in modo tale che la sua uscita comporti rischi per unaltra zona di lavoro o per lambiente esterno ( NECESSITA DI UN IMPIANTO A FILTRI o altri sistemi). talvolta possibile sostituire i macchinari o i materiali o comunque le altre cause di rischio, con soluzioni alternative. Ad esempio, pu essere possibile sostituire i solventi a base di cloro impiegati per le pulizie con metodi non tossici come ad esempio gli ultrasuoni, oppure con materiali meno tossici. Tuttavia, nei casi in cui si esamini una possibilit di sostituzione, essenziale valutarne subito le implicazioni e chiedersi se limpiego di ultrasuoni produca effetti nocivi inaccettabili o rischi elettrici, oppure se il materiale meno tossico risulti essere maggiormente infiammabile. In base agli effetti della sostituzione pu essere deciso se essa sia o meno giustificabile.
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Metodologia
Criteri da applicare per la riduzione/eliminazione dei rischi
Quando si studiano le varie opzioni, come lintroduzione di nuovi sistemi di controllo e sicurezza per macchinari/impianti o di abbigliamenti protettivi per gli addetti che lavorano allaperto, si dovranno valutare i pregi e i difetti relativi delle varie scelte. Si decideranno quindi le varie misure da porre in atto e, se necessario, le attrezzature protettive del caso. I lavoratori devono essere incoraggiati a contribuire a queste scelte, in modo da porre a frutto le loro esperienze sullefficacia reale dei sistemi.
I dipendenti saranno, ad esempio, in grado di rilevare che un determinato sistema di controllo risulta di difficile uso in pratica (problema ergonomico-cognitivo) e potranno indicare un metodo per migliorarlo, oppure potranno aiutare a chiarire che un impianto fisso di aspirazione per un determinato locale non in grado di eliminare adeguatamente i fumi prodotti da una determinata attivit (in determinate condizioni di lavoro oppure per sottodimensionamento dellimpianto oppure per frequenti avarie)

Analogamente, molto importante che i lavoratori partecipino alla ricerca e provino in concreto limpiego dei dispositivi di protezione personale (DPI), chiarendo se essi non interferiscano con il lavoro da compiere o magari causino altri rischi, e se risulti difficile lavorare indossandoli, dopo un certo tempo.
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Metodologia
Revisione e riesame
La valutazione dei rischi non deve essere intesa come attivit da eseguirsi una tantum. necessario infatti procedere alla revisione e al riesame della valutazione stessa, qualora ci risulti necessario, per vari motivi, tra cui: 1) La valutazione stessa pu comportare cambiamenti significativi del processo di lavoro, come la sostituzione di un agente chimico con un altro meno infiammabile, oppure limpiego di macchinari/attrezzature diversi. Le possibili conseguenze di questi cambiamenti devono essere valutate prima che essi si compiano di fatto. Nondimeno, dopo la loro introduzione, opportuno valutare le nuove condizioni di lavoro per esaminare le conseguenze pratiche dei nuovi provvedimenti. 2) Le misure di prevenzione introdotte per ridurre i rischi possono aver effetti sul processo di lavoro. Ad esempio lintroduzione di un sistema di permessi per la realizzazione di lavorazioni con sostanze infiammabili comporter lesigenza di limitarne il numero, oppure di cambiare le vie di accesso per migliorare la sicurezza del trasporto, con possibili implicazioni sulla disposizione dei materiali in deposito. 3) Le valutazioni possono non essere pi applicabili, in quanto i dati o le informazioni su cui si basavano non hanno pi valore o sono stati aggiornati e rivisti. 4) Le misure di prevenzione e di protezione attualmente in atto si rivelano insufficienti, oppure obsolete, ad es. quando si dispone d informazioni riguardo a nuovi sistemi di controllo e sicurezza. 5) In conseguenza dei risultati dellindagine su un incidente o un incidente mancato. Le indagini sugli incidenti che hanno causato ferite o altre conseguenze per la salute possono rivelare lesigenza di un cambiamento per impedire che si verifichino nuovamente. Lindagine sugli incidenti mancati pu ugualmente apportare informazioni di grande importanza riguardo ai rischi e contribuire quindi a porre in rilievo lurgenza di provvedimenti necessari.
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Metodologia
Identificazione dei pericoli e loro tipologia
anche detti Categorie di rischio

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Metodologia
Identificazione dei pericoli e loro tipologia (per le PMI): uso della check-list
A) Rischi per la sicurezza dei lavoratori (ovverosia, di natura infortunistica) 1. Aree di transito 2. Spazi di lavoro 3. Scale 4. Macchine 5. Attrezzi manuali 6. Manipolazione manuale di oggetti 7. Immagazzinamento di oggetti 8. Impianti elettrici 9. Apparecchi a pressione 10. Reti e apparecchi distribuzione gas 11. Apparecchi di sollevamento 12. Mezzi di trasporto 13. Rischi di incendio ed esplosione 14. Rischi per la presenza di esplosivi 15. Rischi chimici
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Metodologia
Identificazione dei pericoli e loro tipologia (per le PMI): uso della check-list
B) Rischi per la salute dei lavoratori (ovverosia, di natura igienico-ambientale) 16. Esposizione ad agenti chimici 17. Esposizione ad agenti cancerogeni 18. Esposizione ad agenti biologici 19. Ventilazione industriale 20. Climatizzazione locali di lavoro 21. Esposizione a rumore 22. Esposizione a vibrazioni 23. Microclima termico 24. Esposizione a radiazioni ionizzanti 25. Esposizione a radiazioni non ionizzanti 26. Illuminazione 27. Carico di lavoro fisico 28. Carico di lavoro mentale 29. Lavoro ai video terminali
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Metodologia
Identificazione dei pericoli e loro tipologia (per le PMI): uso della check-list
C) Rischi trasversali (Aspetti organizzativi e gestionali) 30. Organizzazione del lavoro 31. Compiti, funzioni e responsabilit 32. Analisi, pianificazione e controllo 33. Formazione 34. Informazione 35. Partecipazione 36. Norme e procedimenti di lavoro 37. Manutenzione 38. Dispositivi di protezione individuale 39. Emergenza, pronto soccorso 40. Sorveglianza sanitaria

Esempi di Metodologie
Metodologia A per AMBIENTE DI LAVORO Metodologia B per MANSIONE LAVORATIVA o
POSTAZIONE DI LAVORO

ELABORAZIONE SCHEDE DI SINTESI: valutazione per ambiente di lavoro ed individuazione al suo interno di macchine/attrezzature/impianti utilizzati oppure valutazione per mansione, inserita in un contesto generale (ambiente di lavoro)
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Metodologia A
SCHEDE DI RILEVAMENTO DEI RISCHI per AMBIENTE DI LAVORO
AMBIENTE DI LAVORO (identificazione e destinazione): xxxxxx CARATTERISTICHE STRUTTURALI (Superficie (S); Altezza (h); Superficie Finestrata; R=SF/SP): ATTIVITA SVOLTA: xxxxxx Numero degli addetti: xx A) RISCHI INFORTUNISTICI STRUTTURALI Pavimenti Pareti Uscite Porte Misure di Sicurezza - Modalit di gestione delle sostanze (autorizzazioni, permessi, riposizione, ecc.) - DPI MECCANICI (1) Macchina Apparecchiatura Impianto ELETTRICI (1) Impianto Utenza Sicurezza Intrinseca ESPLOSIONI / INCENDI (1) Miscele Utenza Atm. INFIAMM./ESPLOS. SOSTANZE PERICOLOSE Corrosive Irritanti Caustiche Necrotizzanti

Metodologia A
SCHEDE DI RILEVAMENTO DEI RISCHI per AMBIENTE DI LAVORO
B) RISCHI IGIENICO-AMBIENTALI AGENTI CHIMICI Polveri Fumi Nebbie Gas Vapori AGENTI FISICI Rumore Vibrazioni Microclima Temperature di macchinari e impianti Radiazioni elettromagn. non ionizzanti (es. Laser, micro-onde, UV), campi in genere Radiazioni ionizzanti (es. Raggi X, raggi , , ) ..... Misure di Sicurezza - Interventi di Prevenz. - Int. di Protez. - DPI Misure di Sicurezza idem Misure di Sicurezza idem AGENTI BIOLOGICI Batteri Funghi Muffe Virus ....

Misure di Sicurezza

Misure di Sicurezza

Misure di Sicurezza

Misure di Sicurezza

(1) Per tali categorie si dovranno analizzare le SORGENTI di PERICOLO che potranno presentare, ognuna per proprio conto pi RISCHI. A tale proposito sar necessario tenere presente che tali RISCHI (es. elettrico, meccanico, termico, montaggio, disinformazione-avvertimento ecc.) potranno caratterizzarsi - per l ambiente in cui si opera - anche a causa di una possibile correlazione ed interdipendenza tra le categorie indicate.
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Metodologia A
SCHEDE DI RILEVAMENTO DEI RISCHI per AMBIENTE DI LAVORO
C) RISCHI PER LA SICUREZZA E LA SALUTE DOVUTI A FATTORI TRASVERSALI (1) ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO FATTORI PSICOLOGICI FATTORI ERGONOMICI CONDIZIONI DI LAVORO DIFFICILI

Metodologia A
PROGRAMMA DI INTERVENTO CONSEGUENTE AI RISULTATI DELLA VALUTAZIONE DEI RISCHI DA LAVORO
AMBIENTE DI LAVORO (eventuali note esplicative al programma di intervento):_______ _______________________________________________________________________ Data________________________ RISCHI INFORTUNISTICI / IGIENICO-AMBIENTALI / DOVUTI A FATTORI TRASVERSALI Categorie di rischio

Rischi residui

Misure di sicurezza da porre in atto Misure di Sicurezza Misure di Sicurezza Misure di Sicurezza Misure di Sicurezza Piano di monitoraggio del rischio in relazione alla variazione dei cicli lavorativi e al controllo

Lanalisi dei rischi deve comprendere il programma degli interventi per il miglioramento della sicurezza.

1) Tenendo gi conto delle misure di sicurezza messe in atto pe i fattori precedenti A) e B)

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Metodologia B
SCHEDE DI RILEVAMENTO DEI RISCHI per Mansione

Metodologia
DEFINIZIONE DELLE MISURE DI TUTELA
Sulla base delle priorit scaturite dalla valutazione dei rischi, si pu procedere a definire le misure di tutela che si ritengono motivate ed attuabili al fine di ridurre i livelli di rischio riscontrati, suddividendole in quattro categorie: misure tecniche, misure organizzative, misure procedurali, misure di protezione personali. Ancora in un quadro del tutto generale e preliminare alla valutazione dei rischi sul sito specifico, il complesso di misure di prevenzione e protezione da prendere in considerazione pu essere ricondotto a: o Verifica del ciclo di lavorazione, in termini di sostanze, procedimenti, impianti e modalit operative. o Individuazione di ulteriori misure tecniche, organizzative o procedurali per contenere situazioni di rischio non trascurabile. o Monitoraggio medico ed ambientale adeguati alla situazione evidenziata nella valutazione dei rischi. o Controllo sui mezzi di protezione individuali e collettivi ed eventuali adeguamenti degli stessi ove necessario. o Verifica ed impostazione della organizzazione delle misure e degli strumenti per la informazione, formazione e consultazione dei lavoratori.
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POSSIBILI CONSEGUENZE DI UN INFORTUNIO SPECIFICAMENTE PER QUELLA MANSIONE

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Metodologia
DEFINIZIONE DELLE MISURE DI TUTELA
Dallanalisi di rischio per mansione, lindividuazione risulter pi specifica, in relazione alle fasi in cui la mansione si articola ed ai fattori di rischio considerati. In questi casi, occorre inserire le misure di tutela fra gli argomenti da considerare in fase di analisi. In altri casi e pi in generale, si potranno prevedere misure di tutela di carattere specifico e generali, in risposta ad esigenze generali emerse durante la fase di valutazione. Per AZIENDE CON RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE si suggerisce, per completezza, di riportare nella relazione di valutazione dei rischi una sintesi del RAPPORTO DI SICUREZZA, con le specifiche misure di tutela previste a livello di stabilimento.

Metodologia
PROGRAMMA DELLE MISURE DI MIGLIORAMENTO Le ulteriori misure di tutela ritenute necessarie dovranno essere articolate in un programma di miglioramento, che individui, per ciascuna azione (tecnica, organizzativa, ecc.): tempi di realizzazione (in funzione del livello di rischio stimato); ovviamente il riscontro della violazione di norme di legge (a valore cogente) richiede un intervento immediato responsabili dellattuazione responsabili della verifica dellavvenuta realizzazione.

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Stesura finale del DVR


Una struttura possibile per la relazione finale pu essere cos articolata: a) Descrizione generale dello stabilimento (Generale, ciclo tecnologico, sostanze, lay-out, organizzazione) b) Censimento dei pericoli c) Caratterizzazione delle sostanze utilizzate / manipolate / stoccate (schede di rischio); in particolare degli agenti chimici d) Popolazione esposta, mansioni rappresentative e) Misure gi attuate per la salute e la sicurezza f) Valutazione dei rischi g) Misure di tutela, programma e obiettivi h) Organizzazione per la Gestione della Salute e Sicurezza (SPP: ruoli e responsabilit) e per lEmergenza
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Stesura finale del DVR


i) Allegati:
Planimetrie, schemi a blocchi, schemi organizzativi, altri elaborati Censimento dei pericoli Caratterizzazione degli agenti chimici Programma di formazione ed addestramento (base e mirato) Strumenti per linformazione, la formazione e laddestramento Piano di emergenza (sintesi) Piano sanitario Analisi storica infortuni Analisi storica incidenti Sintesi delle attivit di accertamenti ambientali Sintesi valutazione del rumore Sintesi sul monitoraggio sanitario Analisi di rischio per mansione (JSA Job Safety Assessment) Programma di miglioramento Curriculum degli estensori della relazione

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Piano di emergenza
Obiettivi del piano Il presente piano tende a perseguire i seguenti obiettivi: - affrontare lemergenza fin dal primo insorgere per contenerne gli effetti e riportare rapidamente la situazione in condizioni di normale esercizio; - pianificare le azioni necessarie per proteggere le persone sia allinterno che allesterno; - prevenire o limitare i danni allambiente e alle propriet; - coordinare i servizi di emergenza, lo staff tecnico e la direzione aziendale.

Piano di emergenza
Organizzazione dellemergenza Lorganizzazione di unemergenza basata sui seguenti principi: conforme allo schema organizzativo della sede onde evitare confusione dei ruoli; definita in maniera precisa e adeguatamente approfondita per le persone direttamente interessate allo scopo di assicurare la massima tempestivit in condizioni di pericolo. Sistema di comunicazione dellemergenza Segnali per allarme generale I segnali ottici e acustici che attivano lallarme generale sono ubicati nelle aree ................... e vengono attivati a carico di .............. Comunicazioni telefoniche Dal centralino .................. e da tutti gli apparecchi telefonici posizionati negli uffici possibile contattare sia numeri interni che esterni.

Classificazione delle emergenze Le emergenze ipotizzabili sono classificabili nelle seguenti categorie: emergenze incendio, di origine interna o esterna; emergenze esterne di origine antropica (incidente esterno con sprigionamento di sostanze tossiche e/o infiammabili); emergenze esterne dovute a fenomeni meteorologici o naturali di particolare gravit (tromba daria, onda di piena, terremoto ecc.).

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Piano di emergenza
Attivazione del piano Sono di seguito indicate le azioni che devono essere eseguite dalle varie funzioni aziendali in caso di segnalazioni di pericolo per persone o cose allinterno e allesterno dellazienda. Il centro di coordinamento dellemergenza situato nellufficio .... che avr il compito di coordinare lemergenza e di mantenere i contatti con le autorit esterne. Nel suddetto ufficio si decideranno le azioni pi opportune per affrontare lemergenza e, se il caso, per coordinare levacuazione generale. Coordinatore dellemergenza Nome e Cognome Azioni previste in base al Tipo di emergenza ...... ...... ......

Piano di emergenza
Procedure di evacuazione generale Il coordinatore dellemergenza autorizzato a decidere levacuazione dellazienda. Tutto il personale, compresi i componenti della squadra di emergenza, raggiunger larea di raduno ubicata in area .... (indicata su planimetra) e opportunamente segnalata. Sono previste le aree di raccolta ubicate in : .... (indicate su planimetra) Indicare nel seguito le procedure dettagliate di evacuazione in base al tipo di emergenza

Coordinatore dei contatti esterni Nome e Cognome Responsabile della squadra di emergenza Altro personale Nome e Cognome Nome e Cognome

Dotazione antincendio, equipaggiamento e mezzi di protezione Lequipaggiamento della squadra di emergenza viene custodito presso il locale ..................; responsabile della distribuzione e della relativa manutenzione e rimpiazzo il sig. ...................... La dotazione di protezione antincendio la seguente: ......................... I mezzi di protezione a disposizione per lemergenza sono i seguenti: ....................... Lequipaggiamento della squadra di emergenza il seguente: ................

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Elementi di un SGS

Controlli e verifiche del SGS

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Azioni e riesame per miglioramento

Gestione di infortuni / incidenti / simili

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DOCUMENTO DELLA SICUREZZA

(art. 4 D.Lgs. 626/94) * da I.S.P.E.S.L. Linee guida per la valutazione nella piccola e media impresa Ditta____________________________________________________________ Sede Sociale_______________________________________Tel.____________ Citt_____________________________________________Prov.(__________)

Esempio: valutazione del rischio in una generica PMI

Sede operativa_____________________________________Tel.____________ Citt_____________________________________________Prov.(__________) Attivit svolta dalla Ditta:____________________________________________ Numero dei dipendenti:___________________ Datore di lavoro____________________________________________________ Ambienti di lavoro n.______________________ All.1___________________________________

Per ciascun ambiente di lavoro si allega All.2___________________________________


All.3___________________________________

lanalisi dei rischi effettuata

All.4 Planimetria generale dellazienda e planimetria di ciascun ambiente analizzato USL territoriale di appartenenza della ditta (sede operativa) ________________________________________________________________ Descrizione del ciclo lavorativo dellintera azienda e dei criteri seguiti nella valutazione dei Rischi: ______________________________________________
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Il DOCUMENTO DELLA SICUREZZA stato elaborato, previa consultazione del Rappresentante dei lavoratori per la Sicurezza1 , da: Il Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione: __________________________
(Cognome e nome)

Fasi di elaborazione dellanalisi dei rischi


Schede di rilevazione dei rischi per posti di lavoro - Individuazione dei pericoli - Stima, valutazione e classificazione dei rischi Schede di sintesi per ambienti di lavoro
- Riepilogo dei rischi - Assegnazione delle priorit di intervento

__________________________
Firma

Il Medico competente2: __________________________


(Cognome e nome)

__________________________
Firma

Il Datore di lavoro __________________________


(Cognome e nome)

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Firma

Data___________ Per presa visione del Rappresentante della Sicurezza ___________________________


Firma
1 2

Programma degli interventi

ove gi designato o eletto ove prevista la Sorveglianza Sanitaria dei lavoratori


Lezioni di Elementi di Sicurezza degli Impianti Industriali A.A. 2012/13 Fac. di ingegneria del Politecnico di Bari, sede di Ta T.U. 81/08 Linee guida per la stesura del Documento di Valutazione dei Rischi ed elementi di un SGS 36

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SCHEDE DI RILEVAZIONE DEI RISCHI PER POSTI DI LAVORO


Es.(*): Macchina automatica XYZ di lavorazione ad alimentazione manuale ed a comando assistito da computer.

SCHEDE DI RILEVAZIONE DEI RISCHI PER POSTI DI LAVORO


Gravit del rischio A
n. 10 Sistemazione del posto di lavoro n. 11 Sistemazione dei locali di lavoro n. 12 Incendio, esplosione n. 13 Radiazioni ionizzanti Posto in piedi senza sedile: posizione poco ergonomica a) Vernice del reparto degradata b) Spazio tra muro e macchina < ... cm VERIFICHE DEI SISTEMI PRESENTI E DELLE MISURE ORGANIZZATIVE POSITIVE ASSENTI Verifica dellimpianto elettrico non eseguita OPERATORI INTERNI ALLAZIENDA x x x

MANSIONI DEL LAV.: carico/scarico pezzi; controllo pezzi ; supervisione


Fattore valutato
n. 1 Illuminazione n. 2 Rumore n. 3 Vibrazioni n. 4 Ambiente termico n. 5 Sostanze pericolose n. 6 Aerazione n. 7 Macchine, apparecchi mobili, apparecchi di sollevamento n. 8 Movimentazione manuale dei carichi n. 9 Segnalazioni di anomalie/guasti

RISCHIO RISCONTRATO
Riflessi sullo schermo Ambiente rumoroso Vibrazioni della macchina ostacolanti la scrittura dei campionamenti Differenze di temp., umidit Sgrassaggio dei pezzi con tri-cloro-etilene sul posto di lavoro per le necessit di controllo VERIFICHE POSITIVE Parti mobili prive di dispositivi di protezione

BASSA

Gravit del rischio ALTA B


x x x x x

Fattore valutato

RISCHIO RISCONTRATO

C
x

n. 14 Elettricit n. 15 Imprese esterne

Gravit crescente
(*) Esempio tratto da Manuale per lapplicazione del D.Lgs.626/94 (V edizione -2003) - S.Rovetta

Peso totale dei pezzi caricati/scaricati dalloperatore superiore a ... quintali al giorno Simbolo del Segnale di guasto (visualizzato sullo schermo) non conosciuto o poco x

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SCHEDE DI SINTESI PER AMBIENTI DI LAVORO E MACCHINE Es.(*): Reparto di lavorazione (insieme di postazioni e macchine)
Priorit di azione e programmazione degli interventi e del controllo di attuazione 1 (D)
2 Rumore > 95dB(A) 5 Uso del tri-cloroetilene su macchina XYZ 7 Parti mobili della macchina XYZ prive di dispositivi di protezione 8 Operazioni di carico/scarico manuale su macchina XYZ troppo gravose 14 Impianto elettrico non verificato

PROGRAMMA DEGLI INTERVENTI

2 (C)
9 - Simboli del pannello a schermo della macchina XYZ poco conosciuti 10 Problema ergonomico nella postura sulla macchina XYZ 11 b) Spazio tra macchina XYZ e muro insufficiente

3 (B)
1Riflessi sullo schermo della macchina XYZ per cattiva illuminazione 3 - Vibrazioni causate dalla macchina XYZ 4Problema di climatizzazione, differenze di temperatura, problemi di umidit

4 (A)
11 a) Vernice del reparto degradata

Disposizioni da prendere (*) Natura del rischio: Verifiche: Misurazione: Ricorso ad uno specialista (medico del lavoro, consulente esterno, organismo autorizzato,..): Misure di prevenzione immediate: Misure di prevenzione a breve termine: Misure di prevenzione a medio termine:
(*) Esempio tratto da Manuale per lapplicazione del D.Lgs.626/94 (V edizione -2003) - S.Rovetta

Si possono anche tenere distinti i problemi comuni al reparto da quelli specifici delle macchine. Rumore: richiesti approfondimenti (attribuibile maggiormente a qualche macchina in particolare o allambiente in genere ?)

(*) Esempio tratto da Manuale per lapplicazione del D.Lgs.626/94 (V edizione -2003) - S.Rovetta
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SCHEDE DI SINTESI PER LAMBIENTE DI LAVORO (UNICO)


Fattore di rischio Luogo di Lavoro in generale Punto di verifica Tetto Stato La copertura non intonacata. In alcuni punti occorre migliorare il livello di pulizia e manutenzione Misure di sicurezza da adottare e tempificazione Ripulire ed intonacare il tetto, preferibilmente in colore chiaro ML L G MG

Pavimento

cemento grezzo; grado di pulizia insoddisfacente; non sono presenti buche.

Migliorare il grado di pulizia e manutenzione del pavimento

Esempio: valutazione del rischio in una falegnameria

Pareti

Le pareti sono allo stato grezzo; il livello di pulizia e manutenzione insoddisfacente

Ripulire ed intonacare le pareti, preferibilmente in colore chiaro.

Servizi Igienici

Il servizio presente ed areato e dotato di acqua. Gli interruttori non sono protetti. Il livello di pulizia e manutenzione insoddisfacente. Sono presenti 7 neon da 58 W non protetti posti ad un'altezza di 3.20 m. L'indice di ambiente 4.0; Il fattore di utilizzazione 0.25; Il fattore di manutenzione 0.5; L'illuminamento risultante 40 Lux. Esso pertanto insufficiente dovendo essere almeno 150 Lux. Temperatura: adeguata; Umidit: Adeguata Ricambio aria: Adeguato Allo stato attuale sono presenti polveri di segatura di legno in tutto l'ambiente di lavoro.

Proteggere gli interruttori del servizio a norma di legge. Migliorare il grado di pulizia e manutenzione Migliorare l'indice di manutenzione degli apparecchi luminosi cos da portarlo a 0.75. Intonacando le pareti l'indice di utilizzazione pu portarsi a 0.4. In queste condizioni occorre installare altri 5 neon da 58 W per avere i 150 lux richiesti. Tutti i neon devono essere protetti a norma di legge. Rimuovere periodicamente la segatura e mettere in funzione gli aspiratori delle macchine PREDISPORRE LA MANUTENZIONE PERIODICA DEGLI ASPIRATORI

Illuminazione

Microclima

ML: Molto Lieve L: Lieve G: Grave MG: Molto Grave


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SCHEDE DI SINTESI PER LAMBIENTE DI LAVORO (UNICO)


Impianti Elettrici Impianti L'impianto non adeguato alle disposizioni della legge 46/90 Adeguare l'impianto elettrico a quanto richiesto dalla normativa vigente. X

Riferimenti bibliografici e normativi


DG V CEE - Linee guida Cee sulla valutazione dei rischi sul lavoro

Incendio

Impianto antincendio Estintori

Sia per la quadratura del locale che per la quantit di legno stoccato l'attivit non soggetta a CPI. Esistono comunque due estintori a polvere di 6 Kg ciascuno. Non sono posizionati e correttamente segnalati

Posizionare correttamente gli estintori e segnalarli in maniera appropriata.

X Apporre inoltre segnaletica anti-incendio CON TUTTI I NECESSARI DIVIETI. ES.

Attrezzature & Manutenzione

Sega circolare (Vedi Allegato ....)

Modello: XXX Tipo YYY Potenza assorbita in trifase: 1.2 Hp cos : 0.8. A norma del DPR 547/55: VERIFICHE: Protezione dagli organi di trasmissione: Adeguata Protezione dei motori e degli organi di collegamento: Adeguata Protezione degli organi di lavoro: Adeguata Sistemi di sicurezza della macchina: interruttore generale Protezione degli organi di comando: Adeguata Sistemi di avviamento: Adeguata Protezioni specifiche: Cuffia Scheda manutenzione: Non predisposta

La macchina a norma del DPR 547/55 (CONFORME ALLA NORMATIVA PRE-VIGENTE), NONOSTANTE CIO, UNA REVISIONE DELLA MACCHINA SECONDO I REQUISITI DI SICUREZZA IMPOSTI DAL T.U. 81/08 (RIGUARDANTI LE ATTREZZATURE DI LAVORO IN GENERALE) E ASSOLUTAMENTE NECESSARIA. AD ESEMPIO, SI RISCONTRA: - ASSENZA DI PULSANTE DI EMERGENZA MULTI-BLOCCO X Al fine di ridurre il rischio di incidenti vengono inoltre proposte le seguenti misure: - guanti di protezione omologati contro le aggressioni meccaniche; - dispositivi di protezione degli occhi. - dispositivi di protezione dell'udito.

Linee guida ISPESL per la valutazione del rischio Applicazione alla piccola e media impresa (da sito internet http://www.ispesl.it/) S. Rovetta, Manuale per lapplicazione del D.Lgs. 626/94 Ed. EPC, 2006 Linee Guida per un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro (SGSL) UNI-INAIL (http://www.uni.com/it/comunicare/articoli/2003/uni_ina il_2003.htm)

Inoltre deve essere predisposta la scheda di manutenzione

... ECC.
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