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La struttura [modifica]

La cupola poggia sopra uno spesso anello di muratura in opera laterizia (cementizio con paramento in mattoni), sul quale si trovano aperture su tre livelli (segnalati all'esterno dalle cornici marcapiano). Queste aperture, in parte utilizzate a fini estetici, come le esedre dell'interno, in parte spazi vuoti con funzioni prevalentemente strutturali, compongono una struttura di sostegno articolata, inglobata nell'anello continuo che appare alla vista. Sulla parete esterna della rotonda ora visibile dopo la scomparsa dell'intonaco di rivestimento, la complessa articolazione degli archi di scarico in bipedali (mattoni quadrati di due piedi di lato) inseriti nella muratura da parte a parte, che scaricano il peso della cupola sui punti di maggior resistenza dell'anello, alleggerendo il peso in corrispondenza dei vuoti. La particolare tecnica di composizione del cementizio romano permette alla cupola priva di rinforzi di restare in piedi da quasi venti secoli. na cupola di queste dimensioni sarebbe infatti difficilmente edificabile con le moderne tecnologie, data la poca resistenza alla tensione del cemento moderno. !l fattore determinante sembra essere una particolare tecnica di costruzione" il cementizio veniva aggiunto in piccole quantit# drenando subito l'acqua in eccesso. Questo, eliminando in tutto o in parte le bolle d'aria che normalmente si formano con l'asciugatura, conferisce al materiale una resistenza eccezionale. !noltre venivano utilizzati materiali via via pi$ leggeri per i caementa mescolati alla malta per formare il cementizio" dal travertino delle fondazioni alla pomice vulcanica della cupola.

Le caratteristiche dell'architettura [modifica]

%ianta del %antheon adrianeo La costruzione del %antheon fu un capolavoro di ingegneria, dove l'idea architettonica venne perfettamente interpretata con un approccio tecnico empirico (i cedimenti e le

incrinature varificatisi subito dopo la costruzione vennero prontamente rimediati). La spazialit# perfettamente sferica regala all'osservatore una sensazione di straordinaria armonia, &immota ed avvolgente&'()*, grazie anche agli equilibrati rapporti tra le varie membrature, con articolati effetti di luce ed ombra nelle cassettonatue, nelle nicchie e nelle edicole. L'inserzione di un'ampia sala rotonda alle spalle del pronao di un tempio classico non ha precedenti nel mondo antico, almeno a giudicare dalle architetture che ci sono pervenute o che conosciamo dalle fonti letterarie. +siste forse un precedente a ,oma di edificio circolare con pronao'(-*, risalente alla tarda di epoca repubblicana, sebbene in scala estremamente pi$ modesta" il tempio . del Largo di /orre 0rgentina. L'operazione di fusione tra un modello classicista (il pronao colonnato) e un edificio dalla spazialit# nuova, tipicamente romana (la rotonda), fu una sorta di compromesso tra la spazialit# dell'architettura greca (attenta essenzialmente all'esterno degli edifici) e quella dell'architettura romana (centrata sugli spazi interni). 1i2 suscit2 varie critiche, ma si trattava &di un ovvio tributo al dominante classicismo della cultura di ,oma&'(3*, che si manifest2 durevolmente anche nei secoli successivi'(4*. !l modello dello spazio circolare e coperto a cupola fu ripreso da quello delle grandi sale termali &imperiali& di .aia e ,oma, ma fu una novit# l'utilizzo di questo tipo di copertura per un edificio templare. L'effetto di sorpresa nel varcare la porta della cella doveva essere notevole e sembra caratteristico dell'architettura di epoca adrianea, ritrovandosi anche in molte parti della sua villa privata a /ivoli. n ulteriore elemento di novit# era l'introduzione di fusti monolitici lisci di marmo colorato per le colonne di un tempio, al posto dei tradizionali fusti scanalati in marmo bianco.

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