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417 Strategia e valutazione degli investimenti
CRITERI DI VALUTAZIONE DEGLI INVESTIMENTI
I metodi discounted cash ow. Si denisce investimento qualsiasi
decisione di impiego di risorse nanziarie destinata a creare valore nel medio-lungo
termine. Pu`o quindi essere considerato investimento la sostituzione di un macchi-
nario, lintroduzione di un nuovo prodotto, lespansione in una nuova business area
ecc. Per valutare correttamente lattrattivit`a di un investimento, coerentemente
con la teoria del valore economico, `e necessario stimare il suo contributo al valo-
re dimpresa. Questo `e possibile tramite le tecniche di tipo discounted cash ow
(DCF): il Net Present Value (NPV), il Protability Index (PI), lInternal Rate of
Return (IRR).
In particolare, lNPV misura proprio la creazione di valore conseguente allef-
fettuazione dellinvestimento. In termini analitici, la sua espressione `e la seguente:
NPV = NCF(t)/ = CF(t)/ I (t)/; con = (1 + k)
t
; in cui NCF(t)
= Net cash ow generati nellanno t, k = tasso di attualizzazione. Come si nota
dalla seconda espressione, i net cash ow sono pari alla dierenza tra i ussi di
cassa operativi (ricavi-costi) (CF) generati dallinvestimento e gli investimenti
eettuati (I) in ciascun anno t, mentre il tasso di attualizzazione `e pari al costo
del capitale (in caso di investimento nanziato esclusivamente con capitale di ri-
schio, `e pari al rendimento minimo richiesto dagli azionisti). In base a tale criterio,
linvestimento verr`a realizzato se crea valore, quindi se il suo NPV `e superiore a 0.
Gli altri indicatori (PI e IRR) sono: PI = [CF(t)/]/[I (t)/]; IRR = k
tale che NPV(k) = 0. In base a questi criteri, la proposta di investimento verr`a
accettata se PI `e superiore al valore unitario, o se lIRR `e superiore al costo-
opportunit`a del capitale (IRR > k). Da notarsi il fatto che lIRR pu`o non essere
unico (nel qual caso perde di signicativit`a).
Il contrasto tra i metodi DCF. Nel caso di pi` u investimenti alternativi
vi possono essere indicazioni contrastanti tra i diversi metodi DCF.
Tra NPV e PI lincoerenza `e dovuta essenzialmente al fatto che il primo
rappresenta una misura assoluta di valore, il secondo di tipo relativo. Pertanto, il
PI tende a privilegiare gli investimenti di dimensione minore, in quanto pi` u spesso
caratterizzati da rendimenti superiori (tab. A).
Tra NPV e IRR il contrasto, a parte la diversa dimensione, pu`o essere do-
vuto ad altri due fattori: a) la diversa vita utile degli investimenti, b) la diversa
distribuzione temporale dei ussi. Infatti, nel calcolo dellIRR si fa lipotesi (im-
plicita) che i ussi positivi generati nei vari anni siano reinvestiti a un tasso pari
a IRR, mentre lNPV ipotizza che il rendimento di tale reinvestimento sia pari a
k. Pertanto, lIRR penalizza maggiormente gli investimenti con ritorni nanziari
concentrati verso la ne della vita utile (e quindi anche quelli caratterizzati da
una vita pi` u lunga). Come si vede nella gura B, nel caso dei due investimenti A
e B, per valori di k < F si ha contrasto tra le indicazioni fornite dai due criteri
(NPVA > NPVB e IRRA < IRRB), mentre tale contrasto non si verica se k > F.
Questo problema si risolve esplicitando un tasso di reinvestimento dei ussi r
e calcolando il terminal value (TV) dellinvestimento: TV = CF(t) (1 +r)
Tt
.
`
E possibile a questo punto calcolare dei valori di NPV e IRR modicati,
i quali sono perfettamente coerenti fra loro, e possono quindi essere utilizzati in-
dierentemente. In particolare: NPV* = TV/(1 + k)
T
I; IRR*= k

tale che
TV/(1 + k

)
T
= I, ove I rappresenta, per semplicit`a, linvestimento concentrato
nellistante iniziale (tab. C).
Paolo Maccarrone

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