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di Annachiara Sacchi
Sushi style
In citt il modo pi rapido per muoversi usare le due ruote. Effetti collaterali: la salute ci guadagna e si riduce lo smog. Eppure i ciclisti continuano a venire ostacolati
KM/H
8,5 12
15
A piedi 11,8 Tram/Bus 5,0 Moto 4,2 Bici 3,2 Metro 2,8 Treno 2,8 Pullman 2,7
fonti: ANFIA/Associazioni nazionali/OICA, Libro bianco sui trasporti in Italia (Confcommercio), Istat, COLIBI (Association of the European Bicycle Industry), Legambiente
0 Km
2 Km
10 MACCH MACCHINE ACCHINE ACCH INE CON 1 SOLO PASSEGGERO PASSEGGERO EQUIVALGONO EQUIVALG EQUI VALGONO VALG ONO A 2 OCCUPATE OCCUPA OC CUPATE CUPA TE CON CON 5
5 Km
10 Km
0 Km
Fino a 2 Km
30,8%
feriti in feriti feri in bici bici (2011) (20 2011) 2011 11) )
117.608
2 Km
La categoria di veicolo maggiormente coinvolta negli incidenti stradali costituita dalle autovetture autovetture (67,8%) motocicli (13,2%) ciclomotori (5,6%) biciclette (3,9%) altro (9,5%)
Da 2 a 5 Km
22,0%
5 Km
Da 5 a 10 Km
20,6%
CONSUMO CONS SPECIFICO DI ENERGIA. SPEC ENERGIA RGIA. RGIA (Kilo (Kil joule / persona a Km) Bici: Bici 65
B
2m x 5m
1.750.000
1.748.143
TOTALE Sotto i 10 Km
73,4%
5m
x 2m
3.174
REGO DEL 5X2: REGOLA X2: vettura parcheggiata Nello Nell o sp spazio che occ occupa upa una vett larghezza lunghezza): (2 metri di larghezz hezza per r 5 di lungh ci stanno 10 bici In una citt come Milano, per far posto alle 800 mila auto che arrivano ogni giorno da fuori pi le 820 mila auto di propriet dei residenti, si sacricano per la sosta oltre 16 milioni di mq, 2.250 campi da calcio, quasi il 10% del territorio cittadino
10 Km
Nel 2011 il numero di lavoratori nellindustria delle bici ammonta a 1.574. Sono 1.600 quelli che lavorano per la produzione di accessori per lindotto. L8% in meno rispetto al 2010
di SERGIO BOCCONI
empo fa un produttore di biciclette di lusso aveva coniato uno slogan dal sapore un po snob, ma efficace: il privilegio della lentezza. Buffo, vero? Chi city-biker sceglie per vari motivi, economici, ecologici & ambientali o perfino filosofici il mezzo pi lento, eppure si muove pi velocemente di bus, tram e auto. il primo paradosso del ciclista che vince la gara della mobilit sulle strade metropolitane. Un primato conquistato con le scorciatoie, attraversando parchi e, bisogna ammetterlo, talvolta con
qualche indulgenza rispetto a semafori e sensi unici e con incursioni sui marciapiedi. Un primato che comunque dovrebbe dettare lagenda delle giunte comunali. Ma, nonostante qualche sforzo, le citt del nostro Paese sono arretrate: se Milano vuole triplicare le piste ciclabili da 100 a 300 chilometri, Parigi ne ha gi quasi 400, Londra 500, Amsterdam 400. Del resto in Germania ci sono 40 mila chilometri di bike-lane e in Austria 6 mila, mentre in Italia si fermano a 3 mila circa. Cos per il ciclista che arriva primo in citt la vita non facile. La scelta delle due ruote ambientaliste contrassegnata
da una serie di altri paradossi, spesso sfavorevoli al city-biker. Il secondo paradosso di tipo smithiano: chi sceglie la bicicletta pu essere definito un homo velocipedus, facendo il proprio interesse contribuisce al benessere degli altri, e soprattutto degli automobilisti, perch non inquina, non fa concorrenza nei parcheggi (10 bici occupano lo spazio di una sola auto), non crea ingorghi. Eppure chi beneficia delle altrui emissioni zero e della presenza light sulle strade troppo spesso non rispetta, o al pi ignora, il ciclista. Lo vive con fastidio, lo considera un intralcio. Per contro il city-biker italiano in gene-
re poco professionale: non si protegge con il caschetto, di sera non ha luci o giubbottini catarifrangenti, cura poco la manutenzione di freni e gomme. Nonostante poi i vantaggi per la collet-
Gli autori
La visualizzazione dati di questa settimana a cura dei graphic designer Gianluca Seta (www.nascuto.com) e Samuel Granados (www.sgranados.es)
tivit, il cittadino in bici scarsamente premiato o incentivato dal governo locale. E su questo punto si ha la sensazione di essere di fronte ancora a unoccasione mancata. LItalia, con leccezione di piccoli centri virtuosi, non compete con lEuropa del Nord. Il bike sharing a Milano un successo ma rappresenta ancora unofferta per lo pi educativa. E le piste ciclabili restano per lunghezza e morfologia un singhiozzo di mobilit alternativa piuttosto che unopzione quotidianamente praticabile. Insomma, il ciclista made in Italy primo in strada e ultimo... in pista.
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