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Ai Direttori Generali delle Aziende Sanitarie Locali della Regione Lombardia Ai Direttori Generali delle Aziende Ospedaliere della

Regione Lombardia Ai Direttori Sanitari delle Aziende Sanitarie Locali della Regione Lombardia Ai Direttori Sanitari delle Aziende Ospedaliere della Regione Lombardia

CIRCOLARE N. 11/SAN

Ai Responsabili dei Dipartimenti di Prevenzione delle Aziende Sanitarie Locali della Regione Lombardia Ai Responsabili dei Dipartimenti Servizi Sanitari di Base delle Aziende Sanitarie Locali della Regione Lombardia Agli Ispettorati Micologici e, p.c. Alla Unit Organizzativa Ospedali Direzione Generale Sanit della Giunta Regionale Alla Unit Organizzativa Qualit ed Integrazione dei Servizi Sanitari Direzione Generale Sanit della Giunta Regionale Alla Direzione Generale Agricoltura della Giunta Regionale Al Ministero della Sanit Dipartimento Alimenti Nutrizione e Sanit Pubblica Veterinaria Alle Camere di Commercio Industria Artigianato Agricoltura della Lombardia Alla CONFESERCENTI

LORO SEDI OGGETTO: Organizzazione e funzioni degli Ispettorati Micologici: protocolli operativi per la prevenzione delle intossicazioni da funghi.

PREMESSA A distanza di quattro anni dalla pubblicazione delle circolari 9/SAN/96 e 10/SAN/96, del 7 aprile 1996, relative alla prevenzione delle intossicazioni da funghi, sulla base dellesperienza maturata, dellevoluzione normativa, delle osservazioni pervenute e del riordino del Servizio Sanitario Regionale, questa Direzione Generale ha ritenuto opportuno aggiornare ed integrare le circolari citate, sostituendole mediante il presente documento, elaborato da un apposito gruppo di lavoro. Lattuale organizzazione degli Ispettorati Micologici, pur in carenza di organico, ha consentito il raggiungimento di lusinghieri risultati nella prevenzione delle intossicazioni da funghi. Tuttavia, per contenere gli ancora numerosi casi di avvelenamento, necessario incrementare ulteriormente lopera di prevenzione attraverso una sempre migliore organizzazione degli Ispettorati Micologici, che si pu ottenere, oltre che con la puntuale applicazione delle indicazioni di seguito riportate, anche attraverso laumento del numero dei micologi e lestensione, a tutte le ASL della Regione, della pronta disponibilit sulle 24 ore per lintera settimana. Per la necessaria formazione del personale ha avuto un ruolo fondamentale, e sempre pi lo avr in futuro, il corso di formazione regionale, giunto questanno alla 3a edizione, cui si auspica una sempre maggiore partecipazione, favorita dallattenzione alla problematica da parte delle amministrazioni pubbliche e, in particolare, delle ASL. ISTITUZIONE ED ORGANIZZAZIONE DEGLI ISPETTORATI MICOLOGICI Larticolo 9 della Legge 23 agosto 1993, n. 352, ha stabilito che, in ogni Unit Sanitaria Locale, deve essere istituito un Ispettorato Micologico. In seguito, si sono succeduti diversi provvedimenti normativi che ne hanno individuato compiti e modalit di funzionamento. Tra questi provvedimenti, vanno, in particolare, ricordati: Deliberazione della Giunta Regionale 30 gennaio 1990, n. IV/51139 Istituzione degli Ispettorati Micologici Decreto del Presidente della Repubblica, 14 luglio 1995, n. 376 (art. 1) Legge Regionale 23 giungo 1997, n. 24 (art. 7) In conseguenza delle normative che hanno operato il riordino del Servizio Sanitario Nazionale e Regionale, lIspettorato Micologico deve trovare la sua funzionale collocazione nel Dipartimento di Prevenzione e, pi precisamente, nel Servizio Igiene degli Alimenti e Nutrizione (SIAN) ; laddove il personale micologo, per esigenze di strutturazione degli organici, fosse stato assegnato ad altri Servizi o Unit Operative, si dovranno organizzare le attivit in modo da prevederne limpiego, da parte del SIAN, per lattivit micologica. LIspettorato, in funzione delle caratteristiche territoriali dellASL, si articoler in una o pi sedi operative. In virt di quanto previsto nei provvedimenti sopra citati, le funzioni dellIspettorato Micologico possono essere individuate in quelle descritte nel paragrafo successivo.

FUNZIONI DELLISPETTORATO MICOLOGICO Agli Ispettorati Micologici competono i seguenti interventi: A. con riferimento alla raccolta dei funghi epigei spontanei: A.1.il riconoscimento delle specie fungine raccolte dai privati cittadini raccoglitori e/o diretti consumatori e la determinazione dei funghi commestibili; A.2.la consulenza in occasione di presunti casi di intossicazione ad ospedali, medici e strutture di emergenza in genere; A.3.gli interventi formativi ed educativi diretti alla popolazione. B. con riferimento alla commercializzazione di funghi spontanei, coltivati, conservati: B.1. controllo con relativa certificazione dei funghi spontanei freschi destinati alla vendita presso Mercati Ortofrutticoli, esercizi di vendita e di ristorazione; B.2. interventi formativi ed educativi diretti agli operatori del settore ortofrutticolo e della ristorazione; B.3. interventi in occasione di presunte intossicazioni derivanti dal consumo di funghi ammessi alla vendita presso privati o pubblici esercizi (indagini epidemiologiche, indagini ispettive, interventi di sanit pubblica); B.4. controllo delle lavorazioni e del confezionamento dei funghi nelle imprese autorizzate; B.5. controlli allimportazione dei funghi con vincolo doganale; B.6. interventi di vigilanza ispettiva sulla produzione, commercializzazione, vendita e somministrazione dei funghi freschi, secchi e conservati ai sensi della Legge 23 agosto 1993, n. 352, della Legge Regionale 23 giugno 1997, n. 24 e del Regolamento Locale di Igiene-Tipo; B.7. rilascio di autorizzazione alla conservazione dei funghi ex art. 22 della Legge 23 agosto 1993, n. 352; B.8. parere didoneit allidentificazione delle specie fungine commercializzate ai fini del rilascio dellautorizzazione comunale alla vendita. PERSONALE DELLISPETTORATO MICOLOGICO Per quanto riguarda il personale dellIspettorato Micologico, dovrebbe essere previsto, per ogni sede operativa, un organico di almeno due micologi abilitati ai sensi del Decreto Ministeriale 29 novembre 1996, n. 686, dei quali almeno uno avente la qualifica di Tecnico della Prevenzione e laltro laureato in scienze biologiche, medicina, chimica, farmacia, scienze agrarie, scienze e tecnologie alimentari o discipline analoghe. LOCALI E ATTREZZATURE DELLISPETTORATO MICOLOGICO Lespletamento di buona parte delle attivit degli Ispettorati Micologici comporta la disponibilit di adeguati spazi, possibilmente ad uso esclusivo, almeno nel periodo di funzionamento dellIspettorato, della seguente consistenza e caratteristiche: un vano di attesa con un numero adeguato di posti a sedere ove possa trovare collocazione anche materiale formativo ed informativo per lutenza (protocolli per laccesso, elenchi degli Ispettorati Micologici della Regione Lombardia, disposizioni sulla raccolta e commercializzazione dei funghi, poster, avvisi vari ed eventuale materiale didattico e informativo); un locale per il controllo che possieda una buona aerazione ed illuminazione naturale ed artificiale e sia dotato di lavabo. Dovr, altres, essere dotato dei seguenti arredi, materiali e strumentazioni: tavolo con piano facilmente lavabile e realizzato con accorgimenti tecnici tali da evitare linsudiciamento della pavimentazione circostante, agevolare al massimo loperazione di cernita e favorire il funzionale allontanamento dei funghi e del materiale di scarto verso un idoneo sistema di raccolta munito di sacco impermeabile e resistente; materiale bibliografico; reagenti per reazioni macrochimiche e microscopiche; bilancia; microscopio; lenti di ingrandimento, coltello e scopino; modulistica.

MODALITA PER LACCESSO DEL PUBBLICO ALLISPETTORATO MICOLOGICO E AVVERTENZE SUL CONSUMO DEI FUNGHI E opportuno che laccesso allIspettorato micologico, da parte di coloro che intendono sottoporre ad esame di commestibilit i funghi raccolti per uso proprio, sia disciplinato secondo le indicazioni seguenti. 1. Laccesso liberamente consentito ai raccoglitori, negli orari e modi stabiliti, sia per la determinazione delle specie fungine raccolte, non a scopo di commercio, sia per la eventuale consulenza tecnica. 2 A seguito dellesame di commestibilit viene rilasciata allutente copia di apposito riscontro di visita, che deve essere letto e sottoscritto dallinteressato a conferma di avere preso conoscenza sia del suo contenuto sia della veridicit delle dichiarazioni rese. 3. I funghi devono essere presentati alla visita esclusivamente in contenitori rigidi e forati (cestini od analoghi contenitori). Si consiglia, al riguardo, di separare con opportuni accorgimenti le diverse specie fungine raccolte. 4. I funghi sottoposti a visita devono essere: 4.1. freschi (non congelati o scongelati, non essiccati, non diversamente conservati); 4.2. interi (non recisi o tagliati, non spezzettati, non lavati, non raschiati o comunque privi di parti essenziali al riconoscimento); 4.3. sani ed in buono stato di conservazione (non larvati, non ammuffiti, non fermentati, non fradici, non eccessivamente maturi); 4.4. puliti da terriccio, foglie e/o corpi estranei; 4.5. provenienti da aree non sospette di esposizione a fonti di inquinamento chimico o microbiologico (discariche di rifiuti, cumuli di macerie, sponde di corsi di acqua lurida, pascoli, ove si sia verificata transumanza, parchi e giardinetti cittadini, vicinanze di aeroporti, autostrade, strade ad intenso traffico veicolare, stabilimenti industriali, forni inceneritori, cimiteri, centrali elettriche, frutteti e/o colture trattate con antiparassitari). 5. Allesame di commestibilit deve essere sottoposto, nel pi breve tempo possibile, lintero quantitativo raccolto. (il campione non serve!!! Nella parte lasciata a casa possono esservi funghi o frammenti di funghi appartenenti a specie velenosa o mortale). 6. I funghi giudicati non mangerecci saranno immediatamente confiscati per la distruzione . Non potranno essere restituiti allutente, per nessuna ragione, esemplari di specie velenose o non giudicate mangerecce. 7. Lutente che non rispetti le disposizioni suddette, fatta salva ladozione di eventuali provvedimenti a tutela della salute, non potr beneficiare del servizio micologico. E opportuno fornire allutente dellIspettorato Micologico materiale scritto con le seguenti avvertenze e indicazioni sulle corrette modalit di consumo e/o conservazione dei funghi: A. I funghi considerati mangerecci dovranno essere conservati in contenitori rigidi ed aerati e conservati in luogo fresco. B. Il consumo e le operazioni di conservazione dovranno avvenire nel pi breve tempo possibile con losservanza delle avvertenze indicate sul riscontro di visita. C. Si sconsiglia di consumare funghi: in caso di insorgenza di dubbi sulla commestibilit; in quantit abbondanti e in pasti ravvicinati; crudi (ad eccezione delle pochissime specie che si prestano alluso) o non adeguatamente cotti (La maggior parte dei funghi mangerecci provocano disturbi o avvelenamenti se consumati crudi o poco cotti); alle donne in gravidanza o in allattamento; alle persone con intolleranze a particolari alimenti, farmaci o che soffrono abitualmente di disturbi al fegato, stomaco, intestino, pancreas, reni, senza il consenso del medico. D. Non si devono consumare funghi: di dubbia provenienza; con segni di alterazione o di prolungata conservazione; non sufficientemente cotti. E. Nella malaugurata ipotesi di insorgenza di disturbi dopo il consumo dei funghi recarsi immediatamente al Pronto Soccorso o allOspedale pi vicino al primo sospetto o ai primi sintomi di malessere; tenere a disposizione eventuali avanzi del pasto e dei funghi consumati; fornire indicazioni sul luogo di raccolta e/o consumo, sul raccoglitore o luogo di acquisto, sulle modalit di

conservazione, preparazione e consumo ed ogni altro elemento utile per lidentificazione delle specie fungine consumate. F. Si ricorda che non esistono metodi, reagenti, ricette, ortaggi, metalli od altri sistemi della tradizione popolare in grado di stabilire se un fungo buono da mangiare o velenoso. Lunico metodo sicuro per stabilire se un fungo si pu consumare tranquillamente quello di saperlo identificare, sulla base delle sue caratteristiche, come appartenente a specie di comprovata commestibilit. Per la certificazione dellavvenuto controllo di cui al precedente punto 2., indispensabile rilasciare allutente il riscontro di visita di cui si propone il modello allegato 1. Ci si rende necessario sia per la tutela delle responsabilit del micologo, sia per la raccolta dei dati al fine dellelaborazione statistica. CERTIFICAZIONE SANITARIA La certificazione sanitaria obbligatoria per i funghi spontanei freschi destinati al consumatore finale allo stato sfuso ed soggetta al pagamento della tariffa di cui al punto 26 dellallegato alla D.G.R. 10.9.1992, n. 5/27220 del e successivi aggiornamenti. Non necessaria alcuna certificazione sanitaria per i funghi spontanei freschi preconfezionati nellunit di vendita destinata al consumatore finale, che dovranno, invece, essere etichettati in conformit al Decreto Legislativo 27 gennaio 1992, n. 109. Le disposizioni che, a livello nazionale e regionale, disciplinano gli obblighi di certificazione sanitaria per la vendita dei funghi spontanei freschi, destinati al dettaglio o alla ristorazione, sono le seguenti: art. 15, Legge 23 agosto 1993, n.352; art. 3, Decreto del Presidente della Repubblica 14 luglio 1995, n. 376; art. 12, Legge Regionale 23 giugno 1997, n. 24. Autorit incaricata Il compito della certificazione sanitaria dei funghi epigei freschi spontanei, destinati alla vendita allo stato sfuso, assegnato alle A.S.L. che lo esercitano, con le modalit di cui allart. 12 della Legge Regionale 23 giugno 1997, n. 24, tramite lIspettorato Micologico, nei normali orari di lavoro. Qualora motivate circostanze non consentissero lerogazione del compito istituzionale di certificazione sanitaria, la A.S.L., potr avvalersi, mediante stipula di specifica convenzione con le imprese interessate alla loro commercializzazione, dellopera di micologi, privati oppure pubblici, al di fuori dei normali orari di lavoro (purch tale incarico non sia incompatibile con lattivit di vigilanza svolta dallo stesso per lA.S.L.), iscritti allalbo (nazionale o regionale), che eserciteranno lattivit in maniera esclusiva, rendendo conto, poi, sulla medesima anche ai fini della riscossione delle tariffe previste dalle vigenti disposizioni, al Responsabile SIAN che in accordo col Responsabile di Dipartimento segnaler i nominativi idonei. In nessun caso lA.S.L. potr delegare il compito della certificazione sanitaria dei funghi spontanei freschi destinati alla vendita allo stato sfuso, per evidenti ragioni di incompatibilit, al micologo dellimpresa interessata alla loro commercializzazione o ai propri micologi incaricati della vigilanza. Come pi sopra accennato, le preconfezioni di funghi spontanei freschi destinate come tali al consumatore finale, ivi compresa la ristorazione, non sono soggette allobbligo della certificazione sanitaria. Pertanto, qualora limpresa provvedesse al preconfezionamento, sia pure in contenitori come le usuali cassette in cui sono, di norma, posti i funghi spontanei freschi per la commercializzazione, non dovr provvedere alla certificazione sanitaria bens dovr disporre del micologo dimpresa e provvedere alletichettatura delle preconfezioni da effet-

tuarsi in conformit al Decreto Legislativo 27 gennaio 1992, n. 109. Significato della visita sanitaria La certificazione sanitaria prescritta dalla legge per i funghi spontanei freschi, destinati al consumatore finale allo stato sfuso, ha lo scopo di garantire che gli stessi: 1) non contengano specie velenose; 2) appartengano tutti alla stessa specie di cui risulti consentita la commercializzazione; 3) si trovino in buono stato di conservazione e non alterati. Trattandosi di una certificazione sanitaria, da espletarsi, peraltro, con il solo atto della visita, quindi con la verifica dei caratteri propri di specie e delle caratteristiche prevalentemente organolettiche, essa dovr contemplare sia lesame speciografico che quello igienico-macroscopico. Si tratta di una fase molto delicata che richiederebbe anche notevole dispendio di tempo che, peraltro, va ricondotto alle esigenze sia della commercializzazione che della deperibilit del prodotto. Giova qui ricordare che, ai sensi del Decreto Legislativo 26 maggio 1997, n. 155, le imprese interessate alla certificazione sanitaria dovrebbero disporre di un micologo per dare attuazione agli obblighi che ne derivano. Pertanto, la preliminare verifica delle modalit con cui, ad esempio, limpresa attua lautocontrollo, potrebbe facilitare il compito del micologo incaricato della certificazione sanitaria che potrebbe limitarsi, per gli aspetti igienici, ad effettuare controlli a campione sulle partite di funghi sottoposti a visita. Alla luce di quanto sopra esposto e delle attuali disposizioni, alquanto vincolanti, si ritiene che il controllo atto a garantire gli aspetti di cui ai precedenti punti 1) e 2) del presente paragrafo, relativi alla componente speciografica della visita, debba essere eseguito sul contenuto di tutti gli imballaggi sottoposti al controllo per la certificazione sanitaria. Le verifiche relative agli aspetti di cui al punto 3) potranno essere effettuate su campioni, la cui consistenza sar da valutarsi sulla base delle procedure adottate dallimpresa e descritte nel piano aziendale di autocontrollo; dette verifiche riguarderanno, prevalentemente, le specie fungine maggiormente suscettibili di alterazione e saranno condotte su campioni di carpofori, che dovranno essere scelti con il criterio della casualit ed essere il pi possibile rappresentativi delle partite sottoposte a certificazione sanitaria, i cui quantitativi, indicativamente, non dovrebbero superare il 2% in peso e, per piccoli quantitativi (<10 Kg.), il numero di un esemplare per cassetta. I suddetti quantitativi possono essere variati a discrezione del micologo, a seguito di particolari circostanze relative alla specie, allorigine o alla provenienza della medesima, ovvero al particolare andamento stagionale, alla dimensione della partita, o ad altre cause che si presume possano aver determinato condizioni anomale di sviluppo o di conservazione dei funghi. Modalit di accesso allIspettorato per la certificazione sanitaria. Il seguente protocollo di accesso degli utenti allispettorato micologico stabilisce le modalit con le quali si procede alla visita per il rilascio della certificazione sanitaria. I funghi presentati al controllo: devono essere contenuti in cassette od altri idonei contenitori, preferibilmente di legno, da destinare come tali alla vendita e devono essere suddivisi per specie; devono essere freschi, interi, sani ed in buono stato di conservazione, puliti da terriccio e/o corpi estranei; i funghi appartenenti alle specie di maggiori dimensioni, devono essere disposti in singolo strato; devono essere corredati dalla documentazione relativa allacquisto o, nel caso di raccolta diretta, ove

richiesta, da una dichiarazione del venditore dalla quale risulti la data e il luogo della raccolta. Verifiche per la certificazione sanitaria Nel merito delle verifiche si ritiene che debba essere valutato: 1) Lo stato di conservazione. Il carpoforo si deve presentare fresco con superficie liscia e non grinzosa dovuta a perdita di umidit, sano e con gambo e cappello sodi. 2) La presenza di terriccio, foglie ed altri corpi estranei. Potr essere tollerata solo la presenza di terriccio nelle ragionevoli minime quantit residue della sommaria pulizia effettuata sui carpofori allatto della raccolta e cernita per la commercializzazione. 3) La presenza di alterazioni ivi comprese quelle infracutanee. Oltre alla verifica dei segni evidenti propri dello stato di alterazione alimentare, si dovr osservare anche la presenza di alterazioni infracutanee dovute a larve di ditteri o di altri insetti. In tale caso, si ritiene non accettabile la presenza di alterazioni, dovute ad insetti o larve di ditteri, su una superficie superiore al 15% in pi del 50% degli esemplari esaminati . Si precisa che per superficie si intende quella ottenibile dal sezionamento verticale mediano del carpoforo in esame. Modalit di rilascio della certificazione sanitaria. La certificazione sanitaria, in conformit a quanto disposto dallart. 12 della legge regionale 23 giugno 1997, n. 24, attestata dallapplicazione sullimballaggio contenente i funghi freschi spontanei, destinati alla vendita o alla ristorazione, allo stato sfuso, di un apposito cartellino numerato, riportante il genere e la specie di appartenenza dei funghi, leventuale denominazione in italiano, la data e lora del controllo sanitario, le eventuali avvertenze sul consumo dei funghi, la firma del micologo ed il timbro dellispettorato micologico della A.S.L.. Si ritiene, in merito, che al posto della firma del micologo possa essere utilizzato il corrispondente numero di iscrizione del medesimo al registro nazionale o a quello regionale. Si propone lutilizzo dei cartellini-certificazione sanitaria, di cui allallegato 2, che dovranno essere ben ancorati allimballaggio immediatamente dopo loperazione della visita. I cartellini dovranno essere applicati in posizione ben visibile al consumatore nella fase di vendita e accompagnare i funghi in tutte le fasi della commercializzazione successive alla visita. A tale riguardo, il micologo dovr accertare che il suddetto cartellino sia ben ancorato su tutti gli imballaggi di funghi visitati. Il Micologo dovr, inoltre, avere cura di custodire appropriatamente e gestire accuratamente i cartellini. Il quantitativo di funghi non giudicato idoneo alla commercializzazione viene immediatamente confiscato per la distruzione. La registrazione dei controlli effettuati avverr mediante compilazione della scheda (allegato 3) in duplice copia, di cui una da rilasciare allinteressato. Validit della certificazione sanitaria. Poich la certificazione sanitaria si effettua su funghi destinati al consumatore finale allo stato di prodotti sfusi, la validit della medesima non pu che riferirsi al momento del suo rilascio. Va, infatti, tenuto presente che la condizione di prodotti sfusi potrebbe comportare, nelle fasi successive della commercializzazione, illecite manomissioni di varia natura nonch lillecito riutilizzo degli imballaggi muniti della certificazione sanitaria, in non adeguate condizioni di conservazione.

Inoltre, la natura della certificazione stessa, come sopra evidenziato, non ha il solo carattere speciografico ma anche igienico. Dopo la visita per la certificazione sanitaria, i funghi, implicitamente dichiarati idonei alla vendita, entrano, a tutti gli effetti, nella rete commerciale e, come tali, sono soggetti a tutte le misure preventive e di controllo previste dalle vigenti leggi, in capo sia alloperatore commerciale, con lobbligo dellautocontrollo e del possesso della prescritta autorizzazione, sia allorgano di vigilanza, con le operazioni del controllo ufficiale di cui al Decreto Legislativo 3 marzo 1993, n. 123. Le responsabilit del micologo che ha visitato e certificato i funghi non possono che essere ricondotte al momento ed alle operazioni compiute per la certificazione. Al riguardo, si rammenta che, proprio a motivo delle possibili manomissioni o alterazioni che possono intervenire sui funghi destinati sfusi al consumatore finale dopo la fase della certificazione sanitaria, le attuali disposizioni prescrivono ulteriori obblighi a carico del commerciante. In particolare, a maggior garanzia di tutela della salute del consumatore, obbligatoria lautorizzazione alla vendita, rilasciata dal Sindaco solo a seguito del preventivo ottenimento dellattestazione di idoneit allidentificazione. In sede di prelevamento di funghi spontanei freschi, campioni ufficiali potranno essere costituiti da due aliquote di 10 esemplari ciascuna. In sede di analisi si ritiene che debba essere espresso giudizio non favorevole nel caso di presenza di alterazioni, dovute ad insetti o a larve di ditteri, su una superficie superiore al 25% in pi del 50% degli esemplari esaminati. Nelle principali citt, sede di ortomercato allingrosso, deve essere garantito il servizio presso la struttura commerciale con la presenza fissa di uno o pi ispettori micologi negli orari maggiormente significativi. Controlli allimportazione dei funghi con vincolo doganale

Si rammenta che, in quanto prodotti alimentari, anche i funghi rientrano nellambito di applicazione dellarticolo 12 del Decreto del Presidente della Repubblica 26 marzo 1980, n. 327, e sono sottoposti a tutte le operazioni di vigilanza, con prelievo di campioni durante il trasporto sotto vincolo doganale, o allo stato estero. Lattivit di controllo allimportazione dei funghi sottoposti a vincolo doganale ha finalit diverse e deve, pertanto, essere condotta in modo differente dalla certificazione sanitaria; i funghi ammessi allimportazione, infatti, prima dellimmissione in commercio, dovranno comunque essere necessariamente sottoposti a certificazione sanitaria, secondo le modalit sopra riportate per la vendita allo stato sfuso o, viceversa, essere preventivamente preconfezionati. Pertanto, utilizzando i modelli proposti (allegati 4 e 5), si proceder ad esame morfobotanico di un campione rappresentativo della partita e ad eventuale campionamento per lanalisi, se ritenuto necessario o se espressamente richiesto dalle autorit doganali (cfr. controllo radioattivit). Per quanto riguarda lentit campione rappresentativo, deve essere fatto riferimento al paragrafo precedente. La certificazione di cui sopra soggetta al pagamento della tariffa di cui allallegato alla D.G.R. 10.9.1992, n. 5/ 27220 e successivi aggiornamenti (punto 26, per la visita e la quantit controllata, e punto 54, per il tempo impiegato per lintera prestazione, comprensiva degli atti amministrativi).

ABILITAZIONE E AUTORIZZAZIONE ALLA VENDITA Il Decreto del Presidente della Repubblica 14 luglio 1995, n. 376 Regolamento concernente la disciplina della raccolta e della commercializzazione dei funghi epigei e conservati, allarticolo 2 comma secondo, prescrive che lautorizzazione comunale, di cui allarticolo 14 della legge 23 agosto 1993, n. 352, obbligatoria per la vendita dei funghi freschi spontanei e per la vendita dei funghi secchi sfusi, debba essere rilasciata omissis.... esclusivamente agli esercenti che siano stati riconosciuti idonei alla identificazione delle specie fungine commercializzate dai competenti servizi territoriali della regione ...omissis La Legge Regionale 23 giugno 1997, n. 24, allarticolo 11, comma primo, indica nellAzienda Sanitaria Locale, attraverso lIspettorato Micologico, lEnte competente al rilascio dellattestazione di idoneit. La Direzione Generale Sanit ha gi fornito le opportune indicazioni su questo argomento. Si ritiene, comunque, opportuno, in questa sede, richiamarne il contenuto, confermandone lattualit. Autorizzazione alla vendita

Lautorizzazione alla vendita dei funghi spontanei freschi deve essere richiesta, dal titolare o dal legale rappresentante dellattivit, al Sindaco del comune ove ha luogo la vendita, per ogni punto di vendita. La richiesta dovr contenere, fra laltro, lindicazione delle specie fungine che si intendono commercializzare, utilizzando, per la descrizione, il nome scientifico per esse previsto e dovr essere corredata dalla copia autenticata dellattestazione di idoneit alla identificazione delle specie fungine che si intendono porre in vendita, del soggetto che sovrintende o che incaricato della vendita, il quale, ovviamente, dovr prestare la propria opera in maniera continuativa nellesercizio di vendita. Ai fini dello snellimento dellattivit burocratica conseguente il possesso dellautorizzazione comunale, si rende necessario che latto autorizzativo non contenga lindicazione del nominativo delloperatore abilitato alla vendita, bens lindicazione che della autorizzazione comunale forma parte integrante lattestazione di idoneit relativa allincaricato/i della vendita: ci, al fine di evitare che al variare di queste persone si debba procedere al rilascio di un nuovo atto autorizzativo. Attestazione di idoneit alla identificazione In ottemperanza a quanto disposto dalla normativa statale la Legge Regionale 23 giugno 1997, n. 24, al comma 1 dellarticolo 11, prevede che coloro che effettuano la vendita di funghi epigei freschi debbano essere in possesso di attestato di idoneit allidentificazione delle specie vendute, rilasciato dalla ASL sede di Ispettorato Micologico. Tuttavia, il medesimo articolo 11, al secondo comma, esonera dallobbligo del possesso di detto attestato coloro che gi esercitavano la vendita allentrata in vigore della medesima legge, vale a dire il 13 luglio 1997, e che sono in grado di dimostrare allautorit comunale la circostanza. Poich lapplicazione della suddetta deroga comporta una serie di problemi, per i quali sono state richieste spiegazioni, si ritiene di suggerire, in tali casi, che il richiedente lautorizzazione debba allegare, alla domanda di autorizzazione, lautocertificazione (allegato 6) dellincaricato/i alla vendita, riportante le specie fungine poste in vendita allentrata in vigore della Legge Regionale 23 giugno 1997, n. 24, delle quali il richiedente stesso in grado di dimostrare che gi ne esercitava la vendita, mediante la presentazione di documenti commerciali di acquisto dei funghi ovvero, se rilasciate in virt di disposizioni antecedenti detta legge (Regolamento Locale di Igiene), mediante copia di specifiche precedenti autorizzazioni. Se il soggetto incaricato della vendita persona diversa dal titolare dellesercizio, sulla sua autocertificazione limpresa richiedente dovr attestare, sotto la propria responsabilit, che il medesimo era incaricato ovvero sovrintendeva alle operazioni di vendita dei funghi per i quali richiesta lattestazione di idoneit alla vendita.

Il possesso dellattestato di idoneit alla identificazione previsto per coloro che attendono personalmente alla vendita di funghi freschi allo stato sfuso. Le imprese che effettuano il preincarto, dovranno garantire la correttezza dello svolgimento di tale operazione con la presenza di un micologo e dovranno, altres, riportare sulle singole unit di vendita i dati relativi alla specie contenuta, nonch altre eventuali indicazioni necessarie. (riportati sul cartellino di certificazione) Rilascio dellattestazione di idoneit alla identificazione Il rilascio dellattestazione di idoneit alla identificazione delle specie fungine commercializzate sar subordinato allespletamento delle seguenti fasi procedurali: 1) gli interessati dovranno presentare formale richiesta (allegato 7) allAzienda Sanitaria Locale (Dipartimento di Prevenzione - SIAN - Ispettorato Micologico): di norma deve essere fatto riferimento a quella competente per territorio in base al comune di residenza o di lavoro; 2) la valutazione del possesso delle conoscenze necessarie per il rilascio dellattestazione di idoneit avverr sotto forma di colloquio avanti ad una apposita commissione, composta dal Responsabile S.I.A.N., o suo delegato, e da un Micologo dellA.S.L. Il candidato dovr dimostrare di riconoscere, anche su base iconografica, le specie fungine mortali, le principali specie velenose, le specie commercializzate per le quali viene richiesta lattestazione, nonch le disposizioni che disciplinano la conservazione e la commercializzazione dei funghi epigei. Lattestazione di idoneit alla identificazione sar conforme allallegato 8. Al fine di agevolare la preparazione degli interessati, potranno essere programmati appositi corsi propedeutici, organizzati dalla ASL o da altri enti/associazioni.. Il programma di tali corsi, della durata commisurata al numero delle specie per le quali viene chiesto lattestato didoneit alla vendita, preferibilmente non inferiore a 12 ore, dovranno indicativamente prevedere i seguenti argomenti: generalit sui funghi, morfologia, classificazione, tossicologia (3 ore); riconoscimento delle specie commercializzate, dei funghi mortali e delle principali specie velenose (6 ore); igiene e legislazione sanitaria sulla commercializzazione e vendita (3 ore). LABORATORIO MICOLOGICO

Nellambito dei Dipartimenti di Prevenzione (fino a quando no saranno attivati i Laboratori di Sanit Pubblica), opportuno venga attivata, secondo quanto previsto dalle Deliberazioni della Giunta Regionale 30 gennaio 1990, n. IV/51139 e 30 luglio 1991, n. 12276, lUfficio Micologico di 2 livello. Le funzioni attribuite a tale struttura sono state esplicitate nella citata Circolare della Regione Lombardia n. 9/SAN, del 7 aprile 1996; gi la medesima circolare, in considerazione delle funzioni attribuite, riteneva pi appropriata la terminologia laboratorio micologico. Le funzioni che competono a queste strutture sono: 1. analisi dei funghi freschi spontanei e coltivati, dei funghi secchi, conservati (sottolio, sottaceto, in salamoia, congelati, surgelati o altrimenti preparati), prelevati, nelle diverse fasi di lavorazione, produzione, confezionamento, distribuzione ed importazione, dagli organi ufficiali; 2. indagini mirate in caso di sospette intossicazioni da funghi; 3. formulazione di giudizi e pareri a favore di terzi, per ditte di produzione e/o confezionamento, per uso commerciale o altro titolo, comunque diverso dallutilizzo da parte del privato cittadino nelle vesti di raccoglitore e consumatore diretto, per limportazione o lesportazione, in relazione ad obblighi di certificazione pubblica; 4. supporto agli Ispettorati Micologici. La prima funzione riferita a campioni ufficiali prelevati nel corso dellattivit di controllo.

La seconda funzione riguarda lesecuzione di analisi morfobotaniche macro e microscopiche su campioni di materiale fungino e/o biologico correlati a casi di sospetta intossicazione da funghi. La terza funzione riguarda il rilascio di giudizi e pareri espressi per uso commerciale e sottoposti a tariffa, come previsto dalla deliberazione della Giunta Regionale n. 4/2015 del 23 ottobre 1985 e successivi aggiornamenti e adeguamenti. La quarta funzione risulta di supporto agli Ispettorati Micologici, ove ritenuto necessario, per le necessit di approfondimento e/o determinazione della specie mediante indagini microscopiche. Presso il laboratorio micologico pu anche essere attivata una sede dellIspettorato Micologico. La dotazione di personale dovrebbe prevedere almeno un laureato (con funzioni di responsabile) e un tecnico, entrambi iscritti allalbo (nazionale o regionale) dei Micologi. Fino allavvenuta attivazione, in ogni Dipartimento di Prevenzione, degli Uffici Micologici di 2 livello, quelli esistenti dovranno garantire, gratuitamente (con lesclusione della terza funzione), le prestazioni di cui sopra anche alle altre ASL lombarde. ITERVENTI IN OCCASIONE DI INTOSSICAZIONE DA FUNGHI Il protocollo di intervento in caso di intossicazioni da funghi, diffuso con la Circolare n. 10/SAN del 7 aprile 1996, si dimostrato un valido strumento e viene pertanto riproposto di seguito nelle linee generali, con alcuni aggiornamenti e modifiche, in particolare nella modulistica. Il personale degli Ispettorati Micologici, dei laboratori micologici, dei Pronto Soccorso e dei reparti di degenza ospedaliera a cui verranno destinati i pazienti, invitato ad attenersi alle presenti indicazioni al fine di uniformare gli interventi su tutto il territorio della Regione Lombardia e rendere pi efficace la collaborazione fra le diverse strutture interessate. Le patologie correlate con lassunzione di macromiceti appartengono a diverse categorie, con quadri clinici e diagnosi molto variabili. Oltre alle intossicazioni da funghi velenosi, alcuni potenzialmente mortali, i dati raccolti negli ultimi anni hanno dimostrato come la maggior parte degli episodi di intossicazione siano stati determinati da funghi generalmente definiti commestibili, per i quali non sono state osservate le opportune cautele in fase di preparazione e cottura o di consumo. Spesso, inoltre, la contemporanea assunzione di pi specie fungine pu determinare complesse sintomatologie, mascherare con sintomi assai precoci lassunzione di sostanze a lunga incubazione o, addirittura, fuorviare la diagnosi in urgenza. In questi casi la collaborazione fra clinico, tossicologo, laboratorista e micologo diventa di fondamentale importanza e pu essere di valido aiuto sia nei confronti del singolo paziente, sia in termini epidemiologici. I dati di attivit dellultimo quadriennio confermano, ancora una volta, la necessit che i Dipartimenti di Prevenzione istituiscano un servizio di guardia micologica, attivo 24 ore su 24, nei periodi di maggior crescita dei funghi e, conseguentemente, di pi grave incidenza delle intossicazioni da essi determinate. Le direttive e le schede qui raccolte hanno lo scopo di facilitare linterazione delle figure professionali coinvolte e migliorare la raccolta di informazioni. Sar chiaramente compito dei Dipartimenti provvedere a meglio definire in sede locale lapplicazione del presente protocollo.

RUOLO DEL PRONTO SOCCORSO OSPEDALIERO Il Medico del Pronto Soccorso ha il compito di attivare le diverse strutture disponibili, sulla scorta delle informazioni raccolte e dei dati clinici rilevati. In particolare, considerata lassoluta urgenza di alcuni interventi, provvede a: A) attivare i contatti preliminari con linteressato ed i familiari, anche al fine di individuare eventuali commensali; B) farsi recapitare (dai familiari o da altre persone in grado di attendere a ci) quanto potrebbe consentire lidentificazione dei funghi consumati: resti di pulizia dei funghi, avanzi di cibo, funghi interi o a pezzi, funghi conservati, nominativo e recapito del raccoglitore, o delle persone che possono fornire indicazioni sul raccoglitore e sul luogo di raccolta, nonch, se del caso, dellesercizio di acquisto o consumo dei funghi. I reperti devono essere recapitati allospedale nel pi breve tempo possibile e, potendo, a temperatura bassa; C) conservare il materiale di cui sopra ed eventuali campioni di vomito e/o aspirato gastrico e/o urine per le indagini di primo e secondo livello; D) contattare il micologo ASL reperibile secondo le modalit concordate; E) contattare in caso di necessit il Centro Antiveleni dellAzienda Ospedaliera Ospedale Niguarda Ca Granda che, in rapporto alla situazione clinica, provvede al successivo dpistage diagnostico (invio di campioni di urine per il dosaggio dellamanitina urinaria, allerta del laboratorio micologico; F) mantenere gli eventuali contatti con il medico curante e/o lOspedale di provenienza o destinazione, anche in relazione ad altri commensali eventualmente ricoverati; G) compilare la scheda di indagine clinica paziente (allegato 11); H) attivarsi per facilitare linoltro al laboratorio micologico del materiale necessario alle indagini successive. RUOLO DEL MICOLOGO DELLISPETTORATO MICOLOGICO Il Micologo reperibile viene direttamente contattato dal Medico di Pronto Soccorso (secondo specifiche modalit da concordare tra Ispettorato Micologico, SIAN, Dipartimento di Prevenzione e struttura ospedaliera). Il Micologo effettua una prima valutazione del materiale disponibile e redige la scheda di indagine micologica (allegato 10).In particolare, provvede a: A) acquisire dal personale medico le informazioni ed il materiale raccolto; B) esaminare il materiale disponibile, funghi interi o pezzi, resti di pulizia dei funghi, avanzi di cibo, ecc., tenendo presente che: qualora la capacit di diagnosi del micologo si limiti al fungo fresco, ne sar data menzione nella apposita scheda di indagine micologica (il micologo in grado di valutare esclusivamente .....). Si raccomanda, comunque, di raccogliere e conservare tutti i residui ed il materiale utile per le eventuali indagini di secondo livello. potendo rappresentare materiale da sottoporre a successivi esami anche di natura microbiologica, necessario esaminarlo con lausilio di attrezzature sterili; C) raccogliere e conservare quanto pu essere utile per le eventuali indagini di secondo livello. Per dette indagini fondamentale disporre di tutto il materiale rinvenuto (residui, crudo, cotto, liquidi biologici, ecc.), anche se oggetto precedentemente di indagini del micologo presso lospedale. La manipolazione dovr pertanto essere condotta con la massima attenzione, al fine di non pregiudicare lutilizzo dei campioni anche nelle analisi successive; D) effettuare, ove necessario unindagine domiciliare e/o sul luogo di raccolta al fine di reperire elementi utili alla diagnosi micologica; E) effettuare, nei casi dubbi, campionamenti di alimenti sospetti utili per una diagnosi differenziale; F) mantenere i contatti con i soggetti interessati al caso, sia per approfondire le informazioni preliminari, sia per comunicare gli esiti della diagnosi micologica effettuata sul materiale disponibile; G) fornire le necessarie informazioni al Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione dellASL di appartenenza e/o competente per territorio al fine di consentire gli eventuali interventi presso esercizi di vendita allingrosso o al minuto od esercizi di ristorazione, collettivit, case protette, ecc.; H) segnalare, ove necessario, eventuali notizie di reato alla competente Autorit Giudiziaria.

RUOLO DEL CENTRO ANTIVELENI (CAV) PRESSO LAZIENDA OSPEDALIERA OSPEDALE NIGUARDA CA GRANDA Il Centro Antiveleni (CAV) dellAzienda Ospedaliera Ospedale Niguarda Ca Granda di Milano viene consultato telefonicamente dal Medico di Pronto Soccorso, per una prima valutazione clinica, in urgenza, del paziente intossicato da funghi. In proposito si sottolinea che lattivazione del CAV, che una struttura con specifico ruolo clinico, rimane esclusivo compito del Medico di Pronto Soccorso. Il CAV suggerisce al medico un iniziale inquadramento diagnostico nonch un trattamento in acuto del paziente, in rapporto al quadro clinico presentato. Laddove esiste un fondato sospetto clinico di intossicazione fungina maggiore, il CAV provvede a: A) trasmettere, tramite fax, allospedale che ne ha chiesto la consulenza, un protocollo di trattamento relativo sia alla fase acuta sia alla successiva osservazione clinica; B) allertare il laboratorio micologico, allo scopo di organizzare linvio, in quella sede, di residui fungini da parte dellospedale chiamante, nei casi in cui ci sia ritenuto utile. Al fine di una corretta valutazione diagnostica opportuno che, laddove sia possibile, vengano esaminati i residui provenienti da funghi realmente consumati dal paziente (resti di pulizia/avanzi di cibo/vomito/aspirato gastrico). Riconoscimenti iconografici da parte del paziente dei funghi raccolti in un secondo tempo sul luogo della prima raccolta non rivestono, per il tossicologo clinico, una reale utilit diagnostica. Linvio dei campioni dovr essere sempre accompagnato da una copia completa delle schede clinica paziente e indagine micologica in cui saranno raccolte tutte le informazioni necessarie; C) consigliare allospedale linvio di campioni di urine al Laboratorio di Biochimica dellAzienda Ospedaliera Ospedale Niguarda Ca Granda o altro laboratorio in grado di effettuare lanalisi per il dosaggio dellamanitina urinaria; D) inviare gli esiti delle indagini di laboratorio allOspedale richiedente; E) ove necessario, il CAV fornir anche indicazioni per il successivo dpistage diagnostico (amanitina urinaria/invio di residui fungini) al laboratorio micologico.

RUOLO E MODALITA DI ACCESSO AL LABORATORIO MICOLOGICO IN CASO DI INTOSSICAZIONE DA FUNGHI In caso di sospetta intossicazione da funghi, si possono rivolgere, gratuitamente, al laboratorio micologico: - gli Ispettorati Micologici - i Presidi Ospedalieri - il Centro Antiveleni di Niguarda 1) I richiedenti dovranno: - allertare, telefonicamente, il laboratorio micologico, avvertendo dellinvio del campione; - verificare la completezza della scheda micologica (allegato 10) e la scheda clinica paziente (allegato 11) ed inviarne una copia al SIAN, se i richiedenti non fossero gli Ispettorati Micologici; - inviare tutto il materiale disponibile, preferibilmente tutto in una sola volta, al fine di raccogliere il maggior numero di dati possibili, mediante la lettera di trasmissione (allegato 9). 2) Relativamente alla tipologia, i campioni inviati possono essere rappresentati da: - funghi crudi, interi, raccolti e/o acquistati e avanzati; - pezzi di carpoforo conservati in frigorifero, pezzi o scarti di pulitura, funghi deteriorati e recuperati dalla spazzatura; - funghi reperiti nellarea ove sono stati raccolti i funghi sospetti e ritenuti simili a quelli che hanno provocato intossicazione; - funghi secchi, funghi conservati sottolio o in salamoia, funghi congelati e surgelati o altrimenti preparati;qualsiasi tipo di residuo fungino che abbia avuto a che fare con lintossicazione al fine di poter effettuare un riconoscimento morfobotanico ed una ricerca sporologica sul campione; - residui di pasti alimentari contenenti funghi; - frammenti di funghi emessi con vomito spontaneo o provocato; - residui di lavanda gastrica prima della somministrazione del carbone vegetale; - feci raccolte al massimo fino a 3 4 giorni dallinizio dei sintomi. - Se del caso, importante anche che venga prelevato, il pi precocemente possibile, un campione di urina per la ricerca di alfa-amanitina, da eseguirsi presso lAzienda Ospedaliera Ospedale Niguarda Ca Granda o altri laboratori specializzati. 3) Le analisi da eseguire sul materiale pervenuto sono le seguenti: - esami morfobotanici macroscopici di frammenti di funghi freschi, cotti e presenti nei residui dei pasti o emessi con vomito da soggetti intossicati; - esami morfobotanici microscopici per rilevamento e tipizzazione delle spore fungine; - esami chimico-cromatici. 4) Al termine dellanalisi, il micologo analista che ha analizzato il campione provvede a comunicare gli esiti delle indagini secondo le seguenti modalit: - prima risposta telefonica definitiva al richiedente, entro 12 ore al massimo dal ricevimento del campione, indicando le specie coinvolte riconosciute mediante analisi macroscopica, microscopica ed eventuali test chimici; - emissione del referto definitivo inviandolo per posta e/o via fax anche allIspettorato Micologico competente (unitamente allallegato 1 qualora non ci sia stato intervento del micologo). SCHEDA DI INDAGINE MICOLOGICA: COMPILAZIONE La scheda di indagine micologica rappresenta un importante strumento che, anche per casi apparentemente semplici e non impegnativi sotto il profilo clinico/tossicologico, consente di rappresentare in modo esaustivo lepisodio e, pertanto, dovr essere compilata integralmente e con accuratezza dal micologo. La scheda in questione costituita da fogli separati, onde consentirne unagevole spedizione anche a mezzo fax. Anche per tali motivi si raccomanda che la compilazione venga effettuata in stampatello, utilizzando colori scuri. E opportuno che una copia della scheda sia inserita nella cartella clinica del paziente, mentre una copia verr trattenuta dal Micologo, per destinarla allunit della raccolta e della elaborazione statistica dei dati. Qualora il caso determini lattivazione del Centro Antiveleni e di un laboratorio micologico, una seconda copia della scheda dovr essere trasmessa unitamente ai campioni destinati alle analisi ed alla relativa scheda di accompagnamento.

I nominativi di riferimento ed i numeri telefonici (possibilmente passanti diretti e non centralini generali)) devono essere sempre ben leggibili al fine di consentire rapidi contatti in caso di necessit di chiarimenti SCHEDA CLINICA PAZIENTE Contiene informazioni essenzialmente cliniche, di stretta pertinenza medica, oltre ad una serie di dati generali che sono acquisiti o, direttamente, tramite il paziente o tramite i familiari, allatto del ricovero. Si richiede, pertanto, che tale sezione venga compilata e firmata dal medico che visita e raccoglie una prima anamnesi dellintossicato. E, quindi, opportuno che ogni Pronto Soccorso od Ospedale disponga di un congruo numero di copie della scheda clinica paziente, la cui compilazione sar avviata al momento della visita o del ricovero e che seguir il paziente presso il reparto di destinazione, anche qualora il trasferimento avvenisse, per motivi di urgenza, prima dellarrivo del Micologo in ospedale. Per tali motivi sar necessario compilare una scheda per ogni paziente. In caso di mancato intervento del micologo, copia di tale scheda dovr essere tempestivamente trasmessa anche allIspettorato Micologico competente. Indubbiamente, gli aspetti relativi alla prevenzione delle intossicazioni da funghi rivestono un aspetto essenziale della tutela della salute pubblica, sia nella fase preventiva, attraverso lattivit di vigilanza e controllo, sia negli interventi in caso di intossicazione. Gli argomenti in precedenza trattati evidenziano quanto sia importante, per unefficace prevenzione, che tutte le componenti interessate agiscano con tempestivit e professionalit, sia nelle fasi di loro specifica competenza, sia nelle fasi che comportano interventi coordinati. Pertanto si raccomanda un puntuale adempimento a quanto contenuto nella presente circolare. Nel restare a disposizione per ogni ulteriore chiarimento, si porgono distinti saluti. Il Dirigente (Dr. Vittorio Carreri)

AZIENDA SANITARIA LOCALE _________________________________________


Sede Legale Via

Regione Lombardia

ALLEGATO 1

(
fax

Dipartimento di Prevenzione Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione

ISPETTORATO MICOLOGICO
Sede di Via

fax

FUNGHI DESTINATI AL CONSUMO DIRETTO - RISCONTRO DI VISITA MICOLOGICA


In data .................... alle ore ........... il/la sig./sig.ra ............................................................ abitante in ................................. via ............................................. n. tel. .............................. ha sottoposto al giudizio di commestibilit: .............................. di funghi spontanei freschi raccolti in data ............... in localit .......................................................................... ed appartenenti a . abitante in ................................ via ............................................... n. tel. ..............................

DOPO VISITA MICOLOGICA:

.............................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................. avvertendolo che : A) I funghi riconsegnati vanno mantenuti in contenitori rigidi ed aerati ed in luogo fresco; B) il loro consumo o le eventuali operazioni di conservazione, che dovranno avvenire nel pi breve tempo possibile, dovranno essere preceduti da una accurata pulizia, da ripetuti lavaggi per eliminare ogni possibile traccia di sporco e da una adeguata cottura che dovr protrarsi per almeno 30 minuti. C) per le specie : Armillaria mellea Clitocybe nebularis ............................ necessario effettuare, prima della necessaria cottura, anche le seguenti operazioni: asportazione del gambo. asportazione della cuticola del cappello. ..................................... ........................................................................................................................................................ bollitura con acqua in pentola senza coperchio per almeno 15 minuti dallebollizione, cui dovr seguire la scolatura dei funghi. Lacqua di bollitura non deve essere riutilizzata in nessun caso. ............................................................................................................................................. Il rimanente / tutto il quantitativo stato confiscato e distrutto perch costituito: da specie tossiche non mortali ............................................................................... da specie non commestibili. .......................................................................................... da specie alterate o invase da parassiti ................................................................... da funghi contenenti le seguenti specie mortali ......................................................

sono stati riconsegnati allutente Kg./n. ............... di funghi giudicati commestibili appartenenti alle seguenti specie:

................................................................................................................ Lutente, al quale viene consegnata copia del presente riscontro previa sottoscrizione, con espresso invito alla sua lettura, dichiara che i funghi sottoposti a visita: costituiscono lintero quantitativo raccolto o comunque in suo possesso. non costituiscono lintero quantitativo raccolto o comunque in suo possesso. Viene pertanto invitato a sottoporre a visita anche il rimanente quantitativo posseduto, avvertendolo che, in difetto, si declina ogni responsabilit derivante dal consumo dei funghi. le specie fungine che sono state riconsegnate saranno esclusivamente destinate al consumo umano diretto e non alla commercializzazione.

da specie mortali ..................................................................

............................................................

Lutente

.....................................................

Il micologo

segue Allegato 1
Laccesso allIspettorato Micologico liberamente consentito ai raccoglitori, negli orari e modi stabiliti, sia per la determinazione delle specie fungine raccolte, non a scopo di commercio, che per la eventuale consulenza tecnica. A seguito dellesame di commestibilit viene rilasciata allutente copia di apposito riscontro di visita, che deve essere letto e sottoscritto dallinteressato a conferma di avere preso conoscenza sia del suo contenuto che della veridicit delle dichiarazioni rese.

MODALIT DI ACCESSO DEGLI UTENTI ALLISPETTORATO MICOLOGICO

I funghi devono essere presentati alla visita esclusivamente in contenitori rigidi e forati (cestini od analoghi contenitori). Si consiglia, al riguardo, di separare con opportuni accorgimenti le diverse specie fungine raccolte. I funghi sottoposti a visita devono essere: 1. freschi (non congelati o scongelati, non essiccati, non diversamente conservati): 2. interi (non recisi o tagliati, non spezzettati, non lavati, non raschiati o comunque privi di parti essenziali al riconoscimento); 3. sani ed in buono stato di conservazione (non larvati, non ammuffiti, non fermentati, non fradici, non eccessivamente maturi); 4. puliti da terriccio, foglie e/o corpi estranei; 5. provenienti da aree non sospette di esposizione a fonti di inquinamento chimico o microbiologico (discariche di rifiuti, cumuli di macerie, sponde di corsi di acqua lurida, pascoli ove si sia verificata transumanza, parchi e giardinetti cittadini, vicinanze di aeroporti, autostrade, strade ad intenso traffico veicolare, stabilimenti industriali, forni inceneritori, cimiteri, centrali elettriche, frutteti e/o colture trattate con antiparassitari). Allesame di commestibilit deve essere sottoposto , nel pi breve tempo possibile, lintero quantitativo raccolto. (il campione non serve!!! La massa lasciata a casa pu contenere anche un solo pezzetto di funghi di specie velenosa o mortale). I FUNGHI GIUDICATI NON MANGERECCI SARANNO IMMEDIATAMENTE CONFISCATI PER LA DISTRUZIONE. Non potranno essere restituiti allutente per nessuna ragione, esemplari di specie velenose o non giudicate mangerecce. LUTENTE CHE NON RISPETTI LE DISPOSIZIONI SUDDETTE, FATTA SALVA LADOZIONE DI EVENTUALI PROVVEDIMENTIA TUTELA DELLA SALUTE, NON POTR BENEFICIARE DEL SERVIZIO MICOLOGICO.

Modalit di presentazione dei funghi alla visita

I funghi considerati mangerecci dovranno essere conservati in contenitori rigidi ed aerati e conservati in luogo fresco. Il consumo e le operazioni di conservazione dovranno avvenire nel pi breve tempo possibile con losservanza delle avvertenze indicate sul riscontro di visita. SI SCONSIGLIA DI CONSUMARE FUNGHI: in caso di dubbio; in quantit abbondanti e in pasti ravvicinati; crudi (ad eccezione delle pochissime specie che si prestano alluso) o non adeguatamente cotti (La maggior parte dei funghi mangerecci provocano disturbi o avvelenamenti se consumati crudi o poco cotti); alle donne in gravidanza o in allattamento; alle persone con intolleranze a particolari alimenti, farmaci o che soffrono abitualmente di disturbi al fegato, stomaco, intestino, pancreas, reni, senza il consenso del medico. Nella malaugurata ipotesi di insorgenza di disturbi dopo il consumo dei funghi recarsi immediatamente al Pronto Soccorso o allOspedale pi vicino al primo sospetto o ai primi sintomi di malessere; tenere a disposizione eventuali avanzi del pasto e dei funghi consumati; fornire indicazioni sul luogo di raccolta e/o consumo, sul raccoglitore o luogo di acquisto, sulle modalit di conservazione, preparazione e consumo ed ogni altro elemento utile per lidentificazione delle specie fungine consumate. Si ricorda che non esistono metodi, reagenti, ricette, ortaggi, metalli od altri sistemi della tradizione popolare in grado di stabilire se un fungo buono da mangiare o velenoso. Lunico metodo sicuro per stabilire se un fungo si pu consumare tranquillamente quello di saperlo identificare, sulla base delle sue caratteristiche, come appartenente a specie di comprovata commestibilit.

Avvertenze sul consumo dei funghi

FAC-SIMILE DI CARTELLINI DI VISITA


Regione Lombardia AZIENDA SANITARIA LOCALE _________________________________________ Dipartimento di Prevenzione Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione ISPETTORATO MICOLOGICO

ALLEGATO 2

Sede di Via ( fax - -

Certificazione sanitaria di avvenuto controllo micologico n.

Questo collo di funghi appartenenti alla seguente specie:

___________________________________________________________________________________________

stato sottoposto a visita micologica il _________________, alle ore ___________ AVVERTENZE PER IL CONSUMO: Conservare i funghi in luogo fresco, pulirli e lavarli accuratamente prima dellutilizzo.
LISPETTORE MICOLOGO ________________________ La validit della certificazione sanitaria da riferirsi allidentificazione della specie fungina ed alle condizioni igieniche macroscopiche valutate allatto della visita.

Regione Lombardia

AZIENDA SANITARIA LOCALE _________________________________________

Dipartimento di Prevenzione Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione

ISPETTORATO MICOLOGICO

Sede di

Via

fax

Certificazione sanitaria di avvenuto controllo micologico n.

Questo collo di funghi appartenenti alla seguente specie:

ARMILLARIA MELLEA (CHIODINO)

e stato sottoposto a visita micologica il _________________, alle ore ___________

AVVERTENZE PER IL CONSUMO: Conservare i funghi in luogo fresco, pulirli e lavarli accuratamente prima

dellutilizzo. privare i funghi dei gambi, recidendoli al di sotto dellanello; bollirli per almeno 15 minuti in pentola

scoperta con acqua e sale, scolarli e cucinarli. Lacqua di bollitura non deve essere riutilizzata in nessun caso.

LISPETTORE MICOLOGO

________________________

La validit della certificazione sanitaria da riferirsi allidentificazione della specie fungina ed alle condizioni igieniche

macroscopiche valutate allatto della visita.

ALLEGATO 3

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(
fax

Dipartimento di Prevenzione Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione

ISPETTORATO MICOLOGICO
Sede di Via

fax

RISCONTRO DI VISITA PER IL RILASCIO DELLA CERTIFICAZIONE SANITARIA DI FUNGHI EPIGEI SPONTANEI FRESCHI DESTINATI ALLA VENDITA ALLO STATO SFUSO In data ........................... alle ore ................ presso .......................................................................... la ditta . ha sottoposto a visita, per il rilascio della prescritta certificazione sanitaria, i sottoelencati quantitativi di funghi epigei spontanei freschi, destinati alla vendita allo stato sfuso: SPECIE PESO KG.N. COLLI PROVENIENZA

Dopo la visita, effettuata dal micologo .., sui colli dei funghi giudicati idonei al consumo, sono stati applicati, a cura , le certificazioni sanitarie cos identificabili: SPECIE N. COLLI DAL N. CERTIFICAZIONE AL N.

Le operazioni di controllo sono state effettuate in conformit alle indicazioni della Regione Lombardia. Durante le stesse sono stati confiscati, per la successiva distruzione, . .. perch ..

.. Copia del presente riscontro, previa lettura e sottoscrizione viene rilasciato al sig. ..... Note: ... . firma della parte firma del micologo

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ALLEGATO 4

(
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Dipartimento di Prevenzione Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione

ISPETTORATO MICOLOGICO
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fax

VERBALE DI ESAME MORFOBOTANICO E ORGANOLETTICO DI FUNGHI EPIGEI SOTTO VINCOLO SANITARIO N. __ / ___ In data .......................... alle ore ................ presso ...................................................................... in ................................ Via .............................................. n. ...., sede di vincolo sanitario, alla presenza di , in qualit di . stata sottoposta a giudizio di commestibilit una partita di Kg. . di funghi .. di provenienza . dichiarati appartenenti alle specie , contenuti in N. . colli da Kg. . circa cadauno. La partita conservata a bordo dellautomezzo tipo , targato proveniente dalla dogana di ...... , sigillato mediante . recanti la scritta ... Dopo aver tolto i sigilli, su un campione rappresentativo della partita stato effettuato un esame morfobotanico ed organolettico con il seguente esito: p i funghi esaminati appartengono alle seguenti specie commestibili . sono in apparenti buone condizioni di conservazione. Il presente giudizio ha valore esclusivamente ai fini dello svincolo doganale e non sostituisce la certificazione di avvenuto controllo dei funghi destinati alla vendita di cui allart. 15 della legge 23.8.1993, n. 352, cos come sostituito dallart. 3 del DPR 14.7.1995, n. 376. i funghi esaminati: m appartengono a/contengono specie tossiche non mortali ................................................................... m appartengono a/contengono specie non commestibili .................................................................... m sono alterati/invasi da parassiti ....................................................................................... m .................................................................................................................................................... non si proceduto al campionamento per lanalisi. si proceduto con atto a parte al campionamento per lanalisi analisi si provveduto a riapporre i sigilli timbro e firma del micologo

p p p

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ALLEGATO 5

(
fax

Dipartimento di Prevenzione Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione

Sede di

Via

fax

Protocollo n. ________ , _____________________ OGGETTO: Funghi epigei sotto vincolo sanitario. Rif. Spett.le Ministero della Sanit Ufficio di Sanit Aerea/Marittima Con riferimento alloggetto, si comunica che i funghi epigei . costituenti la partita della ditta ... posta sotto vincolo sanitario dallUfficio in indirizzo presso .. , con provvedimento che si allega in copia, a seguito di esame morfobotanico ed organolettico da parte di micologi dello scrivente Servizio,

p sulla base della delega ricevuta sono stati liberalizzati in quanto risultati appartenere a specie commestibili, in
buone condizioni di conservazione ed esenti da parassiti. p vengono giudicati non idonei alla commercializzazione in quanto: m appartenenti/contenenti specie tossiche non mortali; m appartenenti/contenenti specie non commestibili; m alterati/invasi da parassiti; m .. Si allega: q copia verbale di esame morfobotanico e organolettico; q copia verbale di prelevamento; q copia certificato di analisi.

Distinti saluti. Il Responsabile del Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione

ALLEGATO 6

AUTOCERTIFICAZIONE Il sottoscritto . nato a ...... il .... residente in . Via codice fiscale .. dichiara sotto la propria responsabilit che alla data del 13 luglio 1997, in qualit di: (1) .. della ditta: era incaricato, presso lesercizio commerciale di vendita ubicato in comune di .. via . della vendita: o delle seguenti specie di funghi spontanei freschi : 1) 2) 3) 4) 5) dei funghi secchi sfusi appartenenti alla specie Boletus edulis e relativo gruppo (porcini)

Lesercizio della vendita delle suddette specie fungine allentrata in vigore della legge regionale 24/97 stata dimostrata allautorit comunale da: (2) come risulta dalla documentazione allegata alla richiesta di rilascio della prescritta autorizzazione comunale di cui alla legge 352/93 e D.P.R. 376/95 del: In fede data firma

1) titolare, dipendente, direttore, ecc. 2) indicare il nome o la ragione sociale dellimpresa titolare dellattivit di vendita che ha richiesto lapposita autorizzazione comunale

fac-simile di domanda

ALLEGATO 7

Al Direttore Generale Azienda Sanitaria Locale . di Il sottoscritto . nato a il . residente in ... via . codice fiscale a norma di quanto disposto dallart. 2 del D. P.IL 14 luglio 1995, n. 376 e dallarticolo 11 della legge regionale 23 giugno 1997, n. 24 CHIEDE Il rilascio dellattestato di idoneit allidentificazione per la vendita al minuto ed allo stato sfuso: o delle seguenti specie di funghi spontanei freschi _________________________________ _________________________________ _________________________________ _________________________________ _________________________________ 6) 7) 8) 9) 10)

1) __________________________________ 2) __________________________________ 3) __________________________________ 4) __________________________________ 5) __________________________________ o

dei funghi secchi appartenenti alla specie Boletus edulis e relativo gruppo (porcini).

Chiede che ogni comunicazione sia trasmessa al seguente indirizzo: ... .tel.:.

Distinti saluti.

Data

firma

fac-simile di attestato

ALLEGATO 8 Regione Lombardia

AZIENDA SANITARIA LOCALE _________________________________________


Sede Legale Via

(
fax

Dipartimento di Prevenzione Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione

ISPETTORATO MICOLOGICO
Sede di Via

fax

ATTESTATO DI IDONEITA ALLIDENTIFICAZIONE PER LA VENDITA DELLE SPECIE FUNGINE COMMERCIALIZZATE


(art. 2 D.P.R. 14.7.1995, .n 376 - art. 11 L.R. 23.6.1997, n. 24 )

Preso atto che il signor nato a .. il . residente a in via . incaricato presso ..ha chiesto il rilascio dellattestato di idoneit allidentificazione delle specie fungine commercializzate previsto dallarticolo 2 del D.P.R. 14 luglio 1995, n. 376 e dallart. 11 della legge regionale 23 giugno 1997 n. 24; considerato che lo stesso ha superato con esito favorevole il colloquio avanti allapposita commissione; si rilascia

attestato di idoneit alla identificazione per la vendita


allo stato sfuso delle seguenti specie di funghi spontanei freschi :

. . . .
dei funghi secchi sfusi appartenenti alla specie Boletus edulis e relativo gruppo (porcini)

Copia autenticata del presente atto dovr essere allegata alla autorizzazione comunale alla vendita di cui allarticolo 14 legge 352/93.

Data

firma

AZIENDA SANITARIA LOCALE _________________________________________


Sede Legale Via

Regione Lombardia

ALLEGATO 9

(
fax

Dipartimento di Prevenzione Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione

ISPETTORATO MICOLOGICO
Sede di Via

fax

Protocollo n. ________ . , _____________________ OGGETTO: Sospetto avvelenamento da funghi. Richiesta di analisi. AllUfficio Micologico di 2 livello Dipartimento di Prevenzione A.S.L. .. In relazione alloggetto, per le analisi di competenza, si inviano campioni di: p residui alimentari di funghi freschi secchi cotti congelati conservati sottolio sottaceto p residui e scarti (gambi, pezzi alterati) raccolti anche dalla spazzatura p residui emessi con vomito spontaneo provocato prima del tratt. con carbone p urine (prelevate prima della diuresi forzata e comunque nelle prime 24 ore per ricerca amanitine) p feci (raccolte entro le 48 ore) probabile causa dellepisodio di sospetto avvelenamento da funghi occorso a___ sig.__ ____________________________________________________________________ ricoverat ___ presso ___________________________________________________________________ Si allega: m Scheda di indagine micologica redatta dal micologo A.S.L.; m Scheda clinica paziente redatta dal medico del pronto soccorso; m _________________________________________________ Osservazioni __________________________________________________________________________ _____________________________________________________________________________________ Il Richiedente

Data di arrivo al laboratorio .

ora .

AZIENDA SANITARIA LOCALE _________________________________________


Sede Legale Via

Regione Lombardia

ALLEGATO 10

(
fax

Dipartimento di Prevenzione Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione

ISPETTORATO MICOLOGICO
Sede di Via

fax

SOSPETTO AVVELENAMENTO DA FUNGHI


SCHEDA DI INDAGINE MICOLOGICA N. ____/_____
ore___________ effettuata il_______________ dalle

ESEGUITA dal micologo: tel. _______ presso ___________________________________________________________________________________________ su richiesta di ______________________________________________________________________________________ RIFERITAAL PAZIENTE sig. ALTRI COMMENSALI: Nominativo indirizzo/rapporto parentela N.S.R.*

(*) N = non S. = sintomatico R. = ricoverato IL CONSUMO Luogo del consumo: _________________________________________________________________________________ Data e ora di consumo: _______________________________ Data e ora insorgenza sintomi: ________________________ Sintomi riferiti: _____________________________________________________________________________________ __________________________________________________________________________________________________ Quantit consumata: modesta normale abbondante Consumo di bevande alcoliche: no si: ____________________________________________________ Consumo nel pasto di altri alimenti: no si; ___________________________________________________ __________________________________________________________________________________________________ Data e ora di preparazione di altri alimenti e loro modalit di conservazione prima del consumo: _________ _______________________________________________________________________________________ PROVENIENZA DEI FUNGHI raccolti da: donati da:

acquistati da:

indirizzo ________ I funghi sono stati donati a terzi: no si: ___________________________________________________ __________________________________________________________________________________________________ Data di raccolta/acquisto _____________ Luogo di raccolta/acquisto: ___________________________________________ __________________________________________________________________________________________________

paziente _________________________________________________________________________________________ familiare: __ altro: _____________

Quantitativo raccolto/acquistato: ________________ Pi specie no si: _______________________________ __________________________________________________________________________________________________ Stato dei funghi alla raccolta/acquisto: ___________________________________________________________________ Modalit di trasporto sul luogo di raccolta/acquisto: __________________________________________________________ Modalit e tempi di conservazione dopo la raccolta/acquisto: ___________________________________________________ __________________________________________________________________________________________________

LA PREPARAZIONE

segue allegato 10

Nome e indirizzo di chi ha preparato i funghi: ______________________________________________________________ __________________________________________________________________________________________________ Nome gastronomico del piatto/i a base di funghi: ____________________________________________________________ La/e preparazione/i gastronomica/che erano a base di funghi: cotti crudi appartenenti alle seguenti specie_________________________________________________________________________ Altri ingredienti del piatto/i a base di funghi: _________________________________________________________________ _____________________________________________________________________________________________________ I funghi impiegati in origine erano: freschi congelati o surgelati essiccati sottolio/aceto/salamoia ____________________ ; di raccolta/produzione propria del: ___________________ Tempi e modalit di conservazione prima delluso in cucina: ___________________________________________________ __________________________________________________________________________________________________

Modalit di cottura: cottura in _____________________________per minuti _______ a ___________ C cottura alla piastra/graticola _______________________________________________________________________ Parti di carpoforo utilizzate: ___________________________________________________________________________ MATERIALE DISPONIBILE PER LA DIAGNOSI:

Trattamenti effettuati: pulizia generale eliminazione gambi tempo _________________ scarto acqua bollitura

asportazione cuticola prebollitura

carpofori interi funghi cotti o preparazione alimentare funghi sottolio/sottaceto/salamoia nessun campione disponibile

pezzi di carpoforo funghi congelati o surgelati residui di pulizia funghi secchi

___________________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________________

NOTE: ___________________________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________________________________

DIAGNOSI MICOLOGICA DI 1 LIVELLO

segue allegato 10

Riscontri diretti sul materiale esaminato: _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ Riscontri indiretti:

Rinvenimenti allatto del sopralluogo effettuato sul luogo di raccolta indicato dal raccoglitore:

_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ Fra le specie rinvenute il raccoglitore ha riconosciuto avere raccolto le seguenti: ___________________________________ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _

Linteressato ha riconosciuto, su base iconografica, le seguenti specie oggetto di consu Linteressato ha cos descritto le specie fungine raccolte e/o consumate:

mo:___________________________ _____________________________________________________________________________________________________

nome volgare/dialettale attribuito: _________________________________________________________________________ colore: ____________________________________________ odore: ____________________________________________ dimensioni ________________________________________ altre caratteristiche: ___________________________________ _____________________________________________________________________________________________________ Le specie raccolte e consumate sono state giudicate mangerecce da: raccoglitore

___________________________________________________________________________________________________ Eventuali provvedimenti dufficio _________________________________________________________________________ _____________________________________________________________________________________________________ _____________________________________________________________________________________________________ Si provveduto a contattare: ___________________________________________________________________________ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ CONCLUSIONI _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _______ Lindagine si conclusa alle ore ________ del: ___________________ lIspettore micologo

SCHEDA N. ____________

ALLEGATO 11

SOSPETTO AVVELENAMENTO DA FUNGHI


SCHEDA CLINICA PAZIENTE Ospedale Cognome e nome N. cartella clinica/referto p.s. Sesso oM Data di nascita oF _____/_____/_____

Luogo del consumo:

o Abitazione privata o Pubblico esercizio

Altro (indicare)

Data del consumo

Data insorgenza sintomi

Data ricovero

Data inizio terapia

___/___/___ ora ___:___

___/___/___ ora ___:___ ___/___/___ ora ___:___

___/___/___ ora ___:___

ALTRE PERSONE COINVOLTE

1) __________________________ Sintomatico o SI o NORicoverato

2) __________________________ Sintomatico o SI o NORicoverato

o SI o NO

3) __________________________ Sintomatico o SI o NORicoverato CONDIZIONI GENERALI E SINTOMATOLOGIA

o SI o NO

4) __________________________ Sintomatico o SI o NORicoverato Altezza: cm. ______ Peso basale: Kg. ______ Peso al ricovero: Kg. ______

o SI o NO

o SI o NO Diuresi (ml/ora)

______

NAUSEA o SI o NO o SI

SUDORAZIONE o NO

ITTERO

COLICA ADDOMIN.

DIARREA

VOMITO

FEBBRE

OLIGO/ANURIA

SHOCK

o SI o SI o SI

o SI

o SI

o SI

o NO ALLUCINAZIONI

o NO MIOSI

o NO MIDRIASI o SI o NO o SI o NO

o NO TREMORI/CLONIE

o SI o NO

o SI

o NO COMA

o NO SOPORE o SI o NO o SI o NO

o NO AGITAZIONE PSICO.

o SI o NO

o SI o NO

Altro: ______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ E STATA RICHIESTA LA CONSULENZA DEL CENTRO ANTIVELENI o NO o SI

SCHEDA N. ____________ TERAPIA ATTUATA IN FASE ACUTA GASTROLUSI o SI o NO o SI

Segue Allegato 11

ATROPINA o NO

CARBONE VEGETALE IDRATAZIONE (ml/ora)

CATARSI SALINA

o SI o NO

o SI o NO BENZODIAZEPINE o SI o NO ___________

Altro: ______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ INDAGINI DIAGNOSTICHE INDAGINE MICOLOGICA o NO o SI Presso ASL di ________________ RICERCA AMINITINE URINE o NO o SI Presso Lab. di ________________ RICERCA SPORE IN VOMITO/ASP. GASTR. o NO o SI Presso Lab. di ________________

Note: ______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________

IL MEDICO DI RIFERIMENTO
(in stampatello) (firma)

___________________________

___________________________

REPARTO ____________________________

Telefono ___________

Fax ________________

DATA ____/____/____

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