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Monografie sulla nutrizione

Vitamine nell'infezione da HIV Lo Zinco nell'infezione da HIV

Abstract

Arginina e HIV: primi dati pilota


Swanson B, Keithley JK, Zeller JM, Sha BE. A pilot study of the safety and efficacy of supplemental arginine to enhance immune function in persons with H !"A #S. $utrition %&&% Jul'Aug()*+,'*-./**'0& Nel corso di questa ricerca sono stati raccolti dati preliminari sulla sicurezza e sull'efficacia della supplementazioni con arginina per migliorare la citotossicit delle cellule NK in un campione di persone con virus dell'immunodeficienza acquisita umana (HIV) e sindrome da immunodeficienza acquisita ( I!")# "i $ trattato di uno studio pilota randomizzato% in doppio cieco% controllato con place&o realizzato presso un centro clinico universitario di malattie infettive# '' adulti sieropositivi clinicamente sta&ili trattati con terapia antiretrovirale altamente attiva (H ()) e livelli di HIV*(N plasmatico inferiori a '+#+++ copie,ml sono stati assegnati random ad uno dei due seguenti gruppi di studio- '.#/ g di arginina al giorno (n0/) o place&o (n01) per '2 giorni# (elativamente alla sicurezza del trattamento sono stati analizzati i livelli plasmatici di HIV*(N % le funzioni neuropsicologic3e e gli eventi avversi autoriportati dai pazienti# L'efficacia $ stata valutato misurando la citotossicit delle cellule NK# (isultati# Nessuno dei partecipanti 3a manifestato eventi avversi clinici% virologici o neuropsicologici c3e a&&iano ric3iesto l'a&&andono dello studio# Il gruppo supplementato con arginina 3a registrato un aumento medio di citotossicit delle cellule NK di '4#. unit litic3e% mentre il gruppo place&o di sole +#5 unit litic3e# 6uesta differenza non era per7 statisticamente significativa (8 0 +#9.)# :li autori dello studio concludono affermando c3e la supplementazione di &reve durata con arginina $ sicura per le persone sieropositive# "ono necessari ulteriori studi su campioni pi; ampi e per periodi pi; lung3i allo scopo di determinare gli effetti della supplementazione con arginina su altri indici della funzione immune e su malattie intercorrenti nelle persone con HIV#

La propoli contro la candidosi in persone con HIV


Martins 1S, 2ereira ES Jr, 3ima SM, Senna M , Mes4uita 1A, Santos !1. Effect of commercial ethanol propolis e5tract on the in 6itro growth of 7andida al8icans collected from H !' seropositi6e and H !'seronegati6e Bra9ilian patients with oral candidiasis. J :ral Sci %&&% Mar(;;+)-.;)'* <on questo studio i ricercatori 3anno valutato la suscetti&ilit di ceppi di <andida al&icans (ottenuti da persone con HIV &rasiliane affette da candidosi orale) ad un prodotto commerciale contenente un estratto alcolico al =+> di propoli (?8?)# L'azione ini&itoria di ?8? $ stata confrontata con quella di alcuni farmaci standard come nistatina (N@")% clotrimazolo (<L)% econazolo (?<) e fluconazolo (AL)# L'area di ini&izione $ stata misurata con cali&ro e i risultati riportati come medie B,* deviazione standard (C B,* !")# I dati sono stati analizzati statisticamente attraverso il test non parametrico di KrusDal*Eallis# (isultati# ?8? 3a ini&ito tutti i ceppi di <# al&icans esaminati# Nessuna differenza statisticamente significativa $ stata osservata fra i risultati ottenuti con N@" ed ?8?F mentre

differenze significative sono state osservate fra ?8? ed altri antifungini# (ispetto gli altri antifungini sono state osservate resistenze# :li autori della ricerca sottolineano c3e l'estratto di propoli 3a ini&ito in vitro la crescita di <# al&icans con potenza uguale alla nistatina e c3e quindi potre&&e rappresentare un trattamento alternativo per la candidosi in pazienti con HIV# "ono necessari ulteriori test in vivo per valutare l'insieme degli effetti a livello della mucosa orale# (icerca realizzata da- !epartment of <linical 8at3ologG and "urgerG% "c3ool of !entistrG% Cinas :erais Aederal HniversitG% Ielo Horizonte% Irasile#

ALTRI DOCUMENTI SULLA PROPOLI

Le proteine del siero del latte e l'infezione da HIV: primi dati


Mic<e 2, Beeh KM, Schlaa< J=, Buhl 1. :ral supplementation with whey proteins increases plasma glutathione le6els of H !'infected patients. Eur J 7lin n6est %&&) =e8(>)+%-.),)'* L'infezione da HIV $ caratterizzata da un aumento dello stress ossidativo e da una deficienza sistemica di glutatione ridotto (:"H)% il principale antiossidante endogeno# L'aminoacido semiessenziale cisteina $ la principale fonte del gruppo sulfidrilico (gruppo tiolico) del :"H e ne limita la sintesi# "ono state suggerite differenti strategie per supplementare l'apporto di cisteina al fine di aumentare i livelli di glutatione nelle persone sieropositive# Lo scopo di questo studio era di valutare l'effetto della supplementazione orale con due diversi prodotti proteici del siero di latte ad elevato contenuto di cisteina sui livelli plasmatici di :"H e sui parametri dello stress ossidativo e dello stato immunitario dei pazienti HIV*sieropositivi# "i $ trattato di uno studio clinico prospettico in doppio cieco in cui 5+ pazienti (=1 masc3i e 1 femmine) di et media (B,* !") 2= B,* .#4 anni e con infezione da HIV sta&ile (==' B,* '+= <!2B) sono stati distri&uiti in due gruppi Jdose quotidiana di 21 g di siero di latte 8rotectamin (Aresenius Ka&i% Iad Ham&urg% :ermanG) e Immunocal (Immunotec% Vandreuil% <anada)K per due settimane# "ono stati dosati con metodi standard alla &aseline e al termine della terapia le concentrazioni plasmatic3e di :"H totale% ridotto e ossidato% il rilascio di anione superossido (L=*) dalle cellule mononucleate del sangue% i livelli plasmatici di )NA*alfa e interleuc3ina*= (IL*=) e IL*'=# 8rima della terapia% i livelli di :"H plasmatici (8rotectamin'#.= B,* +#/ microCF Immunocal- '#.4 B,* +#. microC) erano pi; &assi del normale (=#/2 B,* +#9 microC% 8 0 +#+5)# !opo due settimane di trattamento orale con proteine del siero di latte% i livelli di :"H sono aumentati nel gruppo 8rotectamin intorno a 22 B,* 1/> (=#9. B,* '#= microC% 8 0 +#++2)F mentre nel gruppo con Immunocal la differenza non era significativa (B =2#1 B,* 1.>% =#1' B,* '#24 microC% 8 0 +#25)# Il rilascio spontaneo di L=* dalle cellule mononucleate era sta&ile (=+#' B,* '2#= vs# ==#/ B,* '/#' nmol 3*' '+*/ celule% 8 0 +#1=)% mentre il rilascio indotto da 8C $ diminuito nel gruppo con 8rotectamin (15#9 B,* '. vs# 5.#4 B,* '4 nmol 3*' '+*/ cellule% 8 0 +#+2)# Le concentrazioni plasmatic3e di )NA*alfa e di interleuc3ine = e '=% cosM come tutti i parametri clinici di routine% sono risultati essere invariati# La terapia $ stata &en tollerata# Nei pazienti carenti di glutatione con infezione da HIV avanzata% la supplementazione orale a &reve termine con proteine del siero di latte aumenta i livelli plasmatici di glutatione# "olo studi clinici a lungo termine potranno verificare se questa azione &ioc3imica 3a una qualc3e ricaduta sul decorso della malattia# (icerca realizzata da- 8ulmonarG !ivision% III# Cedical !epartment% Cainz HniversitG Hospital% Cainz% :ermania#

La vitamina A non riduce la trasmissione vaginale di HIV


Baeten JM, Mc7lelland 1S, :6er8augh J, 1ichardson BA, Emery S, 3a6reys 3, Mandaliya K, Ban<son ##, $dinya'Achola J:, Bwayo JJ, Kreiss JK. !itamin A supplementation and

human immunodeficiency 6irus type ) shedding in women. results of a randomi9ed clinical trial. J nfect #is %&&% Apr )?()*?+*-.))*,'0) lcuni studi osservazionali 3anno associato la carenza di vitamina con l'infettivit a livello vaginale di HIV*' e la trasmissione dalla madre al &im&o# 8er sta&ilire l'effetto della supplementazione orale con vitamina ('+#+++ HI,die di retinil palmitato) sulla diffusione vaginale di HIV*' $ stato condotto uno studio randomizzato% in doppio cieco e controllato con place&o della durata di / settimane su 2++ donne sieropositive a Com&asa% Kenia# l folloN*up up non $ stata osservata alcuna differenza statisticamente significativa nella prevalenza di HIV'*!N ('4> vs# ='>% 80#2) o nella quantit di HIV'*(N (5#'= vs# 5#++ log('+) copie,tampone% 80'#+) nelle secrezioni vaginali delle donne c3e 3anno ricevuto vitamina rispetto i controlli con place&o# La supplementazione con vitamina non 3a inoltre determinato alcun cam&iamento significativo sulla carica virale o sul numero di <!2 e <!4# :li stessi risultati sono stati registrati nelle donne carenti di vitamina all'inizio dello studio# :li autori della ricerca concludono affermando c3e sulla &ase di questi risultati $ &en difficile c3e la supplementazione con vitamina possa diminuire l'infettivit di donne sieropositive# !ati presentati da- !epartment of ?pidemiologG% HniversitG of Eas3ington% 5=1 Nint3 venue% "eattle% E % H" #

Le vitamine fanno bene alle persone con HIV


Jaruga 2, Jaruga B, @ac<ows<i #, :lc9a< A, Halota A, 2awlows<a M, :lins<i 1. Supplementation with antio5idant 6itamins pre6ents o5idati6e modification of #$A in lymphocytes of H !'infected patients. =ree 1adic Biol Med %&&% Mar )(>%+?-.;);'%& !iverse evidenze suggeriscono c3e i pazienti con infezione da HIV sono sottoposti a stress ossidativo cronico# In questo studio sono stati controllati i livelli delle &asi modificate ossidativamente del !N dei linfociti ed altri parametri indicativi di stress ossidativo in 5+ persone con HIV e in un gruppo di controllo ('+ volontari in &uona salute e '1 utilizzatori di drog3e per endovena HIV*negativi)# Valutazioni addizionali sono state realizzate su campioni di !N di linfociti di persone HIV positive asintomatic3e e sintomatic3e c3e 3anno assunto una supplementazione a &ase di vitamine antiossidanti ?% e < o place&o# ?' stato osservato un aumento significativo nella quantit di &asi modificate di !N nei pazienti HIVB% rispetto il gruppo di controllo# Nel gruppo HIVB la concentrazione delle sostanze reattive all'acido tio&ar&iturico ()I (") $ risultata pi; elevata% mentre l'attivit degli enzimi antiossidanti (superossido dismutasi e catalisi) era minore# La supplementazione con vitamine% rispetto il place&o% 3a determinato una diminuzione significativa nei livelli di tutte le &asi modificate del !N # ?' stata inoltre osservata nel gruppo trattato la riduzione di )I (" e il ripristino dell' attivit degli enzimi antiossidanti# 6uesti dati suggeriscono c3e la persone con il HIV possono trarre giovamento dall'assunzione di vitamine antiossidanti# "tudio realizzato da!epartment of <linical Iioc3emistrG% )3e LudNiD (GdGgier Cedical HniversitG% IGdgoszcz% 8olonia#

INSERIMENTI PRECEDENTI

Vitamina A e permeabilit intestinale in neonati HIV-positivi


=ilteau SM, 1ollins $7, 7outsoudis A, Sulli6an K1, Aillumsen J=, Bom<ins AM. Bhe effect of antenatal 6itamin A and 8eta'carotene supplementation on gut integrity of infants of H !' infected South African women. J 2ediatr @astroenterol $utr %&&) Apr(>%+;-.;/;',&

La vitamina svolge un ruolo importante nella protezione contro la diarrea e quindi la supplementazione potre&&e essere &enefica per l'intestino dei &am&ini di madri sieropositive# 8er questa ragione sono stati studiati =54 &am&ini di madri "ud*africane sieropositive coinvolte in uno studio clinico con vitamina # Lo studio (randomizzato% in doppio cieco e controllato con place&o) prevedeva la somministrazione alle madri di '#1 mg,die di palmitato di retinile e 5+ mg,die di &eta* carotene durante la gravidanza e infine% /+ mg di palmitato di retinile al parto# Il gruppo place&o riceveva% con la medesima sequenza% capsule identic3e contenenti place&o# i &am&ini% al compimento di '% / e '2 settimane d'et% veniva fatto il test di permea&ilit intestinale% mediante la clearance urinaria del lattulosio e del mannitolo# (isultati# "e valutata sull'intero gruppo di &am&ini la supplementazione materna con vitamina non 3a indotto cam&iamenti significativi nella permea&ilit intestinale del &am&ino# ttraverso analisi di regressione multiple% l' infezione HIV del &am&ino a '2 settimane era significativamente associata con l' aumentata permea&ilit intestinale sia a / c3e a '2 settimane# !opo un controllo del peso alla nascita% dell'et gestazionale% del peso corrente% del tipo di alimentazione e di malattie recenti% $ stato notato un trend di interazione tra supplementazione con vitamina e l'infezione da HIV (8 0 +#+4/) a '2 settimane# La vitamina non 3a determinato alcuna differenza nella permea&ilit dell'intestino dei &am&ini non infettati (rapporto lattulosio,mannitolo per il gruppo con vitamina - +#''% intervallo di confidenza .1> JI<K +#+4% +#'1% n 0 95F per il gruppo place&o- +#+.% I< .1> +#+/% +#'=% n 0 9/)% ma preveniva ampiamente l'aumento del rapporto lattulosio,mannitolo nei &am&ini infettati con HIV (gruppo vitamina - +#'9% I< .1> +#'5% +#=5% n 0 =5F gruppo place&o- +#1+% I< .1> +#59% +#/4% n 0 =+)# :li effetti sul rapporto lattulosio,mannitolo erano correlati ai cam&iamenti nell'escrezione del lattulosio% ma non del mannitolo# La supplementazione con vitamina $ risultata essere associata ad una escrezione di lattulosio significativamente pi; &assa a ' e '2 settimane% suggerendo c3e il maggior effetto della vitamina sia quello di mantenere l'integrit delle zonule occludens dell'intestino# I ricercatori concludono affermando c3e la supplementazione con vitamina delle donne gravide HIV*positive pu7 prevenire il deterioramento dell'integrit intestinale nel sottogruppo di &am&ini c3e diventano sieropositivi# !ati presentati da ricercatori del O<entre for International <3ild Healt3% Institute of <3ild Healt3O% London% Hnited Kingdom#

Il ruolo terapeutico del selenio nellHIV


Baum MK, Migue9'Bur8ano MJ, 7ampa A, Shor'2osner @. Selenium and interleu<ins in persons infected with human immunodeficiency 6irus type ). J nfect #is %&&&()*%.S/0'S,>. In letteratura $ stato proposto un ruolo importante per il selenio nellPinfezione da HIV (Human ImmunodeficiencG Virus)# I livelli diminuiti di selenio% riscontrati nelle persone con infezione da HIV o I!"% sono considerati indicatori sensi&ili della progressione di malattia# Il selenio% un predittore indipendente della mortalit negli adulti come nei &am&ini con infezione da HIV*'% $ un micronutriente essenziale c3e $ stato associato ad un miglioramento dellPattivit delle cellule ) e alla riduzione dellPapoptosi in modelli animali# Inoltre% livelli adeguati di selenio possono aumentare la resistenza alle infezioni% attraverso la modulazione della produzione di interleuc3ina (IL) e il susseguirsi della risposta )3',)3=# La supplementazione di selenio eleva IL*= e aumenta l'attivazione% la proliferazione% la differenziazione e la morte programmata delle cellule ) 3elper# Inoltre% la supplementazione con selenio pu7 regolare i livelli anormalmente elevati di IL*4 e di )nA* alfa osservati nella malattia da HIV $ associati con danni neurologici% sarcoma di Kaposi% Nasting sGndrome e incremento della replicazione virale# NellPinsieme questi risultati suggeriscono un nuovo meccanismo attraverso cui il selenio pu7 interessare la progressione della malattia da HIV*'#

A! e vitamina ! nella grave immunodeficienza

Muller =( S6ardal AM( $ordoy ( Berge 1K( Au<rust 2( =roland SS. !irological and immunological effects of antio5idant treatment in patients with H ! infection. Eur J 7lin n6est %&&& :ct(>&+)&-.0&?');. Nei linfociti <!2B delle persone con HIV lo stress ossidativo intracellulare% dovuto a squili&ri dellPomeostasi del glutatione% pu7 condurre a funzioni alterate del linfocita stesso e a incrementi della replicazione virale% particolarmente nelle persone con immunodeficienza avanzata# Lo scopo del presente studio era quindi di valutare se un trattamento di &reve durata (/ giorni) con dosi elevate di antiossidante determinava o meno un effetto sui parametri immunologici e virologici in pazienti con infezione di HIV# "ono quindi stati esaminati gli effetti virologici ed immunologici del trattamento antiossidante di com&inazione a &ase di N*acetilcisteina (N <) e di vitamina < in 4 persone con HIV# 8rima% durante e dopo il trattamento antiossidante sono stati realizzati i seguenti esami- livelli di HIV*(N plasmatico% numero di <!2B% <!4B e di <!'2B% tioli plasmatici% stato del glutatione ridotto nei linfociti <!2B nei monociti <!'2B% proliferazione linfocitaria% apoptosi linfocitaria e livelli plasmatici di )NA*alfa (tumor necrosis factor)F recettori )NA solu&ili e neopterina plasmatica# (isultati# 8er quanto attiene a tutti gli 4 pazienti non sono stati osservati cam&iamenti significativi nel conteggio dei livelli plasmatici di HIV*(N e nella conta dei linfociti <!2B# )uttavia% nei 1 pazienti con immunodeficienza pi; avanzata (<!2B Q =++ R '+/ L*')% $ stato notato un aumento significativo nel conteggio dei linfociti <!2B% una riduzione di +#4 log di HIV*(N plasmatica% un aumento della proliferazione linfocitaria e un aumento dei livelli di glutatione intracellulare nei linfociti <!2B# Non $ stato osservato alcun cam&iamento nellPapoptosi dei linfociti# :li autori della ricerca concludono sottolineando c3e il trattamento ad alte dosi e di &reve durata a &ase di N < e vitamina < pu7 essere unPutile risorsa terapeutica per le persone con HIV in stato avanzato di immunodeficienza#

Il resveratrolo "contenuto nel vino e nelluva rossa# potenzia leffetto anti-HIV dei farmaci$
Heredia A( #a6is 7( 1edfield 1. Synergistic inhi8ition of H !') in acti6ated and resting peripheral 8lood mononuclear cells, monocyte'deri6ed macrophages, and selected drug' resistant isolates with nucleoside analogues com8ined with a natural product, res6eratrol. J Ac4uir mmune #efic Syndr %&&& $o6 )(%?+>-.%;/'?? Il resveratrolo (trans 5%2P%1 triidrossistil&ene) $ una fitoalessina presente nellPuva% nel vino e in determinate piante- (ecentemente il resveratrolo $ stato segnalato come sostanza c3e possiede propriet c3e possono proteggere da aterosclerosi% da determinati cancri e da infiammazioni# Nel corso di questa ricerca $ stato ritrovato c3e il resveratrolo ((V) aumenta sinergicamente l' attivit anti*HIV*' degli analog3i nucleosidi zidovudina ( Z))% zalcita&ina (dd<) e didanosina (ddI)# Il (V a '+ microC non $ risultato essere tossico verso le cellule e da solo 3a ridotto la replicazione virale del del =+*5+># In cellule mononucleate del sangue periferico (<C" ) attivate con fitoemoagglutinina (A? ) e infettate con H)LV*IIII% '+ microC di resveratrolo 3anno ridotto rispettivamente di 5#1% 1#1 e '9#4 volte le concentrazioni di Z)% dd< e ddI necessarie a produrre I<.+ (concentrazione ini&itoria del .+>)# L' attivit antivirale simile $ stata dimostrata quando il ddI $ stato unito con 1 o '+ mC di resveratrolo in <C" infettato con gli isolati clinici di HIV*'# L'aggiunta di (V 3a provocato un incremento superiore a '+ volte dellPattivit antivirale del ddI nei macrofagi derivati dai monociti (C!C) infetti (ovvero nelle cellule c3e rappresentano una riserva a lungo tempo di virus HIV)# In un modello di cellule a riposo di linfociti di ) infettati con H)LV*IIII% la com&inazione (V pi; ddI (ma non individualmente)% 3anno soppresso lPistituzione di unPinfezione virale produttiva# In aggiunta% (V pi; ddI 3anno ini&ito la replicazione di quattro isolati virali di ddI* resistenti% tre dei quali presentavano le mutazion nel gene () c3e conferisce la resistenza multifarmaco*()# 8er concludere% se comparata con lPidrossiurea (HH)% sia '++ mC di HH c3e '+ mC di (V 3anno mostrato un incremento simile dellPattivit antivirale del ddI# Inoltre il (V 3a

evidenziato un minore effetto antiproliferativo sulle cellule dellPHH# :li autori sottolineano c3e i risultati di questo studio suggeriscono c3e la com&inazione ddI B resveratrolo potre&&e presentare un profilo tossicologico migliore# Verranno realizzati ulteriori studi su questa com&inazione e sul resveratrolo# A3B1E $:B Z E SC3 1ES!E1AB1:3:

Acido alfa-lipoico e neuropatie: sempre maggiori conferme


Ziegler #( 1elDano6ic M( Mehnert H, @rief =A. Alpha'lipoic acid in the treatment of dia8etic polyneutopathy in @ermany. current e6idence from clinical trials. E5p 7lin Endocrinol #ia8etes )000()&, .;%)';>& La neuropatia dia&etica rappresenta un grosso pro&lema di salute% poic3S $ responsa&ile della mor&ilit sostanziale% dellPaumentata mortalit e della peggiorata qualit della vita# Hna glicemia pressoc3S normale viene oggi generalmente accettata come lPapproccio primario nella prevenzione della neuropatia dia&etica% ma questa non $ raggiungi&ile in un considerevole numero di pazienti# Nelle due decadi passate molti trattamenti medici c3e raggiungevano i loro effetti% nonostante lPiperglicemia% sono derivati da concetti patogenetici sperimentali di neuropatia dia&etica# )ali composti sono stati progettati per migliorare o rallentare la progressione del processo neuropatico e sono in corso di valutazione in trias clinici ma% ad lPeccezione dellPacido alfa*lipoico (acido tioctico)% nessuno di questi farmaci $ correntemente disponi&ile per la pratica clinica# In questa revieN viene raccolta e analizzata lPevidenza dei trias clinici c3e 3anno sta&ilito lPefficacia terapeutica e la sicurezza dellPacido tioctico nella polineuropatia dia&etica# Ainora sono stati completati '1 trials clinici c3e 3anno impiegato differenti sc3emi di studio% durate di trattamento% dosi% dimensioni dei campioni e popolazioni di pazienti# ?ntro questa variet di trias clinici% quelli c3e 3anno evidenziato effetti &enefici dellPacido tioctico% sia sui sintomi c3e sui deficit dovuti alla polineuropatia o alla varia&ilit della ridotta gittata cardiaca risultante dalla neuropatia autonomica cardiaca% impiegavano dosi di almeno /++ mg al giorno# !i seguito vengono riportate le principali informazioni c3e possono essere desunte dai pi; recenti studi clinici controllati- ') il trattamento &reve di 5 settimane a dosaggi di /++ mg di acido tioctico e#v# sem&ra ridurre i maggiori sintomi della neuropatia dia&etica# Hno studio pilota di 5 settimane con '4++ mg per os al giorno indica c3e lPeffetto terapeutico pu7 essere indipendente dalla via di somministrazione% anc3e se questo dovr essere confermato su un campione pi; grandeF =) lPeffetto sui sintomi $ accompagnato da un miglioramento dei deficits neurologiciF 5) il trattamento orale per 2*9 mesi tende a ridurre i deficits neurologici e migliora la neuropatia cardiacaF 2) dati preliminari su due anni indicano un possi&ile miglioramento a lungo termine nella conduzione dei nervi motori e sensori degli arti inferioriF 1) gli studi di sorveglianza clinica e post*commercializzazione 3anno rivelato un profilo di sicurezza altamente favorevole# "ulla &ase di questi risultati% un trial multicentrico a lungo termine di trattamento orale con acido tioctico ("tudio N )H N I) sta per iniziare in merica del Nord ed ?uropa# LPo&iettivo dei ricercatori $ di rallentare la progressione della neuropatia dia&etica utilizzando quale misura del risultato primario affida&ile e clinicamente significativa una com&ina di valutazioni clinic3e e neurofisiologic3e# A3B1E $:B Z E SC33EA7 #: A3=A'3 2: 7:

I pomodori aiutano limmunit


Aat9l B( Bu8 A( Brandstetter B1( 1ech<emmer @. Modulation of human B' lymphocyte functions 8y the consumption of carotenoid'rich 6egeta8les. Br J $utr )000(*%+?-.>*>'0 ?P stato realizzato uno studio clinico finalizzato a determinare gli effetti del consumo di vegetali ricc3i in carotenoidi sul sistema immunitario# "ono stati reclutati =5 uomini non fumatori% senza

particolari restrizioni nella loro dieta giornaliera% ad eccezione del fatto c3e 3anno dovuto astenersi del tutto dal consumare frutti e vegetali ad alto contenuto di carotenoidi durante lPintera durata dello studio# Lo studio $ stato diviso in 2 periodi% ciascuno della durata di = settimane# "ettimane '*=periodo a &asso contenuto di carotenoidi# "ettimane 5*4- consumo giornaliero di 55+ ml di succo di pomodoro (2+ mg di licopene,giorno% '#1 mg di &eta*carotene,giorno) per le prime due settimane (settimane 5*2 dello studio)F 55+ ml di succo di carote (='#/ mg di &eta*carotene,giorno% '1#9 mg di alfa*carotene,giorno% +#1 mg di luteina,giorno) per le successive = settimane (settimane 1*/)F '+ gr di polvere di spinaci (''#5 mg di luteina,giorno% 5#' mg di &eta*carotene,giorno) per le ultime = settimane (settimane 9*4)# <ampioni di sangue sono stati raccolti settimanalmente '= ore dopo i pasti# Le funzioni linfocitarie (linfociti*)) sono state saggiate attraverso la misurazione della proliferazione e secrezione di citoc3ine# (isultati# Il consumo di una dieta povera in carotenoidi 3a prodotto una significativa riduzione della proliferazione delle cellule mononucleate del sangue periferico (8IC<) coltivate con concanavalina # !opo due settimane di consumo di succo di pomodoro e fino alla fine del periodo di studio la proliferazione linfocitaria non $ significativamente cam&iata se confrontata con la proliferazione alla fine del periodo di deplezione# La secrezione di citoc3ine da parte dei linfociti ) 3elper*' (Interleuc3ina*=F IL=) e ) 3elper*= (IL2) 3a su&ito dei cam&iamenti indotti dalla dieta sperimentata# La secrezione di IL= e IL2 $ stata significativamente soppressa durante il periodo di dieta a &asso contenuto di carotenoidi (rispettivamente pQ+#++' e pQ+#+1% se confrontato con i valori di &aseline)# Il consumo di succo di pomodoro 3a significativamente aumentato la secrezione di IL= (TQ+#++') e IL2 (pQ+#+1) rispetto i valori registrati alla fine del periodo di deplezione# !opo la somministrazione di succo di carote e di spinaci in polvere la capacit secretoria di citoc3ine da parte delle 8IC< non $ risultata essere significativamente differente rispetto quella registrata alla fine del periodo di deplezione# In conclusione% i risultati di questo studio indicano c3e una dieta povera in carotenoidi riduce le funzioni dei linfociti )% mentre lPaggiunta di succo di pomodoro ripristina queste funzioni# 6uesta modulazione non pu7 essere spiegata con cam&iamenti delle concentrazioni ematic3e di carotenoidi# I costituenti attivi del succo di pomodoro responsa&ili di questa attivit di immunomodulazione devono ancora essere determinati#

Vitamine % e ! riducono stress ossidativo e carica virale in persone con HIV


Allard J2.( Aghdassi E.( 7hau J.( Bam 7.( Ko6acs 7M.( Salit E.( Aalmsley S3. Effects of 6itamin E and 7 supplementation on o5idati6e stress and 6iral load in H !'infected su8Dects. A #S )00*( )%. )/?>')/?0 U noto c3e la popolazione infetta da HIV $ stressata da un punto di vista ossidativo e carente in micronutrienti antiossidanti# <onsiderando c3e in vitro la replicazione del virus HIV viene incrementata con lo stress ossidativo% questo studio 3a valutato lPeffetto dellPintegrazione di vitamina antiossidante sulla perossidazione lipidica% una misura dello stress ossidativo% e sulla carica virale# "i $ trattato di uno studio in doppio*cieco% controllato con place&o e randomizzato# 2. pazienti HIV positivi sono stati randomizzati per ricevere integratori a &ase di !L*a*tocoferolo acetato (4++ HI die) e vitamina < ('+++ mg die) o del place&o per un periodo di 5 mesi# lla &aseline e dopo tre mesi sono stati misurati lo stato antiossidante% lPemissione di pentano nel respiro% i perossidi dei lipidi nel plasma% il malondialdeide e la carica virale# !opo lPingresso nello studio e per il periodo di / mesi% sono state registrate anc3e infezioni nuove o ricorrenti# (isultati# Il gruppo con le vitamine (n 0 =/) 3a avuto un incremento nelle concentrazioni plasmatic3e di alfa tocoferolo (8 Q +#+++1) e di vitamina < (8 Q +#++1) ed una riduzione nella perossidazione lipidica misurata con il pentano del respiro (8 Q +#+=1)% nei perossidi dei lipidi nel plasma (8 Q +#+') e nel malondialdeide (8 Q +#+++1) al confronto con i controlli ( n 0 =5)# "i $ anc3e verificata una tendenza verso una riduzione della carica virale (media V variazioni !" in 5 mesi% * +#21 V +#5. versus B +#1+ V +#2+ log'+ copie,mlF 8 0 +#'F .1> intervallo di confidenza% da *+#=' a W=#'2)# Il numero delle infezioni riportate $ stato di

nove nel gruppo con la vitamina e di sette nel gruppo con place&o# <onclusioni# :li integratori di vitamina ? e < riducono lo stress ossidativo nellPinfezione da HIV e producono una tendenza verso una riduzione della carica virale# 6uesto merita pi; ampi studi clinici% specialmente in persone infette da HIV c3e non possono permettersi le nuove terapie di com&inazione#

La metil-&'( potenzia limmunit


Bamura J.( Ku8ota K.( Mura<ami H.( Sawamura M.( Matsushima B.( Bamura B.( Saitoh B.( Kura8ayshi H.( $aruse B. F mmunomodulation 8y 6itamin B)%. augmentation of 7#*G B lymphocytes and natural <iller +$K- cell acti6ity in 6itamin B)%'defcient patients 8y methyl' B)% treatmentH 7lin E5p mmunol )000( ))/.%*'>% U stato riportato c3e la vitamina I'= (cianoco&alamina) riveste un ruolo importante nella regolazione del sistema immunitario% ma i particolari della sua azione sono ancora sconosciuti# 8er esaminare lPazione della vitamina I'= sulle cellule del sistema immunitario umano sono state valutate sottopopolazioni linfocitarie ed attivit delle cellule natural Diller in '' pazienti con anemia da deficit di vitamina I'= ed in '5 soggetti di controllo# Nei pazienti con anemia da deficit da I'=% rispetto ai soggetti di controllo% sono state notate diminuzioni nel numero dei linfociti e delle cellule <!4B e nella proporzione delle cellule <!2B% un rapporto <!2,<!4 elevato in modo anomalo ed unPattivit soppressa delle cellule NK# In tutti gli '' pazienti e in 4 soggetti di controllo% questi parametri immunitari sono stati valutati prima e dopo lPiniezione di metilco&alamina (metil*I'=) una delle forme &iologicamente attive della vitamina I'=# Le conte linfocitarie ed il numero delle cellule <!4B sono aumentati sia nei pazienti% c3e nei soggetti di controllo# LPelevato rapporto <!2,<!4 e lPattivit soppressa delle cellule NK sono stati migliorati dal trattamento con metil*I'=# !opo il trattamento con metil*I'=% nei pazienti si $ verificato un aumento delle cellule <!5* <!'/B# <ontrariamente% lPattivit citotossica cellulo*mediata ed anticorpo*dipendente ( !<<)% la formazione di &lasti linfocitari lettina*stimolati ed i livelli serici delle immunoglo&uline non sono stati variati dal trattamento con metil*I'=# 6uesti risultati indicano c3e la vit# I'= pu7 occupare un ruolo importante nellPimmunit cellulare% specialmente in relazione alle cellule <!4B ed al sistema delle cellule NK# :li autori concludono c3e la vit# I'= agisce come immunomodulatore per lPimmunit cellulare#

Multivitamine per HIV e gravidanza


=aw9i AA.( Msamanga @ .( Spiegelman #.( Crassa EJ$.( Mc@rath $.( Mwa<agile #.( Antelman @.( M8ise 1.( Herrera @.( Kapiga S( Aillet A.( Hunter #J. 1andomised trial of effects of 6itamin supplements on pregnancy outcomes and B cell counts in H ! infected women in Ban9ania. Bhe 3ancet )00*( >?).);,,'*% Nelle donne infette con HIV*' lo scarso stato di micronutrienti $ stato associato ad una pi; rapida progressione della malattia dellPHIV*' e a esiti sfavorevoli nel parto# In queste donne sono stati valutati gli effetti della vitamina e di un multivitaminico (=+ mg I'% =+ mg I=% =1 mg I/% '++ mg niacina% 1+ microgr I'=% 1++ mg vit# <% 5+ mg vit# ? e +#4 mg di acido folico) sugli esiti del parto# Lo studio $ stato realizzato in )anzania% secondo un disegno controllato con place&o% in doppio*cieco e randomizzato con un disegno fattoriale =R=# '+91 donne incinte infette con HIV* ' 3anno ricevuto del place&o ( n 0 =/9)% vitamina (n 0 =/.)% multivitamine esclusa la vitamina (n 0 =/.) o multivitamine inclusa la vitamina (n 0 =9+) tra la '= esima e la =9esima settimana di gestazione# "ono stati misurati gli effetti delle multivitamine e della vitamina sugli esiti del parto e sulle conte dei sottogruppi dei linfociti )# "ono state effettuate analisi con lPintention*to*treat# (isultati# "i sono

verificati 5+ decessi fetali tra le donne assegnate al gruppo con multivitamine in paragone ai 2. tra quelle nel gruppo senza multivitamine (risc3io relativo +X/' J.1> <I +X5.*+X.2K p0+X+=)# LPintegrazione con multivitamine 3a diminuito il risc3io di peso ridotto alla nascita (Q=1++ gr) del 22> (+X1/ J+X54*+X4=K p0+X++5)% di nascita prematura grave (Q 52 settimane di gestazione) del 5.> (+X/' J+X54*+X./K p0+X+5) e di dimensione ridotta per lPet gestazionale alla nascita nel 25> (+X19 J+X5.*+X4=K p0+X++=)# LPintegrazione con vitamina non 3a avuto effetto significativo su queste varia&ili# Le multivitamine% ma non la vitamina % sono risultate determinare un incremento significativo delle conte dei <!2% <!4 e <!5# Interpretando i risultati i ricercatori sottolineano c3e lPPintegrazione con multivitamine $ risultata essere un modo economico per ridurre sostanzialmente gli esiti sfavorevoli della gravidanza e per aumentare le conte dei linfociti ) in donne infette con HIV# "econdo gli autori la rilevanza clinica di queste scoperte sulla trasmissione verticale e sulla progressione clinica della patologia dellPHIV*' deve comunque essere ancora approfondita e ulteriormente accertata#

Acetilcarnitina e glutamina per problemi HIV correlati


Blanchet K#. 7omplementary Medicine and H !. $ew Applications in the Age of Antiretro6iral Bherapy. Alt 7omplem Bher )00*( /.>,/'*> Negli ultimi 5 anni lPintroduzione degli ini&itori delle proteasi e della terapia di com&inazione nel trattamento dellPinfezione da HIV e dellP I!" 3a modificato significativamente lPandamento della malattia# 8urtroppo non tutti rispondono a queste terapie c3e% comunque% non sono risolutive in quanto non eradicano il virus e non offrono neppure profili di resistenza farmacologica e di tollera&ilit tali da poter parlare di cronicizzazione# "i tratta di un risultato congiunturale e nessuno $ ancora esattamente in grado di affermare quanto durer# 6uesti trattamenti comportano per7 una serie di effetti collaterali anc3e gravi come le lipodistrofie (anomala distri&uzione dei grassi corporei in zone con maggiore circolazione di sangue) e le alterazioni del meta&olismo lipidico# La natura di queste alterazioni non $ ancora esattamente c3iara ma queste situazioni rappresentano un fattore di grande disagio per le persone con HIV# In questo articolo viene riportata lPesperienza di uno dei pi; grandi &uGers clu& americani% il !irect I!" lternative Information (esources (! I()% con sede a NeN @orD# !allPosservazione dei molti casi c3e vengono monitorati dalla ! I( $ emerso c3e la Iuffalo Hump (go&&a da &ufalo)% ovvero un accumulo anomalo di grassi nella parte superiore della sc3iena% pu7 essere utilmente trattata con somministrazioni di =,5 gr di acetilcarnitina al giorno# I cam&iamenti iniziere&&ero a comparire dopo due settimane di trattamento% anc3e se continua la somministrazione di ini&itori della proteasi# LPacetilcarnitina $ un &uon antiossidante% migliora la glutazione% i livelli di coenzima 6 '+ e protegge (assieme al 6 '+) i mitocondri dal danneggiamento dellP Z)# "empre nello stesso articolo viene riportata lPesperienza della glutamina nel trattamento di pro&lemi gastrointesinali (gonfiore% diarrea% gas etc) correlati allPassunzione di ini&itori della proteasi# !allPesperienza ! I( in dosi di =+,2+ gr giorno% in funzione del livello di perdita di tessuto muscolare e della severit della diarrea% la grutamina risolve completamente il pro&lema# "e&&ene la glutamina venga prodotta in grandi quantit dal corpo% secondo gli autori nelle persone con HIV la sua integrazione pu7 risultare cruciale# NellParticolo vengono illustrate altre terapie e tecnic3e utilizzate dalle persone c3e vivono con HIV e I!" come le piante medicinali% la nutrizione e terapie mente*corpo come la visualizzazione#

Acetil-L-carnitina contro il dolore neuropatico in HIV)


Scarpini E, Sacilotto @, Baron 2, et al. Effect of acetyl'3'carnitine in the treatment of painful peripheral neuropathies in H !G patients. J 2eripher $er6 Syst )00,(%.%?&'%?%.

Nel corso di questo studio (studio aperto) sono stati studiati gli effetti dellPacetil*L*carnitina sul dolore in '/ pazienti HIVB affetti da neuropatia distale simmetrica dolorosa# I pazienti sono stati trattati con +%1*' gr di acetil*L*carnitina al giorno (i#m# o i#v#) per 5 settimane# L'intensit del dolore $ stata misurata prima e dopo il trattamento attraverso la scala analogica di HusDisson# !ieci pazienti (/=%1>) 3anno segnalato un miglioramento dei sintomi% cinque pazienti (5'%=1>) presentavano sintomi immutati% un paziente $ peggiorato# I risultati di questo studio indicano c3e lPacetil*L* carnitina pu7 avere un ruolo nel trattamento del dolore nella polineuropatia simmetrica distale correlata all'infezione da HIV# "ono necessari ulteriori studi in doppio cieco e controllati con place&o al fine di confermare questi risultati preliminari#

Acetil-L-carnitina contro il dolore neuropatico in persone HIV)


Scarpini E, Sacilotto @, Baron 2, et al. Effect of acetyl'3'carnitine in the treatment of painful peripheral neuropathies in H !G patients. J 2eripher $er6 Syst )00,(%.%?&'%?%. Nel corso di questo studio (studio aperto) sono stati studiati gli effetti dellPacetil*L*carnitina sul dolore in '/ pazienti HIVB affetti da neuropatia distale simmetrica dolorosa# I pazienti sono stati trattati con +%1*' gr di acetil*L*carnitina al giorno (i#m# o i#v#) per 5 settimane# L'intensit del dolore $ stata misurata prima e dopo il trattamento attraverso la scala analogica di HusDisson# !ieci pazienti (/=%1>) 3anno segnalato un miglioramento dei sintomi% cinque pazienti (5'%=1>) presentavano sintomi immutati% un paziente $ peggiorato# I risultati di questo studio indicano c3e lPacetil*L* carnitina pu7 avere un ruolo nel trattamento del dolore nella polineuropatia simmetrica distale correlata all'infezione da HIV# "ono necessari ulteriori studi in doppio cieco e controllati con place&o al fine di confermare questi risultati preliminari#

!isfunzioni mitocondriali% dia&ete e coenzima 6'+

Lamson DW, Plaza SM. Mitochondrial factors in the patho enesis of dia!etes" # h$pothesis for treatment. #ltern Med Re% &''& #pr()*&+",-./// Esiste una sempre maggiore evidenza rispetto la orrelazione !ra vari distur"i !unzionali dei mito ondri e il dia"ete di tipo #$ In %uesta rassegna vengono analizzati e appro!onditi una variet& di !attori mito ondriali importanti nella patogenesi di %uesta malattia$ E' stato rilevato (e il mito ondrio ) parte integrante del sistema dell'insulina nelle ellule insulari del pan reas$ Proprio a ausa della omplessit& sistemi a del !unzionamento del mito ondrio in termini di tessuto e di soglie energeti (e* sono presi in esame vari dettagli strutturali !unzionali$ L'espressione del dia"ete di tipo # pu+ essere as ritta a un numero di am"iamenti %ualitativi e %uantitativi nei mito ondri$ I am"iamenti %ualitativi si ri!eris ono a distur"i del DNA mito ondriale ,mtDNA-$ Le mutazioni eteroplasmi (e* os. ome omoplasmi (e* del mtDNA possono ondurre allo sviluppo di un erto numero di disordini geneti i (e esprimono il !enotipo del dia"ete di tipo #$ Le diminuzioni %uantitative nel numero di opie di mt DNA sono state spesso ollegate

alla patogenesi del dia"ete$ Lo studio della orrelazione !ra mtDNA e dia"ete di tipo # (a rivelato l'in!luenza dei mito ondri sui trasportatori di glu osio odi!i ati a livello nu leare e l' in!luenza delle proteine disa oppianti , odi!i ate a livello del nu leo- sui mito ondri$ /uesta ri er a di "ase sulla patogenesi del dia"ete (a portato all'individuazione di terapie naturali , ome il oenzima /01- (e aumentano il !unzionamento dei mito ondri e agis ono sugli a idi grassi trans (e diminuis ono il !unzionamento dei mito ondri$

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