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1 - Descrizione del trasformatore

M.Lazzari
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Il trasformatore
1 Descrizione del trasformatore
1.1 - Introduzione
Il trasformatore una macchina elettrica che trasforma la potenza elettrica in corrente alter-
nata, alterando i valori di tensione e di corrente sotto i quali essa viene erogata. Pur non conver-
tendo lenergia elettrica in energia meccanica, come avviene per le macchine elettriche rotanti,
esso riveste un ruolo essenziale nellambito elettrico. Grazie alle sue prerogative infatti possibile
produrre, trasportare e distribuire lenergia elettrica ai valori di tensione pi convenienti dal punto di
vista tecnico ed economico.
Le applicazioni del trasformatore sono tuttavia ben pi ampie di quelle che riguardano stret-
tamente laspetto energetico. Il trasformatore pu di caso in caso svolgere ruoli diversi: isolamento
galvanico fra due circuiti, adattamento di impedenze, misurazione di tensioni e correnti, etc..
Esso consta di due parti fondamentali:
il nucleo magnetico;
gli avvolgimenti.
Gli avvolgimenti, due o pi, sono accoppiati magneticamente attraverso il nucleo, come illu-
strato in Fig. 1.1.
Se si alimenta uno dei due avvolgimenti (primario) con una tensione alternata, nel nucleo
nasce un flusso magnetico alternato la cui ampiezza dipende dalla tensione di alimentazione, dalla
frequenza e dal numero di spire dellavvolgimento. Grazie allazione del nucleo, questo flusso si
concatena quasi per intero con il secondo avvolgimento (secondario) e induce in esso una f.e.m. la
cui ampiezza dipende dal numero di spire secondarie e dalla frequenza.
Scegliendo opportunamente i numeri di spire primarie e secondarie possibile ottenere
qualunque valore del rapporto tra la tensione di alimentazione primaria e la tensione indotta se-
condaria.
Il nucleo del trasformatore normalmente costruito con materiale magnetico ad alta per-
meabilit. Questo consente di ottenere un buon accoppiamento magnetico tra i due circuiti e allo
stesso tempo consente di contenere il valore della corrente assorbita a primario per produrre il
flusso necessario.
Trasformatori in aria possono trovare applicazione in circuiti di piccola potenza e comunque
solo in corrispondenza a frequenze di alimentazione molto alte.
I
2
V
2
V
1
N
2
N
1
I
1

Fig. 1.1 - Schema di funzionamento del trasformatore


Il trasformatore
- Macchine Elettriche I
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1.2 Il nucleo
Il nucleo del trasformatore viene realizzato in forma laminata al fine di ridurre le perdite per
correnti parassite che sono prodotte dallalternanza del flusso. Vengono di regola impiegati lamie-
rini al silicio i cui spessori possono variare da 0.28 mm a 0.5 mm. I valori pi bassi sono usati
nelle macchine di pi grande dimensione.
Per la realizzazione di piccoli trasformatori monofase sono generalmente disponibili sul mer-
cato tranciati sagomati a C, ad E, ad U e I attraverso i quali possibile comporre la forma deside-
rata del nucleo magnetico (v. Fig. 1.2 A,B,C). Nelle macchine pi grandi i lamierini sono tranciati in
forma rettangolare nelle dimensioni desiderate (v. Fig. 1.2 D). Nella struttura si distinguono colon-
ne e gioghi. Le colonne sono le parti a sviluppo generalmente verticale attorno alle quali vengono
avvolte le bobine. I gioghi costituiscono la parte di collegamento magnetico tra le colonne.
Nel caso di trasformatori trifase, la configurazione pi frequente per il nucleo magnetico
quella a tre colonne, rappresentata in Fig. 1.3 A); in questa struttura ciascuna colonna destinata
a ricevere le bobine di una fase del sistema trifase.
Nella costruzione a 5 colonne (Fig. 1.3 B) solo le colonne centrali sono destinate alle bobi-
ne; quelle laterali servono come vie di richiusura per il flusso. La Fig. 1.3 C rappresenta la struttura
di un nucleo trifase a mantello. In questultima struttura le bobine di fase sono disposte con asse
orizzontale. Nelle macchine di minore potenza, la sezione delle colonne e dei gioghi di forma
quadrata, e le bobine primarie e secondarie sono avvolte, generalmente sovrapposte sulla stessa
colonna, seguendo la forma della sezione. (V. Fig. 1.4-A). Nelle macchine di potenza maggiore, le
bobine vengono sagomate in forma cilindrica a sezione circolare (principalmente per problemi di
piegatura dei conduttori che possono assumere dimensioni rilevanti). In tal caso, per ottenere una
migliore utilizzazione degli spazi le sezioni delle colonne vengono ad assumere tipiche forme a
gradinata. (V. Fig. 1.4-B). In macchine di grande potenza, le sezioni in ferro delle colonne possono
Fig 1.2 Nuclei tipici di trasformatori monofase.
A) Nucleo a mantello realizzato con tranciati ad E
B) Nucleo ad O realizzato con tranciati a C
C) Nucleo realizzato con lamierini U,I
D) Nucleo assemblato con lamierini rettangolari
A) B) C) D)
Fig 1.3 - Nuclei tipici di trasformatori trifase.
A) Nucleo a 3 colonne
B) Nucleo a 5 colonne
C) Nucleo a mantello
A) B) C)
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essere interrotte da canali di raffreddamento per agevolare lo smaltimento del calore. (V. Fig. 1.4-
C)
Un problema importante, nella realizzazione della struttura magnetica del trasformatore,
costituito dalla necessit di ridurre i tratti in aria nelle zone di congiunzione tra colonne e gioghi.
Tali tratti, detti traferri, portano ad un incremento della f.m.m. necessaria ad eccitare il trasformato-
re in condizioni di flusso nominale e di conseguenza portano ad un incremento della corrente a
vuoto della macchina. Si possono prevedere diverse soluzioni costruttive in relazione
allimportanza della macchina.
Costruzione a giunti sovrapposti
In questo caso i gioghi vengono sovrapposti alle colonne con la semplice interposizione di un
sottile strato isolante. Lo strato isolante si rende necessario per evitare la formazione di grosse
maglie in cortocircuito nella zona di giunzione come illustrato in figura 1.5-a. Queste maglie origi-
nate da un non perfetto allineamento delle lamiere del giogo con quelle della colonna, favoriscono
la circolazione di intense correnti parassite con conseguenti anomali effetti termici localizzati.
Costruzione a giunti intrecciati
Per ridurre il traferro che consegue alla costruzione a giunti sovrapposti, si pu usare una
tecnica di formazione dei giunti basata sullintreccio di lamierini di colonna e di giogo, come indi-
cato in figura 1.5-b. In tal caso il passaggio del flusso da colonna a giogo facilitato dalla possibi-
lit di percorsi trasversali indicati nella figura. Il traferro equivalente della connessione si riduce
sensibilmente rispetto al caso precedente, ma possono nascere perdite maggiori per correnti
parassite connesse con la componente trasversale dellinduzione magnetica nelle zone di passag-
gio del flusso tra lamierini contigui.
Fig. 1.5 Tipi di giunti
a) Giunti sovrapposti
b) Giunti intrecciati
possibile percorso
delle correnti
parassite
a)
b)
andamento delle
linee di campo
Fig. 1.4 - Tipi di sezioni del circuito magnetico dei trasformatori.
A) sezione quadrata
B) sezione a gradini
C) sezione a gradini con canali di raffreddamento

A
. C.
B.
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Costruzione a giunti inclinati
Questa soluzione costruttiva adottata quando si usino lamiere a grani orientati. In questo
caso, al fine di sfruttare la maggiore permeabilit magnetica del materiale e le minori perdite che
esso presenta secondo lasse di laminazione, i lamierini di gioghi e colonne terminano con un
taglio a 45 in modo da ridurre al minimo le componenti dellinduzione nella direzione trasversale al
verso di laminazione.

1.3 -Le bobine
Le bobine primaria e secondaria di un trasformatore vengono normalmente disposte sulla
stessa colonna, al fine di ridurre i flussi dispersi. Esse possono essere collocate in modi diversi.
Avvolgimento a bobine concentriche
Le due bobine sono realizzate in forma di due strati cilindrici concentrici, separati da uno
strato isolante e da un canale di raffreddamento(v. figura 1.7 - a). Normalmente lavvolgimento ad
alta tensione risulta esterno, per consentire un migliore coordinamento dellisolamento.
Questa soluzione si applica a quei casi in cui lo sviluppo della colonna verticale. In tal
modo la posizione verticale, assunta dal canale di raffreddamento, agevola i moti convettivi del
fluido refrigerante (aria, gas, olio).
Avvolgimento a bobine discoidali
Questa soluzione prevede un frazionamento dellavvolgimento primario e secondario in pi
bobine di piccola altezza e di sviluppo prevalentemente radiale (v. figura 1.7 - b).
Bobine primarie e secondarie sono alternate con interposizione di strati isolanti lungo la co-
lonna. La disposizione intercalata consente di migliorare laccoppiamento dei due avvolgimenti.
Tale tecnica costruttiva viene utilizzata, in particolare, dove le colonne del trasformatore hanno
sviluppo orizzontale; in questo modo gli spazi tra le bobine consentono una migliore circolazione ai
moti convettivi del fluido refrigerante.
B
direzioni di
laminazione
Fig. 1.6 - Schema di giunti tagliati a 45
Fig. 1.7 Disposizione degli avvolgimenti
primarie e secondari:
a) Bobine concentriche
b) Bobine concentriche intercalate
c) Bobine discoidali intercalate
a) b) c)

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