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Intervista a Gianluca Mastroianni

fondatore della rete Uffici Arredati

Si parla spesso della differenza tra Coworking e Business center


ma c’è ancora molta confusione. Proviamo a fare un po’ di chiarezza
leggendo l’esperienza imprenditoriale di un interlocutore di spicco
nel panorama dei Business center

Ciao Gianluca, a tua avviso qual è la sostanziale differenza tra la tua


attività e quella di un Coworking?
Il business center nella mia visione è un centro di servizi al servizio delle imprese.

Limitandomi al solo servizio del noleggio uffici, e quindi non considerando sale
riunioni, servizi di risposta telefonica e domiciliazioni è come un insieme di uffici in
miniatura di dimensioni diverse. Nel business center il noleggio di uffici è il core
business dell’attività, nei coworking operativi in Italia, il noleggio della postazione di
lavoro è un completamento di un’attività principale.

Entrambi però ospitano clienti che sono imprese e professionisti che hanno bisogno di
una scrivania dove lavorare, una connettività, una linea telefonica. In un caso
all’interno di un proprio ufficio in un altro caso condividendo una grande open space.

Secondo te l’esperienza americana è in qualche modo replicabile


anche da noi? Possono coesistere Coworking e Business center e in
che modo?

Ritengo che nei momenti di crisi e congiuntura economica, la mente umana ha più
tempo per pensare e le idee si moltiplicano.

In questo periodo in cui alcuni centri uffici non sono completamente pieni, degli spazi
possono essere noleggiati in formula desk sharing e proposti a prezzi più contenuti
rispetto ad un ufficio “chiuso” e non condiviso contemporaneamente con altre
persone. Il coworking potrebbe occupare una parte del centro uffici e magari
intercettare un target che accetti la condivisione simultanea dello spazio.

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Parlaci della tua attività, da dove nasce l’idea di costituire una rete e
quali difficoltà hai incontrato nel portare avanti il progetto.

L’idea ha preso forma nel 2005, in quell’anno internet ha cominciato ad essere sempre
più usato per cercare anche uffici attrezzati a tempo. A livello organico l’unico sito era
Pagine Gialle ma nella nostra categoria i primi inserzionisti erano noleggiatori di
box/uffici e non business center.
Ho pensato ad un portale non gratuito che unisse una quindicina di centri ufficio e
onestamente non immaginavo che oltre 50 colleghi in meno di 4 anni si sarebbero
fidati di me e del progetto.

Le difficoltà per la verità nascono ora, siamo cresciuti di numero, ma restiamo sempre
soggetti giuridici indipendenti ed ogni centro ufficio partecipa con intensità diversa
alla vita del gruppo: riunioni periodiche, blog, ricerche, proposte… Stiamo pensando
come evolverci per non essere ingessati.

Chi sono i tuoi interlocutori privilegiati? O meglio, chi e perché decide


di aderire a “uffici arredati”?

Negli ultimi tre mesi abbiamo ricevuto tante richieste di adesione da centri ufficio di
nuova apertura, consolidati e con presenza mondiale e mi viene in mente la Regus, da
chi ha uffici liberi e pensa di avere un centro ufficio.

Gli interlocutori sono quindi i proprietari degli spazi o i gestori del centro uffici. In
genere chi mi contatta ha un’idea precisa di cosa facciamo e chi siamo, “correggo”
solo chi ci definisce in modo riduttivo un portale. Siamo nati come portale, ora siamo il
network di settore più capillare, presenti in 13 Regioni, abbiamo sviluppato
contrattualistica in lingua italiana e inglese, agevoliamo il passaggio di clienti fra centri
ufficio di città diverse.

Quali criteri adotti per la selezione dei tuoi affiliati?

Gestisco un centro uffici dal 2001, molti centri pur non facendo parte del network li
conosco già, in altri casi cerco e cerchiamo con i colleghi di visitarli (in questi giorni
sarò a Firenze per vedere un centro uffici) per farci un’idea del futuro collega.
Abbiamo avuto richieste di adesione da professionisti con uffici non utilizzati che
avrebbero voluto ricollocare, da persone con meno di 100 metri quadrati di spazio.
Ecco in genere chiediamo la presenza di una sala riunione, di un servizio di segreteria,
di almeno 4/5 uffici arredati e non accettiamo adesioni di chi ha qualche ufficio libero
all’interno del proprio studio.

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Qual è la piazza più ricettiva e quale la più ostica?

Il maggior numero dei centri uffici è presente a Milano e Roma città in cui in alcuni casi
si servizi si vendono da soli.
Non ci sono città ostiche, alcuni colleghi operano in realtà piccole come Carpi, Formia,
Cuneo ma hanno un centro uffici “parametrato” alla domanda della città in cui sono
presenti.

Come mai stai dedicando attenzione e spazio ai coworking? Cosa ti


colpisce di questo fenomeno e perché pensi che i media abbiano dato
più spazio a questa iniziativa piuttosto che ai business center?

Parto dalla seconda domanda e riconosco la capacità a molte agenzie di


comunicazione titolari di coworking di essere arrivate dove noi non siamo stati in
grado di arrivare per mancanza di contatti, alla tv (Canale 5), alla radio (Radio Capital),
alla carta stampata (Repubblica, La Stampa, Il Sole 24 Ore).

Da qui poi è facile leggere di coworking in blog, comunicati online, ma a me fa solo


piacere poiché se qualcuno scopre che esiste la scrivania condivisa cercherà anche
l’ufficio condiviso e troverà noi.
Ho parlato di coworking in un convegno dove sono stato invitato a Vasto in Febbraio,
ma in ufficiarredati.info ne parliamo anche da prima e questo perché sono attento a
ciò che gira intorno a noi nel web e che penso possa avere successo.

Credi che gli aspetti peculiari siano la socialità del lavoro e il basso
costo oppure qualcos’altro?

In questo momento penso che “faccia fico” essere in un coworking, ma certamente il


costo contenuto di una scrivania condivisa è un elemento importante che spinge alla
scelta del coworking.

Per chi deve iniziare un’attività rappresenta la soluzione più economica per lavorare in
uno spazio attrezzato.

La socialità è certamente un elemento positivo, apre la mente, il confronto agevola la


crescita, ma non è per tutti lavorare in un ambiente condiviso, condiviso da persone
diverse dai colleghi di lavoro. Verrò smentito quando le multinazionali cominceranno a
preferire il coworking al business center.

Qual è la differenza tra un day office in un business center e una


giornata in un coworking?

Bella domanda, che andrebbe fatta ai clienti.


Io dico c’è chi può lavorare un giorno in un coworking, c’è chi però per fare selezioni,
trattative d’affari ha bisogno di pareti, porte chiuse dove poter lavorare con la
massima riservatezza.

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Pensando all’Università, si può studiare (a Roma ad Economia e Commercio c’era
l’acquario un grane spazio con centinaia di posti a sedere) in spazi condivisi con porte
che si aprono e chiudono e persone che bisbigliano, ma si può studiare nella propria
stanza in piena libertà magari con il cellulare o il telefono che squilla.

In entrambi gli spazi si studia è il modo in cui lo si fa che è diverso.

Alcuni tuoi affiliati hanno aperto lo spazio al coworking. Cosa ne


pensi?

Al momento lo hanno fatto i colleghi di Prato di Very Office e Udine Ufficity, qualcuno ci
sta pensando un pò come dicevo prima come strada per elevare l’occupazione del
centro uffici. I Business center non sono tutti centralissimi, posizione secondo me
quasi naturale in un coworking come luogo di socializzazione, questo potrebbe non
agevolare l’apertura di coworking in alcuni business center.

C’è un altro aspetto molto importante, il centro uffici ha costi molto più alti degli spazi
coworking (soprattutto costi del personale) e quindi gli spazi devo essere fonte di
reddito per la sostenibilità. Il prezzo mese di una scrivania in coworking è compreso tra
€ 200,00 e € 350,00 di molto inferiore al prezzo di un ufficio a noleggio in un centro
uffici.

Quale gradimento stanno riscontrando?

Ne ho parlato venerdì con le colleghe di Prato che mi hanno detto che al momento
hanno alcune richieste, ma non sono state contrattualizzate. Le richieste sono state
fatte da persone che vedono nel prezzo la barriera di passaggio dalla scrivania
condivisa all’ufficio attrezzato. Leggendo giornali e blog ci sono toni entusiastici e
molto interesse nella formula del coworking come risposta ai professionisti nomadi che
possono tagliare i costi e socializzare.

Riferimenti web: www.ufficiarredati.it www.italyofficerental.com


www.domiciliazione.com

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