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29 - Quart. Irnerio Edicola di Via Irnerio 48 - Quart. Irnerio Edicola di Via Belle Arti 10/B - Quart. Irnerio Edicola di Via Zamboni 26 - Quart. Irnerio Edicola di Via Zamboni 60 - Quart. Irnerio Edicola di Viale Masini 7 - Quart. Irnerio Edicola di Via A. Righi Malcon - Quart. Irnerio Edicola di P.zza Aldronvandi- Quart. Irnerio Edicola di Via Augusto Righi 28 Edicole di Piazza Porta Maggiore Edicola di Via Rizzoli n.1 - Quart.Galva Edicola di P.zza Minghetti 1 - Quart. Galva Cagliari Edicola di Via Cocco Ortu Edicola di Stazione FS Milano Edicole di P.zza Duomo/ V. Mengo Edicola di Galleria del Corso 2 Edicola di C.so Venezia 19 Edicola di C.so Venezia 51 Edicola di Via Arcivescovado 1 Edicola di C.so Matteotti/ S. B. Edicole di P.zza San Babila 4/A Edicola di Via Cechov Edicola di Viale Biancamaria 2

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anno VII numero 2

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APRile / GIUGNO 2013

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APRILE / GIUGNO 2013

Trimestrale anno VII numero 2

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Valeria Pinto

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Il topo divenne lunit monetaria (Z. Herbert, Rapporto da una citt assediata; poi D. DeLillo, Cosmopolis)

1. Nellultima tappa del suo viaggio intorno al mondo Hermann Keyserling passa per gli Stati Uniti, si ferma a Chicago, visita il matvole, scrive. Nondimeno tatoio. Non stata unesperienza piace sono contento, poich difficile che abbia nuovamente occasione di veder funzionare un meccanismo altrettanto perfetto: ho limpressione che negli Stock Yard sia stato raggiunto il massimo pensabile in fatto di sfruttamento delluomo e del tempo [...]. Un maiale viene trasformato in salsicce in meno di venti minuti, una pecora in ventisei, mentre ce ne vogliono trentacinque per squartare un bue. Ogni ca, a intervalli prestabiliti, e addetto compie unoperazione specifi ciascuno lo fa nel miglior modo possibile. Tra un uomo e laltro comunicano le macchine, di modo che in unora un singolo macellaio pu agevolmente scannare mezzo migliaio di maiali. A Keyserling torna in mente la parabola del macellaio di Chuang-tzu, la cui lama coglie sempre nel punto giusto e che allammirazione del principe Wen Hui risponde: Quando ho iniziato a squartare buoi non vedevo davanti nientaltro che buoi; dopo tre anni ero giunto per al punto di non vederli pi tuttinteri, ma gi a pezzi; oggi mi affido completa mente allo spirito e non pi a ci che vedo: ho abbandonato il sapere dei sensi e opero seguendo gli impulsi dello spirito. Anche i macellai di Chicago vedono i maiali gi a pezzi. Forse sono anche loro votati
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al Tao? Non cos. Questa meccanizzazione (non ho nulla contro la meccanizzazione della vita in s, dice Keyserling: al contrario, vorrei che tutto il meccanizzabile venisse meccanizzato il pi presto [...], ma ci che spaventa in questo mondo che la vita si esaurisce completamente nel meccanizzabile) lesatto opposto: qui lintera energia disponibile si trasferisce in uno strumento, sicch mentre il mezzo d indub biamente risultati favolosi, luomo cessa di esistere. Eppure non vi alcuna riduzione di intensit della vita. Al contrario. Questo stile di vita stimola come nessun altro il sentimento vitale, perch costringe ogni energia disponibile a confluire nellangusto canale dellattivit sfrenata, di modo che essa acquista unintensit mostruosa. Qui sta il tratto diabolico, la vertigine e la smisurata attrazione del rimpicciolimento delluomo in quel che oggi chiamiamo il self-empowerment, cio nel fatto che esso non consiste nel rendere meno vivi gli uomini, ma nel semplificare in modo inaudito lorganismo psichico, rendendolo talmente angusto, talmente limitato, da porre in tensione ogni energia vitale. Il tal modo chiunque, anche il pi misero dei garzoni, diviene cosciente della pienezza della sua esistenza, e cos come nessun tritone, nessun verme aspira a uscire dal suo stato, ecco che lumanit insegue uno stato infimo scambiandolo per uno stato supremo. Cos la spirale dello sviluppo storico ha con dotto a un ristabilimento della schiavit a uno stadio pi alto: come questo modello di vita riduce tutti i valori allunico valore della quan tit, del pari riduce lintera psiche a una macchina per far soldi, ricacciando luomo nello stadio degli animali inferiori: di nuovo luomo viene giudicato esclusivamente in base alla sua prestazione, di nuovo egli ha solo un valore di mercato, e ci oggi vale per la precisione non solo dei lavoratori coatti, ma di tutti1. Cento anni dopo il viaggio del conte Keyserling, il talent show televisivo MasterChef approda in Italia. Tra le prove che selezionano i concorrenti, il pressure test opera sul tempo e sulla quantit. Nella ventesima puntata Spryros e Ilenia hanno 20 minuti di tempo per cucinare il maggior numero di uova allocchio di bue. Ilenia ne consegna 25, Spyros 31. Ma la giuria, composta da tre cuochi esperti, discrimina tra le uova fatte come si deve e quelle che non lo sono.

1 H. Keyserling, Diario di viaggio di un filosofo. Cina, Giappone, America, a cura di G. Gurisatti, Neri Pozza, Vicenza 1998, pp. 338 sgg.

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Non questione solo del numero di uova allocchio di bue cucinate, dunque. Ma neppure se un uovo allocchio di bue sia migliore di un altro. Decisivo il numero delle uova allocchio di bue che superano i requisiti minimi. Il giudizio di ammissibilit dato senza assaggiare le uova, solo guardandole, sulla base di parametri chiaramente esplicitati come il punto di cottura del bianco, la centratura del tuorlo, la precisione dei margini... Particolare severit riservata alle bruciature: gli esperti sollevano sdegnosamente lalbume, fanno commenti sprezzanti. Soprattutto, esigono che i concorrenti davanti ai quali si svolge la cernita riconoscano i propri errori. La mancanza di umilt una delle colpe pi duramente sanzionate in MasterChef. Anche questo non va. Vuoi dire tu perch Spyros?. E Spyros, gli occhi bassi, balbetta: Il bianco.... Lesperto conferma: Il bianco. lultimo uovo. A Ilenia sono state ammesse 16 uova su 25, Spyros, bench ne abbia presentate 6 di pi, a quota 15. Il rifiuto di questuovo la sua sconfitta. Spyros stringe le labbra, si vede che pensa Il bianco e si vergogna. (In qualche modo questa vergogna la sua salvezza: due puntate pi tardi, alla fine di tutte le prove, sar proprio lumile e laborioso Spyros a vincere la prima edizione di MasterChef Italia)2. Lo stesso anno, con il ministro Maria Stella Gelmini, la valutazione fa ufficialmente il suo ingresso nelle procedure per il reclutamento universitario. Unico caso in un Paese occidentale, la neonata Agenzia per la Valutazione italiana nominata dal ministro imposta la selezione degli idonei a professore di I e II fascia sulla base della nozione statistica di mediana. Ai professori ordinari dei cosiddetti settori non bibliometrici occorre superare una mediana, almeno una delle tre stabilite dallAnvur (due mediane per gli ordinari dei settori bibliometrici), perch il semaforo (effettivamente raffigurato nel loro sito docente) possa accendersi sul verde e sia loro concesso di transitare nella popolazione degli aspiranti commissari. In altri termini, occorre superare in via preliminare il giudizio positivo dellAgenzia (una valutazione su pubblicazioni mai lette), per potere essere eventualmente estratti a sorte come componenti delle commissioni che decideranno (sempre sulla base di criteri stabiliti dallAnvur e di pre-giudizi quantomeno orientativi rilasciati dallAnvur)

2 La prima edizione dello show andata in onda nellautunno 2011 sulla rete televisiva Cielo ed stata poi ripresa su Sky; la 20ma puntata visibile oggi in rete, p.e. su http://www.youtube.com/watch?v=sOydfAmNCQ8.

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gli idonei a partecipare ai futuri concorsi di professore di I e di II fascia. Si tratta di una svolta decisiva, perch attraverso il riferimento alla mediana un giudizio qualitativo di merito, che dovr mettere capo a un verdetto sullidoneit (di una persona) a svolgere un determinato ruolo, costretto a non poter prescindere da indicatori numerici, ossia a formarsi attraverso non soltanto un riferimento forzato a criteri e parametri stabiliti da un organismo di nomina ministeriale ma anche attraverso il concorso di un giudizio meccanico emesso direttamente da questo organo sulle pubblicazioni di ciascun aspirante. Il superamento della mediana, infatti, non solamente il superamento di un numero p.e. il superamento di un numero minimo di pubblicazioni ma corrisponde a tutti gli effetti ad un giudizio positivo (al limite parziale, ma pur sempre un giudizio positivo). La mediana, si legge nel DM 76 del 7 giugno 2012, il valore di un indicatore, ossia di uno di quegli strumenti operativi mediante i quali resa possibile la quantificazione e quindi la misurazione dei parametri, vale a dire degli esplicitamente elementi di giudizio che sono suscettibili di una quantificazione e quindi possono essere valutati mediante il risultato di una misura (art. 1, c.vo mio). Il fatto che il riferimento alla mediana compaia nel Dm come un elemento tra altri (dora in poi parler per semplicit di mediana, lasciando emergere dal contesto il senso preciso in cui di volta in volta adopero il termine: generale concetto statistico, indicatore di impatto, precisa soglia numerica...) non deve trarre in inganno circa il peso di questa innovazione, che non a caso ha catalizzato il dibattito. Se infatti vero che numerosi sono l riferimento alla mei criteri e parametri che lAnvur ha deciso diana rappresenta un di indicare alle commissioni giudicatrici, le principio dirompente quali non potranno non tenerne in conto in un modo o nellaltro; e se, ancora, vero che non pochi sono gli elementi di vera e propria novit introdotti tra essi (basti pensare alla capacit di attrarre finanziamenti competitivi); per anche vero che il riferimento alla mediana rappresenta sotto pi di un aspetto un principio dirompente, anzitutto perch corrisponde appunto ad un giudizio insindacabile di unagenzia ministeriale, che in tal modo valuta in linea di principio non meritevole di far parte di una commissione giudicatrice la met dei professori ordinari attivi. Non mi soffermer qui ad elencare gli errori e le innumerevoli scorrettezze imputabili ad Anvur, tutte le imprecisioni e inesattezze

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di tipo tecnico-formale, in parte anche esplicitamente ammesse come tali dallAgenzia3. Non credo, infatti, che sia questo, almeno per certi versi, il punto sostanziale. Tali questioni, che hanno certo una loro rilevanza, in alcuni casi tale da potere costituire anche oggetto di contenziosi giuridici, rischiano di offrire molteplici vie di fuga rispetto al centro e al senso complessivo di unoperazione che sarebbe un errore giudicare nel suo insieme frutto di incapacit e pressapochismo, l dove essa semmai teorizza e assume positivamente una certa quota, se non di incapacit e pressapochismo, senzaltro di non-capacit e imprecisione dei (e nei) principi dellazione, in nome per dellefficacia e efficienza di questa stessa azione, ovvero stando alla definizione canonica in nome della capacit di raggiungere un obiettivo prefissato (efficacia) con le risorse minime indispensabili (efficienza). Essenziale far partire il sistema [...]. Qualche errore ci potr essere, ma escludere dalle commissioni un docente valido meno ingiusto di aprire le porte a uno inadeguato4. Sar la misura degli esiti reali delloperazione (da intendersi alla lettera: quanto? quanto sono stati raggiunti gli obiettivi: reclutamento di studiosi internazionalmente riconosciuti, rottura della cooptazione locale, svecchiamento del corpo docente...) a decidere dellautentica bont dei principi e quindi di come e in che misura si dovr riaggiustare il tiro. La revisione della procedura sempre prevista (LAnvur

3 La ricognizione pi documentata si trova nei molti interventi apparsi sul sito roars.it (con ampi rimandi esterni, anche a documenti ufficiali Anvur), cui rinvio senza altre aggiunte. 4 Sergio Fantoni, presidente dellAnvur, su Il Sole 24 Ore del 17.09.2012 (c.vo mio). Nello stesso senso i documenti ufficiali dellagenzia, p. e. Sul documento ANVUR relativo ai criteri di abilitazione scientifica nazionale. Commenti, osservazioni critiche e proposte di soluzione, approvato dal Consiglio Direttivo il 25 luglio 2011, accessibile su anvur.org: LAnvur consapevole del fatto che nessun sistema esente da errori. Si tratta, tuttavia, nella necessit di avviare in tempi molto rapidi le procedure di abilitazione, di non rifiutare il buono in attesa dellottimo, e, cio, di ponderare gli errori, e chiedersi se vale la pena di correre il rischio di commetterli, piuttosto che non fare nulla (e commettere in questo modo errori ben pi gravi). Gli indicatori quantitativi di qualit della ricerca hanno una precisione che inversamente proporzionale al grado di risoluzione del problema: nella valutazione di grandi strutture (aree scientifiche, universit), si possono trovare degli indicatori adeguati, mentre se si valuta una singola persona, il grado di imprecisione pu diventare rilevante. (Inutile dire che pochi mesi dopo esattamente questi indicatori sono stati applicati alle valutazioni dei singoli ai fini della Asn).

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capace di correggersi5), unicamente per per affinare i metodi sulla base dei risultati raggiunti, non per riflettere sulle idea guida di questa neo-valutazione6 (mediane, bibliometria, neo-capacit scientifico-manageriali come la capacit di attrarre fondi, eccetera). Si tratta, alla fine, della uniformazione per molti (anche di quelli che la dettano) singolarmente inconsapevole, in certo modo militaresca del sistema italiano dellistruzione superiore e della ricerca alla generale impostazione di quello che Guy Neave ha chiamato lo evaluative state7: un modello di controllo delle istituzioni educative attraverso la verifica regolare, stretta e ripetuta dei loro risultati e delle loro prestazioni grazie alluso di criteri formali e indicatori di performance, che consente allo Stato di essere di gran lunga pi pervasivo, capace di intervento e rapido negli effetti8. Tale modello si ormai radicato e radicalizzato a livello globale, in corrispondenza della rapida adozione da parte dei governi di neoliberalismo e managerialismo come veicoli di riforma ideologici e operativi9 (secondo quella che oggi la linea di interpretazione critica della valutazione pi riconosciuta a livello internazionale, dal lavoro pioneristico di Bill Readings fino ai pi recenti e consolidati filoni di ricerca dei governmental e critical management studies). Ci che qui in particolare emerge anche ben oltre lambito educativo (lo stesso Neave mette in guardia dal confinare il fenomeno al punto di vista dello higher-educationism10) la trasformazione dellintera funzione di governo in funzione di controllo, ossia un mutamento della presenza dello Stato, che anzich ritrarsi, come spesso si dice, dalla societ, si sovraordina ad essa come meccanismo di sorveglianza a vantaggio del libero mercato. In altre parole, il modo di esistere dello

5 Cfr. lintervento a firma di A. Bonaccorsi (Direttivo Anvur) su Il Sole 24 Ore del 08.07.2012. Cfr. anche il documento Anvur citato alla nota precedente: Si deve ribadire qui il concetto di "prima applicazione" della normativa e chiedere una revisione almeno dopo il primo giro completo di giudizi di idoneit, o almeno dopo tre anni dalla prima applicazione. 6 Cfr. C. La Rocca, Commisurare la ricerca. Piccola teleologia della neo-valutazione, di prossima pubblicazione nel fascicolo ottobre-dicembre 2013 di aut aut. 7 Cfr. per ultimo G. Neave, The Evaluative State. Institutional Autonomy and Reengineering Higher Education in Western Europe, Palgrave Macmillan, London 2012. 8 G. Neave, op. cit., p. 6. 9 Ivi, p. 199. 10 Ivi, pp. 17-18.

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Stato in quanto evaluative state quello di una azione a distanza, nella quale cognizione, calcolo, sperimentazione e valutazione assumono un ruolo assolutamente strategico11. 2. In particolare gli indicatori strumenti la cui definizione e statuto epistemologico risulta tuttora assai mobile, a fronte di quella che una vera e propria esplosione o epidemia valgono qui da tecnologia di governance globale. Tuttaltro che neutri rilevatori dello stato delle cose, essi hanno il potenziale per alterare le forme, lesercizio e forse anche le distribuzioni di potere12. A questo livello, le domande che non dovrebbero mai mancare (e che invece puntualmente mancano, allorch lattenzione si focalizza sugli errori, deviata da quello che con Desrosires potremmo chiamare il realismo metrologico ingenuo, concentrato sullesattezza della misurazione e sul miglioramento tecnico degli strumenti di misurazione13) sono, ad esempio: Quali processi sociali circondano la creazione e luso di indicatori? In che modo le condizioni di produzione degli indicatori influenzano i tipi di conoscenza che essi forniscono? In che modo luso di indicatori nella governance globale cambia la natura della definizione degli standard e il processo decisionale? Come influisce sulla distribuzione del potere tra coloro che governano e sono governati?14, ecc. Un indicatore, difatti, non un semplice numero o calcolo numerico (per quanto anche gli stessi numeri e calcoli non siano mai a loro volta solo numeri e calcoli, se

11 P. Miller e N. Rose, Political Power beyond the State: Problematics of Government, The British Journal of Sociology, 43/2, 1992, pp. 173-205, qui p. 175. Il lavoro di B. Readings menzionato nel testo The University in Ruins, Harvard University Press, Boston 1996. Per un approfondimento e una discussione di tutti questi aspetti rimando ad altri miei studi recenti, in part. V. Pinto, Larvatus prodeo. Per una critica del sistema della valutazione, Iride, 25, 2012, pp. 475-494; Ead., Valutare e punire. Una critica della cultura della valutazione, Cronopio, Napoli 2012; Ead., La valutazione come strumento di intelligence e tecnologia di governo, di prossima pubblicazione nel fascicolo ottobre-dicembre 2013 di aut aut. 12 K.E. Davis, B. Kingsbury, S.E. Merry, Indicators as a Technology of Global Governance, Law & Society Review, 46/1, 2012, pp. 71-104, qui p. 71. 13 Cfr. A. Desrosires, Sur lhistoire de la mthodologie statistique: mesurer ou instituer? Deux traditions de recherche encore largement spares, Congrs de la Socit Franaise de statistique, Bruxelles, 23 mai 2012, accessibile su http://jds2012.ulb.ac.be/myreview/files/default/submission/submission_85.pdf. Per una prospettiva pi ampia cfr. Id., La politique des grands nombres. Histoire de la raison statistique, La Dcouverte, Paris 1993. 14 K.E. Davis, B. Kingsbury, S.E. Merry, op. cit., p. 72.

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vero che per esempio e lasciando da parte questioni di carattere ontologico alla cifra si accompagna sempre un valore sociale della cifra15), ma in termini molto generali una informazione sintetica relativa a un fenomeno. Anche se spesso assume forma numerica o pu essere trasformato in un dato numerico, un indicatore, in senso stretto, non neanche propriamente una cifra; anche quando si presenta sotto la compatta unit di un nome, esso appunto una unit di sintesi, una raccolta o compilazione, un mash up, dove dati di diversa provenienza sono addensati dal compilatore o fornitore di indicatori in modo discrezionale, secondo ponderazioni spesso imperscrutabili, filtrando alcuni valori giudicati anomali, escludendo dati ritenuti inaffidabili o irrilevanti, sostituendo talora dati grezzi con statistiche (p. e. medie e deviazioni standard) o rimpiazzando i dati mancanti con valori stimati sulla base di dati esistenti, sicch tipicamente il nome specifico imposto ai dati semplificati e organizzati in questo modo denota il fenomeno sociale che i dati sarebbero intesi rappresentare16. Tutto questo lo vediamo con chiarezza se prendiamo in considerazione gli indicatori di attivit scientifica non bibliometrici assunti dal regolamento delle abilitazioni al fine della valutazione della qualificazione degli aspiranti commissari (Dm 76, all. B): in particolare, per semplicit di analisi, lindicatore a) il numero di libri nonch il numero di articoli su rivista e di capitoli su libro dotati di Isbn pubblicati nei dieci anni consecutivi precedenti la data di pubblicazione del decreto, lasciando quindi da parte laltro indicatore, ossia b) il numero di articoli su riviste appartenenti alla classe A pubblicati nei dieci anni, riferito alle cosiddette riviste eccellenti (allestite non si sa come e da chi... o meglio si sa come e, in certa misura, anche da chi)17. Questo indicatore, anzitutto, assume come cifra dellattivit scientifica lattivit oggettivatasi in prodotti visibili; data limpossibilit, almeno per il momento, di rilevare il tempo dedicato alla

15 Cfr. A. Ogien, La valeur sociale du chiffre. La quantification de laction publique entre performance et dmocratie, Revue Franaise de Socio-Economie, 5, 2010, pp. 19-40. 16 K.E. Davis, B. Kingsbury, S.E. Merry, op. cit., p. 74. 17 Sul punto, nel riferimento particolare al caso delle riviste di filosofia, rimando a V. Pinto, Valutazione della ricerca: tecnologie invisibili e pasticcerie manifeste, Rivista critica del diritto privato, XXX, 1, 2012, pp. 107-118.

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riflessione, allo studio, alla fase costitutiva dellelaborazione scientifica (impossibilit solo tecnica, cui gi si va mettendo riparo ai livelli pi elementari, per esempio predisponendo sistemi di rilevazione della lettura dei testi elettronici18), si cerca di risalire e dare ordine allattivit scientifica a partire dai suoi risultati o prodotti. Tra questi prodotti visibili, ora, lindicatore decide di assumere come significativi dellimportanza e dellimpatto dellattivit scientifica le sole pubblicazioni accompagnate da codice Isbn o apparse in riviste riconosciute dallAnvur (e non per esempio attivit che si depositino in prodotti meno convenzionali: p.e. un portale web, lorganizzazione di un festival o di una mostra). Tali pubblicazioni sono distinte e/o accorpate in libri, capitoli, articoli su rivista, decidendo quindi di distinguere o meno prodotti differenti: si possono sommare tra loro libri e articoli? E cosa significa esattamente libri? si possono sommare monografie monumentali e opuscoli, lavori di ricerca e traduzioni? E i capitoli di libro, cosa sono precisamente? Queste associazioni e/o disgiunzioni tra i prodotti sono state a lungo incerte, per poi stabilizzarsi tacitamente nei settori non bibliometrici nella distinzione di due differenti mediane fatte nascere da un nonch: una mediana di libri e una, distinta, di articoli e capitoli di libro19. Ma consentito spacchettare un libro in capitoli di libro cos da poterli assommare agli articoli? S e no. Un imponente lavoro scientifico frutto del lavoro di un solo studioso non potr salvo accusa di comportamento non etico essere smembrato in capitoli e il libro varr un desolato uno nel calcolo della relativa mediana; ma un lavoro compilativo, come pu esserlo, per esempio, un manuale per le scuole scritto a pi mani, si trover invece convenientemente trasformato in una dozzina di capitoli di libro, sicch sar dato superare la soglia numerica richiesta dalla mediana degli articoli e dei capitoli con meno della met di un libro opportunamente salamizzato (converr in futuro

18 A proposito della nuova tecnologia sperimentata da CourseSmart presso alcune universit americane, cfr. p.e. M. Parry, Now E-Textbooks Can Report Back on Students Reading Habits, The Chronicle of Higher Education, 8-11-2012, http://chronicle. com/blogs/wiredcampus/now-e-textbooks-can-report-back-on-students-readinghabits/40928. 19 Sul punto rimando a V. Pinto, De trinitate. Abilitazioni: la mediana una e trina dei settori non bibliometrici, Roars, 19 luglio 2012, http://www.roars.it/online/de-trinitate.

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scrivere almeno a quattro mani o avere magari uno pseudonimo in cui sdoppiarsi, per potersi poi giocare il proprio monte pagine come meglio serve). Tra i libri, inoltre, lindicatore stabilisce che debbano essere conteggiati solo quelli dotati di Isbn, ovvero di un codice commerciale acquistabile sul libero mercato (in internet c chi ne vende per 5 dollari), che nulla ha a che fare con uno standard di ordine scientifico e nulla garantisce quanto a circolazione nei circuiti scientifici20. I libri peraltro potranno essere anche libri di filastrocche, ricette, pagine bianche, tanto poi non si costretti a sottoporli a giudizio: possono restare punti elenco di una badlist utile unicamente a fare numero. Le riviste invece, stabilisce lindicatore, potranno anche non essere fornite di Issn, ma dovranno essere riconosciute scientifiche secondo una inedita delimitazione della scientificit per settori scientifico-disciplinari (i quali non hanno alcun rapporto n tradizionale n logico con le finalit di una rivista), talmente priva di senso da esplodere nelle mani dei suoi stessi ideatori. Cos, per esempio, si determina una lista di riviste scientifiche per lArea 11 (Filosofia, storia, pedagogia), in base alla quale lindicatore computa come pubblicazioni scientifiche quelle apparse su La Gazzada ma non quelle apparse su Filosofia e Societ, accoglie Laldil (rivista dedicata a santa Zita) e non le Annales de philosophie et sciences humaines, Acta herpetologica e Ingegneria sismica s e Journal of Moral Philosophy no... Ancora, se, come accade, un filosofo pubblica un articolo di filosofia della cultura su una rivista di diritto non inclusa nella lista della sua area (ma magari di eccellenza nellarea di diritto), questa pubblicazione gli varr zero; ma se pubblica un pezzo letterario su una rivista letteraria che per avventura sia inclusa nella lista delle riviste di area, questo, almeno nella badlist, pu contare come pubblicazione su rivista scientifica. In effetti gli elenchi di riviste scientifiche allestiti da Anvur e dai suoi gruppi esperti valutazione e gruppi riviste e libri (assieme alle societ scientifiche), dove spiccano testate come Suinicoltura e Yacht Capital, hanno fatto un certo rumore anche sulla scena

20 Il Consiglio di Stato si espresso ripetutamente sulla non rilevanza della presenza del codice Isbn per una pubblicazione scientifica, cfr. per ultima la sentenza sez. VI, 31 maggio 2012, n. 3276.

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internazionale21. Si tratta per solo dellaspetto pi clamoroso di un evento assai pi significativo, vale a dire la riuscita trasformazione, in poche settimane, di studiosi seri e stimati in accaniti compilatori di liste espertissimi delle proprie discipline di n poche settimane, studio- ma alquanto sprovveduti sulle nozioni 22 disciplina e interdisciplinariet pronti si seri e stimati si sono (anche gli stessi Gev e gli stessi esperti dei trasformati in accaniti com- gruppi riviste e libri, in eclatante, come si pilatori di liste dice, conflitto di interesse) a candidarsi a commissari dopo essersi spesi per favorire alcuni e sfavorire altri tramite inclusioni e esclusioni anche indifendibili. Gi queste semplici notazioni, senza aggiungerne altre, mostrano come un indicatore anche piuttosto semplice come il numero di libri e articoli sia in realt un costrutto niente affatto neutrale, capace anche di creare dal nulla figure di potere prima inesistenti (Esperti di riviste e libri). A partire dalla denominazione dellindicatore (ci

21 Cfr. p. e. M. Mazzotti, Listing wildly, Times Higher Education, 8 novembre 2012; G.A. Stella, Riviste (per nulla) scientifiche, Corriere della sera, 17 ottobre 2012; L. Illetterati, Anvur cerca di far luce sulle liste di riviste pazze..., Roars, 24 ottobre 2012, e tutta lirresistibile analisi del caso svolta dalla redazione di roars.it, in part. negli interventi del 21 settembre, 15 ottobre e 5 novembre 2012. 22 Ad esempio, gli Esperti dei settori filosofici potevano scrivere in calce allelenco delle riviste di classe A che Lunificazione degli elenchi dei settori 11/C1, 11/C2, 11/ C3, 11/C4 e 11/C5 dettata dalla necessit di salvaguardare la interdisciplinariet allinterno delle discipline filosofiche, riuscendo cio a rendere interdisciplinare un elenco di riviste della medesima disciplina, ma escludendo dalla interdisciplinariet tutte le discipline cui un filosofo pu essere chiamato a dare un contributo interdisciplinare. La lista originaria del settembre 2012 oggi si legge su http://www. roars.it/online/wp-content/uploads/2012/09/rivistearea11_classea.pdf, giacch Anvur cancella spesso i propri documenti quando si accorge di uno svarione. La lista delle riviste di classe A che si legge sul sito anvur.org stata aggiornata nel febbraio 2013 (e lavvertenza in calce sparita), in considerazione anche delle riviste indicate dai candidati allabilitazione. Naturalmente pu esservi chi, non avendo sufficienti pubblicazioni presenti nella precedente lista, ha rinunciato a candidarsi. Ma questo solo un esempio tra i tanti della opacit e spregiudicatezza dei lavori dellAgenzia. Resta celebre la dichiarazione sfuggita a uno degli Esperti riviste e libri su un noto blog (Giovanni Federico su http://noisefromamerika.org/c/6596/89405, 20 luglio 2012): lasciamo che gli ordinari vecchi vadano in pensione, facciamo mobbing su quelli giovani ma mediocri o peggio per farli andare in pensione (p.es. tagliamoli fuori dalle commissioni di concorso e facciamone degli zombies). Quando poi i nostri colleghi avranno imparato ed il clima sar cambiato, allora i soldi saranno ben spesi. In questo processo ci saranno delle ingiustizie? Purtroppo s, ma sempre meno di quelle che ci sono state finora con il sistema baronale tradizionale.

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si potrebbe chiedere, p.e., cosa abbia a che fare con la importanza dellattivit scientifica il numero di libri e articoli, salvo fare del termine un uso eufemistico tipo un naso importante), passando per le modalit di misurazione che gli si prescrivono e per la semplificazione di attivit complesse che gli si richiede, fino al suo uso a scopi valutativi, tutto riflette ma anche concorre a determinare cambiamenti nelle strutture e nei processi decisionali. I processi che si basano sugli indicatori possono essere rappresentati come efficienti, coerenti, trasparenti, scientifici e imparziali, in una parola come oggettivi23, eppure ogni segmento dellindicatore, se guardato appena da vicino, mostra una discrezionalit estrema: loggettivit qui solo la invisibilit dei soggetti che decidono. Che cosa significa allora affidare a strumenti del genere (per di pi applicati retroattivamente24) una funzione di filtro? Che cosa significa rendere sempre pi naturale la presenza di questi strumenti e laffidamento ad essi? E soprattutto, che cosa significa che questa discrezionalit e questo potere siano nelle mani di unAgenzia di (opaca) nomina ministeriale e dei suoi esperti (opacamente nominati, nonostante lenfasi oratoria sulla trasparenza)? 3. La stessa nozione di mediana era inizialmente qualcosa di incomprensibile per le comunit scientifiche. Se si guardano le reazioni delle societ dei settori umanistici ai primi documenti Anvur che ne proponevano ladozione, si ha levidenza di un completo fraintendimento, la mediana era per lo pi confusa con la media25. Oggi invece la mediana diventata nozione comune. Ma cos come allora, quando non si sapeva cosa fosse, si era incapaci di porsi le

23 K.E. Davis, B. Kingsbury, S.E. Merry, op. cit., p. 84. 24 Il far dipendere la valutazione della qualit della produzione scientifica da un elemento estrinseco (classe di appartenenza delle riviste su cui sono comparsi gli articoli) definito ora per allora e con effetto retroattivo uno dei principali argomenti del ricorso proposto dallAssociazione Italiana Costituzionalisti contro il DM 76, per lesione dei principi di eguaglianza e ragionevolezza, nonch del principio di affidamento legittimamente sorto nei soggetti. Il ricorso stato poi respinto dal Tar: non per nel merito, ma per difetto di legittimazione dellAssociazione. 25 Cfr. p.e. il Documento del Consiglio Direttivo della Societ Italiana di Filosofia Morale sul Documento Criteri e parametri di valutazione dei candidati e dei commissari dellabilitazione scientifica nazionale approvato dal Consiglio Direttivo dellAnvur (22 giugno 2011), accessibile sul sito della sifm.it.

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domande giuste, ugualmente adesso, che questo strumento statistico neutralizzato in senso comune, nessuno si chiede quale sia lorigine della sua inedita applicazione al reclutamento universitario, a chi sia venuto in mente, su quali basi teoriche e culturali, con quali riferimenti, con quali prospettive. Perch non ovvio, se ci si pensa un momento, che si faccia uso di uno strumento del genere in ambito accademico. La mediana divide in due chi dentro e chi fuori, chi sta sopra e chi sta sotto, chi merita e chi no con la nettezza di una lama. Idealmente, ad ogni tornata una quota elevata dei professori ordinari in ruolo (il 50%, se non si combinassero tra loro al momento pi soglie) va esclusa dalla funzione di commissari di concorso (art. 4.1) e tutti i candidati, per sperare nellabilitazione, devono collocarsi almeno alla pari della met dei docenti meglio valutati della fascia per la quale concorrono (art. 3.1). La scelta di questo indicatore di notevolissima forza simbolica esige, in linea di principio, standard di importanza e impatto ogni volta pi elevati. Nelle intenzioni dellAnvur ci soddisferebbe il principio del miglioramento progressivo della qualit scientifica dei docenti abilitati26. La mai ben chiarita paternit di questo indicatore, che cancella la met dei docenti di I fascia (come prima nella Vqr la formula magica 10-20-20-50 cancellava la met della produzione scientifica27, con laggravio ora di trasferire sui singoli e in vista della selezione della futura docenza un criterio statistico gi fortemente discusso per la valutazione delle strutture), non impedisce di individuarne la provenienza: appunto il Miglioramento Continuo della Qualit, un principio cardine del Total Quality Management, dove qualit non un attributo che appartiene alla cosa sottoposta a giudizio ma piuttosto un concetto statisticamente costruito28 e per-

26 Anvur, Criteri e parametri di valutazione dei candidati e dei commissari dellabilitazione scientifica nazionale, 22 giugno 2011, accessibile sul sito anvur.org. 27 Il Bando Vqr 2004-2010, 7 Novembre 2011, art. 2.4, p. 7, accessibile sul sito anvur.org, richiede che ciascuna pubblicazione sia collocata in segmenti percentili della scala di valore condivisa dalla comunit scientifica internazionale (che per alcune discipline semplicemente non c). Alle pubblicazioni che si collocano nel 20% superiore attribuito il giudizio di A. Eccellente (peso 1), a quelle che si collocano nel successivo 20% attribuito il giudizio di B. Buono (peso 0.8), a quelle che si collocano nel successivo 10% attribuito il giudizio di C. Accettabile (peso 0.5). Al restante 50% attribuito il giudizio D. Limitato. La pubblicazione si colloca nel 50% inferiore (peso 0). 28 Cfr. A. Desrosires, Sur lhistoire de la mthodologie statistique, cit., pp. 3 sgg.

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tinente ai processi di produzione, alla loro organizzazione ovvero al loro controllo: uno strumento di organizzazione, di benchmarking secondo la ormai completa assimilazione del Tqm nei modelli europei di gestione pubblica29. In questo modo una specie di filosofia aziendale della storia, volta a promuovere un indefinito incremento (non della qualit ma) della competitivit, viene serenamente assunta a guida della valutazione scientifica. Quando ci candidiamo a fare parte di questo sistema di valutazione, non facciamo altro che proporre al sistema universitario un elemento del nostro essere impresa, spiega un presidente dellAssociazione Industriali di Foggia e Componente del Comitato Tecnico Education Confindustria ad un convegno Crui sulla valutazione universitaria. Le nostre imprese se non le verifichiamo non crescono e non si migliorano []. Nei nostri manuali di qualit nelle imprese ci sono le procedure e ci sono le non conformit []. Limpresa [] stabilisce come quella non conformit possa essere superata, con un impegno preciso: in quanto tempo lo fai e come lo fai []. Un metodo semplicissimo, ma sostanzialmente significa stabilire che bisogna migliorarsi continuamente e che, quindi, gli standard raggiunti non devono essere motivo di soddisfacimento o di stasi dal punto di vista mentale e organizzativo. Questa, precisa loratore, non una recitazione di quant bella limpresa [...], ma la dichiarazione non solo politica ma anche operativa a diventare interlocutori stabili del sistema universitario []. Perch poi le universit sono la Crui, sono il Ministero delluniversit e della pubblica istruzione, ma le universit sono anche territorio, sono interlocuzione diretta con i bisogni e gli obiettivi del territori30. Se per Education Confindustria le universit sono fondamentalmente la Crui, il Miur e il territorio (non docenti, ricercatori e studenti) e se allex presidente di Education Confindustria stata ritualmente riservata, dallinsediamento dellAgenzia, la carica di presidente del Comitato consultivo Anvur, non stupisce allora che

29 Cfr. I. Bruno, La recherche scientifique au crible du benchmarking. Ptite histoire dune technologie de gouvernement, Revue dhistoire moderne et contemporaine, 55-4bis, 2008, pp. 28-45. 30 N. Biscotti, Il ruolo dei portatori dinteresse esterni nella valutazione, in C.A.T. Casciotti (a cura di), La valutazione: un indispensabile strumento di garanzia e di governance, Crui, Roma 2003, pp. 117-121.

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anche nella selezione della docenza (o meglio sar dire: del personale universitario addetto alla docenza) le nuove tecnologie della valutazione ovvero le nuove tecnologie di controllo si siano imposte sia in fatto di legittimazione dei selezionatori sia in fatto di legittimazione scientifica dei parametri attraverso i quali operata la selezione. Non si trattato per di una imposizione, di unazione subita, se non al limite quando si sono dovute trarre le ultime conseguenze del processo. Si trattato piuttosto dellesito di un lento incorporamento di valori e finalit nuovi e mai prima contemplati. Per alcuni, i pi sensibili alleffetto colpevolizzante intrinseco a pratiche valutative che mirano in modo molto specifico a identificare la incapacit e fare pressione sul peccatore31, il suicidio assistito dei vecchi assetti accademici nella cultura della valutazione apparso come la premessa per una rigenerazione. Per altri, pi scaltri nel registrare il cambiamento nelle geografie e ritualit del potere, apparso come unoccasione di riposizionamento, di avvicendamento di forme e generazioni. Sullo sfondo (o fondale) di una scenografia accademica che ritrae caste e baroni, scandali e mafie, intelligenze umiliate e amanti premiate, cervelli in fuga e figli acefali ai vertici, concorsi paralizzati in ricorsi e un Paese al fondo di tutte le classifiche internazionali, un tecno-populismo politicamente trasversale, fatto di slogan come trasparenza, rendicontazione, merito, chiama accademici troppo screditati per avere lautorevolezza di esercitare un proprio giudizio a svolgere sostanzialmente una funzione notarile di verifica e accertamento di credenziali rilasciate altrove. Non pi il convincimento dello studioso (detto discrezionalit) a riconoscere un pari, ma dirimenti diventano indicatori, criteri e giudizi gi emessi da altri. In linea di principio chiunque, reso edotto di quali sono gli editori e le riviste di rilievo, le enciclopedie di prestigio, i premi che contano, sarebbe in grado di riconoscere, come il Dm richiede, la collocazione di prodotti presso editori e riviste di rilievo, la direzione di riviste, collane, enciclopedie e trattati di sicuro prestigio, la partecipazione

31 G. Neave, op. cit., p. 48, che cos continua: [...] disseminando pubblicamente tale informazione, una tecnica cui ci si riferisce talvolta come nominare e svergognare [naming and shaming]. Questo uno degli scopi delle classifiche e dei ranking che si ammette meno volentieri.

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ad accademie, i premi e riconoscimenti per attivit scientifiche e cos via: in astratto non serve neppure una laurea, neppure essere una intelligenza basata sul carbonio Non tutti, al contrario, sono in grado di leggere e capire un saggio di filosofia, unedizione di fonti, una dimostrazione anta diffidenza circongeometrica, ed esprimersi sul suo valore da la comunit scientiprescindendo da ogni pre-giudizio. Proprio questa per la funzione guardata fica che non le si consente con pi diffidenza, quello che in fondo non nemmeno di scegliere chi deve accadere. Tanta diffidenza circonda dovr giudicare la comunit scientifica (a torto o a ragione, non ha qui molta importanza) che non le si consente nemmeno di scegliere chi, per valore scientifico, autorevolezza, equilibrio di giudizio, dovr giudicare. I commissari delle abilitazioni, al contrario, sono sorteggiati tra i docenti selezionati da Anvur32. Non siedono in commissione in forza della propria credibilit, ma per puro caso, e la loro unica fonte di legittimazione come giudici sta nellAgenzia che detta loro i criteri cui uniformarsi e cui devono la propria eleggibilit: mediane, h-index, ponderazioni e calcoli statistici, rating e cos via. Solo quei criteri hanno permesso loro di essere estratti (e impedito ad altri di esserlo al loro posto): se i commissari non riconoscessero ad essi validit, starebbero in certo modo andando contro la propria stessa legittimazione, per la qual cosa ci vorrebbe almeno un po di forza propria. (Nihil rerum mortalium tam instabile ac fluxum est quam potentia non sua vi nixa). In questo vortice la naturalizzazione e interiorizzazione del giudizio meccanico diventa tanto forte, che non soltanto seri studiosi si ritroveranno a censurare le proprie convinzioni sul letto di Procuste di griglie che inizialmente hanno anche compattamente respinto33,

32 Su questo punto cfr. le centratissime considerazioni di A. Bellavista, Il reclutamento dei professori (e dei ricercatori) universitari dopo la legge Gelmini, in F. Carinci e M. Brollo (a cura di), Abilitazione scientifica per i professori universitari. Legge n. 240/2010 e decretazione attuativa, Ipsoa, Milano 2013, pp. 19-39. Lintero volume rappresenta un importante contributo sulla materia, particolarmente per gli aspetti giuridici. 33 Ancora nel 2011, p.e., le societ scientifiche di area 10 e 11 avevano sottoscritto unDocumento unitario delle Consulte e delle Associazioni delle aree 10 e 11 nettamente contrario alluso delle mediane (cfr. http://consultafilosoficaitaliana.unipr. it/documenti/DOCUMENTO%20per%20ANVUR.pdf).

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ma potranno persino incappare nellebbrezza di prescrivere ai candidati (inconsapevolmente o in un delirio della presunzione) il possesso di titoli che loro stessi, come commissari, non hanno. A valle delle dichiarazioni di assicurazione scientifica della qualit, di una morale consonante con un rigore da tolleranza zero, di standard cui non si deve mai derogare ( possibile che questo sistema porti allesclusione di qualche bravo commissario, ma certamente non vedremo commissioni composte da commissari che giudicano candidati pi preparati di loro, come spesso accaduto34), pu cos capitare di incontrare commissari che stabiliscono essere un criterio rilevante per il conferimento dellabilitazione il superamento non di una, ma di due mediane, sinceramente convinti, si deve credere, della giustezza del principio e senza por mente al fatto che loro stessi e altri in commissione non le superano, o le superano solo grazie al caso che il sistema fa spacchettare in Lpu un manuale scritto a pi mani ma non un libro di cui si sia lunico autore... Insomma, un complessivo, drammatico stordimento, in cui non si riesce pi a vedere distintamente n se stessi n gli altri, non pi a vedere persone, studiosi, figure intere da apprezzare nella loro qualit. Ai commissari pressati anche da tempi strettissimi e masse smisurate di pubblicazioni sar difficile giudicare i candidati altrimenti che dissezionandoli nel numero dei libri pubblicati, nel numero di articoli in rivista o di capitoli di libro, contando (o ponderando come si preferisce dire, ma in senso stretto: peseranno sulla stadera) le pagine e i caratteri, suddividendo in fasce, di contenitore in contenitore, di quanto in quanto, nella culminazione di una quantofrenia35 gi da tempo e passo dopo passo incorporata nello sguardo degli accademici di oggi, ma sotto ogni rispetto priva di interna giustificazione.

34 A. Bonaccorsi e G. Novelli (Direttivo Anvur), lettera pubblicata su Il Messaggero del 22.09.2012. 35 Per il concetto di quantofrenia cfr. P. A.Sorokin, Mode e utopienella sociologia moderna e scienze collegate, tr. it. di M.L. Martelli, Giunti, Firenze 1965, in part. capp. VII e VIII. Linsensato incremento della produzione scientifica per venire incontro alle richieste della valutazione denunciato da tempo, cfr. p.e. L. Waters, Enemies of Promise. Publishing, Perishing, and the Eclipse of Scholarship, Prickly Paradigm, Chicago, 2004. Oggi se ne accorgono da noi anche i quotidiani (cfr. M. Bucchi su Repubblica del 1 giugno 2013) e si chiedono come faranno i commissari delle abilitazioni a leggere 1610 pagine al giorno (G. A. Stella sul Corriere della sera del 30 maggio 2013).

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4. Nel gergo della valutazione si parla non a caso di SalamiPublication, Salami-Slicing (e per opposizione, di Slow Science), metafore che riportano agli Stock Yard della Chicago nouminosa di Keyserling. Da Metropolis, macchina-citt-capitale che riduce lintera psiche a una macchina per far soldi sicch di nuovo luomo [] ha solo un valore di mercato, e ci oggi vale per la precisione non solo dei lavoratori coatti, ma di tutti36, queste immagini si trasferiscono in un piano sequenza ideale alla Cosmopolis di De Lillo e di Cronenberg, dove la filosofa Vija Kinski spiega al miliardario Eric Packer: Questo non altro che il libero mercato. Questa gente uninvenzione del libero mercato. Non esistono fuori dal mercato. Non possono starne fuori. Non esiste un fuori. E mentre sugli schermi scorrono le quotazioni aggiunge: I soldi creano il tempo []. La gente ha smesso di pensare alleternit. Ha cominciato a concentrarsi sulle ore, ore misurabili, ore lavorative, e a usare il lavoro in modo pi efficiente. il cybercapitale che crea il futuro. Qual la misura di un nanosecondo? [] Esistono gli zeptosecondi. [...] Gli yoctosecondi. Un settilione di secondo. Perch oggi il tempo un bene aziendale. Appartiene al libero mercato37. Un modello cos non pu non essere totalitario38. La massima del neoliberalismo recita: Dove i mercati non esistono si devono creare, se necessario attraverso lintervento dello Stato39. Non si tratta pi di far arretrare lazione del governo, come nel liberalismo classico, ma di agire top down per creare mercati e/o estendere la logica del mercato allinsieme della societ. Sanit, governo del territorio, gestione penale, risorse idriche, difesa, ricerca e formazione: in tutti questi ambiti necessario definire un sistema dinformazione che sia analogo a quel che un sistema di prezzo per un mercato, e quindi valutare, ossia dare un valore quantificabile che, se non proprio una

36 H. Keyserling, op. cit., p. 341. 37 Cosmopolis, dir. David Cronenberg, interpreti R. Pattison, S. Morton, 2012, eOne Films, sceneggiatura di D. Cronenberg su soggetto di D. DeLillo (Cosmopolis, tr. it. Einaudi, Torino 2003). 38 Cfr. Th. Hohne, Evaluation als Wissens- und Machtform, Giessener Elektronische Bibliothek,2005, p. 12 http://geb.uni-giessen.de/geb/volltexte/2005/2105/pdf/HoehneThomas_Eva luationt.pdf; P. Dardot e Ch. Laval, La nouvelle raison du monde (Essai sur la socit nolibrale), Paris 2009. 39 D. Harvey, Breve storia del neoliberismo, tr. it. di P. Meneghelli, Il Saggiatore, Milano 2005, pp. 10-11.

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moneta, possa funzionare come una quasi-moneta: uno strumento di misura del valore delle produzioni dellattivit dei soggetti e del valore dellattivit medesima. Naturalmente questo sistema pu essere assolutamente assurdo: numero di contravvenzioni, numero di interventi chirurgici, numero di promossi al diploma... Il problema non sapere se ci che si misura rimanda a qualcosa come una utilit sociale (a ci che leconomia politica classica chiamava un valore duso); la sola cosa che importa il carattere autoreferenziale del sistema di segni o segnali posto in opera: bisogna che essi non rimandino al senso di unattivit, ma che rimandino indefinitamente a se stessi per stimolare gli individui ad acquisirne e ad accumulare il numero pi grande possibile di unit di conto40. Si tratta per questa via di far penetrare via evaluative state i capisaldi del neoliberalismo41. Il nuovo quadro normativo (e retorico: una falange di parole dordine interamente mutate nel loro significato: cultura dellautonomia, cultura della valutazione, talento, merito, reputazione, qualit, eccellenza...) sollecita unadesione senza scarti e quindi senza distanza o variazione, sicura come un riflesso. C anche qualcosa di grandioso e spettrale in questo. Ricorda il futuro dellamerican way of life di Kojve, condizione di cui gli animali post-storici della specie homo sapiens [] saranno contenti [], visto che, per definizione, essi se ne accontenteranno, al prezzo di non aver pi conoscenza [discorsiva] del Mondo e di s42. Epper le immagini di forze che sovrastano e travolgono in un nuovo mondo, al di l di epoche sepolte e non pi esistenti se non in effusioni nostalgiche, non rendono la realt delle cose prossime. Fuori dalla sua rappresentazione levigata di illimitato consumo improduttivo, leconomia mantiene assai pi di quanto non si dica lappartenenza che la sua etimologia richiama: la casa, la dimensione domestica e conservativa, tinelli, un mondo popolato solo di colleghi e parenti, malanimo e rabbia numerica la societ non esiste, esistono solo gli individui e loro famiglie (M. Thatcher). E le famiglie devono essere messe in condizione di

40 P. Dardot, Quest-ce que la rationalit nolibrale?, in B. Cassin, R. Gori, C. Laval (a cura di), Lappel des appels. Pour une insurrection des consciences, Mille et une nuits, Paris 2009, pp. 293-306. 41 G. Neave, op. cit., p. 85. 42 A. Kojve, Introduzione alla lettura di Hegel Lezioni sulla Fenomenologia dello Spirito tenute dal 1933 al 1939 allEcole Pratique des Hautes Etudes, raccolte da R. Queneau, tr. it. di G. Frigo, Adelphi, Milano 1996, pp. 541-542.

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scegliere al meglio per i loro figli, come ritorna in tutti i discorsi sulla valutazione, anche quando si parla di universit e dunque a tutti gli effetti di individui adulti. La furia tassonomica non ha qui nulla del fascino delle grandi classificazioni non la grandiosit del sistema di Linneo ma neppure quella di un catalogo di Sade e tutto invece di un accanimento a furia tassonomica non da tabelle millesimali, da quote condomiha qui nulla del fascino niali, da se tanto mi d tanto... Lo aveva intuito gi Nietzsche, quando pensava la delle grandi classificazioni ormai inevitabile amministrazione economica generale della terra sotto il segno delladattamento, lappiattimento, la superiore cineseria, la modestia degli istinti, la contentezza per il rimpicciolimento delluomo43. I numeri qui non sono quelli che scorrono sugli schermi della prousted limousine di Eric Packer, che ambisce ad acquistare la Rothko Chapel mentre impegnato in una battaglia per la vita o per la morte contro lo Yuan. I numeri che vediamo sono quelli delle pagine di libri pubblicati in fretta e furia nei print on demand ( Illustre Professore, la nostra casa editrice, indicizzata presso a disposizione ventiquattrore su ventiquattro), quelli dei mesi/uomo inventati per i progetti di ricerca, quelli delle et accademiche ponderate per i periodi di maternit. Ci cui la qualit di questi numeri prossima pi di tutto il buonsenso del bottegaio Poujade, che ha in odio lintellettualit, lo spirito, tutto quanto fuori dal contatto con il mondo reale, dalla realt computabile. In Miti doggi Roland Barthes parla di questa vocazione allimmanenza della piccola borghesia poujadista, cui ogni fenomeno che ha il proprio termine in se stesso per un semplice meccanismo di ritorno, cio alla lettera, ogni fenomeno pagato, riesce gradito [], tutta una matematica dellequazione rassicura il piccolo borghese, gli fa un mondo a misura del suo commercio []. Cos la riduzione del mondo a una pura eguaglianza, losservanza dei rapporti quantitativi fra gli atti umani, sono degli stati trionfanti [...]. Tutto questo chiude il mondo in se stesso e produce una felicit: quindi normale che si sia fieri di questa contabilit morale: il vanto piccolo-borghese tutto nelleludere i valori qualitativi, nellopporre al processo di trasforma-

43 F. Nietzsche, Frammenti postumi 1887-1888, in Id., Opere, a cura di G. Colli e M. Montinari, vol. VIII, tomo II, Adelphi, Milano 19903, pp. 113-114 (10 [17]).

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zione la statica delle uguaglianze []. Il buon senso come il cane da guardia delle equazioni piccolo-borghesi: tappa tutte le uscite dialettiche, definisce un mondo omogeneo, in cui si sia a casa propria, al riparo dai disordini e dalle fughe dal sogno (si intenda di una visione non contabile delle cose)44. Lo straordinario, oggi, che questa prospettiva appare interamente accolta da chi deve lesistenza propria e della propria attivit esattamente alla rottura di questa dimensione, al disconoscimento dellovvio, allincrinarsi dellimmediato, e ora si affanna invece per (ri)accreditarsi tramite lovvio e limmediatamente riconoscibile. Lideologia anti-intellettualista il mondo quantitativo del buon senso45 e dello accountant si impadronisce degli stessi ambienti intellettuali. Anche qui si comincia a pensare che oltre un determinato tasso di scienza si approda al mondo dei veleni, ossia che, uscita dai sani limiti della quantificazione, la scienza screditata nella misura in cui non la si pu pi definire un lavoro. Gli intellettuali [] non fanno niente: sono degli esteti [], frequentano i caff chic della rive gauche. Si tratta, osservava Barthes, di un tema caro a tutti i regimi forti: assimilazione dellintellettualit alloziosit; lintellettuale per definizione un pigro, bisognerebbe una buona volta farlo lavorare, convertire unattivit che non si lascia misurare se non nel suo nocivo eccesso, in lavoro concreto, cio accessibile alla misurazione poujadista. Si sa che al limite non pu esserci lavoro pi quantificato e quindi pi benefico dello scavare buche e ammonticchiare pietre: questo il lavoro allo stato puro, ed daltra parte quello che tutti i regimi post-poujadisti finiscono per riservare allintellettuale ozioso46. Postilla. Linvito richiedeva agli autori anche di trarre dallanalisi sviluppata sullargomento di pertinenza una proposta concreta (anche modesta, ma praticabile), da offrire come contributo a chi dovr prendere delle decisioni cruciali per decidere dellalternativa tra ripresa o declino del nostro Paese. La mia proposta, molto modesta e credo praticabile, di pensare, ricominciare a pensare. Il modello francese delle abilitazioni potrebbe essere un buon punto di partenza.

44 R. Barthes, Miti doggi, tr. it. di L. Lonzi, Einaudi, Torino 1994, pp. 80 sgg. 45 Ivi, p. 186. 46 Ivi, p. 183.

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