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Cultura
DIO, LA NATURA E IL DIRITTO / 3 EDIZIONE

LIBERT Sabato 22 settembre 2012

NEL GREMBO DITUA MADRE


di LIVIO PODRECCA

Un ciclo di convegni sul diritto naturale Unione Giuristi Cattolici: il 5 e 6 ottobre a Piacenza in Fondazione e allAlberoni

ench da tempo si sia r icominciato a parlarne, per molti pu essere ancora difficile capire cosa sia il diritto naturale. Ancor pi, se tutto debba dipendere dalle libere scelte individuali, che cosa esso centr i con la vita della donna, la maternit e la sua piena realizzazione come persona. Il paradosso dei nostr i tempi, profetizzato dal grande scrittore cattolico Gilbert Keith Chesterton, che talora le evidenze anche macroscopiche della natura sembrano oggi diventate invisibili ed incomprensibili. Come succede, per esempio, per la missione e vocazione delluomo e della donna sulla terra, ed i ruoli che a ciascuno di loro sono, a tal fine, assegnati. Ci avviene per effetto della martellante inculturazione mediatica delle ideologie attualmente pi in voga e sponsorizzate, in Italia ed in Europa. Eppure, tanto per fare qualche esempio, quando nella separazione dei coniugi si tratta di regolare laffidamento dei figli minori, prima del 2006 novanta su cento questi venivano affidati alla madre; dopo la legge sullaffido condiviso, dove laffidamento deve essere fatto ad entrambi il genitori per norma generale (recuperando, cos, almeno in parte, la presenza ed autorevolezza pater na), prevalentemente materno il loro collocamento. Nel fondo di questa prassi dei tribunali, come non scorgere un tacito riconoscimento di quel principio, evidentemente riscontrabile in na-

Listinto della madre quello della sorgente dalla quale viene ogni cosa Quello paterno, invece rappresenta lo scopo verso cui si dirige il tutto
tura, per cui Dio ha stabilito il diritto della madre sulla prole (Sir 3, 2)? Lo affermava, per esempio, Giovanni Bollea, il grande innovatore della neuropsichiatria infantile italiana nel dopoguerra, per il quale la madre pi per i figli e la famiglia, mentre il padre rappresenta laspetto sociale di questultima (dinamismo che spiegherebbe anche il perch della prassi secolare, ed oggi anchessa contestata, dellattribuzione del cognome paterno ai figli). Egli affer mava ancora la validit del vecchio adagio la madre insegna ad amare ed il padre a vivere, indicando la madre come elemento intuitivo e passionale, il padre come elemento di equilibrio (Le madri non sbagliano mai, Feltrinelli, I). Una descr izione stupenda della vocazione delluomo e della donna ci viene dalla filosofa ebrea Edith Stein (La donna), e sono indimenticabili il pensiero e le pagine dedicate a questo argomento dal Beato Giovanni Paolo II (p. es. la Lettera Apostolica Mulieris dignitatem, o la Lettera Alle donne). Con suggestiva immagine, che racchiude tutto lo straordinario dinamismo della dif-

La vocazione della donna tra maternit e natura

A sinistra, il giudizio di Salomone in unincisione di Dor: una parte del convegno dei giuristi cattolici dedicata allepisodio biblico; sotto,Lucetta Scaraffia

ferenza sessuale delluomo e della donna e ne segna in modo indelebile lavventura terrena, il filosofo e teologo ortodosso Pavel Evdokimov affermava che listinto materno quello della sorgente dalla quale viene ogni cosa, lalfa; listinto paterno, invece quello dello scopo verso cui si dirige ogni cosa, lomega. Ecco, anche nella vocazione della donna, nei suoi rapporti con luomo, il dir itto naturale esprime le regole di un dover essere che radicato nella natura delle cose, nella realt dei rapporti degli esseri umani, a partire dai loro corpi, impastati di materia e di spirito, e dalle norme morali che ne scaturiscono. Compito dello Stato, del buon legislatore, per realizzare il bene comune, tradurre le istanze del dir itto naturale, nei vari aspetti della vita sociale in cui ci occorre (in pr imo luogo nel matrimonio e nella famiglia), in buone leggi, e non certo cavalcare, per forzature ideologiche o, peggio, per convenienze elettoralistiche e di potere, londa delle pi varie e talora sfrontate istanze individualistiche. Il male usa oggi nascondersi dietro ingannevoli slogan sentimentalistici; di falso sentimentalismo lo stesso relativismo etico intriso. Anche per chi non crede in Dio, ma ha con la realt un approccio intellettualmente onesto, il diritto naturale pu essere lo strumento per iniziare a r istabilire le giuste prospettive. Confidiamo vivamente che il nostro contributo di Giuristi Cattolici (ma, prima ancora, di cristiani), serva a questa straordinar ia ed impellente causa.

ucetta Scaraffia, docente universitar ia, scr ittr ice ed intellettuale di grande valore, viene da un passato di militanza come femminista, di cui ha avuto occasione, in passato, di parlare pubblicamente, raccontando le tappe di un percorso che lha portata pr ima alla conversione e poi ad essere testimone forte dei valori cristiani. La professoressa Scaraffia sar una delle relatr ici del Convegno dei Giuristi Cattolici Nel grembo di tua madre che si terr a Piacenza il 5 ed il 6 ottobre. Le abbiamo r ivolto alcune domande sul tema del convegno. Lei ha vissuto in pr ima persona, da attivista, il movimento femminista degli anni 70. Al di l delladesione giovanile ad un ideale di lotta, quali pensa che fossero, a distanza di tempo, le motivazioni vere e pi profonde che lhanno spinta ad impegnarsi per la causa femminista? E quali quelle delle sue compagne e, magari, amiche militanti? Alla base della proposta cera il desiderio di riparare una forte ingiustizia: quando io ero ragazza, i figli maschi e femmine venivano ancora trattati in modo molto diverso. Le ragazze, indipendentemente dalle loro capacit, venivano sempre posposte ai maschi. A loro erano concesse meno occasioni, studi meno ser i, in sostanza meno possibilit di crescere culturalmente e in esperienza. Per non parlare poi delle diffi-

Lucetta Scaraffia analizza la trasformazione dei modelli femminili nel corso della storia moderna, dalle suffragette fino ai giorni nostri
colt di inser imento nel mondo del lavoro: volevamo avere le stesse possibilit, le stesse opportunit. Per poter scegliere fra lavoro e famiglia, e per tentare di tenere insieme tutte due. Che cosa successo alle femministe di allora? Limpegno di allora che cosa ha prodotto? La giusta e necessaria richiesta di parit diventata una forza che ha spinto le donne a diventare sempre pi simili ai maschi, in modo da non offrire appigli alla discr iminazione. Una r icerca esasperata di eguaglianza, che ha sacrificato gli aspetti specifici delle donne, la mater nit, innanzi tutto. Oggi per le giovani donne pi facile impegnarsi in una carriera che fondare una famiglia. Non pensa che, a partire dal 68, la donna abbia per troppo tempo trascurato quegli aspetti del suo essere, appunto, donna, legati alla maternit ed alla famiglia, per rincorrere modelli tutto sommato maschili di realizzazione sociale? C, secondo lei, un bisogno latente delle donne di recuperare integralmente i caratteri peculiari della propria femminilit, il genio femminile dellaccoglienza e della attenzione allaltro, di cui parla il Beato Giovanni Paolo II nella sua lettera alle donne? Da cosa lo si pu vedere? Sono daccordo, lo vedo soprattutto nelle giovani donne, che hanno grandi difficolt non tanto a conciliare famiglia e lavoro, ma addirittura allorigine, a trovare un giovane con cui fondare una famiglia, un giovane che abbia il desiderio di prendersi questa responsabilit, di affrontare i sacrificio che questo gli pu costare. In realt, alle donne non piace tanto la promiscuit sessuale alla quale sono spinte dalla societ moder na: desiderano

Una ricerca esasperata di eguaglianza ha sacrificato le nostre vere specificit


un affetto sicuro, dei figli. E questo non r iescono a costruirlo. Il rosa va molto di moda. Cosa pensa di una societ unisex, con completa interscambiabilit dei ruoli, che pensa di tutelare le donne con le quote rosa? Io sono contrar ia alle quote rosa. Penso che sia necessar io dare alle donne le stesse possibilit che agli uomini, e poi lasciare aperto il campo alla meritocrazia. Basta sorvegliare che la meritocrazia sia veramente rispettata. Una parte del convegno dei giuristi cattolici dedicata allepisodio biblico del giudizio delle due madri, di Re Salomone, nel quale la vera madre del figlio vivo per amore r inuncia a lui purch possa vivere, mentre laltra, dopo averlo sottratto alla prima, disposta a farlo tagliare a pezzi, pur di averlo. Lepisodio evoca la sorte di tanti embr ioni cr iocon-

La scheda

LUCETTA SCARAFFIA una storica giornalista italiana. docente di Storia Contemporanea allUniversit degli Studi di Roma La Sapienza e collabora con i quotidiani Il Riformista, Il Foglio, Corriere della Sera e lOsservatore Romano. Ha curato, con Eugenia Roccella, il dizionario biografico delle Italiane dallUnit dItalia alla prima guerra mondiale, pubblicato in tre volumi, nel 2004, dalla Presidenza del Consiglio dei ministri. autrice di svariati libri, tra i quali il libro scritto con Margherita Pelaja Due in una carne. Chiesa e sessualit della storia , pubblicato nel 2008. membro del Consiglio Nazionale di Bioetica.

servati e sacr ificati al moderno diritto al figlio (talora spietato, come nelle pratiche abortive), che la nostra societ dei dir itti esalta e promuove sempre pi. Per il Re Salomone questa non la vera madre del figlio; il suo giudizio secondo lei ancora attuale? Come tutto ci che scritto nella Bibbia, e riguarda lanimo umano, i giudizio ancora attuale. In questo momento storico, chiaramente,

la madre cattiva punita da Salomone quella che vuole il figlio ad ogni costo, e lo vuole anche sano e magar i con delle caratteristiche che le piacciono. Per lei il figlio una propr iet, non un dono. Il 6 ottobre, a Lucetta Scaraffia toccher il compito di raccontarci la trasformazione della donna e dei modelli della stessa nel corso della stor ia moder na, a partire dalle prime eroine che lottavano per lestensione del diritto di voto alle donne, ed erano per tal motivo chiamate suffragette. La professoressa Scaraffia ha anche curato la prefazione del libro Fino agli estremi confini del mondo, ed. Mar ietti, di Suor Mar ia Barbagallo, gi superiora generale della Congregazione Missionaria del Sacro Cuore di Ges. Suor Maria sar anchessa ospite del convegno dei Giur isti Cattolici, dove presenter il suo libro e ci parler, anche, di una femminista cristiana, come lei ha definito Santa Francesca Cabrini. Cosa ne , oggi, del femminismo? Cosa di certe ruvide ed infelici rincorse alla mascolinizzazione della donna? Al convegno del 6 ottobre forse si potr scopr ire un femminismo nuovo che, senza r innegare il buono del movimento passato, sveler la bellezza dei nuovi e pi consolanti or izzonti del femminismo, magar i cr istiano, moderno.
Li. Po.

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