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Ciò che state leggendo non è il classico dio! Abbiamo quindi affrontato differenti
giornalino che verrà distribuito ogni Abbiamo cominciato in otto, tutti di temi, cercando di adottare una forma
settimana o ogni mese da anonime o Trezzo Sull’Adda, a trovarci una sera la comunicativa sempre diversa. Abbia-
sconosciute associazioni e che poi fini- settimana sulla riva del nostro fiume; i mo ricordato, per esempio, la Giornata
sce immancabilmente nella spazzatura primi incontri avevano più la caratteri- della memoria attraverso un filmato
senza neanche averlo letto. Ciò che stica di una serata tra amici che di una sullo sterminio del popolo rom, una
state leggendo è un semplice foglio riunione tra associati, di progetti concre- rassegna fotografica di giovani artiste
d’informazione, un aperiodico, dove ra- ti neanche l’ombra, ma tanta, tantissi- ed infine un concerto dei fratelli Seve-
gazzi e ragazze scrivono delle loro espe- ma carne al fuoco. rini dei celebri Gang. Abbiamo poi
rienze, dei loro sentimenti e delle loro Il primo dibattito degno di nota ri- cercato di comprendere meglio l’irri-
aspirazioni, sempre prendendo una posi- guardava la costituzione di un’associa- solta questione palestinese orga-
zione netta e guardando in faccia la zione e la conseguente scelta del nome: nizzando un pomerigio di dibattito; un
realtà. la scelta è ricaduta su Soldelladda, un concerto con band giovanili il 25 aprile
Tutto è cominciato due anni fa. nome composto che riuscisse a dar per commemorare la Resistenza e, ulti-
Quattro-cinque ragazzi, la biblioteca di l’idea del nostro attaccamento al territo- mo in ordine di tempo, un tour
Trezzo Sull'Adda, gli esami da prepara- rio in cui viviamo e il nostro desiderio informativo che abbiamo provocatoria-
re, poca voglia di studiare, si scende a di voler focalizzar l’attenzione su di es- mente chiamato “musica che abbatte i
fare una pausa e si comincia a parlare, so in maniera critica ma costruttiva, muri”, due date (una a Trezzo, l’altra a
parlare, parlare… impegnata ma vivace e coinvolgente. Vaprio) di musica, arte e informazione
Gli argomenti si susseguono uno dopo Nel frattempo la cerchia dei “Soli” si per sensibilizzare sulla cementificazio-
l’altro, senza sosta, e tutti hanno un soli- allargava con nuovi associati, e cresce- ne selvaggia che sta colpendo la nostra
do filo conduttore che li accomuna: va in noi il desiderio di organizzare zona.
l’interesse per il mondo in cui ci tro- qualcosa per farci conoscere nel territo- Ed ora eccoci qua, ospiti del Moonaste-
viam a vivere, bruttissimo ma bellissi- rio; e come primo passo abbiam deciso rock,per uscire dalle mura domestiche,
mo. di “scendere in campo” (no, non come per farci conoscere e per coinvolgervi
E così le discussioni passano attra- Lui!) con un’iniziativa impegnativa ed nel nostro progetto. Soldelladda è un
verso gli avvenimenti della politica na- ambiziosa: portare a Trezzo lo spettaco- cantiere permanente, che ha bisogno
zionale o di quella locale, l’ambiente, la lo teatrale “Rom Cabaret” di e con Dija- costantemente di linfa per continuare
salvaguardia del nostro territorio, lo na Pavlovic, attrice (e non solo) rom ad organizzarsi sul territorio. Non esi-
stato dell’informazione in Italia, la cultu- impegnata nella difesa dei diritti umani tate a contattarci, a venirci a trovare, a
ra, l’arte, la crescente voglia di impe- e del diritto di inclusione che le popola- chiedere se non avete capito e so-
gnarsi per fare qualcosa. Gli unici zioni rom e sinti tanto faticano a trova- prattutto a proporre, proporre qualsia-
interrogativi erano COSA fare e COME re in Italia. si cosa che vi stia a cuore e che volete
farlo. Innanzitutto abbiamo cominciato La buona riuscita dello spettacolo ha far risaltare, o che vedete in pericolo e
a trovarci stabilmente, per inquadrare accresciuto in noi la voglia di continua- volete difendere.
al meglio questa nostra nuova attività, re sulla strada dell’impegno su più Noi vi aspettiamo.
e per evitare che le pause in biblioteca fronti, evitando così di diventare un’as-
prendessero il sopravvento sullo stu- sociazione monotematica.
Il letargo della provincia
L'associazionismo rimane uno degli ultimi veicoli per risvegliare il
territorio dal suo torpore.
Perché la provincia è così morta? La do- steggiando i monti, va da Varese a Berga- tale per rispondere a questo tipo di
manda è provocatoria: è evidente che mo. moltiplicazione, avendo il pubblico una
non si può dare credito incondizionato In effetti tendenze di questo tipo si so- forza “contrattuale” capace di operare
all'assunto che la sottende, cioè che la no verificate, come si diceva più sopra, una selezione nel “mercato delle asso-
provincia sia indiscutibilmente poco vita- scalzando il primato assoluto del capo- ciazioni” (si perdoni l'orrenda metafora
le da diversi punti di vista (sociale, cultu- luogo lombardo. Non è possibile però economica), la provincia non riesce a
rale, politico, ecc...). In questi ultimi affermare che la risposta a stimoli reagire in maniera adeguata per diversi
anni, infatti, con l'affermarsi di un mo- culturali, politici o civili sia nemmeno motivi: minore efficienza nelle comuni-
dello di vita sempre più urbano e metro- analoga a quella cittadina. Un indice di cazioni tra i diversi luoghi della zona
politano, alcuni degli aspetti che, questa più accentuata apatia civile sono urbana, nei trasporti pubblici, ecc... Il ri-
sommandosi, determinano, per così di- i circoli provinciali dei partiti che, sia pu- sultato è che, a parità di qualità, la ri-
re, la “vitalità di un territorio” sono re in un contesto di crisi internazionale, sposta in termini di partecipazione
indubbiamente cresciuti. Non è più raro riescono a stento a sopravvivere, laddo- provinciale ad uno stimolo è inferiore a
imbattersi in iniziative, anche di alto li- ve in città continuano a rappresentare quella cittadina.
vello, in particolar modo culturali, orga- un punto di riferimento per alcune mi- Dunque mi pare che una delle sfide più
nizzate da uno dei molti comuni della gliaia di persone. ardue per chi, come noi, voglia agire
zona metropolitana milanese. Per il fenomeno dell'associazionismo di nell'associazionismo della zona sia
E allora perché permane la sensazione provincia la situazione è solo in parte quella di aprire una riflessione su come
che qui non si viva il centro della vita, differente, nonostante il rigoglio di cui rendere più efficacie il proprio operato
che esso sia altrove? Perché Milano rima- continua a godere in tutta Italia. Pare in un contesto che da un lato annichili-
ne il punto di maggior attrazione d'ini- infatti innegabile che la moltiplicazione sce le iniziative rivolte ad un livello
ziative di ogni tipo? Al di là di alcuni di associazioni intorno a temi sovrappo- ultra-particolaristico, dall'altro impedi-
vantaggi che la grande città per sua stes- sti, spesso anche nel contesto di un solo sce che siano apprezzate quelle che vo-
sa natura mantiene su tutta la zona che paese, denoti un evidente problema di gliono emanciparsi dagli asfissianti
polarizza, la condizione odierna del terri- coordinamento territoriale, che spesso confini comunali per lanciarsi nella
torio farebbe pensare ad una rapida de- giunge a produrre risultati paradossali complessità metropolitana.
centralizzazione (o ri-distribuzione) (per esempio: iniziative analoghe nello
delle funzioni che essa ha; insomma ad stesso giorno o concorrenze assurde tra
un'unica, immensa città che, co- associazioni). Se una città ha la forza vi-
Quarto potere
1748, Charles de Secondat noto ai più smo democratico; oppure gli stati l’abuso della legislazione tramite decre-
come Barone di Montesquieu, pubblica autoritari di tipo nazionalsocialista to, la quale dovrebbe essere confinata
l’”Esprit de lois”. hanno sempre visto nel principio demo- nei casi di effettiva urgenza.
In questo trattato il Barone esprime cratico un ostacolo alla realizzazione Non dovrebbe essere accettabile
una teoria fondamentale destinata a dei propri progetti politici. nemmeno l’uso dello strumento legi-
condizionare il mondo moderno:la co- Accadeva ieri. slativo per raddrizzare le personali vi-
siddetta “Separazione dei poteri”. Accade oggi, ed accade in Italia un feno- cende giudiziarie di Silvio Berlusconi; il
Effettivamente sin dai tempi della Gre- meno strano che rende il nostro paese quale, se non fosse protetto dal Lodo
cia antica ci si rese conto che un siste- nell’apparenza un baluardo della demo- Alfano, dovrebbe difendersi in tribuna-
ma di diritto può facilmente crazia e nella sostanza una forma subdo- le dall’accusa di corruzione.
degenerare qualora troppi poteri venga- la di dittatura. Tutto ciò è possibile in Italia dove
no concentrati in capo a pochi. Non può essere accettabile da parte di l’informazione ha smesso notte tempo-
La chiave per il buon funzionamento di nessun sostenitore della democrazia re di essere fedele a se stessa, dove le
una democrazia sta tutta nel riconosce- che il parlamento sia continuamente sca- coscienze popolari sono sopite e
re tre poteri tutti egualmente legittimi valcato nella sua funzione attraverso vengono risvegliate a comando per
che operino incondizionatamente l’uno creare o distruggere consensi. Una
dall’altro. “politica di plastica” che non si rivolge
La bontà di questa teoria si rivelò nella più alle persone in quanto tali ma in
ricezione che ne fecero tutte le mo- quanto elettori, in quanto potenziali
derne democrazie (Regno d’Inghilterra clienti di un “pacchetto politico” conte-
e U.S.A. tra i primi) attraverso le costitu- nente slogan, invece che idee o valori
zioni che di lì a poco avrebbero visto la di cui non si parla più ma di cui si
luce. sente un forte bisogno.
Naturalmente il riconoscimento di tale Immagino Charles de Secondat di
fondamento democratico non è stato fronte al problema di teorizzare oggi il
sempre ed ovunque pacifico, anzi sistema democratico; oltre a mantenere
l’opposizione ad esso si è manifestata divise le tre funzioni pubbliche fonda-
in diversi casi: i regimi comunisti ad mentali, avrebbe certamente un occhio
esempio hanno avuto la tendenza ad di riguardo per i mezzi di informazione.
accentrare i poteri in capo al popolo so-
vrano secondo il principio del centrali-
Vegetarianesimo: una Spazio amaro tra i
denti
rivoluzione pacifica
Parlare di vegetarianesimo1 non è rie di malattie legate alla modernità
semplice. Non lo è perché mette in (cioè l’epoca in cui la carne è diventata
discussione il nostro modo di essere e alla portata di tutti). Tralasciando le
vivere il mondo, cioè i rapporti con gli malattie derivate dall’uso di farmaci
altri esseri umani e con tutto ciò che ci negli animali, la carne è responsabile di
sta attorno. malattie della circolazione e del cuore,
Le domande che spesso si fanno ad un oltre a numerosi tipi di tumori. Non è
vegetariano sono “come fai ad essere un caso che, quando si ha un infarto, la
vegetariano?” e “perché sei vegetaria- prima cosa che cambia è l’alimentazio-
no?”. ne. La carne non fa bene. Le proteine
Sul come è semplice rispondere: la contenute nella carne possono essere
terra ci offre tutto ciò di cui abbiamo bi- tranquillamente sostituite con altri ali-
sogno, dobbiamo solo rivedere le no- menti: legumi, semi, frutta secca.
stre abitudini e scoprire alimenti che Il quarto punto è la scelta politica. La
abbiamo snobbato per chissà quale mo- carne è uno dei motivi delle disparità
tivo. tra nord e sud del mondo. Il cosiddetto
Il perché si è vegetariani è sicuramente “terzo mondo” è quello che ci permette
il centro della questione. Ogni vegetaria- di mangiare carne tutti i giorni. Già,
no ha le sue buone ragioni da spende- perché, mentre le popolazioni del sud
re, che possono essere riassunte in muoiono di fame e malnutrizione, que-
cinque sintetici punti. sto pazzo sistema economico
Il primo punto è la scelta etica. La controllato dalle multinazionali e
maggior parte dei vegetariani parte da dall’occidente, impone al sud del
questo presupposto: non è possibile ci- mondo di coltivare vasti campi con ce-
barsi di qualcosa che era vivo,quindi di reali che poi finiranno nelle pance di
un altro essere vivente. Anche nell’alle- vacche e maiali che ingrasseranno per
vamento più rispettoso e confortevole, il nostro palato. Questo sistema mina la
per l’animale la fine è la stessa: uccisio- sussistenza dei paesi del sud che, as-
ne, macellazione e consumo di esso. Il serviti economicamente al nord del
vegetariano prova pietà e decide di mondo, devono coltivare vegetali per
non essere causa di un’inutile soffe- le nostre bestie, senza quasi potersi
renza nei confronti di un altro essere vi- sfamare.
vente, scegliendo di non mangiarlo. L’ultimo motivo è una scelta economi-
Non ci si priva di nulla di vitale, visto ca. Il settore agro-industriale è uno dei
che la terra può fornire alla specie uma- più sovvenzionati, sia nell’Ue che negli
na tutto ciò di cui abbiamo bisogno. Usa. Ingenti risorse vengono spese per
Il secondo punto è la scelta ecologica. mantenere in vita questo settore, per lo
Gli animali che consumiamo quotidiana- più controllato da multinazionali che
mente provengono per la gran parte da controllano la filiera agro-alimentare, a
enormi allevamenti industriali, che so- danno dei piccoli contadini tradiziona-
no tra le cause degli enormi problemi li, che vengono estromessi dal mercato.
ecologici di oggi. Gli allevamenti indu- Il settore agro-alimentare è altamente
striali nuociono all’ambiente: attra- automatizzato e una piccola percentua-
verso l’utilizzo di prodotti chimici, le dei lavoratori è impiegata nell’indu-
utilizzando gran parte delle risorse idri- stria. Invece di sostenere i piccoli
che, consumando suoli ed aumentando contadini, che rispettano l’ambiente e
il processo di desertificazione e di dis- conoscono il valore della terra, piovo-
boscamento, consumando enormi no miliardi sulle multinazionali del
quantità di energia. L’allevamento indu- settore che snaturano la natura deva-
striale, oltre a dis-animalizzare l’anima- standola in continuazione.
le rendendolo un oggetto, devasta Ecco, a piccoli punti, la scelta vegetaria-
l’ambiente. Un esempio è la sorte che na. Una scelta che è complessa, che de-
sta toccando alla foresta amazzonica ve esserlo. Che non può partire solo
che si sta riducendo ogni anno per la- dal presupposto “poveri animali”. La
sciare spazio agli allevamenti ed alla scelta etica è il primo gradino verso la
praterie, sorte che nell’ottocento toccò consapevolezza. Ma, come abbiamo
agli Stati Uniti. brevemente argomentato, ci sono buo-
Il terzo punto è la scelta salutistica. E’ ni motivi per essere vegetariani. O per
innegabile che un consumo eccessivo lo meno, per ridurre drasticamente il
di carne sia negativo per la nostra salu- consumo di alimenti animali. E’ una
te. Quasi tutti i giorni, se non più volte scelta che recherebbe beneficio per
al giorno, ci cibiamo di carne o pesce. tutti noi e porterebbe giustizia tra i po-
Non c’è nessuna ricerca scientifica che poli. Per questo è una scelta rivoluzio-
dimostri l’utilità di questi alimenti, naria.
mentre abbondano gli studi che legano
gli alimenti di origine animale ad una se-