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Rivoluzione industriale, capitalismo, la critica di Marx Per rivoluzione industriale si intende un processo di evoluzione economica da un sistema agricoloartigianale-commerciale ad un sistema

industriale moderno caratterizzato dall'uso generalizzato di macchine. Da un punto di vista economico, l' elemento che caratterizza la Rivoluzione Industriale un salto di qualit nella capacit di produrre beni materiali di consumo. La presenza della rivoluzione fu molto forte in particolar modo in Inghilterra dove il settore pi importante che ne contribu fu proprio l' agricultura. L' I. fu il primo stato ad avere un' agricoltura di mercato che, unita all' innovazione tecnologica del periodo elimin molta manodopera dalla campagna, facendola rifluire verso la citt, dove trover occupazione nella nascente industria. Ma il fenomeno delle enclosures, per cui molta terra demaniale lasciata al libero pascolo venne privatizzata e recintata, priv i contadini pi poveri del libero diritto di pastorizia e li spinse a trovare nuovo impiego nelle fabbriche. La disponibilit ingente di manodopera a basso costo, e il suo sfruttamento, fanno si che il capitalista, si appropri del plusvalore.Un altro elemento distintivo del capitalismo la conversione di tutto in merce, dunque la creazione di un mercato non solo delle merci, ma anche del lavoro, e anche del danaro (capitale) stesso. I Manoscritti economico-filosofici, segnano il primo decisivo approccio di Marx all' economia borghese, Marx ha un duplice atteggiamento: se da un lato la considera come l' espressione teorica della societ capitalistica, dall' altro lato muove l' accusa di fornire un'immagine falsa del mondo borghese. L' economia borgheseeternizza il sistema capitalistico, non come UN sistema economico tra i tanti della storia, ma IL modo naturale, immutabile e razionale di produrre e distribuire la ricchezza. Secondo Marx, inoltre, non scorge la struttura contraddittoria del proprio, che s'incarna nell' opposizione reale tra capitale e lavoro salariato, tra borghesia e proletariato, ovvero l' alienazione. Marx considera l' alienazione un fatto reale, di natura socio-economica, in quanto si identifica con la condizione storica del salariato nell' ambito della societ capitalistica. L' alienazione dell' operaio viene descritta da Marx sotto quattro aspetti fondamentali: Il lavoratore alienato rispetto al prodotto della sua attivit. Il lavoratore alienato rispetto alla sua stessa attivit, la quale prende la forma di un lavoro forzato; si sente bestia quando, nello svolgere un lavoro di utilit sociale, dovrebbe sentirsi uomo, ed al contrario, si sente uomo quando si comporta da bestia ( negli eccessi come l'ubriacarsi ) Il lavoratore alienato rispetto alla propria essenza, non essendo libero di compiere un lavoro creativo ma unilaterale. Il lavoratore alienato rispetto al prossimo, perch l' altro, soprattutto il capitalista, ossia un individuo che lo tratta come un mezzo. La causa del meccanismo globale dell' alienazione, la quale fa si che l' operaio sia ridotto a strumento per produrre una ricchezza che non gli appartiene, risiede dunque nella propriet privata dei mezzi di produzione, in virt della quale il possessore della fabbrica (il capitalista) pu utilizzare una certa categoria di individui (i salariati) per accrescere la propria ricchezza. La dis-alienazione dell' uomo si identifica con il superamento del regime della propriet privata e con l' avvento del comunismo. Inoltre, la fabbrica moderna, pur essendo propriet di un capitalista, produceva soltanto grazie al lavoro collettivo degli operai, dunque, se sociale la ricchezza, sociale deve essere la distribuzione di essa. E questo significa che il capitalismo porta in s, come esigenza DIALETTICA, il socialismo: il capitalismo pone del basi del socialismo, in quanto genera, per la prima volta nella storia, le condizioni favorevoli a una rivoluzione comunista mondiale.

Il Manifesto del partito comunista (1848), nel quale Marx si propone di esporre gli scopi e i metodi dell'azione rivoluzionaria, rappresenta una stringata summa della concezione marxista del mondo. I punti salienti di esso sono: l' analisi della funzione storica della borghesia; il concetto della storia come lotta di classe e il rapporto tra proletari e comunisti; la critica dei socialismi non-scientifici. Nella prima parte del Manifesto Marx descrive, la vicenda storica della borghesia. A differenza delle classi dominanti del passato che tendevano alla conservazione statica dei modi di produzione, la borghesia, secondo Marx, non pu esistere senza rivoluzionare continuamente gli strumenti di produzione e tutto l'insieme dei rapporti sociali. Essa dunque una classe costituzionalmente dinamica. Senonch questa borghesia, che ha risvegliato come per incanto forze cos gigantesche, assomiglia allo stregone che non riesce pi a dominare le potenze infernali evocate. Infatti le moderne forze produttive, sempre pi sociali, si rivoltano contro i vecchi rapporti di propriet, ancora privatistici e sottomessi alla logica del profitto personale, generando crisi terribili, che mettono in forse l' esistenza del capitalismo. Tanto che il proletariato, classe oppressa dalla societ borghese, non pu fare a meno di mettere in opera una dura lotta di classe, volta al superamento del capitalismo e delle sue forme istituzionali e ideologiche. Il concetto di storia come lotta di classi uno dei pi significativi del Manifesto. La storia di ogni societ, esistita fino a questo momento, storia di lotte di classi. Liberi e schiavi, patrizi e plebei, baroni e servi della gleba, membri delle corporazioni e garzoni,in breve, oppressori e oppressi, furono continuamente in reciproco contrasto, e condussero una lotta ininterrotta, ora latente e ora aperta; lotta che ogni volta finita con una trasformazione rivoluzionaria di tutta la societ o con la comune rovina delle classi in lotta. Una delle sezioni pi importanti del Manifesto costituita dalla critica i Marx ai socialisti precedenti. Vengono distinti tre gruppi: socialismo reazionario: attacca la borghesia secondo parametri conservatori, rivolti al passato, piuttosto che secondo schemi rivoluzionari, rivolti al futuro, proponendosi in tal modo di far girare all'indietro la ruota della storia. Il socialismo conservatore: incarnato da quegli economisti, filantropi e umanitari che ritengono possibile rimediare agli inconvenienti sociali del capitalismo senza distruggere il capitalismo stesso. Non accorgendosi per che, producendo se medesimo, il capitalismo produce inevitabilmente anche i propri inconvenienti: perci esso non va curato bens DISTRUTTO. Il socialismo e comunismo critico utopistici: sono costituiti da quella feconda corrente di idee pre-marxiane. Queste idee innovative commettono l' errore di non riconoscere al proletariato una funzione storica e rivoluzionaria autonoma, e di fare appello a tutti i membri della societ, compresi i ceti dominanti, per una pacifica azione di riforme.

Franklin Delano Roosevelt, il <<New Deal>> Il collasso del credito al consumo, la riduzione dei consumi stessi e il conseguente aumento del tasso di disoccupazione crearono le premesse per una rapida e profonda crisi che invest tutti i campi delle attivit economiche, costringendo il paese alla recessione. Il crollo del 24 ottobre (gioved nero) e del 29 ottobre (marted nero) 1929 e delle quotazioni azionarie alla borsa di New York non fu altro che l'evento simbolo di un processo di grandi dimensioni che investiva un paese minato paradossalmente dalla grande fiducia e dalla speranza nel futuro. Il presidente uscente, Herbert Hoover, non aveva conseguito alcun successo nella lotta contro la crisi, generando cos attorno a s un atmosfera di scoraggiamento che rese nettissima la sua sconfitta nei confronti del candidato democratico, il trentacinquenne governatore dello Stato di New York: Franklin Roosevelt. Presidente, seppe instaurare con le masse un rapporto basato su notevoli doti di comunicativa e cap che la condizione preliminare di un azione politica di successo stava nella capacit di infondere speranza e coraggio nella popolazione. Celebri divennero cos le sue <<chiacchierate al caminetto>>, conversazioni radiofoniche tenute per illustrare, con tono familiare, ai cittadini le sue attivit politiche. Riferendosi alla grande depressione, Roosevelt proclam: L'unica cosa di cui dobbiamo avere paura la paura stessa e coni il termine New Deal (nuovo corso) quando afferm: Impegno voi, impegno me stesso, per un nuovo contratto per il popolo americano. Le prime settimane di Roosevelt in carica furono chiamate "I Cento Giorni", durante la prima parte della sua amministrazione prepar e approv una serie di leggi per provocare un cambiamento immediato e impedire all'economia nazionale di destabilizzarsi. Istitu una "vacanza bancaria" di quattro giorni (Bank Holiday), due giorni dopo aver assunto l'incarico: quattro giorni in cui tutte le banche del paese rimasero chiuse, permettendo alle istituzioni un breve periodo per riprendersi e riorganizzarsi. Dopo la crisi del 1929 erano in atto, infatti, frequenti corse agli sportelli, durante le quali i depositanti ritiravano i loro risparmi o ne chiedevano la conversione in oro. Fu inoltre svalutato il dollaro per rendere pi competitive le esportazioni. A queste misure d emergenza il governo affianc alcuni provvedimenti pi organici e qualificanti, caratterizzati dalluso di nuovi e originali strumenti dintervento: LAaa (Agricultural Adjustment Act), si proponeva di limitare la sovrapproduzione nel settore agricolo, assicurando premi in denaro a coloro che avessero ridotto coltivazioni e allevamenti. Il Nira (National Industrial Recovery Act), imponeva alle imprese operanti nei vari settori dei codici di comportamento volti ad evitare le conseguenze di una concorrenza troppo accanita, ma anche a tutelare i diritti e i salari dei lavoratori. La Tva (Tennesee Valley Authority), aveva il compito di sfruttare le risorse idroelettriche del bacino del Tennesee, producendo energia a buon mercato a vantaggio degli agricoltori, ed era anche impegnato in opere di conservazione della natura. ( Queste tre operazioni oltre ai lati positivi, ebbero anche effetti collaterali come l espulsione dalle campagne di vaste masse di contadini senza lavoro)

Con questa politica progressista Roosevelt si guadagn l appoggio del movimento sindacale che attravers una fase di espansione grazie anche a un ondata di lotte operaie senza precedenti nella storia americana. D altra parte, le novit del New Deal e i suoi risultati non sempre brillanti diedero spazio al formarsi di un ampia coalizione antiroosveltiana. Persino la Corte suprema, massimo organo di potere giudiziario, cerc di bloccare le riforme di Roosevelt dichiarando, nel 1935-36, lincostituzionalit del Nira e dell Aaa. Forte del successo delle elezioni del 1936, Roosevelt reag con energia, ripresentando con lievi modifiche le leggi bocciate. Fu la prima volta in cui lo stato Americano s inser in maniera cos invadente nell economia dei privati, ma nonostante le opposizioni, non si poteva risolvere in altro modo la crisi, come infatti teorizz Keynes in Opposizione, interesse e moneta affermando che i meccanismi spontanei del capitalismo non fossero in grado di consentire da soli un utilizzazione ottimale delle risorse.

Idrosfera marina, Inquinamento del mare L insieme delle acque che costituiscono l idrosfera marina caratterizza il nostro pianeta distinguendolo dagli altri corpi del Sistema solare, nei quali manca una cos imponente e diffusa <<copertura d acqua>>. Questa massa liquida unitaria, articolata in parti di diversa grandezza, che chiamiamo oceani e mari, ha un enorme importanza ambientale: come efficace fattore del clima, fonte di alimenti, via di comunicazioni e di commerci, presenza influente nell evoluzione delle grandi civilt antiche e moderne, attrazione paesaggistica di interesse spirituale ed economico. Per percepire questa importanza sufficiente osservare che le acque marine ricoprono 361 milioni di km^ , vale a dire il 71% della superficie terrestre. Agli oceani e i mari appartiene il 96% di tutta l acqua disponibile sulla Terra, mentre il 4% costituisce i ghiacciai, le acque continentali e il vapore acqueo dell atmosfera. Anche per l idrosfera marina come per quella continentale e per l atmosfera, sentiamo parlare sempre pi di inquinamento. Fra le definizioni che si possono dare dell inquinamento del mare, una delle pi accettabili quella formulata dal UNESCO: << immissione da parte dell uomo nel mezzo marino, direttamente o indirettamente, di sostanze o di energie che provocano effetti deleteri, quali danni alle risorse biologiche, pericoli per la salute dell uomo, ostacoli alle attivit marittime, diminuzione della qualit dell acqua dal punto di vista della sua utilizzazione e riduzione delle possibilit offerte nel settore del tempo libero >>. Poich lacqua indispensabile ad ogni organismo vivente, si comprende la necessit assoluta che essa sia mantenuta pura. Fin dai tempi pi antichi si dovuto provvedere in questo senso. Gi gli Assiri e i Babilonesi disponevano di sistemi per la raccolta e lo smaltimento dei liquami domestici; sono ben note le fognature dellantica Roma che attraversavano tutta la citt. Fu con la Rivoluzione Industriale che il problema dellinquinamento divenne molto grave con i fenomeni dellaccrescimento e della concentrazione della popolazione e dello sviluppo industriale. Linquinamento dellacqua non ha avuto le manifestazioni improvvise e terrificanti come quelle dellaria, per esso costituisce un fenomeno molto pi diffuso e praticamente irreversibile, spesso con conseguenze irrimediabili. Uno degli esempi pi drammatici di inquinamento marino possiamo individuarlo nel Mae Mediterraneo. La zona pi inquinata quella del nord-occidentale, sulla quale gravita un maggior numero di citt densamente popolate e industrializzate. Il Rodano e il Po sono i corsi d acqua che scaricano pi abbondanti sostanze inquinanti. Ma la contaminazione si sta progressivamente estendendo e tutto il bacino una sorta di <<pattumiera>>. Il materiale inquinante scaricato provoca danni assai gravi al plancton e alla fauna ittica e limita anche lo sviluppo del turismo, una delle attivit economiche pi redditizie per molti Paesi mediterranei, fra cui l Italia. Capita sempre pi spesso di vedere acque luride che trasformano le acque costiere in un ambiente favorevole alla sopravvivenza dei batteri fecali e dei numerosi germi patogeni. Perci si parla spesso di inquinamento organico. La presenza di microrganismi patogeni indirettamente dannosa per la salute umana quando vengono utilizzati come alimenti i prodotti della pesca. Geograficamente pi esteso e quindi pi preoccupante l inquinamento chimico di mari e oceani. Fra le sostanze tossiche estremamente dannose o addirittura letali per gli esseri viventi si pu citare l esempio del mercurio. E tristemente noto ci che successo tempo fa nella baia di Minamata in Giappone. Con il vasto ed intenso sfruttamento degli idrocarburi utilizzati come combustibili, lubrificanti e materie prime per prodotti sintetici la civilt industriale ha introdotto un altra forma di

inquinamento del mare, un tempo inesistente: l inquinamento da petrolio. Petrolio e altri idrocarburi vengono versati frequentemente in mare dalle numerose raffinerie rivierasche. Ancora pi grave lo scarico delle acque di lavaggio delle petroliere, che a volte viene eseguito deliberatamente in mare, anche a poca distanza dalle coste. Tra l altro, queste navi subiscono talvolta incidenti che fanno riversare in zone ristrette quantitativi enormi di petrolio greggio chiamate <<ondate nere>>. Uno dei casi di maggiore scalpore si verificato nel Mediterraneo nel 1985. All alba del 21 marzo di quell anno, nello Stretto di Messina entrarono in collisione la petroliera greca <<Patmos>> e la superpetroliera spagnola <<Castiglio de Monte Aragon>>; almeno 5000 tonnellate di greggio si riversarono in mare. Un altro devastante esempio di questo tipo di inquinamento si verificato il 20 aprile dell anno corrente, presso le coste del golfo del Messico. Una perdita molto grave nella valutazione della Guardia Costiera e che minaccer il fragile ecosistema della costa gi danneggiato dall'uragano Katrina se non sar contenuta al pi presto. Il piano prevede l'impiego di quattro robot sottomarini che verranno posati sui fondali per attivare una serie di valvole e strumentazioni in grado di fermare la perdita. Solo tra qualche mese, quando la conduttura sar chiusa, si sapr quanto petrolio sar stato sversato nel Golfo del Messico: potrebbe essere un disastro superiore anche a quello della Haven, la petroliera con bandiera cipriota affondata nel 1991 al largo di Genova e che segna ancora il nefasto record degli sversamenti del Mediterraneo. Nella classifica ufficiale degli sversamenti di idrocarburi da navi cisterna, la Haven al quinto posto, subito dopo la Amoco Cadiz, affondata nel 1978 in Bretagna: un disastro che aveva sconvolto il mondo e dato il via alla legislazione ambientale internazionale per prevenire le maree nere. Ovviamente, si tratta di una legislazione insufficiente. Tra gli altri tipi di inquinamento dell idrosfera marina, bisogna aggiungere ancora: l inquinamento da sostanze radioattive, dovuto alle esplosioni atomiche l inquinamento acustico, prodotto dalla sempre pi numerosa presenza di attivit dell uomo legate e non alla navigazione.

Discriminazione personaggi di basso status sociale ed economico; Omero contro le concezioni innovative di Luciano. Dalle origini della letteratura greca, i protagonisti delle vicende dei leggendari aedi, sono sempre appartenuti ad una casta sociale/economica elevata, mai si dato spazio a narrazioni in cui a trionfare sulle avversit fossero pastori, massaie, schiavi, che al contrario necessitano sempre del fatidico intervento di eroi baciati da una divinit (come nel caso della vittoria di Eracle sul leone nemeo che ridusse in miseria Molorco a causa delle sue continue incursioni). Pur essendo presenti, inoltre, questo tipo di personaggi risultano alienati dalle proprie esistenze. Nell episodio del riconoscimento dell Odissea, compare, oltre ad Ulisse e Penelope, la massaia Euriclea, una schiava che un tempo era stata comprata da Laerte, il padre di Ulisse. Costei ha passato la vita, cos come Eumeo, il pastore di porci, al servizio della famiglia di Laerte, ed come Eumeo, strettamente legata al destino di quella e ne partecipa gli interessi e gli affetti. Ma non possiede una vita propria e propri sentimenti; ha soltanto quelli dei suoi signori. Anche Eumeo, quantunque ricordi ancora d essere nato libero e di nobile casata, non ha una sua vita n pratica n sentimentale, completamente legato a quella dei suoi signori. Questi due personaggi sono gli unici, fra quello che Omero ci rende al vivo, i quali non appartengono al ceto dei signori. Perci ci si rende conto che nei poemi omerici la vita si svolge solamente nella cerchia signorile, e tutto il resto vi ha soltanto una funzione servile. E innegabile, inoltre, l esistenza d una specie di aristocrazia feudale, i cui membri dividono la vita fra battaglie, cacce, assemblee sulla piazza e banchetti, mentre le donne sorvegliano nella casa le ancelle. Come immagine d una societ questo mondo del tutto immobile; le battaglie si combattono soltanto fra gruppi diversi di ceti patrizi; dal basso qui non giunge nulla. Perfino considerando come un moto popolare il fatti del canto II dell Iliade, che terminano con lepisodio di Tersite, in fondo essi non fanno che ribadire la dipendenza e l incapacit diniziativa del popolo radunato. E del resto dubito che si possa interpretare questo episodio in senso sociologico, poich, poich si tratta di guerrieri ammessi al consiglio, e cio di uomini che, quantunque di grado inferiore, appartengono al ceto dominante. Questo tipo di trattamento riservato alle classe sociali inferiori stato protratto secoli e secoli, Leonida di Taranto, nella poetica dell Antiarcadia, descrive la vita anti-eroica dei nuovi Odisseidi che muoiono naufraghi nel mar Ionio o nel mar Libico, dei pastori e caprai che chiedono ai loro dei favori proporzionati alle loro offerte, dei padroni di piccoli campi che difendono gli armenti dal leone, del vecchio piccolo proprietario che ha lavorato tutta la vita al proprio pezzo di terra. Poi il mondo poetico degli anti-eroi leonidei si fa dovizioso nell Anticitt. Vengono alla ribalta dell epigramma le povere tenaci tessitrici e filatrici con gli utensili del loro mestiere; la filatrice Platthis, che muore ad 80 anni dopo aver sempre lottato con la miseria. Nei romanzi greci, invece, Cherea e Calliroe, Anzia e Abrocome, Leucippe e Clitofonte, Teagene e Cariclea, sono personaggi appartenenti al ceto militare o addirittura regale. Perfino nella Storia pastorale di Dafni e Cloe, in cui Longo Sofista descrive le vicissitudini di due trovatelli allevati da

pastori, che riusciranno a raggiungere la felicit soltanto dopo una lunga serie di prove, i protagonisti scopriranno le proprie origini cittadine e aristocratiche. Sono dunque marginali o completamente esclusi personaggi di basso status sociale. L innovazione avviene, finalmente, per mano di Luciano di Samosata, per il quale oggi si parla di <<impegno sociale>> di Luciano, ma data la sua leggerezza non da aspettarsi che giunga alla richiesta o alla proposta, di nuove o rinnovate strutture sociali. Luciano non mostra mai di credere che le condizioni delle classi pi ingiustamente trattate possano essere in qualche modo alleggerite, mentre pi di una volta parla con entusiasmo della giustizia, dell uguaglianza, della libert, di cui godono i cittadini di uno stato perfetto. Si veda Micillo, il calzolaio introdotto a parlare nel regno dei morti, dove i poveri e i ricchi si sono scambiati le parti: dunque giustizia, uguaglianza e libert sono soltanto nella morte. Per l autore, il mondo sempre stato, pressa poco, quello che tale e sempre sar, perch gli uomini sono egoisti, ingiusti, ambiziosi, avidi, prepotenti e cos via n le prediche dei filosofi sono valse a migliorarlo minimamente ma per ciascuno, in ogni momento secondo il capriccio della Fortuna, tutto pu cambiare. Luciano, per bocca di Menippo paragona una volta la vita degli uomini ad un grande corteo mascherato, guidato dalla Fortuna, la quale si compiace spesso, durante la marcia del corteo, di scambiare fra due partecipanti l abbigliamento. Parliamo cos di una sorta di riscatto per i ceti meno abbienti, che salgono alla ribalta.

The Industrial Revolution, Charles Dickens The industrial revolution took place in England from about 1760 to about 1840 and from there it spread to other parts of the world. It was a process of change from an agrarian, handicraft economy to one dominated by industry and machine manufacture. The change was so great that it had enormous social and political consequences. Fundamental to the Industrial Revolution were some technical innovations, favoured by the application of science to industry: The use of new materials as iron and steel; The use of new energy sources; coal, petroleum, electricity the steam engine; The invention of new machines that increased production and at the same time greatly reduces expenditure of human energy; Important developments in transportation and communication; A new organization of work: the factory system (division of labour);

New machines, both in agriculture and industry, meant a drastic reduction in the number of people employed. The increase in production called for more workers: masses of labourers, badly-paid, badlyfed, and badly-clothed, worked in the factories for up to sixteen hours a day, in appalling conditions of hygiene and safety. Women were paid less than men, and children were paid even less. Children were especially used for work in mines where they size meant they could crawl through very small tunnels. Workers lived in over-crowded slums, a very poor area of mushrooms houses. The first damning criticism of industrialism and capitalism began to appear, together with proposals for a radical change in society that would abolish class differences and redistribute wealth. In 1824 the first Trade unions (associations of workers) were founded. In about 1830 a new word entered the political language: Socialism (the set of beliefs which states that all people are equal) and the first socialist reform was proposed by Robert Owen. The best-known description of a Victorian industrial town is by Charles Dickens in Hard Times. His fictitious Coketown is a redbrick town of almost identical ugly buildings which dont make their inhabitants feel they are a part of a community. In Hard Times Dickens denounces the utilitarian philosophy that was behind the planning and building of the industrial towns. Charles Dickens (1812-1870) Dickens was deeply conscious of social injustice, political incompetence, the poverty and suffering of the great mass of the people, and the class conflicts of Victorian England. The result was an increasingly critical attitude towards contemporary society. An example is Oliver Twist, which recounts the sufferings of an orphan brought up in a workhouse who runs away to London and joins a gang of thieves made up of children. In Nicholas Nickleby and Martin Chuzzlewit he attacks cruelty in boarding schools, while in Hard Times he deals with the sufferings of the factory system and the harm done by the utilitarian philosophy. In 1840s, Dickens wrote a series of novels which were more

carefully plotted, and organized more coherently around a single theme or closely related themes. Dombey and Son, about the failure of a rich and heartless London merchant, is an open attack on some of the wrost aspects of Victorian society, such as its love of money and its lack of disinterested affections. Bleak House is another complex work. At the centre of the book is an attack on the Court of Chancery and on how the delays and complications of the law may destroy the lives of the common people. Dickens also turned to semi- autobiographical themes. David Copperfield is often considered Dickens masterpiece; mostly autobiographical, it is one of the greatest portraits of childhood. Great Expectations isa novel again on the theme of growing up. Dickens novels present a variety of settings: the countryside and merry old England of the Pickwick Papers; the provincial towns which figure in most of his stories; the industrial settlements of the North in Hard Times. However, Dickens most typical scenary is London. Dickens was a great entertainer who created lively unforgettable characters, especially eccentricts, vagabonds, criminals, orphans. He portrays a vivid picture of Victorian England. His characters are mainly from the lower and middle class, and they physical features, clothes, gestures, accents are captured by Dickens. Upper-class and aristocratic characters are not portrayed as well and tend to fall into stereotypes. A fault frequently found with is characters is that they are too easily devided into good and bad, to the point of becoming almost purely symbolic. Dickens is a great master of the English language. He is also very good at mixing social criticism with lively portraits of universal characters combining the pathetic with the comic. His ability to create dialogue is unmatched by any other English novelist. The main strenght of Dickens style is his humour. Dickens is the most popular English novelist, the only writer who may compare with Shakespear in the creation of a fictious world that for millions of readers has become real. He profoundly influenced Dostoyevsky and Kafka. Contemporary critics now tend to see his works as combining social realism with the poetical devices of metaphor and symbolism.

Teorema-ciclo-macchina di Carnot, motore a scoppio Il grado di efficienza con cui una macchina termica che funzioni ciclicamente trasforma il calore in lavoro misurato da un parametro, detto rendimento cos definito: Se una macchina termica compie una trasformazione ciclica durante la quale assorbe dall ambiente una quantit di calore Qb e cede all ambiente una quantit di calore Qa producendo il lavoro L=Qb Qa, il suo rendimento dato dal rapporto fra il lavoro L compiuto e il calore Qb assorbito. Qualunque macchina termica, anche in condizioni di funzionamento ideali, non pu mai avere un efficienza del 100% in quanto, dovendo essere Qa diverso da zero, sempre Qb-Qa<Qb. Il primo ad affrontare scientificamente lo studio delle macchine termiche utilizzando i concetti direversibilit e ciclicit, prima ancora che fosse enunciato il primo principio della termodinamica, fu Carnot. La sua teoria, che rappresenta un esemplare contributo della tecnologia alla fisica, spiega come far muovere il calore in modo innaturale. Tutte le macchine reversibili che lavorano fra due temperature fissate hanno lo stesso rendimento e nessuna macchina reale (irreversibile) che scambi calore con due sorgenti a quelle temperature pu avere un rendimento maggiore. La macchina di Carnot

La pi semplice macchina a due sorgenti stat ideata da Carnot e compie un ciclo formato da due isoterme e da due adiabatiche. Utilizzando la terminologia dei motori a combustione, questa macchina funziona a quattro tempi o fasi, cio mediante quattro processi nei quali si impiega come sostanza operante un gas perfetto. Nella prima, fase il gas contenuto nel cilindro si espande isotermicamente a contatto con una sorgente a temperatura Tb. Nella seconda fase, si espande adiabaticamente riducendo la sua temperatura fino al valore Ta. Nella terza fase, viene compresso isotermicamente a contatto con una sorgente a temperatura Ta. Nella quarta fase, ritorna nello stato iniziale mediante una compressione adiabatica. Motori a scoppio

I motori a scoppio sono macchine a combustione interna, nelle quali, per produrre lavoro meccanico, si utilizza il calore sviluppato allinterno degli stessi organi motori. Fra I precursori che hanno maggiormente contribuito allo sviluppo dei motori a combustione interna ricordiamo gli inglesi Cecil e Brown e il belga Lenoir. Solo verso il 1875, per, i tedeschi Otto e Langen, preceduti in parte dalla realizzazione meno fortunata degli italiani Barsanti e Matteucci, riuscirono a brevettare il classico motore a quattro tempi, chiamato cos perch il ciclo di funzionamento articolato in quattro fasi, aspirazione, compressione, accensione e scarico, eseguite dai pistoni alloggiati ciascuno nel proprio cilindro.

Aspirazione: per effetto della discesa del pistone viene aspirata, attraverso una valvola di immissione, una miscela formata da benzina nebulizzata mescolata ad aria; Compressione: appena la camera a scoppio piena di combustibile si chiude la valvola e il pistone risale nella posizione pi alta comprimendo cos la miscela; Accensione: a questo punto, la candela produce una scintilla che accende la benzina, la cui combustione istantanea provoca una vera esplosione che costringe il pistone a riscendere; Scarico: una volta raggiunta la posizione pi bassa, il pistone risale per inerzia espellendo I prodotti di combustione attraverso la valvola di scarico.

Un altro tipo di macchina combustione interna il motore inventato verso la fine del 1800 dall ingegnere tedesco Rudolf Diesel. Esso differisce dal suo pi antico predecessore per la qualit del combustibile, per la mancanza dell accensione elettrica e per la combustione lenta; il fluido operante, infatti, non scoppia ma brucia. A differenza del motore a scoppio, nella prima fase viene aspirata solo aria che viene poi fortemente compressa e surriscaldata. Nella seconda fase il gasolio viene iniettato sotto forma di finissima nebbia nella camera di combustione. Successivamente, nella fase utile, il combustibile, a contatto con l aria calda, si accende con una certa gradualit, provocando l espansione dei prodotti gassosi. Il ciclo termico viene infine completato dalla scarica dei gas combusti.

Situazione economica europea e italiana a confronto, Verga, Novelle Rusticane La grande industria, con l impiego massiccio delle macchine, la produzione su vasta scala, la razionalizzazione del processo produttivo, nelle nazioni europee maggiormente sviluppate, ha raggiunto dimensioni colossali. Tra le conseguenze di questo risultato: lo sconvolgimento delle forme di vita tradizionali, la rapidit vertiginosa delle trasformazioni, le crisi cicliche di sovrapproduzione che seminano rovina e miseria, la reificazione, cio la riduzione dei rapporti umani a rapporti fra merci, i laceranti conflitti di classe che scaturiscono dalla presenza del proletariato operaio. L individuo energico e creatore esaltato nel momento eroico e pioneristico del capitalismo non conta pi nulla, dinanzi ai giganteschi apparati impersonali dell economia e della societ non ha pi spazio d azione. Il motivo particolarmente sentito dagli intellettuali perch le trasformazioni sociali li investono direttamente e violentemente. Nell apparato industriale e finanziario monopolistico l intellettuale umanista tradizionale non trova pi posto, spinto ai margini, si sente inutile e frustrato. I nuovi processi produttivi lo declassano anche materialmente, lo relegano a funzioni dequalificate, ripetitive, impiegatizie. Lartista si sente anch egli ridotto ad un minimo, trascurabile ingranaggio della gigantesca societ di massa, perde definitivamente quel privilegio materiale e spirituale di cui aveva goduto in precedenti et della storia. Scrivere ormai pu voler dire produrre per un mercato; l opera d arte si riduce sempre pi a merce. L artista, come afferma Baudelaire: ha perduto l aureola. La crisi economico/sociale, si comincia a sentire, se pur in maniera meno devastante, anche in Italia che con l unificazione divenuta una monarchia costituzionale, regolata dallo Statuto albertino del 1848. Il governo del paese era espressione di una ristrettissima minoranza: aveva il diritto di voto il 2% della popolazione, e si trattava in prevalenza di grandi proprietari terrieri. La grande maggioranza del popolo italiano restava esclusa dai diritti politici e non era in grado di incidere col voto nella politica della nazione. Un allargamento della base elettorale si ebbe dopo l avvento della Sinistra al potere. Al suffragio universale (maschile) si arriver solo mezzo secolo dopo lunificazione, nel 1913. Nelle strutture economiche, lItalia allindomani dell unificazione era un paese ancora fortemente arretrato rispetto agli altri paesi europei come Inghilterra, Francia, Germania. La classe politica al potere nel primo quindicennio unitario, la Destra storica, erede del liberalismo cavouriano, era ostile a uno sviluppo industriale italiano, poich da un lato riteneva che l Italia, essendo povera di materie prime, non avesse i requisiti adatti, e dall altro temeva che il sorgere dell industria, creando un proletariato di fabbrica, potesse innescare pericolose tensioni eversive. Prefer quindi assegnare all Italia la funzione di paese agricolo-commerciale. La Destra liberale era in effetti espressione della borghesia agraria, e comp scelte politiche conformi ai suoi interessi: convinta assertrice del libero scambio, applic a tutto il territorio nazionale le tenui tariffe doganali del Regno di Sardegna, per favorire l esportazione di prodotti agricoli (vino, olio, agrumi ecc.) e limportazione dai paesi stranieri dei vari prodotti industriali di cui vi era necessit, in una specie di divisione del lavoro internazionale. Una politica di industrializzazione avrebbe invece avuto bisogno di tariffe doganali molto alte, per proteggere i

prodotti industriali interni dalla concorrenza di quelli esteri, pi a buon mercato, per I minori costi derivanti da un organizzazione pi avanzata della produzione. E in questo contesto che s inserisce l operato di quegli autori denominati Veristi, esponenti della letteratura Italiana influenzati dalla corrente Naturalistica francese . Sono pi che altro intellettuali del meridione che, giunti nelle grandi citt del nord-Italia come Milano o Firenze, entrano in contatto con un altro tipo di cultura pi avanzata della loro e con un nuovo tipo di pubblico che preme. Non per quello dell Italia settentrionale il mondo a cui appartengono, e che dunque non possono descrivere, ma quello delle masse meridionali, in particolar modo, per Giovanni Verga, la realt Siciliana. Pur essendo in qualche modo discepolo di Zola e del Naturalismo, Verga fa sue certe tendenze, prendendo per le distanze da altre. Per Zola la societ regolata da leggi spiegabili scientificamente, la letteratura ha una funzione conoscitiva e la conoscenza pu migliorare la societ, lImpersonalit vista come distacco scientifico dalla materia analizzata; il narratore commenta le vicende. Per Verga la collettivit regolata da rapporti di sopraffazione immutabili, la produzione letteraria ha una funzione conoscitiva, ma non pu modificare la realt, lImpersonalit, invece, intesa come eclisse del narratore, che non esprime giudizi e non d spiegazioni. Tra il primo e il secondo romanzo del ciclo dei Vinti ( I Malavoglia-1881 e Mastro-don Gesualdo1889) passano ben otto anni. Nel 1883 escono le Novelle Rusticane, che ripropongono personaggi e ambienti della campagna siciliana, in una prospettiva per pi amara e pessimistica, che porta in primo piano il dominio esclusivo dei moventi economici dell agire umano e rivela come la fame e la miseria soffochino ogni sentimento disinteressato. La Roba

Mazzar era un uomo che aveva tratto la sua ricchezza dalle terre dove una volta zappava e su cui avevo faticato, e nonostante i suoi possedimenti non si era insuperbito. Egli dava lavoro a moltissime persone, e andava molto spesso nei campi per avere tutto sotto il suo controllo personale. Aveva imparato il significato della roba quando lavorava quattordici ore al giorno per guadagnare tre tar; proprio per questo, aveva impiegato tutta la vita per metterla insieme ed ora le sue terre non erano delimitate da nessun confine, erano infinite. Tutta la sua roba quindi laveva guadagnata con le sue sole forze. I possedimenti terrieri dapprima appartenevano al barone che per carit aveva dato lavoro a Mazzar, un barone che per non sapeva badare alla sua roba e che veniva derubato da tutti i suoi dipendenti. Mazzar andava in gito sempre senza soldi, perch riteneva che avessero unimportanza poco rilevante o quasi nulla, non erano roba. Se metteva da parte una somma abbastanza cospicua, la investiva nellacquisto di nuovi lotti. Era un uomo che si lamentava solo del fatto che cominciava ad essere vecchio, e nel momento in cui gli fu detto di lasciare la roba perch era tempo che pensasse alla sua anima, Mazzar usc nel cortile e come un pazzo cominci ad uccidere gli animali che capitavano sotto il tiro del suo bastone, urlando:Roba mia, vientene con me!. La Roba insieme con le altre Novelle Rusticane, rappresenta perfettamente la nuova direzione della ricerca verghiana dopo i Malavoglia, l abbandono definitivo di ogni mitizzazione nostalgica e

romantica del mondo rurale. Il polo positivo dei valori puri scompare e la realt risulta tutta dominata dalla logica dell interesse e della forza. La famiglia non pi il centro ideale di quei valori e la loro difesa dalle forze avverse: si pensi a Mazzar che rimpiange i 12 tar spesi per il funerale della madre. I temi che ricorrono costantemente nella novella sono: L amministrazione per la potenza dell accumulo capitalistico, che riesce a cerare ricchezze immense, un mondo di cose dalle proporzioni smisurate, epiche; Le virt eroiche del protagonista, l intelligenza, l energia infaticabile, ma soprattutto l ascesi, la capacit di sacrificare tutto alla <<roba>>, per cui Mazzar appare quasi un santo martire dell accumulo capitalistico; Il tendere inesausto sempre oltre gli obiettivi raggiunti.

Quello di Mazzar un atteggiamento verso il <<progresso>> che ricomparir presto dinanzi ad un altro eroe dell accumulo capitalistico moderno, Gesualdo. Ma bisogna ancora tener conto della conclusione, che presenta un rovesciamento di prospettive. Nella sua tensione ad accrescere indefinitamente il possesso, Mazzar non si scontra soltanto con avversari umani, con la societ e le leggi economiche, ma con la natura stessa, col limite naturale della vita. Quella tensione va allora incontro al totale fallimento: e, in un gesto disperato e folle, Mazzar tenta di uccidere le anatre e i tacchini, per portare con s nella morte la <<roba>>. Storia dellasino di S.Giuseppe

La novella narra la storia di un asino, chiamato l'asino di San Giuseppe per il suo manto bianco a chiazze nere. Lo avevano venduto alla fiera di Buccheri a compare Neli che, vedendolo forte e robusto, lo avrebbe utilizzato per il lavoro nei campi. La sua annata and bene ed il ciuco venne venduto a Massaro Cirino il Licodiano a cui, per, l'annata non fu favorevole. Allora l'asino pass nelle mani di compare Luciano il carrettiere a cui era morta la mula. Ogni giorno l'asino era costretto a portare quel carretto per le ripide salite e le faticose discese. Quando, ormai era pieno di cicatrici e ferite, fu venduto al proprietario di una miniera di gesso. Alla fine, l'uomo vendette l'animale ad una vecchia che riusciva a sopravvivere vendendo, con suo figlio, la legna in citt. Grazie all'asino sarebbero stati ion grado di portare fasci di legna pi grossi. Quando il figlio della vecchi si ammal, la donna dovette andare a vendere la legna da sola e, mentre si dirigeva verso la citt, il ciuco per il troppo carico mor. La prima parte dell opera, la pi interessante, incentrata sul commercio. Il padrone dell asino chiazzato, vorrebbe venderlo ad un prezzo di 35 lire, ma Neli, giocando sull aspetto della bestia e l orario tardo della fiera, riesce, anche grazie al fingersi lunico minchione interessato all animale, ad ottenerlo per circa 2 lire in meno. Verga mostra come anche nella societ paesana il denaro e gli affari legati ad esso logorano tutte le classi sociali. Non esistono dunque pi terre incontaminate, le speranze romantiche sono finite.

Influenza dell' economia su periodi storici e correnti culturali


Il settore economico ha da sempre gravato sugli aspetti sociali e culturali dei popoli fin dalla antichit. Esempi gi si riscontrano e in et Ellenistica e in et Imperiale, in cui, l' espansione dei confini delle popolazioni dominanti e il conseguente allargamento della ricchezza, hanno portato alla nascita di un pubblico mediamente colto di lettori/ascoltatori per intrattenere i quali si giunge alla comparsa di numerosi romanzi. In seguito, dopo un lungo periodo dominato dal sistema feudale, realizzato durante l' impero Carolingio che si protrasse fino al XVIII secolo,in cui convissero oscurantismo e classicismo, il boom della rivoluzione industriale caus un cambiamento drastico sia a livello sociale che culturale dei vari stati attraversati dal fenomeno. Le riforme di Claudio, Velleio Patercolo, Seneca, Petronio, Cena Trimalchionis Durante il suo principato (41-54 d.C.), Claudio, persegu una intelligente quanto misuratissima politica per aggirare le prerogative del Senato, e, di fatto, limitarne le ingerenze. Ricordiamo in particolare la grande riforma burocratica, che istitu diversi ministeri gestiti da liberti della casa imperiale, quindi in rapporto di dipendenza diretta dallimperatore. Notevoli risultati si ebbero in campo fiscale, perch lesazione sistematica delle imposte, affidata a liberti specializzati, permise in breve tempo alle finanze pubbliche, gestite accortamente e efficacemente centralizzate di ristabilirsi. Gli effetti benefici si estesero anche al settore del commercio,come testimoniano, per esempio, l ampliamento del porto commerciale di Ostia e la concessione di crediti per l avvio di imprese mercantili marittime. Un altra direttrice importante dell azione riformatrice di Claudio fu la concessione della cittadinanza romana a tutta la Gallia Transalpina, con la conseguenza che alle lites provinciali venne data la possibilit di intraprendere il cursus honorum e di essere quindi ammesse nei ranghi del Senato, che Claudio tent cos di rinnovare. Ma questa articolata azione riformatrice frutt a Claudio molte inimicizie nell ambiente senatorio. Esemplare il caso del filosofo Seneca, autore dell Apokolokyntosis (Zucchificazione), un pamphlet che ha come bersaglio l ormai defunto imperatore, morto nel 54 d.C. Si tratterebbe di un allusione all apoteosi, la divinizzazione riservata, dopo la morte, agli imperatori, e lascerebbe intendere che lo stolto Claudio si fosse meritato di trasformarsi in zucca, pi che in dio: proprio la sua mancata ammissione all Olimpo il tema dell operetta. Un allargamento della cittadinanza Romana, se pur meno colossale, fu messa in atto anche da Tiberio, durante il suo principato. In questo periodo, I sec. d.C., nacque un tipo di storiografi, il cui scopo era quello di realizzare un vero e proprio manuale per coloro che avevano appena ottenuto la cittadinanza, in modo tale da renderli veri cittadini pronti ad adempiere ai propri doveri. Un esempio fornito dall opera storica di Velleio Patercolo, in due libri (Ad Marcum Vinicium libri duo). Il libro primo

dellopera, infatti, ricopre, in modo piuttosto sommario e sintetico, il lunghissimo periodo che va dalla fine della guerra di Troia al 146 a.C., anno della caduta di Cartagine. Dall impero di Claudio, a quello di Nerone, la classe di liberti ebbe modo di arricchirsi sempre di pi. Anche essi cominciarono a rivestire cariche degne di veri e proprio cittadini Romani che compiono il cursus honorum politico o militare. Uno dei tanti casi riscontrabile all interno della terza e ultima consolatio di Seneca, composta durante lesilio. E indirizzata a Polibio, il potente liberto di Claudio, preposto agli archivi e alla cultura, e anche incaricato di esaminare le suppliche rivolte all imperatore che, ormai messo a dura prova dalla permanenza in Corsica, cercava ogni appoggio per il proprio rientro a Roma. Cos, nel consolare Polibio per la recente scomparsa di un fratello, Seneca esprime senza mezzi termini il proprio desiderio di assistere al trionfo di Claudio per le vittorie in Britannia (spesso, in occasione dei trionfi imperiali, alcuni esuli erano graziati). Questo atteggiamento cos sottomesso dispiaciuto a molti lettor, che vi hanno riconosciuto una triste umiliazione. A fornire una dimostrazione del nuovo status dei liberti ci pensa anche Petronio all interno dell opera Satyricon. Petronio, durante il compimento della sua carriera politica, fu ammesso nel circolo dei pochi intimi di Nerone, tra i quali divenne arbitro di ogni raffinatezza al punto che il principe, pur in mezzo al fasto, nulla riteneva che fosse dolce o voluttuoso, se non ci che Petronio trovava degno di approvazione. Da tutto ci nacque lodio di Tigellino che lo avversava quasi come fosse un rivale e riusc ad attrarre contro di lui i sospetti dell imperatore. Come segno della sua avvenuta disgrazia, Petronio, che si trovava allora a Cuma, non ricevette come sarebbe stato altrimenti naturale, l ordine di raggiungere limperatore, che in quel momento si stava trasferendo in Campania. Affront il suicidio con disinvolta noncuranza, tra i piacere del banchetto e della letteratura, ma non senza inviare allimperatore dei <<libretti>> con un dettagliato resoconto di tutte le perversioni sessuali da lui perpetrate. Del Satyricon libri di Petronio furono trovati nel IX sec. d.C. excepta brevia e longa e soltanto nel 1650 il blocco della Cena Trimalchionis. Il titolo dell opera potrebbe significare: libri di Satiri, dal nome delle figure mitologiche appartenenti al corteo di Bacco, da cui deriva il dramma Satiresco. Oppure libri di Satire, data l ovvia influenza del prosimetro tipico della satira Menippea. Intorno al I sec. d.C. nasce una ricca produzione di romanzi in cui ritroviamo la presenza di topoi che sono sempre gli stessi. Le vicende vertono sulla storia di due fanciulli, che prima delle nozze vengono separati dalla Tuke, e soltanto dopo varie vicissitudini (viaggi in posti esotici, esperienze magiche), riescono a ricongiungersi e celebrare il proprio matrimonio. Allinterno dell opera di Petronius Arbiter, la coppia presente (Encolpio-Gitone), stata creata per una relazione omosessuale, ed esiste anche un terzo incomodo (Ascilto). Il triangolo amoroso lui-leilaltro dunque rovesciato. Manca una presenza magica forte, riscontrabile solo nel caso di Quartilla, che pi che alla magia interessata alle prestazioni sessuali. Completamente assente il topos esotico, la vicenda, infatti, si svolge per lo pi in luoghi chiusi, e lunico viaggio si conclude con il naufragio in una Graeca Urbs: Crotone.

Lopera prende chiaramente lispirazione da tre capisaldi della letteratura comico-parodistica, il romanzo di Iolao, ricco di oscenit; dalla satira Menippea, gi citata in precedenza e infine dalle fabulae milesiae (il fanciullo di Pergamo e la matrona di Efeso), utilizzate gi da Fedro. La parte centrale e pi importante del romanzo di Petronio costituita dalla Cena Trimalchionis, celebre anche per aver dato vita a quello che Auerbach e altri critici definiscono realismo petroniano. Gi nello scenario del bagno Trimalchione fa mostra di lussi e stravaganze: alle sue dipendenze c un intero esercito di schiavi organizzatissimi, che si prendono cura degli invitati accompagnando il servizio con canti. Durante la cena sono servite vivande ricercate, in cui il cuoco, evidentemente dintesa con il padrone di casa, profonde ingegno e trovate scenografiche: nelle finte uova di gallina simulato il pulcino, lintero zodiaco riscritto nei termini di unenorme portata, nel triclinio inscenata una caccia al cinghiale. Lattenzione di Encolpio poi attratta da una donna che un commensale gli rivela essere Fortunata, la moglie di Trimalchione che misura i quattrini a staia. La narrazione in questo punto dell opera diventa pi interessante: oltre al punto di vista di Encolpio, infatti, che esamina la realt che lo circonda sempre con snobismo, emergono anche le considerazioni degli altri commensali, che non giudicano Trimalchione come <<rozzo>> o <<cafone>> ma lo idolatrano. Importante anche lutilizzo del linguaggio tipico di quel ceto.

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