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PANTALEON
(Bâle, 1522 – 1595)
TUMULUS HERMETIS APERTUS
“Questo libro comincia con l’ ’EpitaphiumTumuli’ che qui giova riportare interamente:
BENEVOLE LECTOR!
QUICUNQUE SIS, ATTENDE,
HEIC LICET CONSPICERE
MONUMENTUM VERI-
TATIS NATURALIS,
NATAE QUIDEM
BENIGNO COELI FAVORE OBSTETRI-
CANTE INDUSTRIA HUMANA,
SUMINE LETHALI INVIDIAE, JUBENTE
ID FACTORUM INCLEMENTIA,
DUM VIXIT,
GEMMIS AUROVE NITIDIOR, ADMIRA-
TIONUM MATER FUIT,
JAM
FABULA VULGI FACTA,
REQUIESCIT PROPE ACHERONTA, LO-
CO ORRIDO ET INACCESSO,
BUSTUM CUSTODIUNT IN CALI-
GINE TANGIBILI
NOCTUAE LUGUBRES CUM TREMEN-
DIS INFERNIS POTESTATIBUS.
OSSA SI FORS PETIS LUSTRARE, SCIAS,
HUC NON CLUERE VIAM, NISI
COELITUM CONDUCTI, SUB
POENA CLADIS ULTIMAE,
INGREDERE,
SED NON,
NISI ILLUMINATA MENTE,
ET
FIDO COMITATUS AMICO.
Nessuno negherà che queste non siano ‘parole oscure’.
Nella pagina seguente si trova un Monito ‘Ad Momum’ e comincia così: ‘Indulge genio, Mome, et, quae non capis, carpe, evenient …’.
Con la Prefazione comincia il vero e proprio trattato che si conchiude con un breve epilogo. Il trattato si compone di sei brevi capitoli.
Con altra impaginazione segue, insieme rilegato, un altro trattato dello stesso Pantaleon con questo frontespizio:
BIFOLIUM METALLICUM, seu Medicina duplex, … .
Comincia col monito ‘Ad Momum’, a cui segue la dedica ‘Deo Tri-Uni Sacrum’, una preghiera a Dio e una prefazioncella, questa seconda opera divisa in tre lunghi capitoli, più una ‘Quaestio Corollaris’ (‘Quid sint Remedia Chymica’) e un ‘Epilogus’.
Terzo trattato è l’
EXAMEN ALCHYMISTICUM, quo, ceu Lydio Lapide, Adeptus a Sophista et verus Philosophus ab Impostore dignoscuntur, …
L’epilogo del terzo trattato termina così:
‘Qui itaque in hoc studio Spagyrico, vel Hermetico, vellere aureo potiti vult, discat prius eius subiectum et obiectum bene nascere, et tunc non emanebit desideratus’.
Queste parole sembrano attestare una genuina impostazione gnoseologica nell’autore. Secondo il Ferguson (op. cit., II, 166) il nome reale di Pantaleon era Franz Gassman, nativo della Slesia, medico in Passau e dopo a Vienna. ‘He claimed to have made mercury magnetic, so it followed gold as a needle the magnet’.”
PANTALEON
(Bâle, 1522 – 1595)
TUMULUS HERMETIS APERTUS
“Questo libro comincia con l’ ’EpitaphiumTumuli’ che qui giova riportare interamente:
BENEVOLE LECTOR!
QUICUNQUE SIS, ATTENDE,
HEIC LICET CONSPICERE
MONUMENTUM VERI-
TATIS NATURALIS,
NATAE QUIDEM
BENIGNO COELI FAVORE OBSTETRI-
CANTE INDUSTRIA HUMANA,
SUMINE LETHALI INVIDIAE, JUBENTE
ID FACTORUM INCLEMENTIA,
DUM VIXIT,
GEMMIS AUROVE NITIDIOR, ADMIRA-
TIONUM MATER FUIT,
JAM
FABULA VULGI FACTA,
REQUIESCIT PROPE ACHERONTA, LO-
CO ORRIDO ET INACCESSO,
BUSTUM CUSTODIUNT IN CALI-
GINE TANGIBILI
NOCTUAE LUGUBRES CUM TREMEN-
DIS INFERNIS POTESTATIBUS.
OSSA SI FORS PETIS LUSTRARE, SCIAS,
HUC NON CLUERE VIAM, NISI
COELITUM CONDUCTI, SUB
POENA CLADIS ULTIMAE,
INGREDERE,
SED NON,
NISI ILLUMINATA MENTE,
ET
FIDO COMITATUS AMICO.
Nessuno negherà che queste non siano ‘parole oscure’.
Nella pagina seguente si trova un Monito ‘Ad Momum’ e comincia così: ‘Indulge genio, Mome, et, quae non capis, carpe, evenient …’.
Con la Prefazione comincia il vero e proprio trattato che si conchiude con un breve epilogo. Il trattato si compone di sei brevi capitoli.
Con altra impaginazione segue, insieme rilegato, un altro trattato dello stesso Pantaleon con questo frontespizio:
BIFOLIUM METALLICUM, seu Medicina duplex, … .
Comincia col monito ‘Ad Momum’, a cui segue la dedica ‘Deo Tri-Uni Sacrum’, una preghiera a Dio e una prefazioncella, questa seconda opera divisa in tre lunghi capitoli, più una ‘Quaestio Corollaris’ (‘Quid sint Remedia Chymica’) e un ‘Epilogus’.
Terzo trattato è l’
EXAMEN ALCHYMISTICUM, quo, ceu Lydio Lapide, Adeptus a Sophista et verus Philosophus ab Impostore dignoscuntur, …
L’epilogo del terzo trattato termina così:
‘Qui itaque in hoc studio Spagyrico, vel Hermetico, vellere aureo potiti vult, discat prius eius subiectum et obiectum bene nascere, et tunc non emanebit desideratus’.
Queste parole sembrano attestare una genuina impostazione gnoseologica nell’autore. Secondo il Ferguson (op. cit., II, 166) il nome reale di Pantaleon era Franz Gassman, nativo della Slesia, medico in Passau e dopo a Vienna. ‘He claimed to have made mercury magnetic, so it followed gold as a needle the magnet’.”
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PANTALEON
(Bâle, 1522 – 1595)
TUMULUS HERMETIS APERTUS
“Questo libro comincia con l’ ’EpitaphiumTumuli’ che qui giova riportare interamente:
BENEVOLE LECTOR!
QUICUNQUE SIS, ATTENDE,
HEIC LICET CONSPICERE
MONUMENTUM VERI-
TATIS NATURALIS,
NATAE QUIDEM
BENIGNO COELI FAVORE OBSTETRI-
CANTE INDUSTRIA HUMANA,
SUMINE LETHALI INVIDIAE, JUBENTE
ID FACTORUM INCLEMENTIA,
DUM VIXIT,
GEMMIS AUROVE NITIDIOR, ADMIRA-
TIONUM MATER FUIT,
JAM
FABULA VULGI FACTA,
REQUIESCIT PROPE ACHERONTA, LO-
CO ORRIDO ET INACCESSO,
BUSTUM CUSTODIUNT IN CALI-
GINE TANGIBILI
NOCTUAE LUGUBRES CUM TREMEN-
DIS INFERNIS POTESTATIBUS.
OSSA SI FORS PETIS LUSTRARE, SCIAS,
HUC NON CLUERE VIAM, NISI
COELITUM CONDUCTI, SUB
POENA CLADIS ULTIMAE,
INGREDERE,
SED NON,
NISI ILLUMINATA MENTE,
ET
FIDO COMITATUS AMICO.
Nessuno negherà che queste non siano ‘parole oscure’.
Nella pagina seguente si trova un Monito ‘Ad Momum’ e comincia così: ‘Indulge genio, Mome, et, quae non capis, carpe, evenient …’.
Con la Prefazione comincia il vero e proprio trattato che si conchiude con un breve epilogo. Il trattato si compone di sei brevi capitoli.
Con altra impaginazione segue, insieme rilegato, un altro trattato dello stesso Pantaleon con questo frontespizio:
BIFOLIUM METALLICUM, seu Medicina duplex, … .
Comincia col monito ‘Ad Momum’, a cui segue la dedica ‘Deo Tri-Uni Sacrum’, una preghiera a Dio e una prefazioncella, questa seconda opera divisa in tre lunghi capitoli, più una ‘Quaestio Corollaris’ (‘Quid sint Remedia Chymica’) e un ‘Epilogus’.
Terzo trattato è l’
EXAMEN ALCHYMISTICUM, quo, ceu Lydio Lapide, Adeptus a Sophista et verus Philosophus ab Impostore dignoscuntur, …
L’epilogo del terzo trattato termina così:
‘Qui itaque in hoc studio Spagyrico, vel Hermetico, vellere aureo potiti vult, discat prius eius subiectum et obiectum bene nascere, et tunc non emanebit desideratus’.
Queste parole sembrano attestare una genuina impostazione gnoseologica nell’autore. Secondo il Ferguson (op. cit., II, 166) il nome reale di Pantaleon era Franz Gassman, nativo della Slesia, medico in Passau e dopo a Vienna. ‘He claimed to have made mercury magnetic, so it followed gold as a needle the magnet’.”
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