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E nata la Rete ambientalista Coordinamento provinciale delle associazioni e dei comitati alessandrini. Medicina democratica fra i promotori.

di Lino Balza Tutti gli anni ci ritroviamo a commentare gli ultimi posti di Alessandria nelle classifiche nazionali elaborate da Legambiente, Il Sole 24 Ore, Italia Oggi, su ecosistema urbano e qualit della vita. E giudichiamo di conseguenza le cattive amministrazioni che ci governano. Giustamente. Per tutti gli anni tentiamo una riflessione sulle responsabilit delle Associazioni ambientaliste verso una provincia che per insostenibilit ambientale guadagna sempre la maglia nera. Meno male che ci sono i comitati spontanei che, mobilitando le popolazioni, riescono a ridurre i danni (centrali termoelettriche, inceneritori, nucleare, rifiuti). Le Associazioni locali invece, tanto numerose quanto povere di iscritti, pur con una organizzazione nazionale alle spalle, fanno debole politica ambientale, n cultura, anzi, alcune, subordinate, sono speculari a partiti e amministrazioni. Medicina democratica ha tentato spesso, talvolta riuscendoci, di avviare processi unitari, di unificare le forze. A tal fine aveva elaborato e proposto una piattaforma rivendicativa provinciale (pubblicata sul numero 148 della rivista). Con lo stesso fine stata, oggi, tra i promotori della neonata Rete ambientalista, il coordinamento provinciale delle associazioni e dei comitati alessandrini. Proprio partendo dai Punti di crisi ambientali della provincia e sovrapponendoli ad una carta geografica abbiamo avuto la conferma del perch, pur in un quadro globale di insostenibilit degli ecosistemi, Alessandria sprofondi a buon diritto negli ultimi posti per qualit della vita e mortalit. Questa la prima considerazione. Seconda considerazione: ognuno della quarantina di punti di crisi mappati corrisponde di regola ad una lotta intrapresa da qualche comitato e associazione per impedire qualche attentato allambiente e alla salute; ognuno corrisponde di regola ad un contenzioso aperto con qualche amministrazione locale, Comune, Provincia, Regione. Dunque ciascuno dei 40 punti corrisponde ad un grande momento di partecipazione, di non delega, di soggettivit, di democrazia diretta. Terza considerazione: ciascun comitato e associazione di regola ha prodotto la propria lotta, mobilitazione, assemblea, petizione, manifestazione eccetera, per proprio conto, con le forze e le conoscenze del proprio territorio, senza collegamenti, esperienze e sostegno di altri gruppi e territori; con risultati pi o meno efficaci, non sempre vittoriosi come avrebbe meritato. Quarta considerazione: dove le forze invece si sono fuse in una unica organizzazione si sono avuti risultati anche esaltanti, come con lAssociazione dei Comitati della Fraschetta che era gi una Rete operante nel triangolo Alessandria, Tortona, Novi. Ora questa Rete ha voluto allargarsi alla provincia e -utopia o realismo?- collegare proposte e lotte di ben sette zone che non parlano neppure lo stesso dialetto, di 200 Comuni che magari facciamo fatica a localizzare su una mappa: linceneritore di Novi-Tortona con la centrale termoelettrica di Morano Po; lo smaltitore nella Bassa Valle Scrivia con la bonifica dellex Acna in Val Bormida; la Fraschetta con la Val Curone; lamianto di Casale con il nuclea re di Bosco Marengo; il terzo valico con il polo chimico di Spinetta; il rio Lovassina (il pi inquinato del Piemonte) con le falde della Val Lemme (le pi pure del Piemonte); gli ecosistemi urbani con i parchi montani eccetera. Inedito in Alessandria, un fatto epocale, un evento politico, il progetto ancora pi ambizioso perch destinato a collegarsi con le altre Reti esistenti a livello regionale e nazionale, a riprova che lecologia non conosce confini e che dobbiamo agire sempre secondo il motto Pens are globalmente e agire localmente. Forse un progetto ambizioso, forse utopia, ma una di quelle che gli ambientalisti seri chiamano utopie concrete: questo reticolato di Punti di crisi al quale la Rete deve chiedere risposte alle amministrazioni locali. Alcuni punti riguardano questioni politiche in senso stretto o di ecologia politica. Come il rivendicare alla Provincia listituzione di una Consulta permanente che riconosca

alla Rete il parere consultivo obbligatorio, cio il VIA, la valutazione di impatto ambientale degli ambientalisti. Come il rivendicare una etica dellamministrazione pubblica: che non si ferma ai casi di illegalit (i reati per i quali gi ci sono i giudici) ma investe la prassi legale: lassenza di gratuit nella politica, le lottizzazioni, il professionismo del ceto politico, la vergogna dei compensi che si sono autoassegnati i politici, dagli stipendi dei parlamentari via via fino agli amministratori locali fino ai gettoni milionari perfino ai consiglieri di circoscrizione. Vergogne che sono sabbie mobili per la democrazia. Al primo punto della base programmatica della Rete la pace. S alla pace e no alla guerra, per noi vuol dire non solo pace militare, ma pace economica, demografica, tecnologica, ecologica, senza milioni di esseri che muoiono di fame sete e malattie. Noi sappiamo che leconomia che dirige la politica; non viceversa. Che la globalizzazione a misura dei ricchi impone un modello energetico, la monocultura del petrolio, che la causa principale dei catastrofici cambiamenti climatici e delle guerre, e della spirale guerra-terrorismo. Un giorno e mezzo di guerra in Iraq costa agli USA quanto tutto laiuto che viene dato (promesso) per il maremoto. Non si pu parlare di catastrofe naturale neppure per il terremoto: la stessa intensit di terremoto provoca migliaia di morti di differenza tra un paese povero e uno ricco; grazie ai sistemi di allarme un maremoto nel Pacifico non uccide come nelloceano indiano; in poche parole c sempre lo zampino delluomo. Insomma la Rete nata. Con un minimo di organizzazione in quanto non deve sostituirsi a nessuna delle realt ambientaliste territoriali, anzi ne promuove il rafforzamento. E collegata gi con un reticolo di indirizzi, numeri telefonici e telematici, che corrispondono a parecchie centinaia di alessandrini che si sono gi dimostrati attivi sulle tematiche ambientali, motivati, che sono iscritti, che hanno partecipato in questi anni alle mobilitazioni, alle assemblee, manifestazioni, sottoscrizioni eccetera. Da sola, lAssociazione dei Comitati della Fraschetta dialoga via e-mail con oltre 500 indirizzi, ed presente almeno mensilmente con un giornalino di decine di pagine (supplemento di Medicina democratica). Gli iscritti appartengono a Medicina democratica, Amici delle ferrovie e dellambiente, Gruppo verdi Piemonte, Legambiente Tortona, Gruppo ambiente Castelnuovo Scrivia, Associazione dei comitati della Fraschetta, Il Piccolo, Legambiente Castelnuovo, Comitato civico Valenza Po, Disobbedienti, Club Torre libera associazione cittadini, Legambiente Ovada, Progetto ambiente Tortona, Legambiente Val Lemme, Legambiente Val Curone, Associazione sportiva www.laghi.it, Associazione per la pace, Terre di Baudolino, Pro natura Alessandria, WWF Casale Monferrato, Parco del Po e dellOrba, Telecity, Critica marxista, WWF Acqui Terme, TARA onlus, Legambiente Casale Monferrato, Legambiente Piemonte, La nostra terra, Pro Natura Acqui Terme, Legambiente Alessandria, Il Novese, Lipu, WWF Novi Ligure, CGIL, Gliamicidellebici, Comitato amianto Casale Monferrato, La Stampa, Radiogold, Antigolf Momperone, WWF Cassano Spinola, ITTAS Casale Monferrato, Pro natura Serravalle Scrivia, Ambiente e territorio. I primi passi della neonata sono promettenti: assemblee popolari, gruppi di lavoro, coordinamenti nazionali a Firenze e Roma, audizione in Senato, rivendicazioni alle istituzioni, premio Attila, attenzione dei mass media.
Pagg. 132 e 133 della rivista di Medicina democratica Movimento di lotta per la salute. Numeri 154-156 Maggio 2005. Rubrica Ambiente e societ. Abbonamenti: ordinario euro 31, sostenitore euro 52, estero euro 62. Conto corrente postale n 12191201 intestato a Medicina Democratica casella postale 814 20100 Milano. Sezione di Alessandria: linobalzamedicinadem@libero.it tel. 3470182679.

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