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PROSCRIPTA racconti brevi

di Antonio Munno

INDICE Un bacione a Firenze Film per Andreina I crisantemi transgenici Il taccuino di Emilio Il vangelo secondo Matteo, mio cugino La sterzata di Shephard Lultima fava Bar Le storie di Carlo La meraviglia. Il miracolo. Il prodigio Dal mondo sospetto al destino comune

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Un bacione a Firenze

Fa caldo. Impossibile mangiare il ghiacciolo senza che goccioli appiccicoso sulle dita. Firenze. Quanti rullini. Quanti poliziotti a rassicurarli. Quanti ruffiani a prostituirsi. Lucidano vetrine e pavimenti con la bava. Stazione di S.M.N. ore 1,30 La stazione chiusa. A ridosso del muro, tanti sacchi a pelo che dormono. Io ho trovato un cartone e mi va gi bene. Certo, sfiguro, ma mi distinguo. Non faccio in tempo a stendermi che arriva chiassoso un extra-comunitario. -Sigaretta, sigaretta- scuote i sacchi a pelo che reagiscono infastiditi. -Turisti di merda, tornate nei vostri Paesi se non fumate- dice e passa avanti. Lo guardo divertito e aspetto il mio turno. -Sigaretta?-Tieni!Ha gli occhi lucidi e lalito etilico. -Oh, finalmente uno intelligente!-Solo perch ti ho dato una sigaretta, allora i tabaccai sono tutti degli scienziati?-No, voglio dire che questi sono tutti pezzi di merda, non capire un cazzo, nessuno ci sentire, nessuno ci vede, solo per mandarci via-Sono intrippati nelle loro seghe, non sanno nemmeno in che mondo si trovano-

-Come ti chiami?-Antonio-Di dove sei?-Di Foggia-Foggia! Pomodori. Dormire dal benzinaio. La mattina fare a botte per andare coi padroni di pomodori: merda!-E tu?-Micheal, delle isole Mauritius, vicino Madagascar-Fregna!-Vuoi un po di vino, vado a comprare?-Perch no?Se ne va, spedito. Ritorna dopo un po senza prima aver infastidito altri sacchi a pelo. Inauguriamo il cartone di vino bianco che scioglie ulteriormente la lingua. -Io sono nato povero e voglio morire povero. Io voglio essere un uomo, non voglio essere ricco. Tutti correre fiuu gli americani sulla Luna, Marte e noi qua! Fermate! Fermate a essere uomini. Io credo in Dio. Chi ha fatto il sole, gli americani? Chi ha fatto la Terra, il mare gli americani?-E chi ha fatto gli americani?-Dio ha sbagliato a fare gli americaniDimprovviso sposta la sua attenzione verso un magrebino faccia tosta, tuta e scarpe da ginnastica, probabilmente scippatore. -Che guardi, che vuoi? Va a rubare ai giapponesi, va a rubare ai carabinieri!Il magrebino non reagisce, di marmo. Cos Michael si alza e gli va incontro, sembra una zattera in un mare mosso.Quando arriva dal magrebino, le sue intenzioni bellicose si stemperano in un abbraccio

e tanti baci. Sembra un pugile estenuato che si attacca al collo dellavversario. Riesce a tornare e crolla a fianco a me. Si riprende dopo un po al rumore di una macchina che parcheggia. -Dove vai?-A chiedere una sigarettaIn macchina c una signora che, alla vista di Michael, mette gi tutte le sicure. -Apri, dammi una sigaretta!La signora finge di niente e Michael le fa la linguaccia e il marameo. La signora, a quel punto, rimette in moto e se ne va, rinunciando alla sua commissione. Michael ritorna, fa lultimo sorso di vino e saddormenta. Pi tardi ci sveglia il rumore delle macchine della pulizia, venute a lavare il pavimento e a cancellare le tracce della notte.

FILM PER ANDREINA Entra dalluscita di sicurezza. Attraversa la penombra di un corridoio. Pigia nel cerchietto del sotterraneo e le porte dellascensore si chiudono. Larrivo accompagnato dal trillo di un campanello. Raggiunge una porta, la chiave nel pugno che apre. Appoggia la borsa su di un mobiletto e il cappello da proibizionismo anni 20 sullattaccapanni. Va verso la scrivania e porta sull'ON linterruttore che giace al lato di uno schermo. Immediatamente inizia il teatrino mobile dellorologio svizzero. Le lancette segnano le 8 p.m. Le statuette sfilano sulle note del carillon. Black Aut. Dal buio della bocca di un megafono esce lentamente locchio della camera. Cresce la luce e il suono, la camera va a cercare il cartello sul muro: LEICESTER SQUARE -Cittadini di tutto il mondo, benvenuti alla gioia, benvenuti alla sempre accesa piazza del divertimento e dellallegria. Tutto pronto, tutto abbiamo preparato per imbarazzarvi nella scelta di questo spettacolo infinitooo ..-. Luomo al megafono eccitato. Veste un frac grigio. Capelli bianchi e basettoni escono dal cilindro con la bandiera del Regno. Ora la camera indietreggia. Ragazzi, che tengono volantini inquieti, riempiono lo spazio a m di cerniera lampo che si chiude. -Corona il tuo sogno- -Da noi vivrai lindicibile- -Da noi di pi- si legge sui volantini colorati. La camera si confonde nel marasma. Avvista un arco umano divertito e va a sbirciare curiosa. Un uomo travestito da Charlot tiene banco. Corre dietro un passante calvo per mettergli una parrucca. Ora sente il rombo di un aereo e tira fuori dalla borsa un telecomando. Poi passa un rasta e tira fuori un pettinone. Infine arriva la macchina della polizia e riprende il telecomando.

Imbrunisce. La camera si lascia affascinare dalle luci intermittenti dell EMPIRE. Poi si volta a guardare luomo ragno. E di colore, ha un incisivo doro. Si inarca fino a portare le gambe sopra le spalle e cammina a quattro zampe: bocche aperte. Le statue umane immobili: in alto le insegne del LITTLE HAVANA. Il BURGER KING, CICHITA. Di fronte, il chitarrista hippie dalla voce da pecora: seduti, a gambe incrociate, i nostalgici. Infine, nel buio, commoventi predicatori derisi nella piazza della perdizione. ( Servizio: Cara Andreina, mia intenzione mostrare la piazza e i giullari che intrattengono. I giullari cambiano continuamente e, quindi, tutto sarebbe legato ai presenti nel momento delle eventuali riprese. I locali, bene o male, sono quelli. Mi piacerebbe che le insegne fossero riprese da molto vicino, fino a farle apparire mostruose, o comunque, aggressive.) A questo punto, la camera si ferma su di un ragazzo che raccoglie bicchieri e bottiglie vuote sui tavoli esterni di un locale. Lo segue. Entra nel bar piantonato da due gorilla. OXIGEN: fumo e baccano. Il ragazzo appoggia i vuoti sul banco. So le nove e mezzo, io vado in pausa- dice allaltro dietro il banco. Cos, fa le scale, passa il bar del primo piano e sale ancora per guadagnare lufficio dove si tengono zaini e giacche. Proprio davanti alla porta, incrocia un altro ragazzo, intento a scendere, nellatto di indossare la giacca. -Dove stai andando, Simone-In pausa e tu, Mauro?-Lo stesso!-Di che ti aspetto!Scendono le scale e insieme escono dallOxigen. Si dirigono verso la piazza. Passano davanti al chiosco dei biglietti del teatro. S- E cos, questo il tuo ultimo giorno di lavoro?M- S -Cosa fai dopo?-Me ne torno in Italia-A far che?-Non lo so, so solo che mi sono rotto il cazzo a guardare nei bicchieri o nelle bottiglie della gente che beve-

-Lo so, un lavoro di merda, ma hai mai fatto il lavapiatti?-S ma non so dirti cos peggioSeguono linferriata del giardino poi ad un certo punto si fermano a consumare un panino. Tra un morso e laltro: -Ecco, proprio l ho fatto il lavapiatti, al Rendez Vous-Che cos, un bar?-S, bar, sala da th, pasticceria. Non facevo un gran che, amoreggiavo tutto il tempo con le bariste. La vedi quella ai gelati?-S,carina!-Si chiama Ilona. E lituana. Veniva sempre in cucina a lavarsi le mani e a bagnarmi-E tu?-Niente, ridevo, non conoscevo una parola di inglese. Una volta, verso Pasqua, mentre facevamo la pausa, mi costrinse a salire senza biglietto sulla giostra dei cavalli a dondolo che era venuta per la festa-Cos accaduto?-E arrivato il tipo con una faccia da Mangiafuoco, grosso e grasso, barba e capelli lunghi, e ci ha fatto scendere malamente-Che ora si fatta?-Mancano cinque alle dieci-Ci avviamo?-S, di!Si alzano e si dirigono verso lOxigen. La camera li segue. -Ora che hai menzionato Mangiafuoco, questa piazza sembra un po il paese dei balocchi-S, vero, Collodi deve essere passato di qui prima di scrivere Pinocchio. Ridacchiano. Arrivano allOxigen, salutano i gorilla della security e fanno le scale. -Perch ti sei licenziato dal Rendez Vous?-Perch io dopo un po mi rompo il cazzo-E con Ilona?-Quando ho la pausa vado a spiarla dalla vetrataArrivano in ufficio e lasciano zaini e giacche. Scendendo: -Ancora cinque ore di lavoro-Per te sono le ultime-Gi, per il resto sono cazzi tuoi-Grazie per la solidariet-Dovere!Simone rimane al primo piano, Mauro scende al piano terra. Riprende la caccia ai vuoti. Su e gi, dentro e fuori. Scansa persone, sostituisce

posaceneri. Pulisce i tavoli. Scopa e paletta, raccoglie carte e cicche di sigarette. Va a prendere il ghiaccio e controlla i bagni. Il tutto in una terribilmente lucida assenza. -La spazzatura, Mauro!- grida il ragazzo dietro il banco. Mauro raggiunge lo sgabuzzino della spazzatura dove trova Simone ed altri ragazzi che stanno gi portando fuori i sacchi. Mauro se ne carica due e sotto sforzo: -Con tutti sti gorilla che abbiamo, non potremmo farla fare a loro questa operazione?-Hai ragione, loro risparmierebbero i soldi della palestra e noi non rischieremmo lerniaOra la camera fuori e vede crescere la montagna di immondizia, come macerie di una guerra impacchettate. Si torna in quella stanza del sotterraneo. Lo schermo scomposto in 8,16 quadri. Ogni quadro pieno di immondizia. In uno, ora compare pure Mauro che butta lultimo sacco di immondizia. A questo punto, luomo va collindice sullinterruttore e lo porta sullOFF. Mauro e Simone escono dallOxygen mentre si spegne linsegna. Per strada qualcuno vomita, qualcuno canta, per lo pi dormono in piedi. Mauro e Simone si salutano diretti verso differenti fermate dellautobus del ritorno a casa. Mauro sullautobus, la testa appoggiata al finestrino. Sul ponte di Vauxall albeggia. Ore 10,30 a.m. Suona la sveglia appoggiata su un comodino in una stanza stretta che vede due materassi sul pavimento. -Non lhai mai usata sta sveglia, adesso che hai finito di lavorare, lhai puntata- dice Massimo, lamico di stanza di di Mauro , mentre si gira nel letto. -Dovevo pur darle un senso, mi costata una sterlina al mercato di Brixton-Tu sei pazzo-Lo so- Mauro si sta vestendo. -Ma che devi fare?-La cosa pi importante prima di lasciare Londra-E quale sarebbe?-La tomba di Marx-Niente meno!-

-Prestami il London A-Z -E l, nel tiretto-Higate cemetery- Mauro sta cercando sulla cartina. -Eccolo, in culo a Giuda, dovr cambiare almeno tre autobus. Senti puoi prestarmi la tua tessera della metropolitana?-Sempre l, nel tiretto- dice Massimo ad occhi chiusi. Ecco Mauro uscire dalla stazione della metropolitana di Archway. Chiede ai passanti dove si trova il cimitero. Lo indirizzano. Una piccola salita, attraversa un piccolo parco e poi il cancello del cimitero. C una vecchietta, si paga una sterlina. -Dove sepolto Marx?- chiede alla vecchietta mollandole una sterlina. -Segui la strada tenendo la sinistra, la troverai, subito dopo una curva, sulla destraUna piccola discesa, una salita e, subito dopo la curva, Mauro vede un uomo in un frac grigio rivolto verso destra. Megafono a tracolla, fa un inchino beffardo tirandosi dalla testa un cilindro con la bandiera del Regno. Alle spalle, un uomo con una borsa e un cappello da proibizionismo anni 20 che trattiene un troppo facile sorriso.

I CRISANTEMI TRANSGENICI

Se son fiori, appassiranno! Che pena vederli sfiorire! Tutta colpa dellorologio delle stagioni che si era dichiarato indipendente: sin dai primi giorni di Ottobre i crisantemi erano tutti sbocciati. Due anni prima si era fatto rimborsare dalle assicurazioni. Una bella valigetta di bigliettoni da cento. Al momento della stretta di mano, per, il direttore gli fece capire di non farsi pi vedere. - Assicurare i crisantemi, oggigiorno, come assicurarsi una coltellata- gli disse sulla porta. Lanno precedente si era salvato convincendo il vescovo ad anticipare di due settimane la festa di commemorazione dei morti. Loperazione gli cost il rifacimento del portale del Duomo ed una noia mortale nel giorno dellinaugurazione quando pass addirittura per benefattore.

Il Signore del Crisantemo

Tutta una collina coltivata a crisantemi aveva fatto la sua fortuna e la sua fama di Signore del Crisantemo. Quellanno aveva contattato una multinazionale di colture transgeniche. Vedr, potr tenerli fino a Pasqua! gli aveva assicurato lagente. Il prezzo delle sementi gli sembr anchesso transgenico ma sempre meglio che pagare il pizzo alla Curia od ingrassare quei magnaccia delle assicurazioni- si disse. Quando la notizia si diffuse, insorsero i Verdi con una manifestazione che vide il suo momento pi alto nel lancio di crisantemi di plastica davanti alla sua abitazione. Il Signore del Crisantemo era alla finestra e diceva voglio vedere chi la smaltisce tutta sta plastica!Poi ci fu la scomunica del vescovo che in una lettera aperta ai parrocchiani lo accusava di sacrilegio e di immoralit. Il bue che dice cornuto allasino- comment il Signore del Crisantemo.

La delegazione

Sar stata suggestione, una notte ricevette in sogno una delegazione di morti. Siamo venuti per delle rimostranze- disse il portavoce. Il Signore del Crisantemo li fece accomodare in salotto e si mise a disposizione. Com sta faccenda dei crisantemi transgenici? gli chiese il portavoce con tono mafioso. Vedete rispose il Signore del Crisantemo accomodante che qui gi tutto transgenico: le stagioni, le religioni, la politica, il pane .- . Bene, se questa la sua risposta, si prepari alle fiamme trangeniche disse il portavoce mentre se ne andava seguito dalla delegazione. Le fiamme transgeniche

La mattina dopo, il Signore del Crisantemo si mise a cercare sul libro della smorfia le parole: delegazione, portavoce, mafia, morti, fiamme transgeniche. Voleva trarre profitto da quella visita inaspettata giocando numeri al lotto. Ad ogni parola trov il numero corrispondente tranne che per le fiamme transgeniche. O meglio, le fiamme cerano ma non erano transgeniche. Mentre impugnava la penna per scrivere alla casa editrice affinch aggiornasse la smorfia, sent puzza di bruciato, bruciato transgenico, venire dalla collina.

Caro Rousseau, C un tempo, tanto inspiegabile quanto necessario, in cui partire. Il pi bello dei cortili, senn, rimane solo un cortile. Tuo,Emilio. Il taccuino di Emilio Dimprovviso il mio passo si fatto insicuro. Non pi la terra buona di tutta la mia infanzia, sotto ai piedi, ora, le selci levigate della mia prima volta in citt. Mi sono fermato a guardarla come una volpe atterrita da fari dautomobile. Corre la citt, corre luomo nel suo artifizio. Si ferma ad un semaforo rosso, riparte dopo il colpo di clacson. Ho preso una mela da una bancarella e mi sono sentito ficcare un calcio in culo.Sono seduto su di un marciapiede accartocciato dallo spavento. Clochard- cos mi ha detto che si chiama, mi ha preso per mano e mi ha portato a mangiare. Il crocifisso alto, troppo alto per chi vi entra con la testa bassa. I vassoi in formica opaca. La luce giallognola in un silenzio religioso. Uno straccio bianco al pennone degli sconfitti, ecco cosa mi sembrata la mensa della Caritas.

Siamo usciti dalla mensa e, per un po, ce ne siamo portati appresso il silenzio. Clochard mi ha accompagnato alluscita della citt e mi ha dato un indirizzo:-Pestalozzi Enrico, Neuhof-. Mi hanno detto che potevo andare. Ho raccolto i miei stracci celermente. Non la cella che fa impazzire ma il sapere che la mia libert dipende da terzi. La frontiera una barra di legno. Il confine daria e luce.(*C.S.I.) Rousseau era un lupo, Pestalozzi un gatto. Rousseau lo si vedeva solo con la coda dellocchio, Pestalozzi pi maldestro. Questo maldestro di Pestalozzi non ha tanta paura della gente. So solo di non essere arrivato. Scarpe rotte eppur bisogna andare. Lascio effimere orme sulla neve. Senza tempo il cammino. Senza pausa lansia di uomo. A Jasnaia Poliana si legge sul frontone: Studiare desiderare. La scuola senza porte e senza finestre. Trattenere un invito ad andare. Tolstoj sa della terza legge della dinamica. Tolstoj non sa cos il caos. Tolstoj sa cos il rispetto. Tolstoj non sa nemmeno se ha il diritto. Oggi arrivata la polizia coi fucili. Tolstoj uscito col suo ramoscello di ulivo. Gli hanno dato la cicuta del monopolio di stato.

IL VANGELO SECONDO MATTEO, MIO CUGINO

Quanta strada per raggiungerla! Poveri re magi e poveri anche i cammelli. Ora che la stella cometa era proprio sulle loro teste, scesero dai gropponi e presero i doni. San Giuseppe si avvent sulluscio. -Parola dordine!- chiese aggressivo. -Non al denaro, non allamore, n al cielo- rispose Baldassarre. -Bene, chi siete?-Siamo i re magi, siamo venuti a portare i doni al re dei re- disse Melchiorre. -Cosa avete portato?-Oro, incenso e mirra- dissero i re magi rispettando il turno. -Non avete i Lines dormi-asciutto?-No!- rispose Gasparre mentre si riempiva di stupore. -Allora non abbiamo bisogno di niente- disse San Giuseppe cacciandoli malamente. Nei ritagli di tempo, Ges andava a trovare suo padre in bottega. Dava una sistemata e raccoglieva i trucioli. -Che cosa vuoi fare da grande?- gli domandava San Giuseppe. -Non lo so, forse il Maestro- rispondeva Ges. -Basta che non lavori per i padroni- si raccomandava San Giuseppe. Nella Samaria cera un capellone fannullone. Cantava Help e Ticket to Ride. Le madri dicevano ai figli di non avvicinarlo perch aveva i pidocchi. I pidocchi non lo avvicinavano perch lo consideravano uno di loro. Un giorno si trov a passare di l Ges. Sar stata la stanchezza o la debolezza, insomma, cadde a terra. Prima pass un bancario e disse- ci mancava un altro capellone!- e se ne and. Poi pass un prete e disse- ecco che fine fa chi non viene alloratorio!- e se ne and. Infine arriv il capellone fannullone e si ferm a soccorrerlo. Ges lo ringrazi e insieme cantarono una canzone di Battiato di quando era ancora lucido: -si salver chi non ha voglia di far niente e non sa fare niente-.

Ges tornava dal suo viaggio in India quando gli venne incontro una donna tutta vestita di nero. Sul momento non la riconobbe poi, quando si gett ai suoi piedi, cap che si trattava di donna Cuncetta, la moglie napoletana di Lazzaro. Aggiu fatt a guerr, aggiu fatt o contrabband, ggiu mangiat pan e ppan- diceva mentre Ges cercava di tirarla su. Famm a ggrazj, famm a ggrazj- concludeva. Allora Ges si fece condurre alla tomba di Lazzaro e fece spostare le pietre. -Lazzaro, alzati e cammina!- ordin. Lazzaro si dest infastidito: -Se c qualcosa che non capisco in questa fottutissima vita, quello laccanimento terapeutico- si sfog. Alla conta di mezzo giorno mancava una pecora. Al garzone sobbalzarono immediatamente le parole del suo padrone di origine sarda:- se manca un solo capo ti stacco un orecchio-. Preso dal panico, lasci il gregge ed inizi la ricerca della smarrita. Mentre percorreva la strada a ritroso, portava continuamente le mani ai padiglioni e si domandava quale dei due avrebbe scelto il padrone. Quando, dietro una fratta, ritrov la pecora accasciata, il garzone fece salti di gioia. -Ti ho ritrovata!- diceva mentre se la baciava. -Hai ritrovato il tuo orecchio- pensava la pecora pulendosi dallo sbavacchio. Il garzone la prese di peso e se la port intorno al collo. Quando raggiunse il gregge, erano tutte davanti alla TV a rincoglionirsi con I Fatti Vostri. In verit, in verit vi dico che pi facile smarrirsi nel gregge.

Quando il suo carisma era diventato tale da riuscire a radunare migliaia di persone, Ges venne invitato da Confindustria. Alla notizia reag con queste parole Hanno la faccia proprio come il culo!-. Ci fu un lungo titubare, poi Simone gli disse Vcci, basta che non fai la fine di Masaniello- e cos and. Quando fu il suo turno, port il microfono allaltezza della bocca e disse Di andare ai cocktails con la pistola non ne posso proprio pi; in questo nido di vipere ci

vorrebbero almeno una diecina di Ananas per far saltare tutto-. A quel punto intervennero i gorilla della security. -Lasciatemi, servi!- diceva mentre lo sbattevano fuori.

Durante la sua relazione sul tema di Brecht: Aprire una banca lo stesso che rapinarla Ges si raccomand al popolo convenuto di non confondersi con lusciere perch questi era solo un servo. -Ricordatevi- continu che il nemico generalmente invisibile ma non sempre solo il ricco perch, se ogni ricchezza puzza di furto, un po tutti sognano di puzzare-. Guardatevi dallAmerican Dream perch esso esca per gli sprovveduti ed miraggio per gli imbecilliammon.

Tutti il giorno e tutti i giorni a spiegare alla gente perch respirava, dove si trovava e chi la comandava: Ges non ne poteva proprio pi. Una mattina, a met predica, abbandon e se ne and sul Calvario. Mica colpa mia se sono andato troppo avanti col pensiero- si diceva mentre saliva. Quando fu in cima al monte, alz gli occhi al cielo e disse Padre, io non lo so se questi hanno margini di recupero ma ricordati di chi viaggia in direzione ostinata e contraria col suo marchio speciale di speciale disperazione, che tra il vomito dei respinti muove gli ultimi passi per consegnare alla morte una goccia di splendore, di umanit, di verit- . Da Smisurata preghiera De Andr Ges raccolse mendicanti e punks-a-bestia per strada e disse loro di seguirlo. -Dove andiamo?- gli chiedevano. -A Roma!- rispondeva. -A far che?- insistevano. -A prenderci il salario sociale- e si azzittivano. Dopo un po qualcuno gli chiese e se non ce lo dnno?- . -Sfasciamo tutto!- rispose. -Ma tu sei non-violento- gli obbiett. -Perch non mi hai visto spaccare le bancarelle dei mercanti fuori dal tempio- rispose risoluto.

Ges si era iscritto al corso per computer perch, diceva, -bisogna cavalcare la tecnologia senn sti bastardi ci fottono-. Smessi i panni del predicatore, ora si era messo in testa di fare lHacker. -Bisogna azzerare i conti e mischiare le carte- continuava. Prima, per, dovette scomodare lo Spirito Santo perch scendesse e gli facesse dono della lingua inglese. -Sti inglesi sono peggio dei romani, ti impongono pure la lingua- si lamentava. Allultima cena Ges dovette fare parecchi miracoli perch il vino finiva sempre. A turno cantavano una strofa de La societ dei magnaccioni e poi si accoravano nel ritornello. Solo Giuda partecipava svogliatamente. Allora Ges prese il pintone del vino e gli riemp il bicchiere. Bevi,- gli disse cos ti scordi di quanto sei stronzo!-.-Lo sai meglio di me che tutto scritto e noi siamo solo inchiostro- si difese Giuda. Sei il miglior avvocato che io conoscarispose Ges toccandogli il bicchiere col suo. A quel punto intervenne Pietro a chiedere spiegazioni. Tu meglio che ti stai zitto!- lo stronc Ges. Mentre aspettava che le guardie venissero a prenderlo, Ges fu preso da una botta di malincona. Svaniti i fumi dellalcool dellultima cena, ora si sentiva solo. Cos raggiunse Maria. -Che c, figliuolo!-Ho tanta voglia di tornare nel tuo liquido amniotico!-Andiamo, su, hai trentatre anni!-Mi faccio piccolo!Allora Maria lo prese sulle ginocchia e gli cant La giacca di Claudio Lolli. Ges cap. Diede un bacio alla madre e se ne ritorn nellorto degli ulivi.

Pilato cantava Roma capoccia e si lavava le mani. Allora Ges gli disse di voi romani ho sempre apprezzato il senso delligiene; siete capaci di spostar montagne per fare dighe e acquedotti. Per le fogne,poi, primeggiate nel disfarvi della merda-. -Non lo sapevi che la merda pi la smuovi e pi puzza?-Non muoverti, allora; la trovo da me luscita-.

LA STERZATA DI SHEPHARD

Tutta l'Inghilterra ferma. Un minuto, una preghiera: la regina madre sta morendo. Roma. Angelus, prima domenica di marzo dell'anno 2000. Nostradamus aveva visto giusto. Il Papa del 2000 nero ed anche punk. - Tutta la notte ... (applauso) - Tutta la notte ho pensato alla regina madre (applausi). E' a lei che dedico questo pezzo -. Cos rivolge il telecomando al cielo e preme un tasto. Ora il cielo si apre e scende una nuvola. Incredibile! Sulla nuvola c' Sid Vicious. Eccolo raggiungere il palco dove lo aspetta la sua band. Giusto una pacca sulla spalla e poi iniziano: God save the Queen. Los Angeles, barflys - Io lo sapevo - Che? - Che erano tutte stronzate: regine, conti e marchese - So' pi stronzi quelli che ci credono - Speriamo che schiatta subito, cos tirano fuori una nuova birra - Coster una cifra! - Gi, queste regine non ci servono proprio a niente! - Portano solo disgrazie - E noi ne abbiamo abbastanza da dover bere per dimenticarle! - Cin - Cin I vermi scelti. Salviette al collo e pugni che stringono posate sulla tavola bandita, i vermi sono pronti. Dopo estenuanti prove selettive sulla storia della monarchia inglese con accenni alle monarchie europee, a questo sparuto numero di vermi spetta l'onore di spolpare la regina madre. - Quando arriva? - Arriver, arriver! - E se decidesse di farsi cremare? - Ci facciamo un brodino con le ceneri! E dove va, non ha scampo! -

Al capezzale c' tutta la famiglia reale ed anche lo stalliere. Tutti vogliono assistere a questo momento storico nonostante i ripetuti inviti del medico a sgombrare la stanza. La regina madre chiede al guardasigilli di avvicinarsi con un regale movimento della mano. Trattasi dell'ultimo desiderio della moribonda: l'ultimo giro per Londra sul Routemaster (il famoso bus rosso a due piani). Il guardasigilli comunica ai presenti la notizia, che suscita sommesso clamore. Il medico si oppone invano, poi se ne va sbattendo la porta. Inizia la mobilitazione. Il guardasigilli si prende cura della cosa in prima persona. Organizza subito un vertice al quale invita il capo della polizia e l'amministratore delegato dell'azienda dei trasporti. - A lei - dice rivolgendosi al capo della polizia - a lei il compito di organizzare una strategia di percorso: che ne so ... Tower Bridge, Westminster, Trafalgar Square e qualche parco ... ah, non voglio barboni sul tragitto -. - A lei - dice rivolgendosi all'amministratore delegato - il compito di attrezzare il Routemaster di un sollevatore che porti la regina madre al piano superiore - Domande? - No, Sir! - rispondono all'unisono i sottoposti. - Voglio che tutto sia pronto per domattina alle 10.00 - Si, Sir - Si, Sir Buckingham Palace, ore 9.00 La regina madre si sta alzando. Il guardasigilli sceso a controllare che sia tutto pronto. Il capo della polizia gli va incontro per mostrare la mappa del percorso. - Non male - dice il guardasigilli dopo un'occhiata fugace. Il Routemaster pronto davanti alla porta, preceduto e seguito da una scorta di poliziotti in motocicletta. Il guardasigilli entra a guardare seguito dall'amministratore delegato: c' il sollevatore e, cautelativamente, sono stati rimossi dei sedili che avrebbero potuto essere d'intralcio. - Un buon lavoro - dice il guardasigilli - ma non c'era un autista bianco?- No Sir - risponde l'amministratore - l'ultimo morto due mesi fa di cirrosi epatica -.

Ore 10.00 La regina madre al piano superiore del Routemaster, ora la colonna si muove. La regina stanca e commossa. Commossa anche la gente che, alla notizia, si riversata per le strade. Tutti agitano un fazzoletto bianco per l'estremo saluto e con lo stesso s'asciugano il pianto. Trafalgar Square, Big Ben, Westminster quando, ad un certo punto, il Routemaster si arresta inspiegabilmente. Il guardasigilli scende infuriato e va dall'autista. - Perch ti sei fermato? Segui la scorta! L'autista impassibile, non lo degna di uno sguardo. - Fottiti! - gli risponde con gli occhi fissi in avanti, quasi sotto ipnosi. Poi, deciso, come se fosse uscito da un lungo tormento, un tormento lungo quanto una notte, sterza tutto e riparte. Gi, una notte insonne per Shephard. Drin, drin! - Pronto chi ? - Sono il capo, domani non sei in linea, devi accompagnare la regina madre in giro per Londra. Allora una, due, tre sigarette. I compagni dell'Associazione Fratelli d'Africa, i vicini di casa: gi gli puntavano l'indice. - La regina? E chi se la incula?! - aveva detto una volta al pub suscitando ilarit. - Dove vai? Questa strada fuori percorso! - gli dice ora il guardasigilli. - A Brixton! - risponde secco. Nulla si pu contro quell'omone nero, chiuso nella sua cabina e protetto da vetri antiproiettili. La regina madre non si accorta di niente. Le forze le scemano e forse ha perduto ogni senso. Quando arrivano sotto il ponte di Brixton, chiude definitivamente gli occhi, quegli occhi che mai videro la periferia del mondo.

Lultima fava

Quando il violinista pazzo torn al suo paese, la terra mostrava labbra aride e il popolo adorava i telefonini. Demergenza ricompose la scuola peripatetica e fece il punto della situazione. Prima era il deserto dellanima e noi eravamo ginestre- disseora sar anche il deserto della Terra e finir per tutti. Peripatetici, -continu- dobbiamo fermare la desertificazione ma, prima ancora, dobbiamo far saltare i ripetitori dei telefonini perch questi si so tutti rincoglioniti-.

Il giorno dopo, il popolo si svegli senza tacche sul telefonino. La scuola peripatetica continu puntuale nella villa comunale. Il violinista pazzo era arrivato canticchiando una canzone del C.S.I. Ecco la Terra in permanente rivoluzione, ridotta imbelle, sterile, igienica, una unit di produzione, una unit di produzione. Voglio citarvi una frase dei compianti indiani dAmerica- disse ad un certo punto, figli. Ora, successo questo, che, per andare appresso a quei babbioni di quegli altri americani degli Stati Uniti, abbiamo ridotto la Terra una mappina, senza guardare in faccia n ai padri n ai figli-. Questa Terra non la abbiamo avuta in eredit dai nostri padri ma labbiamo in consegna dai nostri

Quant s bell a cavall a stu cammell, cantava euforico il violinista pazzo il terzo giorno. Quando ebbe recuperato un po di seriet, disse: Ci restano due cose da fare: o ci mettiamo ad allevare cammelli o ci giochiamo lultima fava. La prima accanimento terapeutico verso un sistema putrido, la seconda tanto ultima quanto ambiziosa e si propone di prendere tutta la piccionaia-. Ci fu un rapido consulto tra i peripatetici poi il portavoce disse: nella vita, bisogna mirare alto per non spararsi nei coglioni. Il violinista pazzo apprezz molto quelle parole cariche di significato e, un po, si commosse.

Il quarto giorno il violinista pazzo se ne venne con una canzone di Battiato Non servono eccitanti, tranquillanti o terapie, ci vuole unaltra vita. Quando fin, prese ad introdurre la teoria dellultima fava. Quella leggiadra di Mary Poppins- disse- ci ha infinocchiati col suo basta un poco di zucchero e la pillola va gi. Basta con le medicine, andiamo dritti al morbo! Per fermare tutti i deserti, dobbiamo strappare il cuore al capitalismo, non ci so cazzi!-.

Strawberrys fields forever cantava il violinista pazzo il quinto giorno. Lultima fava ha due momenti- inizi senza indugiare- il primo prevede lesproprio di tutto lagro del paese, facendo saltare il municipio, le banche e la caserma. Nel secondo, dobbiamo farci un po il culo a piantare alberi da frutta ma poi si elimina per sempre il problema del lavoro-.

A quel punto si sent un gran frastuono venire dalla piazza. La scuola peripatetica usc dalla villa comunale e si diresse verso la fonte di rumore. Il popolo era in rivolta. La piazza era divisa in due fronti. Da una parte, gli agricoltori si lamentavano del rincaro della nafta agricola. Dallaltra, i giovani, con pugni alti a stringere telefonini, chiedevano nuovi ripetitori. -

BAR Leo Nous aurons des lits pleins dodeurs legeres, des divans Elio- Ma che stai facendo?- Voglio imparare a memoria questa poesa di Baudelaire- E perch?- La voglio recitare ad una barista francese l dove lavoro- Te ne sei innamorato?- No, non lo so, voglio solo ringraziarla perch mi allieta il tempo. Ma che ora si fatta?- So le tre e mezza- Giuda ballerino, tardi!Leo mette a posto il libro e si prepara per andare a lavorare. Quando sulluscio .. - Ciao, Elio, ci vediamo domani- Ciao, buon lavoro!- Quante volte ti devo dire che il lavoro non mai buono?!Leo esce di casa. Un mini appartamento in sub affitto allultimo piano di un casermone edificato dalla magnanimit della regina madre e destinato ai neri e ai disgraziati. Lascensore capriccioso e funziona solo con la luna piena. Alla fine non si sa se peggio essere costretti a fare le otto rampe di scale o gioire della luna piena nel fortore dellascensore troppo spesso scambiato per vespasiano. Limportante conquistare terra ed entrare nel fiume di detriti della periferia. Quanto bello trovarsi nel vivace terzo mondo di Londra a Pekam. Alla fermata dellautobus, esposta sulle bancarelle, frutta esotica e baccal. Leo sta aspettando lautobus rosso direzione centro. Il centro asettico. Il baccal non si vede anche se turisti e clarks lo sembrano. Leo arriva al bar dove lavora. -Sei gi qua, cima di rapa?- Leo saluta Franco, un ragazzo sfuggito alla criminalit organizzata di Bari ma fedele al Bari calcio. -Domani il Bari gioca con la Juventus, il Foggia con chi gioca?risponde Franco pavonandosi del fatto che il Bari in serie A mentre il Foggia in C. -Che me ne frega con chi gioca il Foggia, eppoi, anche se il Bari vincesse il campionato, sempre cima di rapa rimani-.

Una pacca sulla spalla per smorzare un campanilismo pi interlocutorio che effettivo e -Chi c del management?-Dawn-Quellarpa di Dawn?-Che significa arpa?-Lo vedi che sei una cima di rapa, chiediglielo allallenatore del Bari!-Franco check the toilet- Dawn,la manager, irrompe. -Yes,Dawn!- Franco esegue mentre Leo va a timbrare. Franco e Leo lavorano come bus boys. Camminano tutto il tempo alla ricerca di bicchieri e bottiglie vuote, e fanno assistenza logistica alle belle bariste. Ogni volta che si incrociano, si scambiano battute, ora sugli ombelichi delle bariste ora su quanto gli capita lontano dal lavoro. Il tutto avviene furtivamente, lontano dallocchio delle telecamere del bar e nella certezza che i menager non vedano. -Dove sta la francese?-Al bar di sopra-Vado a vedere se ha bisogno-Sicuro di non essere tu ad avere bisogno?-Ecco, siete maligni nel DNA a BariRidacchiano mentre Leo fa le scale. Hallo,Isabelle!Hallo, Leo, how are you?Fine when i see you, mais parlons en francaisWhy, we are in London?!Oui mais je voudrai te reciter une poesie de BaudelaireEt bien!- Isabelle fa cenno di procedere. La mort des amants. Nous aurons des lits pleins dodeurs legeres .-

Il trillo del telefono interrompe lesposizione ed Isabelle si precipita a rispondere. E Dawn che, avendo seguito la scena sul monitor, invita Leo a controllare i bagni. -Fucking Arpia!-Whats Arpia?-Its a bad bird, Dawn is an Arpia!Leo va a controllare i bagni con disappunto. Riprende il giro ed incrocia Franco.

-Beh,aveva bisogno la francese?-No, aveva bisogno Dawn-E che voleva?-Voleva che controllassi i cessi-E fissata coi cessi!-No, quella rompe solo l'anima-Ci pensi se il bar fosse stato aperto solo a persone munite di catetere?-No, io invece stavo pensando ad un film tutto ambientato nella fogna. Raccontare il sabato di due dipendenti delle fogne che, quando le tubature raggiungevano pressioni insostenibili, dovevano aprire dei canali di sfogo-Che film di merda!-Perch la storia del catetere era pi bella?-Ecco Dawn!-Azione!I due si dileguano nei locali del bar che diventa sempre pi pieno. Alla prima occasione Leo si reca da Isabelle nel tentativo di recitare la poesia. -Nous aurons des lits -Leo, did you check the toilet?- Dawn compare perfida. -Off course, Dawn!-Well, work!Leo riprende a girare e a raccogliere i vuoti. Quando appoggia le bottiglie sul banco, arriva Franco. -Quella specie di donna ha bisogno di una lezione-Lo sai che mi ha negato di fumare una sigaretta?-Perch non molliamo tutto e la lasciamo nella merda?-Perderemmo i soldi della settimana e le tasse pagate-Affanculo ste quattro lire che ci dnno!-Se ce ne andiamo, lo sai quanti disperati sono pronti a rimpiazzarci?-Lo so, ma solo da domaniA questo punto del discorso arriva Dawn. -Hey, you, move!Leo le si fa avanti e ..-Fuck Off, Dawn!- e guadagna luscita. Franco tentenna, prima saccende una sigaretta e poi ..-Check the toilet, Dawn!-.

LE STORIE DI CARLO Carlo era uno scapolo; un putto si sarebbe detto da quelle parti. Una condizione che mal sopportava e della quale se ne lamentava continuamente. Dapprima perch succube di sua madre; una donna forte e risoluta(a novantanni faceva ancora la pastella), la quale non perdeva occasione per screditarlo e smontargli la stima di s. Fondamentalmente lo considerava un ragazzone zuzzurellone e non cera possibilit di appello. Poi, alla morte della madre, quando aveva gi passato i sessantacinque, era tormentato dal pensiero che, con un eventuale matrimonio, avrebbe potuto perdere tutto quanto aveva messo insieme in una vita di sacrifici e parsimonia. Quando mi chiedeva se era meglio sposarsi o rimanere scapoli, io gli rispondevo con le parole di Socrate: -qualunque cosa tu faccia, rimpiangerai sempre laltra-. Commentava con un ecco! ed io capivo di avergli offerto un altro alibi alla sua paludosa situazione. E cos a Carlo non rimaneva che fare il cicisbeo con tutte le donne che gli capitavano a tiro, per poi tornarsene a casa e sentirsi solo.

Quando Carlo compr, seppure a pochi soldi, casa, fienile e terre nel piccolo borgo di Poggiolrosso, tutti gli davano del matto. Il borgo era stato abbandonato gi da diversi anni e i sassi cadevano a terra disordinati. Tutti gli rinfacciavano di aver comprato un rudere in un posto inculato e dimenticato dalla civilizzazione mentre la tendenza era progresso e urbanizzazione. A Carlo, per, interessavano i campi per farci il fieno sebbene fosse legato emotivamente a quella casa avendoci trascorso alcuni anni della sua infanzia. Perch ritornasse vivibile, la casa abbisognava di tempo e denaro, cose che Carlo non aveva. Cos, un giorno si present al suo cospetto una pi matta di lui, Silvana, a chiedergli di vendere. Una sera, una delle tante in cui veniva a trovarci, gli chiesi come mai aveva venduto a Silvana. La risposta arriv solo sul momento di andarsene quando, dato fondo alla bottiglia di vino, Silvana dormiente sul divano, disse compiaciuto:- ma aveva due gambe!-. Laver venduto a siffatte gambe, fece intendere, fu per lui motivo di orgoglio e prestigio fra quanti, contadini semi-montanari, vicini e confinanti, repressi e morigerati, gli rapportavano di cotanta visione.

Un pomeriggio, arrivando a Poggiolrosso, si trov nel bel mezzo di un raduno New Age. La presenza di tutte quelle donne gli faceva brillare gli occhi. Strinse la mano ad una ad una accompagnando la stretta con una battuta od un complimento estemporaneo. Cos guadagn lortocentro della situazione e, con labilit di un conferenziere consumato, monopolizz lattenzione. Da buon talento naturale aveva fiutato nei convenuti il malessere della citt e, cos, inizi a raccontare della prima volta che and a trovare sua sorella a Sassuolo. Quando fu davanti a quel palazzo da torcicollo, si perse in un alveare di citofoni. Era pronto a rinunziare se non ci fosse stato lintervento di un inquilino ad indicargli il bottone. Rispose sua sorella pregandolo di aspettare. Arriv con un paio di ciabatte e Carlo ci mise un po prima di convincersi a togliersi le scarpe. Presero lascensore ed arrivarono al piano. Mentre percorrevano il corridoio che portava allappartamento, sua sorella gli intimava di parlare piano con lindice ad incrociare le labbra. Varcata la porta, due pattini per muoversi in casa. Carlo stette cinque minuti poi rivolle le scarpe per andarsene. Come si fa- si lamentava, -a vivere in quei loculi incerati?-.- Io, nellarco della giornata, entro ed esco di casa cento volte, impazzirei a togliere e rimettere scarpe; poi, tutti quei piani, e se uno si scorda qualcosa o solo gli scappa da pisciare?- .-Io, quando sono fuori davanti casa, se mi scappa da pisciare, tiro fuori il grillo e piscio-. Carlo non aveva sempre fatto il contadino. Per qualche anno, in pieno boom economico, aveva lavorato per un gruppo di ceramiche come padroncino, essendo proprietario di un camion col quale trasportava la terra. Si svegliava prestissimo per aiutare suo fratello a mungere le mucche e poi partiva spedito per arrivare primo dietro i cancelli del piazzale. L aveva imparato a conoscere i meridionali, -gente che non fa la spia- asseriva, e lui si fidava anche se sapeva che ognuno di loro aveva un coltello in tasca. Lavoravano a cottimo e il tempo era denaro. Mangiava mentre guidava le dieci uova sode prontamente sgusciate la sera prima. Una volta trattenne la piscia da Sassuolo a Cerredolo perch forse ce la faceva ad effettuare unaltra consegna quel giorno. Invece si imbatt in un posto di blocco della polizia che lo invitava ad accostarsi. Produsse tutti i documenti ma non bast. Lo scortarono ad una pesa dove riscontrarono un sovraccarico del camion. 400.000 lire di multa, tanto da deglutire a secco. Quando il tutore della legge gli consegn il verbale, Carlo disse solennemente:Comandante, spero che un giorno suo figlio torni a casa e le dica che ha preso 400.000 lire di multa mentre lavorava!-.

Durante gli ultimi mesi della vita terrena di sua madre, ebbe bisogno di una badante. Una donna dellEst varc la soglia di casa sua per assumerne il comando. La prima richiesta che gli fece, fu quella di comprare un telefonino essendosi resa conto che non cera un telefono fisso in casa. Le ricariche duravano due giorni e Carlo inizi ad esercitarsi nella difficile arte di soffrire in silenzio. Un giorno, mentre era al supermercato che guardava la lista della spesa, gli venne quasi un esaurimento nervoso: stracci, strofinacci, spugne, per i vetri, per la cucina, per il bagno, per il legno, per il lavabo. E pensare che lui, al bisogno, usava lalcool denaturato per tutto con maglie dimesse ritagliate. La voce detersivo per i piatti la consider un errore dal momento che lo aveva preso la settimana prima e che a lui durava anche due anni. Quanto al sapone per le mani, non ebbe dubbi, pensando anche di fare cosa gradita, prese una bella saponetta Palmolive che lui si ricordava essere il sapone dei signori. Quando torn a casa con le buste, la badante, nellatto di verifica e svuotamento, si lament della saponetta Palmolive perch voleva il sapone liquido col dosatore e gli rinfacci di essersi dimenticato del detersivo per i piatti.

Quando, nelle stagioni di mezzo, la sera Carlo veniva a farci visita, ci trovava davanti al camino. Quel camino dove sua madre faceva la polenta, alto che quasi ci si stava dentro in piedi. Quello stesso dove, in una sera dinverno, sua madre fece da mangiare ai partigiani. E quando furono belli sazi e alticci, raccont, qualcuno di loro prese dello strutto e lo lanci sul fuoco per alimentare le fiamme. Sua madre, in preda alla disperazione, vedendo minacciata la scorta invernale di strutto, prese a protestare. Ci fu un attimo di tensione,poi, la cosa rientr per lintervento del buon senso degli altri partigiani. I partigiani?... ce ne erano anche di ignoranti!- sentenziava Carlo avendo assistito a quella scena in un angolo della casa con gli occhi sgranati di un bambino.

Ogni volta che andavamo nella stalla, Carlo ci mostrava il mattone del pavimento dove un militare tedesco, durante una irruzione, aveva sparato seminando panico tra uomini e bestie. Avevano lordine di prendere un uomo del borgo, padre di sette figli, per portarlo al comando sito in localit la Quercia.. Mentre facevano per portarselo, tra pianto di bambini, disperazione delle donne e uomini del borgo a scongiurare, lufficiale tedesco si commosse e lo lasci andare accompagnando il suo atto di clemenza con un io non avere visto niente. Ah, i tedasc!- sospir Carlo e continu, a modo suo, di pal in frasca, -anche questo Papa laltro, quello della Polonia, era bravo, aveva persino perdonato chi gli aveva sparato, questo, se capitava a lui, non lo perdonava mica, ve!-.

Alla morte di sua madre, Carlo si chiuse in casa e cadde in una crisi profonda. La sua lunga assenza da Poggiolrosso ci indusse a fargli visita . Lo trovammo in un vistoso deperimento organico, alla merc dellipocondria. Usammo parole di circostanza che non riuscirono a lenire la sua sofferenza e ci accomiatammo lasciandolo cos come lo avevamo trovato: mogio ed inconsolabile. Di l a poco, apprendemmo che i suoi familiari erano riusciti a convincerlo a ricoverarsi in ospedale. Le notizie successive lo davano in netta ripresa e, addirittura, resistente alle dimissioni dallospedale. Lo immaginavamo cavalier cortese con le infermiere ed impegnato a soddisfare la sua attitudine a socializzare con chiunque. Quando venne a trovarci lo trovammo in forma sebbene gli avessero intimato di ridurre vino, grassi animali e dolci. Il cuore, il fegato, il pancreas io non lo sapevo mica di avere tutte queste cose io ho sempre pensato di essere un pezzo unico!- comment a proposito di quella improbabile scomposizione.

Silvana, grazie allapporto di Carlo ed attingendo da fonti occasionali, metteva insieme tessere del mosaico storiografico del borgo. Aveva reperito la foto-ricordo dellultimo abitante di Poggiolrosso, tale Nazario, e la teneva sul tavolo in attesa della visita di Carlo. Di Nazario, Carlo ne aveva gi parlato ampiamente. Uomo rude e temibile, era proprietario di buona parte delle terre intorno al borgo. Con la famiglia di Carlo, per, sera sempre comportato bene. Una volta avvis per tempo sua madre prima di spargere mangime avvelenato nel cortile, per punire le galline dei vicini che non riuscivano a distinguere i confini. Ciononostante, quandanche la madre di Carlo le avesse tenute chiuse per una settimana, le galline morirono lo stesso avendo beccato quanto era sfuggito alle defunte galline dei vicini. Quando vide la foto, Carlo ne evidenzi i baffi e lespressione arcigna Io, nella zona temo solo Bartolomeo- confessava mentre Carlo lo aiutava nella semina definendo le corsie con brocche di quercia. Quando, dopo laratura, durante la raccolta dei sassi, i suoi operai si arenavano di fronte ad uno bello grosso, Nazario, per non far perdere loro del tempo, se ne occupava lui. Scavava come un dannato; non bastava e scavava ancora, fino a liberarlo del tutto. -Ah, la vita!- sospir Carlo agitando la foto, -tutti quei sassi, ma chi te lo ha fatto fare, Nasario?-.

Passati gli anni, in occasione di una nevicata eccezionale, Nazario, vecchio, solo e senza pi scorte alimentari, vide un trattore far la rotta verso casa. Di colpo il suo viso si riemp di lacrime quando riconobbe nei soccorritori i volti dei figli di quei vicini a cui aveva avvelenato le galline.

LA MERAVIGLIA, IL MIRACOLO, IL PRODIGIO

Prese in esame tre liriche di Montale. Nellordine: Meriggiare pallido e assorto, Forse un mattino, Spesso il male di vivere.Con lobiettivo di intessere un discorso atto a cogliere elementi comuni e sovrapponibili del pensiero di Montale con misticismo e spiritualit orientale. Montale, occidentale di indubbia provenienza e formazione, strizzare locchio, probabilmente inconsapevolmente, ad Oriente. Proprio lui che una volta, alla domanda postagli intorno allesistenza di Dio, rispondeva: per quanto io mi sia levato in punta di piedi, non lho veduto.

La meraviglia(triste meraviglia)

Meriggiare pallido e assorto presso un rovente muro dorto, ascoltare tra i pruni e gli sterpi schiocchi di merli, frusci di serpi. Nelle crepe del suolo o su la veccia spiar le file di rosse formiche che ora si rompono ed ora si intrecciano a sommo di minuscole biche.

Osservare tra frondi il palpitare lontano di scaglie di mare, mentre si levano tremoli scricchi di cicale dai calvi picchi. E andando nel sole che abbaglia sentire con triste meraviglia com tutta la vita e il suo travaglio in questo seguitare una muraglia che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia.

Nellandare nel sole che abbaglia, rivelarsi la cecit dellesistenza e la triste meraviglia della vita come dolore. La vita-dolore primo comandamento del Buddismo. Un brutto guaio che i buddisti affrontano perseguendo la perfezione, limitando, quindi, il ciclo delle reincarnazioni. Perfezione e reincarnazione, temi sconosciuti al Montale, ipotesi che avrebbero potuto accendere una fiaccola nel suo buio pesto. Per vediamo come prosegue il Nostro

Il miracolo

Forse un mattino, andando in unaria di vetro, arida, rivolgendomi, vedr compirsi il miracolo: il nulla alle mie spalle, il vuoto dietro di me con un terrore di ubriaco. Poi come su uno schermo, saccamperanno di gitto alberi case colli per linganno consueto; ma sar troppo tardi ed io me ne andr zitto, tra gli uomini che non si voltano, col mio segreto. Il miracolo la rivelazione dellinganno del mondo. Montale gli ha tolto il velo di Maya, per dirlo come un induista. Poi si accontenta di avere lesclusiva come effimera consolazione.

Il prodigio

Spesso il male di vivere ho incontrato era il rivo che gorgoglia era lincartocciarsi della foglia riarsa, era il cavallo stramazzato. Bene non seppi, fuori del prodigio che schiude la divina Indifferenza: era la statua nella sonnolenza del meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato. Penso che meglio di Montale nemmeno i taoisti, che pure sono maestri nellarte dellindifferenza, della sonnolenza verso il mondo, del distacco, avrebbero potuto esprimersi meglio. Ecco il cercatore di verit,quella verit che in Oriente viene rivelata dallalto e che nellOccidente laico di Montale dolorosa ricerca. Montale aveva provato a valicare il limite dello stesso Occidente arrivando davanti al frontone della porta dOriente. Si arrestato laddove si arrestano i poeti, affezionati al loro crogiolo di dolore disperato. Chi li consoler se non la rassicurazione sulla cos tanto temuta morte, il cui ridondante pensiero ha segnato di malinconia le loro facce smunte.

DAL MONDO "SOSPETTO" AL DESTINO COMUNE

"Divenuta adulta, l'umanit ha nuovi bisogni, aspirazioni pi vaste, pi elevate ... non trova pi, nello stato delle cose, le soddisfazioni legittime alle quali si sente chiamata ... Il presente troppo effimero: sente che il suo destino pi vasto, e che la vita corporale troppo ristretta per racchiuderla interamente; ecco perch affonda lo sguardo nel passato e nell'avvenire, per scoprirvi il mistero della sua esistenza." Allan Kardek " Gi l'autunno! Ma perch rimpiangere un eterno sole, se siamo impegnati alla ricerca della chiarezza divina, lontano da chi muore sulle stagioni!" A. Rimbaud "Il mondo non pu soddisfare 1' Uomo Tragico. I valori assoluti non possono realizzarsi in esso. Cos egli non pu amare veramente niente nel mondo, n si interessa di nulla, sul serio, che sia di questo mondo, ma sente un vivo desiderio della trascendenza e soffre per l'incompletezza del reale." Lucien Goldmann

L' Uomo Tragico, secondo Steiner, scompare con la scomparsa della Tragedia, e cio nel Seicento. La scomparsa dell' Uomo Tragico la conseguenza della scomparsa di Dio: "Quando l'uomo sente la presenza di Dio, il mondo viene dimenticato e svalutato; quando avverte l'assenza di Dio, il mondo emerge in primo piano." Lucien Goldmann Uno degli autori del libro "La morte di Dio ", sostiene che l'uomo tragico non sia morto nel Seicento ma che abbia consegnato la sua eredit al Romanticismo, prima, e all'Esistenzialismo, poi. Mi viene in mente una riga di S. Quasimodo: "Non una dolcezza mi matura".

"Taedium mundi ". Dalla conoscenza di se stesso e del divino che in s, nasce nello gnostico tristezza e angoscia; si sente immerso nella materia, sperimenta l'ostilit del mondo e l'ostilit nel proprio corpo, essendo in lui uniti elementi pneumatici ed ilici: gli uni hanno origine in Dio e suscitano il desiderio di ritorno alla scaturigine; gli altri nell'antiDio e tendono verso il mondo, verso la materia. Da "Le apocalissi gnostiche" Luigi Moraldi Da" Dualismo" "Son luce ed ombra; angelica farfalla o verme immondo, sono un caduto chrubo dannato a errar sul mondo, o un dmone che sale, affaticando l'ale, verso un lontano ciel. Ecco perch nell'ntime cogitazioni io sento la bestemmia dell'angelo che irride al suo tormento, o l'umile dimne che riede a Dio, fedel. " Arrigo Boito

"Le cose di quaggi sono esseri delle apparenze, cose che mentono, fallaci e soggette a mutamento"...."La materia, il corpo sono la punitiva dimora dell'anima, l'espressione della sua costrizione nel mondo in cui essa giace come addormentata, ottenebrata, quasi dimentica della sua divina origine"..." La scintilla straniera del pneuma(l'istante della conoscenza) consente di penetrare il gioco della materia che il demiurgo ha soggiogato alla legge dell'heimarmene." ..."La salvezza quella grazia che il Dio nascosto accorda solo a chi ha saputo scorgere in se stesso la scintilla divina". . . . "La solitudine l'esperienza del limite, limite di questo corpo, limite di questo mondo". Dalla prefazione di "Kore Kosmou" di Ermete Trismegisto , Tiziana Villani Il "miracolo "di Montale Forse un mattino, andando in un'aria di vetro, arida rivolgendomi, vedr compirsi il miracolo: il nulla alle mie spalle, il vuoto dietro di me, con un terrore di ubriaco. Poi come su uno schermo, s'accamperanno di gitto alberi case colli per l'inganno consueto. Ma sar troppo tardi ed io me ne andr zitto, tra gli uomini che non si voltano, col mio segreto. Eugenio Montale

"Tutto una cattiva messe, ivi compreso il suo creduto creatore, il nostro "padre corporale" che atroce, "equo", senza grazia." Marcione sferra il suo "contra deum", contro Jahv, legislatore e reggitore del mondo. Marcione cerc di strappare radicalmente Ges dal quadro biblico-giudaico durato fino allora, asserendo che il vino nuovo del Vangelo di Ges non poteva essere versato negli otri vecchi dell'antico Testamento. Il Dio di Marcione era assolutamente buono, totalmente estraneo al mondo, innocente e pieno di grazia. Cristo doveva liberare le creature intrappolate nell'artifizio del demiurgo per condurle a quella "terra straniera", inaudita fino ad allora. Da "Ateismo nel Cristianesimo" di Ernst Bloch C' un film di Gabriele Salvatores, "Nirvana ", in cui il protagonista scopre di trovarsi in un videogioco e di ripetere stessi movimenti rispondendo a stessi imput. Cerca di informare gli altri malcapitati e si prende del matto. Poi cerca di farsene fuori ed incappa negli agenti di video sorveglianza. In esso ci sono diversi elementi dello gnosticismo: oscuro artifizio, risveglio, solitudine e persecuzione. "I punti fondamentali della dottrina gnostica: emanazionismo, la caduta delle anime nelle tenebre della materia, il predominio dell'Errore e della dimenticanza di Dio, quindi l'ignoranza di se stessi come eoni aventi radice nella luce di Dio, la necessit della conoscenza(gnosi) per recuperare la salvezza con il ritorno in Dio, origine e fine di ogni cosa". Marcello Craveri I Vangeli Apocrifi Einaudi Ed.

Certo gnosticismo si concentra pi sull'ostilit verso il corpo e la materia che sull'assunzione delle proprie responsabilit all'origine della Caduta. C' una specie di presunzione di innocenza che sfocia nel vittimismo.

"La parte pi importante della rivelazione del Cristo il punto di vista completamente nuovo dal quale mostra la Divinit. Non pi il Dio terribile, geloso, vendicativo di Mos, il Dio crudele e spietato che bagna la terra di sangue umano, che ordina il massacro e lo sterminio dei popoli ma un Dio clemente, sovranamente giusto e buono, pieno di mansuetudine e di misericordia, che perdona il peccatore pentito, e ripaga ciascuno secondo le sue opere; non pi il Dio di un solo popolo privilegiato, il Dio degli eserciti che presiede ai combattimenti per sostenere la propria causa contro il Dio di altri popoli, ma il Padre comune di tutto il genere umano." "Il Dio che dice agli uomini:< La vostra patria non di questo mondo, nel regno dei cieli; l che gli umili di cuore saranno esaltati e gli orgogliosi umiliati>. Non pi il Dio che considera una virt la vendetta ed ordina "occhio per occhio, dente per dente" ma il Dio di misericordia che dice: <Perdonate le offese ricevute, se volete essere perdonati; rendete bene per male, non fate ad altri ci che non vorreste fosse fatto a voi>. Non pi il Dio meticoloso e meschino che impone, minacciando punizioni rigorose, la maniera in cui vuole essere adorato e che si offende per la mancata osservanza di una formula, ma il Dio grande che considera il pensiero e non si compiace della forma. Non pi, soprattutto, il Dio che vuole essere temuto, il Dio che vuole essere amato. Allan Kardec Stessa inconciliabilit espressa, oltre che da Marcione, nel recente libro di Harold Bloom: "Ges e Yahv" Rizzol 2007.

Il grande compromesso della cristianit: La Chiesa non poteva pi invocare il rovesciamento dell'esistenza nel mondo del credente, nonostante che ci fosse il nucleo del messaggio di Ges. Il cristianesimo era entrato nel tempo e nella storia, il cristianesimo era divenuto una religione "affermante il mondo". Kirkegaard " Il regno di Dio e il Kosmos(mondo) sono categorie antitetiche. Il nascente Regno di Dio mette in dubbio la realt del mondo; quando il Regno avr pienamente trionfato, il mondo dovr scomparire". T.J.J.Altizer "La nuova vita dell'obbedienza etica inseparabile dalla liberazione del credente dalla realt stessa del mondo". Albert Schweitzer

"La fede sempre il risultato di una negazione dialettica del mondo, della " storia", e dell"'oggettivit" ". Kierkegaard "La fede visione. La visione non pu prescindere dalla trasformazione della totalit dell'esperienza"."Il processo di autorealizzazione del Regno passa attraverso l'annullamento dell'ego per arrivare ad una totale identificazione con il prossimo. Morire individualmente per resuscitare nella grande Umanit Divina". William Blake "Conoscere oggettivamente significa cessare di esistere soggettivamente". Kierkegaard

"La fine del regno dell'egoismo, dell'orgoglio e dell'incredulit prepara l'avvento del regno del bene, che il regno di Dio annunciato dal Cristo." Finch l'uomo sar dominato dall'orgoglio e dall'egoismo, user la propria intelligenza e le proprie conoscenze al servizio delle sue passioni e dei suoi interessi personali. Allan Kardec "La reincarnazione era predicata dal Cristo e dai primi cristiani. Durante il concilio di Nicea del 325 d.C., nel tentativo di mettere freno al proliferare di scritture attribuite a Ges, vennero dichiarati apocrifi molti vangeli e parti di essi; fin troppo facile immaginare quali passi del nuovo Testamento furono soppressi o reinterpretati! Nel concilio di Costantinopoli del 553 d.C. venne esplicitamente dichiarata eresia anche la semplice divulgazione della dottrina della reincarnazione, tramutandola nel dogma della resurrezione della carne, nel giorno del "Giudizio Universale". La realt della reincarnazione fu negata per difendere vasti interessi e la sete di dominio di un'oligarchia che trov nel clero un potente alleato". Geminiano Pinelli, La vita: eterno movimento. "La fine del IV secolo fu un momento significativo nella storia della formazione del canone neotestamentario. Fu nel 367 d.C. che il potente vescovo di Alessandria, Atanasio, scrisse una lettera alle chiese egiziane sottoposte alla sua giurisdizione, in cui delineava in termini molto severi i confini canonici delle Scritture. E' questa la prima occasione a noi nota in cui qualcuno abbia decretato che i ventisette libri oggi facenti parte del canone, e non uno di pi, dovessero essere considerati Scritture. Inoltre Atanasio raccomand di non leggere altri libri definiti "eretici". Da "La verit sul codice da Vinci" Bart D. Ehrman

"Vi mander il consolatore, lo Spirito di verit, che ristabilir tutte le cose e ve le spiegher tutte". (Giovanni XIV-XVI; Matteo XVII;) "Conoscere ricordare". Platone " La preesistenza dell'anima e la pluralit delle esistenze rappresentano la legge senza la quale tutto mistero nella vita". "Lo spiritismo schiude all'umanit una nuova strada e le mostra gli orizzonti dell'infinito; se anche non avesse fatto altro che trarre l'uomo dal dubbio circa la vita futura, avrebbe gi fatto, per il suo miglioramento morale, ben pi di tutte le leggi disciplinari che talvolta l'imbrogliano ma non lo cambiano mai. Allan Kardec "Tutti gli esseri sono santi." William Blake "Tutti gli esseri gravitano verso un fine comune: la perfezione. Le anime hanno un unico punto di partenza, e quindi sono state create eguali, con un'identica attitudine a progredire in virt del loro libero arbitrio; sono tutte della stessa essenza e tra loro non vi altra differenza che quella del progresso compiuto; tutte hanno lo stesso destino e raggiungeranno lo stesso fine, pi o meno rapidamente, a seconda del loro lavoro e della loro buona volont." Allan Kardec La vita felicit. Se non c' felicit, sappi che stai sbagliando. E il tempo ti dato per riparare il tuo errore, per avere la gioia per riparare al tuo errore. E' per questo che esistono i giorni, gli anni, il tempo. Lev Tolstoj

Tolstoj l 'avevo incontrato nei libri di scuola. Il suo "anarchismo pedagogico" mi era sembrato subito affascinante. Tolstoj aveva ben chiaro in mente che "studiare desiderare" e che "ogni educazione auto-educazione ". Tutto il resto repressione e violenza che dura fin quando non si sono voltate le spalla. Penso che Tolstoj si sia avvicinato di molto al punto di vista di Dio. "Perch non c' l'inferno nel mondo del buon Dio" F. De Andr "Quando un mondo arrivato ad uno dei suoi periodi di trasformazione che devono farlo salire nella gerarchia, si operano mutamenti nella sua popolazione incarnata e disincarnata; allora che si hanno le grandi emigrazioni ed immigrazioni. Coloro che, nonostante la loro intelligenza e la loro sapienza, hanno perseverato nel male, nella loro ribellione contro Dio e contro le sue leggi, sarebbero ormai un ostacolo per l'ulteriore progresso morale, una causa permanente di difficolt per la serenit e la felicit dei buoni; ecco perch ne sono esclusi e vengono inviati in mondi meno avanzati: l essi applicheranno la loro intelligenza e l'intuizione delle loro conoscenze acquisite al progresso di coloro tra i quali sono chiamati a vivere, e nello stesso tempo espieranno, in una serie di circostanze dolorose e con duro lavoro, le loro colpe passate e il loro indurimento volontario...... La razza adamitica ha tutti i caratteri di una razza proscritta; gli Spiriti che ne fanno parte sono stati esiliati sulla terra gi popolata da uomini primitivi, immersi nell'ignoranza, che essi hanno il compito di far progredire apportando loro i lumi di una intelligenza sviluppata." Da "dottrina degli angeli caduti e del paradiso perduto" di Allan Kardec

Una volta mostrai dei miei quadri(sguazzi) ad una ex insegnante di educazione artistica. Di gitto rilev un netto contrasto tra cielo e terra. Subito non ci badai pur registrando la nota. Solo ora realizzo che quella rilevazione era una rivelazione. Chiss se riuscir mai a conciliare cielo e terra e a poter concludere il mio viaggio con le stesse parole di Rimbaud: E' ritornata! Che? L'eternit! E la terra si unisce al cielo. Ringrazio di cuore Allan Kardec per avermi fatto conoscere la grandezza di DIO e, con essa, la mia miseria. L'argomentazione pi seducente l'ho individuata nella "Dottrina degli angeli caduti e del Paradiso perduto ". Un capolavoro pedagogico, il congegno di un Grande Padre a conciliare Amore, Giustizia e Libert.

TESTI E FONTI: Kore Kosmou Ermete Trismegisto prefazione di Tiziana Villani MIMESIS La Morte di Dio (La teologia radicale e la morte di Dio) T.J.J.Altizer e W.Hamilton Feltrinelli Ges e Yahv (La frattura originaria tra Ebraismo e Cristianesimo) H.Bloom Rizzoli Le Apocalissi gnostiche cura di Luigi Moraldi Ateismo nel Cristianesimo La vita: eterno movimento Adelphi edizioni

di Ernst Bloch Feltrinelli Geminiano Pinelli Fullvision ed. Mondadori ed.

La verit sul Codice da VinciBart D. Ehrman

Le rivelazione degli spiriti(Genesi-miracoli-profezie) Allan Kardec edizioni mediterranee La frase di Lev Tolstoj trovata appesa nel salotto di Dario e Claudia Silvana

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