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UNIVERSIT DEGLI STUDI DEL SANNIO

Corso di Laurea in Ingegneria Civile





Corso di
Progettazione Strutturale in C.A. e Acciaio
Anno accademico 2012/2013






Progetto strutturale di un capannone in acciaio


RELAZIONE TECNICA















1. Premessa

Il presente elaborato costituisce la relazione di calcolo strutturale, comprensiva di una descrizione
generale dell'opera e dei criteri generali adottati. Relativamente al progetto in esame, il documento
descrive in particolare le modalit operative di applicazione della normativa vigente, ovvero il D.M.
del 14 gennaio 2008 "Norme Tecniche per le Costruzioni", e successive Istruzioni per l'applicazione
(Circolare n. 617 del 2 febbraio 2009).
Per verificare gli elementi strutturali e le sezioni sollecitate dalle azioni agenti, ed al fine di garantire
la sicurezza della costruzione stato utilizzato il Metodo Semiprobabilistico agli Stati Limite,
rispettando le prescrizioni previste dalla normativa di riferimento.
La struttura in progetto costituita da un telaio piano interamente in acciaio, facente parte di un
capannone di dimensioni in pianta 16.00 18.00 m. Il telaio formato da due pilastri in acciaio
costituiti da profili HE ai quali vincolata la capriata di copertura. La copertura sar costituita da
lamiera grecata coibentata con poliuretano, mentre la struttura di fondazione costituita da
fondazioni superficiali a plinto in c.a..





2. Dati generali dell'opera
In questo paragrafo si riportano le caratteristiche generali relative all'opera e alla localit di
ubicazione.

2.1 Ubicazione dell'opera
Comune: Gioia Sannitica Provincia: Caserta (CE)
Altitudine: 275 m.s.l.m.

2.2 Materiali
Acciaio S355 f
yk
= 355 MPa f
tk
= 510 MPa
Bulloni M18 (d = 18 mm) Classe 8.8 (f
tb
= 800 MPa)
Calcestruzzo C25/30
Acciaio armatura plinti B450C





3. Azioni e carichi sulla struttura

Con riferimento al paragrafo 2.5.1.3 delle NTC 2008, le azioni che investono la struttura sono
classificate in relazione alla durata della loro presenza nell'arco della vita di progetto come:
permanenti (G): azioni con sufficiente approssimazione costanti nel tempo, tra le quali, in
questo caso specifico:
- Peso proprio della lamiera grecata di copertura;

variabili (Q): azioni sulla struttura o sull'elemento strutturale con valori istantanei che
possono risultare sensibilmente diversi fra loro nel tempo. In questo caso specifico
consideriamo:
- Carico accidentale;
- Carico da neve;
- Carico da vento;

Analizziamo singolarmente le diverse azioni:

3.1 Peso proprio della lamiera grecata di copertura: assumo per questa tipologia di copertura un
peso pari a 100 N/m, ovvero 10 Kg/m.



3.2 Carico accidentale: dalla tabella estratta dalla normativa NTC 2008, considero un carico di
esercizio distribuito per coperture accessibili per sola manutenzione pari a 0.5 KN/ m.


























3.3 Carico da neve: considero la possibilit di presenza di neve sulla struttura. Il carico variabile che
porta in conto l'azione della neve, viene valutato, secondo normativa, con la seguente relazione:

q
s
= p

q
sk
C
L
C
t
= 0,80 0,676 1,00 1,00 = 0,54 KN/m
2
dove:
- q
s
il carico da neve in copertura;
- p

il coefficiente di forma della copertura pari a 0,8 per 0 30;


- q
sk
il valore caratteristico di riferimento del carico da neve al suolo [KN/m
2
] per un periodo
di ritorno di 50 anni;
- C
L
il coefficiente di esposizione posto pari a 1 per una topografia normale;
- C
t
il coefficiente termico posto pari a 1.

Valore caratteristico del carico neve al suolo q
sk
: il carico neve al suolo dipende dalle condizioni
locali di clima e di esposizione, considerata la variabilit delle precipitazioni nevose da zona a zona.

La provincia di Caserta, in cui sar ubicata l'opera, ricade in ZONA III per la quale, considerando
un'altitudine di riferimento a
s
(=275 m.s.l.m.), ovvero la quota del suolo sul livello del mare nel sito
di realizzazione dell'edificio, maggiore di 200 m, il valore caratteristico del carico neve al suolo
dato dalla seguente espressione:

q
sk
= 0.51 [1 + (a
s
/ 481)
2
] = 0.51 [1 + (275

/ 481)
2
] = 0.676 KN/m
2



3.4 Carico da vento: il vento, la cui direzione si considera generalmente orizzontale, esercita sulle
costruzioni azioni che variano nel tempo e nello spazio provocando effetti dinamici.
Per le costruzioni usuali tali azioni sono convenzionalmente ricondotte ad azioni statiche equivalenti.
Queste ultime sono costituite da pressioni e/o depressioni agenti normalmente alle superfici degli
elementi che compongono la costruzione.

Secondo normativa, la pressione del vento sar calcolata con la seguente relazione:

p = q
b
c
e
c
p
c
d
dove:
- q
b
la pressione cinetica di riferimento;
- c
e
il coefficiente di esposizione;
- c
p
il coefficiente di forma, funzione della geometria e tipologia della costruzione;
- c
d
il coefficiente dinamico con cui si tiene conto degli effetti riduttivi associati alla non
contemporaneit delle massime pressioni;

Valuto singolarmente i diversi contributi:

Pressione cinetica di riferimento: q
b
= :
b
2
= 1.25 27
2
= 455,6 N/m
2


per calcolare la quale ho assunto una densit dellaria convenzionalmente costante e pari a
1.25 Kg/m
3
,

ed una velocit di riferimento :
b
= :
b,0
in quanto risulta per il caso in esame a
s
< a
0.
:
b,0
e a
0
sono parametri legati alla regione in cui sorge la costruzione e forniti dalla allegata tabella
estratta dalla normativa.




Coefficiente di esposizione: dipende dall'altezza z sul suolo del punto considerato, dalla topografia
del terreno e dalla categoria di esposizione del sito ove sorge la costruzione.
Per altezze sul suolo non maggiori di z=200 m, esso dato dalla relazione:

c
e
(z) = k
r
2
c
t
ln(z/z
0
) [7 + c
t
ln(z/z
0
)]

dove i parametri k
r
e z
0
sono tabellati in funzione della categoria di esposizione del sito ove sorge la
costruzione. Mentre c
t
il coefficiente di topografia. Per la determinazione della categoria di
esposizione, ho bisogno di conoscere la zona in cui ricade il sito e la corrispondente classe di
rugosit.
Come precedentemente verificato, il sito di interesse ricade in zona 3. Per quanto riguarda, invece, la
classe di rugosit, secondo normativa il sito pu essere classificato con classe di rugosit C.

A questo punto posso facilmente definire la categoria di esposizione del sito che risulta essere una
categoria di esposizione III.














Nota la categoria di esposizione, la seguente tabella normativa mi fornisce i coefficienti k
r
e z
0:











Assumendo un coefficiente di topografia unitario, ottengo:

c
e
(z) = u,2u
2
1 ln(6/0,10) [7 + 1 ln(6/0,10)] = 1.81

Coefficiente di forma: per la valutazione di tale coefficiente faccio riferimento alle istruzioni dettate
dalla Circolare esplicativa allegata alle NTC 2008, e precisamente al suo paragrafo C.3.3.10.
Secondo il suddetto paragrafo, il coefficiente di forma c
p
dipende dall'inclinazione della superficie
sulla quale il vento impatta.

Per edifici a pianta regolare e copertura a falda, come in questo caso, vado a valutare c
p
dal seguente
grafico:



In particolare in questo grafico riportato l'andamento del coefficiente di forma al variare
dell'inclinazione della superficie.
Per questo caso specifico, dall'applicazione del suddetto grafico risultato:
Avvertenza: si sono intese positive le pressioni dirette verso l'interno della costruzione.













Coefficiente dinamico: esso pu essere assunto, per capannoni industriali, cautelativamente pari ad 1.

A questo punto, la pressione del vento risulta pari a:

p = q
b
c
e
c
p
c
d
= 455.6 1.81 0.4 1 = 329.8 N/m
2


3.5 Carichi per metro lineare: a partire dalle azioni calcolate finora, espresse per metro quadrato di
copertura, vado ora ad esprimere tali azioni per metro lineare di copertura moltiplicando, cio, i
valori calcolati per la rispettiva area di influenza.

Tabella riepilogativa dei carichi per m
2
:

- Carico permanente G
1
= 0.1 KN/m
2
;
- Carico accidentale Q
1K
= 0.5 KN/m
2;

- Carico da neve Q
2K
= 0.54 KN/m
2
;
- Carico da vento Q
3K
= 0.32 KN/m
2
;






l
arc
=
1.20
cos (13)
= 1.2315 m







Tabella dei carichi per metro lineare:

- Carico permanente G
1
= 0.1 * 1.2315 = 0.123 KN/m;
- Carico accidentale Q
1K
= 0.5 * 1.2315 = 0.6157 KN/m;
- Carico da neve Q
2K
= 0.54 * 1.2315 = 0.665 KN/m;
- Carico da vento Q
3K
= 0.32 *1.2315 = 0.3941 KN/m;




3.6 Combinazione delle azioni
L'effetto delle azioni viene valutato ai fini delle verifiche con l'approccio semiprobabilistico agli stati
limite, secondo la combinazione fondamentale SLU:

G1
0
1
+
Q1

1K
+
Q2

02

2K
+
Q3

03

3K





Le Norme Tecniche prescrivono i valori dei coefficienti in dipendenza dalle caratteristiche della
funzione di ripartizione di ciascuna azione: si ammette infatti che, assieme alle azioni permanenti,
esistano combinazioni di azioni in cui una sola azione presente al valore caratteristico, mentre le
altre hanno intensit ridotta da un coefficiente minore di 1:




A questo punto posso andare a valutare i carichi allo SLU opportunamente amplificati:

- Carico permanente G
1
= 0.123 *
G1
= 0.123* 1.3 = 0.16 KN/m;
- Carico accidentale Q
1k
= 0.6157 *
Q1
= 0.6157 * 1.5 = 0.92 KN/m;
- Carico da neve Q
2k
= 0.665 *
Q2
*
02


= 0.665 * 1.5 * 0.5 = 0.49 KN/m;
- Carico da vento Q
3k
= 0.3941 *
Q3
*
03


= 0.3941 * 1.5 * 0.6 = 0.35 KN/m;



In conclusione posso calcolare il CARICO TOTALE SLU per metro lineare di copertura:

q
tot =
G
1
+

Q
1k
+

Q
2k
= 0.16 + 0.92 + 0.49 = 1.57 KN/m

Avvertenza: non ho tenuto in conto, a vantaggio di sicurezza, l'azione esercitata dal vento in quanto
essa agisce sulla copertura in direzione opposta rispetto alle altre azioni.


4. Dimensionamento arcareccio (SLE)

Le condizioni di vincolo tra gli arcarecci ed i nodi del corrente superiore delle travi reticolari, sono
tali da poter schematizzare il singolo arcareccio con un modello geometrico di trave appoggiata-
appoggiata.


Vista in pianta - Disposizione capriate-arcarecci















Schema tipo - Collegamento arcareccio-capriata




Visti gli schemi della pianta del capannone e del nodo centrale tipo, vado a dimensionare il singolo
arcareccio schematizzato come trave doppiamente appoggiata, di lunghezza 4.00 m e caricata
uniformemente dalle azioni permanenti e variabili.

Azioni Permanenti
- peso proprio dei pannelli di copertura
i in lamiera grecata pari a 0.123 KN/m

Azioni Variabili
- azione dovuta al carico accidentale pari a
0.615 KN/m
- azione dovuta alla neve pari a 0.332 KN/m

Per la definizione di tali carichi, con i quali andr a dimensionare l'arcareccio allo SLE ho fatto
riferimento, secondo normativa, alla combinazione caratteristica rara:

q
tot
= 0
1
+
k1
+
02

k2
= 0.123 + 0.615 + 0.5 0.665 = 1.1 KN/m

A questo punto, dato che l'arcareccio inclinato rispetto all'orizzontale, esso risulta sollecitato a
flessione deviata, pertanto si rende necessario scomporre il carico totale appena calcolato nelle due
aliquote dirette lungo le direzioni principali d'inerzia:

Analiticamente:
q
totx
= q
tot
sin 13= 1.1 sin 13 = 0.24 KN/m
q
toty
= q
tot
cos 13= 1.1 cos 13 = 1.07 KN/m








4.1 Dimensionamento per deformabilit
Noto il carico agente sull'arcareccio, opportunamente valutato allo SLE e cautelativamente decurtato
dell'azione del vento, vado a dimensionare il profilato che costituir l'arcareccio facendo riferimento
ad una sollecitazione flettente rispetto all'asse x:

Ipotizzando di adottare profili di classe 1 e una limitazione dello spostamento verticale pari a l
0
/250,
calcolo l'inerzia minima che dovr avere il profilo.

Sapendo che la freccia massima per uno schema di trave doppiamente appoggiata e sollecitata da
carico distribuito vale:

mux
=
S
S84
q
tot
l
4
EIx


vado ad uguagliare:

mux
=
5
384
q
tctj
I
4
LIx
=
I
250


Da questa relazione vado a ricavare l'inerzia minima del profilo rispetto all'asse intorno al quale
applicata la sollecitazione flettente:

I
xmn
=
S 2Su
S84
q
tot
l
3
E
= 1u6.1 cm
4


Con questo valore di I
xmn
dal sagomario scelgo un profilo IPE120 avente le seguenti
caratteristiche:

h [cm] b [cm] t
an

[cm]
t
ala

[cm]
h
an

[cm]
A [cm
2
] I
x

[cm]
i
x
[cm] I
y

[cm]
i
y
[cm] S
1/2

[cm
3
]
12 6.4 0.44 0.63 10.74 13.2 318 4.90 27.7 1.45 30.4


4.2 Verifiche di resistenza (SLU)
In questo paragrafo vado ad effettuare la verifica di resistenza del profilo scelto. Come noto, tale
verifica va effettuata considerando il carico agente allo SLU, ossia opportunamente amplificato.

Come calcolato precedentemente, il CARICO TOTALE SLU per metro lineare di copertura
vale 1.57 KN/m.

Calcolo le due aliquote dirette lungo le direzioni principali di inerzia:

q
totx
= q
tot
sin 13= 1.57 sin 13 = 0.35 KN/m
q
toty
= q
tot
cos 13= 1.57 cos 13 = 1.53 KN/m

Caratteristiche sollecitanti SLU:

H
sd,x
=
q
tctj
I
2
8
=
1.53 4
2
8
= 3.06 KN m
H
sd,
=
q
tctx
I
2
8
=
0.35 4
2
8
= 0.70 KN m
I
sd
=
q
tctj
I
2
=
1.534
2
= 3.06 KN

Caratteristiche resistenti SLU: avendo ipotizzato che i profili fossero di classe 1, le caratteristiche di
resistenza saranno quelle plastiche.

H
pI,x
= w
pI,x

]
jk
y
m0
=
0,000061355000
1,05
= 20,53 KN m

H
pI,
= w
pI,

]
jk
y
m0
=
0,000014355000
1,05
= 4,59 KN m

I
pI
=
A

]
jk
3y
m0
=
0,00063 355000
3 1,05
= 122,8 KN
A
v
= A - 2 b t
al
+(t
an
+ 2 r) t
al
= 13,2 - 2 6,4 0,63 +(0,44

+ 2 0,7) 0,63 = 6,29 cm
2
= 0,00063 m
2

Dai calcoli effettuati, si nota che:

I
pI
> I
sd

H
pI,x
> H
sd,x

H
pI,x
> H
sd,x


ed inoltre I
sd
/I
pI
<0.5, il che significa che non c' interazione tra le due diverse sollecitazioni e
quindi la sezione potr portare le caratteristiche plastiche.

La verifica di resistenza risulta soddisfatta.

4.3 Verifica a flessione biassiale (deviata) (SLU)
Per le sezioni ad H di classe 1 doppiamente simmetriche, soggette a flessione biassiale, la condizione
di resistenza viene valutata, secondo normativa, come:

_
H
x,Ld
H
N,x,Rd
_ +_
H
,Ld
H
N,,Rd
_ 1

Viene impiegata questa relazione in quanto risulta n =
N
SJ
N
pl,RJ
(= u) u,2.
Valuto i termini per la verifica:

H
sd,x
= 3.06 KN m
H
sd,
= 0.70 KN m
H
N,x,Rd
= H
pI,x,Rd

(1-n)
1-0.5u
= 20.53
1
1-0.50.39
= 25.5 KN m

dove: o =
(A-2bt
clc
)
A
=
13.2-26.40.63
13.2
= u.S9 u.S
Avvertenza: essendo H
N,x,Rd
> H
pI,x
a vantaggio di sicurezza adotto per la verifica il
valore di H
pI,x
.
H
N,,Rd
= H
pI,,Rd
(= 4.S9 KN m) poich n (= 0) a (= 0.39)


Risulta dunque:

_
S.u6
2u.SS
] +_
u.7
4.S9
] = u.Su < 1

La verifica a flessione deviata risulta soddisfatta.




4.4 Verifica ad instabilit flesso-torsionale (SLU)
Avendo, la trave, sezione ad H e soggetta a flessione nel piano dell'anima, questa deve essere
verificata nei riguardi dell'instabilit flesso-torsionale secondo la formula:

M
sd
M
b,rd
dove:
- M
sd
il massimo momento flettente di calcolo;
- M
b,rd
il momento resistente di progetto per linstabilit;

Vado,anzitutto, a verificare che la trave sia soggetta a rischio di instabilit flesso-torsionale.
Calcolo il coefficiente di snellezza adimensionale z

L1
:

z

L1
= _
k

w
pI
H
c


in cui H
c
per travi con sezioni trasversali uniformi doppiamente simmetriche vale:
H
c
=
n
L
_

E I

0 I
t
_
_
1 +[
n
L

LI
W
uI
t
__ [ C4.2.30 circolare NTC2008]
dove:
- = 1.75 - 1.05
Mb
M
c
+ 0.3 [
Mb
Mu

2
= 1 in quanto Mb = Ma = 0
- I

= 27.7 cm
4

- 0 =
L
2(1+v)
=
2,110
6
2(1+0.3)
= 8u7692 Kgcmq
- I

: con J ngbbomn =
I
j
(-t
clc
)^2
4
= 895.24 cm
6

- I
t
: momento d'inerzia torsionale = 1.3718 cm
4

- L: rappresenta la lunghezza di libera inflessione laterale, misurata tra due ritegni torsionali;

Riesco a questo punto a calcolare H
c
:

H
c
= 1
S.14
4uu

21uuuuu 27.7 8u7692 1.S718


_
1 +_
S.14
4uu
]
2

21uuuuu 89S.24
8u7692 1.S718



H
c
= 66253.33 Kgcm = 6.62 KNm

Calcolo il coefficiente di snellezza adimensionale z

L1
:

z

L1
= _SSSuuu
0.00001358
6.62
= 0.85 > 0.4

Risultando il coefficiente di snellezza adimensionale maggiore di 0.4, la trave a rischio di fenomeni
di instabilit flesso-torsionale.

Vado, dunque, a calcolare il momento resistente per instabilit:

H
b,d
=
L1
w


]
jk
y
m


dove:
w

= w
pI,
il modulo resistente della sezione;

L1
il fattore di riduzione per linstabilit flesso-torsionale;

Il fattore di riduzione
L1
calcolato tramite la formula:

L1
=
1

+ _

2
-

2
con limitazione
L1
1
nella quale:

L1
= u,S |1 +
L1
z

L1
z

L1o
+z

L1
2
]

= 1 u,S (1 Kc)|1 2 z

L1
u.8^2]

Analizzo i singoli termini:

-
L1
: fattore di imperfezione ottenuto ricavando la curva di imperfezione dalla Tabella 4.4.VII. Risulta
h/b<2, quindi curva di instabilit b.
u
LT
= 0.34
- z

L1o
: assunto convenzionalmente pari a 0.2
- : assunto convenzionalmente pari a 1
- Kc: coefficiente correttivo del momento flettente: Tabella 4.2.VIII . Per trave doppiamente appoggiata
caricata con carico distribuito vale 0.94.

Risulta dunque:

L1
= u,S |1 +u.S4 (u.8S u.2) +1 u.8S^2] = 0.97

= 1 u,S (1 u.94)|1 2 (u.8S u.8)^2] = 0.97

L1
=
1
u.97
1
0.97+ _0.97
2
-0.85
2
= 0.71 < 1

Vado, dunque, a calcolare il momento resistente per instabilit:

H
b,d
= u.71 u.uuuu1SS8
355000
1.05
= 3.27 KN m

La verifica all'instabilit flesso-torsionale risulta soddisfatta in quanto H
b,d
> H
sd,x
= 3.06 KN m


4.5 Verifica degli spostamenti verticali (SLE)
La seguente una verifica che garantisce il buon funzionamento della struttura durante il suo
esercizio, pertanto viene effettuata per lo SLE considerando una combinazione caratteristica rara:

0
1
+
k1
+
02

k2
+
03

k3


dove:
- 0
1
rappresenta l'azione permanente;
-
k1
rappresenta l'azione variabile dominante;
-
k2
,
k3
rappresentano le azioni variabili che potrebbero agire contemporaneamente a quella
dominante;

Anche in questo caso non tengo in conto, a vantaggio di sicurezza, dell'azione esercitata dal vento in
quanto essa agisce sulla copertura in direzione opposta rispetto alle altre azioni.

q
tot
= 0
1
+
k1
+
02

k2
= 0.123 + 0.615 + 0.5 0.665 = 1.1 KN/m

A questo punto, dato che l'arcareccio inclinato rispetto all'orizzontale, esso risulta sollecitato a
flessione deviata, pertanto si rende necessario scomporre il carico totale appena calcolato nelle due
aliquote dirette lungo le direzioni principali d'inerzia:

Analiticamente:
q
totx
= q
tot
sin 13= 1.1 sin 13 = 0.24 KN/m
q
toty
= q
tot
cos 13= 1.1 cos 13 = 1.07 KN/m







Quello che si verificher saranno, dunque, due diverse deformate: una nel piano y - z dovuta
all'azione di q
toty,
e una nel piano x - z dovuta all'azione di q
totx:











=
S
S84

q
tot
l
4
EI
x
= u.SS cm
x
=
S
S84

q
tot x
l
4
EI

= 1.S7cm


Vado a calcolare la freccia totale e verificher che questa rispetti il minimo normativo:

=
x
2
+

2
=1.S7
2
+ u.SS
2
= 1.4 cm


A questo punto conosco il minimo normativo, ossia :


l
2Su
= 1.6 cm

La verifica degli spostamenti verticali risulta soddisfatta in quanto 1.4 cm < 1.6 cm.


5. Dimensionamento capriata

Per il seguente dimensionamento faccio riferimento alla capriata centrale, ed in particolare ad un
generico nodo centrale con rispettiva area di influenza, come di seguito rappresentato:



5.1 Analisi dei carichi sulla struttura
Con riferimento al paragrafo 2.5.1.3 delle NTC 2008, le azioni che investono la struttura sono
classificate in relazione alla durata della loro presenza nell'arco della vita di progetto come:
permanenti (G): azioni con sufficiente approssimazione costanti nel tempo, tra le quali, in
questo caso specifico:
- Peso proprio della lamiera grecata di copertura;
- Peso proprio degli arcarecci;
- Peso proprio della capriata;

variabili (Q): azioni sulla struttura o sull'elemento strutturale con valori istantanei che
possono risultare sensibilmente diversi fra loro nel tempo. In questo caso specifico
consideriamo:
- Carico accidentale;
- Carico da neve;
- Carico da vento;

Vado anzitutto a calcolare l'area di influenza del generico nodo centrale, la quale pari a:

A
n]
= 4 1,2S1S = 4,926 m`

Analizziamo singolarmente le diverse azioni:

Peso proprio della lamiera grecata di copertura: assumo per questa tipologia di copertura un peso
pari a 100 N/m, ovvero 10 Kg/m.

Peso proprio degli arcarecci: gli arcarecci sono costituiti da profili IPE 120, per i quali risulta dal
sagomario, un peso a metro lineare pari a 104 N/m, ovvero 10,4 Kg/m.

Peso proprio della capriata: Non conoscendo ancora i profili che verranno utilizzati e quindi non
potendo valutare l'effettivo peso proprio della capriata, scelgo di effettuare una prima stima del peso
assegnando a tutte le aste dei profili ad L a lati uguali accoppiati di spalla, del tipo 120*120. utile
sottolineare che, essendo queste strutture abbastanza standard, la scelta del profilo iniziale si basa
sull'osservazione di profili gi utilizzati in strutture similari. Questa scelta si rivela a vantaggio di
sicurezza se, dopo aver opportunamente scelto i profili in base alle sollecitazioni calcolate e in base a
tutte le verifiche necessarie, il peso della capriata nuovamente calcolato sar minore del peso stimato
inizialmente. In caso contrario sar necessario ricalcolare la capriata con il giusto peso.
Il peso a metro lineare di un profilo dato da:

A
po]Io
1.uu nprl p
uccuo
g =
u.uu2S2 1 2 78Su 9.8 = SS7
N
m






Dal seguente schema di travatura reticolare, consideriamo un numero medio di profili accoppiati pari
a 4 in quanto nel tratto "a" ne sono presenti 5, mentre nel tratto "b" ne sono presenti 3:


A questo punto posso calcolare il peso a metro lineare della capriata:

q
cuputu
= SS7 4 = 1428 Nm

da cui, moltiplicando per la lunghezza della capriata pari a 18 m, ottengo il peso complessivo della
capriata, che risulta essere pari a:

P
cuputu
= 1428 18 = 2S7u4 N

Carico accidentale: dalla tabella normativa TAB. 3.1.II, considero un carico accidentale distribuito
per coperture accessibili per sola manutenzione pari a 500 N/ m.


Carico da neve: Il carico variabile che tiene in conto l'azione della neve, calcolato in precedenza vale

q
s
= p

q
sk
C
L
C
t
= u.8u u.676 1.uu 1.uu = S4u Nm
2


Carico da vento: Il carico variabile che tiene in conto l'azione del vento, calcolato in precedenza vale

p = q
b
c
e
c
p
c
d
= 455.6 1.81 0.4 1 = 329.8 N/m
2
330 N/m
2
5.2 Carichi concentrati nei nodi
A questo punto, nota l'area di influenza del generico nodo, posso andare a calcolare il carico
concentrato che agisce su di esso:

- Carico dovuto alla lamiera F
G1
= 100 * 4,926 = 492,6 N;
- Carico dovuto all'arcareccio F
G1
= 104 * 4,00 = 416 N;
- Carico dovuto alla capriata F
G1
= 25704 / 17 = 1512 N; (dove 17 il numero del nodi di una capriata)
- Carico accidentale Q
1K
= 500 * 4,926 = 2463 N;
- Carico da neve Q
2K
= 540 * 4,926 = 2660 N;
- Carico da vento Q
3K
= -330 * 4,926 = -1625 N;

Per quanto riguarda i carichi dovuti alla lamiera di copertura, alla neve, al vento e al carico
accidentale, si semplicemente moltiplicato il carico a m
2
per l'area di influenza del nodo, mentre
per il carico dovuto all'arcareccio si moltiplicato il peso al metro lineare per la lunghezza di
arcareccio che va a scaricare sul generico nodo centrale. Infine per quanto riguarda il peso proprio
della capriata, si scelto di ripartire tale carico in modo uniforme su ciascuno dei 17 nodi della
capriata.

5.3 Combinazione delle azioni
L'effetto delle azioni viene valutato ai fini delle verifiche con l'approccio semiprobabilistico agli stati
limite, secondo la combinazione fondamentale SLU:

G1
F
u1
+
Q1
F
1K
+
Q2

02
F
2K
+
Q3

03
F
3K




- Carico permanente F
G1
= (492,6+416+1512) *
G1
= 2420* 1.3 = 3146,8 N;
- Carico accidentale F
Q1
= 2463 *
Q1
= 2463 * 1.5 = 369,5 N;
- Carico da neve F
Q2
= 2660 *
Q2
*
02


= 2660 * 1.5 * 0.5 = 1995 N;
- Carico da vento F
Q3
= 1625 *
Q3
*
03


= 1625 * 1.5 * 0.6 = 1462 N;


Precisazione: con riferimento al carico da vento, questo deve essere ripartito sul nodo secondo due
componenti:

- componente verticale agente sul nodo: F
Q3 *
cos (13) = 1462
*
cos (13) = 1424 N;
- componente orizzontale agente sul nodo: F
Q3 *
sin (13) = 1462
*
sin (13) = 327.5 N;


In conclusione posso calcolare il CARICO VERTICALE TOTALE che agisce sul singolo nodo:

F
v =
F
G1 +
F
Q1 +
F
Q2 -
F
Q3v
= 3146,8 + 3694,5 + 1995 - 1424 = 7412 N 7,50 KN



5.4 Valutazione sforzi assiali nelle aste
La capriata modellata secondo uno schema di travatura reticolare cos da avere solo sforzo normale
nelle aste componenti la capriata. In questo modo i carichi della copertura sono trasmessi alla
capriata in corrispondenza dei nodi.
La struttura vincolata ai due estremi mediante un vincolo cerniera e un vincolo carrello, in modo da
garantire l'isostaticit dello schema per carichi esterni. Si sono trascurate le azioni orizzontali.



Risolvendo la struttura con il software FTool, ottengo gli sforzi assiali che sollecitano le singole
aste. Si riporta uno schema rappresentativo di met capriata, essendo gli sforzi speculari:






5.5 Dimensionamento corrente superiore, compresso
In questo paragrafo eseguo il dimensionamento allo SLU degli elementi che costituiscono il corrente
superiore della capriata. Eseguo i calcoli considerando solo i profilati maggiormente sollecitati dallo
sforzo di compressione.

Il pi elevato valore di compressione riscontrato tra i diversi elementi del corrente superiore
(asta arancione) :
N
sd
= 259,00 KN

La verifica di stabilit di unasta si effettua nellipotesi che la sezione trasversale sia uniformemente
compressa. Deve risultare:
N
Sd
N
b,Rd
1
dove:
N
b,Rd
=
_ A
k
y
M1

Assumo _ = u.4 e dimensiono il corrente compresso ponendo luguaglianza tra resistenza
allinstabilit dellasta compressa (N
b,Rd
) e lazione di compressione di calcolo massima (N
Sd
):
N
b,Rd
= N
Sd
(= 259,00 KN)
ossia
_ A
k
y
M1
= N
Sd

da cui
A =
N
Sd
y
M1

k
_
=
2S9 1,uS
SS,S u,4
= 19, 15 cm
2

Questa appena calcolata rappresenta l'area totale dei due profili ad L accoppiati. Larea del singolo
profilo sar quindi pari a 9.58 cm
2
.

La sezione resistente formata da profili ANGOLARI A LATI DISUGUALI, SPIGOLI TONDI
65 X 100 X 8, aventi le seguenti caratteristiche:

L1 [cm] L [cm] s [cm] r [cm] A
[cm
2
]
I
x
[cm
4
] i
x
[cm] I
y

[cm
4
]
i
y
[cm] Wel
x

[cm
3
]
W
y

[cm
3
]
10 6.5 0.8 1.0 12.7 126.8 3.16 42.23 1.83 18.85 8.54
















5.6 Verifica di instabilit globale corrente superiore, compresso
La verifica di stabilit di unasta si effettua nellipotesi che la sezione trasversale sia uniformemente
compressa, calcolando la resistenza all'instabilit dell'asta compressa e confrontandola con l'azione di
compressione:

N
b,Rd
=
_ A
k
y
M1

dove dipende dal tipo di sezione e dal tipo di acciaio impiegato. Tale coefficiente si desume in
funzione di un appropriato valore della snellezza adimensionalizzata z

, sapendo che
= (curva inst. ; z

).
z

=
z
z
1

dove
z =
l
0

mn


Vado a questo punto a valutare il raggio di inerzia minimo
mn
sapendo che sto trattando una
sezione composta costituita da due profili ad L accoppiati di spalla tra i quali interposta una
piastra.

Partendo da una definizione generale, so che il raggio
d'inerzia totale dato da:

tot
= _
I
tot
A
tot

Devo, dunque, valutare il raggio d'inerzia rispetto ai due
assi e scegliere il minore.

= _
2I
j
+ 2 A d
2
2 A
= _
2 42,23+0
212,7
= 1,82 cm

dove d rappresenta la distanza tra il baricentro di ciascun
profilo e il baricentro G della sezione totale. In questo
vale d=0.

x
= _
2I
x
+ 2 A d

2
2 A
= _
2 126,8 + 2 12,7 2,35^2
212,7
= 3,93 cm

J
1
= 1,55 + s = 1,55 + 0.8 = 2,35 cm

Risulta, quindi:
mn
=

= 1,82 cm

Per il calcolo della snellezza z ho bisogno di conoscere la lunghezza di libera inflessione
dell'elemento, che per uno schema di trave appoggiata-appoggiata vale proprio l.

- La lunghezza dell'asta vale l = 120 / cos (13)=123,15 cm

z =
I
0

min
=
123,15
1,82
= 67,66


Posso anche calcolare la snellezza limite:
z
1
= n _
E

k
= S,14
_
21uuuu
SSS
= 76,S7

Dalla tabella 4.2.VI della normativa ricavo che per profili ad L di classe S355, per inflessione
intorno a qualsiasi asse, la curva di instabilit da considerare la curva b.

z

=
67.66
76.37
= 0.88

Con riferimento al Prospetto 5.5.2 riportato in Eurocodice 3, in corrispondenza dei valori di z

=0.9 e
curva di stabilit b, ricavo un valore di:
= 0,6612

Calcolo, dunque, la resistenza all'instabilit dell'asta compressa:

N
b,Rd
=
A]
jk
y
M
=
0.6612 2 12.7 35500
1.05
= 567813 N = 567,813 KN

La verifica all'instabilit del corrente compresso risulta soddisfatta: N
h,Rd
> N
Sd
(= 259,00 KN)
5.7 Dimensionamento corrente inferiore, teso
In questo paragrafo vado a dimensionare per resistenza il corrente inferiore della capriata, sapendo
che sollecitato da un'azione di trazione assiale N
sd
con (asta verde)
:

N
sd
= 252,8 KN

L'azione assiale di calcolo N
sd
deve rispettare la seguente condizione:

N
Sd
N
t,Rd
1
dove la resistenza di calcolo a trazione N
t,Rd
di membrature con sezioni indebolite da fori per
collegamenti bullonati deve essere assunta pari al minore dei valori seguenti:
resistenza plastica della sezione lorda:
N
pI,Rd
=
A
k
y
M0

resistenza a rottura della sezione netta in corrispondenza dei fori per i collegamenti:

N
u,Rd
=
u.9 A
nct

tk
y
M2


Nel caso specifico, non avendo ancora progettato le bullonature, assumo come resistenza di calcolo a
trazione la resistenza plastica della sezione lorda N
pI,Rd
.
Ponendo l'uguaglianza tra azione sollecitante e resistenza, calcolo l'area minima del corrente:

N
pI,Rd
=
A]
jk
y
M0
= 252,8KN


A =
Nsd y
M0
]
jk
=
252,8 1,05
35,5
= 7,48 cm
2

Ipotizzando un corrente teso costituito da profili ad L a lati disuguali accoppiati di spalla, questa
appena calcolata rappresenta l'area totale dei due profili ad L. Larea del singolo profilo sar quindi
pari a 3,74 cm
2
.

La sezione resistente formata da profili ANGOLARI A LATI DISUGUALI, SPIGOLI TONDI
30 X 50 X 6, aventi le seguenti caratteristiche:

L1 [cm] L [cm] s [cm] r [cm] A
[cm
2
]
I
x
[cm
4
] i
x
[cm] I
y

[cm
4
]
i
y
[cm] W
x

[cm
3
]
W
y

[cm
3
]
5.0 3.0 0.6 0.45 4.47 11.0 1.57 2.93 0.792 3.39 1.32


5.8 Dimensionamento aste diagonali e verticali, compresse
In questo paragrafo eseguo il dimensionamento allo SLU degli elementi che costituiscono le aste
diagonali e verticali della capriata. Eseguo i calcoli considerando solo i profilati maggiormente
sollecitati dallo sforzo di compressione.

Il pi elevato valore di compressione riscontrato tra le diverse aste :

N
sd
= 26,8 KN

La verifica di stabilit di unasta si effettua nellipotesi che la sezione trasversale sia uniformemente
compressa. Deve risultare:
N
Sd
N
b,Rd
1
dove:
N
b,Rd
=
_ A
k
y
M1

Assumo _ = u.4 e dimensiono l'asta compressa ponendo luguaglianza tra resistenza allinstabilit
nellasta compressa (N
b,Rd
) e lazione di compressione di calcolo massima (N
Sd
):
N
b,Rd
= N
Sd
(= 26,8 KN)
ossia
_ A
k
y
M1
= N
Sd

da cui
A =
N
Sd
y
M1

k
_
=
26,8 1,uS
SS,S u,4
= 1, 98 cm
2

Questa appena calcolata rappresenta l'area totale dei due profili ad L accoppiati. Larea del singolo
profilo sar quindi pari a 0,99 cm
2
.

La sezione resistente formata da profili ANGOLARI A LATI DISUGUALI, SPIGOLI TONDI
30 X 50 X 6, aventi le seguenti caratteristiche:

L1 [cm] L [cm] s [cm] r [cm] A
[cm
2
]
I
x
[cm
4
] i
x
[cm] I
y

[cm
4
]
i
y
[cm] W
x

[cm
3
]
W
y

[cm
3
]
5.0 3.0 0.6 0.45 4.47 11.0 1.57 2.93 0.792 3.39 1.32

5.9 Verifica di instabilit globale aste diagonali e verticali, compresse
La verifica di stabilit di unasta si effettua nellipotesi che la sezione trasversale sia uniformemente
compressa, calcolando la resistenza all'instabilit dell'asta compressa e confrontandola con l'azione di
compressione:

N
b,Rd
=
_ A
k
y
M1

dove dipende dal tipo di sezione e dal tipo di acciaio impiegato. Tale coefficiente si desume in
funzione di un appropriato valore della snellezza adimensionalizzata z

, sapendo che
= (curva inst. ; z

).
z

=
z
z
1

dove
z =
l
0

mn


Vado a questo punto a valutare il raggio di inerzia minimo
mn
sapendo che sto trattando una
sezione composta costituita da due profili ad L accoppiati di spalla tra i quali interposta una
piastra.

Partendo da una definizione generale, so che il raggio
d'inerzia totale dato da:

tot
= _
I
tot
A
tot

Devo, dunque, valutare il raggio d'inerzia rispetto ai due
assi e scegliere il minore.

= _
2I
j
+ 2 A d
2
2 A
= _
2 2,93 + 0
2 4,47
= 0,81 cm

dove d rappresenta la distanza tra il baricentro di ciascun
profilo e il baricentro G della sezione totale. In questo
vale d=0.

x
= _
2I
x
+ 2 A d

2
2 A
= _
2 11 + 2 4,47 1,38^2
2 4,47
= 2,09 cm

J
1
= 0,782 + s = 0,782+ 0.6 = 1,38 cm

Risulta, quindi:
mn
=

= 0,81 cm

Per il calcolo della snellezza z ho bisogno di conoscere la lunghezza di libera inflessione
dell'elemento, che per uno schema di trave appoggiata-appoggiata vale proprio l.
In questo caso specifico vado a considerare la massima tra le lunghezze delle aste compresse.

- La lunghezza dell'asta vale l =189,5 cm

z =
I
0

min
=
189,5
0,81
= 233,9


Posso anche calcolare la snellezza limite:
z
1
= n _
E

k
= S,14
_
21uuuu
SSS
= 76.S7
Dalla tabella 4.2.VI della normativa ricavo che per profili ad L di classe S355, per inflessione
intorno a qualsiasi asse, la curva di instabilit da considerare la curva b.

z

=
233,9
76,37
= 3,00

Con riferimento al Prospetto 5.5.2 riportato in Eurocodice 3, in corrispondenza dei valori di z

=3,00
e curva di stabilit b, ricavo un valore di:
= 0,0994

Calcolo, dunque, la resistenza all'instabilit dell'asta compressa:

N
b,Rd
=
A]
jk
y
M
=
0,0994 2 4,47 35500
1.05
= 30044 N = 30,04 KN

La verifica all'instabilit del corrente compresso risulta soddisfatta: N
h,Rd
> N
Sd
(= 26,8 KN)

5.10 Dimensionamento aste diagonali, tese
In questo paragrafo vado a dimensionare le aste diagonali della capriata sollecitate da un'azione di
trazione assiale N
sd
massima
:

N
sd
= 33,0 KN

L'azione assiale di calcolo N
sd
deve rispettare la seguente condizione:

N
Sd
N
t,Rd
1
dove la resistenza di calcolo a trazione N
t,Rd
di membrature con sezioni indebolite da fori per
collegamenti bullonati deve essere assunta pari al minore dei valori seguenti:
resistenza plastica della sezione lorda:
N
pI,Rd
=
A
k
y
M0

resistenza a rottura della sezione netta in corrispondenza dei fori per i collegamenti:

N
u,Rd
=
u.9 A
nct

tk
y
M2


Nel caso specifico, non avendo ancora progettato le bullonature, assumo come resistenza di calcolo a
trazione la resistenza plastica della sezione lorda N
pI,Rd
.

Ponendo l'uguaglianza tra azione sollecitante e resistenza, calcolo l'area minima del corrente:

N
pI,Rd
=
A]
jk
y
M0
= 33,0 KN


A =
Nsd y
M0
]
jk
=
33,0 1.05
35.5
= 0,97 cm
2

Ipotizzo di impiegare lo stesso profilo adottato per le aste compresse. Poich in questo caso l'area
necessaria per assorbire lo sforzo di trazione minore rispetto al caso delle aste compresse, utilizzo
un unico profilo.

La sezione resistente formata da profili ANGOLARI A LATI DISUGUALI, SPIGOLI TONDI
30 X 50 X 6, aventi le seguenti caratteristiche:

L1 [cm] L [cm] s [cm] r [cm] A
[cm
2
]
I
x
[cm
4
] i
x
[cm] I
y

[cm
4
]
i
y
[cm] W
x

[cm
3
]
W
y

[cm
3
]
5.0 3.0 0.6 0.45 4.47 11.0 1.57 2.93 0.792 3.39 1.32








Si sono adottati, in definitiva, i seguenti profili:
ANGOLARI LATI DISUGUALI 65x100x8 corrente superiore compresso
ANGOLARI LATI DISUGUALI 30x50x6 corrente inferiore teso
ANGOLARI LATI DISUGUALI 30x50x6 aste diagonali e verticali compresse
ANGOLARI LATI DISUGUALI 30x50x6 aste diagonali tese

Tale scelta comporta un peso della capriata di 3800 N che risulta ampiamente inferiore al valore
stimato al fine della determinazione delle sollecitazioni. La precedente stima risulta, perci, a
vantaggio di sicurezza.



6. Dimensionamento dei collegamenti

6.1 Dimensionamento collegamento nodo centrale
Il nodo centrale della capriata sar realizzato collegando, mediante saldatura, le aste convergenti ad
un piatto di acciaio S355. Le unioni saldate tra le aste e la piastra di nodo sono eseguite con cordoni
d'angolo. Il giunto di collegamento progettato a parziale ripristino di resistenza, quindi
dimensionando i cordoni di saldatura per le sollecitazioni provenienti dalle aste che convergono nel
nodo.

Faccio riferimento allo schema riportato al
lato nel quale ho indicato con:

- N1 la sollecitazione di compressione
massima agente nel corrente superiore:
259,00 KN;
- N2 la sollecitazione di trazione massima
agente nelle aste diagonali tese: 33,00 KN;
- N3 la sollecitazione di compressione
massima agente nelle aste diagonali
compresse e nelle aste verticali: 26,80 KN;


- Dimensionamento cordoni di saldatura corrente superiore
Il corrente superiore della capriata si compone di due profili ad L accoppiati di spalla; per il suo
collegamento alla piastra, prevedo la realizzazione di quattro cordoni di saldatura, due per ciascun
profilo disposti nella parte superiore e inferiore del profilo.











Assumendo che ciascuno dei due profili sollecitato da un'azione di compressione pari alla met di
quella complessivamente agente, ogni coppia di cordoni di saldatura (vedi figura sopra) assorbir una
aliquota di sforzo normale pari a N1/2. Tale azione solleciter le saldature in modo da generare in
esse delle tensioni tangenziali parallele al loro asse.

=
N

2

1
2aL
=
N

4aL

dove:
- N
1
lo sforzo normale sollecitante (= 259,00 KN);
- a l'altezza di gola della saldatura;
- L la lunghezza del cordone di saldatura assunta pari a 8cm ;

La verifica dei cordoni d'angolo si effettua controllando che sia soddisfatta la condizione:

_

2

1

k

dove
1
un coefficiente tabellato in normativa in funzione del grado di acciaio.
Nella precedente relazione, ponendo l'uguaglianza dei termini, vado a calcolare l'altezza di gola
minima da realizzare:
2S9
4 a 8
= u,7 SS,S
risulta: a
min
= 0,32 cm.
Assumo per le saldature del corrente superiore: L=8cm, a = 0,5cm.

- Dimensionamento cordoni di saldatura aste diagonali tese
Le aste diagonali tese della capriata si compongono di un profilo ad L; per il suo collegamento alla
piastra, prevedo la realizzazione di due cordoni di saldatura disposti nella parte superiore e inferiore
del profilo.
Ogni coppia di cordoni di saldatura sar sollecitata da
un'azione N2 tale da generare in esse delle tensioni
tangenziali parallele al loro asse.

=
N
2
2aL

dove:
- N
2
lo sforzo normale sollecitante (= 33,00
KN);
- L la lunghezza del cordone di saldatura
assunta pari a 8cm ;




La verifica dei cordoni d'angolo si effettua controllando che sia soddisfatta la condizione:

_

2

1

k

Ponendo l'uguaglianza dei termini, vado a calcolare l'altezza di gola minima da realizzare:
SS
2 a 8
= u.7 SS,S
risulta: a
min
= 0,083 cm.
Assumo per le saldature delle aste diagonali tese: L=8cm, a = 0,5cm.



- Dimensionamento cordoni di saldatura aste verticali e diagonali compresse
Le aste diagonali compresse e quelle verticali della capriata si compongono di due profili ad L
accoppiati di spalla; per il loro collegamento alla piastra, prevedo la realizzazione di quattro cordoni
di saldatura, due per ciascun profilo disposti nella parte superiore e inferiore del profilo.

Assumendo che ciascuno dei due profili sollecitato da un'azione di
compressione pari alla met di quella complessivamente agente, ogni
coppia di cordoni di saldatura assorbir una aliquota di sforzo normale
pari a N3/2. Tale azione solleciter le saldature in modo da generare in
esse delle tensioni tangenziali parallele al loro asse.

=
N
3
2

1
2aL
=
N
3
4aL

dove:
- N
3
lo sforzo normale sollecitante (= 26,80 KN);
- L la lunghezza del cordone di saldatura assunta pari a 8cm ;




La verifica dei cordoni d'angolo si effettua controllando che sia soddisfatta la condizione:

_

2

1

k


Nella precedente relazione, ponendo l'uguaglianza dei termini, vado a calcolare l'altezza di gola
minima da realizzare:
26,8
4 a 8
= u.7 SS,S
risulta: a
min
= 0,033 cm.
Assumo per le saldature del corrente superiore: L=8cm, a = 0,5cm.


6.2 Dimensionamento piastra nodo centrale
In questo paragrafo, note le dimensioni dei profili costituenti la capriata e dei cordoni di saldatura,
posso assegnare alla piastra di collegamento del nodo centrale, le dimensioni minime necessarie:
















6.3 Verifica di resistenza della piastra
Nel seguente paragrafo, eseguo la verifica di resistenza della piastra sotto l'azione delle sollecitazioni
agenti, derivanti dalle aste della capriata. Assumo in particolare per la verifica la sezione A-A, la
quale sar costituita da una sezione in acciaio S355 di altezza pari a circa 24 cm e spessore 1,6 cm,
sulla quale agiscono gli sforzi N1 e N2, applicati come in figura:


Andando a considerare le proiezioni degli sforzi agenti
lungo le direzioni orizzontale e verticale, sulla sezione della
piastra agiranno sollecitazioni di sforzo normale, taglio e
momento flettente.








- Verifica di resistenza a sforzo normale
Decomponendo le forze N1 ed N2 lungo la direzione orizzontale, ottengo due ulteriori azioni che
sollecitano a sforzo normale la sezione della piastra in acciaio. In particolare, facendo riferimento
alla figura di seguito riportata, si calcolano le due componenti N1
x
ed N2
x:


N1
x
= N1 cos 1S = 2S9 u,974 = 252,36 KN

N2
x
= N2 cos S9 = SS u,S1S = 16,99 KN

Note le due componenti, posso calcolare lo sforzo normale
risultante che sollecita la sezione:

NSd = N1
x
- N2
x =
252,36 - 16,99 =235,37 KN

A questo punto calcolo lo sforzo normale resistente della sezione
da verificare:

N
Rd
=
A
k
y
M0
=
(24 1,6) SS,S
1,uS
= 1298,S KN

La verifica di resistenza a sforzo normale risulta soddisfatta.


- Verifica di resistenza a taglio
Decomponendo le forze N1 ed N2 lungo la direzione verticale, ottengo due ulteriori azioni che
sollecitano a taglio la sezione della piastra in acciaio. In particolare, facendo riferimento alla figura di
seguito riportata, si calcolano le due componente N1
y
ed N2
y:


N1
y
= N1 sin1S = 2S9 u,22S = 58,26 KN

N2
y
= N2 sinS9 = SS u,8S7 = 28,28 KN




Note le due componenti, posso calcolare il taglio risultante che
sollecita la sezione:

TSd = N1
y
- N2
y =
58,26 - 28,28 =29,98 KN



A questo punto calcolo il taglio resistente della sezione
da verificare:


I
Rd
=
A]
jk
3y
M0
=
(241,6)35,5
31.05
= 749,S6 KN




La verifica di resistenza a taglio risulta soddisfatta.


- Verifica di resistenza a momento flettente
Considerando lo sforzo normale risultante, in direzione orizzontale, noto che questo presenter una
certa eccentricit rispetto al baricentro geometrico G della sezione. Tale eccentricit provocher,
pertanto, una sollecitazione di momento flettente sulla sezione,
individuando cos una zona compressa ed una zona tesa sulla stessa.

Andando a scrivere una equazione di equilibrio alla rotazione, con polo nel
baricentro G della sezione, in cui si tiene conto delle componenti N1
x
ed
N2
x,
posso calcolare l'eccentricit che lo sforzo normale sollecitante
presenta rispetto al baricentro.

NSJ N1x 8,S1 +N2x S,77 = 0

2SS,S7 2S2,S6 8,S1 +16,99 S,77 = 0

da cui risulta: e = 8,50 cm


Posso calcolare il momento flettente generato da NSJ :
HSJ = NSJ = 235,37 0,085 = 20,00 KNm

A questo punto calcolo il momento flettente resistente della sezione da verificare:
H
Rd
= 2 S1
2
,

]
jk
y
M0
= 2 [
1
2
A

4

]
jk
y
M0
= 2 [
1
2
S8,4
24
4

35,5
1,05
= 7789,71 KN cm = 77,89 KN m
La verifica di resistenza a flessione risulta soddisfatta.




6.4 Dimensionamento collegamento nodo di estremit
Il nodo di estremit della capriata sar realizzato
collegando, mediante bullonatura, le aste convergenti ad
un piatto di acciaio S355. Il giunto di collegamento
progettato a parziale ripristino di resistenza, quindi
dimensionando i bulloni considerando i massimi sforzi di
trazione/compressione che sollecitano i correnti inferiore
e superiore.

Faccio riferimento allo schema riportato al lato nel quale
ho indicato con:

- N1 la sollecitazione di compressione massima agente nel corrente superiore: 259,00 KN;
- N2 la sollecitazione di trazione massima agente nel corrente inferiore: 252,80 KN;

- Dimensionamento bullonatura corrente compresso
La giunzione appartenente al corrente superiore composta da bulloni ad alta resistenza appartenenti
alla classe 8.8, aventi un diametro nominale pari a 18,00 mm, ed area resistente pari a 192,00 mm
2
.
Andando a calcolare il rapporto tra l'azione tagliante che sollecita il collegamento, e la resistenza a
taglio offerta da ciascun bullone, posso ricavare il numero di bulloni necessario ad assorbire la
sollecitazione.

Il taglio che sollecita i bulloni (T
Sd
) proprio pari allo sforzo massimo (N
1
= 259,0 KN).
Considerando dei bulloni di classe 8.8 (f
tb
= 800 MPa) e diametro M18 (A
res
= 192 mm
2
), ottengo

I
Rd,b
=
u.6 f
tb
A
rcs
y
M2
=
u,6 u,8 192
1,2S
= 7S,728 KN
dove:
- I
Rd,b
la resistenza di calcolo a taglio del bullone adottato;
- f
tb
la resistenza a rottura del materiale impiegato per realizzare i bulloni;
- A
res
larea resistente dei bulloni;

Mi risulta un numero di bulloni necessario per portare la sollecitazione tagliante pari a:
n
b
=
ISJ
I
Rd,b
n
scz cs
=
2S9
7S,728 2
= 1,76 2 hu||un|

- Verifica a rifollamento delle piastre
Come precedentemente detto, i bulloni costituenti il collegamento sono sollecitati da una azione
tagliante. Una volta vinto il gioco foro-bullone, quest'ultimo va ad impattare contro le pareti delle
piastre che collega, esercitando su di esse un'azione di compressione. Nel momento in cui questa
dovesse assumere entit elevata, potrebbe verificarsi una ovalizzazione del foro, cosiddetto
rifollamento. La verifica consiste nel controllare che l'azione che il bullona scarica sulle piastre, sia
minore della resistenza a compressione delle stesse.








Schema tipo di trasferimento dei carichi


- Verifica a rifollamento della piastra centrale
Per evitare un eccessivo indebolimento delle lamiere indotto dalla presenza dei fori, vengono
stabiliti, coerentemente con le indicazioni del D.M. 14/1/2008, i valori degli interassi tra i fori e le
distanza degli stessi dai bordi delle membrature interessate.

Considero dei bulloni M18 (d = 18 mm) che hanno tolleranza 1,0 mm:

d
0
= d + 1= 18 + 1 = 19 mm

MINIME e
1
= e
2
= 1.2 d
0
= 22,8 mm
p
1
= 2.2 d
0
= 41,8 mm
p
2
= 2.4 d
0
= 45,6 mm
MASSIME e
1
= e
2
= 4tmin + 40 mm = 4 8 + 40 mm = 72 mm
p
1
= p
2
= min (14 tmin ; 200) = 112 mm




Fisso: e1= 60 mm
p1 = 60 mm
e2 = 33 mm




La verifica consiste nel controllare che
I
Sd,b
F
b,Rd


I
Sd,b
=
N1
n
b
=
2S9
2
= 129,S KN

F
b,Rd
=
k
tk
J
pustu
y
M2

dove:
- d (= 18 mm) il diametro nominale del gambo del bullone;
- t
piastra
(= 16 mm) lo spessore della piastra collegata;
- f
tk
(= 510 MPa) la resistenza a rottura del materiale della piastra collegata;
- = minj
c

3d
0
;
]
tb
]
tk
; 1[ = min j
60
319
;
800
510
; 1[ = min|1,uS ; 1,S6; 1] =1
- k = minj
2.8c
2
d
0
1.7; 2.S[ = minj
2.8 33
19
1.7; 2.S[ = min|S,16 ; 2.S] = 2,S


F
b,Rd
=
uk]
tk
dt
picstrc
y
M2
=
1 2,5 0,510 18 16
1,25
= 293,8KN > I
Sd,b
= 129,5 KN

La verifica a rifollamento della piastra centrale risulta soddisfatta.

- Verifica a rifollamento della lamiera del profilo
La verifica consiste nel controllare che
I
Sd,b
F
b,Rd


I
Sd,b
=
N1
n
b
=
2S9
2
= 129,S KN

F
b,Rd
=
k
tk
J
pustu
y
M2


dove:
- d (= 18 mm) il diametro nominale del gambo del bullone;
- t
piastra
(= 8 mm) lo spessore della piastra collegata;
- f
tk
(= 510 MPa) la resistenza a rottura del materiale della piastra collegata;
- = minj
c

3d
0
;
]
tb
]
tk
; 1[ = min j
60
319
;
800
510
; 1[ = min|1,uS ; 1,S6; 1] =1
- k = minj
2.8c
2
d
0
1.7; 2.S[ = minj
2.8 33
19
1.7; 2.S[ = min|S,16 ; 2.S] = 2,S


F
b,Rd
=
uk]
tk
dt
picstrc
y
M2
=
1 2,5 0,510 18 8
1,25
= 146,8 KN > I
Sd,b
= 129,5 KN

La verifica a rifollamento della lamiera del profilo risulta soddisfatta.


- Dimensionamento bullonatura corrente teso
La giunzione appartenente al corrente inferiore composta da bulloni ad alta resistenza appartenenti
alla classe 8.8, aventi un diametro nominale pari a 18,00 mm, ed area resistente pari a 192,00 mm
2
.
Andando a calcolare il rapporto tra l'azione tagliante che sollecita il collegamento, e la resistenza a
taglio offerta da ciascun bullone, posso ricavare il numero di bulloni necessario ad assorbire la
sollecitazione.

Il taglio che sollecita i bulloni (T
Sd
) proprio pari allo sforzo massimo (N
2
= 252,8 KN).
Considerando dei bulloni di classe 8.8 (f
tb
= 800 MPa) e diametro M18 (A
res
= 192 mm
2
), ottengo

I
Rd,b
=
u.6 f
tb
A
rcs
y
M2
=
u,6 u,8 192
1,2S
= 7S,728 KN
dove:
- I
Rd,b
la resistenza di calcolo a taglio del bullone adottato;
- f
tb
la resistenza a rottura del materiale impiegato per realizzare i bulloni;
- A
res
larea resistente dei bulloni;

Mi risulta un numero di bulloni necessario per portare la sollecitazione tagliante pari a:
n
b
=
ISJ
I
Rd,b
n
scz cs
=
2S2,8
7S,728 2
= 1,71 2 hu||un|



- Verifica a rifollamento della piastra centrale
Per evitare un eccessivo indebolimento delle lamiere indotto dalla presenza dei fori, vengono
stabiliti, coerentemente con le indicazioni del D.M. 14/1/2008, i valori degli interassi tra i fori e le
distanza degli stessi dai bordi delle membrature interessate.

Considero dei bulloni M18 (d = 18 mm) che hanno tolleranza 1,0 mm:

d
0
= d + 1= 18 + 1 = 19 mm

MINIME e
1
= e
2
= 1.2 d
0
= 22,8 mm
p
1
= 2.2 d
0
= 41,8 mm
p
2
= 2.4 d
0
= 45,6 mm
MASSIME e
1
= e
2
= 4tmin + 40 mm = 4 8 + 40 mm = 72 mm
p
1
= p
2
= min (14 tmin ; 200) = 112 mm




Fisso: e1= 60 mm
p1 = 60 mm
e2 = 25 mm




La verifica consiste nel controllare che
I
Sd,b
F
b,Rd


I
Sd,b
=
N1
n
b
=
2S2,8
2
= 126,4 KN

F
b,Rd
=
k
tk
J
pustu
y
M2

dove:
- d (= 18 mm) il diametro nominale del gambo del bullone;
- t
piastra
(= 16 mm) lo spessore della piastra collegata;
- f
tk
(= 510 MPa) la resistenza a rottura del materiale della piastra collegata;
- = minj
c

3d
0
;
]
tb
]
tk
; 1[ = min j
60
319
;
800
510
; 1[ = min|1,uS ; 1,S6; 1] =1
- k = minj
2.8c
2
d
0
1.7; 2.S[ = minj
2.8 25
19
1.7; 2.S[ = min|1,98 ; 2.S] = 1,98


F
b,Rd
=
uk]
tk
dt
picstrc
y
M2
=
1 1,98 0,510 18 16
1,25
= 233,15KN > I
Sd,b
= 126,4 KN

La verifica a rifollamento della piastra centrale risulta soddisfatta.



6.5 Verifica di resistenza della piastra
Nel seguente paragrafo, esegue la verifica di resistenza della piastra sotto l'azione delle sollecitazioni
agenti, derivanti dalle aste della capriata. Assumo in particolare per la verifica la sezione A-A, la
quale sar costituita da una sezione in acciaio S355 di altezza pari a circa 24 cm e spessore 1,6 cm,
sulla quale agiscono gli sforzi N1 e N2, applicati come in figura:


Andando a considerare le proiezioni degli sforzi agenti lungo le
direzioni orizzontale e verticale, sulla sezione della piastra agiranno
sollecitazioni di sforzo normale, taglio e momento flettente.







- Verifica di resistenza a sforzo normale
Decomponendo la forza N1 lungo la direzione orizzontale, ottengo due azioni che sollecitano a
sforzo normale la sezione della piastra in acciaio. In particolare, facendo riferimento alla figura di
seguito riportata, si calcolano :



N1
x
= N1 cos 1S = 2S9 u,974 = 252,36 KN

Posso calcolare lo sforzo normale risultante che sollecita la
sezione:

NSd = N1
x
- N2
=
252,36 - 252,8 0 KN

La sezione non risulta sollecitata a sforzo normale.





- Verifica di resistenza a taglio
Decomponendo la forza N1 lungo la direzione verticale, ottengo una azione che sollecita a taglio la
sezione della piastra in acciaio. In particolare, facendo riferimento alla figura di seguito riportata, si
calcola la componente N1
y
:


N1
y
= N1 sin1S = 2S9 u,22S = 58,26 KN


A questo punto calcolo il taglio resistente della sezione
da verificare:


I
Rd
=
A]
jk
3y
M0
=
(301,6)35,5
31.05
= 9S6,SS KN


La verifica di resistenza a taglio risulta soddisfatta.


- Verifica di resistenza a momento flettente
Si nota che le due azioni orizzontali agenti sulla sezione della piastra, N1
x
ed N2, hanno modulo
pressoch uguale. Posso assumere che queste costituiscano una coppia flettente la quale generer
sulla sezione un momento pari a

HSJ = N d
*

dove con d
*
ho indicato il cosiddetto braccio della coppia interna pari a
18,2 cm.


Mi risulta: HSJ = N d
*
= 2S2,8 0,182 = 46 KN m

A questo punto calcolo il momento flettente resistente della sezione da
verificare:

H
Rd
= 2 S1
2
,

]
jk
y
M0
= 2 [
1
2
A

4

]
jk
y
M0
= 2 [
1
2
48
30
4

35,5
1,05
= 12171,4S KN cm = 121,71 KN m
La verifica di resistenza a flessione risulta soddisfatta.




























7. Dimensionamento colonne

Le condizioni di vincolo tra la colonna e la fondazione, e tra la colonna e la
capriata sono tali da poter schematizzare la singola colonna con un modello di
mensola incastrata alla base.
L'elemento cos schematizzato, avente un'altezza h pari a 4 m, sottoposto ai
carichi derivanti dalla copertura e all'azione del vento. I primi possono essere
schematizzati con una forza assiale di compressione (F), mentre per quanto
riguarda il vento, questo sollecita la colonna con un carico uniformemente
distribuito (q
v
) lungo tutta la sua altezza.





7.1 Analisi dei carichi sulla colonna
In questo paragrafo si analizzano i carichi che sollecitano la colonna. Per fare ci vado a definire
l'area di influenza della generica colonna pari a: A
inf
= 9 * 4 = 36 m
2
.


Carichi verticali permanenti
In questo gruppo rientrano tutti i pesi propri degli elementi costituenti la copertura, ovvero la
lamiera, gli arcarecci e la capriata, riferiti all'area di influenza della singola colonna.

- LAMIERA GRECATA: assumo per questa tipologia di copertura un peso pari a 100 N/m
2
;
- ARCARECCI: questi sono costituiti da profili IPE120, per i quali risulta dal sagomario un peso a
metro lineare pari a 104 N/m;
- CAPRIATA: avendo dimensionato i profili delle singole aste che formano la capriata, possibile
calcolarne il peso complessivo. Quest'ultimo risulta pari a 7131 N;


Carichi verticali accidentali
In questo gruppo rientra solo il carico da neve, calcolato al cap. 3 par 3.3 e pari a: q
s
=540 N/m
2
;

Carichi orizzontali
In questa categoria rientra il carico dovuto all'azione del vento il quale si assume con direzione
orizzontale. In una struttura si possono avere elementi investiti direttamente dall'azione del vento
(elementi sopravento) e non investiti direttamente (elementi sottovento). Quello che varia nella
valutazione dell'azione del vento per i due diversi elementi il coefficiente di forma Cp. In questo
caso, risultando maggiore Cp (=0.8) per la colonna sopravento, vado a calcolare la pressione del
vento con questo valore del coefficiente:

p = q
b
c
e
c
p
c
d
= 455.6 1.81 0.8 1 = 659,71 N/m
2

Assumendo, inoltre, che i pannelli di tamponatura esterna siano disposti orizzontalmente, si ha che
quando questi vengono investiti dal vento, l'azione va a scaricarsi direttamente sulle colonne.

A questo punto vado a trasformare i carichi verticali distribuiti sull'area di influenza, in carichi concentrati
sulla colonna. Analogamente far per il carico orizzontale.

- LAMIERA GRECATA: F
lam
= 100 * 36 = 3600 N;
- ARCARECCI: al'interno dell'area di influenza della colonna rientrano 9 arcarecci della lunghezza
di 4m. Questi esercitano sulla colonna una forza pari a: F
arc
= 104 * 4 * 9 = 3744 N;
- CAPRIATA: essendo il peso complessivo della capriata 7131 N, allora la forza sulla singola
colonna esercitata dalla stessa sar: F
cap
= 7131 / 2 = 3565,5 N;
- NEVE: F
neve
= 540 * 36 = 19440 N;
- VENTO: q
ven
= 659,71 * 4 = 2638,84 N/m;

In definitiva posso calcolare le azioni complessive sulla colonna:

F = F
lam
+ F
arc
+ F
cap
+ F
neve
= 30349,5 N
q
ven
= 2638,84 N/m





7.2 Dimensionamento per deformabilit
Data la elevata deformabilit degli elementi in acciaio, per il loro dimensionamento si adotta un
criterio che prevede il calcolo dell'inerzia minima che tali elementi dovranno possedere, al fine di
soddisfare le verifiche di deformabilit normative.

Ipotizzando di adottare profili di classe 1 e una limitazione dello spostamento verticale pari a lo/250,
calcolo la minima inerzia che il profilo della colonna dovr avere rispetto all'asse intorno al quale
applicata l'azione flettente.


Nello schema adottato per la colonna, l'azione flettente che provoca la deformata flessionale
rappresentata dal carico uniformemente distribuito dovuto al vento. Quest'ultimo esercita un
momento flettente rispetto all'asse x, pertanto calcolo la minima inerzia che il profilo deve avere
rispetto a tale asse, imponendo la limitazione dello spostamento:

sapendo che la freccia massima per uno schema di mensola sollecitata da carico distribuito vale:

mux
=
q


4
8 E Ix


vado ad uguagliare:

mux
=
q

4
8 L Ix
=
2
250


Da questa relazione vado a ricavare l'inerzia minima del profilo rispetto all'asse intorno al quale
applicata la sollecitazione flettente:

I
xmn
=
2Su
16
q


3
E
= 12S6,6 cm
4


Con questo valore di I
xmn
dal sagomario scelgo un profilo HE180 A avente le seguenti
caratteristiche:

h [cm] b [cm] t
an

[cm]
t
ala

[cm]
A
an

[cm
2
]
A [cm
2
] I
x

[cm]
i
x
[cm] I
y

[cm]
i
y
[cm]
Wpl,x
[cm
3
]
17,1 18,0 0,60 0,95 14,47 45,25 2510 7,45 924,6 4,52 324,9


7.3 Verifiche di resistenza (SLU)
In questo paragrafo vado ad effettuare la verifica di resistenza del profilo scelto. Come noto, tale
verifica va effettuata considerando il carico agente allo SLU, ossia opportunamente amplificato.

Caratteristiche sollecitanti SLU:

N
sd
= (Flom + Forc + Fcop) y01 + Fn: y2 =
(S6uu + S744 + SS6S,S) 1,S + 1944u 1,S = 43342,35 N = 43,34 KN
I
sd
= q
:n
yS = 2,6S84 4 1,S = 15,83 KN
H
sd,x
=
q
cntc

2
y3
2
=
2,6384 16 1,5
2
= 31,66 KN m

Caratteristiche resistenti SLU: avendo ipotizzato che i profili fossero di classe 1, le caratteristiche
di resistenza saranno quelle plastiche.

N
pI
=
A ]
jk
y
m0
=
45,25 35,5
1,05
= 1529,9 KN

I
pI
=
A

]
jk
3y
m0
=
14,47 35,5
3 1,05
= 282,45 KN

H
pI,x
= w
pI,x

]
jk
y
m0
=
324,9 35,5
1,05
= 10984,71 KN m

Dai calcoli effettuati, si nota che:

N
pI
> N
sd

I
pI
> I
sd

H
pI,x
> H
sd,x


ed inoltre N
J
/N
pI
<0.25 e I
sd
/I
pI
<0.5, il che significa che non c' interazione tra le due diverse
sollecitazioni e quindi la sezione potr portare le caratteristiche plastiche.

La verifica di resistenza risulta soddisfatta.


7.4 Verifica di instabilit a presso-flessione (SLU)
Oltre alle verifiche di resistenza, per elementi pressoinflessi devono essere eseguite anche verifiche
di instabilit a pressoinflessione.
Nel caso di aste prismatiche soggette a compressione N
sd
e a momento flettente H
pI,x
, devo
controllare che risulti:

N
Sd
_
mn

A
k
y
M1
+
H
x,cq
SJ
H
pI,x
_1
N
Sd
N
CR,x
]
1

dove:
_
mn
il minimo fattore _ relativo all'inflessione intorno agli assi principali di inerzia;
N
CR,x
il carico critico euleriano relativo all'inflessione intorno all'asse rispetto al quale
applicato il momento;
H
x,cq
Sd il valore equivalente del momento flettente da considerare nella verifica;


Valuto i termini per la verifica:


m|n
:
z

=
l
0

=
2

=
2 4uu
4,S2
= 177
z
p
= S,14 _
E

k
= S,14
_
21uuuu
SSS
= 76,S7

z

p
=
177
76,37
= 2,3
A questo punto, in base alle caratteristiche geometriche del profilo adottato e della classe di
acciaio (S355), con riferimento alla tab. 4.2.VI delle NTC2008, considero una curva di
instabilit c. Dal prospetto 5.5.2 riportato in Eurocodice 3, in corrispondenza dei valori

=2,3 e curva c, ricavo un valore di:

m|n
= 0,1537

N
CR,x
=

x
A ]
jk
y
m0
=
,3817 45,25 35,5
1,05
= 583,95 KN

z
x
=
l
0

x
=
2

x
=
2 4uu
7,4S
= 1u7,4
z
p
= S,14 _
E

k
= S,14
_
21uuuu
SSS
= 76,S7

z
x

p
=
107,4
76,37
= 1,4
Dal prospetto 5.5.2 riportato in Eurocodice 3, in corrispondenza dei valori
x

=1,4 e curva b,
ricavo un valore di:

x
= 0,3817


Calcoliamo H
x,cq
:
H
x,cq
= 1,S H
mcdo

Per H
x,cq
deve essere rispettata la limitazione:
H
x,cq
u.7SH
MAX
; H
MAX
]

Per il nostro schema di mensola consideriamo:
H
mcdo
=
2
S
H
MAX

da cui
H
x,cq
= 1,S
2
S
H
MAX
= u,86 S1,66 = 27,44 KN m


Sostituendo tutto nella relazione di verifica, risulta:

4S,S4
u,1SS7
4S,2S SS,S
1,uS
+
27,44
1u984,71 [1
4S,S4
S8S,9S

= u.2 < 1

La verifica di instabilit a presso-flessione risulta soddisfatta.


8. Collegamento colonna-fondazione

Le fondazioni sono del tipo a plinto rigido. Lo colonne sono saldate ad una piastra di dimensioni
330x330 mm e di spessore 30mm, la quale poggia su uno strato di malta di livellamento si spessore
30mm.


8.1 Dimensionamento collegamento piastra-colonna
Il collegamento tra il profilo della colonna e la piastra di base, verr realizzato mediante unione
saldata a cordoni d'angolo, a parziale ripristino di resistenza. Nella sezione da collegare sono
presenti sollecitazioni di sforzo normale, taglio e momento flettente.

Dispongo i cordoni di saldatura lungo tutto il perimetro del profilo della colonna, assumendo per i
diversi cordoni il seguente schema di sollecitazione:
- Sforzo normale: assorbito in maniera uniforme da tutte le saldature;
- Taglio: assorbito dalle saldature di anima;
- Momento flettente: assorbito dalle saldature di ala.
5. Dimensionamento capriata







Prima di procedere al dimensionamento delle saldature che collegheranno il profilo della colonna alla
piastra di base, devo calcolare le aliquote di sforzo normale che sollecitano le saldature di ala e
quelle di anima.

- N
Sd, anima
=
N
Sd
A
cnimc
A
tct
=
43,34 0,001105
0,004525
= 10,6 KN

- N
Sd, ala
=
N
Sd
A
clc
A
tct
=
43,34 0,00171
0,004525
= 16,4 KN


Dimensionamento saldature di ALA
I cordoni di saldatura che uniscono le ali del profilo della colonna
alla piastra di base, sono disposti come in figura. In particolare si
prevede un cordone disposto sul lato esterno dell'ala la cui
superficie resistente ha dimensioni L
1
x a, e due cordoni sul lato
interno dell'ala, la cui superficie resistente pari a L
2
x a. Si noti
che i cordoni interni presentano una interruzione in corrispondenza
dell'ingombro dell'anima del profilo. Questo si rende necessario per
non computare nel dimensionamento, la zona di sovrapposizione tra
le saldature di ala e di anima.
Il pacchetto di saldature cos disposto dovr assorbire le
sollecitazioni di momento flettente e l'aliquota di sforzo normale relativa all'ala.

Sulla base di considerazioni di tipo geometrico, posso fissare: L
1
= 180 mm L
2
= 80 mm.

Assumendo che la sollecitazione di momento flettente venga assorbita dalle saldature mediante una
coppia di forze trazione-compressione, posso calcolare:

C = I =
H
Sd,x
J

=
H
Sd,x
E
uIu
=
S1,66
u,171 u,uu9S
= 196 KN

dove d* rappresenta il braccio della coppia interna in cui stato scomposto il momento flettente.

Per effetto delle sollecitazioni agenti, sulle saldature si generano delle azioni di tipo normale rispetto
alla superficie resistente e ortogonali all'asse del cordone:

n
J
=
C
o I
1
+2 o I
2
+
N
Sd
, olo
o I
1
+2 o I
2


Applicando la formula di verifica normativa, vado a calcolare l'altezza di gola a minima, necessaria
affinch le saldature di ala riescano a portare le azioni applicate:

_n
J
2

1

k


o
J

1

k


C
o (I
1
+2I
2
)
+
N
Sd
o (I
1
+2I
2
)
u.7 SSS

196
o (u,18u +2 u,u8)
+
16,4
o (u,18u +2 u,u8)
u.7 SSSuuu

Ricavo a 0,25 cm = 2,5 mm, per cui assumo per le saldature di ala a = 5 mm.


Dimensionamento saldature di ANIMA
I cordoni di saldatura che uniscono l'anima del profilo della
colonna alla piastra di base, sono disposti come in figura. In
particolare si prevedono due cordoni disposti su entrambi i lati
dell'anima la cui superficie resistente ha dimensioni L x a. Si noti
che i cordoni presentano una interruzione in corrispondenza
dell'ingombro delle saldature di ala. Questo si rende necessario per
non computare nel dimensionamento, la zona di sovrapposizione
tra le saldature di ala e di anima.
Il pacchetto di saldature cos disposto dovr assorbire le
sollecitazioni di taglio e l'aliquota di sforzo normale relativa
all'anima.

Sulla base di considerazioni di tipo geometrico, posso fissare: L = 140 mm .

In particolare, per effetto dell'azione tagliante, sulla superficie resistente dei cordoni di saldature si
generano delle tensioni di tipo tangenziale, parallele all'asse dei cordoni; per effetto dello sforzo
normale, invece, nascono delle tensioni normali, ortogonali all'asse delle saldature.
Rispettivamente valgono:

=
I
Sd
2 o I


n
J
=
N
Sd
, onmo
2 o I


Applicando la formula di verifica normativa, vado a calcolare l'altezza di gola a minima, necessaria
affinch le saldature di ala riescano a portare le azioni applicate:

_n
J
2
+t

2

1

k

sostituendo i valori numerici nella relazione, ricavo a 0,3 mm, per cui assumo per le saldature di ala
a = 5 mm.





8.2 Dimensionamento tirafondi
Le colonne devono essere fornite di adeguate piastre di base in acciaio per distribuire le forze di
compressione nelle parti compresse della colonna su un'area si contatto sufficiente a che la pressione
di contatto non superi la resistenza di progetto f
j
del giunto (malta e calcestruzzo).
Si deve assumere che le forze trasferite alla fondazione dagli
elementi in compressione della colonna, siano distribuite
uniformemente dalla piastra di base, come mostrato in figura
al lato.
La pressione risultante sull'area di contatto non deve
superare la resistenza di contatto f
j
del giunto, e la larghezza
c della zona di contatto addizionale non deve superare:

c = _

k
S
]
y
M0

dove:
t lo spessore della piastra di base in acciaio pari a 30 mm;

k la resistenza allo snervamento del materiale della piastra di base in acciaio, che per un
acciaio S355 pari a 355 MPa;
y
M0
il coefficiente parziale di sicurezza dellacciaio;

]
la resistenza di contatto del giunto e pu essere determinata tramite la relazione:

]
=
]
k
]

cd

dove:

]
il coefficiente di giunto il quale dipende dalle caratteristiche della malta posta al di sotto
della piastra. Pu essere preso uguale a 2/3, se la resistenza caratteristica a compressione della
malta almeno pari al 20% della resistenza del calcestruzzo della fondazione, e inoltre lo
spessore del letto di malta deve essere non maggiore del 20% della larghezza minima della
piastra di acciaio;
k
]
il fattore di concentrazione che pu essere posto convenzionalmente pari a 1;

cd
la resistenza di progetto del calcestruzzo; assumendo per il plinto un calcestruzzo di
classe C 25/30 si ha che
cd
pari a
]
ck
1,5
=16,67 MPa.

Vado a calcolare:

]
=
]
k
]

cd
=
2
S
1 16,67 = 11,11 HPo

c = _
]
j
3]
]
y
M0
= Su _
355
311,111,05
= 9S,SS mm









Risulta una piastra (330 x 330mm) tutta collaborante.

A questo punto, individuata l'area di calcestruzzo effettivamente sollecitata dalla piastra, devo
verificare la sezione in cemento armato a presso-flessione. Si tratta, in particolare, di una sezione in
calcestruzzo armato, sollecitata da N ed M provenienti dal pilastro, in cui l'armatura costituita dai
tirafondi. Questi ultimi devono essere progettati per resistere agli effetti dei carichi di progetto. Essi
devono fornire resistenza alla trazione dovuta alle forze di sollevamento ed ai momenti flettenti.












Eq. di equilibrio alla traslazione: B u.8 x
]
A
s

J = N
Sd

Eq. alla rotazione (polo armatura): B u.8 x
]
(J u.4 x) N
Sd
[
H
2
c = H
Sd


B = 330 mm
f
j
= 11,11 MPa
d = 330-40 = 290 mm
N
Sd
= 43,34 KN
M
Sd
= 31,66 KN m
H = 330 mm
c = 40 mm


Eq. di equilibrio alla traslazione: SSu u.8 x 11,11 A
s
S91,S = 4SS42,SS
Eq. alla rotazione (polo armatura): SSu u.8 x 11,11 (29u u.4 x) 4SS42,SS
(16S 4u) = S166uuuu

Da cui si ha:
x = 47 mm
A
s mn
= 2S8,S mm
2


Calcolata l'area minima di armatura necessaria, assumo il seguente numero di barre costituenti i
tirafondi: 2 18 aventi una A
s
tct
= Su9 mm
2
.

Assumo,inoltre, che i tirafondi compressi siano uguali a quelli tesi.







8.3 Verifica a taglio dei tirafondi
Dato che non si prevedono elementi speciali per resistere al taglio, bisogna dimostrare che la
resistenza al taglio dei tirafondi sufficiente a trasferire la forza di taglio di progetto. Il taglio che
sollecita i tirafondi pari allo sforzo di taglio che sollecita la colonna: T
xd
= 15,83 KN.

Considero dei tirafondi di classe 8.8 (f
tb
= 800 MPa) del tipo M18 (d=18 mm, A
res
=192 mm
2
), in
numero di 4.

F
v,Rd
=
u.6 f
tb
A
rcs
y
M2
=
u,6 u,8 192
1,2S
= 7S,7S KN
dove:
- F
v,Rd
la resistenza di calcolo a taglio dei tirafondi
- f
tb
la resistenza a rottura del materiale impiegato per realizzare i tirafondi
- A
res
larea resistente dei tirafondi

La sollecitazione tagliante per singolo tirafondo sar:


I
J
n
t
=
1S,8S
4
= S,96 KN

La verifica di resistenza a taglio dei tirafondi risulta soddisfatta.


8.4 Lunghezza di ancoraggio dei tirafondi
I tirafondi vengono ancorati alla fondazione mediante piegatura ad uncino, come schematizzato in
figura:

Quando i tirafondi sono forniti di uncino, la lunghezza
dell'ancoraggio deve essere tale da impedire la perdita
di aderenza prima dello snervamento del tirafondo.

In ipotesi di resistenza tangenziale di aderenza di
calcolo
d
sia uniformemente distribuita lungo tutta
l'estensione del tirafondo.

I =
d

4
d

dove:

d
=

bk
y
c

in cui
- y
c
il coefficiente parziale di sicurezza relativo al calcestruzzo posto pari a 1,5
-
bk
la resistenza tangenziale caratteristica di aderenza data da:
-

bk
= 2,2S p
ctk

dove
p = 1 per 32 mm

ctk
la resistenza a trazione caratteristica del calcestruzzo valutata come:

ctk
= u,7
ctm



ctm
la resistenza media a trazione diretta che la possiamo valutare, per cls di classe
inferiori al C50/60 secondo la seguente relazione:

ctm
= u,S
ck
2
3
,
= u,S 2S
2
3
,
= 2,S6 HPo
quindi

ctk
= u,7 2,S6 = 1,8u HPo
da cui

bk
= 2,2S 1 1,8u = 4,uS HPo
a questo punto:

d
=
4,uS
1,S
= 2,7 HPo
in definitiva
I = S91,S
18
4 2,7
= 6S2,1 mm = 6S,2 cm

Assumo L= 66 cm.


8.5 Resistenza a flessione della piastra di base
Assumendo che la piastra sia sufficientemente rigida, questa avr una deformata di tipo rigido ed in
particolare, essendo soggetta a presso-flessione, parte di essa sar tesa, e parte sar compressa.
In particolare, con riferimento allo schema di seguito riportato, ho che:

la lunghezza La di piastra sar compressa, mentre la lunghezza Lb sar
tesa. Avendo, la piastra, una deformata rigida, il calcestruzzo al di sotto
di La reagir con un carico uniformemente distribuito che agisce dal
basso verso l'alto. Nella lunghezza Lb, invece, la piastra tende ad
alzarsi e, siccome assumo che il calcestruzzo non reagisce a trazione,
questo non esplica alcuna reazione. Devo, per, considerare la presenza
del tirafondo il quale tende ad allungarsi esplicando un'azione puntuale
sulla piastra.

Per la verifica della piastra, posso individuare due sottosistemi che
indico con a e b:





Analizzo i due sottosistemi calcolando i tagli e i momenti che si vengono a generare in
corrispondenza degli incastri, dovuti alle azioni applicate sulla piastra:

Sottosistema a:
La = 79,5 mm
f
j
=11,11 MPa
B
p
= 330 mm

H
u
=
]
Io Bp
Io
2
=
]
Bp
Io
2
2
= 11,11 SSu
79,S
2
2
= 11,66 KN m
I
u
=
]
Io Bp = 11,11 SSu 79,S = 291,47 KN

Sottosistema b:
Lb = 79,5 mm
d=79,5-40 = 39,5 mm
B
p
= 330 mm

F = n
t
A
s

d
= 2 2S4,S S91,S = 199,17 KN
I
b
= F = 199,17 KN
H
b
= F J = 199,17 u,uS9S = 7,87 KN m

Per dimensionare la piastra, tra i due sottosistemi analizzati, considero la condizione pi gravosa,
ossia devo considerare a quale dei due sottosistemi corrisponde la coppia M e T maggiore, e con tale
coppia dimensiono la sezione della piastra.

M
MAX
= M
a
= 11, KN m
T
MAX
= T
a
= 291, 47 KN

Note le sollecitazioni massime agenti sulla sezione della piastra, posso calcolare il suo spessore
minimo, necessario affinch essa possa portare il taglio e il momento massimo. Determino lo
spessore minimo uguagliando il momento sollecitante con quello resistente (plastico), e
analogamente per il taglio:

H
mux
= H
pI
=
B
2
4

k
y
M0
=
SSu
2
4

u,SSS
1,uS
= 2u,4 mm

I
mux
= I
Rd
=
B
S

k
y
M0
=
SSu
S

u,SSS
1,uS
= 4,S mm

Dai calcoli effettuati risulta uno spessore minimo necessario per portare il momento flettente pari a
20,4 mm e uno spessore minimo necessario per il taglio pari a 4,5mm.

Assumo t = 30 mm.








9. Dimensionamento plinto di fondazione
Definisco, anzitutto, le sollecitazioni agenti sul plinto. In particolare alla sua base agiscono
sollecitazioni di: sforzo normale, la quale dovuta allo sforzo normale derivante dalla colonna, dal
peso della colonna e dal peso proprio del plinto stesso, agisce poi un momento flettente, dovuto
all'azione flettente scaricata dalla colonna e dal contributo flettente dovuto al taglio agente sulla
colonna.

Sforzo normale

N
Sd
tct
= N
Sd
ccl
+ P
coIonnu
+P
pInto

dove:
- N
Sd
pil
= 4S,S4 kN
- P
coIonnu
= A
coIonnu
E
coIonnu
y
uccuo
= u,uu784S2S 4 78,Su = 1,42 kN
- P
pInto
: ipotizzo un plinto quadrato di lati 3 x 3 m e altezza 1 m:
- P
pInto
= I
pInto
y
cIs
= S S 1 2S = 22S kN

Quindi
N
Sd
tct
= 4S,S4 +1,42 +22S = 269,8 kN


Momento flettente
H
Sd
tct
= H
Sd
pil
+I
Sd
pil
E
pInto

dove:
- H
Sd
pil
= S1,66 kN m
- I
Sd
pil
= 1S,8S kN

Quindi:
H
Sd
tct
= S1,66 +1S,8S 1 = 47,S kN m

9.1 Dimensionamento pianta del plinto


Vado a dimensionare i lati B ed L del plinto. Per quanto riguarda
la larghezza L, avendo assunto il plinto come una struttura rigida,
introduco l'ipotesi di terreno non reagente a trazione e lo
considero reagente solo a compressione. A questo punto, so che
la reazione del terreno dipende dalla posizione in cui applicatala
risultante delle forze esterne e la quale potrebbe assumere tre
diversi andamenti. Nella progettazione si evitano dimensioni tali
che l'eccentricit e della risultante, sia maggiore del raggio di
nocciolo della sezione del plinto. Una simile condizione
comporterebbe una sezione parzializzata e dunque si avrebbe che
solo una parte dell'area di impronta del plinto sia soggetta alla
reazione del terreno. Il plinto va, invece, dimensionato in modo
tale da avere una sezione tutta reagente per evitare problemi di ribaltamento. Per realizzare questa
condizione, vado ad imporre che la risultante dei carichi esterni abbia una eccentricit minore o
uguale del raggio di nocciolo.


p
n
=
L
6
; =
M
Sd
tct
N
Sd
tct


Ponendo: e p
n

M
Sd
tct
N
Sd
tct

L
6
L
6 M
Sd
tct

N
Sd
tct

6 47,5

269,8
= 1,05 m

Assumo L= 3m.

Per quanto riguarda la dimensione B, suppongo di trovarmi nella condizione generica secondo cui la
reazione del terreno del tipo:












Posso indicare la tensione massima che il terreno esercita sulla struttura di fondazione come:

max
= q
t max
/ B

indicando con
lim
la massima tensione che pu essere scaricata sul terreno, vado a porre:

max

lim
da cui ricavo B
min

q mox =
N
Sd
tct
L
+
6cN
Sd
tct
L
2
=
269,8
3
+
60,17269,8
3
2
= 120,51 KN/m

Sostituisco:
qt mux
B

lim

in cui assumo un valore arbitrario per

lim pari a 150 KPa



120,51
B
150 B
min
0,81 m

Volendo realizzare un plinto a pianta quadrata, adotto come dimensione del suo lato il massimo
valore tra L
min
e B
min.
In definitiva il plinto avr dimensioni in pianta B=L=3m.


9.2 Dimensionamento altezza e armatura del plinto
Per il dimensionamento di questi parametri, studio il plinto come costituito da quattro elementi
mensola incastrati alla base del pilastro, di lunghezza pari ad L/2.
Analizzando nello specifico la singola mensola, la sua sezione avr valori della base e dell'altezza
variabili rispettivamente tra B e b, e l'altezza tra H e h.


















Avendo la mensola una sezione variabile, sia in altezza che in larghezza, considero una mensola
avente una sezione equivalente rettangolare e precisamente una sezione rettangolare che abbia una
b
media
e una h
media
pari a:

b
mcdu
=
b
pustu
+B
pInto
2
=
SS +Suu
2
= 166,S cm

mcdu
=
E +
2
=
1uu +Su
2
= 7S cm

A questo punto, mi sono ricondotto a trattare quattro mensole a sezione rettangolare, di cui
dimensioner sicuramente la pi sollecitata. Schematizzando il terreno di posa con un
comportamento elastico alla Winkler, accadr che in seguito alla funzione spostamento assunta dal
plinto, il terreno eserciter su di esso una certa reazione che posso determinare:

avendo dimensionato il plinto in maniera tale che la sua sezione fosse tutta reagente, la
condizione di carico del terreno sar:

p
n
=
I
6
=
S
6
= u.S m
sapendo che
=
H
Sd
tct
N
Sd
tct
=
47,S
269,8
= u,17 m
a questo punto
p
n
>

Schema di carico corrispondente:

Calcolo i valori del carico che rappresenta la reazione del terreno:

q
t
MAX
=
N
I
+
6 N
I
2
=
269,8
S
+
6 269,8 u,17
S
2
= 12u,S1 KNm

q
t
min
=
N
I

6 N
I
2
=
269,8
S

6 269,8 u,17
S
2
= S9,SS KNm

q
t

=
q
t
MAX
+q
t
min
2
=
120,51 +59,35
2
= 89,93 KN/m

Avendo considerato una sezione rettangolare di dimensioni medie, considero la mensola soggetta ad
un carico uniforme di valore medio:

q
t
mcdic
=
q
t

+q
t
MAX
2
=
89,93+120,51
2
= 105,22 KN/m

Schema di carico definitivo:













Con questa condizione di carico semplificata, risulta immediato calcolare i valori di Taglio e
Momento lungo l'asse della mensola, con i cui valori massimi dimensioner l'armatura della sezione.









Diag. momento Diag. taglio Deformata




Valori massimi di sollecitazione:
H
MAX
=
q
t
mcdic
[
I
2

2
2
=
1uS,22 [
S
2

2
2
= 118,4 kN m
I
MAX
= q
t
mcdic

I
2
= 1uS,22
S
2
= 1S8,8 kN

Note le sollecitazioni massime, con questi valori vado a dimensionare l'armatura tesa della mensola,
per la quale utilizzo un acciaio di classe B450-C:

Eq. di equilibrio alla traslazione: B u.8 x
cd
A
s

J = u
Eq. alla rotazione (polo armatura): B u.8 x
cd
(J u.4 x) = H
mux


Eq. di equilibrio alla traslazione: 166S u.8 7,S4 u,u1667 A
s
u,S91S = u
Eq. alla rotazione (polo armatura): 166S u.8 x u,u1667 (71u u.4 x) = 1184uu

Da cui si ha:
x = 7,6 mm
A
s mn
= 428 mm
2


Per garantire il rispetto del quantitativo minimo di armatura dettato dalla normativa, vado a disporre
nella zona tesa della mensola un'armatura costituita da 716 i quali hanno un'area complessiva di
1407 mm
2
. Assumo, inoltre, che l'armatura in zona compressa sia uguale a quella tesa.

A
s tot
= 1416 = 28,14 cm
2

A
s tot min
=0,2% A
cls
= 0,002 166,5 75 = 24,97 cm
2




9.3 Verifiche di resistenza del plinto

Verifica a flessione semplice:

vado a verificare a flessione semplice (Msd=118,4 kN m) la sezione rettangolare in calcestruzzo
armato con armatura simmetrica (716).

La sezione cos costituita risulta avere un momento resistente pari a:

H
Rd
= S8S,9 kN m

il quale maggiore del momento sollecitante.
La verifica a flessione semplice risulta soddisfatta.


Verifica a taglio:
Il taglio resistente della sezione della mensola dato da:

I
Rd
= _
u.18 k (1uu p
I

ck
)
1
3
,
y
c
+u.1S o
cp
_ b J

dove:
- k = 1 +_
200
d
= 1,SS 2;
- :
mn
= u,uSSk
3
2
,

ck
1
2
,
= u,SS HPo;
- J (= 71u mm) laltezza utile della sezione;
- b (= 166S mm) la larghezza media della sezione;
- p
I
= A
stot
(b J) = u,uu2S8 u,u2 la percentuale geometrica di armatura longitudinale;
- o
cp
= N
Sd
A
c
= u,u HPo u,2
cd
(= S,SS HPo) la tensione media di compressione della
sezione (compressione positiva);
- N
Sd
(= u kN) lo sforzo assiale di progetto (in N);
- A
c
(= 12487Su mm
2
) larea della sezione di solo calcestruzzo;

I
Rd
= _
u,18 1,SS (1uu u,uu2S8 2S)
1
3
,
1.S
+u,1S u,u4_ 166S 71u = 4uu,4 KN

Essendo T
Rd
> T
d
= 158, 8N la verifica di resistenza risulta soddisfatta.

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