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Piero Umiliani nasce a Firenze il 17 luglio del 1926.

A cinque anni scopre il pianoforte del nonno materno e una zia insegnante di musica gli impartisce le prime lezioni. Lui, appena pu, strimpella le note di "Pippo Non lo Sa" di Gorni Kramer, il primo brano che ha ascoltato alla radio. A sedici anni inizia la carriera giornalistica per il quotidiano "Il Nuovo Giornale di Firenze", esperienza che gli procura soddisfazione ma anche qualche guaio quando in un articolo elogia la musica jazz americana, a quei tempi avversata e definita nel migliore dei casi "negroide". Il maestro Pippo Barzizza che in quegli anni trasmettteva da Radio Firenze i successi americani spacciandoli per brani italiani con titoli inventati ad hoc, legge l'articolo e vuole complimentarsi con l'autore, ovviamente in gran segreto. L'appuntamento negli auditori della Rai dove un emozionatissimo Piero ascolter Il maestro Barzizza dirigere "Il Ruggito della Tigre" che altro non era che la celebre "Tiger Rag". Avrebbe ancora voluto scrivere di musica ma la carriera di cronista viene interrotta bruscamente dallo scoppio della seconda guerra mondiale. In quegli anni bui, mentre il padre Guido ascoltava Radio Londra, Piero, anzi Pierino come lo chiamavano tutti, preferiva sintonizzarsi sulla Svizzera la cui radio nazionale dedicava ogni sera una mezz'ora a Duke Ellington. La passione era nata, ma recuperare quei dischi, in particolar modo "Mood Indigo" era quasi impossibile, al punto che molti negozianti cacciavano via i ragazzi che solo osassero chiedere "quella robaccia". THE PIANO PLAYER Nel 1944, con larrivo degli alleati, trova lavoro improvvisandosi pianista in un club frequentato da americani, con lo stesso spirito dei suoi compagni duniversit che si impegnavano nei mestieri pi disparati pur di guadagnare qualcosa. Laureatosi in giurisprudenza nel 1948 allUniversit di Firenze, pi per rispettare una volont dei genitori che per vocazione, si iscrive al Conservatorio Luigi Cherubini dove si diploma in Contrappunto e Fuga nel 1952.Quello che sembrava essere partito come un espediente in attesa che il giornale riaprisse dopo la fine del conflitto, diventa il suo destino professionale e artistico. La vicinanza con gli americani e la scoperta della loro musica danno un contributo determinante alla sua formazione come pianista jazz e nel 1951 si sposta pi volte a Milano per incidere due dischi per la Durium, i primi in stile bebop mai registrati in Italia, ("Formula", "Mam Bop", "Papirologia" e "Intrabop" i titoli dei brani), patrocinati dall'Associazione Amici del Jazz di Gianfranco Madini e accompagnato da Oscar Valdambrini, Gianni Basso, Beppe Termini e Rodolfo Bonetto.Sono dischi a 78 giri, stampati in pochissime copie, con i titoli scritti a penna e la numerazione di catalogo apposta con un timbro, ma sono un capitolo fondamentale per il jazz Made in Italy. Per Piero giunto il momento di ampliare le esperienze musicali e l'occasione gli capita con un ingaggio internazionale.Nel 1954 Piero e altri amici jazzisti partono per la Norvegia dove suoneranno per oltre sei mesi nei locali di Oslo. La jazz band dei Masseglias (dal cognome di Aldo Masseglia, violinista e fondatore del gruppo) si guadagna una certa notoriet e i quotidiani locali non si lasciano sfuggire i quattro italiensk che suonano classici italiani e standard del jazz americano.

JAZZ A CINECITTA'

Dopo l'esperienza norvegese torner a Firenze solo per un breve periodo per poi trasferirsi a Roma, incoraggiato anche da Claudio Gambarelli, primo editore a stampare brani di sua composizione per complessi di jazz. La capitale d'Italia (...e del cinema italiano) lo accoglie nella maniera migliore. I fratelli Paolo e Emilio Taviani gli affidano le musiche del loro documentario Pittori in Citt, prima esperienza di musica per immagini per il musicista. Ma solo l'inizio. Nel 1958 il regista Mario Monicelli lo contatta per la composizione della colonna sonora del film I Soliti Ignoti. Non si tratta di una colonna sonora qualunque ma della prima colonna sonora italiana interamente jazzistica. Il film sar candidato all'Oscar nella sezione film in lingua straniera e anche se la statuetta andr "Mon Oncle" di Jacques Tati, si apre una nuova era per Umiliani e per il mondo delle colonne sonore. Il filo rosso tra jazz, cinema e il maestro fiorentino prosegue con titoli quali L'Audace Colpo dei Solti Ignoti (1958), dove irrompe la tromba di Chet Baker, con Smog (1962) sempre con Baker e la grande vocalist Helen Merrill, Una Bella Grinta con il sax di Gato Barbieri e Accattone di Pier Paolo Pasolini dove Umiliani collabora con il maestro Rustichelli e si ascolta il sassofono di Ivan Vandor. La versatilit di Umiliani lo porta a confrontarsi con tutti gli stili musicali lavorando con grandi registi per film di ogni genere. Arrivano cos le musiche per Il Vigile (1958) di Luigi Zampa con Alberto Sordi, A Cavallo della Tigre (1962) di Luigi Comencini con Nino Manfredi, La Celestina P.R. di Carlo Lizzani nel 1964. In quello stesso anno Umiliani che si era appena aggiudicato il premio della critica per il miglior disco italiano di jazz con "Piccola Suite Americana", fonda l'etichetta discografica Omicron con la quale produce i primi tre dischi di una lunga serie sonorizzazioni, album destinati all'utilizzo come sottofondi per produzioni radiotelevisive. Il secondo di questi, intitolato Musica per Due contiene "Chanel" brano che il pianista Oscar Peterson inserisce nell'album Soft Sands, sempre del 1964.

TV, CULT MOVIES & MUPPETS' SHOW Tra la fine dei '60 e per tutti i '70 Umiliani lavora per film oggi di culto quali 5 Bambole per la Luna d'Agosto di Mario Bava con Edwige Fenech, La Ragazza dalla Pelle di Luna di Luigi Scattini con Zeudi Araya e Svezia, Inferno e Paradiso sempre di Luigi Scattini per il quale Umiliani compone la celebre "Mah N Mah N", sino a La Pupa del Gangster con la coppia eccellente Marcello Mastroianni e Sofia Loren per la regia di Giorgio Capitani.Sin dai tempi dei primi successi discografici il maestro inizia a lavorare per la radio e per la televisione. Tra le prime esperienze c' il Festival di Sanremo del 1957 dove partecipa nella sezione "liberi autori" per poi passare alla direzione musicale de il Mattatore con Vittorio Gassman nel 1960. Negli anni successivi conduce le trasmissioni Moderato Swing (1961) e Fuori l'Orchestra (1963) che portano il jazz in tutte le case

degli italiani, senza contare le innumerevoli sigle per trasmissioni di ogni genere. E sar la televisione a far scalare a Umiliani le classifiche di tutto il mondo quando "Mah N Mah N" diventa nel 1969 sigla del celebre show Muppets Show, i pupazzi creati da Jim Henson.Alla fine la sua carriera conter oltre 150 colonne sonore, senza considerare i documentari, i lavori teatrali e e televisivi. Grande appassionato di strumenti ne colleziona da ogni parte del mondo e, nel 1970, si avvicina, tra i primi in Italia, al Moog e ad altre tastiere elettroniche. Le sue sperimentazioni, in anticipo coi tempi, non trovano l'appoggio delle case discografiche nazionali e quindi Umiliani produrr in proprio alcuni dischi come Omaggio ad Einstein, Tra Scienza e Fantascienza e Synthi Time, L'Uomo e La Citt, che ancora oggi suonano di incredibile attualit, divenuti oggetti di venerazione tra i collezionisti e in alcuni casi ristampati in formato CD dall'etichetta milanese Right Tempo. I nomi pi grandi della cultura italiana si sono rivolti ad Umiliani per le collaborazioni pi disparate. Cesare Zavattini realizza con lui il docu-film I Misteri di Roma, Pier Paolo Pasolini scrive i testi di canzoni musicate da Umiliani per Laura Betti, Dino Buzzati lo cerca per le musiche di una commedia teatrale. Alla fine del 1982 Umiliani decide di dare una svolta alla carriera, vuole tornare a suonare dal vivo con una Big Band in giro per l'Italia, portare il jazz verso il grande pubblico come fecero in America Duke Ellington e Count Basie. Questo entusiasmante progetto purtroppo non si realizzer. In un pomeriggio di febbraio del 1984, Piero Umiliani viene colpito da un ictus mentre si stava tornando dagli studi RAI di Via Asiago dopo un'intervista radiofonica. Vita e carriera sembrano finite ma non sar cos. LOUNGE MAESTRO Dopo un lungo periodo di riabilitazione si riavvicina alla musica o, forse, la musica a riavvicinarsi a lui. La riscoperta della lounge music, il revival delle colonne sonore del cinema italiano Anni 70 "sdoganato" dal regista americano Quentin Tarantino, fan dichiarato delle musiche di Umiliani, coincidono con il ritorno sulle scene, seduto a quel pianoforte che, tasto dopo tasto, lo ha fatto rinascere. Concerti, riedizioni e riscoperte dei suoi dischi, partecipazioni a festival internazionali riportano in auge la musica del maestro. Il suo amore per rimane il jazz e, nel 1991, esce un nuovo disco in studio, Umiliani Jazz Family, che segna il debutto della figlia Alessandra come vocalist e vede insieme al maestro la tromba di Paolo Fresu, il basso di Giovanni Tommaso e la batteria di Gianpaolo Ascolese.Di l a breve gran parte del catalogo discografico torner dattualit con le edizioni delle etichette Right Tempo, Cinevox, GDM, Cam e Cinedelic.La modernit della sua musica consente ai dee jays di tutto il mondo di scoprire gemme oscure nellimmenso repertorio di colonne e sonore e sonorizzazioni. I pubblicitari si rincorrono per aggiudicarsi i suoi temi per gli spot e artisti quali gli High Llamas, Cinematic Orchestra, Bentley Rhythm Aces, Pizzicato Five, Gak Sato, Kid Loco, DJ Spooky - solo per citarne alcuni - remixano, campionano e reinterpretano i suoi brani, ballati nei club di tutto il mondo.La nuova carriera di Umiliani prosegue sino al

febbraio del 2001 quando viene improvvisamente a mancare.La sua musica per continua, inarrestabile, ad affascinare il mondo. Il respiro internazionale delle composizioni di Umiliani trova ancora conferma nel 2005 quando Steve Soderbergh inserisce il brano "Crepuscolo sul Mare" nella colonna sonora del film Ocean's Twelve con George Clooney e Brad Pitt, lanno successivo la BBC gli dedica uno speciale radiofonico in due puntate e alla Casa del Jazz di Roma la formazione del pianista Enrico Pieranunzi celebra il maestro con la serata Omaggio a Piero Umiliani nell'ambito della Festa del Cinema 2006.Nel 2007 il gruppo inglese dei Cake realizza nel 2007 una versione pop-rock di "Mah N Mah N" inserita dal New York Post tra le migliori quindici cover mai realizzate nella storia della musica e nel giugno del 2008 nell'ambito del Ravenna Festival, lAntonello Vannucchi Octet - formato in gran parte da musicisti dellorchestra di Umiliani - si esibisce sul palco del Teatro Socjale in una serata dedicata interamente alle musiche del maestro.Il 2009 segna il ritorno alla grande popolarit di "Mah N Mah N", video della Walt Disney Pictures legato alla colonna sonora del film Maga Martina e il Libro Magico del Draghetto ( Lilly the Witch: The Dragon and the Magical Book), produzione internazionale affidata al regista premio Oscar Stefan Ruzowitzki. Quello di Piero Umiliani un universo musicale dove c? ancora molto da esplorare. Ricordarlo come uno dei pionieri del jazz in Italia o per le sue oltre 150 colonne sonore sin troppo facile: I Soliti Ignoti, Il Vigile, Cinque Bambole per la Luna d?Agosto, Il Corpo, Aragosta a Colazione? solo per citarne alcune.Ancor pi facile abbinare il suo nome a quel geniale hit che Mah N Mah N, nato quasi per caso per il film Svezia, Inferno e Paradiso nel 1968 e trasformatosi in un hit transgenerazionale grazie al fenomeno dei Muppets.Lo scrigno di Piero conserva per molti altri tesori che appartengono a quegli Anni 70 in cui le major discografiche facevano resistenza alla pubblicazione di alcune composizioni che il maestro registrava nel suo mitico studio romano Sound Work Shop, e che portarono il musicista a fondare le proprie edizioni musicali ed etichette.In quel periodo Piero era al picco della sua creativit. La voglia di sperimentazione, la sensibilit internazionale, la curiosit verso il mondo musicale e non solo era fortissima. cos che nel suo studio sono nati capolavori destinati all?utilizzo radiotelevisivo come sottofondi musicali per documentari e servizi giornalistici. Album di library music divenuti oggetto di culto tra i collezionisti e ricercatissimi da deejays e produttori a caccia di qualcosa di nuovo e moderno che, paradossalmente, viene trovato in incisioni di quaranta anni fa.Nel caso di Africa to-Day le tracce sono attuali fin dai titoli, che sembrano ispirati al vento di cambiamento che ha attraversato il corno d?Africa in questi ultimi anni.Africa to-Day, Rivoluzionari, Nuovi Fermenti, Ultimo Stregone, Riscossa, e gli altri brani di questa raccolta fondono jazz, funk, musica etnica e rock progressive con breaks percussivi, assoli di marimba, riff pianistici e fraseggi al moog eseguiti allo stato dell?arte da Piero e la sua orchestra.Piero Umiliani stato un grande viaggiatore e lo ha fatto con gli occhi e le orecchie del musicista. Dalle sue mete riportava con s almeno uno strumento locale i

cui suoni finivano inevitabilmente in incisioni come queste.Ascoltare Africa to-Day non solo un?esperienza musicale, un viaggio nell?infinito mondo di Piero, nel suo amore per la musica e per la vita.

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