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LAVORARE CON I SOCIAL NETWORK

Social Media 2.0

Tommaso Furlan
822392 A.A. 2012 - 2013

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Chi parla?
Mi chiamo Tommaso Furlan Ho 24 anni, sono un laureando in Scienze Informatiche & Tecnologiche qui a Ca' Foscari. Sono il responsabile del lato Social Media del Gruppo Furlan, proprietaria di diverse sale cinematografiche nel Triveneto.

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Di che si parla?
Il web 2.0 Cosa cambia con i social media Ottimizzazione del lavoro Social

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Il mondo Social
Web 2.0 e social media

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Il web 2.0

Il Web 2.0 un termine utilizzato per indicare genericamente uno stato di evoluzione di Internet (e in particolare del World Wide Web), rispetto alla condizione precedente. Si tende a indicare come Web 2.0 sia l'insieme di tutte quelle applicazioni online che permettono uno spiccato livello di interazione tra il sito e l'utente

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Dal web 1.0 al web 2.0


una mappa-

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Social media: Come partire


Il caso italiano semplifica lo scenario Laccesso ai social media in Italia piuttosto anomalo e comunque assai differente rispetto ad altri mercati. Il quadro infatti molto pi semplificato: Facebook 17 milioni di utenti (un italiano su 4, il 60% circa degli italiani che usano Internet) Youtube un miliardo di video caricati nel mondo Twitter un milione di iscritti in Italia
(mondo: FB 600 milioni, TW: 200 milioni)
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Facebook, Twitter e Youtube padroni?


NO !
Vanno tenuti docchio, per, altri strumenti, pi o meno emergenti: LinkedIn - social media impiegato principalmente per lo sviluppo di contatti professionali Foursquare social media che geolocalizza la posizione dellutente Instagram social media dedicato alle foto Friendfeed aggregatore di aggiornamenti su tutti i social media degli utenti WordPress possibilit di crearsi un proprio blog E tanti altri...
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istruzioni per l'uso

Social media:

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Contenuti:
rumore

il silenzio pi assordante sui social media.

In un contesto dove tutti parlano, chi non dice (o dice male) fa pi

Feedback:
negoziabili

Tutti parlano, tutti ci parlano, tutti si

aspettano risposte. I social media non sono strumenti unidirezionali. Lonore e lonere dellinterazione sono valori non discutibili n

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Social media: buone pratiche per il successo


1. Comunicare con costanza e frequenza
importante tenere sempre viva la Rete ! Gli spazi di unorganizzazione sul web corrispondono ad un mezzo di comunicazione della stessa , tant' che non parlare, vuol dire non avere niente da dire. Quindi importante se non ci sono contenuti o opinioni fresche, bisogna cercarle fuori dal nostro contesto interno. Articoli di giornale, stimoli per il dibattito e la discussione, contenuti di altre realt a noi prossime , possono essere ottime strade percorribili.
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2. Non pubblicare esclusivamente contenuti relativi allorganizzazione

Gli utenti dei social media si aspettano di parlare con altri utenti, che siano direttamente i capi o persone del loro staff , il lato umano fondamentale. Come ognuno di noi condivide sulle proprie pagine personali gusti, passioni e interessi, ci si aspetta che le persone che compongono le organizzazioni con cui interagiamo facciano lo stesso. Anche la condivisione di una passione, di un hobby, persino di una debolezza, di un singolo o di un gruppo di lavoro pu generare attenzione e consenso , e diventare materiale di discussione.

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3. Citare esplicitamente (o taggare) i nostri interlocutori


Taggare una persona vuol dire associarla ad un contenuto. Molti social media permettono includere altri profili personali, gruppi ed altre fanpage quando si pubblica un contenuto o un aggiornamento di stato. Taggare un contenuto ha due vantaggi:
includere le persone o i gruppi taggati allinterno della comunit creata attorno ad un determinato avvenimento; auto-includersi nella comunit che viene taggata, duplicando la quantit di lettori di un contenuto.

Per questo motivo iscriversi ai profili, gruppi e alle pagine vicine, su temi similari a quello di cui ci si occupa.

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4. Gestire i due flussi di feedback


Vuol dire gestire e interpretare la comunicazione che giunge dallutente a noi, al fine di andare incontro alle esigenze dell'utente migliorando il nostro servizio , potr cos aumentare anche la socializzazione con i nostri sostenitori. Questa attivit di monitoraggio costante ha due vantaggi:
anticipazione dei tempi di innovazione personale (=nostro gruppo) e la possibilit di correggere le eventuali strategie in corsa; creazione di link sui profili, le pagine o i gruppi con cui stata stabilita uninterazione. Questo aumenta la visibilit della pagina e la rende pi facilmente rintracciabile, oltre a generare meccanismi di networking e di costruzione del consenso

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5. Evitare censure
La tracciabilit e la memorabilit delle attivit sul web rende impossibile una rimozione totale e indolore dei contenuti. Se cancelliamo un contenuto scomodo, gli utenti lo denunceranno pubblicamente. Sono da evitare anche rimproveri e punizioni ufficiali. Se avremo costruito una comunit solida di sostenitori, saranno gli stessi utenti a sconsigliare i comportamenti spiacevoli, ribattendo agli attacchi in nostra difesa fino alla segnalazione di comportamenti inappropriati (es: segnalazioni su Facebook) che, in caso di numerose indicazioni, sospender provvisoriamente laccesso alla pagina allutente molesto

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6. Coltivare e far crescere la propria rete di relazione


Stimolare la maggior quantit possibile di meccanismi di networking: con un opinion leader (interprete), con i consumatori e i loro amici sui social media. Non esistono molti modi altrettanto efficaci per lavorare sulla brand awareness (conoscenza del marchio) in tempo reale. Per ottenere questo obiettivo sufficiente stringere relazioni, scambiare contenuti, condividerli in contemporanea, tributare i meriti di iniziative o anche polemizzare. Bisogna avere cura delle reazioni generate dalle nostre azioni !

Facebook una risorsa chiave: permettere di fare tutto questo in tempi brevi e in modo pressoch gratuito Tommaso Furlan -Social Media 16

7. Tutto online, per tutti


Rendere disponibili tutti i contenuti e le informazioni su di noi , bisogna mettere ogni utente nella condizione di farci pubblicit. I flussi di comunicazione per sono tali e tanti da impedirne un controllo metodico e totale, che sarebbe comunque controproducente. Allora perch non delegare i processi di creazione del contenuto alla Rete? Spesso gli utenti sono pi bravi di noi.

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8. Trarre vantaggio sui media tradizionali


Possiamo ormai affermare che i social network vengono usati come strumenti espliciti di comunicazione , che giorno dopo giorno assumono potere. Questo principio ancora pi solido nei sistemi mediatici locali, dove si pu approfittare della relativa scarsezza di informazioni autonome, per veicolare contenuti di comunicazione nati sul web in particolare breaking news , video e comunicati stampa.
Molte volte una notizia esce prima in un Twit che da agenzie professionistiche

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Social media: come costruire contenuti interessanti


1. Costruire un racconto, una storia, una narrazione
I contenuti devono assecondare lattualit quanto pi possibile, devono andare in alto e spostarsi sui temi di interesse pubblico (attualit, dati economici , sport) quando se ne ha competenza, ma devono andare anche in basso e occuparsi delle emozioni e dei sentimenti delle persone (temi pi leggeri) quando il fan s' immedesimato con questo genere di contesti.

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2. Comunicare tutto in diretta


Il modo migliore per comunicare sui social media usarlo esattamente come tutti gli altri. Cos come tutti noi aggiorniamo lo status, carichiamo le foto , facciamo un tag in un luogo, allo stesso modo dobbiamo amministrare una pagina. Se una persona non entra in sintonia con noi, e se quindi non gli comunichiamo niente, vorr dire che non gli avremo convinti a seguirci. La qualit dei contenuti prodotti meno importante del timing scelto per proporli. Ad esempio una foto caricata durante un incontro pubblico da preferire ad una foto professionale condivisa a distanza di giorni (per quanto un contenuto non escluda laltro)

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3. Evitare la routine
I contenuti vanno alternati sia per tipologia sia per stile comunicativo. Uno studio ha rilevato che una pagina dovrebbe essere aggiornata ogni 60/120 minuti per essere viva . Bisogna offrire tutti i contenuti (aggiornamenti di stato , video , foto , link , varie) seguendo dei fili logici e narrativi ben riconoscibili che garantiscono la coerenza dello strumento senza sacrificare leterogeneit dei contributi proposti

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4. Editare i contenuti
Il successo di unazione sui social media pu dipendere da 30 secondi di lavoro in pi. Ogni contenuto pu essere personalizzato nel titolo e nella descrizione e pu essere inserito un commento a qualsiasi contenuto, anche a un link esterno. Bisogna preparare un contenuto pensando che questo verr condiviso da persone anche molto lontane da noi. Suggeriamo, dunque, di inserire sempre il nome del mittente nel titolo e sempre i link del sito e di Facebook ad esempo allinterno della descrizione

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5. Comunicare le esclusive
Il rapporto con i media tradizionali fondamentale, ma chi decide il successo di un progetto, di un prodotto, di unorganizzazione sono le persone e sono loro il nostro interlocutore privilegiato. Tutto ci che pu essere condiviso prima con gli utenti e poi con la stampa (a partire dai racconti in diretta degli eventi) da preferire nella scelta dei contenuti da veicolare sui social media

Nel 2008 Obama comunic il nome del suo candidato vicepresidente attraverso un SMS agli iscritti alla sua newsletter e solo dopo fece pervenire la notizia alla stampa. Questo fece sentire la propria comunit parte di un percorso politico e di vita

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6. Far dialogare vecchi media e nuovi media


Tutti gli interventi sui media tradizionali devono diventare contenuti per il web. Se si interviene in televisione, lintervento deve finire su Youtube; se parla in radio si deve caricare e condividere il contributo audio. Questo un ottimo strumento per creare affiliazione e condivisione da parte di chi ha visto lintervento sui media tradizionali, lo ha trovato convincente, lo vorrebbe condividere con i suoi amici e, se viene messo nelle condizioni di poterlo fare, si attiva per farlo conoscere.

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7. Parlare alle nicchie


La comunit virtuale (interlocutori/utenti/acquirenti) fatta di esperienze diverse, di tante piccolissime realt di pubblico. Per questo bisogna sforzarsi di cogliere le occasioni per dire una cosa a ognuna di queste categorie, seguendo lattualit o una richiesta esplicita di attenzione. La gestione del feedback la chiave del successo della comunicazione sui social media. Dare feedback a tutti vuol dire mostrarsi attento agli interessi di tutti, stando attenti di non dare un'impressione di aver assunto una falsa posizione, dunque essere credibile come organizzazione che non vuole limitarsi a messaggi unidirezionali

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8. Parlare quando c gente online


Un aggiornamento di stato illuminante scritto in piena notte rischia di non essere valorizzato pienamente perch non c nessuno online (in teoria...) che pu condividerlo in tempo reale e pu generare leffetto palla di neve e il passaparola anche fuori dalla Rete. Per questo motivo va contemplata lipotesi di scrivere una scaletta quotidiana dei contenuti da condividere per poter gestire tutto e far uscire i contenuti migliori quando il pubblico potenziale pi ricettivo.

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9. Essere flessibili in caso di crisi comunicative


Se un contenuto offre lo spunto per critiche e controversie, non un immorale proporre in breve tempo (e non aspettare, dunque, la cadenza canonica di pubblicazione) un altro stimolo per distrarre i fan della pagine e riattivarli positivamente. Questa regola valida, al contrario, in caso di intervento comunicativo particolarmente riuscito. Se un aggiornamento esalta i sostenitori, forse il caso di tenerlo in evidenza per pi tempo, salvo necessit di caricare contenuti nuovi perch sono tanti, perch c un evento o perch lattualit impone un intervento o una correzione di strategia.

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Vorrei porvi un quesito

Usate l'arma Social nel modo giusto ?

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Grazie dell'attenzione!
Tommaso Furlan
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Fonti
World Wide Web Testi di Giorgio Soffiato & Dino Amenduni Gli amati e odiati social

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