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La prima Guida multimediale per i professionisti dell'Ict e delle tecnologie

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Come e quando

PASSARE A

IPV6

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UN PASSAGGIO OBBLIGATO SOMMARIO
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Il protocollo del futuro gi presente

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LE COSE DA SAPERE Conoscere Ipv6 per usarlo

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i siamo da sempre occupati di Ipv6. Il primo articolo in merito, che abbiamo ritrovato nel nostro archivio online, data il 1999: parlava della costituzione dellIpv6 Forum. Negli anni quello che doveva essere il futuro si materializzato e ora ne vogliamo parlare con quello spirito laico che ci ha sempre contraddistinto. Vogliamo capire noi per spiegare al lettore. A volte, ed questo il caso, le due attivit viaggiano su binari ravvicinati. Perci non abbiamo ripetuto quanto ritenevamo di aver imparato, ma abbiamo chiesto al gruppo che si occupa di Ipv6 presso il Cnr di darci la sua pi semplice e diretta spiegazione del fenomeno. Riteniamo che la loro visione sia quanto di pi ineludibile ci possa essere sulla piazza e ve lo offriamo. Poi, alla luce del fatto che pochissimi in Italia si sono gi avviati a gestire la migrazione del protocollo, abbiamo voluto capire con quali argomenti gli attori del mercato intendono fluidificare il processo. Sempre allinsegna della semplicit e della trasparenza. Pertanto abbiamo chiesto loro di spiegarci chi, come e quando deve approntare la migrazione. Ne emerso un quadro variegato, a volte denso di contenuti tecnici, stimolante, perch a suo modo sa essere uno specchio del nostro Paese. Anche con la lente di un protocollo Internet possiamo comprenderci meglio. Dario Colombo

CISCO Preservare, preparare, conseguire. Cos si usa Ipv6 JUNIPER NETWORKS Con Nat si pu mitigare il problema dellesaurimento RADWARE Fare la check list per essere sicuri SOPHOS-ASTARO Prima tocca agli Isp NETGEAR Tre tecniche per una migrazione che non si fa in un colpo solo F5 NETWORKS Mettere in parallelo le reti BROCADE Cinque consigli per non perdersi danimo ARBOR NETWORKS Il momento giusto per fare progetti pilota EXTREME NETWORKS Qualche cambiamento per cogliere i vantaggi CA TECHNOLOGIES Ci attendono tempi di convivenza fra protocolli IBM Sfruttare bene la coesistenza con Ipv4 INFOBLOX Dual stack entro il 2012

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LE COSE DA SAPERE

Conoscere Ipv6 per usarlo


Nonostante la cosiddetta Internet mista sembri destinata a durare per molti anni ancora, lIpv4 dovr, suo malgrado, fare spazio al nuovo protocollo. Marco Sommani del Cnr ci spiega il perch

egli ultimi tempi, la notizia della scarsit degli indirizzi Internet ha raggiunto anche i non addetti ai lavori. Molti sanno anche che il Web potr continuare a espandersi senza problemi usando, invece del vecchio protocollo Ipv4, il pi recente Ipv6. Ma che cosa cambia fra i due protocolli? Cambiano molte cose, ma la novit pi importante riguarda la quantit di elementi indirizzabili, o, in termini tecnici, la lunghezza dellindirizzo Ip.

La sigla Ip significa Internet protocol, ossia linsieme delle regole con cui avvengono le trasmissioni di dati su Internet. LInternet protocol stabilisce, per esempio, che i dati devono essere trasmessi in forma di pacchetti. Un pacchetto successione di bit di lunghezza finita (di solito non maggiore ai 12mila bit); i primi bit del pacchetto si chiamano header e contengono le informazioni necessarie perch il pacchetto sia consegnato correttamente al suo

destinatario, mentre i bit successivi contengono i dati che il mittente intende inviare al destinatario. Spesso un singolo trasferimento di dati (per esempio, il trasferimento di un file) richiede la trasmissione di tanti pacchetti, ciascuno con il suo header.

Ipv4 e Ipv6 sono due differenti versioni dellInternet protocol. Anche se Ipv4 tuttora la versione pi diffusa, Ipv6 coesiste con Ipv4 da pi di

Questione di bit

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dieci anni in varie parti di Internet. Lheader del pacchetto Ipv6 assai diverso da quello del pacchetto Ipv4. In particolare, sono differenti i campi che contengono gli indirizzi Ip del mittente e del destinatario. I campi che contengono gli indirizzi Ipv4 sono lunghi 32 bit, per cui possono contenere valori da 0 a 4.294.967.295, mentre in Ipv6 i campi sono lunghi 128 bit e possono contenere valori da 0 a 340. 282.366.920.938.463.463 .374.607.431.768.211.45 5 (oltre 340 miliardi di miliardi di miliardi di miliardi). Ogni apparato in grado di comunicare su Internet (computer, smartphone, tablet, router, videogioco, telefono Ip, stazione per videoconferenza, stazione di videosorveglianza etc.) deve avere un indirizzo Ip. Anzi, molte volte un singolo apparato usa pi di un indirizzo di questo tipo: per esempio, uno smartphone, su cui siano attivi contemporaneamente il Wi-fi e il 3G, usa un indirizzo Ip sul Wi-fi e un altro sul 3G; un computer, che usi contemporaneamente il collegamento wired, il Wi-fi e la chiavetta Usb per lUmts, ha un indirizzo Ip diverso su ciascuno dei tre collegamenti. facile rendersi conto che per i 7 miliardi di abi-

Con il termine pacchetto Ip si intende un insieme di dati preceduto da informazioni di instradamento formattate secondo le regole dellInternet protocol (Ip). In tal senso, un nodo Ip identifica un apparato in grado di comprendere e/o di produrre un pacchetto Ip. Attraverso il mezzo trasmissivo rappresentato dai link Ip due o pi nodi Ip possono scambiarsi pacchetti Ip direttamente, senza che altri apparati debbano instradarli basandosi sulle informazioni Ip. Basando le sue decisioni di instradamento sulle informazioni presenti allinizio del pacchetto Ip, attraverso un router Ip un nodo Ip che riceve pacchetti da un link Ip li inoltra su altri link nel medesimo protocollo. Nel suo cammino dallorigine alla destinazione il pacchetto Ip pu attraversare pi router che, a loro volta, si servono delle informazioni di instradamento per determinare il salto successivo.

tanti della Terra gli indirizzi Ipv4 sono pochi. LInternet assigned numbers authority (Iana), lautorit centrale di Internet che distribuisce gli indirizzi Ip, ha esaurito le scorte Ipv4 il 3 febbraio 2011. I cinque registri regionali (grossomodo uno per Continente) ai quali Iana distribuisce gli indirizzi hanno ancora, chi pi chi meno, qualche indirizzo non ancora allocato, ma entro pochi mesi finiranno anche questi.

Gli indirizzi Ipv4 sarebbero finiti gi da alcuni anni se, a partire dalla seconda met degli anni 90, non avesse preso piede luso dei Network address translator (Nat). Con i Nat diventato possibile violare il requisito dellunivocit a livello globale degli indirizzi Ipv4. Oggi normale usare, sulle reti residenziali o aziendali, i cosiddetti indirizzi Ipv4 privati. Gli stessi indirizzi Ipv4

Lunga vita allIpv4?

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Pubblicati nelle rispettive versioni finali nel 1981 (lIpv4), e nel 1998 (lIpv6), da qualche anno, sul Web, sono presenti entrambi i protocolli. In realt, gli apparati collegati solo in Ipv4, che oggi sono la maggioranza, dovrebbero essere destinati a diminuire con il tempo. Ma mentre un apparato dual-stack, ossia collegato con entrambi i protocolli, pu comunicare con tutti, uno con il solo Ipv4 non pu comunicare con uno con il solo Ipv6.

privati possono essere usati su diverse reti. I pacchetti originati su un apparato interno a una rete privata e diretti a una destinazione esterna transitano attraverso un router con funzioni di Nat. Il router/Nat, che possiede un indirizzo Ipv4 pubblico (cio univoco), sostituisce lindirizzo Ipv4 del mittente con il proprio indirizzo pubblico e memorizza alcune informazioni relative al pacchetto transitato, in modo da essere in grado di re-indirizzare i pacchetti di risposta (che arriveranno allindirizzo Ipv4 pubblico del router/Nat) al vero destinatario. La soluzione dei Nat, pur avendo il merito di aver ri-

tardato lesaurimento degli indirizzi Ipv4, ha limitato fortemente le potenzialit di Internet, perch rende assai complessa la realizzazione di vari tipi di applicazioni.

A chi pensa di poter evitare lattivazione del nuovo protocollo IPv6 intensificando luso dei Nat va ricordato che attivare Ipv6 pi facile e che la soluzione Nat non solo riduce le potenzialit di Internet, ma presenta anche seri limiti di scalabilit. Stando cos le cose, naturale chiedersi perch lInternet Ipv6 rimanga tuttora accessibile solo a una piccola minoranza di

Tutto il buono dellIpv6

utenti. Questo fatto pu sembrare ancora pi sorprendente se si considera che: tutti gli apparati di utente (computer, smartphone, tablet etc.) che abbiano un sistema operativo rilasciato negli ultimi anni sono dual-stack, cio sono in grado di comunicare contemporaneamente sia in Ipv4 sia in Ipv6; lapparato di utente in grado di servirsi di Ipv6, senza che siano necessarie configurazioni manuali; lapparato di utente in grado di decidere da solo quale versione conviene utilizzare per contattare una nuova destinazione. Ci che vero per gli apparati di utente, non

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vero per gli apparati di rete, come i router e i firewall. Questi devono essere esplicitamente configurati con indirizzi Ipv6 e con altre informazioni. Molti operatori e altrettanti gestori di reti aziendali hanno finora rinviato questi interventi per molteplici ragioni, quali: la scarsa familiarit con il nuovo protocollo; la riluttanza a intervenire sulle configurazioni degli apparati di rete, dovuta al timore di causare malfunzionamenti difficili da diagnosticare; la mancanza di direttive da parte del management; la necessit di rivedere le procedure utilizzate nella gestione delle reti; per chi fornisce servizi a una vasta clientela, la necessit di istruire il personale che fornisce assistenza tecnica ai clienti; la tendenza a non fare oggi ci che pu essere rinviato a domani. Daltra parte, perch due apparati di utente possano comunicare in Ipv6, necessario che questo sia attivo anche su tutti gli apparati di rete presenti sul percorso. Dunque, i computer che si trovano sulla stessa rete locale, siccome possono comunicare direttamente senza attraversare nessun router, gi da tempo in molti casi scelgo-

possibile inviare un pacchetto Ipv4 che trasporti dopo lheader Ipv4 un pacchetto Ipv6. Il pacchetto Ipv4 viaggia attraverso la rete Ipv4, fino a raggiungere la sua destinazione Ipv4. Il destinatario del pacchetto Ipv4 estrae il pacchetto Ipv6 contenuto nel campo dati e lo inoltra attraverso la rete Ipv6 verso la sua destinazione Ipv6. Il trasporto di un pacchetto allinterno di un altro pacchetto prende il nome di tunnel grazie al quale si riesce a fornire connettivit Ipv6 anche agli apparati collegati a una rete solo Ipv4.

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no Ipv6, senza che i loro utenti se ne rendano conto, mentre computer su reti locali diverse, separate da router su cui attivo solo Ipv4, devono necessariamente comunicare in Ipv4. rendersene conto. Dove necessario agire, il problema principale quello di acquisire familiarit con il nuovo protocollo.

Ai fini di una rapida diffusione di Ipv6, il ruolo degli operatori che forniscono connettivit Internet fondamentale, visto che la maggior parte dei router sono controllati da loro. C tuttavia una soluzione tecnica, detta tunneling, con la quale lutente finale pu collegarsi ad Internet in Ipv6 anche se il suo operatore fornisce solo connettivit Ipv4. Il tunneling consiste nello spedire i pacchetti Ipv6 (completi di header Ipv6) nel campo dati di un pacchetto Ipv4. In questo modo due nodi dual-stack riescono a scambiarsi pacchetti Ipv6 anche se separati da un percorso solo Ipv4. I gestori delle reti aziendali (o delle Pubbliche amministrazioni) non possono pi permettersi di rinviare ladozione di Ipv6, perch devono poter acquisire sufficiente familiarit con il nuovo protocollo, prima che questo diventi indispensabile. Finch il loro fornitore di connettivit non attrezzato con Ipv6,

Isp chiamati in causa

Informatico statunitense, Vinton Gray Cerf (qui parodiato nel celebre manifesto dello Zio Sam), conosciuto come uno dei padri di Internet insieme a Bob Kahn, con cui invent il protocollo Tcp/Ip. Per iniziare ad acquisire familiarit con il nuovo protocollo si pu navigare sul sito Ipv6Italia che permette di trovare raccomandazioni, informazioni e riferimenti utili, comprese le specifiche della nuova versione del protocollo.
per loro il tunneling la scelta migliore. Riassumendo, la maggior parte degli utilizzatori di Internet (come minimo tutti quelli che non hanno mai dovuto configurare un indirizzo Ipv4) finiranno per usare Ipv6 senza

Larrivo di Ipv6 richiede maggiori spese, ma queste saranno determinate prevalentemente da esigenze di formazione e pianificazione. Sostituzioni di apparati sono necessarie solo se le apparecchiature sono talmente vecchie, che avrebbero dovuto essere sostituite in tutti i casi. Al tempo stesso, la diffusione di Ipv6 fornir nuove opportunit allindustria, perch, grazie allindirizzamento, praticamente infinito, e alla scomparsa dei Nat, diventer facilissimo collegare a Internet una moltitudine di nuove apparecchiature, tanto che realistico prevedere una massiccia diffusione di Internet anche in contesti in cui finora aveva difficolt a penetrare (domotica, trasporti, medicina etc.). Per limmediato futuro, per, dobbiamo rassegnarci ad assistere ancora per un po di tempo allincremento delluso dei Nat Ipv4, con tutte le conseguenze negative che ci comporta. Marco Sommani Consiglio Nazionale delle Ricerche

Sostituzione caldeggiata

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CISCO

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Preservare, preparare, conseguire Cos si usa Ipv6


Service provider, sistemi operativi, ma anche enti governativi e singoli utenti utilizzano gi il nuovo protocollo, a volte senza saperlo. Per Cisco la transizione in atto e prender anni

l passaggio al protocollo Ipv6 impatter tutti: Isp, produttori di hardware, sistemi operativi e applicazioni, content provider, ma anche Pa, imprese e singoli utilizzatori saranno coinvolti. Per lIpv6 lead Emea, Enterprise Business Group di Cisco, Marco Misitano, c chi ha gi iniziato. Alcuni service provider si sono resi conto della domanda nascente e iniziano a proporre servizi nativamente in Ipv6; tutti i sistemi operativi recenti utilizzati impiegano Ipv6; gli smartphone 3.5G ed Lte che vedremo sul mercato a partire dal 2012 non solo utilizzeranno nativamente Ipv6,

marco misitano, Ipv6 lead Emea, Enterprise Business Group, Cisco ma nel caso di Lte questo sar di default e obbligatorio per i servizi voce. Enti governativi o che hanno a che fare con loro potrebbero essere sottoposti a regolamentazione che li obbligher a utilizzare Ipv6. Giusto per fugare ogni dubbio: Ipv6 una transizione in atto e c consenso a livello globale sul fatto che questa sia lunica soluzione per superare i correnti limiti di Internet e permettere aree emergenti come Smart Grid, Internet of Things, la nuova generazione di smartphone. Ma quando si deve prendere in considerazione il tema? Il pi presto possibile. Non tanto ladozione di per se stessa, ma il problema. Le aziende devono stabilire una strategia, definire dove pi critico abilitare Ipv6 prima e dove si pu aspettare, testando le tecnologie. Il rischio di trovarsi a dover fare le cose di fretta, quindi con un costo maggiore e con maggiore possibilit di errore. Molte aziende, magari senza saperlo, hanno gi Ipv6 sulla loro rete: Windows 7 utilizza, infatti, il nuovo protocollo di default e per unazienda avere un protocollo sulla rete senza che ne sia stato pianificato luso pu essere un pro-

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CLICCA QUI per sfogliare il manuale infrastrutturale di Cisco per applicare lIpv6 in azienda

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Come fanno gli americani
Alla fine di aprile Cisco ha intervistato 101 professionisti It senior negli Stati Uniti. La maggior parte dei responsabili dei sistemi informativi interpellati (78%) ha dichiarato che la propria organizzazione ha fatto, o sta facendo, il passaggio allIpv6. La maggior parte di chi sta effettuando questo passaggio (94%) ha iniziato negli ultimi due anni, mentre chi non aveva ancora iniziato ha detto che prevede di attendere almeno nove mesi dal momento dellintervista prima di cominciare. Oltre la met (55%) ha cercato o intende chiedere lassistenza di consulenti esterni durante la transizione. Pi della met (54%) considera questo un passaggio cruciale per la propria organizzazione, e circa i tre quarti (73%) si sono dimostrati preoccupati di non riuscire a coglierne i benefici. Ma mentre la possibilit di continuare a interagire su Internet pubblico la principale spinta alla transizione (50%), un numero significativo di intervistati ha dichiarato di essere motivato da un desiderio di mettere in rete i dispositivi degli utenti o dal fatto di considerare lIpv6 come un elemento di differenziazione competitiva (18%). Quasi tutti gli intervistati (92%) hanno, poi, confermato che il proprio team di sicurezza coinvolto nel passaggio allIpv6. Le principali preoccupazioni di questo momento di transizione includono le vulnerabilit (60%), ladozione (50%) e la capacit di manutenere (53%) le tecnologie utilizzate per la transizione. La maggior parte (56%) degli It senior ritiene che la responsabilit per la transizione sia da distribuire equamente tra service provider e impresa. In tutti i casi, lIpv6 molto considerato tra il management ed una priorit allinterno della maggior parte delle organizzazioni It, tanto che il 63% degli interpellati indica che un comitato esecutivo sta supervisionando le attivit.

blema, anche di sicurezza. Il 32% degli Internet service provider gi oggi fornisce servizi Ipv6, e pi del 60% prevede di farlo entro il prossimo anno. Di fatto l84% delle aziende ha gi ottenuto indirizzi Ipv6 o li otterr nel prossimo futuro. Tutti devono considerare questa evoluzione, anche perch c chi incomincia a trovare difficolt nellespandersi verso nuovi territori perch gli indirizzi Ipv4 pubblici non sono pi disponibili. Una situazione, questultima, che aggravata dalla ridondanza di indirizzi Ipv4 a seguito di fusioni e acquisizioni. La condivisione degli indirizzi Ipv6 una strategia di breve periodo che introduce pi problemi che benefici. Coinvolger chi vorr continuare ad avvalersi di Internet e di tutti i dispositivi innovativi, sensori che

supportano le smart & connected communities e lInternet delle cose. Ma anche chi necessita di mantenere la connettivit continuativa tra utenti fissi e mobili quando si utilizzano applicazioni col-

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l a b o ra t i v e e la Network address translation risulta penalizzante. Chi implementa reti mobili basate su Ipv6 4G o chi intende collegare i propri dipendenti a queste reti. Chi lavora con il Pubblico, o partner o fornitore di enti governativi, dove Ipv6 sta diventando lo standard. Chi si gi imbattuto con lIpv6 sulla propria rete, attraverso implementazioni di Microsoft Windows 7, Windows Vista, Windows Server 2008, Apple OS X 10.3, e virtualizzazione. Realisticamente, ci vorranno anni per completare la transizione, e per un periodo difficilmente determinabile si operarer in Internet in modalit ibrida, dualstack, con la convivenza sia di Ipv6 che di Ipv4 sulla stessa infrastruttura. Ci detto, serve un piano. Cisco segue un approccio a tre fasi: preservare, preparare, conseguire. I clienti devono essere in grado di preservare i propri investimenti effettuando controlli sui sistemi esistenti e utilizzando tecnologie di transizione, se il caso. Devono, poi, preparare una fase di adozione congiunta di Ipv6 in modo strategico e, alla fine, conseguire il passaggio a un Internet completamente Ipv6. Ci consentir di continuare a progettare reti pi grandi e pi efficienti per linnovazione del proprio business.

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JUNIPER NETWORKS

Con Nat si pu mitigare il problema dellesaurimento


La Network address translation come ausilio per gestire il momento di passaggio

l nuovo protocollo Ipv6 e quello Ipv4 non possono comunicare direttamente in modo nativo. In altre parole dispositivi che supportano solo indirizzi Ipv4 non possono direttamente accedere a contenuti disponibili solo su indirizzi Ipv6, cos come dispositivi che supportano

solo Ipv6 non possono accedere direttamente a un contenuto disponibile solo in Ipv4. Questo per Alessandro Salesi, head of Wireline, Mobile, Networks and Services Technologies & Solutions Emea di Juniper Networks, comporta implicazioni profonde sia tecniche sia com-

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merciali per gli operatori della rete fissa e mobile e per i fornitori di contenuti. Allinizio del 2011 lInternet assigned numbers authority (Iana, che responsabile dellassegnazione degli indirizzi Ip) ha annunciato il rilascio degli ultimi grandi blocchi di indirizzi Ipv4 ai Regional Internet registries (RIrs) segnalando lesaurimento dellinsieme di indirizzi di alto livello. Anche se per un attimo non si tenesse contodel livello di preparazione degli operatori per la transizione allIpv6, nellimmediato la maggiore preoccupazione resterebbe come mitigare lesaurimento dellindirizzo Ipv4. E questa unarea in cui la tecnologia base di Network address translation, o Nat, pu alleviare il problema. Ipv4 pubblici in un punto pi centralizzato della rete delloperatore, permettendo la condivisione di singoli indirizzi pubblici con un ampio numero di dispositivi client finali. Ci sono numerose soluzioni architetturali alternative basate su Cgn. Dual-Stack Lite (Ds-Lite) e Nat44(4) sono le pi comuni strategie per mitiganativa. Invece, nel caso di Nat44(4) i pacchetti sono sempre Ipv4 prima e dopo la funzione di Nat che, in questo caso, viene svolta due volte: la prima dal router del cliente, la seconda dal Cgn delloperatore. In Nat44(4) gli abbonati hanno il loro proprio spazio di indirizzamento privato Ipv4 dietro i router presso la sede del cliente (Cpe). La prima funzione di Nat, Nat44, avviene sul Cpe. A questo punto la funzione di Nat fra indirizzi Ipv4 privati della rete Lan del cliente e lindirizzo Ipv4 privato di rete Wan assegnato dalloperatore allabbonato. La seconda funzione di Nat, Nat4(4) effettuata dal Cgn, traduce lindirizzo Ipv4 privato di rete Wan assegnato allabbonato in un indirizzo Ipv4 pubblico condiviso fra pi abbonati permettendo un miglior utilizzo dello spazio dellindirizzo pubblico Ipv4 esistente. Ds-Lite usa tunnel Ipv6 e Nat44(4) per mitigare lesaurimento dellindirizzo Ipv4 incrementando lutilizzo dellIpv6. Telecom Italia stato uno dei primi maggiori operatori di rete ad adottare la soluzione Ds-Lite per evolvere la rete verso Ipv6 senza impattare la base clienti Ipv4.

Per mantenere la crescita degli abbonati Ipv4 dopo lesaurimento dello spazio di indirizzamento Ipv4 pubblico i restanti indirizzi Ipv4 pubblici dovranno essere condivisi tra i clienti finali. Questoperazione viene risolta con una soluzione basata su CarrierGrade Nat (Cgn). Invece di assegnare indirizzi pubblici direttamente a ogni cliente finale, il Cgn condivide linsieme di indirizzi

Istruzioni per luso

re il problema dellesaurimento degli indirizzi Ipv4. Sono simili nel senso che permettono ai fornitori di condividere un piccolo insieme di indirizzi Ipv4 pubblici per un grande numero di clienti, tuttavia tra le due tecnologie sussistono alcune differenze. In particolare, nel caso di Ds-Lite i pacchetti Ipv4 provenienti dal cliente sono trasportati dentro un tunnel Ipv6 alla fine del quale viene effettuata la funzione di Nat sui pacchetti Ipv4 e, allo stesso tempo, viene consentita la connessione Ipv6

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RADWARE

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Fare la check list per essere sicuri


La transizione da Ipv4 a Ipv6 non esente da rischi. Il suggerimento di fare un audit e unanalisi dimpatto della propria infrastruttura
Alberto Prandini, regional director Italia, Grecia e Cipro di Radware di Ipv4, viene a determinarsi la necessit di maggiori opportunit di sviluppo, ossia di nuovi spazi. Questo compito spetta certamente allazienda e, in primis, allIt manager che, oltre a funzioni di controllo e di gestione, deve saper anticipare e prevedere i bisogni della propria azienda in relazione al trend del business aziendale e degli sviluppi futuri. Allesterno, i vendor devono esercitare una capacit di servizioe di supporto ai propri clienti, e/o al mercato, prevedendo bisogni ed esigenze e, quindi, essere pronti a proporre soluzioni adeguate, di corretta e rapida attuazione, tenendo in attenta considerazione la protezione degli investimenti del cliente. cacemente i propri server. Ad esempio, cheil prodotto indicato come Ipv6-ready sia security-compliant, che lIcmp (Internet control message protocol) sia incorporato nellIpv6. Ma anche che i firewall e gli Ips proposti dal fornitore di tecnologia siano in grado di effettuare una Dpi (Deep packet inspection) del traffico Ipv6 per verificarne il contenuto. Un altro elemento da considerare prima della transizione la dimensione dello header Ipv6, quattro volte pi grande dellIpv4: va da s, allora, che filtrare il traffico con il nuovo protocollo richiede un maggior utilizzo dellapparato di sicurezza della Cpu. Inoltre, la trasmissione del traffico ne aumenta luso, il ch limita i volumi di traffico e pu saturare la rete. Solo dopo unattenta verifica dellimpatto determinato dal passaggio allIpv6 e delle capacit di fronteggiare e risolvere i possibili momenti critici o problemi, il responsabile dei sistemi informativi e lazienda possono procedere. Il tutto collocato in un ambito pi generale di si-

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a premessa di base da fare per Alberto Prandini, regional director Italia, Grecia e Cipro di Radware, che la transizione al nuovo protocollo non esente da debolezze, che il momento dello switch-over pu rendere limpresa vulnerabile a possibili minacce, non solo in termini di sicurezza ma anche di limiti o criticit nella disponibilit del servizio, sfruttabili dagli hacker per sferrare attacchi. Ci detto, esauriti i blocchi

Una volta definita la necessit di procedere al gi citato switch-over, indispensabile porsi alcune delle domandeche possono determinare la capacit o meno di proteggere effi-

Proteggere i server

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SOPHOS-ASTARO
curezza, secondo una check-list di verifiche di base con questi quesiti: u In che fase lo switchover lascia lazienda pi esposta? u Che genere di attacchi sono pi probabili/prevedibili? u Quali sono le minacce principali connesse con lIpv6 che si dovrebbero tener presenti? u Qual il momento pi probabile per un attacco allinfrastruttura Ipv6?

Gabriele Minniti, Emea presales engineer Sophos-Astaro

I limiti di IpSec

Chi gestisce reti Ipv6 deve conoscere le vulnerabilit del protocollo, sapendo che chi ha progettato lIpv6 conosceva la necessit di proteggere la rete, per cui nelle definizioni base sono stati inseriti Ip Security protocol obbligatori. Esperienze recenti in occasione di attacchi alla rete hanno dimostrato che lIpSec non copre tutte le vulnerabilit di una rete Ipv6, e che bug e debolezze del protocollo sono molto pi complicate rispetto allIpv4. Spetta al vendor al quale lazienda cliente si affida assicurare di essere in grado non solo di supportare la trasmissione di traffico Ipv6, ma anche che siano incluse le firme adeguate ai sistemi Ipv6-based.

Il passaggio a Ipv6 un processo del quale le aziende sono consapevoli pur non essendoci ancora la certezza di quando ci avverr. Si tratter di una nuova era per il mondo del networking cos come lo conosciamo, e questo interesser tutti, non solo gli architetti di rete, i sistemisti ma anche gli sviluppatori, che dovranno riprendere in mano la quasi totalit del codice sorgente delle applicazioni che oggi sono sul mercato. La prima fase di questo passaggio interesser gli Internet service provider che si dovranno occupare di tradurre in Ipv6 tutte le connessioni che sono oggi esistenti e che utilizzano Ipv4. I Governi di buona parte del mondo oggi richiedono come requisito fondamentale il pieno supporto da parte delle societ produttrici del protocollo Ipv6, anche se un vero piano di introduzione di Ipv6 oggi non sembra ancora disponibile. La ragione fondamentale che saranno richiesti investimenti ingenti in formazione e piani di migrazione tuttaltro che trascurabili per avere gli stessi benefici a livello pratico, o quasi, di quelli che abbiamo oggi. Solo quando la rete sar affidabile anche con il nuovo protocollo, cos come la conosciamo adesso, le altre societ e organizzazioni che operano nel mondo dellInformation technology dovranno adeguarsi per la parte che gli compete.

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Prima tocca agli Isp

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NETGEAR

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Tre tecniche per una migrazione che non si fa in un colpo solo


Meglio seguire un approccio graduale, garantendo interoperabilit tra gli host Ipv6 e gli host Ipv4

a transizione dal protocollo 4 al 6 sar inevitabile per i Service provider e, a cascata, interesser gli utenti che si interfacciano con Internet. La conferma arriva anche da Andrea Rossi, system engineer di Netgear Italia, per il quale, nel 2012, gli indirizzi basati sul protocollo 4 saranno completamente esauriti. Considerando lenorme numero di utenti Ipv4 impossibile per i Service provider effettuare una migrazione completa in un dato momento (emblematica la giornata D-Day, in cui si prevedeva lo switch-off della rete Internet). Inoltre, essendo le interfacce Ipv4 e 6 non compatibili, una migrazione istantanea pu provocare una perdita dei dati relativi ai protocolli Ipv4. La soluzione la gradualit del passaggio, facendo coesistere al contempo entrambi i protocolli in ununica rete. Gli obiettivi chiave della migrazione sono interoperabilit degli host Ipv6 e Ipv4 e capacit dei dispositivi switch e router di decodificare entrambi i protocolli. In questo modo si possono percepire nellimmediato i vantaggi offerti dalla nuova versione Ip, mantenendo attiva la comunicazione con utenti e periferiche Ipv4. Lapproccio graduale permette, inoltre, di intervenire inizialmente sulla rete Internet, garantendo interoperabilit tra gli host Ipv6 e gli host Ipv4. A migrazione completata tale interoperabilit sar garantita anche sulla rete locale. Questo permette agli utenti di salvaguardare gli investimenti fatti su Ipv4: ad esempio dispositivi semplici come

stampanti di rete e terminali server che non potranno essere aggiornati a Ipv6, continueranno a funzionare in Ipv4.

La possibilit di una migrazione graduale permette allutente lintegrazione Ipv6 nella rete, sia nei software e sistemi operativi che in hardware e periferiche, nel momento pi opportuno, fermo restando che i gestori di host e Service provider abbiano gi predisposto la versione 6 del protocollo Internet. Le tecniche per effettuare una migrazione graduale, che permetta la coesistenza di entrambi i protocolli sono sostanzialmente tre: u tecnologia Dual-Stack, per utilizzare un doppio indirizzo Ip; u tecnologia Nat-Pt, per mascherare un

Come fare in tre passaggi

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indirizzo Ipv4 da uno Ipv6; u tecnologia Tunneling, per incanalare un indirizzo Ipv4 in uno Ipv6. Il processo di migrazione del protocollo Internet potrebbe rivelare aree scoperte della rete, causando lintrusione di malware. La predisposizione di soluzioni che garantiscano la protezione della rete da attacchi provenienti dal Web vitale per la sicurezza del sistema e tutela dei dati critici degli utenti che abitualmente si interfacciano con Internet.

F5 NETWORKS

Mettere in parallelo le reti

Manlio Paparelli, country manager Italia F5 Networks

Prima o poi tutti dovranno passare a Ipv6, perch gli indirizzi Ipv4 si stanno gradualmente esaurendo. Dal momento che ogni dispositivo collegato a una rete ha bisogno di un indirizzo Ip, se la rete aziendale o lIsp non sono pronti con Ipv6, i nuovi dispositivi non potranno essere aggiunti. Sia che si stia lanciando una rete aziendale o un Isp (entrambi prevedono lacquisto di blocchi di indirizzi Ipv4 da assegnare ai nuovi dispositivi della rete), sar bene ricordare che sempre pi difficile trovare indirizzi Ipv4 e sempre pi costoso comprarli man mano che la loro disponibilit diminuisce. Il modo pi semplice lanciare lesistente rete Ipv4 in parallelo con una nuova Ipv6. In questo modo si evita di dover strappare e sostituire tutto. Per far ci, necessario utilizzare un controller di Application delivery (Adc) per mantenere la connettivit tra gli indirizzi Ipv4 e Ipc6, oltre che per gestire la migrazione delle infrastrutture allIpv6. 15

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BROCADE

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Cinque consigli per non perdersi danimo


Le aziende devono predisporsi a una migrazione graduale senza optare per scelte pi radicali, che comportano una sostituzione totale del parco installato

er Paolo Lossa, regional manager di Brocade Italia, tutte le aziende devono fare i conti con lIpv6. La vera sfida per le organizzazioni, soprattutto per quelle che devono gestire un gran numero di richieste esterne di accesso ai loro sistemi e alle loro reti, che lIpv6 non compatibile con la tecnologia Ipv4. Il che significa che un privato con accesso a banda larga o con modem, al quale sia stato assegnato un indirizzo nuovo di tipo Ipv6, non sar in grado di accedere ai servizi che risiedono su server operanti con unarchitettura Ipv4. Per Lossa lapproccio pi giusto quello di non farsi prendere dal panico e prepararsi, con una migrazione graduale invece di optare per scelte pi radicali che comportano una sostituzione totale del parco installato. Attualmente, solo una percentuale molto piccola di utenti accede a Internet con connessioni Ipv6, ma questo stato di

cose cambier rapidamente con la migrazione verso i nuovi indirizzi. Quindi fondamentale prepararsi.

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Lossa sostiene che se da una parte la migrazione a Ipv6 una questione seria che impone di agire, dallaltra va detto che le migrazioni graduali riducono limpatto sia sulle finanze che sulloperativit dellazienda. I passi che consiglia sono cinque: u niente panico, ma prepararsi. importante comprendere quali possono essere le sfide specifiche per il proprio business; u effettuare una valutazione approfondita della rete. La vera domanda da porsi non siamo pronti per lIpv6?, ma dove siamo gi pronti per lIpv6?. Da tempo le aziende It offrono soluzioni Ipv6-ready, ed probabile che alcuni componenti gi installati lo siano gi; u stabilire una tempistica definita e rispettarla. Ci vorr del tempo prima che

La politica dei 5 passi

la quantit di indirizzi Ipv6 emessi generi una massa critica, ma presto ci si arriver; u non cercare di fare tutto in una volta sola. Se si gi programmato un upgrade completo della rete, questo il momento giusto per farlo. Se non lo , lapproccio migliore quello della migrazione per step distribuita nel tempo rispetto a qualsiasi proposta di carattere pi radicale; u riconoscere che, per non avere problemi, la rete deve essere in grado di operare oggi, domani e in futuro. Per cui meglio pianificare la migrazione in una serie di fasi per ridurre limpatto sulle attivit aziendali, e vederla come parte di unevoluzione a lungo termine della rete.

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ARBOR NETWORKS

Non solo gli Internet service provider devono capire che vanno ricostruite le esperienze maturate sul protocollo Ipv4, ma anche chi interessato a creare un negozio online

er Marco Gioanola, consulting engineer Emea di Arbor Networks, qualunque realt abbia unarea It in-house e per la quale la connettivit Internet sia uninfrastruttura necessaria al business aziendale, deve interessarsi a Ipv6. Ovviamente, gli operatori di telecomunicazioni fisse e mobili, i datacenter e le-commerce sono in prima fila, ma ogni azienda e ogni professionista It devono riflettere sul fatto che andranno ricostruite tutte le competenze acquisite su Ipv4, anche informalmente, nel corso degli ultimi ventanni. Soprattutto ogni nuova azienda che stia pensando di fornire servizi innovativi tramite Internet (ad esempio negozi online o software house specializzate in App per dispositivi mobili) deve essere pronta a sfruttare il passaggio a Ipv6 come unopportunit e non come una complicazione.

Un Isp o un Internet datacenter che non abbia ancora affrontato lavvento di Ipv6, condannato a scontare un ritardo che potrebbe essere fatale. Per le altre aziende, ora il momento giusto per fare formazione, testare in laboratorio, avviare progetti pilota, simulazioni e altro ancora. Quale che sia la ragione (dallesaurimento delle scorte di indirizzi Ipv4 allimprov-

Attenti a non essere gi in ritardo

visa esplosione di contenuti disponibili su Ipv6), possibile che nei prossimi 18-24 mesi ci si trovi di fronte a unaccelerazione della corsa a Ipv6: onde evitare il panic mode dellultimo momento, questo periodo di calma prima della tempesta va sfruttato a dovere. Ci detto, per, i manager devono essere coscienti del fatto che lintroduzione di Ipv6 non si realizza a costo zero, e devono, quindi, essere pronti a supportare lIt in questo compito: vanno cio previsti gli investimenti opportuni, in formazione e infrastrutture. Arbor Networks stata tra i pionieri nel campo della visibilit e protezione delle reti Ip e oggi percepisce Ipv6 come una nuova sfida per le aziende e i professionisti It: quali applicazioni utilizzano gi oggi Ipv6 incapsulato in Ipv4 e quanto di questo traffico gi oggi presente in rete? Cosa cambia rispetto a Ipv4? Quali sono le vulnerabilit potenzialmente derivanti dal nuovo protocollo e le complicazioni operative? Ipv6 gi oggi utilizzato, ad esempio, come mezzo per nascondere il traffico peer to peer, o come vettore per attacchi Ddos. I professionisti It devono, allora, dedicarsi allesplorazione di questo nuovo canale, facendolo il pi possibile sul campo e con il supporto di soluzioni tecnologiche che si rivelino allaltezza.

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p r a t i c a

Il momento giusto per fare progetti pilota

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EXTREME NETWORKS

p r a t i c a

Qualche cambiamento per cogliere i vantaggi


Molte industrie possono trarre beneficio dal nuovo protocollo, adattando le pratiche in uso e testandone di nuove

er Roberto Benedetti, systems engineer director Southern Europe di Extreme Networks, la proliferazione di nuovi dispositivi di rete avanzati rende necessario uno schema di indirizzamento Internet che si espanda al di l delle capacit di Ipv4. Mobile Ip, tele distribuzione Ip, VoIp e wireless Lan sono solo alcuni esempi di nuove applicazioni che richiedono non solo una connettivit di rete, ma anche una configurazione plug and play, sicurezza, qualit del servizio, mobilit e disponibilit costante: caratteristiche che solo Ipv6 pu interamente soddisfare. Vero che il nuovo protocollo si trova nella fase iniziale di adozione, ma molte industrie sono oggi motivate a testarne i vantaggi: i fornitori di servizi, il settore dellistruzione, le universit e i campus scolastici sono piccole, avanzate regioni metropolitane, dove ciascun membro necessita di multiple connessioni con unelevata larghezza di banda in accesso, le imprese e le applicazioni militari.

importanti del protocollo Ipv6 fanno affidamento alla disponibilit di Icmpv6. Inoltre, i protocolli di infrastruttura Ip necessitano di protezione. Auto-configurazione e capacit di scoperta, Dhcpv6 e Icmpv6, sono target potenziali o addirittura veicoli per lattacco tanto quanto lo sono stati i loro colleghi Ipv4. , dunque, importante avere uninfrastruttura che offra una maggiore granularit Acl attraverso unispezione profonda dei pacchetti, alla ricerca di specifici campi di protocollo.

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Ipv6 gi una realt per molti sistemi client. Mac e Windows sono in grado di comunicare utilizzando Ipv6 che installato di default. Se si vuole convertire la propria rete, bisogna essere consapevoli che, con Ipv6, non sar possibile bloccare semplicemente tutti i pacchetti Icmpv6, pratica comune usata in alcune reti Ipv4. Path Mtu discovery e altre operazioni

Un protocollo gi presente

Molti protocolli di routing hanno eseguito i necessari aggiornamenti per far fronte al passaggio a Ipv6. RiPng, come definito in Ietf Rfc2080 introduce una versione modificata di Rip (Routing information protocol) che fatta su misura per lambiente Ipv6. Come il suo predecessore, RiPng semplice da configurare e implementare e pu essere utilizzato da reti piccole e medie. Per reti pi grandi, necessario un protocollo link-state come Ospf. Ladozione di Ipv6 stata velocizzata grazie alla coesistenza di metodi che offrono una transizione fluida da Ipv4 a Ipv6. Sono disponibili meccanismi transazionali al fine di offrire uninteroperabilit tra gli host Ipv4 e Ipv6 e permettere una graduale adozione della tecnologia.

Ecco (tecnicamente) come fare

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CA TECHNOLOGIES

Lapproccio maggiormente utilizzato non sar quello dello switch radicale, ma della coesistenza. Fondamentale, in tutto questo, il ruolo del Network address translator

icorda Elio Molteni, security solutions strategy di Ca Technologies, che ad aprile 2011, lApnic, Asia Pacific network information centre che il Regional Internet registry for the Asia Pacific, (lequivalente del Ripe, Rseaux Ip Europens, che lorganizzazione europea delle reti), ha iniziato a utilizzare lultimo blocco di indirizzi Ipv4 a lei assegnati. E, con il potenziale che ha, se relativamente alle nuove richieste di indirizzi Ip lAsia si trova in questa situazione, potremmo affermare che il tanto atteso passaggio a Ipv6 sempre pi vicino. In realt, difficile prevedere quando ci avverr. Qualcuno sostiene che non si verificher mai un vero e proprio switch, anche perch possibile adottare un approccio di convivenza tra i due protocolli. Questo sta a significare che per gli utenti finali, usare il nuovo protocollo non comporta cambiamenti di rilievo, se non, ove non lo fosse gi, attivarlo.

7), hanno Ipv6 gi attivato di default, per altri (come Linux) sufficiente attivarlo a partire dalla versione che lo supporta. Chi, in realt, deve interessarsi sono i provider e i fornitori di sistemi operativi e di apparati hardware.

ELIO MOLTENI, esperto di sicurezza di Ca Technologies Ricorda ancora Molteni come l8 giugno scorso le aziende che hanno partecipato allesperimento denominato Ipv6 Day, in cui assieme ai provider hanno supportato lIpv4 e lIpv6 c o n t e m p o ra n e a m e n t e , tutto sembra essere andato bene. Chi era in grado di supportare lIpv6 ha usato il nuovo protocollo, gli altri hanno usato indifferentemente lIpv4. Di fatto, alcuni sistemi operativi (come Windows

E visto che molto probabilmente lapproccio utilizzato non sar quello dello switch ma della convivenza tra i due protocolli, i fornitori di servizi Ip potranno usare una serie di strumenti per distribuire i contenuti Ipv4 ai client Ipv6. Uno di questi il Nat (Network address translator) che viene adottato dai provider. In tal caso, quando non viene trovato lindirizzo Ipv6 associato a un determinato sito Internet, il Nat preleva lindirizzo Ipv4 dellhost e lo incapsula allinterno di un indirizzo Ipv6, in modo che possa essere interpretato dal client Ipv6. Analogamente pu avvenire per la posta elettronica.

Meno male che c il Nat

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p r a t i c a

Ci attendono tempi di convivenza fra protocolli

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IBM

p r a t i c a

Sfruttare bene la coesistenza con Ipv4


La migrazione al nuovo protocollo non ha la stessa priorit per tutti. Le imprese che utilizzano Internet per lavoro hanno interesse e tornaconto mentre, al momento, le Pmi paiono esentate

er Marcello Montanaro, integrated communication services offering manager di Ibm, ladozione di Ipv6 fondamentale in tutto il mondo per consentire che Internet possa continuare a espandersi e a innovarsi verso il futuro. Tutte le imprese che utilizzano la tecnologia Internet nelle loro attivit devono, quindi, prendere in considerazione i vantaggi offerti da Ipv6 e iniziare a pianificare il passaggio dal protocollo Ipv4. Va sottolineato che tale passaggio non ha la stessa priorit per tutte le aziende. Unimpresa di piccole dimensioni forse non ha la stessa urgenza di un fornitore di servizi It, che vede lesaurimento di indirizzi Ipv4 come un grande problema per riuscire ad assegnare nuovi indirizzi Ip ai propri clienti.

MARCELLO MONTANARO, integrated communication services offering manager Ibm ne delle reti in nuovi edifici, cos come assicurando che tutti gli ordini di acquisto per nuove apparecchiature di rete, server o software abbiano la conformit Ipv6. Non necessario attivare immediatamente le caratteristiche Ipv6 di nuovi prodotti, ma consigliabile acquistare nuovo hardware o software che sia compatibile con Ipv6.

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La priorit del passaggio a Ipv6 pu essere definita attraverso unattenta analisi sullutilizzo degli indirizzi Ipv4 pubblici e privati e sulla tipologia di clienti che accedono ai servizi offerti dallimpresa. Tenendo in considerazione che i protocolli Ipv4 e Ipv6 possono coesistere, possibile avviare la migrazione partendo da alcune aree, ad esempio con laggiornamento delle reti esistenti e la realizzazio-

Prima capiamo come usiamo Ipv4

Il passaggio a Ipv6 non istantaneo e richiede una strategia di adozione e un piano di migrazione che riducano al minimo il potenziale impatto sulle operazioni di business in corso. In particolare, il piano di migrazione non deve essere il risultato di unanalisi limitata soltanto ai dispositivi di rete e alla connettivit geografica. Ibm ha sviluppato un servizio, Network Infrastructure Optimization for Ipv6, che aiuta le aziende a ridurre il rischio di passaggio a Ipv6 attraverso unanalisi complessiva dellambiente It: flussi applicativi, reti, sistemi operativi, servizi di rete. Con questanalisi si definisce un piano di migrazione su misura, che tiene conto dellambiente di rete, dei budget disponibili e delle priorit di business.

Poi pensiamo a migrare

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INFOBLOX

Il passaggio interessa molte pi aziende di quanto comunemente si pensi e non solamente un fatto tecnico
anchessi lIpv6 nei propri network. Non meno importante, la maggior parte dei nuovi dispositivi e servizi, e relative applicazioni Web, soprattutto rivolti al mercato consumer, richiederanno esclusivamente questo protocollo di ultima generazione. Nel breve termine il passaggio allIpv6 dovr interessare molte pi aziende di quelle che si possa pensare. La maggior parte delle imprese che attualmente utilizzano uno protocollo di indirizzi Ipv4, ritiene, infatti, di non dover preoccuparsi di uneventuale migrazione verso lIpv6 in un futuro prossimo. In realt, la questione pi complessa: le decisioni relative allIt non devono essere influenzate solo da preoccupazioni di tipo tecnico, ma devono tener conto anche di implicazioni di business e di operativit nel lungo periodo.

a migrazione al protocollo Ipv6 deve interessare a tutte le aziende e organizzazioni che intendono mantenere unelevata operativit e competitivit sul mercato. Lo pensa Maurizio Desiderio, sales director Italy, Turkey and Middle East di Infoblox. I motivi sono semplici: innanzitutto entro la fine di questanno o comunque nei primissimi mesi del 2012, gli indirizzi Ipv4 saranno completamente esauriti. Da quel momento in poi ogni richiesta relativa a un nuovo indirizzo Ip verr rifiutata a meno che non si tratti di indirizzi Ipv6. Inoltre, lUnione europea e molti enti governativi stanno gi adoperandosi affinch le loro reti siano conformi allIpv6 e sempre pi spesso esigeranno che i loro principali fornitori implementino

I consigli di

auspicabile che le aziende pianifichino unimplementazione dellIpv6 divisa in diverse fasi. In primis, poich ci sar un consistente sviluppo di nuovi dispositivi mobili che non funzioneranno pi con il protocollo Ipv4, devono assicurarsi che i propri siti Web, mail server e altre applicazioni rivolte allesterno dellazienda supportino lIpv6. Entro la fine del 2012, per essere in linea con lindustria, occorre che tutti gli switch e router interni siano di tipo dual stack, che si completi la migrazione della Wan e che tutto ci che la riguarda (firewall, applicazioni e infrastruttura) sia compatibile con lIpv6. Una volta che la struttura portante sar in ordine, si potr pensare a migrare lintranet aziendale, implementare laccesso Internet Ipv6 e abilitarne laccesso nativo per il cliente finale.

Migrazione in linea con lindustria

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p r a t i c a

Dual stack entro il 2012

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